8. Come discernere le filosofie di Satana e le varie eresie e fallacie
Parole di Dio Onnipotente degli ultimi giorni
Dio Stesso è la verità e possiede tutte le verità. Dio è la fonte della verità. Ogni cosa positiva e ogni verità provengono da Dio. Egli può giudicare se siano giuste o sbagliate tutte le cose e tutti gli eventi; può giudicare le cose accadute, quelle che stanno accadendo e quelle future ancora sconosciute all’uomo. Dio è l’unico Giudice che possa giudicare se siano giuste o sbagliate tutte le cose; questo significa che solo Dio può stabilire se tutte le cose siano giuste o sbagliate. Egli conosce i criteri di tutte le cose. Può esprimere verità in qualunque luogo e momento. Dio è l’incarnazione della verità, vale a dire che Egli Stesso possiede l’essenza della verità. Anche se l’uomo comprendesse molte verità e fosse perfezionato da Dio, avrebbe qualcosa a che vedere con l’incarnazione della verità? No. Non ci sono dubbi. Quando l’uomo viene reso perfetto, avrà un giudizio e metodi di pratica accurati in merito all’attuale opera di Dio e ai vari requisiti che Dio ha per l’uomo, e comprenderà pienamente le intenzioni di Dio. È capace di distinguere tra ciò che viene da Dio e ciò che viene dall’uomo, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Eppure ci sono alcune cose che rimangono irraggiungibili e poco chiare all’uomo, cose che può sapere solo dopo che Dio gliene ha parlato. Può l’uomo sapere o prevedere cose ancora sconosciute, cose che Dio non gli ha ancora detto? Assolutamente no. Inoltre, anche se ottenesse la verità da Dio, possedesse la verità realtà, conoscesse l’essenza di molte verità e avesse la capacità di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, avrebbe forse la capacità di controllare e governare tutte le cose? No, non avrebbe questa capacità. Ecco la differenza tra Dio e l’uomo. Gli esseri creati possono ottenere la verità solo dalla fonte della verità. Possono ottenere la verità dall’uomo? L’uomo è la verità? Può l’uomo fornire la verità? Non può, e qui sta la differenza. Tu puoi solo ricevere la verità, non fornirla: puoi forse essere chiamato una persona in possesso della verità? Puoi essere definito l’incarnazione della verità? Assolutamente no! Qual è, esattamente, l’essenza dell’incarnazione della verità? È la fonte che fornisce la verità, la fonte che governa e regna sovrana su tutte le cose, ed è anche l’unico criterio e l’unica norma in base ai quali vengono giudicate tutte le cose e tutti gli eventi. È questa l’incarnazione della verità.
La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 8: Vogliono che gli altri si sottomettano solo a loro, non alla verità o a Dio (Parte terza)”
Esprimendo la verità, Dio esprime la Sua indole e la Sua essenza; la Sua espressione della verità non si basa sulle varie cose e asserzioni positive a cui le persone credono e che sono sintetizzate dall’umanità. Le parole di Dio sono le parole di Dio; le parole di Dio sono verità. Esse sono l’unico fondamento e l’unica legge in base ai quali l’umanità esiste, e tutti quei cosiddetti canoni che nascono dall’uomo sono errati, assurdi e condannati da Dio. Non incontrano la Sua approvazione e ancor meno sono l’origine o il fondamento dei Suoi discorsi. Dio esprime la Sua indole e la Sua essenza attraverso le Sue parole. Tutte le parole espresse da Dio sono verità, poiché Egli ha l’essenza di Dio ed Egli è la realtà di tutte le cose positive. Indipendentemente da come questa umanità corrotta posizioni o definisca le parole di Dio, o da come le valuti o le comprenda, le parole di Dio sono eternamente la verità, e questo è un fatto immutabile. Indipendentemente da quante parole di Dio siano state pronunciate e indipendentemente da quanto questa umanità corrotta e malvagia le condanni e le rifiuti, rimane un fatto che è per sempre immutabile: le parole di Dio saranno sempre la verità, e l’uomo non potrà mai cambiarlo. Alla fine, l’uomo deve ammettere che le parole di Dio sono la verità, e che la stimata cultura tradizionale e la stimata conoscenza scientifica dell’umanità non potranno mai diventare cose positive e non potranno mai diventare verità, nella maniera più assoluta. La cultura tradizionale e le strategie di sopravvivenza dell’umanità non diventeranno verità in virtù dei cambiamenti o del passare del tempo, e non accadrà neppure che le parole di Dio diventino le parole dell’uomo per via della condanna o della dimenticanza dell’umanità. La verità è sempre la verità; questa essenza non cambierà mai. Quale dato di fatto risiede in tutto questo? Che questi detti comuni, i quali sono il prodotto di una sintesi da parte dell’umanità, provengono da Satana, e dalle fantasie e nozioni umane, oppure derivano dall’irruenza e dall’indole corrotta degli esseri umani, e non hanno nulla a che fare con le cose positive. Le parole di Dio, invece, sono espressioni dell’essenza e dell’identità di Dio. Per quale motivo Egli esprime queste parole? Perché dico che sono verità? Il motivo è che Dio regna sovrano su tutte le leggi, le regole, le radici, l’essenza, le realtà e i misteri di ogni cosa. Tutto ciò è serrato nella Sua mano. Di conseguenza solo Dio conosce le regole, le realtà, i fatti e i misteri di tutte le cose. Dio conosce l’origine di tutte le cose, e sa esattamente cosa c’è alla loro radice. Solo le definizioni di ogni cosa contenute nelle parole di Dio sono le più accurate, e solo le parole di Dio costituiscono gli standard e i principi per la vita degli esseri umani e le verità e i criteri in base ai quali gli esseri umani possono vivere, mentre le leggi e le teorie sataniche su cui l’uomo si basa per vivere da quando è stato corrotto da Satana sono allo stesso tempo contrarie al fatto che Dio è sovrano su tutte le cose e al fatto che è sovrano su tutte le leggi e le regole delle cose. Tutte le teorie sataniche dell’uomo derivano da nozioni e fantasie umane e provengono da Satana. Che tipo di ruolo svolge Satana? Innanzitutto, egli si presenta come la verità; poi, disturba, distrugge e calpesta tutte le leggi e le regole di tutte le cose che Dio ha creato. Pertanto, ciò che proviene da Satana corrisponde fin troppo bene all’essenza di Satana, ed è pieno degli scopi malvagi, della contraffazione, della simulazione e dell’ambizione sempre immutabile di Satana. Non importa se gli esseri umani corrotti sappiano o meno discernere queste filosofie e teorie provenienti da Satana, né quante persone propagandino, promuovano e seguano queste cose, e neppure per quanti anni ed epoche l’umanità corrotta le abbia ammirate, adorate e predicate: esse comunque non diventeranno verità. Poiché la loro essenza, origine e fonte è Satana, che è ostile a Dio e alla verità, queste cose non diventeranno mai verità, saranno sempre cose negative. Quando non c’è una verità con cui confrontarle, potrebbero passare per cose buone e positive; quando invece si usa la verità per esporle e analizzarle, non sono infallibili, non riescono a reggere allo scrutinio e sono cose che vengono rapidamente condannate e rifiutate. La verità espressa da Dio coincide esattamente con i bisogni dell’umanità normale che Dio ha creato, mentre le cose che Satana instilla nelle persone sono esattamente contrarie ai bisogni dell’umanità normale. Esse portano una persona normale a diventare anormale, nonché estrema, di mentalità ristretta, arrogante, sciocca, malvagia, intransigente, maligna e persino insopportabilmente altezzosa. C’è un punto in cui la situazione diventa così grave che gli individui perdono la ragione e non sanno nemmeno chi sono. Non vogliono essere persone normali né comuni, e si ostinano invece a voler essere superuomini, individui con poteri speciali o esseri umani di alto livello: queste cose hanno distorto l’umanità e l’istinto delle persone. La verità conferisce alle persone la capacità di esistere più istintivamente in base alle regole e alle leggi dell’umanità normale e a tutte queste regole stabilite da Dio, mentre quei cosiddetti adagi comuni e detti fuorvianti portano precisamente le persone a rivoltarsi contro l’istinto umano e a sottrarsi alle leggi decretate e formulate da Dio, fino al punto di farle deviare dal percorso dell’umanità normale e di far fare loro delle cose estreme che le persone normali non dovrebbero fare né pensare. Queste leggi sataniche non solo distorcono l’umanità delle persone, ma fanno anche perdere loro la normale umanità e il normale istinto di umanità.
La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte prima”
Da quando l’umanità ha inventato le scienze sociali, la mente dell’uomo è occupata dalla scienza e dalla conoscenza. La scienza e la conoscenza, quindi, sono divenute strumenti per governare l’umanità, e per l’uomo non vi è più spazio sufficiente per adorare Dio, né ci sono più le condizioni favorevoli per farlo. La posizione di Dio è precipitata ancora più in basso nel cuore dell’uomo. Senza la presenza di Dio nel cuore dell’uomo, il suo mondo interiore è tetro, vuoto e senza speranza. E così sono sorti molti sociologi, storici e politici che hanno espresso teorie di scienze sociali, la teoria dell’evoluzione umana e altre teorie che contraddicono la verità della creazione dell’uomo da parte di Dio, per riempire il cuore e la mente dell’uomo. In questo modo, coloro che credono che Dio abbia creato ogni cosa sono divenuti sempre di meno, mentre coloro che credono nella teoria dell’evoluzione sono divenuti sempre più numerosi. Sempre più persone considerano miti e leggende i documenti che registrano l’opera di Dio e le Sue parole durante l’età dell’Antico Testamento. Nel loro cuore, le persone divengono indifferenti alla dignità e alla grandezza di Dio, al principio dell’esistenza di Dio e del Suo dominio su tutte le cose. La sopravvivenza dell’umanità e il destino di paesi e nazioni non sono più importanti per loro. L’uomo vive in un mondo vacuo, interessato solo a mangiare, a bere e alla ricerca del piacere… Poche persone si assumono il compito di cercare dove Dio svolge la Sua opera oggi, o di scoprire come Egli presiede e predispone la destinazione dell’uomo. In tal modo, a insaputa dell’uomo, la civiltà umana è sempre meno in grado di attenersi ai desideri dell’uomo, e vi sono persino molte persone che avvertono che, vivendo in un mondo simile, sono meno felici di coloro che già se ne sono andati. Persino le popolazioni di paesi che sono da tempo considerati tra i più civilizzati esprimono tali rimostranze. Poiché, senza la guida di Dio, per quanto governanti e sociologi si spremano le meningi per preservare la civiltà umana, tutto ciò non sortisce alcun effetto. Nessuno può colmare il vuoto nel cuore dell’uomo, poiché nessuno può esserne la vita, e nessuna teoria sociale può liberare l’uomo dal vuoto che lo affligge. Scienza, conoscenza, libertà, democrazia, svago, comodità non sono per l’uomo che una consolazione temporanea. Anche con queste cose, comunque l’uomo inevitabilmente pecca e depreca le ingiustizie della società. Queste cose non possono contenere la bramosia e il desiderio dell’uomo di esplorare. Ciò accade poiché l’uomo è stato plasmato da Dio, e le esplorazioni e i sacrifici privi di senso compiuti dall’uomo non possono che generare ulteriore angoscia, e questo può solo far sì che l’uomo viva in un incessante stato di paura, senza sapere come affrontare il futuro dell’umanità, né come affrontare il cammino che gli si prospetta. L’uomo giunge persino a temere scienza e conoscenza e ancor di più a temere la sensazione di vuoto. In questo mondo, indipendentemente dal fatto che tu viva in un paese libero o in uno privo dei diritti umani, sei del tutto impossibilitato a sfuggire al destino dell’umanità. Che tu sia un governante o un governato, sei del tutto impossibilitato a sfuggire al desiderio di esplorare il destino, i misteri e la destinazione del genere umano, e ancor meno sei in grado di sfuggire alla sconcertante sensazione di vuoto. Tali fenomeni, comuni a tutto il genere umano, vengono definiti dai sociologi fenomeni sociali, ma nessun grand’uomo si è ancora fatto avanti per risolvere questi problemi. L’uomo, dopo tutto, è uomo. La posizione e la vita di Dio non possono essere rimpiazzate da alcun uomo. L’umanità non ha bisogno solo di una società equa in cui tutti gli uomini siano ben nutriti, godano di pari diritti e libertà, ma ha bisogno anche della salvezza da parte di Dio, e che Egli le fornisca la vita. Solo quando l’uomo riceve da Dio la provvista di vita e la salvezza, i bisogni, la brama di esplorare e il vuoto spirituale dell’uomo possono trovare soluzione. Se la popolazione di un paese o di una nazione non è in grado di ricevere la salvezza e la cura di Dio, tale paese o nazione calcheranno il sentiero che conduce al declino, verso le tenebre, e verranno annientati da Dio.
La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Appendice 2: Dio sovrintende al destino dell’intera umanità”
La conoscenza della cultura antica ha subdolamente sottratto l’uomo alla presenza di Dio orientandolo verso il re dei demoni e la sua progenie. I Quattro Libri e i Cinque Classici[a] hanno condotto il pensiero e le nozioni dell’uomo in un’altra epoca di ribellione, facendo sì che l’uomo venerasse ancor più di prima coloro che hanno redatto il Libro/il Classico dei Documenti, con il risultato di esacerbare ulteriormente le sue nozioni su Dio. A insaputa dell’uomo, il re dei demoni ha spietatamente bandito Dio dal cuore dell’uomo per prenderne il posto gongolando trionfante. Da allora in poi, dell’uomo si sono impossessati un’anima turpe e il volto del re dei demoni. Il suo petto si è gonfiato di avversione per Dio, e la sprezzante malevolenza del re dei demoni si è diffusa in lui giorno dopo giorno, fino a consumarlo del tutto. L’uomo non ha avuto più un grammo di libertà e non ha avuto modo di sciogliere i lacci del re dei demoni. Non ha avuto altra scelta che essere preso lì per lì in cattività, arrendersi e cadere soggiogato in sua presenza. Molto tempo fa, quando il cuore e l’anima dell’uomo erano ancora ai primordi, il re dei demoni ha piantato in essi il canceroso seme dell’ateismo, insegnandogli menzogne quali “studia la scienza e la tecnologia, realizza le Quattro Modernizzazioni, e nel mondo non esiste nessun Dio”. Non solo, ma ad ogni occasione proclama: “Costruiamo una bellissima patria con il nostro solerte lavoro”, chiedendo a tutti di rendersi disponibili sin dall’infanzia a servire il proprio Paese. L’uomo è stato inconsapevolmente condotto al cospetto del Maligno e questi se ne è assunto il merito senza alcuna esitazione (il merito che spetta a Dio per il fatto di tenere nelle Sue mani l’intero genere umano). Il demonio non ha mai avuto il minimo pudore. Inoltre, senza alcun ritegno, ha imprigionato il popolo di Dio trascinandolo nella propria dimora, dove è balzato sul tavolo come un topo e ha fatto in modo che l’uomo lo adorasse come Dio. Che manigoldo! Proclama a gran voce affermazioni scandalose e scioccanti come: “Non esiste alcun Dio nel mondo. Il vento nasce da trasformazioni dettate dalle leggi della natura; la pioggia è il prodotto della condensazione del vapore acqueo che, entrando a contatto con le basse temperature, cade in gocce sulla terra; il terremoto è lo scuotersi della superficie terrestre causato da modificazioni geologiche; la siccità è dovuta alla secchezza dell’aria provocata da perturbazioni nucleari che avvengono sulla superficie del sole. Questi sono fenomeni naturali. Dov’è l’atto divino in tutto questo?” C’è persino chi grida a gran voce affermazioni come la seguente, a cui non si dovrebbe dar voce: “L’uomo si è evoluto dai primati in un passato antico e il mondo di oggi è il prodotto dell’avvicendarsi delle società primitive nell’arco di milioni e milioni di anni. La fioritura o il decadimento di un Paese è interamente in mano alla sua popolazione”. Nell’ombra, il Maligno induce l’uomo ad appenderlo alla parete o appoggiarlo sul tavolo per rendergli omaggio e recargli offerte. Nel momento stesso in cui esclama: “Non esiste alcun Dio”, si atteggia a Dio e spinge bruscamente Dio fuori dai confini della terra prendendoNe il posto e assumendo il ruolo di re dei demoni. Che cosa insensata! […]
Da cima a fondo e dall’inizio alla fine, Satana ha disturbato l’opera di Dio e agito in opposizione a Lui. Tutto questo parlare del “patrimonio culturale antico”, della preziosa “conoscenza della cultura antica”, degli “insegnamenti del taoismo e del confucianesimo” e di “classici confuciani e riti feudali” ha portato l’uomo all’inferno. La scienza e la tecnologia della modernità, così come l’industria avanzata, l’agricoltura e il commercio non si vedono da nessuna parte, mentre Satana non fa che dare enfasi ai riti feudali propagati dalle “scimmie” dell’antichità per intralciare, ostacolare e smantellare deliberatamente l’opera di Dio. Non solo ha continuato fino a oggi ad affliggere l’uomo, ma vuole persino mangiarselo[1] in un boccone. La trasmissione degli insegnamenti morali ed etici del feudalesimo e il tramandarsi della conoscenza dell’antica cultura hanno da lungo tempo infettato gli uomini trasformandoli in demoni grandi e piccoli. Pochi sono coloro che sarebbero disposti a ricevere Dio di buon grado, che sarebbero disposti ad accogliere con giubilo la Sua venuta. Il volto di tutta l’umanità è pervaso dai propositi omicidi e, in ogni luogo, l’aria è contaminata da un alito mortale. Gli uomini cercano di bandire Dio da questa terra; brandendo coltelli e spade, si schierano in assetto di battaglia per “annientare” Dio.
