Cosa significa perseguire la verità (12) Parte 2
Pensandoci sulla base dei detti riguardanti la condotta morale e della loro essenza, al cui riguardo abbiamo condiviso la volta scorsa, tali detti della cultura tradizionale nascondono l’indole e l’essenza corrotte dell’umanità, e naturalmente anche il fatto che Satana corrompe gli uomini. Le definizioni di uomo e donna presenti nella cultura tradizionale su cui abbiamo condiviso oggi illustrano chiaramente un altro aspetto essenziale dei detti riguardanti la condotta morale. Di quale essenza si tratta? Tali detti non solo fuorviano e limitano il pensiero degli individui, ma ovviamente instillano anche in loro concetti e opinioni sbagliati su varie persone, questioni e cose. Questo è un dato di fatto nonché un altro aspetto essenziale dei detti riguardanti la condotta morale sostenuti da Satana. Come si può dimostrare questa affermazione? Le definizioni di uomo e donna contenute nei detti riguardanti la condotta morale in merito a cui abbiamo appena condiviso non sono forse sufficienti per illustrare questo punto? (Sì.) Sono effettivamente sufficienti per illustrarlo. I detti riguardanti la condotta morale parlano soltanto di comportamenti giusti e sbagliati, di pratiche buone e cattive, e parlano solo superficialmente di bene e male, di giusto e sbagliato. Non permettono di capire cosa sia positivo e negativo, buono e cattivo, giusto e sbagliato quando si tratta di persone, questioni e cose. Portano gli individui ad attenersi a parametri che non sono criteri o principi corretti per una condotta e un comportamento conformi all’umanità né per loro vantaggiosi. Che questi detti riguardanti la condotta morale violino le leggi naturali dell’umanità oppure no o che le persone siano disposte a rispettarli o meno, essi costringono gli individui ad aggrapparsi rigidamente a dei dogmi senza distinguere tra giusto e sbagliato, tra buono e cattivo. Se non ti attieni a questi dogmi la società ti biasimerà e condannerà, e lo farai persino tu stesso. Questo non è forse un ritratto fedele del modo in cui la cultura tradizionale vincola il pensiero umano? Questo è proprio il vero riflesso di come la cultura tradizionale vincola il pensiero umano. Quando la cultura tradizionale dà origine a nuovi detti, requisiti e regole, plasma l’opinione pubblica o stabilisce una tendenza o una convenzione sociale, allora tu ti lascerai inevitabilmente trascinare da questa tendenza o da questa convenzione, senza osare dire di no o rifiutare né tantomeno sollevare dubbi e opinioni diverse; potrai solamente assecondarle, altrimenti verrai disprezzato e disapprovato dalla società e persino vituperato dall’opinione pubblica e condannato dall’umanità. Quali sono le conseguenze di ciò? Non sarai più in grado di stare in mezzo alla gente poiché sarai privo di dignità, non saprai aderire all’etica sociale, non avrai alcuna moralità, non assumerai la condotta morale richiesta dalla cultura tradizionale e quindi non rivestirai alcuna posizione nella società. Quali sono le conseguenze di essere privo di una posizione sociale? Che non sarai degno di vivere in questa società e verrai privato di tutti i tuoi diritti umani fino al punto che il tuo diritto di vivere, il tuo diritto di parlare e il tuo diritto di adempiere ai tuoi obblighi verranno sottoposti a limitazioni e restrizioni. Ecco come la cultura tradizionale influenza e minaccia l’umanità. Tutti ne sono vittime e, naturalmente, tutti ne sono anche gli esecutori. Tu cadi vittima di queste opinioni pubbliche e naturalmente di tutti i vari membri della società, e allo stesso tempo anche del fatto che accetti la cultura tradizionale. In ultima analisi, sei vittima del fatto di queste cose della cultura tradizionale. Tali aspetti della cultura tradizionale non hanno forse un grande impatto sull’umanità? (Sì.) Per esempio, se una donna è oggetto di pettegolezzi secondo i quali non è virtuosa, gentile, delicata e dotata di moralità e non è una brava donna, ogni volta che in seguito inizierà un nuovo lavoro o si unirà a un gruppo, non appena la gente verrà a conoscenza delle storie su di lei ascolterà i pettegolezzi e la giudicherà; nessuno la considererà una brava donna. Una volta creatasi questa situazione, sarà difficile per lei farsi strada o sopravvivere nella società. Alcune persone non hanno altra alternativa che nascondere la propria identità e trasferirsi in una città o in un ambiente diversi. L’opinione pubblica non è forse potente? (Sì.) Questa forza invisibile può rovinare, devastare e calpestare chiunque. Per esempio, se hai fede in Dio, è ovviamente difficile per te sopravvivere nell’ambiente sociale cinese. Perché ti risulta così difficile? Perché, una volta che credi in Dio, svolgi il tuo dovere e ti spendi per Lui, capiterà inevitabilmente che non riuscirai a prenderti cura della tua famiglia, e quei diavoli non credenti spargeranno voci sul fatto che “non conduci una vita normale”, “abbandoni la tua famiglia”, “scappi con chissà chi” e così via. Sebbene tali affermazioni non corrispondano ai fatti e siano tutte speculazioni e dicerie, una volta che sarai oggetto di queste accuse ti troverai in una situazione molto difficile. Ogni volta che andrai a fare la spesa la gente ti guarderà in modo strano, mormorerà e farà