16. Non sono più una codarda

di Sabrina, Francia

Nel luglio del 2022, irrigavo i nuovi credenti nella chiesa. Lucia era il diacono dell’irrigazione, responsabile del mio lavoro. Ruthy, la leader della chiesa, aveva un’ottima opinione di lei, spesso la elogiava davanti a noi, sottolineando la sua buona levatura e le notevoli capacità lavorative, e si riferiva a lei come al pilastro del lavoro di irrigazione della chiesa. Di conseguenza, anch’io avevo un’alta considerazione di Lucia. Tuttavia, dopo aver interagito con lei per un certo periodo di tempo, ho scoperto che, nel gestire le cose, non cercava le verità principi e apportava modifiche arbitrarie al personale. In diverse occasioni è accaduto che gli irrigatori da lei predisposti non si mostrassero in linea con i principi; così, nel giro di nemmeno un mese, lei li rimpiazzava. Queste frequenti sostituzioni hanno influito pesantemente sul lavoro di irrigazione dei nuovi credenti. Inoltre, nel suo lavoro, si limitava a gridare frasi fatte e a dedicarsi a compiti superficiali, senza affrontare le nostre difficoltà reali. Ogni volta che il nostro lavoro di irrigazione non dava gli stessi risultati delle altre chiese, lei si infuriava e ci rimproverava continuamente come un adulto che sgrida dei bambini. I fratelli e le sorelle erano sempre più limitati da lei, non osavano parlare quando la vedevano poiché si sentivano fortemente oppressi. La leader Ruthy era a conoscenza dei comportamenti di Lucia, ma non ha mai affrontato i suoi problemi attraverso la condivisione.

Nel maggio del 2023, durante una riunione, i leader superiori hanno condiviso con noi sulla verità relativa al discernere gli anticristi, i falsi leader e le persone malevole e ci hanno incoraggiati a praticare la verità, smascherando ogni comportamento e manifestazione di tali tipologie di persone che ci capitasse di osservare. Dopo la riunione, fratello Jasper è venuto a dirmi: “Lucia, il diacono dell’irrigazione, è imprudente nello scegliere e utilizzare le persone senza seguire i principi e rimprovera spesso i fratelli e le sorelle. Mi hanno detto che hai parlato di alcuni suoi problemi. Dato che hai più contatti con lei e conosci meglio i suoi comportamenti, ti suggerisco di segnalare questi problemi. È un atto di giustizia”. Sentendo le parole di Jasper, anch’io ho creduto che i problemi di Lucia dovessero essere segnalati e ho accettato di presentare una lettera di segnalazione quel giorno stesso. Mentre stavo per scriverla, mi è venuto subito in mente che Ruthy e Lucia supervisionavano direttamente il mio lavoro e che quella lettera di segnalazione sarebbe passata per le loro mani. Lucia di solito era piuttosto dispotica e spesso mi accusava di essere irresponsabile nel mio dovere e di non concentrarmi sull’ottenere risultati nel mio lavoro. Se avesse scoperto che l’avevo segnalata, mi avrebbe punita, mi avrebbe reso la vita difficile o addirittura mi avrebbe destituita o trasferita a un nuovo incarico? Ero spaventata e combattuta all’idea e mi sono detta: “È meglio che chiuda un occhio. Creare problemi a loro significherebbe crearli a me stessa. Non voglio perdere l’opportunità di svolgere i miei doveri. È più importante proteggere me stessa”. Inoltre, poiché quel giorno c’erano tante cose da sbrigare, ho deciso di non scrivere la lettera di segnalazione, adducendo come scusa il fatto di essere occupata. L’indomani, Jasper mi ha scritto per chiedermi se avessi consegnato la relazione. Quando ho visto quel messaggio, mi sono sentita il viso in fiamme e in cuor mio ho provato una profonda vergogna. Ho risposto semplicemente con la parola “No” e lui non ha aggiunto altro.

