22. Perché ho paura di segnalare i problemi?
Nel 2011 prestavo servizio come diacono del Vangelo; ho notato che la mia leader, Zhang Min, si metteva spesso in mostra parlando di dottrine. Sapevo che questo era dannoso sia per i fratelli e le sorelle che per lei stessa, così le ho fatto notare il problema. Con mia grande sorpresa, appena una settimana dopo mi ha fatta sostituire dicendo a fratelli e sorelle che il motivo era che competevo con lei per il prestigio. In seguito Zhang Min è stata smascherata come anticristo ed espulsa per aver sottoposto gli altri ad attacchi e ritorsioni, aver compiuto ogni sorta di male e non aver cercato di pentirsi. Solo dopo mi è stato permesso di compiere di nuovo il mio dovere. A seguito dell’accaduto, mi sono detta: “Devo stare attenta a come parlo in futuro. Parlare meno, fare di più e non immischiarmi negli affari altrui. Non posso assolutamente dire quello che mi passa per la testa come facevo in passato. Se mi imbattessi in un altro anticristo, inavvertitamente lo offendessi e finissi per essere oppressa e sostituita, non potrei più compiere il mio dovere. E allora che possibilità avrei di salvarmi?” Da allora sono stata molto cauta e prudente nelle interazioni con gli altri.
In seguito, sono stata messa a capo dell’evangelizzazione insieme a Liu Xiao. Durante le riunioni, ho notato che Liu Xiao condivideva solo sugli aspetti positivi del suo ingresso, come se avesse già risolto molte questioni e possedesse ormai un’ottima statura. Mai una volta l’ho sentita analizzare o mostrare di conoscere la propria corruzione. Non ho potuto evitare di dirle: “Ci conosciamo da tanto tempo, ma non ti ho mai sentita parlare della tua conoscenza di te stessa”. Con mia sorpresa, Liu Xiao si è molto risentita e ha assunto un’espressione accigliata. Mi ha risposto severamente: “Non possiamo conoscere noi stessi e nient’altro; tutta la conoscenza di noi stessi è inutile se non trasformiamo la nostra indole! Chi non sa parlare di conoscenza di sé oggigiorno? Qualcuno di loro si è forse trasformato?” Da queste sue parole, mi è parso che avesse una comprensione distorta. La chiave della trasformazione dell’indole è la conoscenza di sé; se non si conosce la propria corruzione, come si può cambiare? Liu Xiao non accettava il giudizio e il castigo delle parole di Dio e non rifletteva su sé stessa sulla base delle parole di Dio. Come poteva fare commenti così assurdi? Allora le ho parlato della mia comprensione basata sulle parole di Dio, ma lei non solo non mi ha ascoltata, ha anche replicato: “Ti sento spesso parlare di conoscenza di te stessa, ma sei cambiata? Se conosci te stessa, perché continui a manifestare corruzione?” Mi è sembrato che avesse una comprensione molto distorta e non accettasse la verità. In seguito, l’atteggiamento di Liu Xiao nei miei confronti è cambiato. Mi ignorava e raramente mi parlava; tutto questo mi faceva sentire molto limitata. Vedendo che aveva una comprensione distorta e non accettava i suggerimenti degli altri, ho pensato che Liu Xiao non era molto adatta al ruolo di supervisore e ho valutato di segnalare il suo problema alla leader, ma poi ho considerato: “Liu Xiao è una credente da tanto tempo e ha sempre diffuso il Vangelo, e inoltre la nostra leader la stima molto. Io svolgo questo dovere da poco tempo; se segnalo il problema di Liu Xiao, cosa penserà la leader di me? Dirà che sono invidiosa di Liu Xiao e anche pedante? Lasciamo correre, meno problemi si hanno meglio è. Farei meglio a pensare innanzitutto a me stessa. La sua scarsa conosceza di sé e la sua comprensione distorta sono un suo problema e non hanno nulla a che fare con me. In futuro, eviterò semplicemente di parlare della mia comprensione di me stessa davanti a lei, così non potrà criticare i miei difetti e mettermi nei guai”.
