Come perseguire la verità (18) Parte 3

Tutto ciò che i genitori fanno per realizzare le aspettative che nutrono verso i figli prima che questi raggiungano l’età adulta è contrario alla coscienza, alla ragione e alle leggi naturali, e ancor di più alle disposizioni e alla sovranità di Dio. Anche se i figli non hanno la capacità di discernere tra giusto e sbagliato o di pensare in modo indipendente, il loro destino ricade comunque sotto la sovranità di Dio, non sono i loro genitori a governarlo. Pertanto, oltre a nutrire nella propria mentalità delle aspettative nei confronti dei figli, questi genitori sciocchi compiono anche più azioni e sacrifici e pagano prezzi ulteriori in termini di come si comportano, facendo tutto ciò che vogliono e che sono disposti a fare per i figli, che si tratti di investire denaro, tempo, energia o altro ancora. Nonostante le facciano volontariamente, queste cose sono disumane e non sono le responsabilità che un genitore dovrebbe adempiere; facendole, hanno già sconfinato al di fuori dell’ambito delle loro capacità e delle responsabilità che spettano loro. Perché dico questo? Perché i genitori iniziano a tentare di pianificare e controllare il futuro dei figli prima che questi raggiungano l’età adulta, e cercano anche di determinare il loro futuro. Non è una cosa sciocca? (Sì.) Per esempio, poniamo il caso in cui Dio ha decretato che un uomo sia un comune lavoratore e che in questa vita possa guadagnare solo uno stipendio di base per procurarsi cibo e vestiti, ma i suoi genitori insistono perché diventi una celebrità, una persona ricca, un alto funzionario, e pianificano e dispongono le cose per il suo futuro prima che egli raggiunga l’età adulta e pagano vari tipi di cosiddetti prezzi nel tentativo di controllare la sua vita e il suo futuro. Non è sciocco? (Sì.) Anche se il figlio ottiene buoni voti, va all’università, una volta adulto apprende diverse abilità e possiede alcune competenze, quando alla fine va a cercare lavoro, per quanto tenti, si ritrova sempre a essere un comune lavoratore. Al massimo, se è fortunato diventa caporeparto, e questo è già un buon traguardo. In definitiva, guadagna solo uno stipendio di base e non è mai in grado di ottenere quello di un alto funzionario o di una persona ricca come i suoi genitori pretenderebbero. I suoi genitori hanno sempre voluto che si distinguesse nel mondo, che guadagnasse molti soldi, che diventasse un alto funzionario, in modo da poter godere di riflesso della sua luce. Non si sarebbero mai aspettati che, nonostante ottenesse ottimi risultati a scuola e fosse così obbediente, nonostante il prezzo elevato che hanno pagato per lui e nonostante una volta adulto sia andato all’università, in questa vita sarebbe stato destinato a essere un comune lavoratore. Se fossero stati in grado di prevederlo, non si sarebbero tormentati così tanto all’epoca. Ma i genitori possono mai evitare di tormentarsi? (No.) I genitori vendono le loro case, i loro terreni, i loro beni di famiglia e alcuni persino un rene perché i figli possano frequentare università prestigiose. Quando il figlio non acconsente a farlo, la madre gli dice: “Ho due reni. Se me ne tolgono uno, mi resterà comunque l’altro. Ormai sono anziana, un solo rene mi basta”. Che cosa prova il figlio a queste parole? “Anche se questo significa che non andrò all’università, non posso permettere che tu venda il tuo rene”. E la madre risponde: “Non ci andrai? Sei disobbediente e poco filiale! Perché intendo vendere il mio rene? Non è forse perché tu possa avere successo in futuro?” Commosso, il figlio pensa: “Va bene, la mamma può vendere il suo rene. Non la deluderò”. Alla fine, la madre lo fa davvero: baratta un rene per il futuro del figlio, il quale alla fine diventa un comune lavoratore e non riesce ad avere successo. Quindi la madre ha venduto un rene e tutto ciò che ha ottenuto in cambio è stato un comune lavoratore: è appropriato? (No.) Infine la madre se ne rende conto e dice: “Sei destinato a essere un comune lavoratore. Se l’avessi saputo prima, non avrei venduto un rene per mandarti all’università. Avresti potuto diventare direttamente un comune lavoratore, no? A che scopo frequentare l’università?” È troppo tardi! Chi l’ha spinta a comportarsi così stupidamente all’epoca? Chi le ha detto di crogiolarsi nell’idea che suo figlio sarebbe diventato un alto funzionario e avrebbe guadagnato molti soldi? Era accecata dall’avidità, se lo è meritato! Ha pagato un prezzo elevato per suo figlio, ma lui le deve forse qualcosa? No. Lei ha pagato quel prezzo volontariamente e ha avuto ciò che si meritava! Anche se avesse venduto tutti e due i reni, lo avrebbe comunque fatto volontariamente. C’è chi vende le cornee, chi il sangue, chi sacrifica tutto quello che ha e vende i beni di famiglia per mandare i figli in università prestigiose, ma ne vale la pena? È come se costoro pensassero che vendere un po’ di sangue oppure un organo possa determinare il futuro di una persona e cambiarne il destino. È così? (No.) Le persone sono così sciocche! Mirano a ritorni veloci, sono accecate dal prestigio e dal profitto. Pensano sempre: “Beh, è così che va la mia vita”, quindi ripongono le loro speranze nei figli. Questo significa che il destino dei figli sarà sicuramente migliore del loro? Che i figli saranno in grado di distinguersi nel mondo? Che saranno diversi? Come possono le persone essere così sciocche? Pensano forse che, solo perché nutrono grandi aspettative per i figli, questi saranno sicuramente superiori agli altri e all’altezza