Come perseguire la verità (20) Parte 4

Qual è il secondo principio riguardante il tema dell’abbandonare la carriera? Accontentarsi di cibo e vestiti. Per sopravvivere nella società, gli individui svolgono vari tipi di mestieri e lavori per garantirsi il sostentamento, assicurandosi una fonte e una certezza per i pasti quotidiani e le spese di sussistenza. Di conseguenza, sia che appartengano alle classi inferiori sia che appartengano a quelle leggermente più elevate, si mantengono attraverso varie occupazioni. Poiché il loro scopo è quello di garantirsi il sostentamento, la cosa è piuttosto diretta: per loro è sufficiente avere un posto dove vivere, mangiare tre pasti al giorno, potersi permettere la carne se la desiderano, andare a lavorare regolarmente, avere un reddito, non andare in giro vestiti di stracci e poter mangiare a sufficienza. Sono queste le loro necessità di vita basilari. Quando soddisfano queste necessità di base, non è forse relativamente facile per loro garantirsi cibo, abiti e un posto caldo? Non è forse alla portata delle loro capacità? (Sì.) Quindi, se la natura della carriera di qualcuno è unicamente procurarsi cibo, abiti e un posto caldo, guadagnarsi da vivere, qualunque carriera egli persegua, purché sia legale, è in genere conforme agli standard dell’umanità. Perché dico che è conforme agli standard dell’umanità? Perché il motivo, l’intenzione e lo scopo che ti spingono a intraprendere questa professione non hanno nulla a che fare con questioni o idee diverse dal garantirti la sussistenza: lo fai solo per avere cibo e abiti caldi a sufficienza e per poter mantenere la tua famiglia. Non è così? (Sì.) Queste sono le necessità basilari. Una volta soddisfatte queste necessità, le persone possono godere di una qualità di vita di base. Quando riescono a raggiungere questo risultato, possono sostenere un’esistenza normale. Non è sufficiente essere in grado di sostenere un’esistenza normale? Non è questo ciò che gli individui dovrebbero raggiungere nell’ambito dell’umanità? (Sì.) Tu sei responsabile della tua vita, la porti sulle tue spalle: questa è una manifestazione necessaria della normale umanità. È sufficiente e opportuno che tu raggiunga questo risultato. Se però non ti accontenti, mentre una persona normale potrebbe mangiare carne una o due volte alla settimana, tu insisti per averla tutti i giorni, e più di quanta ne sia necessaria. Per esempio, se consumi due o cinque etti di carne al giorno quando ne basta uno per mantenere un’adeguata salute fisica, questo eccesso di alimentazione può portare a delle patologie. Qual è la causa di malattie come il fegato grasso, l’ipertensione e il colesterolo alto? (Mangiare troppa carne.) Qual è il problema del mangiare troppa carne? Farlo non dipende forse dalla mancanza di controllo sulla propria dieta? Non è forse dovuto all’ingordigia? (Sì.) Da dove deriva quest’ingordigia? Non dipende forse da un appetito eccessivo? L’eccessivo appetito e l’ingordigia sono conformi alle necessità dell’umanità normale? (No.) Vanno oltre le necessità dell’umanità normale. Se desideri costantemente superare le necessità dell’umanità normale, significa che dovrai lavorare di più, guadagnare di più e lavorare molto più duramente delle persone normali. Che si tratti di fare gli straordinari o di svolgere più di un impiego, dovrai procurarti un reddito maggiore per permetterti di mangiare carne tre volte al giorno e ogni volta che lo desideri. Questo non va oltre l’ambito della normale umanità? Va bene spingersi oltre l’ambito della normale umanità? (No.) Perché non va bene? (Da un lato, il corpo delle persone è soggetto a patologie; dall’altro, per soddisfare i loro desideri e appetiti, esse devono investire più tempo, energia e sforzi nel loro lavoro. Ciò sottrae loro tempo ed energia che potrebbero utilizzare per perseguire la verità e svolgere i loro doveri, influenzando il modo in cui percorrono il cammino della fede in Dio e del perseguimento della verità.) Le persone dovrebbero accontentarsi di avere i beni di prima necessità, di non patire la fame o il freddo e di procurarsi cibo, abiti e un posto caldo di cui necessita la normale umanità. Dovresti guadagnare abbastanza denaro per mantenerti in linea con le normali esigenze di nutrimento del corpo. Basta questo, è questo il tipo di vita che le persone dotate di una normale umanità dovrebbero condurre. Se brami sempre i piaceri della carne, soddisfacendo il tuo appetito carnale senza considerazione per la tua salute fisica e trascurando la retta via; se vuoi sempre mangiare del buon cibo, godere di cose buone, avere un buon ambiente e una buona qualità di vita, mangiare prelibatezze rare, indossare abiti di marca e gioielli d’oro e d’argento, vivere in ville e guidare auto di lusso; se desideri costantemente perseguire tutto questo, allora che tipo di occupazione devi avere? Se accetti un lavoro ordinario solo sufficiente a soddisfare i tuoi bisogni primari e a procurarti cibo e un posto caldo, esso può forse realizzare tutti questi desideri? (No.) Certamente no. Per esempio, se vuoi dedicarti al commercio, e una piccola