Dio Stesso, l’Unico IX

Dio è la fonte di vita per tutte le cose (III) Parte 3

Dio equilibra i rapporti tra tutte le cose per dare al genere umano un ambiente di sopravvivenza stabile

Abbiamo appena parlato di come Dio regni sulle leggi di tutte le cose e di come provveda all’umanità intera e Se ne prenda cura tramite le Sue leggi per tutti gli esseri ed entro il loro ambito. Questo è un aspetto. Ora parleremo di un altro aspetto, ossia di un modo in cui Egli esercita il controllo su ogni cosa. Di come, in altre parole, dopo aver creato tutte le cose, abbia equilibrato i rapporti tra loro. Anche questo è un argomento piuttosto vasto per voi. Equilibrare i rapporti tra tutte le cose: le persone sono in grado di farlo? Gli esseri umani no. Sono soltanto in grado di distruggere. Non sanno equilibrare i rapporti tra tutte le cose; non hanno un’autorità o un potere così grandi. Soltanto Dio Stesso ha il tipo di potere necessario per fare questo genere di cosa. A quale scopo lo fa? Sempre lo stesso: la sopravvivenza del genere umano. Ogni singola cosa che Dio vuole fare è necessaria: non c’è niente che Egli possa o non possa fare. Ci sono alcune cose importanti che deve fare per tutelare la sopravvivenza dell’umanità e per dare alle persone un ambiente favorevole alla sopravvivenza.

Partendo dal significato letterale della frase “Dio equilibra i rapporti tra tutte le cose”, si tratta di un argomento molto vasto. Innanzitutto, ti fornisce un concetto affinché tu sappia che l’equilibrio tra tutte le cose coincide esattamente con il dominio di Dio su di loro. Che cosa significa la parola “equilibrare”? In primo luogo, si riferisce al fatto di non consentire che qualcosa sia sbilanciato. Tutti conoscono le bilance. Quando le usi per pesare qualcosa, metti l’oggetto su un piatto e poi posizioni i pesi sull’altro. La quantità definitiva dei pesi indica il peso dell’oggetto: questo si chiama equilibrio. Per essere in equilibrio, il peso sui due piatti deve essere identico. Dio ha creato molte cose tra tutte le cose: cose fisse, cose che si muovono, cose viventi, e cose che respirano e che non respirano. Egli ha creato moltissime cose: è facile per loro instaurare un rapporto di interdipendenza, di sostegno e di restrizione reciproci, di interconnessione? C’è sicuramente un principio in tutto questo. Benché sia molto complicato, non è difficile per Dio. Per le persone, tuttavia, è molto arduo da analizzare. Sembra una parola molto semplice: equilibrare. Però, se gli uomini la analizzassero, se dovessero creare un equilibrio, molti brillanti studiosi si metterebbero al lavoro sull’argomento: esperti di biologia umana, astronomi, fisici, chimici e persino storici. Quale sarebbe il risultato definitivo di questa ricerca? Un nulla di fatto. Questo, perché la creazione di tutte le cose da parte di Dio è troppo incredibile e l’umanità non ne svelerà mai i segreti. Quando Dio ha creato tutti gli esseri, ha stabilito dei principi tra loro e diversi modi di sopravvivenza per la restrizione, la complementarità e il sostentamento reciproci. Questi diversi metodi sono molto complessi; non sono semplici né unidirezionali. Quando le persone usano la mente, la loro conoscenza e i fenomeni cui hanno assistito per confermare o indagare i principi dietro il controllo di Dio su tutte le cose, questi aspetti sono estremamente difficili da scoprire. È anche molto difficile trovare e ottenere qualche risultato. Si può dire che è molto arduo per gli uomini conseguire risultati. È molto difficile mantenere l’equilibrio facendo affidamento sulla mente e sulla conoscenza umane per governare tutti gli esseri creati da Dio. Poiché le persone non conoscono i principi della sopravvivenza di tutti gli esseri, non sanno salvaguardare questo tipo di equilibrio. Così, se dovessero gestire e governare tutti gli esseri, molto probabilmente distruggerebbero l’equilibrio. Allora gli ambienti di sopravvivenza andrebbero distrutti e, a quel punto, la sopravvivenza dell’uomo sarebbe minacciata. Ciò provocherebbe una calamità. Se l’umanità fosse nel mezzo di una calamità, che cosa avrebbe davanti a sé? Sarebbe un esito difficile da indovinare, da prevedere. Questo è esattamente il genere di pericolo che il mondo affronta oggi.