La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (7)”
Note a piè di pagina:
1. “Mangiarselo” si riferisce al crudele comportamento del re dei demoni che depreda completamente gli esseri umani.
a. I Quattro Libri e i Cinque Classici sono i testi autorevoli del confucianesimo in Cina.
Indipendentemente da quale sia il tuo attuale livello di conoscenza, o da quanto siano avanzati i tuoi titoli di studio e le tue qualifiche accademiche, ciò di cui sto parlando sono le Mie opinioni sulla conoscenza e quelle che l’umanità nutre in merito a essa. Sapete cosa pensa Dio della conoscenza? Qualcuno potrebbe dire che Egli desideri una scienza sviluppata per l’umanità e che voglia che gli uomini comprendano più conoscenza scientifica, poiché non vuole che siano troppo arretrati, ignoranti e incapaci di comprendere. Questo è corretto, ma Dio usa queste cose per rendere servizio e non le approva. Non importa quanto siano meravigliose agli occhi dell’uomo: non sono la verità e nemmeno un suo surrogato, quindi Dio esprime la verità per cambiare le persone e la loro indole. Sebbene le Sue parole possano occasionalmente accennare a opinioni o punti di vista relativi alla conoscenza come il confucianesimo o le scienze sociali, esse sono solo rappresentative di tali opinioni. Leggendo tra le righe delle parole di Dio, dovremmo capire che Egli odia la conoscenza umana. Essa non contiene solo frasi elementari e dottrine semplici, ma anche pensieri e opinioni, assurdità umane, pregiudizi e veleni satanici. Una certa conoscenza può persino fuorviare e corrompere le persone: è il veleno, il tumore di Satana, e una volta che qualcuno accetta e comprende tale conoscenza, il veleno satanico si trasformerà in un tumore dentro il suo cuore e si diffonderà in tutto il corpo, provocando inevitabilmente la morte se non interviene la guarigione per opera delle parole di Dio e della verità. Quindi, più le persone acquisiscono conoscenza, più apprendono e più è improbabile che credano nell’esistenza di Dio. Piuttosto, Lo rinnegheranno e Gli si opporranno, poiché la conoscenza è qualcosa che esse possono vedere e toccare, ed è per lo più legata alle cose della loro vita. Gli uomini possono studiare e acquisire parecchie conoscenze a scuola, ma sono ciechi davanti alla fonte della conoscenza e alla sua connessione con il mondo spirituale. Gran parte della conoscenza che apprendono e comprendono va contro la verità delle parole di Dio, in particolare con un materialismo filosofico e un evoluzionismo che rientrano tra le eresie e le fallacie dell’ateismo. Si tratta senza dubbio di un sacco di fallacie che si oppongono a Dio. Cosa otterrai leggendo libri di storia, opere di autori famosi o biografie di grandi personaggi, o magari studiando determinati aspetti della scienza o della tecnologia? Per esempio, studiando la fisica imparerai alcuni principi fisici, la teoria newtoniana o altre dottrine, ma, una volta che li avrai appresi e imparati a memoria, prenderanno il sopravvento sulla tua mente e domineranno il tuo pensiero. Quando poi leggerai le parole di Dio, penserai: “Come mai Dio non menziona la gravità? Perché non parla dello spazio? Perché non dice se la luna ha un’atmosfera o quanto ossigeno è presente sulla terra? Dio dovrebbe rivelare tutto ciò, poiché sono queste le cose che vanno davvero rese note e raccontate all’umanità”. Se nutri pensieri del genere in cuor tuo, allora considererai secondarie la verità e le parole di Dio, mettendo invece in primo piano tutte le tue conoscenze e teorie. Ecco come tratterai la parola di Dio. Comunque sia, queste cose intellettuali daranno alle persone un’idea sbagliata e le faranno allontanare da Dio. Non importa se ci credete oppure no, o se riuscite ad accettarlo oggi: verrà il giorno in cui riconoscerete questo come un dato di fatto. Capite davvero in che modo la conoscenza possa portare le persone alla distruzione e all’inferno? Qualcuno potrebbe non essere disposto ad accettarlo, perché tra voi ci sono persone altamente istruite e molto esperti. Non mi sto prendendo gioco di voi e non sono sarcastico, sto semplicemente affermando un fatto. Non vi sto neanche chiedendo di accettarlo qui e adesso, ma di arrivare poco per volta a comprendere tale aspetto. La conoscenza ti spinge a usare la mente e l’intelletto per analizzare e affrontare tutto ciò che Dio fa. Essa diventerà un ostacolo e un impedimento alla tua conoscenza di Dio e all’esperienza della Sua opera, e ti indurrà ad allontanarti da Lui e a opporti a Lui. Ormai però la conoscenza la possiedi, quindi cosa puoi fare? Devi distinguere tra la conoscenza concreta e quella che proviene da Satana e attiene all’eresia e alla fallacia. Se accetti solo la conoscenza atea e assurda, questo può ostacolare la tua fede in Dio, disturbare il tuo normale rapporto con Lui e la tua accettazione della verità, bloccando il tuo ingresso nella vita. Devi esserne consapevole, perché è proprio così.
La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Il cammino di pratica verso il cambiamento della propria indole”
Conoscenza, esperienza, lezioni: nessuna di queste cose è la verità; non hanno assolutamente nulla a che fare con la verità. Queste cose vanno addirittura contro la verità e sono condannate da Dio. Prendiamo per esempio la conoscenza: la storia vale come una forma di conoscenza? (Sì.) Come sono nati la conoscenza e i libri sulla storia dell’umanità, sulla storia di certi Paesi o gruppi etnici, sulla storia moderna, sulla storia antica o anche su certe storie non ufficiali? (Sono stati scritti dalle persone.) Quindi, le cose scritte dalle persone corrispondono alla vera storia? Le idee e i punti di vista delle persone non sono in contrasto con i principi, i modi e i mezzi delle azioni di Dio? Queste parole pronunciate dall’uomo sono correlate alla vera storia? (No.) Non esiste alcuna correlazione. Pertanto, indipendentemente da quanto accurati siano i documenti contenuti nei libri di storia, essi sono solo conoscenza. Indipendentemente da quanto eloquenti siano gli storici e da quanto raccontino queste storie in modo logico e chiaro, qual è la conclusione a cui arriverete dopo averli ascoltati? (Saremo a conoscenza di quegli eventi.) Sì, sarete a conoscenza di quegli eventi. Ma essi stanno raccontando quelle storie solo allo scopo di informarti su quegli eventi? Hanno una certa idea con cui desiderano indottrinarti. E qual è il fulcro del loro indottrinamento? Questo è ciò che dobbiamo esaminare e analizzare. LasciateMi fare un esempio in modo che possiate comprendere con cosa vogliono indottrinare le persone. Dopo aver ripercorso la storia dai tempi antichi ai giorni nostri, le persone alla fine hanno formulato un detto; hanno osservato un fatto della storia umana, che è: “I vincitori prendono la corona e gli sconfitti non ottengono nulla”. Questa è conoscenza? (Sì.) Questa conoscenza deriva da fatti storici. Questo detto ha qualcosa a che fare con i modi e i mezzi con cui Dio regna sovrano su tutte le cose? (No.) In realtà, è il contrario; li contraddice e va contro di loro. Quindi, sei stato indottrinato con questo detto, e se non comprendi la verità o sei un non credente, cosa potresti pensare dopo averlo sentito? Come percepiresti questo detto? Innanzitutto, gli storici e i libri di storia elencano tutti gli eventi di questo tipo, utilizzando prove ed eventi storici sufficienti per dimostrare l’accuratezza del detto. All’inizio potresti aver imparato questo detto solo da un libro e sapere semplicemente che esiste. Potresti comprenderlo solo a un determinato livello o fino a un certo punto finché non vieni a conoscenza di questi eventi. Ma dopo che avrai ascoltato questi fatti storici, la tua ammissione e la tua accettazione del detto si approfondiranno. Non dirai assolutamente: “Alcune cose non sono così”. Dirai invece: “È proprio così; guardando alla storia dai tempi antichi fino ai giorni nostri, l’umanità si è sviluppata in questo modo: i vincitori prendono la corona e gli sconfitti non ottengono nulla!” Quando percepisci la questione in questo modo, quali opinioni e atteggiamenti avrai nei confronti del tuo comportamento, della tua carriera e della tua vita quotidiana, nonché delle persone, degli eventi e delle cose intorno a te? Tale percezione cambierà il tuo atteggiamento? (Sì.) Sì, più di ogni altra cosa. Quindi, come cambierà il tuo atteggiamento? Guiderà e cambierà la tua direzione di vita e i tuoi metodi per i rapporti mondani? Forse in precedenza credevi che “L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza” e “Le brave persone vivono tranquille”. Ora penserai: “Dato che ‘i vincitori prendono la corona e gli sconfitti non ottengono nulla’, se voglio diventare un funzionario, dovrò considerare attentamente Tal dei tali. Non è dalla mia parte, quindi non posso promuoverlo, anche se merita di essere promosso”. Mentre pensi alle cose in questo modo, il tuo atteggiamento cambierà, e cambierà rapidamente. Come avverrà questo cambiamento? Avverrà perché hai accettato l’idea e il punto di vista secondo cui “I vincitori prendono la corona e gli sconfitti non ottengono nulla”. Ascoltare molti fatti non farà altro che confermare ulteriormente in te la correttezza di questo punto di vista nella vita umana reale. Sarai fermamente convinto che dovresti applicare questo punto di vista alle tue azioni e al tuo comportamento per perseguire la tua vita e le tue prospettive future. Questa idea e questo punto di vista non ti avranno forse cambiato? (Sì.) E mentre ti stanno cambiando, ti stanno anche corrompendo. È così. Una tale conoscenza ti cambia e ti corrompe. Perciò, quando si guarda alla radice della questione, indipendentemente da quanto accuratamente queste storie siano esposte, alla fine vengono sintetizzate in questo detto e tu vieni indottrinato con questa idea. Questa conoscenza è l’incarnazione della verità o la logica di Satana? (La logica di Satana.) Esatto. L’ho spiegato in modo sufficientemente dettagliato? (Sì.) Ora è chiaro. Se non credi in Dio, non lo capirai nemmeno dopo due vite: più vivrai, più ti sentirai sciocco; penserai di non essere abbastanza spietato, e che dovresti essere più spietato, più astuto, più insidioso, una persona peggiore e più malevola. Penserai: “Se lui può uccidere, allora io devo appiccare il fuoco. Se lui uccide una persona, allora io dovrò ucciderne dieci. Se lui uccide senza lasciare traccia, allora io farò del male alle persone senza che loro lo sappiano, e farò addirittura in modo che i loro discendenti mi ringrazino per tre generazioni!” Questa è l’influenza che la filosofia di Satana, la conoscenza, l’esperienza e le lezioni hanno esercitato sull’umanità. In realtà si tratta solo di abusi e corruzione. Pertanto, qualunque tipo di conoscenza venga predicata o propagata in questo mondo, essa ti indottrinerà con un’idea o un punto di vista. Se non riesci a discernerlo, sarai avvelenato. Tutto sommato, ora una cosa è certa: non importa se questa conoscenza proviene dalla gente comune o da fonti ufficiali, se è venerata da una minoranza o dalla maggioranza: niente di tutto ciò è pertinente alla verità. La verità è la realtà di tutte le cose positive. La sua correttezza non è determinata dal numero di persone che la riconoscono. La realtà delle cose positive è essa stessa la verità. Nessuno può cambiarlo e nessuno può negarlo. La verità sarà sempre la verità.
La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 8: Vogliono che gli altri si sottomettano solo a loro, non alla verità o a Dio (Parte terza)”
Coloro che appartengono al demonio vivono tutti per sé stessi. La loro visione della vita e le loro massime provengono principalmente dai detti di Satana, come: “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino”, “L’uomo muore per la ricchezza come gli uccelli per il cibo” e altre falsità del genere. Tutte queste parole pronunciate da questi re demoni, da questi grandi, da questi filosofi, sono diventate la vita stessa dell’uomo. In particolare lo è diventata la maggior parte delle parole di Confucio, acclamato dal popolo cinese come “saggio”. Vi sono anche i rinomati proverbi del buddismo e del taoismo, nonché i tanto citati detti classici di vari personaggi famosi. Tutti questi sono riassunti della filosofia e della natura di Satana. Sono anche le migliori illustrazioni e spiegazioni della natura satanica. Questi veleni che sono stati infusi nel cuore umano provengono tutti da Satana, e neanche una piccolissima parte proviene da Dio. Simili parole diaboliche, inoltre, si contrappongono direttamente alla parola di Dio. È assolutamente chiaro che le realtà di tutte le cose positive provengono da Dio, mentre tutte quelle cose negative che avvelenano gli esseri umani vengono da Satana. Pertanto, è possibile discernere la natura di una persona e capire a chi appartiene esaminando la sua visione della vita e i suoi valori. Satana corrompe gli individui attraverso l’istruzione e l’influenza dei governi nazionali e dei personaggi grandi e famosi. Le loro parole diaboliche sono diventate la vita e la natura dell’uomo. “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino” è un celebre detto satanico che è stato instillato in tutte le persone ed è diventato la loro vita. Esistono altre parole di filosofie per le interazioni mondane analoghe a queste. Satana usa la cultura tradizionale di ciascuna nazione per istruire, fuorviare e corrompere la gente, facendo sì che il genere umano sprofondi in un abisso sconfinato di distruzione e ne sia divorato, e alla fine le persone vengono distrutte da Dio perché Gli oppongono resistenza e servono Satana. Alcuni hanno prestato servizio come pubblici ufficiali nella società per decenni. Immagina di rivolgere loro la seguente domanda: “Hai ottenuto grandi risultati in questo ruolo: quali sono i principali motti celebri che orientano la tua vita?” Potrebbero risponderti: “L’unica cosa che comprendo è ‘I funzionari non rendono le cose difficili a chi reca doni; non si ottiene nulla senza adulare’”. Ecco su quale filosofia satanica hanno basato la loro carriera. Queste parole non sono forse rappresentative della natura di simili persone? Servirsi di qualsiasi mezzo senza scrupoli pur di ottenere una posizione è diventata la loro natura, e fare i funzionari e avere una carriera di successo sono i loro obiettivi. Ci sono ancora molti veleni satanici nella vita delle persone, nella loro condotta e nel loro comportamento. Per esempio, le loro filosofie per le interazioni mondane, i loro modi di fare le cose e le loro massime sono tutti pervasi dei veleni del gran dragone rosso, e provengono tutti da Satana. Pertanto, tutte le cose che scorrono nel sangue e nelle ossa della gente appartengono a Satana. Tutti quei funzionari, quelli che detengono il potere e si sono affermati nel mondo, hanno le loro vie e i loro segreti per conseguire il successo. Tali segreti non sono forse perfettamente rappresentativi della loro natura? Hanno compiuto cose talmente straordinarie in questo mondo e nessuno riesce a scorgere quali stratagemmi e intrighi abbiano alle spalle. Ciò dimostra quanto insidiosa e avvelenata sia la loro natura. L’umanità è stata profondamente corrotta da Satana. Il veleno di Satana scorre nel sangue di ogni persona e si può affermare che la natura umana è corrotta, malvagia, avversa, e in opposizione a Dio, pervasa di filosofie e veleni satanici e in essi immersa. È diventata in tutto e per tutto la natura essenza di Satana. È per questo che le persone oppongono resistenza a Dio e Lo contrastano.
