Come perseguire la verità (12) Parte 3

Ho appena condiviso in merito all’abbandonare l’identità che erediti dalla tua famiglia. È una cosa facile da fare? (Sì.) È facile? In quali circostanze questa questione ti influenzerà e ti disturberà? Quando non ne possiedi una comprensione corretta e pura, in un particolare tipo di ambiente ne verrai influenzato, e ciò influirà sulla tua capacità di svolgere bene il tuo dovere, incidendo sui metodi con cui gestirai le cose e sugli esiti risultanti. Pertanto, quando si tratta dell’identità che erediti dalla famiglia, dovresti trattarla correttamente e non lasciartene influenzare né controllare, bensì valutare le persone e le cose, comportarti e agire normalmente in base ai metodi che Dio impartisce alle persone. In questo modo, assumerai l’atteggiamento e i principi che un essere creato all’altezza dei requisiti dovrebbe avere a tale riguardo. Ora condivideremo in merito all’abbandonare i condizionamenti che la famiglia esercita su di te. In questa società, i principi secondo cui le persone si approcciano al mondo, i loro metodi di vita e di esistenza e persino i loro atteggiamenti e le loro nozioni in materia di religione e di credenze, così come le loro varie nozioni e opinioni in merito alle persone e alle cose, tutto questo viene inevitabilmente condizionato dalla famiglia. Prima che le persone arrivino a comprendere la verità, a prescindere dalla loro età, dal sesso, dall’occupazione e dall’atteggiamento che hanno nei confronti di ogni cosa, sia esso estremo o ragionevole, insomma, in ogni genere di questione, i loro pensieri, le loro opinioni e i loro atteggiamenti nei confronti delle cose sono fortemente influenzati dalla famiglia. In altre parole, i vari condizionamenti che la famiglia esercita su una persona determinano in larga misura il suo atteggiamento verso le cose e il suo modo di affrontarle, così come la sua visione dell’esistenza, e influenzano persino la sua fede. Poiché la famiglia condiziona e influenza le persone in modo così significativo, essa è inevitabilmente alla radice dei metodi e dei principi con cui le persone affrontano le cose, così come della loro visione dell’esistenza e delle loro opinioni sulla fede. Poiché la casa di origine non è il luogo da cui la verità proviene né da cui scaturisce, vi è praticamente un’unica forza motivante o un solo scopo che porta la tua famiglia a condizionarti in un’idea, un punto di vista o un metodo esistenziale qualsiasi, e si tratta di agire nel tuo interesse. Queste cose che sono nel tuo totale interesse, indipendentemente dalla loro provenienza, che derivino dai tuoi genitori, dai tuoi nonni o dai tuoi antenati, in sintesi hanno tutte lo scopo di metterti in condizione di difendere i tuoi interessi in società e tra gli altri, di evitarti di venire maltrattato e di metterti in condizione di vivere tra la gente in modo più libero e diplomatico, il tutto con l’obiettivo di proteggere il più possibile i tuoi interessi. I condizionamenti che subisci da parte della tua famiglia sono volti a proteggerti, a evitarti di essere maltrattato o umiliato e a farti diventare una persona di una spanna superiore agli altri, anche se questo significa maltrattarli o danneggiarli, purché non venga fatto del male a te. Questi sono alcuni dei condizionamenti più importanti esercitati dalla famiglia, e sono anche l’essenza e lo scopo principale alla base di tutte le idee in cui vieni condizionato. Non è così? (Sì.) Se consideri lo scopo e l’essenza di tutti i condizionamenti che hai subito dalla tua famiglia, vi è forse qualcosa che sia in linea con la verità? Anche se queste cose sono in linea con l’etica o con i legittimi diritti e interessi dell’umanità, hanno una qualche correlazione con la verità? Sono forse la verità? (No.) Si può affermare con tutta certezza che non sono assolutamente la verità. Per quanto positive, legittime, umane ed etiche, le persone credono siano tali cose i condizionamenti della tua famiglia; esse non sono la verità, non possono rappresentare la verità e certamente non possono sostituirla. Pertanto, quando si parla di famiglia, queste cose sono un altro aspetto che le persone dovrebbero abbandonare. Di quale aspetto si tratta nello specifico? Si tratta dei condizionamenti che la famiglia esercita su di te: questo è il secondo aspetto che dovresti abbandonare quando si parla di famiglia. Poiché stiamo discutendo dei condizionamenti che la famiglia esercita su di te, parliamo prima di tutto di quali sono esattamente questi condizionamenti. Se li distinguiamo in base al concetto di giusto e sbagliato che hanno le persone, alcuni sono relativamente corretti, positivi e accettabili e se ne può parlare, mentre altri sono