commenti alle tue spalle, dicendo: “Questa persona è religiosa, è priva di virtù femminili, conduce una vita indecorosa e passa tutto il giorno in giro. È una donna che non dedica le sue energie a condurre una vita normale. Cosa combina correndo sempre dappertutto? Le donne dovrebbero seguire il codice confuciano delle tre obbedienze e delle quattro virtù, occuparsi dei mariti e crescere i figli”. Come ti sentiresti all’udire ciò? Ti farebbe infuriare? Che cosa importa a loro se tu credi in Dio e svolgi il tuo dovere? Non è certo affar loro, eppure sono capaci di trattarlo come un argomento di conversazione dopo cena, e fanno commenti e pettegolezzi al riguardo come se fosse qualcosa di importante. Questo non è forse un fenomeno sociale? Non è riscontrabile ovunque? Per esempio, una volta andavi d’accordo con un tuo collega ma lui, quando ha saputo che credi in Dio, ha diffuso ogni sorta di pettegolezzo su di te alle tue spalle, e così ora in molti ti stanno alla larga e non sono più in buoni rapporti con te. Nonostante tu abbia lo stesso atteggiamento di prima nei confronti del lavoro, non appena la maggior parte delle persone verrà a conoscenza di questi pettegolezzi sarà ancora facile per te farti strada in questo impiego? (No.) Le persone non cambieranno atteggiamento nei tuoi confronti rispetto a prima? (Sì.) Cosa diranno tutti? “Questa donna non dedica le sue energie a condurre una vita normale. Perché crede nella religione?” e “Perché gli uomini credono nella religione? Solo i perdenti credono nella religione! È una cosa che fanno le donne, mentre gli uomini virili e che si comportano da uomini dovrebbero concentrarsi sulla loro carriera!” Non vi sono forse individui che si esprimono in questo modo? (Sì.) Da dove provengono queste parole? Che cosa importa a loro se tu credi in Dio? Le persone sono libere di credere in ciò che vogliono e gli altri non hanno il diritto di interferire. Ma allora perché parlano di te? Perché ti criticano indiscriminatamente quando inizi a credere in Dio? In una certa misura, il quadro di riferimento per le loro osservazioni è inevitabilmente basato sulle idee e sui punti di vista della cultura tradizionale e sull’atteggiamento del governo nazionale nei confronti della fede. Anche se in apparenza stanno parlando di te, in realtà ti stanno criticando indiscriminatamente, raccontando frottole e condannandoti senza ritegno. In ogni caso, la base delle osservazioni e dei giudizi delle persone, così come delle loro opinioni e dei loro atteggiamenti nei confronti della tua fede, è influenzata in misura significativa dalla cultura tradizionale e dall’ideologia ateistica. Infatti, oltre a insegnare agli individui come essere donne e uomini, quali sono le idee essenziali della cultura tradizionale? Che non esistono né il Cielo né Dio. In altre parole, si tratta di idee e punti di vista ateistici. Pertanto, questi diavoli non credenti rifiutano le persone di fede, soprattutto quelle che credono nel vero Dio. Se ti dedichi ad attività superstiziose o religiose oppure appartieni a qualche setta, potrebbero disconoscerti. Se sei superstizioso magari possono ancora interagire con te, ma non appena inizi a credere in Dio, a leggerNe le parole ogni giorno, a diffondere il Vangelo, a svolgere il tuo dovere e a seguire Dio, ai loro occhi diventerete incompatibili. Qual è la fonte di tale incompatibilità? Per essere precisi, un aspetto è che costoro sono tutti dei non credenti, seguono Satana e gli appartengono; l’altro aspetto è che valutano le cose in base alle idee e ai punti di vista della cultura tradizionale e secondo le politiche e le leggi del gran dragone rosso: questi sono fatti oggettivi. Ogni volta che affrontano persone, eventi e cose non conformi alle idee della cultura tradizionale e ogni volta che vedono che i credenti sono obiettivo di repressione da parte dello Stato e vengono rastrellati li disprezzano, li criticano indiscriminatamente, li giudicano e li condannano, e collaborano con il governo per tenere sotto controllo e denunciare coloro che credono in Dio. Cosa li spinge a farlo? Si basano principalmente sulla cultura tradizionale, sull’ideologia ateistica e sulle politiche malvagie del gran dragone rosso. Per esempio, emettono dei giudizi su coloro che credono in Dio dicendo: “Questa è una donna che non dedica le sue energie a condurre una vita normale. Che combina andando in giro dappertutto?” e “Questo è un uomo che non persegue una carriera adeguata. Cosa pensa di concludere credendo nella religione? I veri uomini hanno ambizioni di ampio respiro. Chi è virile e si comporta da uomo dovrebbe concentrarsi sulla carriera!” Pensateci: tutte queste affermazioni banali non derivano forse dalla cultura tradizionale? (Sì.) Provengono tutte dalla cultura tradizionale. Tali individui banali e insignificanti non perseguono alcun credo, e si dedicano invece soltanto a mangiare e bere e ai piaceri della carne. Non solo hanno le menti piene di tendenze malvagie, ma sono anche profondamente vincolati e limitati da questi elementi della cultura tradizionale, sotto la cui influenza vivono senza rendersene conto, per cui è naturale che adottino questi punti di vista nell’affrontare una qualsiasi persona o questione. Questo può accadere in qualsiasi recesso della società moderna ed è del tutto normale. È così che vanno le cose in un mondo controllato da Satana, in un’epoca di male e di fornicazione.