Nei giorni seguenti mi sentivo molto inquieta e tormentata dai sensi di colpa. Durante la mia devozione, ho letto queste parole di Dio: “Se nella tua vita ti senti spesso sotto accusa, se il tuo cuore è inquieto, se non provi pace né gioia e spesso sei assediato dalla preoccupazione e dall’ansia per ogni genere di cose, questo cosa dimostra? Semplicemente che non pratichi la verità, che non sei saldo nella tua testimonianza a Dio. Quando vivi secondo l’indole di Satana, tendi a non praticare la verità il più delle volte, a tradire la verità, a essere egoista e vile; difendi solo la tua immagine, il tuo nome, il tuo prestigio e i tuoi interessi. Vivere sempre e solo per te stesso ti porta un gran dolore. Hai talmente tanti desideri egoistici, vincoli, catene, dubbi e fastidi che non hai un minimo di pace né di gioia. Vivere per la carne corrotta implica un’eccessiva sofferenza(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “L’ingresso nella vita deve iniziare con l’esperienza dell’assolvimento del proprio dovere”). Lo smascheramento delle parole di Dio mi ha fatto capire chiaramente quale fosse la causa del mio turbamento e del senso di colpa: invece di praticare la verità, stavo salvaguardando i miei interessi e proteggendo me stessa. Ero ben consapevole che smascherare e segnalare i falsi leader, gli anticristi e le persone malevole è responsabilità di ogni membro del popolo eletto di Dio ed è un aspetto della verità che va praticato. Questo perché gli anticristi e le persone malevole causano al lavoro della chiesa un danno così ingente che chiunque abbia un minimo di coscienza e di ragione dovrebbe segnalarli e smascherarli per proteggere il lavoro della chiesa. Eppure, anche quando avevo scoperto quei problemi, non avevo avuto il coraggio di segnalarli, temendo che Ruthy e Lucia potessero reprimermi e rivalersi su di me dopo aver visto la mia segnalazione. Preferivo essere una persona compiacente piuttosto che proteggere il lavoro della chiesa e non avevo pensato a come adempiere i miei doveri e rimanere salda nella mia testimonianza. Ero così egoista e spregevole! Rendendomi conto di questo, ho pregato Dio in silenzio: “O Dio, sono così egoista e spregevole: non ho avuto il coraggio di redigere la relazione. Mi sento profondamente in colpa. O Dio, Ti prego, dammi la fede e il coraggio di praticare la verità”.

Nei giorni seguenti, ho notato in Lucia ancora più problemi. In una relazione sull’attività lavorativa svolta, aveva riportato che cinque nuovi arrivati non avevano sete di verità, non partecipavano regolarmente alle riunioni e che aveva intenzione di smettere di irrigarli e di sostenerli. In realtà, alcuni di loro erano malati, altri erano impegnati con il lavoro e altri ancora dovevano risolvere problemi familiari che temporaneamente impedivano loro di riunirsi con regolarità e anche gli stessi nuovi arrivati erano turbati da questa situazione. Poiché la loro frequenza irregolare influiva sui risultati del lavoro di Lucia, lei li aveva semplicemente abbandonati mentre avevano bisogno di irrigazione e di sostegno. Abbiamo ritenuto che questo violasse chiaramente i principi e fosse irresponsabile, così abbiamo revisionato la parte del rapporto di Lucia che non era veritiera. Quando lei ha notato le modifiche che avevamo apportato, si è infuriata e ci ha fatto il terzo grado per sapere perché lo avessimo fatto. Dopo che ho spiegato il motivo, si è arrabbiata ancora di più e mi ha rimproverata: “Perché cerchi di fare l’eroina? Tutti conoscono i principi, tu sei l’unica che non li capisce. Che lavoro di irrigazione stai mai svolgendo?” Ero completamente disorientata. Secondo i principi, quei cinque nuovi