Non si può essere salvati dalla credenza nella religione o dalla partecipazione a cerimonie religiose (Parte 1)

La maggior parte delle persone tra voi è fuggita dalla religione e ha accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni. Vi nutrite quotidianamente delle parole che Dio pronuncia ai nostri giorni, partecipate al banchetto di nozze dell’Agnello, e avete posto le fondamenta sulla retta via. Vi spendete sinceramente per Dio e avete ottenuto la Sua approvazione. Ora, quale conoscenza e comprensione avete riguardo al concetto della fede in Dio? Qual è la differenza rispetto al modo in cui intendevate la fede in Dio all’interno della religione? In questo momento, capite veramente cosa sono nell’effettività la credenza nella religione e la fede in Dio? Esiste una differenza tra la credenza nella religione e la fede in Dio? In cosa risiede la differenza? Siete andati al fondo di queste domande? Che tipo di persona è il solito credente nella religione? Qual è il suo obiettivo? Come si può definire la credenza nella religione? La credenza nella religione è il riconoscimento dell’esistenza di un Dio, e i credenti nella religione apportano certe modifiche al loro comportamento: non picchiano e non prendono a male parole gli altri, non commettono cattive azioni che danneggiano le persone né svariati crimini e non infrangono la legge. La domenica vanno in chiesa. Questi sono i credenti nella religione. Ciò significa che comportarsi bene e partecipare spesso alle funzioni è la prova che qualcuno crede nella religione. Quando una persona crede nella religione riconosce che esiste un Dio e pensa che credere in Dio significhi essere una brava persona; che, fintanto che non pecca e non commette cattive azioni, quando morirà riuscirà ad andare in paradiso e avrà un buon esito. La sua fede le dà sostegno a livello spirituale. Pertanto, la credenza nella religione può anche essere definita come segue: credere nella religione significa riconoscere, nel proprio cuore, che esiste un Dio; credere che quando si morirà si potrà andare in paradiso; avere nel proprio cuore un pilastro spirituale; comportarsi un po’ in modo diverso, ed essere una brava persona. Tutto lì. Quanto all’esistenza o meno del Dio in cui queste persone credono, al fatto che sappia esprimere la verità, a ciò che chiede loro, non ne hanno idea. Deducono e immaginano tutto questo sulla base degli insegnamenti della Bibbia. Questa è credenza nella religione. La credenza nella religione è in primo luogo il perseguimento di cambiamenti comportamentali e di sostegno spirituale. Ma la strada che tali persone percorrono, la strada del perseguimento di benedizioni, non è cambiata. Le loro opinioni, nozioni e fantasie errate in merito alla fede in Dio non sono cambiate. Il fondamento della loro esistenza e gli obiettivi e la direzione che perseguono nella loro vita si basano sulle idee e sui punti di vista della cultura tradizionale e non sono minimamente cambiati. Questa è la condizione di tutti coloro che credono nella religione. Che cos’è dunque la fede in Dio? Qual è la definizione che Dio dà della fede in Dio? (Credere nella sovranità di Dio.) Credere nell’esistenza di Dio e nella Sua sovranità è fondamentale. Credere in Dio significa prestare attenzione alle parole di Dio, esistere, vivere, svolgere il proprio dovere e impegnarsi in tutte le attività della normale umanità come richiesto dalle parole di Dio. Ciò implica che credere in Dio vuol dire seguire Dio, fare ciò che Dio chiede, vivere come Egli chiede; credere in Dio è seguire la via di Dio. Gli obiettivi e la direzione di vita delle persone che credono in Dio non sono forse completamente diversi da quelli delle persone che credono nella religione? Cosa implica la fede in Dio? Implica il fatto che le persone siano in grado o meno di ascoltare le parole di Dio, accettare la verità, liberarsi dall’indole corrotta, abbandonare ogni cosa per seguire Dio ed essere leali nel loro dovere. Queste cose sono direttamente correlate alla possibilità che le persone ottengano o meno la salvezza. Ora sapete la definizione di fede in Dio; in che modo allora si dovrebbe praticare la fede in Dio? Cosa richiede Dio a chi crede in Lui? (Essere persone oneste, perseguire la verità, trasformare l’indole e conoscerLo.) Cosa richiede Dio in merito al comportamento esteriore delle persone? (Egli richiede che siano devote, non dissolute, e che vivano una normale umanità.) Le