Tema 10: Disprezzano la verità, contravvengono sfacciatamente ai principi e ignorano le disposizioni della casa di Dio (Parte prima) Sezione cinque

Avete altre domande? (Dio, potresti condividere ancora un po’ con noi su cosa significa testare Dio? In quali modi si manifesta nelle persone il testare Dio?) Le persone testano Dio quando non sanno come Egli agisce, quando non Lo conoscono e non Lo capiscono, e quindi spesso Gli avanzano pretese irragionevoli. Per esempio, quando qualcuno è malato, magari prega Dio di guarirlo. “Non mi farò curare, vediamo se Dio mi guarirà oppure no”. E così, dopo aver pregato per un bel po’ di tempo senza che Dio faccia nulla, costui dice: “Visto che Dio non ha fatto niente, prenderò le medicine e vedrò se Egli tenta di fermarmi. Se le medicine mi si bloccano in gola o se rovescio un po’ d’acqua, potrebbe essere il modo in cui Dio sta tentando di fermarmi e impedendomi di prenderle”. Ecco cos’è un test. Oppure vieni incaricato di predicare il Vangelo, per esempio. In circostanze normali tutti stabiliscono, mediante condivisioni e attente riflessioni, cosa richiedono i tuoi doveri e cosa dovresti fare, e poi tu agisci quando è il momento giusto. Se succede qualcosa mentre stai agendo, si tratta della sovranità di Dio: se Dio vuole fermarti, lo farà in modo proattivo. Ma supponiamo che tu, mentre preghi, dica: “O Dio, oggi vado fuori a predicare il Vangelo. È in linea con la Tua intenzione che lo faccia? Non so se il potenziale neofita di oggi sia in grado di accettare il Vangelo o meno, né come esattamente Tu governerai la cosa. Chiedo le Tue disposizioni, la Tua guida, che Tu mi mostri queste cose”. Dopo aver pregato, ti siedi lì, immobile, e poi dici: “Perché Dio non ha nulla da dire su questo? Forse perché non leggo abbastanza le Sue parole, quindi non può mostrarmi queste cose. In tal caso, esco subito fuori. Se cado a faccia avanti, forse è Dio che mi impedisce di andare, e se invece tutto va bene e Dio non tenta di fermarmi, forse mi sta permettendo di andare”. Questo è testare. Perché lo definiamo testare? L’opera di Dio è concreta; va bene che le persone si limitino a svolgere i doveri che spettano loro, a organizzare la loro vita quotidiana e a vivere la loro vita di normale umanità in modo conforme ai principi. Non c’è bisogno di testare come Dio agirà o quale guida fornirà. Preoccupati solo di fare ciò che sei tenuto a fare; non avere sempre ulteriori pensieri come: “Dio mi sta permettendo di farlo o no? Se lo faccio, come Si comporterà Dio con me? È giusto che lo faccia così?” Se una cosa è palesemente giusta, allora preoccupati solo di farla; non pensare a questo o a quello. È bene pregare, naturalmente, per chiedere a Dio di guidarti, di guidare la tua vita in questo giorno e il dovere che svolgi oggi. È sufficiente avere un cuore e un atteggiamento di sottomissione. Per esempio, sai che se tocchi l’elettricità con la mano prendi la scossa e rischi di restare ucciso. Eppure ci rifletti su: “Non c’è da preoccuparsi, Dio mi protegge. Devo solo provare, per vedere se Dio mi proteggerà e per vedere cosa si prova con la Sua protezione”. Poi tocchi con la mano e prendi la scossa: questo è testare. Alcune cose sono chiaramente sbagliate e non andrebbero fatte. Se le fai lo stesso, per vedere come Dio reagirà, questo è un test. Alcuni dicono: “A Dio non piace quando le persone si fanno belle in modo appariscente e si truccano pesantemente. Allora lo farò e vedrò cosa provo dentro di me dopo avere subito il rimprovero di Dio”. Così, finito di truccarsi, si guardano allo specchio: “Santo cielo, sembro un fantasma vivente, ma provo solamente un po’ di disgusto e non riesco a guardarmi allo specchio. Non provo nient’altro oltre a questo: non percepisco disprezzo da parte di Dio e non sento le Sue parole arrivare tempestive a colpirmi e giudicarmi”. Che tipo di comportamento è questo? (Testare.) Se a volte nel tuo dovere sei superficiale e ne sei chiaramente consapevole, ti basta pentirti e invertire rotta. Invece