arrivati non erano persone che non avevano sete di verità; erano individui che avevano bisogno di irrigazione e sostegno ed era appropriato da parte nostra correggere il contenuto che non era in linea con i fatti. Allora perché Lucia si arrabbiava così tanto e mi accusava di voler fare l’eroina? Sentivo che c’era qualcosa di sbagliato in lei. Era il diacono dell’irrigazione, quindi se avesse agito senza principi, avrebbe influito sul lavoro di irrigazione e le conseguenze sarebbero state terribili. Ho pensato al coraggio che l’ultima volta mi era mancato nello scrivere la lettera di segnalazione e all’opportunità che avevo perso di mettere in pratica la verità e perciò mi sentivo in debito. Stavolta dovevo segnalare i suoi problemi ai superiori, ma un pensiero mi è balenato nella mente: “Se vado direttamente dalla leader Ruthy per segnalare tali problematiche, penserà che sto facendo di tutto per renderle le cose difficili?” Ricordo la soddisfazione di Ruthy quando, un anno prima, Lucia era appena arrivata nella nostra chiesa: l’aveva definita un pilastro della chiesa, dotata di buona levatura e notevoli capacità lavorative. Inoltre, Ruthy era ben consapevole del fatto che Lucia agisse senza principi e che tendeva a reprimere e a rimproverare gli altri, ma aveva sempre chiuso un occhio sui problemi di Lucia. Data l’alta considerazione che Ruthy aveva di lei, avrebbe preso sul serio la mia relazione? L’avrebbe coperta e reso le cose difficili per me, impedendomi di svolgere i miei doveri? Alla luce di queste considerazioni, ero piena di preoccupazioni, incerta se far presente a Ruthy i problemi di Lucia. Mi sono resa conto che stavo ancora una volta cercando di proteggere me stessa. Così, quella sera, ho cercato articoli di testimonianza esperienziale pertinenti al mio stato. Uno di questi citava un passo delle parole di Dio che mi ha davvero commossa. Ho letto queste parole di Dio: “Tutti voi sostenete che siete rispettosi del fardello di Dio e che difenderete la testimonianza della chiesa, ma chi tra voi è stato davvero rispettoso del fardello di Dio? Domandati: sei uno che ha mostrato riguardo per il fardello di Dio? Sai praticare la giustizia per Dio? Sai alzarti e parlare a Mio nome? Sai mettere fermamente in pratica la verità? Sei abbastanza coraggioso da combattere contro tutti gli atti di Satana? Saresti capace di mettere da parte i tuoi sentimenti e di smascherare Satana a beneficio della Mia verità? Sai consentire che in te vengano soddisfatte le Mie intenzioni? Hai offerto il tuo cuore nel più cruciale dei momenti? Sei uno che segue la Mia volontà? Domandatelo e pensaci spesso(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 13”). Le parole con cui Dio mi interrogava mi hanno colmata di profonda vergogna e senso di colpa. Avevo visto chiaramente che Lucia non seguiva i principi del suo dovere, spesso agendo in base alla sua indole corrotta e all’irruenza nel rimproverare fratelli e sorelle. Avevo un certo discernimento sui suoi problemi e volevo segnalarli a Ruthy, ma temevo che Lucia potesse vendicarsi e rendermi le cose difficili e che Ruthy potesse proteggere lei e reprimere o mettere da parte me. Di conseguenza, mi ero tutelata e non avevo segnalato i suoi problemi. In quel periodo, il mio cuore era sempre concentrato sul proteggere i miei interessi senza considerare il fardello di Dio, e non salvaguardavo il lavoro della chiesa. Nei momenti critici, mi ero ripetutamente tirata indietro, senza praticare la verità o sostenere i principi. Riflettendo sulle parole di Dio, ho compreso la Sua intenzione e ho ricevuto il cammino di pratica. Così ho trovato il coraggio di segnalare a Ruthy i problemi di Lucia.

