33. Non competo più per la leadership

di Fengxian, Cina

Nel 2016 ero responsabile del lavoro basato sui testi nella chiesa. A quel tempo, i risultati di un compito particolare erano costantemente scarsi, così il leader mi ha chiesto di approfondire direttamente la questione. Affidandomi a Dio e impegnandomi concretamente nello studio dei principi, ben presto ho notato un miglioramento nel lavoro. Successivamente, un altro compito ha riscontrato dei problemi e il leader mi ha chiesto di nuovo di occuparmene e di risolverli. Sentendo questo, sono stata molto contenta. Vedendo che il leader affidava tutti i compiti difficili a me, mi sono sentita una rara persona di talento e un pilastro della nostra chiesa.

In seguito, la nostra chiesa doveva eleggere un leader e ho pensato: “Sarò eletta leader questa volta? Attualmente svolgo il dovere basato sui testi, che non mi consente di distinguermi né di ottenere alcun prestigio. Se potessi essere eletta leader, sarebbe diverso. Avrei il potere di comandare e prendere decisioni, fratelli e sorelle verrebbero da me con i loro problemi e le loro difficoltà. Non sarebbe magnifico? Quando andavo a scuola volevo essere la capoclasse, ma quel desiderio non si è mai avverato. Se potessi essere eletta leader della chiesa, dimostrerei le mie capacità e realizzerei il mio sogno”. In seguito, sono stata particolarmente diligente nel mio dovere, e ho condiviso attivamente per risolvere qualsiasi stato dei fratelli e delle sorelle. Quando ho ricevuto la loro approvazione, sono stata molto felice e speravo che votassero per me durante le elezioni. Tuttavia, alla fine non sono stata eletta. Mi sono sentita molto delusa. Più tardi ho sentito i fratelli e le sorelle dire che non ero stata eletta perché ritenevano che fossi immatura e che il mio ingresso nella vita fosse privo di profondità. Così ho pensato rapidamente a come apparire più matura e costante. Per quanto riguarda l’ingresso nella vita, leggevo di più le parole di Dio che giudicano ed espongono la natura essenza delle persone, sperando di imparare e acquisire di più, prestando attenzione a praticare la verità nella vita quotidiana in modo che tutti potessero osservare i miei progressi e cambiamenti e votassero per me alle elezioni successive.

Tuttavia, in seguito, non sono riuscita a essere eletta per diverse volte. In particolare, un’elezione ha portato alla scelta di sorella Siyu come leader. Sentendo questo, sono rimasta molto sorpresa e ho pensato: “La sua levatura e le sue capacità lavorative sono nella media. Come mai la maggior parte dei fratelli e delle sorelle ha votato per lei? In che cosa è migliore di me?” Mi sentivo gelosa e sprezzante, e ho sbottato: “È all’altezza?” Spinte dalla curiosità, tutte le sorelle mi hanno chiesto: “La conosci bene?” Senza pensarci, ho detto: “Ho già lavorato con lei in passato. Penso che la sua levatura e le sue capacità lavorative siano nella media e non l’ho vista scrivere buoni articoli di testimonianza esperienziale. Dubito addirittura che abbia un accesso alla vita”. Dopo aver sentito questo, tutte le sorelle hanno affermato: “Se la conosci bene e pensi che non sia adatta, dovresti riferirlo. La leadership della chiesa è particolarmente importante: dobbiamo scegliere le persone giuste”. Tutti i fratelli e le sorelle hanno iniziato a discuterne. Il giorno dopo, la sorella con cui ero in coppia mi ha severamente potata, dicendo: “Quello che hai detto ieri equivaleva a esprimere un giudizio sui leader e sui lavoratori. Sebbene l’ingresso nella vita di Siyu sia superficiale, ha una buona levatura, un cuore giusto, si batte per la verità e sopporta un fardello per il lavoro. Non l’hai valutata in base ai principi né hai preso in considerazione le sue prestazioni attuali, ma invece ti sei aggrappata alle sue carenze passate. Il fatto che tu abbia parlato così con secondi fini ha portato i fratelli e le sorelle ad avere pregiudizi nei confronti di Siyu, come se la chiesa avesse scelto la persona sbagliata. La natura di quest’azione è piuttosto grave ed equivale a gettare l’elezione nel disordine. Dovresti rifletterci attentamente e arrivare a comprenderlo!” Alle parole della sorella, ho sentito il mio viso accendersi. Pensando che la natura del mio giudizio sui leader e sui lavoratori stava causando disturbo e li stava danneggiando, e che si trattava di un’azione malvagia, ero un po’ spaventata. Non osavo più giudicare verbalmente, ma nel mio cuore continuavo a rifiutarmi di sottomettermi.

