Tema 8: Vogliono che gli altri si sottomettano solo a loro, non alla verità o a Dio (Parte seconda) Sezione quattro
Analisi di come gli anticristi portano gli altri a sottomettersi soltanto a loro, e non alla verità o a Dio
III. Analisi di come gli anticristi proibiscono agli altri di intervenire, chiedere informazioni e supervisionarli nel loro lavoro
Continuiamo con l’argomento della nostra ultima condivisione, il tema otto dei vari modi in cui gli anticristi si manifestano: Vogliono che gli altri si sottomettano solo a loro, non alla verità o a Dio. Abbiamo suddiviso questo tema in quattro sottosezioni. Due le abbiamo discusse nel nostro ultimo incontro: la prima era che sono incapaci di collaborare con chiunque; la seconda che hanno il desiderio e l’ambizione di controllare e conquistare gli altri. Qual è la terza? Che proibiscono agli altri di intervenire, chiedere informazioni e supervisionarli in qualsiasi lavoro abbiano intrapreso. Cosa si intende con qualsiasi lavoro abbiano intrapreso? Si intende qualsiasi programma lavorativo di cui può essere responsabile un leader o un lavoratore, oppure il lavoro di cui può essere responsabile un supervisore di un gruppo o un capogruppo; può anche trattarsi di un’attività professionale in qualche area, o del lavoro di un singolo individuo. La persona che ha intrapreso tale lavoro può essere un leader o un lavoratore, oppure un fratello o una sorella comuni. Se tali individui proibiscono agli altri di intervenire, di chiedere informazioni o di supervisionarli, in quale stato si trovano? Quali comportamenti sono legati a questa proibizione? Questo è un altro comportamento che rientra nell’ottava manifestazione degli anticristi, un’altra rivelazione della loro essenza. In ogni genere di dovere, c’è un lavoro che è di tipo professionale e ce n’è un altro che riguarda direttamente l’ingresso nella vita. Il lavoro professionale coinvolge tutti gli aspetti di elementi come la tecnica, il sapere, le conoscenze e il personale. Sono tutti inclusi in esso. Alcune persone, dopo aver assunto un compito, iniziano a lavorarci da sole. Non ne discutono con gli altri e, quando hanno difficoltà, non vogliono ricercare i suggerimenti degli altri; vogliono essere le sole a decidere e vogliono avere l’ultima parola. Altri potrebbero offrire le loro idee e i loro suggerimenti, nella speranza di essere d’aiuto, ma tali individui li accettano? (No.) No, non ci riescono. Che genere di indole è questa? Quale indole li governa, per far sì che proibiscano agli altri di intervenire, chiedere informazioni o supervisionarli nell’assolvimento del loro dovere? Essi pensano: “Conosco questo tipo di lavoro e conosco la teoria. La chiesa mi ha assegnato questo compito. Quindi, lo farò da solo”. Spesso affermano di capire una professione e di essere degli esperti come giustificazione per rifiutarsi di rivelare ad altri qualsiasi informazione relativa al lavoro o allo stato dei loro progressi. Non vogliono nemmeno far conoscere agli altri gli errori, grandi o piccoli, i contrattempi che emergono durante il lavoro. Quando qualcun altro viene a conoscenza di una cosa del genere e vuole chiedere informazioni, partecipare o saperne di più, si rifiutano di rispondere, e dicono: “Le cose che rientrano nell’ambito del mio lavoro sono di mia competenza. Non hai il diritto di chiedere informazioni. La chiesa non ha incaricato te di questo: ha incaricato me, e devo mantenere la riservatezza”. È una giustificazione ragionevole? È giusto da parte loro “mantenere la riservatezza”? (No.) Perché no? Condividere con altri sullo stato del lavoro, gli errori e i problemi che sono emersi, nonché il suo piano e la sua direzione costituirebbe una violazione della riservatezza? (No.) No, tranne che per alcuni dettagli specifici che costituirebbero un pericolo per la sicurezza della chiesa, se venissero allo scoperto, dettagli che sarebbe inappropriato raccontare ad altri. In questi casi è bene non divulgarli. Ma se tali individui usano la riservatezza come giustificazione, non permettono agli altri di sapere nulla che rientri nell’ambito del loro lavoro e si oppongono a richieste di informazioni, domande o sollecitazioni e le rifiutano, sia che provengano da fratelli e sorelle comuni che da leader