Cosa significa perseguire la verità (10) Parte 2
Ora condivideremo in merito al detto riguardante la condotta morale “Una goccia d’acqua di gentilezza dovrebbe essere ripagata con una sorgente zampillante”. Come potete notare, tutti questi detti riguardanti la condotta morale sono così pretenziosi e altisonanti, come se ognuno di essi fosse impregnato di una sorta di spirito eroico e delle qualità dei grandi personaggi, e irraggiungibile da una persona ordinaria o comune. “Una goccia d’acqua di gentilezza dovrebbe essere ripagata con una sorgente zampillante”: che immensa larghezza di vedute richiederebbe questo! Quale personalità gentile, benevola e grande bisognerebbe avere per esserne capaci! “Una goccia d’acqua” corrisponde a “una sorgente zampillante”, ma allo stesso tempo questa corrispondenza dà l’idea che vi siano un abisso incommensurabile e un’immensa differenza tra le due cose. Significa che devi ripagare anche una goccia d’acqua di gentilezza, ma con cosa? Anziché essere dimenticata, andrebbe ripagata con una sorgente zampillante, con un numero enorme di azioni o comportamenti o con una sincerità e una disponibilità smisurate. Questo è quanto occorre per ripagare una goccia d’acqua di gentilezza, e se lo fai con qualsiasi cosa che sia meno di quello, allora sei privo di coscienza. Secondo questa logica, la persona che ha mostrato gentilezza non è anche quella che alla fine ingiustamente ne trae vantaggio? Questo benefattore ricava sicuramente un grande profitto dalla sua gentilezza! Si mostra gentile donando una goccia d’acqua e ne riceve in cambio una sorgente zampillante. Si tratta di una transazione alquanto redditizia e di un modo per trarre lauti vantaggi a spese degli altri. Non è forse così? In questa vita, chiunque accetterebbe la gentilezza di una goccia d’acqua. Se tutti dovessero ripagarla con una sorgente zampillante, impiegherebbero la vita intera per farlo, non riuscendo ad adempiere a nessuna delle loro responsabilità familiari e sociali, per non parlare del loro percorso di vita. Se ricevi una goccia d’acqua di gentilezza ma non riesci a ripagarla con una sorgente zampillante subirai la condanna da parte della tua coscienza e della società, e ti considererai ribelle, cattivo, ingrato e disumano. E se invece qualcuno fosse capace di ripagare tale gentilezza con una sorgente zampillante? Direbbe: “Non c’è nessuno più coscienzioso di me, poiché so ripagare una goccia d’acqua di gentilezza con una sorgente zampillante. In questo modo, la persona che una volta mi ha aiutato ed è stata gentile con me può rendersi conto di che tipo di persona sono, se aiutarmi le è convenuto o meno, e se ne è valsa la pena. In questo modo non lo dimenticherà mai e proverà persino imbarazzo. Inoltre, continuerò a ripagarla. Dal momento che sono in grado di ripagare una goccia d’acqua di gentilezza con una sorgente zampillante, non possiedo forse una condotta morale e un carattere nobili? Non sono un gentiluomo? Non sono una grande persona? Non sono forse degno di ammirazione?” Tutti lo lodano e lo approvano, e questo suscita in lui una grande emozione, per cui dice: “Visto che mi lodate in quanto persona gentile, di carattere nobile, come esempio per gli altri e come modello di moralità dell’umanità, dopo la mia morte dovreste erigermi un monumento e scrivermi un epitaffio che dica: ‘Questa persona è stata un paradigma della massima “Una goccia d’acqua di gentilezza dovrebbe essere ripagata con una sorgente zampillante” e può definirsi un esempio di moralità dell’umanità’”. Ma persino dopo la posa di tale monumento costui pensa che si debba realizzare anche una statua di argilla a sua immagine e somiglianza e porla in un tempio, incidendovi poi sopra il suo nome illustre: “Nicchia dedicata al dio Tal dei Tali”, e allestire un altare per l’incenso sotto di esso, dove tutti devono portare in offerta dell’incenso che bruci costantemente a sua memoria. Inoltre, le persone devono avere in casa effigi che lo raffigurino, bruciare incenso e inchinarsi davanti alla sua immagine tre volte al giorno, ed educare i loro figli e nipoti e le generazioni più giovani a essere proprio come lui, dicendo a figli e figlie che devono sposare una persona come lui, qualcuno capace di ripagare una goccia d’acqua di gentilezza con una sorgente zampillante, un esempio e un modello di moralità dell’umanità. L’approccio educativo tradizionale cinese consiste nell’insegnare ai propri figli a essere brave persone e pone l’accento sul riconoscere la gentilezza ricevuta e sull’impegnarsi