La parola di Dio - Pratica (4)
Le citazioni bibliche sono tratte daLa Sacra Bibbia – Nuova Riveduta 2006 – versione standardCopyright © 2008 Società Biblica di...
Diamo il benvenuto a chi ricerca la manifestazione di Dio!
In questo momento, tutti voi state svolgendo il vostro dovere con una certa energia e siete in grado di gestire un po’ di sofferenza; quindi, riguardo all’ingresso nella vita, avete un cammino da seguire? Acquisite nuova illuminazione o percepite nuova luce? L’ingresso nella vita è una questione cruciale per chi crede in Dio, come lo è svolgere il proprio dovere; tuttavia, in che modo si riesce a svolgere bene il proprio dovere, a essere all’altezza di uno standard accettabile, a fare il proprio dovere lealmente? (Perseguendo la verità.) Esatto, dovete perseguire la verità. Qual è la via per perseguirla? Dovete leggere più parole di Dio; solo le parole di Dio sono la verità. Dovete mettere in pratica le Sue parole e sperimentarle più spesso per ottenere la verità, e soltanto allora potrete comprendere la verità. Quindi, per comprendere la verità, non dovete forse sforzarvi di avvicinarvi alle parole di Dio? Alcuni dicono: “In questi anni ho creduto in Dio, ho letto diverse parole di Dio e ho compreso davvero parte della verità, ma quando mi accadono cose insolite non riesco a trovare il cammino e non so come mettere in pratica la verità; come posso non fare uso di ciò che capisco e di cui parlo? In questa circostanza, mi rendo conto che tutto ciò che conosco sono parole e dottrine e che non so come mettere in pratica la verità quando mi accade qualcosa. Sono davvero misero e patetico”. Alcuni sono soliti emettere un incessante fiume di parole quando fanno condivisione, e sono persino capaci di recitare a memoria alcune parole di Dio, perciò credono di comprendere la verità, di essere spirituali e di possedere un po’ della verità realtà; tuttavia, quando un giorno accadrà loro qualcosa che non è in linea con i loro desideri, inizieranno a nutrire nozioni su Dio. Talvolta, potranno persino lamentarsi di Lui. La loro indole corrotta verrà rivelata e, per quanto preghino, non saranno in grado di risolvere i loro problemi. Quando altri fanno condivisione con loro sulla verità, ribattono: “Io comprendo questa dottrina meglio di te. Quanto alla comprensione della verità, la comprendo più di te. Quanto alla predica della dottrina, so parlare meglio di te. Quanto all’ascolto dei sermoni, ne ho ascoltati più di te. Quanto a metterci impegno, ce ne metto più di te. Quanto a credere in Dio, credo da più tempo di te. Non cercare di darmi lezioni; io capisco tutto”. Pensano di capire tutto, ma quando entrano in gioco le loro ambizioni e i loro desideri, la loro indole corrotta prende il sopravvento e non sanno cosa fare. Le dottrine spirituali sulle quali di solito pontificano non sono in grado di risolvere le loro difficoltà. La loro statura è realmente elevata o è scarsa? Sono convinti di comprendere la verità, allora perché non riescono a risolvere le difficoltà che stanno vivendo? Che cosa succede qui? Voi non v’imbattete spesso in questo genere di problemi? È una difficoltà comune che i credenti incontrano quando si tratta dell’accesso alla vita, ed è la maggiore difficoltà dell’uomo. Prima che ti succeda qualcosa, potresti pensare di aver fede in Dio già da un pezzo, di possedere una certa statura e un fondamento, e di essere in grado, quando accade qualcosa agli altri, di capirli a fondo almeno un po’. Sei anche capace di soffrire parecchio mentre svolgi il tuo dovere, sai pagare un prezzo cospicuo e superare molte delle tue difficoltà, come infermità fisica, difetti e inadeguatezze; tuttavia, la questione più difficile da risolvere è quella dei vari tipi di indole corrotta che spesso le persone rivelano. “Indole corrotta” è un’espressione con cui la gente ha familiarità, ma non a tutti è chiaro cosa sia esattamente, quali rivelazioni la contraddistinguano e quali pensieri e azioni ne siano il prodotto. Se le persone non capiscono o non comprendono cosa sia un’indole corrotta, o quali azioni la rivelino, allora qualcuno non potrebbe forse pensare che, anche se vive secondo un’indole corrotta, sta praticando la verità fintanto che non commette peccato? Voi vi trovate in questo stato? (Sì.) Se non cogli o non comprendi affatto cosa sia un’indole corrotta, allora sei in grado di conoscere te stesso? Sei in grado di comprendere la tua natura corrotta? Certamente no. Se non sai cosa sia un’indole corrotta, allora puoi forse sapere come si fa a mettere in pratica la verità, quali azioni sono giuste e quali sbagliate? Certamente no. Quindi le persone che non conoscono sé stesse non avranno accesso alla vita.