In seguito, il PCC ha avviato una repressione coordinata dei credenti su vasta scala e Liu Xiao ha smesso di diffondere il Vangelo per timore e paura. Qualche giorno dopo, la nostra leader ci ha scritto per chiederci dei progressi nell’evangelizzazione e ci ha esortati a fare del nostro meglio per continuare a diffondere il Vangelo finché non corressimo rischi. Liu Xiao ha detto: “La situazione è pericolosa al momento. E se venissimo arrestati mentre diffondiamo il Vangelo? La nostra leader ci ha rivolto un appello discutibile; non è la prima volta che prende decisioni problematiche”. Le critiche di Liu Xiao hanno influenzato anche la mia opinione sulla leader. Ho pensato: “E se qualcuno venisse arrestato mentre diffonde il Vangelo? Chi si assumerebbe la responsabilità? Forse dovremmo sospendere per un po’”. E così l’evangelizzazione si è arrestata per oltre un mese. La leader ci ha mandato un’altra lettera in cui rimarcava l’importanza del lavoro del Vangelo e sottolineava che si tratta di un incarico ricevuto da Dio e che non deve mai arrestarsi, che anche in situazioni avverse come quella in cui ci trovavamo è possibile diffondere il Vangelo a conoscenti stretti, parenti e amici. La leader chiedeva inoltre perché avessimo interrotto il lavoro. La lettera mi ha fatta rendere conto che avevamo deviato nella nostra pratica, ma quando l’ho fatta leggere a Liu Xiao lei è sembrata indifferente e per nulla preoccupata, e non aveva alcuna intenzione di correggere i nostri errori. Di fronte al suo atteggiamento, ho pensato tra me e me: “Se lei non vuole diffondere il Vangelo, allora lo farò da sola”. Così sono andata a condividere con i fratelli e le sorelle in merito al correggere i nostri errori. Liu Xiao se ne stava nella sua stanza tutto il giorno e non si informava mai dell’evangelizzazione. A volte guardava persino la TV per ore e ore. Volevo davvero parlarle ma, al pensiero di come l’ultima volta che le avevo dato un suggerimento non solo non l’aveva accettato, ma aveva usato la mia manifestazione di corruzione come appiglio per poi iniziare a ignorarmi, ho cominciato a esitare: “Se le facessi notare di nuovo i suoi problemi, chissà come potrebbe ribattere. Sarebbe una tale seccatura dover avere a che fare con la sua indifferenza se la offendessi! Lasciamo stare, terrò la bocca chiusa e mi occuperò delle mie cose”. In seguito, la nostra leader ha condiviso con noi su come i fratelli e le sorelle di altre chiese stavano diffondendo il Vangelo e su quali risultati avevano ottenuto. Mi sono sentita piuttosto in colpa. Erano tempi difficili, ma i fratelli e le sorelle delle altre chiese continuavano comunque a diffondere il Vangelo, mentre la nostra chiesa aveva completamente interrotto l’evangelizzazione e non aveva ottenuto alcun risultato. Volevo davvero scrivere alla leader del comportamento di Liu Xiao e dello stato attuale del lavoro del Vangelo, ma ogni volta che prendevo la penna in mano pensavo a quanto fosse terribile essere condannati e repressi da quell’anticristo, e quindi esitavo: “Se segnalo il problema di Liu Xiao, la leader mi crederà? Se non mi crederà e indagherà sulla mia situazione, non sarà per me solo un problema in più? Inoltre, non conosco bene la leader; e se fosse un anticristo, non sapesse risolvere i problemi in modo equo e mi opprimesse? Mi piacciono la stabilità e la serenità che provo ora nel mio dovere. Non voglio crearmi fastidi denunciando questo problema”. Alla luce di ciò, ho optato ancora una volta per tacere. Ma mi rendeva davvero ansiosa e agitata vedere che continuavamo a ottenere scarsi risultati nel nostro lavoro. Mi sentivo del tutto smarrita e angosciata, non sapevo come affrontare quella situazione. Così ho pregato Dio, implorandoLo di guidarmi e di aiutarmi a capire come approcciarla.