attività costituita da un solo banco vendita può fornire abbastanza perché tutta la tua famiglia abbia cibo, abiti e un posto caldo, potrai forse avere meno di chi appartiene a una classe superiore, ma possiedi molto di più di chi si trova in quella inferiore. Puoi mangiare carne ogni tanto e tutta la tua famiglia può vestirsi in modo decente. Puoi dedicare il tempo rimanente alla fede in Dio, a partecipare alle riunioni e a svolgere i tuoi doveri, e puoi ancora disporre dell’energia per perseguire la verità. È una situazione abbastanza buona. Questo perché, avendo garantita la sussistenza, mentre svolgi questa occupazione puoi trovare tempo ed energie per perseguire la fede in Dio e la verità. Questo è in linea con le intenzioni di Dio. Se invece non ti accontenti mai, penserai sempre: “La mia attività ha un potenziale. Questo è quanto posso guadagnare al mese con un solo banco. Posso fornire cibo, abiti e un posto caldo alla mia famiglia. Se avessi due banchi, potrei raddoppiare i miei guadagni. Non solo la mia famiglia avrebbe cibo, abiti e un posto caldo, ma potremmo anche mettere da parte un po’ di soldi. Potremmo mangiare quello che vogliamo e persino viaggiare e comprare qualche bene di lusso. Potremmo nutrirci e godere di cose che la maggior parte delle persone non può permettersi. Sarebbe fantastico. Aprirò un altro banco!” Dopo aver aggiunto un altro banco, diventi più benestante; hai un assaggio dei privilegi e pensi: “A quanto pare, questo mercato è alquanto promettente. Potrei aprire ancora un altro banco, espandere la mia attività e aggiungere merci diverse per ampliarla ulteriormente. Non solo potrei mettere da parte dei soldi, ma anche acquistare un’auto e trovare una casa più grande. Potrò viaggiare con tutta la mia famiglia sia in patria che all’estero!” Più ci pensi, più l’idea diventa allettante. A quel punto, sei deciso ad aggiungere un altro banco. La tua attività cresce sempre di più, guadagni sempre più soldi e sei via via più soddisfatto, ma vai sempre meno alle riunioni: prima una volta a settimana, poi una ogni mese o due, fino ad arrivare a soltanto un paio di volte l’anno. In cuor tuo pensi: “La mia attività è cresciuta, ho guadagnato molto denaro, sostengo il lavoro della casa di Dio e faccio grandi offerte”. Guidi una decappottabile, tua moglie e i tuoi figli indossano gioielli d’oro e di diamanti e abiti di marca dalla testa ai piedi, e avete persino viaggiato all’estero. Pensi: “Avere soldi è fantastico! Se avessi saputo che fare soldi sarebbe stato così facile avrei iniziato prima. Avere soldi è davvero bello! Le giornate di una persona ricca trascorrono in modo così comodo e confortevole! Quando mangio cibi deliziosi, il gusto è impareggiabile. Quando indosso abiti di marca mi sento euforico e, ovunque vada, gli altri mi lanciano sguardi di invidia e gelosia. Mi sono guadagnato il rispetto e l’ammirazione della gente e mi sento diverso, come se potessi stare con la schiena più dritta”. I desideri della tua carne sono stati soddisfatti, e così la tua vanità. Ma lo strato di polvere sulla copertina del tuo libro delle parole di Dio diventa sempre più spesso, non lo apri da molto tempo e le preghiere che rivolgi a Dio sono diventate più brevi. Le riunioni sono state spostate in un altro luogo e tu non sei nemmeno sicuro di dove si tengano ora. Non contatti nemmeno più la chiesa di tanto in tanto. DimMi, ti stai avvicinando alla salvezza o te ne stai allontanando? (Me ne sto allontanando.) La qualità della tua vita sta migliorando, il tuo corpo è ben nutrito e sei diventato meno ordinario. In passato, non andavi a fare un controllo medico nemmeno una volta ogni otto o dieci anni, mentre ora che sei benestante ti fai controllare ogni sei mesi per vedere se hai la pressione, la glicemia o il colesterolo alti. Dichiari: “Bisogna prendersi cura del proprio corpo. Come dice il proverbio: ‘Se c’è qualcosa che devi essere, non essere malato. Se c’è qualcosa che non devi essere, non essere povero’”. I tuoi pensieri e i tuoi punti di vista sono cambiati, non è vero? Ora che sei benestante e non sei più una persona comune, senti di essere prezioso, di possedere un’identità onorevole, e hai ancora più a cuore il tuo corpo. Anche il tuo atteggiamento nei confronti della vita è cambiato. Prima non ti disturbavi a fare controlli medici, pensando: “Noi poveri non abbiamo bisogno di preoccuparci di questo. Perché dovrei fare un controllo? Se fossi gravemente malato, non potrei comunque permettermi le cure. Mi limiterò a stare a guardare e sopportare e, se non ci riuscirò, credo che questa carne semplicemente morirà. Non è un problema”. Ma ora è diverso, e dici: “Le persone non dovrebbero vivere afflitte dalle malattie. Se sono malate, chi spenderà i soldi che hanno guadagnato? Non potranno godersi la vita. La vita è breve!” È diverso, non è vero? Il tuo atteggiamento nei confronti del denaro, della vita della carne e dei piaceri è cambiato. Allo stesso modo, hai sviluppato un atteggiamento sempre più indifferente anche nei confronti della fede in Dio, del perseguimento della verità e del raggiungimento della salvezza.

