61. Non avrei dovuto mostrare preferenze per mia madre
Nel 2012 sono diventata responsabile del lavoro di diverse chiese. Ho scoperto che, durante le elezioni della chiesa, mia madre era stata fuorviata da Li Fang, una persona malevola, e aveva attaccato e sminuito il neoeletto leader della chiesa, dicendo che non aveva capacità lavorative, che non comprendeva la verità e che non era adatto a essere un leader, e ha fatto tutto il possibile per esaltare e lodare Li Fang come una persona che possedeva la verità realtà, che poteva rinunciare alle cose, lavorare sodo, sopportare le difficoltà e pagare un prezzo, e alla fine ha votato la malevola Li Fang come leader. Mia madre ha anche attaccato e giudicato il diacono di irrigazione definendolo una persona senza opera dello Spirito Santo e non in grado di svolgere un lavoro reale e dicendo che avrebbe dovuto dimettersi dal suo incarico, portandolo così a vivere nella negatività e influenzando il lavoro di irrigazione. Mia madre non ha riflettuto affatto sulle sue azioni malvagie, e quando la chiesa ha voluto espellere Li Fang, ha fatto tutto il possibile per proteggerla, ha chiesto giustizia per lei, e addirittura ha incitato e fuorviato i fratelli e le sorelle affinché si schierassero dalla parte di Li Fang. Ha anche detto: “Non importa quante elezioni ci saranno, voterò comunque per Li Fang come leader”. Ha disturbato così tanto le cose che le elezioni non hanno potuto procedere normalmente e ciò ha avuto un grave impatto sul lavoro della chiesa. In seguito, un leader ha analizzato ed esposto le azioni malvagie di mia madre, ma lei non le ha riconosciute e non se n’è pentita affatto. In base al suo comportamento, mia madre doveva essere allontanata. Quando ho saputo che sarebbe stata epurata, mi sono sentita molto turbata. Dopo aver iniziato a credere in Dio, mia madre era stata perseguitata e aveva sofferto molto. Era la persona che sentivo più vicina e aveva lottato molto per crescermi, quindi in un certo senso la capivo e non volevo affrontare il fatto che fosse allontanata. Ho pregato Dio e mi sono rivolta a Lui molte volte, e sotto l’illuminazione e la guida delle Sue parole, sono giunta ad avere un certo discernimento della sua essenza di persona malevola e ho firmato affinché venisse allontanata dalla chiesa.
Nel maggio del 2018 ero responsabile del lavoro di purificazione della chiesa. Ho visto nelle disposizioni di lavoro emanate dalla casa di Dio che coloro che avessero mostrato un vero pentimento dopo essere stati allontanati potevano essere presi in considerazione per il reinserimento nella chiesa. Ho pensato a come negli ultimi anni mia madre ogni tanto menzionasse il fatto di essere stata epurata dalla chiesa, dicendo che la sua natura era troppo arrogante, che era testarda e che il suo allontanamento aveva dimostrato la giusta indole di Dio. Una volta le ho chiesto cosa pensasse delle sue azioni malvagie di allora. Ha affermato che la causa principale era la mancanza di discernimento e l’essere stata fuorviata. Pensava che Li Fang credesse in Dio da molto tempo e potesse rinunciare alle cose, lavorare sodo e sopportare le difficoltà, che fosse perfetta per la posizione di leader, e quindi aveva creduto che la sua opinione fosse giusta e non aveva ascoltato nessuna voce contraria. Eppure quando parlavamo dei dettagli delle sue azioni malvagie, lei continuava a trovare scuse e giustificazioni per sé stessa e a professare la sua innocenza come se ci fossero dei motivi legittimi per quello che aveva fatto. Quindi ho messo insieme i suoi problemi e il comportamento di Li Fang e ho condiviso con lei sulla natura e sulle conseguenze dei disturbi causati al lavoro per aver protetto le persone malevole, e l’ho guidata a riflettere e comprendere sé stessa. Mia madre ha annuito ed è stata d’accordo; ha affermato di essere stata la lacchè di Satana e una sua portavoce, nonché una persona malevola. Vedere questo mi ha resa molto felice. Mia madre non riteneva la verità completamente inaccettabile e, anzi, aveva una certa comprensione. Ho anche pensato: “Si è nutrita delle parole di Dio per tutti questi anni, ha insistito per fare offerte e donazioni in beneficenza, e ha un certo discernimento di Li Fang. Dopo essere stata allontanata, una volta è stata arrestata dalla polizia mentre predicava il Vangelo, ma non ha mai tradito la chiesa diventando un Giuda. Quando sono stata negativa e debole, lei mi ha confortata e incoraggiata. Non sono potuta tornare a casa negli ultimi anni perché inseguita dalla polizia, e lei mi ha aiutata prendendosi cura di mio figlio e sostenendomi nello svolgimento del mio dovere”. Pensando a queste cose, mi sono chiesta se mia madre stesse mostrando segni di pentimento. Era molto turbata dopo essere stata epurata e sperava che un giorno potesse essere riaccettata nella chiesa. Si dà il caso che ora fossi responsabile di questo lavoro, quindi dovevo fare “ogni sforzo possibile” per far sì che mia madre venisse riaccettata nella chiesa. Allora avrebbe potuto vivere la vita della chiesa con i fratelli e le sorelle e, scoprendo che ero stata io a farla accettare di nuovo, sarebbe stata sicuramente al settimo cielo.
