Come perseguire la verità (14) Parte 1
L’ultima volta abbiamo condiviso su cose che riguardano la famiglia all’interno del tema più ampio dell’abbandonare i propri perseguimenti, ideali e desideri: su quale aspetto del tema della famiglia abbiamo condiviso? (L’ultima volta, Dio ha condiviso su alcuni detti che derivano dai condizionamenti esercitati dalla famiglia, come per esempio: “Mettetemi insieme tre persone a caso, almeno una avrà qualcosa da insegnarmi”, “Per apparire dignitoso quando gli altri ti guardano, devi soffrire quando non lo fanno”, “Come un recinto ha bisogno del sostegno di tre pali, così un uomo capace ha bisogno del sostegno di altre tre persone”, “Una signora si farà bella per chi la ammira, mentre un gentiluomo sacrificherà la sua vita per chi lo capisce”, “Le figlie femmine dovrebbero essere allevate da ricche mentre i figli maschi da poveri”, “Non è necessario che le persone abbiano un elevato quoziente intellettivo, è sufficiente un elevato quoziente emotivo”, “Quando qualcuno batte un gong, ascoltane il suono; quando qualcuno parla, ascolta la sua voce” e “I genitori hanno sempre ragione”. In totale, i detti discussi sono stati questi otto.) Abbiamo condiviso sull’abbandonare i condizionamenti della famiglia, argomento che copre i condizionamenti familiari e l’indottrinamento di pensiero che una persona subisce. Su alcuni detti abbiamo discusso in dettaglio, mentre altri sono stati menzionati solo brevemente e non sono stati oggetto di una condivisione specifica. La famiglia riveste una grandissima importanza nella vita di ogni individuo. È l’ambiente in cui le persone creano i loro ricordi e crescono, e in cui i loro pensieri iniziano a prendere forma. Il modo in cui le persone si comportano, gestiscono le cose, interagiscono con gli altri, affrontano le diverse situazioni, nonché il modo in cui di fronte a tali situazioni formulano giudizi, così come le prospettive e le posizioni da cui dovrebbero affrontare tali questioni, e così via, che i loro pensieri e punti di vista siano ancora acerbi oppure più concreti, si basano tutti in gran parte sul condizionamento esercitato dalla famiglia. Vale a dire: prima che le persone entrino formalmente nella società e si aggreghino ai gruppi sociali, le fasi embrionali dei loro pensieri e punti di vista provengono tutte dalla famiglia. Pertanto, la famiglia è molto importante per tutti. La sua rilevanza va oltre la crescita fisica; soprattutto, prima di entrare nella società, in casa le persone apprendono molti pensieri e punti di vista da applicare nel modo in cui approcciano la società, i gruppi sociali e la loro vita futura. Anche se questi pensieri e punti di vista non sono definiti in modo specifico e preciso mentre un individuo matura, questi vari pensieri e punti di vista e questi vari metodi, regole e anche mezzi per affrontare il mondo già derivano sostanzialmente e fondamentalmente dall’indottrinamento, dall’influenza e dai condizionamenti esercitati sulle persone dai genitori, dagli anziani o da altri membri della famiglia prima che esse entrino nella società. Questa pratica di inculcare, influenzare e condizionare si svolge durante il periodo della crescita all’interno della famiglia; ecco perché la famiglia è così importante per ognuno. Naturalmente, questa importanza si limita al livello in cui gli individui entrano nella società, si aggregano ai gruppi sociali e accedono alla vita e all’esistenza dell’età adulta: è limitata al livello dell’esistenza fisica. Ciò dimostra quanto sia cruciale il condizionamento esercitato dalla famiglia per l’ingresso nella società e nella vita adulta. In altre parole, quando gli individui raggiungono l’età adulta ed entrano nella società, la maggior parte delle filosofie per le interazioni mondane deriva dall’eredità dei genitori e dall’influenza della famiglia. Da questo punto di vista si può anche affermare che la famiglia, in quanto unità minima della società, svolge innanzitutto un ruolo formativo nel plasmare i pensieri di un individuo, così come i vari metodi e principi con cui egli affronta il mondo e persino la sua visione della vita. Dato che questi diversi pensieri, punti di vista e metodi di approcciarsi al mondo e queste prospettive esistenziali sono negativi, non conformi alla verità, scollegati da essa o addirittura a essa contrari e non provengono da Dio, è di conseguenza necessario abbandonare i condizionamenti esercitati dalla famiglia. Se consideriamo le conseguenze dei condizionamenti familiari, vediamo che essi sono in contrasto con la verità e non conformi a essa, che si oppongono a Dio e, in sostanza, si può dire che le famiglie sono ambienti in cui Satana corrompe