La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come conoscere la natura umana”
“I soldi fanno girare il mondo” è una filosofia di Satana. Essa prevale nell’intera umanità, in ogni società umana; si potrebbe dire che è una tendenza. Questo perché è stata instillata nel cuore di tutti gli uomini, i quali all’inizio non accettavano questo detto, ma poi lo hanno tacitamente accolto quando sono entrati in contatto con la vita reale, e hanno cominciato ad accorgersi che queste parole erano in effetti vere. Questo non è forse il processo di corruzione dell’uomo da parte di Satana? Forse le persone non intendono questo detto nello stesso modo, ma ciascuno ha diversi gradi di interpretazione e di riconoscimento in base alle cose che gli sono successe e alle esperienze personali. Non è così? A prescindere da quanta esperienza ciascuno abbia con questo detto, qual è l’effetto negativo che può avere sul cuore di una persona? C’è qualcosa che viene rivelato attraverso l’indole umana delle persone di questo mondo, compreso ognuno di voi. Di cosa si tratta? Dell’adorazione del denaro. È difficile cancellarla dal proprio cuore? Difficilissimo! Sembra che la corruzione dell’uomo da parte di Satana sia davvero profonda! Satana usa il denaro per tentare le persone e le induce ad adorare i soldi e a venerare le cose materiali. In che modo si manifesta nelle persone l’adorazione del denaro? Forse sentite che non potreste sopravvivere senza denaro in questo mondo, che per voi sarebbe impossibile anche solo per un giorno? Il prestigio e la rispettabilità delle persone dipendono da quanti soldi hanno. La schiena dei poveri è piegata dalla vergogna, mentre i ricchi godono della loro posizione elevata. Camminano orgogliosamente a testa alta, parlano con voce tonante e vivono con arroganza. Cosa portano questo detto e questa tendenza alle persone? Non è forse vero che molte persone fanno qualsiasi sacrificio pur di accumulare denaro? Molte non sacrificano la loro dignità e l’integrità andando in cerca di altri soldi? Molte non perdono l’opportunità di compiere il loro dovere e di seguire Dio a causa del denaro? Perdere la possibilità di acquisire la verità ed essere salvate non è forse la perdita più grave per le persone? Satana non è subdolo quando usa questo metodo e questo detto per corrompere l’uomo fino a questo punto? Non si tratta di un perfido stratagemma? Man mano che passi dall’obiettare su questo detto popolare all’accettarlo come verità, il tuo cuore finisce completamente nelle grinfie di Satana, e così arrivi tuo malgrado a vivere secondo questo criterio. Fino a che punto ti ha condizionato questo detto? Forse conosci la vera via, e forse conosci la verità, ma sei incapace di seguirla. Forse sai chiaramente che le parole di Dio sono la verità, ma non sei disposto a pagare il prezzo, o a soffrire per guadagnare la verità. Invece preferisci sacrificare il tuo futuro e il tuo destino per opporre resistenza a Dio sino alla fine. Per quanto Egli dica o faccia, per quanto tu ti renda conto di quanto sia grande e profondo il Suo amore per te, ti ostineresti a fare di testa tua e pagheresti il prezzo di questo detto. In altre parole, questo detto ha già fuorviato i tuoi pensieri e ne ha assunto il controllo, ha già dominato il tuo comportamento, e tu preferisci permettere che decida il tuo destino piuttosto che mettere da parte la tua ricerca di ricchezza. Il fatto che le persone possano agire in questo modo, che possano essere controllate e manipolate dalle parole di Satana, non significa forse che sono state fuorviate e corrotte da Satana? La filosofia e la mentalità di Satana, così come la sua indole, non hanno forse messo radici nel tuo cuore? Quando persegui ciecamente la ricchezza e abbandoni la ricerca della verità, Satana non ha forse raggiunto il suo scopo di fuorviarti? È proprio così. Dunque, quando vieni ingannato e corrotto da Satana, riesci a percepirlo? No. Se non puoi vedere Satana in piedi davanti a te, o sentire che è Satana che agisce nell’ombra, saresti allora in grado di distinguere la malvagità di Satana? Potresti sapere in che modo Satana corrompe l’umanità? Satana corrompe l’uomo in ogni momento e in ogni luogo. Gli impedisce di difendersi da questa corruzione e lo rende impotente nei suoi confronti. Ti fa accettare i suoi pensieri, le sue opinioni e le cose malvagie che derivano da lui nelle situazioni in cui non sei consapevole e quando non ti rendi conto di ciò che ti sta accadendo. Gli uomini accettano queste cose, senza alcuna eccezione. Le hanno a cuore e le custodiscono come un tesoro, lasciano che li manipolino e si trastullino con loro; è questo il modo in cui le persone vivono sotto il dominio di Satana, in cui inconsapevolmente gli obbediscono, e in cui la corruzione dell’essere umano da parte di Satana diventa sempre più profonda.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico V”
Oggi c’è chi crede che il detto “Non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti” sia concreto e giusto. Queste persone hanno discernimento? Comprendono la verità? I pensieri e i punti di vista di costoro sono problematici? Se alcuni all’interno della chiesa diffondono questo detto, lo fanno per un motivo, stanno cercando di fuorviare gli altri. Stanno tentando di usare il detto “Non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti” per dissipare incertezze o dubbi altrui nei loro confronti. Implicitamente, ciò significa che vogliono che gli altri si fidino del fatto che sono in grado di lavorare, e del fatto che sono persone di cui ci si può servire. Non è questo il loro intento, il loro obiettivo? Deve esserlo. Pensano tra sé e sé: “Non vi fidate mai e dubitate sempre di me. A un certo punto, probabilmente troverete in me qualche piccolo problema e mi destituirete. Come posso lavorare, se ho sempre questo pensiero in mente?” Così diffondono questo punto di vista affinché la casa di Dio si fidi di loro senza alcun dubbio e li lasci lavorare liberamente, raggiungendo quindi il loro obiettivo. Se una persona sta davvero perseguendo la verità, quando si accorge della supervisione sul proprio lavoro da parte della casa di Dio dovrebbe trattarla nel modo giusto, sapendo che è per la loro stessa protezione, e cosa più importante, che è anche una responsabilità del lavoro della casa di Dio. Anche se dovessero rivelare la loro corruzione, possono pregare Dio affinché li sottoponga a scrutinio e li protegga, oppure giurare a Dio che accetteranno la Sua punizione se faranno il male. Ciò non li tranquillizzerebbe? Perché diffondere una fallacia per fuorviare le persone e raggiungere i propri scopi? Alcuni leader e lavoratori hanno sempre un atteggiamento di resistenza verso la supervisione da parte del popolo eletto di Dio o verso gli sforzi fatti dai leader superiori e dai lavoratori al fine di venire a sapere del loro lavoro. Che cosa pensano? “‘Non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti’. Perché mi supervisionate continuamente? Perché vi servite di me se non vi fidate di me?” Se chiedi loro del lavoro o ti informi sui progressi fatti, e poi chiedi del loro stato personale, si metteranno ancor più sulla difensiva: “Questo lavoro mi è stato affidato; rientra nelle mie competenze. Perché interferite nel mio lavoro?” Sebbene non osino dirlo apertamente, insinueranno: “Come dice il detto, ‘Non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti’. Perché sei una persona così piena di dubbi?” Addirittura ti condanneranno e ti etichetteranno. E se non comprendi la verità e non hai discernimento? Dopo aver ascoltato le loro insinuazioni, diresti: “Ho dei dubbi? Allora mi sbaglio. Sono propenso all’inganno! Hai ragione tu: Non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti”. Non sei stato fuorviato? Il detto “Non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti” corrisponde a verità? No, è un’assurdità! Queste persone malvagie sono insidiose e propense all’inganno; presentano questo detto come la verità per fuorviare le persone confuse. Una persona confusa, nell’udire questo detto, viene veramente fuorviata e si confonde, pensando: “Ha ragione, ho fatto un torto a costui. Lo ha detto lui stesso: ‘Non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti’. Come ho potuto dubitare di lui? Non si può lavorare in questo modo. Devo incoraggiarlo senza impicciarmi del suo lavoro. Dal momento che mi sto servendo di lui, mi devo fidare e lasciarlo lavorare liberamente senza limitarlo. Devo dargli lo spazio per farlo. È in grado di fare quel lavoro. E anche se non ne è in grado, c’è ancora lo Spirito Santo che opera!” Che razza di logica è questa? È anche solo in parte in accordo con la verità? (No.) Queste parole sembrano tutte giuste. “Non possiamo limitare gli altri”. “Le persone non possono fare nulla; è lo Spirito Santo che fa tutto. Lo Spirito Santo sottopone a scrutinio ogni cosa. Non dobbiamo dubitare, perché Dio è completamente responsabile”. Ma che razza di parole sono queste? Le persone che le dicono non sono forse confuse? Non riescono a capire fino in fondo nemmeno questo poco e si lasciano fuorviare da una sola frase. Si può affermare con sicurezza che molti considerano verità il detto “Non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti”, e ne vengono fuorviati e vincolati. Ne sono turbati e influenzati quando selezionano o usano qualcuno, e lasciano perfino che tale detto determini le loro azioni. Di conseguenza, molti leader e lavoratori hanno sempre difficoltà e dubbi, quando compiono una verifica sul lavoro della chiesa, promuovono e usano qualcuno. In definitiva, tutto ciò che possono fare è consolarsi con le parole “Non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti”. Quando compiono verifiche o si informano in merito al lavoro, pensano: “‘Non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti’. Dovrei fidarmi dei fratelli e delle sorelle, e dopo tutto lo Spirito Santo sottopone a scrutinio gli esseri umani, perciò io non sono tenuto a dubitare sempre degli altri e a supervisionarli”. Sono stati influenzati da questo detto, oppure no? Quali sono le conseguenze provocate dall’influsso di questo detto? In primo luogo, se qualcuno aderisce all’idea del “Non dubitare di coloro che impieghi e non impiegare coloro di cui dubiti”, è forse in grado di controllare e guidare il lavoro degli altri? È in grado di supervisionare e seguire il lavoro degli altri? Se questa persona si fida di tutti coloro che impiega e nel loro lavoro non li controlla, non li guida e non li supervisiona mai, sta svolgendo il suo dovere con lealtà? È in grado di svolgere il lavoro della chiesa in modo competente e di completare gli incarichi ricevuti da Dio? Dimostra lealtà verso ciò che Dio le ha affidato? In secondo luogo, non è solamente un mancato attenersi alla parola di Dio e al proprio dovere, ma è un considerare le macchinazioni e la filosofia di Satana per i rapporti mondani come se fossero la verità, e poi seguirle e metterle in pratica. Stai obbedendo a Satana e stai vivendo secondo una filosofia satanica, non è vero? Tu non sei una persona che si sottomette a Dio, tanto meno una persona che si attiene alle parole di Dio. Sei un vero e proprio mascalzone. Accantonare le parole di Dio e prendere invece un detto satanico e metterlo in pratica come verità significa tradire la verità e Dio! Lavori nella casa di Dio, però i principi delle tue azioni sono la logica satanica e la filosofia per i rapporti mondani: che genere di persona sei? Una persona che tradisce Dio e Lo disonora gravemente. Qual è l’essenza di questo agire? Condannare apertamente Dio e rinnegare apertamente la verità. Non ne è forse questa l’essenza? (È così.) Oltre a non seguire la volontà di Dio, stai consentendo ai detti diabolici e alle filosofie di Satana per i rapporti mondani di diffondersi in maniera incontrollata nella chiesa. Così facendo, diventi complice di Satana, aiuti Satana a svolgere le sue attività all’interno della chiesa e a disturbare e intralciare il lavoro della chiesa. L’essenza di questo problema è molto grave, vero?
