La Parola quotidiana di Dio: Conoscere l'opera di Dio | Estratto 208

Quanto grandi sono gli ostacoli all’opera di Dio? L’ha mai saputo nessuno? Dato che gli uomini sono ingabbiati da superstizioni profondamente radicate, chi di loro è in grado di conoscere il vero volto di Dio? Con questa cultura arretrata così superficiale e assurda, come possono mai comprendere appieno le parole pronunciate da Dio? Anche quando sono pronunciate a tu per tu e il loro nutrimento passa da bocca a bocca, come fanno gli uomini a capire? Talvolta è come se le parole di Dio fossero giunte alle orecchie di un sordo: gli uomini non hanno la minima reazione, scuotono la testa senza nulla comprendere. È innegabilmente preoccupante. La “remota storia e conoscenza culturale dell’antichità” ha prodotto un gruppo di persone del tutto indegne. Quest’antica cultura, preziosa eredità, è un ammasso di rifiuti! È da molto che è diventata un’eterna ignominia, e non è degna di essere menzionata! Ha insegnato agli uomini i trucchi e le tecniche dell’avversione a Dio, e la “guida metodica e delicata” dell’istruzione nazionale ha reso gli uomini ancora più disobbedienti a Dio. Ogni parte della Sua opera è estremamente difficoltosa, e ogni fase della Sua opera sulla terra è stata per Lui dolorosa. Com’è complicata la Sua opera sulla terra! Le fasi dell’opera di Dio sulla terra comportano grandi difficoltà: malgrado la debolezza, le carenze, l’infantilismo, l’ignoranza dell’uomo e ogni cosa che appartiene all’uomo, Dio elabora piani meticolosi e dedica attente premure. L’uomo è come una tigre di carta che non si ha il coraggio di stuzzicare o provocare; al minimo tocco risponde mordendo oppure crolla a terra perdendo la via ed è come se cadesse nuovamente in errore alla minima perdita di concentrazione, oppure ignora Dio o corre da quei maiali e cani dei suoi genitori per lasciarsi andare ai vizi impuri dei loro corpi. Che enorme impedimento! Praticamente in ogni momento della Sua opera Dio è sottoposto a tentazione, e quasi non passa momento in cui Egli non Si trovi in grande pericolo. Le Sue parole sono sincere, oneste e prive di malignità, ma chi è disposto ad accettarle? Chi è disposto a sottomettersi completamente? Il cuore di Dio ne è spezzato. Egli fatica giorno e notte per l’uomo, è afflitto dalla preoccupazione per la vita dell’uomo, ed è empatico nei confronti delle sue debolezze. In ogni fase della Sua opera ha dovuto affrontare molti percorsi tortuosi, per ogni parola da Lui pronunciata; Si trova sempre tra l’incudine e il martello, e Si preoccupa per la debolezza, la disobbedienza, l’infantilismo e la vulnerabilità dell’uomo… ventiquattr’ore su ventiquattro, ininterrottamente. Chi l’ha mai saputo? Su chi Egli può fare affidamento? Chi sarebbe in grado di comprendere? Egli detesta in modo incessante i peccati degli uomini, la loro mancanza di nerbo, di carattere, e sempre Si preoccupa della vulnerabilità dell’uomo riflettendo sul percorso che l’uomo ha davanti. Ogni volta, osservando le parole e gli atti dell’uomo, Egli Si riempie di misericordia e di rabbia, e la vista di queste cose Gli addolora sempre il cuore. Dopotutto, gli innocenti sono intontiti: perché Dio deve sempre rendere loro le cose difficili? Indebolito, l’uomo è del tutto privato della perseveranza: perché Dio deve nutrire sempre una rabbia implacabile nei suoi confronti? Debole e impotente, l’uomo non ha più la benché minima vitalità: perché Dio deve sempre rimproverarlo per la sua disobbedienza? Chi può resistere alle minacce di Dio nei cieli? L’uomo dopotutto è fragile e in ristrettezze disperate; Dio ha infarcito il Suo cuore della Propria ira affinché l’uomo possa pian piano riflettere su se stesso. Eppure l’uomo, che si trova in gravi difficoltà, non ha il minimo apprezzamento nei confronti della volontà di Dio; è stato calpestato dal vecchio re dei demoni eppure ne è del tutto inconsapevole, si mette sempre contro Dio o Dio non gli fa né caldo né freddo. Dio ha pronunciato una moltitudine di parole, eppure chi le ha mai prese sul serio? Pur non comprendendo le parole di Dio, l’uomo resta impassibile e privo di aneliti, e non ha mai davvero conosciuto l’essenza del vecchio demonio. Pur vivendo nell’Ade, all’inferno, gli uomini credono di vivere nel palazzo in fondo al mare; pur essendo perseguitati dal gran dragone rosso si credono “favoriti” da questa nazione; pur essendo messi in ridicolo dal diavolo, credono di godere della superlativa maestria della carne. Che branco di sporchi, infimi miserabili! L’uomo ha incontrato la disgrazia, ma non lo sa, e in questa società di tenebra subisce una sventura dopo l’altra, senza tuttavia essersene accorto. Quando si libererà della sua autoindulgenza e indole servile? Perché è così incurante del cuore di Dio? Accetta supinamente questa oppressione e avversità? Non desidera che arrivi il giorno in cui potrà sostituire le tenebre con la luce? Non desidera ancora una volta rimediare alle ingiustizie commesse nei confronti della rettitudine e della verità? È disposto a stare a guardare senza intervenire mentre la gente rinnega la verità e distorce i fatti? È davvero felice di continuare a subire questi maltrattamenti? È disposto a essere uno schiavo? È disposto a perire per mano di Dio insieme agli schiavi di questo stato fallito? Dov’è la tua determinazione? Dov’è la tua ambizione? Dov’è la tua dignità? Dov’è la tua integrità? Dov’è la tua libertà? Sei disposto a sacrificare tutta la tua vita al gran dragone rosso, re dei demoni? Sei felice di lasciare che ti torturi a morte? L’abisso ha il volto del caos e delle tenebre, mentre la gente comune, in preda a questa afflizione, invoca il Cielo e si lamenta con la terra. Quando verrà il momento in cui l’uomo riuscirà a tenere alta la testa? Magro ed emaciato com’è, in che modo l’uomo può competere con questo crudele e tirannico demonio? Perché non consegna quanto prima la sua vita a Dio? Perché ancora esita? Quando potrà portare a termine l’opera di Dio? Così, tiranneggiato e oppresso senza motivo, alla fine avrà speso invano tutta la sua vita; perché ha tanta foga di arrivare e tanta fretta di partire? Perché non conserva qualcosa di prezioso da offrire a Dio? Ha forse dimenticato i millenni di odio?

La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (8)”

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