persone dovrebbero avere di base il decoro di un santo e vivere una normale umanità. Quindi, di cosa si deve essere in possesso per avere una normale umanità? Ciò si riferisce alle tante verità che un individuo deve mettere in pratica in quanto credente. Solo possedendo tutte queste verità realtà si ha una normale umanità. Se non si mette in pratica la verità, si crede in Dio? Se non si mette in pratica la verità, quali sono le conseguenze? Come si dovrebbe credere in Dio al fine di ottenere la salvezza, e sottomettersi a Lui e adorarLo? Sono tutte cose che riguardano la messa in pratica delle parole di Dio e di molte verità. Pertanto, si deve credere in Dio secondo le parole di Dio e le Sue richieste, e si deve praticare secondo le Sue richieste; solo questa è vera fede in Dio. Questo va alla radice della questione. Mettere in pratica la verità, seguire le parole di Dio e vivere secondo le parole di Dio: questa è la giusta via della vita umana; la fede in Dio è correlata al cammino della vita umana. La fede in Dio è in correlazione con moltissime verità, che i seguaci di Dio devono comprendere. Come potrebbero seguire Dio se non comprendessero e non accettassero la verità? Le persone che credono nella religione non fanno altro che riconoscere l’esistenza di un Dio e confidare nell’esistenza di un Dio, ma non comprendono queste verità né le accettano, quindi le persone che credono nella religione non sono seguaci di Dio. Per credere nella religione basta comportarsi bene esteriormente, essere misurati e rispettosi delle regole, e avere sostegno spirituale. Se uno si comporta bene e ha un pilastro e sostegno per il suo spirito, il suo cammino nella vita cambia? (No.) Alcune persone dicono che la credenza nella religione e la fede in Dio sono la stessa cosa. Allora, queste persone seguono Dio? Credono in Dio conformemente alle Sue richieste? Hanno accettato la verità? Se non fanno nulla di tutto ciò, non sono credenti in Dio né Suoi seguaci. Il modo più ovvio in cui la credenza nella religione si manifesta in un individuo è una mancanza di accettazione dell’opera che Dio svolge attualmente e della verità che Egli esprime. Questo è il tratto distintivo di coloro che credono nella religione; essi non sono affatto seguaci di Dio. La credenza nella religione non è altro che il perseguimento di un cambiamento comportamentale e di un sostegno spirituale; non implica alcuna verità. Pertanto, i credenti nella religione non vedranno cambiare la loro indole di vita, non praticheranno la verità né saranno in grado di ascoltare le parole di Dio e di sottomettersi a Lui. Di conseguenza, non avranno neanche una vera conoscenza di Dio. Una persona che crede nella religione, nonostante si comporti bene, nonostante riconosca fermamente Dio, e nonostante la sua teoria della fede in Lui sia elevata, non segue Dio. Chi segue, allora? Segue ancora Satana. Qual è la base per ciò che vive, persegue e brama, e mette in pratica? Da cosa dipende la sua esistenza? Certamente non dalla verità insita nelle parole di Dio. Continua a vivere secondo l’indole corrotta di Satana, comportandosi conformemente alla logica e alla filosofia di Satana. Tutte le cose che dice sono bugie, senza neanche un po’ di verità. La sua indole satanica non ha subito alcun cambiamento, ed è ancora Satana che quella persona segue. La sua visione della vita, i suoi valori, il suo modo di interagire con il mondo e i suoi principi di condotta sono tutti rivelazioni della natura di Satana. Solo il suo comportamento esteriore è leggermente cambiato, ma il suo percorso di vita, il suo modo di esistere e il suo punto di vista sulle cose non sono cambiati affatto. Se qualcuno è un vero credente in Dio, cosa potrà cambiare in lui nel corso di qualche anno? (Cambieranno la sua visione della vita e i suoi valori.) Cambierà il fondamento vero e proprio dell’esistenza di quella persona. Se cambierà il fondamento della sua esistenza, su cosa si baserà la sua vita? (La sua vita si baserà sulle parole di Dio e sulla verità.) Quindi, ora state vivendo ogni giorno conformemente alle parole di Dio in ciò che dite e fate? Tu non menti più, per esempio: perché? In base a cosa non lo fai? (Alla richiesta di Dio di essere una persona onesta.) Quando smetti di mentire e di indulgere nell’inganno, ti basi sulle parole di Dio, sulla richiesta di essere una persona onesta e sulla verità. E il cammino che a quel punto percorri nella vita, non è diverso?