La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Primo excursus: Che cos’è la verità”
Quindi cosa significa indomita? Si riferisce a quando qualcuno fallisce, subisce battute d’arresto o imbocca la strada sbagliata ma non lo ammette; continua ostinatamente sulla sua strada. Fallisce ma non è dissuaso, fallisce ma non ammette i propri errori. Indipendentemente da quante persone lo redarguiscano o lo condannino, non torna indietro. Insiste nel lottare, nel lavorare, nel perseguire nella propria direzione e verso i propri obiettivi, a qualunque costo. Questo è il tipo di mentalità a cui tale frase si riferisce. Questa mentalità non è forse molto buona per incoraggiare le persone? In quale situazione viene solitamente utilizzato il termine “indomito”? In ogni tipo di situazione. Ovunque esistano esseri umani corrotti, esiste questa frase; esiste questa mentalità. Allora, per quale motivo gli esseri umani della stirpe di Satana hanno inventato questo detto? Affinché le persone non capiscano mai sé stesse, non riconoscano i propri errori e non li accettino. Affinché le persone non si limitino a vedere il lato fragile, debole e inetto di sé stesse, ma vedano piuttosto il lato capace e il lato poderoso e intrepido di sé stesse, non si sottovalutino, ma pensino di essere competenti. Fintanto che pensi di essere in grado di fare un qualcosa, lo sei; fintanto che pensi di poter avere successo, di non fallire e di poter diventare la crème de la crème, allora ci riesci. Fintanto che possiedi quella determinazione e quella risolutezza, quell’ambizione e quel desiderio, sei in grado di realizzare tutto. Le persone non sono insignificanti; sono potenti. I non credenti usano dire: “Il palcoscenico è grande quanto il tuo cuore”. Alcune persone gradiscono questo detto non appena lo sentono: “Wow, desidero un diamante da dieci carati, quindi significa che lo avrò? Desidero una Mercedes Benz, quindi significa che l’avrò?” Quello che otterrai corrisponderà forse alla grandezza del desiderio del tuo cuore? (No.) Questo detto rappresenta una fallacia. Parlando con chiarezza, l’arroganza di coloro che credono e riconoscono la parola “indomito” non conosce limiti. Quale delle parole di Dio è contraddetta direttamente dal modo di pensare di queste persone? Dio esige che le persone comprendano sé stesse e agiscano restando con i piedi per terra. Le persone hanno un’indole corrotta; hanno manchevolezze e un’indole che oppone resistenza a Dio. Non esistono persone perfette tra gli uomini; nessuno è perfetto; sono solo persone comuni. In che modo Dio esorta le persone a comportarsi? (Le esorta a comportarsi bene.) A comportarsi bene e a tenere fede al proprio ruolo di esseri creati per rimanere con i piedi per terra. Dio ha mai richiesto alle persone di essere indomite? (No.) No. Che cosa dice allora Dio delle persone che seguono la via sbagliata o che rivelano un’indole corrotta? (Dice di riconoscerlo e accettarlo.) Di riconoscerlo e accettarlo, quindi comprenderlo, riuscire a cambiare rotta e raggiungere la pratica della verità. Al contrario, essere indomiti significa che le persone non capiscono i propri problemi, non capiscono i propri errori, non accettano i propri errori, non cambiano rotta in nessun caso e non si pentono in nessun caso, non accettando inoltre la sovranità o le disposizioni di Dio. Non solo non ricercano quale sia esattamente il destino delle persone, o quali siano le orchestrazioni e le disposizioni di Dio, non solo non ricercano queste cose, ma invece prendono il loro destino nelle proprie mani, vogliono avere l’ultima parola. Inoltre, Dio richiede alle persone di comprendere sé stesse, di valutare e giudicare accuratamente sé stesse, nonché di fare bene tutto ciò che possono fare, in maniera concreta e comportandosi bene, con tutto il cuore, la mente e l’anima, mentre Satana fa sì che le persone si avvalgano pienamente della loro indole arrogante e diano pieno sfogo a tale indole arrogante. Fa essere le persone sovrumane, grandiose e addirittura dotate di superpoteri: fa essere le persone cose che non possono essere. Pertanto, qual è la filosofia di Satana? Anche se sbagliate, non avete torto e finché avete una mentalità di non ammettere la sconfitta, una mentalità indomita, prima o poi arriverà un giorno in cui diventerete la crème de la crème, prima o poi arriverà un giorno in cui i vostri desideri e i vostri obiettivi si concretizzeranno. Quindi vi è un senso in cui essere indomiti significa che userete qualsiasi mezzo per raggiungere un obiettivo? Per raggiungere i vostri obiettivi, non dovete ammettere di essere capaci di fallire, non dovete credere di essere una persona comune e non dovete credere di essere capaci di seguire la strada sbagliata. In aggiunta a ciò, dovete utilizzare spregiudicatamente ogni tipo di metodo o schema segreto per realizzare le vostre ambizioni e i vostri desideri. C’è qualcosa nell’essere indomiti in cui le persone affrontano il loro destino con un atteggiamento di attesa e di sottomissione? (No.) No. Le persone si ostinano a voler prendere il proprio destino completamente nelle proprie mani; vogliono controllare il proprio destino. Indipendentemente dalla strada che imboccheranno, dal fatto che saranno benedette o dal tipo di stile di vita che avranno, devono avere l’ultima parola su tutto.
La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Primo excursus: Che cos’è la verità”
“Sii severo con te stesso e tollerante con gli altri”, proprio come i detti “Non intascare i soldi che raccogli” e “Trai piacere dall’aiutare gli altri”, è una di quelle richieste poste dalla cultura tradizionale riguardo alla condotta morale delle persone. Analogamente, che qualcuno riesca o meno a conseguire o a esercitare tale condotta morale, ciò non costituisce comunque il criterio o la norma per valutarne l’umanità. Può darsi che tu sia veramente capace di essere severo con te stesso e tollerante con gli altri, e che ti attenga a criteri particolarmente elevati. Puoi anche essere immacolato e pensare sempre agli altri, mostrare considerazione nei loro confronti, senza essere egoista e senza perseguire i tuoi interessi. Puoi sembrare particolarmente magnanimo e altruista e avere un forte senso della responsabilità e della morale sociali. Le tue qualità e la tua personalità nobili possono essere evidenti per chi ti sta vicino e per le persone che incontri e con cui interagisci. Il tuo comportamento può non dare mai alcuna ragione agli altri di biasimarti o di criticarti, suscitando invece un’abbondanza di elogi e persino ammirazione. La gente può considerarti qualcuno che è davvero severo con sé stesso e tollerante con gli altri. Tuttavia, questi non sono altro che comportamenti esteriori. I pensieri e i desideri che hai in fondo al cuore sono forse coerenti con quei comportamenti esteriori, con quelle azioni che vivi esteriormente? La risposta è no. La ragione per cui riesci ad agire in questo modo è che c’è un movente dietro le tue azioni. Qual è questo movente, per l’esattezza? Riusciresti a sopportare che venisse messo in luce? Certamente no. Ciò dimostra che tale movente è qualcosa di innominabile, qualcosa di oscuro e malvagio. Ora, perché è innominabile e malvagio? Perché l’umanità delle persone è governata e guidata dalla loro indole corrotta. Tutti i pensieri dell’umanità, indipendentemente dal fatto che le persone li esprimano a parole o li manifestino, sono innegabilmente dominati, controllati e manipolati dalla loro indole corrotta. Di conseguenza, i moventi e gli intenti degli uomini sono tutti subdoli e malvagi. A prescindere dal fatto che le persone siano in grado di essere severe con sé stesse e tolleranti con gli altri, o che esteriormente esprimano o meno questa morale in modo perfetto, è inevitabile che essa non abbia alcun controllo o influenza sulla loro umanità. Quindi, che cosa controlla l’umanità delle persone? La loro indole corrotta; è la loro umanità essenza che si nasconde dietro la morale “Sii severo con te stesso e tollerante con gli altri”: questa è la loro vera natura. La vera natura di una persona è la sua umanità essenza. E in che cosa consiste la sua umanità essenza? Consiste principalmente nelle sue preferenze, in ciò che persegue, nella sua visione della vita, nel suo sistema di valori, nonché nel suo atteggiamento nei confronti della verità e di Dio, e così via. Solo queste cose rappresentano veramente l’umanità essenza delle persone. Si può affermare con certezza che la maggior parte di coloro che esigono da sé stessi di adempiere la morale di essere “severi con sé stessi e tolleranti con gli altri” è ossessionata dal prestigio. Spinti dalla loro indole corrotta, non possono fare a meno di perseguire la fama tra gli uomini, la ribalta sociale e il prestigio agli occhi degli altri. Tutte queste cose sono legate al loro desiderio di prestigio, e le perseguono sotto la copertura della loro buona condotta morale. E da dove vengono questi loro perseguimenti? Vengono e sono mossi interamente dalla loro indole corrotta. Quindi, in ogni caso, che qualcuno adempia o no alla morale di essere “severo con sé stesso e tollerante con gli altri”, e che lo faccia o meno fino alla perfezione, ciò non può minimamente cambiare la sua umanità essenza. Il che significa di conseguenza che non può cambiare in alcun modo la sua visione della vita o il suo sistema di valori, né guidare le sue attitudini e le sue prospettive su tutti i tipi di persone, eventi e cose. Non è così? (Sì.) Più si è capaci di essere severi con sé stessi e tolleranti con gli altri, più si è bravi a recitare, a camuffarsi e a fuorviare gli altri con buoni comportamenti e belle parole, e più si è ingannevoli e malvagi per natura. Più si è questo tipo di persona, più profondamente si amano e si perseguono il prestigio e il potere. Per quanto la condotta morale delle persone appaia esteriormente grandiosa, gloriosa e corretta, e per quanto risulti ammirevole agli occhi altrui, l’implicito perseguimento che si cela nei recessi del loro cuore, così come la loro natura essenza, e persino le loro ambizioni, possono erompere dal loro intimo in qualsiasi momento. Pertanto, per quanto buona sia, la loro condotta morale non può nascondere la loro umanità essenza intrinseca, né i loro desideri e le loro ambizioni. Non può nascondere la loro esecrabile natura essenza di disprezzo per le cose positive e di avversione e odio nei confronti della verità. Come mostrano questi fatti, il detto “Sii severo con te stesso e tollerante con gli altri” è più che semplicemente assurdo: mette a nudo le persone ambiziose che usano tali detti e comportamenti per coprire le proprie ambizioni e i propri desideri innominabili. Potete paragonare costoro ad alcuni anticristi e persone malevole che si trovano nella chiesa. Per consolidare il loro prestigio e il loro potere all’interno della chiesa e per guadagnare una migliore reputazione tra gli altri membri, sono in grado di subire sofferenze e di pagare un prezzo nello svolgimento dei loro doveri, e potrebbero persino rinunciare al lavoro e alla famiglia e vendere tutto ciò che hanno al fine di spendersi per Dio. In alcuni casi, il prezzo che pagano e le sofferenze che subiscono nello spendersi per Dio vanno oltre ciò che una persona media è capace di sopportare; sono in grado di incarnare uno spirito di estrema abnegazione per mantenere il proprio prestigio. Tuttavia, a prescindere da quanto soffrono e dal prezzo che pagano, nessuno di loro salvaguarda la testimonianza di Dio o gli interessi della Sua casa, né pratica in linea con le Sue parole. L’unico obiettivo che perseguono è quello di ottenere il prestigio, il potere e le ricompense da parte di Dio. Nulla di ciò che fanno ha la minima correlazione con la verità. Indipendentemente da quanto sono severi con sé stessi e tolleranti con gli altri, quale sarà il loro esito finale? Cosa penserà Dio di loro? Determinerà il loro esito in base ai buoni comportamenti esteriori che attuano? Certamente no. Le persone valutano e giudicano gli altri in base a questi comportamenti e queste manifestazioni e, non sapendone discernere l’essenza, alla fine vengono da loro ingannate. Dio invece non Si lascia mai ingannare dagli uomini. Non loderà e non commemorerà assolutamente la condotta morale di coloro che sono stati capaci di essere severi con sé stessi e tolleranti con gli altri. Al contrario, li condannerà per le loro ambizioni e per le strade che hanno intrapreso al fine di perseguire il prestigio. Pertanto, coloro che perseguono la verità dovrebbero avere discernimento su questo criterio di valutazione delle persone. Dovrebbero rinnegare e abbandonare completamente questo standard assurdo e discernere le persone in base alle parole di Dio e alle verità principi. Dovrebbero considerare soprattutto se una persona ama le cose positive, se è in grado di accettare la verità e se sa sottomettersi alla sovranità e alle disposizioni di Dio, così come la strada che sceglie e percorre, e classificare in base a questi aspetti che tipo di persona è e che tipo di umanità possiede. È fin troppo facile che emergano aberrazioni ed errori quando le persone giudicano gli altri in base allo standard del “Sii severo con te stesso e tollerante con gli altri”. Se discerni e consideri erroneamente una persona in base ai principi e ai detti che provengono dall’uomo, allora in quella determinata questione violerai la verità e ti opporrai a Dio. Perché? Il motivo è che la base delle tue valutazioni delle persone sarà sbagliata e in contrasto con le parole di Dio e con la verità, e potrebbe persino essere in opposizione e contraria a esse. Dio non valuta l’umanità delle persone in base all’affermazione sulla condotta morale “Sii severo con te stesso e tollerante con gli altri”; quindi, se insisti ancora a basarti su questo criterio per giudicare la moralità degli altri e per determinare che tipo di persone sono, allora hai completamente violato le verità principi e sei destinato a commettere errori e a provocare sbagli e deviazioni. Non è forse così? (Sì.)
La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (6)”
C’è un principio nelle filosofie per le interazioni mondane che dice “Tacere sui difetti dei buoni amici consente una lunga e grande amicizia”. Significa che, per preservare un rapporto di amicizia, si deve tacere sui problemi dell’amico, anche se li si vede chiaramente, e attenersi al principio del non colpire le persone in faccia e non mettere a nudo le loro manchevolezze. Gli amici di questo tipo si ingannano a vicenda, si nascondono l’uno dall’altro, ordiscono trame l’uno alle spalle dell’altro; e anche se sanno con chiarezza cristallina che tipo di persona sia l’altro, non lo dicono apertamente, impiegando invece metodi astuti per preservare i loro rapporti di amicizia. Perché si vogliono preservare queste relazioni? Si tratta di non volersi fare dei nemici in questa società, all’interno del proprio gruppo, cosa che significherebbe sottoporsi spesso a situazioni pericolose. Sapendo che qualcuno diventerà tuo nemico e ti danneggerà dopo che avrai messo a nudo le sue manchevolezze o l’avrai ferito, e non volendo metterti in una situazione del genere, ti attieni al principio delle filosofie per le interazioni mondane che recita: “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze”. Alla luce di ciò, se due persone hanno un rapporto di questo tipo, si possono considerare veri amici? (No.) Non sono veri amici, tanto meno sono l’uno il confidente dell’altro. Allora, di che tipo di relazione si tratta esattamente? Non è una relazione sociale basilare? (Sì.) In queste relazioni sociali, le persone non possono esprimere i loro sentimenti, né avere scambi profondi, né parlare di ciò che vogliono. Non possono dire ad alta voce ciò che hanno nel cuore, o i problemi che vedono nell’altro, o parole che possano giovare all’altro. Al contrario, scelgono cose carine da dire, per non perdere il favore altrui. Non osano dire la verità né sostenere i principi, per timore di suscitare negli altri una certa animosità nei loro confronti. Quando nessuno le minaccia, non vivono forse in relativa tranquillità e pace? Non è forse questo l’obiettivo delle persone che dicono “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze”? (Sì.) È chiaro che si tratta di un modo di vivere astuto e ingannevole, con un certo livello di diffidenza, il cui obiettivo è l’autoconservazione. Coloro che vivono in questo modo non hanno confidenti, non hanno amici intimi a cui poter dire qualsiasi cosa vogliano. Sono diffidenti l’uno verso l’altro, calcolatori e strategici, ognuno prende dalla relazione ciò che gli serve. Non è forse così? Alla radice, l’obiettivo del “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze” è quello di evitare di offendere gli altri e di farsi dei nemici, quello di proteggersi evitando di ferire qualcuno. Si tratta di una tecnica e di un metodo che si adottano per evitare di essere feriti. Guardando a queste diverse sfaccettature della sua essenza, la richiesta fatta alla condotta morale delle persone del “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze” è forse nobile? È una richiesta positiva? (No.) Allora cosa insegna alle persone? Che non devi irritare né ferire nessuno, altrimenti sarai tu che finirai per soffrire; e anche che non devi fidarti di nessuno. Se fai del male a uno dei tuoi buoni amici, l’amicizia inizierà silenziosamente a cambiare. Egli passerà dall’essere un buon amico stretto all’essere un estraneo o un tuo nemico. Quali problemi si possono mai risolvere insegnando alle persone a comportarsi così? Anche se, agendo in questo modo, non ti fai dei nemici e anzi ne perdi qualcuno, porterai forse le persone ad ammirarti, ad approvarti e a considerarti sempre come un amico? Questo raggiunge pienamente lo standard della condotta morale? Nel migliore dei casi, si tratta soltanto di una filosofia per le interazioni mondane. Attenersi a questa affermazione e a questa pratica può essere considerato una buona condotta morale? Niente affatto. Questo è il modo in cui alcuni genitori educano i loro figli. Se il figlio viene picchiato mentre è fuori da qualche parte, gli dicono: “Sei un rammollito. Perché non hai reagito? Se qualcuno ti dà un pugno, tu dagli un calcio!” È questo il modo corretto di comportarsi? (No.) Come si definisce? Si definisce istigazione. Qual è lo scopo dell’istigazione? Evitare le perdite e approfittare degli altri. Se qualcuno ti dà un pugno, il dolore durerà un paio di giorni al massimo; se poi tu gli dai un calcio, le conseguenze non saranno forse più gravi? E chi sarà stato la causa di tutto questo? (I genitori, con le loro istigazioni.) Ebbene, il carattere dell’affermazione “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze” non è in qualche modo simile? È giusto interagire con gli altri secondo questa affermazione? (No.) No, non lo è. Se lo guardiamo da questo punto di vista, non è forse un modo per istigare le persone? (Sì.) Insegna forse a essere saggi nell’interagire con gli altri, a saper distinguere le persone, a valutare persone e cose nel modo giusto e a interagire con loro con saggezza? Ti insegna forse che, se conosci persone buone e dotate di umanità, dovresti trattarle con sincerità, fornire loro aiuto se sei in grado di farlo, e che se non ne sei in grado dovresti essere comprensivo e trattarle correttamente, imparare a tollerare le loro manchevolezze, sopportare le loro incomprensioni e i loro giudizi nei tuoi confronti e imparare dai loro punti di forza e dalle loro buone qualità? È questo che insegna alle persone? (No.) Quindi, cosa deriva alla fine da ciò che tale detto insegna alle persone? Rende le persone più oneste o più ingannevoli? Il risultato è che le persone diventano più ingannevoli; i loro cuori si allontanano, la distanza tra di loro aumenta e le relazioni si complicano; succede la stessa cosa di quando si complicano le relazioni sociali tra le persone. Viene meno tra di loro una comunicazione a cuore aperto e si crea una mentalità di reciproca diffidenza. In questo modo, è possibile che i rapporti tra le persone restino normali? Il clima sociale migliorerà? (No.) Ecco perché il detto “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze” è ovviamente sbagliato. Insegnare alle persone a comportarsi così non può far loro vivere una normale umanità; inoltre, non è in grado di renderle schiette, rette o sincere. Non riesce assolutamente a ottenere alcunché di positivo.
