Cosa significa perseguire la verità (14) Parte 4
Occorre discernere un altro aspetto riguardante l’affermazione morale “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”. Se il compito affidatoti non ti richiede troppo tempo e troppa energia ed è alla portata della tua levatura, o se ti trovi nell’ambiente e nelle condizioni favorevoli, allora in nome della coscienza e della ragione umane puoi fare delle cose per gli altri al meglio delle tue capacità e soddisfare le loro richieste ragionevoli e appropriate. Se invece l’incarico che ti è stato affidato richiede una quantità significativa del tuo tempo e della tua energia, e ti sottrae molto tempo, al punto da farti sacrificare la tua vita, e se le responsabilità e gli obblighi che hai in questa vita e i tuoi doveri di essere creato verrebbero ridotti a nulla e soppiantati, allora cosa fare? Dovresti rifiutare, poiché non è una tua responsabilità né un tuo obbligo. Per quanto riguarda le responsabilità e gli obblighi della vita di un individuo, oltre a prendersi cura dei propri genitori, all’educare i figli e ad adempiere alle responsabilità sociali nella società e nella cornice della legge, la cosa più importante è che la propria energia, il proprio tempo e la propria vita andrebbero spesi per svolgere i doveri di un essere creato, anziché ricevere da qualcun altro degli incarichi che sottraggono tempo ed energie. Questo perché Dio crea una persona, le dona la vita e la mette al mondo, ed essa non è tenuta a fare cose e ad adempiere a responsabilità per conto di altri. Ciò che le persone dovrebbero accettare maggiormente è l’incarico ricevuto da Dio. Solo questo è un compito autentico, mentre accettare incarichi da parte degli uomini significa non svolgere i propri doveri. Nessuno dispone dei requisiti per chiederti di dedicare la tua lealtà, le tue energie, il tuo tempo, o addirittura la tua giovinezza e la tua intera vita ai compiti che ti affida. Solo Dio è qualificato a chiedere alle persone di svolgere il loro dovere di esseri creati. Perché? Se un compito affidatoti richiede una quantità significativa del tuo tempo e della tua energia, ebbene, ti impedisce di svolgere il tuo dovere di essere creato e persino di seguire la retta via nella vita. Altera la tua direzione e i tuoi obiettivi di vita. Non è una cosa positiva, è una maledizione. Se consuma una quantità significativa del tuo tempo e della tua energia e ti priva persino della giovinezza, togliendoti le opportunità di acquisire la verità e la vita, allora qualsiasi incarico di questa natura proviene da Satana e non semplicemente da un qualche individuo. Questo è un altro modo di intendere la questione. Se qualcuno ti affida un compito che consuma e spreca grandi quantità del tuo tempo e della tua energia, e addirittura ti richiede di sacrificare la giovinezza e la tua intera vita, togliendoti il tempo che dovresti dedicare a svolgere il tuo dovere di essere creato, allora costui non solo non è un tuo amico, ma può addirittura considerarsi un tuo avversario e nemico. Nella tua vita, oltre ad adempiere alle responsabilità e agli obblighi verso i genitori, i figli e la famiglia che Dio ti ha donato, tutto il tuo tempo e tutta la tua energia dovrebbero essere investiti e spesi per assolvere il tuo dovere di essere creato. Nessuno possiede i requisiti per toglierti o sottrarti tempo ed energie con il pretesto di affidarti un qualsiasi compito. Se non ascolti questo consiglio e accetti da qualcuno un incarico che ti ruba una quantità significativa di tempo ed energia, il tempo che hai a disposizione per assolvere il tuo dovere di essere creato sarà relativamente ridotto, se non ti verrà addirittura tolto e sottratto. Che cosa significa essere privato del tempo e dell’energia per assolvere il tuo dovere? Significa che viene ridotta la tua opportunità di perseguire la verità. E, quando ciò accade, non significa che sono minori anche le tue possibilità di essere salvato? (Sì.) È una benedizione o una maledizione per te? (Una maledizione.) È senza dubbio una maledizione. È come il caso di una ragazza che ha un fidanzato che le dice: “Tu puoi credere in Dio, ma devi aspettare finché non avrò successo, ricchezza e influenza e finché non potrò comprarti un’auto, una casa e un grande anello di diamanti, poi