22. Una valutazione che mi ha smascherata

di Caterina, Stati Uniti

A metà maggio 2021 una leader della chiesa è venuta all’improvviso a parlarmi e mi ha chiesto se sapevo molto sul conto di sorella Lilah, se era leale con gli altri e se era mai eccessivamente critica. Aveva un’aria così severa che le ho chiesto subito cosa stesse succedendo. Ha detto che Lilah aveva un’indole davvero arrogante e aveva espresso giudizi negativi su diversi leader di fronte ai fratelli e alle sorelle, affermando che erano falsi leader. Ha anche detto che Lilah era una persona molto persuasiva e nelle riunioni continuava a parlare della sua conoscenza di sé, ma in realtà non capiva affatto sé stessa. Ha detto che la maggior parte dei fratelli e delle sorelle non riusciva a vedere Lilah per quello che era e che apprezzavano la sua condivisione. Ho pensato subito a come alcuni degli anticristi che erano stati cacciati dalla chiesa avevano fatto la stessa cosa, ossia giudicare leader e lavoratori. Una cosa è dire che uno o l’altro leader sono falsi, ma affermare che molti di loro sono falsi è arrogante. All’epoca ho detto: “Il fatto che lei possa affermare queste cose è una questione seria. I giudizi che dà non sono gli stessi degli anticristi?” Mi sono anche ricordata di come alle elezioni dei leader dell’anno precedente Lilah avesse discusso segretamente di uno dei candidati con un’altra sorella e avesse affermato che il candidato si preoccupava troppo dell’apparenza e del prestigio, faceva le cose solo per mettersi in mostra e non svolgeva alcun lavoro reale. Non ho potuto fare a meno di iniziare a sentirmi prevenuta nei confronti di Lilah e a pensare che fosse davvero eccessivamente critica.

Poi la leader mi ha esortato a scrivere una valutazione di Lilah. Ho ripensato alle mie recenti interazioni con lei, quando alcuni fratelli e sorelle l’avevano richiamata su alcune cose. Sebbene all’inizio fosse sulla difensiva, più tardi ha riflettuto e ha conosciuto sé stessa, ha avuto qualche cambiamento e ingresso, ed è stata in grado di accettare la verità. Nelle conversazioni con lei, capivo che le importava dell’auto-riflessione e della conoscenza di sé e che pregava, ricercava i principi della verità e consultava le parole di Dio per accedervi. Ho avuto la sensazione che fosse una ricercatrice della verità. Ma quando ho pensato a come la leader avesse detto che Lilah aveva un’indole arrogante, fosse persuasiva, fosse brava a fuorviare le persone, e che ora giudicava con noncuranza i leader e i lavoratori, se nella mia valutazione avessi detto che era una persona che poteva accettare e perseguire la verità la leader avrebbe forse pensato che fossi priva di discernimento e che fossi una sciocca? Se avessi lasciato la leader con una cattiva impressione, avrebbe potuto impedirmi di svolgere certi doveri in futuro. Tenendo presente ciò, nella mia valutazione ho affermato che Lilah aveva un’indole arrogante e che a volte giudicava le persone secondo la sua immaginazione. Ho dichiarato che faceva fatica ad accettare la verità e che tendeva a trovare delle giustificazioni quando le persone la mettevano di fronte ai suoi problemi. Ho anche menzionato alcune delle corruzioni che occasionalmente rivelava nella vita quotidiana. Sebbene io avessi scritto anche alcuni dei modi in cui perseguiva la verità, ho aggiunto un commento dicendo che non ero sicuro che lei fosse davvero una ricercatrice di verità. Dopo aver scritto la valutazione mi sono sentita un po’ a disagio; non ho mai avuto la sensazione che Lilah fosse come la descriveva la leader. Sebbene avesse un’indole arrogante e a volte parlasse in un modo brusco e difficile da