a ripagarla. Se si riceve una goccia d’acqua di gentilezza, bisogna ripagarla con una vita di serio impegno, in altre parole con una sorgente zampillante. Quando i bambini diventano adulti, a loro volta impartiscono alle generazioni successive gli stessi insegnamenti, che così si perpetuano, tramandati da una generazione all’altra. Quando un individuo è in grado di ripagare una goccia d’acqua di gentilezza con una sorgente zampillante, allora ha raggiunto anche il suo scopo finale. Quale scopo? Essere riconosciuto e acclamato dalle persone mondane e dalla società. Naturalmente, questo è secondario. La cosa più importante è che la gente appenda il suo ritratto alle pareti e faccia offerte alla sua statua, che egli possa godere dell’incenso ardente di tutti, generazione dopo generazione, e che il suo spirito e le sue idee possano essere tramandati nel mondo e ottenere il plauso dei posteri. Alla fine, dopo essersi imbevuto dell’incenso di questo mondo, cosa diventa costui? Diventa un re diavolo e il suo obiettivo è finalmente raggiunto. Questa è la conseguenza finale della corruzione del genere umano da parte di Satana. All’inizio le persone si limitano ad accettare delle idee della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale, come la benevolenza, la giustizia, la correttezza, la saggezza e l’affidabilità. In seguito si conformano ai requisiti di una di esse, dando l’esempio agli altri nel mettere rigorosamente in pratica tale idea e tali requisiti e rispettandoli, e raggiungono l’obiettivo di diventare un modello e un esempio di moralità per il resto dell’umanità. Poi, dopo la loro morte, si lasciano dietro una buona reputazione, che viene trasmessa di generazione in generazione. Infine, ottengono ciò che volevano, ossia inalare l’incenso ardente di questo mondo per molti anni e diventare re dei demoni. È una cosa buona? (No.) Perché dite che non lo è? Questo è l’obiettivo finale a cui aspirano nella vita i non credenti. Essi approvano le idee riguardanti una certa condotta morale, poi danno l’esempio iniziando a mettere in pratica i requisiti riguardanti questa condotta morale, fino a raggiungere il punto in cui tutti li lodano in quanto persone brave, gentili, distinte e di nobile carattere. Il racconto dei loro comportamenti e delle loro azioni si diffonde a tutta l’umanità e i loro comportamenti e le loro azioni vengono studiati e venerati per generazioni, finché alla fine quell’individuo diventa il modello di comportamento per un’intera generazione e, naturalmente, il re dei demoni di un’intera generazione. Non è forse questo il cammino che percorrono le persone mondane? Non è forse questo il risultato a cui esse aspirano? Ha un qualche legame con la verità? Ha una qualche connessione con la salvezza di Dio? Niente affatto. Questo è l’esito finale che i detti riguardanti la condotta morale hanno in serbo per le persone. Se un individuo accetta appieno tutte le varie idee della cultura tradizionale e vi si attiene completamente, allora la via che percorre è senza dubbio quella dei demoni. Se hai intrapreso la via dei demoni una volta per tutte, allora non hai alcun legame con l’opera di Dio di salvezza delle persone e assolutamente nulla a che fare con la salvezza. Pertanto, se dopo aver compreso la verità sei ancora limitato e influenzato dalle idee della cultura tradizionale e, allo stesso tempo, per via di questa influenza, attenendoti alle loro leggi e rispettando queste prescrizioni e questi detti, non sei in grado di ribellarti o di rinunciare a essi e non sai accettare i requisiti di Dio, allora finirai per seguire la via dei demoni e diventare un re dei demoni. Lo capisci, vero? Nessuna teoria e nessun detto al mondo possono sostituire la via della salvezza che Dio ha donato all’umanità, nemmeno le più elevate norme morali. Se le persone vogliono intraprendere la retta via, che è quella della salvezza, possono ottenere l’approvazione da parte di Dio soltanto presentandosi al Suo cospetto, accettando con mitezza e fermezza le Sue parole e tutte le Sue varie affermazioni e richieste, e comportandosi e agendo con le Sue parole come criterio. Altrimenti, gli uomini non hanno modo di intraprendere la retta via nella vita e possono solo seguire le filosofie di Satana lungo il cammino della perdizione. Alcuni dicono: “Ma non esiste una via di mezzo?” No: o segui la via di Dio o quella diabolica di Satana. Esistono solo due vie. Se non segui quella di Dio, allora indubbiamente ti attieni alle varie idee promosse da Satana e alle varie vie diaboliche che tali idee generano. Se vuoi scendere a compromessi intraprendendo la via di mezzo o una terza via, ciò è impossibile. È chiaro questo punto? (Sì.) Non approfondirò ulteriormente il detto “Una goccia d’acqua di gentilezza dovrebbe essere ripagata con una sorgente zampillante”, poiché è piuttosto simile al detto “Una gentilezza ricevuta deve essere ripagata con gratitudine”, su cui abbiamo condiviso in precedenza. L’essenza di questi due detti è più o meno la stessa, quindi non c’è bisogno di discuterne in modo più dettagliato.
