24. I miei giorni di predicazione in prima linea
Nel gennaio del 2021, due miei commilitoni hanno condiviso con me il Vangelo di Dio Onnipotente. Poi, grazie alle riunioni e alla lettura delle parole di Dio, ho saputo che negli ultimi giorni Dio Si è incarnato per salvare la razza umana corrotta e ho inoltre appreso il significato delle incarnazioni di Dio. Non avrei mai immaginato che Egli Si sarebbe incarnato personalmente per manifestarSi e operare tra gli uomini. Questo è un mistero profondo, ed è anche l’autentico amore di Dio e la Sua più grande salvezza per l’umanità. Ero davvero commosso. Non avrei mai pensato di poter sentire la voce di Dio e di vedere la Sua apparizione e la Sua opera. Mi sentivo incredibilmente fortunato e questo mi motivava ancora di più a partecipare alle riunioni. Leggendo le parole di Dio e condividendo con i fratelli e le sorelle, mi sono reso conto che predicare il Vangelo è responsabilità di tutti ed è ciò che Dio ci chiede. Predicare il Vangelo significa testimoniare Dio, portare le persone davanti a Lui, metterle in condizione di ottenere la verità e la Sua salvezza, e allo stesso tempo è una buona azione da aggiungere alla propria lista. Se non lo avessi fatto, avrei trascurato il mio dovere di essere creato e sarei stato indegno di nutrirmi delle parole di Dio. Una volta compreso tutto questo, ero davvero ansioso di condividere il Vangelo. Volevo inoltre lavorare con Dio e condividere il Vangelo del Regno con ancora più persone. Da allora, praticavo la condivisione del Vangelo ogni volta che avevo tempo libero. Poi, in ottobre, sono stato trasferito in una brigata di cui per caso faceva parte un fratello di nome Nyon, anche lui credente in Dio Onnipotente. Ho collaborato con lui per condividere il Vangelo con i miei commilitoni. Una volta ho invitato una ventina di altri soldati ad ascoltare il nostro sermone, e io e fratello Nyon abbiamo testimoniato loro l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Dopo aver ricercato e approfondito, alla fine hanno tutti accettato il Vangelo. Ero entusiasta, e ho acquisito maggiore fiducia nel condividere il Vangelo.
Sono stato trasferito in prima linea durante la guerra civile del Birmania. Ho visto alcune foto di civili picchiati e feriti, e alcuni di coloro che sono stati salvati dai campi nemici ci hanno anche raccontato che, dopo essere stati catturati, dovevano cucinare per i soldati nemici, i quali li costringevano inoltre a combattere. Sparavano a chi si rifiutava, uccidendolo. Inoltre, alcuni civili si sono ritrovati le case incendiate per via dei combattimenti e dovevano vivere nascosti nella giungla. E ogni volta che i soldati combattevano o attaccavano un insediamento, riportavano indietro e ricoveravano in ospedale dei feriti. Vedere tutto questo ha suscitato in me molta empatia verso di loro. Pensavo che probabilmente non credevano in Dio e senza fede non sapevano chi tiene in mano i destini delle persone, o a chi ci si può affidare per ottenere protezione. Se avessi potuto condividere il Vangelo con loro e portarli al cospetto di Dio, sarebbero stati in grado di pregarLo e di leggere le Sue parole per capire la verità, ottenendo così la Sua protezione. Questi pensieri mi pesavano sul cuore Volevo raggiungere l’insediamento per predicare loro il Vangelo e condurli davanti a Dio. Ma non conoscevo bene il terreno in prima linea, né sapevo dove si nascondessero i soldati nemici. Andando a predicare il Vangelo in quelle circostanze, se mi fossi imbattuto nelle truppe nemiche, avrei rischiato di essere catturato o ucciso. Avevo davvero paura. Ho pregato Dio per ricercare come avrei dovuto agire. Poi ho pensato alle Sue parole: “Sai che ogni cosa nell’ambiente che ti circonda è lì perché Io l’ho permesso, Io l’ho disposto. Vedi con chiarezza e appaga il Mio cuore nell’ambiente che ti ho dato. Non temere, il Dio Onnipotente degli eserciti sarà certamente con te; Egli vi protegge ed è il vostro scudo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 26”). Mi sono reso conto che avevo paura di uscire a predicare il Vangelo e di essere catturato o ucciso dalle forze nemiche perché non possedevo autentica comprensione dell’onnipotenza di Dio e del fatto che Egli governa tutto, ed ero privo di fede. Ho inoltre appreso che tutte le situazioni che affrontavo ogni giorno, grandi e piccole, erano governate e disposte da Dio. Anche il fatto di venire catturato o meno era nelle mani di Dio. Per quanto pericolosa fosse la situazione, non sarebbero riusciti a prendermi se Dio non lo avesse permesso. E anche se un giorno il nemico mi avesse davvero catturato, la mia vita o la mia morte sarebbero dipese esclusivamente da Dio. Avrei dovuto sottomettermi alla situazione da Lui creata. Anche il mio trasferimento in prima linea racchiudeva la buona volontà di Dio. I civili lì vivevano in un ambiente così pericoloso, senza nessuno a condividere il Vangelo con loro. Non avevano ancora udito la voce di Dio. Forse lì c’erano persone che Dio voleva salvare. Avrei dovuto avere considerazione della volontà di Dio, predicare il Vangelo e testimoniare Dio, in modo da portarli al Suo cospetto. Resomi conto di questo, mi sono sentito meno spaventato e pronto ad affidarmi a Dio e ad andare a predicare il Vangelo in quell’ambiente.
