Solo comprendendo la verità si possono conoscere le azioni di Dio (Parte 2)

Molte persone hanno nozioni sull’esilio degli Ebrei dalla Giudea, ma quelle che ricercano la verità possono ottenere rivelazioni da questo evento. Se una persona ha comprensione abilità, questo evento le mostrerà che l’indole giusta di Dio non tollera offesa. Ma alcuni non hanno comprensione abilità. Se pensano che ciò che Dio fece non corrisponde alle loro nozioni, per prima cosa dovrebbero ammettere che Dio è giusto, e che la Sua indole non tollera offesa; questo è certo. Poi dovrebbero pregare e cercare la verità, e guardare cosa fecero gli Ebrei per offendere l’indole di Dio e incorrere nella Sua ira. Solo così le persone possono eliminare completamente le loro nozioni, arrivare a comprendere l’indole di Dio tramite questo evento, e sottomettersi alle Sue orchestrazioni e disposizioni. Per le persone non è un’impresa facile comprendere la verità. Non importa se in precedenza hai goduto della grazia e delle benedizioni di Dio, o se hai svolto del lavoro accettando la Sua guida e il Suo incarico, o se hai fatto dei sacrifici, o se hai rinunciato a qualcosa: anche se la gente ritiene che tu abbia dato un qualche contributo, in nessun caso dovresti considerare tutto ciò un capitale. Questa è la prima cosa. La seconda cosa è che non dovresti mai considerare tutto ciò come fiches con cui puoi manipolare Dio usandole per dettarGli in che modo trattarti. La cosa più importante è che, quando le parole e l’atteggiamento che Dio ti riserva non corrispondono alle tue nozioni, o sembrano mancare di sensibilità nei tuoi confronti, tu non devi resistere né opporti a Lui. Questa è la terza cosa. Riesci a farle tutte e tre? Queste tre cose riguardano la realtà. È facile che questi stati si verifichino nelle persone? (Sì.) Perché questi stati si verificano nelle persone? Perché si manifestano in questo modo? Dio gestisce l’intera razza umana, e regna sovrano su tutte le cose, ma Egli considera queste cose un capitale? Se ne prende forse il merito? Egli ha forse tali rivelazioni e dice: “Ho fatto tutte queste grandi cose per voi. Perché non Mi ringraziate?” (No.) Dio non ha in mente queste cose. Allora perché l’uomo si aspetta riconoscimenti da Dio per ogni piccola cosa alla quale rinuncia o per la quale si spende, o per ogni piccolo contributo che dà? Perché l’uomo si manifesta e si rivela in questo modo? La risposta è semplice. È perché l’indole dell’uomo è corrotta. Perché Dio non Si manifesta né Si rivela in questo modo? È perché l’essenza di Dio è la verità, e la verità è sacra. Questa è la risposta. Le persone si manifestano e si rivelano in questo modo perché hanno un’indole corrotta. Si può risolvere questo problema? Le tre cose che ho appena menzionato possono risolvere questo problema? (Sì.) Nessuna delle tre cose che ho menzionato è facile da mettere in pratica, ma c’è una soluzione. Dopo aver sentito queste tre cose, le persone potrebbero pensare: “Non ci è consentito fare questo, e non ci è consentito fare quello. Dovremmo essere solo dei burattini senza cervello”. È così? (No.) Allora com’è? Ve lo dico Io: Dio non ti lascia fare queste cose allo scopo di proteggerti. Questa è la prima cosa. Il tuo metodo di perseguimento non è in linea con la verità, e non è il percorso corretto. Non ripetere gli errori di chi è venuto prima di te. Se tratti le cose alle quali rinunci e per le quali ti spendi come un capitale, come fiches che puoi riscuotere, e poi ti opponi a Dio quando il Suo atteggiamento nei tuoi confronti appare indifferente, allora il tuo atteggiamento non è in linea con la verità, non è giusto e in esso non vi è alcuna umanità. Anche se hai mille ragioni, il tuo atteggiamento è comunque