Quando qualcuno intraprende il cammino del non accontentarsi di cibo e vestiti, perseguirà una qualità di vita più elevata e il godimento di cose migliori. Questo è un segno di pericolo, significa cadere in tentazione, causerà problemi ed è un cattivo presagio. Una volta che qualcuno gode della ricchezza e ne ottiene un assaggio, inizia a preoccuparsi di poter un giorno perdere il suo denaro e diventare povero. Di conseguenza ha particolarmente a cuore il momento presente, in cui possiede denaro, e dà valore alla posizione e al prestigio procurati dalla ricchezza. Spesso senti dire dai non credenti: “Passare dall’amaro al dolce è facile, il contrario no”. Ciò significa che quando non hai nulla non ti dispiace che ti venga chiesto di fare rinunce; puoi farne seduta stante, perché non hai nulla che valga la pena di tenere. Questi beni economici e materiali non diventano un ostacolo per te, e ti è facile abbandonarli. Invece, una volta che possiedi queste cose, ti diventa difficile abbandonarle, più che salire in Cielo. Se sei povero, quando è il momento di andartene di casa e di svolgere i tuoi doveri riesci a farlo prontamente. Se invece sei un alto papavero benestante, la tua mente si riempie di pensieri e dici: “Oh, la mia casa vale due milioni di yuan, la mia auto ne vale cinquecentomila. Poi ci sono i cespiti, i risparmi bancari, le azioni, i fondi, gli investimenti e le altre cose, per un totale di circa dieci milioni di yuan. Se me ne vado, come faccio a portare con me tutto questo?” Non è facile per te abbandonare questi beni materiali. Pensi: “Se rinuncio a queste cose e lascio questa casa e la mia famiglia attuale, in futuro abiterò in un luogo simile a questo? Sarei in grado di tollerare di vivere in una capanna di fango o in una casa di paglia? Riuscirei a sopportare la puzza di una stalla per il bestiame? Adesso posso fare una doccia calda ogni giorno. Saprei resistere in un posto dove non potessi fare nemmeno una doccia calda all’anno?” I tuoi pensieri si moltiplicano e non riesci a tollerarli. Fintanto che hai soldi, tiri fuori mucchi di denaro per fare acquisti, compri quello che vuoi senza esitazione, sei particolarmente generoso e non vieni mai colto in fallo per via del denaro. Se invece rinunciassi a tutto questo, ti sentiresti in imbarazzo ogni volta che mettessi mano al portafoglio, chiedendoti cosa accadrebbe se lo trovassi vuoto. Se volessi mangiare una ciotola di noodles caldi, dovresti calcolare qual è il ristorante più economico e quanti pasti puoi ancora permetterti con i soldi che ti sono rimasti. Dovresti stringere di molto la cinghia, vivendo una vita da povero. Riusciresti a tollerarlo? Prima, se un capo d’abbigliamento si rovinava dopo due lavaggi e indossarlo ti faceva sentire in imbarazzo, lo buttavi via e ne compravi uno nuovo. Ora lavi e indossi la stessa maglietta più volte, e non sopporti di buttarla via neanche se il colletto si strappa. La rattoppi e continui a indossarla. Riusciresti a tollerare una cosa simile? Ovunque tu andassi, la gente vedrebbe che sei povero e non vorrebbe interagire con te. Quando vai a fare la spesa e ti informi sui prezzi, nessuno ti presta attenzione. Riusciresti a sopportarlo? Non è una sensazione facile da tollerare, vero? Se invece non possedessi questi beni economici e materiali, non avresti bisogno di abbandonarli e non dovresti affrontare questa sfida. Sarebbe molto più facile per te rinunciare a tutto e perseguire la verità. Per questo motivo, Dio ha detto da tempo alle persone che dovrebbero accontentarsi di cibo e vestiti. Qualunque professione tu svolga, non considerarla come una carriera e non vederla come un trampolino di lancio o un mezzo per salire alla ribalta oppure accumulare ricchezze e vivere nell’agio. Indipendentemente dal lavoro o dalla professione che svolgi, è sufficiente che li consideri soltanto come un mezzo per garantirti il sostentamento. Se bastano a questo, dovresti sapere quando fermarti e non perseguire più la ricchezza. Se guadagnare duemila yuan al mese è sufficiente a coprire i tuoi tre pasti al giorno e le tue necessità basilari di sussistenza, allora dovresti fermarti lì e non cercare di ampliare la tua attività. Se hai delle necessità particolari, puoi accettare dei turni aggiuntivi part-time o un lavoro temporaneo per arrivare a fine mese: ciò è accettabile. Il requisito che Dio pone alle persone è questo: a prescindere da quale professione tu svolga, indipendentemente dal fatto che implichi conoscenze o abilità tecniche o che comporti uno sforzo fisico, purché sia ragionevole e legale, rientri nelle tue capacità e basti a garantirti il sostentamento, allora è sufficiente. Non trasformare la tua professione in un trampolino di lancio per realizzare i tuoi ideali e i tuoi desideri personali al fine di soddisfare la tua vita carnale, finendo così per cadere in una tentazione o in un pantano, o intraprendendo una strada senza ritorno. Se guadagnare duemila yuan al mese basta a sostenere la tua vita