54. Nel bel mezzo del pericolo
Nel dicembre 2011, si sono susseguiti gli arresti di fratelli e sorelle appartenenti a diverse chiese. La nostra ha incaricato me, sorella Chen Xi e sorella Liang Xin di occuparci separatamente dei provvedimenti necessari a gestire le conseguenze. Il 25, subito dopo pranzo, ho ricevuto una telefonata. La voce all’altro capo del telefono, in tono concitato, mi ha detto: “Li Xin, ci sono brutte notizie!” Quando ho riconosciuto che era Chen Xi, il cuore mi è saltato in gola. Parlando in codice, mi ha raccontato che quella mattina la polizia aveva arrestato Liang Xin e sequestrato il denaro della chiesa. Mi ha poi raccontato che probabilmente qualcuno la stava pedinando e mi ha chiesto di prendere i provvedimenti necessari e andarmene in fretta.
Mi sono accasciata sul divano e ho pensato: “Deve essere parecchio che la polizia ci segue e ci tiene d’occhio, perciò è venuta preparata. So che c’è un posto in cui sono conservati i libri e i beni della chiesa. Chen Xi e Liang Xin ci sono state entrambe. Devo subito spostarli in un luogo sicuro, potrebbero sequestrarli da un momento all’altro”. Ma poi ho pensato: “Forse la polizia ha già scoperto quel posto, quindi andando lì non finirei per consegnarmi a loro? Se mi prendessero, mi torturerebbero sicuramente. Se non riuscissi a sopportare la tortura e tradissi Dio, allora non avrei più un buon esito e una buona destinazione, non è così?” Più ci pensavo, più la mia paura cresceva. Ho considerato che avrei fatto meglio a rimanere dov’ero e aspettare che le acque si calmassero. Ma mi sentivo particolarmente a disagio perché, ora che gli interessi della chiesa erano stati intaccati, avevo la responsabilità di proteggerli. Come potevo permettermi di agire da vigliacca in quel momento? Ero combattuta tra la mia sicurezza personale e gli interessi della chiesa, e non sapevo cosa fare. Ma poi ho rammentato un passo delle parole di Dio: “Quando svolgi il tuo dovere, pensi ai tuoi interessi, alla tua sicurezza personale, ai tuoi familiari. Che cosa hai mai fatto che fosse per Me? Quando mai hai pensato a Me? Quando mai ti sei dedicato, a ogni costo, a Me e alla Mia opera? Dove sono le prove del tuo essere in armonia con Me? Dov’è la realtà della tua lealtà nei Miei confronti?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Devi ricercare la via per essere in armonia con Cristo”). La parola di Dio rivelava con precisione il mio stato. Di fronte alla possibilità di essere arrestata e perseguitata dal gran dragone rosso, quello a cui pensavo non era tener conto dell’intenzione di Dio o proteggere il lavoro della chiesa. Al contrario, consideravo solo i miei interessi personali. Ero terrorizzata all’idea di essere arrestata e torturata, e ancor di più temevo che avrei ceduto alla tortura, che sarei diventata un giuda, perdendo così un buon esito e una buona destinazione. Mi preoccupavo solamente di salvaguardare il mio tornaconto; in quel momento critico, per proteggere me stessa, trascuravo gli interessi della chiesa e volevo sottrarmi al mio dovere. Ero così egoista e spregevole! Per quanto gli agenti di polizia potessero essere crudeli, erano anche loro nelle mani di Dio, e senza il Suo permesso non potevano torcermi neanche un capello. Questo pensiero mi ha tranquillizzata e ha in parte dissipato la paura. Ho pensato che il Signore Gesù era stato crocifisso per completare l’opera di redenzione dell’intera umanità. Perché il Signore Gesù è stato capace di offrire la Sua vita senza