e lavoratori, qual è il problema, allora? Potrebbero voler fare qualcosa in un certo modo, per esempio. Qualcun altro dice loro: “Se lo fai così, ciò causerà una perdita agli interessi della casa di Dio e uscirai fuori dal tracciato. Perché invece non lo facciamo in questo modo?” Essi pensano: “Se faccio come dici tu, ciò mostrerà agli altri che il mio modo non va bene, non è così? E poi il merito del lavoro andrà a te, non è vero? Non va bene; preferisco uscire dal tracciato piuttosto che seguire la tua strada. Devo attenermi alla mia. Non mi interessa se ciò comporta una perdita negli interessi della casa di dio; sono la mia reputazione e il mio prestigio che contano, è la mia fama che conta!” Anche se ciò che fanno è sbagliato, allora rimarranno semplicemente nel torto, e non permetteranno a nessuno di intervenire. Questa non è forse l’indole di un anticristo? (Sì.) Qual è l’essenza del fatto di non permettere agli altri di intervenire? È dedicarsi alle proprie faccende. Gli interessi della casa di Dio non sono la cosa importante per loro, e il lavoro della casa di Dio non è ciò su cui concentrano la propria attenzione. Non lavorano in base a questo principio. Lavorano invece concentrandosi sui propri interessi personali, sul proprio prestigio e sulla propria fama; il lavoro e gli interessi della casa di Dio devono essere al servizio del loro prestigio e dei loro interessi personali. Ecco perché non permettono ad altri di intervenire o di chiedere informazioni sul loro lavoro. Credono che, non appena qualcuno interviene nel loro lavoro, il loro prestigio e i loro interessi saranno minacciati, che i loro difetti e le loro carenze, così come i problemi e le aberrazioni nel loro lavoro, rischiano di essere esposti. Quindi, sono fermamente decisi a proibire agli altri di intervenire con il loro lavoro, e non accettano la collaborazione o la supervisione di nessun altro.
Qualunque sia il lavoro in cui un anticristo è impegnato, egli teme che il Supremo venga a saperne di più e chieda informazioni. Se il Supremo chiede informazioni sullo stato dei lavori o del personale, l’anticristo si limiterà a rendere conto in modo superficiale di alcune banalità, di alcune cose che ritiene sia giusto che il Supremo sappia, per le quali non ci sarebbero conseguenze se le venisse a sapere. Se il Supremo insiste per chiedere informazioni sul resto, l’anticristo sarà convinto che si stia intromettendo nel suo dovere e nei suoi “affari interni”. Non gli dirà più niente, ma farà il finto tonto, ingannando e nascondendo le cose. Non sta forse rifiutando la supervisione della casa di Dio? (Sì.) E cosa farà se qualcuno scopre un suo problema e ha intenzione di smascherarlo e di fare rapporto al Supremo? Lo impedirà, lo intercetterà e ricorrerà anche alle minacce: “Se dici questa cosa e ciò farà sì che qualcuno di noi venga potato dal Supremo, la responsabilità è tua. Se c’è qualcuno da potare, sarai tu!” Non sta forse cercando di fondare un regno indipendente? (Sì.) Non permette nemmeno al Supremo di chiedere informazioni, e nessuno ha il diritto di sapere cose che rientrano nell’ambito del suo lavoro o di interrogarlo su quelle cose, tanto meno di dare raccomandazioni. Se ha messo le mani su un programma di lavoro, solo lui può avere l’ultima parola sulle questioni che rientrano nell’ambito di quel lavoro; solo lui può fare da arbitro; solo lui può agire e parlare come vuole, e comunque agisca, ha una giustificazione per tutto. Quale linea di condotta adotta quando qualcuno chiede informazioni? È superficiale e nasconde le cose. E che altro? (Inganna.) Esatto, inganna: ti presenterà persino una falsa facciata. In alcune chiese, per esempio, può succedere che un leader o un diacono del Vangelo abbiano chiaramente guadagnato solo tre persone nell’arco di un mese nella chiesa di cui sono responsabili, un numero considerevolmente inferiore rispetto ad altre chiese. Sentono che non c’è modo di renderne conto al Supremo, quindi cosa fanno? Quando fanno un resoconto sul loro lavoro, aggiungono uno zero dopo il tre e dicono di aver guadagnato trenta persone. Qualcun altro ne viene a conoscenza e li interroga: “Questo non è forse un inganno?” “Un inganno?” dicono. “Beh, andrà tutto a posto una volta che avrò