sbagliato; non è compatibile in alcun modo con la verità, ed equivale a opporre resistenza a Dio. Non è l’atteggiamento che si dovrebbe avere. Questa è la seconda cosa. La terza cosa è che se ti aggrappi a questo atteggiamento, non comprenderai né acquisirai mai la verità. Non solo non acquisirai la verità, ma sarai tu stesso la causa della tua disfatta: perderai la dignità e il dovere che un essere creato dovrebbe avere. Se pensi: “Mantengo il mio atteggiamento, e nessuno può farci niente! Sono certo di avere ragione, quindi continuerò a pensarla così. Le mie sono idee ragionevoli, quindi vi rimarrò fedele fino alla fine!”, attenersi a qualcosa con tale risolutezza non ti gioverà in alcun modo. Dio non cambierà il Suo atteggiamento a causa della tua risolutezza o perché ti tieni stretto qualcosa. In altre parole, Dio non cambierà mai il Suo atteggiamento solo perché tu mantieni il tuo. Al contrario, Dio assumerà nei tuoi confronti un atteggiamento commisurato alla tua ribellione e alla tua incrollabile resistenza. Questa è la quarta cosa, ed è la più importante. C’è qualcosa che non capite di questi quattro aspetti? Forse che alcune delle cose che ho menzionato sono solo parole vuote che mal si adattano al reale stato dell’uomo, e che non sono d’aiuto al lato pratico della vita dell’uomo? (No, sono tutte utili.) Alcune di esse sono forse solo vuote teorie piuttosto che percorsi di pratica? (No.) Queste quattro cose sono utili per quanto riguarda il modo in cui le persone dovrebbero accedere alle verità realtà nella loro vita quotidiana? (Sì.) Se le hai comprese con chiarezza, e le metti in pratica e le sperimenti, il tuo rapporto con Dio resterà normale. Esse ti proteggeranno nel corso di varie tentazioni, o nell’affrontare ogni tipo di persone, eventi e cose. Quando sei in uno stato ribelle, pensa a questi aspetti della verità, mettiti a confronto con loro, e pratica di conseguenza. Se all’inizio non sei in grado di metterli in pratica, dovresti pregare, e al contempo riconoscere perché Dio ha agito come ha agito. Dovresti anche riflettere e riconoscere quali sono gli stati corrotti e le rivelazioni di corruzione che hai e che ti rendono incapace di praticare o di sottometterti. Se sei in grado di cercare la verità in questo modo, il tuo stato resterà normale, e accederai naturalmente a queste verità realtà.

Qualunque sia il problema, se non comprendi la verità, tu stai agendo in base a nozioni e fantasie, oppure con ribellione e opposizione. Questo è sicuro al cento per cento. A volte, visto dall’esterno, può non sembrare che tu stia resistendo a Dio, facendo brutte cose, o causando un intralcio o disturbo, ma ciò non significa necessariamente che le tue azioni sono in linea con la verità. A volte, magari agisci in base a nozioni e fantasie, e se da un lato ciò può non costituire un disturbo né provocare un danno, dall’altro, fintanto che non è in linea con la verità, il tuo agire è in contrasto con le intenzioni di Dio. Altre volte, magari hai in testa nozioni su Dio. Pur non esprimendole mai a parole, dentro di te resti aggrappato a quelle nozioni e fantasie, pensando che Dio dovrebbe fare questo o quello, e dettando come Egli dovrebbe essere. Esteriormente non hai fatto nulla di sbagliato, ma interiormente sei in uno stato di continua ribellione e resistenza a Dio. Per esempio, ho appena parlato di quando si hanno nozioni e definizioni limitanti a proposito dell’amore di Dio. Anche se le tue nozioni e fantasie non hanno fatto sì che tu creassi disturbi o intralci all’opera di Dio, il tuo stato prova che il tuo cuore limita e fraintende Dio costantemente. Detto questo, cosa possiamo concludere? Che resisti a Dio in continuazione. Non sto forse dicendo la verità? (Sì, è così.) Se