Come perseguire la verità (17) Parte 4

Le più grandi aspettative che i genitori nutrono nei confronti dei figli sono, da un lato, la speranza che essi possano vivere una buona vita e, dall’altro, la speranza che restino al loro fianco e veglino su di loro quando saranno anziani. Per esempio, se un genitore si ammala o affronta qualche difficoltà nella vita, spera che i figli potranno aiutarlo a dissipare le sue preoccupazioni e difficoltà e condividere il fardello con lui. Spera che i figli saranno al suo fianco quando affronterà la morte, così da poterli rivedere un’ultima volta. Di solito, queste sono le due maggiori aspettative che i genitori nutrono nei confronti dei figli, ed è difficile abbandonarle. Se i genitori di una persona si ammalano o affrontano delle difficoltà e il figlio non ne sa nulla, la questione potrebbe anche risolversi senza il suo intervento. Se invece viene a saperlo, di solito fa molta fatica a superarlo, soprattutto se i genitori si ammalano gravemente. In momenti simili, le persone trovano ancora più difficile praticare l’abbandono. Se nel profondo del cuore senti che i tuoi genitori si trovano ancora nelle condizioni fisiche, di vita e lavorative di 10 o 20 anni fa, che sono in grado di prendersi cura di sé stessi, che conducono una vita normale, che sono ancora sani, giovanili e robusti, e se hai l’impressione che non abbiano bisogno di te, allora in cuor tuo non nutri per loro un’eccessiva preoccupazione. Ma quando i tuoi genitori sono ormai in età avanzata e vieni a sapere che si sono indeboliti fisicamente e che hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura di loro e stia insieme a loro, se ti trovi altrove probabilmente ne sarai turbato e colpito. Alcuni addirittura abbandonano i loro doveri e vogliono tornare a casa per far visita ai genitori. Alcune persone emotive compiono scelte ancora più irragionevoli, dicendo: “Se potessi, cederei 10 anni della mia vita ai miei genitori”. Ci sono anche quelli che sono intenzionati a ottenere benedizioni per i loro genitori. Comprano loro ogni tipo di prodotto per la salute e di integratore alimentare e, quando vengono a sapere che i genitori sono gravemente malati, non possono fare a meno di ritrovarsi preda dei propri sentimenti e desiderano accorrere subito al loro fianco. Alcuni dicono: “Sarei persino disposto a togliere la malattia ai miei genitori e a prendermela io”, senza considerare quale dovere dovrebbero svolgere e ignorando l’incarico di Dio. Pertanto, in queste circostanze, le persone sono piuttosto inclini a diventare deboli e a cadere in tentazione. Piangereste se sapeste che uno dei vostri genitori è gravemente ammalato? In particolare, alcune persone ricevono lettere da casa in cui viene comunicato loro che il medico ha già dato il suo ultimo avviso. Che cosa significa “ha dato il suo ultimo avviso”? Questa frase è facile da interpretare. Significa che uno dei loro genitori morirà nel giro di pochi giorni. In quel momento rifletteresti così: “Non ha neanche 60 anni. Questo non dovrebbe accadere. Di cosa si è ammalato?” E se la risposta fosse “cancro”, penseresti subito: “Come ha potuto ammalarsi? Sono stato lontano per tutti questi anni, ha sentito la mia mancanza e ha una vita così dura: è per questo che si è ammalato?” Attribuiresti subito tutta la colpa a te stesso: “I miei genitori hanno una vita molto difficile e io non li ho aiutati condividendo i loro fardelli. Hanno sentito la mia mancanza e si sono preoccupati per me, ma io non sono rimasto accanto a loro. Li ho delusi e li ho fatti soffrire ininterrottamente di nostalgia nei miei confronti. Loro hanno passato tanto tempo ad allevarmi, e per cosa? Non ho fatto altro che farli soffrire!” Più pensi questo, più crederesti di averli delusi e di essere in debito con loro. Poi ti diresti: “No, non è così. Io credo in Dio, sto assolvendo il dovere di un essere creato e portando a termine l’incarico di Dio. Non ho deluso nessuno”. Ma poi penseresti: “I miei genitori sono così anziani e non hanno figli accanto che si prendano cura di loro. A che scopo mi hanno allevato allora?” Altaleneresti da un’idea all’altra, e qualunque cosa pensassi non riusciresti comunque a superarlo. Non solo piangeresti, ma ti ritroveresti profondamente invischiato nel groviglio dei sentimenti che nutri per i tuoi genitori. È facile praticare l’abbandono in tali circostanze? Ti diresti: “I miei genitori mi hanno messo al mondo e allevato. Non pretendevano che diventassi molto ricco e non mi hanno mai chiesto nulla di eccessivo. Speravano solamente che stessi al loro fianco in caso si ammalassero e avessero bisogno di me, rimanendo accanto a loro e alleviando le loro sofferenze. E io non ho fatto nemmeno questo!” Dal giorno in cui venissi a sapere che i tuoi genitori sono gravemente malati, piangeresti di continuo fino a quello della loro morte. Provereste tristezza se vi trovaste in una situazione del genere? Piangereste? Versereste delle lacrime? (Sì.) In quel momento, la tua determinazione e la tua aspirazione non vacillerebbero? Non proveresti l’impulso di