guadagnato trenta persone il mese prossimo per compensare, no?” Hanno una giustificazione per questo. Se qualcun altro prendesse sul serio la questione e volesse denunciare i fatti al Supremo, penserebbero che quell’individuo stia creando loro dei problemi, che ce l’abbia con loro. Quindi lo metteranno a tacere e si occuperanno di lui, creandogli dei problemi. Facendo ciò, non stanno punendo gli altri? Non stanno facendo del male? Non ricercano mai le verità principi nel loro lavoro, quindi qual è il loro obiettivo nel lavorare? È garantirsi il proprio prestigio e il proprio sostentamento. Qualunque cosa cattiva facciano, non rivelano agli altri l’intenzione e il motivo delle loro azioni. Devono mantenerli strettamente riservati; per loro, sono informazioni top secret. Qual è l’argomento più delicato, per persone così? È quando chiedi loro: “Cosa hai fatto di recente? L’assolvimento del tuo dovere ha prodotto qualche risultato? Si sono verificati intralci o disturbi nell’area interessata dal tuo lavoro? Come li hai gestiti? Sei al punto in cui dovresti essere, con il tuo lavoro? Hai svolto il tuo dovere con lealtà? Le decisioni lavorative che hai preso hanno comportato perdite per gli interessi della casa di Dio? I leader non qualificati sono stati sostituiti? Sono state promosse e nutrite persone di buona levatura che perseguono abbastanza bene la verità? Hai represso le persone che sono state insubordinate verso di te? Che conoscenza hai della tua indole corrotta? Che tipo di persona sei?” Questi sono gli argomenti più delicati per loro. Sentirsi porre queste domande è ciò di cui hanno più paura, quindi, invece di aspettare che tu gliele ponga, si affretteranno a trovare un altro argomento con cui insabbiarle. Vorrebbero sviarti con ogni mezzo, impedendoti di sapere com’è effettivamente la situazione allo stato attuale. Ti tengono sempre all’oscuro, impedendoti costantemente di sapere fino a che punto sono effettivamente arrivati con il loro lavoro. Non c’è un briciolo di trasparenza in questo comportamento. Queste persone hanno una vera fede in Dio? Hanno timore di Dio? No. Non forniscono mai attivamente un resoconto sul lavoro, né segnalano in modo proattivo gli incidenti nel loro lavoro; non chiedono, non ricercano, né parlano apertamente a proposito delle sfide e della confusione che hanno incontrato nel loro lavoro, ma arrivano al punto di nascondere quelle cose, raggirando e ingannando gli altri. Non c’è alcuna trasparenza nel loro lavoro; solo quando il Supremo li spinge a fornire una relazione e un resoconto circostanziati, con riluttanza, diranno qualcosa. Preferirebbero morire, piuttosto che parlare di qualsiasi questione che coinvolga la loro reputazione e il loro prestigio: morirebbero prima di dire una sola parola al riguardo. Anzi, fingono di non aver capito. Questa non è forse l’indole di un anticristo? Che genere di persone sono, queste? Tale genere di problema si risolve facilmente? Se il Supremo dovesse guidarle nel loro lavoro, quale sarebbe il loro atteggiamento al riguardo? La superficialità. Sembrano assentire, tireranno persino fuori un quaderno o un computer e prenderanno appunti con foga, ma dopo averlo fatto, avranno compreso le indicazioni e si metteranno al lavoro? (No.) Sono solo pose, per farsi vedere da te, inscenando uno spettacolo per fuorviarti. Cosa stanno pensando realmente? “Poiché questo lavoro è stato assegnato a me, si fa come dico io. Nessuno può immischiarsi in quello che voglio fare. ‘I funzionari locali hanno più controllo dei funzionari statali’, quindi possiedo questo diritto. Se non è così, non far gestire questo lavoro a me. Licenziami”. Questo è ciò che pensano, e questo è il modo in cui agiscono. Che indole è questa? Non è forse l’indole di un anticristo? (Sì.) Ciò significa guai. Non sei autorizzato a intervenire o a chiedere informazioni, né a sondare e a porre domande. Sono piuttosto suscettibili al riguardo. Pensano: “Il Supremo sta forse cercando di controllare i miei problemi e il mio lavoro? Chi ha vuotato il sacco?” In preda al panico, fanno uno sforzo determinato per capire chi è stato a comprometterli. Alla fine, i loro dubbi si restringono a due persone, e le mandano via. Che problema è questo? È l’indole di un anticristo.