relativamente egoistici, spregevoli, ignobili, negativi e nulla più. Tuttavia, in ogni caso, questi condizionamenti esercitati dalla famiglia sono come uno strato di indumenti protettivi che tutti insieme salvaguardano gli interessi della carne di un individuo, ne preservano la dignità di cui gode tra gli altri e gli impediscono di essere maltrattato. Non è così? (Sì.) Parliamo allora dei condizionamenti che la famiglia esercita su di te. Per esempio, quando gli anziani della famiglia ti ripetono spesso che “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”, lo fanno perché tu attribuisca importanza all’avere una buona reputazione, al vivere una vita di cui essere orgoglioso e al non fare cose che ti procurino disonore. Dunque, questo detto guida le persone in modo positivo o negativo? Può condurti alla verità? Può portarti a comprenderla? (No.) Puoi affermare in tutta certezza: “No, non può!” Riflettici: Dio dice che le persone dovrebbero comportarsi in modo onesto. Quando hai commesso una trasgressione, hai fatto qualcosa di sbagliato oppure hai agito in ribellione a Dio e contro la verità devi ammettere il tuo errore, acquisire comprensione di te stesso e continuare ad analizzarti per raggiungere un autentico pentimento, e da quel momento in poi agire in base alle parole di Dio. Quindi, doversi comportare onestamente non è forse in conflitto con il detto “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”? (Sì.) In che modo lo è? Il detto “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia” ha lo scopo di indurre le persone ad attribuire importanza a vivere il loro lato migliore e positivo e a fare più cose che le mettano in buona luce anziché fare cose cattive o disonorevoli o rivelare il loro lato peggiore, così da evitare di vivere senza dignità e orgoglio. In nome della reputazione, dell’orgoglio e dell’onore, non si può gettare tutto di sé stessi nella spazzatura né tanto meno parlare agli altri del proprio lato oscuro e dei propri aspetti disdicevoli, poiché bisogna vivere con dignità e orgoglio. Per avere dignità bisogna godere di una buona reputazione, e per godere di una buona reputazione bisogna fingere e vendersi bene. Questo non è forse in conflitto con il comportarsi onestamente? (Sì.) Quando ti comporti onestamente, quello che fai è completamente in contrasto con il detto “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”. Se vuoi comportarti onestamente, non attribuire importanza all’orgoglio; l’orgoglio non vale un centesimo. Di fronte alla verità ci si dovrebbe esporre, non fingere né trasmettere una falsa immagine di sé. Bisogna rivelare a Dio i propri veri pensieri, gli errori commessi, le violazioni delle verità principi e così via, e mettere a nudo queste cose anche davanti ai fratelli e alle sorelle. Non si tratta di vivere per la propria reputazione ma di vivere per comportarsi onestamente, per perseguire la verità, per comportarsi da veri esseri creati e per soddisfare Dio ed essere salvati. Quando però non capisci questa verità né le intenzioni di Dio, i condizionamenti esercitati dalla tua famiglia tendono a dominare. Così, quando fai qualcosa di sbagliato, lo nascondi e metti in scena una finzione, pensando: “Non posso dire nulla al riguardo, e non permetterò a nessun altro che lo sa di parlare. Se qualcuno di voi dice qualcosa, se la dovrà vedere con me. La mia reputazione viene prima di tutto. Vivere non ha altro scopo che salvaguardare la propria reputazione, perché è la cosa più importante di tutte. Se una persona perde la reputazione, perde tutta la dignità. Quindi non si può dire come stanno le cose veramente: si deve fingere, si deve nascondere, altrimenti si perdono la reputazione e la dignità e la vita diventa inutile. Se nessuno ti rispetta allora sei soltanto inutile, spazzatura priva di valore”. Praticando in questo modo, è possibile comportarsi onestamente? È possibile essere completamente aperti e analizzare sé stessi? (No.) Ovviamente, comportandoti in questo modo aderisci al detto “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia” che la tua famiglia ti ha condizionato a seguire. Se però abbandoni questo detto per perseguire e praticare la verità, esso cesserà di influenzarti e di farti da motto o da principio d’azione, e invece ciò che farai sarà esattamente l’opposto di quanto esso sostiene, ossia che “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”. Non vivrai per la tua reputazione né per la tua dignità bensì per perseguire la verità, per comportarti da persona onesta e per cercare di soddisfare Dio e di vivere come un vero essere creato. Se ti attieni a questo principio, avrai abbandonato gli effetti dei condizionamenti che la tua famiglia esercita su di te.

