Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli (Parte 5)

Come puoi svolgere bene il dovere di diffondere il Vangelo? Anzitutto devi capire le varie verità che tale dovere implica. Per esempio, riguardo alla definizione e al posizionamento del dovere di diffondere il Vangelo e al giusto atteggiamento da adottare, alla giusta sofferenza da patire, al giusto prezzo da pagare e alle giuste verità da praticare e in cui entrare quando si assolve questo dovere, se queste verità vengono comprese, sarà facile svolgere bene il dovere di diffondere il Vangelo. Inoltre, dal lato negativo, si dovrebbe riflettere sulla questione di quali pratiche scorrette andrebbero evitate, di quali vengano classificate come buone intenzioni dell’uomo e se le idee e le pratiche della gente siano sostanzialmente conformi ai principi della diffusione del Vangelo. Ciò significa che ogni comportamento, ogni pratica, ogni principio e ogni conclusione durante il processo di diffusione del Vangelo andrebbe esaminato chiaramente per vedere se, alla fine, sia conforme alle verità principi. Persisti soltanto nelle cose che sono in linea con le verità principi; quelle che non lo sono vanno abbandonate. Solo così i risultati che vengono dallo svolgimento del dovere di diffondere il Vangelo miglioreranno progressivamente. Inoltre devi praticare la collaborazione armoniosa, che è molto proficua per il lavoro del Vangelo. Senza, è difficile eseguire qualunque tipo di lavoro. I fratelli e le sorelle dovrebbero essere tolleranti e pazienti l’uno verso l’altro e sostenersi a vicenda. Il coordinamento armonioso è indispensabile affinché svolgano bene il loro dovere. Si dovrebbe obbedire a chiunque dica ciò che è giusto. Non saltate sempre alla conclusione che voi avete ragione e gli altri torto. Bisogna prendere decisioni secondo le parole di Dio. Condividete sulla verità secondo i principi stabiliti dalla casa di Dio per raggiungere un accordo. Inoltre, mentre collaborate per svolgere il vostro dovere, dovete imparare l’uno dall’altro, lasciando che la forza di una persona compensi la debolezza dell’altra, ed evitare di essere troppo duri con gli altri. Inoltre bisogna essere attenti e prudenti e affidarsi all’amore nel trattare le persone che stanno indagando sulla vera via. Questo perché tutti coloro che indagano sulla vera via sono non credenti; anche i religiosi che indagano sulla vera via sono più o meno dei non credenti. Inoltre, sono tutti fragili: se una cosa non si conforma alle loro nozioni sono inclini a contraddirla e, se una frase non è conforme alla loro volontà, sono inclini a contestarla. Perciò, diffondere il Vangelo a loro richiede da parte nostra tolleranza e pazienza. Richiede da parte nostra un amore estremo e determinati metodi e approcci. Ciò che è fondamentale, però, è leggere loro le parole di Dio, trasmettere loro tutte le verità che Dio esprime per salvare l’uomo e far loro sentire la voce di Dio e le parole del Creatore. In questo modo otterranno dei benefici. Il principio più importante della diffusione del Vangelo è lasciare che coloro che hanno sete della manifestazione di Dio e che amano la verità leggano le Sue parole e sentano la Sua voce. Pertanto, comunica loro di meno le parole dell’uomo e leggi loro di più quelle di Dio. Dopo aver finito di leggere, condividi sulla verità affinché possano sentire la voce di Dio e comprendere qualcosa della verità: allora sarà probabile che tornino da Dio. Diffondere il Vangelo è la responsabilità e l’obbligo di tutti. Chiunque si veda assegnare questo obbligo non deve sottrarvisi né trovare scuse o giustificazioni per rifiutarlo. Alcuni dicono: “Non sono bravo a parlare, non capisco la Bibbia e sono anche molto giovane. Che cosa potrei fare se incappassi nella tentazione o nel pericolo?” Simili parole sono sbagliate. Diffondere il Vangelo non significa che è tuo compito fare cose pericolose. La casa di Dio non ti permetterà di andare dove si trova il pericolo. La chiesa segue dei principi quando assegna delle persone alla diffusione del Vangelo. Non si tratta di far correre rischi alla gente, bensì di creare disposizioni ragionevoli in base alle condizioni, alla