45. Un passo indietro dal baratro
All’inizio degli anni ’80 ero un trentenne e lavoravo per una impresa di costruzioni. Mi consideravo giovane e in gamba, trattavo le persone con lealtà e rispetto e svolgevo il mio lavoro in modo responsabile. Inoltre, le mie competenze edili erano eccellenti ed ero sicuro che avrei fatto strada all’interno dell’impresa e che, non appena la mia carriera fosse davvero decollata, avrei vissuto come un principe. Questo era il mio obiettivo e così sono rimasto presso quell’impresa e ho lavorato sodo per molti anni. Ma nonostante il mio carattere irreprensibile e le mie competenze professionali, sembrava che i miei sforzi non venissero mai apprezzati dall’impresa, cosa che non sono mai riuscito a capire. La classe più alta di retribuzione nella nostra società era la 6, ma il mio stipendio non è mai andato oltre la 3. Ho visto parecchi colleghi, che non avevano le mie stesse competenze o che lavoravano nell’impresa da meno tempo di me, ottenere aumenti di stipendio, ma a me non è mai successo. Ero sconcertato e indignato da questo fatto. Alla fine, uno dei colleghi con cui ero in buoni rapporti mi ha dato una dritta: “In questa impresa, la cosa più importante è lisciare il direttore e, come minimo, augurargli un felice Capodanno cinese e fare lo stesso in occasione di altre festività”. Sentendo questo, ho finalmente capito il motivo per cui ero stato ignorato dalla società, e una simile ingiustizia mi ha fatto infuriare. Ma per quanto detestassi quei leccapiedi all’interno dell’impresa e avessi ancora meno tempo per coloro che, pur lavorando poco, ottenevano comunque aumenti salariali e promozioni usando metodi scorretti, avevo bisogno di consolidare la mia posizione nella società e perciò ho dovuto adeguarmi a quelle regole non scritte. Così, quando è arrivato il Capodanno cinese successivo, ho “espresso i miei più sentiti auguri” al direttore e sono stato immediatamente promosso a capo squadra.
In qualità di capo squadra, sono diventato ancora più scrupoloso e responsabile nel mio lavoro. Andavo nei cantieri per supervisionare e dirigere rigorosamente il lavoro al fine di assicurarmi che fosse di qualità e che realizzasse gli obiettivi del progetto. Avevo sempre ben presente anche la sicurezza degli operai, e la mia attitudine al lavoro e la mia guida professionale erano approvate all’unanimità dai membri della mia squadra. Ma nulla di tutto questo aveva molta importanza quando si trattava di tenere o licenziare i capi squadra: ciò che contava di più era il valore dei regali che ogni capo squadra faceva al direttore. Per conservare il mio posto nella società, non ho avuto altra scelta che obbedire a questa legge di sopravvivenza che mi ha permesso di sperimentare a fondo la crudeltà e l’impotenza espresse dal detto “sopravvive chi è più forte”.
