Come perseguire la verità (14) Parte 3
Alcuni genitori spesso assillano le figlie dicendo loro: “Come donna, dovresti seguire l’uomo che sposi, che sia un gallo o che sia un cane. Se ti sposi in una famiglia di galli, devi comportarti come un gallo; se ti sposi in una famiglia di cani, devi comportarti come un cane”. L’implicazione è che non dovresti sforzarti di essere un buon essere umano, ma piuttosto rassegnarti a essere come un gallo o come un cane. Questa è una strada valida? È chiaro che chiunque, sentendone parlare, capirebbe che non lo è, giusto? La frase “segui l’uomo che sposi” è decisamente rivolta alle donne, il cui destino è davvero così tragico. Sotto l’influenza e il condizionamento della famiglia, le donne si abbandonano alla depravazione: seguono davvero un gallo se sposano un gallo o un cane se sposano un cane, senza sforzarsi di percorrere una buona strada, facendo tutto ciò che i genitori dicono loro di fare. Anche se i tuoi genitori inculcano in te questo modo di pensare, tu devi discernere se è giusto o sbagliato, benefico o dannoso per il tuo comportamento. Naturalmente abbiamo già condiviso su questo aspetto all’interno del tema di abbandonare il matrimonio, quindi ora non lo esamineremo e analizzeremo nello specifico. In breve, dovresti abbandonare tutti questi pensieri e punti di vista errati, distorti, superficiali, sciocchi e persino malvagi e degenerati dei tuoi genitori. Soprattutto in merito a detti come “Segui l’uomo che sposi, che sia un gallo o che sia un cane”, di cui abbiamo appena parlato, e “Sposa un uomo per avere vestiti e cibo”, dovresti discernere queste affermazioni e non lasciarti fuorviare da questi pensieri che i tuoi genitori hanno inculcato in te, credendo questo: “divengo una proprietà dell’uomo che sposo: lui è il mio padrone, dovrei essere chiunque lui voglia che io sia e fare tutto ciò che dice, e il mio destino è legato a lui. Una volta sposati, siamo due cavallette legate alla stessa corda. Se lui prospera, prospero anch’io; se lui non prospera, neanch’io prospero. Perciò il detto dei miei genitori ‘Segui l’uomo che sposi, che sia un gallo o che sia un cane’ sarà sempre giusto. Le donne non dovrebbero essere indipendenti, non dovrebbero nutrire perseguimenti e certamente non dovrebbero avere alcuna idea o desiderio sull’impostare la giusta prospettiva di vita e sul percorrere la retta via nella vita. Dovrebbero solo seguire obbedientemente le parole dei loro genitori: ‘Segui l’uomo che sposi, che sia un gallo o che sia un cane’”. È questo il pensiero giusto da avere? (No.) Perché è sbagliato? “Segui l’uomo che sposi, che sia un gallo o che sia un cane”: c’è un’altra frase con un significato simile, ossia: “Due cavallette legate alla stessa corda”, il cui significato è che una volta che ti sposi il tuo destino è legato a quello di tuo marito. Se lui prospera, prosperi anche tu; se lui non prospera, neanche tu prosperi. È così che stanno le cose? (No.) Discutiamo prima del detto “Se lui prospera, prosperi anche tu”. È così che stanno le cose? (No.) Qualcuno sa fornire un controesempio a confutazione di questa affermazione? Non ve ne viene in mente nessuno? Ve ne fornisco uno Io. Per esempio, quando una donna sposa un uomo, assume una forte determinazione a seguirlo. È come quello che le donne tendono a dire: “Da questo giorno in avanti appartengo a te”, sottintendendo che “sono divenuta una tua proprietà e il mio destino è legato al tuo”. Tralasciando il fatto che costei si abbandona alla depravazione, concentriamoci per ora sul fatto che la frase “Se lui prospera, prosperi anche tu” sia corretta o meno. È vero che, se lui prospera, anche tu prospererai automaticamente? Prendiamo il caso in cui egli avvia un’attività commerciale e si trova in una situazione difficile, deve affrontare numerose sfide, incontra difficoltà ovunque, è sprovvisto di fondi, di conoscenze, di un luogo adatto per aprire un negozio, di un mercato in cui entrare con i suoi affari e di persone che lo aiutino. Tu, come moglie, sei fortemente determinata a seguirlo; indipendentemente da ciò che fa, non lo detesti mai, anzi lo sostieni incondizionatamente. Con il passare del tempo la sua attività prospera e lui apre un negozio dopo l’altro, con benefici economici e guadagni