La Parola quotidiana di Dio: Rivelazione delle concezioni religiose | Estratto 288

A quel tempo, una parte dell’opera di Gesù era conforme all’Antico Testamento, nonché alle leggi di Mosè e alle parole di Jahvè durante l’Età della Legge. Gesù utilizzò tutte queste cose per compiere parte della Sua opera. Egli predicò al popolo e lo ammaestrò nelle sinagoghe, usò le predizioni dei profeti nell’Antico Testamento per rimproverare i farisei che Gli erano ostili e le parole delle Scritture per rivelare la loro disobbedienza e così condannarli. Essi, infatti, disprezzavano quello che Gesù aveva fatto; in particolare, gran parte della Sua opera non si svolgeva in modo conforme alle leggi delle Scritture e, per di più, ciò che Egli insegnava era superiore alle loro stesse parole e finanche superiore a quanto era stato preannunciato dai profeti nelle Scritture. L’opera di Gesù era soltanto in funzione della redenzione dell’uomo e della crocifissione. Non era quindi necessario che Egli pronunciasse ulteriori parole per conquistare alcun uomo. Gran parte di ciò che Gesù insegnò all’uomo era tratto dalle parole delle Scritture e, anche se la Sua opera non trascese le Scritture, Egli fu comunque in grado di portare a compimento l’opera della crocifissione. La Sua non fu l’opera della parola, né aveva l’obiettivo di conquistare l’umanità, bensì di redimerla. Egli agì unicamente quale sacrificio per il peccato del genere umano e non quale fonte della parola per l’umanità. Gesù non svolse il lavoro dei Gentili, ovvero il lavoro di conquista dell’uomo, ma compì l’opera della crocifissione, eseguita tra coloro che credevano nell’esistenza di un Dio. Anche se la Sua opera fu eseguita sul fondamento delle Scritture e anche se Egli usò quanto era stato preannunciato dai profeti dell’antichità per condannare i farisei, ciò fu sufficiente per portare a termine l’opera della crocifissione. Se l’opera odierna fosse tuttora eseguita sul fondamento delle predizioni degli antichi profeti nelle Scritture, allora sarebbe impossibile conquistarvi, poiché l’Antico Testamento non contiene alcun resoconto storico della disobbedienza e dei peccati del popolo cinese, e non esiste alcuna cronologia dei vostri peccati. Pertanto, se quest’opera continuasse a soffermarsi sulla Bibbia, voi non cedereste mai. La Bibbia riporta soltanto una storia parziale degli Israeliti, una storia che non è in grado di stabilire se siete buoni o malvagi, né di giudicarvi. Immaginate se Io dovessi giudicarvi in base alla storia degli Israeliti: Mi seguireste ancora come fate oggi? Sapete quanto siete difficili? Se non venisse pronunciata alcuna parola durante questa fase, allora sarebbe impossibile portare a termine l’opera di conquista. Poiché non sono venuto per essere inchiodato sulla croce, devo proferire parole che sono separate da quelle della Bibbia, in modo che possiate essere conquistati. L’opera svolta da Gesù rappresentava una fase appena superiore rispetto a quella dell’Antico Testamento; fu utilizzata per avviare un’età e per dirigere tale età. Perché Egli disse: “Non sono venuto per distruggere la legge, ma per adempierla”? Eppure, la Sua opera presentava notevoli differenze rispetto alle leggi praticate e ai comandamenti osservati dagli Israeliti dell’Antico Testamento, perché Egli non venne per obbedire alla legge, ma bensì per portarla a compimento. Questo processo di compimento comportava molti aspetti pratici: la Sua opera era più concreta e reale; inoltre, era ben più viva, e non consisteva in una cieca obbedienza alle regole. Gli Israeliti non osservavano forse il sabato? Quando Gesù venne, non osservò il sabato, poiché diceva che il Figlio dell’uomo era il Signore del sabato e, quando il Signore del sabato sarebbe venuto, avrebbe fatto ciò che desiderava. Egli era venuto per portare a compimento le leggi dell’Antico Testamento e per cambiarle. Tutto ciò che viene fatto oggi si basa sul presente, eppure si fonda ancora sull’opera compiuta da Jahvè nell’Età della Legge e non viola questo ambito d’azione. Tenere a freno la propria lingua e non commettere adulterio, ad