tornare in fretta e furia dai tuoi genitori per stare accanto a loro? Non penseresti, nel profondo del cuore, di essere un ingrato menefreghista e che i tuoi genitori ti hanno allevato per niente? Non continueresti a vergognarti di guardarli in faccia, a ricordare l’amorevolezza che ti hanno dimostrato allevandoti e quanto sono stati buoni con te? (Sì.) E rinunceresti al tuo dovere? Cercheresti di fare di tutto per avere le ultime notizie sui tuoi genitori dagli amici o da fratelli e sorelle? Tutte le persone esternano tali manifestazioni, non è vero? Ebbene, è facile risolvere questo problema? Come andrebbero intese tali questioni? Come dovresti considerare il caso in cui i tuoi genitori venissero colpiti da una malattia o da qualche grave disgrazia? Se riesci a capirlo fino in fondo, saprai applicare l’abbandono. In caso contrario non saprai applicarlo. Non fai che pensare che tutto ciò che i tuoi genitori hanno sopportato e affrontato ha a che fare con te, e che dovresti condividere questi loro fardelli; incolpi sempre te stesso, pensi sempre che queste cose siano correlate a te e vuoi sempre essere coinvolto. Questa idea è giusta? (No.) Perché? Come dovresti valutare queste cose? Quali manifestazioni sono normali? Quali invece sono anomale, irragionevoli e non conformi alla verità? Parleremo prima di quelle normali. Tutti sono stati messi al mondo dai genitori, sono fatti di carne e possiedono dei sentimenti. I sentimenti fanno parte dell’umanità e nessuno può evitarli. Ogni persona ne ha: anche i piccoli animali li hanno, figuriamoci gli uomini. Ma alcuni nutrono sentimenti un po’ più forti e altri un po’ più deboli. In ogni caso, a prescindere dalle circostanze, tutti ne hanno. Che fosse per via dei loro sentimenti, della loro umanità o della loro ragionevolezza, tutti sarebbero turbati al sapere che i genitori sono ammalati, che hanno subito una grave disgrazia oppure che stanno soffrendo. Chiunque ne sarebbe turbato. È una cosa normalissima, un istinto umano, qualcosa che le persone possiedono nella loro umanità e nei loro sentimenti. È più che normale che lo manifestino. Quando i loro genitori si ammalano gravemente o subiscono una grande disgrazia, è molto normale che le persone provino infelicità, piangano, si sentano oppresse, pensino a come risolvere i problemi e condividano il fardello dei loro genitori. Alcuni ne risentono addirittura a livello fisico: non riescono a mangiare, avvertono un nodo in petto e sono di cattivo umore per tutto il tempo. Queste sono tutte manifestazioni delle emozioni e sono del tutto normali. Nessuno dovrebbe criticarti per queste manifestazioni normali, e tu non dovresti cercare di evitarle e certamente non dovresti accettare le critiche degli altri. Il fatto che esterni queste manifestazioni è la prova che i sentimenti che nutri per i tuoi genitori sono autentici e che sei una persona che possiede la consapevolezza della coscienza, una persona normale, comune. Nessuno dovrebbe criticarti per queste manifestazioni emotive o per i tuoi bisogni emotivi. Queste manifestazioni rientrano tutte nell’ambito della ragionevolezza e della coscienza. Quindi, quali manifestazioni sono invece anomale? Le manifestazioni anomale sono quelle che vanno oltre la ragionevolezza. Si tratta dei casi in cui, non appena capitano loro queste cose, le persone diventano impulsive, vogliono abbandonare tutto seduta stante per tornare al fianco dei genitori, attribuiscono subito tutta la colpa a sé stesse e abbandonano immediatamente gli ideali, le aspirazioni e la determinazione che avevano un tempo, e persino i voti offerti a Dio. Queste manifestazioni sono anomale e vanno oltre la ragionevolezza, sono troppo impulsive! Quando si tratta di scegliere una strada, non si può scegliere quella giusta e corretta in un impeto d’irruenza. Non è una cosa semplice per te scegliere di percorrere la strada dell’assolvimento di un dovere e dell’assolvimento del dovere di un essere creato, ed è qualcosa che nient’altro può sostituire. Di certo non è una scelta che si può compiere in un momento di irruenza. Inoltre, è questa la retta via; non dovresti cambiare la tua decisione di percorrere la retta via nella vita a causa degli ambienti, delle persone, degli eventi e delle cose che ti circondano. Questa è la ragione che dovresti possedere. Che si tratti dei tuoi genitori o di qualsiasi tipo di grande cambiamento, nulla dovrebbe influire sulla cosa più importante, ossia il tuo assolvimento del dovere di essere creato. Questo è un aspetto. Un altro aspetto è che, in termini di come i tuoi genitori contraggono una malattia, di quando iniziano a soffrirne e di che tipo di conseguenze può avere, sono forse cose che puoi decidere tu? Potresti dire: “Forse è successo perché non sono stato un figlio devoto. Se avessi trascorso questi anni a guadagnare e lavorare diligentemente e fossi stato benestante, avrebbero potuto curarsi prima e la loro malattia non si sarebbe aggravata tanto. La ragione è che sono stato un figlio poco devoto”. Questo modo di pensare è corretto? (No.) Se una persona