Come perseguire la verità (15) Parte 1

Durante le vostre riunioni avete condiviso sugli argomenti che stiamo trattando recentemente? (Dio, abbiamo condiviso su questi argomenti durante le nostre riunioni.) Cosa è emerso dalle vostre condivisioni? Avete fatto qualche nuova scoperta o acquisito nuovi intendimenti? Questi argomenti su cui abbiamo condiviso si ritrovano nella vita quotidiana delle persone? (Si ritrovano tutti. Dopo aver ascoltato alcune volte le condivisioni di Dio su questi argomenti, ho appreso che l’educazione dei nostri genitori e il condizionamento esercitato dalle nostre famiglie di generazione in generazione ci hanno corrotti molto profondamente. Fin dalla nostra infanzia, i genitori ci hanno inculcato a poco a poco questi pensieri, come per esempio: “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”. Dopo che me li hanno inculcati, mi sono convinto che nella vita per evitare di essere maltrattati e guardati dall’alto in basso bisogna essere superiori agli altri e distinguersi dalla massa. In passato, pensavo che i nostri genitori ci avessero insegnato questi pensieri per il nostro bene e per proteggerci. Grazie a ripetute condivisioni e analisi da parte di Dio, ho capito che questi pensieri sono negativi e rappresentano il mezzo con cui Satana corrompe le persone. Ci allontanano sempre di più da Dio e ci fanno addentrare sempre di più nella corruzione di Satana, portandoci sempre più lontano dalla salvezza.) In breve, condividere su questi argomenti è necessario, non è così? (Sì.) Dopo alcune condivisioni su di essi, le persone acquisiscono una comprensione più profonda dei pensieri e dei punti di vista inculcati loro dalla famiglia e li capiscono in modo più accurato. Dopo queste condivisioni riguardo tali cose, i vostri rapporti con la famiglia e con i genitori non si faranno più distanti? (No, non è così. In passato avevo sempre pensato che i miei genitori fossero stati amorevoli con me ma, dopo aver ascoltato le condivisioni di Dio, ho capito che la loro missione era mettermi al mondo e allevarmi. Inoltre, i pensieri che mi avevano inculcato fin da piccolo mi stavano corrompendo. Poiché me ne sono resa conto, non ho più tanto attaccamento affettivo verso di loro.) In primo luogo, per quanto riguarda i loro pensieri, le persone ora hanno una comprensione accurata delle responsabilità dei loro genitori e della grazia che essi hanno mostrato loro allevandole; non si approcciano più a loro facendo affidamento sugli affetti, sull’irruenza o sui legami fisici di sangue. Al contrario, sanno approcciarsi alla famiglia e ai genitori in maniera ragionevole, dalla giusta prospettiva e posizione. Così, le persone subiscono una trasformazione significativa nel modo in cui trattano tali questioni, e questa trasformazione permette loro di fare un grande salto in termini di ingresso nella vita e dei requisiti posti da Dio nei loro confronti. Pertanto, condividere su questi temi è utile e necessario per loro, poiché queste sono tutte cose di cui l’uomo ha bisogno e di cui è interiormente sprovvisto.

Gli argomenti su cui abbiamo condiviso in precedenza riguardo al condizionamento esercitato dalla famiglia ruotavano principalmente, tra le altre cose, intorno agli obiettivi e ai principi di comportamento, ai modi e ai mezzi per approcciare il mondo, alla visione della vita e dell’esistenza, e ai metodi e alle regole di sopravvivenza. Sono tutti argomenti che coinvolgono il condizionamento del modo di pensare degli individui e i loro pensieri e punti di vista. Nel complesso, nessuno dei vari pensieri e punti di vista inculcati dalle famiglie e dai genitori è positivo e nessuno di essi può veramente guidare una persona sulla retta via o aiutarla a stabilire una corretta prospettiva di vita, consentendole di adempiere alle sue responsabilità e ai suoi obblighi di essere creato al cospetto del suo Creatore. Tutto ciò che i genitori e la famiglia ti insegnano è volto a condurti in direzione del mondo e delle sue tendenze malvagie. Il loro scopo nel condizionarti con questi pensieri e punti di vista è aiutarti a conformarti meglio alla società e alle tendenze malvagie e a saperti adattare meglio alle tendenze malvagie e alle varie richieste della società. Sebbene questi insegnamenti possano fornirti alcuni mezzi e metodi di protezione, nonché alcuni metodi per procurarti livelli più elevati di prestigio, di reputazione e di godimento materiale e altre cose all’interno della società e dei gruppi di persone, questi pensieri che la tua famiglia ti ha inculcato ti conducono senza sosta all’interno di tendenze malvagie, ti portano a radicarti nel mondo, nella società e nelle tendenze malvagie, fino a quando non riesci più a venirne fuori. Ti