o quella della tua famiglia, allora dovresti mantenere questo lavoro e usare il tempo rimanente per praticare la fede in Dio, frequentare le riunioni, svolgere i tuoi doveri e perseguire la verità. È questa la tua missione; sono questi il valore e il significato della vita di un credente. E qualsiasi professione tu intraprenda serve solo a sostenere le necessità fisiche basilari di una normale vita umana. Dio non pretenderà che tu salga alla ribalta, che diventi famoso o che ti faccia un nome nella tua professione. Se il tuo lavoro è correlato alla ricerca scientifica, esso richiederà una parte significativa delle tue energie, ma il principio di pratica rimane invariato: accontentati di cibo e vestiti. Se la tua professione ti offre opportunità di promozione e un reddito sostanzioso in base alle tue capacità, e questo reddito va oltre l’accontentarti di cibo e vestiti, cosa dovresti fare? (Rifiutare l’offerta.) Il principio a cui dovresti obbedire è quello a cui Dio richiama le persone: accontentati di cibo e vestiti. Se la professione che svolgi, qualsiasi essa sia, ti porta al di là dell’accontentarti di cibo e vestiti, inevitabilmente investirai energie, tempo o sforzi al di là delle necessità di base per guadagnare quel reddito aggiuntivo. Per esempio, al momento potresti essere un impiegato appena assunto e guadagnare abbastanza da soddisfare i tuoi bisogni di base, ma grazie alle tue buone prestazioni sul lavoro i tuoi superiori vogliono promuoverti a una posizione manageriale o al ruolo di dirigente di questo o quest’altro con uno stipendio molto superiore. Questo reddito viene guadagnato invano? Quando il tuo stipendio aumenta, aumenta anche la mole di lavoro. Fare sforzi non richiede forse energia e tempo? Ciò equivale a dire che guadagni questo denaro in cambio di una buona parte della tua energia e del tuo tempo. Per guadagnare più denaro, devi investire più tempo ed energia. Guadagni di più, ma ciò richiede una grossa fetta del tuo tempo e della tua energia, e di pari passo diminuisce in proporzione il tempo che dedichi alla fede in Dio, a prendere parte alle riunioni, all’assolvimento dei tuoi doveri e al perseguimento della verità. Questo è un dato di fatto. Quando dedichi le tue energie e il tuo tempo all’accumulo di ricchezza, perdi le ricompense della tua fede in Dio. Egli non ti tratterà con favore, né la Sua casa provvederà a fornirti ciò che hai perso solo perché sei stato promosso e una grande quantità del tuo tempo e della tua energia sono ora occupati, cosa che ti toglie il tempo per svolgere i tuoi doveri o per partecipare alle riunioni nella casa di Dio. Succederà forse questo? (No.) La casa di Dio non ti permetterà di recuperare né ti concederà un trattamento speciale, e Dio non ti tratterà con favore per questo motivo. In breve, se desideri che la tua fede in Lui venga ricompensata, se vuoi acquisire la verità, ciò dipende da quanto ti sforzerai di dedicarvi tempo ed energia. È una questione di scelta. Dio non ti proibisce di sostenere una vita normale. Il tuo reddito è sufficiente a permetterti cibo, abiti e un posto caldo, a garantirti la sopravvivenza corporea e le tue attività di vita. Basta a sostenere la tua esistenza. Ma tu non ti accontenti, vuoi sempre guadagnare di più. Allora guadagnerai questo denaro a spese delle tue energie e del tuo tempo. Per quale scopo vengono spesi? Per migliorare la qualità della tua vita fisica. Quando migliori la qualità della tua vita fisica, ottieni guadagni minori dalla fede in Dio, e il tempo per assolvere i tuoi doveri non c’è, viene occupato. Da cosa? Dal perseguimento di una buona vita fisica, dagli agi fisici. Ne vale la pena? (No.) Se sei bravo a valutare i pro e i contro, sai che non ne vale la pena. Godi di una vita fisica piacevole, mangi meglio e hai la pancia piena; vesti bene, con stile e in modo confortevole. Acquisti qualche oggetto di design e qualche bene di lusso in più, ma il tuo lavoro è stancante, più impegnativo, e ti ruba tempo ed energie. Come credente, non hai tempo per partecipare alle riunioni né per ascoltare i sermoni, e neanche per riflettere sulla verità e sulle parole di Dio. Ci sono molte verità che ancora non comprendi e non sei capace di riconoscere, ma ti mancano il tempo e le energie per rifletterci e ricercarle. Conduci una migliore vita fisica, ma la tua vita spirituale non cresce e va incontro al declino. È un guadagno o una perdita? (Una perdita.) Questa perdita è troppo grande! Devi soppesare i pro e i contro! Se sei una persona intelligente che ama sinceramente la verità, dovresti soppesare entrambi gli aspetti e vedere qual è la cosa più preziosa e significativa che puoi guadagnare. Se ti viene offerta una promozione e hai l’opportunità di guadagnare di più e di garantirti una vita fisica migliore, cosa scegli? Se sei intenzionato a perseguire la verità e determinato a farlo, allora dovresti rinunciare a opportunità di questo tipo. Per esempio, supponiamo che qualcuno nella tua azienda dica: “Svolgi questo lavoro da dieci anni. La maggior parte delle persone in azienda ottiene un aumento di stipendio e riceve promozioni entro tre o cinque anni. Tu invece hai ancora lo stesso stipendio. Perché non sei intenzionato a migliorare? Perché non aumenti le tue prestazioni? Guarda lei: è qui da tre anni e ora guida una decappottabile e vive in un’abitazione più grande, è passata da un bilocale a una casa con cinque stanze. Quando è arrivata, era solo una povera studentessa. Ora è una donna ricca, veste da capo a piedi con abiti firmati, alloggia in hotel di prima classe, vive in una villa e guida un’auto di lusso”. Quando vedi quanto è benestante costei, non inizieresti forse a sentire un certo prurito? Non proveresti disagio? Riusciresti a resistere a simili tentazioni? Rimarresti comunque fedele al tuo intento iniziale? Continueresti ad attenerti ai principi? Se ami sinceramente la verità, se sei intenzionato a perseguirla e credi che ottenere guadagni nell’ambito della verità sia la cosa più importante, la cosa più preziosa della tua vita, e che hai scelto la cosa più importante e preziosa della tua vita, allora non te ne pentirai e non ti lascerai influenzare da cose come le promozioni. Persevererai e dirai: “Mi accontento di cibo e vestiti; qualsiasi occupazione io svolga, lo faccio per procurarmi cibo, abiti e un posto caldo, per permettere al mio corpo di continuare a vivere, non per gli agi fisici e certamente non per salire alla ribalta. Non miro a promozioni o a stipendi elevati; utilizzerò la mia limitata durata di vita per perseguire la verità”. Se possiedi questa determinazione, non vacillerai e non proverai disagio nel cuore; quando vedrai altri ricevere promozioni e aumenti, o indossare gioielli d’oro e d’argento e vestiti di marca, e godere di una qualità di vita migliore della tua e superarti in termini di stile, non proverai invidia. Non è così? (Sì.) Se invece non ami la verità e non la persegui, non riuscirai a trattenerti e non resisterai a lungo. In una simile occasione e in un simile ambiente, se le persone non prendono la verità come vita, se non hanno un po’ di determinazione, se sono prive di autentica comprensione, spesso vacilleranno e si sentiranno deboli. Dopo aver perseverato per un po’ di tempo, si sentiranno persino depresse, pensando: “Quando finirà questo periodo? Se il giorno di Dio non arriva, per quanto tempo rimarrò un galoppino nella mia azienda? Altri guadagnano più di me. Perché io arrivo solo a garantirmi cibo, abiti e un posto caldo a livello basilare? Dio non mi dice di guadagnare di più”. Chi ti impedisce di guadagnare di più? Se ne hai la capacità, puoi farlo. Se scegli di guadagnare di più, di condurre uno stile di vita agiato e di godere di una vita smodata, va bene; nessuno te lo impedisce. Ma devi assumerti la responsabilità delle tue scelte. Alla fine, se non acquisisci la verità, se le parole di Dio non sono diventate vita dentro di te, sarai solo tu a pentirtene. Devi assumerti la responsabilità delle tue azioni e delle tue scelte. Nessuno può pagare o assumersi la responsabilità al posto tuo. Dal momento che hai scelto di credere in Dio, di percorrere la via della salvezza e di perseguire la verità, non rimpiangere nulla. Dal momento che è questo che hai scelto, non dovresti vederlo come una regola o un comandamento da seguire; dovresti invece capire che la tua perseveranza e le tue scelte hanno un significato e un valore. In definitiva, ciò che ne guadagni sono la verità e la vita, non soltanto una regola. Se la tua perseveranza e le tue scelte ti fanno sentire particolarmente imbarazzato, a disagio o incapace di guardare in faccia le persone che ti circondano, allora non continuare a insistere. Perché renderti le cose difficili? Qualsiasi cosa desideri nel tuo cuore, qualsiasi cosa tu voglia, perseguila, nessuno te lo impedisce. In questo momento, questa nostra condivisione non fa altro che fornirti un principio. Nel mondo, ogni professione intrapresa dalle persone è associata alla fama, al profitto e agli agi fisici. Gli individui non guadagnano più denaro per poter raggiungere una certa cifra, ma per aumentare i loro agi fisici attraverso il guadagno di quel denaro, e anche per diventare ricchi e pubblicamente rinomati. In questo modo, godranno di fama, di profitto e di una posizione, tutte cose al di fuori dell’ambito delle necessità di base. Qualunque prezzo paghino, lo pagano per gli agi fisici; niente di tutto ciò ha un significato, è tutto vuoto, come un sogno. Ciò che ottengono alla fine è puro vuoto. Oggi potrai anche mangiare dei ravioli e trovarli deliziosi, ma dopo un’attenta riflessione ti accorgerai di non aver guadagnato nulla. Se li mangi tutti i giorni, potresti stancartene, smettere di mangiarli e passare a qualcos’altro, come focacce di mais, riso o frittelle. Se ti adatti in questo modo, il tuo corpo ne guadagna in salute. Se mangi ogni giorno cibi da ricco, il tuo corpo fisico potrebbe sviluppare delle malattie, non è così?