di tali aspettative? Il destino delle persone non viene stabilito dai genitori, ma da Dio. Naturalmente nessun genitore desidera che i propri figli diventino mendicanti, ma neppure deve insistere affinché i figli si distinguano nel mondo e diventino alti funzionari o persone di spicco negli alti ceti della società. Cosa c’è di buono nel far parte degli alti ceti della società? Cosa c’è di buono nel distinguersi nel mondo? Questi sono pantani, non sono cose positive. È forse una buona cosa diventare una celebrità, un personaggio di spicco, un superuomo o qualcuno in possesso di una posizione e di prestigio? La vita più confortevole è quella di una persona comune. Cosa c’è di male nel vivere una vita un po’ più povera, più dura, più faticosa, nel potersi permettere cibo e vestiti leggermente peggiori? Quanto meno una cosa è sicura: non vivendo secondo le tendenze sociali dei ceti elevati, almeno peccherai meno e opporrai meno resistenza a Dio. In quanto persona comune, non affronterai tentazioni così grandi o tanto frequenti. Anche se la tua vita sarà un po’ più dura, almeno non sarai stanco nello spirito. Pensaci: come comune lavoratore, tutto ciò di cui devi preoccuparti è garantirti tre pasti al giorno. Quando sei un funzionario è diverso. Devi lottare, e ogni giorno la tua posizione potrebbe essere messa a repentaglio. E se la perderai non sarà tutto qui: coloro che hai offeso verranno a cercarti per regolare i conti e ti puniranno. La vita è molto faticosa per le celebrità, per i personaggi di spicco e per i ricchi. Le persone ricche hanno sempre paura di perdere la loro ricchezza in futuro e di non essere in grado di andare avanti se ciò accadesse. Le celebrità vivono nella paura che la loro aura si dissolva e vogliono sempre proteggerla, per timore che questa epoca e le tendenze le elimineranno. La loro vita è così faticosa! I genitori non discernono mai queste cose e vogliono sempre spingere i figli nel cuore di questa lotta, mandandoli in queste fosse di leoni e in questi pantani. I genitori hanno davvero buone intenzioni? Se vi dico che non ne hanno, non sarete disposti ad accettarlo. Se vi dico che le aspettative dei vostri genitori vi influenzano negativamente in molti modi, sarete disposti a riconoscerlo? (Sì.) Vi danneggiano piuttosto profondamente, non è vero? Alcuni di voi non sono disposti a riconoscerlo, e dicono: “I miei genitori vogliono il mio bene”. Tu dici che i tuoi genitori vogliono il tuo bene: ebbene, dov’è questo bene? I tuoi genitori vogliono il tuo bene, ma quante cose positive ti hanno messo in condizione di comprendere? I tuoi genitori vogliono il tuo bene, ma quanti dei tuoi pensieri e dei tuoi punti di vista errati e indesiderabili hanno corretto? (Nessuno.) Quindi, sei in grado di capire a fondo queste cose, adesso? Riesci a percepire che le aspettative nutrite dai genitori sono irrealistiche, vero?

Analizzando l’essenza delle aspettative nutrite dai genitori nei confronti dei figli, possiamo vedere che sono egoistiche, vanno contro l’umanità e, inoltre, non hanno nulla a che vedere con le responsabilità dei genitori. Quando i genitori impongono ai figli vari requisiti e aspettative, non stanno adempiendo alle proprie responsabilità. Quali sono dunque le loro “responsabilità”? Le responsabilità più basilari che i genitori dovrebbero assolvere sono insegnare ai figli a parlare, istruirli a essere persone amorevoli e non cattive, e guidarli verso una direzione positiva. Queste sono le loro responsabilità più basilari. Inoltre, dovrebbero aiutare i figli ad apprendere qualsiasi tipo di conoscenze, talenti e simili che siano adatti a loro, in base alla loro età, a quanto possono gestire, alla loro levatura e ai loro interessi. Genitori leggermente migliori aiuteranno i figli a capire che le persone vengono create da Dio e che Dio esiste in questo universo, guidandoli a pregare e a leggere le parole di Dio, raccontando loro alcune storie della Bibbia e sperando che, una volta cresciuti, seguiranno Dio e svolgeranno il dovere di un essere creato, invece di inseguire le tendenze mondane, rimanere intrappolati in varie relazioni interpersonali complicate ed essere devastati dalle varie tendenze di questo mondo e della società. Le responsabilità che i genitori sono tenuti ad assolvere non hanno nulla a che vedere con le loro aspettative. Le responsabilità che dovrebbero adempiere nel loro ruolo di genitori sono quelle di fornire ai figli una guida positiva e un’assistenza adeguata prima che raggiungano l’età adulta, nonché prendersi sollecitamente cura della loro vita carnale per quanto riguarda il cibo, i vestiti, la casa o eventuali malattie. Se i figli si ammalano, i genitori dovrebbero provvedere alle cure, di qualunque malattia si tratti; non dovrebbero trascurare i figli né dire loro: “Continua ad andare a scuola, continua a studiare, non puoi rimanere indietro nelle lezioni. Se rimani troppo indietro, non riuscirai a recuperare”. Quando i figli hanno bisogno di riposare, i genitori dovrebbero permetterglielo, e aiutarli a rimettersi quando sono malati. Queste sono le responsabilità dei genitori. Da un lato, devono prendersi cura della salute fisica dei figli; dall’altro, devono assisterli, educarli e aiutarli in termini di salute mentale. I genitori dovrebbero assolvere queste responsabilità, anziché imporre ai figli aspettative o requisiti irrealistici. I genitori devono assumersi le proprie responsabilità sia per quanto riguarda i bisogni mentali dei figli che quelli della vita fisica. Non dovrebbero permettere