Parliamo ora del prossimo detto riguardante la condotta morale: “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te”. Questo dovrebbe essere molto facile da discernere, non è vero? Confrontandolo con i requisiti dei detti riguardanti la condotta morale di cui abbiamo parlato in precedenza, anche questo detto è chiaramente una regola inflessibile che vincola le persone. Nonostante sulla carta sembri grandioso, rimarchevole e senza nulla di sbagliato, e appaia come un semplice principio per rapportarsi con le persone, questo semplice principio non ha alcun senso quando si tratta di come comportarsi o di come trattare gli altri, e non è di alcun aiuto per il comportamento di una persona o per il perseguimento della vita. Non è un principio a cui ci si dovrebbe attenere nella propria condotta e nel proprio comportamento, né un principio per perseguire la direzione e l’obiettivo di vita corretti. Anche se ti attieni a questo requisito, esso non fa altro che dissuaderti dal fare qualcosa di irragionevole quando interagisci con gli altri, ma non significa che possiedi vero amore per loro o che li aiuti davvero, e tanto meno dimostra che sei sulla retta via della vita. In senso letterale, “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te” significa che, se c’è qualcosa che ti risulta sgradito o che non ti piace fare, allora non dovresti imporlo nemmeno agli altri. Ciò può sembrare intelligente e ragionevole, ma se usi questa filosofia satanica per gestire ogni situazione finirai per commettere molti errori. Verosimilmente ingannerai, fuorvierai o addirittura ferirai le persone. Proprio come certi genitori che non sono amanti dello studio ma vogliono far studiare i figli e cercano sempre di ragionare con loro, esortandoli a studiare con impegno. Applicando il requisito del “non imporre agli altri ciò che non desideri per te”, allora questi genitori non dovrebbero far studiare i figli, perché a loro per primi non piace. Ci sono poi persone che hanno fede in Dio ma non perseguono la verità, eppure in cuor loro sanno che credere in Dio è la retta via nella vita. Se vedono che i loro figli non hanno fede in Dio e non percorrono la retta via, li esortano a credere in Dio. Anche se loro personalmente non perseguono la verità, vogliono comunque che i figli la perseguano e siano benedetti. In tal caso, se questi genitori dovessero aderire al detto “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te”, allora non dovrebbero spingere i figli a credere in Dio. Ciò sarebbe conforme a questa filosofia satanica, ma avrebbe anche stroncato la possibilità di salvezza dei figli. Chi è responsabile di un tale esito? Questo detto riguardante la condotta morale secondo cui non si deve imporre agli altri ciò che non si desidera per sé non danneggia forse le persone? Facciamo un altro esempio. Alcuni genitori non si accontentano di vivere seguendo le regole e nel rispetto della legge. Non sono disposti a faticare nei lavori agricoli o a trovare un impiego per mantenere la famiglia. Preferiscono invece raggirare, truffare o giocare d’azzardo, ricorrendo a mezzi illeciti per accumulare una fortuna disonestamente, in modo da poter vivere una vita agiata, divertirsi e godere dei piaceri della carne. Non amano dedicarsi a un lavoro onesto o seguire la retta via. Ma questo non è ciò che desiderano, vero? In cuor loro sanno che non va bene. In questa situazione, come dovrebbero educare i propri figli? Le persone normali insegnerebbero ai figli a studiare duramente e a imparare un mestiere per poter trovare in futuro un buon lavoro, e li spingerebbero a seguire la retta via. Questo è adempiere alla propria responsabilità di genitore, non è vero? (Sì.) Esatto. Tuttavia, se si attenessero al detto “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te”, direbbero invece: “Figliolo, guarda me. Posso fare qualsiasi cosa nella vita, come bere e cenare fuori, frequentare prostitute e giocare d’azzardo. Me la cavo bene anche senza aver studiato