Dunque, come fa Dio a equilibrare i rapporti tra tutte le cose? Innanzitutto, nel mondo ci sono luoghi coperti di neve e di ghiaccio per tutto l’anno, mentre in altri tutte e quattro le stagioni assomigliano alla primavera. Non vedrai mai una lastra di ghiaccio o un fiocco di neve. Non c’è inverno, sembra sempre primavera. Questo è un metodo visto dalla prospettiva del clima più vasto. Il secondo modo si ha quando le persone vedono montagne piene di vegetazione lussureggiante dove piante di tutte le specie coprono il terreno; ci sono strisce di foresta così fitta che, quando le attraversi, non riesci neppure a vedere il sole. Su altre montagne non cresce nemmeno l’erba; ci sono strati su strati di rocce brulle e selvagge. Viste dall’esterno, sono entrambe montagne di terriccio ammucchiato. Un gruppo è pieno di vegetazione lussureggiante, l’altro è addirittura privo di erba. Questo è il secondo tipo. Nel terzo, potresti vedere praterie sconfinate, un campo di verde ondeggiante. Oppure un deserto che si stende a perdita d’occhio; non vedi cose viventi, né tantomeno sorgenti d’acqua, senti soltanto il fischio del vento sulla sabbia. Nel quarto tipo, un luogo è coperto dal mare, che è fatto di vaste aree d’acqua, mentre in un altro luogo fatichi a trovare acqua sorgiva. Nel quinto tipo, in una regione la pioggerella è frequente e l’aria è nebbiosa e umida, mentre in un’altra le giornate di sole intenso sono molto comuni e non vedi nemmeno una goccia di pioggia. Nel sesto, un tipo di luogo è un altopiano dove l’aria è rarefatta ed è difficile respirare e in un altro genere di posto ci sono paludi e bassipiani che fungono da habitat per varie specie di uccelli migratori. Questi sono tipi differenti di climi, oppure i climi o gli habitat che corrispondono a diversi ambienti geografici. In altre parole, Dio equilibra gli ambienti di sopravvivenza fondamentali del genere umano partendo dagli aspetti dell’ambiente più vasto, dal clima all’ambiente geografico, dai diversi componenti del suolo alla quantità di sorgenti d’acqua, per stabilire un equilibrio nell’aria, nella temperatura e nell’umidità degli ambienti in cui le persone sopravvivono. Con questi contrasti tra ambienti geografici diversi, le persone avranno aria stabile e la temperatura e l’umidità in varie stagioni saranno altrettanto stabili. Ciò consente agli uomini di continuare a vivere come sempre in quel tipo di ambiente di sopravvivenza. Questo è parlare dalla prospettiva dell’ambiente più vasto. Deve innanzitutto essere equilibrato. Ciò si ottiene attraverso l’utilizzo di diversi metodi e luoghi geografici, oltre che con le transizioni tra climi differenti per la restrizione reciproca, allo scopo di raggiungere l’equilibrio che Dio vuole e di cui il genere umano necessita. Questo proviene dalla prospettiva dell’ambiente più vasto.