che i figli soffrano il freddo in inverno, dovrebbero insegnare loro alcune nozioni generali sulla vita, come in quali circostanze possono prendere il raffreddore, il fatto che dovrebbero mangiare cibi caldi, che avranno mal di stomaco se mangiano cibi freddi, e che non dovrebbero esporsi imprudentemente al vento o spogliarsi in luoghi pieni di correnti d’aria quando fa freddo, aiutandoli a imparare a prendersi cura della loro salute. Inoltre, quando nelle giovani menti dei figli emergono idee infantili e immature sul loro futuro oppure pensieri estremi, non appena se ne rendono conto, i genitori devono tempestivamente fornire loro una guida corretta, anziché opprimerli in maniera coercitiva; dovrebbero consentire loro di esprimere e sfogare le loro idee, in modo che il problema possa essere veramente risolto. Questo è adempiere alle loro responsabilità. Adempiere alle responsabilità di un genitore significa, da un lato, prendersi cura dei figli e, dall’altro, dirigerli, correggerli e fornire loro una guida per quanto riguarda i pensieri e i punti di vista corretti. Le responsabilità che i genitori dovrebbero assolvere non hanno in realtà nulla a che vedere con le aspettative che nutrono nei confronti dei figli. Puoi sperare che i tuoi figli siano fisicamente sani e che una volta cresciuti possiedano umanità, coscienza e ragione, o puoi sperare che ti mostrino pietà filiale, ma non dovresti sperare che da adulti diventino questo o quel tipo di celebrità o grandi personalità, e ancor meno dovresti spesso dire loro: “Guarda com’è obbediente Xiaoming, il nostro vicino!” I tuoi figli sono i tuoi figli: la responsabilità che sei tenuto ad assolvere non è quella di dire loro quanto è bravo il vicino Xiaoming o che dovrebbero prendere esempio da lui. Questo non è qualcosa che un genitore dovrebbe fare. Ognuno è diverso. Le persone differiscono in termini di pensieri, punti di vista, interessi, hobby, levatura, personalità e umanità essenza, la quale può essere buona o cattiva. Alcune persone nascono loquaci, mentre altre sono innatamente introverse e non hanno alcun problema se passano un’intera giornata senza dire una sola parola. Pertanto, se i genitori desiderano adempiere alle loro responsabilità, dovrebbero cercare di capire le personalità, l’indole, gli interessi, la levatura e i bisogni dell’umanità dei figli, anziché trasformare i loro perseguimenti adulti del mondo, della fama e del profitto in aspettative nei loro confronti, imponendo loro queste cose provenienti dalla società, appunto il prestigio, il profitto e il mondo. I genitori danno di queste cose l’eufemistica definizione di “aspettative nei confronti dei figli”, ma in realtà non è di questo che si tratta. Stanno chiaramente tentando di spingere i figli nel pozzo di fuoco e di farli finire tra le braccia dei diavoli. Se sei davvero un genitore degno di questo nome, dovresti adempiere alle tue responsabilità riguardo alla salute fisica e mentale dei tuoi figli, invece di imporre loro la tua volontà prima che raggiungano l’età adulta, costringendo le loro giovani menti a sopportare cose che non dovrebbero sopportare. Se davvero li ami e tieni a loro e vuoi realmente adempiere alle tue responsabilità nei loro confronti, allora dovresti prenderti cura del loro corpo e garantire la loro salute fisica. Naturalmente, alcuni bambini nascono fragili e di salute cagionevole. Se i genitori sono davvero nelle condizioni di farlo, possono somministrare loro qualche integratore alimentare, oppure consultare un medico di medicina tradizionale cinese o un nutrizionista, mostrando un po’ di attenzione in più a questi bambini. Inoltre, in ogni fascia d’età precedente a quella adulta, dall’infanzia e dalla fanciullezza fino all’adolescenza, dovrebbero prestare un po’ più di attenzione ai cambiamenti nella personalità e negli interessi dei figli e ai loro bisogni in termini di esplorazione della loro umanità, mostrando un po’ più di premura nei loro confronti. Dovrebbero anche fornire loro una guida, un’assistenza e una provvista positive e umane quando si tratta dei loro cambiamenti psicologici e delle loro idee sbagliate, nonché di alcune cose sconosciute riguardanti i bisogni della loro umanità, utilizzando la comprensione pratica, l’esperienza e gli insegnamenti che essi hanno personalmente acquisito sperimentando le stesse cose. I genitori dovrebbero quindi aiutare i figli a crescere senza problemi a ogni età e a evitare di intraprendere strade tortuose o svolte sbagliate, oppure di deviare verso gli estremi. Quando le loro giovani menti confuse vengono ferite o accusano un colpo, i figli dovrebbero ricevere assistenza tempestiva, nonché premure, affetto, cura e guida da parte dei genitori. Sono queste le responsabilità che i genitori dovrebbero assolvere. Per quanto riguarda i progetti che i figli hanno per il proprio futuro, che siano diventare insegnanti, artisti, funzionari e così via, se si tratta di progetti ragionevoli, i genitori possono incoraggiarli e fornire loro una certa quantità di aiuto e assistenza in base alle circostanze, all’istruzione, alla levatura, all’umanità, alla situazione familiare e così via. Tuttavia, non dovrebbero spingersi al di là delle proprie capacità, né vendere l’auto, la casa, un rene o il sangue. Non c’è bisogno di fare questo, giusto? (Giusto.) Dovrebbero semplicemente fornire ai figli una certa quantità di aiuto al meglio delle loro capacità di genitori. Se i figli dicono: “Voglio andare all’università”, i genitori possono rispondere: “Se vuoi andare all’università, ti