pensarci due volte per portare a termine l’incarico ricevuto da Dio? Ho cercato i brani al riguardo contenuti nella parola di Dio, e ho letto questo: “Gesù fu in grado di portare a termine l’incarico di Dio, l’opera di redenzione di tutta l’umanità, perché mostrò riguardo per le intenzioni di Dio, senza progetti o disposizioni personali. Allo stesso modo Egli era in intimità con Lui, Dio Stesso, una cosa che voi tutti comprendete molto bene. (In realtà, Egli era il Dio Stesso a Cui venne resa testimonianza da Dio; lo sottolineo qui per utilizzare la realtà di Gesù al fine di illustrare la questione.) Egli fu in grado di collocare il piano di gestione di Dio al centro, pregando sempre il Padre celeste e cercando la Sua volontà. Pregava e diceva: ‘Dio Padre! Realizza ciò che è la Tua volontà, e non agire secondo i Miei desideri ma in base al Tuo progetto. L’uomo sarà anche debole, ma perché dovresti preoccuparTi di lui? Come potrebbe l’uomo essere degno della Tua apprensione, l’uomo che è come una formica in mano Tua? Nel Mio cuore, desidero solo compiere la Tua volontà e vorrei che Tu potessi fare ciò che vuoi in Me secondo i Tuoi desideri’. In cammino verso Gerusalemme, Gesù era in agonia, come se il Suo cuore fosse stato trafitto da un coltello, e ciononostante non ebbe la minima intenzione di rimangiarSi la parola data; c’era sempre una forza potente che Lo obbligava ad andare avanti verso il luogo della Sua crocifissione. Infine, Egli venne inchiodato alla croce e assunse le sembianze della carne peccatrice, completando l’opera di redenzione del genere umano. Si liberò dalle catene della morte e degli inferi. Davanti a Lui la morte, l’inferno e l’Ade persero il loro potere e furono sconfitti da Lui” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Come servire Dio conformemente alle Sue intenzioni”). Leggere questo passo delle parole di Dio mi ha molto commossa. Per redimere l’umanità, che viveva sotto il potere di Satana, il Signore Gesù Si è lasciato crocifiggere ed è diventato il sacrificio per il peccato dell’uomo, sopportando dolore e umiliazione enormi. Egli ha messo l’adempimento dell’incarico affidatoGli di Dio davanti a ogni altra cosa, senza condizioni o scuse, incurante dei propri guadagni o perdite. Io invece, quando mi è stato affidato un dovere, non ho né cercato di considerare le intenzioni di Dio né a portare a termine le mie responsabilità. Ho pensato solo alla mia sicurezza personale e alla mia destinazione finale. In quel momento, mi sono vergognata di me stessa, sentendomi sopraffatta dal rimorso e in debito nei confronti di Dio. Mi sono immediatamente prostrata in ginocchio e ho pregato davanti a Dio per pentirmi.
In quel momento, ho rammentato un inno della parola di Dio che mi piaceva cantare spesso. Si trattava della preghiera recitata da Pietro quando, durante le sue prove, era preda del tormento.
Voglio dedicare tutta la mia vita a Dio
1 […] Tu sai di che cosa sono capace, e inoltre sai quale ruolo posso svolgere. Desidero sottopormi alla mercé delle Tue orchestrazioni, e dedicherò a Te ogni cosa che possiedo.
2 Tu solo sai cosa posso fare per Te. Sebbene Satana mi abbia ingannato e io mi sia ribellato a Te, credo che non mi ricorderai per quelle trasgressioni, che non mi tratterai in base a esse. Voglio dedicare a Te la mia intera vita. Non chiedo nulla, né nutro altre speranze o progetti; desidero solo agire secondo le Tue intenzioni e seguire la Tua volontà. Berrò dal calice amaro, e obbedirò a ogni Tuo ordine.