Poi ho scritto delle lettere alle chiese di cui ero responsabile, chiedendo ai leader di indagare se ci fossero persone sinceramente pentite e che potessero essere accettate dopo l’espulsione. Un giorno, i leader della chiesa mi hanno inviato quattro lettere di pentimento scritte da persone malevole che erano state espulse e tra queste c’era anche quella di mia madre. Ero felicissima. Conoscevo già le altre tre persone. Non avevano mostrato alcun segno di pentimento dopo essere state espulse. In confronto, le possibilità che mia madre venisse riaccettata nella chiesa erano molto più alte. Pensavo che secondo i principi della chiesa per la riammissione delle persone, colui che viene riammesso dovesse essere valutato dalla maggior parte dei fratelli e delle sorelle, dei leader e dei lavoratori. Non era affatto sufficiente basarsi semplicemente sulla lettera di pentimento della persona e sulla valutazione dei leader della chiesa. Ho scritto subito delle lettere ai leader della chiesa, chiedendo loro di fornire valutazioni su mia madre da parte di persone che la conoscevano. Tuttavia, avevo paura che se avessi semplicemente chiesto loro di fornire delle valutazioni su mia madre, i miei fratelli e le mie sorelle mi avrebbero accusata di favoritismo. Per non destare sospetti, ho chiesto ai leader di fornire una valutazione di tutte e quattro le persone e ho detto loro che prima lo facevano, meglio sarebbe stato. Ho pensato anche che la mia valutazione sarebbe stata fondamentale, così ho scritto un resoconto dettagliato delle azioni “pentite” di mia madre dopo che era stata allontanata, ma ho incluso solo un commento superficiale sui motivi per cui all’epoca era stata epurata. Temevo che troppi dettagli avrebbero potuto compromettere la sua riammissione. Cosa più importante, ho dovuto sottolineare il suo comportamento relativamente buono dopo l’allontanamento in modo tale che le possibilità che venisse riaccettata nella chiesa fossero più alte. Poi ho scritto a mia madre, condividendo e analizzando le sue azioni malvagie di allora, guidandola a comprendere le cause profonde e ricordandole di cogliere questa opportunità e di pentirsi rapidamente. Mentre le scrivevo, provavo un certo rimorso: pensando segretamente così tanto al fatto che mia madre venisse riaccettata nella chiesa, non stavo forse agendo in base ai miei sentimenti? Ma questi erano solo pensieri superficiali e non cercavo la verità né riflettevo su me stessa. Mentre aspettavo le lettere, temevo che eventuali errori avrebbero potuto influenzare la riammissione di mia madre, così ogni paio di giorni scrivevo ai leader della chiesa, chiedendo con urgenza come procedessero le operazioni di raccolta delle valutazioni.
Un giorno, il leader di livello superiore ha scritto una lettera in cui mi potava: “I leader della chiesa hanno recentemente concentrato il loro lavoro sulla raccolta di materiale di riammissione per alcuni individui espulsi e hanno messo da parte tutto il resto del lavoro. Queste persone che non hanno mostrato alcun segno di pentimento non saranno riammesse dalla chiesa, eppure hai chiesto di raccogliere valutazioni su di loro. Stai intralciando e disturbando il lavoro della chiesa”. Quando ho letto questo, dentro di me ho continuato a sostenere la mia causa: “Raccogliere valutazioni di persone che non hanno mostrato alcun segno di pentimento? Forse il leader ha frainteso? Mia madre ha mostrato segni di pentimento. Come può il leader dire che nessuna di queste persone ha mostrato segni di pentimento e potarmi per aver intralciato e disturbato il lavoro della chiesa?” Mi sentivo costantemente in opposizione e non ero minimamente disposta ad accettarlo. Ero consapevole del fatto che il mio stato fosse sbagliato, quindi mi sono inginocchiata e ho pregato Dio: “Oh Dio! Non riesco ad accettare che oggi il leader mi abbia potata. Non ho alcun discernimento di mia madre e non capisco cosa sia il vero pentimento. Per favore, illuminami e guidami affinché comprenda questa verità”. Dopo aver pregato, mi sono sentita un po’ più serena. In seguito, ho letto due passi delle parole di Dio: “Questi ‘via malvagia’ non si riferiscono a pochi atti malvagi, ma alla fonte malvagia da cui ha origine il comportamento umano. ‘Convertirsi dalla cattiva condotta’ significa che le persone in questione non commetteranno mai più azioni simili. In altri termini, non si comporteranno mai più in modo malvagio; il metodo, la fonte, il motivo, l’intento e il principio delle loro azioni sono cambiati; non ricorreranno mai più a quei metodi e principi per portare gioia e felicità ai loro cuori. Il termine ‘abbandonare’ in ‘abbandonare la violenza delle loro mani’ significa rinunciare o accantonare, rompere completamente col passato e non tornare più indietro. Quando la popolazione di Ninive abbandonò la violenza delle proprie mani, ciò dimostrò e rappresentò il loro vero pentimento. Dio osserva l’esteriorità delle persone ma anche il loro cuore. Quando Dio vide chiaramente il