ti sposerò”. La ragazza risponde: “Allora per questi anni non crederò in Dio e non svolgerò i miei doveri. Prima lavorerò duramente insieme a te e aspetterò che diventi ricco, che diventi un dirigente, che i tuoi desideri vengano esauditi, e poi svolgerò i miei doveri”. Questa ragazza è intelligente o sciocca? (Sciocca.) È così sciocca! L’hai aiutato a raggiungere il successo, a diventare ricco e potente, ad avere fama e fortuna, ma chi ti restituirà il tempo perso? Non hai compiuto il tuo dovere di essere creato, quindi chi compenserà questa perdita, chi la ripagherà? In questi pochi anni di fede in Dio, non hai acquisito né la verità né la vita che avresti dovuto. Chi compenserà per esse? Alcuni credono in Dio ma non perseguono la verità. Spendono invece diversi anni per realizzare un compito affidato loro, un desiderio o una richiesta di qualcun altro. Alla fine non solo non ottengono nulla, ma perdono anche l’opportunità di svolgere il loro dovere al fine di acquisire la verità. Non ricevono l’approvazione di Dio; la perdita è troppo grande e il costo eccessivo! Non è davvero sciocco da parte di una persona rinunciare a credere in Dio e ad assolvere i doveri di un essere creato solo per non tradire la fiducia degli altri, perché parlino bene di lei, per essere considerata una persona di elevato carattere morale, rispettabile e degna di fiducia, e per riuscire a “fare del suo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri le hanno affidato”? Vi è anche chi cerca di ottenere entrambe le cose, da una parte soddisfacendo le persone e allo stesso tempo destinando un po’ di energia all’assolvimento di qualche dovere, e compiacendo gli altri ma allo stesso tempo volendo compiacere Dio. Cosa succede alla fine? Potrai forse compiacere la gente, ma non adempi bene al tuo dovere di essere creato, non comprendi affatto la verità e la tua perdita è grande! Hai fatto del tuo meglio per gestire lealmente gli incarichi ricevuti dagli altri ed essi ti hanno elogiato dicendo che mantieni la parola data e sei una persona di nobile condotta morale, ma non hai ottenuto la verità da Dio, né ricevuto da parte Sua approvazione o accettazione. Questo perché fare del tuo meglio per gestire lealmente l’incarico di un qualche individuo non è ciò che Dio richiede all’umanità, né è un compito affidatoti da Lui. Fare del tuo meglio per gestire lealmente un compito ricevuto da altri ti porta fuori strada, non equivale a eseguire i tuoi doveri e non ha alcun valore o significato. Non è affatto una buona azione degna di commemorazione. Hai investito molte energie e molto tempo per gli altri, e così facendo non solo non verrai ricordato da Dio, ma hai anche perso la migliore opportunità possibile di perseguire la verità e tempo prezioso per svolgere il tuo dovere di essere creato. Quando ti ravvedi e vuoi perseguire la verità e svolgere bene i tuoi doveri, sei ormai vecchio, privo di energia e di forza fisica, e afflitto da malattie. Ne vale la pena? Come puoi a quel punto spenderti per Dio? È estenuante utilizzare il tempo che ti resta per perseguire la verità e svolgere il tuo dovere di essere creato. La forza fisica non ti sostiene, la tua memoria si deteriora e non hai energie a sufficienza. Spesso ti appisoli durante le riunioni e patisci sempre difficoltà e disturbi fisici mentre tenti di svolgere i tuoi doveri. A quel punto, te ne pentirai. “Facendo del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, che cosa hai guadagnato? Al massimo puoi corrompere gli altri e ricevere i loro complimenti. Ma a cosa servono le lodi altrui? Possono forse rappresentare l’approvazione di Dio? Neanche minimamente. In questo caso, quella frase di elogio da parte di una persona non ha alcun valore. Vale la pena sopportare un dolore così grande per essere lodati ma perdere l’opportunità di essere salvati? Quindi, cosa devono capire le persone ora? Se qualcuno ti affida un compito, non importa quale, a meno che non riguardi l’assolvimento del tuo dovere di essere creato o un incarico affidatoti da Dio, hai il diritto di rifiutare perché non è un tuo obbligo, né tantomeno una tua responsabilità. Qualcuno potrebbe dire: “Se rifiuto, gli altri diranno che possiedo scarsa moralità, o che non sono un buon amico e nemmeno abbastanza leale”. Se è