o appreso un mestiere. In futuro imparerai da me. Non hai bisogno di andare a scuola e studiare duramente. Impara a rubare, imbrogliare e giocare d’azzardo. Potrai comunque condurre una vita comoda per il resto dei tuoi giorni!” È giusto comportarsi così? Qualcuno ha insegnato questo ai propri figli? (No.) Questo è “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te”, non è vero? Questi esempi non hanno completamente smentito tale detto? In esso non vi è nulla di corretto. Per esempio, vi sono persone che non amano la verità, bramano le comodità della carne e battono la fiacca nel fare il proprio dovere. Non sono disposte a soffrire né a pagare un prezzo. Pensano che il detto “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te” esprima bene il concetto e dicono agli altri: “Dovreste imparare a divertirvi. Non è necessario che svolgiate bene il vostro dovere, né che sopportiate avversità o paghiate un prezzo. Se potete battere la fiacca, fatelo; se potete cavarvela alla meno peggio, fatelo. Non rendetevi le cose così difficili. Guardate, io vivo così: non è fantastico? La mia vita è semplicemente perfetta! Vivere in quel modo vi sta sfinendo! Dovreste prendere esempio da me”. Questo non soddisfa forse il requisito del “non imporre agli altri ciò che non desideri per te”? Chi si comporta in questo modo è una persona dotata di coscienza e ragione? (No.) Se una persona perde la coscienza e la ragione, non è forse priva di virtù? Questo è ciò che viene definito mancanza di virtù. Perché lo definiamo così? Perché una simile persona brama la comodità, è approssimativa nel proprio dovere e incita e influenza gli altri a essere anch’essi superficiali e a bramare le comodità. Qual è il problema di questo atteggiamento? Assolvere il proprio dovere in modo superficiale e irresponsabile significa raggirare Dio e opporGli resistenza. Se continui a essere superficiale senza pentirti, sarai rivelato ed eliminato. Molte persone sono state allontanate dalla chiesa in questo modo. Non è forse un dato di fatto? (Sì.) Quindi, coloro che aderiscono a questo detto e spronano tutti a essere come loro, così che gli altri non compiano i loro doveri con diligenza, ma invece si prendano gioco di Dio e Lo raggirino, non arrecano forse danno e rovina alle persone? Loro per primi sono pigri e subdoli, eppure impediscono anche agli altri di svolgere i loro doveri. Questo non è forse intralciare e disturbare il lavoro della chiesa? Non è forse osteggiare Dio? La casa di Dio può forse tenere persone di questo tipo? Supponiamo che qualcuno che lavora in un’azienda di non credenti inciti gli altri dipendenti a non svolgere bene il loro lavoro. Il capo non lo licenzierà se lo scopre? Lo caccerà sicuramente. Quindi, se costui è ancora capace di comportarsi così mentre svolge il suo dovere nella casa di Dio, è forse una persona che crede in Dio? È un malevolo e un miscredente che si è infiltrato nella casa di Dio. Deve essere allontanato ed eliminato! Dopo aver ascoltato questi esempi, siete in grado di riconoscere l’essenza del detto riguardante la condotta morale “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te”? (Sì.) Qual è la conclusione finale che avete tratto? Questo requisito è una verità principio? (No.) Ovviamente non lo è. Allora che cos’è? È solo un modo di dire confuso, che superficialmente suona bene ma che in realtà non ha alcun significato concreto.
Siete sostenitori del detto riguardante la condotta morale “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te”? Se una persona propugnasse questa frase, la riterreste grandiosa e nobile? Alcuni direbbero: “Sentite: non si impone, non complica le cose agli altri, non li mette in difficoltà. Non è forse una persona meravigliosa? È sempre severa con sé stessa ma tollerante con gli altri; non dice mai a nessuno di fare ciò che non farebbe lei stessa. Dà agli altri molta libertà e trasmette loro una grande sensazione di calore e tolleranza. Che persona fantastica!” È davvero così? Il detto “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te” implica che si dovrebbe offrire o fornire agli altri solo ciò che si apprezza personalmente e che procura piacere. Ma cosa apprezzano le persone corrotte, cosa procura loro piacere? Cose corrotte, cose insensate e desideri stravaganti. Se si offrono e forniscono tali cose negative alle persone, tutta l’umanità non diventerà forse sempre più corrotta? Ci saranno sempre meno cose positive. Non è forse oggettivo? È un dato di fatto: l’umanità è profondamente corrotta. Gli