Accontentarsi di cibo e vestiti, è questo il percorso corretto? (Sì.) Perché è corretto? Il valore della vita di una persona ha a che fare forse con il cibo e i vestiti? (No.) Se il valore della vita di una persona non riguarda il cibo e i vestiti o gli agi della carne, allora la professione che si svolge dovrebbe semplicemente soddisfare il bisogno di procurarsi cibo e vestiti; non dovrebbe andare oltre questo scopo. Qual è lo scopo di avere cibo e vestiti? Fare in modo che il corpo possa sopravvivere normalmente. Qual è lo scopo della sopravvivenza? Non sono gli agi della carne, né godere della vita, e certamente non è godere di tutto ciò che gli esseri umani sperimentano nella vita. Tutte queste cose non hanno importanza. Allora qual è la cosa più importante? Qual è la cosa più preziosa che una persona dovrebbe fare? (Una persona dovrebbe percorrere il cammino della fede in Dio e del perseguimento della verità, e poi adempiere ai propri doveri.) Qualunque tipo di individuo tu sia, sei un essere creato. Gli esseri creati dovrebbero fare ciò che spetta loro: questo è ciò che ha valore. Allora, di ciò che fanno gli esseri creati, che cosa ha valore? Ogni essere creato ha una missione affidatagli dal Creatore, una missione che dovrebbe compiere. Dio ha stabilito il destino della vita di ogni persona. Qualunque sia il destino della sua vita, è quello che dovrebbe fare. Se lo fai bene, quando sarai davanti a Dio per rendere conto, Egli ti darà una risposta soddisfacente. Ti dirà che la tua vita è stata vissuta con valore e frutto, che hai trasformato le parole di Dio nella tua vita e che sei un essere creato qualificato. Se invece la tua vita consiste solo nel vivere, lottare e investire in cibo, vestiti, piacere e felicità, quando infine ti troverai davanti a Dio, Egli ti chiederà: “Quanto hai adempiuto al compito e alla missione che ti ho affidato in questa vita?” Farai i tuoi calcoli e ti renderai conto che hai speso l’energia e il tempo della tua vita in cibo, vestiti e divertimento. A quanto pare, non hai ottenuto molto nella tua fede in Dio, non hai compiuto bene il tuo dovere, non hai perseverato fino alla fine e non hai portato a compimento la tua devozione. Per quanto riguarda perseguire la verità, anche se avevi una certa volontà di farlo, non hai pagato un prezzo elevato e non hai guadagnato nulla. Al vaglio della prova finale, le parole di Dio non sono diventate la tua vita e resti ancora lo stesso vecchio Satana. Basi tutti i tuoi metodi con cui valutare le cose e agire su nozioni e fantasie umane e sull’indole corrotta di Satana. Sei ancora in totale contrasto con Dio e incompatibile con Lui. In tal caso, ti ritroverai inutile e Dio non ti vorrà più. Da quel momento in poi, non sarai più una Sua creatura. Che cosa miserevole! Pertanto, qualunque professione tu svolga, purché sia a norma di legge, è stata disposta e predestinata da Dio. Ma questo non significa che Egli ti appoggi o incoraggi a guadagnare di più oppure a salire alla ribalta nella carriera che hai intrapreso. Dio non lo approva e non te lo ha mai richiesto. Inoltre, Egli non userà mai la professione che svolgi per spingerti in direzione del mondo, per consegnarti a Satana o per permetterti di perseguire ostinatamente fama e profitto. Invece, attraverso la professione che svolgi, Dio ti permette di soddisfare il tuo bisogno di mangiare e stare al caldo, tutto qui. Inoltre, nelle Sue parole, Dio ti ha detto quali sono i tuoi doveri, qual è la tua missione, cosa dovresti perseguire e cosa dovresti vivere. Questi sono i valori che dovresti vivere e il cammino che dovresti percorrere durante la tua vita. Dopo che Dio ha parlato e tu hai capito ciò che ha detto, cosa dovresti fare? Se lavorare tre giorni alla settimana ti basta a soddisfare il tuo bisogno di mangiare e stare al caldo ma tu scegli comunque di lavorare anche gli altri giorni, allora non puoi svolgere il tuo dovere. Quando un dovere richiede la tua collaborazione, dici: “Sono al lavoro, non posso lasciare”, e quando qualcuno cerca di contattarti rispondi sempre di non avere tempo. Quando ne hai? Solo dopo le 20.00, quando sei esausto, stanco e svuotato, e possiedi la volontà ma non la forza. Lavori sei giorni alla settimana e ogni volta che qualcuno cerca di contattarti per telefono dici sempre di non avere tempo. Hai il tempo solo la domenica, e anche allora hai bisogno di dedicarlo alla famiglia e ai figli, alle faccende domestiche, a ricaricarti e a rilassarti un po’. Alcuni vanno addirittura in vacanza, dedicano un po’ di tempo allo svago, spendono soldi e fanno acquisti. C’è chi costruisce le proprie relazioni con i colleghi e crea connessioni con i capi e le alte sfere. Che tipo di fede è questa? Quella di un totale miscredente; che