Il cammino che conduce all’accesso alla vita tocca molti stati. Probabilmente conoscete tutti questa parola, “stato”, ma a cosa si riferisce? Che comprensione ne avete? (Uno stato consiste nell’insieme di opinioni e pensieri che si manifestano in una persona quando le accade qualcosa; esso può influenzare e avere il sopravvento sui discorsi, sulla condotta e sulle scelte di questa persona. Tutte queste cose costituiscono uno stato.) Ci siamo vicini. Chi altro vuole dire qualcosa? (Uno stato è quando una persona vive in una condizione negativa e del tutto anormale perché è dominata da un’indole corrotta di qualche tipo, in un determinato periodo di tempo o nell’ambito di una determinata questione: per esempio, quando la persona viene potata in modo severo o quando si trova davanti a delle difficoltà.) (Di recente, dopo aver ottenuto dei risultati nel mio dovere, ero in uno stato di autocompiacimento e soddisfazione di me. Pensavo di essere cambiata, di possedere la verità realtà, e che sarei stata certamente approvata da Dio; in realtà, in base ai requisiti di Dio, ne ero ancora ben lungi. Soltanto adesso capisco che il mio era una sorta di stato arrogante e presuntuoso.) Gli stati di cui avete parlato sono tutti negativi; esistono, dunque, stati corretti e positivi? (Sì. Per esempio, quando desidero soddisfare Dio con tutte le mie forze, riesco a ribellarmi alla carne e a mettere in pratica la verità: questo tipo di stato è positivo.) Fin qui, avete solo descritto alcuni stati senza realmente definire cosa sia uno stato. Ora, quindi, riassumiamo che cos’è davvero uno stato in base a ciò che avete detto. A cosa si riferisce effettivamente il termine “stato”? È un tipo di opinione che le persone hanno o una condizione in cui si trovano quando accade loro qualcosa, insieme ai pensieri, agli stati d’animo e ai punti di vista che vengono provocati da tale condizione. Per esempio, quando vieni potato nell’assolvimento del tuo dovere, ti sentirai infelice e sarai in uno stato negativo. In questa circostanza, le opinioni e gli atteggiamenti che riveli, come anche i tuoi punti di vista, sono alcuni dei dettagli pertinenti al tuo stato. Ciò non riguarda forse quel che sperimentate di solito? (Sì.) È qualcosa che ha a che fare con la vita delle persone, qualcosa con cui tutti possono relazionarsi – che tutti possono sentire, sperimentare e con cui possono entrare in contatto – ogni giorno nella loro vita quotidiana. Quindi cosa ne pensate: quando una persona si trova in uno stato negativo, quali cose manifesta? (Fraintendimento, elusione, giudizi di sé e rinuncia totale dopo qualsiasi battuta d’arresto; nei casi gravi, qualcuno potrebbe persino sottrarsi del tutto alle proprie responsabilità.) Nei casi gravi, quando ci si vuole sottrarre alle proprie responsabilità, si tratta di un atteggiamento o di un punto di vista? O è qualcos’altro? (È un tipo di condizione e di stato d’animo.) Si tratta più che altro di una condizione e di uno stato d’animo. In questa circostanza, che atteggiamento hanno le persone nell’assolvimento del loro dovere? (Sono negative e battono la fiacca, non hanno motivazione e si limitano a sbrigarsela.) Questo riguarda il vero stato delle cose. Dire che “non hanno motivazione” non ha senso; devi illustrare il vero stato delle cose. Quando le persone svolgono il proprio dovere senza motivazione, cosa pensano in cuor loro? Qual è l’indole corrotta che rivelano in questa circostanza? (Sono superficiali nel loro dovere; fanno le cose con scarso entusiasmo.) Questa non è un’indole, bensì una definizione che si applica a te dopo che hai agito; è un modo di agire. Ma, per quanto riguarda ciò che ti ha spinto a essere superficiale, non devi forse scavare più a fondo? Se scavi abbastanza in profondità, scoprirai la tua indole corrotta. Essere superficiale è una rivelazione