sosterrò e non mi opporrò, ma la nostra famiglia non è molto benestante. D’ora in poi dovrò risparmiare ogni giorno un po’ di soldi per pagarti un anno di tasse universitarie. Se quando arriverà il momento avrò risparmiato abbastanza, potrai andare all’università. Se non avrò risparmiato abbastanza, dovrai trovare da te una soluzione”. I genitori dovrebbero raggiungere questo tipo di intesa con i figli, concordando e raggiungendo un consenso insieme, per poi risolvere il problema delle esigenze che i figli hanno riguardo al loro futuro. Naturalmente, se i genitori non riescono a realizzare i progetti e le intenzioni che i figli hanno per il loro futuro, non devono sentirsi in colpa, pensando: “Ho deluso i miei figli, sono un incapace e loro hanno dovuto soffrire per questo. I figli degli altri mangiano bene, indossano vestiti di marche famose, girano in auto all’università e prendono l’aereo per tornare a casa. I miei figli devono viaggiare in treno su sedili rigidi, non posso nemmeno permettermi di mandarli in un vagone letto. Li ho delusi!” Non devono sentirsi in colpa: queste sono le loro condizioni e non sarebbero in grado di fornire queste cose ai figli neanche se vendessero un rene, quindi dovrebbero accettare il loro destino. Dio ha orchestrato per loro tale ambiente, quindi questi genitori non devono in alcun modo sentirsi in colpa nei confronti dei figli, dicendo: “Ti ho deluso. Se in futuro non ci mostrerai pietà filiale, non mi lamenterò. Siamo degli incapaci e non ti abbiamo fornito un buon ambiente di vita”. Non hanno bisogno di dire questo. I genitori devono solamente adempiere alle proprie responsabilità e stare a posto con la coscienza, facendo tutto il possibile e mettendo i figli in condizione di godere di salute sia fisica che mentale. Basta questo. “Salute” in questo caso significa semplicemente che i genitori fanno del loro meglio affinché i figli abbiano pensieri positivi, nonché pensieri e atteggiamenti attivi, propositivi e ottimistici verso la loro vita e la loro esistenza quotidiane. Quando qualcosa li turba, i figli non dovrebbero sollevare proteste irragionevoli, tentare il suicidio, creare problemi ai genitori e nemmeno rimproverarli di essere degli incapaci buoni a nulla che non sono in grado di guadagnare soldi, dicendo: “Guardate i genitori degli altri. Guidano belle macchine, vivono in grandi ville, vanno su navi da crociera di lusso e fanno viaggi in Europa. Invece noi non ci siamo mai allontanati dalla nostra città né abbiamo mai preso un treno ad alta velocità!” Se sollevano proteste irragionevoli di questo tipo, come dovresti reagire? Dovresti rispondere: “Hai ragione, ecco quanto siamo incapaci. Tu sei nato in questa famiglia e dovresti accettare il tuo destino. Se possiedi le capacità, allora potrai guadagnare tu i soldi in futuro. Non trattarci male e non pretendere che facciamo qualcosa per te. Abbiamo già adempiuto alle nostre responsabilità nei tuoi confronti e non ti dobbiamo nulla. Un giorno, in futuro, anche tu diventerai genitore e dovrai fare lo stesso”. Quando avranno dei figli, si renderanno conto che non è così facile per i genitori guadagnare denaro per mantenere sé stessi e tutti i membri della famiglia, sia giovani che anziani. In sintesi, dovresti insegnare loro alcuni principi su come comportarsi. Se i tuoi figli sono in grado di accettarlo, dovresti condividere con loro in merito alla fede in Dio e al cammino di perseguimento della verità per raggiungere la salvezza, nonché ad alcuni pensieri e punti di vista corretti che hai compreso da Dio. Se i tuoi figli sono disposti ad accettare l’opera di Dio e a credere in Lui insieme a te, ancora meglio. Se non avvertono questo tipo di esigenza, allora è sufficiente che tu adempia alle tue responsabilità nei loro confronti; non c’è bisogno che continui a dilungarti in discorsi o a proporre dottrine riguardanti la fede in Dio per predicare loro. Non occorre. Anche se i tuoi figli non hanno fede, fintanto che ti sostengono, potete avere un buon rapporto e parlare e discutere insieme di qualsiasi cosa. Non dovete diventare nemici, né tu devi provare risentimento nei loro confronti. Dopo tutto, tra di voi esiste un legame di sangue. Se i tuoi figli sono disposti ad adempiere alle loro responsabilità nei tuoi confronti, a mostrarti pietà filiale e a obbedirti, allora puoi mantenere i tuoi rapporti familiari con loro e interagirci normalmente. Non c’è bisogno di maledirli o rimproverarli continuamente perché hanno opinioni e punti di vista diversi dai tuoi riguardo alla fede. Non occorre. Non devi cedere all’irruenza né pensare che il fatto che i tuoi figli non credano in Dio sia un problema enorme, come se tu avessi perso la tua vita e la tua anima. Non è così grave. Se non hanno fede, naturalmente hanno le loro strade che hanno scelto di percorrere. Anche tu hai una strada da percorrere e un dovere da svolgere, e queste cose non hanno nulla a che vedere con i tuoi figli. Se loro non hanno fede, non devi insistere. Può darsi che non sia arrivato il momento giusto o che semplicemente Dio non li abbia scelti. Se semplicemente Dio non li ha scelti e tu insisti nel forzarli a credere, allora sei ignorante e ribelle. Naturalmente, se invece Dio li ha scelti ma non è ancora arrivato il momento giusto e tu pretendi che abbiano fede ora, sarà un po’ troppo presto. Se Dio intende agire, nessuno può sfuggire alla Sua sovranità. Se Dio ha disposto che i tuoi figli credano, può ottenerlo con una sola parola o con un singolo pensiero. Se Egli non ha disposto che