Una volta, durante la condivisione di un leader in un incontro, ho notato che l’attenzione di tutti era rivolta al leader. In quel momento, ho sentito che il leader sembrava irradiare luce e ho fantasticato su quanto sarebbe stato bello se fossi stata una leader. Ho guardato fuori dalla finestra, mi formicolava il naso e ho quasi versato una lacrima; ho pensato: “Da quando ho iniziato a credere in Dio, non sono mai stata una leader. Perché non ne ho avuto l’opportunità? Ho lavorato molto bene, eppure non riesco ancora a essere una leader. Dio è ingiusto con me! Che senso ha continuare a perseguire in questo modo?” In quel periodo mi sentivo molto cupa e abbattuta, non ero disposta ad avvicinarmi a Dio o a dirGli ciò che avevo nel cuore. Vedendo gli stati negativi dei fratelli e delle sorelle, non volevo più condividere con loro e aiutarli. Guardavo ancora dall’alto in basso Siyu, ritenendo che la sua intelligenza, la sua levatura e le sue capacità lavorative fossero inferiori alle mie. Mi chiedevo: “Perché non posso essere eletta leader?” Senza rendermene conto, ho sfogato la mia insoddisfazione davanti alla mia famiglia. Vedendo che non mi conoscevo affatto, mi hanno potata, dicendo: “Stai perseguendo il prestigio, e più lo insegui, più ti sfuggirà!” Ho affermato con aria di sfida: “Su che base?” Dopo aver detto ciò, mi sono spaventata: non stavo forse protestando apertamente contro Dio? Non ho osato dire altro.

Durante un incontro, ho esposto apertamente il mio stato di ambizione e il desiderio di voler diventare una leader da sempre. Una sorella ha condiviso sulla sua esperienza per aiutarmi, e ha affermato: “Spesso pensiamo di essere migliori degli altri, e ci chiediamo perché loro possano essere leader e noi no, ci sentiamo sprezzanti e insoddisfatti ed esprimiamo persino giudizi alle loro spalle. La natura di questo è opporsi a Dio e protestare contro di Lui”. Ascoltando la condivisione della sorella, ho riflettuto su me stessa. Non ero stata eletta leader in tutto questo tempo, e nel mio cuore ero sprezzante e discutevo con Dio: “Su che base non mi lasci essere una leader?” Con questo “Su che base” mi sono rifiutata di sottomettermi alla sovranità e alle disposizioni di Dio, opponendomi e protestando contro di Lui. Essendo una persona corrotta, meritavo qualunque trattamento ricevessi da Dio. Inoltre, i leader erano stati eletti dai fratelli e dalle sorelle; non solo non avevo riflettuto su me stessa per i miei continui fallimenti nell’elezione, ma mi ero anche opposta a Dio e avevo discusso con Lui. Ero davvero senza ragione! Anche il leader ha sottolineato il mio problema: “Tu svolgi il tuo dovere con lo scopo di perseguire il prestigio, diventando negativa e opponendo resistenza quando non ci riesci. Stai percorrendo il cammino di un anticristo, quindi nessuno osa eleggerti come leader”. Ogni parola pronunciata dal leader mi trafiggeva il cuore. Mi sono sentita molto angosciata e contrita. Ho pregato Dio: “Dio, adesso ho molta paura. Il mio perseguimento del prestigio Ti disgusta. Per favore, abbi misericordia di me. Fammi conoscere la mia indole corrotta, così non discuterò più con Te e non mi opporrò a Te”. Tornata a casa, ho ricercato le parole di Dio che esponevano il perseguimento del prestigio. Ho letto queste parole di Dio: “Coloro che hanno fraintendimenti o fantasie su Dio, o che avanzano desideri stravaganti o richieste nei Suoi confronti, sono altamente contaminati nello svolgimento dei loro doveri. Vogliono fama, prestigio e ricompense e, se una grossa ricompensa è ancora distante e non si vede, pensano: ‘Poiché non posso ottenerla immediatamente, dovrò aspettare e sopportare. Ma prima di tutto, adesso dovrei ottenere qualche beneficio, o per lo meno un po’ di prestigio. Per prima cosa cercherò di essere un leader nella chiesa, di assumermi la responsabilità di decine di persone. Avere sempre gente che ti gira intorno è una cosa molto allettante’. Ed ecco che appare questa contaminazione nella loro fede in Dio. Quando non hai svolto alcun dovere o non hai fatto nulla di concreto per la casa di Dio, sentirai di non essere qualificato e queste cose non sorgeranno in te. Ma quando sei in grado di fare qualcosa, e