Ora, per riassumere: cos’è la credenza nella religione? Cos’è la fede in Dio? Quali sono le differenze principali tra le due? Credere nella religione è avere le convinzioni di una religione, seguirne le regole, seguire altre persone e Satana, e vivere sotto il potere di Satana. Avere fede in Dio è accettare le Sue parole, accettare la verità, sottomettersi alla Sua opera e svolgere il proprio dovere conformemente alle verità principi. Ecco cosa significa seguire Dio. Queste sono le differenze principali tra la credenza nella religione e la fede in Dio. Nel svolgere i vostri doveri nella casa di Dio, alcuni di voi accettano la verità e cambiano un po’, mentre altri non accettano la verità e non cambiano. Dunque, sapete distinguere fra quei due tipi di persone, quelle che credono nella religione e quelle che hanno fede in Dio? È fondamentale guardare se una persona persegue la verità e quale cammino ha scelto di percorrere. Se persegui un buon comportamento, il sostegno spirituale e l’aderenza alle regole, e se sei in cerca del profitto personale in ciò che persegui, senza perseguire affatto la verità, ma solo l’aspetto esteriore di una persona perbene, una che è in possesso di qualche buon comportamento ma non della verità realtà, quanto, in effetti, può essere perbene uno come te? L’indole corrotta di un individuo del genere e la sua natura essenza non sono affatto cambiate. Costui può anche parlare bene, ma quando affronta le prove non sa rimanere saldo. Può persino lamentarsi di Dio e tradirLo. Così sono i credenti nella religione. Coloro che hanno fede in Dio sanno accettare tutte le verità che Egli esprime. Sanno riflettere e conoscersi in base alla verità, pentirsi in modo sincero, e in sostanza praticare la verità, sottomettersi a Dio e vivere secondo le parole di Dio. Quando affrontano prove e tribolazioni, sanno rimanere saldi, rendono testimonianze meravigliose e seguono Dio lealmente fino alla fine. Così sono i veri credenti in Dio. Questa è la differenza fra coloro che credono nella religione e coloro che hanno fede in Dio.