sempre maggiori. Tuo marito diventa un capo e poi si trasforma in un ricco magnate. Sta prosperando, giusto? Come dice il proverbio: “Ogni uomo, quando fa i soldi, diventa cattivo”, e questo chiaramente è oggettivo in questa società e in questo mondo malvagio. Una volta che tuo marito diventa un capo e alla fine un magnate, quanto è facile che si corrompa? È una cosa per cui bastano pochi istanti. Dopo che lui sarà diventato un capo e avrà iniziato a prosperare, i tuoi giorni felici saranno giunti al termine. Perché? Le tue preoccupazioni inizieranno a insinuarsi: “Vede un’altra donna? Mi tradirà? Qualcuno sta tentando di sedurlo? Si stancherà di me? Smetterà di amarmi?” I tuoi giorni felici non sono forse giunti al termine? Dopo tutti questi anni in cui hai condiviso le avversità con lui, ti senti infelice e stanca. Le tue condizioni di vita sono scarse e sei peggiorata in salute e in aspetto. Sei diventata una vecchia dal viso ingiallito. Agli occhi di tuo marito potresti non avere più il fascino della giovane donna di cui si è innamorato all’inizio. Potrebbe pensare: “Ora che sono ricco e influente, posso trovare qualcuno di meglio”. Man mano che si allontana da te inizia ad avere pensieri attivi, a cambiare. A quel punto, non sei forse in pericolo? Lui diventa un grande capo, mentre tu sei una vecchia signora dal viso ingiallito: non c’è forse una sorta di disparità e di disuguaglianza tra voi? In quel momento non sei forse indegna di lui? Lui non si sente di un livello superiore al tuo? Non ti detesta sempre di più? Se è così, i tuoi giorni difficili sono appena iniziati. Alla fine, magari asseconda i suoi desideri, trova un’altra donna e passa sempre meno tempo a casa. Quando torna, lo fa soprattutto per discutere con te, e subito dopo va via sbattendo la porta, a volte non facendosi sentire per giorni. Il massimo che puoi sperare è che, per considerazione verso la vostra relazione passata, ti dia dei soldi e provveda alle tue necessità quotidiane. Se davvero gli dai del filo da torcere, potrebbe persino negarti il sostentamento. Ebbene, qual è la situazione? Solo perché lui ha cominciato a prosperare, il tuo destino è in qualche modo migliorato? Sei più felice o più infelice? (Più infelice.) Sei più infelice. Sono arrivati i giorni della disgrazia. Quando si trovano di fronte a simili situazioni, la maggior parte delle volte le donne piangono a dirotto e, a causa di ciò che i loro genitori hanno detto loro, ossia che “I panni sporchi si lavano in casa”, sopportano la situazione pensando: “Terrò duro finché mio figlio non crescerà e potrà prendere le mie difese. A quel punto mi libererò di mio marito!” Alcune donne hanno la fortuna di vedere il giorno in cui il figlio diventa il bastone della loro vecchiaia, mentre ad altre questo non capita. Quando il figlio è ancora giovane, il marito decide di tenerlo con sé e dice alla moglie: “Vattene, vecchia dal viso ingiallito!”, e lei potrebbe essere trattata come una mendicante e cacciata da casa sua. Quindi, quando lui prospera, prosperi necessariamente anche tu? I vostri destini sono davvero legati? (No.) Se la sua attività stenta continuamente o non va come lui desidera allora, finché ha bisogno da parte tua di sostegno, incoraggiamento, compagnia e cura, e finché non ha raggiunto un livello tale da corrompersi, anche senza che gli capitino opportunità in tal senso, potrebbe continuare ad averti a cuore. Mentre lui non prospera, tu potresti sentirti più sicura e avere qualcuno che ti sta accanto e quindi sperimentare il calore e la felicità del matrimonio. Questo perché, quando lui non prospera, nessuno all’esterno gli presta attenzione o lo apprezza, e tu diventi l’unica persona su cui può contare, ti ha a cuore. In questo caso, ti sentirai sicura e in condizioni relativamente migliori e più felici. Se invece lui prospera e spalanca le sue ali, allora volerà, ma ti porterà con sé? È corretto il detto dei genitori: “Segui l’uomo che sposi, che sia un gallo o che sia un cane”? (No.) Spinge chiaramente le donne in un abisso di sofferenza. E quanto al principio: “Se percorre la retta via lo seguirò e se non lo fa lo lascerò”? Anche questo principio è sbagliato. Sposarlo non significa che sei diventata una sua proprietà, ma neppure dovresti trattarlo