accettare, in fondo non era cattiva. Sosteneva gli interessi della chiesa quando sorgevano problemi, ed era abbastanza coraggiosa da parlare quando vedeva altri violare le verità principi. Per esempio, quando ha notato che una sorella improvvisava sempre nel suo dovere e ciò influiva negativamente sull’andamento del lavoro, Lilah è stata in grado di mettere da parte il loro legame e di aiutarla segnalandoglielo senza indugio, parlandone anche con la leader. Osservando il comportamento generale di Lilah, era capace di difendere gli interessi della chiesa ed era una persona giusta, ma la leader sosteneva il contrario. Mi chiedevo se la leader fosse di parte e se le valutazioni che stava raccogliendo avrebbe fatto sì che Lilah venisse destituita o allontanata dalla chiesa. Più ci pensavo, più mi sentivo a disagio, così ho chiesto alla leader se avesse condiviso con Lilah sui suoi problemi e come lei li avesse compresi. Ma la leader ha eluso la domanda, sostenendo che Lilah era stata incline a giudicare i leader e i lavoratori in precedenza, e ora lo stava facendo di nuovo. Ha detto che un leader stava pensando di dimettersi a causa delle accuse di Lilah, quindi era già diventata un intralcio. Sentendo questo, ho pensato che la leader dovesse essere più brava di me a comprendere i problemi, e che probabilmente ero priva di discernimento e mi ero lasciata ingannare dal comportamento esteriore di Lilah. Quindi non ho detto altro.

Un paio di giorni dopo, un leader superiore ha esaminato la situazione e ha detto che Lilah non giudicava arbitrariamente i leader e i lavoratori, ma smascherava e denunciava i falsi leader con senso di giustizia. Quella leader era stata segnalata da Lilah, per questo la opprimeva e la puniva, dicendo che stava giudicando arbitrariamente i leader e i lavoratori: aveva addirittura interrotto unilateralmente il dovere di Lilah! I falsi leader che Lilah aveva denunciato erano stati tutti destituiti e le era stato restituito il suo dovere. Il mio cuore si è fermato quando ho sentito questo: ero scioccata e mi sentivo anche un po’ a disagio. Mi ero mostrata d’accordo con la leader nel dire che Lilah aveva un’indole arrogante, giudicava arbitrariamente i leader e non accettava bene la verità. Non stavo forse anche io condannando Lilah? Questo era un problema serio! Sentivo che non era una questione da poco e che avrei dovuto riflettere su me stessa e conoscermi meglio. Così ho pregato Dio, chiedendoGli di guidarmi per comprendere me stessa. Più tardi ho letto questo nelle parole di Dio: “Per credere in Dio e percorrere la retta via nella vita, devi quanto meno vivere con dignità e sembianza umana, devi essere degno della fiducia altrui ed essere considerato prezioso, le persone devono percepire che hai un carattere e un’integrità solidi, che porti a termine tutto ciò che dici e che mantieni la parola data. […] Tutte le persone dotate di dignità hanno un po’ di personalità, a volte non vanno d’accordo con gli altri, ma sono oneste e non vi è in loro alcuna falsità o inganno. Alla fine, gli altri hanno una grande stima di loro, perché sono in grado di praticare la verità, sono sincere hanno dignità, integrità e carattere, non approfittano mai di nessuno, aiutano chi è in difficoltà, trattano le persone con coscienza e ragionevolezza e non le giudicano mai in modo affrettato. Quando valutano le persone o ne discutono, ogni loro considerazione è accurata, dicono ciò che sanno e non straparlano di ciò che non sanno, non ci ricamano sopra e le loro parole possono essere utilizzate come prove o punti di riferimento. Quando parlano e agiscono, le persone dotate di integrità sono relativamente