I detti riguardanti la condotta morale non solo inculcano nelle persone concetti e punti di vista sbagliati, ma le incoraggiano e istigano anche a seguire dei pensieri estremi e ad adottare dei comportamenti estremi in contesti e circostanze particolari. Per esempio, come già detto, “Per un amico mi farei sparare” è il tipo di requisito posto da Satana con il pretesto di regolare la condotta morale delle persone quando si tratta di rapportarsi con gli amici. Ovviamente, i detti inerenti a questo aspetto della condotta morale hanno lo scopo di portare le persone a nutrire pensieri e punti di vista irrazionali e irragionevoli nell’interagire con gli amici, e persino di spingerle a rinunciare con noncuranza alla propria vita per loro. Questo è un requisito estremo ed eccessivo che Satana pone agli esseri umani in merito alla condotta morale. Il fatto è che vi sono altri detti simili a “Per un amico mi farei sparare”, che analogamente richiedono alle persone di adottare comportamenti estremi. Sono tutti modi di dire disumani e irrazionali. Oltre a inculcare negli individui le idee e i punti di vista della cultura tradizionale, Satana richiede loro di attenersi a questi pensieri irrazionali e a questi detti disumani, inducendoli ad aderire rigidamente a tali idee e pratiche. Si potrebbe dire che questo equivale a prendersi gioco degli uomini e a rovinarli! Di quali detti si tratta? Per esempio, i due detti “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte” e “I bachi da seta primaverili tesseranno fino alla morte e le candele consumeranno i loro stoppini” dicono alle persone, in modo più esplicito rispetto a “Per un amico mi farei sparare”, di non avere a cuore la vita e che essa andrebbe sprecata in questo modo. Quando si è chiamati a rinunciare alla propria vita non si dovrebbe averla troppo a cuore, bensì attenersi ai detti “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte” e “I bachi da seta primaverili tesseranno fino alla morte e le candele consumeranno i loro stoppini”. Più o meno tutti capite il significato letterale di questi due detti riguardanti la condotta morale, ma che cosa proclamano e a cosa istigano esattamente? Per chi bisognerebbe “piegarsi a un compito e sforzarsi di dare il massimo fino al giorno della propria morte”? Per chi “i bachi da seta primaverili tesseranno fino alla morte e le candele consumeranno i loro stoppini”? Le persone dovrebbero interrogarsi e riflettere su sé stesse: ha un qualche significato fare ciò che suggeriscono questi detti? Prima essi ti fuorviano e intorpidiscono la mente, disturbando la tua visione; poi ti privano dei diritti umani, guidandoti nella direzione sbagliata e fornendoti definizioni e punti di vista errati; infine ti costringono a rinunciare alla giovinezza e alla vita per questo Paese, questa società e questa nazione, o per la carriera oppure per l’amore. In questo modo, gli esseri umani consegnano inconsapevolmente la loro vita a Satana in uno stato di confusione e stordimento, e per di più lo fanno volontariamente, senza lamentele né rimpianti. Solo nel momento stesso in cui rinunciano alla vita capiscono tutto e si sentono ingannati dal fatto di star facendolo per motivi futili, ma a quel punto è troppo tardi e non c’è più tempo per i rimpianti. Così, passano la vita a farsi fuorviare, ingannare, distruggere, rovinare e calpestare da Satana e, alla fine, vengono privati anche della cosa più preziosa che hanno: la vita. Questa è la conseguenza quando gli esseri umani vengono istruiti attraverso i detti della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale, e ciò dimostra pienamente quale misero destino attende coloro che vivono in potere di Satana e ne sono fuorviati e ingannati. Con quali parole si possono descrivere le varie tattiche con cui Satana tratta l’umanità? Per cominciare: “istupidire”, “fuorviare”; cos’altro? DiteMene alcune. (Ingannare, rovinare, calpestare, devastare.) Ci sono anche “istigare”, “adescare”, “esigere la vita di qualcuno” e infine “prendersi gioco delle persone e divorarle”. Questo è il risultato della corruzione degli uomini da parte di Satana. Gli individui vivono in potere di Satana e secondo un’indole satanica. Se Dio non esprimesse la verità e non compisse l’opera di giudizio e di castigo per salvare le persone, l’intera umanità non verrebbe forse devastata, divorata e distrutta da Satana?