Guardando i dettagli, per esempio la vegetazione, com’è possibile far sì che raggiunga l’equilibrio? In altre parole, come si può permettere alla vegetazione di continuare a sopravvivere in un ambiente equilibrato? Gestendo la durata della vita, i ritmi di crescita e di riproduzione delle varie specie di piante per salvaguardarne l’ambiente di sopravvivenza. Prendi come esempio la minuscola erba: ci sono i germogli primaverili, i fiori estivi e i frutti autunnali. Il frutto cade sul terreno e l’erba muore. L’anno successivo, il seme del frutto germoglia e si sviluppa secondo le stesse leggi. La durata della vita dell’erba è molto breve: essa vive dalla primavera all’autunno, poi muore. Ogni seme cade sul terreno, mette radici e germogli, fiorisce e produce un frutto. Questo processo avviene solo durante la primavera, l’estate e l’autunno, e anche tutte le varietà di alberi hanno una durata di vita e periodi diversi per germogliare e dare frutti. Alcune muoiono dopo soli 30-50 anni: la durata della loro vita va dai 30 ai 50 anni, ma il frutto cade a terra, mette radici e germogli, fiorisce, dà frutti e vive per altri 30-50 anni. Questa è la sua velocità di ricomparsa. Un albero vecchio muore e uno giovane cresce: è per questo che vedi sempre crescere gli alberi nella foresta. Ciononostante, anche loro hanno un vero e proprio ciclo e processo di nascita e di morte. Alcuni possono vivere più di mille anni e alcuni persino tremila. Sono fatti così. A prescindere dal tipo di pianta e dalla durata della sua vita, in generale, Dio ne gestisce l’equilibrio in base a quanto essa vive, alla sua capacità di riprodursi, alla sua velocità, alla frequenza e al ritmo di riproduzione. Ciò consente alle piante, dall’erba agli alberi, di continuare a prosperare e a crescere in un ambiente ecologico equilibrato. Pertanto, quando osservi una foresta sulla Terra, a prescindere che si tratti di alberi o di erba, essa si riproduce e cresce continuamente secondo le proprie leggi. Non ha bisogno dell’aiuto dell’umanità né di un ulteriore lavoro da parte sua. È solo grazie a questo tipo di equilibrio che la vegetazione è in grado di conservare il suo ambiente di sopravvivenza. Le foreste e le praterie continuano a sopravvivere sulla Terra solo perché hanno un ambiente adatto. La loro esistenza provvede a generazione dopo generazione di uomini e di ogni tipo di essere vivente con gli habitat delle foreste e delle praterie: uccelli e animali, insetti e ogni genere di microorganismi.

Dio controlla anche l’equilibrio di tutte le specie animali. Come fa? In modo analogo a quello delle piante: ne gestisce l’equilibrio e ne stabilisce il numero in base alla capacità di riprodursi, alla frequenza e al ritmo della riproduzione e ai ruoli che esse svolgono tra gli animali. Per esempio, i leoni mangiano le zebre, perciò se il numero dei leoni superasse quello delle zebre, quale sarebbe il destino di queste ultime? L’estinzione. E se la frequenza di riproduzione delle zebre fosse molto inferiore a quella dei leoni, quale sarebbe il loro destino? Ancora una volta, l’estinzione. Così il numero delle zebre deve essere molto superiore a quello dei leoni. Questo, perché le zebre non esistono solo per sé stesse, ma anche per i leoni. Potresti dire che ogni zebra è un membro della sua specie, ma allo stesso tempo è cibo nella bocca di un leone. La velocità di riproduzione dei leoni non deve mai superare quella delle zebre, dunque il loro numero non deve mai essere maggiore di quello delle zebre. Solo così si può garantire la fonte di cibo dei leoni. Sebbene questi siano i nemici naturali delle zebre, gli uomini vedono spesso le due specie riposarsi tranquillamente nella stessa zona. Le zebre non diminuiranno mai né si estingueranno perché i leoni le cacciano e le mangiano, e i leoni non aumenteranno mai per via del loro status di “re”. Questo equilibrio è qualcosa che Dio ha stabilito molto tempo fa. Vale a dire che ha istituito delle leggi affinché tutti gli animali potessero raggiungere l’equilibrio e questa è una cosa che il genere umano è in grado di vedere. I leoni sono gli unici nemici naturali delle zebre? Anche i coccodrilli le mangiano. Hai mai visto un coccodrillo divorare una zebra? È uno spettacolo altrettanto raccapricciante. Le zebre sembrano una specie animale davvero indifesa. Non hanno la ferocia dei leoni e, quando si trovano davanti uno di questi nemici formidabili, possono soltanto fuggire. Non sono nemmeno in grado di opporre resistenza. Quando non riescono a correre più velocemente del leone, possono soltanto rassegnarsi a essere divorate. Ciò si osserva spesso nel mondo animale. Qual è la vostra impressione quando assistete a questo genere di cose? Vi dispiace per la zebra? Odiate il leone? Le zebre sono così belle! Però i leoni le guardano sempre avidamente. Le zebre sono così incaute da non fuggire lontano. Vedono il leone che le aspetta noncurante all’ombra di un albero. Chissà quando le mangerà. Ne sono consapevoli in cuor loro? Sì, ma non lasceranno ugualmente quella zona. È una cosa meravigliosa, che contiene la predestinazione di Dio, il Suo governo. Ti dispiace per la zebra, ma non sei in grado di salvarla e giudichi il leone detestabile, ma non riesci a sbarazzartene. La zebra è il cibo che Dio ha preparato per il leone ma, per quanto i leoni le mangino, le zebre non si estingueranno. Il numero di cuccioli che i leoni mettono al mondo è davvero modesto e gli esemplari adulti si riproducono molto lentamente, pertanto non possono diventare più numerosi delle zebre. Per quante ne divorino, il loro numero non supererà quello delle zebre. Questo è un tipo di equilibrio.