levatura e ai punti di forza individuali. I fratelli e le sorelle collaborano tra loro e il lavoro verrà assegnato a coloro che sono idonei per svolgerlo. Non si può affermare che non ci sia alcun rischio: chiunque viva incapperà talvolta nel pericolo. Se Dio ti manda direttamente, allora sei moralmente obbligato ad accettare anche se questo significa che affronterai la tentazione, il dolore o il pericolo. Perché dovresti considerarti moralmente obbligato ad accettare? (È questa la responsabilità delle persone.) Esatto, è solo così che prendi la diffusione del Vangelo come tua responsabilità e tuo dovere. Questo è l’atteggiamento giusto che una persona dovrebbe avere. Questa è la verità e, in quanto verità, la gente dovrebbe accettarla, e accettarla senza riserve. Se un giorno non è opportuno che tu svolga altri doveri o se servono persone per diffondere il Vangelo e dunque vieni assegnato alla sua diffusione, che cosa fai? Dovresti accettarlo come qualcosa che sei moralmente obbligato a fare, senza emozioni contrastanti, analisi o ricerche. Questo è l’incarico da parte di Dio. È la tua responsabilità, il tuo dovere. Non sta a te scegliere. Siccome segui Dio, non sta a te fare le tue scelte personali. Perché non dovresti farle? Perché la diffusione del Vangelo è l’incarico da parte di Dio, e tutto il popolo eletto di Dio partecipa a questo lavoro. Alcuni dicono: “Ho più di ottant’anni, non riesco neppure a uscire di casa. Dio può ugualmente affidarmi questo incarico?” Altri affermano: “Ho solo diciotto o diciannove anni, non ho visto un granché del mondo e non so interagire con le persone. Sono molto timido e spaventato all’idea di parlare in pubblico. Dio può affidarmi ugualmente questo dovere?” Dio ti dà comunque questo incarico. A prescindere dalla tua età, dovresti fare tutto ciò che puoi per svolgere il dovere di diffondere il Vangelo che ti è stato assegnato. Diffondilo più che puoi e a quante più persone possibili. Qualunque sia il dovere che svolgi attualmente, dovresti fare tutto ciò che puoi per diffondere il Vangelo. Se un giorno avessi l’opportunità di comunicare il Vangelo a qualcuno, dovresti farlo? (Sì.) Esatto. Molti hanno il loro dovere ma riescono a diffondere il Vangelo nel tempo libero e ottengono persino dei risultati. Dio approva tutto questo. Pertanto, tutti hanno la responsabilità di diffondere il Vangelo. Non dovresti fare le tue scelte personali o sottrarti a questa responsabilità, bensì collaborare attivamente e volontariamente. Non adottare un atteggiamento passivo o negativo, non rifiutarti e non inventare scuse o giustificazioni per non svolgere questo dovere. Alcuni dicono: “L’ambiente in cui mi trovo è troppo pericoloso. Posso astenermi dal diffondere il Vangelo?” Se attualmente sei di scarsa statura, se c’è qualcun altro a sostituirti e se sei adatto per svolgere altri doveri, allora puoi scambiare questo dovere con un altro. Ma che cosa dovresti fare se sei colui che deve assolvere questo dovere? (Sono moralmente obbligato ad accettare.) Esatto. Sei moralmente obbligato ad accettarlo, e ad accettarlo da Dio. Questi sono la responsabilità e l’obbligo di ogni essere creato. Alcuni dicono: “Sono fisicamente debole, perciò non riesco a sopportare le difficoltà di uscire a diffondere il Vangelo”. Se non riesci a sopportare questa grande difficoltà, sei in grado di sopportarne almeno di più piccole? Se non riesci a sopportare alcuna difficoltà, non dovresti forse sottoporti alla grande difficoltà della punizione? Finché vivi e respiri dovresti svolgere il tuo dovere, dovresti diffondere il Vangelo. È perfettamente naturale e giustificato. Se rifiuti il tuo dovere, se non predichi il Vangelo e se scegli di sottrarti alle tue responsabilità e di evitarle, questo non è l’atteggiamento appropriato di un essere umano, né le persone dovrebbero adottare un atteggiamento resistente e difensivo. Dovrebbero essere pronte a considerare la diffusione del Vangelo il loro obbligo e dovere in tutti i momenti e in tutti i luoghi. Alcuni dicono: “Credo in Dio da moltissimi anni, ma la chiesa non mi ha mai assegnato alla diffusione del Vangelo”. Questa è una cosa buona o cattiva? Non è questione