Tra voi c’è qualcuno che nel cuore crede soltanto in un Dio vago in cielo, pur avendo sempre nozioni sul Dio incarnato? Se c’è davvero, è un credente nella religione. I credenti nella religione in cuor loro non riconoscono il Dio incarnato, e anche se lo fanno, hanno sempre nozioni su di Lui e non sono mai in grado di sottomettersi. Non è così? Parlando in senso stretto, tali persone non sono credenti in Dio. Sebbene possano affermare di credere in Dio, in realtà non sono molto diverse dai credenti nella religione. In cuor loro, tutto ciò in cui credono è un Dio vago; si tratta di persone che si attengono alle nozioni e alle regole della religione. Quindi, posto un individuo che non persegue la verità, che si concentra solo sulla buona condotta e sull’aderenza alle regole, che non pratica la verità e la cui indole non cambia minimamente, ciò che fa tale individuo è credere nella religione. Quale caratteristica distingue coloro che credono nella religione? (Si concentrano solo sulle pratiche esteriori e sul far vedere che si comportano bene.) Quali sono i principi e le basi delle loro azioni? (Le filosofie sataniche per le interazioni mondane.) Quali sono le filosofie sataniche per le interazioni mondane e i tipi di indole satanica corrotta? Disonestà e falsità; essere una legge per sé stessi; arroganza e presunzione; avere l’ultima parola in tutte le cose; mai cercare la verità o condividere con i fratelli e le sorelle; e quando si agisce, pensare sempre ai propri interessi, al proprio orgoglio e prestigio: tutto questo è agire basandosi su un’indole satanica. È seguire Satana. Se si crede in Dio ma non si dà ascolto alle Sue parole, se non si accoglie la verità e non ci si sottomette alle Sue disposizioni e orchestrazioni; se ci si limita a esibire certi buoni comportamenti ma si è incapaci di ribellarsi alla carne e non si abbandona nulla del proprio orgoglio e dei propri interessi; se, pur svolgendo in apparenza il proprio dovere, si continua a vivere secondo la propria indole satanica senza abbandonare o cambiare minimamente le proprie filosofie sataniche e i propri modi di vivere satanici, come si può allora avere fede in Dio? Questa è credenza nella religione. Simili persone rinunciano a qualcosa e si spendono in maniera superficiale, ma, guardando il cammino che percorrono e l’origine e il punto di partenza di tutto ciò che fanno, non basano quelle cose sulle parole di Dio o sulla verità; invece, tali persone continuano ad agire secondo le proprie nozioni e fantasie, e i propri presupposti soggettivi, e i propri desideri e le proprie ambizioni. Le filosofie e l’indole di Satana continuano a servire come base della loro esistenza e delle loro azioni. In questioni in cui non capiscono la verità, non la ricercano; in questioni in cui capiscono la verità, non la mettono in pratica, non onorano Dio come grande, non hanno a cuore la verità. Sebbene in teoria e a parole credano in Dio e Lo riconoscano, e sebbene possano apparire in grado di svolgere un dovere e seguire Dio, vivono ogni cosa che dicono e che fanno secondo la loro indole satanica. Le cose che dicono e che fanno sono tutte rivelazioni di un’indole corrotta. Non li vedrai mettere in pratica o sperimentare le parole di Dio, ancor meno manifestare la loro ricerca della verità e la loro sottomissione alla verità in tutte le cose. Nelle loro azioni, pongono i propri interessi per primi, e soddisfano i propri desideri e intenti per primi. Sono forse persone che seguono Dio? (No.) E coloro che non seguono Dio apportano una trasformazione alla propria indole? (No.) E se non riescono a trasformare la loro indole, non sono forse patetici? Hanno udito e compreso le parole di Dio, ma quando fanno le cose, i loro desideri sono semplicemente troppo forti; questi individui sono incapaci di praticare conformemente alle parole di Dio o alla verità, tanto meno secondo i principi. Dopo vari anni che credono in Dio, sembrano molto più disponibili e molto più garbati. Hanno tanti buoni comportamenti, e la loro vita spirituale sembra alquanto normale. Non hanno grosse difficoltà a interagire con gli altri e svolgono alcuni doveri con una certa efficacia. Ma hanno un problema, ed è il più grave di tutti. Dove