dispone di soldi, significa necessariamente che sarà in grado di acquistarsi una buona salute ed evitare di ammalarsi? (No.) Per caso le persone ricche di questo mondo non si ammalano mai? Tutto – dal momento in cui qualcuno sente che si sta ammalando, fino a quando contrae la malattia e poi infine muore – è predestinato da Dio. Come potrebbe essere deciso da una persona? Come potrebbe essere determinato dal fatto di avere o non avere denaro? Come potrebbe dipendere dall’ambiente in cui si vive? Tutto ciò è determinato dalla sovranità e dalle disposizioni di Dio. Pertanto, non devi analizzare o sviscerare troppo l’eventualità in cui i tuoi genitori si ammalino gravemente o si trovino ad affrontare qualche grave disgrazia, e di certo non dovresti dedicarvi energie: non servirebbe a nulla. La nascita, l’invecchiamento, la malattia, la morte e l’affrontare varie questioni, grandi e piccole, sono eventi normalissimi della vita. Se sei adulto, dovresti avere un modo di pensare maturo e approcciare la questione in modo sereno e corretto: “I miei genitori sono malati. Alcuni dicono che è perché hanno sentito molto la mia mancanza, ma è mai possibile? Senza dubbio l’hanno sentita, come si potrebbe non avere nostalgia dei propri figli? Anche a me sono mancati loro, quindi perché non mi sono ammalato?” Esiste qualcuno che si ammala perché gli mancano i figli? Non è così che stanno le cose. Allora, cosa sta accadendo quando i tuoi genitori affrontano questi eventi così importanti? Si può solo dire che Dio ha orchestrato tale situazione nella loro vita. È stata orchestrata dalla mano di Dio; non puoi concentrarti su ragioni e cause oggettive, i tuoi genitori erano destinati ad affrontare tale problema una volta raggiunta questa età, erano destinati a essere afflitti da questa malattia. Avrebbero forse potuto evitarla se tu fossi stato al loro fianco? Se Dio non avesse stabilito che si ammalassero come parte del loro destino, allora non sarebbe successo nulla, anche se tu non fossi stato con loro. Se invece fossero stati destinati ad affrontare questa grave disgrazia nella loro vita, cosa mai avresti potuto fare rimanendo al loro fianco? Non avrebbero comunque potuto evitarla, giusto? (Giusto.) Pensa a coloro che non credono in Dio: non passano forse tutto il tempo con le loro famiglie, anno dopo anno? Quando ai genitori di tali famiglie capita una grave disgrazia, hanno accanto i figli e tutti i parenti, non è così? Quando i genitori si ammalano o le loro condizioni si aggravano, accade forse perché i figli se ne sono andati? Non è così, è destino che accada. È solo che tu, in quanto figlio, per via del legame di sangue che ti lega ai tuoi genitori, sarai turbato nel sapere che sono malati, mentre gli altri non proveranno nulla. Questo è del tutto normale. Tuttavia, il fatto che i tuoi genitori affrontino questa grave disgrazia non significa che tu debba analizzarla e sviscerarla, o riflettere su come eliminarla o risolverla. I tuoi genitori sono adulti; hanno assistito più e più volte al verificarsi di situazioni simili nella società. Se Dio predispone un ambiente per liberarli della situazione, allora prima o poi essa svanirà del tutto. Se questo problema è un ostacolo per la loro vita e devono sperimentarlo, allora sarà Dio a stabilire per quanto tempo dovranno farlo. È qualcosa che devono sperimentare e che non possono evitare. Se desideri risolvere la questione da solo, analizzare e sviscerare l’origine, le cause e le conseguenze del problema, il tuo è un modo di pensare sciocco. Non serve a nulla, è inutile. Non dovresti agire in questa maniera, analizzando, sviscerando e chiamando i tuoi compagni di classe e i tuoi amici per chiedere loro aiuto, contattando l’ospedale per conto dei tuoi genitori, consultando i migliori medici, procurando loro il miglior letto d’ospedale che esista; non hai bisogno di arrovellarti il cervello con tutte queste cose. Se davvero disponi di così tanta energia in esubero, allora dovresti svolgere bene il dovere a cui attualmente sei assegnato. I tuoi genitori hanno il loro destino. Nessuno può evitare di morire all’età in cui è stato stabilito che muoia. Così come i tuoi genitori non sono i padroni del tuo destino, allo stesso modo tu non sei padrone del loro. Se è destino che accada loro una certa cosa, tu che puoi fare? Quale risultato puoi ottenere stando in ansia e cercando soluzioni? Nessuno; la situazione dipende dalle intenzioni di Dio. Se Dio vuole portarti via i tuoi genitori e permetterti di svolgere il tuo dovere indisturbato, puoi forse interferire? Puoi discutere le condizioni con Lui? Cosa dovresti fare in quel momento? Scervellarti per trovare soluzioni, analizzare, sviscerare, incolpare te stesso, vergognarti di guardare in faccia i tuoi genitori: sono questi i pensieri e i comportamenti che una persona dovrebbe assumere? Queste sono tutte manifestazioni di una mancanza di sottomissione a Dio e alla verità; sono irragionevoli, poco sagge, e denotano ribellione nei confronti di Dio. Le persone non dovrebbero avere simili manifestazioni. Hai capito? (Sì.)