creano continui problemi e ti sottopongono a ripetuti dilemmi, gettandoti nell’incertezza su come affrontare il mondo umano e come essere una persona autentica che vive nella luce, che è onesta e di buon cuore e che possiede senso di giustizia. Pertanto, il condizionamento esercitato dalla tua famiglia non ti permette di vivere in questo mondo con più dignità, integrità e sembianza umana. Al contrario, ti porta a vivere in preda a vari conflitti e lotte intricati, in varie relazioni interpersonali complesse, e ti sottopone a numerosi legami mondani, schiavitù e persino dubbi. Quando ti rivolgerai ai tuoi genitori e ti confiderai con loro su tutto questo, loro faranno ricorso a varie tattiche per darti consigli su come essere più scaltro, astuto, conforme al mondo e indecifrabile mentre vivi tra la gente, anziché indicarti la giusta direzione, aiutarti ad abbandonare tutte queste cose e a liberarti, a presentarti davanti al Creatore e a sottometterti alle Sue disposizioni, nonché a riconoscere chiaramente che i destini delle persone e tutto ciò che le riguarda sono nelle mani di Dio, che devono sottomettersi a ogni requisito che Egli pone loro, alla Sua sovranità e alle Sue orchestrazioni. Questa è la situazione di vita di coloro che sono stati condizionati dalla famiglia con questi diversi pensieri. In breve, che i pensieri che la tua famiglia ti ha condizionato a adottare pongano l’accento sulla fama o sul profitto, sul competere con gli altri o sull’essere loro amico, a prescindere dal loro obiettivo, alla fine possono solo portare i tuoi mezzi, metodi e regole di sopravvivenza all’interno del mondo umano a diventare sempre più sofisticati, spietati, astuti e maligni, anziché renderti più onesto, gentile e corretto o aiutarti a capire meglio come sottometterti alle disposizioni del Creatore. Pertanto, il condizionamento esercitato dalla tua famiglia non può fare altro che allontanarti da Dio, dalla verità e dalle cose positive, gettandoti nell’incertezza di come vivere nel modo in cui gli esseri umani dovrebbero veramente vivere, un modo che sia dignitoso. Inoltre, i pensieri che ti derivano dai condizionamenti familiari ti renderanno via via più insensibile, ottuso o, per dirla in modo colloquiale, indifferente. All’inizio, mentire a colleghi, compagni di scuola e amici ti farà arrossire in viso, avere il batticuore e nutrire rimorsi di coscienza. Con il tempo, queste reazioni coscienti si attenueranno: smetterai di arrossire, non avrai più il batticuore e non ti rimorderà la coscienza. Per sopravvivere, farai ricorso a qualsiasi mezzo, persino ingannare le persone più vicine a te, compresi i tuoi genitori, i tuoi fratelli e sorelle, e i tuoi migliori amici. Cercherai di trarre vantaggio da loro per migliorare la tua vita e accrescere il tuo onore e il tuo godimento: questa è insensibilità. Inizialmente, potresti provare un briciolo di senso di colpa e un vago rimorso di coscienza ma, con il tempo, queste sensazioni scompariranno e utilizzerai ragioni più convincenti per giustificarti con te stesso, dicendo: “Le persone sono semplicemente fatte così. Non si può avere il cuore tenero in questo mondo. Essere teneri con gli altri equivale a essere crudeli verso sé stessi. In questo mondo, i deboli sono prede dei forti. I forti prosperano e i deboli periscono, i vincitori diventano re, e i perdenti criminali. Se uno ha successo, nessuno indagherà su come ci è riuscito, se invece fallisce si ritrova a mani vuote”. Alla fine, le persone utilizzeranno questi pensieri e punti di vista per persuadere sé stesse, rendendoli il fondamento in base al quale perseguire ogni cosa e, naturalmente, un mezzo per raggiungere il loro fine. Ebbene, voi a che punto siete in questo momento? Avete già raggiunto l’insensibilità o ancora no? Supponiamo che tu debba fare degli affari e che questi riguardino il tuo futuro, la qualità della tua vita e la tua reputazione nella società. Se i tuoi metodi fossero abbastanza astuti e fossi in grado di ingannare chiunque, allora vivresti una vita al di sopra degli altri, avresti mucchi di denaro e non dovresti più piegarti ai desideri di nessuno. Cosa faresti a quel punto? Diventeresti così insensibile, così privo di sentimenti, da poter ingannare chiunque e fare soldi alle spalle di chiunque? (Probabilmente sì.) Probabilmente sì. Questo deve cambiare; questa è l’indole corrotta celata nel profondo dell’umanità. Quando l’umanità è assente, ciò che rimane è una vita vissuta in base alla propria indole corrotta, oltre a vari pensieri e punti di vista inculcati da Satana. Senza coscienza, ragione e senso di decenza, la vita di una persona si riduce a un mero contenitore, un guscio vuoto, e perde il suo valore. Se ti resta