Cosa promuove l’umanità all’interno della cultura tradizionale? Che cosa significa “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte”? Il requisito principale posto da questo detto è che, ogni volta che si fa qualcosa, si dovrebbe essere sinceri e diligenti, dare tutti sé stessi e impegnarsi al massimo fino alla morte. A chi esattamente si rende un servizio comportandosi così? Naturalmente alla società, alla patria e alla nazione. E chi esercita il controllo su questa società, questa patria e questa nazione? Senza dubbio Satana e i re diavoli. Quali sono dunque gli obiettivi che Satana e i re diavoli vogliono raggiungere utilizzando la cultura tradizionale per fuorviare le persone? Uno è quello di rendere il Paese potente e la nazione prospera, l’altro è portare gli individui a onorare i loro antenati e a essere ricordati per le generazioni a venire. In questo modo sembrerà loro che non vi sia onore più grande che fare tutte queste cose, e saranno grati ai re diavoli e disposti a rinunciare alla propria vita per la nazione, per la società e per la patria. In realtà, non stanno facendo altro che servire Satana e i re diavoli e la loro posizione di dominio, nonché rinunciare alla propria preziosa vita per loro. Se invece di dire alle persone di compiere bene il loro dovere di esseri creati con tutto il cuore, la mente e la forza, e di vivere la sembianza di esseri umani, i detti della cultura tradizionale chiedono loro di morire per il bene del Paese, per i re diavoli o per qualche altra causa, allora le stanno fuorviando. In superficie dicono agli individui di fare la loro parte per il Paese e la nazione, usando parole altisonanti e speciose, ma in realtà li costringono a un’intera esistenza di sforzi, o persino a sacrificare la propria vita, per servire le posizioni dominanti di Satana e dei re diavoli. Questo non è forse fuorviare le persone, prendersi gioco di loro e danneggiarle? I vari detti promossi dalla cultura tradizionale non pongono agli uomini dei requisiti per come vivere una normale umanità nella vita reale né come adempiere alle loro responsabilità e ai loro doveri, bensì per quale tipo di condotta morale mostrare nell’ambito della società in generale, ossia in potere di Satana. Allo stesso modo, anche il detto riguardante la condotta morale “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte” è un canone promosso per costringere gli esseri umani alla lealtà nei confronti della società, della nazione e soprattutto della loro patria. Questo tipo di canone richiede che le persone si pieghino a servire la nazione, la patria e la società e si sforzino di dare il massimo fino al giorno della loro morte. Solo chi è costante e dà il massimo fino alla morte è considerato nobile, virtuoso e degno di essere venerato e ricordato dalle generazioni future. La prima parte di questo detto, “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo”, significa essere costanti e dare il massimo. Questa frase contiene qualche problema? Se la consideriamo dal punto di vista dell’istinto umano e della portata di ciò che l’umanità può realizzare, non presenta grandi problemi. Richiede agli individui di essere diligenti e di dare il massimo quando fanno qualcosa o intraprendono un’impresa. Fondamentalmente non vi è nulla di sbagliato in questo atteggiamento, che è relativamente in linea con gli standard dell’umanità normale, e le persone dovrebbero agire assumendo un atteggiamento di questo tipo. È una cosa relativamente positiva. In altre parole, quando si fa qualcosa, basta essere costanti, dare il massimo, adempiere alle proprie responsabilità e ai propri obblighi e vivere secondo la propria coscienza. Per qualsiasi persona dotata di normale umanità, coscienza e ragione, non c’è niente di più normale di questo, e non si tratta di una richiesta eccessiva. Che cosa invece è eccessivo? La parte che richiede alle persone di non smettere “fino al giorno della propria morte”. Questa seconda parte della frase presenta un problema: non solo devi essere costante e dare il massimo, ma anche sacrificare la tua vita, e puoi smettere solo se muori, altrimenti no. Significa che devi sacrificare la tua esistenza e sforzarti per tutta la vita. Finché vivi, non puoi avere motivazioni egoistiche né arrenderti. Se rinunci a metà strada invece di perseverare fino alla morte, la tua non può considerarsi una buona condotta morale. Questo è uno standard della cultura tradizionale per valutare la condotta morale delle persone. Se qualcuno, già costante nel fare qualcosa, ha dato il massimo nell’ambito di ciò che poteva ottenere e per tutto il tempo in cui era disposto a farlo, ma semplicemente non ha persistito fino alla morte, ha rinunciato a metà strada e ha scelto di intraprendere un’altra impresa o di riposare e prendersi cura di sé stesso in età avanzata, questo non è “piegarsi a un compito e sforzarsi di dare il massimo fino al giorno della propria morte”, e quindi costui non possiede una buona condotta morale. Di che tipo di standard si tratta? Giusto o sbagliato? (Sbagliato.) Ovviamente, questo standard non è in linea con gli istinti della normale umanità e con i diritti che spettano alle persone normali. Non si limita a richiedere loro di essere costanti, di dare il massimo e niente di più, ma piuttosto le obbliga ad andare avanti e a non fermarsi fino alla morte; è questo che richiede loro. Per quanto tu sia costante o per quanto ti sforzi di dare il massimo nel fare qualcosa, non appena ti arrendi a metà strada perché non sei disposto a continuare, allora non sei una persona dalla buona condotta morale; se invece eserciti un livello medio di diligenza e non dai il massimo ma continui fino alla morte, allora possiedi una buona condotta morale. Questo non è forse uno standard della cultura tradizionale per valutare la condotta morale delle persone? (Sì.) Si tratta effettivamente di uno standard della cultura tradizionale per valutare la condotta morale degli individui. In questo senso, il requisito “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte” risponde