La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Come Pietro arrivò a conoscere Gesù”
La preghiera di Pietro mi ha commossa e ispirata. Dio conosceva la mia statura e quali doveri fossi in grado di svolgere e, poiché quel dovere era stato affidato a me, sapevo che avrei dovuto compierlo senza esitazione. È stato allora che ho trovato la determinazione a mettere da parte i miei interessi personali e a tener conto delle intenzioni di Dio. Il giorno dopo, sono subito andata a spostare i libri e i beni della chiesa. Nel farlo, ero estremamente in ansia. Temevo un qualche imprevisto lungo il tragitto, e perciò pregavo continuamente Dio. Ho poi pensato alla Sua parola: “Non temere, il Dio Onnipotente degli eserciti sarà certamente con te; Egli vi protegge ed è il vostro scudo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 26”). Queste parole mi hanno subito instillato fede. Ero completamente nelle mani di Dio, ed era Lui a stabilire che corressi o no dei rischi lungo il tragitto. Il mio compito era di eseguire l’incarico al meglio delle mie capacità e fare tutto ciò che potevo. Con Dio al mio fianco, non avevo nulla da temere. Alla fine, spostati i libri e i beni in un luogo sicuro, il mio cuore si è finalmente placato.
Un anno dopo, nel dicembre 2012, la diffusione del Vangelo procedeva a gonfie vele, e in tantissimi in tutto il Paese stavano accogliendo l’opera di Dio Onnipotente. Il Partito Comunista era furioso. Si serviva dei suoi mezzi di comunicazione per attaccare e diffamare la Chiesa di Dio Onnipotente, e opprimeva e arrestava con ferocia i fratelli e le sorelle. Nella città in cui vivevo, ne sono stati arrestati più di dieci. Un giorno, mentre ero fuori città per una riunione, d’improvviso ho ricevuto una telefonata di Sorella Tian Hui. Mi ha detto nervosamente: “Ci sono brutte notizie, è successo qualcosa…”. Ho capito che probabilmente non poteva essere esplicita al telefono, così ho riattaccato e sono subito tornata. Quando ci siamo viste, ho saputo che la polizia ricercava due sorelle che stavano diffondendo il Vangelo. Avevano affisso mandati di cattura con il loro nome su cartelloni propagandistici, sui pali del telefono, sui cancelli delle fabbriche e in tutte le strade. Si stavano inoltre servendo delle loro foto per controllare ogni veicolo e pedone agli incroci della contea. Tian Hui mi ha riferito che i fratelli e le sorelle le avevano aiutate a trovare un rifugio temporaneo. Tuttavia, molti parenti dei nostri fratelli e sorelle avevano sentito la notizia che il governo stava arrestando sempre più fedeli ed erano molto preoccupati che potesse capitare anche ai loro familiari, così li tenevano in casa e non permettevano loro di uscire per i nostri incontri. Ho discusso il da farsi con Tian Hui, e abbiamo deciso di irrigare e sostenere i fratelli e le sorelle separatamente, in modo che tutti potessero capire la verità, sfuggire al dominio delle forze oscure del gran dragone rosso, e sapessero restare saldi in un simile ambiente.