arriverà il giorno in cui accadrà qualcosa di simile all’esilio degli Ebrei dalla Giudea, le tue nozioni ti renderanno incapace di dire “Amen” alle azioni di Dio, o di reagire alle azioni di Dio con lodi, sviluppando timore o sottomissione a Lui. Al contrario, nel tuo cuore fraintenderai, ti lamenterai e sarai persino leggermente ostile nei confronti di Dio. Nel profondo, Gli dirai: “Dio, non avresti dovuto farlo. È stato un comportamento così indifferente! Come puoi trattare le Tue creazioni in questo modo? Come puoi trattare il Tuo popolo eletto in questo modo? Non riesco a cantare le Tue lodi né ad applaudire le Tue azioni dopo aver visto ciò che hai fatto. Dentro di me soffro, sono disperato, sento di non poter contare sul Dio che adoro senza limiti. Il Dio in cui credo non è così. Il Dio in cui credo non dovrebbe trattare i Suoi esseri creati in questo modo. Il Dio in cui credo non è così spietato e crudele. Il Dio in cui credo tratta gli esseri umani con delicatezza e attenzione, come bambini, facendoli sentire benedetti in abbondanza e colmi del Suo calore, non gelidi e indifferenti come ora”. Quando questi lamenti affiorano nel profondo, non consideri i fatti che hanno luogo di fronte a te come l’opera di Dio. Non la accetti né dici “Amen”, né tanto meno la elogi. Quindi, le tue emozioni e il tuo stato sono di sottomissione a Dio, o di opposizione? (Di opposizione.) È ovvio che non si tratta di vera sottomissione. Qui non c’è sottomissione, ma solo lamentele, opposizione, disobbedienza e persino rabbia. È questo l’atteggiamento che un essere creato dovrebbe avere verso il suo Creatore? No, non lo è. Il tuo cuore è in contraddizione; pensi: “Se Dio ha fatto questo, perché il mio cuore non approva? Perché la maggior parte delle persone non lo accetta? Perché le Sue azioni sono tanto indifferenti nei confronti dell’uomo, e perché sono piene di sangue e massacri?” In quel momento, il Dio nel tuo cuore e il Creatore che esiste effettivamente nella vita reale sono in contraddizione, e in contrasto l’uno con l’altro, non è così? (Sì, è così.) Allora in quale Dio dovresti credere? In questo momento, dovresti scegliere di credere nel Dio delle nozioni nel profondo del tuo cuore, o nel Dio che sta compiendo azioni reali proprio di fronte a te? (Nel Dio che sta compiendo azioni reali proprio di fronte a noi.) Per quanto riguarda i loro desideri soggettivi, le persone sono molto disposte a credere nel Dio che sta compiendo azioni reali proprio di fronte a loro, ma a causa delle nozioni, dei desideri egoistici e dei sentimenti dell’uomo, scelgono di coprire il Dio che hanno nel cuore, e si costringono ad accettare il Dio che sta compiendo azioni reali proprio di fronte a loro. Tuttavia, nel profondo, restano incapaci di accettare tutti i fatti inerenti a ciò che sta facendo il Creatore; si tengono ancora nascoste e vivono nel loro piccolo mondo, parlando e interagendo instancabilmente con il Dio che si immaginano, mentre il Dio reale sembra sempre vago. C’è persino chi pensa: “Vorrei che il vero Dio non esistesse. Il mio Dio è il Dio che immagino nel mio cuore: Egli è pieno d’amore e fa sentire il Suo calore alle persone. Lui è il vero Dio. Il Dio concreto non è quello che immagino, perché le cose che fa mi deludono e non riesco a sentire alcun calore provenire da Lui. In particolare, non riesco ad accettare il modo in cui così tante persone vengono condannate ed eliminate dal Suo giudizio e castigo”. Che tipo di persona dice così? Dicono così i miscredenti, e coloro che non accettano la verità. Questi sono tutti i vari stati che si generano nelle persone quando non comprendono le opere di Dio, e quando c’è una contraddizione tra le loro fantasie e l’opera concreta di