Il detto “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia; se li metti a nudo, non mettere a nudo le loro manchevolezze” si riferisce a due azioni: una è quella di colpire e l’altra quella di mettere a nudo. Nelle normali interazioni con gli altri, colpire qualcuno è giusto o sbagliato? (Sbagliato.) Colpire qualcuno è un comportamento e una dimostrazione di normale umanità nelle interazioni con gli altri? (No.) Colpire le persone è sicuramente sbagliato, sia che le si colpisca in viso che altrove. Quindi, l’affermazione “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia” è intrinsecamente sbagliata. Secondo questo detto, apparentemente non è giusto colpire qualcuno in faccia ma è giusto colpirlo altrove, perché dopo che la faccia è stata colpita diventa rossa, gonfia e tumefatta. Questo fa apparire la persona sgradevole e impresentabile, e mostra anche che tu tratti gli altri in modo molto sgarbato, scortese e ignobile. Quindi, è nobile colpire le persone in altri punti? No, nemmeno questo è nobile. Infatti, il fulcro di questo detto non è dove colpire qualcuno, ma la parola “colpire” in sé stessa. Nelle interazioni con gli altri, se colpirli è il metodo costante con cui si affrontano e si gestiscono i problemi, è il metodo in sé stesso a essere sbagliato. Lo si fa in preda all’irruenza e non in base alla coscienza e alla ragione della propria umanità e, naturalmente, si tratta ancor meno della pratica della verità o dell’adesione alle verità principi. Alcuni non attaccano la dignità delle persone in loro presenza, sono cauti nel parlare e si astengono dal colpire l’altro in faccia, ma giocano sempre brutti scherzi a sua insaputa, si mostrano amichevoli ma poi lo pugnalano alle spalle, con lui sono gentili però cospirano a suo danno, approfittano dei suoi difetti per sminuirlo, aspettano un’occasione per vendicarsi, lo incastrano, complottano, diffondono voci, o architettano dissidi e usano altre persone per rifarsi su di lui. Quanto sono migliori questi metodi subdoli rispetto al colpire qualcuno in faccia? Non sono forse ancora peggiori che colpire qualcuno in faccia? Non sono forse ancora più subdoli, maligni e privi di umanità? (Sì, lo sono.) Quindi, l’affermazione “Se colpisci gli altri, non colpirli in faccia” è intrinsecamente priva di significato. Questo modo di vedere è di per sé un errore, con tracce di false pretese. È un metodo ipocrita, e ciò lo rende ancora più ripugnante, disgustoso e spregevole. Ora ci è chiaro che colpire le persone è di per sé un atto irruento. Su quali basi colpisci qualcuno? È consentito dalla legge, o è forse un diritto che ti ha concesso Dio? Non è nessuna di queste cose. Allora, perché colpire le persone? Se riesci a relazionarti con qualcuno normalmente, puoi usare modi corretti per rapportarti e interagire con lui. Se non riesci ad andarci d’accordo, potete prendere strade diverse senza bisogno di agire in modo irruento o di venire alle mani. Nell’ambito della coscienza e della ragione dell’umanità, questo dovrebbe essere un modo di comportarsi delle persone. Quando agisci con irruenza, se anche non colpisci la persona in faccia ma da qualche altra parte, è comunque un problema grave. Non è un modo normale di interagire. Questo è il modo in cui interagiscono i nemici, non il modo normale in cui interagiscono le persone. Va oltre ogni limite dell’umana ragione. La parola “mettere a nudo” nel detto “se metti a nudo gli altri, non mettere a nudo le loro manchevolezze” ha valore positivo o negativo? Si riferisce in qualche misura alle persone che vengono esposte o smascherate nelle parole di Dio? (No.) Da quanto comprendo della parola “mettere a nudo” così com’è presente nel linguaggio umano, non significa questo. Ha l’essenza di una forma in qualche modo maligna di smascheramento; significa esporre problemi e carenze delle persone, o alcuni loro aspetti e comportamenti di cui gli altri non sono a conoscenza, oppure alcuni intrighi, idee e modi di vedere che agiscono sullo sfondo. Questo è il significato della parola “mettere a nudo” nel detto “se metti a nudo gli altri, non mettere a nudo le loro manchevolezze”. Se due persone vanno d’accordo e sono intime, senza barriere a dividerle, e sperano di poter fornire beneficio e assistenza l’una all’altra, allora sarebbe meglio che si sedessero insieme ed esponessero in modo aperto e sincero ognuna i problemi dell’altra. Questo è appropriato e non significa mettere a nudo le manchevolezze altrui. Se rilevi i problemi di una persona ma noti che non è ancora in grado di accettare i tuoi consigli, allora semplicemente non dire nulla, in modo da evitare litigi o conflitti. Se invece vuoi aiutarla, puoi chiederle il suo parere e prima domandarle: “Vedo che hai un certo problema e spero di poterti dare qualche consiglio. Non so se saprai accettarlo. Se sì, te ne parlerò. In caso contrario, per ora lo terrò per me e non dirò nulla”. Se ti risponde: “Mi fido di te. Qualsiasi cosa tu dica, non oltrepasserà alcun limite; sono in grado di accettarla”, allora significa che hai ottenuto il permesso e puoi comunicarle uno per uno i problemi che manifesta. Non solo accetterà completamente ciò che le dirai, ma ne trarrà anche beneficio, e sarete ancora in grado di mantenere un rapporto normale. Questo non è forse trattarsi con reciproca sincerità? (Sì.) Questo è il metodo corretto per interagire con gli altri; non è la stessa cosa che mettere a nudo le loro manchevolezze. Che cosa significa non “mettere a nudo le manchevolezze degli altri”, come recita il detto in questione? Significa non parlare delle carenze altrui, non fare menzione di quei problemi che per l’altro sono i più intoccabili, non esporre l’essenza dei suoi problemi e non sottolinearli tanto palesemente. Significa limitarsi a qualche osservazione superficiale, a dire cose che tutti dicono comunemente, cose che l’altra persona sarebbe già in grado di percepire da sé, e non smascherare errori che ha commesso in precedenza o questioni delicate. Se agisci in questo modo, quale beneficio potrà ricavarne l’altra persona? Magari così non l’avrai offesa e non te la sarai inimicata, ma quello che hai fatto non la aiuta e non le porta alcun beneficio. Di conseguenza, la frase “mai mettere a nudo le manchevolezze degli altri” è di per sé evasiva e una forma di inganno che non consente alle persone di trattarsi con reciproca sincerità. Si potrebbe dire che agire in questo modo significa nutrire intenzioni malvagie; non è il modo corretto di interagire con gli altri. I non credenti pensano persino che “se metti a nudo gli altri, non mettere a nudo le loro manchevolezze” sia qualcosa che una persona di nobile moralità dovrebbe fare. Si tratta chiaramente di un modo ingannevole di interagire con gli altri, che le persone adottano per proteggere sé stesse; non è affatto un modo appropriato di interagire.
La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (8)”
Il detto riguardante la condotta morale “Le esecuzioni fanno solo rotolare teste; sii indulgente ogni volta che è possibile” a cui si fa riferimento nella cultura tradizionale cinese è una dottrina che pone dei freni alle persone e le illumina. Può soltanto risolvere controversie minori e conflitti banali, ma non ha alcun effetto quando si tratta di qualcuno che nutre un odio profondo. Le persone che promuovono questo requisito comprendono davvero l’umanità dell’uomo? Si potrebbe dire che le persone che promuovono questo requisito non ignorano affatto quanto sia ampia la gamma di tolleranza della coscienza e della ragione umane. È solo che proporre questa teoria può farle apparire raffinate e nobili e procurare loro l’approvazione e l’adulazione da parte degli altri. In realtà sanno benissimo che, se qualcuno ferisce la dignità o l’integrità di una persona, ne danneggia gli interessi o addirittura influisce sulle sue prospettive future e sulla sua intera vita, allora dal punto di vista dell’umanità la parte lesa deve ripagare con la stessa moneta. Non importa quanta coscienza e quanta ragione possieda: non la manderà giù. Al massimo, saranno solo l’intensità e il metodo della sua vendetta a differire. […]
Perché le persone riescono ad abbandonare l’odio? Quali sono le ragioni principali? Da un lato, sono influenzate da questo detto sulla condotta morale: “Le esecuzioni fanno solo rotolare teste; sii indulgente ogni volta che è possibile”. Dall’altro le preoccupa il pensiero che, se nutrono rimostranze meschine, odiano costantemente gli altri e sono intolleranti verso di loro, non riusciranno ad acquisire una posizione nella società e saranno condannate dall’opinione pubblica e derise dalla gente, e quindi devono ingoiare la loro rabbia a malincuore e contro voglia. Da un lato, guardando all’istinto umano, le persone che vivono in questo mondo non sono in grado di sopportare tutte queste oppressioni, questo dolore insensato e questi trattamenti ingiusti. In altre parole, non rientra nell’umanità delle persone essere in grado di sopportare queste cose. Pertanto, è ingiusto e disumano porre a chiunque il requisito “Le esecuzioni fanno solo rotolare teste; sii indulgente ogni volta che è possibile”. D’altra parte, è ovvio che tali idee e punti di vista influenzano o distorcono anche le opinioni e le prospettive degli uomini su queste questioni, motivo per cui essi non sono in grado di trattarle in modo adeguato e considerano invece come cose corrette e positive affermazioni del tipo “Le esecuzioni fanno solo rotolare teste; sii indulgente ogni volta che è possibile”. Quando le persone vengono trattate ingiustamente, per evitare la condanna dell’opinione pubblica non hanno altra scelta che ingoiare gli insulti e il trattamento iniquo che hanno ricevuto e aspettare l’occasione per rivalersi. Anche se a voce alta pronunciano belle parole come: “‘Le esecuzioni fanno solo rotolare teste; sii indulgente ogni volta che è possibile’. Non importa, non ha senso rivalersi, è acqua passata”, l’istinto umano impedisce loro di dimenticare il male che l’accaduto ha causato loro; cioè il male che esso ha arrecato al loro corpo e alla loro mente non può mai essere cancellato o svanire. Quando le persone dicono: “Dimentica l’odio, la questione è chiusa e dimenticata, è acqua passata”, si tratta solo di una facciata dovuta esclusivamente alla costrizione e all’influenza di idee e punti di vista come “Le esecuzioni fanno solo rotolare teste; sii indulgente ogni volta che è possibile”. Naturalmente, le persone vengono anche limitate da queste idee e opinioni, fino a pensare che se non riescono a metterle in pratica, se non possiedono il cuore o la generosità per essere indulgenti ogni volta che è possibile, allora saranno guardate dall’alto in basso e condannate da tutti, e ancor più discriminate nella società o all’interno della loro comunità. Qual è la conseguenza della discriminazione? È che, quando entri in contatto con le persone e ti occupi dei tuoi affari, la gente dirà: “Questo tizio è meschino e vendicativo. Fate attenzione quando avete a che fare con lui!” Ciò diventa di fatto un ulteriore ostacolo quando gestisci i tuoi affari all’interno della comunità. Perché esiste questo ulteriore ostacolo? Perché la società nel suo complesso è influenzata da idee e punti di vista come “Le esecuzioni fanno solo rotolare teste; sii indulgente ogni volta che è possibile”. Gli usi della società nel suo complesso venerano questo pensiero e l’intera società ne è limitata, influenzata e controllata; quindi, se non sai metterlo in pratica, sarà difficile per te acquisire una posizione nella società e sopravvivere all’interno della tua comunità. Pertanto, alcune persone non hanno altra alternativa che sottomettersi a questi costumi sociali e seguire detti e opinioni come “Le esecuzioni fanno solo rotolare teste; sii indulgente ogni volta che è possibile”, vivendo vite patetiche. Alla luce di questo fenomeno, i cosiddetti moralisti non avevano forse precisi scopi e intenzioni nel promuovere questi detti riguardanti idee e punti di vista morali? Lo hanno forse fatto perché gli esseri umani potessero vivere più liberamente e il corpo, la loro mente e il loro spirito fossero più affrancati? O forse perché potessero vivere una vita più felice? Ovviamente no. Questi detti riguardanti la condotta morale non sono affatto al servizio dei bisogni della normale umanità delle persone, e men che meno sono stati promossi per far sì che le persone vivano una normale umanità. Sono invece funzionali all’ambizione che la classe dirigente ha di controllare il popolo e di consolidare il proprio potere. Rendono un servizio alla classe dirigente e sono stati promossi affinché essa potesse tenere sotto controllo l’ordine e i costumi sociali, usando questi elementi per vincolare ogni persona, ogni famiglia, ogni individuo, ogni comunità, ogni gruppo e la società formata da tutti i vari gruppi. È in simili società, sotto l’indottrinamento, l’influenza e l’inculcazione di questi punti di vista e idee morali, che emergono e prendono forma i principali punti di vista e idee morali della società. Questo prendere forma della morale e dei costumi sociali non favorisce la sopravvivenza della razza umana, né il progresso e la purificazione del pensiero umano, né il miglioramento dell’umanità. Al contrario, a causa dell’emergere di questi punti di vista e idee morali, il pensiero umano è confinato entro un ambito controllabile. Quindi, chi ne beneficia alla fine? La razza umana? O la classe dirigente? (La classe dirigente.) Esatto, alla fine è la classe dirigente a trarne vantaggio. Con queste scritture morali come base del loro pensiero e della loro condotta morale, gli esseri umani sono più facili da dominare, più propensi a essere cittadini obbedienti, più manipolabili, più agevolmente governati in ogni loro azione dai vari detti delle scritture morali, dai sistemi, dalla morale e dai costumi sociali, e dall’opinione pubblica. In questo modo, in una certa misura, le persone che sono subordinate agli stessi sistemi e costumi sociali e allo stesso ambiente morale hanno idee e punti di vista sostanzialmente unanimi e una linea di fondo unanime quanto ai loro criteri comportamentali, poiché le loro idee e i loro punti di vista sono stati elaborati e standardizzati da questi cosiddetti moralisti, pensatori e maestri. Cosa significa il termine “unanime”? Significa che tutti coloro che sono governati, includendo i loro pensieri e la loro normale umanità, sono stati assimilati e imprigionati da questi detti delle scritture morali. I pensieri delle persone vengono limitati, così come le loro bocche e i loro cervelli. Tutti sono costretti ad accettare questi punti di vista e idee morali della cultura tradizionale e se ne servono da un lato per giudicare e vincolare il proprio comportamento, dall’altro per giudicare gli altri e questa società. Naturalmente, allo stesso tempo sono anche controllati dall’opinione pubblica, che è incentrata su questi detti delle scritture morali. Se ritieni che il tuo modo di agire sia in contrasto con il detto “Le esecuzioni fanno solo rotolare teste; sii indulgente ogni volta che è possibile”, ti senti molto turbato e a disagio, e subito pensi: “Se non riesco a essere indulgente ogni volta che è possibile, se sono meschino e di mentalità ristretta come un lillipuziano ottuso e non riesco ad abbandonare neppure il minimo odio, tenendolo invece sempre vivo, verrò deriso? Sarò discriminato da colleghi e amici?” E quindi devi fingere di essere particolarmente magnanimo. Se le persone assumono questi comportamenti, significa che sono controllate dall’opinione pubblica? (Sì.) Obiettivamente, nel profondo del tuo cuore hai delle catene invisibili; in altre parole, l’opinione pubblica e la condanna dell’intera società sono per te come delle catene invisibili.