tu non fai che pregare: “O Dio, sono stato superficiale: Ti chiedo di disciplinarmi!” A che cosa serve la tua coscienza? Se possiedi una coscienza, dovresti assumerti la responsabilità del tuo comportamento. Dovresti porti dei freni. Non pregare Dio: il tuo pregare diventerà un testarLo. Prendere una cosa molto seria e farne uno scherzo, un test, è qualcosa che Dio aborrisce. Quando le persone affrontano un problema e pregano e cercano Dio, così come in alcuni loro atteggiamenti, pretese e modi di fare nel trattare Dio, spesso emergono dei test. Che cosa comportano principalmente questi test? Che vorresti vedere come Dio agisce, o se Egli può o non può fare qualcosa. Ti piacerebbe testarLo; vorresti usare la situazione per verificare com’è fatto Dio, per verificare quali delle parole che ha pronunciato sono giuste e accurate, quali possono avverarsi e quali Egli è in grado di realizzare. Questi sono tutti test. Voi manifestate regolarmente questi modi di fare? Supponiamo che ci sia qualcosa che non sei sicuro di aver fatto bene o che non sai se sia o meno in linea con le verità principi. In questo caso, ci sono due metodi che possono confermare se ciò che hai fatto è stato un testare o se invece è qualcosa di positivo. Un metodo è quello di avere un cuore umile e che ricerca la verità, e dire: “Ecco come ho gestito e valutato ciò che mi è successo, ed ecco come è ora, a conseguenza del fatto che l’ho gestito così. Non riesco a capire se era realmente ciò che avrei dovuto fare”. Cosa pensi di questo atteggiamento? Si tratta di un atteggiamento di ricerca della verità: non contiene alcun test. Supponiamo che tu dica: “Decidiamo di questa cosa tutti insieme, dopo aver condiviso”. Qualcuno chiede: “Chi è il responsabile? Chi è il principale responsabile delle decisioni?” E tu rispondi: “Tutti”. La tua intenzione è questa: “Se costui dice che questa cosa è stata gestita secondo i principi, dirò che l’ho fatto io. Se dice che non è stata gestita secondo i principi, comincerò col nascondere chi è stato e chi ha preso le decisioni. In questo modo, anche se insiste e cerca di trovare il responsabile, non incolperà me e, se qualcuno verrà svergognato, non sarò solo io”. Se parli con questo tipo di intenzione, il tuo è un test. Qualcuno potrebbe dire: “Dio detesta quando l’uomo segue le cose mondane. Detesta cose come le giornate commemorative e le festività degli uomini”. Ora che lo sai, puoi fare del tuo meglio per evitare queste cose, nella misura in cui le circostanze lo permettono. Supponiamo invece che tu segua intenzionalmente delle questioni mondane mentre fai delle cose durante una festività e che, mentre le fai, l’intenzione che nutri sia questa: “Sto solo vedendo se Dio mi disciplinerà per questo, se presterà attenzione a me. Sto solo vedendo che atteggiamento Egli realmente ha nei miei confronti, quanto profondo sia il Suo disprezzo. Dicono che Dio aborrisce questo, dicono che Egli è santo e aborrisce il male, quindi vedrò come aborrisce il male e in che modo mi disciplinerà. Se, quando faccio queste cose, Dio mi fa venire da vomitare, mi provoca le vertigini, e non riesco ad alzarmi dal letto, allora mi farò l’idea che Egli davvero aborrisce queste cose. Egli non Si limiterà a parlare: i fatti lo confermeranno”. Se speri sempre di vedere una qualche scena del genere, che tipo di comportamento e di intenti nutri? Stai testando. L’uomo non deve mai testare Dio. Quando testi Dio, Egli Si nasconde a te e ti cela il Suo volto, e le tue preghiere sono inutili. Qualcuno potrebbe chiedere: “Non funzionerà neanche se nel cuore sono sincero?” No, neanche se nel cuore sei sincero. Dio non consente alle persone di testarLo; Egli aborrisce il male. Quando nutri queste idee e questi pensieri malvagi, Dio Si nasconderà a te. Egli smetterà di illuminarti e invece ti metterà da parte, e tu continuerai a fare cose sciocche e a creare intralcio e disturbo finché non ti mostrerai per ciò che sei veramente. Quando le persone testano Dio, è questa la conseguenza.