l’umanità, portando le persone a rinnegare Dio, a opporGlisi e a seguire la strada sbagliata nella vita. Da questo punto di vista, non si può forse affermare che la famiglia, in quanto unità minima della società, è il primo ambiente in cui le persone vengono corrotte? Mentre affermare che Satana e le tendenze sociali corrompono gli individui è una prospettiva ampia, entrando nel dettaglio, la famiglia dovrebbe essere considerata come il primo ambiente in cui essi accettano la corruzione, i pensieri negativi, le tendenze malvagie e i punti di vista di Satana. Più nello specifico, la corruzione che gli individui accettano deriva dai genitori, dagli anziani, dagli altri membri della famiglia e dalle abitudini, dai valori, dalle tradizioni, e così via, dell’intera famiglia. In ogni caso, la famiglia è un punto di partenza in cui le persone entrano a contatto con la corruzione, accettano i pensieri e le tendenze malvagie di Satana e iniziano ad accettare vari pensieri corrotti e malvagi durante gli anni della formazione. La famiglia svolge un ruolo che né la società nel suo complesso, né le tendenze sociali, né Satana possono svolgere nel corrompere le persone: essa presenta agli individui vari pensieri e punti di vista appartenenti alle tendenze malvagie di Satana prima che essi entrino nella società e si aggreghino ai gruppi sociali. Indipendentemente da come la si inquadri, la famiglia è la fonte primaria dei tuoi pensieri e punti di vista satanici. Pertanto, al fine di aiutare le persone ad abbandonare i vari pensieri e punti di vista errati, è necessario discernere e analizzare non solo i pensieri e i punti di vista errati derivati dalla società, ma anche i vari pensieri e punti di vista, nonché i principi di approccio al mondo, che derivano dal condizionamento familiare. La famiglia stessa è una parte del complesso della società umana; non è la chiesa né la casa di Dio, e certamente non è il Regno dei Cieli. È semplicemente l’unità minima all’interno della società creata nell’umanità corrotta, e anche questa unità minima è costituita da esseri umani corrotti. Pertanto, se qualcuno vuole liberarsi dai limiti, dai vincoli e dai problemi generati dai vari pensieri e punti di vista errati, dovrebbe innanzitutto riflettere, comprendere e analizzare i vari pensieri e punti di vista che gli derivano dai condizionamenti familiari fino a raggiungere il punto di riuscire ad abbandonarli. Questo è un principio di pratica accurato per abbandonare i condizionamenti esercitati dalla propria famiglia.
In precedenza abbiamo condiviso sui condizionamenti esercitati sulle persone dalla famiglia, argomento inerente a questioni quali la loro visione della vita, le loro regole di sopravvivenza, i principi e i metodi secondo cui si comportano e approcciano il mondo e alcune regole non scritte del gioco relative all’ingresso in società. Quali sono alcune delle prospettive di vita qui coinvolte? Per esempio: “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli” e “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”. Quali sono alcuni dei principi secondo cui approcciarsi al mondo che le famiglie inculcano alle persone? Due esempi sono: “L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza” e “Il compromesso renderà un conflitto molto più facile da risolvere”. Poi, quali altri? (“Come un recinto ha bisogno del sostegno di tre pali, così un uomo capace ha bisogno del sostegno di altre tre persone” e “Quando qualcuno batte un gong, ascoltane il suono; quando qualcuno parla, ascolta la sua voce”. Anche questi sono metodi e principi per approcciare il mondo.) Esistono regole del gioco in società, come per esempio “L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito”? (Sì.) “Chi molto parla molto sbaglia”. Quali altre? (Ecco un assaggio della tua stessa medicina.) Anche questa è una, ma l’ultima volta non abbiamo condiviso al riguardo. Inoltre, i tuoi genitori ti hanno spesso detto: “Nel mondo dovresti formulare giudizi accorti, parlare bene e aguzzare la vista. Dovresti ‘tenere gli occhi aperti su tutte le strade e le orecchie rivolte in tutte le direzioni’. Non essere troppo rigido”. Poi c’è anche: “Non nuoce mai fare un complimento a qualcuno” e “Devi seguire la corrente ovunque tu sia. Non si può applicare la legge se nessuno la rispetta. Quando non sei sicuro, segui la folla”. Questi sono tutti tipi di regole del gioco. Poi ci sono detti come: “Una signora si farà bella per chi la ammira, mentre un gentiluomo sacrificherà la sua vita per chi lo capisce” e “Non esistono donne brutte, ma solo donne pigre”. A quale categoria appartengono? Appartengono alla categoria della vita quotidiana; ti dicono come