Un giorno sono andata a sostenere una sorella e, quando abbiamo terminato la nostra condivisione, era già passata la mezzanotte. Camminavo da sola nella strada vuota e silenziosa, pensando: “Ho dovuto sostenere questa sorella fino a tarda notte, e ci sono ancora tanti fratelli e sorelle da irrigare e sostenere. In questo momento l’ambiente è molto ostile, quindi, se continuo a correre di casa in casa e vengo arrestata, chissà a che tipo di tortura mi sottoporrà la polizia. Il Partito Comunista mi picchierà a morte perché odia le persone che credono in Dio? Se ciò accade, non potrò ammirare la bellezza della realizzazione del Regno, non è così? Compiere questo dovere è troppo pericoloso! Nessuno ha esplicitamente disposto che io sostenga i miei fratelli e sorelle in questo momento, quindi perché sto correndo questo rischio?” Più ci pensavo e più aumentava la paura. Tornata a casa, ho ricevuto una lettera da parte di una sorella. Era stata arrestata insieme a una quindicina di fratelli e sorelle per aver predicato il Vangelo, ed era stata appena rilasciata. Nella lettera raccontava che i fratelli e le sorelle in prigione ci dicevano di non preoccuparci per loro. Nonostante fossero stati arrestati e imprigionati, e stessero patendo alcune difficoltà, consideravano un onore essere perseguitati per aver predicato il Vangelo. La sorella aggiungeva poi che, trascorso del tempo, quando fosse stata sicura che la polizia non la seguisse e non la controllasse più, avrebbe ripreso la predicazione. Quando ho letto la sua lettera, mi sono sentita molto in colpa. Quei fratelli e quelle sorelle stavano soffrendo in prigione ma, invece di lamentarsi, vedevano la persecuzione per aver predicato il Vangelo come una gloria. Poi ho pensato a me stessa. Mi stavo limitando a sostenere i miei fratelli e sorelle e a svolgere del lavoro per gestire le cose in seguito a un’ondata di arresti, ma vivevo nel timore costante di essere arrestata e picchiata a morte. Mi preoccupavo solo dei miei interessi personali, del mio esito e della mia destinazione. Più ci pensavo, più mi assalivano il rimorso e il senso di colpa. Sentivo di essere egoista e spregevole, e indegna dell’irrigazione e del nutrimento che Dio mi donava. A quel punto, ho rammentato un passo delle parole di Dio: “Ammiro i gigli che fioriscono sulle colline; i fiori e l’erba ricoprono i pendii, ma i gigli danno lustro alla Mia gloria in terra prima dell’arrivo della primavera; l’uomo è forse in grado di realizzare cose simili? Potrebbe renderMi testimonianza in terra prima del Mio ritorno? Potrebbe votarsi al Mio nome nel paese del gran dragone rosso?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 34”). E poi ho letto anche quest’altro: “Dal momento che l’opera di Dio viene intrapresa in una terra che Gli si oppone, l’intera Sua opera incontra ostacoli enormi e occorre tempo perché molte delle Sue parole si realizzino; così, per effetto delle parole di Dio, la gente subisce un raffinamento e questo è un altro elemento di sofferenza. È estremamente arduo per Dio attuare la Sua opera nella terra del gran dragone rosso, ma è attraverso tale difficoltà che Dio compie una fase della Sua opera, rendendo così manifesta la Sua saggezza e i Suoi meravigliosi atti, e usando quest’opportunità per rendere completo questo gruppo di persone” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “L’opera di Dio è semplice come l’uomo la immagina?”). Dopo aver riflettuto sulle parole di Dio, ho capito in parte la Sua intenzione. Dio permette che veniamo perseguitati dal gran dragone rosso al fine di perfezionare la nostra fede e la nostra sottomissione. Negli ultimi giorni, Dio perfeziona un gruppo di persone tramutandole in vincitori che, per quanto ostile o pericolosa sia la situazione, sappiano attenersi ai loro doveri, mettere in pratica la verità e rimanere saldi nella propria testimonianza. Era giunto il momento che io facessi altrettanto ma, per la mia sicurezza personale, volevo abbandonare il mio dovere e fuggire da quella situazione. Ero veramente egoista e spregevole! Ho rivolto il pensiero ai fiori e alle piante che crescono sul ciglio della strada. Per quanto faccia freddo o caldo, per quanto ostile sia l’ambiente, fintanto che si trovano nella stagione in cui Dio ha ordinato loro di crescere, essi crescono e fioriscono, testimoniando le gesta del Creatore. Allora perché io sono diventata addolorata e debole nell’istante in cui la situazione ha presentato la minima difficoltà? Perché non ero in grado di compiere quel poco di dovere che spetta a un essere creato? Ero davvero inferiore rispetto a quei fiori e a quelle piante. Come potevo essere degna di vivere alla presenza di Dio? Sopraffatta dal rimorso, ho riflettuto su me stessa: perché, ogni volta che rischiavo l’arresto e la persecuzione da parte del gran dragone rosso e dovevo assolvere al mio dovere, consideravo solo i miei interessi personali e non ero capace di prendere posizione per tutelare il lavoro della chiesa?