di buono o cattivo. Forse Dio non ha ancora bisogno che tu vada a diffondere il Vangelo, ma ha bisogno che tu svolga altri doveri. Tutti i doveri sono importanti, dunque come dovresti scegliere tra loro? Dovresti sottometterti alle disposizioni della chiesa, senza avere alcun desiderio personale. Quando Dio ha bisogno che tu diffonda il Vangelo, dice: “Non è appropriato o importante che tu svolga il tuo dovere attuale. Il dovere di diffondere il Vangelo è più importante”. Che cosa dovresti fare allora? Dovresti accettarlo come una cosa che sei moralmente obbligato a fare, senza analizzare, giudicare o sottoporlo a scrutinio, né tantomeno opporre resistenza o rifiutarti. Questo è l’atteggiamento giusto che un essere creato dovrebbe assumere verso il Creatore. Quando le persone assumono un atteggiamento di questo tipo, si può forse affermare che, in un certo senso, la relazione tra loro e Dio sia normale e appropriata? In cosa viene resa manifesta la relazione tra uomo e Dio? Nel modo in cui tratti le cose che Dio vorrebbe farti fare. Se ti incarica di fare qualcosa e tu valuti e ponderi la questione chiedendo: “Perché vuoi che faccia questo? Ne trarrò qualche beneficio?”, se ragioni in questo modo, allora la tua relazione con Dio è anormale e non sei stato in grado di sottometterti a Lui. Se dici: “Questa è una cosa importante che Dio mi ha detto di fare. Non posso essere superficiale in ciò che Lui mi chiede di fare. Devo gestirlo con cura. Qualunque cosa Dio mi chieda di fare, di qualunque cosa mi incarichi, quello è il mio dovere. Lo ascolterò e farò qualunque cosa Lui disponga. Non posso rifiutarmi. Se non riesco a restare saldo nel mio dovere, se mi rifiuto, se non lo prendo sul serio, se non lo porto a termine bene, equivale a tradire Dio”, allora hai la ragionevolezza propria di un essere creato e hai adottato l’atteggiamento giusto che un essere creato dovrebbe assumere verso il suo dovere. Se, sapendo benissimo che si tratta dell’incarico da parte di Dio, ti rifiuti ancora di accettarlo e giustifichi questo sottrarti al tuo dovere, allora la natura del problema è grave. Questo non significa soltanto ribellarsi contro Dio, ma tradirLo. Se credi in Lui, devi assumere la posizione e lo status di un essere creato, accettare gli incarichi del Creatore e sottometterti a essi. Questo è l’atteggiamento giusto. Se non hai l’atteggiamento giusto verso il tuo dovere, la natura di questo problema è molto grave. Se, quando inizi a credere, non comprendi la verità, non è necessario fare sul serio con te. Se credi in Dio da qualche anno e comprendi alcune verità ma continui a rifiutare l’incarico da parte Sua, se non diffondi il Vangelo e sei ancora superficiale quando svolgi il tuo dovere, qual è la natura di questo problema? Questo non solo dimostra una mancanza di coscienza e di ragionevolezza, ma soprattutto è ribellione e resistenza a Dio, è tradire Dio. Si può affermare che è un grande tradimento: non sarebbe esagerato. Una persona di questo tipo non è degna di essere definita un essere umano e subirà inevitabilmente una punizione. Poiché riconosci che sei un essere creato, qual è la ragionevolezza propria degli esseri creati? Fare qualunque cosa il Creatore ti dica di fare e sottometterti a tutte le Sue disposizioni. Queste sono la coscienza e la ragionevolezza proprie degli esseri umani. Ci si aspetta ancora di più che coloro che capiscono la verità si sottomettano totalmente all’orchestrazione e alle disposizioni di Dio. Non devono mai ribellarsi minimamente.

La verità sulla diffusione del Vangelo riguarda un’ampia gamma di persone. Dovrebbe riguardare tutti. All’inizio, quando alcuni hanno sentito la condivisione su questo aspetto della verità, hanno pensato che non li riguardasse. Ormai, però, tutti dovrebbero avere un atteggiamento di accettazione verso il dovere di diffondere il Vangelo e una consapevolezza di questo aspetto della verità. Dovrebbero avere anche una definizione accurata di questo dovere. In quale posizione si sono messe le persone, dunque? (In quella di esseri creati.) Sei un essere creato, quindi qual è la tua prima priorità? (Sottomettermi al Creatore.) Qual è la prima