senso ha dedicarsi alle formalità? Non dire che credi in Dio; non hai alcun rapporto con i credenti in Dio. Non fai parte della chiesa; al massimo ne sei solo un amico. La casa di Dio ha bisogno di qualcuno che si occupi degli affari esterni e tu puoi magari accettare di dare una mano, ma il fatto è semplicemente che non dici di no. Non si sa se e quando riuscirai a svolgere il tuo incarico. E dopo che lo hai intrapreso chissà se sarai in grado di dedicarvi tutto il tuo tempo, il tuo cuore e la tua forza: sono tutte incognite. Chi può dire quando potresti essere troppo occupato con il lavoro, o quando partirai per un viaggio d’affari e sparirai senza lasciare traccia per due settimane o magari un mese, senza che nessuno sappia come contattarti. Questa non è più una fede autentica, ma una mera formalità. Nel caso di persone come queste, bisognerebbe togliere loro i libri delle parole di Dio, allontanarle e dire loro: “Se non riesci ad abbandonare il tuo lavoro, se non hai tempo per le riunioni e se non sei capace di svolgere il tuo dovere, la casa di Dio non ti costringerà a farlo. Separiamoci qui. Quando riuscirai ad accontentarti di avere solo cibo e vestiti, a rinunciare alle tue pretese di una vita di alta qualità e a dedicare più tempo all’assolvimento del tuo dovere, allora ti accetteremo formalmente e ti considereremo un membro della chiesa. Se non sei in grado di raggiungere questo risultato e ti limiti a farti vedere, a dare una mano e a costruire relazioni inconsistenti con i fratelli e le sorelle nel tempo libero, questo non conta come assolvimento del tuo dovere di essere creato, e di certo non può definirsi come credere formalmente in Dio”. Come chiamiamo persone come queste? (Amici della chiesa.) Amici della chiesa, buoni amici della chiesa. “Chi non è contro di noi, è per noi” (Marco 9:40). Ecco perché tali individui vengono definiti amici della chiesa. Chiamare qualcuno amico della chiesa indica che è ancora in fase di osservazione, non è ancora formalmente un credente in Dio né annoverato tra i membri della chiesa, e non è ancora considerato una persona che svolge un dovere; al massimo bisogna continuare a tenerlo sotto osservazione, poiché non è ancora chiaro se sia in grado o no di svolgere il suo dovere. Tuttavia alcuni, a causa delle restrizioni imposte loro dall’ambiente o dalle condizioni familiari, devono lavorare più giorni alla settimana per far fronte al loro sostentamento e mantenere i figli. Non porremo a costoro alcuna richiesta perentoria. Se riescono ad assolvere i loro doveri nel tempo che resta loro, allora contano come membri della casa di Dio, come individui formalmente credenti in Dio, perché hanno già soddisfatto la condizione fondamentale dell’accontentarsi di cibo e vestiti. Hanno difficoltà oggettive e, se impedisci loro di lavorare, tutta la loro famiglia sarà sprovvista di mezzi di sostentamento, e patirà il freddo e la fame. Se non permetti loro di lavorare, chi sosterrà la loro famiglia? Lo farai tu? Pertanto, i leader della chiesa, i supervisori e chiunque abbia a che fare con loro non sono giustificati nel chiedere loro di lasciare il lavoro e di trascurare le loro famiglie. Questo non andrebbe fatto. Sarebbe chiedere loro l’impossibile; andrebbero concessi loro i mezzi per vivere. Le persone non vivono nel vuoto, non sono macchine. Hanno bisogno di sopravvivere, di garantirsi un sostentamento. Come abbiamo detto prima, se hai dei figli e una famiglia, allora, in quanto pilastro o membro della famiglia, dovresti assumerti la responsabilità di mantenerla. Il principio per adempiere a questa responsabilità è procurare ai tuoi familiari cibo, abiti e un posto caldo, questo è il principio. Per alcune persone, questa è la condizione in cui si trovano e non possono farci nulla. Dopo aver adempiuto alle loro responsabilità nei confronti della famiglia, modificano i loro orari per svolgere il loro dovere. Questo è permesso e consentito dalla casa di Dio; non si può chiedere l’impossibile. Questo è un principio? (Sì.) Nessuno ha il diritto di pretendere che chi ha iniziato a credere in Dio da poco e non ha ancora messo radici lasci il lavoro, abbandoni la famiglia, divorzi, trascuri i figli o respinga i genitori. Nessuna di queste cose è necessaria. Ciò che le parole di Dio richiedono alle persone di seguire sono le verità principi, le quali includono diverse situazioni e condizioni. In base a queste diverse situazioni e condizioni, i requisiti e le valutazioni dovrebbero essere conformi alle verità principi; solo questo è accurato. Pertanto, in termini di carriera, è fondamentale accontentarsi di cibo e vestiti. Se non riesci ad aver chiaro questo punto, potresti perdere il tuo dovere e compromettere le tue possibilità di essere salvato.