concrete e affidabili. Nessuno considera preziose le persone che ne sono prive, nessuno presta attenzione a ciò che dicono e fanno, né attribuisce importanza alle loro parole e azioni, e nessuno si fida di loro. Questo perché tali individui dicono troppe bugie e pronunciano poche parole sincere, perché mancano di franchezza quando interagiscono con gli altri o si adoperano per loro, perché cercano di imbrogliare e ingannare tutti, e non piacciono a nessuno. Avete trovato qualcuno che, ai vostri occhi, sia affidabile? Ritenete voi stessi degni della fiducia altrui? Ci si può fidare di voi? Se qualcuno ti chiede della situazione di un’altra persona, non devi valutarla e giudicarla secondo la tua volontà: le tue parole devono essere obiettive, accurate e in linea con i fatti. Dovresti parlare di ciò che capisci davvero e non di cose che non comprendi. Devi essere giusto ed equo nei confronti di quella persona. Questo è il modo responsabile di agire. Se ti sei limitato a osservare un evento a livello superficiale e ciò che vuoi dire è solo il tuo personale giudizio su quella persona, non devi pronunciare un verdetto alla cieca, e certamente non devi giudicarla. Bisogna che tu introduca ogni tua affermazione con: ‘Questo è solo il mio parere’ o ‘Questo è semplicemente ciò che provo’. In questo modo, le tue parole saranno relativamente obiettive e, dopo averle ascoltate, il tuo interlocutore sarà in grado di coglierne l’onestà, oltre al tuo atteggiamento corretto, e potrà fidarsi di te. Siete sicuri di riuscirci?(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo una persona sincera può vivere una vera sembianza umana”). Ho capito dalle parole di Dio che le persone rette e oneste valutano gli altri in modo corretto e obiettivo, e non si limitano a sparlare. Dicono solo quello che sanno e niente di più. Ci si può fidare di loro. Ma coloro che non sono retti hanno intenzioni personali nelle loro valutazioni, blaterano su tutto quello che immaginano, persino distorcendo i fatti o capovolgendo le cose per raggiungere i propri scopi. Questo tipo di persona mente troppo, dice troppo poca verità e non è affidabile. Manca di dignità e integrità. Ho riconsiderato la mia valutazione di Lilah. Quando ho sentito la leader condannarla come arrogante, presuntuosa ed eccessivamente critica, non ho fatto alcuno sforzo per capire se questo fosse un fatto o meno, e non ho indagato per verificare se i leader segnalati da Lilah fossero falsi leader. Ho semplicemente seguito ciecamente la leader nel condannarla. Anche se mi sono resa conto che l’opinione della leader su Lilah non coincideva con la mia esperienza e mi sentivo a disagio, avevo paura che dicesse che ero una sciocca priva di discernimento e temevo che avrebbe avuto una cattiva impressione di me e non mi avrebbe affidato doveri importanti. Ecco perché ho scritto una valutazione negativa su Lilah. Ero andata contro i fatti, incriminandola e opprimendola; stavo rivelando un’indole maligna. È stato giusto da parte di Lilah denunciare e smascherare i falsi leader senza essere vincolata dal prestigio e dal potere. Non solo non sono riuscita a sostenerla, ma mi sono unita a una falsa leader nel condannarla, causandole solo dolore. Questo significava fare del male e io mi stavo comportando come un’aiutante di Satana. Quando me ne sono resa conto, mi sono sentita piena di rimpianti e sensi di colpa. Mi sono sentita profondamente in debito con Lilah e non riuscivo a guardarla in faccia. Ho pregato Dio: “Dio, mi manca l’umanità. Ho seguito una falsa leader e ho oppresso e condannato Lilah. Ho commesso una trasgressione davanti a Te. Dio, ho sbagliato e voglio pentirmi”.