manifestazione concreta della sottomissione al Creatore? (Lo svolgimento del nostro dovere di esseri creati.) Qual è dunque il primo dovere che un essere creato dovrebbe assolvere? (Diffondere il Vangelo e testimoniare Dio.) Esatto. È questa la risposta che sto cercando. Avete preso una strada molto tortuosa prima di trovare finalmente la risposta esatta. La prima priorità di ogni essere creato è diffondere il Vangelo, testimoniare e diffondere l’opera di Dio in tutto il mondo e fino ai confini della terra. Questi sono la responsabilità e l’obbligo di tutti coloro che accettano il Vangelo di Dio. È una cosa cui sono moralmente obbligati. Può darsi che attualmente tu non stia svolgendo questo dovere, o che esso sia qualcosa di molto lontano da te, o che tu non l’abbia mai considerato un dovere che devi assolvere. Questo, tuttavia, deve essere chiaro al tuo cuore: questo dovere è legato a te. Non è solo una responsabilità degli altri, è una tua responsabilità e anche un tuo dovere. Il semplice fatto che attualmente tu non sia assegnato a svolgere questo dovere non significa che esso non ti riguardi, che non spetti a te assolverlo o che Dio non ti abbia incaricato del suo svolgimento. Se la tua comprensione riesce a elevarsi a questo livello, questo non vuol forse dire che l’opinione racchiusa nel tuo cuore sul dovere di diffondere il Vangelo è conforme alla verità e all’intenzione di Dio? Quando la vostra comprensione si eleverà a questo livello, un giorno, dopo che avrete finito tutto il lavoro che avete per le mani, Dio darà l’ordine di disperdervi e di distribuirvi ovunque, anche in alcuni luoghi che troverete veramente strani, sgradevoli e difficili. Che cosa farete allora? (Saremo moralmente obbligati ad accettare.) Questo è ciò che dite ora ma, quando arriverà il giorno, potrebbero benissimo riempirvisi gli occhi di lacrime. Ora dovete prepararvi in questo modo, arrivando a questa consapevolezza: “Questa è l’età in cui sono nato. Sono fortunato ad aver accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni e a poter partecipare all’opera del Suo piano di gestione. Pertanto, il valore e il significato della mia vita dovrebbero consistere nel dedicare tutta la mia energia vitale all’espansione dell’opera del Vangelo da parte di Dio. Non penserò ad altro”. Avete questa aspirazione? (Sì.) Dovresti avere questa aspirazione e aver fatto questa preparazione e questo progetto. Solo così puoi essere un vero essere creato, un essere creato che sia amato da Dio e adeguato per Lui. Alcuni dicono: “Non sono pronto e avrei paura se ora mi venisse chiesto di diffondere il Vangelo”. Non temere, Dio non ti costringerà a farlo prima che tu sia pronto. E se dici di essere pronto, potrebbe continuare a non usarti. Dunque quando verrai usato? Dipende da Dio, perciò non devi preoccuparti. Quando Lui vorrà usarti, preparerà ogni cosa. Quando avrai la statura e l’esperienza necessarie e soddisferai tutte le altre condizioni indispensabili, Dio potrebbe disporre che tu vada a diffondere il Vangelo in vari luoghi. Quando arriverà quel momento, potrai essere definito un messaggero del Vangelo? (No.) Quanti svolgono questo dovere non si possono chiamare in nessun caso messaggeri del Vangelo. Questo non cambierà mai. Come andrebbero definiti simili individui? (Persone che diffondono il Vangelo.) Questo è più accurato. A prescindere da come vengano chiamati, questo è il dovere che svolgono. Questa è la verità e non cambierà mai. Se cambiano il nome e l’identità di questi individui, allora cambia l’essenza del lavoro. Una volta che l’essenza cambia, devia dal percorso della verità. Una volta che il lavoro devia dal percorso della verità, diventa comportamento religioso. In quel caso, le persone si allontanano sempre di più dalla strada della salvezza, andando a sud quando intendono andare a nord. Pertanto, non percorrere mai la strada sbagliata. Tutte le volte che quanti diffondono il Vangelo vengono mandati e inviati in vari luoghi, non fanno nient’altro che svolgere il loro dovere di diffondere il Vangelo. Non sono testimoni, non sono predicatori, né tantomeno sono messaggeri del Vangelo. Questa è una verità eterna e immutabile.