(Dio, ho una domanda. Io gestisco le attrezzature della chiesa. Nei confronti di questo dovere, ho sempre un atteggiamento superficiale e poco serio. I fratelli e le sorelle mi hanno fatto notare i miei errori, mi hanno potato e hanno condiviso con me in merito all’esempio che Dio ha fatto una volta di un uomo che beveva di nascosto lo sciroppo per la tosse: Dio non lo ha disciplinato né rimproverato, lo ha invece eliminato dopo che l’ha bevuto. L’indole di Dio non tollera offesa da parte dell’uomo: conosco queste parole, ma ho l’idea che Dio sia misericordioso e amorevole, che probabilmente non mi tratterà come ha fatto con quell’uomo. Quindi non ho avuto paura. In base alla condivisione che Dio ha tenuto oggi, sento di avere un atteggiamento di dubbio nei confronti della Sua indole giusta, nonché un comportamento da anticristo, ossia quello di testare Dio senza mai avere paura di Lui.) Dio non basa il Suo atteggiamento nei confronti di una persona sul fatto che questa abbia o meno paura di Lui né sull’atteggiamento transitorio che la persona può avere nei confronti di una determinata questione. Dio non considera come problemi gravi le cattive abitudini e i modi irresponsabili che una persona può manifestare e rivelare in questioni banali della vita. È sufficiente che tu sia in grado di applicarti al tuo dovere essenziale e di assumertene la responsabilità. Se ti senti perennemente incapace di assumerti la responsabilità della gestione dell’attrezzatura e non sei in grado di applicare tutte le tue forze per farlo bene, questo cosa dimostra? In parte, dimostra che non sei bravo nella gestione; inoltre, che non sei molto adatto a questo incarico. Se ti sembra che la tua permanenza in questo lavoro potrebbe un giorno portare a un disastro, faresti meglio a suggerire che lo svolga qualcun altro; lascia che un membro della chiesa adatto al compito prenda il tuo posto, poi dedicati a un lavoro in cui sei bravo e che suscita il tuo interesse, e sii leale nello svolgere quel dovere. Inoltre, se qualcuno ama realmente la verità e desidera davvero temere Dio ed evitare il male, vivere con dignità e non essere detestato dagli altri, bensì rispettato, allora dovrebbe essere determinato a fare tutto bene. E mentre lo fa dovrebbe avere la volontà di dire davanti a Dio: “Dio, Ti prego di disciplinarmi se svolgo male il mio dovere, Ti prego di fare ciò che devi”. Le persone sono pessime a gestire gli altri; al massimo possono insegnare a qualcuno a diventare un talento in un singolo settore. Ma quando si tratta del cammino che un individuo percorre, del suo punto di vista sulla vita, degli obiettivi che sceglie nella vita e del tipo di persona che sceglierà di essere, nessuno può aiutarlo. Solo le parole di Dio e Dio possono cambiare le persone. In che modo si realizza questo? Nel fatto che le persone non hanno potere: devono lasciare che sia Dio a gestire le cose. Quali sono dunque i criteri che le persone devono soddisfare per lasciare che Dio operi, prima che Egli sia disposto a farlo? Devono innanzitutto avere questa volontà e questa aspirazione, e dire: “So che non sono mai riuscito a svolgere bene questo compito. I fratelli e le sorelle non sono rimasti soddisfatti, e neanche io, ma voglio farlo bene. Cosa fare? Mi presenterò davanti a Dio in preghiera e lascerò che Egli operi in me”. Se vuoi che Dio operi in te, la prima cosa è essere capace di soffrire: quando Dio ti disciplina, quando ti rimprovera, devi saperlo accettare. Obbedire e accettare nel tuo cuore costituisce il primo passo per fare bene qualsiasi cosa. Si può dire che tutti nutriranno dei dubbi sulla giustizia e sull’onnipotenza di Dio prima di essere salvati completamente. La differenza sta nel fatto che le comuni persone corrotte sono in grado, nonostante i loro meri dubbi, di svolgere normalmente il loro dovere, di perseguire la verità e di arrivare a conoscere Dio, passo dopo passo; la loro aspirazione soggettiva è attiva e positiva. Gli anticristi sono praticamente l’opposto: le loro aspirazioni soggettive non sono di accettazione e obbedienza, e non aspirano a riconoscere alcunché; invece si oppongono. Non mostrano accettazione. Cosa c’è di buono nelle comuni persone corrotte, allora? In fondo al cuore, esse accettano e amano le cose positive; è solo che, a causa della loro indole corrotta, in certi momenti non possono evitarlo, non sono all’altezza degli incarichi, e le cose sono al di là delle loro possibilità, al di fuori della loro portata, e quindi in cuor loro si sentono spesso negative e deboli, sentendo che Dio non le voglia, che le detesti. È