Qual è il principale tratto caratteristico dell’indole di un anticristo? Mantenere il prestigio e controllare gli altri. Acquisiscono prestigio al fine di controllare gli altri. Fintanto che avranno prestigio, terranno gli altri legittimamente sotto il loro controllo. Perché dico che lo fanno legittimamente? Perché il loro compito è stato assegnato loro dalla casa di Dio; sono stati scelti dai fratelli e dalle sorelle per svolgerlo. Non si sentiranno quindi legittimati a farlo? (Sì.) Quindi, questo diventa per loro qualcosa da usare come capitale, con questa idea in mente: “Avete scelto me, non è vero? Se lo avete fatto, dovete fidarvi di me. C’è un detto, tra i non credenti: ‘non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti’”. Qui usano addirittura una massima satanica. Ciò equivale a dire la verità? (No.) È un’eresia e una fallacia satanica. Se chiedi informazioni sul loro lavoro, se ne usciranno con una simile teoria: “‘non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti’. Se mi impieghi, non puoi sospettare di me. Se non sai che tipo di persona sono, se non riesci a capirmi a fondo, allora non impiegarmi. Ma tu mi stai impiegando e, dato che è così, devo rimanere saldo nella mia posizione. Bisogna fare come dico io”. Bisogna fare come dicono loro in tutte le questioni lavorative; non servirà a niente impedirglielo, né trovare loro un partner, né far sì che altri li supervisionino e li guidino. Se qualcuno va a controllare il loro lavoro, dicono semplicemente di no: sentono di non aver fatto nulla di sbagliato e di non aver bisogno di essere controllati. Sfruttano di diritto il loro prestigio e la loro autorità per prendere il controllo degli altri, del luogo di lavoro e del lavoro della chiesa. Non stanno forse fondando un regno indipendente? Non sono forse degli anticristi? La casa di Dio potrebbe consentire loro di svolgere questo lavoro e di assolvere questo dovere, ma non permetterebbe loro di esercitare il potere come un dittatore. Una persona siffatta non ha forse frainteso l’intenzione di Dio e le disposizioni della Sua casa? Perché cerca sempre di afferrare il prestigio e il potere invece di svolgere bene il suo dovere? (È governata dall’indole dell’anticristo.) Esatto: questa è l’indole degli anticristi. Perché fraintendono quando la chiesa organizza il lavoro per loro? Perché a loro piace intrinsecamente controllare gli altri. Questa è la loro natura essenza: è quello che sono. Organizza il lavoro per loro e sentiranno di avere potere e prestigio, e quindi di avere il controllo sul loro territorio. Se vai nel loro territorio, devi fare quello che dicono loro. Per esempio, la casa di Dio una volta ha disposto che un leader andasse a controllare il lavoro di un anticristo. Quel leader e l’anticristo erano entrambi leader; erano dello stesso rango. L’anticristo ha detto: “Tu sei un leader della chiesa, così come lo sono io. Siamo allo stesso livello. Tu non immischiarti nei miei affari, e io non mi immischierò nei tuoi. Non condividere con me: non sei nella posizione di farlo! E tu vorresti chiedere come stanno andando le cose nella nostra chiesa: è il supremo che ti ha ordinato di farlo? Mostrami le prove”. Il leader ha risposto: “Il Supremo mi ha appena incaricato di trasmettere un messaggio. Vai a chiedere se non mi credi”. L’anticristo dice: “Cosa ti dà dunque il diritto di condividere con me e di muovermi delle accuse? Cosa ti dà il diritto di chiedere informazioni su cose che fanno parte del mio lavoro? Non sei nella posizione per farlo!” Queste parole sono in accordo con la