senti di essere leggermente superiore a quasi tutti gli altri e di poter predicare qualche dottrina, allora queste cose si manifesteranno. Per esempio, durante l’elezione di un leader, se credi in Dio solamente da un anno o due, ti sembrerà di avere una piccola statura, di non essere in grado di predicare alcun sermone e di non essere qualificato, perciò ti farai da parte. Dopo tre o cinque anni di fede sarai in grado di predicare qualche dottrina spirituale così, quando arriverà di nuovo il momento di eleggere un leader, ti candiderai in modo proattivo per quel ruolo e pregherai: ‘Oh Dio! Porto un fardello, sono disposto a essere un leader nella chiesa e ad avere riguardo per le Tue intenzioni. Non importa se verrò eletto oppure no, sono sempre pronto a sottomettermi alle Tue disposizioni’. Dirai che sei disposto a sottometterti, ma in cuor tuo penserai: ‘Però sarebbe bello se mi lasciassi provare a essere un leader!’ Se hai una tale richiesta, Dio la soddisferà? Certamente no, perché non si tratta di una richiesta legittima, ma di un desiderio smodato. Anche se dici di voler diventare un leader così da poter mostrare considerazione per il fardello di Dio, se usi questo pretesto come giustificazione ritenendo che ciò sia in linea con la verità, cosa penserai quando Dio non soddisferà la tua richiesta? Quali manifestazioni esibirai? (Fraintenderò Dio e mi chiederò perché non mi ha accontentato quando volevo solamente mostrare considerazione per il Suo fardello. Diventerò negativo, contrario e mi lamenterò.) Diventerai negativo e penserai: ‘La persona che hanno eletto crede in Dio da meno tempo di me, non è istruita come me e la sua levatura è peggiore della mia. Sono anche in grado di predicare sermoni, quindi in che modo tale individuo è migliore di me?’ Rifletterai a lungo, ma non riuscirai a capire, così sorgeranno in te delle nozioni e giudicherai Dio ingiusto. Questa non è forse un’indole corrotta? Sarai ancora in grado di sottometterti? No. Se tu non avessi questo desiderio di essere un leader, se sapessi perseguire la verità e se possedessi la conoscenza di te stesso, diresti: ‘Mi va bene essere un semplice seguace. Non possiedo la verità realtà, la mia umanità è mediocre e non sono molto eloquente. Ho una certa esperienza, ma non riesco proprio a parlarne. Vorrei discuterne più a fondo, ma non so spiegarmi in modo chiaro. Se lo facessi, è probabile che la gente si stuferebbe di ascoltarmi. Non sono affatto all’altezza di questo ruolo. Non sono adatto a fare il leader ed è bene che continui a imparare dagli altri, a svolgere il mio dovere al meglio delle mie capacità e a perseguire la verità tenendo i piedi per terra. Un giorno, quando avrò statura e sarò adatto a guidare, non mi sottrarrò all’incarico se sarò eletto dai miei fratelli e sorelle’. Questo è lo stato mentale corretto. […] Qualunque cosa tu faccia, devi riflettere sulle tue motivazioni, sul tuo punto di origine, sulle tue intenzioni, sui tuoi scopi e su tutti i tuoi pensieri secondo la verità, arrivare a comprenderli e stabilire se sono giusti o sbagliati. Tutte queste cose devono avere le parole di Dio come fondamento e base, così da non imboccare la strada sbagliata. Qualunque cosa tu voglia fare, o ciò che cerchi, preghi o chiedi davanti a Dio, deve essere legittimo e ragionevole, deve poter essere proposto agli altri e approvato da tutti. Non ha senso cercare e pregare per cose che non possono essere portate alla luce del sole. Per quanto si preghi per quelle cose, non servirà a nulla(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo perseguendo la verità si possono eliminare le proprie nozioni e i propri fraintendimenti nei confronti di Dio”). Ciò che Dio ha esposto era esattamente il mio vero stato. Quando ho iniziato a credere in Dio, non avevo alcun desiderio di essere una leader perché sentivo che la mia statura era piccola e ritenevo di non essere qualificata. Svolgendo il mio dovere nel corso del tempo, ho avuto modo di parlare di alcune dottrine spirituali e ho visto alcuni risultati nel mio lavoro, quindi pensavo di avere una buona levatura e un buon capitale, di essere una persona rara di talento nella chiesa e di dover essere eletta leader. Quindi, a