questo che ti preoccupa, allora esegui pure l’incarico, e poi vedrai quali saranno le conseguenze. Vi sono anche persone che non hanno portato a termine il compito ricevuto dagli altri e non possono continuare a farlo perché stanno svolgendo i propri doveri. Costoro pensano: “Non va bene lasciare questo compito a metà. Come persona, dovrei essere credibile. Bisogna fare le cose dall’inizio alla fine, non iniziare bene per poi finire male. Se lascio a metà gli incarichi che prometto di svolgere per gli altri, poi non so come giustificarlo; ciò dimostra mancanza di integrità!” Se hai nella mente simili pensieri e non sai abbandonare il tuo orgoglio, svolgi pure dei compiti per gli altri, e quando hai finito vedi cosa ne hai guadagnato e se mantenere la tua parola e avere questo tipo di integrità ha davvero un valore. Non costituisce forse un ostacolo a qualcosa di importante? Se può ritardare l’assolvimento dei tuoi doveri e intralciarti nell’acquisire la verità, allora equivale a rischiare la vita, non è così? Se consideri queste affermazioni e questi requisiti di condotta morale più importanti dell’assolvimento del tuo dovere di essere creato e del perseguimento della verità, allora non potrai liberarti dalla schiavitù e dai vincoli di queste affermazioni. Se riesci a discernerle e a vederne chiaramente la vera essenza, e decidi di rinunciarvi e di non vivere in base a esse, allora puoi sperare di liberarti dalla schiavitù e dai vincoli di queste affermazioni riguardanti la condotta morale, nonché di compiere bene il tuo dovere di essere creato e di acquisire la verità.
Dopo tanta condivisione, avete acquisito un po’ di discernimento riguardo all’affermazione e allo standard per giudicare la moralità di una persona: “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”? (Sì.) Quindi, per riassumere, sotto quanti aspetti dovremmo discernere se questa frase è giusta o sbagliata? In primo luogo, è chiaro che questa affermazione non è conforme alla verità né alle parole di Dio, e non è una verità principio a cui le persone dovrebbero attenersi. Come comportarsi allora in merito? Indipendentemente da chi ti affida un compito, hai il diritto di rifiutare e dire: “Non voglio aiutarti; non sono obbligato a mostrarti lealtà”. Se in un primo momento hai accettato l’incarico, ma ora che hai capito la situazione non vuoi eseguirlo e ritieni che non sia necessario né dovuto, allora la questione finisce lì. Questo è un principio di pratica? (Sì.) Puoi dire “no” e rifiutare. In secondo luogo, cosa c’è di sbagliato nell’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”? Che qualcuno ti affidi un compito semplice ed eseguibile in modo agevole è normale nelle interazioni e nei rapporti tra le persone. Questo non basta a stabilire se sei leale o se possiedi un elevato carattere morale, non può essere usato come standard per valutare la moralità di una persona. Aiutare qualcuno in un compito che richiede uno sforzo minimo indica forse che si è in possesso di moralità e credibilità? Non necessariamente, perché si potrebbe aver compiuto molte cattive azioni dietro le quinte. Se qualcuno ha compiuto molte cattive azioni, l’aver fatto qualcosa per aiutare gli altri con uno sforzo minimo può forse considerarsi un carattere morale elevato? (No.) Pertanto, questo esempio confuta l’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”. Essa non è corretta e non può essere usata come standard per valutare la condotta morale di una persona. Quello citato è solamente il modo di gestire alcune questioni ordinarie. Come comportarsi dunque nelle situazioni particolari? Se qualcuno ti affida un compito eccezionale e importante che va al di là delle tue capacità, e tu lo trovi estenuante e faticoso e non sei in grado di svolgerlo, puoi rifiutare senza sentirti in colpa. Inoltre, se qualcuno ti affida un incarico irragionevole, illegale o dannoso per gli interessi di altri, tanto più non dovresti accettarlo. Dunque, quando qualcuno ti affida un compito, qual è la cosa principale che devi discernere? Per prima cosa, devi discernere se quanto ti viene affidato è una tua responsabilità o un tuo obbligo e se dovresti accettarlo. Inoltre, dopo averlo accettato, che tu lo svolga o meno, che tu lo gestisca bene o male, ha a che fare con la lealtà