Cosa significa perseguire la verità (6) Parte 2

“Non intascare i soldi che raccogli” è la più superficiale delle richieste della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale. Tutte le società umane hanno promosso e insegnato questo tipo di idea ma, poiché gli uomini hanno un’indole corrotta e a causa della prevalenza delle tendenze malvagie dell’umanità, anche se le persone sanno praticare il detto “non intascare i soldi che raccogli” o assumere questo tipo di buona condotta morale per un certo periodo di tempo, ciò non cambia il fatto che la loro indole corrotta domina costantemente i loro pensieri e i loro comportamenti, nonché la loro condotta e il loro perseguimento. I casi di buona condotta morale temporanea non hanno alcuna rilevanza quanto al perseguimento di una persona, e certamente non possono cambiarne l’adulare, l’ammirare e il seguire le tendenze malvagie. Non è forse così? (Sì.) Quindi, la canzone che si cantava in passato, “Sul ciglio della strada ho raccolto un centesimo da terra”, oggi non è altro che una filastrocca infantile. È diventata un ricordo. Le persone non riescono nemmeno ad attenersi alla buona condotta di base di non intascare i soldi raccolti. Desiderano cambiare il perseguimento e l’indole corrotta dell’umanità promuovendo una buona condotta morale e cercano di arrestare il degrado dell’uomo e la degenerazione quotidiana della società, ma alla fine non sono riuscite a raggiungere questi obiettivi. La morale del “non intascare i soldi che raccogli” può esistere solo nel mondo ideale dell’uomo. La gente la tratta come una sorta di ideale, come un’aspirazione a un mondo migliore. Questa morale esiste all’interno del mondo spirituale dell’uomo. È una sorta di speranza che l’uomo ripone nel mondo del futuro, ma è incompatibile con la realtà della vita umana e con l’effettiva umanità delle persone. È in contrasto con i principi di comportamento dell’uomo e con il cammino che le persone percorrono, con ciò che perseguono e con ciò che dovrebbero possedere e conseguire. È incompatibile con le manifestazioni e le esternazioni dell’umanità normale e con i principi delle relazioni interpersonali e della gestione degli affari. Pertanto, questo standard per giudicare la condotta morale dell’umanità non è mai stato valido, dall’antichità fino a oggi. Questa idea, il punto di vista promosso dall’uomo di “non intascare i soldi che raccogli” è estremamente privo di significato e la maggior parte delle persone lo ignora, poiché esso non può cambiare la direzione del loro comportamento o del loro perseguimento, e di certo non può cambiarne la depravazione, l’egoismo, l’interesse personale o la crescente tendenza a volgersi verso il male. La richiesta alquanto superficiale del “non intascare i soldi che raccogli” è diventata una battuta satirica, di spirito. Ormai nemmeno i bambini vogliono cantare “Sul ciglio della strada ho raccolto un centesimo da terra”, non ha il benché minimo significato. In un mondo pieno di politici corrotti, questa canzone è diventata estremamente ironica. La realtà, come la gente sa benissimo, è che una persona può consegnare alla polizia un centesimo che ha raccolto, ma se trova un milione o dieci milioni di yuan se li intasca. Da questo fenomeno si evince che i tentativi di promuovere questa richiesta di comportamento morale nei confronti dell’umanità sono falliti. Ciò significa che le persone sono incapaci di praticare anche solo i buoni comportamenti di base. Che cosa significa che sono incapaci di praticare anche solo i buoni comportamenti di base? Significa che non sono in grado di praticare neanche le cose basilari che spettano loro, come non tenere per sé qualcosa che raccolgono se appartiene a qualcun altro. Inoltre, quando fanno qualcosa di sbagliato, non dicono una sola parola onesta al riguardo; preferirebbero morire piuttosto che ammettere il loro errore. Non riescono nemmeno a rispettare qualcosa di elementare come il non dire bugie, quindi non sono certo adatte a parlare di moralità. Non vogliono nemmeno possedere coscienza e ragione, quindi come possono parlare di moralità? I funzionari e i detentori dell’autorità si arrovellano per trovare il modo di spremere e strappare più profitti agli altri e di impadronirsi di cose che non appartengono loro. Nemmeno la legge riesce a trattenerli: perché? In che modo l’uomo è arrivato a questo punto? Tutto ciò è dovuto all’indole satanica corrotta delle persone e al controllo e al dominio che la loro natura satanica ha su di loro: ciò dà origine a ogni sorta di comportamenti ingannevoli e dannosi. Questi ipocriti compiono molte azioni spregevoli e spudorate con la scusa di “servire il popolo”. Non hanno forse perso ogni senso di vergogna? Al giorno d’oggi ci sono così tante persone ipocrite. In un mondo in cui i malevoli la fanno da padroni e le brave persone vengono oppresse, una dottrina come “non intascare i soldi che raccogli” è semplicemente incapace di porre un freno all’indole corrotta delle persone, così come di trasformare la loro natura essenza o il cammino che percorrono.