Poi ho cominciato a predicare il Vangelo alla gente del posto, ma ho incontrato nuove difficoltà. Parlavano il dialetto Dai, di cui conoscevo solo espressioni quotidiane di base, come “Hai mangiato?” e “Dove stai andando?” Non ero in grado di condividere il Vangelo con loro. Ero in preda all’ansia. Volevo predicare, ma non conoscevo la lingua ed ero in gran difficoltà. Ho pregato Dio: “Dio, voglio condividere il Vangelo ma non conosco la lingua. Ti prego, guidami e aprimi una strada”. Una volta, durante un incontro online, una sorella ha condiviso un passo delle parole di Dio che mi è stato di grande aiuto. Dio Onnipotente dice: “Dio perfeziona coloro che Lo amano davvero, e tutti quelli che perseguono la verità, in una molteplicità di ambienti diversi. Egli mette le persone nelle condizioni di sperimentare le Sue parole attraverso diversi ambienti o prove, e di acquisire in tal modo una comprensione della verità, una vera conoscenza di Lui, e infine la verità. […] Coloro che non percorrono il cammino luminoso del perseguimento della verità vivranno per sempre sotto il dominio di Satana, nel peccato e nella tenebra perpetui, e saranno privi di speranza. Riuscite a capire il significato di queste parole? (Devo perseguire la verità e compiere il mio dovere con tutto il mio cuore e tutta la mia mente.) Quando ti imbatti in un dovere, ed esso ti viene affidato, non pensare a come evitare di affrontare le difficoltà; se una cosa è difficile da gestire, non metterla da parte e non ignorarla. Devi affrontarla a testa alta. Devi ricordare in ogni momento che Dio è con le persone e che loro devono solamente pregare e ricercare davanti a Lui se hanno delle difficoltà; e che con Dio niente è difficile. Devi avere fede in questo. Se hai fede nel fatto che Dio è il Sovrano di tutte le cose, perché hai ancora paura quando ti succede qualcosa? Perché temi ancora di non aver nulla su cui contare? Questo dimostra che non ti affidi a Lui. Se non Lo consideri il tuo sostegno e il tuo Dio, allora Egli non è il tuo Dio. Nella vita reale, indipendentemente dalle situazioni che incontri, devi presentarti spesso al cospetto di Dio per pregare e cercare la verità. Anche se comprenderai la verità e otterrai qualcosa in merito a una singola questione ogni giorno, non avrai sprecato il tuo tempo!” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Quando l’ho letto, questo passo mi ha impresso nel cuore la consapevolezza che Dio è con me. Di fronte alle difficoltà, devo solo pregare sinceramente e affidarmi a Dio, e Lui mi guiderà. Nulla è impossibile per Dio, quindi dovevo avere fede. Predicare il Vangelo era il mio dovere. Non potevo tirarmi indietro solo perché non conoscevo la lingua. Dovevo comunque fare del mio meglio. Avevo scelto di diffondere il Vangelo per soddisfare Dio, quindi, per quanto difficile fosse, dovevo affidarmi a Lui e compiere il mio dovere. Avendo riflettuto su queste cose, mi sentivo pronto a impegnarmi, e ogni volta, prima di andare a predicare, pregavo Dio, chiedendoGli di guidarmi. Ho iniziato a cercare di comunicare con gli abitanti del villaggio, facendo ascoltare loro registrazioni evangeliche e di testimonianza in dialetto Dai. Mentre gliele facevo sentire, anche io ascoltavo con attenzione, e alla fine di ogni registrazione condividevo con loro e miglioravo di un po’ il Dai che conoscevo già. Dopo due o tre giorni di questo metodo, nove persone hanno accettato il Vangelo. Ero incredibilmente grato a Dio e avevo più fede per diffondere il Vangelo.