ogni elezione ero ansiosa e svolgevo attivamente il mio dovere allo scopo di essere scelta come leader. Tuttavia, quando non sono stata eletta, le mie spregevoli intenzioni sono state completamente rivelate. Non solo ho perso il fardello del mio dovere, non risolvendo i problemi anche quando venivano scoperti, ma provavo anche gelosia e odio, giudicavo la leader appena eletta e mi lamentavo perfino di Dio nel mio cuore, credendo che Lui fosse ingiusto e avesse seppellito il mio talento. Ho capito di non avere alcuna sottomissione a Dio né un cuore che Lo teme, e che le mie cattive azioni erano causate dal perseguimento del prestigio. Se le mie intenzioni fossero state veramente quelle di salvaguardare il lavoro della chiesa, anche come comune credente, avrei potuto tenere in considerazione l’intenzione di Dio e svolgere bene e tranquillamente il mio lavoro principale. I fatti hanno dimostrato che l’origine e il punto di partenza delle mie azioni erano entrambi il prestigio. Volevo semplicemente essere una leader, avere persone che ruotassero attorno a me e soddisfare la mia ambizione e il mio desiderio di essere un “funzionario”. Con tali intenzioni nello svolgimento del mio dovere, non solo non sono stata eletta leader, ma non sono nemmeno riuscita a svolgere bene il mio compito principale.

In seguito ho letto un passo delle parole di Dio e ho acquisito una certa comprensione dei miei problemi. Dio dice: “Da dove nascono tutte le convinzioni errate dell’uomo riguardo a Dio? Nascono dal fatto che gli uomini non sono in grado di misurare le loro capacità; per la precisione, non sanno che cosa esse siano agli occhi di Dio. Gli uomini hanno una stima troppo alta di sé e valutano in maniera esagerata la propria posizione agli occhi di Dio, considerando quelli che a loro giudizio sono il valore e il capitale di una persona come la verità, come i criteri adottati da Dio per stabilire se essa sarà o non sarà salvata. Ciò è sbagliato. Devi sapere che genere di posto occupi nel cuore di Dio, come ti vede, la posizione più corretta da adottare nel trattarLo. Dovresti conoscere questo principio; in questo modo, i tuoi punti di vista saranno allineati con la verità e compatibili con quelli di Dio. Devi possedere questa ragione ed essere in grado di sottometterti a Dio; devi sottometterti, indipendentemente da come ti tratta. Allora non ci saranno più contraddizioni tra te e Dio. E quando Dio ti tratterà di nuovo alla Sua maniera, non sarai in grado di sottometterti? Contrasterai ancora Dio opponendoti a Lui? No, non lo farai. Anche se in cuor tuo provi del disagio o senti che Dio non ti tratta come vorresti né capisci perché ti tratta in quel modo, ciò nondimeno, poiché comprendi già alcune verità e possiedi alcune realtà, e poiché sei in grado di mantenerti saldo nella tua posizione, non combatterai più contro Dio; ne deriva che le tue azioni e i tuoi comportamenti che provocherebbero la tua morte cesseranno di esistere. E a quel punto non sarai al sicuro? Una volta al sicuro, ti sentirai ancorato a terra, e ciò significa che avrai imboccato il cammino di Pietro(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “L’atteggiamento che l’uomo dovrebbe avere verso Dio”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che l’incomprensione, il giudizio su Dio e la grave trasgressione da parte mia erano dovuti alla mia natura eccessivamente arrogante e alla sopravvalutazione di me stessa. Nonostante credessi in Dio da poco tempo, ritenevo di possedere una levatura e delle capacità lavorative, avevo sempre ricoperto il ruolo di supervisore e ogni volta che c’era un lavoro importante, i leader pensavano a me. Mi consideravo una rara persona di talento nella chiesa, quindi credevo di dover essere tra i leader. Quando le mie ambizioni e i miei desideri non sono stati realizzati e ho perso in diverse elezioni, mi sono lamentata e ho pensato che Dio fosse ingiusto e che fossi in costante conflitto con Lui. Mi sono resa conto di non avere consapevolezza di me stessa e di non riuscire a valutare le mie capacità. Credevo in Dio da poco tempo e non avevo alcuna esperienza lavorativa. Sebbene comprendessi alcune delle competenze professionali, non