In seguito, ho letto questo passo della parola di Dio: “Dio è eternamente supremo e sempre onorabile, mentre l’uomo è eternamente spregevole e indegno. Questo perché Dio non fa che sacrificarSi e dedicarSi all’umanità; l’uomo, invece, non fa che accumulare e adoperarsi solo per se stesso. Dio non fa che prodigarSi per la sopravvivenza dell’umanità, eppure l’uomo non apporta mai alcun contributo alla luce o alla giustizia. Anche se l’uomo si adopera per breve tempo, non resisterà a un solo colpo, perché il suo sforzo viene compiuto sempre per il suo tornaconto e mai per gli altri. L’uomo è sempre egoista, mentre Dio è eternamente altruista. Dio è la fonte di tutto ciò che è giusto, buono e bello, mentre l’uomo è colui che subentra a tutto ciò che è brutto e malvagio e lo rende manifesto. Dio non cambierà mai la Sua essenza di giustizia e bellezza, eppure l’uomo è perfettamente capace, in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione, di tradire la giustizia e di allontanarsi da Dio” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “È molto importante comprendere l’indole di Dio”). Leggere questo passaggio delle parole di Dio mi ha profondamente commossa. Per salvare l’umanità dal potere di Satana, Dio Si è incarnato due volte e, a prescindere dalle umiliazioni e dalle sofferenze sopportate, Egli ha sempre espresso la verità e operato per la salvezza delle persone, senza mai rinunciare al Suo obiettivo di salvarle. La Sua essenza è buona e altruista. Io, invece, vivevo secondo filosofie sataniche come “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino” e “Non fate nulla senza un tornaconto”, mettendo sempre al primo posto i miei interessi in ogni cosa, noncurante del lavoro della chiesa. Se qualcosa non comportava grandi sofferenze, e non coinvolgeva il mio futuro e la mia destinazione, sapevo spendermi o fare qualche rinuncia. Non appena mi trovavo di fronte al rischio di essere arrestata e perseguitata, avevo sempre paura di essere catturata, di essere picchiata a morte, e di non giungere mai al mio buon esito e alla mia buona destinazione. Ogni volta volevo abbandonare il mio dovere. Non pensavo alla negatività e alla debolezza dei miei fratelli e sorelle, né alle preoccupazioni di Dio; consideravo solo i miei interessi. Si poteva forse affermare che possedessi una coscienza? Queste considerazioni mi hanno colmata di vergogna, così mi sono inginocchiata e ho rivolto a Dio una preghiera: “Dio, sono egoista, spregevole e priva di umanità. Desidero pentirmi davanti a Te, e irrigare e sostenere i miei fratelli e sorelle”. Finito di pregare, ho rammentato un altro inno della parola di Dio:
Dovresti abbandonare tutto per la verità
1 Devi patire difficoltà per la verità, dare te stesso alla verità, sopportare umiliazioni per la verità e, per ottenerne di più, devi subire ulteriori sofferenze. Questo è ciò che dovresti fare. Non devi gettare via la verità per una vita pacifica in famiglia, e non devi perdere la dignità e l’integrità della tua vita per un momentaneo godimento.
2 Dovresti perseguire tutto ciò che è bello e buono, e perseguire un cammino di vita che sia più significativo. Se conduci un’esistenza così mediocre e non persegui alcun obiettivo, non stai sprecando la tua vita? Che cosa puoi guadagnare da una vita del genere? Dovresti rinunciare a tutti i piaceri della carne per il bene di una verità, e non dovresti gettare via tutte le verità per il bene di un po’ di divertimento. Persone simili non hanno alcuna integrità né dignità; non vi è alcun significato nella loro esistenza!