esseri umani corrotti amano perseguire la fama, il guadagno, il prestigio e i piaceri della carne; vogliono diventare famosi, potenti, dei superuomini. Vogliono una vita agiata e sono avversi al duro lavoro; vogliono che tutto venga loro regalato. Pochissimi amano la verità o le cose positive. Se si offrono agli altri la propria corruzione e le proprie predilezioni, cosa accadrà? È proprio come ci si immagina: l’umanità non potrà che diventare sempre più corrotta. I sostenitori dell’idea del “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te” chiedono alle persone di dare e fornire la propria corruzione, le proprie predilezioni e i propri desideri stravaganti agli altri, inducendoli a perseguire il male, gli agi, il denaro e la carriera. È questa la retta via da seguire nella vita? È evidente come il detto “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te” sia alquanto problematico. Le sue falle e le sue mancanze sono lampanti; non vale neppure la pena di analizzarlo e discernerlo. I suoi errori e la sua assurdità appaiono evidenti al minimo esame. Tuttavia, molti di voi si lasciano facilmente persuadere e influenzare da questo detto e lo accettano senza alcun discernimento. Nell’interagire con gli altri, usi spesso questo detto per ammonire te stesso ed esortare gli altri. Così facendo, pensi che la tua integrità sia particolarmente nobile e il tuo comportamento alquanto ragionevole. Ma, senza che tu te ne renda conto, queste parole hanno rivelato il principio secondo cui vivi e la tua posizione rispetto alle questioni. Allo stesso tempo, hai fuorviato gli altri e li hai indotti ad affrontare persone e circostanze secondo le tue opinioni e i tuoi punti di vista. Hai agito da vero mediatore e deciso assolutamente di non prendere alcuna posizione. Tu dici: “Di qualunque problema si tratti, non occorre prenderlo sul serio. Non rendere le cose difficili a te stesso o agli altri. Se complichi le cose per gli altri, le complichi anche per te. Essere gentili con gli altri significa essere gentili con sé stessi. Se sei severo con gli altri, lo sei anche con te stesso. Perché metterti in una situazione difficile? ‘Non imporre agli altri ciò che non desideri per te’ è la cosa migliore e più indulgente che tu possa fare per te stesso”. Questo è evidentemente l’atteggiamento di chi non è meticoloso in nulla. Non hai una posizione o una prospettiva corretta su nessuna questione; hai una visione confusa di tutto. Non sei meticoloso e chiudi un occhio sulle cose. Quando infine ti presenterai al cospetto di Dio per rendere conto di te stesso, sarà una gran confusione. Perché? Perché dici sempre che non si dovrebbe imporre agli altri ciò che non si desidera per sé. Tutto ciò ti procura molto conforto e godimento, ma allo stesso tempo ti creerà gravi problemi, impedendoti di avere una visione o una posizione chiara su molte questioni. Ovviamente, questo ti rende anche incapace di capire chiaramente quali sono le richieste e gli standard che Dio ha nei tuoi confronti quando affronti queste situazioni, o quali sono gli esiti che dovresti raggiungere. Tutto questo accade perché non sei meticoloso in nulla; è dovuto al tuo atteggiamento e alle tue opinioni confuse. Non imporre agli altri ciò che non desideri per te: è questo l’atteggiamento tollerante che dovresti avere nei confronti delle persone e delle cose? No, non lo è. È solo una teoria che dall’esterno appare giusta, nobile e gentile, ma è di fatto una cosa profondamente negativa. È chiaramente ancor meno una verità principio a cui le persone dovrebbero attenersi. Dio non pretende che non si imponga agli altri ciò che non si desidera per sé stessi, bensì chiede che si abbiano chiari i principi a cui attenersi nel gestire le diverse situazioni. Se sono corretti e in linea con la verità contenuta nelle parole di Dio, allora bisogna che ti ci aggrappi. E non solo ti ci devi aggrappare, ma devi anche ammonire e persuadere gli altri e condividere con loro, in modo che comprendano esattamente le intenzioni di Dio e le verità principi. Questi sono la tua responsabilità e il tuo obbligo. Dio non ti chiede di prendere la via di mezzo, e ancor meno di mostrare quanto tu sia magnanimo. Devi aggrapparti alle cose su cui Dio ti ha ammonito e che ti ha insegnato, e a ciò di cui Egli tratta nelle Sue parole: i requisiti, i criteri e le verità principi che si dovrebbero osservare. Non solo ti ci devi aggrappare e restarci ancorato per sempre, ma devi anche praticare queste verità principi dando il buon