La famiglia condiziona le persone non solo con uno o due detti ma con tutta una serie di citazioni e aforismi celebri. Per esempio, gli anziani della tua famiglia e i tuoi genitori non citano spesso il detto “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”? (Sì.) Ti stanno dicendo: “Le persone devono vivere per la loro reputazione. Le persone non mirano ad altro nella loro vita che a crearsi una buona reputazione tra gli altri e a fare una buona impressione. Ovunque tu vada sii più prodigo di saluti, convenevoli e complimenti e pronuncia più parole gentili. Non offendere gli altri e compi invece un maggior numero di buone azioni e di gentilezze”. Questo particolare condizionamento esercitato dalla famiglia ha un certo impatto sul comportamento o sui principi di condotta delle persone, con l’inevitabile conseguenza che esse attribuiscono grande importanza alla fama e al guadagno. Ovvero attribuiscono grande importanza alla propria reputazione, alla propria fama, all’impressione che suscitano nella mente degli altri e alla stima che gli altri hanno di tutto ciò che esse fanno e di ogni opinione che esprimono. Attribuendo grande importanza alla fama e al guadagno, senza rendertene conto ne dai poca al fatto che il dovere che svolgi sia o meno in linea con la verità e con i principi, al fatto che tu stia soddisfacendo Dio e compiendo il tuo dovere in modo adeguato oppure no. Attribuisci a queste cose minore importanza e priorità, mentre il detto “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”, che la tua famiglia ti ha condizionato a seguire diventa per te estremamente importante. Questo ti porta a prestare grande attenzione a come ogni dettaglio che ti riguardi viene percepito dagli altri. In particolare, alcuni prestano particolare attenzione a ciò che gli altri pensano davvero di loro alle loro spalle, al punto di origliare attraverso i muri, di ascoltare dalle porte socchiuse e persino di leggere di nascosto ciò che gli altri scrivono su di loro. Non appena qualcuno fa il loro nome, pensano: “Devo subito cercare di sentire cosa sta dicendo di me e se ha una buona opinione di me. Oh cielo, ha detto che sono pigro e che mi piace mangiare buon cibo. Allora devo cambiare, non posso più essere pigro in futuro, devo essere diligente”. Dopo essere stati diligenti per un po’, si dicono: “Ho ascoltato tutti per vedere se dicono che sono pigro, e nessuno sembra averlo detto ultimamente”. Ma ancora non si sentono a proprio agio, così lo menzionano casualmente nelle conversazioni con chi li circonda, dicendo: “Sono un po’ pigro”. E qualcun altro risponde: “Non sei pigro, sei molto più diligente di prima”. A questo punto si sentono immediatamente rassicurati, colmi di gioia e confortati. “Guarda un po’, tutti hanno cambiato opinione su di me. A quanto pare hanno tutti notato i miglioramenti nel mio comportamento”. Tutto ciò che fai non è volto a praticare la verità né a soddisfare Dio, bensì a soddisfare la tua reputazione. In questo modo, cosa è diventato effettivamente tutto ciò che fai? È diventato di fatto un gesto religioso. Che cosa è diventata la tua essenza? Sei diventato il fariseo per eccellenza. Che cosa è diventato il tuo cammino? È diventato il cammino di un anticristo. È così che Dio lo definisce. Quindi, l’essenza di tutto ciò che fai è stata contaminata, non è più la stessa; non stai praticando né perseguendo la verità, e stai invece perseguendo la fama e il guadagno. In definitiva, per quanto riguarda Dio, l’assolvimento del tuo dovere è, in una sola parola, inadeguato. Perché? Perché sei dedito solamente alla tua reputazione anziché a ciò che Dio ti ha affidato o al tuo dovere di essere creato. Che cosa senti nel cuore quando Dio dà una simile definizione? Che la tua fede in Dio in tutti questi anni è stata vana? Questo significa dunque che non hai affatto perseguito la verità? Non hai perseguito la verità e hai invece prestato particolare attenzione alla tua reputazione, e alla base di questo vi sono i condizionamenti che provengono dalla tua famiglia. Qual è il detto che ti ha condizionato in modo più preponderante? Il detto “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli” ha messo profonde radici nel tuo cuore ed è diventato il tuo motto. Ne sei stato influenzato e condizionato sin da quando eri piccolo, e anche ora che sei adulto continui a ripeterlo per influenzare la prossima generazione della tua famiglia e coloro che ti circondano. Naturalmente, la cosa ancora più grave è il fatto che lo hai adottato come metodo e principio per comportarti e gestire le cose e persino come obiettivo e direzione che persegui nella vita. Il tuo obiettivo e la tua direzione sono sbagliati, e quindi sarà sicuramente negativo anche l’esito finale. Questo perché, in essenza, tutto ciò che fai è finalizzato solamente alla tua reputazione e a mettere in pratica il detto “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”. Non stai perseguendo la verità eppure nemmeno tu ne hai consapevolezza. Pensi che non ci sia nulla di male in questo detto, in quanto le persone non dovrebbero forse vivere per la loro reputazione? Come dice un detto popolare: “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”. Questo detto è in apparenza alquanto positivo e legittimo, quindi accetti senza rendertene conto il suo condizionamento e lo consideri una cosa positiva. Una volta che consideri questo detto come una cosa positiva, inconsapevolmente lo persegui e lo metti in pratica. Allo stesso tempo, confusamente e senza rendertene conto, lo interpreti erroneamente come fosse la verità e un criterio di verità. Quando lo consideri un criterio di verità, smetti di ascoltare ciò che Dio dice e non riesci a comprenderlo. Metti ciecamente in pratica il motto “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”, agisci in base a esso e ciò che alla fine ottieni è una buona reputazione. Hai ottenuto ciò che volevi, ma così facendo hai violato e abbandonato la verità e hai perso la possibilità di essere salvato. Dato che questo è l’esito finale, dovresti abbandonare e lasciarti alle spalle l’idea che “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”, che la tua famiglia ti ha condizionato ad abbracciare. Non si tratta di qualcosa cui dovresti aggrapparti né di un detto o di un’idea alla cui pratica dovresti dedicare una vita intera di sforzi ed energie. Questa idea e questa visione che ti sono state inculcate e con cui sei stato condizionato sono sbagliate, quindi dovresti abbandonarle. Dovresti farlo non solo perché non sono la verità, ma anche perché ti porteranno a smarrirti e, alla fine, alla distruzione, quindi le conseguenze sono molto gravi. Per te non si tratta di un semplice detto, ma di un cancro; è un mezzo e un metodo per corrompere le persone. Questo perché all’interno delle Sue parole, tra tutti i requisiti che ha posto alle persone, Dio non ha mai chiesto loro di perseguire una buona reputazione, di ricercare la fama, di fare una buona impressione sugli altri, o di ottenere la loro approvazione, o di suscitare i loro apprezzamenti, né le ha esortate a vivere per la fama o al fine di guadagnarsi una buona reputazione. Dio vuole solo che le persone svolgano bene il loro dovere e si sottomettano a Lui e alla verità. Pertanto, per quanto ti riguarda, questo detto è un tipo di condizionamento esercitato dalla tua famiglia che dovresti abbandonare.