di indole corrotta. Il modo in cui pensi in cuor tuo può indurti a essere superficiale mentre svolgi il tuo dovere e a essere meno energico di prima. Questo tuo pensiero è un’indole corrotta, e ciò che l’ha indotto è la tua natura. Alcune persone che vengono potate mentre svolgono il loro dovere dicono: “Quanto posso fare davvero, con le mie capacità limitate? Non ho molta comprensione, quindi se voglio svolgere bene questo lavoro, non dovrò forse imparare strada facendo? Sarà facile per me? Dio, semplicemente, non capisce le persone: non pretende forse l’impossibile? Che lo faccia pure qualcun altro che ne capisce più di me. Io posso farlo soltanto in questo modo, non sono in grado di fare altro”. La gente dice e pensa regolarmente queste cose, non è così? (Sì.) Tutti possono ammetterlo. Nessuno è perfetto e nessuno è un angelo; le persone non vivono nel vuoto. Tutti hanno questi pensieri e queste rivelazioni di corruzione. Tutti sono capaci di rivelare queste cose e di vivere spesso questi stati, e non lo fanno di loro spontanea volontà; non possono fare a meno di pensare così. Prima che accada loro qualcosa, hanno uno stato abbastanza normale, ma la situazione cambia quando accade loro qualcosa: uno stato negativo si rivela in modo naturale e con grande facilità, senza ostacoli o restrizioni, e senza istigazione o incitamento da parte di altri; fintanto che ciò in cui s’imbattono non è in linea con la loro volontà, questa indole corrotta viene rivelata sempre e ovunque. Perché può essere rivelata sempre e ovunque? Questa è la prova che ognuno ha dentro di sé questo tipo di indole e di natura corrotte. L’indole corrotta non è imposta né instillata da altri, né tantomeno viene insegnata, istigata o incoraggiata da altri; piuttosto, sono le persone stesse a esserne in possesso. Se non eliminano quest’indole corrotta, allora non possono vivere stati corretti e positivi. Perché quest’indole corrotta viene spesso rivelata? In realtà, vi siete già tutti resi conto che questi stati sono sbagliati e anormali, e che devono essere cambiati; finora, non vi siete ancora liberati di quest’indole corrotta né avete rinunciato a quelle opinioni e a quei pensieri errati, e il vostro stato non ha ancora subito alcun cambiamento significativo. Dopo dieci o vent’anni, non siete ancora cambiati in alcun modo e, quando rivelate corruzione, vi trovate nello stesso stato di prima, senza una diminuzione significativa; qual è, dunque, il problema? Cosa dimostra questo? Dopo tutti questi anni, la maggior parte di voi non ha avuto alcuna crescita; comprendete solo alcune parole e dottrine, ma non sapete mettere in pratica la verità né fornire una testimonianza esperienziale; questo perché in tutti questi anni non avete perseguito la verità e la vostra indole corrotta è rimasta sostanzialmente immutata. Ciò dimostra che la vostra esperienza di vita è troppo superficiale, non ha profondità; si può dire con certezza che la vostra attuale statura è troppo scarsa e che non possedete alcuna verità realtà. Siete in grado di accettare ciò che ho detto? Chi possiede un po’ di esperienza pratica dovrebbe riuscire a comprendere le Mie parole, ma chi non comprende la verità e non sa ancora cosa sia l’ingresso nella vita potrebbe non capirne il significato. Perché vi ho appena chiesto che cos’è uno stato? Se non capite cosa sia uno stato, allora non capirete affatto quello che sto dicendo; vi limiterete ad ascoltare le parole, trattandole come se fossero corrette. Se è così che la vedete, vuol dire che non avete esperienza e non capite le parole di Dio. Se le persone vogliono entrare nella verità realtà, avere un autentico ingresso nella vita, devono comprendere parecchi stati; devono capire e far fronte ai propri problemi e sapere in che tipo di stato si trovano nella loro vita reale, se è uno stato giusto o