ancora un minimo di senso di decenza e quando menti, inganni o fai del male agli altri sei in grado di scegliere il bersaglio e non fai del male a chiunque, allora possiedi ancora un po’ di coscienza e di umanità. Se invece sei capace di ingannare o di fare del male a chicchessia senza riserve, allora sei veramente un Satana vivente in tutto e per tutto. Se dici: “Non posso ingannare i miei genitori, i miei parenti, i miei amici, le persone prive di malizia, e soprattutto non posso ingannare i miei fratelli e sorelle all’interno della casa di Dio né fare un uso improprio delle offerte di Dio”, allora hai ancora dei limiti morali e puoi ancora essere considerato una persona dotata di una certa coscienza. Se invece sei sprovvisto anche di questa piccola quantità di coscienza e di limiti, allora non meriti di essere definito umano. Dunque, a che punto vi trovate? Avete dei limiti? Se ne aveste l’opportunità o l’effettiva necessità, riuscireste a ingannare i vostri genitori, i vostri fratelli e sorelle, e i vostri amici più cari? Potreste ingannare i vostri fratelli e sorelle, sfruttarli o addirittura fare un uso improprio delle offerte di Dio? Se ti si presentasse un’opportunità del genere e nessuno potesse venire a saperlo, ne saresti capace? (Ora sento che non potrei più farlo.) Perché non puoi più farlo? (Perché ho paura di Dio e ho un cuore che in certa misura Lo teme, e anche perché la mia coscienza non me lo permetterebbe.) Il tuo atteggiamento è che hai paura nel cuore e hai un cuore che teme Dio, e la tua coscienza non te lo permetterebbe. Sentiamo qualcun altro. Avete un qualche atteggiamento in merito a questo? Se non lo avete, se non avete mai preso in considerazione tale gesto e non provate nulla quando vedete altri che lo compiono, allora siete in pericolo. Se vedi qualcuno fare queste cose e non provi odio, non assumi alcun atteggiamento nei suoi confronti e resti insensibile, allora non sei diverso da lui e saresti capace di agire in modo simile. Se invece hai un atteggiamento chiaro nei confronti di tali gesti, se riesci a odiare e biasimare queste persone, allora potresti non commettere azioni simili. Ebbene, qual è il vostro atteggiamento? (Dovrei avere in qualche misura un cuore che teme Dio. Le offerte di Dio sono messe da parte in quanto sante e non possono assolutamente essere compromesse o sottratte per uso personale.) Le offerte non vanno sottratte per uso personale: ci si attiene a questo per paura di essere puniti. Ma riguardo ad altre questioni? Se fossi un elemento di un sistema piramidale, saresti capace di trarre profitto dai tuoi amici più cari, ingannandoli con belle parole, e di farvi entrare anche loro, traendone profitto e guadagno economico? Riusciresti a farlo con i tuoi amici più intimi, con i tuoi parenti o addirittura con i tuoi genitori o i tuoi fratelli e sorelle? Se trovi difficile rispondere, allora, quando dici che non sottrarresti le offerte di Dio per uso personale, forse non sapresti evitare di farlo, non è così? Sentiamo qualcun altro. (Da un lato, dovremmo comprendere l’indole giusta di Dio riguardo a tale questione. Le offerte di Dio non devono mai essere toccate. Dall’altro lato, riteniamo che un’azione del genere sia priva di umanità. Come minimo, la linea di base che si dovrebbe possedere per riuscire a farlo è non provare rimorsi di coscienza.) Il vostro atteggiamento è che simili azioni denotano mancanza di umanità e che un individuo dovrebbe agire in modi che la sua coscienza consenta. Qualcun altro? (Io penso che, in quanto esseri umani, anche se non si crede in Dio, se si è un membro del mondo e si possiede coscienza e una moralità di base, non si dovrebbero fare cose che danneggino la propria famiglia. Ora che crediamo in Dio e comprendiamo alcune verità, se qualcuno di noi è ancora capace di azioni che danneggiano i fratelli e le sorelle o gli amici oppure di fare un uso improprio delle offerte di Dio, allora costui è perfino peggiore di un non credente. Inoltre, a volte le persone possono anche rivelare certi pensieri e idee, ma quando pensano all’indole essenza di Dio e si rendono conto che, anche se nessuno sta guardando o sa delle loro azioni, Dio esamina comunque tutto, allora non osano fare cose simili, possedendo così in qualche misura un cuore che teme Dio.) Da un lato, agire in questo modo dimostra che non si ha un cuore che teme Dio; dall’altro, coloro che sono capaci di compiere azioni simili sono sprovvisti anche dell’umanità più basilare. Questo perché in quanto essere umano, anche se non credi in Dio, non dovresti commettere tali azioni. Questa è una qualità che una persona dotata di coscienza e di umanità dovrebbe possedere. Ingannare, fare del male e rubare sono intrinsecamente