Alcune persone dicono: “So che non dovrei esaminare né analizzare la questione dell’eventualità in cui i miei genitori si ammalino o affrontino qualche grave disgrazia, che farlo è inutile e che dovrei approcciare la questione in base alle verità principi, ma non riesco a trattenermi dall’esaminarla e analizzarla”. Quindi risolviamo il problema del porsi dei freni, in modo che tu non abbia più bisogno di portene. Come ci si può riuscire? In questa vita, coloro che godono di salute iniziano ad avvertire i sintomi dell’invecchiamento dopo i 50 o 60 anni: sentono i muscoli e le ossa deteriorarsi, perdono le forze, non riescono a dormire bene o a mangiare molto, e non hanno energie sufficienti per lavorare, leggere o svolgere alcuna sorta di impiego. Sviluppano vari tipi di malattie, come l’ipertensione, il diabete, disturbi cardiaci, cardiovascolari e cerebrovascolari, e così via. Coloro che godono di una salute un po’ migliore, pur avendo questi sintomi dovuti all’invecchiamento, riescono a fare tutto ciò che devono e tali sintomi non influiscono sul normale svolgimento della loro vita e del loro lavoro. Questo è molto positivo. Quanto a coloro che sono meno sani, tali sintomi influiscono sul normale svolgimento del loro lavoro e della loro vita, perciò a volte devono andare in ospedale a farsi visitare. Alcune di queste persone hanno raffreddori o emicranie; altre hanno l’enterite o la diarrea e devono stare a letto per due giorni ogni volta che hanno un attacco. Altri ancora hanno la pressione alta e soffrono di mancamenti tali che impediscono loro di camminare, andare in macchina o allontanarsi da casa. Ci sono anche alcuni che soffrono di incontinenza urinaria e per i quali stare fuori casa è un disagio, quindi escono raramente e viaggiano con parenti e amici. Ci sono persone che quando mangiano hanno continuamente delle reazioni allergiche. Altri hanno problemi col sonno e non riescono a dormire in luoghi rumorosi; non appena si spostano da casa, hanno ancora più difficoltà a dormire. Tutte queste cose hanno un forte impatto sulla vita e sul lavoro di questi individui. Ci sono persino alcuni che non riescono a lavorare per più di tre o quattro ore consecutive. E poi vi sono casi ancora più gravi, in cui le persone vengono afflitte da una malattia terminale a 50 o 60 anni, come per esempio cancro, diabete, cardiopatia reumatica, demenza, morbo di Parkinson e così via. Che queste malattie siano causate da ciò che hanno mangiato o dall’inquinamento dell’ambiente, dell’aria o dell’acqua, la legge che regola la carne dell’uomo è che, raggiunti i 45 anni nel caso delle donne e i 50 nel caso degli uomini, il corpo si deteriora progressivamente. Ogni giorno dicono di avvertire un fastidio qui e un dolore lì, vanno dal medico per un controllo e viene fuori che si tratta di un cancro all’ultimo stadio. Alla fine il dottore conclude: “Torni a casa, è incurabile”. Tutti si trovano ad affrontare queste patologie fisiche. Oggi tocca a loro, domani a voi e a noi. In base all’età e in ordine progressivo, tutti nascono, invecchiano, si ammalano e muoiono: dalla giovinezza passano alla vecchiaia, in vecchiaia si ammalano e per via delle malattie muoiono, è questa la legge. È solo che quando vieni a sapere che i tuoi genitori si sono ammalati non riesci a superare l’ostacolo dei tuoi sentimenti, poiché sono le persone più vicine a te, per le quali ti preoccupi di più e che ti hanno allevato, perciò pensi: “Non provo nulla quando muoiono i genitori degli altri, ma i miei non possono ammalarsi, perché questo mi rattristerebbe. Non riesco a sopportarlo, mi addolora il cuore, non riesco ad andare oltre i miei sentimenti!” Solo perché sono i tuoi genitori, pensi che non debbano invecchiare, ammalarsi e men che meno morire: ha senso? Ciò non ha alcun senso e non è una verità. Hai capito? (Sì.) Tutti si trovano ad affrontare l’invecchiamento e le malattie dei genitori, che in certi casi gravi sono addirittura paralizzati a letto se non in stato vegetativo. Alcuni genitori sono afflitti da ipertensione, paralisi parziali, ictus o addirittura gravi malattie che li conducono alla morte. Ogni individuo assiste, vede o sente parlare del processo per cui i suoi genitori invecchiano, si ammalano e muoiono. Solo che ad alcuni accade prima, quando i genitori sono sulla cinquantina; ad altri quando i genitori sono sulla sessantina; ad altri ancora soltanto quando i genitori ne hanno 80, 90 o 100. Ma a prescindere dal momento in cui apprendi tale notizia, in quanto figlio o figlia, un giorno, prima o poi, accetterai questo fatto. Se sei adulto, dovresti assumere un modo di pensare maturo e un atteggiamento corretto nei confronti della nascita, dell’invecchiamento, della malattia e della morte delle persone e non essere impulsivo; non dovresti essere incapace di sopportare la notizia che i tuoi genitori sono malati o che hanno saputo in ospedale che le loro condizioni sono gravi. Nascere, invecchiare, ammalarsi e morire sono cose che ciascuno deve accettare: su quali basi tu non sei in grado di sopportarle? Questa è la legge che Dio ha stabilito per la nascita e la morte dell’uomo: perché tu vuoi violarla? Perché non la accetti? Qual è la tua intenzione? Non vuoi che i tuoi genitori muoiano, non vuoi che vivano secondo la legge stabilita da Dio per cui si nasce, si invecchia, ci si ammala e si