Negli anni successivi, le riforme economiche e una riduzione delle restrizioni da parte del governo hanno portato a uno sviluppo su larga scala, e progetti edilizi sono stati avviati in tutta la Cina. Di conseguenza, la mia impresa ha iniziato ad assegnare progetti a singoli individui, il che significava che i capi squadra dovevano competere tra loro per aggiudicarsi gli appalti. Ciò ha portato a un moltiplicarsi degli inviti a pranzo o a cena in posti lussuosi e dell’offerta di regali, dove ogni capo squadra cercava di superare gli altri. Ogni volta che noi capi squadra venivamo a sapere che una unità di lavoro aveva un progetto in appalto, ci affannavamo a oliare gli ingranaggi offrendo il prima possibile i nostri doni alle persone che contavano all’interno dell’unità. Per evitare di offendere i gusti dei capi unità, ci lambiccavamo il cervello in cerca del dono ideale e del modo migliore per offrirlo: alcuni mettevano dell’oro dentro lo stomaco di un pesce o di un pollo; alcuni ricorrevano ai contanti; altri donavano gioielli d’oro o anelli di diamanti. Anche io sono rimasto invischiato in questa cultura di corruzione e ho passato molte ore a pensare al regalo giusto per arruffianarmi quelle persone. Alla fine mi sono aggiudicato un appalto con grandi difficoltà, ma proprio quando dovevano iniziare i lavori ecco arrivare dei funzionari dell’Ufficio Costruzioni, dell’Istituto di Progettazione Edile e degli Uffici di Qualità e Supervisione tecnica – oltre ai quadri locali – a “supervisionare e dirigere i lavori”. Hanno detto che c’era questo o quel problema con il cantiere, che questo e quest’altro non erano a norma, e dopo un’intera mattinata di ispezioni non eravamo ancora riusciti a iniziare i lavori. Li ho subito invitati tutti a un pranzo annaffiato da vino in un ristorante di classe, una iniziativa che mi è costata migliaia di yuan. Alla fine del pranzo, poi, ho dovuto comunque versare tangenti da 2000 a 10000 yuan a ciascuno di loro. Era l’unico modo per ottenere la loro ratifica e approvazione per procedere con il cantiere. Tuttavia, anche dopo l’inizio dei lavori queste agenzie di supervisione hanno continuato a mandare regolarmente degli ispettori per esaminare il progetto. Definivano queste ispezioni “di routine”, ma in realtà era solo l’ennesimo pretesto per spremerci altri soldi. Ogni volta che ci onoravano della loro presenza al cantiere, io mi davo subito da fare per intrattenerli con pasti e bevande; i direttori di queste agenzie di supervisione trovavano persino motivi perché andassi con loro nei centri commerciali, dove acquistavano abiti firmati e si aspettavano che pagassi io il conto. A volte avevano la faccia tosta di dirmi che erano a corto di soldi e mi chiedevano direttamente del contante. Se volevo portare avanti il mio progetto, non mi restava che stringere i denti, ingoiare la rabbia, essere gentile con loro e incassare il colpo. Mi è capitato anche di peggio: per molto tempo ho dovuto accompagnare questi direttori di agenzia in giro per la città. A furia di bere troppi alcolici per un lungo periodo di tempo e a dormire in modo irregolare, ho cominciato ad avere problemi di stomaco e di pressione alta, e mi sentivo sempre esausto. In questo modo, quando il progetto è stato finalmente completato e io sono stato pagato, ho scoperto di non aver guadagnato quasi niente. Mi sarei messo a piangere. Di fronte a un modo di vivere così ostico, ho pensato tra me e me: “Perché ho tanta difficoltà a guadagnare dei soldi facendo assegnamento sulle mie capacità e sul duro lavoro? Come mai i capi di ogni singolo dipartimento del sistema nazionale sono così corrotti?” Mi sentivo estremamente impotente, ma non avevo altra scelta se non riporre tutte le mie speranze di far soldi in questi funzionari. All’inizio avevo supposto che costruire dei buoni rapporti con loro avrebbe anche gettato delle valide basi per lo sviluppo della mia carriera, e mai mi è passato per la testa che stavo semplicemente affondando sempre più in una fossa melmosa di peccato e arrancando in una situazione disperata.
Nel 1992, dopo un processo complicato e difficile, ho vinto l’appalto per un progetto edilizio in città e ho calcolato che mi avrebbe fatto guadagnare un po’ di soldi. Proprio quando stavo investendo entusiasticamente tutte le mie energie nei preparativi per avviare il cantiere, il mio capo mi ha detto che dovevo prima costruire una villa privata per ciascuno dei quattro funzionari locali. Mi ha detto che era una buona opportunità per la mia carriera e che fare un favore ai funzionari cittadini mi avrebbe garantito un futuro senza più preoccupazioni finanziarie, e permesso di vivere presto una vita agiata. Con il cuore colmo di speranza, ho contratto un mutuo con la banca e mi sono anche fatto prestare dei soldi da amici e parenti, mettendo insieme con tutti i mezzi possibili un capitale sufficiente per la costruzione delle quattro ville. Ma proprio quando i lavori di costruzione si stavano concludendo, si sono presentati alcuni funzionari superiori della Commisione per l’Ispezione Disciplinare e io ho dovuto spendere altro denaro per appianare le cose e proteggere i quattro funzionari locali. Alla fine, però, tutti i miei sforzi non sono valsi a tenere il lungo braccio della legge lontano da loro: poiché i quattro funzionari erano sospettati di aver accettato tangenti e di essere coinvolti in casi di corruzione, sono stati puniti dalle autorità ispettive. Tutti i miei piani preparati con cura sono andati in fumo e le quattro ville incompiute sono state confiscate dalle autorità. Avevo debiti per la bellezza di varie centinaia di migliaia di yuan, che non avevo modo di restituire, e un’inesprimibile amarezza mi pesava come un masso sullo stomaco.