cose che una persona buona e normale non dovrebbe fare. Persino coloro che non credono in Dio hanno comunque dei limiti nel modo in cui si comportano, figuriamoci tu che credi in Dio e hai udito tanti sermoni: se sei ancora capace di simili azioni, allora sei al di là di ogni possibilità di redenzione. Un individuo di questo genere è privo di umanità: un diavolo. Hai ascoltato così tanti sermoni, eppure sei ancora in grado di commettere cattive azioni di ogni sorta che coinvolgono l’inganno e il raggiro: ecco cosa significa essere un miscredente. Che cos’è un miscredente? È una persona che non crede nell’esame da parte di Dio né al fatto che Egli è giusto. Non credere nell’esame da parte di Dio non significa forse non credere nella Sua esistenza? Tu dici: “Dio mi esamina, ma dov’è? Perché non l’ho visto? Perché non lo percepisco? Inganno e raggiro gli altri da così tanti anni; perché non sono stato punito? Continuo a vivere una vita più comoda degli altri”. Questo è un aspetto del comportamento dei miscredenti. Un altro aspetto è che, per quanta verità si condivida con loro, essi la rifiutano interamente. Non accettano mai la verità, e quindi cosa accettano? Accettano i pensieri e i punti di vista che sono per loro vantaggiosi. Qualsiasi cosa li avvantaggi e protegga i loro interessi, la fanno. Credono solo nell’interesse personale immediato, non nell’esame da parte Dio, né nel concetto di punizione. Ecco cosa significa essere un miscredente. Che senso ha credere in Dio per un miscredente? I miscredenti presenti nella casa di Dio hanno un’unica caratteristica: compiono il male. Ma non parliamo della fine che in ultima analisi aspetta questi individui; torniamo all’argomento su cui stavamo condividendo.

I vari pensieri che le famiglie condizionano gli individui a adottare e che instillano in loro non hanno lo scopo di portarli davanti a Dio, né di instillare in loro pensieri positivi. Al contrario, inculcano in loro vari pensieri negativi, mezzi, principi e metodi di comportamento negativi che alla fine li conducono su una strada senza ritorno. In breve, i vari pensieri che le famiglie inculcano negli individui non soddisfano nemmeno gli standard più basilari di umanità, ragione e coscienza che una persona dovrebbe possedere. Se una persona possiede anche solo un minimo di coscienza e di ragione, si tratta solamente di quel poco che le rimane e che non è ancora stato corrotto o corroso da Satana. Il resto dei suoi vari mezzi e metodi di comportamento deriva dalla famiglia e persino dalla società. Pertanto, prima che una persona ottenga la salvezza, qualsiasi pensiero o punto di vista che la sua famiglia la condiziona a adottare, qualunque esso sia, è in contrasto con quanto insegna Dio. Nessuno di essi è in grado di farle comprendere la verità né di condurla sulla via della salvezza, ma solo su quella della distruzione. Dunque, quando qualcuno entra a far parte della casa di Dio, a prescindere dalla sua età, dal tipo di istruzione che ha ricevuto, dal suo background familiare e da quanto nobile reputi il proprio prestigio, deve partire da zero per imparare a comportarsi, a interagire con gli altri, a gestire varie questioni e ad approcciarsi alle diverse persone e cose. Questo processo di apprendimento implica ricevere e comprendere vari pensieri e punti di vista positivi e conformi alla verità provenienti da Dio, nonché principi secondo cui praticare e gestire varie questioni. Tutto ciò si basa esclusivamente sulla tua accettazione della verità. Se non accetti la verità, i tuoi pensieri e punti di vista originari rimarranno invariati. Poiché non accetti i pensieri e i punti di vista positivi e corretti che provengono da Dio, i tuoi principi, mezzi e metodi di approccio al mondo rimarranno gli stessi e non cambieranno. Gli individui iniziano a imparare a essere persone reali, normali e dotate di ragione e coscienza quando iniziano ad accettare pensieri e punti di vista positivi, la verità e gli insegnamenti di Dio. Alcuni dicono: “Credo in Dio da dieci anni, da venti, da trenta, ma non ho ancora accettato un solo pensiero o punto di vista proveniente da Dio, né alcuna verità contenuta nelle Sue parole”. Questo basta a dimostrare che la tua fede in Dio non è sincera, che ancora non sai cosa sia la verità e che non hai imparato come comportarti. Se dici: “Dal momento in cui ho iniziato a credere in Dio, ho cominciato formalmente ad accettare gli insegnamenti di Dio riguardanti i vari requisiti posti agli esseri umani e i pensieri, i punti di vista, i principi e le parole che gli esseri umani dovrebbero possedere”, allora dal giorno in cui hai iniziato a credere in Dio hai imparato a essere una persona reale, e dal momento in cui hai