verità? (No.) Che modo di agire è questo? Un modo che solo un anticristo adotterebbe. C’è un detto tra i non credenti: “Il più forte vince sempre”. Fanno a gara per vedere chi ha il rango più elevato, chi ha maggior forza, chi è più competente. Fanno a gara per vedere chi è responsabile del maggior numero di persone. Anche nella casa di Dio, gli anticristi fanno a gara con gli altri per vedere le stesse cose. Non sono venuti nel posto sbagliato? Una persona che possiede un’indole corrotta, ma non è un anticristo, la penserà solitamente in questo modo, quando si imbatte in leader della chiesa del suo stesso rango? Rivelerà qualcosa, ma sarà in grado di condividere normalmente. Non dirà assolutamente: “Sei forse nella posizione di fare domande sul mio lavoro?” Non lo dirà, perché è dotata di una ragionevolezza normale e di un cuore che teme Dio. Come si comporterà un individuo dotato di ragionevolezza normale? Penserà: “Mettermi alla guida della chiesa: questo è Dio che mi eleva; è un incarico che ho ricevuto da Lui ed è il mio dovere. Se Dio non mi avesse assegnato questo incarico, non sarei niente. Non è una qualche sorta di carica ufficiale. Posso condividere con voi sul lavoro della chiesa, su come stanno andando le cose con i fratelli e le sorelle e sulla mia esperienza lavorativa”. Un anticristo condividerà con gli altri su queste cose? No, non le rivelerà assolutamente. Ecco perché una delle caratteristiche degli anticristi è un desiderio di prestigio e potere che supera quello delle persone comuni, ed è per questo che sono anche più astuti e insidiosi delle persone comuni. Dove si manifestano la loro astuzia e la loro insidiosità? (Non ti dicono niente. Non ti dicono niente direttamente.) Questo perché sentono che ogni questione è un segreto, un qualcosa di cui non dovrebbero parlare agli altri. In ogni questione, sono circospetti verso gli altri; tengono tutto avvolto, coperto e nascosto. Riescono quindi ad avere interazioni e comunicazioni normali nei rapporti con gli altri? Sono in grado di dire qualcosa dal cuore? No. Ti propinano solo alcune banalità superficiali e parole piacevoli, per impedirti di valutare la situazione di fondo. Dopo che sarai stato in contatto con loro per un po’, penserai: “All’apparenza, quest’individuo non sembra essere malevolo, ma perché ho sempre la sensazione che il suo cuore sia così lontano dagli altri? Perché è sempre così imbarazzante essere in contatto con lui? Ho sempre la sensazione che sia insondabile”. Voi avete questa sensazione? (Sì.) Questa è l’indole degli anticristi: sono circospetti verso tutti gli altri. E perché sono circospetti? Perché, secondo loro, chiunque può rappresentare una minaccia per il loro prestigio. Se non stanno attenti, se abbassano la guardia, potrebbero permettere agli altri di sapere cosa sta realmente accadendo loro, di conoscere il loro vero sé, e il loro prestigio sarà allora insostenibile. Quindi, quando si imbattono in qualcuno che chiede loro informazioni sullo stato del loro lavoro e del loro dovere, o sul loro stato personale, coprono ciò che possono e nascondono ciò che possono. Ciò che non riescono a nascondere, troveranno un modo per smussarlo, o si nasconderanno da te. Alcuni anticristi hanno un’indole bizzarra: sebbene vivano tra gli altri, non li vedrai avere interazioni normali con nessuno e non hanno comunicazioni normali con gli altri. Se ne stanno sempre in disparte, comparendo all’ora dei pasti e scomparendo di nuovo subito dopo. Sono sempre intenti a scomparire. Perché non interagiscono con gli altri? Dicono qualsiasi cosa