Dopo ciò che ho detto finora, la maggior parte delle persone avrà sicuramente sentito una luce splendere nel cuore e molti si fregheranno le mani in impaziente attesa, pensando: “È fantastico, il futuro sembra molto promettente! La strada che Dio ha preparato per noi brilla di una luce splendente!” Non è necessariamente così. Dio ha un progetto per ciascuno dei Suoi seguaci. Ognuno di loro ha un ambiente, fornito per l’uomo da Dio, in cui assolvere il proprio dovere, e ha la grazia e il favore di Dio di cui l’uomo può godere. Gli vengono inoltre fornite circostanze speciali, che Dio predispone per l’uomo, e deve subire molte sofferenze; questo è ben lungi dalla navigazione tranquilla che l’uomo immagina. Oltre a questo, se riconosci di essere un essere creato, devi prepararti a soffrire e a pagare un prezzo allo scopo di adempiere alla tua responsabilità di diffondere il Vangelo e di assolvere adeguatamente il tuo dovere. Il prezzo può essere patire qualche malanno fisico o qualche privazione, le persecuzioni del gran dragone rosso o i fraintendimenti delle persone mondane, nonché le tribolazioni a cui si è sottoposti quando si diffonde il Vangelo: essere traditi, percossi e rimproverati, essere condannati, addirittura essere assaliti dalla folla e messi in pericolo di vita. È possibile, durante la diffusione del Vangelo, che si muoia prima che l’opera di Dio sia portata a termine e che non si viva abbastanza da vedere il giorno della gloria di Dio. Dovete essere preparati a questo. Non è per spaventarvi; è un dato di fatto. Adesso che ho chiarito questo aspetto e voi l’avete capito, se avete ancora questa aspirazione e siete certi che non cambierà, e sarete leali fino alla morte, questo dimostra che possedete una certa statura. Non presumete che diffondere il Vangelo in questi paesi esteri dove si tutelano la libertà religiosa e i diritti umani sia scevro di pericoli, né che tutto ciò che farete procederà liscio, che tutto questo avrà le benedizioni di Dio e avverrà insieme alla Sua grande potenza e autorità. Questa è la sostanza delle nozioni e delle fantasie umane. Anche i farisei credevano in Dio, eppure arrestarono il Dio incarnato e Lo crocifissero. Dunque, quali cose cattive è capace di fare l’attuale mondo religioso al Dio incarnato? Ne ha fatte moltissime: Lo ha giudicato, Lo ha condannato, Lo ha bestemmiato; non c’è cosa cattiva di cui costoro non siano capaci. Non dimenticate che quanti arrestarono il Signore Gesù e Lo crocifissero erano credenti. Soltanto loro avevano l’occasione di fare una cosa del genere. Ai non credenti non interessavano queste cose. Furono questi credenti a cospirare col governo per arrestare il Signore Gesù e crocifiggerLo. Inoltre, come morirono quei discepoli del Signore Gesù? Alcuni furono lapidati, trascinati da un cavallo, crocifissi a testa in giù, squartati dai cavalli: andarono incontro a ogni sorta di morte. Quale fu il motivo della loro morte? Vennero forse giustiziati legittimamente per i loro crimini? No. Furono condannati, bastonati, insultati e messi a morte perché diffondevano il Vangelo del Signore e anche respinti dalle persone del mondo: così furono martirizzati. Non parliamo dell’esito di quei martiri, né della definizione del loro comportamento data da Dio, ma domandiamoci questo: quando giunsero alla fine, i modi in cui andarono incontro alla conclusione della loro vita si accordavano forse con le nozioni umane? (No.) Dal punto di vista delle nozioni umane, pagarono un prezzo così alto per diffondere l’opera di Dio, ma alla fine furono uccisi da Satana. Questo non si accorda con le nozioni umane, ma è proprio ciò che accadde. È ciò che Dio permise. Quale verità si può ricercare in questo? Il fatto che Egli abbia permesso che morissero così era una maledizione e una condanna da parte di Dio, oppure il Suo piano e la Sua benedizione? Né una cosa né l’altra. Che cos’era allora? Oggi si riflette sulla loro morte con grande accoramento, ma così stavano le cose. Coloro che credevano in Dio morivano in quel modo, come si spiega? Quando accenniamo a questo argomento, voi vi mettete nei loro panni, dunque avete il cuore triste, provate dolore nel vostro intimo? Voi pensate: “Essi assolsero il loro dovere di diffondere il Vangelo di Dio e vanno considerati uomini buoni, ma allora come mai fecero questa fine ed ebbero questo esito?” In realtà, questo fu il modo in cui morì e perì il loro corpo; questa fu la modalità di dipartita dal mondo umano, ma ciò non significava che il loro esito fosse lo stesso. A prescindere dalle modalità della morte e della dipartita e comunque siano avvenute, non era il modo in cui Dio definiva l’esito finale di queste vite, di questi