vero pentimento nei cuori dei Niniviti, e constatò che avevano rinunciato ai loro modi malvagi e abbandonato la violenza delle loro mani, cambiò idea” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico II”). “Per quanto Dio fosse stato in collera con i Niniviti, non appena essi proclamarono un digiuno e si coprirono di sacchi e cenere, il Suo cuore cominciò a intenerirsi ed Egli iniziò a cambiare idea. Il momento prima che Egli annunciasse loro che avrebbe distrutto la città – prima che essi confessassero i loro peccati e se ne pentissero – Dio era ancora adirato con loro. Quando invece i Niniviti compirono una serie di atti di pentimento, la collera di Dio si trasformò poco alla volta in misericordia e tolleranza nei loro confronti. Non vi è nulla di contraddittorio nella rivelazione concomitante di questi due aspetti dell’indole di Dio nello stesso avvenimento. Come si dovrebbe intendere e riconoscere questa mancanza di contraddizione? Dio espresse e rivelò ciascuna di queste due essenze diametralmente opposte prima e dopo che gli abitanti di Ninive si pentissero, consentendo loro di vedere che l’essenza di Dio è reale e non può essere offesa. Con il Suo atteggiamento Dio disse alla popolazione quanto segue: non è che Dio non tolleri gli esseri umani o che non voglia mostrare loro misericordia; piuttosto, sono loro che si pentono veramente davanti a Dio solo di rado, e solo di rado rinunciano ai loro modi malvagi e abbandonano la violenza delle loro mani. In altri termini, quando Dio è in collera con l’uomo, spera che questi riesca a pentirsi veramente e Si augura di assistere a un pentimento sincero dell’uomo, nel qual caso continuerà a concedergli generosamente misericordia e tolleranza. Ossia, la condotta malvagia dell’uomo incorre nell’ira di Dio, mentre la misericordia e la tolleranza di Dio vengono concesse a coloro che Lo ascoltano e si pentono veramente dinanzi a Lui, a coloro che sanno rinunciare ai loro sentieri malvagi e abbandonare la violenza delle loro mani. L’atteggiamento di Dio si rivelò molto chiaramente nel modo in cui trattò i Niniviti: la misericordia e la tolleranza di Dio non sono affatto difficili da ottenere. Ciò che Egli richiede è un pentimento vero. Purché le persone rinuncino ai loro sentieri malvagi e abbandonino la violenza delle loro mani, Dio cambierà idea e muterà atteggiamento verso di loro” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico II”). Contemplando le parole di Dio, ho capito che i niniviti avevano suscitato l’ira di Dio commettendo ogni sorta di azioni malvagie, e tuttavia poiché erano stati capaci di abbandonare le loro vie malvagie e rinunciare completamente ai loro atti maligni, non si erano limitati a confessarsi e pentirsi, o a cambiare il loro comportamento esteriore, ma piuttosto avevano riflettuto e compreso le loro azioni malvagie, e l’intenzione, l’origine e lo scopo delle loro azioni erano cambiati: erano giunti al vero pentimento e così avevano ottenuto la misericordia e la tolleranza di Dio. Quelle persone malevole e gli anticristi, tuttavia, mostrano solo un buon comportamento in superficie dopo essere stati espulsi, predicando il Vangelo o compiendo delle buone azioni, sperando di fare ammenda per i loro misfatti passati. Sebbene a parole ammettano di aver fatto del male, riguardo a quali azioni malvagie abbiano compiuto nello specifico, a quali fossero le loro intenzioni, i loro obiettivi e le loro motivazioni nel fare tali cose, e a quale natura li controllasse, non comprendono mai veramente né odiano tali problemi alla radice, e quindi non possono pentirsi veramente. Se si presenta l’occasione adatta, continuano a fare del male e a opporre resistenza a Dio, e persone come queste non possono ottenere la misericordia e la tolleranza di Dio. Rispetto al comportamento di mia madre, lei era stata allontanata dalla chiesa per aver fatto molto male e per essersi ostinatamente rifiutata di pentirsi, cosa che aveva offeso l’indole di Dio. Questa era la giustizia di Dio. Tuttavia, se avesse potuto veramente comprendere e pentirsi delle azioni malvagie compiute in passato, si fosse concentrata sulla pratica della verità e avesse garantito di non fare più cose così maligne, allora forse ci sarebbe stata qualche speranza di ottenere la misericordia e la tolleranza di Dio. Mia madre invece aveva ammesso solo a parole di essere stata fuorviata da Li Fang e di aver intralciato e disturbato la vita della chiesa, e aveva riconosciuto di essere una persona malevola e una lacchè di Satana. Eppure non aveva compreso che era stato il modo in cui aveva sostenuto una persona malevola o le sue malefatte ad aver intralciato e disturbato le elezioni della chiesa. Quando le sue azioni malvagie sono state nuovamente esposte, lei ha comunque cercato di controbattere per conto proprio usando ragioni oggettive e non ha avuto alcuna comprensione della propria natura essenza. Questo non poteva essere definito vero pentimento. Quando ho visto quanto fosse sconvolta dopo