e la moralità? Ecco cosa occorre discernere. Un altro aspetto da discernere è la natura del compito affidato: se è ragionevole, se è legale e se è positivo o invece negativo. È attraverso questi tre aspetti che se ne acquisisce discernimento. Ora, considerate e riassumete quanto appena condiviso e discutete le vostre opinioni e i vostri punti di vista. (Per quanto riguarda l’affermazione morale “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, in primo luogo le persone non sono obbligate a fare le cose per gli altri, possono rifiutarsi, questo è un diritto di tutti. In secondo luogo, anche se accettano un compito affidato loro da altri, il fatto che lo svolgano o meno e che lo facciano bene o male non ha a che fare con la loro moralità, e questo non può essere usato come standard per valutare il carattere morale di un individuo. Inoltre, se il compito affidato è illegale e costituisce un crimine, non si dovrebbe proprio svolgerlo. Se lo si fa, si commette una malefatta e si verrà puniti. Attraverso questi parametri, possiamo effettivamente confutare il detto “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”.) Il punto essenziale è che questa affermazione è sbagliata. In cosa è sbagliata? Innanzitutto, è sbagliato il principio che detta per trattare e gestire tali questioni. In secondo luogo, usare questa affermazione per giudicare la condotta morale di una persona è altrettanto errato. Inoltre, usarla per valutare la condotta morale di una persona, per vincolarla e limitarla, per sfruttarla affinché esegua degli incarichi e investa tempo ed energia e paghi un prezzo nell’adempimento di responsabilità che non le competerebbero o che non è disposta a sopportare, tutto ciò è una sorta di dirottamento ed è anch’esso sbagliato. Questi pochi aspetti errati sono sufficienti a confutare il valore e la correttezza dell’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”. Riassumiamo brevemente. Innanzitutto, l’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” dice alle persone come gestire i compiti che vengono loro affidati. Essa implica che quando qualcuno ti affida un compito, non importa se ragionevole o meno, buono o cattivo, positivo o negativo, se tu sei la persona a cui è stato affidato il compito, devi mantenere la parola data. Sei obbligato a svolgerlo in modo corretto e completo per soddisfare chi te lo ha affidato. Solo chi si comporta così può godere di credibilità. Questo fa sì che le persone svolgano i compiti senza discernimento, e questo è in assoluto un errore, un errore che va contro i principi. In secondo luogo, lo standard per cui le persone sono o meno capaci di “fare del loro meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri hanno affidato loro” viene usato come base per valutare la loro condotta morale. Questo standard di valutazione non è forse un altro errore? Se tutti facessero del loro meglio per gestire lealmente i compiti cattivi o malvagi che vengono loro affidati, la società non precipiterebbe nel caos? Inoltre, se questa affermazione viene sempre usata come standard per valutare la condotta morale degli individui, si verranno naturalmente a creare un’atmosfera sociale, un’opinione pubblica e una pressione sociale che vincoleranno e limiteranno i pensieri delle persone. A quali conseguenze porterà tutto ciò? A causa dell’esistenza dell’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” e della presenza nella società di tale opinione diffusa, vieni sottoposto a pressione sociale e sei costretto ad agire in questo modo in tali situazioni. Questo tuo comportamento non è intenzionale, non rientra nella gamma delle tue capacità e non equivale ad adempiere ai tuoi obblighi. Sei costretto a farlo, e non è una richiesta che viene dal profondo del tuo cuore, né una richiesta della normale umanità, e neppure una richiesta per mantenere le tue relazioni affettive. Deriva dalla pressione sociale, e questo può considerarsi un dirottamento morale. Se non riesci a svolgere i compiti che hai accettato di eseguire per gli altri, allora i tuoi genitori, i familiari, i colleghi e gli amici ti criticheranno dicendo: “Cosa ti sei messo in testa? Come dice il proverbio: ‘Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato’. Visto che hai acconsentito, perché poi non hai