Un giorno, le truppe nemiche hanno pubblicato un video su WeChat. Ho visto che dopo aver catturato i nostri soldati li avevano torturati. Ad alcuni di loro avevano amputato le mani, ad altri i piedi, e tagliavano loro la gola, come se stessero macellando dei maiali. Strappavano persino loro il cuore con dei coltelli. Quelle immagini mi hanno terrorizzato. Mi sono detto: “Raggiungo l’insediamento ogni sera per condividere il Vangelo: sarò fatto prigioniero dai nemici? E se, in caso di cattura, mi maltrattassero come gli altri soldati o addirittura mi torturassero a morte?” Pensando a ciò, avevo paura di tornare lì a predicare. In quel momento, ho capito che ero in uno stato sbagliato, così ho pregato e ho affidato il mio cuore a Dio, chiedendoGli di guidarmi. In seguito, ho letto un passo delle Sue parole che mi ha dato fiducia e forza. La parola di Dio dice: “Dio compie l’opera della perfezione sugli uomini e loro non possono vederla, non possono sentirla; in queste circostanze è necessario che tu abbia fede. La fede degli uomini è necessaria quando non si può vedere qualcosa a occhio nudo, e la tua fede è necessaria quando non puoi rinunciare alle tue nozioni. Quando non hai chiarezza in merito all’opera di Dio ciò che ti è richiesto è avere fede, prendere una posizione salda e rendere testimonianza. Quando Giobbe arrivò a questo punto, Dio gli apparve e gli parlò. In altre parole, è solo da dentro la tua fede che sarai in grado di vedere Dio e, quando avrai fede, Dio ti porterà a perfezione. Senza fede non può farlo. Dio ti elargirà qualsiasi cosa tu speri di ottenere. Se non avrai fede, non potrai essere perfezionato e non sarai in grado di vedere le azioni di Dio, e tantomeno la Sua onnipotenza. Quando confiderai nel fatto di vedere le Sue azioni nell’esperienza pratica, Dio ti apparirà illuminandoti e guidandoti da dentro. Senza quella fede, Dio non potrà farlo. Se hai perso speranza in Dio, come potrai sperimentare la Sua opera? Pertanto, solo quando avrai fede e non nutrirai dubbi nei confronti di Dio, solo quando avrai un’autentica fede in Lui qualsiasi cosa faccia, Egli ti illuminerà dandoti luce attraverso le tue esperienze, e solo allora riuscirai a vedere le Sue azioni. Queste cose si ottengono tutte attraverso la fede. La fede arriva solo attraverso il raffinamento, e in assenza di raffinamento non può maturare. A che cosa si riferisce questa parola: ‘fede’? Fede è la convinzione veritiera e il cuore sincero che gli esseri umani dovrebbero possedere quando non possono vedere o toccare qualcosa con mano, quando l’opera di Dio non è in linea con le nozioni umane, quando va oltre l’umana portata. È questa la fede di cui parlo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento”). Ho compreso che, quando affrontiamo prove e tribolazioni, se non abbiamo fede e non collaboriamo attivamente, Dio non può operare in noi e noi non possiamo essere perfezionati da Lui. Più non riusciamo a renderci conto di qualcosa, più dobbiamo avere fede in Dio, e l’unico modo per sviluppare la fede è affrontare delle prove. Condividere il Vangelo mentre combattevo in prima linea, con il rischio di venire catturato dalle truppe nemiche, era per me una prova, un test. Ero sprovvisto della verità e non possedevo autentica comprensione dell’onnipotenza e della sovranità di Dio. Non credevo veramente che Dio governa su tutto, quindi non avevo fede. Nell’affrontare un ambiente pericoloso mentre predicavo il Vangelo, temevo di essere catturato e torturato a morte, così non osavo andare a predicare. Non sapevo donare veramente il cuore a Dio. In realtà, Egli stava creando quel tipo di situazione per potermi fornire ulteriori verità, affinché potessi ricercare e praticare la verità e riconoscere l’onnipotenza di Dio, il Suo dominio sul destino dell’umanità e il fatto che la mia vita e la mia morte sono nelle Sue mani. Ora che mi trovavo ad affrontare quel tipo di ambiente pericoloso, dovevo veramente sperimentarlo e viverlo; solo in quel modo avrei potuto assistere alle azioni di Dio e sviluppare una fede autentica. Una volta che ho compreso la volontà di Dio, il mio cuore si è colmato di luce e la mia paura è scemata.