Avete capito ciò che ho detto in questa condivisione sul tema del “non intascare i soldi che raccogli”? Che significato ha questo detto per gli uomini corrotti? Come si dovrebbe intendere questa morale? (“Non intascare i soldi che raccogli” non ha alcuna correlazione con il comportamento delle persone o con il cammino che percorrono. Non può cambiare la strada che l’uomo percorre.) Esatto: non si può valutare l’umanità di una persona in base al detto “non intascare i soldi che raccogli”. Esso non può essere usato per valutare l’umanità di una persona, così come è sbagliato usarlo per valutarne la morale. Non è altro che un comportamento umano temporaneo. Semplicemente non lo si può usare per valutare l’essenza di una persona. Coloro che hanno promosso il detto riguardante la condotta morale “non intascare i soldi che raccogli” – questi cosiddetti pensatori e maestri – sono degli idealisti. Non comprendono l’umanità e l’essenza dell’uomo e neanche il grado di depravazione e corruzione che ha raggiunto. Per tale motivo, questo detto riguardante la condotta morale da loro promosso è alquanto vuoto, semplicemente privo di concretezza e inadatto alle circostanze reali dell’uomo. Questo detto riguardante la condotta morale non ha la minima correlazione con l’essenza dell’uomo o con i diversi tipi di indole corrotta che le persone manifestano, né con le nozioni, le opinioni e i comportamenti che possono da loro scaturire mentre sono dominate da un’indole corrotta. Questo è un aspetto. Un altro è che non intascare il denaro che si raccoglie è semplicemente qualcosa che una persona normale dovrebbe fare. Per esempio: i tuoi genitori ti hanno messo al mondo e ti hanno cresciuto, ma quando eri ancora ignorante e immaturo non facevi altro che chiedere loro cibo e vestiti. Quando invece sei cresciuto e hai acquisito maggiore comprensione, hai capito naturalmente di dover amare i tuoi genitori, evitare di farli preoccupare o arrabbiare, cercare di non aumentare il loro carico di lavoro o le loro sofferenze e fare da solo tutto ciò che potevi. Sei arrivato naturalmente a capire queste cose e non hai avuto bisogno che te le insegnasse qualcuno. Sei una persona, possiedi coscienza e ragione, quindi sei in grado di fare queste cose e dovresti farle; non vale nemmeno la pena di parlarne. Elevando il detto “non intascare i soldi che raccogli” al livello di un nobile carattere morale, le persone stanno creando qualcosa dal nulla e si stanno spingendo un po’ troppo oltre; tale comportamento non dovrebbe essere definito in questo modo, non è così? (Sì.) Quale insegnamento se ne può trarre? Fare ciò che si dovrebbe e che si è in grado di fare nell’ambito della normale umanità è un indicatore del fatto che una persona possiede una normale umanità. Ciò significa che se qualcuno possiede una normale ragione sa fare ciò che le persone dotate di un’umanità normale penserebbero e capirebbero di dover fare: non è forse un fenomeno alquanto normale? Se fai qualcosa che chiunque in possesso di un’umanità normale è in grado di fare, ciò può davvero definirsi una buona condotta morale? È necessario incoraggiare tale comportamento? (No.) È davvero ascrivibile come nobile umanità? Può classificarsi come essere in possesso di umanità? (No.) Manifestare questi comportamenti non eleva una persona al livello di qualcuno dotato di umanità. Se affermi che una persona possiede umanità, significa che la prospettiva e la posizione da cui valuta i problemi sono relativamente positive e attive, così come lo sono i suoi modi e metodi di gestirli. Cosa è un indicatore di positività e di attività? Il fatto che la persona possieda coscienza e senso di vergogna. Un altro indicatore di positività e attività è il senso di giustizia. Può anche darsi che questa persona abbia alcune cattive abitudini, come andare a letto e svegliarsi tardi, essere pignola riguardo al cibo o preferire i sapori forti, ma a parte queste cattive abitudini possiederà alcune buone qualità. Avrà dei principi e dei limiti per quanto riguarda il comportamento e il modo di agire; avrà un senso della vergogna e della giustizia; avrà più tratti positivi che negativi. Se riuscisse ad accettare e a praticare la verità sarebbe ancora migliore, e le risulterebbe facile intraprendere il cammino del perseguimento della verità. Al contrario, se qualcuno ama il male, ricerca fama, profitto e prestigio, adora il denaro, e ama vivere nel lusso e sprecare il tempo perseguendo i piaceri, allora la prospettiva da cui valuta persone e cose, la sua visione della vita e il suo sistema di valori saranno tutti negativi e oscuri, e costui sarà privo di senso della vergogna e della giustizia. Una simile persona è priva di umanità e certamente non sarà facile per lei accettare la verità o ottenere la salvezza da parte di Dio. Questo è un principio semplice per valutare gli individui. La valutazione della condotta morale di una persona non è uno standard secondo cui misurare se possiede o meno umanità. Per valutare se una persona è buona o cattiva, bisogna giudicarla in base alla sua umanità, non alla sua condotta morale. La condotta morale tende a essere superficiale ed è influenzata dal clima, dal background e dall’ambiente sociali. Alcuni approcci e manifestazioni cambiano continuamente, perciò è difficile determinare la qualità dell’umanità di una persona basandosi soltanto sulla sua condotta morale. Per esempio: una persona può essere molto rispettosa della morale sociale e seguire le regole ovunque vada. Può manifestare moderazione in tutto ciò che fa, rispettare le leggi del governo e astenersi dal disturbare l’ordine pubblico o dal violare gli interessi altrui. Può anche essere rispettosa e disponibile e prendersi cura dei giovani e degli anziani. Il fatto che abbia così tanti tratti positivi significa che sta vivendo una normale umanità e che è una brava persona? (No.) Un individuo può anche praticare molto bene il detto “non intascare i soldi che raccogli”, può anche attenersi costantemente a questa morale promossa e sostenuta dagli uomini, ma che tipo di umanità possiede? Il fatto che pratichi il non intascare i soldi che raccoglie non dice nulla della sua umanità: questa condotta morale non può essere usata per valutare se la sua umanità è buona o cattiva. Ora, in che modo si dovrebbe valutare la sua umanità? Bisogna spogliare costui dell’esteriorità di questa condotta morale, così come dei comportamenti e della condotta morale considerati positivi dagli uomini e che sono il minimo che qualsiasi persona dotata di un’umanità normale è in grado di conseguire. Dopodiché, vanno esaminate le sue manifestazioni più importanti, come i principi del suo comportamento e i limiti che non oltrepassa mai nell’agire, nonché il suo atteggiamento nei confronti della verità e di Dio. Questo è l’unico modo per appurare la sua umanità essenza e la sua natura interiore. È un metodo relativamente oggettivo e accurato per valutare le persone. Non c’è altro da aggiungere in merito alla nostra discussione sulla morale del “non intascare i soldi che raccogli”. Avete capito tutti questa condivisione? (Sì.) Spesso Mi preoccupo che non abbiate veramente compreso quello che ho detto; che comprendiate al riguardo solo un po’ di dottrina, ma che continuiate a non capire le parti inerenti all’essenza. Quindi, tutto ciò che posso fare è approfondire un po’ di più il concetto. Mi sentirò a Mio agio solo quando avrò la percezione che abbiate capito. Come riesco a stabilire che avete capito? Quando vedo uno sguardo di gioia sui vostri volti, probabilmente avete capito quello che sto dicendo. Se ho la possibilità di ottenere questo risultato, allora vale la pena parlare ancora un po’ dell’argomento.