come un estraneo. È sufficiente che tu adempia alle tue responsabilità all’interno del matrimonio. Se le cose funzionano, bene; altrimenti separatevi. Hai adempiuto ai tuoi obblighi e hai la coscienza pulita. Se lui ha bisogno che tu assolva le tue responsabilità standogli accanto, fallo; in caso contrario, separatevi. Questo è il principio. La frase “Segui l’uomo che sposi, che sia un gallo o che sia un cane” è assurda e dannosa. Perché è assurda? È priva di principi: indipendentemente da che tipo di persona un uomo sia, lo segui indiscriminatamente. Se segui un brav’uomo, potresti allora vivere una vita degna. Se invece segui un uomo cattivo, non ti stai condannando da sola? Quindi, a prescindere dal tipo di persona che lui è, dovresti avere una posizione precisa sul matrimonio. Devi capire che solo la verità offre autentica protezione e fornisce un percorso e dei principi per una vita dignitosa. Ciò che i genitori offrono sono solo piccoli frammenti di esperienza o strategie basate sui loro affetti o interessi personali. Tali consigli non sono minimamente in grado di proteggerti, né di fornirti i giusti principi di pratica. Prendiamo il detto: “Segui l’uomo che sposi, che sia un gallo o che sia un cane”. Può solo portarti a un’ignoranza riguardo al matrimonio, facendoti perdere la dignità e l’opportunità di scegliere il giusto percorso di vita. E, cosa più importante, può anche farti perdere la tua possibilità di salvezza. Quindi, a prescindere dall’intento che si cela dietro le parole dei genitori, che le pronuncino per preoccupazione, protezione, affetto, interesse personale o qualsiasi altro motivo, dovresti discernere le varie cose che dicono. Anche se la loro intenzione iniziale è farti stare bene e proteggerti, non dovresti accettarle con leggerezza e stupidità. Dovresti invece discernerle e poi trovare principi di pratica accurati sulla base delle parole di Dio, senza praticare né comportarti secondo le loro parole. Soprattutto “Sposa un uomo per avere vestiti e cibo”, che le generazioni precedenti ripetevano spesso, è ancora più sbagliato. Forse le donne sono prive di mani o piedi? Non sono in grado di guadagnarsi da vivere da sole o cosa? Perché devono dipendere dagli uomini per i vestiti e il cibo? Le donne sono forse delle minorate mentali? Rispetto agli uomini, che cosa manca loro? (Niente.) Esatto, non manca loro niente. Le donne possiedono la capacità di esistere in modo indipendente, donata loro da Dio. In quanto capaci di vivere in modo indipendente, perché dovrebbero dipendere dagli uomini per il loro sostentamento? Non è forse un pensiero errato? (Sì.) Questo è inculcare un pensiero errato. Le donne non dovrebbero svalutare né degradare sé stesse a causa di questo detto, dipendendo dagli uomini per i loro bisogni primari. Naturalmente l’uomo ha l’obbligo di provvedere a tutte le spese di vita della moglie e della famiglia, assicurandosi che sua moglie abbia a sufficienza di che mangiare e vestirsi. Tuttavia, le donne non dovrebbero sposarsi solo per il cibo e i vestiti né nutrire pensieri e punti di vista di questo tipo. Dal momento che hai la capacità di vivere in modo indipendente, perché dovresti fare affidamento su un uomo per i tuoi bisogni primari? Questo non deriva forse, in qualche misura, dall’influenza dei genitori e dal condizionamento esercitato dai pensieri familiari? Se una donna subisce questo condizionamento da parte dell’educazione familiare, allora o è pigra e non ha voglia di fare nulla se non affidarsi a qualcun altro per quanto concerne il cibo e i vestiti, oppure ha accettato il pensiero dei suoi genitori ed è convinta che le donne non valgano niente e che non possano e non debbano procurarsi da sole cibo e vestiti ma che dovrebbero semplicemente affidarsi agli uomini per averli. Questo non è forse abbandonarsi alla depravazione? (Sì.) Perché è sbagliato adottare simili pensieri e punti di vista? Su cosa esercitano la loro influenza? Perché questi pensieri degenerati andrebbero abbandonati? Se un uomo ti procurasse cibo e vestiti e tu lo considerassi come il tuo padrone, il tuo superiore, colui che comanda tutto, non lo consulteresti per ogni questione, grande o piccola che fosse? (Sì.) Per esempio, se credi in Dio, potresti pensare: “Chiederò al capo se