alla loro famiglia, quindi perché non hanno niente da dire ai fratelli e alle sorelle? I non credenti hanno un detto: “Chi parla molto sbaglia molto”. Tali persone si attengono a questo principio; non permetteranno a loro stessi di parlare con noncuranza, poiché qualcosa di ciò che dicono potrebbe rivelare il loro gioco, esponendo una loro debolezza. Non si può sapere quale parola possa far sì che gli altri li guardino dall’alto in basso e sappiano cosa sta realmente accadendo loro, quindi fanno tutto il possibile per eluderli. Questa loro evasività è involontaria o c’è qualcosa al suo interno che la governa? C’è qualcosa che la governa. È una cosa giusta e onorevole oppure è losca? (È losca.) Naturalmente è losca. Questo non è l’unico modo in cui si comportano gli anticristi: la maggior parte delle volte non comunicano né interagiscono normalmente con gli altri; a volte, però, sono molto eloquenti e abili nel parlare, ma di cosa parlano? Qual è il loro contenuto? Predicano parole e dottrine, mettendosi in bella mostra. Dicono di poter svolgere un lavoro reale e risolvere problemi reali, quando in realtà non hanno alcuna reale competenza. Chiedi loro quali carenze hanno, se possiedono un’indole arrogante, e diranno: “Chi tra l’umanità corrotta non è arrogante?” Guardate: anche la loro arroganza ha un fondamento. Nessuno ne è immune, il che fa sembrare la loro arroganza del tutto legittima. Non ricercano mai la verità e sembrano non accorgersi che ci sono problemi o difficoltà nel lavoro. E tu non scoprirai la situazione reale facendo loro domande al riguardo. Quando non hanno niente da fare, se ne restano semplicemente seduti in silenzio; ogni volta che parlano, parlano delle loro qualifiche. Non si aprono mai; non parlano mai della ribellione o dei desideri smodati che hanno dentro di loro, o di come cercano di stringere accordi con Dio; non rivelano a chi hanno detto una bugia, o quali sono le loro ambizioni nello svolgere il lavoro. Non sollevano mai questi problemi; quando lo fanno gli altri, non sono interessati. Anche se interrogati su argomenti che rientrano nell’ambito del loro lavoro, parleranno brevemente in modo sbrigativo. In sostanza, chiunque entri in contatto con loro, per qualsiasi periodo di tempo, avrà grandi difficoltà, se vorrà saperne di più su qualsiasi cosa rientri nell’ambito del loro dovere, che riguardi il personale, la pratica professionale o lo stato di avanzamento dei lavori. Da qualsiasi angolazione la si approcci, sia che provi a far scivolare la tua domanda in modo indiretto, a porla direttamente, o a chiedere a qualcuno vicino a loro, non otterrai facilmente dei risultati. È molto faticoso. Non è forse una cosa insidiosa? (Sì.) Perché è così faticoso ottenere da loro informazioni sulle cose così come sono? Perché tengono le cose così strettamente nascoste? Qual è il loro obiettivo? Vogliono mantenere al sicuro il loro prestigio e i loro mezzi di sostentamento. Pensano: “Non è stato facile acquisire questo prestigio e arrivare dove sono oggi: non sarebbe forse un problema per me, se dovessi rendermi ridicolo commettendo un errore in un momento di disattenzione? E poi, se la casa di Dio sapesse le cose brutte che ho fatto, chi può dire se si occuperebbero di me?” Per quanto tu parli di essere aperto, di essere una persona onesta e di svolgere un dovere lealmente, ciò riuscirà a convincerli? No. Per loro c’è un solo credo: chi parla troppo affonda la nave. Se racconti tutto agli altri, sei un incompetente, un buono a nulla! Questo è il loro credo. Questa è l’indole degli anticristi.