credano, allora niente li smuoverà e in tal caso, per quanto tu possa parlare, non servirà a nulla. Se i tuoi figli non hanno fede, non sei in debito nei loro confronti, né è merito tuo se invece credono. Non è così? (Sì.) A prescindere dal fatto che tu e i tuoi figli abbiate obiettivi comuni in materia di fede o che abbiate idee simili sotto questo aspetto, in ogni caso tu devi solamente adempiere alle tue responsabilità nei loro confronti. Se lo hai fatto, non significa che hai mostrato loro amorevolezza, e se i tuoi figli non credono non significa che sei in debito verso di loro, poiché hai adempiuto alle tue responsabilità, e questo è quanto. Il vostro rapporto rimane invariato e tu puoi continuare a interagire con loro come prima. Quando i tuoi figli incontrano delle difficoltà, dovresti fornire loro aiuto per quanto ti è possibile. Se disponi delle condizioni materiali per aiutarli, dovresti farlo; se sei in grado di correggere i loro pensieri e i loro punti di vista a livello psicologico o mentale, e di fornire loro una certa quantità di guida e di aiuto, mettendoli in condizione di districarsi dai loro dilemmi, questo è piuttosto positivo. In sintesi, ciò che i genitori dovrebbero fare prima che i figli raggiungano l’età adulta è adempiere alle proprie responsabilità di genitori, apprendendo ciò che i figli vogliono fare e quali sono i loro interessi e le loro aspirazioni. Se i figli vogliono essere assassini, piromani o criminali, allora i genitori dovrebbero disciplinarli seriamente o addirittura punirli. Se invece sono obbedienti, non diversi da tutti gli altri bambini normali, e si comportano bene a scuola, facendo tutto ciò che i genitori dicono loro di fare, allora i genitori devono solo adempiere alle loro responsabilità nei loro confronti. A parte l’adempimento delle loro responsabilità, tutti i cosiddetti requisiti, aspettative e pensieri sul futuro dei figli sono superflui. Perché dico che sono superflui? Il destino di ogni persona è decretato da Dio e non può essere stabilito dai suoi genitori. Quali che siano le aspettative dei genitori nei confronti dei figli, è impossibile che in futuro si realizzino tutte. Queste aspettative non possono determinare il futuro né la vita dei figli. Non importa quanto siano grandi le aspettative che i genitori nutrono verso i figli, o quanto sia grande il sacrificio o il prezzo che sono disposti a offrire per tali aspettative: è tutto inutile. Queste cose non possono influenzare il futuro o la vita dei loro figli. Pertanto, i genitori non dovrebbero compiere azioni sciocche. Non dovrebbero fare sacrifici inutili per i figli prima che questi diventino adulti, e naturalmente nemmeno sentirsi così stressati al riguardo. Allevare i figli comporta che un genitore impari e nel frattempo acquisisca vari tipi di esperienza attraverso ambienti diversi, per poi permettere ai figli di trarne gradualmente beneficio. Questo è tutto ciò che i genitori devono fare. Per quanto riguarda il futuro dei figli e il loro percorso di vita, queste cose non hanno nulla a che vedere con le aspettative nutrite dai genitori. Vale a dire, le aspettative dei tuoi genitori non possono decidere il tuo futuro. Il fatto che i tuoi genitori abbiano aspettative elevate nei tuoi confronti, o che si aspettino grandi cose da te, non significa che tu sarai in grado di prosperare e di vivere bene, così come il fatto che non abbiano aspettative nei tuoi confronti non vuol dire che diventerai un mendicante. Le due cose non sono necessariamente correlate. DiteMi, questi argomenti su cui ho condiviso sono facili da capire? È facile per le persone realizzare queste cose? Oppure è difficile? I genitori devono solamente adempiere alle proprie responsabilità nei confronti dei figli, educarli e allevarli fino all’età adulta. Non hanno bisogno di farli diventare degli individui di talento. Ciò è facile da realizzare? (Sì.) È una cosa facile da fare: non devi farti carico di alcuna responsabilità nei confronti del futuro o della vita dei tuoi figli, né sviluppare alcun piano per loro, e nemmeno fare previsioni su che tipo di persone diventeranno, che tipo di vita avranno in futuro, in quali ambienti sociali si troveranno, che qualità di vita avranno in questo mondo o di che tipo di prestigio godranno tra gli altri. Non devi prevedere né controllare queste cose; tutto ciò che devi fare è adempiere alle tue responsabilità di genitore. Tutto qui. Quando i tuoi figli raggiungono l’età scolare, dovresti trovare una scuola e iscriverceli, pagare la retta quando è necessario e comprare loro tutto ciò di cui hanno bisogno per la scuola. È sufficiente adempiere a queste responsabilità. Per quanto riguarda ciò che mangiano e indossano durante l’anno, devi soltanto prenderti cura del loro corpo in base alle circostanze. Non lasciar perdurare in loro una malattia non curata quando sono ancora piccoli e non capiscono come prendersi cura del loro corpo. Correggi tempestivamente i loro difetti e le loro cattive abitudini di vita, aiutali a svilupparne di buone, quindi consiglia e guida le loro menti e assicurati che non si spingano verso gli estremi. Se a loro piacciono alcune cose malvagie del mondo, ma tu vedi che sono bravi e che sono solo stati influenzati dalle tendenze malvagie del mondo, dovresti immediatamente reindirizzarli e aiutarli a correggere i loro difetti e le loro cattive abitudini. Queste sono le responsabilità e le funzioni che i genitori sono tenuti ad assolvere. I genitori non dovrebbero spingere i figli verso le tendenze della società né