vivere e come trattare il tuo corpo fisico. Inoltre vi sono detti come: “I genitori hanno sempre ragione”, “Nessuno al mondo è migliore della mamma”, “Un’oca saggia non depone mai un uovo addomesticato” e “Per un padre, nutrire senza insegnare è una mancanza”. Si tratta di pensieri e punti di vista riguardanti l’affetto e il sentimento familiare. Inoltre, si ripete spesso: “I morti sono grandi agli occhi dei vivi”: dopo la morte, una persona diventa grande. Se desideri un prestigio più elevato, se vuoi che la gente parli bene di te e ti rispetti, allora devi morire. Una volta morto, diventerai grande. “I morti sono grandi agli occhi dei vivi”: questa logica non è forse ridicola? Le persone dicono: “Non parlare male di qualcuno dopo che è morto. I morti sono grandi agli occhi dei vivi. Porta loro rispetto!” Indipendentemente da quante malefatte qualcuno abbia compiuto, una volta morto egli diventa grande. Questo non dimostra forse una totale mancanza di discernimento tra bene e male e una carenza di principi nel modo in cui le persone si comportano? (Sì.) “I genitori hanno sempre ragione”. Ne abbiamo condiviso in dettaglio la volta scorsa. Altri detti, come “Per un padre, nutrire senza insegnare è una mancanza” e “Un’oca saggia non depone mai un uovo addomesticato”, non rientravano nella nostra condivisione, ma non sono forse facili da discernere? Il detto “Per un padre, nutrire senza insegnare è una mancanza” è corretto? Esso suggerisce che l’educazione ricevuta dal padre sia molto importante. Su che tipo di strada si può essere condotti dal proprio padre? Egli può forse condurti sulla retta via? Può portarti ad adorare Dio e a diventare una persona veramente buona? (No.) Tuo padre ti dice: “Difficilmente gli uomini piangono”, ma tu sei giovane e quando subisci un torto piangi. Tuo padre ti rimprovera, dicendoti: “Trattieniti! Sii un vero uomo. Piangi per ogni piccola cosa, buono a nulla!” Quando succede questo, tu pensi: “Non posso versare una sola lacrima; se piango sono un buono a nulla”. Trattieni le lacrime, non osi lasciarle fluire, e di notte piangi di nascosto sotto le coperte. In quanto individuo maschio, non hai nemmeno il diritto di esprimere o manifestare le tue emozioni in modo naturale; non hai il diritto di scegliere di piangere, devi trattenere le lacrime ogni volta che subisci un torto. Questa è l’educazione che hai ricevuto da tuo padre, questo è il vero significato del detto “Per un padre, nutrire senza insegnare è una mancanza”. Tuo padre, tua madre e tutta la generazione precedente applicano questi insegnamenti, dicendoti: “Sei un ragazzo e piangi per qualsiasi cosa, piangi ogni volta che subisci un torto e quando qualcuno, da qualche parte, ti picchia. Buono a nulla! Ti hanno picchiato, perché non hai reagito? Se ti hanno picchiato, allora non giocare più con loro. Se la prossima volta che li incontri ci sono le condizioni per picchiarli, fallo; in caso contrario, scappa. Guarda in che modo Han Xin[a] ha sopportato l’umiliazione di essere costretto a strisciare tra le gambe di un altro. Non ha pianto; ecco un vero uomo!” È così che i padri educano i figli e inculcano in loro il pensiero di essere dei veri uomini. Gli uomini non possono parlare dei loro problemi e non possono piangere; devono trattenersi. DiteMi, quante ingiustizie devono sopportare gli uomini? In questa società gli uomini devono sostenere la famiglia, mostrare pietà filiale agli anziani e, per quanto siano stanchi, non osano lamentarsi. A prescindere da quante ingiustizie subiscano, non possono sfogarsi. Questo non è forse ingiusto nei loro confronti? (Sì.) Come si sono sentiti coloro tra di voi che sono stati educati dal padre in questo modo? Quando capitava che volessi piangere, cosa ti diceva tuo padre? “Io, tal dei tali, per tutta la vita sono stato saggio e ho desiderato eccellere. Come ho potuto allevare un debole come te? Quando avevo la tua età, mantenevo già la famiglia da solo. Guardati, viziato e coccolato, buono a nulla!” Come ti sei sentito? I tuoi genitori e i tuoi nonni ti hanno educato dicendoti: “Un uomo è il pilastro della famiglia. Perché ti manteniamo? Perché ti mandiamo all’università? Lo facciamo perché tu contribuisca al sostegno della famiglia, non perché tu pianga o ti senta offeso ogni volta che succede qualcosa”. Come vi sentivate quando vostro padre e gli anziani della famiglia vi parlavano in questo modo? Vi sentivate offesi o la prendevate con filosofia? (Io mi sentivo depresso, sentivo che mi stavano facendo un torto.) Ti ritrovavi senza altra scelta che accettarlo o provavi risentimento nel tuo cuore? (Provavo risentimento, ma dovevo accettarlo.) Perché? (Perché mi pareva di non