Qualunque lavoro un anticristo stia svolgendo, proibisce agli altri di intervenire o di chiedere informazioni, e ancor più proibisce alla casa di Dio di supervisionarlo. Qual è il suo obiettivo nel fare questo? Desidera principalmente controllare il popolo eletto di Dio, garantire il proprio prestigio e il proprio potere, il che significa garantire il proprio sostentamento. Questo è il suo obiettivo principale. Se siete leader o lavoratori, temete che la casa di Dio chieda informazioni sul vostro lavoro e lo supervisioni? Avete paura che la casa di Dio scopra mancanze ed errori nel vostro lavoro e vi poti? Avete paura che, dopo aver conosciuto la vostra reale levatura e statura, il Supremo vi veda sotto una luce diversa e non vi consideri per una promozione? Se hai questi timori, ciò dimostra che le tue motivazioni non sono nell’interesse del lavoro della chiesa, che stai lavorando per la reputazione e il prestigio, e ciò dimostra che hai l’indole di un anticristo. Se hai l’indole di un anticristo, rischi di percorrere il cammino degli anticristi e di commettere tutto il male operato dagli anticristi. Se, nel tuo cuore, non hai alcun timore che la casa di Dio supervisioni il tuo lavoro e sei in grado di fornire risposte reali a ciò che il Supremo chiede e domanda, senza nascondere nulla, e dici tutto quel che sai, allora, indipendentemente dal fatto che quanto affermi sia giusto o sbagliato e a prescindere dalla corruzione che hai rivelato, persino se hai rivelato l’indole di un anticristo, non sarai assolutamente definito un anticristo. La chiave è se sei in grado di conoscere la tua indole di anticristo e di ricercare la verità al fine di risolvere tale problema. Se sei una persona che accetta la verità, la tua indole di anticristo può essere eliminata. Se sai bene di avere l’indole di un anticristo eppure non ricerchi la verità per eliminarla, se tenti addirittura di nascondere o di mentire riguardo a problemi che si verificano e ti sottrai alla responsabilità, e se non accetti la verità quando vieni sottoposto a potatura, allora questo è un problema grave, e tu non sei affatto diverso da un anticristo. Sapendo che hai l’indole di un anticristo, perché non osi affrontare la questione? Perché non la tratti con franchezza e dici: “Se il Supremo si informa sul mio lavoro, dirò tutto quello che so, e anche se le cose cattive che ho fatto vengono alla luce, e il Supremo non si serve più di me una volta che ne sia a conoscenza e io perdo il mio prestigio, dirò comunque chiaramente quello che ho da dire”? Il tuo timore della supervisione e delle verifiche sul tuo lavoro da parte della casa di Dio dimostra che hai a cuore il tuo prestigio più della verità. Questa non è forse l’indole di un anticristo? Tenere al prestigio più di ogni altra cosa è l’indole di un anticristo. Perché hai così tanto a cuore il prestigio? Quali vantaggi puoi ottenere dal prestigio? Se il prestigio ti causasse disastri, difficoltà, imbarazzo e dolore, continueresti ad averlo a cuore? (No.) Ci sono molti vantaggi che derivano dal prestigio, come l’invidia, il rispetto, la stima e l’adulazione da parte degli altri, nonché la loro ammirazione e riverenza. Il prestigio ti conferisce inoltre un senso di superiorità e di privilegio, che ti dà orgoglio e autostima. Inoltre, puoi godere di cose di cui gli altri non godono, come i vantaggi del prestigio e i trattamenti speciali. Queste sono le cose a cui non osi nemmeno pensare e che hai desiderato nei tuoi sogni. Hai a cuore queste cose? Se il prestigio è semplicemente vuoto, privo di alcun significato reale, e difenderlo non serve a nulla, allora non è forse sciocco averlo a cuore? Se riesci ad abbandonare cose come gli interessi e i piaceri della carne, allora la fama, il guadagno e il prestigio non saranno più un vincolo per te. Quindi, cosa bisogna risolvere prima, per risolvere i problemi legati all’avere a cuore e al perseguire il prestigio? In primo luogo, bisogna capire a fondo la natura del problema di compiere il male e di ricorrere a inganni, camuffamenti e coperture, nonché del rifiutare la supervisione, le richieste di informazioni e le indagini da parte della casa di Dio al fine di godere dei vantaggi del prestigio. Non si tratta forse di una palese resistenza e opposizione a Dio? Se riesci a capire la natura e le conseguenze della brama per i vantaggi del prestigio, il problema del perseguimento del prestigio sarà risolto. Se non riesci a capire a fondo l’essenza del bramare i vantaggi del prestigio, questo problema non sarà mai risolto.