mantenuto la parola? Dal momento che hai accettato, avresti dovuto eseguirlo bene!” Dopo aver udito queste parole, senti di essere nel torto, quindi esegui il compito obbedientemente. Mentre lo fai, continui a non averne voglia; non ne hai la capacità e non puoi farcela, ma devi comunque stringere i denti ed eseguirlo. Alla fine, tutta la tua famiglia ti aiuta a farlo, e questo richiede grandi quantità di denaro, energia e sofferenza, e l’incarico viene portato a termine per il rotto della cuffia. Chi te lo ha affidato è soddisfatto, ma tu in cuor tuo hai sofferto molto e sei sfinito. Anche se lo fai a malincuore e con riluttanza, comunque non ti arrendi, e la prossima volta che ti ritroverai in questo tipo di situazione ti comporterai di nuovo allo stesso modo. Perché? Perché vuoi nutrire rispetto di te stesso, ami la vanità e, al contempo, non riesci a sopportare la pressione dell’opinione pubblica. Anche se nessuno ti reputa in difetto, biasimerai te stesso, dicendo: “Non ho fatto quello che avevo acconsentito a fare per gli altri. Che cosa sto combinando? Provo persino disprezzo per me stesso. Non è immorale?” Anche tu stai dirottando te stesso; la tua mente non è ormai stata schiavizzata? (Sì.) In realtà, quel compito non ha nulla a che fare con te. Non ottieni alcun beneficio o la minima edificazione svolgendolo. Va benissimo non eseguirlo, e solo in pochi ti criticheranno. Ma che differenza fa? Non avrà alcuna influenza sul tuo destino. Non importa ciò che la gente ti chiede di fare: a meno che non sia conforme ai requisiti di Dio, puoi rifiutarti. Analizzando l’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” in base a questi tre parametri, ne comprendi l’essenza? (Sì.)
Quando qualcuno ti affida un compito, quali principi dovresti seguire? Non dovrebbero vigere dei principi secondo cui portarlo a termine? Qual è il fondamento in termini di verità? Ho appena menzionato il punto più importante, ovvero che durante la vita, a parte il mantenimento dei genitori, l’educazione dei figli e l’adempimento delle proprie responsabilità sociali nella cornice della legge, non vi è alcun obbligo di accettare il compito ricevuto da qualcuno, o di lavorare per gli altri, e non c’è bisogno di vivere per gli affari o gli incarichi di qualcun altro. Il valore e il significato della vita umana si trovano solo nello svolgere il dovere di un essere creato. Inoltre, fare cose per qualcuno non ha il minimo significato; è tutto lavoro inutile. Pertanto, l’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” è qualcosa di imposto alle persone da altre persone e non ha alcuna relazione con Dio. Questa affermazione non è assolutamente un requisito posto agli uomini da Dio. Deriva da altri individui che ti sfruttano, ti dirottano moralmente, ti controllano e ti vincolano. Non ha nulla a che fare con l’incarico ricevuto da Dio o con l’assolvimento del tuo dovere di essere creato. Hai capito? (Sì.) In questo mondo, nell’intero universo, poiché sei un essere creato, a parte Dio e gli incarichi che Egli ti affida e il tuo dovere di essere umano, niente e nessuno sono degni della tua lealtà. È evidente che “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” non è un principio di condotta. È qualcosa di errato e che viola i principi. Se qualcuno ti affida un compito, cosa dovresti fare? Se l’incarico affidatoti è qualcosa che richiede solo un minimo sforzo, per cui devi semplicemente parlare o compiere una piccola azione, e hai la levatura necessaria, allora puoi eseguirlo in nome della tua umanità e della tua compassione; ciò non si considera un errore. Questo è un principio. Se invece il compito affidatoti richiederà una quantità significativa del tuo tempo e della tua energia, o addirittura ti porterà a sprecare una considerevole quantità di tempo, hai il diritto di rifiutare. Questo vale anche se si tratta dei tuoi genitori: non devi necessariamente essere loro leale o accettare ciò che ti incaricano di fare, ne hai il diritto. Da dove deriva questo diritto? Ti viene conferito da Dio. Questo è il secondo principio. Il terzo è che se qualcuno ti affida un compito, anche se non richiede una quantità significativa di tempo ed energia ma può disturbarti o influenzarti nell’assolvimento del tuo dovere, oppure distruggere la