C’è un altro condizionamento che la tua famiglia esercita su di te. Per esempio, quando i genitori o gli anziani ti spronano, spesso ti dicono: “Per avere successo devi sopportare grandi sofferenze”. Dicendo questo vogliono insegnarti a sopportare le sofferenze, a essere diligente, a perseverare e a non avere paura di soffrire in qualsiasi cosa tu faccia, perché solo chi sopporta le sofferenze, resiste alle avversità, lavora sodo e ha uno spirito combattivo può avere successo. Che cosa significa “avere successo”? Significa non venire maltrattati, né essere guardati dall’alto in basso o discriminati; significa godere di fama e prestigio elevati tra le persone, avere l’autorità di parlare e di essere ascoltati e il potere di prendere decisioni; significa essere in grado di condurre una vita migliore e di qualità superiore in mezzo agli altri e avere persone che ti stimano, ti ammirano e ti invidiano. Significa, in sostanza, trovarti al vertice dell’intera razza umana. Che cosa significa “al vertice”? Significa che vi sono molte persone ai tuoi piedi e che non sei costretto a sopportare alcun maltrattamento da parte loro: ecco cosa significa “avere successo”. Per poter avere successo devi “sopportare grandi sofferenze”, il che significa che devi essere in grado di sopportare sofferenze che altri non riescono a sopportare. Quindi, prima di poter avere successo, devi essere capace di sopportare gli altrui sguardi di disprezzo, la derisione, il sarcasmo, la calunnia, la mancanza di comprensione, il disdegno e così via. Oltre alla sofferenza fisica, devi saper tollerare il sarcasmo e lo scherno dell’opinione pubblica. Solo imparando a essere una persona di questo tipo puoi distinguerti tra gli altri e guadagnarti una nicchia nella società. Lo scopo di questo detto è indurre gli individui a diventare dei dominatori anziché dei sottoposti, perché è davvero dura essere un sottoposto: sei costretto a tollerare maltrattamenti, ti senti inutile e sei del tutto privo di dignità e reputazione. Anche questo è un condizionamento che la famiglia esercita su di te, con l’obiettivo di agire nel tuo migliore interesse. La tua famiglia lo fa perché tu non debba sopportare i maltrattamenti degli altri, perché tu possa acquisire fama e autorità, mangiare bene e goderti la vita e perché ovunque tu vada nessuno osi maltrattarti e tu possa invece tiranneggiare e comandare, e tutti ti assecondino servilmente. Da un lato cerchi di essere superiore agli altri per tuo vantaggio personale, mentre da un altro lo fai anche per accrescere il prestigio sociale della tua famiglia e onorare i tuoi antenati, in modo che anche i tuoi genitori e gli altri membri della famiglia possano trarre beneficio dall’essere associati a te e non subire maltrattamenti. Se hai sopportato grandi sofferenze e ne sei uscito con successo, diventando un funzionario di alto rango che possiede una bella auto, una casa lussuosa e un seguito di persone che gli ronzano intorno, di pari passo anche la tua famiglia trarrà beneficio dall’essere associata a te e anche i tuoi familiari potranno guidare belle auto, mangiare bene e fare la bella vita. Se ne avrai voglia potrai gustare le prelibatezze più costose e andare dove vuoi, avere tutti ai tuoi ordini, fare ciò che vuoi e vivere con arroganza e assecondando i tuoi capricci senza dover mantenere un basso profilo o vivere con la coda tra le gambe, fare tutto quello che ti pare anche se è al di sopra della legge, e vivere in modo audace e spericolato. Questo è l’obiettivo della tua famiglia nel condizionarti in questo modo: evitare che tu subisca torti e portarti al successo. Per dirla senza mezzi termini, lo scopo della tua famiglia è trasformarti in qualcuno che guida gli altri, che li dirige e che dà loro ordini, in qualcuno che è solo capace di maltrattare gli altri e che non deve mai subire nulla, e in una persona di successo anziché in una che viene guidata da altri. Non è così? (Sì.) Questo condizionamento da parte della tua famiglia è vantaggioso per te? (No.) Perché dici di no? Se ogni famiglia educasse la generazione successiva in questo modo, ciò non aumenterebbe forse i conflitti sociali e non renderebbe la società più competitiva e ingiusta? Tutti vorrebbero essere al vertice, nessuno vorrebbe trovarsi in fondo o essere una persona comune: tutti vorrebbero essere coloro che dominano e maltrattano gli altri. Pensi che potrebbe ancora esistere una società buona se le cose andassero così? È chiaro che la società non sarebbe orientata verso una direzione positiva, e ciò non farebbe altro che intensificare i conflitti sociali, aumentare la competitività e inasprire le controversie tra gli individui. Prendiamo la scuola, per esempio. Gli studenti cercano di superarsi l’un l’altro, dedicando grandi sforzi allo studio quando non c’è nessuno a guardarli, ma poi quando si incontrano dicono: “Oh, non ho studiato neanche lo scorso fine settimana. Invece