sbagliato, che tipo di indole corrotta rivelano le persone quando si trovano nello stato sbagliato e qual è l’essenza di questa indole corrotta: devono comprendere tutto ciò. Se non capisci o non sai cogliere queste cose, allora in primo luogo non sai da dove cominciare per conoscere la tua indole corrotta e permettere a te stesso di cambiare; in secondo luogo, non sai da dove cominciare per nutrirti delle parole di Dio o per entrare nella verità. Vi imbattete spesso nella situazione in cui, dopo averMi ascoltato parlare di qualcosa, conoscete solo quella cosa, ma non a quale stato si riferisce, e non siete in grado di applicarla a voi stessi? (Sì.) Ciò dimostra che la vostra esperienza non è ancora giunta fino a quel punto. Se quello di cui parlo vi riguarda ed è strettamente legato alla vostra vita – per esempio parlare delle cose con cui le persone entrano in contatto ogni giorno mentre svolgono il proprio dovere, o dell’indole corrotta che rivelano nell’assolvimento del proprio dovere, o di cose che riguardano le intenzioni e l’indole arrogante delle persone, il loro essere superficiali o gli atteggiamenti che assumono mentre svolgono il proprio dovere – potreste essere in grado di applicarlo a voi stessi, dopo che avrete ascoltato. Se ne parlo più approfonditamente, potreste non saper applicare alcune cose a voi stessi. Questo vi succede a volte? (Sì.) Per quanto riguarda le cose che non sapete applicare a voi stessi, le ascoltate come ascoltate la dottrina, lasciando semplicemente che vi scivolino addosso? In che modo dovreste quindi comprendere ciò che potete applicare a voi stessi? (Riflettendoci su e arrivando a conoscere noi stessi, e ricercando la verità per eliminare la nostra corruzione.) Questo è il modo giusto di sperimentare.
Sostenere l’importanza di riflettere sulla propria indole corrotta e di conoscerla è un’affermazione generica. In che modo dovresti realmente riflettere e conoscere te stesso? Esiste un percorso: quando ti succede qualcosa, dovresti considerare la tua opinione e il tuo atteggiamento, i pensieri che hai e il punto di vista da cui osservi, affronti e tratti questo problema. Attraverso questi passaggi, puoi riflettere e arrivare a conoscere la tua indole corrotta. Che scopo ha questo tipo di riflessione e conoscenza di sé? Ha lo scopo di comprendere meglio il proprio stato corrotto e quindi ricercare la verità per risolvere i propri problemi e ottenere un cambiamento d’indole. Allora, in quale fase vi trovate tutti voi attualmente? Quanto conoscete voi stessi e con quanta profondità? Fino a che punto capite in quale stato vi trovate nei vari momenti o quando vi accadono cose diverse? Ci avete messo impegno o avete fatto quel che dovevate al riguardo? Avete sperimentato un ingresso di qualche tipo? (Quando mi accadono cose evidenti o eventi importanti, può darsi che io colga alcune delle mie rivelazioni, ma mi lascio sfuggire facilmente i problemi più piccoli. A volte non sono consapevole di vivere nello stato sbagliato.) Quando non sei consapevole, in che genere di stato ti trovi? In che tipo di situazione non sei consapevole? (Quando svolgo il mio dovere come se si trattasse semplicemente di fare delle cose, senza tendere verso la verità contenuta nelle parole di Dio, così che, se anche dovesse rivelarsi un’indole corrotta, non ne avrei consapevolezza.) Trattare il proprio dovere come se si trattasse semplicemente di fare delle cose, come una specie di lavoro, di compito o di responsabilità, e svolgerlo in maniera insensibile, senza vederci un legame con l’ingresso nella vita, è uno stato molto comune; è trattare il proprio dovere come una mera questione da gestire, piuttosto che come un percorso o un metodo per avere accesso alla vita. È come andare al lavoro: alcuni trattano il lavoro come una carriera e lo incorporano nella propria