mi è permesso credere in Dio; se mi dirà di sì, crederò, altrimenti non lo farò”. Dovresti chiedere la sua approvazione anche quando la casa di Dio ti incarica di assolvere un dovere; se gli va bene e acconsente puoi assolvere il tuo dovere, altrimenti no. In quanto credente in Dio, la tua possibilità di seguirLo o meno è subordinata all’atteggiamento di tuo marito e al trattamento che questi ti riserva. Tuo marito è forse in grado di discernere se questa via è vera o falsa? Ascoltarlo ti garantirà forse la salvezza e l’ingresso nel Regno dei Cieli? Se tuo marito è saggio e sa ascoltare la voce di Dio, se è una delle pecore di Dio, allora puoi trarre beneficio insieme a lui, ma stai semplicemente beneficiandone insieme a lui. Se invece è un malfattore e un anticristo e non riesce a comprendere la verità, cosa farai? Continuerai a credere? Sei forse sorda o priva di cervello? Non sai ascoltare le parole di Dio? Dopo averle ascoltate, non puoi discernere da sola? Tuo marito può forse determinare il tuo destino? Forse egli controlla e orchestra il tuo destino? Sei diventata una sua proprietà? Tutti hanno ben chiare queste dottrine ma, quando si tratta di determinati problemi che coinvolgono i principi, le persone tendono a lasciarsi influenzare inconsciamente dal condizionamento che la famiglia esercita riguardo a questi pensieri e punti di vista. Quando sei influenzata da questi pensieri e punti di vista, spesso esprimi giudizi errati e, guidata dai pensieri che stanno alla base di questi giudizi errati, compi scelte sbagliate che ti portano sulla strada sbagliata e, infine, alla rovina. Hai perso l’opportunità di svolgere il tuo dovere, la possibilità di acquisire la verità e la salvezza. Cosa ti ha portato alla rovina? In superficie, sembra che sia stato un uomo a fuorviarti e a influenzarti, a rovinarti. Ma in realtà sono stati i tuoi stessi pensieri radicati a fondo a condurti alla rovina. Vale a dire, la causa principale di questo esito è il pensiero “Segui l’uomo che sposi, che sia un gallo o che sia un cane”. Pertanto, è fondamentale abbandonarlo.
Ora, ripensando ai pensieri e ai punti di vista dei genitori e delle famiglie su cui abbiamo condiviso, che riguardano i principi e le strategie di approccio al mondo, le regole del gioco, le vie mondane, la razza, gli uomini e le donne, il matrimonio e così via, ce n’è qualcuno di positivo? Ce n’è qualcuno capace di guidarti in qualche modo sul cammino del perseguimento della verità? (No.) Non ce n’è uno solo che ti aiuti a diventare un essere creato vero o all’altezza dei requisiti. Al contrario, ognuno di essi ti danneggia profondamente, corrompendoti attraverso il condizionamento esercitato da tali pensieri e punti di vista per il quale oggi le persone sono nel loro intimo vincolate, controllate, influenzate e turbate da vari pensieri e punti di vista fallaci. Sebbene nel profondo del loro cuore la famiglia sia un luogo accogliente e pieno di ricordi d’infanzia e un rifugio per l’anima, non bisognerebbe sottovalutare le varie influenze negative che essa esercita su di loro. Il calore della famiglia non può dissolvere questi pensieri sbagliati. Il calore della famiglia e i bei ricordi correlati forniscono solo un po’ di conforto e di soddisfazione a livello di affetto fisico. Tuttavia, per quanto riguarda cose come il modo di comportarsi e di approcciare il mondo, la strada che si dovrebbe seguire o il tipo di visione della vita e di valori da stabilire, il condizionamento esercitato dalla famiglia è del tutto dannoso. Da questo punto di vista, ancor prima di entrare nella società, si è già stati corrotti da vari pensieri e punti di vista all’interno della propria famiglia e si sono già subiti il condizionamento, il controllo e l’influenza di vari pensieri e punti di vista errati. Si può dire che la famiglia è il luogo in cui tutti i pensieri e i punti di vista errati vengono ricevuti per la prima volta e in cui iniziano a essere messi in atto e applicati liberamente. Le famiglie svolgono questo genere di ruolo nella vita e nella quotidianità di tutti gli individui. Non condividiamo su questo tema per chiedere alle persone di abbandonare la famiglia in termini di affetto o di rompere esternamente i legami con essa oppure separarsene, ma semplicemente per chiedere loro di riconoscere e discernere nello specifico e, naturalmente, abbandonare in modo più accurato e concreto i vari pensieri e punti di vista errati inculcati dalla famiglia. Questa è la pratica specifica che chi persegue la verità dovrebbe adottare nell’affrontare argomenti correlati alla famiglia.