esseri creati. È una cosa che devi capire chiaramente. Al contrario, utilizzarono proprio questa modalità per condannare questo mondo e testimoniare le azioni di Dio. Questi esseri creati utilizzarono la loro preziosissima vita: sfruttarono l’ultimo istante della loro vita per testimoniare le azioni di Dio, testimoniare la Sua grande potenza e dichiarare a Satana e al mondo che le azioni di Dio sono giuste, che il Signore Gesù è Dio, che Egli è il Signore e l’incarnazione di Dio. Fino all’ultimo istante della loro vita non rinnegarono mai il nome del Signore Gesù. Non fu forse un genere di giudizio su questo mondo? Sfruttarono la loro vita per proclamare al mondo, per confermare agli esseri umani che il Signore Gesù è il Signore, che il Signore Gesù è Cristo, che Egli è l’incarnazione di Dio, che l’opera di redenzione da Lui compiuta per l’intera umanità consente all’umanità di continuare a vivere: questo dato di fatto è immutabile in eterno. In quale misura compirono il loro dovere coloro che subirono il martirio per aver diffuso il Vangelo del Signore Gesù? Nella misura estrema? E come si manifestò la misura estrema? (Diedero la vita.) Proprio così: pagarono il prezzo con la loro vita. Famiglia, ricchezza e beni materiali di questa vita sono tutte cose esteriori; l’unica cosa legata al sé è la vita stessa. Per ogni persona la vita è la cosa più degna di essere apprezzata, la più preziosa e, guarda caso, queste persone furono in grado di offrire il loro bene più prezioso, la vita, come conferma e testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità. Fino al giorno in cui morirono, non rinnegarono il nome di Dio, né rinnegarono la Sua opera, e sfruttarono gli ultimi istanti di vita per testimoniare l’esistenza di questo dato di fatto: non è forse la testimonianza più alta? Questo è il modo migliore di assolvere il proprio dovere; questo è ciò che significa adempiere la propria responsabilità. Quando Satana le minacciò e le terrorizzò e quando alla fine fece persino pagare loro il prezzo con la vita, non abbandonarono la loro responsabilità. Questo è ciò che significa assolvere il proprio dovere nella misura estrema. Che cosa intendo con questo? Intendo forse farvi adottare lo stesso metodo per testimoniare Dio e diffondere il Suo Vangelo? Non sei tenuto necessariamente a fare così, ma devi capire che questa è la tua responsabilità, che se Dio ha bisogno che tu lo faccia, devi accettarlo come qualcosa che sei moralmente obbligato a fare. Gli esseri umani oggi hanno dentro di sé paura e preoccupazione, ma quale utilità hanno questi sentimenti? Se a Dio non serve che tu faccia così, a cosa serve preoccuparsi? Se a Dio serve che tu faccia così, non devi scansare questa responsabilità né rifiutarla. Devi collaborare attivamente e accettarla senza preoccupazione. Comunque si muoia, non bisogna morire dinanzi a Satana, né morire nelle mani di Satana. Se bisogna morire, bisogna morire nelle mani di Dio. Gli esseri umani provengono da Dio e a Dio ritorneranno: questi sono la ragionevolezza e l’atteggiamento che un essere creato deve possedere. Questa è la verità ultima che bisogna capire nel diffondere il Vangelo e nell’assolvere il proprio dovere: bisogna pagare il prezzo con la vita per diffondere e testimoniare il Vangelo del compimento, da parte di Dio incarnato, della Sua opera e della salvezza dell’umanità. Se hai questa aspirazione, se riesci a rendere questo tipo di testimonianza, è una cosa meravigliosa. Se ancora non possiedi questo genere di aspirazione, come minimo devi adempiere adeguatamente la responsabilità e il dovere che ti attendono, affidando il resto a Dio. Forse allora, col passare dei mesi e degli anni e con l’aumentare della tua esperienza ed età, e con l’approfondirsi della tua comprensione della verità, capirai che hai l’obbligo e la responsabilità di offrire la tua vita all’opera del Vangelo di Dio, fino all’ultimo momento di vita.

Ora è il momento adatto per iniziare a parlare di questi argomenti, perché la diffusione del Vangelo del Regno è ormai cominciata. In passato, nell’Età della Legge e nell’Età della Grazia, alcuni antichi profeti e santi diedero la vita per diffondere il Vangelo, perciò anche coloro che sono nati negli ultimi giorni possono dare la vita per questa causa. Non è nulla di nuovo o di improvviso, né tantomeno è una richiesta eccessiva. Questo è ciò che gli esseri creati dovrebbero fare, il dovere che dovrebbero svolgere. Questa è la verità, la somma verità. Se ti limiti a declamare slogan su ciò che vuoi fare per Dio, su come vuoi assolvere bene il tuo dovere e su quanto vuoi spenderti e adoperarti per Dio, è inutile. Quando la realtà ti toccherà da