In seguito, ho letto un altro passo delle Sue parole che mi ha motivato ancora di più. Dio Onnipotente dice: “Dio ha un progetto per ciascuno dei Suoi seguaci. Ognuno di loro ha un ambiente, fornito per l’uomo da Dio, in cui assolvere il proprio dovere, e ha la grazia e il favore di Dio di cui l’uomo può godere. Gli vengono inoltre fornite circostanze speciali, che Dio predispone per l’uomo, e deve subire molte sofferenze; questo è ben lungi dalla navigazione tranquilla che l’uomo immagina. Oltre a questo, se riconosci di essere un essere creato, devi prepararti a soffrire e a pagare un prezzo allo scopo di adempiere alla tua responsabilità di diffondere il Vangelo e di compiere adeguatamente il tuo dovere. Il prezzo può essere patire qualche malanno fisico o qualche privazione, le persecuzioni del gran dragone rosso o i fraintendimenti delle persone mondane, nonché le tribolazioni a cui si è sottoposti quando si diffonde il Vangelo: essere traditi, percossi e rimproverati, essere condannati, addirittura essere assaliti dalla folla e messi in pericolo di vita. È possibile, durante la diffusione del Vangelo, che si muoia prima che l’opera di Dio sia portata a termine e che non si viva abbastanza da vedere il giorno della gloria di Dio. Dovete essere preparati a questo. Non è per spaventarvi; è un dato di fatto. […] Come morirono quei discepoli del Signore Gesù? Alcuni furono lapidati, trascinati da un cavallo, crocifissi a testa in giù, squartati dai cavalli: andarono incontro a ogni sorta di morte. Quale fu il motivo della loro morte? Vennero forse giustiziati legittimamente per i loro crimini? No. Furono condannati, bastonati, insultati e messi a morte perché diffondevano il Vangelo del Signore e anche respinti dalle persone del mondo: così furono martirizzati. […] In realtà, questo fu il modo in cui morì e perì il loro corpo; questa fu la modalità di dipartita dal mondo umano, ma ciò non significava che il loro esito fosse lo stesso. A prescindere dalle modalità della morte e della dipartita e comunque siano avvenute, non era il modo in cui Dio definiva l’esito finale di queste vite, di queste creature. È una cosa che devi capire chiaramente. Al contrario, utilizzarono proprio questa modalità per condannare questo mondo e testimoniare le azioni di Dio. Queste creature utilizzarono la loro preziosissima vita: sfruttarono l’ultimo istante della loro vita per testimoniare le azioni di Dio, testimoniare la Sua grande potenza e dichiarare a Satana e al mondo che le azioni di Dio sono giuste, che il Signore Gesù è Dio, che Egli è il Signore e l’incarnazione di Dio. Fino all’ultimo istante della loro vita non rinnegarono mai il nome del Signore Gesù. Non fu forse un genere di giudizio su questo mondo? Sfruttarono la loro vita per proclamare al mondo, per confermare agli esseri umani che il Signore Gesù è il Signore, che il Signore Gesù è Cristo, che Egli è l’incarnazione di Dio, che l’opera di redenzione da Lui compiuta per l’intera umanità consente all’umanità di continuare a vivere: questo dato di fatto è immutabile in eterno. In quale misura compirono il loro dovere coloro che subirono il martirio per aver diffuso il Vangelo del Signore Gesù? Nella misura estrema? E come si manifestò la misura estrema? (Diedero la vita.) Proprio così: pagarono il prezzo con la loro vita. Famiglia, ricchezza e beni materiali di questa vita sono tutte cose esteriori; l’unica cosa legata al sé è la vita stessa. Per ogni persona la vita è la cosa più degna di essere apprezzata, la più preziosa e, guarda caso, queste persone furono in grado di offrire il loro bene più prezioso, la vita, come conferma e testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità. Fino al giorno in cui morirono, non rinnegarono il nome di Dio, né rinnegarono la Sua opera, e sfruttarono gli ultimi istanti di vita per testimoniare l’esistenza di questo dato di fatto: non è forse la testimonianza più alta? Questo è il modo migliore di compiere il proprio dovere; questo è ciò che significa adempiere la propria responsabilità. Quando Satana le minacciò e le terrorizzò e quando alla fine fece persino pagare loro il prezzo con la vita, non abbandonarono la loro responsabilità. Questo è ciò che significa compiere il proprio dovere nella misura estrema. Che cosa intendo con questo? Intendo forse farvi adottare lo stesso metodo per testimoniare Dio e diffondere il Suo Vangelo? Non sei tenuto