risiede questo problema? Nella loro mente. Pur essendo credenti da tanti anni, non hanno stabilito un normale rapporto con Dio; qualunque cosa facciano o accada loro, innanzitutto pensano: “Cosa voglio fare? Cosa sarebbe nel mio interesse, e cosa no? Cosa potrebbe accadere se facessi questo e quest’altro?” Le loro prime considerazioni sono queste. Non considerano minimamente quale tipo di pratica glorificherebbe Dio, Gli renderebbe testimonianza o soddisferebbe la Sua volontà, né pregano per cercare quali sono le richieste di Dio e cosa dicono le Sue parole. Non prestano mai attenzione a qual è la volontà di Dio o a quali sono le Sue richieste, né a come si deve praticare al fine di soddisfarLo. Se anche a volte pregano davanti a Dio e condividono con Lui, stanno solo parlando a sé stessi, e non cercando la verità in modo sincero. Quando pregano Dio e leggono le Sue parole, non le collegano alle questioni in cui si imbattono nella vita reale. Quindi, nell’ambiente predisposto da Dio, come trattano la Sua sovranità, le Sue disposizioni e orchestrazioni? Quando si trovano di fronte a cose che non soddisfano i loro desideri, le evitano e in cuor loro vi oppongono resistenza. Quando si trovano di fronte a cose che causano una perdita per i loro interessi o che ne impediscono la soddisfazione, tentano con ogni mezzo di trovare una via di uscita, sforzandosi di massimizzare i loro vantaggi e battendosi per evitare qualsiasi perdita. Non cercano di soddisfare la volontà di Dio, ma solo i loro desideri. Questa è fede in Dio? Queste persone hanno un rapporto con Dio? No, non ce l’hanno. Vivono in modo meschino, indecente, intransigente e ignobile. Non solo non hanno un rapporto con Dio, ma si oppongono anche alla sovranità e alle disposizioni di Dio in ogni occasione. Dicono spesso: “Possa Dio detenere la sovranità e governare su tutto nella mia vita. Sono disposto a lasciare che Dio salga al trono e regni e domini nel mio cuore. Sono disposto a sottomettermi alle disposizioni e alle orchestrazioni di Dio”. Tuttavia, quando le cose che si trovano di fronte danneggiano i loro interessi, non riescono a sottomettersi. Invece di cercare la verità in un ambiente predisposto da Dio, cercano di voltarsi e fuggire da quell’ambiente. Non vogliono sottomettersi alle disposizioni e alle orchestrazioni di Dio, ma fare le cose conformemente alla loro volontà, solo finché i loro interessi non subiscono danni. Trascurano completamente la volontà di Dio, curandosi solo dei loro interessi, delle loro circostanze e dei loro stati d’animo e sentimenti. Questo è credere in Dio? (No.) Cos’è Dio per loro, nel loro cuore? Non è una sorta di leggenda? Non è una sorta di sostegno spirituale? Dio è un estraneo e uno sconosciuto per loro. Quando tutto va bene, Dio è il loro Sovrano; per loro, Egli è tutto. Ma se ciò che Dio fa non porta loro un profitto, o causa danni ai loro interessi o alla loro dignità, facendo sì che essi vengano potati o sottoposti a prove e a sofferenze, come reagiranno? Fuggiranno, opporranno resistenza, si rifiuteranno e addirittura si lamenteranno. Alcune persone magari non lo dicono ad alta voce, ma provano dolore, disagio e negatività nel cuore. Cosa significa essere negativi? Significa non accettare la verità nel proprio cuore, opporsi e ribellarsi sempre a Dio. Alcune persone non accettano le prove e l’affinamento, pensando che non sia giusto da parte di Dio fare cose del genere. Quando affrontano le avversità dell’arresto e della persecuzione da parte del gran dragone rosso, alcune persone si lamentano fra sé e sé che Dio è ingiusto nei loro confronti. Cosa pensate di questa mentalità? Se riescono a dare voce così apertamente alle loro lamentele contro Dio quando Egli fa qualcosa che le fa soffrire, Egli può ancora essere il Dio in cui credono? Se sono incapaci di sottomettersi, allora Egli non è il loro Dio, e quindi osano opporsi a Lui. Vorrebbero che esistesse un altro Dio a parte Dio, e pensano: “Solo se Egli concretizzasse qualsiasi mio pensiero e azione, esattamente in base alle mie preferenze, solo allora Egli sarebbe Dio; solo questa sarebbe la Sua disposizione e orchestrazione. Se Dio non asseconda la mia volontà, e agisce sempre in modo