Ho letto un altro paio di passaggi delle parole di Dio che mi hanno aiutato a comprendere meglio me stessa. Dio Onnipotente dice: “Gli anticristi sono ciechi nei confronti di Dio, ed Egli non ha posto nei loro cuori. Quando costoro incontrano Cristo, non Lo trattano diversamente da una persona comune, prendendo continuamente spunto dalle Sue espressioni e dal Suo tono, cambiando il proprio a seconda della situazione, senza mai dire come stanno realmente le cose, senza mai dire nulla di sincero, pronunciando solo parole vuote e dottrine nel tentativo di ingannare e raggirare il Dio concreto che sta davanti ai loro occhi. Non hanno affatto un cuore che teme Dio. Non sono neppure capaci di parlare a Dio con il cuore, di dire qualcosa di vero. Parlano nello stesso modo in cui un serpente striscia, con una traiettoria tortuosa e indiretta. Lo stile e la direzione delle loro parole sono come un tralcio di una pianta di melone che si arrampica lungo un palo. Per esempio, quando tu dici che qualcuno è di buona levatura e che potrebbe essere promosso, loro parlano immediatamente di quanto costui sia valido e di ciò che si manifesta e si rivela in lui; se tu dici che qualcuno è cattivo, si affrettano a parlare di quanto questa persona sia cattiva e malevola, di come causi disturbi e intralci nella chiesa. Quando ti informi riguardo a delle situazioni reali, non hanno nulla da dire; prevaricano, aspettando che tu giunga a una conclusione, cercando di captare il significato delle tue parole, in modo da allineare ciò che dicono ai tuoi pensieri. Tutto ciò che dicono sono parole gradevoli, lusinghe e ossequiosità; dalle loro bocche non esce una sola parola sincera(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 10: Parte seconda”). “L’umanità degli anticristi è disonesta, il che significa che essi non sono affatto sinceri. Tutto ciò che dicono e fanno è adulterato e contiene le loro intenzioni e i loro obiettivi, e vi sono nascosti i loro trucchi e piani, innominabili e indicibili. Pertanto, le parole e le azioni degli anticristi sono troppo contaminate e piene di falsità. Per quanto parlino, è impossibile sapere quali delle loro parole siano vere, quali false, quali giuste e quali sbagliate. Questo è perché essi sono disonesti e le loro menti sono estremamente intricate, piene di trame infide e ricolme di trucchi. Niente di ciò che dicono è diretto. Non dicono che uno è uno, due è due, sì è sì e no è no. Al contrario, in tutte le questioni, tergiversano e considerano più volte le cose nella loro mente, calcolando le conseguenze, soppesando i vantaggi e gli svantaggi da ogni angolazione. Poi ripuliscono ciò che intendono dire usando il linguaggio in modo che tutto ciò che dicono suoni alquanto astruso. Le persone oneste non capiscono mai quello che tali individui dicono e sono facilmente ingannate e raggirate da loro, e chiunque parli e comunichi con loro trova l’esperienza faticosa e laboriosa. Essi non dicono mai che uno è uno e due è due, non dicono mai quello che pensano e non descrivono mai le cose come sono. Tutto ciò che dicono è insondabile, e gli obiettivi e le intenzioni delle loro azioni sono molto complicati. Se la verità viene a galla, se gli altri li capiscono e li comprendono fino in fondo, inventano subito un’altra bugia per uscirne fuori. […] Costoro si comportano e interagiscono con il mondo secondo il principio e il metodo di ingannare le persone con le bugie. Sono ipocriti e parlano adattandosi al loro pubblico; interpretano qualsiasi ruolo sia richiesto dalla situazione. Sono melliflui e astuti, hanno la bocca piena di bugie e non sono degni di fiducia. Chiunque entri in contatto con loro per un po’ di tempo viene fuorviato o disturbato e non può ricevere provvista, aiuto o edificazione(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Quarto excursus: Riepilogo sul carattere degli anticristi e sulla loro indole essenza (Parte prima)”). Le parole di Dio rivelano che gli anticristi nascondono