iniziato a imparare a essere una persona reale hai intrapreso il cammino della salvezza. Il momento in cui cominci ad accettare pensieri e punti di vista provenienti da Dio è quello in cui inizi a percorrere il cammino della salvezza, non è così? (Sì.) Allora, avete cominciato? Avete già iniziato, non avete ancora iniziato oppure avete iniziato molto tempo fa? (Grazie a questi due anni di condivisione e analisi da parte di Dio in merito ai pensieri e ai punti di vista errati che le persone hanno, compresi i condizionamenti esercitati dalla famiglia e così via, ho iniziato a riflettere su me stesso, a ripudiare lentamente le filosofie sataniche che nutrivo e a ponderare su come dovrei impegnarmi in direzione delle parole di Dio. Prima non avevo prestato molta attenzione a un’introspezione così profonda.) Questa affermazione è piuttosto realistica. Hai iniziato solo negli ultimi due anni; è difficile stabilire l’anno o il giorno esatto, ma comunque è stato nell’ultimo paio d’anni. Questo è relativamente oggettivo. E gli altri? (Non avevo mai pensato a come impegnarmi a cambiare i pensieri e i punti di vista che la mia famiglia mi ha condizionato a adottare. Recentemente, dopo aver ascoltato le condivisioni di Dio a questo proposito, i miei pensieri hanno cominciato a cambiare un po’, ma non mi sono concentrata in modo specifico sul perseguire un cambiamento in questo aspetto.) La percettività della tua mente cosciente è aumentata. Se nella tua vita quotidiana continui a ricercare e ad acquisire accesso più profondamente, se riesci a essere più meticoloso ed esigente in questioni specifiche, se vi accedi con maggiore accuratezza, allora potrai sperare di cambiare. Non è così? (Sì.) Se hai la speranza di liberarti dei tuoi vecchi pensieri e punti di vista, e quindi di essere in grado di valutare le persone e le cose, di comportarti e di agire da una posizione corretta e con un punto di vista corretto, in questo modo riuscirai a ottenere la salvezza. Nel lungo termine potrai ottenere la salvezza ma, parlando più concretamente del presente, potrai essere all’altezza di compiere il tuo dovere, e soprattutto per essere un leader e un lavoratore; tuttavia, questo dipende dal fatto che tu abbia o meno la volontà di dedicarti a ogni aspetto della verità e di investire impegno e pagare il prezzo per le cose positive e le varie questioni correlate ai principi. Se vuoi solo trasformare te stesso in termini di consapevolezza ma non dedichi né impegno né sforzi seri alla verità nella tua vita quotidiana, se non hai un cuore assetato di cose positive, allora questa tua consapevolezza si affievolirà e svanirà rapidamente. Ogni pensiero e punto di vista coinvolto in ogni argomento su cui condivido è inscindibile dalla vita reale delle persone. Non si tratta di una sorta di teoria o di un qualche slogan; si tratta di capire quali sono i tuoi pensieri e punti di vista nell’affrontare le cose nella vita quotidiana. I tuoi pensieri e punti di vista determinano la direzione verso cui tendi quando agisci. Se i tuoi pensieri e punti di vista sono positivi, tenderanno a essere positivi anche i metodi e i principi con cui gestisci le questioni, e il risultato della gestione di tali questioni sarà relativamente positivo e conforme alle intenzioni di Dio. Se invece i tuoi pensieri e punti di vista sono in contrasto con la verità e con le cose positive o in opposizione a esse, allora gestirai le questioni seguendo impulsi negativi e il risultato finale di tale gestione non sarà sicuramente positivo. A prescindere da quanto elevato sarà il prezzo che pagherai o da quanta attenzione dedicherai alla gestione della questione, e qualsiasi siano le tue intenzioni, in che modo Dio valuterà il risultato? In che modo Dio giudicherà la questione? Se Dio la giudicherà come intralcio o disturbo, come causa di danno o di perdite all’interno della casa di Dio, allora le tue azioni sono malvagie. Se si tratta di malefatte poco gravi, potrebbero portarti a subire castigo, giudizio, rimprovero e potatura, mentre nel caso in cui fossero più gravi potrebbero portarti a essere punito. Se non sai agire in base alle verità principi e tendi invece in direzione dei pensieri e dei punti di vista errati dei non credenti, basando le tue azioni su queste cose, allora i tuoi sforzi saranno vani. Anche se hai pagato un prezzo elevato e hai investito molti sforzi, il risultato finale sarà comunque vano. In che modo Dio valuta questa questione? Come la giudica? In che modo la approccia? Come minimo, le tue azioni non sono positive, non rendono testimonianza a Dio e non Gli arrecano gloria, e il prezzo che hai pagato e lo sforzo mentale che hai investito non verranno ricordati; sono stati tutti vani. Hai