alle esigenze dell’umanità normale? È giusto e umano dal punto di vista delle persone? (No, è ingiusto e disumano.) Perché dite questo? (Non è un requisito che rientra nell’ambito della normale umanità, è qualcosa che gli uomini non sono ben disposti a scegliere, e inoltre è in contrasto con la coscienza e la ragione.) Il significato principale di questo standard è che richiede alle persone di rinunciare alle scelte, ai desideri e agli ideali personali. Se la tua levatura e i tuoi talenti possono essere messi al servizio della società, della razza umana, della nazione, della tua patria e dei governanti, allora dovresti obbedire incondizionatamente e non avere altre scelte. Dovresti dedicare la tua vita alla società, alla nazione, alla patria e persino ai governanti, fino alla morte. Non ci possono essere alternative all’impresa che devi intraprendere in questa vita, non puoi avere altre scelte. Puoi vivere solo per la nazione, per la razza umana, per la società, per la tua patria e addirittura per i governanti. Puoi solo servire loro e non devi avere aspirazioni personali né tanto meno motivazioni egoistiche. Non solo devi rinunciare alla tua giovinezza e dedicare loro le tue energie, ma anche rinunciare alla vita: solo così potrai essere una persona di buona condotta morale. In che modo l’umanità definisce tale buona condotta morale? Giustizia elevata. Qual è allora un altro modo per esprimere il detto “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte”? Che ne dite del proverbio piuttosto diffuso “I grandi eroi cavallereschi fanno la loro parte per il Paese e per il popolo”? Esso afferma che i cosiddetti grandi eroi cavallereschi devono fare la loro parte per il loro Paese e il loro popolo. Devono forse farlo per la famiglia, i genitori, le mogli, i figli, i fratelli e le sorelle? Devono farlo per adempiere alle loro responsabilità e ai loro doveri di persone? No. Devono invece essere leali e dediti al Paese e alla nazione. Questo è un altro modo di dire: “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte”. Il requisito “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte” parla di essere costanti e di dare il massimo, ma questo è solo un modo di dire che le persone trovano accettabile e che viene usato per indurle a “dare” di buon grado “il massimo fino al giorno della loro morte”. Chi è l’oggetto di questa dedizione di un’intera vita? (Il Paese e la nazione.) E chi rappresenta il Paese e la nazione? (I governanti.) Esatto, i governanti. Nessuna persona o gruppo indipendente può rappresentare il Paese e la nazione. Solo i governanti possono essere definiti portavoce del Paese e della nazione. All’apparenza, il detto “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte” non dice che gli individui devono fare assiduamente la loro parte per il Paese, per la nazione e per i governanti e dare il massimo fino al giorno della propria morte. Tuttavia, la realtà è che li obbliga a dedicare la vita ai governanti e ai re diavoli fino alla morte. Questo detto non è rivolto a una qualsiasi nullità della società o dell’umanità, ma a tutti coloro che possono dare un grande contributo alla società, alla razza umana, alla patria, alla nazione e soprattutto ai governanti. In qualsiasi dinastia, in qualsiasi epoca e in qualsiasi nazione vi sono sempre individui con doti, capacità e talenti speciali di cui la società “si appropria” e che vengono sfruttati e venerati dai governanti. A causa delle loro doti e capacità speciali e, poiché sono in grado di mettere a frutto i loro talenti e i loro punti di forza all’interno della società, della nazione, della patria e del dominio dei governanti, agli occhi di questi ultimi sono spesso considerati come il tipo di persona che può aiutarli a governare l’umanità in modo più efficace, a stabilizzare meglio la società e a pacificare l’opinione pubblica. Individui simili vengono spesso sfruttati dai governanti, i quali sperano che costoro non abbiano un “io individuale” ma solo un “io collettivo”, e che sappiano mettere a frutto il loro spirito cavalleresco e diventare grandi eroi cavallereschi che hanno a cuore solo il Paese e il popolo, capaci di preoccuparsi costantemente del Paese e del popolo e addirittura di piegarsi al compito e di sforzarsi di dare al massimo fino al giorno della propria morte. Se ne sono davvero capaci, se riescono a servire assiduamente il Paese e il popolo con tutte le loro forze e sono persino disposti a farlo fino alla morte, allora diventano indubbiamente validi aiutanti dei governanti e vengono addirittura riconosciuti come l’orgoglio della nazione o della società, se non dell’intera razza umana, durante una certa epoca. Ogni volta che nella società vi è un gruppo di persone di questo tipo all’interno di una determinata epoca, oppure un ristretto gruppo di giusti lealisti che vengono acclamati come grandi eroi cavallereschi e che si piegano al compito di servire la società, l’umanità, la patria, la nazione e i governanti, sforzandosi di dare il massimo fino al giorno della loro morte, allora quella è considerata dall’umanità come un’epoca storica gloriosa.