essere stata allontanata, come perseverasse nella sua fede e partecipasse alle riunioni, come non fosse diventata un Giuda quando era stata arrestata, come facesse sempre offerte e donazioni in beneficenza e come mi avesse confortata e incoraggiata quando mi sentivo negativa e debole, ho pensato che stesse mostrando segni di pentimento e volevo farla accettare nuovamente nella chiesa. Ho pensato a queste parole di Dio: “La misura in base alla quale l’uomo giudica gli altri uomini è fondata sul loro comportamento; coloro la cui condotta è buona sono giusti, mentre coloro la cui condotta è abominevole sono malevoli. La misura in base alla quale Dio giudica l’uomo è fondata sul fatto che la sua essenza si sottometta a Lui o meno; colui che si sottomette a Dio è una persona giusta, mentre chi non lo fa è un nemico e una persona malevola, indipendentemente dal fatto che il comportamento di questa persona sia buono o cattivo, e indipendentemente dal fatto che ciò che tale persona afferma sia giusto o sbagliato” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Dio e l’uomo entreranno nel riposo insieme”). Dio giudica se qualcuno è buono o cattivo non il fatto che il suo comportamento esteriore sia positivo o negativo; valuta la sua essenza, il suo atteggiamento verso la verità e il fatto che le intenzioni e le motivazioni alla base delle sue azioni siano quelle di praticare la verità e sottomettersi a Dio. Se qualcuno in essenza odia la verità, allora non importa quanto sia buono il suo comportamento esteriore, egli è comunque una persona malevola che oppone resistenza a Dio. Mi sono accorta che mi avvicinavo alle persone senza principi. Pensavo che mia madre si fosse veramente pentita solo perché aveva dei buoni comportamenti esteriori, ma non sapevo come discernere la sua essenza e non guardavo al suo atteggiamento verso la verità; tutto quello che volevo era farla riaccettare nella chiesa, il che era totalmente privo di principi. Le mie opinioni sulle cose erano così assurde! In seguito, ho riflettuto su me stessa: quale indole corrotta mi limitava e mi costringeva ad agire in quel modo? Con questa domanda in mente, ho continuato a cercare le risposte nelle parole di Dio.
Durante le mie devozioni spirituali, ho letto alcune parole di Dio: “Che cosa sono i sentimenti, in sostanza? Sono un tipo di indole corrotta. Le manifestazioni dei sentimenti possono essere descritte con diverse parole: favoritismo, spregiudicata protezione degli altri, mantenimento di relazioni fisiche e parzialità; ecco cosa sono i sentimenti. Quali sono le probabili conseguenze del fatto che le persone hanno sentimenti e vivono di essi? Perché Dio detesta più di ogni altra cosa i sentimenti della gente? Alcune persone, sempre frenate dai loro sentimenti, non sanno mettere in pratica la verità, e sebbene desiderino sottomettersi a Dio, non ci riescono, pertanto si sentono tormentate dai loro sentimenti. Ci sono molte persone che comprendono la verità ma non sanno metterla in pratica; anche questo dipende dal fatto che sono vincolate dai sentimenti” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Cos’è la verità realtà?”). “La casa di Dio ti chiede di svolgere il lavoro di purificazione della chiesa, e c’è una persona che è sempre stata superficiale nel suo dovere, cercando costantemente un modo per battere la fiacca. Secondo i principi questa persona dovrebbe essere allontanata, ma tu hai un buon rapporto con lei. Quindi che tipo di pensieri e intenzioni sorgeranno in te? Come praticherai? (Agendo secondo le mie preferenze.) E cosa produce queste preferenze? Poiché questa persona è stata buona con te o ha fatto qualcosa per te, nutri una buona impressione di lei e quindi in questo momento vuoi proteggerla e difenderla. Non è forse effetto dei sentimenti? Sei sentimentale nei suoi confronti e quindi adotti l’approccio per cui ‘Mentre le autorità centrali hanno delle politiche, quelle locali hanno le loro contromisure’. Stai facendo il doppio gioco. Da un lato, dici a questa persona: ‘Devi impegnarti un po’ di più nel fare le cose. Smettila di essere superficiale, devi sopportare qualche avversità; questo è il nostro dovere’. Dall’altro lato, rispondi al Supremo, dicendo: ‘È cambiato in meglio, ora è più efficiente nel svolgere il suo dovere’. Ma quello che in realtà stai pensando dentro di te è: ‘Questo perché ho lavorato su di lui. Se non l’avessi fatto, sarebbe ancora come prima’. Nella tua mente, non fai che pensare: ‘È stato gentile con me, non può essere allontanato!’ Che stato è quando nella tua intenzione ci sono queste cose? Questo è danneggiare il lavoro della chiesa proteggendo le relazioni affettive personali. Agire in questo modo è conforme ai principi della verità? E manifesti forse sottomissione quando agisci così? (No.) Non sei sottomesso; c’è resistenza nel tuo cuore. Nelle cose che ti accadono e nel lavoro che devi svolgere le tue idee contengono valutazioni soggettive, con l’aggiunta di fattori emotivi. Agisci in base ai sentimenti, eppure credi di essere imparziale, di dare alle persone la possibilità di pentirsi e di aiutarle con amore; dunque stai facendo di testa tua, non come Dio richiede. Lavorare in questo riduce la qualità del lavoro, riduce il rendimento e danneggia il lavoro della chiesa, e questo è il risultato dell’agire secondo i sentimenti. Se non esamini te stesso, sarai forse in grado di individuare il problema? No, mai. Potrai anche sapere che è sbagliato agire in questo modo, che è una mancanza di sottomissione, ma ci pensi su e dici a te stesso: ‘Devo aiutarlo con amore e, dopo che avrà ricevuto aiuto e starà meglio, non ci sarà bisogno di allontanarlo. Dio non dà forse alle persone la possibilità di pentirsi? Dio ama le persone, quindi devo aiutarlo con amore e fare ciò che Dio mi chiede’. Alla luce di questi pensieri, agisci di testa tua. In seguito, ti senti a tuo agio in cuor tuo; sei convinto di star mettendo in pratica la verità. Durante questo processo, hai praticato secondo la verità oppure hai agito secondo le tue preferenze e intenzioni? Le tue azioni sono state interamente dettate dalle tue preferenze e intenzioni. Durante l’intero processo hai usato la tua cosiddetta gentilezza e il tuo cosiddetto amore, i tuoi sentimenti e le tue filosofie per le interazioni mondane in modo da rendere le cose facili, e hai cercato di tenere il piede in due staffe. In apparenza stavi aiutando quella persona con amore mentre in realtà in cuor tuo eri vincolato dai sentimenti e, temendo che il Supremo lo venisse a sapere, hai cercato di conquistarla con un compromesso, in modo che nessuno si offendesse e che il lavoro venisse portato a termine: è lo stesso modo in cui i non credenti tentano di tenere il piede in due staffe. In che modo Dio valuta questa situazione, di fatto? Ti classificherà come uno che non si sottomette alla verità, che adotta spesso un atteggiamento di controllo, analitico verso la verità e i requisiti di Dio. Che ruolo gioca la tua intenzione quando ti avvicini alla verità e ai requisiti di Dio con questo metodo e assolvi i tuoi doveri con questo atteggiamento? Quello di proteggere i tuoi interessi, il tuo orgoglio e le tue relazioni interpersonali senza alcun riguardo per le richieste di Dio e senza alcun impatto positivo sui tuoi doveri o sul lavoro della chiesa. Una persona simile vive esclusivamente di filosofie per le interazioni mondane. Tutto ciò che dice e fa è finalizzato a salvaguardare il suo orgoglio, i suoi sentimenti e le sue relazioni interpersonali, ancora non ha un’autentica sottomissione alla verità e a Dio, né si sforza in alcun modo di dichiarare o ammettere questi problemi. Non prova un briciolo di rimorso e continua a ignorare completamente la natura dei problemi. Se le persone non hanno un cuore timorato di Dio e non hanno posto per Lui nel loro cuore, non possono mai agire sulla base di un principio, quali che siano i doveri che svolgono o i problemi che affrontano. Quanti vivono nei limiti delle loro intenzioni e dei loro desideri egoisti non sono in grado di accedere alla verità realtà. Per questa ragione, se si trovano di fronte a un problema, e non esaminano le loro intenzioni e non sono capaci di riconoscere in cosa queste siano erronee, ma usano, invece, ogni tipo di giustificazioni per fabbricare per sé bugie e scuse, come andrà a finire? Sono piuttosto bravi a proteggere i propri interessi, il proprio orgoglio e le proprie relazioni interpersonali, ma hanno perso la loro normale relazione con Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “L’atteggiamento che l’uomo dovrebbe avere verso Dio”). Mentre riflettevo sulle parole di Dio, mi sono sentita molto ferita e turbata. Quando si erano presentati dei problemi, non avevo ricercato la verità né avevo agito secondo i principi, ma invece avevo favorito e protetto la mia famiglia, sostenendo i sentimenti della carne e gli interessi personali sotto ogni aspetto. Avevo agito secondo i miei sentimenti e avevo dimostrato un’indole corrotta: questo era totalmente in conflitto con l’intenzione di Dio. Ero una persona con sentimenti incredibilmente forti e pensavo sempre che mia madre avesse sopportato delle difficoltà per crescermi e si fosse spesa molto per me; per questo legame di sangue, ho sempre voluto proteggerla e mi sono avvicinata a lei in un modo totalmente privo di principi. Quando ho visto le disposizioni del lavoro della chiesa per la riammissione delle persone, il mio primo pensiero è stato per mia madre. Sapevo che era una persona malevola che era stata eliminata dalla chiesa, ma stando al buon comportamento che aveva dimostrato volevo farla riaccettare per compiacerla e renderla felice, e per mantenere il mio rapporto familiare con lei. Soprattutto quando ho scritto la sua valutazione, ho violato i principi di obiettività, correttezza, onestà e praticità. Influenzata dai miei sentimenti, l’ho favorita e l’ho protetta, e la maggior parte di ciò che ho scritto riguardava i suoi lati buoni, facendola