muore, vuoi impedire che si ammalino e muoiano: questo cosa li renderebbe? Non li renderebbe persone di plastica? Sarebbero ancora degli esseri umani a quel punto? Pertanto, devi accettare questo fatto. Prima di apprendere che i tuoi genitori stanno risentendo dell’invecchiamento, che si sono ammalati e che sono morti, dovresti prepararti a questo nel tuo cuore. Un giorno, prima o poi, ogni individuo invecchia, si indebolisce e muore. Dato che i tuoi genitori sono persone normali, perché non possono affrontare questo ostacolo? Loro sono tenuti a sperimentarlo, e tu ad approcciarlo correttamente. La questione è stata risolta? Sei in grado di affrontare queste cose in modo ragionevole adesso? (Sì.) Allora, quando in futuro i tuoi genitori si ammaleranno gravemente o affronteranno qualche grande disgrazia, che approccio adotterai? È sbagliato anche ignorare la cosa, e la gente dirà: “Ma cosa sei, un rospo, un serpente? Come puoi avere un sangue così freddo?” Tu sei una persona normale, quindi dovresti avere una qualche reazione. Dovresti riflettere: “I miei genitori hanno avuto una vita difficile e hanno contratto questa malattia in giovane età. Non hanno goduto di alcuna benedizione e non hanno avuto fervore nella loro fede in Dio. Ecco com’è stata la loro vita. Non hanno capito nulla, non hanno percorso la retta via né perseguito la verità. Si sono limitati a trascinarsi attraverso i giorni. Non c’è differenza tra loro e un animale, non c’è differenza tra loro e una vecchia mucca o un cavallo anziano. Ora che si sono ammalati gravemente, dovranno cavarsela da soli, ma spero che Dio possa in parte ridurre le loro sofferenze”. Prega per loro nel tuo cuore, questo basterà. Cosa può fare una persona? Se non sei con i tuoi genitori, non puoi fare nulla; ma anche se fossi al loro fianco, cosa potresti fare? Quanti hanno visto personalmente i propri genitori passare dalla giovinezza alla vecchiaia, dalla vecchiaia all’afflizione dovuta a varie malattie, da queste varie malattie al fallimento delle cure mediche, alla dichiarazione di morte e al trasferimento in obitorio? A bizzeffe. Tutti questi figli restano accanto ai loro genitori, ma cosa possono fare? Nulla, possono solo stare a guardare. Non guardare questo processo ora ti risparmierà parte dei problemi; è meglio non guardarlo, guardarlo non ti farebbe bene. Non è così? (Sì.) Quando si tratta di tale questione, da un lato devi capire chiaramente che il fatto che si nasca, si invecchi, ci si ammali e si muoia è una legge stabilita da Dio; dall’altro, ti devono essere chiare le responsabilità che le persone sono tenute ad assolvere e i loro destini, non devi essere irragionevole, né comportarti in modo impulsivo o sciocco. Perché non dovresti fare nulla di impulsivo o di sciocco? Perché se anche lo facessi non servirebbe a niente, anzi rivelerebbe la tua stoltezza. Più seriamente, se fai qualcosa di sciocco ti stai ribellando a Dio, e a Dio questo non piace, lo detesta. In termini di dottrina possiedi chiarezza e comprensione in merito a tutte queste verità, eppure continui ad aggrapparti al tuo percorso personale e assumi dei comportamenti ostinati e artificiosi, motivo per cui Dio non ti ama, bensì ti detesta. Che cosa detesta di te? La tua stoltezza ostinata e la tua ribellione. Tu ritieni di possedere dei sentimenti umani, ma Dio dice che sei testardo e sciocco; sei testardo, sciocco, stupido e intransigente, e non accetti la verità né ti sottometti alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio. Egli ti ha comunicato chiaramente l’essenza, la fonte e i principi di pratica specifici relativi a tale questione, ma tu insisti a volerla gestire attraverso i tuoi sentimenti, quindi a Dio non piaci. In definitiva, a meno che non sia Dio a guarire i tuoi genitori dalla malattia, loro si ammaleranno gravemente e moriranno, se questo è ciò che è destinato ad accadere. Nessuno può cambiare questo fatto. Se tu desideri cambiarlo, questo dimostra soltanto che vuoi impiegare i tuoi mezzi e i tuoi metodi per cambiare la sovranità di Dio. Questa è la più grave forma di ribellione e ti stai opponendo a Dio. Se non vuoi opporti a Lui, quando vieni a sapere che ai tuoi genitori è capitato questo, dovresti restare calmo e trovare un posto dove poter rimanere solo a piangere, riflettere e pregare, oppure esprimere i tuoi sentimenti di nostalgia ai fratelli e alle sorelle che ti sono intorno. Questo è tutto ciò che devi fare. Non devi pensare di cambiare qualcosa, e certamente non devi fare nulla di sciocco. Non pregare Dio, chiedendoGli di guarire i tuoi genitori dalla malattia e di farli vivere ancora per qualche anno, o di togliere due anni a te e donarli a loro, solo perché credi in Dio o per via del fatto che hai abbandonato la tua famiglia e rinunciato alla carriera al fine di svolgere il tuo dovere per così tanti anni. Non fare questo tipo di cose. Dio non ascolterà simili preghiere e aborrirà pensieri e preghiere di questa sorta. Non infastidirLo e non farLo arrabbiare. Dio prova estrema avversione per coloro che desiderano manipolare il destino di qualcun altro, modificare il fatto della sovranità detenuta da Lui sul destino di un individuo, o cambiare alcuni fatti che sono stati stabiliti da Lui molto tempo fa o le traiettorie dei destini delle persone. Questo è qualcosa che Dio detesta nel modo più assoluto.