Nel complesso ho concluso la Mia condivisione riguardo al “non intascare i soldi che raccogli”. Anche se non vi ho detto direttamente in che modo questa morale è in contrasto con la verità, perché non può essere elevata al livello della verità o quali sono le richieste di Dio in merito al comportamento e alla condotta morale delle persone, non ho forse trattato tutti questi aspetti? (Sì.) La casa di Dio promuove forse una morale come “non intascare i soldi che raccogli”? (No.) Allora in che modo la casa di Dio valuta questo detto? Potete condividere la vostra comprensione. (“Non intascare i soldi che raccogli” è semplicemente qualcosa che chiunque possieda una normale umanità dovrebbe rispettare e attuare, quindi non c’è bisogno di promuoverlo. Inoltre, “non intascare i soldi che raccogli” è solo una manifestazione della moralità dell’uomo: non ha nulla a che fare con i principi del comportamento delle persone, con le opinioni che hanno sul loro perseguimento, con il cammino che percorrono o con la qualità della loro umanità.) La condotta morale è un segno di umanità? (Non è un segno di umanità. Alcuni aspetti della condotta morale sono semplicemente ciò che le persone dotate di un’umanità normale dovrebbero possedere.) Quando la casa di Dio parla di umanità e di discernimento delle persone, lo fa all’interno del tema più ampio del perseguimento della verità. In generale, la casa di Dio non valuta la condotta morale di una persona; per lo meno, non valuta se una persona è in grado o no di attenersi al detto “non intascare i soldi che raccogli”. La casa di Dio non esamina questo parametro. La casa di Dio esamina invece la qualità dell’umanità di quella persona, se ama le cose positive e la verità e che tipo di atteggiamento ha nei confronti della verità e di Dio. Quando si trova nella società secolare, una persona può anche non intascare i soldi che raccoglie, ma se dopo avere acquisito la fede non protegge minimamente gli interessi della casa di Dio, se è in grado di rubare o sperperare le offerte, o addirittura di venderle, quando ha la possibilità di gestirle, se è capace di ogni sorta di malefatte, che tipo di persona è? (Una persona malevola.) Non prende mai posizione per proteggere gli interessi della casa di Dio quando si presentano dei problemi. Non ci sono forse persone come queste? (Sì.) Allora, sarebbe opportuno usare il detto “non intascare i soldi che raccogli” per valutare la loro umanità? Non sarebbe appropriato. Alcuni dicono: “Una volta era una brava persona. Possedeva un carattere morale nobile e tutti lo approvavano. Allora perché è cambiato dopo essere entrato nella casa di Dio?” Costui è davvero cambiato? La verità è che non è cambiato. Possedeva un minimo di condotta morale e di buon comportamento, ma a parte questo la sua umanità essenza è sempre stata questa e non è cambiata affatto. Ovunque questa persona vada, si comporta sempre così. È solo che prima gli altri la valutavano secondo il criterio della condotta morale, invece di usare la verità per giudicare la sua umanità. Gli altri credono che abbia operato un qualche cambiamento, ma in realtà non è così. Alcuni dicono: “Prima non era così”. In precedenza tale individuo non era così perché non aveva affrontato queste situazioni e non si era mai trovato in questo tipo di ambiente. Inoltre, le persone non comprendevano la verità e non erano in grado di discernerlo. Qual è la conseguenza ultima del valutare e giudicare gli altri in base a un unico caso di buon comportamento invece che alla loro umanità essenza? Non solo non si sarà in grado di valutare gli altri con chiarezza, ma si sarà anche accecati e fuorviati dalla loro buona condotta morale esteriore. Quando le persone non riescono a valutare gli altri con chiarezza, ripongono la propria fiducia nelle persone sbagliate, le promuovono, incaricano loro e vengono ingannate e truffate. Alcuni leader e lavoratori commettono spesso questo errore quando selezionano le persone e incaricano loro. Si lasciano abbagliare da coloro che esteriormente possiedono alcuni buoni comportamenti e una buona condotta morale, e assegnano loro compiti di rilievo o la custodia di materiali importanti. Di conseguenza, qualcosa va storto e la casa di Dio subisce delle perdite. Perché ciò accade? Perché i leader e i lavoratori non sono stati capaci di capire a fondo la natura essenza di queste persone. Perché non ne sono stati capaci? Perché questi leader e lavoratori non comprendono la verità e non sono in grado di valutare e discernere le persone. Non riescono a capire a fondo la natura essenza degli altri e non sanno che tipo di atteggiamento essi hanno verso Dio, la verità e gli interessi della casa di Dio. Come mai? Il motivo è che valutano persone e cose da una prospettiva sbagliata. Valutano le persone solo in base a nozioni e fantasie umane, non ne valutano l’essenza in base alle parole di Dio e alle verità principi; le valutano invece in base alla loro condotta morale e ai loro comportamenti e manifestazioni esteriori. Poiché non valutano gli altri in base ai principi, hanno riposto la loro fiducia nelle persone sbagliate, incaricando loro, e di conseguenza sono stati accecati, ingannati e usati da quelle persone, e alla fine gli interessi della casa di Dio ne hanno risentito. Queste sono le conseguenze dell’incapacità di identificare e capire a fondo le persone. Perciò, quando qualcuno vuole perseguire la verità, la prima lezione che deve imparare è come discernere e valutare gli altri: apprendere ciò richiede molto tempo, ed è uno degli insegnamenti più fondamentali che si devono imparare. Se vuoi capire a fondo una persona e imparare a identificarla, devi innanzitutto capire quali sono gli standard che Dio usa per valutare le persone, quali sono i pensieri e i punti di vista fallaci che controllano e dominano il modo in cui le persone vedono e valutano gli altri, se sono in contrasto con gli standard secondo cui Dio valuta le persone, e se sì in che modo. I metodi e i criteri secondo cui valuti le persone sono basati sulle richieste di Dio? Si basano sulle Sue parole? Trovano un fondamento nella verità? Se non è così, e per valutare gli altri ti affidi invece interamente alle tue esperienze e fantasie, o se arrivi persino a basare le tue valutazioni sulla morale sociale promossa all’interno della società o su ciò che osservi con i tuoi occhi, allora non acquisirai chiarezza su colui che stai cercando di discernere. Non sarai in grado di vederlo per ciò che è veramente. Se ti fidi di lui e gli assegni dei doveri, ti assumi un certo livello di rischio e, inevitabilmente, c’è la possibilità che questo causi danni alle offerte di Dio, al lavoro della chiesa e all’ingresso nella vita dei prescelti di Dio. Il discernimento delle persone è la prima lezione che devi imparare se vuoi perseguire la verità. Naturalmente, è anche uno degli aspetti più basilari della verità che le persone dovrebbero possedere. Imparare a discernere le persone è inscindibile dal tema della condivisione di oggi. Devi saper discernere tra la buona condotta morale e le buone qualità dell’uomo e ciò che una persona dotata di una normale umanità dovrebbe possedere. Saper discernere tra queste due cose è molto importante. Solo allora sarai in grado di riconoscere e identificare con precisione l’essenza di una persona e, in definitiva, di determinare chi possiede umanità e chi no. Di che cosa ci si deve munire per poter discernere queste cose? Bisogna comprendere le parole di Dio, nonché questo aspetto della verità, e arrivare a valutare le persone in base alle parole di Dio, utilizzando la verità come criterio. Questa non è forse una verità principio che si dovrebbe mettere in pratica e possedere nel perseguire la verità? (Sì.) Pertanto, è indispensabile per noi condividere su questi temi.