Un giorno, mi sono imbattuta in due passi delle parole di Dio che hanno smosso dei sentimenti nel mio cuore intorpidito. Dio Onnipotente dice: “Le persone egoiste e meschine sono superficiali nelle loro azioni, e non si lasciano coinvolgere da nulla che non le interessi personalmente. Non considerano gli interessi della casa di Dio, né mostrano rispetto per la Sua volontà. Non si assumono mai il fardello di assolvere il loro dovere o testimoniare per Dio, e non hanno alcun senso di responsabilità. […] Vi sono persone che non si assumono alcuna responsabilità, indipendentemente dal dovere che svolgono. E non riferiscono tempestivamente ai loro superiori dei problemi che scoprono. Quando vedono gli altri essere d’intralcio e di disturbo, chiudono un occhio. Quando vedono qualcuno di malvagio compiere il male, non cercano di fermarlo. Non proteggono gli interessi della casa di Dio, né si preoccupano di sapere quale sia il loro dovere e la loro responsabilità. Nel compiere il loro dovere, persone simili non svolgono alcun lavoro reale; sono compiacenti e bramose di comodità; parlano e agiscono solo per la loro vanità, la loro reputazione, il loro prestigio e i loro interessi, e sono disposti a dedicare tempo e sforzi solo a cose che procurano loro un tornaconto” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Dando il proprio cuore a Dio si può ottenere la verità”). “Se nella tua vita ti senti spesso sotto accusa, se il tuo cuore è inquieto, se non provi pace né gioia e spesso sei assediato dalla preoccupazione e dall’ansia per ogni genere di cose, questo cosa dimostra? Semplicemente che non pratichi la verità, che non sei saldo nella tua testimonianza a Dio. Quando vivi secondo l’indole di Satana, tendi a non praticare la verità il più delle volte, a volgere le spalle alla verità, a essere egoista e vile; difendi solo la tua immagine, il tuo nome, il tuo prestigio e i tuoi interessi. Vivere sempre e solo per te stesso ti porta un gran dolore. Hai talmente tanti desideri egoistici, vincoli, catene, dubbi e fastidi che non hai un minimo di pace né di gioia. Vivere per la carne corrotta implica un’eccessiva sofferenza” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “L’ingresso nella vita deve iniziare con l’esperienza dell’adempimento del proprio dovere”). Leggere le parole di Dio mi ha fatta sentire in colpa. Mi sono resa conto che non osavo segnalare il problema di Liu Xiao alla leader perché ero troppo egoista e spregevole. Mi curavo solo dei miei interessi, volevo limitarmi a compiere il mio dovere in pace, evitando di offendere gli altri e di crearmi problemi. Non appena ho visto che Liu Xiao aveva una comprensione distorta e non accettava la verità, volevo segnalarla alla leader, ma temevo che la leader mi fraintendesse e ritenesse che fossi invidiosa di Liu Xiao e che approfittassi dei suoi difetti per attaccarla. Ecco perché ho taciuto. Quando ho visto che aveva smesso di diffondere il Vangelo, stava tutto il giorno in casa a guardare la TV, non mostrava alcun interesse per il lavoro e godeva solo dei vantaggi del suo prestigio, avrei dovuto segnalarla subito alla leader, e invece ho scelto di proteggermi e non ho considerato affatto gli interessi del lavoro della chiesa. Vedevo quanto fossero scarsi i nostri risultati nell’evangelizzazione, eppure ho taciuto, e per quanto mi sentissi in colpa non ho comunque segnalato ciò che stava realmente accadendo. Ho tenuto la bocca ben chiusa. Ero veramente egoista, spregevole e priva di umanità. Mi sentivo in debito verso Dio e mi odiavo per non aver praticato la verità, cosa che aveva portato a gravi ritardi nei progressi del lavoro.
