La Parola quotidiana di Dio: L'incarnazione | Estratto 110

14 Giugno 2020

Colui che è Dio incarnato deve possedere l’essenza e l’espressione di Dio. Poiché Dio Si fa carne, Egli compirà l’opera che intende realizzare, e poiché Dio Si fa carne, Egli esprimerà ciò che è, e sarà in grado di portare la verità all’uomo, dargli la vita e indicargli la via. La carne che non ha l’essenza di Dio non è decisamente il Dio incarnato: su questo non c’è dubbio. Qualora l’uomo intenda indagare se si tratta dell’incarnazione di Dio, deve trarne conferma dall’indole che Egli esprime e dalle parole che Egli pronuncia. In altri termini, per trarre conferma che Egli sia o non sia Dio incarnato, e che sia o non sia la vera via, si deve discernere dalla Sua essenza. E così, nel determinare se si tratta di Dio incarnato, la chiave sta nella Sua essenza (la Sua opera, le Sue parole, la Sua indole e molti altri aspetti), piuttosto che nell’apparenza esteriore. Se l’uomo esamina soltanto la Sua apparenza esteriore, e di conseguenza trascura la Sua essenza, ciò dimostra che quell’uomo è ottenebrato e ignorante. L’apparenza esteriore non può determinare l’essenza; inoltre, l’opera di Dio non può mai conformarsi alle concezioni dell’uomo. L’apparenza esteriore di Gesù non era in conflitto con le concezioni dell’uomo? Il Suo aspetto e il Suo abito erano forse in grado di fornire indizi sulla Sua vera identità? Non fu proprio questa la ragione per cui i primi farisei si opposero a Gesù, e cioè guardarono il Suo aspetto esteriore e non presero a cuore le parole che Egli pronunciava? La Mia speranza è che ogni fratello e sorella che cerca l’apparizione di Dio non ripeta la tragedia della storia. Non dovete diventare i farisei dei tempi moderni e inchiodare nuovamente Dio sulla croce. Dovreste considerare con attenzione come accogliere il ritorno di Dio e avere un’idea chiara su come essere persone che si sottomettono alla verità. Questa è la responsabilità di quanti aspettano che Gesù ritorni su una nube. Dovremmo stropicciarci gli occhi spirituali e non rimanere invischiati in parole esageratamente fantasiose. Dovremmo pensare all’opera pratica di Dio e dare un’occhiata al Suo aspetto concreto. Non lasciatevi coinvolgere e non perdetevi nei sogni a occhi aperti, anelando sempre al giorno in cui il Signore Gesù scenderà improvvisamente fra voi su una nuvola a prendervi, voi che non Lo avete mai conosciuto o visto e non sapete compiere la Sua volontà. È meglio pensare a cose più concrete!

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Prefazione”

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