Il giorno successivo, Ruthy ha chiesto a me e ad altri capigruppo di redigere delle valutazioni su Lucia. Ho messo per iscritto tutti i problemi che avevo osservato nel modo più dettagliato possibile, ma avevo ancora qualche preoccupazione perché temevo che Ruthy potesse proteggerla e mettermi da parte o reprimermi. Così, mi sono lasciata un certo margine e ho aggiunto nella segnalazione: “Non ho visto del tutto chiaramente questi problemi, quindi li segnalo perché tutti li valutino insieme”. Avevo pensato che, una volta raccolte le valutazioni su Lucia, Ruthy l’avrebbe destituita, ma i giorni passavano senza che accadesse nulla. Ho ricominciato a sentirmi ansiosa e ho pensato: “Tutti hanno scritto una valutazione su di lei e anche se non viene ritenuta meritevole di essere destituita, dovrebbe essere smascherata e le dovrebbero far notare i suoi problemi in modo che possa rendersene conto. Eppure tutto ancora tace. È possibile che la leader ritenga la mia valutazione non corretta? Ha intenzione di destituirmi?” Qualche giorno dopo, Lucia ha visto che io e gli altri irrigatori continuavamo a sostenere i nuovi arrivati che non partecipavano regolarmente alle riunioni e si è arrabbiata molto; ci ha fatto il terzo grado: voleva sapere perché persone simili fossero ancora nella chiesa e ci ha accusati di prendere iniziative. Durante una riunione dei collaboratori, ci ha nuovamente rimproverati per tale questione e ci ha fatto pressione affinché abbandonassimo quei nuovi arrivati che non si riunivano con regolarità. Ritenevo che i problemi di Lucia fossero piuttosto gravi; in seguito, però, quando ho visto che non solo non era stata destituita, ma era stata addirittura promossa a supervisore di un importante settore lavorativo, mi è venuto il dubbio di aver fatto una segnalazione sbagliata per mancanza di discernimento. In quel periodo mi sentivo molto oppressa e abbattuta e non capivo quale fosse davvero l’intenzione di Dio nel farmi trovare in una situazione del genere e come avrei dovuto viverla. Soprattutto poiché Lucia ora occupava una posizione più elevata, se avesse davvero scoperto che avevo segnalato i suoi problemi, avrebbe potuto trasferirmi o destituirmi in qualsiasi momento, o addirittura allontanarmi dalla chiesa. Pensare a certe cose mi procurava preoccupazione e paura, e non volevo più discernere Lucia.

Un giorno di luglio, i leader superiori hanno inviato due fratelli per avere da me informazioni sulla sua situazione. Solo allora ho saputo che fratello Jasper, dopo aver scoperto che non avevo scritto la lettera di segnalazione, aveva riferito ai leader superiori le informazioni che aveva raccolto. Ho condiviso con quei due fratelli tutti i comportamenti di Lucia. Sono rimasti molto sorpresi quando l’hanno saputo e hanno detto: “Ruthy ha chiesto a tutti voi di scrivere valutazioni su di lei: perché non è stato fatto nulla per quasi un mese?” Infine, mi hanno chiesto: “Non hai scritto la lettera di segnalazione perché avevi paura?” Sentendo quella loro domanda, ho provato una profonda vergogna e un senso di colpa. Mi sono resa conto di quanto fossi stata egoista e spregevole, cercando sempre di proteggere me stessa. Mi sono sentita così smidollata. Dopo aver segnalato la situazione e aver visto che Lucia non solo non era stata destituita, ma era stata anche promossa, non avevo avuto il coraggio di fare altre segnalazioni. In realtà, sapevo bene che lei aveva dei problemi e che molti dei suoi punti di vista e delle sue pratiche non erano in linea con le verità principi. Quando in gioco c’era la sua efficienza lavorativa, la reputazione e il prestigio, reprimeva e rimproverava gli altri e non risolveva i problemi reali. Aveva persino abbandonato diversi nuovi arrivati che avevano bisogno di irrigazione e sostegno. Quando avevo corretto i suoi problemi, mi aveva addirittura rimproverata, accusandomi di voler fare l’eroina. Tuttavia, per paura del suo prestigio e del suo potere e di essere repressa o punita, mi ero ritrovata incapace di aderire alle verità principi e non avevo avuto il coraggio di smascherarla e segnalarla. Quella