Ho finito di condividere in merito all’atteggiamento, ai pensieri e alla comprensione che le persone dovrebbero avere quando i loro genitori si ammalano. E analogamente dovrebbero assumere un atteggiamento corretto e ragionevole quando i genitori muoiono. Alcuni sono stati lontani dai genitori per molti anni, non sono stati al loro fianco né hanno vissuto con loro, e quando vengono a sapere che sono morti all’improvviso, subiscono un duro colpo e tutto sembra loro incredibilmente inaspettato. Poiché non sono stati con i loro genitori e non hanno vissuto con loro per tanti anni, nutrono sempre una sorta di idea sbagliata nei loro pensieri e nelle loro nozioni. Che tipo di idea sbagliata? Quando te ne sei andato, i tuoi genitori erano vivi e in salute. Dopo che sei stato lontano da loro per tanti anni, nella tua mente hanno mantenuto la stessa età e le stesse condizioni fisiche e di vita che ricordi. Questo crea confusione. Allora ti convinci che i tuoi genitori non invecchieranno mai e che vivranno per anni e anni. In altre parole, non appena i loro volti si scolpiscono nel tuo cuore, non appena la loro vita, le loro parole e il loro comportamento si imprimono e si cristallizzano nella tua mente e nella tua memoria, tu pensi che i tuoi genitori resteranno così per sempre, che non cambieranno, non invecchieranno e tanto meno moriranno. A cosa si riferisce qui che “tanto meno moriranno”? Da un certo punto di vista, significa che i loro corpi fisici non scompariranno. Da un altro, vuol dire che non scompariranno né i loro volti, né i sentimenti che nutrono nei tuoi confronti, né nient’altro. Questa è un’idea sbagliata e ti causerà molti problemi. Perciò, a prescindere dall’età dei tuoi genitori, che muoiano di vecchiaia, per via di una malattia oppure a causa di qualche imprevisto, per te sarà comunque un duro colpo e ti sembrerà del tutto improvviso. Nella tua mente i tuoi genitori sono ancora vivi e in salute, mentre poi di colpo non ci sono più, e quindi penserai: “Come possono essersene andati? Come è possibile che una persona viva si trasformi in polvere? Nel mio cuore sento sempre che i miei genitori sono ancora vivi, che mia madre sta ancora preparando da mangiare in cucina, costantemente indaffarata, e che mio padre ogni giorno lavora fuori casa e torna solo la sera”. Queste scene della loro vita si sono impresse nella tua memoria. Quindi, a causa dei tuoi sentimenti, la tua mente cosciente nutre qualcosa che non dovrebbe, ovvero la convinzione che serbi in cuor tuo del fatto che i tuoi genitori vivranno per sempre. È per questo che ti pare non debbano morire mai e che, indipendentemente dalle circostanze in cui ciò accadrà, sarà un duro colpo per te e non riuscirai ad accettarlo. Occorrerà del tempo per superarlo, non è così? Già sarebbe per te un grande shock il fatto che i tuoi genitori si ammalassero, quindi la loro morte sarebbe uno shock ancora più grande. Pertanto, prima che accada, in che modo dovresti gestire il colpo inaspettato che riceverai affinché non costituisca un impatto, un’interferenza o una ripercussione sull’assolvimento del tuo dovere o sul cammino che stai percorrendo? Per prima cosa, vediamo cosa significa esattamente la morte e cosa significa esattamente il trapasso: non vuol dire forse che una persona lascia questo mondo? (Sì.) Significa che la vita che una persona possiede, la quale ha una presenza fisica, viene rimossa dal mondo materiale visibile all’uomo e scompare. La persona passa quindi a vivere in un altro mondo, in un’altra forma. Il fatto che i tuoi genitori perdano la vita significa che il rapporto che hai con loro in questo mondo si è dissolto, è scomparso, si è concluso. Loro vivono in un altro mondo, in altre forme. Quanto a come si svolgerà la loro vita nell’altro mondo, se torneranno in questo mondo oppure no, se li rivedrai mai o se avranno qualsiasi tipo di relazione della carne o di coinvolgimento emotivo con te, questo lo stabilisce Dio e non ha nulla a che fare con te. In sintesi, il loro trapasso significa che la loro missione in questo mondo è conclusa e che sono giunti al traguardo finale. La loro missione in questa vita e in questo mondo è conclusa, e quindi lo è anche il tuo rapporto con loro. Per quanto riguarda la possibilità che in futuro si reincarnino, o che affrontino qualche tipo di punizione e limitazione oppure gestione e disposizioni di qualunque sorta nell’altro mondo, questo ha forse qualcosa a che fare con te? Puoi essere tu a stabilirlo? Non ha nulla a che fare con te, non puoi stabilirlo tu e non ti sarà dato saperne nulla. La tua relazione con loro in questa vita termina in quel momento. Vale a dire, il destino che vi ha legati mentre avete vissuto l’uno accanto agli altri per 10, 20, 30 o 40 anni si interrompe lì. Da quel punto in poi, loro sono loro e tu sei tu, e non siete più legati da alcun rapporto. Se anche siete tutti credenti in Dio, loro hanno svolto i loro doveri e tu svolgi i tuoi; quando loro non vivono più nel tuo stesso ambiente fisico, non vi lega più alcun rapporto. Hanno semplicemente ormai portato a termine la missione che Dio aveva affidato loro. Quindi, per quanto riguarda le responsabilità che hanno nei tuoi confronti, esse si interrompono il giorno in cui tu inizi a esistere indipendentemente da loro: non hai più nulla a che fare con i tuoi genitori. Se dovessero morire oggi, ti mancherebbe solo qualcosa a livello emotivo e avresti due persone care in meno per cui provare nostalgia. Non li vedrai mai più e non potrai più sapere nulla sul loro conto. Ciò che accadrà loro in seguito e il loro futuro non hanno nulla a che fare con te, non vi saranno legami di sangue tra di voi, non sarete nemmeno più lo stesso tipo di creatura. È così che stanno le cose. La morte dei tuoi genitori sarà semplicemente l’ultima notizia che avrai di loro in questo mondo e l’ultimo