necessariamente a fare così, ma devi capire che questa è la tua responsabilità, che se Dio ha bisogno che tu lo faccia, devi accettarlo come qualcosa che sei moralmente obbligato a fare” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Mi sono reso conto che tutti noi siamo in grado di seguire Dio per via del Suo governo e delle Sue disposizioni, e che Egli stabilisce inoltre le condizioni in cui ciascuno di noi può compiere il proprio dovere. Nel predicare il Vangelo, siamo destinati ad affrontare situazioni e pericoli di ogni tipo. Alcuni vengono umiliati, altri picchiati e insultati, altri ancora vengono consegnati all’autorità di Satana e torturati, e qualcuno addirittura muore. Tuttavia, a prescindere dalla situazione, sono un essere creato e dovrei compiere il mio dovere in ogni momento. Predicare il Vangelo è la mia missione di vita, la mia responsabilità. Per quanto amaro o difficile sia, anche se dovessi pagare con la mia vita, devo svolgere il mio dovere e adempiere alla mia responsabilità. Ho pensato ai discepoli che hanno seguito il Signore Gesù nell’Età della Grazia. Anche loro hanno affrontato molti pericoli per diffondere il Vangelo del Signore. Alcuni sono stati picchiati e insultati, altri imprigionati, e altri ancora sono stati crocifissi, torturati fino alla morte mentre erano ancora in vita. Eppure non si sono lamentati e non hanno abbandonato la loro responsabilità e il loro dovere. Alla fine, hanno obbedito fino alla morte, testimoniando con la loro stessa vita le opere di Dio e la Sua grande potenza e umiliando il diavolo Satana. Non sono morti perché hanno fatto qualcosa di male, ma per testimoniare il nome di Dio e il fatto che il Signore Gesù era il Signore della creazione. Hanno pagato con la loro stessa vita per testimoniare Dio e condividere il Suo Vangelo. Questa è la cosa più significativa. Hanno adempiuto alla loro responsabilità. Dio approva gli esseri creati di questo tipo e, anche se la loro carne è morta, le loro anime sono nelle Sue mani e sotto le Sue disposizioni. Ho inoltre riflettuto un po’ su me stesso. Quando rischiavo la morte, ero pavido e non volevo andare a condividere il Vangelo. Continuavo a pensare alla mia incolumità: ciò che amavo veramente era la mia vita. Pensavo di poter controllare il mio destino e che, fintanto che non fossi andato a predicare, non avrei affrontato il pericolo né la morte. Ma ora capivo: non sarei stato al sicuro solo perché non andavo a condividere il Vangelo. Ero stato messo di guardia, un ruolo di per sé rischioso, e avrei potuto subire un’imboscata. Inoltre rischiavamo anche quando andavamo a prendere l’acqua o a fare acquisti dalla gente del posto. Potevamo essere attaccati dai soldati nemici in qualsiasi momento. La mia vita non era qualcosa su cui potevo avere il controllo. Che venissimo o meno catturati dal nemico era interamente nelle mani di Dio. Se Lui non l’avesse permesso, non sarei stato preso neanche se fossi andato a predicare. Se invece Dio permetteva che accadesse qualcosa, avrei potuto subire un’imboscata o essere catturato dal nemico anche senza andare a predicare. Sono un essere creato che dovrebbe sottomettersi alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio. Qualunque cosa accada, dovrei continuare a predicare il Vangelo e a compiere il mio dovere. Se accampassi ogni tipo di pretesto per non condividere il Vangelo e non testimoniare Dio, senza svolgere il mio dovere, sarei ancora vivo nella carne, ma agli occhi di Dio perderei la mia funzione di essere creato e la mia vita non avrebbe alcun significato. Alla fine Dio mi scaccerebbe e non verrei salvato. In prima linea, andare a predicare negli insediamenti era pericoloso, ma se volevo diffondere il Vangelo di Dio e ampliarne la portata, non potevo aggrapparmi alla vita; dovevo invece affrontare appropriatamente la prospettiva della morte e, se necessario, pagare con la mia stessa vita per continuare a predicare, adempiendo in questo modo alla mia responsabilità. Questo è testimoniare, nonché il modo migliore per compiere il mio dovere. Ho inoltre capito che sono un essere creato e un seguace di Dio. Qualunque situazione pericolosa io affronti, diffondere il Vangelo è la mia missione di vita e un dovere che devo compiere. Non posso mai smettere di condividere il Vangelo, in nessun momento. In seguito, ho chiesto ad altri due fratelli, Nicholas e Arthur, di venire a predicare con me.