Dio. Allora, come si generano questi stati? In primo luogo, le persone hanno un’indole corrotta; in secondo luogo, quando succede qualcosa e i fatti non corrispondono alle loro nozioni e fantasie, e ciò provoca in loro una grande delusione, ne infrange i sogni, e le induce a pensare che le loro intenzioni e il loro desiderio di benedizioni non possano essere soddisfatti, le persone alla fine cosa decidono di fare? Di fuggire, scendere a compromessi o puntare i piedi. C’è anche chi non prende posizione, dicendo: “Accetterò entrambi gli aspetti. Il Dio che era originariamente nel mio cuore è Dio ed è amore. E anche Colui che sta compiendo grandi azioni ed esercitando l’autorità di fronte ai miei occhi è Dio. Li accetterò entrambi, e non rinuncerò a nessuno dei due”. Spesso le persone vivono in questa sorta di stato, tenendo il piede in due scarpe. Spesso sono prese dall’idea di Dio che hanno in testa. Si danno da fare, si spendono, fanno offerte, e lavorano per quel Dio vago. Sono disposte a pagare qualsiasi prezzo pur di svolgere i loro doveri, persino a rinunciare alla propria vita e sacrificare tutto ciò che hanno. Comunque agiscano, o quali che siano gli stati che si generano in loro, le loro azioni sono buone o malvagie agli occhi del vero Creatore, quando esiste un Dio come quello nelle loro menti? La loro è sottomissione o opposizione? Chiaramente, non sono buone azioni e non vale la pena di ricordarle. Ciò rivela inoltre che le persone non si sono davvero sottomesse né si sono davvero offerte; piuttosto, sono piene di resistenza, ribellione e opposizione. È proprio perché possiedono e spesso vivono in questi stati, che, quando si svegliano dal loro sogno e si ritrovano nel mondo reale, si rendono conto che le azioni del Dio della vita reale non sono in grado di soddisfare le loro necessità psicologiche e spirituali. Piuttosto, le Sue azioni fanno sì che esse vengano ferite in vari modi, fanno percepire loro che Egli è indifferente in vari modi e che agisce contrariamente ai desideri dell’uomo. C’è persino chi dubita, dicendo: “Dio è amore? Ama ancora le persone? Si dice che Dio Si preoccupa per l’uomo e che lo ama come Sé stesso. Dove lo si vede? Perché io non l’ho mai visto?” Questo è un problema! Le persone vivono spesso in questi stati, e ciò fa sì che la contraddizione tra l’uomo e Dio diventi sempre più estrema, e la distanza tra loro sempre più ampia. Quando vedono Dio fare qualcosa che è in linea con le loro nozioni, le persone pensano: “Il mio Dio ha fatto qualcosa di mirabolante. Lui è il Dio in cui voglio davvero credere. Solo Lui è il mio Dio. Sono disposto a essere il Suo essere creato. Solo Lui è il mio Creatore”. Tuttavia, quando nella vita quotidiana si presentano difficoltà, negatività o debolezze, e il Dio che immaginano non è in grado di aiutarle né di soddisfare le loro necessità per tutto il tempo, la loro fede in Dio si affievolisce o addirittura scompare. Qual è la causa di tutti questi stati che le persone possiedono, e di tutti i modi in cui essi agiscono e si rivelano? È perché le persone non comprendono affatto il Creatore. Tu non Lo comprendi; questa è la sola ragione. Questa è la radice di tutte le contraddizioni, della distanza e dei fraintendimenti tra l’uomo e Dio. Quindi, come si risolve questo problema? In primo luogo, le persone devono eliminare le loro nozioni. In secondo luogo, devono sperimentare, subire, ricercare e ponderare ogni aspetto dell’opera che Dio compie in loro, e arrivare al punto in cui sono in grado di sottomettersi completamente a ogni disposizione che Dio stabilisce per loro, e a tutte le persone, gli eventi e le cose che Dio orchestra per loro. Qual è il fine del sottomettersi? Riconoscere e comprendere tutte queste verità.

