La Parola quotidiana di Dio: L'ingresso nella vita | Estratto 477

08 Settembre 2020

Anche se le rivelazioni naturali sopraggiunsero dopo che Pietro iniziò a seguire Gesù, per natura egli fu, fin dall’inizio, qualcuno disposto a sottomettersi allo Spirito Santo e a ricercare Cristo. La sua obbedienza allo Spirito Santo fu pura: egli non cercò fama e fortuna, e fu motivato, invece, dall’obbedienza alla verità. Malgrado Pietro abbia negato per tre volte di conoscere Cristo e abbia tentato il Signore Gesù, questa lieve debolezza umana non ebbe alcuna relazione con la sua natura, non influenzò la sua ricerca futura e non è sufficiente a dimostrare che la sua tentazione fosse l’atto di un anticristo. La normale debolezza umana è comune a tutte le persone del mondo, vi aspettate che Pietro sia diverso? Le persone non hanno certe opinioni su Pietro a causa dei vari errori stupidi che ha commesso? E la gente non adora tanto Paolo per tutto il lavoro che ha svolto e per tutte le lettere che ha scritto? Come può l’uomo essere in grado di penetrare l’essenza dell’uomo? È certo che chi ha veramente buonsenso possa notare qualcosa di così insignificante? Sebbene i tanti anni di esperienze dolorose di Pietro non siano riportati nella Bibbia, questo non dimostra che Pietro non abbia avuto esperienze reali o che non sia stato reso perfetto. Come può l’opera di Dio essere pienamente sondata dall’uomo? I documenti della Bibbia non sono stati selezionati personalmente da Gesù, ma redatti dalle generazioni successive. In questo modo, tutto ciò che è stato riportato nella Bibbia non fu scelto in base alle idee dell’uomo? Inoltre la fine di Pietro e Paolo non è espressamente dichiarata nelle epistole, così l’uomo giudica Pietro e Paolo secondo le proprie percezioni e preferenze. Poiché Paolo svolse tanto lavoro e i suoi “contributi” furono così grandi, si guadagnò la fiducia delle masse. Non si concentra l’uomo solo sulla superficialità? Come può l’uomo essere in grado di penetrare l’essenza dell’uomo? Per non parlare di Paolo: dato che egli è stato oggetto di venerazione per migliaia di anni, chi avrebbe il coraggio di negare avventatamente il suo lavoro? Pietro era solo un pescatore, perciò come potrebbe il suo contributo essere grande quanto quello di Paolo? Sulla base del contributo, Paolo avrebbe dovuto essere premiato prima di Pietro ed essere quello più qualificato a ottenere l’approvazione di Dio. Chi avrebbe potuto immaginare che, nel Suo trattare Paolo, Dio lo fece lavorare solamente attraverso i suoi talenti, mentre rese Pietro perfetto. E non si può certo dire che il Signore Gesù avesse fatto dei piani per Pietro e Paolo sin dall’inizio: piuttosto, furono resi perfetti o messi a lavorare secondo la loro natura innata. E così, quello che la gente vede sono solo i contributi esteriori dell’uomo, mentre ciò che Dio vede è l’essenza dell’uomo, così come il percorso che l’uomo persegue fin dall’inizio e la motivazione presente dietro la sua ricerca. Le persone valutano un uomo in base alle loro concezioni e secondo le proprie percezioni, ma il fine ultimo di un uomo non è determinato dalla sua esteriorità. E così Io dico che se il percorso che intraprendi fin dall’inizio è la strada del successo e se il tuo punto di vista nei confronti della ricerca è quello giusto fin dall’inizio, allora sei come Pietro; se il percorso che segui è la via del fallimento, allora, qualunque sia il prezzo che paghi, la tua fine sarà comunque la stessa di Paolo. In ogni caso, sia la tua destinazione o che tu riesca o fallisca, sono determinati dal fatto che il percorso che cerchi sia o meno quello giusto, non dalla tua devozione o dal prezzo che paghi. La sostanza di Pietro e di Paolo e gli obiettivi che essi perseguivano erano diversi; l’uomo è incapace di scoprire queste cose, solo Dio li può conoscere nella loro interezza. Ciò che Dio vede è l’essenza dell’uomo, mentre l’uomo non sa nulla della sua stessa sostanza. L’uomo è incapace di scorgere la sostanza all’interno dell’uomo o la sua effettiva levatura morale, per questo non è in grado di individuare le ragioni del fallimento e del successo di Paolo e Pietro. Il motivo per cui la maggior parte delle persone adorano Paolo e non Pietro è perché Paolo è stato utilizzato per un’opera pubblica e l’uomo è in grado di percepire tale lavoro, e così la gente riconosce i “risultati” di Paolo. Le esperienze di Pietro, invece, sono invisibili all’uomo e ciò che egli ha cercato è irraggiungibile per l’uomo, così l’uomo non ha interesse per Pietro.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il successo o il fallimento dipendono dalla strada che l’uomo percorre”

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