vicino, quando ti verrà chiesto di sacrificare la vita, il test della tua statura sarà se all’ultimissimo momento ti lamenterai o meno, se sarai disposto e se ti sottometterai davvero. Questo è il banco di prova della tua statura. Se, nell’istante in cui la tua vita sta per esserti portata via, sei a tuo agio, sei volenteroso e ti sottometti senza lamentarti, se ritieni di aver adempiuto alle tue responsabilità, ai tuoi obblighi e ai tuoi doveri fino alla fine, se il tuo cuore è gioioso e sereno, se muori in questo modo, allora per Dio non sei morto affatto. Al contrario, stai vivendo in un’altra dimensione e forma. Non hai fatto altro che cambiare il tuo modo di vivere. Non sei affatto morto davvero. Da un punto di vista umano: “Questa persona è morta molto giovane, che tragedia!” Ma, agli occhi di Dio, non sei morto o andato a soffrire. Invece sei andato a godere delle benedizioni e ti sei avvicinato a Lui. Poiché, in quanto essere creato, hai già raggiunto gli standard nello svolgimento del tuo dovere in modo adeguato agli occhi di Dio, poiché ormai hai portato a termine il tuo dovere, Egli non ha più bisogno che tu lo assolva tra le file degli esseri creati. Per Dio, il tuo “andare” non si chiama “andare”, vieni “portato via”, “condotto via” o “guidato via”, ed è una buona cosa. Desiderate essere guidati via da Dio? (Lo desideriamo.) Non desideratelo. In questa vita ci sono molte cose che l’uomo non capisce. Non abbiate fretta di arrivare a questa fase. Prima che arrivi quel giorno, devi sforzarti di capire di più la verità e di sapere di più del Creatore. Non lasciarti indietro rimpianti. Perché dico ciò? In questa vita, le persone hanno soltanto un tempo limitato per passare dal comprendere le cose ad avere questa opportunità, a possedere questa levatura e a soddisfare le condizioni per dialogare con il Creatore, in modo da raggiungere una vera comprensione, conoscenza e un vero timore di Lui e da percorrere la strada del temere Dio e del fuggire il male. Se ora vuoi che Dio ti guidi via rapidamente, non stai mostrando responsabilità nei confronti della tua vita. Per essere responsabile, dovresti lavorare più sodo per munirti della verità, riflettere di più su te stesso quando ti accadono le cose e compensare rapidamente le tue manchevolezze. Dovresti arrivare a praticare la verità, ad agire in conformità ai principi, a entrare nella verità realtà, a sapere di più di Dio, a essere in grado di conoscere e capire le Sue intenzioni e a evitare di vivere la vita invano. Devi arrivare a sapere dov’è il Creatore, quali sono le Sue intenzioni e come Egli esprime gioia, rabbia, dolore e felicità; se anche non riesci a ottenere una consapevolezza più profonda o una conoscenza completa, devi almeno possedere una comprensione basilare di Dio, evitare sempre di tradirLo, essere sostanzialmente compatibile con Lui, dimostrare considerazione nei Suoi confronti, offrirGli una consolazione elementare e fare ciò che è appropriato ed essenzialmente realizzabile per un essere creato. Queste non sono cose facili. Durante lo svolgimento del loro dovere, le persone possono arrivare gradualmente a conoscere sé stesse, e dunque a conoscere Dio. In realtà, questo processo è un’interazione tra il Creatore e gli esseri creati, e dovrebbe essere un processo degno di essere ricordato per tutta la vita. Questo processo è qualcosa di cui le persone dovrebbero essere in grado di godere, anziché un processo doloroso e difficile. Pertanto gli individui dovrebbero avere cari i giorni e le notti, i mesi e gli anni trascorsi a svolgere il loro dovere. Dovrebbero avere cara questa fase della vita e non dovrebbero considerarla una pastoia o un fardello. Dovrebbero assaporare questa fase della vita e acquisirne una conoscenza esperienziale. Allora otterranno una comprensione della verità e vivranno una sembianza umana, possederanno un cuore che teme Dio e compiranno sempre meno il male. Capisci molto della verità, non fai cose che addolorano Dio o a cui Egli è avverso. Quando ti presenti dinanzi a Lui, hai la sensazione che Egli non provi più disgusto nei tuoi confronti. Magnifico! Una volta che qualcuno ha raggiunto questo, non sarebbe sereno anche se dovesse morire? Dunque qual è il problema di coloro che implorano di morire subito? Vogliono soltanto fuggire ed evitare di soffrire. Vogliono solo che questa vita finisca presto per poter andare a rapporto da Dio. Vuoi andare a rapporto da Dio, ma Lui non ti vuole ancora. Perché dovresti andare a rapporto da Lui prima ancora che ti chiami? Non farlo prima del tempo. Questa non è una cosa buona. Se vivi una vita significativa e preziosa e Dio ti porta via, questa sì che è una cosa meravigliosa!