vita, integrandolo con i propri interessi e hobby, oltre che con i propri ideali e obiettivi di vita. Altri invece considerano il fatto di andare al lavoro come una sorta di responsabilità: non possono non andarci. Si presentano puntuali ogni giorno così da poter guadagnare un po’ di soldi per sostenere le loro famiglie, ma non hanno obiettivi né ideali di vita. In questo momento, la maggior parte di voi non si trova forse in uno stato del genere? Il vostro dovere è slegato dalle parole di Dio o dalla verità. Anche se riconosci i tuoi errori, non ottieni alcun reale cambiamento; ti limiti a ripensare alle questioni dell’ingresso nella vita solo quando in cuor tuo avverti una leggera colpa. Per il resto del tempo, di solito, fai quello che vuoi. Te la cavi un po’ meglio quando sei contento o di ottimo umore, ma se un giorno succede qualcosa che va contro i tuoi desideri, oppure hai un incubo che ti mette di cattivo umore, allora questo può condizionare il tuo stato d’animo per giorni, e può anche influire sui risultati del tuo dovere. Tuttavia, non ne hai consapevolezza nel tuo cuore; sei confuso e, per una decina di giorni o anche per due settimane, tieni le cose in sospeso, limitandoti a essere superficiale per tirare avanti. Quando qualcuno vive in uno stato simile, l’ingresso nella vita non è forse a un punto morto? E, se l’ingresso nella vita è a punto morto, le azioni di una persona e il dovere che svolge possono forse soddisfare Dio? (No.) Perché no? Le azioni e il dovere in questo caso non hanno nulla a che fare con la verità e non equivalgono a rendere testimonianza di Dio, perciò fare il proprio dovere in questo modo non può soddisfare Dio. È possibile che per un certo periodo tu non commetta errori nel tuo dovere, dunque penserai che svolgerlo così sia del tutto appropriato; fintanto che ti tieni sempre impegnato nel tuo dovere, senza abbandonare il tuo lavoro e senza pensare ad altro, senti che fare il tuo dovere così va bene. Questo tipo di atteggiamento non è forse un esempio di superficialità? Se ti accontenti di mere azioni slegate dalle verità principi, puoi forse ottenere risultati nello svolgimento del tuo dovere? Una volta che l’opera di Dio sarà terminata, come renderai conto a Dio? Se non ti assumi la responsabilità dell’assolvimento del tuo dovere, se non ricerchi la verità e non gestisci le questioni secondo i principi, stai forse facendo il tuo dovere secondo uno standard accettabile? Otterrai l’approvazione di Dio? Se all’improvviso ti trovi davanti a una prova o vieni potato, e poi ti rendi conto che il giudizio e il castigo sono arrivati perché hai offeso l’indole di Dio, risvegliandoti bruscamente dal tuo sogno e costringendoti infine a rimetterti in sesto per un paio di giorni, è forse questo uno stato normale per l’ingresso nella vita? (No.) L’evidente cambiamento avvenuto in te dopo che sei stato potato è come il dolore dopo un colpo di frusta. Hai scarsa conoscenza di te stesso. Dall’esterno, può sembrare che siate cresciuti un po’ e che l’essere stati potati, giudicati e castigati abbia avuto su di voi un certo effetto emotivo. Tuttavia, soggettivamente parlando, se le persone non comprendono o non colgono affatto la loro indole corrotta e i loro vari stati corrotti, e se non hanno mai esaminato con attenzione queste cose né hanno mai risolto questi problemi, possono raggiungere uno stato normale per l’ingresso nella vita? Possono entrare nella verità realtà? Non credo sia facile per loro. Alcuni dicono: “Io so cogliere i principi nelle questioni che riguardano l’assolvimento del mio dovere; questo non è forse comprendere la verità ed entrare nella verità realtà?” È facile rispettare le regole e attenersi alle azioni esteriori, ma ciò non equivale a mettere in pratica la verità, né a gestire le questioni secondo i principi. Diciamo, per