sembrare una persona positiva che perseguiva la verità e menzionando ben poco delle sue malefatte passate. Avevo paura che a quell’epoca non avesse una vera comprensione delle sue azioni malvagie, quindi le ho scritto nello specifico per ricordarglielo ed esporre ogni sua azione malvagia affinché lei potesse avere una vera comprensione di sé stessa, pentirsi rapidamente e impegnarsi per essere riaccettata nella chiesa. Quando ho raccolto le valutazioni di chi la conosceva, sapevo che gli altri tre che erano stati espulsi non avevano mostrato alcun segno di pentimento, ma avevo paura che se avessi raccolto solo valutazioni su mia madre, allora i fratelli e le sorelle avrebbero detto che stavo agendo in base ai miei sentimenti, così ho nascosto la cosa chiedendo ai leader di fornire delle valutazioni su tutte e quattro le persone. Di tanto in tanto, rivolgevo anche richieste urgenti ai leader della chiesa sui progressi della raccolta di queste valutazioni disturbando così i loro doveri. Non stavo forse intralciando e disturbando il lavoro della chiesa? Agivo in base ai miei sentimenti, ero calcolatrice e ricorrevo a mezzi subdoli. Non riuscivo più a distinguere il bene dal male. Agivo in modo totalmente privo di principi e volevo riammettere le persone a mia discrezione: ero così egoista, spregevole e priva di umanità! Anche se attraverso mezzi così spregevoli avessi potuto far accettare di nuovo mia madre e mantenere il mio rapporto affettivo con lei, avrei offeso Dio, mi sarei opposta a Lui e avrei fatto del male! Pensando questo, ho avuto paura di ciò che avevo fatto.
Poi ho letto altri due passi delle parole di Dio e sono arrivata a comprendere la natura e le conseguenze dell’agire seguendo i propri sentimenti. Dio Onnipotente dice: “Alcune persone sono estremamente sentimentali. Ogni giorno, in tutto quello che dicono e in ogni comportamento che assumono con gli altri, vivono secondo i loro sentimenti. Provano affetto per questa o quella persona e tutto il loro tempo è occupato dalle carinerie dell’affetto. Tutto quello che affrontano viene vissuto nella sfera dei sentimenti. Quando un suo parente non credente muore, una persona di questo tipo piange per tre giorni e non consente che il corpo venga sepolto. Prova ancora dei sentimenti per il defunto e i suoi sentimenti sono troppo intensi. Si potrebbe dire che i sentimenti sono la debolezza fatale di queste persone. Tutto ciò che fanno è vincolato dai loro sentimenti, sono incapaci di praticare la verità, o di agire secondo i principi, e sono spesso inclini a ribellarsi a Dio. I sentimenti sono la loro più grande debolezza, il loro difetto fatale, e sono interamente in grado di portarle alla rovina e distruggerle. Le persone eccessivamente sentimentali sono incapaci di mettere in pratica la verità o di sottomettersi a Dio. Si preoccupano della carne, sono sciocche e confuse. Tali persone possiedono una natura particolarmente sentimentale e vivono secondo i loro sentimenti” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come conoscere la natura umana”). “Chi è Satana, chi sono i demoni e chi sono i nemici di Dio se non quelli che oppongono resistenza a Dio, i quali non credono in Lui? Non sono forse quelle persone che si ribellano a Dio? Non sono forse coloro che dichiarano di avere fede, eppure mancano della verità? Non sono coloro che cercano unicamente di ottenere le benedizioni, ma sono incapaci di rendere testimonianza a Dio? Puoi ancora mescolarti a questi demoni oggi e trattarli con coscienza e amore, ma così facendo non stai forse offrendo a Satana delle buone intenzioni? Questo non è allearsi ai demoni? Se le persone sono arrivate a questo punto e sono ancora incapaci di distinguere tra bene e male e continuano a essere ciecamente amorevoli e misericordiose, senza alcun desiderio di cercare le intenzioni di Dio o alcuna capacità di far proprie, in qualche modo, le intenzioni di Dio come se fossero le loro, allora avranno una fine tanto più misera. Chiunque non creda nel Dio fatto carne è nemico di Dio. Se puoi avere coscienza e amore nei confronti di un nemico, non manchi forse di senso di giustizia? Se sei in armonia con coloro che Io detesto e con i quali non concordo, e nutri ancora amore o coinvolgimento personale nei loro confronti, non sei ribelle? Non stai intenzionalmente resistendo a Dio? Una persona simile possiede forse la verità? Se le persone hanno coscienza verso i nemici, amore per i demoni e misericordia verso Satana, non stanno forse intralciando intenzionalmente l’opera di Dio?