capito? (Sì.) Prima di fare qualsiasi cosa, prenditi il tempo di riflettere attentamente, condividi di più con gli altri, ricerca chiarezza in merito ai principi prima di muoverti e non agire in modo irruento o impulsivo, spinto dal tuo egoismo e dai tuoi desideri. Qualunque esito ne scaturirà, alla fine dovrai fartene carico da solo e, a prescindere dal risultato, Dio emetterà un verdetto. Se speri che le tue azioni non si rivelino vane, che vengano ricordate da Dio o, meglio ancora, che diventino buone azioni gradite a Dio, allora dovresti ricercare più spesso i principi. Se queste cose non ti interessano, se non ti importa che le tue azioni siano buone o gradite a Dio e nemmeno che tu venga punito o no, e invece pensi: “Non importa, tanto è qualcosa che non potrò comunque vedere né sentire ora”, se sono questi i tuoi pensieri e i tuoi punti di vista, allora non agirai con un cuore che teme Dio. Sarai sfrenato, smodato e spericolato, privo di preoccupazioni o freni. Senza un cuore che teme Dio, sarai piuttosto incline ad agire verso una direzione deviata. Se segui la natura e gli istinti umani, verosimilmente il risultato finale sarà che le tue azioni non solo non risulteranno gradite a Dio e non verranno da Lui ricordate, ma diventeranno anche intralci, disturbi e malefatte. Perciò, è alquanto evidente quale sarà il tuo esito finale e in che modo esso sarà trattato e gestito da Dio. Pertanto, prima di fare qualsiasi cosa, prima di gestire qualsiasi questione, dovresti prima riflettere su cos’è che vuoi, considerare attentamente quale sarà il risultato finale della questione, e solo allora procedere. Ebbene, questo che cosa coinvolge? Coinvolge il tuo atteggiamento e i principi che segui quando fai qualsiasi cosa. L’atteggiamento migliore è quello di ricercare più spesso i principi e non basare il tuo giudizio sui tuoi sensi, preferenze, intenzioni, desideri o interessi immediati; devi invece ricercare i principi, pregare e ricercare al cospetto di Dio più spesso, sottoporre più spesso le questioni ai fratelli e alle sorelle, e tenere condivisioni e ricercare con i fratelli e le sorelle che stanno lavorando insieme a te allo svolgimento dei doveri. Prima di muoverti, comprendi bene i principi; non agire impulsivamente o in maniera confusa. Perché hai fede in Dio? Non lo fai in cambio di un pasto assicurato, per passare il tempo, per stare al passo con la moda o per soddisfare i tuoi bisogni spirituali. Lo fai per essere salvato. Quindi, in che modo puoi essere salvato? Qualsiasi cosa tu faccia dovrebbe essere pertinente alla salvezza, ai requisiti posti da Dio e alla verità, non è forse così?

Per quanto riguarda il tema dell’abbandonare i condizionamenti esercitati dalla famiglia, la nostra precedente condivisione riguardava le regole e i vari pensieri e punti di vista correlati al comportamento, i quali sono pensieri che le famiglie condizionano le persone a adottare. Tuttavia, a parte il fatto che le famiglie esercitano vari tipi di insegnamenti e di influenze sugli individui, vi è un condizionamento ancora maggiore. In altre parole, il condizionamento esercitato dalla famiglia comprende molto di più del semplice condizionamento dei pensieri. Oltre a ciò che abbiamo appena discusso, comprende anche il condizionamento tradizionale, superstizioso e religioso, che è ciò su cui condivideremo ora. Si tratta di questioni che riguardano gli stili di vita, gli usi, le abitudini e i dettagli quotidiani della vita. Per quanto riguarda i condizionamenti esercitati dalla famiglia nella vita quotidiana delle persone, ora passeremo a parlare della tradizione. Quali sono alcuni esempi di tradizione? Per esempio, una certa famiglia si aggrappa a particolari, detti o tabù correlati ai dettagli della vita quotidiana. Questo riguarda la tradizione? (Sì.) La tradizione è in qualche modo connessa e correlata alla superstizione, quindi le discuteremo insieme. Alcuni aspetti della tradizione possono essere considerati superstizione, mentre vi sono elementi della superstizione che non sono molto tradizionali e sono solamente abitudini o modi di vivere appartenenti a singole famiglie o gruppi etnici. Iniziamo a scoprire cosa comportano le tradizioni e le superstizioni. Voi conoscete già molte tradizioni e superstizioni perché numerosi aspetti della vostra vita quotidiana le coinvolgono. Elencatene qualcuna. (Cartomanzia, lettura della mano ed estrazioni a sorte.) Le estrazioni a sorte, la cartomanzia, la predizione del futuro, la lettura della mano, la lettura del volto, la previsione del destino attraverso l’ora di nascita, le sedute spiritiche: queste cose non vengono definite superstizione, ma sono tutte attività superstiziose. La superstizione si riferisce alle