sempre degli inganni nelle loro parole e azioni; parlano in modo indiretto, ingannando gli altri, e sono privi di credibilità. Anche quando sono in contatto con Cristo, cercano indizi nelle Sue parole, osservano da che parte tira il vento e si comportano come lacchè. Non c’è niente di autentico in loro. Sono davvero sfuggenti, propensi all’inganno e malevoli. Non ero mai stata in contatto diretto con Cristo, ma ho ascoltato i segnali, ho valutato la situazione e ho intuito cosa volevano gli altri. Stavo dimostrando un’indole da anticristo. Qualche mese prima, la leader mi aveva chiesto di dare una valutazione a Lilah. All’epoca non avevo sentito l’opinione negativa che la leader aveva di lei; ho pensato che probabilmente volesse promuoverla. Quindi, ho detto che Lilah era capace di cercare e accettare la verità di fronte ai problemi, che aveva un senso di giustizia e sapeva difendere gli interessi della chiesa. Fondamentalmente ho parlato solo dei suoi punti di forza, menzionando appena i suoi punti deboli. Ma questa volta, quando ho sentito la leader dire che non era una persona giusta e chiedere agli altri di valutare Lilah, sapevo che la mia esperienza di Lilah era diversa dalla sua. Tuttavia, affinché la leader affermasse che avevo discernimento, l’ho assecondata e ho detto che Lilah aveva un’indole arrogante, era eccessivamente critica e faticava ad accettare la verità quando accadeva qualcosa. In entrambi i casi stavo valutando la stessa persona, ma dicevo cose completamente diverse. Non ero minimamente imparziale o obiettiva. Ho pensato alle parole del Signore Gesù: “Il vostro parlare sia: ‘Sì, sì; no, no’(Matteo 5:37). Tuttavia, quando scrivevo di Lilah, volevo dare una buona impressione alla leader, quindi ho cercato di indovinare cosa volesse sentirsi dire. Ho dovuto ripensare più volte a tutto questo prima di esprimere un’opinione, il che ha complicato i miei pensieri. Tutto ciò che ho detto e fatto era macchiato da intenzioni personali; non una sola parola era autentica o vera. Mi stavo comportando in modo troppo propenso all’inganno e malvagio. Ero senza scrupoli nelle mie parole e nelle mie azioni, e non meritavo la fiducia di Dio o di altre persone. Avevo perso completamente la mia dignità e la mia integrità. Mi sentivo sempre più disgustata da me stessa. Prima, quando avevo visto falsi leader e anticristi opprimere e condannare gli altri per proteggere il proprio nome e prestigio, ero indignata. Non avrei mai immaginato di fare lo stesso genere di male. Ho distorto i fatti solo per raggiungere i miei scopi e proteggere i miei interessi. Ho travisato una persona con un senso di giustizia che proteggeva gli interessi della chiesa definendola eccessivamente critica. Stavo incriminando e facendo un torto a una brava persona. Mi sono schierata dalla parte di una falsa leader, condannando e opprimendo Lilah.

Una volta, durante un incontro, una sorella ha detto di aver sentito che la leader voleva raccogliere le valutazioni su Lilah, ma lei sentiva che Lilah non era esattamente come la descriveva la leader. Questa sorella non ha ascoltato ciecamente la leader; invece, aveva discernimento su ciò che la leader diceva e faceva. Ne ha anche parlato con i leader superiori e ha posto fine a quel trattamento nei confronti di Lilah. Quando si è trovata nella mia stessa situazione, questa sorella ha saputo ricercare la verità; aveva un cuore che teme Dio e le sue parole erano oneste e giuste. Lei ha protetto Lilah e ha sostenuto gli interessi della chiesa, mentre io ho creduto alle bugie e ai trucchi della falsa leader e ho incoraggiato la sua malvagità sfrenata, comportandomi da serva di Satana. Mi odiavo davvero per questo. Ho riflettuto sul perché ho ceduto così facilmente quando la leader ha detto quelle cose su Lilah. Era perché non avevo compreso appieno la verità su cosa significhi essere eccessivamente critici. In effetti, la chiave per sapere se qualcuno è così è scoprire l’intento dietro le sue parole