esempio, persuadendo, vigilando, aiutando e guidando gli altri ad attenervisi, osservarle e praticarle nello stesso modo in cui lo fai tu. Dio chiede che tu faccia ciò, è questo il compito che ti affida. Non puoi porre dei requisiti a te stesso ma ignorare gli altri. Dio esige che tu prenda la posizione corretta nelle questioni, che tu aderisca ai criteri corretti, che tu sappia con precisione quali sono i criteri contenuti nelle Sue parole e che tu capisca esattamente quali sono le verità principi. Anche se non riesci a farlo, anche se sei riluttante, se non ti piace, se hai delle nozioni, o se opponi resistenza, devi considerarlo come una tua responsabilità e come un tuo obbligo. Devi condividere con le persone sulle cose positive che vengono da Dio, sulle cose giuste e corrette, e usarle per aiutare, influenzare e guidare gli altri, in modo che ne traggano beneficio ed edificazione e percorrano la retta via nella vita. Questa è la tua responsabilità e non devi aggrapparti ostinatamente all’idea del “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te”, che ti ha messo in testa Satana. Agli occhi di Dio, questo detto è solo una filosofia per le interazioni mondane, è un modo di pensare che contiene l’inganno di Satana: non è assolutamente la retta via, né una cosa positiva. Tutto ciò che Dio ti chiede è di essere una persona retta che capisce chiaramente ciò che deve e ciò che non deve fare. Egli non ti chiede di compiacere gli altri o di mediare; non ti ha chiesto di scegliere la via di mezzo. Quando una questione riguarda le verità principi, devi dire ciò che va detto e capire ciò che deve essere capito. Se qualcuno non capisce qualcosa, e tu invece sì, e sei in grado di fornirgli indicazioni e aiuto, devi assolutamente adempiere a questa responsabilità e a questo obbligo. Non devi stare semplicemente da un lato e guardare, e ancor meno devi aggrapparti alle filosofie che ti ha messo in testa Satana, come quella di “non imporre agli altri ciò che non desideri per te”. Hai capito? (Sì.) Ciò che è giusto e positivo è tale anche se non ti piace, se non sei disposto a farlo, se non sei in grado di farlo e di realizzarlo, se sei ostile al riguardo o se sviluppi nozioni a esso contrarie. L’essenza delle parole di Dio e della verità non cambierà solo perché l’uomo possiede un’indole corrotta e determinati sentimenti, emozioni, desideri e nozioni. L’essenza delle parole di Dio e della verità non cambierà mai, assolutamente mai. Non appena conosci, comprendi, sperimenti e ottieni le parole di Dio e la verità, è tuo dovere condividere sulle tue testimonianze esperienziali con gli altri. Questo permetterà a un numero ancora maggiore di persone di comprendere le intenzioni di Dio, di capire e ottenere la verità, di comprendere le richieste e gli standard di Dio e di afferrare le verità principi. Così facendo, queste persone otterranno un percorso di pratica per i problemi che si troveranno ad affrontare nella loro vita quotidiana e non saranno confuse né vincolate dalle varie idee e opinioni di Satana. Il detto riguardante la condotta morale “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te” è in realtà un’astuta macchinazione di Satana per controllare la mente degli uomini. Se continui a sostenerlo, allora sei una persona che vive secondo filosofie sataniche, che vive interamente secondo un’indole satanica. Se non segui la via di Dio, allora non ami e non persegui la verità. Qualunque cosa accada, il principio che devi seguire e la cosa più importante che devi fare è aiutare il più possibile gli altri. Non dovresti praticare quello che dice Satana, ossia “non imporre agli altri ciò che non desideri per te”, né essere un “furbo” che vuole compiacere tutti. Cosa significa aiutare il più possibile gli altri? Significa adempiere alle tue responsabilità e ai tuoi obblighi. Non appena ti accorgi che una certa cosa rientra nelle tue responsabilità e nei tuoi obblighi, devi condividere sulle parole di Dio e sulla verità. Questo è ciò che significa adempiere alle proprie responsabilità e ai propri obblighi. Questa condivisione ha sostanzialmente fatto chiarezza in merito al detto riguardante la condotta morale “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te”? Ne avete comprensione? (Sì.) Questo detto è relativamente facile da discernere e si può individuare ciò che di sbagliato contiene senza troppe riflessioni. È semplicemente troppo assurdo, quindi non c’è bisogno di condividere al riguardo in modo più dettagliato.
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