spiegazioni specifiche che queste attività contengono. Per esempio, controllare un calendario prima di uscire di casa per stabilire quali attività sono di buon auspicio o infauste per quel giorno, o se tutte le attività sono infauste, se traslocare o sposarsi o organizzare un funerale sono tutte di cattivo auspicio, o se qualsiasi attività è di buon auspicio quel giorno: questa è superstizione. Hai capito? (Sì, ho capito.) Elenca qualche altro esempio. (La credenza secondo la quale un tic all’occhio sinistro preannuncia fortuna, un tic all’occhio destro preannuncia catastrofi.) “Un tic all’occhio sinistro preannuncia fortuna, un tic all’occhio destro preannuncia catastrofi”: di cosa si tratta? (Di una superstizione.) È una superstizione. Tutte le cose che ho appena menzionato, come la predizione del futuro, le estrazioni a sorte, la lettura della mano e così via, rientrano tra le attività superstiziose. “Un tic all’occhio sinistro preannuncia fortuna, un tic all’occhio destro preannuncia catastrofi” è uno specifico detto correlato a un’attività superstiziosa. È una superstizione. Da dove derivano questi detti? Fondamentalmente provengono tutti dalle vecchie generazioni. Alcuni vengono tramandati dai genitori, altri dai nonni, dai bisnonni e così via. C’è altro? (Dio, contano anche le usanze legate alle festività?) Sì, contano anche quelle: alcune appartengono alla tradizione, mentre altre sono sia tradizioni che detti superstiziosi. Dal Sud al Nord della Cina, dall’Est all’Ovest, esistono numerose usanze legate alle festività. Consideriamone una specifica: per esempio, nella Cina meridionale, le persone mangiano spesso torte di riso durante il capodanno cinese. Questo che cosa simboleggia? Qual è lo scopo per cui le persone mangiano torte di riso? (Credono che mangiarle porterà loro una promozione ogni anno.) Mangiano torte di riso al fine di assicurarsi una promozione ogni anno. La parola “promozione” qui è un’omofona del termine cinese per “torta”. Quindi, lo scopo di mangiare torte di riso è quello di assicurarsi una promozione ogni anno. Ora, c’è mai stato un anno in cui non avete mangiato torte di riso e non siete stati promossi? Esiste forse qualcuno che ogni anno viene promosso perché ogni anno mangia torte di riso? Si può davvero “essere promossi”? Le persone sono consapevoli che questo non porterà necessariamente a una promozione ma, anche se non lo farà, almeno impedirà loro di fallire. Quindi, devono mangiarle. Mangiarle le fa sentire a proprio agio, mentre non mangiarle le mette a disagio. Si tratta di superstizione e tradizione. In breve, queste abitudini e tradizioni della tua famiglia hanno esercitato un’influenza su di te, e senza rendertene conto hai in una certa misura approvato e accettato queste tradizioni e abitudini; quindi hai anche approvato e accettato le superstizioni o i pensieri e i punti di vista che tali tradizioni promuovono. Quando vai a vivere per conto tuo, magari perpetui le stesse tradizioni e abitudini. Questo è innegabile. Parliamo ora di alcuni detti correlati alle tradizioni. Alcuni si dedicano spesso a queste cose: se qualcuno deve partire per un lungo viaggio, gli preparano da mangiare dei ravioli, mentre quando ritorna gli preparano dei noodles. Non si tratta di una tradizione? (Sì.) È una tradizione e un’usanza non scritta. Per ora non parliamo ancora dello scopo di questa usanza. Prima esaminiamo l’affermazione esatta riguardante tale azione. (“Ravioli fuori dalla porta, noodles dentro”. Oppure si può anche dire: “Ravioli per la partenza, noodles al ritorno”.) Che cosa significa “Ravioli per la partenza, noodles al ritorno”? Che se qualcuno oggi parte bisogna dargli da mangiare dei ravioli; qual è il significato di ciò? I ravioli sono avvolti in un involucro e la parola “avvolgere” è simile al termine cinese “proteggere”. Quindi, significa proteggere la vita di chi parte, assicurarsi che non gli capitino imprevisti dopo la partenza, che non muoia mentre è via e garantire che ritorni. Significa una partenza senza pericoli. “Ravioli per la partenza, noodles al ritorno” significa che chi parte tornerà sano e salvo e non avrà imprevisti: è più o meno questo il significato. In generale, alcune famiglie seguono questa tradizione. Se un membro della famiglia deve partire gli preparano i ravioli, mentre al suo ritorno gli fanno trovare dei noodles. Indipendentemente dal fatto che tu sia colui che mangia o colui che prepara questi piatti, lo fai come buon auspicio, sia per il presente che per il futuro, per il bene di tutti. Siete d’accordo sul fatto che questa tradizione sia positiva e una cosa che le persone dovrebbero fare e perpetuare nella loro vita? (Io no.) Alcuni fratelli e sorelle devono partire