Ho appena condiviso sul primo detto, “non intascare i soldi che raccogli”, che è chiaramente un tipo di condotta morale umana. È una sorta di carattere morale e di comportamento transitorio che fa una buona impressione sugli altri ma, purtroppo, non può fungere da criterio per valutare se qualcuno possiede umanità oppure no. Lo stesso vale per il secondo detto, “trai piacere dall’aiutare gli altri”. In base a com’è formulata l’affermazione, è chiaro che anche questo piace alle persone e viene considerato un buon comportamento. Coloro che manifestano questo buon comportamento sono altamente stimati in quanto dotati di una buona condotta morale e di un carattere nobile; in sintesi, sono considerati persone che traggono piacere dall’aiutare gli altri e che hanno un’eccellente condotta morale. “Trai piacere dall’aiutare gli altri” ha alcune analogie con “non intascare i soldi che raccogli”. È inoltre un buon comportamento che si manifesta nelle persone all’interno di determinati climi sociali. Il significato letterale di “trai piacere dall’aiutare gli altri” è provare piacere nell’essere di sostegno agli altri. Non significa che aiutarli sia un dovere; il detto non recita “è tua responsabilità aiutare gli altri”, ma “trai piacere dall’aiutare gli altri”. Da questo possiamo capire cosa spinge le persone ad aiutare gli altri. Non lo fanno per il bene altrui, ma piuttosto per sé stesse. Le persone sono piene di preoccupazioni e di dolore, quindi trovano altri che hanno bisogno di aiuto e forniscono loro beneficenza e assistenza; danno una mano e fanno qualsiasi cosa buona siano in grado di fare per sentirsi felici, appagate, serene e gioiose, e per riempire le proprie giornate di significato, in modo da non sentirsi così vuote e afflitte; migliorano la propria condotta morale per raggiungere l’obiettivo di purificare ed elevare il regno del proprio cuore e della propria mente. Che tipo di comportamento è questo? Se si considerano le persone che traggono piacere dall’aiutare gli altri dalla prospettiva di questa spiegazione, allora non sono delle brave persone. Come minimo, non sono spinte dalla loro moralità, dalla loro coscienza o dalla loro umanità a fare ciò che dovrebbero fare o a adempiere alle loro responsabilità sociali e familiari; al contrario, aiutano gli altri per ottenere piacere, consolazione spirituale, conforto emotivo e per vivere felici. Che cosa si dovrebbe pensare di questo tipo di condotta morale? Se si guarda alla sua natura, è persino peggiore di “non intascare i soldi che raccogli”: quest’ultimo almeno non ha un aspetto egoistico. Ebbene, cosa dire di “trai piacere dall’aiutare gli altri”? La parola “piacere” indica che questo comportamento contiene elementi di egoismo e intenzioni ignobili. Non si tratta di aiutare le persone per il loro bene o come offerta disinteressata, ma di farlo per il proprio piacere. È semplicemente un comportamento che non vale la pena di incoraggiare. Per esempio, se in una strada principale vedi una persona anziana cadere e pensi: “In questi giorni mi sento giù. Questa persona anziana che è caduta è una grande opportunità: trarrò piacere dall’aiutare gli altri!” Ti avvicini e la aiuti ad alzarsi e, quando si rimette in piedi, lei ti elogia dicendo: “Sei davvero una brava persona. Che tu possa essere felice e godere di salute fino alla vecchiaia!” Ti riempie di queste belle parole e, dopo che le hai sentite, tutte le tue preoccupazioni svaniscono e ti senti appagato. Pensi che sia bello aiutare gli altri e decidi di camminare per strada nel tempo libero e aiutare chiunque cada a rialzarsi. Sotto l’influenza di questo modo di pensare, le persone assumono dei buoni comportamenti, classificati dalla società umana come la signorile tradizione di trarre piacere dall’aiutare gli altri e come una sorta di nobile carattere morale che trasmette questa grande tradizione. Nel trarre piacere dall’aiutare gli altri è implicito che coloro che aiutano si considerano di solito all’apice della moralità. Si atteggiano a grandi filantropi, e più la gente li elogia più sono disposti ad aiutare, a mostrarsi caritatevoli e a fare di più per gli altri. Questo soddisfa il loro desiderio di essere eroi e salvatori dell’umanità, così come quello di trarre una sorta di gratificazione dall’essere necessari agli altri. Non è forse vero che tutti gli esseri umani vogliono sentirsi necessari? Quando si sentono necessari agli altri, pensano di essere particolarmente utili e che la loro vita abbia un significato. Non si tratta forse di una sorta di ricerca di attenzione? Cercare attenzione è l’unica cosa che arreca piacere alle persone, è il loro modo di vivere. In realtà, da qualsiasi prospettiva lo si consideri, trarre piacere dall’aiutare gli altri non è uno standard per valutare la morale dell’uomo. Spesso, l’atto di trarre piacere dall’aiutare gli altri richiede solo un minimo sforzo. Se sei disposto a farlo, avrai adempiuto alla tua responsabilità sociale; se non sei disposto a farlo, nessuno ti riterrà responsabile e non sarai oggetto della condanna pubblica. Per quanto riguarda i buoni comportamenti elogiati dall’uomo, si può scegliere di praticarli o astenersi dal farlo; vanno bene entrambe le cose. Non c’è bisogno di vincolare le persone con questo detto, o di far loro imparare come trarre piacere dall’aiutare gli altri, poiché si tratta di per sé solamente di un buon comportamento transitorio. Indipendentemente dal fatto che una persona sia motivata dal desiderio di adempiere alla propria responsabilità sociale o che pratichi questo buon comportamento per un senso di virtù civica, quale sarà il risultato finale? Soddisferà semplicemente il proprio desiderio di essere una brava persona e di incarnare lo spirito di Lei Feng in quello specifico frangente; ne trarrà un certo piacere e conforto, elevando così il regno del proprio pensiero a un gradino più alto; tutto qui. Questa è l’essenza di ciò che sta facendo. Dunque, qual era il vostro intendimento del detto “trai piacere dall’aiutare gli altri” prima di questa condivisione? (Non avevo mai riconosciuto gli intenti egoistici e spregevoli che cela.) Prendi una situazione in cui hai il dovere di fare qualcosa, una responsabilità a cui non puoi sottrarti, qualcosa di piuttosto difficile, e in cui devi sopportare un minimo di sofferenza, rinunciare ad alcune cose e pagare un prezzo per portarlo a termine, ma sei in grado di adempiere comunque a questa responsabilità. Non proverai molta soddisfazione mentre lo fai e, dopo aver pagato un prezzo e aver adempiuto a questa responsabilità, i risultati della tua fatica non ti arrecheranno alcun piacere o conforto, ma poiché si trattava della tua responsabilità e del tuo dovere lo hai fatto comunque. Se paragoniamo ciò al piacere che si trae dall’aiutare gli altri, quale delle due cose mostra più umanità? (Possiedono più umanità coloro che adempiono alle loro responsabilità e ai loro doveri.) Trarre piacere dall’aiutare gli altri non riguarda l’adempimento di una responsabilità: è solo un requisito della condotta morale e delle responsabilità sociali delle persone che esiste in determinati contesti sociali; deriva dall’opinione popolare, dalla morale sociale o persino dalle leggi di un Paese, e funge da criterio per valutare la qualità dell’umanità di qualcuno e se egli possiede o meno una moralità. In altre parole, “trai piacere dall’aiutare gli altri” è solo un detto che pone dei limiti al comportamento delle persone, che la società umana ha posto per elevare il regno di pensiero dell’uomo. Questo tipo di detto serve solo a far sì che le persone mettano