sono andato in un posto fantastico e mi sono divertito tutto il giorno. Tu dove sei stato?” E qualcun altro risponde a tono: “Anche io ho dormito tutto il fine settimana e non ho studiato”. In realtà ognuno dei due sa benissimo che l’altro ha passato tutto il fine settimana a studiare fino allo sfinimento, ma nessuno dei due ammette di aver studiato o di essersi impegnato a fondo quando nessuno lo guardava, perché tutti vogliono avere successo e non vogliono essere superati dagli altri. Dicono di non aver studiato perché non vogliono che gli altri sappiano che in realtà lo hanno fatto. A che scopo mentire in questo modo? Tu studi per te stesso, non per gli altri. Se sei capace di mentire a una così giovane età, puoi forse seguire il giusto cammino una volta entrato in società? (No.) L’ingresso nella società comporta interessi personali, denaro e prestigio, quindi la competizione può solo farsi ancora più feroce. Le persone non si fermerebbero davanti a nulla e userebbero tutti i mezzi a loro disposizione per raggiungere i loro scopi. Sarebbero disposte a tutto ciò che serve per realizzare i loro obiettivi e capaci di farlo, a qualsiasi costo, anche se comportasse subire delle umiliazioni. Se le cose continuassero in questo modo, si potrebbe mai giungere a una buona società? Se tutti si comportassero così, la razza umana potrebbe mai finire bene? (No.) La radice di ogni tipo di costumi sociali inappropriati e di tendenze malvagie deriva dal condizionamento che la famiglia esercita sulle persone. Quali sono dunque i requisiti posti da Dio al riguardo? Dio richiede forse agli individui di avere successo e di non essere mediocri, banali, insignificanti e ordinari e di essere invece grandi, famosi e illustri? È questo che Dio richiede alle persone? (No.) È alquanto palese che il detto che la tua famiglia ti ha condizionato a seguire, “Per avere successo devi sopportare grandi sofferenze”, non ti guida verso una direzione positiva, e naturalmente non ha nemmeno alcuna correlazione con la verità. Gli obiettivi della tua famiglia nell’indurti a sopportare la sofferenza sono tutt’altro che innocenti, sono motivati da trame, e quindi molto spregevoli e subdoli. Dio fa sì che le persone soffrano perché hanno un’indole corrotta. Se le persone vogliono essere purificate dalla loro indole corrotta devono patire la sofferenza: questo è un fatto oggettivo. Inoltre, Dio richiede alle persone di sopportare la sofferenza: questo è ciò che un essere creato dovrebbe fare ed è anche ciò che una persona normale dovrebbe tollerare e l’atteggiamento che dovrebbe assumere. Dio, tuttavia, non ti richiede di avere successo: ti chiede solo di essere una persona normale, ordinaria, che comprende la verità, ascolta le Sue parole, Gli si sottomette; nient’altro. Dio non pretende mai che tu Lo sorprenda o che compia qualche impresa sconvolgente, né ha bisogno che tu diventi una celebrità o un personaggio illustre. Ha solo bisogno che tu sia una persona ordinaria, normale e reale, e non importa quanta sofferenza tu sia in grado di sopportare né se tu sia in assoluto capace di sopportarla: se in definitiva sei in grado di temere Dio e di evitare il male, allora questo è il miglior tipo di persona che tu possa essere. Ciò che Dio vuole non è che tu abbia successo ma che tu sia un vero essere creato, una persona capace di svolgere il dovere di un essere creato. Qui si sta parlando di una persona insignificante e ordinaria, in possesso di normale umanità, coscienza e ragione, non di qualcuno che sia nobile o grande agli occhi dei non credenti o degli esseri umani corrotti. Abbiamo condiviso in abbondanza su questo aspetto in precedenza, quindi ora non ne parleremo oltre. Il detto “Per avere successo devi sopportare grandi sofferenze” è chiaramente qualcosa che dovresti abbandonare. Cosa esattamente dovresti abbandonare? La direzione che la tua famiglia ti ha condizionato a perseguire. In altre parole, dovresti cambiare la direzione del tuo perseguimento. Non fare nulla al solo scopo di avere successo, di distinguerti dalla massa e spiccare o di essere ammirato dagli altri. Dovresti invece abbandonare questi scopi, intenzioni e motivazioni e fare tutto con i piedi per terra, così da diventare un vero essere creato. Cosa intendo quando dico “con i piedi per terra”? Il principio fondamentale è quello di fare tutto in base ai modi e ai principi che Dio ha insegnato agli uomini. Supponiamo che ciò che fai non lasci tutti sbalorditi e non li impressioni o che non venga nemmeno lodato o apprezzato da nessuno. Se però si tratta di qualcosa che ti spetta fare, allora dovresti perseverare e continuare a farlo, trattandolo come il dovere che un essere creato è tenuto a svolgere. Così facendo, sarai agli occhi di Dio un essere creato all’altezza dei requisiti: è così semplice. Ciò che devi cambiare è il tuo perseguimento rispetto al tuo comportamento e alla tua visione della vita.