Quanti grandi eroi cavallereschi della storia cinese sono stati in grado di piegarsi al compito di servire il proprio Paese e il proprio popolo e di sforzarsi di dare il massimo fino al giorno della loro morte? Sapreste citarne alcuni? (Qu Yuan, Zhuge Liang, Yue Fei e così via.) Nella storia cinese ci sono davvero alcune celebrità che sono state in grado di preoccuparsi del Paese e del popolo, di piegarsi al compito di servire il Paese e la nazione e di garantire la sopravvivenza del popolo, e di sforzarsi di dare il massimo fino al giorno della loro morte. In ogni epoca della storia, in Cina e non solo, sia nella sfera politica che tra la popolazione in generale, vi sono individui, siano essi politici o cavalieri erranti, che aderiscono a detti culturali tradizionali come “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte”. Costoro sono in grado di attenersi scrupolosamente a tale requisito e di aderire rigorosamente all’idea di servire il Paese e il popolo e di preoccuparsi del Paese e del popolo. Sono capaci di aderire a questi detti riguardanti la condotta morale e si impongono rigorosamente di fare queste cose. Naturalmente lo fanno per la fama, affinché la gente si ricordi di loro in futuro. Questo è un aspetto. L’altro aspetto, va detto, è che questi comportamenti emergono come risultato dell’indottrinamento e dell’influenza che costoro hanno subìto da parte delle idee della cultura tradizionale. Quindi, questi requisiti posti dalla cultura tradizionale sono appropriati dal punto di vista dell’umanità? (No.) Perché no? A prescindere da quali capacità qualcuno possieda o da quanto sia dotato, talentuoso o competente, la sua identità e il suo istinto restano quelli di un essere umano, ed è impossibile per lui spingersi oltre questo ambito. È semplicemente un po’ più dotato e possiede un po’ di levatura in più rispetto agli altri, si eleva al di sopra della media in termini di punti di vista sulle cose, ha modi più diversificati e flessibili di agire, è più efficiente e ottiene risultati migliori: tutto qui. Ma, per quanto sia efficiente e per quanto siano buoni i suoi risultati, non è comunque altro che una persona comune in termini di identità e prestigio. Perché dico che si tratta comunque di una persona comune? Perché un individuo che vive nella carne, per quanto sia intelligente, dotato o di alta levatura, segue sempre e solo le leggi di sopravvivenza degli esseri umani creati e niente di più. Prendiamo per esempio i cani. Indipendentemente da quanto siano alti, bassi, grassi o magri, di qualsiasi razza siano o qualunque età abbiano, ogni volta che entrano in contatto con un altro cane, di solito ne distinguono il sesso, la personalità e l’atteggiamento nei loro confronti annusandone l’odore. Questo metodo di comunicazione è l’istinto di sopravvivenza dei cani nonché una delle loro leggi e regole di sopravvivenza, le quali sono state formulate da Dio. Analogamente, anche le persone sopravvivono all’interno delle leggi formulate da Dio. Non importa quanto tu sia intelligente, colto o talentuoso, quale levatura o abilità tu possieda, quanto grandi siano le tue imprese: devi comunque dormire ogni giorno dalle sei alle otto ore e mangiare tre pasti completi. Se ne salti uno hai fame e se non bevi abbastanza hai sete. Per mantenerti in salute, inoltre, devi fare regolarmente esercizio fisico. Con l’avanzare dell’età, ti cala la vista e sei soggetto a disturbi di ogni tipo. Questa è la normale legge naturale della nascita, dell’invecchiamento, della malattia e della morte, ed è stabilita da Dio. Nessuno può infrangerla né sfuggirvi. Su questa base, a prescindere dalle tue capacità, dalla tua levatura e dal tuo talento, resti pur sempre una persona comune. Anche se potessi indossare delle ali e volare descrivendo dei cerchi in cielo, alla fine dovresti comunque tornare sulla terra e camminare su due gambe, riposare quando sei stanco, mangiare quando hai fame e bere quando hai sete. Questo è l’istinto umano, e questo istinto è ciò che Dio ha stabilito per te. Non potrai mai cambiarlo né sfuggirvi. Indipendentemente dalle tue capacità, non puoi violare questa legge né spingerti oltre quest’ambito. Dunque, per quanto abili siano gli individui, la loro identità e il loro prestigio di persone non cambiano, così come non cambiano la loro identità e il loro prestigio di esseri creati. Anche se riesci a fornire all’umanità dei contributi un minimo speciali ed eccezionali, sei comunque un essere umano e ogni volta che affronterai un pericolo proverai comunque paura e panico, ti sentirai cedere le ginocchia e perderai persino il controllo delle funzioni corporee. E perché accadrebbe ciò? Perché sei umano. Dal momento che sei umano, manifesti questi comportamenti che gli esseri umani dovrebbero avere. Queste sono le leggi della natura e nessuno può sfuggirvi. Il fatto che tu abbia fornito molti contributi eccezionali non significa certo che tu sia diventato sovrumano, straordinario, o che non sia più una persona normale. Tutto ciò è impossibile. Pertanto, anche supponendo che tu sappia piegarti al compito di servire il Paese e la nazione e sforzarti di dare il massimo fino al giorno della tua morte, dovrai sopportare una pressione smisurata nel profondo del cuore a causa del fatto che vivi nell’ambito della normale umanità! Imponi a te stesso di preoccuparti tutto il tempo del Paese e del popolo e di fare spazio nel tuo cuore all’intera popolazione e