Trovate che l’argomento sul quale abbiamo appena condiviso sia profondo? Riuscite a comprenderlo? Siete in grado di afferrarlo? (Sì.) In teoria dovreste essere in grado di comprenderlo, ma comprenderlo in teoria equivale a comprendere e accettare la verità? (No.) Allora cosa equivale a comprendere e accettare la verità? Dovete esaminarvi di frequente nella vita quotidiana, ma cosa dovreste esaminare? (Se abbiamo gli stati, o se ci mostriamo nei modi di cui parla Dio, e quali nozioni e malintesi nutrono su di Lui le persone.) Esattamente. Devi esaminare queste cose; esamina quale corruzione riveli, e quali nozioni e fantasie possiedi. Taluni dicono di essere incapaci di esaminarsi. A questo si rimedia facilmente guardando prima gli altri. Le altre persone sono uno specchio in cui puoi vederti. Quando vedi individui che rivelano una certa indole o certi stati, gira lo specchio, esaminati e mettiti a confronto; osserva se hai le stesse nozioni e fantasie, e se sei nello stesso stato. Se lo sei, allora cosa dovresti fare? Metterti a nudo e analizzare queste cose, oppure aggrapparti a esse e attendere che “fioriscano e diano frutti”? (Dovremmo metterci a nudo e analizzarle.) Devi esporle e analizzarle così che tutti possano beneficiarne, e che, grazie a questo, tutti possano riconoscere con precisione gli stati corrotti, comprendere la verità, trovare una via d’uscita, ed eliminare insieme questi tipi di problemi. A cosa serve analizzare le nozioni e gli stati passivi e negativi? (Che le persone possano trovare una via d’uscita dalle loro nozioni e dai loro stati negativi.) E a cosa serve trovare una via d’uscita? Acquisire la verità. Eliminare le tue nozioni serve a farti riconoscere che sono sbagliate, e che esse non sono qualcosa che dovresti possedere. Dovresti lasciarle andare, non aggrapparti a esse. In seguito, ricerca di tua iniziativa ciò che è giusto, cosa sono davvero le cose positive, e cos’è davvero la verità. Quando accetti le cose positive e la verità, e le tratti come i principi della pratica, il pensiero e le prospettive che dovresti possedere, allora c’è il cambiamento, e avrai acquisito la verità. Dunque, come si dovrebbe considerare l’esilio degli Ebrei dalla Giudea alla luce di queste verità? Qual è la nozione comune che hanno le persone su questo evento? (Che Dio non avrebbe dovuto cacciare via gli Ebrei dalla Giudea, e che avrebbe dovuto proteggere gli Ebrei. Che, indipendentemente dal modo in cui essi Gli opposero resistenza, e nonostante il fatto che Lo inchiodarono su una croce, Egli avrebbe dovuto perdonare i loro peccati per sempre, e che solo questo è l’amore di Dio.) Queste sono le nozioni dell’uomo. Non sono assurde? Se agisse in base alle nozioni dell’uomo, Dio avrebbe ancora un’indole giusta? Anche se le persone erano turbate a causa dell’esilio, la loro resistenza a Dio e la loro condanna nei Suoi confronti hanno oltrepassato il limite per Dio; le loro azioni non erano diverse da quelle di Satana, quindi Dio come poteva non essere in collera per questo? Alcuni non sanno accettare la verità e pensano: “Dio come può trattare così le persone? Le persone non possono accettare quel tipo di amore, è così indifferente nei loro confronti! Non sembra amore. Dio non prova amore se è così che tratta gli Ebrei”. Questo nega l’amore di Dio ed è una nozione