in pratica alcuni buoni comportamenti, e gli standard per valutare questi buoni comportamenti sono la morale sociale, l’opinione pubblica o persino la legge. Per esempio, se vedi qualcuno che ha bisogno di aiuto in un ambiente pubblico e sei la prima persona che dovrebbe andare ad aiutarlo, ma non lo fai, cosa penseranno gli altri di te? Ti biasimeranno per la tua mancanza di buone maniere: non è questo che intendiamo per opinione pubblica? (Sì.) Allora che cos’è la morale sociale? Si tratta di cose e abitudini positive e volte all’elevazione che la società promuove e incoraggia. Naturalmente, ciò include molti requisiti specifici, come per esempio sostenere le persone vulnerabili, dare una mano quando gli altri affrontano delle avversità e non restare a guardare senza fare nulla. Ci si aspetta che le persone pratichino questo tipo di condotta morale; ecco cosa significa possedere una morale sociale. Se vedi qualcuno che soffre e chiudi un occhio, lo ignori e non fai nulla, allora sei privo di morale sociale. Quindi, quali sono le richieste che la legge pone alla condotta morale dell’uomo? La Cina è un caso peculiare a questo proposito: la legge cinese non prevede alcuna disposizione esplicita in merito alle responsabilità sociali e alla morale sociale. Le persone imparano qualcosa al riguardo semplicemente attraverso l’educazione familiare, l’istruzione scolastica e ciò che sentono e osservano in società. Nei Paesi occidentali, al contrario, questi aspetti sono sanciti dalla legge. Per esempio, se per strada vedi che qualcuno è caduto, come minimo dovresti avvicinarti e chiedergli: “Stai bene? Hai bisogno di aiuto?” Se la persona risponde: “Sto bene, grazie”, allora non devi aiutarla, non sei tenuto ad assumerti questa responsabilità. Se invece dice: “Ho bisogno di aiuto, per favore”, allora devi aiutarla. Se non lo fai, verrai ritenuto legalmente responsabile. Si tratta di un requisito speciale che alcuni Paesi pongono in merito alla condotta morale delle persone; lo richiedono loro attraverso esplicite disposizioni previste dalla legge. Queste richieste poste alla condotta morale da parte dell’opinione pubblica, della morale sociale e persino della legge sono limitate solamente al comportamento delle persone, e questi criteri comportamentali di base sono gli standard secondo cui viene valutata la condotta morale di una persona. Apparentemente queste norme morali valutano il comportamento di una persona, o in altre parole il fatto che abbia adempiuto o meno alle sue responsabilità sociali, ma nella loro essenza valutano la qualità interiore delle persone. Che si tratti dell’opinione pubblica, della morale sociale o della legge, queste cose esprimono valutazioni o avanzano richieste solo sulle cose che le persone fanno, e queste valutazioni e richieste sono limitate al comportamento. Giudicano la qualità e la condotta morale di una persona in base al suo comportamento: questo è l’ambito della loro valutazione. Tale è la natura dell’affermazione “trai piacere dall’aiutare gli altri”. Quando si tratta di trarre piacere dall’aiutare gli altri, i Paesi occidentali impongono alle persone delle richieste attraverso le leggi, mentre in Cina viene utilizzata la cultura tradizionale per istruire e condizionare gli individui con queste idee. Sebbene tra Oriente e Occidente ci sia questa differenza, entrambi condividono la stessa natura: servirsi di detti per limitare e regolare il comportamento e la moralità delle persone. Tuttavia, che si tratti delle leggi dei Paesi occidentali o della cultura tradizionale orientale, sono solo richieste e norme poste nei confronti del comportamento e della condotta morale dell’uomo, e questi criteri regolano solo il comportamento e la condotta morale delle persone: qualcuno di essi è forse indirizzato alla loro umanità? Norme che sanciscano solamente quali comportamenti una persona deve mettere in pratica possono forse essere usate come standard per valutare la sua umanità? (No.) Se consideriamo il detto “trai piacere dall’aiutare gli altri”, alcune persone malevole sono in grado di trarre piacere dall’aiutare gli altri, ma sono spinte dai propri intenti e obiettivi. Quando i diavoli compiono qualche piccola buona azione, è ancora più probabile che abbiano i propri intenti e obiettivi per farlo. Pensate forse che chiunque tragga piacere dall’aiutare gli altri ami la verità e possieda senso di giustizia? Prendete coloro che in Cina presumibilmente traggono piacere dall’aiutare gli altri, come le figure cavalleresche, o le persone che rubano ai ricchi per dare ai poveri, o coloro che spesso accorrono in aiuto delle categorie vulnerabili e dei disabili, e così via: possiedono tutti umanità? Tutti loro amano le cose positive e sono provvisti di senso di giustizia? (No.) Al massimo, sono soltanto persone che hanno un carattere relativamente migliore. Poiché sono governati da questo spirito del trarre piacere dall’aiutare gli altri, compiono molte buone azioni che arrecano loro piacere e conforto e che permettono loro di godere appieno di una sensazione di felicità; ma il fatto che pratichino questi comportamenti non significa che possiedano umanità, poiché sia la loro fede che ciò che perseguono a livello spirituale non sono chiari, sono variabili ignote. Quindi, costoro possono essere considerati persone dotate di umanità e coscienza sulla base di questa buona condotta morale? (No.) Alcune istituzioni come le fondazioni e le agenzie di assistenza sociale, che presumibilmente traggono piacere dall’aiutare gli altri, che assistono le categorie vulnerabili e i disabili, stanno al massimo adempiendo a una piccola parte della loro responsabilità sociale. Fanno queste cose per migliorare la propria immagine di fronte all’opinione pubblica, per aumentare la propria visibilità e per soddisfare la mentalità del trarre piacere dall’aiutare gli altri, ma questo non significa assolutamente che “possiedono umanità”. Inoltre, sono davvero bisognose di assistenza le persone che loro traggono piacere dall’aiutare? Trarre piacere dall’aiutare gli altri è di per sé giusto? Non necessariamente. Se esamini abbastanza a lungo tutti i vari eventi che si verificano in società, più o meno rilevanti che siano, vedrai che alcuni di essi sono puramente una questione di persone che traggono piacere dall’aiutare gli altri, mentre, in molti altri casi, i frangenti in cui le persone traggono piacere dall’aiutare gli altri celano i segreti nascosti e gli aspetti oscuri della società. In ogni caso, il piacere di aiutare gli altri nasconde intenti e obiettivi, che si tratti di acquisire notorietà e di elevarsi al di sopra degli altri, o di attenersi alla morale sociale e di non infrangere la legge, oppure di ottenere una valutazione più positiva da parte della società in generale. Comunque lo si consideri, trarre piacere dall’aiutare gli altri è semplicemente uno dei comportamenti esteriori dell’uomo e, al massimo, è classificabile come una sorta di buona condotta morale. Non ha nulla a che vedere con la normale umanità richiesta da Dio. Coloro che sono in grado di trarre piacere dall’aiutare gli altri possono essere persone normali, senza alcuna ambizione, oppure figure di rilievo della società; possono essere persone relativamente gentili, ma anche dal cuore maligno. Potrebbe trattarsi di qualsiasi tipo di persona, e tutti sono in grado di mettere in pratica momentaneamente questo comportamento. Quindi, l’affermazione riguardante la condotta morale “trai piacere dall’aiutare gli altri” non può certo essere considerata come uno standard per valutare l’umanità delle persone.