positivo avere questa sensazione? È positivo averla: significa che hai una possibilità di essere salvato ed è un segno che puoi essere salvato. Se non provi nemmeno questo, allora le tue speranze di acquisire la verità e di essere salvato sono alquanto scarne. È proprio questa sensazione a dimostrare che possiedi ancora una coscienza, una dignità e un’integrità, che c’è ancora della ragionevolezza in te. Se non possiedi nemmeno queste cose, allora sei davvero un anticristo, un miscredente. Attualmente, manifesti solo alcuni comportamenti da miscredente, un po’ di ciò che i miscredenti rivelano, un po’ della loro indole, ma non sei uno di loro. Per come la vede Dio, tu credi in Lui e sei un Suo seguace, nonostante persistano molti problemi e carenze nel tuo cammino di fede in Lui, così come nel tuo perseguimento, nelle tue opinioni e in ogni aspetto della tua vita personale. Come risolvere dunque questi problemi? È facile. Fintanto che soddisfi i requisiti fondamentali di possedere coscienza e ragione, di perseguire la verità e di amare le cose positive, tutti questi problemi possono essere risolti: è solo una questione di tempo. Fintanto che sei capace di accettare la verità e anche il castigo e la disciplina impartiti da Dio, hai già superato il primo ostacolo. Il secondo ostacolo da superare è che devi, da parte tua, imparare a eliminare la tua indole corrotta e i vari stati che emergono in te a seconda di ciò che ti capita, e imparare a risolvere i problemi con le parole di Dio, mentre leggi le parole di Dio e ascolti le condivisioni e le testimonianze esperienziali di fratelli e sorelle. È che devi essere in grado di presentarti spesso davanti a Lui, di parlarGli delle circostanze in cui ti trovi e dei tuoi stati, così come dei problemi che affronti, dicendoGlieli apertamente e accettando sinceramente la Sua potatura, la Sua disciplina e il Suo castigo, e persino il Suo rivelarti e il Suo atteggiamento nei tuoi confronti; il tuo cuore deve rimanere aperto a Lui, non chiuso. Fintanto che il tuo cuore rimane aperto, la tua coscienza e la tua ragione possono servire a un qualche scopo e la verità potrà entrare in te e dare origine a un cambiamento dentro di te. Tutti questi problemi possono allora essere risolti. Non sono irrisolvibili; nessuno di essi è un problema grave. È una cosa comune che le persone svolgano il loro dovere in modo superficiale. Questa è la condizione più comune in cui si trovano tutti gli esseri umani corrotti. Una condizione è quella di essere pieni di menzogne, un’altra è quella di fare tutto approssimativamente, di essere superficiali, e di essere irresponsabili in tutte le cose, di essere in uno stato in cui fanno le cose alla bell’e meglio e si limitano a cavarsela: questa è la norma per tutta l’umanità corrotta. Sono cose molto meno gravi dell’opposizione nei confronti di Dio e del rifiuto della verità da parte dell’uomo. Non sono nemmeno ciò che Dio guarda nell’uomo. Se Dio valutasse le persone un tanto al chilo, allora basterebbe che dicessero una sola cosa sbagliata e Lui non le vorrebbe; basterebbe che commettessero una sola volta un piccolo errore e non le vorrebbe; se le persone da giovani fossero irruente e agissero con impazienza, a Dio non piacerebbero, e sarebbero allora coloro che Egli abbandona ed elimina. Se le cose stessero così, non si salverebbe un solo individuo. Qualcuno dirà: “Ma non hai detto che Dio condanna le persone e stabilisce il loro esito in base al loro comportamento?” Questo è un altro discorso. Nel cammino di perseguimento della verità che le persone percorrono al fine di ottenere il cambiamento d’indole e la salvezza, questi stati dell’uomo sono agli occhi di Dio la cosa più comune in assoluto, quanto di più ordinario e banale ci possa essere. Dio non li considera nemmeno. Cosa guarda Dio? Egli guarda se il tuo perseguimento è positivo e qual è il tuo atteggiamento nei confronti della verità, delle cose positive e del perseguimento del cambiamento d’indole. Egli guarda se possiedi questo desiderio, se ti stai impegnando. Quando Dio vede che possiedi queste cose, che quando compi il male ti rimorde la coscienza, che sai odiare ciò, che sai presentarti davanti a Dio in preghiera, confessarti con Lui e pentirti, allora Egli dice che c’è speranza per te, che non sarai eliminato. Pensi che l’indole giusta di Dio, la Sua misericordia e il Suo amore siano tutte frasi vuote? È proprio perché Dio possiede una tale essenza che ha degli atteggiamenti diversi con ogni tipo di persona, e questi atteggiamenti sono estremamente concreti: non sono affatto vacui.

