La Parola quotidiana di Dio: L'ingresso nella vita | Estratto 462

22 Settembre 2020

Ciò che vi viene richiesto oggi (lavorare insieme in armonia) è simile al servizio che Jahvè richiedeva agli Israeliti. Altrimenti fate prima a smettere di rendere servizio. Poiché siete persone che servono Dio direttamente, come minimo dovete essere capaci di lealtà e di sottomissione nel vostro servizio, e dovete anche essere capaci di apprendere le lezioni in modo pratico. Chiedo soprattutto a quelli tra voi che lavorano nella Chiesa: qualcuno dei fratelli e delle sorelle a voi subalterni oserebbe affrontarvi? Qualcuno oserebbe dirvi in faccia i vostri errori? Vi ergete al di sopra di chiunque altro; regnate come sovrani! Non studiate nemmeno né vi addentrate in questo tipo di lezioni pratiche, eppure parlate ancora di servire Dio! Al momento ti viene chiesto di guidare un certo numero di Chiese, eppure non solo non rinunci a te stesso, ma ti aggrappi persino alle tue nozioni e opinioni, dicendo cose come: “Penso che questa certa cosa andrebbe fatta in questo modo, poiché Dio ha detto che non dovremmo farci condizionare dagli altri e che oggigiorno non dovremmo sottometterci ciecamente”. Ne consegue che ciascuno di voi rimane della propria opinione e nessuno obbedisce all’altro. Per quanto tu sappia chiaramente che il tuo servizio è a un punto morto, dici ancora: “A mio parere, il mio modo di vedere non è poi così sbagliato. In ogni caso, ognuno ha il suo punto di vista: tu parli del tuo e io parlo del mio; tu condividi riguardo alle tue visioni, e io parlo del mio ingresso”. Non vi assumete mai la responsabilità delle molte cose che andrebbero affrontate, oppure semplicemente ve la cavate, e ciascuno di voi manifesta le proprie opinioni e protegge prudentemente il prestigio, la reputazione e la faccia. Nessuno di voi è disposto a umiliarsi, e nessuno prenderà l’iniziativa di rinunciare a se stesso e di compensare le mancanze dell’altro in modo che la vita possa progredire più rapidamente. Nell’effettuare insieme il lavoro di coordinamento, dovreste imparare a cercare la verità. Potreste dire: “Non mi è chiaro questo aspetto della verità. Qual è la tua esperienza al riguardo?” O potreste dire: “Tu hai più esperienza di me su questo argomento; puoi darmi qualche indicazione, per favore?” Non sarebbe un buon modo di procedere? Avete ascoltato tanti sermoni e avete esperienza in fatto di prestare servizio. Se non imparate uno dall’altro, non vi aiutate l’un l’altro compensando reciprocamente le vostre mancanze quando prestate opera nelle Chiese, come potrete mai imparare delle lezioni? Dovreste condividere l’uno con l’altro ogni cosa in cui vi imbattete perché le vostre vite possano trarne beneficio. Inoltre, dovreste condividere con cura su ogni genere di cose prima di prendere qualsiasi decisione. Solo così vi assumete la responsabilità della Chiesa senza limitarvi ad agire superficialmente. Dopo aver visitato tutte le Chiese, dovreste riunirvi e condividere su tutte le questioni rilevate e su qualsiasi problema incontrato nel vostro lavoro, per poi comunicare riguardo alla rivelazione e l’illuminazione ricevuta: è una pratica indispensabile del servizio. Dovete raggiungere una cooperazione armoniosa con l’obiettivo dell’opera di Dio, a beneficio della Chiesa e per spronare i vostri fratelli e sorelle ad andare avanti. Dovreste coordinarvi tra voi, ognuno correggendo l’altro e raggiungendo un risultato migliore nel lavoro, così da soddisfare la volontà di Dio. Questa è autentica cooperazione, e solo coloro che si impegnano in tal senso otterranno un vero ingresso. Può darsi che nel cooperare, alcune parole che dite non siano adatte, ma questo non ha importanza. Condividete sull’argomento in seguito, fino ad averne una chiara comprensione; non trascurate questo passaggio. Dopo questo tipo di condivisione potrai rimediare alle mancanze dei tuoi fratelli e sorelle. Solo andando più in profondità nel tuo lavoro puoi ottenere risultati migliori. Ognuno di voi, in quanto persona che serve Dio, deve essere in grado di difendere gli interessi della Chiesa in tutto ciò che fa, invece di badare semplicemente ai propri interessi. È inaccettabile agire da soli, sempre insidiandosi l’un l’altro. Le persone che si comportano così non sono adatte a servire Dio! Persone simili hanno un’indole pessima, e in loro non rimane un briciolo di umanità. Sono Satana al cento per cento! Sono bestie! Persino ora tra voi continuano a succedere cose simili; arrivate addirittura ad attaccarvi l’un l’altro durante la condivisione, cercando volutamente pretesti e accalorandovi discutendo di questioni futili, nessuno disposto a farsi da parte, ognuno a nascondere all’altro i propri pensieri più riposti, a scrutarlo attentamente restando sempre sulla difensiva. Questo tipo di indole si addice forse al servizio di Dio? Può un lavoro come il vostro fornire qualcosa ai fratelli e alle sorelle? Non solo sei incapace di guidare le persone su un corretto percorso di vita, ma di fatto inoculi la tua indole corrotta nei tuoi fratelli e sorelle. Non li stai danneggiando? La tua coscienza è orribile, marcia fino al midollo! Non entri nella realtà, e non metti neppure la verità in pratica. Per di più, mostri spudoratamente la tua natura diabolica agli altri. Non sai cosa sia la vergogna! Questi fratelli e sorelle ti sono stati affidati, eppure li stai portando all’inferno. Non sei forse uno con la coscienza marcia? Sei proprio svergognato!

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Servite come facevano gli Israeliti”

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