Nella mia condizione di impotenza, potevo solo riporre le speranze in un altro progetto edile. Per saldare i miei debiti, ho iniziato a fare qualcosa che non avevo mai fatto prima in tutta la mia carriera, la cosa che più detestavo: fare il lavoro in modo sbrigativo e usare materiali scadenti. Invece di usare acciaio conforme allo standard nazionale, ho cominciato a usare materiale di seconda scelta, e al posto dei fasci da sei tondini come struttura portante del cemento ho cominciato a servirmi di fasci da quattro, riducendo così di un terzo i costi per l’acciaio. Ho anche impastato calcestruzzo di qualità inferiore per tagliare ulteriormente i costi complessivi. A essere sincero, ogni volta che lo facevo mi sentivo il cuore in gola, perchè ero terrorizzato al pensiero che la qualità della costruzione finita sarebbe stata seriamente compromessa. E quando arrivavano notizie da tutta la Cina su costruzioni scadenti che erano crollate, uccidendo, ferendo e mandando in rovina tanti comuni cittadini, diventavo particolarmente ansioso e spesso avevo gli incubi. Addirittura sono arrivato al punto che il rombo di un tuono mi sembrava l’annuncio del mio imminente destino: essere colpito da un fulmine o qualcosa del genere. La paura mi perseguitava ogni giorno. Alla fine, questa situazione mi ha fatto ammalare: ero tormentato da frequenti capogiri, emicranie e insonnia, tutto provocato dalla pressione alta. Ero ridotto a un rottame, sia a livello fisico che spirituale, e la vita era diventata un inferno. È così che ho ceduto alle tendenze mondane e sono sprofondato sempre più in quella fossa melmosa di peccato. Con mia grande sorpresa, quando il progetto era a metà, l’unità per cui stavo lavorando si è rifiutata di pagarmi come da contratto. Il mutuo che avevo ottenuto dalla banca non bastava a coprire le paghe degli operari, così non ho avuto altra scelta che chiedere un prestito con un alto tasso di interesse a un usuraio. Dopo molte altre battute d’arresto, ho scoperto che l’unità contraente era da tempo in debito e non aveva modo di finanziare il progetto edilizio. Un altro dei miei progetti era fallito e mi sono scervellato cercando come compensare in qualche modo il danno. Ero completamente sfinito e vivevo in uno stato di disperazione. Mi è poi arrivata la notizia di un capo squadra di un’altra società che, avendo vinto un appalto edilizio, aveva richiesto un mutuo ingente e, impossibilitato a restituire la somma, si era impiccato. Sembrava che anche io fossi sulla porta dell’inferno e stessi per affogare nella disperazione. In seguito, i creditori hanno cominciato a venire a casa a reclamare i loro soldi: alcuni si stendevano sul mio letto e si rifiutavano di andarsene, altri facevano scenate e mi minacciavano. Io ero il più possibile umile e gentile con loro, e mi sentivo totalmente umiliato. Persino i miei amici più cari e i parenti pensavano che non sarei riuscito a restituire loro i soldi e così hanno cominciato a osteggiarmi. È stato in quei giorni che ho capito davvero quanto siano instabili i rapporti umani. Ho ripensato a tutti quegli anni di affannoso viavai che non solo mi avevano lasciato senza il becco di un quattrino, ma anche fisicamente e mentalmente esausto e con debiti per varie centinaia di migliaia di yuan. Ho alzato lo sguardo al cielo e ho fatto un lungo sospiro: “Diamine, è troppo dura per me. Non voglio più vivere!”