Ricercando, mi sono imbattuta in questo passo delle parole di Dio: “Per tutti quelli che compiono un dovere, indipendentemente da quanto profonda o superficiale sia la loro comprensione della verità, il modo più semplice di praticare l’accesso alla verità realtà è pensare agli interessi della casa di Dio in ogni cosa e abbandonare i propri desideri egoistici, gli intenti personali, le proprie motivazioni, l’orgoglio e il prestigio. Privilegiare gli interessi della casa di Dio è il minimo che si dovrebbe fare. Se chi compie un dovere non sa fare neppure questo, allora come si può affermare che lo sta compiendo? Quello non è compiere il proprio dovere. Per prima cosa dovresti pensare agli interessi della casa di Dio, tenere in considerazione la Sua volontà e il lavoro della chiesa. Metti queste cose prima di tutto; soltanto in seguito puoi pensare alla stabilità del tuo prestigio o a come gli altri ti considerano. Non trovate che sia un po’ più facile dividere tutto in due passaggi e accettare qualche compromesso? Praticando così per un po’, arriverai a sentire che soddisfare Dio non è così difficile. Inoltre, dovresti essere in grado di ottemperare alle tue responsabilità, adempiere ai tuoi obblighi e al tuo dovere, e mettere da parte i tuoi desideri egoistici, i tuoi intenti e le tue motivazioni; dovresti avere riguardo per la volontà di Dio e porre al primo posto gli interessi della Sua casa, il lavoro della chiesa e il dovere che devi compiere. Dopo aver sperimentato ciò per qualche tempo, capirai che questo è un buon modo di comportarsi. È vivere in maniera retta e onesta, e non essere una persona abietta e vile; è vivere giustamente e onorevolmente anziché essere spregevole, abietto e un buono a nulla. Ti renderai conto che è così che una persona dovrebbe agire e che quella è l’immagine che dovrebbe vivere. Il desiderio di soddisfare i tuoi interessi si affievolirà a poco a poco” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo eliminando la propria indole corrotta”). Le parole di Dio mi hanno indicato un percorso di pratica. Quando ci troviamo a dover scegliere tra il lavoro della chiesa e gli interessi personali, dovremmo sempre dare la priorità al lavoro della chiesa. La cosa più importante è prima di tutto preservare il lavoro della chiesa. È un dovere ineludibile che tutti noi dobbiamo adempiere. Dovevo praticare in base alle parole di Dio e smettere di mostrare indifferenza. Dovevo subito segnalare alla leader il nostro problema nel lavoro. Se davvero il comportamento di Liu Xiao era un problema, i leader e i lavoratori avrebbero potuto risolverlo prontamente ed evitare ritardi nel lavoro. Se invece avevo io interpretato male alcune questioni, avrei potuto correggere le mie carenze attraverso la ricerca. L’opinione che leader e lavoratori avrebbero avuto di me era meno importante di queste cose. Rendermi conto di tutto ciò mi ha fatta sentire un po’ più sollevata, così ho fornito alla leader un resoconto dettagliato della situazione di Liu Xiao. Ma dopo più di due settimane non era ancora stato preso alcun provvedimento. Mi sono detta: “La leader avrà preso sul serio la mia segnalazione sulla questione? Perché non è venuta a occuparsene? Pensa forse che non ci siano problemi nel comportamento di Liu Xiao e che la mia sia una segnalazione errata?” Ero profondamente angosciata e volevo segnalare il problema a un altro leader, ma poi ho pensato: “Beh, ho già segnalato il problema a una leader, quindi ho compiuto il mio dovere. Non dovrei parlare oltre; altrimenti, se non sto attenta, potrei offendere qualcuno ed essere oppressa e punita”. Non volevo approfondire oltre la questione, ma mi sentivo comunque in colpa. Mi sono detta: “Sto segnalando questi problemi per ricercare la verità e preservare il lavoro della chiesa, non perché voglia rendere la vita difficile a qualcuno. Dio esamina tutto, quindi di cosa devo preoccuparmi? Perché sono sempre così cauta e indecisa nel segnalare le questioni, come se avessi la bocca sigillata?” Mi sono presentata davanti a Dio in ricerca e in preghiera, chiedendoGli di guidarmi a capire i miei problemi, a ribellarmi contro me stessa e a praticare la verità.