esempio, non sono forse leggi dell’Antico Testamento? Oggi, ciò che a voi è richiesto non si limita ai dieci comandamenti, ma consta di leggi e di comandamenti di un ordine superiore a quelli anteriormente istituiti. Eppure, ciò non significa che la legge di prima sia stata abolita, perché ogni fase dell’opera di Dio viene eseguita sul fondamento della fase compiuta in precedenza. Quanto ai precetti che Jahvè stabilì per il popolo d’Israele, quali richiedere alle persone di offrire sacrificio, onorare i propri genitori, non adorare gli idoli, non aggredire o maledire gli altri, non commettere adulterio, non fumare o bere, non mangiare cose morte o bere il sangue: non costituiscono, ancora oggi, il fondamento della vostra pratica? È sul fondamento del passato che l’opera è stata svolta fino a oggi. Anche se le leggi del passato non vengono più menzionate e nuove richieste vi sono state fatte, queste leggi, lungi dall’essere abolite, sono state invece elevate a un livello superiore. Affermare che siano state abolite significa supporre che l’età precedente sia ormai superata, mentre ci sono alcuni comandamenti che voi dovete rispettare per l’eternità. I comandamenti del passato sono già stati messi in pratica, sono già diventati parte integrante dell’essenza dell’uomo e non vi è alcuna necessità di dare particolare rilievo a comandamenti quali “non fumare”, “non bere” e via dicendo. Su queste fondamenta, vengono stabiliti nuovi comandamenti in base alle vostre esigenze di oggi, alla vostra levatura e all’opera attuale. Decretare comandamenti per la nuova età non significa abolire i comandamenti di quella vecchia, ma innalzarli a un livello superiore su questo medesimo fondamento, in modo da rendere le azioni dell’uomo più complete e più in linea con la realtà. Se, al giorno d’oggi, vi venisse richiesto soltanto di osservare i comandamenti e di rispettare le leggi dell’Antico Testamento, così come fu chiesto agli Israeliti, e se vi fosse persino richiesto di imparare a memoria le leggi stabilite da Jahvè, non ci sarebbe per voi alcuna possibilità di cambiare. Se doveste soltanto attenervi a quei pochi comandamenti o memorizzare innumerevoli leggi, la vostra vecchia natura rimarrebbe profondamente radicata e non ci sarebbe alcun modo di estirparla. Di conseguenza, diverreste sempre più depravati e neanche uno di voi diventerebbe obbediente. Vale a dire che alcuni semplici comandamenti o innumerevoli leggi non sono in grado di aiutarvi a conoscere gli atti di Jahvè. Voi non siete come gli Israeliti: osservando le leggi e memorizzando i comandamenti, essi furono in grado di testimoniare gli atti di Jahvè e di offrire la propria devozione a Lui solo. Voi però non siete capaci di fare questo, e alcuni comandamenti dell’età dell’Antico Testamento non solo non sono in grado di indurvi a consegnare il vostro cuore o di proteggervi, ma vi renderebbero invece lassisti e vi porterebbero a sprofondare nell’Ade. Poiché la Mia opera è l’opera di conquista ed è rivolta alla vostra disobbedienza e alla vostra vecchia natura. Le benevole parole di Jahvè e di Gesù sono ampiamente insufficienti rispetto alle severe parole di giudizio odierne. Senza queste severe parole, sarebbe impossibile conquistare voi “esperti”, che disobbedite da migliaia di anni ormai. Le leggi dell’Antico Testamento hanno perso il loro potere su di voi già da molto tempo e il giudizio odierno è ben più tremendo delle vecchie leggi. Ciò che si addice a voi è il giudizio, e non le insignificanti restrizioni della legge, perché non siete più l’umanità delle primissime origini, ma un’umanità che è corrotta da migliaia di anni ormai. Quello che l’uomo deve raggiungere ora è coerente con la sua reale condizione odierna, con la levatura e la statura dell’uomo attuale, e non richiede la tua obbedienza alle regole. Ciò è così in modo che sia possibile ottenere cambiamenti nella tua vecchia natura e che tu possa mettere da parte le tue concezioni.

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “La visione dell’opera di Dio (1)”

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