La Parola quotidiana di Dio: L'ingresso nella vita | Estratto 479

Il lavoro svolto da Paolo è stato mostrato all’uomo, ma quanto fosse puro il suo amore per Dio, quanto fosse grande il suo amore per Dio nel profondo del suo cuore, questo è invisibile all’uomo. L’uomo può solo contemplare il lavoro che ha svolto, dal quale deduce che Paolo fu sicuramente usato dallo Spirito Santo, e così pensa che Paolo fosse meglio di Pietro, che la sua opera fosse più grande perché fu in grado di offrirla alle Chiese. Pietro badò solamente alle sue esperienze personali e conquistò solo qualche persona durante la sua opera occasionale. Da lui ci sono pervenute solo alcune epistole poco conosciute, ma chissà quanto era grande l’amore per Dio nel profondo del suo cuore? Giorno dopo giorno, Paolo lavorò per Dio: finché c’era lavoro da fare, lo svolgeva. Sentiva che così avrebbe avuto la possibilità di ottenere la corona e avrebbe soddisfatto Dio, eppure non cercò dei modi per cambiare sé stesso attraverso il suo lavoro. Tutto ciò che nella sua vita non soddisfaceva il desiderio di Dio, faceva sentire Pietro a disagio. Qualora non avesse soddisfatto il desiderio di Dio, avrebbe provato rimorso e cercato un modo adatto con il quale applicarsi per soddisfare il cuore di Dio. Anche negli aspetti più piccoli e insignificanti della sua vita, chiese a sé stesso di soddisfare il desiderio di Dio. Egli non fu meno esigente neanche quando si trattò della sua vecchia indole, sempre severo in ciò che pretendeva da sé stesso al fine di progredire più in profondità nella verità. Paolo perseguì solo una reputazione e uno status apparenti. Cercò di mettersi in mostra davanti all’uomo e non di compiere qualsiasi progresso più profondo verso l’ingresso nella vita. Quello che gli importava era la dottrina, non la realtà. Alcune persone dicono: “Paolo ha fatto tanto lavoro per Dio, perché allora non è stato commemorato da Dio? Pietro invece fece poco lavoro per Dio e non apportò un grande contributo alle Chiese, allora perché fu reso perfetto?” Pietro amò Dio fino al punto che è richiesto da Dio; solo persone come lui sono testimonianza. E che dire di Paolo? Fino a che punto Paolo amò Dio, lo sai? Qual era il motivo del lavoro di Paolo? E qual era il fine del lavoro di Pietro? Pietro non ha fatto molto lavoro, ma sai cosa c’era nel profondo del suo cuore? Il lavoro di Paolo riguarda l’approvvigionamento delle Chiese e il loro sostenimento. Ciò che Pietro sperimentò furono i cambiamenti nella sua indole di vita, e l’amore di Dio. Ora che conosci le differenze delle loro sostanze, puoi vedere, in ultima analisi, chi credeva davvero in Dio e chi invece no. Uno di loro amava veramente Dio, l’altro no; uno ha subito dei cambiamenti nella sua indole e l’altro no; uno fu adorato dalla gente e fu un uomo di grande immagine, mentre l’altro servì con umiltà e non fu facilmente notato dalla gente; uno cercava la santità e l’altro no, e sebbene non fosse impuro, non possedeva un amore puro; uno possedeva una vera umanità e l’altro no; uno aveva la ragionevolezza di essere una creatura di Dio e l’altro no. Tali sono le differenze tra la sostanza di Paolo e quella di Pietro. Il cammino che Pietro fece è il percorso del successo, che è anche la via per arrivare al recupero della umanità normale e del compito di una creatura di Dio. Pietro rappresenta tutti coloro che hanno successo. Il percorso fatto da Paolo è il percorso del fallimento, ed egli rappresenta tutti coloro che si sottomettono e si adoperano solo superficialmente e non amano Dio in modo autentico. Paolo rappresenta tutti coloro che non possiedono la verità. Nella sua fede in Dio, Pietro cercò di compiacere Dio in ogni cosa, e di obbedire a tutto ciò che veniva da Dio. Senza il minimo lamento, fu capace di accettare il castigo e il giudizio, così come l’affinamento, la tribolazione e la mancanza nella sua vita, nessuno dei quali riuscì a intaccare il suo amore per Dio. Non è questo l’amore supremo per Dio? Non è questo l’adempimento del dovere di una creatura di Dio? Castigo, giudizio, tribolazione: sei in grado di mantenere l’obbedienza fino alla morte e questo è ciò che dovrebbe essere realizzato da una creatura di Dio, questa è la purezza dell’amore per Dio. Se l’uomo può arrivare a tanto, allora egli è una creatura qualificata di Dio e non c’è nulla che soddisfi meglio il desiderio del Creatore. Immagina di essere nelle condizioni di lavorare per Dio, eppure non Gli obbedisci, sei incapace di amarLo davvero. In questo modo, non solo non avrai espletato il compito di una creatura di Dio, ma sarai anche condannato da Dio, perché sei una persona che non possiede la verità, che è incapace di obbedire a Dio, che si ribella a Dio. Ti preoccupi solamente di lavorare per Dio e non ti curi di mettere la verità in pratica, né di conoscere te stesso. Non capisci o non conosci il Creatore, non ubbidisci né ami il Creatore. Sei per tua natura disobbediente a Dio e questo tipo di persone non sono amate dal Creatore.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il successo o il fallimento dipendono dalla strada che l’uomo percorre”

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