In seguito, mi sono imbattuta in due passi delle Sue parole che mi hanno fornito una certa conoscenza di me stessa. Dio Onnipotente dice: “Gli anticristi affrontano sempre la giustizia e l’indole di Dio con nozioni, dubbi e resistenze. Pensano: ‘È solo una teoria che Dio sia giusto. Esiste davvero la giustizia a questo mondo? In tutti gli anni che ho vissuto, non l’ho mai né trovata né vista. Il mondo è così oscuro e malvagio: le persone malvagie e i demoni se la cavano piuttosto bene e vivono serenamente. Non li ho mai visti ricevere la punizione che si meritano. Non riesco a capire dove sia la giustizia di Dio in tutto questo e mi domando: esiste davvero la giustizia di Dio? Chi l’ha vista? Nessuno l’ha vista e nessuno può testimoniare che esista’. Questo è ciò che pensano tra sé e sé. Invece di accettare tutta l’opera di Dio, tutte le Sue parole e tutte le Sue orchestrazioni in base alla convinzione che Egli sia giusto, essi dubitano e giudicano costantemente, sempre pieni di nozioni che non cercano mai di risolvere con la verità. È sempre così che gli anticristi credono in Dio. […] In tempi normali le persone non se ne accorgono, ma è quando succede loro qualcosa che la bruttezza di un anticristo viene esposta: non volendo assumersi alcuna responsabilità, si protegge con tutte le sue forze, come fa un istrice con gli aculei drizzati. Che genere di atteggiamento è questo? Non equivale forse a non credere che Dio sia giusto? Essi non credono che Dio esamini ogni cosa o che sia giusto; vogliono utilizzare i propri metodi per proteggere sé stessi. Credono: ‘Se non proteggo me stesso, non lo farà nessun altro. Nemmeno Dio può proteggermi. Dicono che Egli è giusto, ma quando le persone si mettono nei guai, le tratta davvero in modo equo? Assolutamente no, Dio non lo fa’. Di fronte a problemi o a persecuzioni, si sentono indifesi e pensano: ‘Allora, dov’è Dio? Le persone non possono vederLo né toccarLo. Nessuno può aiutarmi, nessuno può rendermi giustizia e appellarsi all’equità in mia difesa’. Pensano che l’unico modo per proteggersi sia ricorrere ai loro metodi personali, che altrimenti subirebbero delle perdite, che verrebbero maltrattati e perseguitati, e che la casa di Dio non faccia eccezione al riguardo. Un anticristo avrà già pianificato tutto per sé prima che gli accada qualcosa. Da un lato, ciò che gli anticristi fanno è camuffarsi da persone così potenti che nessuno oserebbe offenderle, infastidirle o maltrattarle. Dall’altro, a ogni occasione aderiscono alle filosofie e alle leggi di esistenza di Satana. Quali sono, in sostanza? ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’, ‘Lascia che le cose vadano avanti da sole se non ti riguardano personalmente’, ‘Chi è ragionevole sa proteggere sé stesso, e cerca solo di evitare di commettere errori’, agendo in base alle circostanze, con astuzia e scaltrezza, ‘Non attaccherò se non sarò attaccato’, ‘L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza’, ‘Usa parole gentili in armonia con i sentimenti e la ragione altrui, perché la franchezza infastidisce gli altri’, ‘L’uomo saggio si adatta alle circostanze’ e altre filosofie sataniche di questo tipo. Gli anticristi non amano la verità; accettano invece le filosofie di Satana come se fossero cose positive, credendo che esse li proteggeranno. Vivono in base a esse; non dicono la verità a nessuno, esprimendosi sempre in modo compiacente, adulatorio, lusinghiero, senza offendere nessuno, pensando a come mettersi in mostra così da indurre gli altri a stimarli. Si preoccupano solo del proprio perseguimento di fama, profitto e prestigio, e non fanno nulla per sostenere il lavoro della chiesa. Se qualcuno fa qualcosa di male e nuoce agli interessi della casa di Dio, essi non lo smascherano e non lo segnalano, comportandosi invece come se non avessero visto nulla. Se guardiamo ai principi con cui affrontano le cose e al modo in cui gestiscono ciò che accade intorno a loro, sono forse a conoscenza dell’indole giusta di Dio? Hanno fede in essa? Non ne hanno nessuna. ‘Nessuna’ qui non significa che non ne sono consapevoli, ma che nei loro cuori nutrono dei dubbi in merito all’indole giusta di Dio. Non accettano né riconoscono che Dio è giusto” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 10 – Parte prima”). “Alcuni temono una ritorsione da parte degli anticristi e non hanno il coraggio di smascherarli. Non è forse da sciocchi? Non sei in grado di salvaguardare gli interessi della casa di Dio, e questo dimostra intrinsecamente che sei sleale nei confronti di Dio. Temi che un anticristo possa trovare un appiglio per una