Un giorno, in un insediamento, sono venute dieci persone a sentirci predicare. Abbiamo condiviso con loro in merito a come essere protetti durante i disastri: “I disastri si stanno aggravando sempre di più, proprio come qui, dove siamo costantemente in guerra, e l’acqua è sporca di sangue. E inoltre c’è la pandemia… In tutti questi disastri, chi può realmente salvarci? Solo il Salvatore può, solo l’unico vero Dio che ha creato i cieli e la terra e tutte le cose”. Poi abbiamo fatto ascoltare loro alcune registrazioni di sermoni riguardanti il motivo per cui si nasce, si invecchia, ci si ammala e si muore, come ottenere la protezione di Dio nelle catastrofi, in che modo Satana corrompe le persone e come Dio opera per salvare l’umanità. Contenevano anche alcuni passi delle parole di Dio Onnipotente: “Ecco come andò: quando la terra ancora non esisteva, l’arcangelo era il più grande degli angeli del cielo. Aveva la giurisdizione su tutti loro; questa era l’autorità che Dio gli aveva concesso. A eccezione di Lui, era il più grande degli angeli del cielo. In seguito, dopo che Dio ebbe creato l’umanità, l’arcangelo commise sulla terra un tradimento ancor più grave ai danni di Dio. Dico che tradì Dio perché voleva gestire l’umanità e superare la Sua autorità. Fu l’arcangelo a indurre Eva al peccato; lo fece perché desiderava stabilire il suo regno sulla terra e spingere gli esseri umani a voltare le spalle a Dio per obbedire a lui. Vide che molte cose gli obbedivano: gli angeli, così come le persone sulla terra. Gli uccelli e le bestie, gli alberi, le foreste, le montagne, i fiumi e tutte le cose sulla terra erano affidati all’uomo, cioè a Adamo ed Eva, che a loro volta obbedivano all’arcangelo. Questi volle dunque superare l’autorità di Dio e tradirLo. Dopo di che indusse molti angeli, che in seguito diventarono ogni sorta di spiriti immondi, a ribellarsi a Dio. Lo sviluppo del genere umano fino a oggi non è stato forse causato dalla corruzione dell’arcangelo? Oggi l’umanità è quella che è solo perché l’arcangelo tradì Dio e corruppe gli uomini” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Dovresti sapere come l’umanità intera si è sviluppata fino a oggi”). “Prima di tutto bisogna capire da dove deriva il dolore della nascita, della vecchiaia, della malattia e della morte nel corso della vita e perché l’uomo soffre per queste cose. Esistevano appena l’uomo è stato creato? Da dove sono originati questi dolori? Sono nati dopo che l’uomo è stato tentato da Satana e dopo la sua caduta conseguente alla corruzione da parte di Satana. I dolori della carne dell’uomo, i problemi, il vuoto e tutte le cose miserabili del mondo umano sono apparsi dopo che Satana ha corrotto l’uomo. Dopo averlo corrotto Satana ha iniziato a tormentarlo, e così l’uomo è precipitato sempre più in basso, la sua malattia è diventata via via più profonda, il suo dolore sempre più grande, ed egli è stato assalito dalla percezione sempre crescente che il mondo è vuoto e miserabile, che sopravvivere in questo mondo è impossibile e che la vita in questo mondo è sempre più priva di speranza. Quindi, tutto questo dolore è stato causato all’uomo da Satana e dalla caduta conseguente alla corruzione dell’uomo da parte di Satana” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Il significato del provare la sofferenza del mondo da parte di Dio”). “Ogni genere di disastro avverrà uno dopo l’altro; tutte le nazioni e tutti i luoghi subiranno calamità: epidemie, carestie, inondazioni, siccità e terremoti sono ovunque. Questi disastri non avverranno solo in uno o due luoghi, né si concluderanno nel giro di uno o due giorni, ma si estenderanno su un’area sempre più vasta, e diverranno sempre più gravi. Durante questo periodo, emergeranno