Questo discorso sull’essenza degli anticristi che stiamo facendo da un po’ di tempo a questa parte è destinato a tutti, in parte perché si possa capire e discernere gli anticristi, determinare chi sono e respingerli, e anche perché si sappia che tutti hanno un’indole da anticristo, proprio come gli anticristi, ma che solo i veri anticristi devono essere eliminati e abbandonati, mentre le persone comuni con un’indole da anticristo sono quelle che Dio salverà, non quelle che eliminerà. Condividere con le persone in merito all’essenza degli anticristi e a ogni aspetto della loro indole non significa condannare le persone, bensì salvarle, fornire loro una strada, far loro vedere chiaramente che tipo di indole corrotta in realtà possiedono, di che cosa parla veramente Dio quando dice che l’umanità è Sua nemica, e perché lo dice, quali precisi tipi di indole corrotta dell’uomo e quali rivelazioni di opposizione e ribellione a Dio dell’uomo Lo portano a dire queste cose, a formulare queste condanne. È proprio perché Dio vuole salvare l’uomo, proprio perché non abbandona l’umanità né i Suoi seguaci, e nemmeno i Suoi prescelti, che Egli parla e opera instancabilmente in questo modo. Il fatto che Dio parli e operi in questo modo non serve solo a far capire alle persone quanto Egli è adorabile, serio e paziente con loro, quanto Egli Si impegna. A cosa serve capire queste cose? Quando le persone capiscono queste cose hanno solo un briciolo di gratitudine verso Dio, ma la loro indole corrotta non è stata affatto eliminata. Dio parla con una pazienza così instancabile per far capire alle persone che Egli Si è impegnato a salvarle ed è intenzionato a farlo; non sta scherzando, Egli vuole salvare l’umanità ed è determinato a farlo. Da cosa si può evincere questo? Non c’è un aspetto della verità di cui Dio parli da un solo lato o da una sola angolazione, né di cui parli in un solo modo; Egli ne parla invece da diverse angolazioni, in diversi stili, con diversi linguaggi e a diversi livelli, affinché le persone conoscano la propria indole corrotta e sé stesse, e attraverso questo capiscano la direzione che il loro perseguimento dovrebbe prendere e che tipo di cammino dovrebbero intraprendere. Dio fa questo affinché le persone abbandonino e trasformino la loro indole satanica corrotta e abbandonino le filosofie per le interazioni mondane, i metodi di sopravvivenza e i modi e le modalità di vita con cui Satana corrompe le persone, e affinché invece vivano secondo i modi, le modalità, le direzioni e gli obiettivi che Dio ha mostrato e comunicato alle persone. Dio non fa tutto questo per convincere le persone ad accettare ciò, per far vedere loro le Sue scrupolose, amorevoli intenzioni o quanto sia difficile fare tutto ciò che fa. Non è necessario che tu sappia questo. Concentrati solo sul ricercare ciò che dovresti praticare nelle parole che Dio pronuncia e sul comprendere la verità e le intenzioni di Dio in esse contenute; entra nella verità realtà; vivi in base alle verità principi, comportati e agisci secondo le verità principi e porta a termine l’incarico che hai ricevuto da Dio così da ottenere la salvezza. In questo modo, Dio sarà soddisfatto e la questione della salvezza dell’uomo sarà compiuta nella sua totalità, e anche l’uomo ne beneficerà. Per quanto riguarda le volte in cui c’è ancora molta dottrina in quello che le persone dicono, in cui sono troppo superficiali nell’agire, in cui sono costantemente superficiali, in cui la loro spregevolezza è soverchiante, soprattutto nei giovani, che non sono inclini a seguire le regole, che a volte amano dormire fino a tardi, che hanno delle abitudini non del tutto ragionevoli o edificanti per gli altri, non forzare queste cose. Vacci piano. Fintanto che sei intenzionato a perseguire la verità, che sai dedicare impegno alle parole di Dio e presentarti spesso davanti a Lui aprendoGli il tuo cuore, Egli opererà. Nessuno può cambiare nessun altro con la forza o i mezzi umani, neppure i tuoi genitori: neppure loro possono cambiarti.

È opera di Dio se oggi sei venuto nella Sua casa e puoi ascoltare i sermoni qui, in modo fisso e costante, perfino in quest’epoca, nel bel mezzo delle tendenze del male, e svolgere il tuo dovere senza guadagnare un centesimo: questa è opera di Dio. Perché Dio fa questo? Che cosa in te riscontra il favore di Dio? Il fatto che possiedi un po’ di senso di giustizia e che possiedi una coscienza; che provi avversione per le tendenze malvagie e che ti piacciono le cose positive; e che aspetti con ansia la venuta del Regno di Dio, che regnino Cristo e la verità. Tu hai queste aspirazioni ed esse riscontrano il favore di Dio; è per questo che Egli ti ha portato nella Sua casa. Pensi che Dio non veda i tuoi difetti e le tue cattive