ritorsione contro di te: qual è il problema qui? È possibile che tu non abbia fiducia nella giustizia di Dio? Non sai che nella casa di Dio regna la verità? Se anche un anticristo riuscisse a identificare qualche aspetto di corruzione in te e ne sollevasse un polverone, non dovresti avere paura. Nella casa di Dio, i problemi vengono gestiti in base alle verità principi. Compiere delle trasgressioni non fa automaticamente di qualcuno una persona malvagia. La casa di Dio non si occupa mai di un individuo a causa di una rivelazione momentanea di corruzione o di una trasgressione occasionale. La casa di Dio si occupa di quegli anticristi e di quelle persone malvagie che non fanno che creare disturbi e compiere il male e che non accettano nemmeno un briciolo di verità. La casa di Dio non farà mai torto a una brava persona. Essa tratta tutti in modo equo. Anche se dei falsi leader o degli anticristi accusano ingiustamente una brava persona, la casa di Dio la riscatterà. La chiesa non rimuoverà mai una brava persona capace di smascherare gli anticristi e in possesso di senso di giustizia, né si occuperà di lei. Le persone temono sempre che gli anticristi trovino un appiglio per una ritorsione a loro danno. Ma non hai paura di offendere Dio e di incorrere nel disprezzo e nel rifiuto da parte Sua?” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9 – Parte ottava”). Dio espone che gli anticristi non credono nella Sua giustizia e che Egli esamina ogni cosa. Essi si attengono in tutti gli aspetti della vita alla loro filosofia di approccio al mondo, usano i loro metodi per proteggersi e sono incredibilmente astuti e scaltri. Valutandomi sul metro di quanto rivelato dalle parole di Dio, mi sono resa conto che non ero diversa da un anticristo. Non conoscevo affatto l’indole giusta di Dio, non credevo nel fatto che nella casa di Dio regna la verità e vivevo sotto ogni aspetto secondo le filosofie sataniche di approccio al mondo. Quando ero piccola, i miei genitori mi ammonivano spesso: “La bocca di uno stolto è la sua distruzione, lascia che nel mondo siano le tue azioni a parlare”. Quando sono cresciuta e ho iniziato a lavorare, ho visto l’oscurità, la malvagità e l’ingiustizia della società e mi sono convinta che solo imparando ad avere tatto e astuzia, adulando e non parlando con sincerità sarei stata in grado di proteggermi e di vivere in pace. Le filosofie sataniche di approccio al mondo, come “Il silenzio è d’oro, e chi parla molto sbaglia molto” e “Se sai che qualcosa è sbagliato, meno parli e meglio è” sono diventati i miei principi di comportamento. Ho vissuto attenendomi a essi e non solo sono diventata reticente e riluttante a parlare, ma anche alquanto egoista, indifferente, scaltra e astuta. Anche se comprendevo una cosa, non esprimevo tempestivamente il mio punto di vista. Non condividevo i miei pensieri più intimi né parlavo con onestà, e temevo sempre di dire la cosa sbagliata, di offendere qualcuno e di crearmi problemi. Iniziato a credere, ho continuato a impiegare le filosofie sataniche per proteggermi. Mi dicevo che dovevo fare di più e parlare di meno, per evitare di offendere qualcuno e di crearmi problemi. Quando ho visto che Liu Xiao non era adatta al ruolo di supervisore, sapevo che avrei dovuto subito segnalarlo alla mia leader, ma temevo che la leader non avrebbe gestito la situazione in modo equo, che mi avrebbe oppressa e punita. Così, per proteggermi, ho taciuto, non osando proferire una sola parola sincera. Ero incredibilmente egoista, scaltra, astuta e priva del benché minimo senso di giustizia. Vivevo in modo spregevole e sordido. In realtà ne avevo avuta esperienza personalmente: nonostante sia stata oppressa e sostituita dopo aver fornito un suggerimento a una leader, quella stessa leader poco dopo è stata smascherata come anticristo ed espulsa. In seguito a ciò, ho ricominciato a compiere il mio dovere e non ho perso l’opportunità di perseguire la verità e di ottenere la salvezza a causa della temporanea oppressione subita da quell’anticristo. Ho constatato personalmente che nella casa di Dio governano la verità e la giustizia. La casa di Dio gestisce tutte le questioni e tratta tutte le persone in modo equo e in base alle verità principi, assicurandosi che nessuno subisca torti. Ma io possedevo una natura troppo malvagia e astuta e non conoscevo la giustizia di Dio. Credevo che la casa di Dio fosse come la società, e i leader e i lavoratori come le autorità governative. Pensavo che, se li avessi offesi, non ci sarebbe stato più posto per me nella chiesa. Questi pensieri e punti di vista erano così malvagi!