e capire se i problemi segnalati sono reali. Se si scoprono falsi leader che vanno contro i principi e non svolgono un vero lavoro, e poi si condivide e si discerne con fratelli e sorelle che comprendono la verità, se l’intento di quelle persone è sostenere gli interessi della chiesa allora non stanno criticando, ma piuttosto hanno un senso di giustizia. Coloro che sono effettivamente tali hanno le loro intenzioni personali: distorcono i fatti e capovolgono le cose, diffamano e attaccano le persone, trovano cose da usare contro gli altri, oppure danno molta importanza alla corruzione che le persone dimostrano e le etichettano indiscriminatamente. Tutto ciò che portano agli altri è oppressione e condanna. Ecco cosa significa essere eccessivamente critici. Non avevo una comprensione chiara di cosa significasse ciò; perciò ho creduto fallacemente che se scopriamo dei problemi con un leader o un lavoratore, dovremmo comunicarglieli direttamente o segnalarli a un leader superiore, e che se parliamo dei loro problemi con altri fratelli e sorelle alle loro spalle, allora siamo eccessivamente critici. Non stavo considerando il contesto o l’essenza della situazione. Quando ho sentito che Lilah aveva parlato in privato con alcune sorelle, dicendo che alcuni leader non stavano facendo un vero lavoro e che erano falsi leader, ho pensato che fosse eccessivamente critica, quindi l’ho condannata arbitrariamente. Non mi sono chiesta se ciò che aveva detto rispecchiasse la realtà. Ma ora i fatti dimostravano che quanto aveva riferito era vero. Aveva osato dire la verità e proteggere gli interessi della chiesa. Aveva un senso di giustizia e non era eccessivamente critica.

Ho imparato alcune lezioni da questo mio fallimento. Nelle valutazioni future, devo avere un cuore che teme Dio e non fidarmi ciecamente degli altri. Devo discernere l’essenza delle cose secondo i fatti e le parole di Dio. Se non comprendo la verità e non riesco a vedere le cose chiaramente, devo almeno essere schietta, non adulare e non distorcere le cose. Le parole di Dio affermano: “Quando dico ‘seguire la via di Dio’, a cosa si riferisce la ‘via di Dio’? Significa temere Dio ed evitare il male. E cosa significa temere Dio ed evitare il male? Quando valuti qualcuno, per esempio: questo ha a che fare con il temere Dio ed evitare il male. Come valuti le persone? (Dobbiamo essere onesti, giusti ed equi, e le nostre parole non devono essere basate sui nostri sentimenti.) Quando dici esattamente ciò che pensi e ciò che hai visto, sei sincero. Innanzitutto, praticare la sincerità è in linea con il seguire la via di Dio. Questo è ciò che Dio insegna agli uomini; questa è la via di Dio. Qual è la via di Dio? Temere Dio ed evitare il male. La sincerità non fa forse parte del temere Dio ed evitare il male? E non significa forse seguire la via di Dio? (Sì.) Se non sei sincero, quello che hai visto e quello che pensi non corrisponde a quello che esce dalla tua bocca. Qualcuno ti chiede: ‘Qual è la tua opinione su quella tale persona? È responsabile nei confronti del lavoro della chiesa?’, e tu rispondi: ‘È bravissimo. È più responsabile di me, la sua levatura è migliore della mia, ha anche una buona umanità. È maturo e stabile’. Ma è questo che pensi nel tuo cuore? In realtà, ciò che vedi è che, sebbene quella persona abbia levatura, è inaffidabile, alquanto propensa all’inganno e molto calcolatrice. Questo è ciò che pensi davvero nella tua mente ma, quando arriva il momento di parlare, dici a te stesso: ‘Non posso dire la verità. Non devo offendere nessuno’, quindi ti affretti a dire qualcos’altro e scegli cose belle da dire, ma nulla di ciò che dici è ciò che pensi davvero; si tratta solamente di bugie e falsità. Questo indica forse che segui la via di Dio? No. Hai intrapreso la via di Satana, la via dei demoni. Qual è la via di Dio? È la verità, la base da cui dovrebbe dipendere il comportamento delle persone, è la via del temere Dio ed evitare il male. Se pure