abitudini? Dio percepisce i tuoi difetti, li conosce tutti. Se li conosce, perché non Se ne occupa? Queste cose, in molti casi, suscitano un conflitto nel cuore delle persone, che dicono: “Dio salverebbe qualcuno come me? Può una persona come me ottenere la salvezza? Sono così malvagio e corrotto, così riluttante a sottomettermi alla disciplina, così ribelle, e mi oppongo a Dio e dubito di Lui. Come può Dio scegliermi lo stesso?” Cosa ti preoccupa? Solo Dio può salvarti; devi avere fede nel fatto che può. È sufficiente che ti concentri sull’ascoltare le Sue parole, sull’accettarle e sul metterle in pratica. Non rimanere bloccato in queste altre questioni, non essere sempre negativo a causa di esse. Nessuno ti tiene per i capelli, nessuno ha armi puntate contro di te. Dio non guarda a queste cose. Non è forse una perdita se le cattive abitudini, i difetti o la spregevolezza generati da questo impantanarti tra i grovigli della vita ti disturbano nel perseguimento del cammino corretto e della verità? Ne vale forse la pena? (No.) Attualmente devono essere in molti quelli bloccati in questo stato. Alcuni dicono che sono per carattere troppo precipitosi, che sono così grossolani in qualsiasi cosa facciano e che non amano studiare. Dicono anche che hanno delle cattive abitudini: non amano alzarsi al mattino né andare a letto la sera, e amano il gioco; a volte amano le chiacchiere inutili e ogni tanto raccontano barzellette. Chiedono: Dio mi salverebbe? Non è un problema che tu abbia così tante nozioni e fantasie su te stesso? Perché non ricerchi un po’? Qual è il reale punto di vista di Dio e cosa dicono davvero le Sue parole? Queste cose nelle Sue parole vengono annoverate tra i problemi? Alcuni dicono che amano vestirsi bene e che devono sempre porsi dei freni. Altri dicono che amano mangiare carne, con un appetito eccessivo. Si tratta di piccoli problemi. Questi difetti, questi lati della personalità o queste abitudini di vita sono al massimo dei difetti dell’umanità di una persona; non possono essere considerati come un’indole corrotta. Ciò che le persone devono veramente eliminare è la loro indole corrotta. Non perdere di vista il quadro generale. Quando scoprirai che hai un’indole corrotta e comincerai a concentrarti sul riflettere su di essa, sul discernerla, sul dedicarvi i tuoi sforzi e odiarla, questi tuoi piccoli difetti cambieranno lentamente: non saranno più un problema. Alcuni giovani amano divertirsi. Una volta che si sono occupati del lavoro che spetta loro, va bene che si divertano per un po’. Alcune giovani donne amano farsi belle, vestirsi bene e truccarsi. Neanche questo è un problema, purché non esagerino e non indossino abiti bizzarri o un trucco pesante. Va tutto bene, nessuno le limita. Nessuna di queste cose è un problema. Queste abitudini di vita, le esigenze al servizio della tua qualità di vita e i piccoli problemi di personalità: nulla di tutto ciò può farti opporre a Dio né potrebbe portarti contro la verità. È la tua indole corrotta ciò che veramente ti fa opporre a Dio, che ti impedisce di presentarti davanti a Lui e ti fa ribellare contro di Lui. Quando riesci a identificare, conoscere e odiare la tua indole corrotta e acquisisci il desiderio soggettivo di praticare in base alle verità principi, tutti questi piccoli difetti possono essere risolti. E quando verrà eliminata la tua indole corrotta, quando il problema più grande, la tua opposizione a Dio, sarà risolto, allora i tuoi piccoli difetti potranno ancora considerarsi come dei problemi? Quando arriverà quel momento, anche in queste piccole cose, come il modo in cui ti comporti, in cui vivi, cosa mangi, cosa bevi, come ti rilassi, come svolgi il tuo dovere e come ti relazioni con gli altri, un po’ alla volta inizierai a seguire i principi. Solo allora scoprirai che eliminare la propria indole corrotta era e rimane la grande questione della vita di una persona, che una volta eliminata la propria indole corrotta anche tutti gli altri problemi lo sono. Quando avrai risolto il problema della tua ribellione verso Dio, allora vivrai la sembianza di un essere umano, con dignità. Può darsi che ora ci siano dei piccoli difetti che non manifesti più. Magari gli altri ti elogiano dicendo che sei un bravo giovane, che sei sincero nella tua fede in Dio, che sembri un credente in Dio. Se però Dio dice che potresti ancora ribellarti a Lui, allora i tuoi buoni comportamenti esteriori sono inutili, per quanto eccellenti possano essere. Il problema fondamentale non è stato risolto: la tua indole corrotta non è stata ancora eliminata e potresti ancora ribellarti a Dio. Sei ancora così lontano dalla salvezza! Che senso ha limitarti ad assumere dei buoni comportamenti? Così facendo, non stai forse ingannando te stesso?

