58. Le conseguenze del tutelare se stessi
Nel 2019, sorella Guan Xin è stata trasferita a seguire il lavoro della nostra chiesa. L’avevo conosciuta due anni prima e, interagendo di nuovo con lei, ho scoperto che non era affatto cambiata. Nelle riunioni, parlava sempre di parole e dottrine, non di esperienze o della comprensione delle parole di Dio. Quando vedeva gli altri in difficoltà nel lavoro, non condivideva sulla verità per risolvere i problemi, ma si limitava a rimproverarli e a sgridarli. Questo non solo non forniva ai fratelli e alle sorelle un percorso di pratica, ma li soffocava. Quando qualcuno non riusciva a cambiare immediatamente il suo stato negativo, Guan Xin lo delimitava e lo rimproverava, facendolo sentire limitato e portando alcuni a perdere sicurezza nel compimento del dovere. Spesso faceva sfoggio di come aveva rinunciato al lavoro e alla famiglia, sofferto e pagato un prezzo, e molti nuovi membri della chiesa, che non avevano discernimento, la ammiravano molto. In quel periodo, il lavoro della chiesa non andava bene e i fratelli e le sorelle attraversavano stati negativi. Tempo dopo, ho saputo che Li Xiao, il diacono del Vangelo, non si assumeva un fardello nel suo dovere e non svolgeva lavoro reale. Non è cambiata neanche dopo molte condivisioni e potature, anzi è diventata negativa e resistente. Stava ostacolando il nostro lavoro di evangelizzazione e andava sostituita. Ho parlato di questi problemi con Guan Xin, ma lei riteneva difficile trovare un buon candidato per la posizione e ha insistito sul non sostituirla. Mi ha anche chiesto a gran voce: “Da quando hai rilevato i problemi di Li Xiao, quante volte hai cercato di aiutarla con amore? Hai adempiuto alle tue responsabilità? Non essere così arrogante da trarre conclusioni affrettate sugli altri!” Io ho pensato: “L’aiuto amorevole è per le persone capaci di accettare la verità. Chi non accetta la condivisione e il cambiamento dovrebbe essere sostituito subito. Ciò è in linea con i principi”. All’inizio, sono rimasta della mia idea, ma Guan Xin non era d’accordo, cosa che mi ha resa ansiosa, e abbiamo iniziato a discutere. Alcuni altri fratelli e sorelle presenti mi hanno consigliato di non cercare di avere la meglio, facendomi sentire un po’ limitata. Nessuno aveva discernimento su ciò che diceva Guan Xin, quindi, se avessi continuato a insistere nel voler rimuovere Li Xiao, avrebbero detto che ero arrogante e presuntuosa, che stavo disturbando e intralciando il lavoro della chiesa. Con questo in mente, non ho aggiunto altro.
In seguito, dovevamo eleggere un leader superiore e ci è stato chiesto di suggerire dei candidati adatti. Alcuni fratelli e sorelle volevano raccomandare Guan Xin. Io ho considerato che tendeva a fare le cose a modo suo, senza cercare i principi, usava solo parole e dottrine e non era in grado di risolvere i problemi effettivi degli altri. Non era una buona candidata. Avrei dovuto condividere affinché gli altri acquisissero discernimento. Ma io e Guan Xin avevamo avuto una disputa sulla rimozione del diacono del Vangelo e gli altri pensavano che io volessi uscirne vincitrice. Se ora avessi detto che Guan Xin non era una buona candidata, avrebbero forse detto che ne stavo approfittando per vendicarmi di lei e ostacolarla? Ho pensato: “Bene, meno fastidi ci sono e meglio è. Possono eleggere Guan Xin se vogliono, mi basterà non votare per lei”. Ma quando è arrivato il momento di scrivere le valutazioni, ero preoccupata. Tutti gli altri avevano parlato molto bene di Guan Xin; quindi, se avessi scritto la mia sincera opinione, la leader avrebbe capito che ero perfettamente consapevole che non era una buona candidata ma che non stavo condividendo sulla verità con gli altri e suggerendo candidati in linea con i principi. La leader avrebbe detto che non stavo sostenendo il lavoro della chiesa? Avrebbe smesso di coltivarmi? Mi sentivo tra l’incudine e il martello. Ho deciso di seguire la corrente. Così, nella mia valutazione, ho evidenziato solo gli aspetti positivi di Guan Xin, scrivendo ipocritamente che perseguiva la verità, aveva buona umanità, era amorevole verso gli altri, e che, quando ci vedeva manifestare corruzione, trovava parole di Dio pertinenti per aiutarci. Dopo aver scritto la valutazione, ho sentito il mio spirito sprofondare e la coscienza rimordermi. Quando in seguito ho letto le parole di Dio, non ho ottenuto illuminazione e il mio dovere mi sfiancava, ma non ho riflettuto su me stessa. Inoltre, mi aggrappavo alla mia idea di fortuna. Con così tanti candidati, probabilmente non sarebbe stata eletta. In quel caso, la mia falsa valutazione non sarebbe venuta alla luce. Poi, ho saputo che Guan Xin era stata davvero eletta leader superiore. Ero sconvolta e molto a disagio. Gli altri erano stati fuorviati da tutte le nostre recensioni positive su di lei? Ma non avevo ancora il coraggio di dire la verità alla leader, così mi sono confortata: se davvero Guan Xin non era adatta al ruolo, Dio l’avrebbe smascherata. Questo era ciò che pensavo, ma continuavo a sentirmi a disagio.