Ci sono molti altri argomenti correlati alla famiglia. Non è forse vero che questi detti che la famiglia condiziona le persone a seguire, quelli su cui abbiamo condiviso, sono piuttosto comuni? (Sì, è vero.) Li sentiamo spesso pronunciare nelle famiglie; se non in una, comunque in un’altra. Questi detti non sono forse diffusi e rappresentativi? La stragrande maggioranza delle famiglie ha inculcato nei figli questi pensieri e punti di vista in varia misura. Tutti i detti su cui abbiamo condiviso sono presenti in modi diversi nella maggior parte delle famiglie e vengono inculcati nei figli in varie fasi della crescita. Dal giorno in cui tali pensieri vengono inculcati in loro gli individui iniziano ad accettarli, acquisendo una certa consapevolezza e accettazione nei loro confronti e poi, senza possibilità di difendersi, adottano questi pensieri e punti di vista come strategie e metodi di approccio al mondo, al fine di vivere e sopravvivere in futuro. Naturalmente, molti li adottano anche come fondamento per farsi strada nella società. Pertanto, questi pensieri e punti di vista non solo pervadono la vita quotidiana delle persone, ma anche il loro mondo interiore e i vari problemi che esse affrontano nel loro percorso di sopravvivenza. Quando emergono diverse questioni, i vari pensieri e punti di vista che le persone serbano nel cuore le guidano nel modo di gestire tali questioni; quando sorgono queste varie questioni, le persone sono dominate e governate da pensieri e punti di vista nonché da principi e strategie di approccio al mondo diversi. Gli individui sanno applicare abilmente questi pensieri e punti di vista errati nella vita reale. Sotto la guida di vari pensieri e punti di vista errati, percorrono naturalmente un cammino sbagliato. Poiché le loro azioni, i loro comportamenti, la loro vita e la loro esistenza sono dettati da pensieri sbagliati, è inevitabile che siano sbagliati anche i percorsi che intraprendono nella vita. Poiché è sbagliata la radice dei pensieri da cui sono guidati, naturalmente è sbagliato anche il loro cammino. La direzione del loro cammino è distorta e il possibile esito finale è alquanto prevedibile. Le persone, condizionate dai vari pensieri della loro famiglia, intraprendono la strada sbagliata, dalla quale poi vengono traviate. Di conseguenza si dirigono verso l’inferno, verso la distruzione. In definitiva, la causa principale della loro rovina risiede nei vari pensieri sbagliati che la famiglia le condiziona ad adottare. Viste le gravi conseguenze, le persone dovrebbero abbandonare il condizionamento esercitato dai vari pensieri che la famiglia ha trasmesso loro. Attualmente, l’influenza del condizionamento esercitato sulle persone dai vari pensieri errati è quella di impedire loro di accettare la verità. Guidate da questi pensieri sbagliati e a causa della loro esistenza, le persone spesso non riescono a comprendere la verità e addirittura in cuor loro la rifiutano e vi si oppongono. Cosa ancora peggiore, ovviamente, alcuni potrebbero anche decidere di tradire Dio. Oggi le cose stanno così ma, considerando il lungo termine, nelle circostanze in cui le persone non sanno accettare la verità oppure la tradiscono, questi pensieri erronei le portano a percorrere un sentiero sbagliato in opposizione alla verità e a tradire e respingere Dio. Sotto la guida di tale percorso errato, anche se in apparenza ascoltano le parole di Dio e Ne accettano l’opera, in ultima analisi non possono essere veramente salvate a causa della strada sbagliata che stanno percorrendo. Ciò è davvero deplorevole. Pertanto, dato che l’influenza esercitata dalla tua famiglia può portare a conseguenze così gravi, non dovresti prendere tali pensieri troppo alla leggera. Se sei stato condizionato dalla tua famiglia con pensieri sbagliati inerenti a diverse questioni, allora dovresti esaminarli e abbandonarli; smetti di aggrappartici. Di qualunque pensiero si tratti, se è sbagliato e in