Quale problema ora è di vitale importanza che risolviate? (Il problema di un’indole corrotta.) Alcuni potrebbero dire: “Mi piace indossare abiti sgargianti, ma alla casa di Dio non piacciono, quindi mi ribellerò a essi”. Non è necessario: indossali se vuoi. C’è chi dice: “Mi piace mettermi la cipria e truccarmi, e apparire attraente quando incontro gente ogni giorno: è così bello!” Se ne hai il tempo, va bene. Alcuni dicono: “Mi piace mangiare cibo ricercato, mi piacciono i cibi piccanti e anche quelli acidi”. Fintanto che disponi delle condizioni economiche, della possibilità e di tempo libero, puoi mangiare queste cose per la tua soddisfazione. Anche se non soddisfacessi questi desideri, se li frenassi e ti ribellassi a essi, la tua indole corrotta non verrebbe comunque eliminata. Cosa otterresti tenendoli a freno? Sopporteresti una grande quantità di sofferenza carnale, ma nel cuore saresti molto scontento, e che tipo di conseguenza negativa avrebbe su di te in aggiunta? Avresti l’impressione di aver sofferto molto per Dio, di aver acquisito la verità, mentre in realtà non avresti nulla né saresti nulla. Potrai anche vestirti in modo elegante, dignitoso e sobrio, potrai sembrare un fratello o una sorella ed essere ben disciplinato; ma se non sai neppure trovare le verità principi quando vieni incaricato di svolgere un dovere, e se saresti capace di continuare a intralciare e disturbare il lavoro della chiesa, il tuo problema fondamentale è stato forse risolto? (No.) Perciò, comunque tu la guardi, la cosa fondamentale è comprendere le parole di Dio, la verità, entrare nella verità realtà ed eliminare la tua indole corrotta. Non dedicare i tuoi sforzi ad alcuni problemi banali e comportamenti esteriori, soffermandoti su di essi e non abbandonandoli, sentendoti nel profondo costantemente in colpa e in debito e risolvendo sempre queste cose come se fossero questioni cruciali. Ne conseguirà che la tua indole corrotta non verrà mai eliminata. Se nemmeno tu sai che tipo di persona sei o che tipo di indole corrotta possiedi, se non hai la minima comprensione di ciò, questo non causerà forse dei problemi? Quando acquisirai conoscenza della tua essenza corrotta, questi tuoi piccoli problemi non saranno più dei problemi. Naturalmente, man mano che comprenderai la verità, che entrerai nella verità realtà e che sarai in grado di agire in base alle verità principi, ti libererai gradualmente di questi piccoli problemi. È lo stesso che avere una personalità irrequieta oppure da posapiano, o essere loquaci oppure taciturni: questi non sono problemi. Sono questioni di personalità. Alcuni hanno una dizione chiara, mentre altri no; alcuni sono più audaci e hanno il coraggio di parlare di fronte a molte persone, mentre altri lo sono meno e non hanno il coraggio di parlare quando c’è molta gente; alcuni sono estroversi, mentre altri sono introversi. Nessuno di questi è un problema. Che cosa invece è un problema? L’indole degli anticristi che si oppone a Dio, questo è un problema. È il problema più grave, la fonte di tutta la corruzione dell’uomo. Se risolvi il problema dell’indole corrotta, nessun altro problema è più tale.

Altre domande? (Dio, io ne ho una: nel perseguimento della verità, ho una vita spirituale normale, ma il mio cuore di amore e di perseguimento della verità lascia un po’ a desiderare. Quando sento che il mio stato è sbagliato, perseguo diligentemente per un paio di giorni, ma passati quelli allento di nuovo la presa. Questo stato si ripresenta continuamente, e so che si tratta di un’indole di avversione nei confronti della verità, ma non riesco lo stesso a eliminarla alla radice.) Non c’è modo di evitarlo: l’ingresso nella vita dell’uomo è così. Desiderando costantemente di risolvere questo problema, commetti un errore. A titolo di esempio: alcune donne, nel tentativo di trovare un marito, hanno come criterio il fatto che non importa se lui è solo mediamente attraente, a condizione che sia romantico. Deve ricordare quando e dove si sono incontrati la prima volta, il compleanno di lei, il loro anniversario e così via. Deve ricordare ogni ricorrenza e deve anche ricordarsi di dirle ogni tanto “Ti amo, tesoro mio!” e di farle di tanto in tanto dei regali. Lei lo testerà: “Che giorno è stato il nostro primo appuntamento? Quando è San Valentino?” Spesso va alla ricerca di romanticismo e di stimoli di questo tipo, e se la sua vita diventa più piatta se ne indigna e se ne lamenta con il marito: “Guardati, stupido. Tu il romanticismo non sai cosa sia. Passare le mie giornate con te è così noioso! La mia vita nelle tue mani è rovinata!” Non ci sono forse molte donne che manifestano questo difetto? E quando dici che il marito di un’altra è romantico, che sa come persuadere una donna e che tratta la moglie come una principessa, queste donne diventano insopportabilmente gelose e vorrebbero potersi prendere quell’uomo per sé. Semplicemente non sono disposte a vivere una vita banale e ordinaria. Tu hai manifestato questo difetto? (Sì.) Mentre Dio opera e salva