La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Le esperienze di Pietro: la sua conoscenza del castigo e del giudizio”
Riflettere sulle parole di Dio ha smosso qualcosa di profondo in me. Se anche un giorno venissi davvero arrestata e messa in prigione, o addirittura torturata a morte, sarebbe comunque un martirio volto all’adempimento del mio dovere di essere creato, una cosa onorevole. Essere in grado di trascendere il vincolo della morte e compiere il dovere di un essere creato è una testimonianza autorevole e risonante, cento volte meglio che vivere in preda alla mia indole corrotta e trascinarmi in una vita ignobile. Compreso questo, ho provato un profondo senso di liberazione.
Il giorno dopo, abbiamo invitato alcuni fratelli e sorelle per un incontro. Attraverso la condivisione sulle parole di Dio, tutti hanno capito che la saggezza di Dio viene esercitata sulla base degli inganni di Satana, che Dio permette che subiamo persecuzioni e tribolazioni al fine di perfezionare la nostra fede, e che il gran dragone rosso è semplicemente al servizio dell’opera di Dio. Al termine di questa condivisione, tutti erano ben disposti a compiere i loro doveri per sostenere gli altri fratelli e sorelle. Mi ha davvero commossa vedere i fratelli e le sorelle emergere dalla loro negatività e dalla loro debolezza, diventando più forti. Ho visto che nessuna forza ostile può sopprimere l’autorità e il potere delle parole di Dio. Dopo aver sperimentato quest’ondata di persecuzioni e arresti, la fede in Dio di ciascuno di loro si era intensificata, e sapevo che tutto ciò era per grazia di Dio. Ho rammentato la parola di Dio: “La prova del progressivo crollo del gran dragone rosso si ravvisa nella continua maturazione del popolo di Dio: ciò è evidente e manifesto a chiunque. La maturazione del popolo di Dio è un segno della fine del nemico” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Interpretazione dei misteri delle ‘Parole di Dio all’intero universo’, Cap. 10”). Dio Si serviva dei continui arresti da parte del gran dragone rosso per perfezionare il Suo popolo eletto. Attraverso tali persecuzioni, Egli ha perfezionato la fede e la sottomissione dei miei fratelli e sorelle, e tutti hanno fatto progressi nelle loro vite. È proprio questo il risultato a cui mira l’opera di Dio. Quando ho visto le parole di Dio realizzarsi, anche la mia fede è cresciuta, ed ero più che mai determinata a compiere il mio dovere.
Poco tempo dopo quell’imprevisto, ho saputo che attraverso la sorveglianza telefonica la polizia aveva localizzato la città dove si nascondevano le due sorelle ricercate, e le stava cercando casa per casa. Avevano inoltre istituito dei posti di blocco lungo la strada. Alcuni fratelli e sorelle si sono fatti carico del rischio di portare le due sorelle in una caverna fuori città. Faceva molto freddo in quei giorni, le due sorelle erano stremate dal continuo nascondersi e fuggire, e non riuscivano a trovare nulla da mangiare, quindi non avrebbero potuto restare in quella grotta a lungo. Dovevamo soccorrerle. Mi sono detta: “Ci sono mandati di cattura per le mie sorelle affissi in tutte le strade e la polizia sta controllando i veicoli che passano. Se cerchiamo di farle uscire con l’auto e veniamo catturati dalla polizia, saremo sicuramente accusati di aver nascosto delle fuggitive. Una volta arrestati, la polizia ci picchierà fino allo stremo; se venissi picchiata a morte, come potrò perseguire la verità ed essere salvata?” A questo pensiero, mi sono resa conto di essere sprofondata nuovamente nell’egoismo e nella spregevolezza, pensando solo a me stessa, così ho immediatamente pregato Dio in silenzio e Gli ho chiesto di proteggere il mio cuore, affinché mi schierassi