La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (9)”
Il detto “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te” implica che si dovrebbe offrire o fornire agli altri solo ciò che si apprezza personalmente e che procura piacere. Ma cosa apprezzano le persone corrotte, cosa procura loro piacere? Cose corrotte, cose insensate e desideri stravaganti. Se si offrono e forniscono tali cose negative alle persone, tutta l’umanità non diventerà forse sempre più corrotta? Ci saranno sempre meno cose positive. Non è forse oggettivo? È un dato di fatto: l’umanità è profondamente corrotta. Gli esseri umani corrotti amano perseguire la fama, il guadagno, il prestigio e i piaceri della carne; vogliono diventare famosi, potenti, dei superuomini. Vogliono una vita agiata e sono avversi al duro lavoro; vogliono che tutto venga loro regalato. Pochissimi amano la verità o le cose positive. Se si offrono agli altri la propria corruzione e le proprie predilezioni, cosa accadrà? È proprio come ci si immagina: l’umanità non potrà che diventare sempre più corrotta. I sostenitori dell’idea del “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te” chiedono alle persone di dare e fornire la propria corruzione, le proprie predilezioni e i propri desideri stravaganti agli altri, inducendoli a perseguire il male, gli agi, il denaro e la carriera. È questa la retta via da seguire nella vita? È evidente come il detto “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te” sia alquanto problematico. Le sue falle e le sue mancanze sono lampanti; non vale neppure la pena di analizzarlo e discernerlo. I suoi errori e la sua assurdità appaiono evidenti al minimo esame. Tuttavia, molti di voi si lasciano facilmente persuadere e influenzare da questo detto e lo accettano senza alcun discernimento. Nell’interagire con gli altri, usi spesso questo detto per ammonire te stesso ed esortare gli altri. Così facendo, pensi che la tua integrità sia particolarmente nobile e il tuo comportamento alquanto ragionevole. Ma, senza che tu te ne renda conto, queste parole hanno rivelato il principio secondo cui vivi e la tua posizione rispetto alle questioni. Allo stesso tempo, hai fuorviato gli altri e li hai indotti ad affrontare persone e circostanze secondo le tue opinioni e i tuoi punti di vista. Hai agito da vero mediatore e deciso assolutamente di non prendere alcuna posizione. Tu dici: “Di qualunque problema si tratti, non occorre prenderlo sul serio. Non rendere le cose difficili a te stesso o agli altri. Se complichi le cose per gli altri, le complichi anche per te. Essere gentili con gli altri significa essere gentili con sé stessi. Se sei severo con gli altri, lo sei anche con te stesso. Perché metterti in una situazione difficile? ‘Non imporre agli altri ciò che non desideri per te’ è la cosa migliore e più indulgente che tu possa fare per te stesso”. Questo è evidentemente l’atteggiamento di chi non è meticoloso in nulla. Non hai una posizione o una prospettiva corretta su nessuna questione; hai una visione confusa di tutto. Non sei meticoloso e chiudi un occhio sulle cose. Quando infine ti presenterai al cospetto di Dio per rendere conto di te stesso, sarà una gran confusione. Perché? Perché dici sempre che non si dovrebbe imporre agli altri ciò che non si desidera per sé. Tutto ciò ti procura molto conforto e godimento, ma allo stesso tempo ti creerà gravi problemi, impedendoti di avere una visione o una posizione chiara su molte questioni. Ovviamente, questo ti rende anche incapace di capire chiaramente quali sono le richieste e gli standard che Dio ha nei tuoi confronti quando affronti queste situazioni, o quali sono gli esiti che dovresti raggiungere. Tutto questo accade perché non sei meticoloso in nulla; è dovuto al tuo atteggiamento e alle tue opinioni confuse. Non imporre agli altri ciò che non desideri per te: è questo l’atteggiamento tollerante che dovresti avere nei confronti delle persone e delle cose? No, non lo è. È solo una teoria che dall’esterno appare giusta, nobile e gentile, ma è di fatto una cosa profondamente negativa. È chiaramente ancor meno una verità principio a cui le persone dovrebbero attenersi. Dio non pretende che non si imponga agli altri ciò che non si desidera per sé stessi, bensì chiede che si abbiano chiari i principi a cui attenersi nel gestire le diverse situazioni. Se sono corretti e in linea con la verità contenuta nelle parole di Dio, allora bisogna che ti ci aggrappi. E non solo ti ci devi aggrappare, ma devi anche ammonire e persuadere gli altri e condividere con loro, in modo che comprendano esattamente le intenzioni di Dio e le verità principi. Questi sono la tua responsabilità e il tuo obbligo. Dio non ti chiede di prendere la via di mezzo, e ancor meno di mostrare quanto tu sia magnanimo. Devi aggrapparti alle cose su cui Dio ti ha ammonito e che ti ha insegnato, e a ciò di cui Egli tratta nelle Sue parole: i requisiti, i criteri e le verità principi che si dovrebbero osservare. Non solo ti ci devi aggrappare e restarci ancorato per sempre, ma devi anche praticare queste verità principi dando il buon esempio, persuadendo, vigilando, aiutando e guidando gli altri ad attenervisi, osservarle e praticarle nello stesso modo in cui lo fai tu. Dio chiede che tu faccia ciò, è questo il compito che ti affida. Non puoi porre dei requisiti a te stesso ma ignorare gli altri. Dio esige che tu prenda la posizione corretta nelle questioni, che tu aderisca ai criteri corretti, che tu sappia con precisione quali sono i criteri contenuti nelle Sue parole e che tu capisca esattamente quali sono le verità principi. Anche se non riesci a farlo, anche se sei riluttante, se non ti piace, se hai delle nozioni, o se opponi resistenza, devi considerarlo come una tua responsabilità e come un tuo obbligo. Devi condividere con le persone sulle cose positive che vengono da Dio, sulle cose giuste e corrette, e usarle per aiutare, influenzare e guidare gli altri, in modo che ne traggano beneficio ed edificazione e percorrano la retta via nella vita. Questa è la tua responsabilità e non devi aggrapparti ostinatamente all’idea del “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te”, che ti ha messo in testa Satana. Agli occhi di Dio, questo detto è solo una filosofia per le interazioni mondane, è un modo di pensare che contiene l’inganno di Satana: non è assolutamente la retta via, né una cosa positiva. Tutto ciò che Dio ti chiede è di essere una persona retta che capisce chiaramente ciò che deve e ciò che non deve fare. Egli non ti chiede di compiacere gli altri o di mediare; non ti ha chiesto di scegliere la via di mezzo. Quando una questione riguarda le verità principi, devi dire ciò che va detto e capire ciò che deve essere capito. Se qualcuno non capisce qualcosa, e tu invece sì, e sei in grado di fornirgli indicazioni e aiuto, devi assolutamente adempiere a questa responsabilità e a questo obbligo. Non devi stare semplicemente da un lato e guardare, e ancor meno devi aggrapparti alle filosofie che ti ha messo in testa Satana, come quella di “non imporre agli altri ciò che non desideri per te”. Hai capito? (Sì.) Ciò che è giusto e positivo è tale anche se non ti piace, se non sei disposto a farlo, se non sei in grado di farlo e di realizzarlo, se sei ostile al riguardo o se sviluppi nozioni a esso contrarie. L’essenza delle parole di Dio e della verità non cambierà solo perché l’uomo possiede un’indole corrotta e determinati sentimenti, emozioni, desideri e nozioni. L’essenza delle parole di Dio e della verità non cambierà mai, assolutamente mai. Non appena conosci, comprendi, sperimenti e ottieni le parole di Dio e la verità, è tuo dovere condividere sulle tue testimonianze esperienziali con gli altri. Questo permetterà a un numero ancora maggiore di persone di comprendere le intenzioni di Dio, di capire e ottenere la verità, di comprendere le richieste e gli standard di Dio e di afferrare le verità principi. Così facendo, queste persone otterranno un percorso di pratica per i problemi che si troveranno ad affrontare nella loro vita quotidiana e non saranno confuse né vincolate dalle varie idee e opinioni di Satana. Il detto riguardante la condotta morale “Non imporre agli altri ciò che non desideri per te” è in realtà un’astuta macchinazione di Satana per controllare la mente degli uomini. Se continui a sostenerlo, allora sei una persona che vive secondo filosofie sataniche, che vive interamente secondo un’indole satanica.
La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (10)”
In qualsiasi epoca o gruppo etnico venga utilizzato, questo detto riguardante la condotta morale, “Per un amico mi farei sparare”, è sempre valido. In altre parole, si conforma relativamente bene alla coscienza e alla ragione dell’umanità. Più precisamente, si conforma al concetto di “fratellanza” a cui le persone aderiscono nella loro coscienza. Chi dà valore alla fratellanza è disposto a farsi sparare per un amico. Per quanto difficile e pericolosa sia la situazione in cui si trova questo amico, si farebbe avanti e si lascerebbe sparare per lui. Questo è lo spirito del sacrificare i propri interessi per il bene altrui. Il detto riguardante la condotta morale “Per un amico mi farei sparare” infonde nelle persone il valore della fratellanza. Lo standard che richiede all’umanità di sostenere è il valore della fratellanza: questa è l’essenza di tale detto. […]
Cosa c’è di sbagliato in idee e opinioni come “farsi sparare per un amico”? La questione è in realtà molto semplice, non è difficile. Nessuno di coloro che vivono nel mondo salta fuori dalle fessure nelle rocce. Tutti hanno genitori, figli e parenti, nessuno esiste in modo indipendente in questo mondo umano. Cosa voglio dire con questo? Voglio dire che tu vivi in questo mondo umano e hai i tuoi obblighi da adempiere. In primo luogo devi sostenere i tuoi genitori e in secondo luogo crescere i tuoi figli. Queste sono le tue responsabilità all’interno della famiglia. Anche nella società hai responsabilità e obblighi da adempiere. Devi svolgere un ruolo nella società, come quello di operaio, agricoltore, imprenditore, studente o intellettuale. Dalla famiglia alla società, ci sono molte responsabilità e obblighi a cui devi adempiere. In altre parole, oltre al cibo, ai vestiti, alla casa e agli spostamenti, ci sono molte cose che devi fare, molte altre che dovresti fare e numerosi obblighi a cui dovresti adempiere. A parte la retta via della fede in Dio che le persone percorrono, come individuo hai molte responsabilità familiari e obblighi sociali da adempiere. Non esisti in modo indipendente. La responsabilità che hai sulle spalle non è solo quella di stringere amicizie e divertirti, o di trovare qualcuno con cui parlare e che possa offrirti aiuto. La maggior parte delle tue responsabilità, e le più importanti, hanno a che fare con la tua famiglia e la società. Solo se adempi bene alle tue responsabilità familiari e ai tuoi obblighi sociali, la tua vita di persona sarà considerata completa e perfetta. Cosa includono, dunque, le responsabilità che dovresti assolvere in famiglia? Come figlio, dovresti rispettare e sostenere i tuoi genitori. Quando sono malati o in difficoltà, dovresti fare tutto ciò che è in tuo potere. Come genitore, devi darti da fare e faticare, lavorare duramente e sopportare le avversità per provvedere al sostentamento di tutta la famiglia e assumerti la pesante responsabilità di essere genitore, di crescere i tuoi figli, di educarli a seguire la retta via e di far loro comprendere i principi di condotta. Dunque hai numerose responsabilità nella tua famiglia. Devi sostenere i tuoi genitori e assumerti la responsabilità di crescere i tuoi figli. Le cose da fare sono molte. E quali sono le tue responsabilità nella società? Devi rispettare le leggi e le regole, avere dei principi nell’interagire con gli altri, fare del tuo meglio al lavoro e gestire bene la tua carriera. L’ottanta o il novanta per cento del tuo tempo e delle tue energie deve essere dedicato a queste cose. In altre parole, indipendentemente dal ruolo che si ricopre in famiglia o nella società, dalla strada che si percorre, dalle ambizioni e dalle aspirazioni, ognuno ha delle responsabilità di cui farsi carico che sono molto importanti per la sua persona e che occupano la quasi totalità del suo tempo e della sua energia. Dal punto di vista delle responsabilità familiari e sociali, qual è il tuo valore di persona e quello della tua vita nel nascere in questo mondo umano? È quello di adempiere alle responsabilità e alle missioni che ti sono state affidate dal Cielo. La tua vita non appartiene solo a te, e naturalmente non appartiene agli altri. La tua vita esiste per le tue missioni e per le tue responsabilità, e per le responsabilità, gli obblighi e le missioni che dovresti adempiere in questo mondo umano. La tua vita non appartiene ai tuoi genitori, né a tua moglie o a tuo marito, e naturalmente non appartiene ai tuoi figli. Tanto meno appartiene ai tuoi discendenti. Quindi a chi appartiene? Dal punto di vista di una persona del mondo, la tua vita appartiene alle responsabilità e alle missioni che Dio ti ha affidato. Dal punto di vista di un credente, invece, dovrebbe appartenere a Dio, poiché è Lui che dispone e ha sovranità in merito a tutto ciò che ti riguarda. Pertanto, in quanto persona che vive nel mondo, non dovresti promettere la tua vita ad altri in modo arbitrario, né arbitrariamente sacrificarla per qualcuno in nome della fratellanza. In altre parole, non dovresti sminuirla. Essa non ha valore per nessun altro, specialmente per Satana, per questa società e per questa razza umana corrotta, mentre per i tuoi genitori e parenti la tua vita è della massima importanza, poiché le tue responsabilità sono inscindibili dalla loro sopravvivenza. Naturalmente, ciò che è ancora più importante è che esiste un rapporto inscindibile tra la tua vita e il fatto che Dio detiene la sovranità su tutte le cose e sull’intero genere umano. La tua vita è indispensabile tra le tante su cui Dio ha la sovranità. Forse tu non le attribuisci tanto valore, e forse non dovresti dargliene troppo, ma il fatto è che la tua vita è molto importante per i tuoi genitori e parenti, con i quali hai legami stretti e un rapporto inscindibile. Perché dico questo? Perché tu hai delle responsabilità nei loro confronti, loro hanno a loro volta delle responsabilità verso di te, tu hai delle responsabilità nei confronti di questa società e le tue responsabilità nei confronti della società sono legate al ruolo che ricopri al suo interno. I ruoli di ogni persona e ogni essere vivente sono indispensabili per Dio e sono tutti elementi indispensabili della Sua sovranità sull’umanità, su questo mondo, su questa terra e su questo universo. Agli occhi di Dio, ogni vita è persino più piccolo di un granello di sabbia e più insignificante di una formica; tuttavia, poiché ogni persona è una vita, una vita che vive e che respira, anche se il suo ruolo non è fondamentale, è comunque indispensabile all’interno della sovranità di Dio. Quindi, analizzando la questione alla luce di questi aspetti, se qualcuno è disposto a farsi sparare per un amico e non solo pensa di farlo, ma è pronto a farlo in qualsiasi momento, a dare la propria vita senza tener conto delle responsabilità familiari, sociali e persino delle missioni e dei doveri che Dio gli ha affidato, ciò non è forse sbagliato? (Sì.) È una slealtà! La cosa più preziosa che Dio dona all’uomo è questo respiro che si chiama vita. Se con leggerezza prometti la tua vita a un amico a cui pensi di poterla affidare, questo non è forse una slealtà nei confronti di Dio? Non è forse mancare di rispetto alla vita? Non si tratta di un atto di ribellione contro Dio? Non è forse un atto di tradimento nei confronti di Dio? (Sì.) Stai chiaramente rinunciando alle responsabilità che dovresti adempiere nella tua famiglia e in società, e ti sottrai alle missioni che Dio ti ha affidato. È una slealtà. Le cose più importanti nella vita di un individuo non sono altro che le responsabilità che egli deve assumersi in questa vita: le responsabilità familiari, quelle sociali, e le missioni che Dio gli ha affidato. Le cose più importanti sono queste responsabilità e queste missioni. Se perdi la tua vita rinunciandovi con leggerezza per qualcun altro a causa di un temporaneo senso di fratellanza e dell’irruenza del momento, le tue responsabilità esistono ancora? Come puoi allora parlare di missioni? È evidente che non hai a cuore come la più preziosa di tutte le cose la vita che Dio ti ha donato, anzi la prometti con leggerezza ad altri, ci rinunci per qualcun altro, ignorando o abbandonando completamente le tue responsabilità verso la famiglia e la società, cosa immorale e ingiusta. Quindi, cosa sto cercando di dirvi? Non rinunciate con leggerezza alla vostra vita e non promettetela ad altri. Alcuni dicono: “Posso prometterla ai miei genitori? E andrebbe bene se la promettessi alla persona che amo?” Non va bene. Perché no? Dio ti dona la vita e permette che essa prosegua affinché tu possa adempiere alle tue responsabilità nei confronti della famiglia e della società e compiere le missioni che Egli ti ha affidato. Non spetta a te trattare la tua vita come uno scherzo promettendola con leggerezza ad altri, consegnandola ad altri, spendendola per altri e dedicandola ad altri. Se una persona perde la vita, può ancora adempiere alle sue responsabilità familiari e sociali e alle sue missioni? Questo è ancora possibile? (No.) E quando le responsabilità familiari e sociali di un individuo vengono meno, i ruoli sociali che ha svolto sussistono ancora? (No.) Quando i ruoli sociali che una persona svolgeva vengono meno, le sue missioni esistono ancora? No. Quando le missioni e i ruoli sociali di una persona non esistono più, esiste ancora ciò su cui Dio detiene sovranità? Ciò su cui Dio detiene sovranità sono gli esseri viventi, gli esseri umani in possesso della vita, e quando le loro responsabilità sociali e le loro vite non ci sono più e tutti i loro ruoli sociali si dissolvono nel nulla, questo non è forse cercare di far dissolvere nel nulla l’umanità, su cui Dio è sovrano, e il piano di gestione di Dio? Se fai questo, non si tratta forse di una slealtà? (Sì.) È davvero una slealtà. La tua vita esiste solo per le tue responsabilità e le tue missioni, e il suo valore si riflette solamente in esse. Per altro, farti sparare per un amico non è una tua responsabilità né una tua missione. In quanto persona a cui Dio ha donato la vita, è necessario che tu adempia alle responsabilità e alle missioni che Egli ti ha affidato. Invece farti sparare per un amico non è una responsabilità o una missione che Dio ti ha affidato. Si tratta piuttosto di agire per senso di fratellanza, di un’illusione, di un pensiero irresponsabile riguardo alla vita e, naturalmente, di un tipo di pensiero che Satana instilla nelle persone per disdegnare e calpestare le loro vite.