parli con un’altra persona, anche Dio ascolta; Egli osserva e sottopone a scrutinio il tuo cuore. La gente ascolta quello che dici, mentre Dio sottopone a scrutinio il tuo cuore. Le persone sono forse in grado di sottoporre a scrutinio il cuore degli uomini? Nel migliore dei casi, le persone possono vedere che non stai dicendo la verità; possono vedere quello che c’è in superficie, ma solo Dio può vedere nel profondo del tuo cuore. Solo Dio può vedere cosa stai pensando, cosa stai progettando e quali piccole trame, vie infide e pensieri attivi hai nel cuore. Quando vede che non stai dicendo la verità, quali sono l’opinione e la valutazione che Dio ha di te? Che, in questo caso, non hai seguito la via di Dio, perché non hai detto la verità(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Ho capito dalle parole di Dio che tutto ciò che accade si sintetizza nella nostra capacità di temere Dio ed evitare il male. Dio vede nei nostri cuori e nelle nostre menti. Dio vede assolutamente tutto ciò che pensiamo e facciamo. Quando valutiamo gli altri, dovremmo avere un cuore che teme Dio. Non dovremmo essere controllati da intenzioni o interessi personali, ma piuttosto attenerci ai fatti, dire solo ciò che sappiamo ed essere onesti conformemente alle richieste di Dio. Se non abbiamo una chiara comprensione del comportamento di qualcuno o delle verità principi che si applicano alla situazione, dovremmo cercare e pregare di più, per non giudicare o etichettare qualcuno in modo arbitrario. Ho pensato anche all’opera di purificazione della chiesa. Avere intenzioni personali e non riuscire a valutare le persone in modo obiettivo e in base ai fatti, potrebbe trarre in inganno gli altri. Nei casi più gravi, qualcuno potrebbe essere epurato o allontanato per errore, arrecandogli così un torto. Parlare e agire in base ai sentimenti, difendere e proteggere un miscredente o una persona malevola, potrebbe significare che qualcuno che dovrebbe essere allontanato o espulso viene trattenuto nella chiesa dove potrebbe causare ulteriori intralci. Lo stesso vale per le variazioni dei doveri. Se una valutazione è imprecisa potrebbe impedire che le persone buone vengano promosse e coltivate, mentre quelle cattive potrebbero mantenere le loro posizioni. Ciò non solo blocca l’ingresso nella vita dei fratelli e delle sorelle, ma intralcia e disturba il lavoro della chiesa. Oltre a questo, ho capito che le valutazioni devono essere basate sul comportamento generale; devono essere eque e obiettive. Non possiamo limitarci a concentrarci sulle debolezze delle persone o su una momentanea dimostrazione di corruzione, ingigantendo la cosa e apponendovi un’etichetta. Dopo essermi resa conto di questo, ho iniziato a ricordare a me stessa che in futuro avrei dovuto avere un cuore che teme Dio quando valutavo le altre persone, e avrei dovuto farlo in modo obiettivo, imparziale e oggettivo. In seguito, a causa di un dovere, ho dovuto scrivere un’altra valutazione su Lilah. Sapevo che questa era una prova per capire se potevo praticare la verità, entrare nei principi e valutare mia sorella in modo equo e obiettivo. Allora ho placato il mio cuore davanti a Dio e ho recitato una preghiera chiedendoGli di guardare nel mio cuore. Volevo essere onesta. Dovevo dire le cose come stavano e non parlare secondo le mie intenzioni personali. Dovevo scrivere quello che sapevo, e se non sapevo qualcosa, dirlo. Mi sono sentita molto meglio quando ho messo in pratica tutto questo.

Quella valutazione di Lilah mi ha aiutato a vedere la mia indole propensa all’inganno e corrotta, e a capire che se parlo e agisco secondo la mia intenzione, farò del male e ferirò le persone inconsapevolmente. Ho capito anche che vivere secondo le parole di Dio e la verità, parlare e agire sinceramente come Dio ci insegna, ed essere una persona onesta, è l’unico modo per vivere una vera sembianza umana e ottenere l’approvazione di Dio.

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