notte ci ho messo un bel po’ a prendere sonno. Pensavo allo stato di oppressione, abbattimento e conflitto interiore in cui avevo vissuto nell’ultimo mese e mezzo. Avevo visto che c’erano problemi, ma avevo avuto troppa paura di parlarne e, dopo averli finalmente segnalati, avevo temuto di essere repressa. Questo stato si era ripetuto ancora. Qual era esattamente il problema? Ho cercato le parole di Dio relative al mio stato. In quel momento ho letto un passo delle parole di Dio: “Quale atteggiamento si dovrebbe tenere in merito a come trattare un leader o un lavoratore? Se quello che un leader o un lavoratore fanno è giusto e in linea con la verità, allora puoi obbedire loro; se quello che fanno è sbagliato e non è in linea con la verità, allora non dovresti farlo e puoi smascherarli, contrastarli ed esprimere un parere diverso. Se sono incapaci di svolgere lavoro reale o compiono azioni malevole che causano disturbo al lavoro della chiesa e si rivelano essere un falso leader, un falso lavoratore o un anticristo, allora puoi discernerli, smascherarli e segnalarli. Eppure ci sono alcuni eletti di Dio che non comprendono la verità e sono particolarmente codardi; costoro temono di essere soffocati e tormentati da falsi leader e anticristi, perciò non osano sostenere i principi. Dicono: ‘Se il leader mi butta fuori, sono finito; se fa in modo che tutti mi smascherino o mi abbandonino non potrò più credere in Dio. Se vengo espulso dalla chiesa, Dio non mi vorrà e non mi salverà. La mia fede non sarà stata inutile?’ Tale modo di pensare non è ridicolo? Queste persone hanno vera fede in Dio? Un falso leader o un anticristo che ti espelle rappresenterebbe Dio? Quando un falso leader o un anticristo ti tormenta e ti espelle, questa è opera di Satana e non ha nulla a che fare con Dio; quando le persone vengono epurate o espulse dalla chiesa, questo è in linea con le intenzioni di Dio solo quando vi è una decisione comune tra la chiesa e tutto il popolo eletto di Dio, e quando l’epurazione o espulsione è interamente in linea con le disposizioni lavorative della casa di Dio e le verità principi delle parole di Dio. In che modo il fatto di essere espulso da un falso leader o un anticristo potrebbe implicare che non sarai salvato? Questa è la persecuzione da parte di Satana e l’anticristo, e non significa che non sarai salvato da Dio. Che tu possa essere salvato o meno dipende da Dio. Nessun essere umano ha i requisiti per decidere se tu possa essere salvato da Dio. Questo deve esserti chiaro. E considerare l’essere espulso da un falso leader o un anticristo come essere espulso da Dio non è forse fraintendere Dio? Sì. Non è solo fraintendere Dio, ma anche ribellarti a Lui. È inoltre una sorta di blasfemia contro Dio. E fraintendere Dio in questo modo non è da ignoranti e da stolti? Quando un falso leader o un anticristo ti espelle, perché non ricerchi la verità? Perché non cerchi qualcuno che comprenda la verità così da acquisire un po’ di discernimento? E perché non segnali il fatto ai superiori? Questo dimostra che tu non credi sia la verità a regnare sovrana nella casa di Dio, dimostra che non hai vera fede in Dio, che non sei una persona che crede veramente in Dio. Se hai fiducia nell’onnipotenza di Dio, perché temi la ritorsione da parte di un falso leader o di un anticristo? Può un individuo così determinare il tuo destino? Se sei capace di discernimento e ti accorgi che le sue azioni sono in contrasto con la verità, perché non tieni condivisione con il popolo eletto di Dio che comprende la verità? Hai una bocca, quindi perché non hai il coraggio di parlare? Perché sei tanto spaventato da un falso leader o un anticristo? Questo dimostra che sei un vigliacco, un buono a nulla, un lacchè di Satana(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 3: Escludono e attaccano coloro che perseguono la verità”). Le parole di Dio mi hanno fatto capire che, in quel periodo di tempo, i miei ripetuti tentennamenti e le numerose preoccupazioni e inquietudini riguardo alla segnalazione di Lucia erano dovuti al mio atteggiamento e al mio punto di vista