La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (10)”
In questa società, i principi secondo cui le persone si approcciano al mondo, i loro metodi di vita e di esistenza e persino i loro atteggiamenti e le loro nozioni in materia di religione e di credenze, così come le loro varie nozioni e opinioni in merito alle persone e alle cose, tutto questo viene inevitabilmente condizionato dalla famiglia. Prima che le persone arrivino a comprendere la verità, a prescindere dalla loro età, dal sesso, dall’occupazione e dall’atteggiamento che hanno nei confronti di ogni cosa, sia esso estremo o ragionevole, insomma, in ogni genere di questione, i loro pensieri, le loro opinioni e i loro atteggiamenti nei confronti delle cose sono fortemente influenzati dalla famiglia. In altre parole, i vari condizionamenti che la famiglia esercita su una persona determinano in larga misura il suo atteggiamento verso le cose e il suo modo di affrontarle, così come la sua visione dell’esistenza, e influenzano persino la sua fede. Poiché la famiglia condiziona e influenza le persone in modo così significativo, essa è inevitabilmente alla radice dei metodi e dei principi con cui le persone affrontano le cose, così come della loro visione dell’esistenza e delle loro opinioni sulla fede. Poiché la casa di origine non è il luogo da cui la verità proviene né da cui scaturisce, vi è praticamente un’unica forza motivante o un solo scopo che porta la tua famiglia a condizionarti in un’idea, un punto di vista o un metodo esistenziale qualsiasi, e si tratta di agire nel tuo interesse. Queste cose che sono nel tuo totale interesse, indipendentemente dalla loro provenienza, che derivino dai tuoi genitori, dai tuoi nonni o dai tuoi antenati, in sintesi hanno tutte lo scopo di metterti in condizione di difendere i tuoi interessi in società e tra gli altri, di evitarti di venire maltrattato e di metterti in condizione di vivere tra la gente in modo più libero e diplomatico, il tutto con l’obiettivo di proteggere il più possibile i tuoi interessi. I condizionamenti che subisci da parte della tua famiglia sono volti a proteggerti, a evitarti di essere maltrattato o umiliato e a farti diventare una persona di una spanna superiore agli altri, anche se questo significa maltrattarli o danneggiarli, purché non venga fatto del male a te. Questi sono alcuni dei condizionamenti più importanti esercitati dalla famiglia, e sono anche l’essenza e lo scopo principale alla base di tutte le idee in cui vieni condizionato. Non è così? (Sì.) Se consideri lo scopo e l’essenza di tutti i condizionamenti che hai subito dalla tua famiglia, vi è forse qualcosa che sia in linea con la verità? Anche se queste cose sono in linea con l’etica o con i legittimi diritti e interessi dell’umanità, hanno una qualche correlazione con la verità? Sono forse la verità? (No.) Si può affermare con tutta certezza che non sono assolutamente la verità. Per quanto positive, legittime, umane ed etiche, le persone credono siano tali cose i condizionamenti della tua famiglia; esse non sono la verità, non possono rappresentare la verità e certamente non possono sostituirla. Pertanto, quando si parla di famiglia, queste cose sono un altro aspetto che le persone dovrebbero abbandonare. Di quale aspetto si tratta nello specifico? Si tratta dei condizionamenti che la famiglia esercita su di te: questo è il secondo aspetto che dovresti abbandonare quando si parla di famiglia. Poiché stiamo discutendo dei condizionamenti che la famiglia esercita su di te, parliamo prima di tutto di quali sono esattamente questi condizionamenti. Se li distinguiamo in base al concetto di giusto e sbagliato che hanno le persone, alcuni sono relativamente corretti, positivi e accettabili e se ne può parlare, mentre altri sono relativamente egoistici, spregevoli, ignobili, negativi e nulla più. Tuttavia, in ogni caso, questi condizionamenti esercitati dalla famiglia sono come uno strato di indumenti protettivi che tutti insieme salvaguardano gli interessi della carne di un individuo, ne preservano la dignità di cui gode tra gli altri e gli impediscono di essere maltrattato. Non è così? (Sì.) Parliamo allora dei condizionamenti che la famiglia esercita su di te. Per esempio, quando gli anziani della famiglia ti ripetono spesso che “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”, lo fanno perché tu attribuisca importanza all’avere una buona reputazione, al vivere una vita di cui essere orgoglioso e al non fare cose che ti procurino disonore. Dunque, questo detto guida le persone in modo positivo o negativo? Può condurti alla verità? Può portarti a comprenderla? (No.) Puoi affermare in tutta certezza: “No, non può!” Riflettici: Dio dice che le persone dovrebbero comportarsi in modo onesto. Quando hai commesso una trasgressione, hai fatto qualcosa di sbagliato oppure hai agito in ribellione a Dio e contro la verità devi ammettere il tuo errore, acquisire comprensione di te stesso e continuare ad analizzarti per raggiungere un autentico pentimento, e da quel momento in poi agire in base alle parole di Dio. Quindi, doversi comportare onestamente non è forse in conflitto con il detto “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”? (Sì.) In che modo lo è? Il detto “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia” ha lo scopo di indurre le persone ad attribuire importanza a vivere il loro lato migliore e positivo e a fare più cose che le mettano in buona luce anziché fare cose cattive o disonorevoli o rivelare il loro lato peggiore, così da evitare di vivere senza dignità e orgoglio. In nome della reputazione, dell’orgoglio e dell’onore, non si può gettare tutto di sé stessi nella spazzatura né tanto meno parlare agli altri del proprio lato oscuro e dei propri aspetti disdicevoli, poiché bisogna vivere con dignità e orgoglio. Per avere dignità bisogna godere di una buona reputazione, e per godere di una buona reputazione bisogna fingere e vendersi bene. Questo non è forse in conflitto con il comportarsi onestamente? (Sì.) Quando ti comporti onestamente, quello che fai è completamente in contrasto con il detto “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”. Se vuoi comportarti onestamente, non attribuire importanza all’orgoglio; l’orgoglio non vale un centesimo. Di fronte alla verità ci si dovrebbe esporre, non fingere né trasmettere una falsa immagine di sé. Bisogna rivelare a Dio i propri veri pensieri, gli errori commessi, le violazioni delle verità principi e così via, e mettere a nudo queste cose anche davanti ai fratelli e alle sorelle. Non si tratta di vivere per la propria reputazione ma di vivere per comportarsi onestamente, per perseguire la verità, per comportarsi da veri esseri creati e per soddisfare Dio ed essere salvati. Quando però non capisci questa verità né le intenzioni di Dio, i condizionamenti esercitati dalla tua famiglia tendono a dominare. Così, quando fai qualcosa di sbagliato, lo nascondi e metti in scena una finzione, pensando: “Non posso dire nulla al riguardo, e non permetterò a nessun altro che lo sa di parlare. Se qualcuno di voi dice qualcosa, se la dovrà vedere con me. La mia reputazione viene prima di tutto. Vivere non ha altro scopo che salvaguardare la propria reputazione, perché è la cosa più importante di tutte. Se una persona perde la reputazione, perde tutta la dignità. Quindi non si può dire come stanno le cose veramente: si deve fingere, si deve nascondere, altrimenti si perdono la reputazione e la dignità e la vita diventa inutile. Se nessuno ti rispetta allora sei soltanto inutile, spazzatura priva di valore”. Praticando in questo modo, è possibile comportarsi onestamente? È possibile essere completamente aperti e analizzare sé stessi? (No.) Ovviamente, comportandoti in questo modo aderisci al detto “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia” che la tua famiglia ti ha condizionato a seguire. Se però abbandoni questo detto per perseguire e praticare la verità, esso cesserà di influenzarti e di farti da motto o da principio d’azione, e invece ciò che farai sarà esattamente l’opposto di quanto esso sostiene, ossia che “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”. Non vivrai per la tua reputazione né per la tua dignità bensì per perseguire la verità, per comportarti da persona onesta e per cercare di soddisfare Dio e di vivere come un vero essere creato. Se ti attieni a questo principio, avrai abbandonato gli effetti dei condizionamenti che la tua famiglia esercita su di te.