avere altra scelta in una simile circostanza o in un tale sistema sociale.) Questa è la posizione in cui la società mette gli uomini. Essi nascono in questo genere di circostanze sociali e nessuno di loro ha scelta. L’educazione che hai ricevuto da tuo padre e dagli anziani proviene dalla società; dopo aver ricevuto questa educazione ideologica, hanno inculcato in te tali pensieri derivati dalla società. In realtà anche loro, quando hanno accettato questi pensieri e punti di vista durante gli anni della formazione, lo hanno fatto con riluttanza. Una volta adulti, li hanno trasmessi alla generazione successiva. Non si sono chiesti se la generazione successiva dovesse accettare questi pensieri e punti di vista né se fossero corretti, perché è così che sono cresciuti. Pensavano che questo fosse il modo in cui le persone dovrebbero vivere; non importa se subisci un torto, l’importante è che accettare questi pensieri ti aiuterà a trovare il tuo posto nella società e a non subire maltrattamenti da parte degli altri. Perché anche loro hanno sopportato queste afflizioni, hanno provato depressione e risentimento proprio come te, eppure ti hanno trasmesso questi pensieri e punti di vista? Uno dei motivi è che hanno accettato naturalmente vari pensieri e punti di vista provenienti dalla società che hanno permesso loro di conformarsi alle tendenze sociali, cosa che li ha aiutati a trovare il loro posto nella società. Tutti seguono questi pensieri e punti di vista come linee guida e criteri di vita, nessuno li mette in discussione né desidera infrangerli o ribellarsi a essi. Questo è un aspetto: lo fanno allo scopo di sopravvivere. L’altro aspetto, quello principale, è che le persone non sono capaci di distinguere tra cose positive e negative. Perché? Perché non comprendono la verità e non hanno pensieri e punti di vista corretti per quanto riguarda la sopravvivenza, l’approccio al mondo o il percorso che dovrebbero seguire. Per conformarsi alla società, inserirsi e sopravvivere all’interno di questa società e dei gruppi sociali devono accettare, attivamente o passivamente, i vari principi secondo cui approcciare il mondo e le regole del gioco stabilite dalla società. Lo scopo di tale adattamento è quello di affermarsi nella società e di rimanere in vita. Tuttavia, poiché non comprendono la verità, le persone non hanno altra alternativa che scegliere questi principi di approccio al mondo e queste regole del gioco stabiliti dalla società. Pertanto, dal momento che sei un individuo maschio, quando tuo padre ti ha insegnato “Difficilmente gli uomini piangono”, sebbene tu lo abbia percepito come un torto e volessi sfogare la tua frustrazione, non sapevi come confutarlo né eri in grado di discernere quanto stava dicendo. In definitiva, il motivo per cui nel tuo cuore lo hai accettato è stato: “Anche se le parole di mio padre sono un po’ dure e difficili da sentire, e anche se accettarle va contro la mia volontà, lo sta facendo per il mio bene, quindi dovrei accettarle”. A causa della loro coscienza e della loro devozione di figli, gli individui devono assecondare e accettare questi pensieri e punti di vista. Indipendentemente da quale aspetto del condizionamento familiare sia coinvolto, si trovano costantemente in questo stato, vengono continuamente indottrinati da questi metodi finché loro malgrado non li accettano. Nel corso di tale processo di continua accettazione, questi pensieri e punti di vista errati e negativi si insinuano gradualmente nel loro intimo oppure si infiltrano lentamente e costantemente nei loro pensieri e punti di vista, diventando vari fondamenti di diverso tipo in base a cui si comportano e approcciano il mondo. Questo processo può essere a buon diritto descritto come subire corruzione, poiché il processo di accettazione di pensieri e punti di vista errati è anche un processo di corruzione. Chi è stato dunque a corrompere gli individui? In senso astratto sono stati corrotti da Satana, dalle tendenze malvagie; più specificamente, sono stati corrotti dalla loro famiglia, e ancor più nello specifico dai genitori. Se avessi detto questo dieci anni fa, nessuno di voi sarebbe stato in grado di accettarlo e forse avreste nutrito ostilità nei Miei confronti. Ora, invece, la maggior parte di voi riesce ad accettare in maniera razionale questa affermazione come corretta e a dire “amen”, non è vero? (Sì.) Perché questa affermazione è corretta? Per capirlo, si deve gradualmente arrivare a ottenerne un apprezzamento nel corso della propria esperienza. Quanto più specifico e profondo è il tuo apprezzamento e quanto più le tue esperienze la riflettono, tanto più potrai concordare con questa affermazione.