in successione infestazioni di insetti di ogni sorta, e in tutti i luoghi si verificherà il fenomeno del cannibalismo. Questo è il Mio giudizio su tutte le nazioni e su tutti i popoli” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 65”). Hanno ascoltato queste parole e sono parse loro stupende. Alcuni hanno detto: “Non abbiamo mai udito parole simili prima d’ora. Sono meravigliose, molto commoventi”. Altri hanno detto: “Grazie mille per essere venuti a condividere con noi questo Vangelo e averci consentito di ascoltare la voce di Dio”. E altri ancora hanno detto: “Spero che torniate”. Quel giorno, dopo averci ascoltato, quelle dieci persone hanno accettato il Vangelo. Ho detto loro che saremmo tornati la sera stessa e li ho esortati a portare anche i loro amici e parenti. La sera hanno portato più di una dozzina di persone. Dopo aver ascoltato le registrazioni dei sermoni e le parole di Dio, tutti loro hanno accettato il Vangelo e ci hanno assicurato che la sera, quando avessero avuto tempo, sarebbero venuti ad ascoltare. Ero così felice. Da allora, abbiamo continuato a predicare durante il giorno ogni volta che avevamo tempo, e la sera li irrigavamo. Dopo l’irrigazione, tornavamo di nascosto alle nostre postazioni. Dopo circa un mese trascorso così, erano tutti molto costanti nelle loro riunioni e davvero coinvolti. Portavano anche altre persone ad ascoltare i sermoni. Sempre più persone accettavano il Vangelo. Vedere quel risultato mi ha reso molto felice e mi ha davvero commosso. Se ero riuscito a predicare il Vangelo in prima linea e a condurre quei civili al cospetto Dio era tutto merito della guida di Dio e mi sentivo davvero in pace.
Una sera ho raggiunto l’insediamento per irrigare alcuni nuovi credenti. Sulla via del ritorno, ho incontrato un comandante di compagnia che pattugliava la zona con un visore notturno. Mi ha notato e, pensando che fossi un nemico venuto a tendergli un’imboscata, ha radunato diversi uomini per catturarmi. Quando stavano per sparare, mi sono subito identificato. Fratello Shawn mi ha riconosciuto, altrimenti avrebbero aperto il fuoco. Il giorno dopo, fratello Shawn mi ha detto: “Ieri sera ti hanno quasi sparato. Per fortuna ho riconosciuto la tua voce”. Queste sue parole mi hanno davvero commosso e ho detto una preghiera, ringraziando Dio per la Sua protezione. Ho pensato ad alcune Sue parole: “Il cuore e lo spirito dell’uomo vengono tenuti nella mano di Dio, ogni cosa della sua vita viene vista dagli occhi di Dio. Che tu ci creda oppure no, tutte le cose, siano esse vive o morte, si muoveranno, muteranno, si rinnoveranno e scompariranno secondo i Suoi pensieri. Questo è il modo in cui Egli sovrintende a tutte le cose” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Dio è la sorgente della vita dell’uomo”). Ho capito che Dio governa e controlla ogni cosa. I cuori e gli spiriti delle persone sono nelle Sue mani. Che si tratti di qualcosa di vivo o di morto, tutto varia e muta in linea con i pensieri di Dio. Anche la nostra vita e la nostra morte sono decise e disposte da Dio. Era stato nelle mani di Dio anche il fatto che la sera prima i commilitoni mi sparassero o meno. E anche incontrare fratello Shawn è dipeso dalla sovranità di Dio. È semplicemente capitato che riconoscesse la mia voce, per questo non hanno sparato. Tutto questo è stato stabilito da Dio. Ero davvero grato a Dio e così commosso. Potevo percepire il Suo amore e la Sua protezione nei miei confronti, e ho anche visto quanto sono meravigliose le Sue azioni. In seguito, io e quei due fratelli abbiamo continuato a diffondere il Vangelo nell’insediamento. Lo avevamo condiviso con cinquantasette persone, e tutte si erano unite alla chiesa. Ero davvero grato a Dio per la Sua guida.