La famiglia ti condiziona e ti influenza in altri modi, per esempio con il detto “L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza”. I tuoi familiari spesso ti insegnano: “Sii gentile, non discutere con gli altri e non farti dei nemici, perché se ti fai troppi nemici non riuscirai a farti strada nella società e, se sono in troppi a odiarti e ad avercela con te, in società non sarai al sicuro. Sarai sotto minaccia costante e la tua sopravvivenza, il tuo prestigio, la tua famiglia, la tua sicurezza personale e persino le tue prospettive di carriera verranno messi a repentaglio e ostacolati da individui malevoli. Devi quindi imparare che ‘L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza’. Sii gentile con tutti, non compromettere i buoni rapporti, non dire nulla che poi non potrai ritrattare, evita di ferire l’orgoglio degli altri e non mettere in luce i loro difetti. Evita, o smetti, di dire cose che gli altri non vogliono ascoltare. Limitati a fare complimenti, perché fa sempre bene complimentare qualcuno. Devi imparare a mostrare tolleranza e a scendere a compromessi sia nelle piccole che nelle grandi questioni, perché ‘Il compromesso renderà un conflitto molto più facile da risolvere’”. Riflettici su, la tua famiglia ti inculca in una sola volta un’idea e un punto di vista duplice. Da un lato ti dice che devi essere gentile con gli altri; dall’altro ti richiede di essere tollerante, di non parlare a sproposito e, se hai qualcosa da dire, di tacere finché non torni a casa e poi parlarne con la tua famiglia. Oppure, meglio ancora, non dirlo neppure ai tuoi familiari, perché i muri hanno le orecchie: se mai il segreto dovesse trapelare, andresti incontro a conseguenze negative. Per farsi strada e sopravvivere in questa società, le persone devono imparare una cosa, ossia mediare. In termini colloquiali, devi essere viscido e astuto. Non puoi semplicemente dire ciò che pensi. Dire quello che si ha in mente è stupidità, non può definirsi intelligenza. Alcune persone sono delle mine vaganti che dicono tutto quello che vogliono. Immagina qualcuno che, comportandosi così, finisce per offendere il suo capo. Il capo gli rende la vita difficile, gli revoca le gratifiche e cerca sempre una scusa per sollevare delle questioni con lui. Alla fine, costui non riesce più a sopportare il lavoro. Se si licenzia, non saprà più come guadagnarsi da vivere. Se non lo fa, però, non può far altro che tenersi un lavoro che non sopporta più. Come si dice quando qualcuno si trova tra l’incudine e il martello? “Incastrato”, in un vicolo cieco. La sua famiglia lo rimprovera dicendo: “Ti meriti di essere maltrattato, avresti dovuto ricordare che ‘L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza’! Ben ti sta, perché sei una mina vagante e parli senza pensare alle conseguenze! Ti avevamo detto di avere tatto e di pensare bene prima di parlare, ma tu non hai voluto, hai dovuto per forza essere diretto. Pensavi che fosse semplice interferire con il tuo capo? Pensavi che fosse così facile sopravvivere nella società? Sei sempre convinto di dover essere semplicemente una persona diretta. Ebbene, ora devi pagarne le dolorose conseguenze. Che questo ti sia di lezione! In futuro, farai bene a ricordare il detto ‘L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza’!” Una volta imparata questa lezione, costui la ricorda e pensa: “I miei genitori hanno fatto bene a riprendermi. Questa è un’esperienza di vita molto profonda, una vera perla di saggezza che non posso continuare a ignorare. Ignorare i miei è pericoloso: me ne ricorderò in futuro”. Dopo aver iniziato a credere in Dio ed essere entrato a far parte della Sua casa, costui continua a ricordare il detto “L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza”, e così saluta i fratelli e le sorelle ogni volta che li incontra e fa del suo meglio per rivolgere loro parole gentili. Il leader dice: “È un po’ che svolgo il ruolo di leader, ma non ho abbastanza esperienza lavorativa”. Così costui interviene con un complimento: “Stai facendo un ottimo lavoro. Se non ci fossi tu a guidarci, ci sentiremmo persi”. Qualcun altro dice: “Ho acquisito comprensione di me stesso e penso di essere alquanto ingannevole”. Allora lui risponde: “Tu non sei ingannevole, sei davvero onesto, sono io quello disonesto”. Un’altra persona gli fa un’osservazione sgradevole e lui pensa tra sé e sé: “Non è necessario che io tema osservazioni sgradevoli come questa, posso sopportare di molto peggio. Non importa quanto le tue osservazioni siano sgradevoli: farò finta di non aver sentito e continuerò a complimentarmi con te e a fare del mio meglio per conquistarmi il tuo favore, perché faccio sempre bene a complimentarmi con te”. Quando qualcuno gli chiede di esprimere la sua opinione o di aprirsi durante le condivisioni, non parla mai con franchezza e mantiene questa