tua volontà di svolgere il tuo dovere e la tua fedeltà a Dio, dovresti anche in questo caso rifiutarlo. Se qualcuno ti affida qualcosa che può influenzarti nel perseguimento della verità, ostacolare la tua volontà di perseguirla e il ritmo a cui lo fai, e che può indurti a rinunciare a metà strada, allora tanto più dovresti rifiutarlo. Dovresti rifiutare qualsiasi cosa influisca sul tuo assolvimento del dovere o sul tuo perseguimento della verità. È un tuo diritto; hai il diritto di dire “no”. Non c’è bisogno che tu investa tempo ed energie. Puoi rifiutare tutto ciò che non è di alcun significato, valore, edificazione, aiuto o vantaggio per il tuo dovere, il tuo perseguimento della verità o la tua salvezza. Questo può essere considerato un principio? Sì, è un principio. Quindi, formulando la vostra valutazione in base a questi principi, da dove possono provenire gli incarichi affidati loro che le persone dovrebbero accettare nella vita? (Da Dio.) Esatto, possono provenire solo da Dio. Le parole “da Dio” sono relativamente vuote e distanti, quindi di fatto questo incarico cosa dovrebbe essere? (Svolgere il nostro dovere.) Esatto, significa svolgere il tuo dovere all’interno della chiesa. È impossibile che Dio ti dica personalmente: “Vai a diffondere il Vangelo”, “Fai il leader della chiesa” o “Vai a svolgere un lavoro di redazione testuale”. È impossibile che Dio te lo dica personalmente; Egli ti ha invece affidato il tuo dovere attraverso le disposizioni della Sua casa. Tutte le disposizioni della casa di Dio derivano e provengono da Lui, quindi occorre forse che Dio te lo dica personalmente? Hai ormai sperimentato tutti gli eventi, le persone e le cose che rientrano nella sovranità e nelle orchestrazioni di Dio e ne possiedi un’esperienza reale. Ciò che hai sperimentato è correlato all’opera di Dio, al Suo piano di gestione e alla verità. Questo non è forse svolgere il dovere di un essere creato? Questo dal punto di vista dell’accettazione dell’incarico. Da un altro punto di vista, oltre a ciò che viene affidato loro da Dio, non c’è nessun’altra cosa a cui le persone dovrebbero essere leali. Solo Dio merita una lealtà incrollabile; gli uomini non ne sono degni. Nessuno ne è degno, neanche gli antenati, i genitori o i superiori. Perché? La verità più elevata in assoluto è che la lealtà degli esseri creati nei confronti del Creatore è una cosa perfettamente naturale e giustificata. Occorre forse analizzare questa verità? No, perché tutto ciò che riguarda le persone proviene da Dio, e la lealtà degli esseri creati nei confronti del Creatore è una cosa perfettamente naturale e giustificata. Questa è una verità suprema che le persone dovrebbero sempre tenere a mente! La seconda verità che dovrebbero comprendere è che, mostrando lealtà a Dio, tutto ciò che ottengono da Lui è la verità, la vita e la via. I loro guadagni sono ricchi e abbondanti, estremamente copiosi e generosi. Quando gli uomini ottengono la verità, la vita e la via, la loro vita acquisisce valore. Pertanto, quando sei leale a Dio, il tuo tempo, la tua energia e il prezzo che hai pagato in sacrificio saranno ricompensati positivamente e non avrai mai rimpianti. Finora, alcuni hanno seguito Dio per venti o trent’anni, altri per quattro o cinque, oppure per dieci. Credo che la maggior parte non nutra rimpianti e ne abbia in qualche misura tratto dei guadagni. Quanto a coloro che amano la verità, più seguono Dio e più percepiscono quanto sono grandi le loro carenze e quanto è preziosa la verità. La loro determinazione nel perseguirla aumenta e sentono di aver accettato Dio troppo tardi e che, se solo lo avessero fatto tre, cinque o dieci anni prima, quanta verità avrebbero compreso! Ora alcune persone rimpiangono di aver accettato Dio troppo tardi, di aver creduto in Lui per diversi anni senza perseguire la verità e di aver sprecato il loro tempo, e di aver avuto fede in Lui per diversi anni senza compiere bene il loro dovere. In breve, a prescindere da quanto tempo si creda in Dio, tutti guadagnano qualcosa e sentono che perseguire la verità è incredibilmente importante. Questa è la seconda verità: essendo leali a Dio, tutto ciò che si ottiene da Lui è la verità, la via e la vita, e si può essere salvati e non vivere più sotto il potere di Satana. La