dell’uomo. Cos’è una nozione dell’uomo? (L’uomo limita la sua definizione dell’amore di Dio.) Sì, quando le persone limitano la loro definizione di qualcosa, quella è una nozione, e non è conforme alla verità, né è una verità. Di cosa hanno limitato la loro definizione? Hanno limitato la loro definizione di come Dio opera; pensano che, per poter essere l’opera di Dio, Egli debba operare in determinati modi, e che quelli siano i modi in cui Egli dovrebbe operare. Le persone hanno una definizione limitata di come Dio opera, e questa definizione limitata è la loro nozione. Allora, che razza di definizione hanno del modo in cui Dio agisce? Cosa della loro definizione le induce a sentirsi a disagio per il modo in cui Dio agì in quella situazione, a fraintenderLo e a opporsi a Lui? (Pensano che Dio avrebbe dovuto concedere grazia e benedizioni in abbondanza agli Ebrei, invece Egli agì al di fuori di tali nozioni e fantasie, e al di fuori delle loro aspettative; Egli cacciò via gli Ebrei e li fece vagare sulla terra. Le persone non capiscono questo, e ciò ha dato vita a nozioni considerevoli.) Molti hanno nozioni e malintesi sulle azioni che Dio intraprese verso gli Ebrei. In altre parole, sono a disagio con le azioni di Dio e pensano che non avrebbe dovuto agire in quel modo. Questa è una nozione? (Sì.) Allora, quando pensano che Dio “non avrebbe dovuto” fare quel che fece, questo non è un limitare la loro definizione delle azioni di Dio? Come sai che Dio non avrebbe dovuto agire così? Su quale base dici che Dio non avrebbe dovuto agire così? Se pensi che non avrebbe dovuto farlo, ma lo fece, allora significa che Dio non è Dio? Significa che ciò che Dio fece fu sbagliato, e non in linea con la verità? L’uomo non è stolto a riguardo? L’uomo è estremamente stolto e ignorante, arrogante e presuntuoso; per lui è facilissimo formarsi nozioni su Dio, e limitare la sua definizione di Dio. Se le persone così non sanno accettare la verità è molto pericoloso, e con ogni probabilità verranno eliminate.

Molte persone hanno nozioni e opinioni sull’esilio degli Ebrei dalla Giudea, e non comprendono le intenzioni di Dio, ma questo è un problema molto facile da risolvere. Vi dirò un modo semplice per farlo. Ascoltate, e vedete se può risolvere queste vostre difficoltà. Il modo più semplice è che le persone sappiano innanzitutto che sono esseri creati, e che è perfettamente naturale e giustificato che gli esseri creati si sottomettano al loro Creatore. Se gli esseri creati hanno costantemente nozioni sul loro Creatore e non riescono a sottomettersi a Lui, allora si tratta di una grande ribellione. Le persone devono comprendere che vi è un principio fondamentale nel modo in cui il Creatore tratta gli esseri creati, che è anche il principio più alto. Il modo in cui il Creatore tratta gli esseri creati si basa totalmente sul Suo piano di gestione e sui requisiti della Sua opera; Egli non ha bisogno di consultare alcun uomo, né di convincere alcuna persona a essere d’accordo con Lui. Egli fa tutto quel che deve, e tratta le persone comunque debba trattarle, e qualunque cosa faccia o comunque tratti le persone sono tutte cose in linea con le verità principi, i principi secondo i quali opera il Creatore. In quanto esseri creati, l’unica cosa da fare è sottomettersi al Creatore; non si dovrebbe compiere alcuna scelta