Qual è lo scopo di Dio nel mantenerlo? Ha a che fare con gli ambienti di sopravvivenza degli uomini e con la sopravvivenza dell’umanità. Se le zebre o le prede analoghe del leone, antilopi o altri animali, si riproducessero troppo lentamente e il numero dei leoni aumentasse all’improvviso, che tipo di pericolo correrebbero gli esseri umani? I leoni che mangiano le zebre sono un fenomeno naturale ma, se uno di loro divorasse un essere umano, sarebbe una tragedia. Non è prestabilita da Dio, non rientra nel Suo governo, né tantomeno nell’ambito di ciò che Egli ha portato per l’umanità. Piuttosto, è ciò che le persone si sono tirate addosso. Così, per come la vede Dio, l’equilibrio tra tutte le cose è indispensabile per la sopravvivenza del genere umano. A prescindere che si tratti di piante o di animali, il giusto equilibrio non può andare smarrito. Le piante, gli animali, le montagne e i laghi hanno preparato per l’umanità un ambiente ecologico normale. La sopravvivenza degli uomini è assicurata solo quando essi hanno questo tipo di ambiente ecologico equilibrato. Se la capacità di riproduzione di un albero o dell’erba non fosse molto buona o la sua velocità di riproduzione fosse molto lenta, che cosa farebbe il terreno? Perderebbe la sua umidità? Se così fosse, sarebbe un problema? Se il terreno perdesse la vegetazione e l’umidità, si eroderebbe molto rapidamente e al suo posto si formerebbe la sabbia. Non sarebbe più sano e diventerebbe sabbioso e, quando il suolo si deteriora, anche l’ambiente di sopravvivenza dell’uomo viene distrutto. Questa distruzione sarebbe accompagnata da calamità. Senza questo tipo di equilibrio e di ambiente ecologico, le persone sarebbero spesso vittime di calamità causate dagli squilibri tra tutte le cose. Per esempio, uno squilibrio ambientale che sfocia in un aumento del numero delle rane in un certo luogo: il loro ambiente ecologico viene distrutto, esse si radunano tutte, il loro numero aumenta bruscamente e le persone le vedono persino attraversare la strada in città e invadere le vie. Se un gran numero di rane occupasse l’ambiente di sopravvivenza degli uomini, come verrebbe definito questo fenomeno? Una calamità. Perché? Questi animaletti preziosi per l’umanità sono utili quando rimangano in un luogo idoneo; mantengono l’equilibrio dell’ambiente di sopravvivenza delle persone. Se diventassero una calamità, avrebbero ripercussioni sulla vita ordinata degli esseri umani. Tutte le cose e tutti gli elementi che le rane portano con sé possono influire sulla qualità della vita umana. Possono essere aggrediti persino gli organi fisici delle persone. Questo è un tipo di calamità. Un altro tipo, che gli esseri umani hanno sperimentato di frequente, è la comparsa di un enorme numero di locuste. Non è forse una calamità? Sì ed è spaventosa. Per quanto abili siano gli uomini, sanno costruire aeroplani, cannoni e bombe atomiche, quando le locuste invadono i loro spazi, quale soluzione hanno a disposizione? Possono usare i cannoni? O sparare con le mitragliatrici? No. Possono spargere un pesticida per scacciarle? Non è facile nemmeno questo. Ma perché dovrebbero arrivare queste minuscole locuste? Per mangiare i cereali. Ovunque vadano, le colture vengono completamente distrutte. Questi insetti mangiano specificamente colture e cereali. Ovunque passino, i cereali spariscono! Durante un’invasione di locuste, in un batter d’occhio il cibo su cui i contadini fanno affidamento, i cereali coltivati in un anno, potrebbe essere interamente divorato. Che cosa rappresenta l’arrivo delle locuste per gli esseri umani? Non è soltanto una scocciatura: è una calamità. Le locuste sono un tipo di calamità, ma che dire dei topi? Se si riproducono troppo velocemente e non ci sono gufi o falchi che li mangino, si moltiplicano molto rapidamente, più di quanto tu possa immaginare. Se si diffondono in modo incontrollato, l’uomo può vivere sereno? No. A cosa andrebbe incontro? (A una pestilenza.) Nient’altro? I topi mangerebbero qualunque cosa! Rosicchierebbero persino il legno. Se ci sono due topi in una casa, tutta la famiglia ne sarà infastidita. Certe volte rubano l’olio e lo bevono, altre mangiano i cereali e rosicchiano i vestiti. Sono questi i problemi che causano alle persone. Si tratta solo di topolini minuscoli, ma gli uomini non hanno modo di tenerli a bada. Ne sono persino angariati. Ogni tanto i topi si arrampicano fino allo scolapiatti. I piatti si possono ancora usare? No. Disinfettarli non serve a niente e, anche se lo fai, non ti senti tranquillo, così li butti semplicemente via. Le cose che non mangiano le masticano fino a ridurle a brandelli e le rendono inutilizzabili. Mangiucchiano vestiti, scarpe, legno, mobili: qualunque cosa. Non ne occorre neppure un gruppo intero; ne basta un paio per provocare molti danni. Se dovessero diventare una calamità, le conseguenze sarebbero inimmaginabili. E se delle minuscole formichine diventassero una calamità, che cosa succederebbe? I danni che provocherebbero all’umanità non potrebbero essere ignorati. Il fatto che le formiche rosicchino il legno fino a far crollare una casa non è una novità. La loro forza non va sottovalutata. Se diverse specie di uccelli si trasformassero in una calamità, anche questa sarebbe una cosa spaventosa. In altre parole, a prescindere dal tipo, non appena un animale o una cosa vivente perde l’equilibrio, cresce, si riproduce e vive in un contesto anormale e irregolare. Questo porterebbe conseguenze inimmaginabili per l’umanità. Non influirebbe soltanto sulla sopravvivenza e sulla vita delle persone, ma sarebbe anche una calamità per il genere umano, addirittura al punto di provocarne lo sterminio completo e l’estinzione.