dalla Sua parte senza considerare i miei interessi personali. In quel momento, ho ripensato a un passo delle parole di Dio: “Non vi è correlazione fra il dovere dell’uomo e l’eventualità che egli sia benedetto o maledetto. Il dovere è ciò che l’uomo dovrebbe compiere; è la sua vocazione mandata dal cielo e non dovrebbe dipendere da ricompense, condizioni o ragioni. Soltanto così egli starà compiendo il suo dovere. Benedetto è chi, dopo avere sperimentato il giudizio, viene reso perfetto e gioisce delle benedizioni di Dio. Maledetto è chi, dopo avere sperimentato il giudizio e il castigo, non va incontro a una trasformazione dell’indole, ossia non viene reso perfetto, bensì punito. Ma a prescindere dal fatto che siano benedetti o maledetti, gli esseri creati dovrebbero compiere il loro dovere, fare ciò che dovrebbero fare e ciò che sono in grado di fare; questo è il minimo che una persona, una persona che ricerca Dio, dovrebbe fare. Tu non dovresti compiere il tuo dovere solo per essere benedetto, né rifiutarti di agire per timore di essere maledetto. Lasciate che vi dica quest’unica cosa: compiere il proprio dovere è ciò che l’uomo dovrebbe fare, e se non è in grado di farlo, questo dimostra la sua ribellione” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “La differenza tra il ministero di Dio incarnato e il dovere dell’uomo”). Compiere il proprio dovere è la vocazione di un essere creato, e non dobbiamo porre delle condizioni per farlo. Non importa quanto pericoloso sia l’ambiente, se otteniamo o meno un buon esito e una buona destinazione: comunque dobbiamo compiere il nostro dovere. Questa è la ragionevolezza che un essere creato dovrebbe possedere. Era mio dovere proteggere le mie sorelle. Se anche fossi stata catturata mentre le scortavo e mi avessero picchiata a morte, sarei morta per aver compiuto il mio dovere di essere creato, una cosa gloriosa! Compresa dunque l’intenzione di Dio, sono uscita con gli altri per metterle in salvo. Le abbiamo nascoste nel bagagliaio della macchina e, per non farci scoprire dalla polizia, abbiamo evitato le strade principali e imboccato un sentiero che attraversava il bosco. Per tutto il viaggio, ho continuato a pregare Dio e a chiederGli di proteggerci. Dopo circa un’ora, siamo riusciti a portare le nostre sorelle a destinazione e mi sono sentita come liberata da un enorme peso. Mentre tornavamo in fretta verso la contea, la nostra macchina è stata fermata dalla polizia, ma a bordo non c’era nessun ricercato, così ci hanno lasciato andare. C’è mancato davvero poco!
Attraverso la mia esperienza ho visto che, pur di distruggere l’opera di Dio e opprimere e arrestare i credenti in Dio, il Partito Comunista si è spinto a livelli folli; ma, per quanto si accanisca, resta comunque sottoposto alle disposizioni sovrane di Dio, e non è che un oggetto nelle mani di Dio e al Suo servizio. Inoltre, ho finalmente capito cosa intende Dio quando dice: “In tutti i Miei piani, il gran dragone rosso è il Mio contrasto, il Mio nemico e anche il Mio servo; come tale, non ho mai allentato le Mie ‘richieste’ verso di lui. Quindi, la parte finale dell’opera della Mia incarnazione viene completata nella sua dimora: ciò condurrà meglio il gran dragone rosso a servirMi in maniera appropriata e tramite questo Io lo conquisterò e completerò il Mio piano” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Parole di Dio all’intero universo, Cap. 29”). Negli ultimi giorni, è di cruciale importanza che Dio svolga la Sua opera in Cina, nel covo del gran dragone rosso. Dio Si serve del gran dragone rosso come strumento per perfezionare la nostra fede e trasformare un gruppo di persone in vincitori. Dio è veramente saggio! Sia lodato Dio Onnipotente!