di propria iniziativa. Questa è la ragionevolezza che gli esseri creati dovrebbero possedere, e se una persona non la possiede non è degna di essere definita persona. Le persone devono capire che il Creatore sarà sempre il Creatore; Egli ha il potere e le qualifiche per orchestrare e detenere sovranità a Suo piacimento su qualsiasi essere creato, e non ha bisogno di una ragione per agire in tal modo. Questa è la Sua autorità. Non un solo essere creato ha il diritto o le qualifiche per esprimere un giudizio sul fatto che ciò che il Creatore fa sia giusto o sbagliato, o sul modo in cui Egli dovrebbe agire. Nessun essere creato ha il diritto di scegliere se accettare o meno la sovranità e le disposizioni del Creatore; e nessun essere creato ha il diritto di avanzare richieste sul modo in cui il Creatore detiene sovranità sul suo destino e ne dispone. Questa è la somma verità. Non importa cosa il Creatore abbia fatto ai Suoi esseri creati, e non importa come lo abbia fatto: gli uomini che Egli ha creato dovrebbero fare soltanto una cosa: ricercare, sottomettersi, conoscere, e accettare tutto ciò che viene messo in atto dal Creatore. Il risultato finale sarà che il Creatore avrà portato a termine il Suo piano di gestione e ultimato la Sua opera, con un avanzamento del Suo piano di gestione privo di impedimenti; nel frattempo, avendo accettato la sovranità e le disposizioni del Creatore ed essendovisi sottomessi, gli esseri creati avranno ottenuto la verità, avranno compreso le intenzioni del Creatore e saranno arrivati a conoscere la Sua indole. Vi è un altro principio di cui devo parlarvi: qualunque cosa faccia il Creatore, comunque Si manifesti e che compia azioni grandi o piccole, è pur sempre il Creatore; invece l’intera umanità da Lui creata, qualunque cosa abbia fatto e per quanto sia ricca di talento e di doti, rimane composta da esseri creati. Gli esseri umani creati, per quanto abbiano ricevuto dal Creatore grazia e benedizioni, oppure misericordia, bontà o benevolenza, non devono ritenersi distinti dalle masse, né pensare di poter essere sullo stesso piano di Dio e di essere divenuti di rango elevato tra gli esseri creati. Per quanti doni Dio ti abbia concesso o per quanta grazia ti abbia impartito, per quanto ti abbia trattato con gentilezza o ti abbia conferito qualche talento speciale, nulla di tutto ciò è un tuo capitale. Sei un essere creato e pertanto rimarrai sempre tale. Non devi mai pensare: “Sono un prediletto nelle mani di Dio. Dio non mi abbandonerà mai. L’atteggiamento di Dio verso di me sarà sempre fatto di amore, affetto e carezze gentili, insieme a calorosi sussurri di conforto e incoraggiamento”. Al contrario, agli occhi del Creatore tu sei uguale a tutti gli altri esseri creati; Dio può utilizzarti come desidera e può anche orchestrarti come desidera, e parimenti può fare in modo che tu svolga un qualsiasi ruolo fra persone, eventi e cose di ogni genere. Questa è la conoscenza che si deve avere e la ragionevolezza che bisogna possedere. Se si riesce a capire e ad accettare queste parole, il proprio rapporto con Dio diventerà più normale e si stabilirà con Lui una relazione più che legittima; se si riesce a capire e ad accettare queste parole, si orienterà il proprio ruolo in modo consono, si assumerà una posizione opportuna e si sosterrà il proprio dovere.