Circa un mese dopo, una leader ci ha chiesto di scrivere nuovamente delle valutazioni su Guan Xin. Mi sembrava molto verosimile che fossero emersi dei problemi nel suo dovere di leader superiore. Avevo paura, ho visto anche che la leader citava alcune parole di Dio nella sua lettera. Dio dice: “Quando dico ‘seguire la via di Dio’, a cosa si riferisce la ‘via di Dio’? Significa temere Dio ed evitare il male. E cosa significa temere Dio ed evitare il male? Quando valuti qualcuno, per esempio: questo ha a che fare con il temere Dio ed evitare il male. Come valuti le persone? (Dobbiamo essere onesti, giusti ed equi, e le nostre parole non devono essere basate sui nostri sentimenti.) Quando dici esattamente ciò che pensi e ciò che hai visto, sei sincero. Innanzitutto, praticare la sincerità è in linea con il seguire la via di Dio. Questo è ciò che Dio insegna agli uomini; questa è la via di Dio. Qual è la via di Dio? Temere Dio ed evitare il male. La sincerità non fa forse parte del temere Dio ed evitare il male? E non significa forse seguire la via di Dio? (Sì.) Se non sei sincero, quello che hai visto e quello che pensi non corrisponde a quello che esce dalla tua bocca. Qualcuno ti chiede: ‘Qual è la tua opinione su quella tale persona? È responsabile nei confronti del lavoro della chiesa?’, e tu rispondi: ‘È bravissimo. È più responsabile di me, la sua levatura è migliore della mia, ha anche una buona umanità. È maturo e stabile’. Ma è questo che pensi nel tuo cuore? In realtà, ciò che vedi è che, sebbene quella persona abbia levatura, è inaffidabile, alquanto propensa all’inganno e molto calcolatrice. Questo è ciò che pensi davvero nella tua mente ma, quando arriva il momento di parlare, dici a te stesso: ‘Non posso dire la verità. Non devo offendere nessuno’, quindi ti affretti a dire qualcos’altro e scegli cose belle da dire, ma nulla di ciò che dici è ciò che pensi davvero; si tratta solamente di bugie e falsità. Questo indica forse che segui la via di Dio? No. Hai intrapreso la via di Satana, la via dei demoni. Qual è la via di Dio? È la verità, la base da cui dovrebbe dipendere il comportamento delle persone, è la via del temere Dio ed evitare il male. Se pure parli con un’altra persona, anche Dio ascolta; Egli osserva e sottopone a scrutinio il tuo cuore. La gente ascolta quello che dici, mentre Dio sottopone a scrutinio il tuo cuore. Le persone sono forse in grado di sottoporre a scrutinio il cuore degli uomini? Nel migliore dei casi, le persone possono vedere che non stai dicendo la verità; possono vedere quello che c’è in superficie, ma solo Dio può vedere nel profondo del tuo cuore. Solo Dio può vedere cosa stai pensando, cosa stai progettando e quali piccole trame, vie infide e pensieri attivi hai nel cuore. Quando vede che non stai dicendo la verità, quali sono l’opinione e la valutazione che Dio ha di te? Che, in questo caso, non hai seguito la via di Dio, perché non hai detto la verità. Se avessi praticato in conformità ai requisiti di Dio, avresti dovuto dire la verità: ‘È una persona dotata di levatura, ma è inaffidabile’. Indipendentemente dal fatto che la tua valutazione fosse accurata, sarebbe stata sincera e sarebbe venuta dal cuore; questo è il punto