terza verità è: se gli uomini riescono a conseguire lealtà eterna a Dio, quale sarà la loro destinazione finale? (Essere salvati e poter sopravvivere per entrare nel Regno di Dio.) Quando le persone seguono Dio e vengono salvate, la destinazione che ottengono non è quella di essere gettate nella perdizione e distrutte, ma di rimanere come nuovi esseri umani, in grado di continuare a vivere. Se le persone continuano a vivere, hanno la speranza di vedere Dio. Che immensa benedizione! Per quanto riguarda la lealtà a Dio, è sufficiente comprendere queste tre verità? (Sì.) Quali vantaggi derivano dal seguire gli altri e mostrare loro lealtà? Se sei leale verso gli altri, la gente dice che possiedi buona moralità. Godi di una buona reputazione e ottieni solo questo piccolo beneficio. Ma hai acquisito la verità e la vita? Niente affatto. Che cosa può darti una persona quando le sei leale? Al massimo, puoi trarre beneficio dall’averla frequentata durante la rapida ascesa della sua carriera, niente di più. Che valore ha questo? Non è qualcosa di vuoto? Ciò che non è correlato alla verità è inutile, a prescindere da quanto si acquisisca. Inoltre, se segui le persone e sei leale a loro, può verificarsi una conseguenza: potresti diventare una vittima, essere sacrificato. Se la persona a cui mostri lealtà non percorre la retta via, cosa succederà se la segui? Percorrerai la retta via? (No.) Se la seguirai, nemmeno tu percorrerai la retta via; anzi, la asseconderai nel compiere il male e verrai punito all’inferno, e a quel punto per te sarà la fine. Se sei leale a una persona, puoi anche compiere molte buone azioni, ma non otterrai l’approvazione di Dio. Se mostri lealtà ai re diavoli, a Satana o agli anticristi, diventi un complice e un tirapiedi di Satana. Il risultato può essere solo quello di essere sepolto insieme a lui, di essere sacrificato a Satana. I non credenti dicono: “Essere vicino a un re è altrettanto pericoloso che sdraiarsi con una tigre”. Per quanto tu sia fedele ai re diavoli, alla fine, una volta che ti avranno sfruttato fino in fondo, ti divoreranno e ti renderanno una vittima. La tua vita sarà in costante pericolo. Questo è il destino quando si è leali ai re diavoli e a Satana. I re diavoli e Satana non ti indicheranno mai una direzione e uno scopo di vita corretti, né ti guideranno sulla retta via della vita. Da loro non otterrai mai la verità o la vita. Essere leale nei loro confronti ti porterà infine a perire insieme a loro e a essere sacrificato per loro, oppure a esserne schiavizzato, mutilato e divorato; ecco qual è il risultato finale quando si va all’inferno. Questo è un fatto innegabile. Pertanto, nessun individuo, per quanto famoso ed eminente o quanto importante sia, è degno della tua lealtà e del fatto che tu sacrifichi la tua intera vita per lui. Nessuno ne è degno, né ha il potere di disporre o manipolare il tuo destino. La comprensione di questa verità principio è sufficiente per risolvere problemi come il seguire le persone e il mostrare loro lealtà? (Sì.) Vi sono tre principi che andrebbero seguiti quando si ha a che fare con i compiti affidativi dagli altri, e tre principi sono stati condivisi sul valore e sul significato della lealtà delle persone a Dio: li avete compresi tutti chiaramente? (Sì.) In breve, lo scopo di analizzare l’affermazione “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” è aiutarvi a vederne chiaramente l’assurdità e la falsità, in modo che la abbandoniate. Tuttavia, non basta abbandonarla; bisogna anche comprendere e afferrare i principi di pratica da possedere, nonché quali sono le intenzioni di Dio in merito a tali questioni. Per quanto riguarda l’affermazione morale “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, il contenuto principale è fondamentalmente questo. Mi sono limitato a sviscerare i diversi aspetti e punti di vista, e poi ho condiviso in modo specifico sui principi di pratica che Dio ha rivelato alle persone, su quali sono le Sue intenzioni e su quali verità gli uomini dovrebbero comprendere. Dopo aver afferrato questi punti, le persone dovrebbero capire fondamentalmente come discernere l’affermazione morale “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”.