Il condizionamento esercitato dalla famiglia comporta più che verosimilmente molte altre regole del gioco secondo cui comportarsi e approcciare il mondo. Per esempio, i genitori dicono spesso: “Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi; sei troppo sciocco e credulone”. I tuoi genitori ripetono spesso parole di questo genere e anche gli anziani ti assillano frequentemente dicendoti: “Sii una brava persona, non fare del male agli altri, ma devi sempre guardarti dal male che gli altri potrebbero fare a te. Tutti sono cattivi. Potresti anche vedere che qualcuno esteriormente ti rivolge parole gentili, ma non sai cosa sta pensando. Il cuore delle persone è nascosto sotto la pelle, e nel disegnare una tigre si mette in mostra la sua pelle, ma non le sue ossa; nel conoscere una persona si può forse conoscerne il volto, ma non il cuore”. Queste frasi sono in qualche percentuale corrette? Prendendo ciascuna di esse alla lettera, non contengono nulla di sbagliato. Non è dato sapere ciò che una persona pensa veramente nel profondo, né se ha un cuore malvagio o amorevole. È impossibile scrutare nell’anima di qualcuno. Il significato ultimo di queste frasi è apparentemente corretto, ma esse non sono che una sorta di dottrina. Qual è il principio per approcciare il mondo che le persone traggono da queste due frasi? Che “Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi”. Questo è ciò che dice la vecchia generazione. I tuoi genitori e gli anziani te lo ripetono spesso e ti consigliano costantemente: “Sii prudente, non essere sciocco e non rivelare tutto ciò che hai nel cuore. Impara a proteggerti e a essere vigile. Non rivelare il tuo vero io e non mettere a nudo il tuo cuore neanche con i buoni amici. Non rischiare la vita per loro”. Queste raccomandazioni ripetute dagli anziani sono corrette? (No, insegnano alle persone metodi ingannevoli.) A livello teorico, il loro scopo principale è positivo: proteggerti, impedirti di ritrovarti in situazioni pericolose, tutelarti dal rischio di essere danneggiato o ingannato dagli altri, salvaguardare i tuoi interessi fisici, la tua sicurezza personale e la tua vita. L’obiettivo è tenerti lontano da problemi, beghe legali e tentazioni e metterti in condizione di vivere ogni giorno in modo sereno, tranquillo e felice. Lo scopo principale dei genitori e degli anziani è semplicemente quello di proteggerti. Tuttavia il modo in cui ti proteggono, i principi che ti raccomandano di seguire e i pensieri che ti inculcano non sono affatto corretti. Sebbene il loro obiettivo principale sia corretto, i pensieri che inculcano in te ti spingono all’estremo senza che tu te ne renda conto. Questi pensieri diventano i principi e le basi secondo cui approcci il mondo. Quando interagisci con compagni di classe, colleghi di lavoro, superiori e ogni tipo di individuo nella società, con persone di ogni ceto sociale, questi pensieri protettivi che i tuoi genitori ti hanno inculcato diventano senza che tu te ne renda conto il tuo talismano e principio fondamentale nel gestire ogni questione attinente alle relazioni interpersonali. Di quale principio si tratta? Di questo: non ti farò del male, ma devo stare costantemente sulla difensiva nei tuoi confronti per evitare che tu mi inganni o mi raggiri, per evitare di finire nei guai o in tribunale, per evitare che il mio patrimonio familiare vada in rovina e che per i membri della mia famiglia sia la fine e per evitare di andare in prigione. Vivendo sotto il controllo di questi pensieri e punti di vista, vivendo in questo gruppo sociale con un simile atteggiamento nei confronti del mondo, puoi solamente ritrovarti più depresso, più esausto, sfinito sia mentalmente che fisicamente. Di conseguenza aumentano la tua ostilità, la tua avversione e il tuo disprezzo nei confronti di questo mondo e dell’umanità. Disprezzando gli altri inizi a perdere stima di te stesso, sentendo di non star vivendo la sembianza di una persona, ma piuttosto un’esistenza stanca e depressa. Per evitare di essere danneggiato dagli altri devi stare costantemente sulla difensiva, facendo e dicendo cose contro la tua volontà. Per perseguire la tutela dei tuoi interessi e della tua incolumità personale indossi una maschera di falsità in ogni aspetto della tua vita e ti camuffi, non osando mai pronunciare una parola di verità. In questa situazione e in queste condizioni di sopravvivenza, il tuo io interiore non riesce a raggiungere l’affrancamento né la libertà. Spesso hai bisogno di qualcuno che non ti arrechi alcun danno e che non minacci mai i tuoi interessi, qualcuno con cui condividere i tuoi pensieri più intimi e sfogare le tue frustrazioni, senza assumerti alcuna responsabilità per le tue parole, incorrere in derisioni, frecciatine e prese in giro o subire alcuna conseguenza. In una situazione in cui il tuo principio per approcciare il mondo è il pensiero e il punto di vista secondo cui “Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi”, il tuo io interiore è colmo di paura e insicurezza. Naturalmente ti senti depresso, non riesci a trovare alcun affrancamento e hai bisogno di qualcuno che ti conforti, con cui confidarti. Quindi, a giudicare da questi aspetti, anche se il principio di approccio al mondo che i tuoi genitori ti hanno insegnato, “Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi”, può riuscire a