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Dio e l’uomo entreranno nel riposo insieme”). Dalle parole di Dio, ho capito che, per mantenere i rapporti familiari, le persone con sentimenti troppo forti nei momenti chiave violeranno i principi, tradiranno la verità e faranno cose che oppongono resistenza a Dio e Lo tradiscono, facendo sì che Egli le detesti e le odi. Rispetto al mio stato, vivevo secondo i veleni satanici di “L’uomo non è inanimato; come può essere privo di emozioni?” e “Il sangue non è acqua”, considerando i legami familiari come più importanti e approfittando del mio dovere per trovare il modo di far riaccettare mia madre nella chiesa. Non ricercavo affatto la verità. Mi ero solo basata su mia madre che diceva di essersi pentita e aveva mostrato un buon comportamento, e volevo che fosse riammessa nella chiesa. Ho chiesto alle persone di scrivere delle valutazioni su di lei, volendo fornire prove per la sua riammissione, e le ho scritto espressamente per esporre le sue cattive azioni affinché potesse comprendere rapidamente, pentirsi e impegnarsi per essere presto riaccolta nella chiesa. Ho pensato a come, da quando avevo iniziato a svolgere il lavoro di purificazione, i materiali che avevo gestito per le persone che erano state allontanate e per quelle che richiedevano la riammissione erano stati tutti controllati secondo i principi, invece io mi comportavo con mia madre con molta indulgenza e mai durante quel periodo avevo ricercato le verità principi. Soprattutto quando ho scritto una valutazione per mia madre, mi sono intenzionalmente impegnata nell’inganno e nel raggiro, dicendo solo cose positive a suo favore e condividendo con lei per far sì che si pentisse rapidamente. Anche se provavo rimorso per me stessa, ho continuato ad agire ostinatamente violando i principi, volendo far riaccettare nella chiesa una persona malevola fino all’osso. Ho insistito per trovare il modo di riammettere nella chiesa qualcuno che Dio detestava e odiava sulla base dei miei sentimenti: non ero forse io che deliberatamente mi mettevo contro Dio e intralciavo e disturbavo il lavoro della chiesa? Ho pensato a come le persone nella nazione governata dal gran dragone rosso interpretano la legge a proprio favore. Quando qualcuno diventa un funzionario e detiene il potere, tutti i suoi parenti e amici ne traggono beneficio, e possono essere promossi e collocati in posizioni importanti indipendentemente dal fatto che siano buoni o cattivi, senza riguardo per la legge e l’ordine. Io non rispettavo i principi della casa di Dio e non avevo affatto un cuore che Lo teme. Ho violato i principi e ho voluto ostinatamente che mia madre venisse riaccettata nella chiesa. Senza rendermene conto, sono diventata lo scudo di una persona malevola: ho fatto davvero sì che Dio mi detestasse e mi odiasse! I principi della chiesa per l’accettazione delle persone affermano: alcune persone compiono ogni genere di male e commettono misfatti in modo sconsiderato, causando disturbo al lavoro della chiesa, per cui vengono espulse. Se, dopo l’espulsione, si pentono veramente delle loro azioni malvagie e possono conquistare più persone, brave persone, quando predicano il Vangelo, allora queste possono essere prese in considerazione per l’accettazione e avere una possibilità se chiedono di riunirsi alla chiesa; se una chiesa riaccetta la maggior parte delle persone che sono state espulse, allora ciò è in contrasto con i principi. Poiché l’essenza di una persona malevola è eternamente quella di una persona malevola, non è possibile che essa si penta veramente; bisogna avere un cuore che teme Dio quando si tratta di riammettere le persone nella chiesa, ricercare la verità e discernere chiaramente le manifestazioni e l’essenza di ogni persona, nonché sforzarsi di non accusare ingiustamente una brava persona e di non accettare nuovamente una persona cattiva o malevola. Pensavo che se avessi violato i principi e avessi riaccettato mia madre nella chiesa, e lei non avesse alcuna comprensione delle sue azioni malvagie e non si pentisse veramente, allora quando si fosse presentata l’occasione giusta avrebbe sicuramente continuato a fare del male, a provocare, a incitare e a fuorviare le persone, a intralciare e disturbare il lavoro della chiesa, e io sarei stata parte di questo male e avrei svolto il ruolo del lacchè di Satana! Ho capito che i miei sentimenti erano la mia debolezza vitale, un ostacolo e uno scoglio per me nel praticare la verità. Ero accecata dai sentimenti e non riuscivo a vedere le cose in accordo con le parole di Dio. Avevo violato i principi del mio dovere per preservare i sentimenti tra me e mia madre. Tutto quello che avevo fatto era stato opporre resistenza a Dio e tradirLo, e continuare in quel modo sarebbe stato molto pericoloso! Per fortuna sono stata potata, e questo ha fermato tempestivamente il mio male crescente. In caso contrario, avrei accettato mia madre di nuovo nella chiesa e avrei disturbato il lavoro di quest’ultima e l’ingresso nella vita dei fratelli e delle sorelle: questo non voleva forse dire che sarei diventata complice di una persona malevola? Le conseguenze sarebbero state impensabili! Ero piena di rimorso, colpa e debito verso Dio, e mi sono sentita così grata a Lui per avermi protetta. Ho deciso di non agire mai più secondo i miei sentimenti e di non ferire il cuore di Dio, e sono stata disposta a ricercare la verità e ad agire secondo i principi.