Proprio quando stavo barcollando sulla porta dell’inferno, il Vangelo del Regno di Dio Onnipotente mi è giunto all’orecchio. Mi sono imbattuto in queste parole di Dio Onnipotente: “Oggi, dal momento che vi ho portati fino a questo punto, ho preso provvedimenti adeguati e ho i Miei personali obiettivi. Se ve ne parlassi oggi, sareste realmente in grado di comprenderli? Io sono perfettamente al corrente dei pensieri che albergano nella mente degli uomini e dei desideri del loro cuore: chi non ha mai cercato una scappatoia? Chi non ha mai pensato alle proprie prospettive? Eppure, sebbene l’uomo sia dotato di un’intelligenza ricca e stupefacente, chi è stato in grado di prevedere che, età dopo età, il presente sarebbe venuto fuori così com’è? È realmente il frutto dei tuoi sforzi personali? È la ricompensa per la tua instancabile laboriosità? È il bellissimo quadro contemplato dalla tua mente? Se Io non guidassi l’intera umanità, chi sarebbe in grado di staccarsi dai Miei piani e trovare un’altra via d’uscita? Sono stati i desideri e le fantasie a condurre l’uomo fino ad oggi? Molte persone trascorrono la loro intera vita senza realizzare i loro desideri. Ciò è realmente dovuto a un difetto nel loro modo di pensare? Le vite di molte persone sono piene di soddisfazione e felicità inattese. Ciò accade perché le loro aspettative sono davvero molto basse? Chi, tra tutti gli uomini, non è accudito agli occhi dell’Onnipotente? Chi non vive nella predestinazione dell’Onnipotente? La vita e la morte dell’uomo sono frutto della sua scelta personale? L’uomo è artefice del proprio destino?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 11”) Quando ho letto queste parole, mi sono assolutamente convinto che i nostri destini non sono nelle nostre mani. Ho ripensato agli anni precedenti, a come avevo pianificato e previsto ogni cosa per il mio futuro, eppure niente era andato come avrei voluto. Avevo investito tutto me stesso nel guadagnare tanti soldi e assicurarmi uno stile di vita superiore, e invece di guadagnare denaro a palate ne avevo perso a mucchi. Non avrei mai immaginato che io – un tempo qualcuno degno di nota – potessi finire in uno stato di povertà così pietoso. Perché, nonostante avessi lavorato così duramente per il mio futuro, avevo collezionato solo una serie di fallimenti? Era perchè il destino di ogni persona non è nelle sue mani ma in quelle di Dio. Ogni cosa è governata e predestinata da Dio; la fortuna o la sfortuna è amministrata da Dio. Dal profondo del cuore ho sentito che quelle erano le parole di Dio, e non ho potuto fare a meno di invocare Dio Onnipotente: “O Dio! In passato non Ti conoscevo. Ho provato a contare su me stesso e sul potere dell’uomo, ma sono finito in una situazione disperata. Oggi ho finalmente capito che il destino, la vita e la morte di ogni singola persona è nelle Tue mani. Se non mi fossi trovato in questa situazione, non sarei mai venuto dinanzi a Te. O Dio! Ti ringrazio per avermi salvato a un passo dalla morte e per avermi dato il coraggio di affrontare di nuovo la vita. D’ora in poi, mi sottometterò alle Tue disposizioni riguardo al cammino di vita che dovrei seguire”.