“Trai piacere dall’aiutare gli altri”: questo detto riguardante la condotta morale di fatto non rappresenta l’essenza dell’umanità delle persone e ha scarsa correlazione con la loro natura essenza. Pertanto, è inappropriato usarlo per valutare la qualità dell’umanità di qualcuno. Qual è dunque il modo più appropriato per valutare l’umanità di qualcuno? Come minimo, una persona dotata di umanità non dovrebbe decidere se aiutare gli altri o adempiere alle proprie responsabilità in base al fatto che ciò la faccia sentire felice o meno; dovrebbe invece basare la sua decisione sulla sua coscienza e sulla sua ragione, e non dovrebbe considerare ciò che ha da guadagnare, o le conseguenze che aiutare qualcun altro avrà su di sé, né l’effetto che potrebbe avere su di sé in futuro. Non dovrebbe considerare nessuna di queste cose e invece adempiere alle proprie responsabilità, aiutare gli altri ed evitare che soffrano. Dovrebbe aiutare le persone in modo puro, senza fini egoistici: questo è ciò che farebbe una persona veramente dotata di umanità. Se l’obiettivo di qualcuno nell’aiutare gli altri è quello di compiacere sé stesso o di guadagnare una buona reputazione, allora ciò denota un tratto di egoismo e meschinità: chi è davvero in possesso di coscienza e ragione non si comporterebbe in questo modo. Coloro che nutrono amore autentico per gli altri non agiscono solo per soddisfare il proprio desiderio di sentirsi in un certo modo; al contrario, lo fanno per adempiere alle proprie responsabilità e per fare tutto ciò che è in loro potere per aiutare gli altri. Non aiutano le persone per ottenere una ricompensa e non hanno ulteriori intenti o motivazioni. Anche se agire così può essere difficile, e anche se possono essere giudicati dagli altri o persino affrontare qualche pericolo, riconoscono che si tratta di un dovere che le persone dovrebbero svolgere, di una loro responsabilità, e che se non agiranno in questo modo saranno venuti meno a ciò che devono agli altri e a Dio, e proveranno rimorso per tutta la vita. Per questo motivo, procedono senza esitazioni, fanno del loro meglio, obbediscono alla volontà del Cielo e adempiono alla loro responsabilità. Non importa come gli altri li giudichino, o se manifestino gratitudine e stima nei loro confronti oppure no: fintanto che sono in grado di aiutare una certa persona a fare qualsiasi cosa debba fare e lo fanno con tutto il cuore, si sentiranno soddisfatti. Chi è in grado di agire in questo modo possiede coscienza, ragione e le manifestazioni dell’umanità, e non solo un tipo di comportamento limitato all’ambito del carattere e della condotta morali. Trarre piacere dall’aiutare gli altri è solo un tipo di comportamento, e a volte è semplicemente un comportamento che si manifesta in certi contesti specifici; una persona decide di attuare questo tipo di comportamento transitorio in base al proprio stato d’animo, alle proprie emozioni, all’ambiente sociale, nonché al contesto contingente e ai benefici o agli svantaggi che possono derivare dall’agire in quel modo. Coloro che sono dotati di umanità non tengono conto di queste cose quando aiutano le persone: prendono la loro decisione in base a un criterio di giudizio più positivo e più in linea con la coscienza e la ragione dell’umanità normale. A volte, sono persino in grado di perseverare nell’aiutare gli altri quando ciò è in contraddizione e in conflitto con gli standard della moralità. I criteri, le idee e i punti di vista della morale possono solo porre un freno ai comportamenti transitori delle persone. Il fatto che questi comportamenti siano buoni o cattivi cambia a seconda dello stato d’animo della persona, delle sue emozioni, del bene e del male che ha in sé e delle sue intenzioni transitorie, a seconda che siano buone o cattive; influiscono su ciò anche l’ambiente e il clima sociali. Questi comportamenti contengono molte impurità; sono tutti comportamenti superficiali e non possono essere usati per giudicare se una persona possiede umanità oppure no. Al contrario, è molto più accurato e concreto giudicare se qualcuno è o non è in possesso di umanità basandosi sulla sua umanità essenza, su ciò che persegue, sulla sua visione della vita, sul suo sistema di valori, sul cammino che percorre e sul fondamento del suo comportamento e del suo modo di agire. DiteMi, cosa è in linea con la verità: le basi per valutare l’umanità o le basi per valutare la condotta morale? Sono gli standard per valutare la condotta morale a essere in linea con la verità, o quelli per valutare se qualcuno possiede umanità? Quali di questi standard sono in linea con la verità? In realtà, sono gli standard per valutare se qualcuno possiede umanità a essere in linea con la verità. Questa è una certezza indubitabile. Il motivo per cui gli aspetti usati per valutare la condotta morale delle persone non possono fungere da criteri è che sono incostanti. Sono contaminati da numerose impurità, come le transazioni, gli interessi, le preferenze, i perseguimenti, le emozioni, i pensieri malvagi, i vari tipi di indole corrotta e così via. Contengono troppi errori e impurità: non sono lineari. Pertanto, non possono fungere da criteri per giudicare le persone. Sono pieni di ogni genere di cose instillate nell’uomo da Satana e di condizioni aggiuntive che emergono a causa dell’indole satanica corrotta dell’uomo e, come tali, non sono la verità. In sintesi, non importa se si considerano questi criteri di condotta morale facili o difficili da raggiungere, o se si ritengono di valore alto, basso o medio: in ogni caso, sono solo detti che limitano e regolano il comportamento delle persone. Si elevano soltanto al livello della qualità morale dell’uomo; non hanno nulla a che vedere con la richiesta fatta da Dio di utilizzare la verità per giudicare l’umanità di una persona. Non includono nemmeno gli standard più elementari che chi è dotato di umanità dovrebbe possedere e raggiungere; sono al di sotto di tutte queste cose. Quando valutano gli altri, gli uomini si concentrano solo sul considerare le loro manifestazioni di condotta morale; considerano e valutano gli altri interamente secondo le richieste della cultura tradizionale. Dio non valuta le persone solamente in base alle loro manifestazioni di condotta morale; Si concentra invece sulla loro umanità essenza. Che cosa comprende l’umanità essenza di una persona? Le sue preferenze, il suo punto di vista sulle cose, la sua visione della vita, il suo sistema di valori, ciò che persegue, se possiede o meno senso di giustizia, se ama la verità e le cose positive, e poi la sua capacità di accettare la verità e sottomettersi a essa, il cammino che intraprende, e così via. È appropriato giudicare l’umanità essenza di una persona in base a questi elementi. Questo conclude nel complesso la Mia comunione sul trarre piacere dall’aiutare gli altri. Grazie a questa comunione su queste due richieste riguardanti la condotta morale, avete ora compreso i principi fondamentali del discernimento sia per quanto riguarda il modo di valutare la condotta morale, sia per quanto riguarda la differenza tra gli standard di Dio per la valutazione delle persone e la condotta morale di cui parla l’uomo? (Sì.)