Poi mi sono imbattuta in altri due passi delle parole di Dio: “Quante filosofie di vita esistono in te? Te ne sei liberato? Se il tuo cuore non sa rivolgersi interamente a Dio, allora non Gli appartieni: provieni da Satana e a lui tornerai alla fine. Non meriti di far parte del popolo di Dio” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “È molto importante stabilire un rapporto normale con Dio”). “Io decido la destinazione di ciascuna persona non in base all’età, all’anzianità, alla quantità di sofferenza, né men che meno, al grado in cui suscita compassione, ma in base al fatto che possieda la verità. Non c’è altro criterio di scelta che questo. Dovete rendervi conto che anche tutti coloro che non fanno la volontà di Dio saranno puniti. Questo è un dato di fatto immutabile” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Prepara sufficienti buone azioni per la tua destinazione”). Riflettendo sulle parole di Dio, ho capito: che un credente possa ottenere la salvezza dipende dal fatto che possieda la verità e la metta in pratica oppure no. Se qualcuno nella sua fede non sa vivere in base alla verità e approccia invece il mondo attenendosi a filosofie sataniche, allora appartiene a Satana, non a Dio. Se anche esteriormente compie un dovere importante o gode della stima di un certo leader, alla fine verrà scacciato da Dio perché non pratica la verità e non l’ha acquisita. Ho visto chiaramente Liu Xiao intralciare e disturbare il lavoro della chiesa, ma non ho avuto il coraggio di segnalarlo alla mia leader per timore di essere oppressa da un anticristo e di perdere il mio dovere e così anche la possibilità di ottenere la salvezza. Che idea sciocca e ridicola la mia! Che riuscissi o meno a ottenere la salvezza non poteva essere deciso dagli altri; sarebbe stato stabilito in base al fatto che praticassi la verità oppure no. Se avessi continuato a vivere secondo le filosofie sataniche, proteggendo me stessa e non preservando il lavoro della chiesa, allora non avrei ottenuto la salvezza neanche se avessi svolto il mio dovere. Rendermene conto mi ha colmata di rimorso e senso di colpa. Così ho pregato Dio, implorandoLo di guidarmi a mettere in pratica la verità e a diventare una persona onesta e retta.
Attraverso la ricerca e la riflessione, ho capito: il motivo per cui temevo che, se avessi segnalato il problema, la leader mi avrebbe oppressa era che non comprendevo la sovranità onnipotente di Dio, non accettavo le situazioni a cui Egli mi sottoponeva e credevo invece che si verificassero perché ero stata troppo invadente. Questi non erano forse punti di vista da miscredente? Ho letto questo passo delle parole di Dio: “Gli anticristi e le persone malvagie compaiono in alcune chiese e creano disturbi e, così facendo, ingannano alcuni individui; questa è una cosa buona o cattiva? Questo è l’amore di Dio oppure è Dio che gioca con gli uomini e li smaschera? Non riesci a capirlo, vero? Dio mette tutte le cose al Suo servizio per perfezionare e salvare coloro che desidera salvare e, in definitiva, ciò che ottengono quanti ricercano davvero la verità e la praticano è la verità. Alcuni che non la ricercano, tuttavia, si lamentano dicendo: ‘Non è giusto che Dio operi in questo modo. Mi fa soffrire moltissimo! Per poco non mi sono trovato d’accordo con gli anticristi. Se questo è davvero predisposto da Dio, come può Egli permettere alle persone di trovarsi d’accordo con gli anticristi?’ Che cosa sta succedendo qui? Il fatto che tu non segua gli anticristi dimostra che hai la protezione di Dio; se ti trovi d’accordo con loro, allora è un tradimento nei Suoi confronti e Dio non ti vuole più. È dunque una cosa buona o cattiva che questi anticristi e persone malvagie causino disturbi nella chiesa? Dall’esterno sembra una cosa cattiva ma, quando questi anticristi e persone malvagie vengono smascherati, allora il tuo discernimento aumenta, loro vengono allontanati e tu cresci in statura. Quando incontrerai di nuovo simili individui in futuro, li riconoscerai prima ancora che mostrino la loro vera natura, e li rifiuterai. Questo ti permetterà di imparare lezioni e di trarre beneficio; saprai distinguere gli anticristi e non verrai più ingannato da Satana. Dunque, dimMi, non è forse una cosa buona avere gli anticristi che disturbano e ingannano le persone? Solo dopo aver sperimentato questa fase, la gente riesce a vedere che Dio non ha agito in linea con le sue nozioni e fantasie, e che permette al gran dragone rosso di creare forsennatamente disturbi e agli anticristi di ingannare il Suo popolo eletto per poter usare Satana al Suo servizio per perfezionare il Suo popolo eletto, e solo allora le persone comprendono le Sue scrupolose intenzioni” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo eliminando le proprie nozioni si può intraprendere il giusto cammino della fede in Dio (1)”). Grazie alle parole di Dio, ho capito che Egli permette che degli anticristi si manifestino nella chiesa affinché noi possiamo acquisire la verità e il discernimento e liberarci dall’inganno e dal controllo di Satana. Se non incontrassimo alcun anticristo, non impareremmo a discernerlo e saremmo comunque suscettibili di esserne ingannati. Attraverso l’oppressione subita da quell’anticristo, ho acquisito un certo discernimento sugli anticristi e ho anche riflettuto sulla mia indole da anticristo e imparato a conoscerla. In quel periodo, nel mio dovere ero alla costante ricerca del prestigio e colma di desideri e ambizioni. Percorrevo il cammino di un anticristo, eppure ero del tutto inconsapevole di farlo. Solo dopo essere stata oppressa da quell’anticristo e sostituita ho iniziato a riflettere su me stessa. Attraverso la luce e l’illuminazione ricevute dalle parole di Dio ho capito che ricercare il prestigio è una strada che porta alla rovina. Ho anche imparato che nella nostra fede dobbiamo cercare di adempiere ai nostri doveri di esseri creati, è questo che dovremmo perseguire. Ho iniziato a concentrarmi sul perseguimento della verità e ad adoperarmi consapevolmente per fare del mio meglio in qualsiasi dovere mi venisse assegnato. Questa piccola trasformazione era la salvezza e la grande protezione che Dio mi donava. Nonostante abbia alquanto sofferto, allo stesso tempo ho imparato molto e questo è stato di enorme beneficio per la mia vita. Più ci riflettevo, più acquisivo chiarezza: sapevo che dovevo adempiere al mio dovere e alle mie responsabilità e segnalare ai leader il mio punto di vista sulla situazione. Quanto al modo in cui mi avrebbero trattata e al tipo di situazione che avrei affrontato, tutto avveniva con il permesso di Dio. Dovevo mettermi nelle mani di Dio e sottomettermi alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni. Così ho segnalato il problema a un altro leader.
Dopo aver ricevuto la mia lettera e verificato la mia segnalazione, il leader ha prontamente sostituito Liu Xiao. Tutto questo mi ha colmata di emozione. Da quando avevo notato il problema di Liu Xiao, avevo temporeggiato per più di due mesi prima di segnalarlo alla leader. Pensare a come l’evangelizzazione era stata influenzata e ritardata in quegli ultimi due mesi mi ha colmata di rimorso e senso di colpa, e mi sono odiata per quanto profondamente ero stata corrotta da Satana e quanto ero egoista e astuta. Approcciavo il mondo secondo filosofie sataniche e non solo avevo danneggiato me stessa, ma avevo anche compromesso il lavoro della chiesa. Solo dopo aver letto le parole di Dio ho acquisito una certa consapevolezza di me stessa, ho smesso di lasciarmi limitare dal prestigio e dall’autorità e ho segnalato con onestà il problema in questione. Dio sia lodato!