Ho cominciato così a vivere la vita della Chiesa. L’ambiente della Chiesa di Dio Onnipotente era completamente diverso da quello del mondo esterno: i fratelli e le sorelle avevano tra loro rapporti semplici e schietti e si trattavano in modo leale, senza alcun segno di finzione, rivalità o macchinazione. Tutti leggevano le parole di Dio e cantavano insieme inni di lode a Dio; nelle riunioni, i fratelli e le sorelle erano sinceri e aperti gli uni con gli altri, condividevano le loro esperienze, mancanze e difficoltà così come la loro comprensione e conoscenza delle parole di Dio. Sentivo che ogni riunione a cui partecipavo era fresca, nuova e piena di vitalità. Non c’era estraneazione o sospetto tra fratelli e sorelle; ognuno comprendeva e conosceva bene l’altro. Lì avvertivo uno straordinario senso di sollievo e di libertà, e mi sentivo più rilassato e felice di quanto mi fossi mai sentito in precedenza. Allo stesso tempo, Dio mi guidava a capire perché avevo vissuto in mezzo a tanta sofferenza negli ultimi decenni. Ho letto queste parole di Dio Onnipotente: “Nel tuo cuore c’è un enorme segreto, di cui non sei mai stato consapevole perché vivi in un mondo senza luce. Il tuo cuore e il tuo spirito sono stati strappati via dal maligno. I tuoi occhi sono offuscati dall’oscurità e non riesci a vedere né il sole nel cielo né quella scintillante stella della notte. Le tue orecchie sono ostruite da parole ingannevoli e non senti né la voce tonante di Jahvè né il suono delle acque che scorrono dal trono. Hai perso tutto ciò che è tuo di diritto, tutto ciò che l’Onnipotente ti ha concesso. Sei entrato in un mare infinito di afflizione, senza alcuna forza per salvarti, senza alcuna speranza di sopravvivenza, e non fai altro che affannarti e correre qua e là… Da quel momento in poi sei stato destinato a essere afflitto dal maligno, lontano dalle benedizioni dell’Onnipotente, fuori dalla portata delle Sue provviste, camminando lungo una strada senza ritorno. Un milione di chiamate non riesce a svegliare il tuo cuore e il tuo spirito. Dormi profondamente nelle mani del maligno, che ti ha attirato in un regno sconfinato, senza direzione o indicazioni. Da quel momento in poi hai perso la tua innocenza e purezza originarie e hai cominciato a rifuggire dalle premure dell’Onnipotente. Nel tuo cuore, il maligno ti guida in tutte le questioni ed è diventato la tua vita. Non lo temi, non lo eviti e non dubiti più di lui; anzi, lo tratti come il Dio nel tuo cuore. Hai iniziato a venerarlo e ad adorarlo, e voi due siete diventati inseparabili come il corpo e l’ombra, legati l’uno all’altro tanto nella vita quanto nella morte. Non hai idea da dove sei venuto, del perché sei nato o del perché morirai” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il sospiro dell’Onnipotente”) “Satana corrompe gli individui attraverso l’istruzione e l’influenza dei governi nazionali e dei personaggi grandi e famosi. Le loro parole diaboliche sono diventate la vita e la natura dell’uomo. ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’ è un celebre detto satanico che è stato instillato nella gente ed è diventato la vita delle persone. Esistono altri detti analoghi ispirati a filosofie di vita. Satana usa la ricca cultura tradizionale di ciascuna nazione per istruire, ingannare e corrompere la gente, facendo sì che il genere umano sprofondi in un abisso sconfinato di distruzione e ne sia divorato, e alla fine le persone vengono distrutte da Dio perché Gli oppongono resistenza e servono Satana” (“Come conoscere la natura umana” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Dunque il motivo per cui negli ultimi decenni mi ero sfinito e mi ero ridotto in condizioni così misere, affannandomi in questo mondo, era perché stavo vivendo secondo le regole di vita di Satana, come “Il destino è nelle proprie mani”, “I soldi fanno girare il mondo”, “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino”, “Non si consegue nulla senza adulazione”, e così via. Vivendo secondo queste filosofie sataniche, non avevo avuto idea dell’esistenza di Dio e non avevo capito che Dio governa e dispone il destino di tutti. Ero andato alla deriva seguendo le correnti di questo mondo oscuro, senza alcuna direzione nella vita né principi di condotta. Di certo non riuscivo a vedere che questo mondo di tenebra è governato da Satana, e che la società umana è piena delle tentazioni, delle insidie e degli inganni di Satana. Per fare soldi in questo mondo losco e malvagio, avevo imparato a lisciare e blandire chi aveva il potere e avevo persino usato di nascosto materiali scadenti nei miei progetti edili. La mia coscienza era scomparsa a poco a poco, e io ero rimasto senza un briciolo di integrità o di dignità. Più affondavo nel peccato, meno mi sentivo un essere umano. Alla fine non avevo accumulato denaro e mi ero ritrovato con un mucchio di debiti, talmente disperato che avevo quasi commesso suicidio. Ho pensato a quel capo squadra che si era suicidato a causa dei debiti: non era stato un’offerta sacrificale a Satana? E chissà quante altre tragedie simili si consumano ogni giorno di ogni anno. A quel punto mi sono reso conto che la ragione per cui le persone si riducono in tale stato è il danno causato dai veleni di Satana, nonché le tendenze mondane che seguono le regole di Satana. Appena ho pensato a tutto questo, un moto di gratitudine verso Dio mi ha riempito il cuore e ho provato una profonda riconoscenza per la Sua misericordia e salvezza. Egli mi ha salvato dal mondo oscuro e mi ha ricondotto alla casa di Dio, dove potevo godere della Sua cura e protezione.