contrario rispetto alle mie preferenze e alle mie fantasie, allora non posso sottomettermi a Lui, ed Egli non è il mio Dio. Se è Dio, dovrebbe accontentare le persone. Poiché le persone sono la luce degli occhi di Dio, Dio dovrebbe fare di tutto per proteggerle e custodirle. Come potrebbe lasciare che subiscano avversità, prove e battute d’arresto?” Questo non è forse l’atteggiamento che la maggior parte delle persone ha verso Dio nel proprio cuore? Sì, è proprio così. Per la maggior parte delle persone, quando non ci sono problemi, quando tutto procede agevolmente, Dio è potente, giusto e amorevole. Quando Dio le mette alla prova, le sottopone a potatura, le castiga e le disciplina, quando chiede loro di accantonare i propri interessi, di ribellarsi alla carne e di mettere in pratica la verità, quando Dio opera su di loro e dispone e regna sul loro destino e sulla loro vita, la loro disobbedienza emerge, e allora c’è una divisione fra loro e Dio, che crea un conflitto e un divario fra loro e Dio. In momenti del genere, nel loro cuore, Dio non è minimamente amorevole; non è affatto potente, poiché ciò che fa non esaudisce i loro desideri. Dio le rende tristi; le turba; suscita in loro dolore e sofferenza; le fa sentire a disagio. Perciò non si sottomettono affatto a Dio, anzi si ribellano a Lui e Lo evitano. Così facendo, mettono forse in pratica la verità? Seguono la via di Dio? Seguono Dio? No. Per quanto numerose siano le tue nozioni e fantasie riguardo all’opera di Dio e per quanto tu abbia in precedenza agito secondo la tua volontà e ti sia ribellato a Dio, se veramente persegui la verità e accetti il giudizio e il castigo delle parole di Dio e di essere potato per loro tramite; se, in tutto ciò che Egli dispone, sei in grado di seguire la via di Dio, di prestare attenzione alle Sue parole, di imparare a sondare la Sua volontà, di praticare secondo le Sue parole e la Sua intenzione, e sai sottometterti per mezzo della ricerca; e se sai rinunciare alla tua volontà, ai tuoi desideri, alle tue considerazioni e intenzioni e non metterti in conflitto con Dio, allora stai seguendo Dio. Puoi anche dire di seguire Dio, ma se fai tutto secondo la tua volontà, con i tuoi scopi e i tuoi progetti, senza lasciare che decida Dio, Egli è ancora il tuo Dio? No, non Lo è. Se non è il tuo Dio, allora, quando dici di seguire Dio, non sono forse parole vacue? Simili parole non sono forse un tentativo di ingannare gli altri? Puoi anche dire di seguire Dio, ma se le tue azioni e i tuoi atti, il tuo modo di vedere la vita e i tuoi valori, e l’atteggiamento e i principi con cui affronti e gestisci le questioni provengono tutti da Satana: se fai le cose in tutto e per tutto secondo le leggi e la logica di Satana, sei un seguace di Dio? (No.) Vedi, quando il Signore Gesù informò i Suoi discepoli che avrebbe patito molte avversità, che sarebbe stato ucciso e sarebbe risorto il terzo giorno, Pietro Gli disse: “Dio non voglia, Signore! Questo non Ti avverrà mai” (Matteo 16:22). Come rispose il Signore Gesù a Pietro? (“Vattene via da Me, Satana!” (Matteo 16:23).) Come definì il Signore Gesù ciò che Pietro aveva fatto allora? (L’opera di Satana.) Perché disse che era l’opera di Satana? Pietro è Satana? Pietro non aveva capito il significato delle azioni del Signore Gesù, né aveva riconosciuto la Sua identità. Pertanto, era diventato un portavoce di Satana: parlava in sua vece, cercando di impedire al Signore Gesù di seguire la volontà di Dio. Dal punto di vista di Dio, Pietro era diventato un portavoce di Satana. Se una persona solo all’apparenza esteriore ha abbandonato tutto e ha svolto il proprio dovere, se sembra seguire Dio, ma tutti i suoi pensieri e tutte le sue azioni sono conformi alla logica e alla filosofia di Satana, è davvero una seguace di Dio? (No.) Non lo è perché si ribella di continuo a Dio, non mette in pratica la verità e non si sottomette a Dio. Allora perché crede in Dio? Cosa desidera ottenere veramente? Difficile immaginarlo. È un’autentica credente in Dio? No: per dirla con modi più garbati, è una credente nella religione. Può anche dichiarare di aver fede in Dio, ma Dio non la riconosce. Dio riterrà individui del genere dei malfattori e non li salverà.