Capite tutti ciò che abbiamo discusso oggi? Spero che queste parole non vi abbiano gravato di un ulteriore fardello e che il contenuto della condivisione odierna non vi abbia spaventati. Mi auguro invece che vi abbia permesso di comprendere alcune verità che dovreste capire, affinché vi facciate un’idea più chiara della questione della fede in Dio e vi sentiate più radicati e meno confusi al riguardo. Le Mie parole hanno avuto questo effetto? (Sì.) DescriviMelo. (In passato non consideravo davvero la diffusione del Vangelo un mio dovere. Nel mio cuore albergavano molte opinioni fallaci. Pensavo che sarei stata assegnata alla diffusione del Vangelo solo se avessi svolto male gli altri miei doveri. Mi sembrava che la diffusione del Vangelo fosse il dovere peggiore e non lo vedevo veramente come un incarico che Dio affida all’uomo. Oggi, la condivisione di Dio ci ha detto che diffondere il Vangelo e rendere testimonianza a Dio è una responsabilità dell’uomo e che le persone dovrebbero sentirsi moralmente obbligate ad andare ad assolvere questa responsabilità. Solo allora mi sono resa conto che le mie opinioni erano troppo assurde e che avevano fatto sì che io non volessi davvero svolgere adeguatamente il dovere di diffondere il Vangelo. Oggi ascoltare la condivisione di Dio ha ribaltato le mie opinioni.) Eccellente. Qualcun altro vuole parlare? (Io pensavo di essere soltanto un piccolo essere creato e non consideravo lo svolgimento di questo dovere una questione importante. Ritenevo che il mio dovere fosse irrilevante e indegno di attenzione. Oggi, tuttavia, ho sentito Dio dire che i doveri compiuti da ogni persona che Egli ha predestinato sono stati decretati da Lui e che sono stati tutti accuratamente pianificati e predisposti da Lui. Se le persone non svolgono il loro dovere con lealtà, si sottraggono ai loro obblighi e responsabilità. In particolare quando, durante la condivisione di Dio, ho sentito che diffondere il Vangelo e testimoniare Dio è un incarico che Lui affida a tutti ed è la responsabilità degli esseri creati, mi ha dato una grande fede e una grande aspirazione a percorrere la strada decretata da Dio. Voglio assumermi la responsabilità della mia vita, svolgere bene il mio dovere e portare a termine la mia missione. Allora sarò in grado di dare un minimo di consolazione a Dio. Dopo aver ascoltato la Sua condivisione, il mio cuore si è commosso particolarmente. Ho avuto la sensazione di non poter più sottovalutare l’incarico che Dio mi ha affidato.) Ben detto. Pensate tutti la stessa cosa, vero? (Sì.) Come puoi vedere, quando le persone non comprendono la verità, diventano confuse e riescono a ignorare addirittura una cosa importante come la diffusione del Vangelo. Tuttavia, quando viene condiviso chiaramente sulla verità, le persone si rendono conto dell’importanza di questa questione, arrivano a conoscere la propria posizione e capiscono il valore della propria vita. Questo significa forse che hanno una direzione? (Sì.) La verità può cambiare il cuore della gente. Oltre a essa, esiste qualche teoria che riesca a smuovere il tuo cuore e a cambiare le tue opinioni? Nessuna, solo la via della verità può cambiare le tue opinioni. Perché? Perché queste verità sono così concrete che nessuno può confutarle. Sono connesse alla vita dell’uomo e alla missione della sua vita. Sono strettamente legate agli esseri umani; non sono irrilevanti per loro. Non sono cose insignificanti, ma legate alla missione della vita dell’uomo e al valore e al significato del vivere. Pertanto, quando pronunciate chiaramente, queste parole possono mutare il cuore delle persone affinché esse arrivino ad accettarle e cambino le proprie opinioni. La condivisione odierna dovrebbe aver svolto un certo ruolo nel cambiare l’atteggiamento della gente verso il suo dovere. Se queste verità riuscissero a cambiare la vita delle persone, il modo in cui vivono e la direzione che seguono nel perseguimento, sarebbe meraviglioso. Significherebbe che oggi non ho pronunciato queste parole invano. Ora che ho completato la Mia condivisione su queste verità, dovete applicarle, sperimentarle e assimilarle gradualmente nella vita di tutti i giorni. Quando queste verità diventeranno la tua realtà e la tua vita, Dio non cancellerà il tuo titolo di essere creato e tu avrai davvero acquisito qualcosa. In un simile momento, quando Dio ti chiede realmente di offrire la tua vita e di sfruttarla per testimoniare le Sue azioni e rendere testimonianza al Suo Vangelo, sarai libero dalla preoccupazione e dalla paura e sicuramente non ti rifiuterai: accetterai con gioia. Siccome si tratta di un incarico affidatoti dal Creatore, lo accetterai da Dio. Pertanto, per aspettare e accogliere quel giorno, oltre a essere in grado di comprendere queste verità, le persone devono ora lavorare sodo per munirsi delle parole di Dio e acquisire una conoscenza più grande e più profonda della Sua opera e della Sua indole. È questa la cosa più importante.

25 dicembre 2018

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