errati nei confronti dei leader e dei lavoratori. Avevo una grande considerazione di loro poiché credevo che avessero prestigio e potere e che offenderli avrebbe causato problemi e probabilmente mi avrebbe portata a perdere i miei doveri o addirittura a essere allontanata dalla chiesa. In tal caso, avrei perso la possibilità di essere salvata. Così, anche se avevo visto chiaramente che Lucia aveva dei problemi e volevo segnalarli, avevo paura di essere messa in difficoltà, di essere repressa o di subire ritorsioni, così mi ero sempre tirata indietro e non avevo osato segnalare. Anche quando li avevo portati all’attenzione di Ruthy, avevo avuto qualche riserva ed ero anche stata propensa all’inganno e avevo parlato in modo ambiguo, dicendo che i problemi di Lucia non mi erano totalmente chiari e che avremmo dovuto valutarli tutti insieme. Soprattutto dopo aver fatto quella segnalazione, quando avevo visto che non solo non era stata destituita, ma anzi era stata promossa, e che in un certo modo mi aveva addirittura presa di mira, la mia paura era cresciuta ancora di più. Avevo deciso di smettere di discernerla e di segnalarla. In tal modo, potevo proteggermi: non sarei stata repressa e avrei mantenuto i miei doveri. È stato attraverso l’esposizione delle parole di Dio che ho capito quanto fossi stata ignorante e sciocca. Avevo creduto che essere destituiti o repressi dai leader e dai lavoratori significasse perdere l’opportunità di salvezza. Questa concezione è assolutamente assurda! Mi mancava la vera fede in Dio e non credevo che la Sua casa fosse governata dalla verità. Credevo in Lui, ma non confidavo nel fatto che il mio destino fosse nelle Sue mani e pensavo addirittura che fossero i falsi leader e gli anticristi a determinarlo. Consideravo i falsi leader e gli anticristi addirittura più grandi di Dio. Questa era davvero una bestemmia contro di Lui!

Successivamente, ho parlato di Lucia con Jasper ed entrambi sentivamo che quella situazione era stata disposta da Dio per risolvere le nostre carenze e che in essa vi era l’intenzione di Dio. Jasper ha condiviso con me un passo delle parole di Dio: “Quando malevoli e miscredenti di ogni sorta emergono e ricoprono vari ruoli di diavoli e di Satana, andando contro le disposizioni lavorative e facendo qualcosa di completamente diverso, mentendo e ingannando la casa di Dio, e quando disturbano e intralciano l’opera di Dio, facendo cose che disonorano il nome di Dio e infangano la Sua casa, la chiesa, non fai altro che arrabbiarti quando lo vedi accadere ma non sai sollevarti per sostenere la giustizia, smascherare i malevoli, sostenere il lavoro della chiesa, affrontare e gestire questi individui malevoli e impedire loro di disturbare il lavoro della chiesa e di infangare la casa di Dio, la chiesa. Non avendo fatto queste cose, hai fallito nel rendere testimonianza. Alcuni dicono: ‘Non ho il coraggio di fare queste cose; temo, se mi occupo di troppe persone, di poterle fare arrabbiare, e se si coalizzano contro di me per punirmi e rimuovermi dall’incarico, cosa farò?’ DimMi, costoro sono vili e pavidi, sprovvisti della verità e incapaci di distinguere le persone o di discernere il disturbo provocato da Satana, oppure sono sleali nell’assolvimento del loro dovere e tentano solamente di proteggere sé stessi? Qual è il vero problema qui? Ci hai mai riflettuto su? Se sei per natura pavido, fragile, vile e timoroso, eppure, dopo tanti anni di fede in Dio, sulla base della comprensione di alcune verità, sviluppi una fede autentica in Dio, non sarai forse in grado di superare parte della tua debolezza, pavidità e fragilità umana, smettendo di avere paura dei malevoli? (Sì.) Qual è dunque la causa ultima della vostra incapacità di gestire e affrontare i malevoli? È forse che la vostra umanità è intrinsecamente vile, pavida e timorosa? Questa non è né la causa principale né l’essenza del problema. L’essenza del problema è che le persone non sono leali nei confronti di Dio; proteggono sé stesse, la loro incolumità personale, la loro reputazione, il loro prestigio e si garantiscono una via d’uscita. La