proteggerti, esso è un’arma a doppio taglio. Se da un lato tutela in una certa misura i tuoi interessi fisici e la tua sicurezza personale, dall’altro ti fa sentire depresso e infelice, incapace di trovare affrancamento, e ti rende addirittura più disilluso nei confronti di questo mondo e dell’umanità. Allo stesso tempo, nel profondo, cominci anche a provare un leggero disgusto per il fatto di essere nato in un’epoca così malvagia, all’interno di un gruppo di persone così malvagie. Non riesci a capire perché si debba vivere, perché la vita sia così estenuante, perché si debba indossare una maschera e camuffarsi ovunque si vada, o perché tu debba sempre stare sulla difensiva nei confronti degli altri al fine di tutelare i tuoi interessi. Vorresti poter dire la verità, ma non puoi a causa delle conseguenze. Desideri essere una persona autentica, parlare e comportarti apertamente, evitare di essere meschino o di compiere azioni vili e disdicevoli di nascosto e di vivere esclusivamente nelle tenebre, ma non puoi fare nulla di tutto ciò. Perché non puoi vivere onestamente? Quando rifletti sulle tue azioni passate provi un leggero disprezzo. Odi e aborrisci questa tendenza malvagia e questo mondo malvagio e, allo stesso tempo, detesti profondamente te stesso e disprezzi la persona che sei diventato. Tuttavia non puoi farci nulla. Anche se i tuoi genitori, con le loro parole e le loro azioni, ti hanno trasmesso questo talismano, ciò ti fa comunque sentire come se la tua vita fosse priva di felicità o di senso di sicurezza. Quando percepisci questa mancanza di felicità, di sicurezza, di integrità e di dignità, nutri allo stesso tempo gratitudine verso i tuoi genitori per averti donato questo talismano e risentimento per le catene che ti hanno messo addosso. Non capisci perché ti abbiano detto di comportarti in questo modo, perché tu debba comportarti così per procurarti una posizione nella società, per conformarti a questo gruppo sociale e proteggerti. Sebbene sia un talismano, è anche una sorta di catena che suscita nel tuo cuore sia amore che odio. Ma cosa puoi fare? Non possiedi la retta via nella vita, nessuno ti dice come vivere o come affrontare le cose che ti accadono e nessuno ti dice se ciò che stai facendo è giusto o sbagliato o in che modo dovresti percorrere il tuo cammino futuro. Puoi solamente attraversare la confusione, l’esitazione, il dolore e l’inquietudine. Queste sono le conseguenze della filosofia per le interazioni mondane che ti è stata inculcata dai tuoi genitori e dalla tua famiglia, con la conseguenza che il tuo più che basilare desiderio di essere una persona semplice, ossia il desiderio di poterti comportare in modo onesto senza ricorrere a questi metodi di relazione con il mondo, non può realizzarsi. Puoi solo vivere in modo degradato, scendendo a compromessi e vivendo per la tua reputazione, rendendoti particolarmente feroce per difenderti dagli altri, fingendoti feroce, imponente, possente, potente e straordinario per evitare di essere maltrattato. Puoi solamente vivere così contro la tua volontà, cosa che ti fa provare disprezzo verso te stesso, ma non hai scelta. Poiché non possiedi né la capacità né il percorso per sfuggire a questi metodi e a queste strategie di approccio al mondo, non ti resta altro che lasciarti manipolare dai pensieri che la famiglia e i genitori ti hanno condizionato ad adottare. Le persone vengono ingannate e controllate dai pensieri inculcati loro dalla famiglia e dai genitori durante questo processo inconsapevole perché non capiscono la verità né il modo in cui dovrebbero vivere e quindi possono solo mettere tutto nelle mani del destino. Anche se la loro coscienza possiede ancora un po’ di sentimento o se hanno anche solo un minimo desiderio di vivere una sembianza umana, di relazionarsi e di competere con gli altri in modo equo, qualunque sia il loro desiderio, non riescono a sfuggire al condizionamento e al controllo esercitati dai vari pensieri e punti di vista che provengono loro dalla famiglia, e alla fine non possono che tornare al pensiero e al punto di vista che la loro famiglia le ha condizionate ad adottare, ossia che “Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi”, perché non hanno altra strada da percorrere; non hanno scelta. Tutto questo è causato dalla mancanza di comprensione della verità e dall’incapacità di acquisirla. Naturalmente, i genitori ti dicono anche: “Nel disegnare una tigre si mette in mostra la sua pelle, ma non le sue ossa; nel conoscere una persona si può forse conoscerne il volto, ma non il cuore”; ti parlano dell’arte di difendersi dagli altri e ti dicono di farlo perché tutti sono astuti; verrai facilmente ingannato se non sai discernere le persone, i loro pensieri intimi potrebbero non corrispondere all’aspetto esteriore, una persona può sembrare retta e gentile in superficie ma avere il cuore velenoso come un serpente o uno scorpione; oppure in superficie può parlare di benevolenza, giustizia, correttezza, saggezza e affidabilità, dicendo tutte le cose giuste, esprimendosi con estrema giustizia e moralità, ma nel profondo del suo cuore e della sua anima è particolarmente laida, spregevole, infima e malvagia. Per questo motivo, puoi approcciarti agli altri e interagire con loro solamente in base ai pensieri e ai punti di vista che ti sono stati inculcati dai tuoi genitori.
“Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi” e “Nel disegnare una tigre si mette in mostra la sua pelle, ma non le sue ossa; nel conoscere una persona si può forse conoscerne il volto, ma non il cuore” sono i più basilari principi di approccio al mondo che i tuoi genitori inculcano in te nonché i criteri fondamentali per valutare le persone e difendersi da loro. Lo scopo principale dei tuoi genitori è quello di proteggerti e di aiutarti a proteggere te stesso. Tuttavia, da un altro punto di vista, questi pensieri, parole e punti di vista possono persuaderti ancora di più che il mondo è pericoloso e che le persone sono inaffidabili, portandoti a una totale mancanza di sentimenti positivi nei confronti degli altri. Ma come puoi di fatto discernere le persone e valutare gli altri? Con quali persone puoi andare d’accordo e quale dovrebbe essere il rapporto appropriato tra individui? Come si dovrebbe interagire con gli altri sulla base dei principi e relazionarsi con loro in modo equo e armonioso? I genitori non sanno nulla di tutto ciò. Sanno solo come applicare espedienti, trame e varie regole del gioco e strategie di approccio al mondo per difendersi dagli altri, per approfittare di loro e controllarli, per evitare di esserne danneggiati, indipendentemente da quanto essi stessi danneggino gli altri. Insegnando questi pensieri e punti di vista ai figli, le cose che i genitori inculcano in loro sono semplicemente alcune strategie di approccio al mondo. Non sono altro che strategie. Cosa comprendono queste strategie? Tutti i tipi di espedienti e regole del gioco, come compiacere gli altri, come tutelare i propri interessi e come massimizzare i guadagni personali. Questi principi sono forse la verità? (No.) Sono la retta via da seguire? (No.) Nessuno di essi è la retta via. Qual è quindi l’essenza di questi pensieri che i genitori ti inculcano? Non sono conformi alla verità, non sono la retta via e non sono cose positive. E allora cosa sono? (Sono interamente filosofie di Satana che ci corrompono.) A giudicare dai risultati, essi corrompono le persone. Qual è dunque l’essenza di questi pensieri? Per esempio, “Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi”: è questo il principio corretto per interagire con gli altri? (No, queste sono cose interamente negative che provengono da Satana.) Sono cose negative che provengono da Satana, quindi quali sono la loro essenza e la loro natura? Non sono forse espedienti? Non sono strategie? Non sono tattiche per persuadere gli altri? (Sì.) Non sono i principi pratici per entrare nella verità né principi e indicazioni positivi con cui Dio insegna alle persone come comportarsi; sono strategie per approcciare il mondo, sono espedienti. Anche frasi come “Nel disegnare una tigre si mette in mostra la sua pelle, ma non le sue ossa; nel conoscere una persona si può forse conoscerne il volto, ma non il cuore” possiedono la stessa natura? (Sì.) Queste frasi non ti dicono forse di diventare astuto, di non essere semplice, diretto né onesto, di mantenerti scarsamente decifrabile e di rendere difficile agli altri discernerti? I principi specifici per approcciare il mondo, generati in te da questi pensieri e punti di vista, non ti dicono forse di impiegare strategie nell’interagire con le persone, di imparare come persuadere gli altri e di apprendere le regole del gioco che circolano tra la gente in ogni epoca? (Sì.) Alcuni sostengono: “I genitori dicono queste frasi alle persone per istruirle su come difendersi dagli altri e come imparare a valutarli”. A te hanno detto come valutare gli altri? Non ti hanno detto come valutare gli altri, non ti hanno detto di approcciare i vari individui secondo i principi corretti, ma piuttosto di ricorrere a espedienti e trame adeguati per conformarti alle esigenze e alle strategie relative a diverse persone. Per esempio, il tuo capo o il tuo superiore è un individuo spregevole e un donnaiolo. Tu pensi: “Il capo sembra rispettabile e onesto in superficie, ma sotto sotto è un donnaiolo. Ecco che razza di mascalzone è nel profondo della sua anima. E va bene, mi adeguerò alle sue preferenze, cercherò qualche donna affascinante, tenterò di conoscerla e gliela presenterò per compiacerlo”. Questa non è forse una strategia di approccio al mondo? (Sì.) Per