mi erano chiare molte verità principi. Ogni volta che incontravo delle difficoltà, pregavo Dio con entusiasmo e ricercavo i principi. Quando avevo le giuste intenzioni, potevo inconsciamente arrivare a comprendere alcune cose, ossia l’illuminazione e la guida dello Spirito Santo. Tuttavia, invece di ringraziare Dio, li consideravo come capitale, vantandomi di avere buona levatura e buone capacità lavorative, dicendo che avrei dovuto svolgere il dovere di una leader. Mi mancavano davvero la ragione e la consapevolezza di me stessa. Allo stesso tempo, ho anche capito che i leader e i lavoratori della chiesa eletti devono almeno avere un cuore retto, una buona umanità e perseguire la verità. Invece stavo perseguendo il prestigio e, dopo diversi fallimenti nelle elezioni, in cui Dio non aveva soddisfatto le mie ambizioni e i miei desideri, ero diventata negativa e mi ero opposta a Lui, perdendo il fardello per il mio dovere quando non ero riuscita a ottenere una posizione. Non stavo percorrendo il cammino del perseguimento della verità e non avevo davvero soddisfatto i requisiti per essere una leader. Era giusto che i fratelli e le sorelle non mi scegliessero. Ho anche capito che Dio stava controllando tutto.

Poi ho letto un passo delle parole di Dio e ho acquisito una maggiore comprensione del mio problema, il desiderio costante di essere una leader. Dio dice: “Quali manifestazioni di competizione per il prestigio sono associate a questa natura di causare intralcio e disturbo al lavoro della casa di Dio? La più comune è quella in cui le persone competono con i leader della chiesa per il prestigio, il che si manifesta principalmente nello sfruttare certe cose che riguardano i leader e i loro errori al fine di denigrarli e condannarli, ed esporre intenzionalmente le loro rivelazioni di corruzione e i difetti e le carenze nella loro umanità e nella loro levatura, in particolare quando si tratta di deviazioni ed errori che essi hanno commesso nel loro lavoro o nel gestire le persone. Questa è la manifestazione più comune e più palese del competere con i leader della chiesa per il prestigio. Inoltre, a queste persone non importa quanto bene i leader della chiesa facciano il loro lavoro, se agiscano secondo i principi, o se ci siano problemi con la loro umanità, e hanno semplicemente un atteggiamento di sfida nei loro confronti. Perché hanno un atteggiamento di sfida? Perché vogliono anche loro essere leader della chiesa: questa è la loro ambizione, il loro desiderio, e quindi hanno un atteggiamento di sfida. Non importa come i leader della chiesa lavorino o gestiscano i problemi, queste persone sfruttano sempre cose che li riguardano, li giudicano e li condannano, e arrivano persino al punto di ingigantire le cose, distorcere i fatti ed esagerare le cose nella massima misura possibile. Non usano gli standard che la casa di Dio richiede ai leader e ai lavoratori per valutare se questi leader agiscono secondo i principi, se sono il genere giusto di persone che perseguono la verità e che sono dotate di coscienza e ragionevolezza. Non misurano i leader secondo questi principi. Al contrario, sulla base delle proprie intenzioni e dei propri obiettivi, cercano costantemente il pelo nell’uovo e inventano lamentele, trovano cose da usare contro i leader o i lavoratori, diffondono voci alle loro spalle dicendo che fanno cose che non sono in linea con la verità, o espongono le loro carenze. […] Qual è il loro obiettivo nel fare tutto questo? Non è aiutare le persone a comprendere la verità e discernere i falsi leader e gli anticristi, né condurre le persone davanti a Dio. Al contrario, il loro obiettivo è sconfiggere e abbattere i leader e i lavoratori in modo che tutti vedano loro come i candidati più idonei a prestare servizio come leader. A questo punto, il loro obiettivo sarà stato raggiunto e dovranno solo aspettare che i fratelli e le sorelle li nominino come leader. Esistono persone del genere nella chiesa? Qual è la loro indole? Questi individui hanno un’indole maligna, non amano affatto la verità e non la mettono nemmeno in pratica; desiderano solo mantenere il potere(La Parola, Vol. 5: Responsabilità di leader e lavoratori, “Responsabilità di