loro slealtà si manifesta nel modo in cui proteggono sempre sé stesse, ritirandosi come tartarughe nel guscio ogni volta che si trovano ad affrontare qualcosa e aspettando che passi prima di sporgere di nuovo fuori la testa. Qualunque cosa affrontino, camminano sempre con i piedi di piombo, sono colme di ansia, preoccupazione e apprensione e non sono in grado di prendere posizione e difendere il lavoro della chiesa. Qual è il problema qui? Non è forse la mancanza di fede? Non hai vera fede in Dio, non credi che Egli è il sovrano di tutte le cose e che la tua vita e tutto quanto sono nelle Sue mani. Non credi a ciò che Dio dice: ‘Senza il permesso di Dio, Satana non osa neanche sfiorarti un capello’. Ti affidi ai tuoi occhi e giudichi i fatti, giudichi le cose in base ai tuoi calcoli, proteggendo sempre te stesso. Non credi che il destino di una persona è nelle mani di Dio; temi Satana, le forze del male e le persone malevole. Questa non è forse una mancanza di una fede genuina in Dio? (Sì.) Perché non c’è una vera fede in Dio? La ragione è forse che le persone possiedono esperienze troppo superficiali e non riescono a discernere queste cose, oppure che comprendono troppo poco la verità? Qual è la ragione? Ha forse a che fare con la loro indole corrotta? È perché le persone sono troppo astute? (Sì.) Per quante cose sperimentino, per quanti fatti vengano messi loro davanti, non credono nel fatto che si tratta dell’opera di Dio né che il destino di una persona è nelle Sue mani. Questo è un aspetto. Un altro problema mortale è che le persone tengono troppo a sé stesse. Non sono disposte a pagare alcun prezzo né a fare alcun sacrificio per Dio, per la Sua opera, per gli interessi della Sua casa, per il Suo nome o per la Sua gloria. Non sono disposte a fare nulla che comporti anche il minimo pericolo. Le persone tengono troppo a sé stesse! A causa della paura della morte, dell’umiliazione, di essere intrappolate da individui malevoli e di ritrovarsi in qualsiasi tipo di avversità, esse fanno di tutto per preservare la propria carne, sforzandosi di non mettersi in situazioni pericolose. […] Qualsiasi siano le circostanze o le questioni che ti trovi ad affrontare, le approcci con questi metodi, tattiche e strategie e non sei capace di rimanere saldo nel testimoniare Dio. Indipendentemente dalle circostanze, non sai essere un leader o un lavoratore all’altezza dei requisiti né manifestare le qualità o le azioni di chi sa gestire le cose e nemmeno mostrare piena lealtà, perdendo così la tua testimonianza. Indipendentemente da tutte le questioni che affronti, non sei in grado di fare affidamento sulla tua fede in Dio per assolvere alla lealtà e alla tua responsabilità. Di conseguenza, il risultato finale è che non guadagni nulla. In ogni circostanza che Dio ha orchestrato per te, così come quando hai combattuto contro Satana, la tua scelta è sempre stata quella di tirarti indietro e sottrarti. Non hai seguito la traiettoria che Dio ha indicato o stabilito che tu dovessi sperimentare. Così, nel mezzo di questa battaglia, perdi la verità, la comprensione e le esperienze che avresti dovuto acquisire(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (19)”). Le parole di Dio mi hanno profondamente colpita. Ciò che Egli ha esposto era esattamente il mio stato. In particolare, Egli ha rivelato che quando vediamo persone malevole compiere il male, non osiamo smascherarle e non riusciamo a sostenere il lavoro della chiesa. Non si tratta di semplice debolezza o timidezza; l’essenza del problema è che non si è fedeli a Dio. Ecco perché proteggiamo costantemente noi stessi, pensando al nostro futuro e alla nostra incolumità. Inoltre, Dio ha esposto che tali persone non hanno una fede genuina in Lui, non credono nella Sua onnipotenza e sovranità. Giudicano le cose solo in base a ciò che vedono e ai loro calcoli. Di fronte alle forze del male, scappano e si nascondono, pensando che Dio non sia in grado di proteggerli e che sia meno affidabile di loro stessi, pertanto non hanno il coraggio di affidarsi a Lui. Il cuore dell’uomo è così pieno di calcoli e di