Dopo un po’, la nostra predicazione in quell’area era praticamente conclusa, perciò ho pensato a dove spostarci. E proprio quel giorno la nostra unità è stata trasferita in un altro insediamento che comprendeva due villaggi. Ero davvero felice di poter continuare a predicare il Vangelo in una nuova area. Anche in quell’insediamento era molto pericoloso, potevamo subire un attacco nemico da un momento all’altro. Abbiamo scoperto una mina antiuomo appena arrivati. Avevo un po’ di paura; temevo che i soldati nemici si sarebbero finti dei civili e sarebbero apparsi dal nulla. Se li avessimo incontrati quando non eravamo in tanti o uscivamo soli, disarmati, avrebbero colto l’occasione per ucciderci o catturarci. Ma, dopo la mia esperienza nel luogo precedente, avevo assistito alle opere meravigliose di Dio e sapevo che predicare il Vangelo era una mia responsabilità. Qualunque cosa accadesse, dovevo accettarla. A quel pensiero mi sono sentito meno vincolato e ho continuato ad andare a condividere il Vangelo ogni volta che avevo tempo. Raggiungevamo l’insediamento armati, non rischiando imprudenze. Abbiamo iniziato a condividere il Vangelo con il vice capo-villaggio, sua moglie e sua madre, facendo ascoltare loro delle registrazioni di sermoni in cui si parlava di come in principio Dio ha creato i cieli e la terra e tutte le cose, di come l’umanità ha iniziato a precipitare nella depravazione, nonché dei disastri e delle guerre degli ultimi giorni e del fatto che sono segni della venuta del Signore. Il Signore Gesù ha già fatto ritorno nella carne per salvare l’umanità. Egli è il Cristo degli ultimi giorni, Dio Onnipotente. Sta esprimendo la verità e compiendo l’opera di giudizio degli ultimi giorni per purificare e salvare noi uomini affinché possiamo sfuggire al male e alle catastrofi. Possiamo ottenere la salvezza di Dio ed entrare nel Regno dei Cieli solo se ci presentiamo davanti a Dio Onnipotente. Tutti hanno ascoltato questa testimonianza e l’hanno trovata meravigliosa. Il vice capo-villaggio ha detto: “Fatemi appuntare su un quaderno quanto avete appena detto, così potrò rileggerlo in seguito”. Gli ho detto: “Non preoccuparti, torneremo domani. Puoi invitare anche altre persone ad ascoltare?” Lui ha risposto: “Quello che dite è fantastico e corretto. Sono il vice capo-villaggio, quindi dovrei chiamare gli altri abitanti per ascoltarvi insieme”. Il giorno dopo, ha portato altre persone ad ascoltare i nostri sermoni. Alla fine, 94 abitanti di quei due villaggi hanno accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Ero davvero grato a Dio per aver fatto in modo che andassi lì così da poter condividere il Vangelo e compiere il mio dovere: era un’elevazione da parte Sua. Provavo un’enorme gratitudine verso Dio!
Tutto questo mi ha permesso di sperimentare personalmente che Dio governa il destino delle persone e che la nostra vita e la nostra morte sono nelle Sue mani. Mi ha inoltre fornito una comprensione più concreta dell’onnipotenza e della sovranità di Dio. Prima, quando non ero ancora arrivato in prima linea, sapevo che essere un soldato era pericoloso, e pregavo e mettevo la mia vita e la mia morte nelle mani di Dio. Ma finché non ci sono andato davvero non mi ero reso conto di quanto fosse scarsa la mia fede in Dio. Allora, ogni volta che mi sono trovato in una situazione di pericolo e ho nutrito timore e avuto scarsa fede, sono state le parole di Dio a sostenermi e a guidarmi, dandomi fede e forza. Solo per questo non mi sono tirato indietro e non ho abbandonato il mio dovere. Ero davvero grato a Dio per avermi fatto vivere quel tipo di esperienza. Ovunque mi ritrovi in futuro, per quanto pericoloso sia il luogo, diffondere il Vangelo di Dio è la mia missione di vita. Devo avere fede in Dio, donarGli il mio cuore e svolgere il mio dovere di essere creato. Sia lodato Dio Onnipotente!