leader e lavoratori (14)”). Dio espone che l’indole di coloro che competono per il prestigio è estremamente maligna, che non provano alcun amore per la verità e possiedono una scarsa umanità. Riflettendo sul mio comportamento, ero stata sopraffatta dall’ambizione e dal desiderio di potere, trascurando il mio dovere vero e proprio e lottando continuamente per il prestigio, giudicando allo stesso tempo la leader e disturbando le elezioni della chiesa. Vedendo che Siyu era stata eletta come leader, invece di pensare a come collaborare con lei per salvaguardare il lavoro della chiesa, ero stata sprezzante e indignata, l’avevo sminuita e guardata dall’alto in basso e l’avevo giudicata con secondi fini, sperando che i fratelli e le sorelle ritenessero Siyu meno capace di me e incompetente nel dovere di leader, affinché avessi la possibilità di essere scelta. Ciò ha portato infine i fratelli e le sorelle a farsi un’idea negativa di Siyu e questo ha disturbato l’elezione della chiesa. Dopo la potatura della sorella, sebbene non avessi più osato esprimere con noncuranza giudizi nella chiesa, la mia ribellione interiore non era stata eliminata e continuavo a sfogarmi davanti alla mia famiglia; non avevo davvero un briciolo di ragione! Quando ci ho pensato, ho capito che coloro che vengono eletti leader sono in procinto di perseguire la verità, e che tutti hanno le proprie carenze e inadeguatezze. Se avessi avuto un cuore retto e fossi stata una persona che salvaguardava gli interessi della chiesa, non avrei sminuito o disprezzato una leader quando ho notato i suoi difetti, ma avrei collaborato armoniosamente con lei, in modo da completarci reciprocamente nei nostri punti di forza e nelle nostre debolezze. Questo è ciò che avrebbe fatto una persona dotata di umanità. Ho pensato alle persone malevole che erano state espulse dalla chiesa. Nella loro competizione per il prestigio si erano opposte ai leader a ogni occasione, spesso cercando il pelo nell’uovo e seminando discordia alle loro spalle, e facendo sì che i fratelli e le sorelle sviluppassero pregiudizi nei confronti dei leader, fatto che alla fine aveva portato all’intralcio e al disturbo del lavoro della chiesa e alla loro espulsione. Rendendomi conto di ciò, ho avuto una profonda paura, sapendo che, se non mi fossi pentita, sarei stata rivelata ed eliminata da Dio come quelle persone malevole. Ho pregato Dio nel mio cuore, chiedendo misericordia e salvezza. Poi ho pensato ad alcune parole di Dio: “Non avere prestigio è la tua protezione. Come seguace ordinario, potresti non avere mai la possibilità di compiere un grande male e la probabilità che tu venga punito potrebbe essere pari a zero. Invece, nel momento in cui acquisisci prestigio, la probabilità che tu compia il male è del cento per cento, così come lo è la probabilità che tu venga punito; a quel punto per te sarà la fine e avrai distrutto completamente qualsiasi possibilità di ottenere la salvezza. Se nutri ambizioni e desideri, allora dovresti affrettarti a pregare Dio, cercare la verità per risolvere il problema, affidarti a Dio e praticare il porti dei freni, senza compiacerti della tua posizione, e allora sarai in grado di svolgere il tuo dovere normalmente(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 7: Sono malvagi, insidiosi e propensi all’inganno (Parte prima)”). Riflettendo sui miei ripetuti fallimenti nelle elezioni, ho capito che c’era l’intenzione di Dio. Il mio desiderio di prestigio era troppo forte e la mia natura era molto arrogante. Se avessi ottenuto una posizione, chiunque non mi avesse ascoltata o avesse minacciato il mio prestigio sarebbe stato soppresso o escluso da me. Alla fine, avrei commesso molte azioni malvagie e sarei stata messa a nudo ed eliminata come un anticristo. Ho pensato che il fatto che Dio non mi avesse concesso prestigio fosse una forma di protezione verso di me. Dietro questi eventi si nascondeva l’amore di Dio, ma io Lo avevo frainteso e mi ero lamentata di Lui. Non sapevo cosa fosse meglio per me e questo feriva davvero il cuore di Dio. Dopo aver compreso l’intenzione di Dio, mi sono sentita particolarmente illuminata e liberata, e la barriera tra me e Dio è stata eliminata.