sottoporli troppo precocemente, quando non hanno ancora raggiunto la maturità, a pressioni di vario tipo che solo gli adulti devono sopportare. I genitori non dovrebbero fare nulla di tutto ciò. Sono cose davvero semplici da realizzare, eppure alcuni non ne sono capaci. Poiché costoro non sanno abbandonare il perseguimento della fama e del profitto mondani, né le tendenze malvagie del mondo, e poiché hanno paura di essere eliminati dal mondo, prima che i figli raggiungano l’età adulta, li spingono a integrarsi molto precocemente nella società e ad adattarvisi molto rapidamente a livello mentale. Se i figli hanno genitori di questo tipo, sono sfortunati. A prescindere dai metodi o dai pretesti con cui i genitori li amano, si prendono cura di loro e pagano dei prezzi per loro, per i figli di famiglie di questo genere non si tratta necessariamente di cose positive, anzi si potrebbe dire che si tratta di una sorta di disastri. Questo perché, dietro le loro aspettative, ciò che questi genitori causano nelle giovani menti dei figli è la devastazione. O, per dirla in altre parole, le aspettative nutrite da questi genitori non sono, in realtà, che i figli godano di salute sia mentale che fisica, ma solo che riescano ad affermarsi nella società e a evitare di esserne eliminati. L’obiettivo delle loro aspettative è che i figli vivano una bella vita, o che siano superiori agli altri, che evitino di diventare mendicanti e di essere discriminati o maltrattati dagli altri, e che si integrino con tendenze e gruppi di persone malvagi. Queste sono cose positive? (No.) Pertanto, non dovete prendere a cuore questo tipo di aspettative nutrite dai vostri genitori. Se in passato i tuoi genitori nutrivano nei tuoi confronti aspettative di questo tipo, o se hanno pagato un prezzo elevato perché si realizzassero, e di conseguenza ti senti in debito nei loro confronti e intendi dedicare tutta la tua vita a ripagarli, se hai un’idea e un desiderio di questo genere, dovresti abbandonarli oggi stesso. Non devi nulla ai tuoi genitori; anzi, sono loro che ti hanno devastato e menomato. Non solo non hanno adempiuto alle loro responsabilità di genitori ma, al contrario, ti hanno fatto del male, hanno inflitto varie ferite alla tua giovane mente e lasciato in te una vasta gamma di impressioni e ricordi negativi. In breve, genitori come questi non sono dei bravi genitori. Se prima che tu raggiungessi l’età adulta, nel modo in cui ti hanno istruito e influenzato e con quello che ti dicevano, i tuoi genitori hanno sempre sperato che tu studiassi sodo, avessi successo e non ti ritrovassi a essere un comune lavoratore, che avessi buone prospettive per il futuro, che diventassi per loro motivo di orgoglio e di gioia e che arrecassi loro onore e gloria, allora a partire da oggi dovresti prendere le distanze dalla loro cosiddetta amorevolezza e smettere di averla a cuore. Non è così? (Sì.) Queste sono le aspettative che i genitori nutrono nei confronti dei figli prima che raggiungano l’età adulta.

La natura delle aspettative nutrite dai genitori nei confronti dei figli rimane invariata anche dopo che questi ultimi sono diventati adulti. Sebbene da adulti i figli siano in grado di pensare in modo indipendente e di comunicare, parlare e discutere con loro dalla posizione e dalla prospettiva di un adulto, i genitori continuano a nutrire verso di loro le stesse aspettative dalla prospettiva di genitori. Le loro aspettative si trasformano da aspettative verso un bambino che non ha raggiunto l’età adulta ad aspettative verso un adulto. Sebbene le aspettative dei genitori nei confronti dei figli adulti siano diverse da quelle verso i figli piccoli, in quanto persone comuni e corrotte e membri della società e del mondo, i genitori continuano a nutrire lo stesso tipo di aspettative nei confronti dei figli. Sperano che le cose vadano loro bene nel lavoro, che abbiano matrimoni felici e famiglie perfette, che ricevano aumenti di stipendio e promozioni, che ottengano il riconoscimento da parte dei loro capi e che tutto vada loro particolarmente bene in termini lavorativi, senza che incontrino alcuna difficoltà. A cosa servono queste aspettative? (Sono inutili.) Sono inutili, sono superflue. I tuoi genitori pensano di poterti leggere nella mente perché ti hanno allevato e sostenuto, e di conseguenza credono di sapere tutto di ciò che pensi e che vuoi e della tua personalità, anche se ormai sei un adulto. E anche se sei un adulto indipendente e puoi guadagnare soldi per mantenerti, pensano di poterti ancora controllare e di avere ancora il diritto di parlare, di intromettersi, di decidere, di interferire o addirittura di prevalere quando si tratta di qualcosa che ti riguarda. Pensano cioè di poter avere l’ultima parola. Per esempio, quando si parla di matrimonio, se frequenti una donna, i tuoi genitori diranno immediatamente: “Non va bene, non ha il tuo stesso livello di istruzione, non è molto bella e viene da una famiglia rurale. Dopo che l’avrai sposata, i suoi parenti arriveranno in massa dalla campagna, non sapranno usare il bagno e sporcheranno tutto. Decisamente non ti aspetta una bella vita. Non va bene, non sono d’accordo che la sposi!” Questo non è interferire? (Sì.) Non è superfluo e disgustoso? (È superfluo.) Quando cercano un partner, figli e figlie devono comunque ottenere il consenso dei genitori. Di conseguenza, ci sono figli che nemmeno dicono ai genitori di aver trovato un partner, proprio per evitare le loro ingerenze. Quando i genitori chiedono loro: “Frequenti qualcuno?”, rispondono: “No, è ancora presto, sono ancora giovane, non c’è fretta”, ma in realtà hanno già un partner da due o tre anni, solo che non l’hanno detto ai genitori. E perché non glielo dicono? Perché i genitori vogliono interferire in tutto e sono molto pignoli, per questo i figli non parlano loro dei propri partner. Quando sono pronti a sposarsi, portano i loro partner direttamente a casa dei genitori e chiedono: “Mi date il vostro consenso? Domani mi sposo. La gestirò in questo modo, che voi siate d’accordo o meno. Se non mi date la vostra approvazione, comunque noi ci sposeremo e avremo dei figli”. Questi genitori interferiscono troppo con le vite dei loro figli, intromettendosi persino in merito ai loro matrimoni. Se il partner che i figli trovano non è come loro speravano, se non vanno d’accordo con lui o se a loro non piace, cercheranno di farli separare. Se il figlio non è d’accordo, allora piangono, fanno una scenata e minacciano di uccidersi, al punto che il figlio non sa se piangere o ridere: non sa cosa fare. Ci sono anche figli e figlie che dicono di essere avanti con l’età e di non volersi sposare, e i genitori dicono loro: “Non va bene. Speravo che una volta cresciuto ti saresti sposato e avresti avuto dei figli. Ti ho visto crescere; ora voglio vederti sposato e con dei figli. Così potrò morire in pace. Se non ti sposi, questo mio desiderio non potrà mai realizzarsi. Non potrò morire, e se accadrà non morirò in pace. Devi sposarti, sbrigati a trovare un partner. Va bene anche se ne trovi uno temporaneo e mi permetti di dargli un’occhiata”. Questa non è forse un’ingerenza? (Sì.) Quando si tratta della scelta di un potenziale coniuge da parte dei figli adulti, i genitori possono dare consigli ragionevoli, richiamare i figli o aiutarli a valutare il loro partner, ma non dovrebbero interferire, non dovrebbero aiutare i loro figli a decidere. I figli hanno i loro sentimenti e sanno se a loro questo partner piace o no, se vanno d’accordo, se hanno interessi simili e se in futuro saranno felici insieme. Non è detto che i genitori sappiano queste cose, e se anche le sanno possono solo dare dei suggerimenti; non devono porre ingombranti ostacoli né interferire pesantemente. Ci sono anche genitori che dicono: “Quando mio figlio o mia figlia troveranno un partner, dovrà essere di pari livello sociale alla mia famiglia. Se non lo sarà e avrà delle mire su mio figlio o mia figlia, allora non li lascerò sposare, dovrò intralciare i loro piani. Se vorrà entrare in casa mia, non glielo permetterò!” Quest’aspettativa è appropriata? È ragionevole? (Non lo è.) Si tratta di una questione importante nella vita dei figli, è irragionevole che i genitori si intromettano. Tuttavia, dal punto di vista di questi genitori, c’è persino un ulteriore motivo per interferire nelle questioni importanti della vita dei figli. Se i figli trovano per caso amici dell’altro sesso con cui parlare, non interferiscono, ma pensano di doverlo fare se si tratta della grande questione del matrimonio. Ci sono persino genitori che si mettono d’impegno a spiare i figli, verificando di quali membri del sesso opposto possiedono contatti e informazioni sui loro telefoni e computer, interferendo e pedinando i figli, al punto che questi non hanno alcuna possibilità di ribellarsi, di opporsi, di controbattere o di eludere tale ingerenza. È un modo appropriato di agire per un genitore? (No.) Se i genitori portano i figli a non sopportarli più, questo si chiama creare fastidio, non è vero? Ciò che i genitori dovrebbero fare per i loro figli adulti è continuare ad adempiere alle proprie responsabilità e ai propri obblighi di genitori, aiutarli nei loro futuri percorsi di vita e dare loro consigli, suggerimenti e ammonimenti ragionevoli e preziosi, in modo che possano evitare di essere ingannati sul lavoro o quando si trovano ad affrontare vari tipi di persone, eventi e cose, e che possano evitare di intraprendere percorsi tortuosi, affrontare fastidi inutili o addirittura andare incontro a beghe legali. I genitori dovrebbero porsi dalla prospettiva di chi ha esperienza e dare ai figli consigli e punti di riferimento utili e preziosi. Che poi i figli li ascoltino o meno, questo è un problema loro. Quello che i genitori dovrebbero fare è semplicemente adempiere alle proprie responsabilità. I genitori non hanno potere di influire sulla quantità di sofferenza che i figli sperimenteranno, su quanto dolore affronteranno o sulla quantità di benedizioni di cui godranno. Se i figli in questa vita devono sopportare delle tribolazioni e i genitori hanno ormai insegnato loro ciò che dovevano, ma quando accade loro qualcosa i figli sono comunque molto ostinati, allora è giusto che soffrano, è il loro destino, e i genitori non devono incolpare sé stessi, giusto? (Sì.) In alcuni casi, le persone non hanno un matrimonio fortunato, non sono in buoni rapporti con il coniuge, quindi decidono di divorziare e a seguito del divorzio sorgono delle controversie su chi alleverà i figli. I genitori di queste persone speravano che tutto andasse loro bene nel lavoro, che avessero un matrimonio felice e sereno, senza fratture né problemi, ma alla fine nulla è andato come volevano. Di conseguenza, questi genitori si preoccupano per i figli, piangono, si lamentano della situazione con i vicini e aiutano i figli o le figlie a trovare un avvocato per ottenere la custodia dei loro figli. Ci sono persino genitori che notano i torti subiti dalle figlie e si fanno avanti per battersi per loro, andando a casa dei mariti e gridando: “Perché