Quando Dio ha creato tutte le cose, ha usato ogni tipo di metodo e di modo per equilibrarle, per equilibrare le condizioni di vita delle montagne e dei laghi, delle piante e di tutte le specie di animali, uccelli e insetti. Il Suo scopo era consentire a tutti i tipi di esseri viventi di vivere e di moltiplicarsi nell’ambito delle leggi che aveva stabilito. Gli esseri non possono sconfinare da queste leggi ed esse non possono essere infrante. È solo in questo tipo di ambiente essenziale che gli esseri umani possono sopravvivere e moltiplicarsi in modo sicuro, generazione dopo generazione. Se una creatura vivente andasse oltre la quantità o l’ambito stabiliti da Dio, o se superasse il ritmo di crescita, la frequenza o il numero fissati dal Suo governo, l’ambiente di sopravvivenza dell’umanità subirebbe gradi variabili di distruzione. Allo stesso tempo, la sopravvivenza del genere umano sarebbe minacciata. Se una specie di creature viventi è troppo numerosa, priverà gli esseri umani del cibo, distruggerà le loro sorgenti d’acqua e cancellerà i loro habitat. Così la riproduzione o lo stato di sopravvivenza dell’umanità ne risentirebbero immediatamente. Per esempio, l’acqua è molto importante per tutte le cose. Se ci sono troppi animali, se il numero di topi, formiche, locuste e rane è troppo alto ed essi hanno bisogno di bere acqua, quando la loro quantità è eccessiva, aumenta anche il loro consumo d’acqua. Man mano che questo consumo aumenta, nell’ambito stabilito delle sorgenti d’acqua potabile e dei territori acquosi, l’acqua potabile e le sorgenti disponibili per le persone si ridurranno e gli uomini risentiranno della loro mancanza. Se l’acqua potabile viene distrutta, contaminata o ridotta perché tutte le specie di animali sono diventate più numerose, in questo tipo di ambiente ostile la sopravvivenza dell’umanità sarà gravemente minacciata. Se una o più specie di esseri viventi supera il numero adeguato, l’aria, la temperatura, l’umidità e persino il contenuto dell’aria nello spazio di sopravvivenza del genere umano saranno avvelenati e distrutti in grado variabile. Analogamente, in queste circostanze, la sopravvivenza e il destino degli uomini saranno esposti alla minaccia di quel tipo di ambiente. Perciò, se le persone perdono questi equilibri, l’aria che respirano sarà ammorbata, l’acqua che bevono sarà contaminata e anche le temperature di cui necessitano cambieranno, subendo un impatto variabile. Se ciò accade, gli ambienti di sopravvivenza originari dell’umanità saranno soggetti a ripercussioni e a problemi enormi. In questo tipo di circostanze, se gli ambienti di sopravvivenza degli uomini andassero distrutti, quali sarebbero il destino e le prospettive dell’umanità? È un problema molto grave! Poiché Dio conosce il significato di tutte le cose per l’umanità, il ruolo di ogni tipo di cosa che ha creato, il genere di influsso che esso ha sulle persone e l’entità del beneficio che offre loro – nel Suo cuore c’è un piano per tutto questo, ed Egli gestisce ogni singolo aspetto di tutte le cose che ha creato, dunque per gli esseri umani ogni singola cosa che Dio fa è molto importante –, tutto è necessario. Pertanto, a prescindere che tu veda alcuni fenomeni ecologici o alcune leggi naturali tra tutte le cose, non avrai più dubbi sulla necessità di ogni singola cosa creata da Dio. Non userai più parole stolte per pronunciare giudizi arbitrari sulle disposizioni attuate da Dio per tutte le cose e sui Suoi diversi modi di provvedere al genere umano. Non salterai nemmeno a conclusioni arbitrarie riguardo alle Sue leggi per tutte le cose che ha creato. Non è così?