In questa umanità malvagia e corrotta, coloro che credono nella religione sono individui che riconoscono l’esistenza di Dio e desiderano essere brave persone, avere una buona condotta ed evitare di compiere cattive azioni. Hanno paura della punizione se indulgono in troppe malefatte, e di andare all’inferno ed essere condannati alla punizione eterna. Pensano che essere una brava persona porti alla pace. Come si dice tra i non credenti: “Le brave persone vivono tranquille”. Influenzati da tale convinzione e contaminati da simili correnti di pensiero, ritengono che la loro credenza nella religione sia una cosa buona; pensano di essere migliori di coloro che non credono né hanno sostegno spirituale e tanto meno dei limiti. Coloro che non credono fanno tutto ciò che vogliono, e sono capaci di commettere ogni malvagità al fine di raggiungere i loro scopi. Queste persone non hanno una destinazione di cui parlare, e il loro esito dopo la morte sarà l’inferno. Coloro che credono nella religione pensano anche: “I non credenti non credono nel ciclo di vita e morte o che vi sia una punizione per aver compiuto il male, non credono che i malfattori andranno all’inferno e saranno puniti. Non credono nella sovranità di Dio su ogni cosa. Ma noi che crediamo nella religione siamo benedetti da Dio e avremo la vita eterna dopo la morte”. Si considerano persone nobili, distinte dal resto dell’umanità in quanto sante. Sebbene i loro comportamenti e modelli di pensiero possano subire dei cambiamenti, tali persone non accettano la verità. Ecco cosa significa credere nella religione. Come si fa a passare dal credere nella religione al credere in Dio? Non è una questione semplice. Coloro che sono appena approdati alla fede in Dio non capiscono alcuna verità. Sanno solo che credere nella religione è un bene, che significa essere una brava persona. Non sanno fare alcuna distinzione fra credere nella religione e credere in Dio. Pertanto, per passare dal primo al secondo credo bisogna attraversare una fase che dura fino a quando si comprendono alcune verità, cosa che permette un qualche discernimento. Se, dopo cinque o sei anni che credi in Dio, o addirittura sette o otto anni, vivi ancora secondo la tua indole satanica, e segui ancora Satana, non accetti affatto la verità, non riesci a mettere in pratica nemmeno la verità che capisci, rifiuti l’opera di Dio, e rifiuti di accettare la potatura, il giudizio e il castigo da parte Sua, oltre che la Sua sovranità e le Sue disposizioni, allora la tua fede in Dio ha perso significato e valore. Il modo più semplice per descrivere la fede in Dio è confidare nell’esistenza di Dio e, su questa base, seguirLo, sottomettersi a Lui, accettare la Sua sovranità, le Sue orchestrazioni e disposizioni, prestare attenzione alle Sue parole, vivere secondo le Sue parole, fare tutto secondo le Sue parole, essere un vero essere creato, temere Dio ed evitare il male; solo questa è la vera fede in Dio. Ecco ciò che significa seguire Dio. Se dici di seguire Dio, ma nel tuo cuore non accetti le parole di Dio, e mantieni in merito un atteggiamento dubbioso, e non accetti la Sua sovranità, le sue orchestrazioni e disposizioni, e hai sempre nozioni e fraintendimenti riguardo a ciò che Egli fa e te ne lamenti, sempre insoddisfatto; e se valuti e affronti sempre ciò che Egli fa con le tue nozioni e fantasie; e se conservi sempre i tuoi pensieri e il tuo modo di intendere, tutto questo causerà problemi. Questo non è sperimentare l’opera di Dio e non è alcun modo di seguirLo veramente. Non è fede in Dio.

Le citazioni bibliche sono tratte da

La Sacra Bibbia – Nuova Riveduta 2006 – versione standard

Copyright © 2008 Società Biblica di Ginevra.

Testo usato con permesso. Tutti i diritti riservati.

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