esempio, che ogni giorno tu debba alzarti alle cinque del mattino e coricarti la sera alle dieci; saresti in grado di seguire questo principio nella tua vita quotidiana? (No.) Un orario dalle cinque alle dieci è abbastanza buono; è in linea con i ritmi naturali delle persone e fa bene al corpo, ma perché è difficile da accettare? C’è un problema qui. Non dico che le persone non conoscano questa argomentazione o non siano consapevoli di questa conoscenza comune: lo sono fin troppo bene. Allora perché non l’accettano? Perché non sono disposte a rispettare questo orario, a vivere secondo questo metodo e questa routine? Qui entrano in ballo gli interessi fisici delle persone. Non volersi alzare presto non equivale forse a voler dormire di più, a voler assecondare le proprie preferenze e sensazioni fisiche? Alzarsi presto è in conflitto con la comodità fisica delle persone, quindi esse non sono disposte a farlo, e questo le rende infelici. La gente è, dunque, capace di accettare il fatto che “alzarsi presto fa bene al corpo”? No. Non sa rinunciare nemmeno a questa piccola parte del proprio interesse, eppure deve ancora disciplinare il proprio corpo, pregare e lavorare sui propri pensieri. Le persone devono anche essere influenzate dal loro ambiente: si alzano solo quando vedono che lo hanno già fatto altri, e allora sono in imbarazzo per il proprio desiderio di dormire. Si sentono obbligate ad alzarsi ogni giorno e ne sono particolarmente scontente. Cosa le induce a questi pensieri e a questi stati? Bramano la comodità fisica, vogliono agire a loro piacimento e nutrono pensieri pigri e autoindulgenti. Innanzitutto, non tengono conto degli schemi regolari del loro corpo; inoltre, non considerano il dovere che stanno svolgendo; anzi, si concentrano per prima cosa sulla soddisfazione del proprio interesse fisico. In ultima analisi, c’è qualcosa nell’indole corrotta degli uomini: vogliono sempre assecondare la carne e non avere freni. Se vengono potati, cercano di discutere e di difendersi sempre, il che è un po’ irragionevole. Alzarsi presto è una questione di poco conto che non intacca i profitti o le perdite delle persone – fintanto che riesci a vincere il tuo desiderio di dormire di più, puoi farcela – ma risulta molto difficile rinunciare al piccolo beneficio fisico di riposare un po’ più a lungo. Quando il tuo desiderio di dormire di più influisce sul tuo lavoro, ti rendi conto che ciò non è in linea con le verità principi; non solo non rifletti su te stesso, ma in cuor tuo ti lamenti e sei infelice, e pensi sempre: “Com’è possibile che io non possa mai concedermi niente o fare quello che voglio per un po’?” Alcuni hanno spesso simili pensieri. Quindi, come andrebbe risolto questo stato? Devi pregare, saper superare le tue difficoltà fisiche, sforzarti di maturare, non desiderare più la comodità, saper soffrire, essere fedele al tuo dovere, non fare quello che vuoi e imparare a frenarti. È facile frenarsi? (No.) Perché no? (Perché le persone non sono disposte a essere frenate, non amano essere controllate e preferiscono assecondare ogni loro esigenza.) Coloro che non riescono a comprendere l’autocontrollo, che non sono in grado di frenarsi, che hanno uno scarso autocontrollo, che agiscono sempre in modo arbitrario e che si abbandonano alla fantasia, hanno un’umanità immatura, indipendentemente dalla loro età. Quando questa piccola questione tocca gli interessi delle persone, la loro indole corrotta si rivela. Una volta che ciò accade, hanno bisogno, per eliminarla, di ricercare la verità; hanno bisogno di arrivare a conoscere sé stesse e di comprendere la verità, allo scopo di risolvere il problema della loro corruzione. Quando vengono purificate dalla loro indole corrotta, entrano inconsapevolmente nella verità realtà, la loro vita cresce e matura, e la loro indole di vita cambia.