Cosa pensate dopo aver ascoltato queste parole? Fraintenderete ancora Dio? Alcuni dicono: “Dato che Dio tratta le persone in questo modo, quando Dio disse che gli uomini sono come formiche, e meno che vermi ai Suoi occhi, sembra che non fosse solo teoria, ma realtà! L’uomo non è poi così caro a Dio, e Dio non è tanto vicino all’uomo quanto immaginavano le persone”. Il loro cuore si raffredda, come se fosse stata gettata dell’acqua su una fiamma, e il loro fervore diminuisce. Direste che è meglio che i loro cuori si raffreddino, o che essi abbiano costantemente malintesi su Dio? (Meglio che i loro cuori si raffreddino.) Solo raffreddandosi per un po’ le persone possono comprendere l’indole di Dio. La ragionevolezza che gli esseri creati dovrebbero possedere è adottare la verità come loro principio per ogni cosa; dovrebbero adottare la verità come base per il loro modo di vedere ogni cosa, e dovrebbero adottare la verità come loro principio e fondamento per tutto ciò che fanno. Questo è il modo corretto di essere. Al contrario però, le persone sentono sempre in cuor loro che il loro rapporto con Dio è come il loro rapporto con un’altra persona, e che le loro interazioni con Dio dovrebbero essere alla pari. Questa è una buona situazione? (No.) In che modo non lo è? Le persone si sono messe nella posizione sbagliata; non trattano Dio come Dio. Questo perché hanno troppi malintesi su di Lui, ma Dio non cambierà il Suo atteggiamento come conseguenza dei loro malintesi o delle loro ossessioni. Al contrario, Egli non solo non cambierà il Suo atteggiamento, ma continuerà a operare in loro conformemente ai principi, proprio come prima, e a disporre e a regnare sovrano sulla vita di tutta l’umanità. Tuttavia, essendo incline a formarsi nozioni su Dio, e a resistere e ribellarsi contro di Lui, l’uomo deve soffrire molto. Le persone vogliono avvicinarsi furtivamente a Dio e rafforzare il legame che hanno con Lui, e parlano dei loro sentimenti, del loro capitale, dei loro talenti, delle loro capacità, di quanto hanno dato, di ciò che hanno ottenuto in passato, e di ogni altro tipo di ragione. Possono acquisire la verità quando vivono sempre in questi stati? No, non possono. Se il tuo cuore non è sottomesso a Dio, se hai sempre punti di vista fallaci, se sei incapace di assumere la posizione di un essere creato, se hai ambizioni sfrenate, e brami sempre una posizione più elevata, questo alla fin fine ti renderà incapace di affrontare il tuo dovere in modo appropriato, o di comprendere correttamente le richieste di Dio e i Suoi atteggiamenti nei tuoi confronti. Anche se vieni costantemente affinato e se soffri costantemente, sei incapace di lasciar andare le tue nozioni e fantasie, e pensi persino di essere l’individuo che Dio ama di più e che Gli sta più a cuore. Di conseguenza, quando ti succede qualcosa di concreto, e vedi che Dio non agisce in quel modo, e che si tratta solo di una pia illusione da parte tua, vivi una battuta d’arresto e subisci un colpo; ti lamenti e hai la sensazione di aver subito un torto. Anche i tuoi sentimenti subiscono un duro colpo. Vale la pena di soffrire così? (No.) Le persone hanno attirato a sé la sofferenza a causa delle loro pie illusioni, delle loro nozioni e fantasie. Questa è la cosa più problematica per loro, ed è necessario che invertano la rotta! Come dovrebbero procedere? Riconoscendo che Dio è giusto verso tutti, e che tutte le opere che Dio compie hanno come fine quello di salvare la razza umana. Egli non ha nessun altro obiettivo. Ciò che gli individui dovrebbero fare è assumere la posizione di un essere creato, sottomettersi alla sovranità, alle orchestrazioni e alle disposizioni del Creatore, accettare e sottomettersi a ogni cosa che il Creatore fa, cercare la verità e le intenzioni di Dio in queste cose, e riconoscere le Sue azioni. Se le persone usano sempre le loro nozioni per valutare e definire le azioni di Dio, se pretendono sempre cose irragionevoli da Lui, e insistono che Egli faccia le cose a modo loro, allora si stanno ribellando a Dio, e non solo non sono in grado di comprendere la verità, ma alla fine per loro non resterà altro che essere sdegnate ed eliminate da Dio. Se vogliono essere benedette da Dio, devono limitarsi unicamente a cercare, riconoscere e accettare ogni cosa che fa il Creatore, e sottomettervisi. Solo così sapranno comprendere la verità, conoscere Dio, conseguire vera sottomissione nei Suoi confronti ed essere salvate.

18 maggio 2018

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