esempio, quando vedi qualcuno che ha un qualche attributo da sfruttare e con cui vale la pena di interagire ma con cui è bene non fare passi falsi, pensi: “Devo dirgli parole lusinghiere, qualsiasi cosa gli piaccia sentire”. Costui dice: “Oggi c’è bel tempo”. E tu commenti: “Oggi il tempo è davvero bello, e lo sarà anche domani”. Lui dice: “Oggi fa molto freddo”. E tu: “Sì, fa freddo. Perché non indossi qualcosa di più pesante? Il mio cappotto è caldo, mettilo pure”. Non appena sbadiglia, subito gli porgi un cuscino; quando tira fuori un flacone di medicinali, immediatamente gli versi dell’acqua; quando si siede dopo aver mangiato, gli prepari subito del tè. Queste non sono forse strategie per approcciare il mondo? (Sì.) Sono strategie per approcciare il mondo. Perché sei in grado di impiegare queste strategie? Perché vuoi adulare quest’individuo? Se non avessi bisogno di lui e non ti fosse di alcuna utilità, lo tratteresti così? (No.) No, è come dice il proverbio: “Non fate nulla senza un tornaconto”. È come dare l’acqua alle piante dell’orto: si annaffiano solo quelle utili. Ti dedichi attivamente a lusingare coloro che ti sono utili. Quando si dimettono o vengono rimossi dalla loro posizione, il tuo entusiasmo nei loro confronti si raffredda immediatamente e prendi a ignorarli. Quando ti chiamano, o spegni il telefono o fai finta che la linea sia occupata e non rispondi. Quando li incontri, ti salutano e dicono: “Oggi c’è bel tempo”. Tu ti sbarazzi di loro dicendo: “Ah, sì. Ci vediamo, parliamo un’altra volta se capita, un giorno ti offro un pranzo”. Fai loro promesse vuote e poi li ignori, non li cerchi e addirittura blocchi il loro contatto. I vari pensieri e punti di vista che i genitori inculcano nelle persone alzano un muro protettivo invisibile nei loro cuori. Allo stesso tempo, inculcano in loro anche alcuni modi fondamentali di approcciare il mondo o di sopravvivere, insegnando loro come tenere il piede in due staffe e come conformarsi a un gruppo sociale, come affermarsi nella società e come evitare di essere maltrattate all’interno di un gruppo. Anche se, prima del tuo ingresso nella società, i tuoi genitori non ti hanno guidato in modo specifico su come affrontare specifiche situazioni, il condizionamento esercitato da loro o dalla tua famiglia in termini di tali metodi e principi di approccio al mondo ti ha fornito punti di vista e principi di base per approcciare il mondo. Quali sono questi punti di vista e principi di base per approcciare il mondo? Ti insegnano a indossare una maschera ogni volta che interagisci con gli altri, a vivere camuffandoti in ogni gruppo sociale e, in definitiva, a raggiungere l’obiettivo di evitare perdite alla tua fama e al tuo profitto e allo stesso tempo di ottenere la fama e il profitto che desideri oppure la garanzia di una sicurezza personale di base. Dai pensieri, dai punti di vista e dalle varie strategie di approccio al mondo che i tuoi genitori hanno inculcato in te si evince che non ti hanno insegnato come essere una persona più dignitosa, un individuo autentico, un buon essere creato o qualcuno che possiede la verità. Al contrario, ti hanno detto come ingannare gli altri, come difenderti da loro, come applicare strategie per interagire con individui diversi, nonché come è fatto il cuore delle persone e come è fatta l’umanità. Sotto il condizionamento esercitato da questi pensieri e punti di vista appartenenti ai tuoi genitori, il tuo io interiore diventa sempre più subdolo e tu sviluppi disprezzo per gli altri. Nel tuo giovane cuore, prima ancora di avere una qualsiasi strategia per approcciare il mondo, possiedi già una definizione rudimentale e basilare dell’umanità, nonché un principio rudimentale e basilare secondo cui approcciare il mondo. Quindi, che ruolo hanno i tuoi genitori nel tuo approccio al mondo? Senza dubbio svolgono il ruolo di guidarti sulla strada sbagliata; non ti portano a percorrere la buona strada né ti guidano sulla retta via della vita umana in modo positivo e attivo; ti portano invece a smarrirti.
Note a piè di pagina:
a. Han Xin era un famoso generale della dinastia Han che, prima di diventare noto, fu costretto a strisciare tra le gambe di un macellaio che lo derideva per la sua codardia.
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