facciata di allegria e gioia davanti a tutti. Qualcuno gli chiede: “Come mai sei sempre così allegro e gioioso? Sei davvero Mister Sorriso?” E lui pensa tra sé e sé: “Sono Mister Sorriso da anni e in tutto questo tempo nessuno si è mai approfittato di me, quindi è diventato il mio principio cardine per trattare con il mondo”. Costui non è forse simile a una pietra scivolosa? (Sì.) Alcuni si sono barcamenati nella società in questo modo per molti anni e continuano a farlo anche dopo essere entrati a far parte della casa di Dio. Non pronunciano mai una sola parola sincera, non parlano mai con il cuore e non parlano della comprensione che hanno di sé stessi. Non parlano con franchezza neanche quando un fratello o una sorella mettono a nudo il proprio cuore con loro, e nessuno riesce a capire cosa pensino davvero. Non rivelano mai cos’hanno in mente o quali sono le loro opinioni, mantengono ottimi rapporti con tutti, e non si riesce a capire che tipo di individui o che tipo di personalità piacciano loro davvero o cosa pensino davvero degli altri. Se qualcuno chiede loro che tipo di persona sia tal dei tali, rispondono: “È un credente da oltre dieci anni, è una brava persona”. Di chiunque tu chieda loro cosa pensano, ti rispondono che è una brava o un’ottima persona. Se qualcuno chiede loro: “Hai rilevato manchevolezze o difetti in lui?”, rispondono: “Finora no, terrò gli occhi aperti in futuro”, ma dentro di sé pensano: “Mi stai chiedendo di offendere quella persona, cosa che di certo non farò! Se ti dico la verità e lui la scopre, non diventerà forse mio nemico? I miei familiari mi hanno sempre ripetuto di non farmi nemici, non ho dimenticato le loro parole. Mi ritieni uno stupido? Pensi che dimenticherei l’educazione e il condizionamento che ho ricevuto dalla mia famiglia solo perché tu hai condiviso su due frasi di verità? Non accadrà! Questi detti, ‘L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza’ e ‘Il compromesso renderà un conflitto molto più facile da risolvere’, non mi hanno mai deluso e sono i miei talismani. Non faccio menzione dei difetti di nessuno, e se qualcuno mi provoca rispondo con la tolleranza. Non hai visto l’ideogramma che ho inciso sulla fronte? È l’ideogramma cinese che significa ‘tolleranza’, e raffigura un coltello sopra un cuore. A chiunque faccia commenti sgradevoli, io mostro tolleranza. A chiunque mi poti, io mostro tolleranza. Il mio obiettivo è rimanere in buoni rapporti con tutti, mantenere le relazioni a questo livello. Non restare aggrappato ai principi, non essere così stupido, così rigido, devi imparare a cedere a seconda delle circostanze! Perché secondo te le tartarughe vivono così a lungo? La ragione non è forse che si nascondono nel loro guscio quando le cose si complicano? In questo modo possono proteggersi e vivere per migliaia di anni. È così che si vive a lungo e che si affronta il mondo”. Non senti mai queste persone dire qualcosa di sincero o di autentico, e i loro veri punti di vista e la linea di fondo del loro comportamento non vengono mai alla luce. Si limitano a tenere queste cose nella loro mente e vi riflettono su in cuor loro, ma nessun altro le conosce. Dall’esterno, tali individui appaiono gentili con tutti e affabili e non feriscono né danneggiano nessuno. Ma in realtà mediano e sono delle pietre scivolose. Simili individui piacciono sempre ad alcuni membri della chiesa perché non commettono mai errori gravi, non si tradiscono mai e la valutazione dei leader della chiesa e dei fratelli e delle sorelle è che vanno d’accordo con tutti. Sono tiepidi nei confronti del loro dovere, si limitano a fare solamente ciò che viene chiesto loro. Sono particolarmente obbedienti e ben educati, non feriscono mai gli altri nelle conversazioni o nell’occuparsi di qualche questione e non si approfittano mai ingiustamente di nessuno. Non parlano mai male degli altri e non giudicano mai nessuno alle spalle. Tuttavia, nessuno sa se sono sinceri nell’assolvere il loro dovere, e nessuno ha idea di cosa pensano degli altri o di che opinione hanno di loro. Dopo un’attenta riflessione, ti sembra addirittura che le persone di questo tipo siano in realtà un po’ strane e difficili da decifrare, e che tenerle nella chiesa potrebbe portare a dei problemi. Cosa dovresti fare dunque? È una decisione difficile, vero? Mentre costoro svolgono il loro dovere puoi vederli occuparsi dei loro affari, mentre non si curano mai dei principi che la casa di Dio ha comunicato loro. Fanno le cose a loro piacimento, limitandosi semplicemente a sbrigarsela e cercando solo di non commettere errori gravi. Di conseguenza non riesci mai a coglierli in fallo né a rilevare in loro alcuna mancanza. Fanno le cose in modo impeccabile, ma cosa pensano dentro di sé? Vogliono svolgere il loro dovere? Se non ci fossero i decreti amministrativi della chiesa o la supervisione del leader