ostacolo che vedrai o di cui sentirai parlare in termini della loro esperienza di vita di nascere, invecchiare, ammalarsi e morire, tutto qui. La loro dipartita non ti toglierà né darà nulla, saranno semplicemente morti, il loro viaggio come persone sarà giunto al termine. Quindi, quando si tratta della loro morte, non importa se si tratta di un incidente, di un decesso normale o dovuto a malattia, e così via: in ogni caso, se non fosse per la sovranità e le disposizioni di Dio, nessun individuo né nessuna forza potrebbero privarli della loro vita. Il loro trapasso significa solo la fine della loro vita fisica. Non dovresti né sentire la loro mancanza e avvertire nostalgia per loro, né vergognarti di te stesso a causa dei tuoi sentimenti, non è necessario provare nulla di tutto ciò. Hanno lasciato questo mondo, quindi sentire la loro mancanza è superfluo, non è così? Se pensi: “I miei genitori hanno sentito la mia mancanza in tutti questi anni? E quanto di più hanno sofferto per via del fatto che per tanti anni non ho mostrato loro pietà filiale rimanendo al loro fianco? In tutti questi anni ho sempre desiderato di poter trascorrere qualche giorno con loro, non mi sarei mai aspettato che sarebbero morti così presto. Mi sento triste e in colpa”. Non è necessario avere simili pensieri, la loro morte non ha nulla a che fare con te. Perché non ha nulla a che fare con te? Perché, se anche avessi mostrato loro pietà filiale o fossi rimasto insieme a loro, non è comunque questo l’obbligo o il compito che Dio ti ha affidato. È stato Dio a stabilire quanta fortuna e quanta sofferenza i tuoi genitori avrebbero ricevuto da parte tua: questo non ha nulla a che vedere con te. Non vivranno più a lungo perché tu sei insieme a loro, né vivranno meno perché tu sei lontano e non puoi passare molto tempo con loro. È stato Dio a stabilire la durata della loro vita e questo non ha nulla a che fare con te. Pertanto, se nella tua vita vieni a sapere che i tuoi genitori sono morti, non devi sentirti in colpa. Dovresti approcciare la questione nel modo corretto e accettarla. Se hai già versato molte lacrime mentre erano gravemente malati, quando muoiono dovresti sentirti felice e libero; dopo il congedo, non serve piangere. A quel punto avrai ormai adempiuto alle tue responsabilità di figlio, avrai pregato per loro, ti sarai rattristato per loro, avrai versato per loro innumerevoli lacrime e, naturalmente, avrai pensato a molte soluzioni possibili per guarirli dalla loro malattia e fatto del tuo meglio per ridurre le loro sofferenze. Avrai già fatto tutto il possibile in quanto figlio. Quando moriranno, potrai solo dire: “Avete avuto una vita piuttosto dura. Come vostro figlio, spero che possiate riposare in pace. Se in questa vita avete fatto molte cose che hanno offeso Dio, allora dovrete ricevere una punizione nell’altro mondo. Se dopo che sarete stati puniti Dio vi concederà l’opportunità di reincarnarvi di nuovo in questo mondo come persone, spero che farete del vostro meglio per comportarvi bene e percorrere la retta via. Smettete di compiere azioni che offendono Dio e sforzatevi di non ricevere alcuna punizione nelle vostre prossime vite”. Questo è tutto. Non è un ottimo modo di dirlo? Questo è tutto ciò che puoi fare; che si tratti dei tuoi genitori o di un altro dei tuoi cari, non c’è altro che tu possa fare. Naturalmente, quando i tuoi genitori infine moriranno, se non potrai essere con loro o dare loro un ultimo conforto, non è necessario che ti rattristi. Questo perché di fatto ognuno lascia questo mondo da solo. Anche se qualcuno ha i figli accanto, quando un messaggero viene a prenderlo, solo lui potrà vederlo. Quando se ne andrà, non ci sarà nessun individuo ad accompagnarlo, non potranno farlo i suoi figli e nemmeno il suo partner. Quando le persone lasciano questo mondo, sono sempre sole. Nei suoi ultimi momenti, ognuno deve affrontare questa situazione, questo processo e questo ambiente. Pertanto, anche se sarai al loro fianco e loro ti staranno guardando, non servirà comunque a nulla. Se quando dovranno andarsene vorranno chiamare il tuo nome, loro non potranno farlo e tu non potrai sentirli; se vorranno allungare la mano e afferrarti, non avranno la forza e tu non lo percepirai. Saranno soli. Questo perché ogni persona viene a questo mondo da sola e alla fine è da sola che deve lasciarlo. Così è stato stabilito da Dio. L’esistenza di tali cose permette alle persone di vedere ancora più chiaramente che la loro vita e il loro destino, il nascere, l’invecchiare, l’ammalarsi e il morire, sono tutti nelle mani di Dio e che la vita di ciascuno è indipendente dalle altre. Anche se tutti hanno genitori, fratelli e persone care, dal punto di vista di Dio e della vita, la vita di ognuno è indipendente, le vite non sono accomunate e nessuna vita ha una compagna. Dal punto di vista degli esseri umani creati, ogni vita è indipendente, ma dal punto di vista di Dio nessuna vita che Egli ha creato è sola, poiché Dio accompagna ognuna di esse e le spinge in avanti. È solo che, quando esisti in questo mondo, tu nasci dai tuoi genitori e pensi che loro siano le persone più vicine a te, ma in realtà, quando loro lasceranno questo mondo, ti renderai conto che non è così. Quando la loro vita finirà, tu sarai ancora vivo, la loro morte non ti priverà della tua vita e di certo non avrà alcun impatto su di essa. Sei stato lontano da loro per tutti questi anni ma vivi comunque bene. Perché? Perché Dio veglia su di te e ti guida; tu vivi sotto la Sua sovranità. Quando i tuoi genitori lasceranno questo mondo, acquisirai una consapevolezza ancora maggiore del fatto che senza di loro al tuo fianco a prendersi cura di te, accudirti o allevarti, in questi anni sei passato dalla crescita, all’età adulta, alla mezza età e infine alla vecchiaia, e sotto la guida di Dio hai capito