Ho appena condiviso in merito a due richieste della cultura tradizionale nei confronti della condotta morale dell’uomo: “non intascare i soldi che raccogli” e “trai piacere dall’aiutare gli altri”. Che cosa avete imparato dalla Mia comunione su questi due detti? (Io ho imparato che la condotta morale delle persone non è correlata alla loro umanità essenza. Al massimo, coloro che mostrano questo tipo di condotta morale possiedono alcuni buoni comportamenti e manifestazioni in termini di qualità della loro moralità. Ciò non significa, tuttavia, che siano dotati di umanità o che vivano una sembianza umana. Ho acquisito una comprensione più chiara di tale questione.) Le persone che mostrano una buona condotta morale non sono necessariamente in possesso di umanità, chiunque può riconoscerlo, ed è davvero così che stanno le cose. Tutti seguono le tendenze malvagie della società e tutti hanno gradualmente perso la coscienza e la ragione: pochi sono in grado di vivere una sembianza umana. Ogni persona che una volta ha consegnato alla polizia un centesimo trovato sul marciapiede è forse diventata una brava persona? Non necessariamente. Che esito hanno avuto in seguito coloro che un tempo venivano elogiati come eroi? In cuor loro, tutti conoscono le risposte a queste domande. Che ne è stato di quei modelli di moralità sociale e dei grandi filantropi che spesso traevano piacere dall’aiutare gli altri, che venivano adornati con fiori rossi e lodati dall’uomo? Per la maggior parte non si sono rivelati essere delle brave persone. Compivano solo qualche buona azione finalizzata ad acquisire notorietà. In realtà, per la maggior parte, il loro comportamento, la loro vita e il loro carattere non sono affatto buoni. Sono davvero bravi soltanto nell’adulazione e nell’ossequiosità. Quando si tolgono i fiori rossi e quella patina superficiale da modello di moralità sociale, non sanno nemmeno come comportarsi o come dovrebbero condurre la propria vita. Qual è il problema qui? Non sono forse stati intrappolati dalla corona del “modello di moralità” che la società ha conferito loro? Non sanno davvero cosa sono: sono stati adulati in modo così eccessivo che hanno cominciato a credersi troppo grandi, e non riescono più a essere persone normali. Alla fine, non sanno nemmeno come vivere, la loro esistenza quotidiana precipita nel caos totale e alcuni finiscono addirittura per abusare di alcol, cadere in depressione e uccidersi. Ci sono certamente persone che rientrano in questa categoria. Perseguono di continuo un sentimento, desiderano essere eroi e modelli, diventare famosi o trovarsi all’apice dell’eccellenza morale. Non riescono mai a far ritorno alla realtà; le necessità quotidiane della vita reale sono per loro una fonte costante di fastidio e sofferenza. Non sanno come liberarsi da questo dolore né come scegliere la strada giusta nella vita. Alla ricerca di un brivido, alcuni si rivolgono alle droghe, mentre altri scelgono di porre fine alla propria vita per sfuggire al senso di vuoto. Alcuni di quelli che non si uccidono finiscono spesso per morire di depressione. Non si trovano forse molti esempi di quanto sto dicendo? (Sì.) Questo è il tipo di danno che la cultura tradizionale infligge alle persone. Non solo non permette loro di acquisire una comprensione accurata dell’umanità e non le guida sul giusto percorso che dovrebbero seguire; c’è dell’altro: le porta addirittura fuori strada, indirizzandole verso un regno di illusioni e fantasie. Questo danneggia le persone, e lo fa in modo piuttosto profondo. Qualcuno potrebbe dire: “Non è sempre vero! Noi stiamo bene, non è vero?” Il fatto che voi ora stiate bene non è semplicemente il risultato della protezione di Dio? È solo perché Dio vi ha scelti e godete della Sua protezione che avete avuto la fortuna di accettare la Sua opera e che potete leggere le Sue parole, partecipare alle riunioni, condividere gli uni con gli altri e svolgere il vostro dovere qui; è solo grazie alla Sua protezione che potete vivere la vita di normali esseri umani e che possedete la normale ragione per affrontare tutti gli aspetti della vostra vita quotidiana. Tuttavia, è innegabile che nel profondo della vostra mente ci siano ancora idee e punti di vista come “non intascare i soldi che raccogli” e “trai piacere dall’aiutare gli altri”. E allo stesso tempo siete ancora prigionieri di questi criteri ideologici e morali che provengono dall’umanità. Perché dico che ne siete prigionieri? Perché la strada che scegliete di percorrere nella vita, i principi e la direzione delle vostre azioni e del vostro comportamento, i principi, i metodi e i criteri secondo cui valutate persone e cose, e così via, sono tutti ancora influenzati, se non addirittura vincolati e dominati, da questi criteri ideologici e morali, in misura diversa. Invece, le parole di Dio e la verità devono ancora diventare le basi e i criteri per le vostre valutazioni su persone e cose, per il vostro comportamento e per il vostro modo di agire. Finora, avete solo scelto la direzione giusta nella vita e possedete la volontà, l’aspirazione e la speranza di intraprendere il cammino del perseguimento della verità. Ma in realtà la maggior parte di voi non ha ancora intrapreso questa strada, ossia non ha ancora messo piede sul giusto percorso che Dio ha preparato per l’uomo. Alcuni diranno: “Se non abbiamo messo piede sul giusto percorso, perché siamo comunque in grado di assolvere i nostri doveri?” Questo è il risultato della scelta, della cooperazione, della coscienza e della determinazione dell’uomo. Al momento state cooperando con le richieste di Dio e facendo del vostro meglio per migliorare, ma il solo fatto di star cercando di migliorare non significa che abbiate già intrapreso il cammino del perseguimento della verità. Uno dei motivi è che siete ancora influenzati dalle idee che la cultura tradizionale vi ha inculcato. Per esempio, potreste avere una buona comprensione dell’essenza delle affermazioni “non intascare i soldi che raccogli” e “trai piacere dall’aiutare gli altri” dopo averMi sentito esporle e condividere su di esse, ma nel giro di pochi giorni potreste cambiare idea. Potreste pensare: “Cosa c’è di male nel detto ‘non intascare i soldi che raccogli’? A me per esempio piacciono le persone che non intascano i soldi che raccolgono. Almeno non sono avide. Cosa c’è di male nel detto ‘trai piacere dall’aiutare gli altri’? Per lo meno, quando sei nel bisogno puoi contare sul fatto che qualcuno ti dia una mano. È una cosa buona, di cui tutti hanno