hai fatto questo torto a mia figlia? Non lascerò correre di fronte a un tale insulto!” Portano con sé anche altri parenti perché sfoghino la loro rabbia in difesa delle figlie, e si arriva alle mani. Ne deriva di conseguenza un’enorme scenata. Se non fosse intervenuta l’intera famiglia a scatenare un putiferio e le tensioni tra marito e moglie si fossero lentamente stemperate, probabilmente si sarebbero calmati e non avrebbero divorziato. Invece, poiché i genitori hanno sollevato un polverone, la cosa si è ingigantita; non si è potuto porre rimedio a questo matrimonio e si è creata una frattura. Alla fine il matrimonio dei figli è andato male per via del polverone sollevato dai genitori, alle cui preoccupazioni si è aggiunta anche questa. DimMi, ne valeva la pena? A cosa è servito farsi coinvolgere in queste cose? Che si tratti del matrimonio dei figli o del loro lavoro, tutti i genitori pensano di avere una grande responsabilità: “Devo intervenire, devo seguire e osservare la situazione da vicino”. Osservano se i figli hanno matrimoni felici o meno, se hanno problemi nelle loro relazioni affettive e se i figli stessi oppure i generi e le nuore hanno delle relazioni extraconiugali. Alcuni genitori si intromettono, criticano o addirittura escogitano trame in merito a vari aspetti della vita dei figli per soddisfare un’aspettativa che hanno sul loro matrimonio o su diverse altre cose, e questo influisce gravemente sul normale procedere della vita e del lavoro dei figli. Dei genitori di questo tipo non sono forse detestabili? (Sì.) Ci sono persino genitori che si immischiano nello stile e nelle abitudini di vita dei figli, e che quando non hanno niente da fare vanno a casa loro per vedere come stanno le nuore, per controllare se mandano di nascosto regali o soldi alle loro famiglie d’origine o se frequentano altri uomini. I figli trovano queste azioni davvero ripugnanti e disgustose. Se i genitori continuano così, i figli lo troveranno disgustoso e ripugnante, quindi è piuttosto chiaro che queste sono azioni irragionevoli. Naturalmente, se guardiamo la cosa da un’altra prospettiva, queste azioni sono anche immorali e prive di umanità. Indipendentemente dalle aspettative che i genitori nutrono nei confronti dei figli, una volta che questi raggiungono l’età adulta, i genitori non dovrebbero intromettersi nei loro ambienti di vita o di lavoro, né nelle loro famiglie, e ancor meno dovrebbero tentare di interferire con i diversi aspetti della loro vita o di controllarli. Ci sono anche genitori che amano molto il denaro e dicono ai figli: “Per fare più soldi velocemente, devi far crescere la tua attività. Guarda il figlio di tal dei tali, ha ampliato la sua: ha trasformato il suo piccolo negozio in uno più grande e poi questo in un franchising, e ora i suoi genitori godono di prelibatezze da mangiare e da bere insieme a lui. Devi guadagnare di più. Guadagna di più e apri più negozi, così potrò godere di riflesso anch’io della tua gloria”. Qualsiasi siano le difficoltà o le aspirazioni dei figli, tali genitori vogliono solo soddisfare le proprie preferenze e i propri desideri egoistici; vogliono solamente usare i figli per guadagnare molti soldi e raggiungere il proprio obiettivo di godere dei piaceri della carne. Queste sono tutte cose che i genitori non dovrebbero fare. Sono cose immorali e prive di umanità, e tali genitori non adempiono alle loro responsabilità. Non è questo l’atteggiamento che i genitori dovrebbero avere nei confronti dei figli adulti. Al contrario, questi genitori approfittano della propria anzianità, interferendo con la vita, il lavoro, il matrimonio e altre cose dei loro figli adulti con il pretesto di mostrare responsabilità nei loro confronti. Qualunque capacità, levatura, prestigio sociale o reddito questi figli adulti possiedano, si tratta del destino che Dio ha stabilito per loro e ricade sotto la sovranità di Dio. I genitori non dovrebbero interferire con il tipo di vita dei loro figli, a meno che questi non stiano percorrendo un cammino sbagliato o infrangendo la legge, nel qual caso i genitori dovrebbero impartire loro una severa disciplina. Ma in circostanze normali, quando questi adulti hanno la testa a posto e sono in grado di vivere e sopravvivere in modo indipendente, i genitori dovrebbero farsi da parte, poiché i figli sono ormai adulti. Se i figli sono appena diventati adulti, hanno 20 o 21 anni e non conoscono ancora le variegate e complesse situazioni della società, non sanno come comportarsi nella vita, non capiscono come socializzare e possiedono scarse capacità di sopravvivenza, allora i genitori dovrebbero fornire loro un’assistenza adeguata, mettendoli in condizione di arrivare gradualmente al punto di riuscire a vivere in modo indipendente. Questo è adempiere alle loro responsabilità. Ma non appena hanno instradato i figli sul giusto percorso e questi sono in grado di sopravvivere in modo indipendente, i genitori dovrebbero farsi da parte. Non dovrebbero continuare a trattare i figli come se non fossero ancora adulti o come dei minorati mentali. Non dovrebbero nutrire alcuna aspettativa irrealistica verso di loro, e non dovrebbero nemmeno, con il pretesto di nutrire delle aspettative nei loro confronti, interferire con la loro vita privata o con i loro atteggiamenti, punti di vista e azioni inerenti al lavoro, alla famiglia, al matrimonio, alle persone e agli eventi. Se fanno una qualsiasi di queste cose, non stanno adempiendo alle proprie responsabilità.

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