Collaborate con gli altri per svolgere il lavoro e assolvere i vostri doveri? Accettate la supervisione? Avete fatto qualcosa per impedire ad altri di intervenire o chiedere informazioni? Se qualcuno chiede informazioni, gli opponete resistenza e dite: “Chi ti credi di essere per interferire nei miei affari? Possiedo un rango più elevato del tuo in termini di prestigio, e nel mio lavoro si fa come dico io. Il Supremo non ha chiesto informazioni, quindi cosa dà a te il diritto di farlo?” Fate qualcosa del genere? Qual è l’indole principale degli anticristi? Occupare il prestigio e cercare di afferrare il potere; non fare nulla che vada a vantaggio del lavoro della casa di Dio, non fare nulla che derivi dalla considerazione dei suoi interessi, ma essere superficiali e ingannevoli, agire tanto per fare. Dall’esterno sembrano impegnati piuttosto intensamente nei loro compiti, ma guardate le cose che fanno: in primo luogo, non fanno progressi; in secondo luogo, sono inefficienti; in terzo luogo, non hanno grossi risultati: sono un disastro totale. C’è solo una cosa che non smettono mai di fare, ed è sfruttare l’opportunità offerta dal proprio lavoro per afferrare il potere e non lasciarlo più andare. Stanno bene finché hanno il potere. Qualunque sia il lavoro che fanno, abbia esso a che fare con una professione, con affari esterni, con competenze tecniche o con altri aspetti, non c’è trasparenza, a nessun livello. Questa mancanza di trasparenza è involontaria? No, ciò che è involontario non riguarda l’indole, ma ha a che fare con la mancanza di levatura e di conoscenza di come va svolto il lavoro. Perché allora dico che questa è l’indole di un anticristo? Perché tali individui agiscono intenzionalmente. Hanno un intento dentro di loro: ti impediscono consapevolmente di venire a conoscenza di queste cose, e deliberatamente si nascondono da te ed evitano di incontrarti. Riducono al minimo i loro discorsi, la loro comunicazione e i loro scambi con te. Riducono al minimo l’esposizione di queste cose, così che tu non li biasimi sempre e non chieda informazioni su di loro, così che tu non sappia troppo ciò che succede e non percepisca il loro vero volto. Ciò non è forse intenzionale? Non c’è un’intenzione in questo? Qual è il loro intento, qual è il loro obiettivo? Vogliono ingannarti, bluffare per farsi strada; ti danno una falsa impressione e ti impediscono di sapere come stanno realmente le cose. In questo modo si assicureranno il loro prestigio, cosa che gli farà piacere. Non è forse questa la natura di un tale comportamento? (Sì.) È l’indole degli anticristi: ingannare, raggirare e nascondere le cose consapevolmente. E tutto è fatto in piena coscienza. DiteMi, quale programma di lavoro tiene le persone così occupate da non lasciare loro il tempo per incontrarsi con gli altri? Nessuno, giusto? Nessun programma di lavoro rende le persone così impegnate da non avere tempo per mangiare, dormire o incontrarsi con gli altri. Le cose non sono ancora così impegnative. È possibile ritagliarsi il tempo per queste cose. Quindi, perché queste persone non hanno tempo? Non vogliono incontrarsi con te; non vogliono che tu chieda informazioni sul loro lavoro. Questa non è forse l’indole di un anticristo? (Sì.) Che genere di persone sono? Non sono forse miscredenti? Lo sono: ogni anticristo è un miscredente. Se non lo fossero, non esproprierebbero l’opera della casa di Dio, né controllerebbero coloro che seguono Dio tenendoli sotto il loro potere. Non farebbero cose del genere. Il primo comportamento dei miscredenti è che non hanno affatto un cuore che teme Dio. Tramano per i propri interessi, con il pretesto di credere in Dio; sono audaci e spericolati, senza alcuna paura. Il loro credere in Dio non è vera fede, ma uno slogan. Non hanno alcun timore di Dio nel loro cuore.
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