di vista e la posizione che avresti dovuto esprimere. Ma non lo hai fatto: stavi dunque seguendo la via di Dio? (No.) Se non dici la verità, a cosa ti serve sottolineare che stai seguendo la via di Dio e soddisfacendo Dio? Dio presta forse attenzione agli slogan che gridi? Dio guarda forse come gridi, quanto alzi la voce e quanto forte è la tua volontà? Guarda forse quante volte gridi? Queste non sono le cose che guarda. Dio osserva se metti o meno in pratica la verità, quali scelte compi e come pratichi la verità quando ti capita qualcosa. Se scegli di mantenere le relazioni con gli altri, di difendere i tuoi interessi e la tua immagine, tutto diventa finalizzato all’autoconservazione e Dio vede che questi sono il punto di vista e l’atteggiamento che manifesti quando ti accade qualcosa, e allora formulerà una valutazione su di te: dirà che non sei una persona che segue la Sua via” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). La lettura delle parole di Dio mi ha molto toccata. Non avevo mai dato importanza alla scrittura delle valutazioni né cercato quali fossero le verità che dovevo mettere in pratica nel farlo. Non ho mai riflettuto sul fatto che, scrivendola, avessi delle motivazioni sbagliate o rivelassi corruzione, se avessi avuto un cuore che teme Dio, valutando Guan Xin obiettivamente. A quel punto, ho capito che scrivere valutazioni è legato all’avere un cuore che teme Dio e al sostenere il lavoro della chiesa. Stavamo eleggendo un leader superiore, cosa che coinvolgeva il lavoro di diverse chiese e l’ingresso nella vita dei fratelli e delle sorelle. Scrivere una valutazione falsa con parole non veritiere poteva fuorviare le persone, l’elezione di un candidato non adatto poteva intralciare il lavoro della chiesa, danneggiando l’ingresso nella vita dei fratelli e delle sorelle. Sapevo che Guan Xin non era una buona candidata per quel ruolo ma, per salvare la faccia e il prestigio, temendo che gli altri pensassero che mi stessi vendicando di lei, opprimendola, non ho detto nulla. Avrei potuto scrivere una valutazione sincera e riferire la reale situazione di Guan Xin, ma temevo che la leader dicesse che avevo discernimento e non lo condividevo con gli altri, che non stavo sostenendo il lavoro della chiesa, il che avrebbe influito sull’immagine che aveva di me. Così sono ricorsa a mezzi astuti, scrivendo nella mia valutazione cose che contraddicevano i fatti. Ho descritto Guan Xin come una persona che perseguiva la verità e svolgeva un lavoro reale. Non ho affatto scritto la verità. Sono stata davvero viscida e propensa all’inganno. Dio ci chiede di essere sinceri, di parlare secondo i fatti e in modo appropriato. Ma io ho mentito su una cosa così importante come l’elezione di un leader. Non avevo affatto un cuore che teme Dio. Stavo vivendo una natura satanica e demoniaca. Il diavolo ha iniziato così, mentendo. Andavo contro i fatti, mentivo, e si trattava di una natura demoniaca! Non stavo considerando il lavoro della chiesa, e ho invece scritto una valutazione non rispettosa dei fatti, sviando fratelli e sorelle, portandoli a eleggere la persona sbagliata. Significava intralciare e disturbare il lavoro della chiesa. Rendermene conto mi ha spaventata.