In seguito ho letto queste parole di Dio: “Ogni volta che fai qualcosa, e in qualsiasi contesto, devi ricercare la verità, praticare l’onestà e l’obbedienza a Dio e mettere da parte il perseguimento del prestigio e della reputazione. Quando hai il pensiero e il desiderio costanti di competere per il prestigio, allora devi renderti conto di quali conseguenze avverse questo tipo di stato causerà se lasciato irrisolto. Quindi affrettati a ricercare la verità, sconfiggi il desiderio di competere per il prestigio mentre è allo stadio nascente e sostituiscilo con la pratica della verità. Quando praticherai la verità, il tuo desiderio e la tua ambizione di competere per il prestigio diminuiranno e non disturberai il lavoro della chiesa. In questo modo, le tue azioni saranno ricordate e approvate da Dio. Cosa sto cercando di rimarcare? Questo: devi liberarti dei tuoi desideri e delle tue ambizioni prima che fioriscano, si realizzino e causino gravi calamità. Se non li affronti quando sono ancora in fase embrionale, perderai una grande opportunità, e una volta che avranno causato gravi calamità sarà troppo tardi per eliminarli. Se sei privo persino della volontà di ribellarti alla carne, sarà molto difficile per te intraprendere il cammino del perseguimento della verità; se nel tuo perseguimento di fama, guadagno e prestigio affronti battute d’arresto e fallimenti e non torni in te, allora sei in pericolo: c’è la possibilità che verrai eliminato(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte terza”). Le parole di Dio mi hanno offerto un modo per praticare. Ho capito che per abbandonare il prestigio era necessario ricercare la verità. Quando avevo ambizioni e desideri, dovevo sostituirli praticando la verità. Devo ribellarmi prontamente ai miei pensieri e alle mie idee sbagliate e ricercare rapidamente la verità per eliminare i miei problemi. Ho anche capito che Dio determina l’esito di una persona non sulla base del prestigio o dell’identità, ma di quanto sia entrato nella verità realtà e del fatto che mostri una vera sottomissione a Dio e riesca a vivere secondo le Sue parole quando accadono le cose. Dopo aver compreso l’intenzione di Dio, ero disposta a sottomettermi. Poiché mi era stato assegnato il dovere basato sui testi, dovevo accettare, obbedire e svolgere bene il mio dovere con i piedi per terra.

Nel marzo del 2023 la chiesa ha tenuto altre elezioni per ricoprire le posizioni di leadership. Sebbene avessi ancora ambizioni e desideri, pensando che questa fosse un’altra possibilità di concorrere e sperando di essere eletta, sapevo che il mio desiderio di prestigio era troppo forte e che avrebbe potuto facilmente portarmi a percorrere il cammino di un anticristo. Non potevo continuare a perseguire il prestigio. Dovevo pormi dei freni e ribellarmi a me stessa. Ho pregato Dio di proteggermi dalla limitazione dal prestigio. Se fossi stata eletta, avrei svolto correttamente il mio dovere. In caso contrario, non sarei stata negativa né avrei lasciato che ciò influisse sul mio dovere. Indipendentemente dal fatto che avessi o meno una posizione, ero disposta a sottomettermi e a fare bene il mio dovere. Il giorno delle elezioni la mia mentalità non era quella di lottare disperatamente per un ruolo di leadership. Ho condiviso sulla mia esperienza di perseguimento del prestigio e ho espresso il mio disgusto e ribrezzo per le mie azioni precedenti che si opponevano a Dio proprio a causa di tale perseguimento del prestigio. Dopo la condivisione, mi sono seduta e mi sono sentita molto serena. Inaspettatamente, quando sono stati annunciati i risultati delle elezioni, ho ottenuto il maggior numero di voti e sono stata eletta leader della chiesa. In passato sarei stata molto felice, ma ora sapevo che questo dovere comportava una grande responsabilità. L’ho accettato come una pesante responsabilità, invece di godere del prestigio che derivava dalla posizione. Sapevo che questo piccolo cambiamento in me era dovuto interamente alla salvezza di Dio. Dio sia lodato!

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