Qual è il significato di tutto ciò di cui abbiamo appena parlato? Pensaci. Dio ha la Sua intenzione in ogni singola cosa che fa. Anche se gli uomini non riescono a comprenderla, essa è sempre strettamente connessa alla sopravvivenza dell’umanità. Vi è inscindibilmente legata: è indispensabile. Questo, perché Dio non ha mai fatto nulla di inutile. Per ogni singola cosa che fa, il Suo piano è racchiuso nelle teorie e nei principi del piano stesso, che contengono la Sua saggezza. L’obiettivo dietro questo piano e questa intenzione è proteggere l’umanità, aiutarla a evitare le calamità, l’invasione da parte di qualunque cosa vivente e ogni tipo di danno arrecato agli esseri umani da tutte le cose. Dunque, partendo dalle azioni di Dio che abbiamo esaminato parlando di questo argomento, potremmo dire che Dio provvede al genere umano in un altro modo? Potremmo dire che sfama e guida l’umanità in questo modo? Sicuramente sì. Ormai dovreste averlo capito: esiste una stretta relazione tra questo argomento e il titolo della nostra condivisione: “Dio è la fonte di vita per tutte le cose”? (Sì.) C’è una stretta relazione e questo argomento ne è un aspetto. Prima di parlare di questi temi, le persone avevano solo un’idea vaga di Dio, di Dio Stesso e delle Sue azioni: non avevano una vera comprensione di queste cose. Tuttavia, quando si parla loro delle Sue azioni e delle cose che Egli ha fatto, riescono a capire e a cogliere i principi di ciò che Dio fa e a chiarirsi le idee, vero? (Sì.) Anche se nel cuore di Dio, le Sue teorie, i Suoi principi e le Sue regole sono molto complicati quando Egli fa qualunque cosa, quando ha creato tutte le cose e quando regna su di loro, se esaminiamo un singolo elemento durante la condivisione, non sarete in grado, in cuor vostro, di capire che queste sono le Sue azioni e che sono molto concrete? (Sì.) Dunque, in che modo la vostra attuale comprensione di Dio si distingue dalla precedente? È diversa nella sostanza. Ciò che capivate prima era troppo superficiale, troppo vago e ciò che capite ora contiene molte prove concrete da confrontare con le azioni di Dio, da paragonare con ciò che Egli ha ed è. Pertanto tutto quello che ho detto è di fondamentale importanza per la vostra comprensione di Dio.

Questo è tutto per la riunione di oggi. Arrivederci! Buona serata! (Arrivederci, Dio Onnipotente.)

9 febbraio 2014

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