contrasto con la verità, l’unico percorso corretto che dovresti scegliere è quello di abbandonarlo. La pratica accurata dell’abbandono è questa: il criterio o la base su cui valuti, attui o gestisci una situazione non devono più essere i pensieri errati che la tua famiglia ha inculcato in te bensì le parole di Dio. Anche se questo processo potrebbe richiederti di pagare un prezzo, facendoti sentire di star agendo contro la tua volontà e perdendo la faccia, e potrebbe persino causarti delle perdite in termini di interessi della carne, qualsiasi cosa ti trovi ad affrontare, dovresti perseverare nell’allineare la tua pratica alle parole di Dio e ai principi che Egli ti comunica, senza arrenderti. Il processo di questa trasformazione sarà sicuramente impegnativo, non sarà una passeggiata. Perché non sarà agevole? Si tratta di una lotta tra cose negative e positive, tra i pensieri malvagi di Satana e la verità nonché tra i pensieri e i punti di vista errati che hai nel cuore e la tua volontà e il tuo desiderio di accettare la verità e le cose positive. Poiché si tratta di una lotta, potresti ritrovarti a soffrire e a dover pagare un prezzo: questo è ciò che devi fare. Se qualcuno vuole percorrere il cammino del perseguimento della verità e ottenere la salvezza, deve accettare questi fatti e sperimentare queste lotte. Naturalmente, mentre esse hanno luogo, senza dubbio pagherai un prezzo, patirai del dolore e rinuncerai ad alcune cose. A prescindere da come si presenta il processo, in ultima analisi l’obiettivo finale è riuscire a temere Dio e a evitare il male, ad acquisire la verità e a ottenere la salvezza. Pertanto, qualsiasi prezzo pagato per questo obiettivo vale la pena, poiché è l’obiettivo più corretto ed è ciò che dovresti perseguire per diventare un essere creato all’altezza dei requisiti. Per raggiungere questo obiettivo, a prescindere dallo sforzo o dal prezzo che devi pagare, non dovresti scendere a compromessi, sottrarti o avere paura perché, fintanto che persegui la verità e miri a temere Dio, a fuggire il male e a essere salvato, allora non sei solo in alcuna lotta o battaglia. Le parole di Dio ti accompagnano; hai Dio e le Sue parole a sostenerti, quindi non dovresti avere paura, giusto? (Sì.) Pertanto, a partire da questi pochi punti, che si tratti di un pensiero sbagliato derivante dal condizionamento della famiglia o da qualsiasi altra fonte, si dovrebbe scegliere di abbandonarlo. Per esempio, come abbiamo condiviso da poco, la tua famiglia ti ripete spesso: “Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi”. In realtà, la pratica per abbandonare questo pensiero è semplice: devi solamente agire in base ai principi che Dio comunica alle persone. “I principi che Dio comunica alle persone”: questa frase ha una portata piuttosto ampia. Come si mette in pratica nello specifico? Non devi analizzare se nutri o meno l’intenzione di fare del male agli altri, né stare sulla difensiva nei loro confronti. Quindi, cosa dovresti fare? Da un lato, dovresti essere in grado di mantenere appropriatamente con gli altri delle relazioni armoniose; dall’altro, quando interagisci con diverse persone, dovresti usare le parole di Dio come base e la verità come criterio per discernere che tipi di individui sono e poi trattarle in base ai principi pertinenti. Tutto qui. Se si tratta di fratelli e sorelle, trattali come tali; se sono seri nel loro perseguimento, fanno sacrifici e si spendono, allora trattali come fratelli e sorelle che svolgono sinceramente il loro dovere. Se sono dei miscredenti che non sono intenzionati a svolgere il loro dovere e invece desiderano solamente vivere la loro vita, allora non dovresti trattarli come fratelli e sorelle ma come non credenti. Nel valutare le persone dovresti considerare che tipo di individui sono, la loro indole, la loro umanità e il loro atteggiamento nei confronti di Dio e della verità. Se sono individui capaci di accettare la verità e sono disposti a praticarla, trattali come veri fratelli e sorelle, come membri della famiglia. Se possiedono una cattiva umanità, si limitano a riempirsi la bocca della loro intenzione di mettere in pratica la verità e sono abili nel discutere di dottrine ma non praticano mai la verità, allora trattali come semplici operai, non