Ho appena tratteggiato un semplice esempio del modo in cui qualcosa di così piccolo come una routine quotidiana possa rivelare l’indole corrotta delle persone e cosa passi davvero loro per la mente; ora tutto questo è stato svelato. Portando alla luce questa indole corrotta, hai scoperto di essere stato pesantemente corrotto da Satana. Sebbene tu creda in Dio da anni e comprenda un po’ di dottrina, non ti sei ancora liberato della tua indole corrotta. Qualunque dovere tu assolva, non riesci a svolgerlo secondo uno standard accettabile; qualsiasi questione tu gestisca, non riesci a farlo in accordo con i principi; non sei ancora una persona che si sottomette davvero a Dio. Perciò, in base al loro stato attuale, le persone sono state davvero salvate da Dio? Non ancora, perché non si sono ancora del tutto liberate della loro indole corrotta, la loro pratica della verità è ancora troppo limitata e sono ben lungi dal sottomettersi veramente a Dio; alcuni sono persino capaci di seguire Satana, o l’uomo. Questi fatti bastano a dimostrare che la statura delle persone non ha realmente raggiunto il punto in cui si ottiene la salvezza. Tutti dovrebbero classificare sé stessi in base al proprio vero stato e determinare che tipo di persona sono. Riflettendo sulla propria indole corrotta, alcuni arrivano a conoscere i propri diversi stati interiori, come anche i pensieri, le opinioni e gli atteggiamenti che emergono quando accadono loro cose diverse. Qualcuno capisce che è arrogante e presuntuoso, che ha piacere a mettersi in mostra e a salire su un piedistallo posizionandosi al di sopra degli altri. Qualcuno capisce che è disonesto e propenso all’inganno, che impiega ogni genere di espedienti subdoli, e che è maligno. Qualcun altro capisce che per lui il profitto è al primo posto, che ama approfittarsi degli altri e che è una persona egoista e spregevole. Alcuni riflettono per un po’ e si rendono conto di essere degli ipocriti. Altri erano convinti di possedere talento, levatura e buona padronanza della propria professione, ma dopo qualche riflessione si rendono conto di non possedere nemmeno una qualità positiva; sono privi di talento e sono anche sciocchi e senza principi nelle proprie azioni. Alcune persone riflettono per un po’ e capiscono di essere meschine e pignole; trovano inaccettabile che gli altri dicano qualcosa che intacca i loro interessi, e non sanno cosa sia la tolleranza. Ricavare dall’autoriflessione una tale conoscenza vi aiuterà ad avere accesso alla vita? (Sì.) In che modo? (Può aiutarci ad avere un cuore che ricerca la verità. Se non abbiamo conoscenza di tali problemi, non sapremo che spesso riveliamo un’indole corrotta, e tantomeno saremo in grado di ricercare la verità per risolvere i nostri problemi.) (Se non ne abbiamo conoscenza, allora non sapremo di trovarci in una situazione pietosa. Quando ne avremo conoscenza, desidereremo ricercare la verità per risolvere i nostri problemi. Saremo disposti a scrollarci di dosso i vincoli della nostra indole corrotta e vorremo ricercare la verità per comportarci in accordo con le parole di Dio.) Pensate a una persona che crede di essere a dir poco grande, di avere un forte senso della giustizia, di essere molto magnanima, talentuosa, tollerante, gentile, onesta e particolarmente devota agli altri, convinta che la propria indole corrotta abbia gli stessi piccoli difetti della gente comune, come l’arroganza, la presunzione, l’odio e l’invidia, ma che, a parte questi piccoli difetti, si considera perfetta, oltre che più onorevole, nobile e amorevole degli altri. Se una persona si trova sempre in questo stato, pensate che possa venire davanti a Dio e pentirsi sinceramente? (No.) In quali circostanze una persona può davvero presentarsi davanti a Dio per conoscere sé stessa, prostrarsi veramente davanti a Lui e dire: “Oh, Dio, sono corrotto da Satana fino al midollo. Non sono disposto a rinunciare a tutto ciò che riguarda i miei interessi. Sono egoista e spregevole, senza una sola qualità positiva. Sono disposto a pentirmi sinceramente e a vivere la parvenza di un vero essere umano: voglio che Dio mi salvi”? Quando una persona ha la volontà di pentirsi sinceramente, è un bene; quindi, è facile per lei intraprendere il giusto cammino di fede in Dio e ottenere la salvezza.
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