In seguito, ho ricercato nuovamente i principi rilevanti e ho concluso che nessuna delle quattro persone aveva una reale comprensione delle proprie azioni malvagie. Nelle loro lettere di pentimento, alcuni di loro si giustificavano ancora indirettamente in modo che le persone pensassero erroneamente che ci fossero delle ragioni giustificabili per la loro malvagità. Secondo i principi di riammissione della chiesa, ho deciso che nessuna di queste quattro persone poteva essere riaccettata. Ho pensato a queste parole di Dio: “Qual è il principio a cui le parole di Dio richiedono di attenersi nel trattare gli altri? Amare ciò che Dio ama e odiare ciò che Dio odia: questo è il principio a cui ci si deve attenere. Dio ama coloro che perseguono la verità e che sono in grado di fare la Sua volontà; queste sono anche le persone che dovremmo amare. Coloro che non sono in grado di fare la volontà di Dio, che Lo odiano e si ribellano a Lui, simili persone sono detestate da Dio, e anche noi dovremmo detestarle. Questo è ciò che Dio chiede all’uomo. Se i tuoi genitori non credono in Dio, se sanno benissimo che la fede in Dio è il giusto cammino in grado di condurre alla salvezza eppure rimangono chiusi, allora non vi è alcun dubbio che siano persone che provano avversione e odio per la verità, e non vi è alcun dubbio che sono coloro che si oppongono a Dio e Lo odiano; e Dio naturalmente li odia e li aborrisce. Potresti aborrire genitori di questo tipo? Si oppongono a Dio e Lo insultano: in questo caso, sono sicuramente demoni e Satana. Anche tu sapresti odiarli e maledirli? Sono tutte domande reali. Se i tuoi genitori ti impediscono di credere in Dio, in che modo dovresti trattarli? Come richiesto da Dio, dovresti amare ciò che Dio ama, e odiare ciò che Dio odia. Durante l’Età della Grazia, il Signore Gesù disse: ‘Chi è Mia madre, e chi sono i Miei fratelli?’ ‘Poiché chiunque avrà seguito la volontà del Padre Mio che è ne’ cieli, esso Mi è fratello e sorella e madre’. Queste parole esistevano già nell’Età della Grazia, e oggi le parole di Dio sono ancora più chiare: ‘Ama ciò che Dio ama, odia ciò che Dio odia’. Queste parole vanno dritte al punto, eppure spesso le persone sono incapaci di comprenderne il vero significato” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Soltanto riconoscendo le proprie idee sbagliate ci si può realmente trasformare”). Contemplando le parole di Dio, ho capito che solo coloro che possono accettare e praticare la verità e proteggere l’opera della casa di Dio sono veri fratelli e sorelle, e bisogna aiutare queste persone con cuore amorevole. Quanto alle persone malevole che non praticano affatto la verità e addirittura provano avversione per essa, e rifiutano di pentirsi dopo aver fatto del male e causato disturbi, devono essere rifiutate. Solo praticando in questo modo si opera in accordo con l’intenzione e la richiesta di Dio. Ho trovato il principio per affrontare mia madre: ama ciò che Dio ama, odia ciò che Dio odia. Dal punto di vista dei legami di sangue, è mia madre, ma la sua natura prova avversione per la verità e la odia, e lei non comprende veramente le sue malefatte né si pente. Secondo le valutazioni fornite dai fratelli e dalle sorelle, le opinioni di mia madre sulle cose sono esattamente le stesse dei non credenti, lei persegue tendenze mondane e la sua essenza di persona miscredente e malvagia è stata rivelata. Dio odia e detesta queste persone, e non salva i malevoli, perciò devo trattare mia madre secondo le verità principi, poiché solo questo è in accordo con l’intenzione di Dio. Alla fine, conformemente ai principi della chiesa per l’accettazione delle persone e alle verità relative al discernimento del buon comportamento e del vero pentimento, ho scritto una lettera ai leader della chiesa offrendo i miei consigli su come comportarsi con queste persone. I leader della chiesa hanno quindi risposto per lettera, dicendo che attraverso l’apprendimento e le indagini di quel periodo, avevano capito che mia madre aveva solamente mostrato un buon comportamento, che non aveva veramente compreso o non si era pentita delle sue azioni malvagie, e che nessuna di queste quattro persone rispettava i principi per essere riammessa e non poteva essere accettata nuovamente nella chiesa. Allora mi sono sentita a mio agio e sono arrivata ad apprezzare il fatto che solo non lasciandosi vincolare dai sentimenti e agendo secondo i principi, il cuore di una persona può essere veramente liberato. È solamente grazie alla guida delle parole di Dio che sono riuscita ad acquisire tale pratica.