Gli ultimi giorni sono inoltre un periodo peculiare. Da un lato, gli affari della chiesa sono impegnativi e complicati; dall’altro, a fronte di questo momento in cui il Vangelo del Regno di Dio si sta espandendo, sono necessarie più persone che dedichino il loro tempo e le loro energie, che contribuiscano con i loro sforzi e che adempiano ai loro doveri per soddisfare le esigenze dei vari progetti all’interno della casa di Dio. Pertanto, qualunque sia la tua occupazione, se oltre a soddisfare le tue esigenze di vita essenziali sei in grado di dedicare tempo ed energie a adempiere al tuo dovere nella casa di Dio, collaborando a vari progetti, allora agli occhi di Dio questo non è solo auspicabile, ma anche particolarmente prezioso. È degno di essere commemorato da Dio e, naturalmente, vale la pena che le persone investano e spendano così tanto. Questo perché, sebbene tu debba sacrificare gli agi della carne, ciò che ne guadagni è l’inestimabile vita delle parole di Dio, una vita eterna, un tesoro inestimabile che non può essere scambiato con nulla al mondo, né con denaro né con nessun’altra cosa. E questo tesoro inestimabile, ciò che guadagni investendo tempo ed energia e attraverso i tuoi sforzi e i tuoi perseguimenti, è un favore speciale, qualcosa che hai la fortuna di ricevere, non è così? Le parole di Dio e la verità diventano la vita di una persona: questo è un tesoro inestimabile in cambio del quale si dovrebbe offrire tutto. Quindi, in base al fatto che la tua occupazione ti permette di avere cibo e vestiti, se sei in grado di pagare il prezzo e di investire tempo ed energie nel perseguire la verità, se scegli questa strada, allora è una cosa buona che vale la pena celebrare. Non dovresti sentirti demoralizzato né confuso; dovresti avere la certezza di aver fatto la scelta giusta. Potrai aver perso l’opportunità di una promozione, di un aumento di stipendio e di un reddito più alto, di un maggior godimento nella vita della carne o di una vita agiata, ma avrai colto l’opportunità di essere salvato. Il fatto che tu abbia perso o abbandonato queste cose significa che la tua scelta ti ha portato speranza e vitalità nei confronti della salvezza. Non hai perso nulla. Al contrario, se dopo esserti garantito cibo e vestiti dedichi ulteriore tempo ed energia al lavoro, guadagni più soldi, acquisisci più piaceri materiali e la tua carne è soddisfatta, ma così facendo hai compromesso la tua speranza di salvezza, allora senza dubbio non è una cosa buona per te. Dovresti provare agitazione e ansia al riguardo; dovresti modificare il tuo lavoro o il tuo atteggiamento nei confronti della vita e delle esigenze relative alla qualità della vita fisica; dovresti abbandonare certi desideri, piani e programmi per la vita carnale che non sono in linea con la realtà. Dovresti pregare Dio, presentarti al Suo cospetto ed essere determinato a compiere il tuo dovere, dedicandoti mente e corpo ai vari compiti della casa di Dio, impegnandoti affinché in futuro, nel giorno in cui l’opera di Dio si concluderà, quando Egli esaminerà il lavoro di ogni tipo diverso di persona e valuterà la statura di tutte le varie categorie di individui, tu ne farai parte. Quando la grandiosa opera di Dio si concluderà, quando il Vangelo del Regno di Dio si sarà diffuso in tutto l’universo, quando questa scena gioiosa si svolgerà, vi avranno contribuito la tua fatica, il tuo impegno e il tuo sacrificio. Quando Dio riceverà la gloria, quando la Sua opera si sarà diffusa in tutto l’universo, quando tutti celebreranno il successo della Sua grandiosa opera, al verificarsi di quel momento di gioia, tu vi sarai connesso. Sarai tra coloro che prenderanno parte a quella gioia, non tra quelli che piangeranno e digrigneranno i denti, che si batteranno il petto e percuoteranno la schiena mentre tutti gli altri grideranno e salteranno per la gioia, non tra quelli che riceveranno una punizione severa, che saranno del tutto sdegnati ed eliminati da Dio. Naturalmente, cosa ancora migliore, quando la grandiosa opera di Dio sarà compiuta, tu possiederai le parole di Dio come vita. Sarai una persona che è stata salvata; non ti ribellerai più a Dio, non violerai più i principi, e sarai invece compatibile con Lui. Allo stesso tempo, gioirai anche di tutto ciò a cui hai rinunciato inizialmente: uno stipendio elevato, i piaceri della carne, un buon trattamento materiale, un ambiente di vita superiore, e l’apprezzamento, la promozione e l’elevazione da parte dei tuoi capi. Non rimpiangerai di non aver rinunciato a queste opportunità di promozione, o a queste opportunità di aumentare il tuo stipendio e accumulare ricchezza, o a queste possibilità di concederti uno stile di vita lussuoso. In breve, i requisiti e gli standard per la professione che si intraprende, i quali sono anche i principi di pratica a cui ci si dovrebbe attenere, sono tutti riassunti in questa espressione: “Accontentati di cibo e vestiti”. Perseguire la verità per ottenere la vita è ciò a cui le persone dovrebbero attenersi strettamente. Non dovrebbero abbandonare la verità e la retta via al fine di soddisfare i loro desideri e i loro piaceri carnali. Questo costituisce il secondo principio a cui ci si dovrebbe attenere per quanto riguarda la carriera.

In merito al tema dell’abbandonare la propria carriera, oggi abbiamo discusso di due principi. Li avete compresi? (Sì.) Una volta che avete chiari i principi, il passo successivo è valutare in base a essi come metterli in pratica. In definitiva, coloro che sanno sostenere questi principi sono quelli che seguono la via di Dio, mentre coloro che non ne sono capaci si allontanano dalla via di Dio. È così semplice. Se sei capace di sostenere i principi, acquisirai la verità; se non li sostieni, la perderai. L’acquisizione della verità fornisce speranza di salvezza, mentre la mancata acquisizione della verità porterà a perdere la speranza di salvezza; è così che stanno le cose. Bene, concludiamo qui la nostra condivisione di oggi. Arrivederci!

10 giugno 2023

Le citazioni bibliche sono tratte da

La Sacra Bibbia – Nuova Riveduta 2006 – versione standard

Copyright © 2008 Società Biblica di Ginevra.

Testo usato con permesso. Tutti i diritti riservati.

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