sempre di più nella tua vita, e la direzione e il cammino da seguire ti sono diventati sempre più chiari. Pertanto, le persone sono in grado di separarsi dai propri genitori. L’esistenza dei genitori è necessaria solo durante l’infanzia, ma dopo la crescita è una mera formalità. I genitori sono soltanto il sostegno emotivo e non sono indispensabili. Naturalmente, quando i tuoi genitori lasceranno questo mondo, queste cose ti appariranno sempre più chiare e percepirai ancora meglio che la vita degli uomini proviene da Dio e che essi non possono vivere senza affidarsi a Lui, senza avere Dio come sostegno mentale e spirituale e come sostegno di vita. Quando i tuoi genitori ti lasceranno, sentirai la loro mancanza a livello emozionale, ma allo stesso tempo sarai libero emotivamente o sotto altri aspetti. Perché sarai libero? Quando sono in vita, i tuoi genitori costituiscono per te sia una preoccupazione che un fardello. Sono persone a cui puoi risultare ostinato e che ti fanno sentire impossibilitato a liberarti dai tuoi sentimenti. Quando moriranno, tutto questo si risolverà. Le persone che percepivi come più vicine a te se ne andranno e non dovrai più preoccuparti per loro né sentire la loro mancanza. Quando ti sarai liberato da questo rapporto di dipendenza che hai con i tuoi genitori, quando loro lasceranno questo mondo, quando sentirai completamente nel profondo del cuore che sono ormai andati e percepirai di aver ormai trasceso i vincoli di sangue che ti legavano a loro, diventerai veramente maturo e indipendente. Pensaci: se i genitori sono ancora vivi, qualsiasi età le persone abbiano, ogni volta che hanno un problema pensano: “Chiederò a mia madre, chiederò a mio padre”. Hanno sempre un sostegno emotivo. Quando hanno tale sostegno emotivo, percepiscono la propria esistenza in questo mondo come ricca di calore e felicità. In termini di pensieri e sentimenti, sei maturo e veramente indipendente se, quando perdi tale sensazione di felicità e calore, non ti senti né solo né deprivato di felicità e calore. Probabilmente la maggior parte di voi non ha ancora sperimentato queste cose. Quando accadrà, capirete. Pensateci: le persone, a qualunque età, che abbiano 40, 50 o 60 anni, diventano immediatamente molto più mature quando perdono i genitori. È come se si trasformassero all’istante da bambini ingenui a adulti ragionevoli. Da un giorno all’altro arrivano a capire le cose e a essere indipendenti. Ecco perché per ognuno la morte dei genitori è un grande ostacolo. Se saprai gestire e approcciare correttamente il rapporto che hai con i tuoi genitori e, allo stesso tempo, affrontare, gestire e abbandonare correttamente le varie aspettative che loro nutrono verso di te, così come le responsabilità che dovresti assolvere nei loro confronti a livello emotivo ed etico, allora sarai veramente maturato e, quanto meno, sarai un adulto agli occhi di Dio. Diventare un adulto di questo tipo non è facile, devi patire della sofferenza in termini di sentimenti carnali; in particolare, devi sopportare un po’ di devastazione e di tormento a livello emotivo, nonché il dolore per ciò che non va bene, che non va come avevi sperato, o gli inconvenienti, e così via. Quando avrai sperimentato tutto questo dolore, acquisirai una maggiore comprensione di tali questioni. Se le metterai in correlazione con le verità su cui abbiamo condiviso in merito, potrai acquisire una comprensione maggiore e alquanto profonda della vita e del destino degli uomini, i quali sono stabiliti da Dio, così come dell’affetto che esiste tra le persone. Una volta capite queste cose, sarà facile per te abbandonarle. Quando riuscirai ad abbandonarle e a gestirle correttamente, sarai in grado di approcciarle in maniera corretta. Il tuo approccio non si baserà su dottrine umane o standard di coscienza umani, bensì sulle verità principi. Cosa significa basarsi sulle verità principi? Significa sapersi sottomettere a Dio. Se sei capace di sottometterti a Dio e alle Sue orchestrazioni, questo è un buon segno e un buon presagio. Un presagio di cosa? Del fatto che puoi sperare di ottenere la salvezza. Pertanto, quando si tratta delle aspettative dei tuoi genitori, che tu sia giovane, di mezza età, anziano o molto vecchio, e indipendentemente dal fatto che non abbia ancora sperimentato ciò, che lo stia sperimentando al momento o che l’abbia già sperimentato, ciò che devi fare non è semplicemente abbandonare i tuoi sentimenti, o tagliare i ponti e interrompere i contatti con i tuoi genitori, bensì impegnarti in direzione della verità e cercare di comprendere questi aspetti della verità. Questa è la cosa più importante. Quando comprenderai queste relazioni diverse e complesse, potrai affrancartene e non ne verrai più vincolato. Quando smetterai di esserne vincolato, sarà molto più facile per te sottometterti alle orchestrazioni di Dio, e nel farlo ti troverai ad affrontare meno ostacoli e meno impedimenti. A quel punto sarai meno incline a ribellarti a Dio, non è così?

Ora siete in grado di capire a fondo e risolvere tutte queste importanti questioni che riguardano i genitori? Quando avete del tempo libero, riflettete sulla verità. Se in futuro, o in ciò che stai sperimentando ora, saprai mettere tali questioni in correlazione con la verità e risolvere questi problemi in base a essa, affronterai molti meno problemi e difficoltà e vivrai una vita alquanto rilassata e felice. Se non approcci queste cose in base alla verità, ti troverai ad affrontare molti problemi e la tua vita sarà piuttosto dolorosa. Questo sarà l’esito. Per oggi concluderò qui la condivisione sul tema delle aspettative nutrite dai genitori. Arrivederci!

29 aprile 2023

Sei fortunatoad accederea questo sito Web,avrai l’opportunitàdi accogliere il Signoree trovare la viaper sbarazzarti della sofferenza. Vuoi guadagnare questa benedizione di Dio?