come parenti. Cosa ti dicono questi principi? Ti indicano il principio secondo cui trattare le diverse categorie di persone, un principio di cui abbiamo parlato spesso, ossia trattare le persone con saggezza. Saggezza è un termine generico, ma nello specifico significa avere metodi e principi diversi per trattare i diversi tipi di persone e tutti basati sulla verità, non su sentimenti, preferenze e opinioni personali né sui vantaggi e gli svantaggi che le persone presentano per te o sulla loro età, ma esclusivamente sulle parole di Dio. Pertanto, nell’approcciarti agli altri, non devi esaminare se hai o meno l’intenzione di fare loro del male o se stare sulla difensiva nei loro confronti. Se tratti le persone con i principi e i metodi che ti ha dato Dio eviterai tutte le tentazioni e non cadrai in alcuna di esse né in alcun conflitto. È così semplice. Questo principio è appropriato anche nei casi in cui hai a che fare con il mondo dei non credenti. Di fronte a un individuo, penserai: “È malevolo, un diavolo, un demone, un delinquente o un mascalzone. Non ho bisogno di stare sulla difensiva nei suoi confronti; non gli presterò attenzione e non lo provocherò. Se il lavoro mi richiederà di interagire con lui, gestirò la situazione in modo ufficiale e imparziale. Se invece non sarà necessario, eviterò con lui ogni contatto o frequentazione e non lo difenderò né lo adulerò. Non riuscirà a trovare in me alcuna pecca. Se vuole maltrattarmi, io ho Dio. Mi affiderò a Dio. Se Dio permetterà che costui mi maltratti, lo accetterò e mi sottometterò. Senza il permesso di Dio, non potrà torcermi un capello”. Questa non è forse fede autentica? (Sì.) Devi avere questa fede autentica e non temere quest’individuo. Non dire che è semplicemente un delinquente locale o un pesce piccolo: anche quando ci troviamo ad affrontare il gran dragone rosso ci atteniamo a questo principio. Se il gran dragone rosso ti proibisce di credere in Dio, ti ci metti a ragionare? Gli predichi dei sermoni? (No.) Perché no? (Predicare al gran dragone rosso è inutile.) È un diavolo, è indegno di ascoltare i sermoni. Non bisogna gettare le perle ai porci. La verità non viene pronunciata per le bestie o i diavoli, ma per gli uomini. Se anche i diavoli o le bestie potessero capire, non verrebbe comunque predicata loro. Non ne sono degni! Com’è questo principio? (Valido.) In che modo vanno trattati coloro che possiedono una cattiva umanità, i malevoli, i confusi e i prepotenti irragionevoli presenti nella chiesa o i membri della società in possesso di potere, provenienti da famiglie importanti o dotati di una certa influenza? Trattali come dovrebbero essere trattati. Se sono fratelli e sorelle, frequentali pure. Se non lo sono, ignorali e trattali da miscredenti. Se soddisfano i principi di condivisione del Vangelo, condividilo con loro; in caso contrario, evitali e non frequentarli in questa vita. Semplice. Con i diavoli e i satana non hai bisogno di stare sulla difensiva, di istruire un caso contro di loro o di vendicarti. Ti basterà ignorarli. Non provocarli e non frequentarli. Se per qualche motivo non puoi evitare di interagire o avere a che fare con loro, allora gestisci la questione in modo ufficiale e imparziale e sulla base dei principi. Tutto qui. I principi e i metodi di azione e comportamento che Dio insegna alle persone ti aiutano a comportarti con dignità, permettendoti di vivere sempre più una sembianza umana. I metodi che ti insegnano i tuoi genitori, invece, pur se in superficie sembrano una protezione e una premura nei tuoi confronti, in realtà ti ingannano e ti spingono in un abisso di sofferenza. Quello che insegnano non è la retta via o un approccio saggio per comportarti, bensì metodi subdoli e spregevoli che sono in contrasto con la verità e non hanno nulla a che fare con essa. Quindi, se accetti solo i pensieri che i tuoi genitori ti hanno condizionato a seguire, diventa difficile e faticoso per te accettare la verità, e impegnativo metterla in pratica. Se invece hai veramente il cuore di abbandonare i pensieri relativi al comportamento e ai principi di approccio al mondo che provengono dalla tua famiglia, ti risulterà più facile sia accettare la verità che praticarla.
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