a tutto il Paese, nella convinzione che la visibilità di cui godrai dipenda dall’ampiezza del tuo cuore, ma è così che stanno le cose? (No.) Un individuo non diventerà mai diverso dalla gente comune solo pensando fuori dagli schemi né sarà differente o superiore rispetto alla gente comune, e nemmeno gli sarà permesso di violare le regole della normale umanità e le leggi della sopravvivenza solo perché possiede dei doni o dei talenti speciali o perché ha fornito un contributo eccezionale alla razza umana. Dunque, questo requisito imposto all’umanità di “piegarsi a un compito e sforzarsi di dare il massimo fino al giorno della propria morte” è alquanto disumano. Anche se una persona ha talento e idee superiori a quelle della gente comune, o maggiore perspicacia e capacità di giudizio, oppure è più brava della gente comune a trattare le questioni o a valutare e leggere gli altri, in qualsiasi aspetto sia migliore della gente comune, comunque vive nella carne e deve seguire le leggi e le regole di sopravvivenza della normale umanità. Poiché deve attenersi a tali leggi e regole, non è forse disumano porle delle richieste irrealistiche e non conformi all’umanità? Non è forse un modo per calpestare la sua umanità? (Sì.) Alcuni dicono: “Con questi doni e questi talenti che il Cielo mi ha donato sono straordinario, non sono una persona comune. Dovrei fare spazio nel mio cuore per tutto ciò che c’è sulla terra: il popolo, la nazione, la mia patria e il mondo intero”. PermettiMi di dirti che tenere queste cose nel cuore è un ulteriore fardello che ti è stato imposto dalla classe dirigente e da Satana, e così facendo intraprendi da te la strada della rovina. Se vuoi tenere nel cuore il mondo, il popolo, la nazione, la patria e gli ideali e i desideri dei governanti, allora morirai prematuramente. Tenere queste cose nel cuore è come stare appoggiato a un barile di polvere da sparo e seduto su un sacco di esplosivo. È una cosa molto pericolosa e totalmente insensata. Quando tieni nel cuore queste cose, poni delle richieste a te stesso pensando: “Devo piegarmi a un compito e sforzarmi di dare il massimo fino al giorno della mia morte. Devo contribuire alla grande causa della nazione e dell’umanità e donare la mia vita alla razza umana”. Avere ambizioni così grandi ed elevate potrà soltanto condurti a una fine prematura, a una morte innaturale o alla rovina totale. Pensaci: quanti di quei famosi personaggi storici che hanno tenuto il mondo nel cuore sono morti felici? Alcuni si sono suicidati gettandosi in un fiume, altri sono stati giustiziati dai governanti, altri ghigliottinati e altri ancora strangolati con una corda. È possibile per gli esseri umani tenere il mondo nel cuore? Le grandi cause della patria, la prosperità della nazione, il destino del Paese e quello dell’umanità sono forse cose che un singolo individuo può portare sulle spalle e tenere nel cuore? Se riesci a fare spazio nel cuore per i tuoi genitori e i tuoi figli, per le persone a te più vicine e più care, per le tue responsabilità e per la missione che ti è stata affidata dal Cielo, allora stai già facendo moltissimo e stai adempiendo alle tue responsabilità. Non devi preoccuparti del Paese e del popolo né essere un grande eroe cavalleresco. Chi sono coloro che vogliono sempre tenere nel cuore il mondo, la nazione e la patria? Sono tutte persone dalle ambizioni eccessive che sopravvalutano le proprie capacità. Il tuo cuore è davvero così grande? Non sei forse troppo ambizioso? Da dove proviene esattamente questa tua ambizione? Cosa puoi fare una volta che hai queste cose nel cuore? Di chi puoi manipolare e controllare il destino? Non sei nemmeno in grado di controllare il tuo fato eppure vuoi tenere il mondo, la nazione e l’umanità nel cuore. Questa non è forse l’ambizione di Satana? Quindi, per coloro che si considerano capaci, attenersi scrupolosamente al requisito di “piegarsi a un compito e sforzarsi di dare il massimo fino al giorno della propria morte” significa seguire la strada della rovina, cercare la morte! Chiunque voglia preoccuparsi del Paese e del popolo, piegarsi al compito di servire il popolo e la patria e sforzarsi di dare il massimo fino al giorno della morte si sta avviando verso la rovina. Simili individui sono forse amabili? (No.) Non solo non sono degni di amore, ma sono addirittura leggermente patetici e ridicoli, e davvero sciocchi oltre ogni limite!
Come persona, devi adempiere ai tuoi obblighi e alle tue responsabilità all’interno della famiglia, svolgere correttamente il tuo ruolo e adempiere alle tue responsabilità in qualsiasi gruppo sociale o etnico, rispettare le leggi e le regole della società e agire ragionevolmente, anziché esprimerti in tono altisonante. Fare ciò di cui si è capaci e che si è tenuti a fare: questo è appropriato. Per quanto riguarda la famiglia, la società, il Paese e il popolo, non è necessario che ti pieghi al compito di servirli e che ti sforzi di dare il massimo fino al giorno della tua morte. Devi solo svolgere bene il tuo dovere all’interno della famiglia di Dio con tutto il cuore, la mente e la forza, e niente di più. Allora, in che modo dovresti svolgere bene il tuo dovere? È sufficiente che tu segua le parole di Dio e ti attenga alle verità principi come richiesto da Lui. Non