e la persona incaricata del vitto prepara loro dei ravioli, al che le chiedo: “Cosa ha a che fare la loro partenza con la preparazione dei ravioli?” E lei dice: “Be’, quando qualcuno parte dobbiamo preparare i ravioli”. Io rispondo: “Prepari i ravioli quando parte; e quando torna?” La persona Mi spiega: “Quando torna deve mangiare dei noodles”. E Io: “È la prima volta che ne sento parlare. Da dove deriva questa tradizione?” Lei Mi risponde: “Dalle mie parti si usa così. Se qualcuno parte gli prepariamo i ravioli, mentre quando torna i noodles”. Che impressione Mi ha lasciato questo nel cuore? Ho pensato: costoro credono in Dio, ma non agiscono in base alle Sue parole. Si basano invece sulla tradizione e su ciò che è stato tramandato loro dagli antenati. Credono che la vita di un individuo possa essere protetta dall’involucro di un raviolo, che l’eventualità che gli succeda qualcosa non sia nelle mani di Dio ma in quelle degli uomini. Credono che se avvolgono un raviolo la persona in partenza sarà al sicuro, mentre se non lo avvolgono non sarà al sicuro, e che potrebbe morire in qualche luogo durante il viaggio e non tornare mai più. Secondo i loro pensieri e punti di vista, la vita di una persona è come il ripieno di un raviolo, ha lo stesso valore. La sua vita non è nelle mani di Dio, e Dio non è in grado di controllare il suo destino. Solo usando l’involucro di un raviolo si può controllare il destino di una persona. Che tipo di individui sono costoro? (Miscredenti.) Sono dei miscredenti. Ci sono molte persone di questo tipo all’interno della chiesa. Non la considerano una superstizione. La considerano una parte delle loro abitudini, qualcosa che dovrebbero naturalmente sostenere come una cosa positiva. Lo fanno apertamente e si comportano come se fossero ragionevoli e avessero una base a sostegno. Non puoi dissuaderli; se gli impedisci di farlo, si sentono a disagio e dicono: “Sono io che cucino. Oggi qualcuno parte: se non gli preparo i ravioli e per caso muore, di chi sarà la responsabilità? Non sarà colpa mia?” Credono che le tradizioni dei loro antenati siano le più affidabili: “Se non segui la tradizione e violi questo tabù, la tua vita è a rischio e potresti morire per questo”. Non è forse un punto di vista da miscredenti? (Sì.) Con pensieri e punti di vista di questo genere profondamente radicati nel cuore, le persone possono mai accettare la verità? (No.) Tu dichiari di seguire Dio, di credere che Dio sia la verità, ma in cosa lo dimostri? A parole dici: “Credo che Dio sia sovrano e che il destino delle persone sia nelle Sue mani”. Poi però, quando qualcuno parte, subito gli prepari dei ravioli, e anche se non hai il tempo di comprare la carne devi comunque farli con il ripieno di verdure: non prepararli è fuori discussione. Queste azioni e questo comportamento sono una testimonianza di Dio? Glorificano Dio? (No.) Chiaramente no. Disonorano Lui e il Suo nome. Che tu accetti o meno la verità è una questione secondaria. Il punto chiave è che affermi di credere in Dio e di seguirLo, ma continui a aderire alle tradizioni che ti ha instillato Satana. In queste piccole questioni della tua vita quotidiana, ti attieni rigorosamente ai pensieri e alle abitudini che ti sono stati inculcati dai tuoi antenati, e nessuno può cambiarli. Questo è forse l’atteggiamento di qualcuno che accetta la verità? Questo è disonorare Dio; è tradirLo. Chi sono i tuoi antenati? Da dove provengono le loro tradizioni? Chi rappresentano queste tradizioni? Rappresentano la verità? Rappresentano cose positive? Chi ha inventato tali tradizioni? È stato forse Dio? Dio non fornisce agli uomini la verità per ripristinare le tradizioni, ma per abolirle. E invece tu non solo ti rifiuti di abbandonarle, ma le tratti come la verità e come qualcosa di positivo a cui attenersi. Questo non è forse un desiderio di morte? Non è opporsi apertamente alla verità e a Dio? (Sì.) Si tratta di un’aperta protesta contro Dio e di un’opposizione nei Suoi confronti. Qualcuno potrebbe dire: “E se non preparassi ravioli e noodles per i miei fratelli e sorelle, ma lo facessi per i miei familiari? Quando i miei familiari partono preparerò loro dei ravioli e quando tornano cucinerò loro dei noodles. Questo va bene?” Secondo voi va bene? E se invece diceste: “Se ingannerò qualcuno, non si tratterà dei miei fratelli e sorelle, ma dei miei familiari. Questo va bene?” Può mai andare bene? (No.) Non importa a chi siano indirizzate le tue azioni; quel che importa è ciò che stai vivendo e ciò che stai rivelando di te stesso, e quali punti di vista sostieni. Non importa chi inganni, ma quali sono le tue azioni e i tuoi principi, non è così? (Sì.)

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