necessità! Inoltre, da qualsiasi punto di vista lo si consideri, il fatto che le persone trovino piacere nell’aiutare gli altri è semplicemente una cosa buona e positiva. È un nostro dovere ineludibile e non andrebbe criticato!” Vedi, solo pochi giorni dopo che hai aperto gli occhi, basterà una notte di sonno a cambiarti; ti riporterà al punto in cui eri prima, e ancora una volta alla prigionia della cultura tradizionale. In altre parole, queste cose che albergano nel profondo della tua mente influenzano di volta in volta i tuoi pensieri e le tue opinioni, così come il cammino che intraprendi. E, mentre ti influenzano, inevitabilmente non fanno che ostacolarti, impedendoti di realizzare il tuo desiderio di mettere piede sul giusto percorso di vita, di intraprendere il cammino del perseguimento della verità e di imboccare la strada della vita in cui le parole di Dio sono la tua base e la verità il tuo criterio. Anche se sei davvero intenzionato a percorrere questo cammino, anche se aneli ardentemente e con fervore a farlo e passi il tempo a pensare e a pianificare, a fare propositi e a pregare per questo, le cose non andranno comunque come desideri. Il motivo è che questi aspetti della cultura tradizionale sono radicati troppo a fondo nell’intimo del tuo cuore. Qualcuno potrebbe dire: “Non è giusto! Tu dici che la cultura tradizionale è troppo radicata nel cuore delle persone, ma io non credo che sia vero. Ho poco più di vent’anni, non ne ho settanta o ottanta, quindi come possono queste cose aver già messo radici profonde nel mio cuore?” Perché dico che queste idee sono già profondamente radicate nel tuo cuore? Riflettici: fin dai primi ricordi che serbi, non hai forse sempre aspirato a essere una persona nobile, anche se i tuoi genitori non ti hanno inculcato queste idee? Per esempio, la maggior parte delle persone ama guardare film e leggere romanzi che parlano di eroi e nutre profonda empatia nei confronti delle vittime di queste storie, mentre disprezza i cattivi e i personaggi crudeli che fanno del male agli altri. Quando cresci in un contesto di questo tipo, senza rendertene conto accetti le cose che la società nel suo complesso ha accettato collettivamente. Ebbene, perché le hai accettate? Perché le persone non nascono munite della verità e non hanno una capacità innata di discernere le cose. Tu non possiedi questo istinto: l’istinto che gli esseri umani possiedono è una tendenza intrinseca ad apprezzare alcune cose buone, positive e attive. Queste cose attive e positive ti fanno aspirare a fare meglio, a diventare una persona buona, eroica e grande. Queste cose iniziano gradualmente a prendere forma nel tuo cuore quando vieni a contatto con i detti che derivano dall’opinione pubblica e dalla morale sociale. Una volta che le affermazioni che provengono dalla morale della cultura tradizionale si insinuano in te e penetrano il tuo mondo interiore, allora ti si radicano nel cuore e iniziano a dominare la tua vita. Quando ciò accade, non le discerni, non le contrasti e non le rifiuti; al contrario, percepisci nel profondo di averne bisogno. La tua prima reazione è assecondare questi detti. Perché? Perché sono ben confezionati in base alle nozioni e ai gusti umani, sono conformi ai bisogni dei mondi spirituali delle persone. Di conseguenza, accetti queste affermazioni come una cosa scontata e senza la minima diffidenza. A poco a poco, attraverso l’educazione familiare, l’istruzione scolastica, il condizionamento e l’indottrinamento della società, nonché le tue fantasie, finisci per convincerti profondamente che sono detti positivi. Con l’affinamento del tempo e la tua progressiva crescita, ti sforzi di seguire questi detti in ogni tipo di contesto e situazione, e ti attieni a queste cose che intrinsecamente gli esseri umani prediligono e ritengono buone. Esse prendono sempre più forma dentro di te e si radicano in te sempre di più. Allo stesso tempo, dominano la tua visione della vita e gli obiettivi che persegui, e diventano gli standard secondo cui giudichi persone e cose. Una volta che questi detti della cultura tradizionale prendono forma nelle persone, le condizioni di base che le portano a opporsi a Dio e alla verità sono tutte poste in essere; è come se le persone trovassero le proprie ragioni e le proprie basi per farlo. Così, quando Dio smaschera l’indole e l’essenza corrotte delle persone e le sottopone a castigo e giudizio, loro sviluppano verso di Lui nozioni di ogni sorta. Pensano: “Spesso si dice ‘se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze’ e ‘le esecuzioni fanno solo rotolare teste; sii indulgente ogni volta che è possibile’, quindi come potrebbe Dio parlare in questo modo? Era davvero Dio? Dio non Si esprimerebbe così: Egli dovrebbe stare al più alto livello e parlare alle persone con un tono gentile, il tono del Buddha che libera tutti gli esseri umani dalla sofferenza, il tono di un Bodhisattva. Dio è così, una figura estremamente gentile e grandiosa”. Questa serie di idee, opinioni e nozioni continua a sgorgare dal tuo cuore sempre più copiosa e, alla fine, non riesci più a sopportarlo e tuo malgrado compi una qualche azione in ribellione e opposizione a Dio. In questo modo, le tue nozioni e le tue fantasie diventano la tua rovina. Da ciò si evince che, a prescindere dalla tua età, se hai ricevuto la formazione della cultura tradizionale e possiedi le facoltà mentali di un adulto, il tuo cuore sarà riempito da questi aspetti della morale della cultura tradizionale, che gradualmente si radicheranno in te. Ormai ti dominano e tu vivi in base a essi già da molti anni. La tua vita e la tua stessa natura sono da lungo tempo governate da questi aspetti della morale della cultura tradizionale. Per esempio: fin dall’età di cinque o sei anni hai imparato a trarre piacere dall’aiutare gli altri e a non intascare i soldi che raccogli. Queste cose ti hanno influenzato e hanno dettato completamente il tuo modo di comportarti. Ora, giunto alla mezza età, vivi ormai da molti anni in base a esse; ciò significa che sei ben lontano dagli standard che Dio richiede all’uomo. Da quando hai accettato questi detti riguardanti la condotta morale promossi dalla cultura tradizionale, ti sei allontanato sempre di più dalle richieste di Dio. Il divario tra i tuoi standard di umanità e quelli richiesti da Dio è via via aumentato. Di conseguenza, ti sei allontanato da Lui sempre di più. Non è così? Prendetevi tutti del tempo per riflettere su queste parole.

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