occorre che tu serbi nel tuo cuore tutto il tempo la Sua volontà, il Suo popolo eletto, il Suo piano di gestione, la Sua opera in tre fasi e la Sua opera di salvezza dell’umanità. Non è necessario che tu serbi queste cose nel tuo cuore. Perché no? Dal momento che sei una persona comune, una nullità, e un essere creato nelle mani di Dio, la posizione che dovresti adottare e la responsabilità che dovresti assumerti è svolgere bene il tuo dovere con serietà, accettare la sovranità e le disposizioni di Dio, sottometterti a tutto ciò che Egli orchestra; basta questo. Si tratta di un requisito eccessivo? (No.) Dio ti chiede forse di sacrificare la tua vita? (No.) Dio non richiede che sacrifichi la tua vita, mentre questo detto riguardante la condotta morale richiede che “se possiedi anche solo un minimo di capacità, di cuore e di spirito cavalleresco, allora dovresti farti avanti e piegarti al compito di servire la patria e la nazione. Rinuncia alla tua vita, abbandona la tua famiglia e i tuoi parenti, nonché le tue responsabilità. Sii parte integrante di questa società, di questa razza umana, e fatti carico della grande causa della nazione, della rinascita del Paese e della salvezza di tutta l’umanità, fino al giorno della tua morte”. Questa non è forse una richiesta estrema? (Sì.) Una volta che gli uomini accettano idee estreme come queste, si ritengono nobili. Soprattutto nel caso in cui siano persone con talenti speciali e ambizioni e desideri smodati, cercano di passare alla storia e di essere ricordati per le generazioni a venire, e si impongono di impegnarsi per una qualche causa in questa vita, per cui apprezzano e venerano in modo particolare le opinioni della cultura tradizionale. Proprio come secondo i detti “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte” e “La morte di alcuni ha più peso del monte Tai, e la morte di altri è più leggera di una piuma” proposti dalla cultura tradizionale, sono determinati ad avere più peso del monte Tai. Cosa si intende con il detto “La morte di alcuni ha più peso del monte Tai”? Non si intende morire per guadagni insignificanti, né per condurre la vita di una persona comune, per adempiere al dovere di un essere creato o per seguire le leggi della natura. Si intende piuttosto morire per la grande causa dell’umanità, per la rinascita della nazione, per la prosperità del Paese, per lo sviluppo della società e per indirizzare il corso dell’umanità. Questi pensieri irrealistici hanno spinto gli uomini nell’occhio del ciclone. Questo è forse un modo per vivere felici? (No.) Non è così che si vive felici. Una volta che gli individui vivono nell’occhio del ciclone, pensano e agiscono in modo diverso dalle persone comuni, e perseguono anche cose diverse. Vogliono mettere in atto i loro piani ambiziosi, realizzare grandi imprese e prodezze e ottenere risultati grandiosi all’istante e col minimo sforzo. A poco a poco, alcuni entrano in politica, perché solo in quell’ambito possono soddisfare i loro desideri e le loro ambizioni. Alcuni dicono: “L’ambiente politico è troppo torbido, non mi lascerò invischiare nella politica, ma ho comunque il desiderio di contribuire alla giusta causa dell’umanità”. Così si uniscono a un’organizzazione non politica. Altri dicono: “Non mi unirò a un’organizzazione non politica. Sarò un eroe solitario, metterò a frutto le mie competenze rubando ai ricchi per aiutare i poveri, e specializzandomi nell’uccidere funzionari corrotti, tiranni locali, nobili cattivi, poliziotti malvagi, banditi e prepotenti, e nell’aiutare la gente comune e i poveri”. Qualunque cammino intraprendano, lo fanno sotto l’influenza della cultura tradizionale, e nessuno di quei cammini è giusto. Per quanto siano in accordo con le tendenze sociali e i gusti popolari, le espressioni delle persone sono inevitabilmente influenzate dalla cultura tradizionale, perché l’umanità ha sempre considerato espressioni come “preoccuparsi del Paese e del popolo”, “serbare nel proprio cuore tutto ciò che è sotto il cielo”, “grandi eroi cavallereschi” e “la giusta causa della propria patria” come obiettivi da perseguire e a cui dedicarsi, piegandosi al compito e sforzandosi di dare il massimo fino al giorno della propria morte. Questa è la realtà della situazione. Qualcuno ha mai detto: “Quello che voglio nella vita è diventare un contadino, piegandomi al compito e sforzandomi di dare il massimo fino al giorno della mia morte”? Qualcuno ha mai detto: “Per il resto della mia vita voglio allevare bestiame e pecore, piegandomi al compito e sforzandomi di dare il massimo fino al giorno della mia morte”? Qualcuno ha mai usato questo detto in circostanze simili? (No.) Le persone usano il detto “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte” con una sorta di ambizione e di desiderio irrealistico, servendosi di questa retorica altisonante per nascondere i desideri e le ambizioni che hanno dentro di sé. Naturalmente, il detto “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte” ha generato anche tali pensieri e pratiche irrealistici e distorti (come preoccuparsi del Paese e del popolo e avere nel proprio cuore tutto ciò che è sotto il cielo), che hanno danneggiato un numero significativo di idealisti e visionari.
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