della chiesa o dei fratelli e delle sorelle, un individuo così non potrebbe frequentare persone malevole? Potrebbe compiere il male e commettere delle malefatte insieme a loro? È altamente possibile e costui ne è capace, è solo che non l’ha ancora fatto. Costoro appartengono alla più problematica categoria di persone e rappresentano l’archetipo della pietra scivolosa o della vecchia volpe. Non portano rancore verso nessuno. Se qualcuno dice qualcosa che li ferisce o rivela un’indole corrotta che lede la loro dignità, cosa pensano? “Sarò tollerante, non ti porterò rancore, ma verrà un giorno in cui ti renderai ridicolo!” Quando quella persona viene davvero trattata o si rende ridicola, ne ridono segretamente. Sono sempre pronti a deridere gli altri, i leader e la casa di Dio, ma mai sé stessi. Semplicemente non si rendono conto di quali problemi o quali difetti possiedono. Simili individui sono attenti a non rivelare nulla che possa ferire un’altra persona o che permetta a qualcuno di capirli a fondo, anche se pensano a queste cose in cuor loro. Quando invece si tratta di cose che possono instupidire o fuorviare gli altri, le esprimono liberamente e non ne fanno mistero. Le persone di questo tipo sono le più subdole e difficili da trattare. Quale atteggiamento assume quindi la casa di Dio nei loro confronti? Impiegarle se possono essere impiegate, e in caso contrario allontanarle: questo è il principio. Perché? Perché simili individui sono destinati a non perseguire la verità. Sono dei miscredenti che, quando le cose vanno male, si prendono gioco della casa di Dio, dei fratelli e delle sorelle e dei leader. Che ruolo ricoprono? Non svolgono forse il ruolo di Satana e dei diavoli? (Sì.) Quando mostrano pazienza nei confronti dei loro fratelli e delle loro sorelle, non si tratta né di vera tolleranza né di vero amore. Lo fanno per proteggere sé stessi e per evitare di attirare su di sé nemici o pericoli. Non mostrano tolleranza ai loro fratelli e sorelle al fine di proteggerli, né lo fanno per amore e tanto meno perché perseguono la verità e praticano in linea con le verità principi. Il loro è un atteggiamento interamente incentrato sul lasciarsi trascinare e sul fuorviare gli altri. Sono persone che mediano, delle pietre scivolose. Loro non amano la verità e non la perseguono, limitandosi invece a lasciarsi trascinare. È chiaro che il condizionamento che hanno ricevuto dalla famiglia influisce molto sui metodi con cui si comportano e affrontano le cose. Naturalmente, va detto che i metodi e i principi secondo cui si approcciano al mondo sono inscindibili dalla loro umanità essenza. Inoltre, i condizionamenti che hanno ricevuto dalla famiglia non fanno altro che rendere le loro azioni ancora più marcate e concrete, rivelando in modo ancora più completo la loro natura essenza. Pertanto, quando si trovano ad affrontare questioni fondamentali di giusto e sbagliato e situazioni inerenti agli interessi della casa di Dio, se riescono a fare delle scelte appropriate e ad abbandonare le filosofie per le interazioni mondane che nutrono in cuor loro, come per esempio “L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza”, al fine di difendere gli interessi della casa di Dio, ridurre le loro trasgressioni e diminuire le loro azioni malvagie davanti a Dio, che beneficio ne trarranno? Quanto meno, quando in futuro Dio determinerà l’esito di ogni persona, questo ridurrà la loro punizione e alleggerirà il castigo a cui Dio li sottoporrà. Praticando in tal modo, queste persone non hanno nulla da perdere e tutto da guadagnare, non è così? Se invece le si forzasse ad abbandonare del tutto le loro filosofie per le interazioni mondane non sarebbe facile per loro, poiché ciò coinvolgerebbe la loro umanità essenza e queste pietre scivolose, questi mediatori non accettano minimamente la verità. Non è così semplice e facile per loro abbandonare le filosofie sataniche che le loro famiglie li hanno condizionati a seguire perché, anche volendo prescindere da questi condizionamenti ricevuti dalla famiglia, loro stessi credono ossessivamente nelle filosofie sataniche e amano questo tipo di atteggiamento verso il mondo, un atteggiamento molto individualista e soggettivo. Ma se sono persone intelligenti, se abbandonano alcune di queste pratiche per difendere in modo appropriato gli interessi della casa di Dio, purché i loro interessi non vengano minacciati né compromessi, allora questo è in realtà un bene per loro, in quanto potrebbe almeno alleggerire il carico delle loro colpe, ridurre il castigo a cui Dio li sottoporrà e persino ribaltare la situazione, così che invece di castigarli Dio li ricompensi e Si ricordi di loro. Questo sarebbe davvero meraviglioso! Non sarebbe una cosa positiva? (Sì.) La nostra condivisione su questo aspetto si conclude qui.

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