Dopo un periodo di tempo ho dovuto affrontare ancora una volta i miei creditori, e il mio cuore era in tumulto: pensando a tutti i debiti che dovevo ancora rimborsare, avrei voluto di nuovo intraprendere progetti edilizi. Tuttavia, sapevo che le mie capacità mal si accordavano con le mie ambizioni. I miei problemi di pressione alta si sono riacutizzati e io non sapevo assolutamente cosa fare. A una riunione, uno dei fratelli ha letto per me alcune delle parole di Dio: “La vera fede in Dio significa quanto segue: sulla base della convinzione che Egli ha la sovranità su tutte le cose, si sperimentano le Sue parole e la Sua opera, si purifica la propria indole corrotta, si soddisfa la volontà di Dio e si arriva a conoscerLo. Solo mediante un percorso siffatto puoi affermare di credere in Dio” (Prefazione a “La Parola appare nella carne”). Il fratello ha poi tenuto una condivisione, dicendo: “Poichè crediamo in Dio, dovremmo avere fede in Lui. Dal profondo dei nostri cuori dobbiamo credere nell’autorità e nel potere di Dio di detenere la sovranità su tutte le cose, e dovremmo consegnare a Lui ogni cosa nella nostra vita. Cosa più importante, dovremmo imparare a fare affidamento su Dio, a guardare a Dio, a sperimentare la Sua opera, a cercare la Sua direzione, senza più affannarci pensando di poter fare tutto da soli. Rimborsare il dovuto è qualcosa che fanno tutte le persone coscienziose e ragionevoli, quindi dobbiamo essere coraggiosi e affrontare i nostri debiti. Dobbiamo credere che tutto è nelle mani di Dio e che non esiste una montagna che non possiamo scalare. Riguardo ai tuoi debiti, dovresti pregare di più Dio e cercare la Sua volontà”.
Con l’aiuto del fratello, avevo una via da praticare. Ho trovato lavoro in un cantiere nelle vicinanze che non mi distoglieva dal partecipare alle riunioni o dall’adempiere i miei doveri, e ho cominciato a guardagnare un po’ di soldi per pagare i miei debiti. Non ho più contato solo sulle mie forze per andare avanti. Quando i creditori sono venuti a reclamare il loro denaro, mi sono preparato a essere onesto con loro e a consegnargli quel che avevo. Ho potuto anche restituire dei soldi da quanto avevo ricavato dalla vendita dei raccolti nei miei terreni agricoli. Ho fatto a tutti la promessa solenne che avrei pagato tutti i miei debiti, e dopo i creditori non mi hanno più reso la vita difficile. Quando la banca ha mandato i suoi incaricati a sollecitare il pagamento del mutuo, ho pregato Dio e Gli ho affidato ogni cosa. “Se dovrò scontare una pena in carcere perché non sono in grado di pagare il mutuo”, ho pensato, “obbedirò a tutto quel che Dio ha organizzato e predisposto”. È stato quando mi sono sottomesso a Dio mentre sperimentavo la Sua opera che ho visto quanto siano miracolose le Sue azioni: Egli mi ha aperto una strada per andare avanti. Il governo ha annunciato che tutti i mutui bancari contratti prima del 1993 non dovevano essere rimborsati, poiché nessuno di essi era stato inserito nei sistemi informatici bancari e le informazioni incomplete comportavano che alcuni dei mutui non avrebbero mai potuto essere restituiti. Dio sia ringraziato! Tutti i miei mutui erano stati contratti prima del 1993, perciò il mio debito di varie centinaia di migliaia di yuan è stato cancellato. Emozionato, ho pregato Dio rendendoGli grazie e lode. Ho pensato: “Se avessi dovuto guadagnare quella somma, probabilmente sarei morto di stanchezza prima di riuscirci”. Così ho potuto