In seguito, ho letto questo passo delle parole di Dio: “Una volta che la verità è diventata vita in te, quando noti qualcuno che è blasfemo verso Dio, non Lo teme, è superficiale mentre svolge il suo dovere, o intralcia e disturba il lavoro della chiesa, risponderai secondo le verità principi, e sarai in grado di individuarlo e smascherarlo come è necessario fare. Se la verità non è diventata la tua vita e tu continui a vivere nell’ambito della tua indole satanica, allora, quando scopri persone malevole e diavoli che creano intralci e disturbi al lavoro della chiesa, chiuderai un occhio e fingerai di non sentire; non ne terrai conto, senza rimproveri da parte della tua coscienza. Penserai perfino che chiunque provochi disturbi al lavoro della chiesa non abbia nulla a che fare con te. Per quanto il lavoro della chiesa e gli interessi della casa di Dio soffrano, a te non interessa, non intervieni e non ti senti in colpa, cosa che fa di te una persona priva di coscienza o di ragionevolezza, un miscredente, un operaio. Ti nutri e ti disseti di ciò che è di Dio e godi di tutto ciò che proviene da Lui, eppure percepisci qualsiasi danno agli interessi della casa di Dio come scollegato da te, il che fa di te un traditore che sputa nel piatto in cui mangia. Se non proteggi gli interessi della casa di Dio, puoi forse definirti umano? Sei un demone che si è insinuato nella chiesa. Tu simuli la tua fede in Dio, fingi di essere un eletto, e vuoi approfittare della casa di Dio. Non stai vivendo la vita di un essere umano, sei più un demonio che una persona, e appartieni chiaramente alle file dei miscredenti” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). L’esposizione delle parole di Dio è stata davvero toccante per me. Ero il traditore che mordeva la mano che lo nutriva, quello di cui parlava Dio. Mi nutrivo delle parole di Dio, godevo di tutto il Suo sostentamento, ma non stavo difendendo il lavoro della chiesa. Al contrario, agivo esclusivamente per i miei interessi, non mettevo in pratica le verità che conoscevo bene, e questo ha finito per sviare gli altri e far loro eleggere una falsa leader. Non stavo danneggiando il lavoro della chiesa e gli altri fratelli? Più ci pensavo, più mi odiavo per la mia viltà e la mia propensione all’inganno. Volevo proteggere solo me stessa, non il lavoro della chiesa. Non ero una vera credente. Mi sentivo cupa e abbattuta nel cuore. Non ero illuminata dalle parole di Dio e non stavo ottenendo risultati nel mio dovere. Dio mi nascondeva il Suo volto. Se avessi continuato a essere una traditrice impenitente, Dio mi avrebbe sicuramente sdegnata ed eliminata. Percepivo davvero l’indole giusta di Dio, che non tollera offesa umana, e mi odiavo per non aver praticato la verità e consentito delle trasgressioni. Così ho pregato Dio, pronta a pentirmi e a praticare la verità, a rimediare alla mia trasgressione!
In seguito, ho letto questo passo delle parole di Dio: “Per tutti coloro che svolgono un dovere, indipendentemente da quanto profonda o superficiale sia la loro comprensione della verità, il modo più semplice di praticare l’accesso alla verità realtà è pensare agli interessi della casa di Dio in ogni cosa e abbandonare i propri desideri egoistici, gli intenti personali, le proprie motivazioni, l’orgoglio e il prestigio. Mettere gli interessi della casa di Dio al primo posto è il minimo che si dovrebbe fare. Se un individuo che svolge un dovere non sa fare neppure questo, allora come si può affermare che lo sta svolgendo? Quello non è svolgere il proprio dovere. Per prima cosa dovresti pensare agli interessi della casa di Dio, tenere in considerazione le Sue intenzioni e il lavoro della chiesa. Metti queste cose di fronte a tutto; soltanto in seguito puoi pensare alla stabilità del tuo prestigio o a come gli altri ti considerano. Non trovi che sia un po’ più facile dividere tutto in due passaggi e accettare qualche compromesso? Praticando così per un po’, arriverai a sentire che soddisfare Dio non è poi così difficile. Inoltre, dovresti essere in grado di ottemperare alle tue responsabilità, adempiere ai tuoi obblighi, assolvere il tuo dovere e mettere da parte i tuoi desideri egoistici, i tuoi intenti e le tue motivazioni; dovresti mostrare considerazione per le intenzioni di Dio e porre al primo posto gli interessi della Sua casa, il lavoro della chiesa e il dovere che devi assolvere. Dopo aver sperimentato ciò per qualche tempo, capirai che questo è un buon modo di comportarsi. È vivere in maniera retta e onesta e non essere una persona abietta e vile; è vivere giustamente e onorevolmente anziché essere spregevole, abietto e un buono a nulla. Ti renderai conto che è così che una persona dovrebbe agire e che quella è l’immagine che dovrebbe vivere. Il desiderio di soddisfare i tuoi interessi si affievolirà a poco a poco” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo liberandosi della propria indole corrotta”). Nelle parole di Dio, ho trovato un percorso di pratica. Dobbiamo sempre mettere al primo posto il lavoro della chiesa e, quando i nostri interessi personali sono in conflitto con esso, dobbiamo ribellarci a noi stessi, lasciare perdere i nostri interessi, e dare priorità al dovere e alle responsabilità. Mi si chiedeva di riscrivere la valutazione e intendevo pentirmi davanti a Dio. Non potevo continuare a considerare ciò che gli altri avrebbero pensato di me o a proteggermi. Dovevo scrivere la verità ed essere sincera. In seguito, mi sono aperta con i fratelli e le sorelle sulla corruzione che avevo manifestato, sulla mia riflessione e su ciò che avevo imparato. Ho inoltre condiviso i principi per eleggere i leader, ossia che dobbiamo scegliere persone che perseguono la verità, hanno buona umanità e sanno svolgere lavoro reale. Confrontando il comprtamento di Guan Xin, tutti hanno acquisito discernimento e si sono sentiti pronti a scrivere nuove valutazioni. Anch’io ho scritto una valutazione accurata sul comportamento ripetuto di Guan Xin. Praticare in quel modo mi ha dato un senso di sollievo.