inganno! Un altro aspetto è che le persone si preoccupano troppo di sé stesse e non sono disposte a pagare alcun prezzo o a fare sacrifici per salvaguardare il lavoro della chiesa. Queste sono assolutamente egoiste e spregevoli. Ecco il difetto fatale che c’è in me. Ho riflettuto su come Dio Si sia incarnato due volte per operare sulla terra per salvarci, sopportando volutamente immense umiliazioni, compiendo sforzi scrupolosi e dando tutto. Non Si è mai ritirato né ha cessato la Sua opera di salvezza dell’umanità a causa delle umiliazioni, delle calunnie, delle persecuzioni e delle tribolazioni. Egli ha sempre dato in silenzio senza lamentarsi. Tutte queste cose che ha fatto non le ha fatte per Sé, né per ottenere qualcosa dall’uomo, ma per salvare noi umani, che siamo stati profondamente corrotti da Satana. L’essenza di Dio è così bella e altruista! Mi sono ricordata di come Egli mi abbia continuamente irrigata e rifornita con le Sue parole nel corso dei miei anni di fede e di come abbia disposto che sperimentassi molte persone, eventi, cose e situazioni, guidandomi e conducendomi a comprendere la verità, a entrare nella realtà e a imparare a comportarmi e ad agire secondo le verità principi. Ora, con i falsi leader e le persone malevole che intralciavano e disturbavano il lavoro della chiesa, era proprio il momento di farmi avanti e di salvaguardare gli interessi della casa di Dio. Tuttavia, per proteggere me stessa, avevo nascosto i miei pensieri a Dio, ero stata propensa all’inganno con Lui e non ero disposta a rinunciare ai miei interessi per praticare la verità. Ero davvero troppo propensa all’inganno, troppo egoista e meschina! Ho pregato silenziosamente Dio e ho deciso che da allora in poi avrei perseguito di diventare una persona con un senso di giustizia, in grado di praticare la verità e di salvaguardare il lavoro della chiesa.

Pochi giorni dopo, Lucia è stata destituita dal ruolo di supervisore ma ha mantenuto la posizione di diacono dell’irrigazione. Durante la riunione, ho scoperto che aveva poca conoscenza di sé. Continuava a sottolineare che la sua destituzione era dovuta solo alla mancanza di esperienza lavorativa. Ho riflettuto sui suoi comportamenti passati e ho sentito che non era più adatta a fare il diacono dell’irrigazione e che l’attuale disposizione era inopportuna. In questa occasione non ho voluto proteggermi come l’altra volta. Ero determinata a farmi avanti per segnalare i suoi problemi. Così, mi sono rivolta ai due fratelli che mi avevano chiesto informazioni su di lei e ho segnalato loro la sua situazione. Questa volta, nella mia lettera di segnalazione ho espresso chiaramente il mio punto di vista: credo che Lucia stia seguendo il cammino di un anticristo e che non sia adatta a essere una leader o una lavoratrice quindi dovrebbe essere destituita. Allo stesso tempo, ho anche segnalato che la leader Ruthy l’aveva deliberatamente coperta e protetta. Dopo aver praticato in tal modo, ho provato un senso di pace e di sicurezza nel mio cuore. In seguito, visto il comportamento di Lucia, che continuava ad agire in modo sconsiderato nei suoi doveri, ossia faceva spesso la predica agli altri dall’alto del suo pulpito, non mostrava alcuna accettazione della verità e addirittura reprimeva apertamente coloro che la segnalavano, è stato evidente che avesse un’essenza malevola e alla fine è stata isolata. Anche Ruthy è stata destituita per non aver svolto un lavoro effettivo e per aver protetto una persona malevola.

Guardandomi indietro, mi sono resa conto di averne passate tante e di essere stata alquanto rivelata. Ho assaggiato il frutto amaro del proteggere me stessa e questa è stata una lezione fondamentale per me. Allo stesso tempo, ho sperimentato veramente l’indole santa e giusta di Dio e ho compreso davvero che a Lui piacciono le persone oneste e detesta quelle propense all’inganno e che Egli determinerà l’esito di ogni persona in base alle azioni che questa compie e al cammino che sceglie. Sono grata a Dio per avermi permesso di guadagnare queste cose!

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