sperimentare di persona che il destino di ognuno è davvero nelle mani di Dio, come è espresso in queste Sue parole: “Il destino dell’uomo è nelle mani di Dio. Tu non sei in grado di controllarti: sebbene l’uomo non faccia altro che affannarsi e cercare da solo il modo di tenersi occupato, egli rimane incapace di controllarsi. Se potessi conoscere le tue prospettive e controllare il tuo destino, saresti ancora un essere creato? In breve, a prescindere da come Dio operi, la Sua opera è per il bene dell’uomo. Considera, per esempio, il cielo e la terra e tutte le cose che Dio ha creato per servire l’uomo: la luna, il sole e le stelle; gli animali e le piante, la primavera, l’estate, l’autunno e l’inverno e così via, sono tutte fatte per l’esistenza dell’uomo. Dunque, a prescindere da come Dio castighi e giudichi l’uomo, tutto è nell’interesse della sua salvezza. Sebbene Egli spogli l’uomo delle sue speranze carnali, ciò è nell’interesse della sua purificazione, e la sua purificazione è nell’interesse della sua esistenza. La destinazione dell’uomo è nelle mani del Creatore, quindi come potrebbe l’uomo controllare se stesso?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Ristabilire la vita normale dell’uomo e condurlo a una destinazione meravigliosa”)
Durante le mie esperienze, ho acquistato sempre più certezza riguardo all’opera di Dio Onnipotente e la mia fede si è rafforzata. Negli anni successivi, ho continuato ad andare alle riunioni e adempiere i miei doveri mentre lavoravo per i cantieri edili locali al fine di guadagnare il denaro per pagare i debiti rimanenti. Ogni volta che incontravo qualcuno di buon carattere che era un candidato ideale per ascoltare il Vangelo, gliene parlavo, e così ho portato dinanzi a Dio alcune delle persone con cui avevo buoni rapporti. Per quanto le mie giornate fossero ancora molto impegnate, la vita era diversa perché non vivevo più secondo le filosofie e le regole di Satana, non seguivo più le dannose tendenze mondane e non cercavo di arricchirmi per raggiungere uno stile di vita superiore. Invece, vivevo sottomesso al governo di Dio e secondo le Sue richieste, comportandomi conformemente alla verità, essendo onesto e umano, temendo Dio e fuggendo il male. Questo modo di comportarmi aperto e diretto mi ha fatto sentire sempre più a mio agio e pieno di luce. A poco a poco ho ritrovato la mia coscienza e il mio buonsenso, e i vari disturbi di cui avevo sofferto sono scomparsi gradualmente. Quest’anno compio 75 anni, ma sono in buona salute, ho la mente lucida, e ho ripagato tutti i miei debiti. Le persone che mi conoscono bene dicono tutte che mi ammirano e che sono un uomo fortunato. Ma io non ho alcun dubbio: tutto questo è il risultato della salvezza e della benevolenza di Dio Onnipotente. È stato Lui a salvarmi dal baratro della morte, a restituirmi la vita nel momento del bisogno, a mostrarmi la giusta direzione nella mia vita. Nel corso di tutte queste esperienze, ho percepito davvero che, senza la guida di Dio, noi esseri umani saremo inevitabilmente danneggiati e inghiottiti da Satana. Solo Dio Onnipotente può salvare le persone; solo le parole espresse da Dio Onnipotente possono allontanare le persone dalle catene del peccato e mostrarci come vivere da autentici esseri umani. Solo accettando le verità che Dio Onnipotente ha espresso e sottomettendosi a Lui e adorandoLo, l’umanità può vivere nella vera felicità e avere un futuro e una destinazione finale validi!