In seguito, la leader mi ha comunicato in una lettera che Guan Xin era stata destituita e che, mentre Guan Xin occupava quella posizione, era stata arrogante, dispotica e non collaborativa, cosa che aveva ostacolato molti progetti della chiesa. Aveva anche usato la sua posizione per limitare e opprimere gli altri, portandoli a diventare negativi… Le cose riportate nella lettera sono state per me come una serie di schiaffi in faccia. Mi bruciava il viso e avevo la mente completamente vuota. Sapevo solo di aver davvero offeso Dio e di aver partecipato alle malefatte di una falsa leader. Si era già comportata in quel modo in passato e io ne avevo discernimento, ma non solo non l’ho smascherata né segnalata, ho anche permesso a fratelli e sorelle di raccomandarla come leader superiore. Non avevo alcun senso di responsabilità per il lavoro della chiesa. Stavo aiutando di nascosto una falsa leader a compiere il male e a peggiorare le cose. Ho persino cercato delle scusanti per non aver praticato la verità. Sentivo che, anche se non avessi riferito ciò che sapevo, Dio lo avrebbe rivelato. Dio porta alla luce ogni cosa, ma avrei dovuto adempiere ai miei doveri, smascherare i falsi leader e sostenere il lavoro della chiesa. Io invece ho aspettato passivamente, in disparte, non adempiendo al mio dovere, alla mia responsabilità. Questo ha danneggiato gravemente il lavoro della chiesa e l’ingresso nella vita dei fratelli e delle sorelle. Più ci pensavo e più stavo male. Sapevo che la mia trasgressione era già al di là di ogni riparazione. Addolorata e pentita, ho di nuovo pregato davanti a Dio. Volevo inoltre sapere perché proteggevo i miei interessi non appena avevo un problema. Qual era la causa? Nei miei devozionali, ho letto questo passo: “Finché le persone non hanno sperimentato l’opera di Dio e compreso la verità, è la natura di Satana che prende il sopravvento e domina dentro di loro. Quali elementi specifici fanno parte di quella natura? Ad esempio, perché sei egoista? Perché proteggi la tua posizione? Perché hai sentimenti così forti? Perché trai piacere da cose inique? Perché ti piacciono quei mali? Su cosa si basa il tuo debole per simili cose? Da dove vengono tali cose? Perché sei così felice di accettarle? Ormai siete arrivati tutti a comprendere che la ragione principale dietro a tutte queste cose è che il veleno di Satana è nell’uomo. Dunque cos’è il veleno di Satana? Come lo si può esprimere? Per esempio, se chiedi ‘Come si dovrebbe vivere? Per cosa si dovrebbe vivere?’, le persone risponderanno: ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’. Questa singola frase esprime la radice vera e propria del problema. La filosofia e la logica di Satana sono diventate la vita delle persone. Qualsiasi cosa perseguano, lo fanno per se stesse, e dunque vivono solo per se stesse. ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’ – questa è la filosofia di vita dell’uomo, e rappresenta anche la natura umana. Queste parole sono già diventate la natura dell’umanità corrotta e sono il vero ritratto della natura satanica dell’umanità corrotta. Questa natura satanica è già diventata la base dell’esistenza dell’umanità corrotta. Per diverse migliaia di anni, l’umanità corrotta ha vissuto in base a questo veleno di Satana, fino ai giorni nostri” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come percorrere il cammino di Pietro”). Le parole di Dio mi hanno mostrato che, sebbene fossi una credente, non trattavo la verità delle parole di Dio come il criterio per comportartmi e agire. Stavo ancora vivendo secondo le concezioni di Satana, come “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino”, “Il profitto prima di tutto” e “Chi è ragionevole sa proteggere sé stesso, e cerca solo di evitare di commettere errori”. Vivevo sulla base di questi veleni satanici. Ero convinta che nella vita le persone dovessero pensare a sé stesse e imparare a proteggere i propri interessi per non essere danneggiate, che fosse l’unico modo per essere intelligenti, per non subire danni. Invece, attraverso quella lezione, ho visto che vivere secondo quei veleni satanici può aver protetto temporaneamente i miei interessi, ma mi ha fatto perdere i requisiti di base di un essere umano. Sono diventata egoista, propensa all’inganno e vile, e sono andata persino contro la mia coscienza, comportandomi da disonesta. Sono diventata una persona priva di carattere e dignità, indegna di fiducia, e alla fine ho danneggiato la vita dei fratelli e delle sorelle e ho gravemente disturbato il lavoro della chiesa, commettendo una trasgressione a cui non avrei mai potuto rimediare. Odiavo quanto profondamente Satana mi avesse corrotta, il mio non avere coscienza ed essere indegna di vivere davanti a Dio. Inoltre, quell’esperienza mi ha mostrato che non capivo affatto Dio, che non credevo che Egli scrutasse tutte le cose. Temevo che, se avessi condiviso con gli altri il mio discernimento su Guan Xin, avrebbero pensato che intendessi vendicarmi e soffocarla di proposito. Ma nella casa di Dio regna la verità e Dio sottopone tutto a scrutinio. Fintanto che il mio cuore era al posto giusto e agivo in linea con le verità principi, gli altri mi avrebbero appoggiata quando avessero capito la verità. Anche se alcuni di loro all’inizio mi avessero fraintesa, Dio avrebbe sottoposto a scrutinio il mio cuore e avrei avuto la coscienza pulita. Capire questo mi ha molto rasserenata, e ho deciso che in futuro mi sarei senz’altro attenuta ai principi.
Dopo di che, ho pensato a Li Xiao, il diacono del Vangelo che non ha mai accettato la verità né portato un fardello nel suo dovere. In base ai principi, avrebbe dovuto essere rimossa. Ho condiviso le mie idee con alcuni altri diaconi, che mi hanno risposto: “Se la destituiamo ora, non ci sarà un sostituto adatto nella chiesa. Per ora, aiutiamola e sosteniamola”. Ho considerato che l’avevo già aiutata e sostenuta diverse volte, ma senza suscitare reazioni in lei. Se fosse rimasta diacono del Vangelo, avrebbe solo ostacolato il lavoro ancora di più. Ma era vero che nella chiesa non c’erano altri candidati validi per sostituirla nel ruolo. E, se tutti gli altri non fossero stati d’accordo ma io avessi insistito, non avrebbero forse detto che ero troppo arrogante e presuntuosa? Per un po’, ho esitato sul da farsi, così mi sono rivolta a Dio in preghiera e in ricerca. Dopo, mi sono resa conto che stavo di nuovo proteggendo i miei interessi. Dovevo sostenere le verità principi nel mio dovere: non potevo confondere il bene e col male. In base ai principi, Li Xiao era una falsa lavoratrice. Se l’avessimo tenuta in quella posizione, l’evangelizzazione ne avrebbe risentito. Non potevo rifiutarmi di occuparmene per paura che gli altri mi reputassero arrogante: dovevo sostenere i principi. Così, ho condiviso sulle verità pertinenti con i miei collaboratori, che si sono detti d’accordo sul sostituirla come diacono del Vangelo. Dopo di che, il leader superiore ha assegnato il nostro lavoro del Vangelo a una sorella di un’altra chiesa che si assumeva un fardello nel dovere e afferrava i principi. L’evangelizzazione ha gradualmente ingranato. Ho anche sentito che finalmente potevo mettere in pratica un po’ di verità, sentendomi in pace, serena.