L’argomento “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato” è in realtà piuttosto semplice da analizzare e facile da discernere e comprendere. Questa frase è anche un’affermazione promossa dai moralisti per paralizzare le persone, fuorviarne i pensieri e intralciarne il normale pensiero, e non si basa sulla normale coscienza umana, sulla normale ragione umana o sui normali bisogni umani. Queste idee vengono create a tavolino da cosiddetti pensatori e moralisti e spacciate per virtuose. Non solo sono prive di fondamento e senza senso, ma sono anche immorali. Perché sono considerate immorali? Perché non derivano dalle esigenze dell’umanità normale, sono impossibili da conseguire nell’ambito della levatura umana e non sono obblighi né doveri a cui l’uomo dovrebbe adempiere. I cosiddetti moralisti assumono questo detto, “Fai del tuo meglio per gestire lealmente tutto ciò che gli altri ti hanno affidato”, come standard di comportamento e lo impongono rigorosamente alle persone, creando in tal modo una sorta di atmosfera sociale e di opinione pubblica. Gli individui sono quindi oppressi da questa opinione pubblica e costretti a vivere di conseguenza. In questo modo, i loro pensieri subiscono impercettibilmente il controllo da parte di tale sorta di pensiero satanico. Una volta che i pensieri di una persona sono vincolati, anche le sue azioni vengono ovviamente vincolate da questa affermazione e dall’opinione pubblica. Cosa significa vincolati? Significa che gli individui non possono scegliere cosa fare, non possono seguire liberamente i desideri e le esigenze della natura umana, né le richieste della loro coscienza e della loro ragione nel fare ciò che vogliono. Al contrario, sono limitati e vincolati da un pensiero distorto, da una sorta di teoria ideologica e di opinione sociale che non riescono a discernere e da cui non sanno districarsi. Senza rendersene conto, vivono in questo tipo di ambiente e di atmosfera sociale e non riescono a liberarsi. Se le persone non comprendono la verità, se non riescono a capire chiaramente le distorsioni e gli errori di queste affermazioni e a rendersi conto dei danni e delle conseguenze causate dal vincolo a cui queste affermazioni sottopongono i loro pensieri, non saranno mai in grado di liberarsi dal controllo, dai vincoli e dalle pressioni imposti dalla cultura tradizionale e dall’opinione sociale. Potranno solamente vivere facendo affidamento su queste cose. Il motivo per cui vivono affidandosi a queste cose è che non conoscono la retta via, la direzione e lo scopo del loro comportamento, né i principi di condotta. Gli individui sono naturalmente e passivamente fuorviati dalle varie affermazioni morali della cultura tradizionale, ingannati e controllati da queste teorie errate. Quando comprendono la verità, diventa facile per loro discernere e rifiutare queste eresie e falsità. Non vengono più vincolati, dirottati o sfruttati dall’opinione pubblica, dall’atmosfera e dall’ambiente sociale creati da Satana. In questo modo, cambiano totalmente direzione e scopo di vita e sono in grado di vivere ed esistere in base ai requisiti e alle parole di Dio. Non sono più fuorviati o vincolati dalle varie teorie sataniche e dalle varie falsità della cultura tradizionale. Quando abbandonano totalmente le varie affermazioni della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale, allora si affrancano completamente dalla corruzione, dal fuorviamento e dalla schiavitù di Satana. Su questa base, quando comprendi la verità e i principi di pratica che Dio richiede e pone agli uomini, cambi completamene scopo di vita e ottieni una vita nuova. Quando hai una nuova vita, sei un essere umano appena nato e una persona nuova. Poiché i pensieri immagazzinati nella tua mente non sono più pieni delle varie eresie e falsità instillate in te da Satana, e invece la verità ha sostituito queste cose sataniche, allora, sotto la guida delle parole di Dio, la verità diventa vita dentro gli individui, guida e governa il modo in cui valutano le persone e le cose, in cui si comportano e in cui agiscono. A quel punto essi percorrono la retta via della vita umana e possono vivere nella luce. E questo non è forse come rinascere attraverso le parole di Dio? Bene, concludiamo qui la condivisione di oggi.
4 luglio 2022
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