le persone, non ci sono molte parti appassionanti, emozionanti, ed Egli non ti farà nessuna sorpresa. È qualcosa di banale e ordinario: è questo che significa essere concreti. Perseguire la verità non richiede sensazioni. Fintanto che nel tuo cuore persegui, e fintanto che ogni tanto esamini se stai deviando dal cammino che percorri, se ci sono sviste o perdite causate da errori umani nel dovere che svolgi, e che condividi sul fatto che in quel periodo i fratelli e le sorelle hanno o meno acquisito nuova comprensione o conoscenza sullo svolgimento di un dovere, comprensione o conoscenza che a te mancano, sul fatto che si siano verificate o meno delle distorsioni nella tua comprensione delle parole di Dio quando le leggevi, sul fatto che contenessero o meno aspetti che vanno al di là della tua portata, o di cui non hai esperienza o che hai ignorato, e così via, fintanto che tutti questi cammini, obiettivi e direzioni sono normali e corretti, allora sarà sufficiente. Fintanto che la tua direzione generale è giusta, questo è abbastanza. Non cercare emozioni e neppure sorprese. Nessuno ti farà alcuna sorpresa. Credere in Dio e perseguire la verità è come vivere la vita di una persona normale. Per la maggior parte del tempo è piuttosto piatta, perché tu vivi in questo mondo, dove nulla è soprannaturale né avulso dalla vita reale. Ecco quant’è piatta. Ma c’è una differenza tra questo tipo di vita piatta e quella di coloro che non hanno fede: mentre tu credi in Dio e svolgi il tuo dovere, acquisisci costantemente conoscenza della tua indole corrotta, correggi e cambi costantemente il tuo rapporto con Dio, scopri costantemente le verità che non comprendi e conosci e accetti le verità che non conosci o non capisci. È questa la differenza. È già una grande differenza, quindi cos’altro potreste chiedere? Non accadono abbastanza cose nella casa di Dio, nella chiesa e intorno a te? Le cose che sono accadute dall’inizio dell’opera di Dio a oggi sono più che sufficienti per il computo da parte delle persone. I giorni passano così velocemente: dieci, vent’anni passano in un lampo; poi in un altro lampo ne sono passati trenta, cinquanta. Tanto dura la vita di una persona. Che altre emozioni ci sono da cercare? Queste cose sono già abbastanza emozionanti. Tutto ciò che ti accade intorno dovrebbe permetterti di scoprire cose uniche, scoprire la verità e sorprenderti. Non è una vita piatta, no? (No.) Perseguire la verità non significa cercare l’emozione. È così che funziona per le persone che vivono nella loro normale umanità, in questo mondo materiale. Non cercare l’emozione: cercare l’emozione e le sensazioni è ciò che fanno senza un particolare scopo coloro che hanno la pancia piena. Nello svolgimento dei loro doveri e nel perseguimento della verità, le persone hanno nuove lezioni da imparare ogni giorno. Qualcuno dirà: “Perché allora non sto imparando?” Ebbene, può darsi che tu progredisca più lentamente; se impari qualcosa ogni mese, questo è sufficiente. Fintanto che fai progressi e persegui la verità, otterrai dei risultati. Questa condivisione ha risolto la questione? (Sì.) Come? Quali parole l’hanno risolta? (È risolta perché so che le mie opinioni sul perseguimento della fede in Dio non sono concrete: il mio non è un modo pragmatico di perseguire. Cerco sempre di perseguire degli stimoli, di provare sensazioni, e di considerare Dio secondo null’altro che nozioni e fantasie, mantenendo con Lui un rapporto di rispettosa distanza, ignorando però che le persone avranno delle debolezze nel corso del loro ingresso nella vita, e che nel mentre cresceranno e si troveranno ad affrontare circostanze di ogni tipo. È normale.) Hai capito bene. Quando non emerge alcuna circostanza, le persone dovrebbero svolgere i loro doveri nel modo in cui spetta loro e continuare a perseguire come sono tenute a fare. Non cercare l’emozione, né le sensazioni; non essere ipersensibile e non dire: “Perché sono di cattivo umore oggi? Oh, il mio rapporto con Dio è distante: vado subito a pregare!” Non c’è bisogno di questa ipersensibilità. A Dio non importa; Egli non Si preoccupa di queste tue questioni insignificanti! Potresti dire: “Sono giorni che non prego, ma quando agisco ricerco spesso Dio nel mio cuore e mantengo un cuore che Lo teme”. Nessun problema. Alcuni diranno: “Oh, sono stato così occupato con il mio dovere che non leggo le parole di Dio da giorni”. Non hai mantenuto la pratica della lettura, l’hai ignorata, ma nello svolgimento del tuo dovere hai identificato molti problemi, hai rivelato degli aspetti di un’indole corrotta e hai ascoltato le condivisioni degli altri in quel periodo, cosa che è stata molto edificante per te. Questo non è forse un guadagno reale? Non leggi forse le parole di Dio al fine di comprendere e acquisire la verità? A che serve insistere nel farlo in un certo modo o una determinata maniera? Bene. Concludiamo qui la condivisione di oggi. Arrivederci! (Grazie, Dio, e arrivederci!)

30 maggio 2020

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