La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (12)”
La famiglia condiziona le persone non solo con uno o due detti ma con tutta una serie di citazioni e aforismi celebri. Per esempio, gli anziani della tua famiglia e i tuoi genitori non citano spesso il detto “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”? (Sì.) Ti stanno dicendo: “Le persone devono vivere per la loro reputazione. Le persone non mirano ad altro nella loro vita che a crearsi una buona reputazione tra gli altri e a fare una buona impressione. Ovunque tu vada sii più prodigo di saluti, convenevoli e complimenti e pronuncia più parole gentili. Non offendere gli altri e compi invece un maggior numero di buone azioni e di gentilezze”. Questo particolare condizionamento esercitato dalla famiglia ha un certo impatto sul comportamento o sui principi di condotta delle persone, con l’inevitabile conseguenza che esse attribuiscono grande importanza alla fama e al guadagno. Ovvero attribuiscono grande importanza alla propria reputazione, alla propria fama, all’impressione che suscitano nella mente degli altri e alla stima che gli altri hanno di tutto ciò che esse fanno e di ogni opinione che esprimono. Attribuendo grande importanza alla fama e al guadagno, senza rendertene conto ne dai poca al fatto che il dovere che svolgi sia o meno in linea con la verità e con i principi, al fatto che tu stia soddisfacendo Dio e compiendo il tuo dovere in modo adeguato oppure no. Attribuisci a queste cose minore importanza e priorità, mentre il detto “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”, che la tua famiglia ti ha condizionato a seguire diventa per te estremamente importante. Questo ti porta a prestare grande attenzione a come ogni dettaglio che ti riguardi viene percepito dagli altri. In particolare, alcuni prestano particolare attenzione a ciò che gli altri pensano davvero di loro alle loro spalle, al punto di origliare attraverso i muri, di ascoltare dalle porte socchiuse e persino di leggere di nascosto ciò che gli altri scrivono su di loro. Non appena qualcuno fa il loro nome, pensano: “Devo subito cercare di sentire cosa sta dicendo di me e se ha una buona opinione di me. Oh cielo, ha detto che sono pigro e che mi piace mangiare buon cibo. Allora devo cambiare, non posso più essere pigro in futuro, devo essere diligente”. Dopo essere stati diligenti per un po’, si dicono: “Ho ascoltato tutti per vedere se dicono che sono pigro, e nessuno sembra averlo detto ultimamente”. Ma ancora non si sentono a proprio agio, così lo menzionano casualmente nelle conversazioni con chi li circonda, dicendo: “Sono un po’ pigro”. E qualcun altro risponde: “Non sei pigro, sei molto più diligente di prima”. A questo punto si sentono immediatamente rassicurati, colmi di gioia e confortati. “Guarda un po’, tutti hanno cambiato opinione su di me. A quanto pare hanno tutti notato i miglioramenti nel mio comportamento”. Tutto ciò che fai non è volto a praticare la verità né a soddisfare Dio, bensì a soddisfare la tua reputazione. In questo modo, cosa è diventato effettivamente tutto ciò che fai? È diventato di fatto un gesto religioso. Che cosa è diventata la tua essenza? Sei diventato il fariseo per eccellenza. Che cosa è diventato il tuo cammino? È diventato il cammino di un anticristo. È così che Dio lo definisce. Quindi, l’essenza di tutto ciò che fai è stata contaminata, non è più la stessa; non stai praticando né perseguendo la verità, e stai invece perseguendo la fama e il guadagno. In definitiva, per quanto riguarda Dio, l’assolvimento del tuo dovere è, in una sola parola, inadeguato. Perché? Perché sei dedito solamente alla tua reputazione anziché a ciò che Dio ti ha affidato o al tuo dovere di essere creato. Che cosa senti nel cuore quando Dio dà una simile definizione? Che la tua fede in Dio in tutti questi anni è stata vana? Questo significa dunque che non hai affatto perseguito la verità? Non hai perseguito la verità e hai invece prestato particolare attenzione alla tua reputazione, e alla base di questo vi sono i condizionamenti che provengono dalla tua famiglia. Qual è il detto che ti ha condizionato in modo più preponderante? Il detto “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli” ha messo profonde radici nel tuo cuore ed è diventato il tuo motto. Ne sei stato influenzato e condizionato sin da quando eri piccolo, e anche ora che sei adulto continui a ripeterlo per influenzare la prossima generazione della tua famiglia e coloro che ti circondano. Naturalmente, la cosa ancora più grave è il fatto che lo hai adottato come metodo e principio per comportarti e gestire le cose e persino come obiettivo e direzione che persegui nella vita. Il tuo obiettivo e la tua direzione sono sbagliati, e quindi sarà sicuramente negativo anche l’esito finale. Questo perché, in essenza, tutto ciò che fai è finalizzato solamente alla tua reputazione e a mettere in pratica il detto “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”. Non stai perseguendo la verità eppure nemmeno tu ne hai consapevolezza. Pensi che non ci sia nulla di male in questo detto, in quanto le persone non dovrebbero forse vivere per la loro reputazione? Come dice un detto popolare: “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”. Questo detto è in apparenza alquanto positivo e legittimo, quindi accetti senza rendertene conto il suo condizionamento e lo consideri una cosa positiva. Una volta che consideri questo detto come una cosa positiva, inconsapevolmente lo persegui e lo metti in pratica. Allo stesso tempo, confusamente e senza rendertene conto, lo interpreti erroneamente come fosse la verità e un criterio di verità. Quando lo consideri un criterio di verità, smetti di ascoltare ciò che Dio dice e non riesci a comprenderlo. Metti ciecamente in pratica il motto “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”, agisci in base a esso e ciò che alla fine ottieni è una buona reputazione. Hai ottenuto ciò che volevi, ma così facendo hai violato e abbandonato la verità e hai perso la possibilità di essere salvato. Dato che questo è l’esito finale, dovresti abbandonare e lasciarti alle spalle l’idea che “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”, che la tua famiglia ti ha condizionato ad abbracciare. Non si tratta di qualcosa cui dovresti aggrapparti né di un detto o di un’idea alla cui pratica dovresti dedicare una vita intera di sforzi ed energie. Questa idea e questa visione che ti sono state inculcate e con cui sei stato condizionato sono sbagliate, quindi dovresti abbandonarle. Dovresti farlo non solo perché non sono la verità, ma anche perché ti porteranno a smarrirti e, alla fine, alla distruzione, quindi le conseguenze sono molto gravi. Per te non si tratta di un semplice detto, ma di un cancro; è un mezzo e un metodo per corrompere le persone. Questo perché all’interno delle Sue parole, tra tutti i requisiti che ha posto alle persone, Dio non ha mai chiesto loro di perseguire una buona reputazione, di ricercare la fama, di fare una buona impressione sugli altri, o di ottenere la loro approvazione, o di suscitare i loro apprezzamenti, né le ha esortate a vivere per la fama o al fine di guadagnarsi una buona reputazione. Dio vuole solo che le persone svolgano bene il loro dovere e si sottomettano a Lui e alla verità. Pertanto, per quanto ti riguarda, questo detto è un tipo di condizionamento esercitato dalla tua famiglia che dovresti abbandonare.
La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (12)”
C’è un altro condizionamento che la tua famiglia esercita su di te. Per esempio, quando i genitori o gli anziani ti spronano, spesso ti dicono: “Per avere successo devi sopportare grandi sofferenze”. Dicendo questo vogliono insegnarti a sopportare le sofferenze, a essere diligente, a perseverare e a non avere paura di soffrire in qualsiasi cosa tu faccia, perché solo chi sopporta le sofferenze, resiste alle avversità, lavora sodo e ha uno spirito combattivo può avere successo. Che cosa significa “avere successo”? Significa non venire maltrattati, né essere guardati dall’alto in basso o discriminati; significa godere di fama e prestigio elevati tra le persone, avere l’autorità di parlare e di essere ascoltati e il potere di prendere decisioni; significa essere in grado di condurre una vita migliore e di qualità superiore in mezzo agli altri e avere persone che ti stimano, ti ammirano e ti invidiano. Significa, in sostanza, trovarti al vertice dell’intera razza umana. Che cosa significa “al vertice”? Significa che vi sono molte persone ai tuoi piedi e che non sei costretto a sopportare alcun maltrattamento da parte loro: ecco cosa significa “avere successo”. Per poter avere successo devi “sopportare grandi sofferenze”, il che significa che devi essere in grado di sopportare sofferenze che altri non riescono a sopportare. Quindi, prima di poter avere successo, devi essere capace di sopportare gli altrui sguardi di disprezzo, la derisione, il sarcasmo, la calunnia, la mancanza di comprensione, il disdegno e così via. Oltre alla sofferenza fisica, devi saper tollerare il sarcasmo e lo scherno dell’opinione pubblica. Solo imparando a essere una persona di questo tipo puoi distinguerti tra gli altri e guadagnarti una nicchia nella società. Lo scopo di questo detto è indurre gli individui a diventare dei dominatori anziché dei sottoposti, perché è davvero dura essere un sottoposto: sei costretto a tollerare maltrattamenti, ti senti inutile e sei del tutto privo di dignità e reputazione. Anche questo è un condizionamento che la famiglia esercita su di te, con l’obiettivo di agire nel tuo migliore interesse. La tua famiglia lo fa perché tu non debba sopportare i maltrattamenti degli altri, perché tu possa acquisire fama e autorità, mangiare bene e goderti la vita e perché ovunque tu vada nessuno osi maltrattarti e tu possa invece tiranneggiare e comandare, e tutti ti assecondino servilmente. Da un lato cerchi di essere superiore agli altri per tuo vantaggio personale, mentre da un altro lo fai anche per accrescere il prestigio sociale della tua famiglia e onorare i tuoi antenati, in modo che anche i tuoi genitori e gli altri membri della famiglia possano trarre beneficio dall’essere associati a te e non subire maltrattamenti. Se hai sopportato grandi sofferenze e ne sei uscito con successo, diventando un funzionario di alto rango che possiede una bella auto, una casa lussuosa e un seguito di persone che gli ronzano intorno, di pari passo anche la tua famiglia trarrà beneficio dall’essere associata a te e anche i tuoi familiari potranno guidare belle auto, mangiare bene e fare la bella vita. Se ne avrai voglia potrai gustare le prelibatezze più costose e andare dove vuoi, avere tutti ai tuoi ordini, fare ciò che vuoi e vivere con arroganza e assecondando i tuoi capricci senza dover mantenere un basso profilo o vivere con la coda tra le gambe, fare tutto quello che ti pare anche se è al di sopra della legge, e vivere in modo audace e spericolato. Questo è l’obiettivo della tua famiglia nel condizionarti in questo modo: evitare che tu subisca torti e portarti al successo. Per dirla senza mezzi termini, lo scopo della tua famiglia è trasformarti in qualcuno che guida gli altri, che li dirige e che dà loro ordini, in qualcuno che è solo capace di maltrattare gli altri e che non deve mai subire nulla, e in una persona di successo anziché in una che viene guidata da altri. Non è così? (Sì.) […] Quali sono dunque i requisiti posti da Dio al riguardo? Dio richiede forse agli individui di avere successo e di non essere mediocri, banali, insignificanti e ordinari e di essere invece grandi, famosi e illustri? È questo che Dio richiede alle persone? (No.) È alquanto palese che il detto che la tua famiglia ti ha condizionato a seguire, “Per avere successo devi sopportare grandi sofferenze”, non ti guida verso una direzione positiva, e naturalmente non ha nemmeno alcuna correlazione con la verità. Gli obiettivi della tua famiglia nell’indurti a sopportare la sofferenza sono tutt’altro che innocenti, sono motivati da trame, e quindi molto spregevoli e subdoli. Dio fa sì che le persone soffrano perché hanno un’indole corrotta. Se le persone vogliono essere purificate dalla loro indole corrotta devono patire la sofferenza: questo è un fatto oggettivo. Inoltre, Dio richiede alle persone di sopportare la sofferenza: questo è ciò che un essere creato dovrebbe fare ed è anche ciò che una persona normale dovrebbe tollerare e l’atteggiamento che dovrebbe assumere. Dio, tuttavia, non ti richiede di avere successo: ti chiede solo di essere una persona normale, ordinaria, che comprende la verità, ascolta le Sue parole, Gli si sottomette; nient’altro. Dio non pretende mai che tu Lo sorprenda o che compia qualche impresa sconvolgente, né ha bisogno che tu diventi una celebrità o un personaggio illustre. Ha solo bisogno che tu sia una persona ordinaria, normale e reale, e non importa quanta sofferenza tu sia in grado di sopportare né se tu sia in assoluto capace di sopportarla: se in definitiva sei in grado di temere Dio e di evitare il male, allora questo è il miglior tipo di persona che tu possa essere. Ciò che Dio vuole non è che tu abbia successo ma che tu sia un vero essere creato, una persona capace di svolgere il dovere di un essere creato. Qui si sta parlando di una persona insignificante e ordinaria, in possesso di normale umanità, coscienza e ragione, non di qualcuno che sia nobile o grande agli occhi dei non credenti o degli esseri umani corrotti. Abbiamo condiviso in abbondanza su questo aspetto in precedenza, quindi ora non ne parleremo oltre. Il detto “Per avere successo devi sopportare grandi sofferenze” è chiaramente qualcosa che dovresti abbandonare. Cosa esattamente dovresti abbandonare? La direzione che la tua famiglia ti ha condizionato a perseguire. In altre parole, dovresti cambiare la direzione del tuo perseguimento. Non fare nulla al solo scopo di avere successo, di distinguerti dalla massa e spiccare o di essere ammirato dagli altri. Dovresti invece abbandonare questi scopi, intenzioni e motivazioni e fare tutto con i piedi per terra, così da diventare un vero essere creato. Cosa intendo quando dico “con i piedi per terra”? Il principio fondamentale è quello di fare tutto in base ai modi e ai principi che Dio ha insegnato agli uomini. Supponiamo che ciò che fai non lasci tutti sbalorditi e non li impressioni o che non venga nemmeno lodato o apprezzato da nessuno. Se però si tratta di qualcosa che ti spetta fare, allora dovresti perseverare e continuare a farlo, trattandolo come il dovere che un essere creato è tenuto a svolgere. Così facendo, sarai agli occhi di Dio un essere creato all’altezza dei requisiti: è così semplice. Ciò che devi cambiare è il tuo perseguimento rispetto al tuo comportamento e alla tua visione della vita.
La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (12)”
La famiglia ti condiziona e ti influenza in altri modi, per esempio con il detto “L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza”. I tuoi familiari spesso ti insegnano: “Sii gentile, non discutere con gli altri e non farti dei nemici, perché se ti fai troppi nemici non riuscirai a farti strada nella società e, se sono in troppi a odiarti e ad avercela con te, in società non sarai al sicuro. Sarai sotto minaccia costante e la tua sopravvivenza, il tuo prestigio, la tua famiglia, la tua sicurezza personale e persino le tue prospettive di carriera verranno messi a repentaglio e ostacolati da individui malevoli. Devi quindi imparare che ‘L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza’. Sii gentile con tutti, non compromettere i buoni rapporti, non dire nulla che poi non potrai ritrattare, evita di ferire l’orgoglio degli altri e non mettere in luce i loro difetti. Evita, o smetti, di dire cose che gli altri non vogliono ascoltare. Limitati a fare complimenti, perché fa sempre bene complimentare qualcuno. Devi imparare a mostrare tolleranza e a scendere a compromessi sia nelle piccole che nelle grandi questioni, perché ‘Il compromesso renderà un conflitto molto più facile da risolvere’”. Riflettici su, la tua famiglia ti inculca in una sola volta un’idea e un punto di vista duplice. Da un lato ti dice che devi essere gentile con gli altri; dall’altro ti richiede di essere tollerante, di non parlare a sproposito e, se hai qualcosa da dire, di tacere finché non torni a casa e poi parlarne con la tua famiglia. Oppure, meglio ancora, non dirlo neppure ai tuoi familiari, perché i muri hanno le orecchie: se mai il segreto dovesse trapelare, andresti incontro a conseguenze negative. Per farsi strada e sopravvivere in questa società, le persone devono imparare una cosa, ossia mediare. In termini colloquiali, devi essere viscido e astuto. Non puoi semplicemente dire ciò che pensi. Dire quello che si ha in mente è stupidità, non può definirsi intelligenza. Alcune persone sono delle mine vaganti che dicono tutto quello che vogliono. Immagina qualcuno che, comportandosi così, finisce per offendere il suo capo. Il capo gli rende la vita difficile, gli revoca le gratifiche e cerca sempre una scusa per sollevare delle questioni con lui. Alla fine, costui non riesce più a sopportare il lavoro. Se si licenzia, non saprà più come guadagnarsi da vivere. Se non lo fa, però, non può far altro che tenersi un lavoro che non sopporta più. Come si dice quando qualcuno si trova tra l’incudine e il martello? “Incastrato”, in un vicolo cieco. La sua famiglia lo rimprovera dicendo: “Ti meriti di essere maltrattato, avresti dovuto ricordare che ‘L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza’! Ben ti sta, perché sei una mina vagante e parli senza pensare alle conseguenze! Ti avevamo detto di avere tatto e di pensare bene prima di parlare, ma tu non hai voluto, hai dovuto per forza essere diretto. Pensavi che fosse semplice interferire con il tuo capo? Pensavi che fosse così facile sopravvivere nella società? Sei sempre convinto di dover essere semplicemente una persona diretta. Ebbene, ora devi pagarne le dolorose conseguenze. Che questo ti sia di lezione! In futuro, farai bene a ricordare il detto ‘L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza’!” Una volta imparata questa lezione, costui la ricorda e pensa: “I miei genitori hanno fatto bene a riprendermi. Questa è un’esperienza di vita molto profonda, una vera perla di saggezza che non posso continuare a ignorare. Ignorare i miei è pericoloso: me ne ricorderò in futuro”. Dopo aver iniziato a credere in Dio ed essere entrato a far parte della Sua casa, costui continua a ricordare il detto “L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza”, e così saluta i fratelli e le sorelle ogni volta che li incontra e fa del suo meglio per rivolgere loro parole gentili. Il leader dice: “È un po’ che svolgo il ruolo di leader, ma non ho abbastanza esperienza lavorativa”. Così costui interviene con un complimento: “Stai facendo un ottimo lavoro. Se non ci fossi tu a guidarci, ci sentiremmo persi”. Qualcun altro dice: “Ho acquisito comprensione di me stesso e penso di essere alquanto ingannevole”. Allora lui risponde: “Tu non sei ingannevole, sei davvero onesto, sono io quello disonesto”. Un’altra persona gli fa un’osservazione sgradevole e lui pensa tra sé e sé: “Non è necessario che io tema osservazioni sgradevoli come questa, posso sopportare di molto peggio. Non importa quanto le tue osservazioni siano sgradevoli: farò finta di non aver sentito e continuerò a complimentarmi con te e a fare del mio meglio per conquistarmi il tuo favore, perché faccio sempre bene a complimentarmi con te”. Quando qualcuno gli chiede di esprimere la sua opinione o di aprirsi durante le condivisioni, non parla mai con franchezza e mantiene questa facciata di allegria e gioia davanti a tutti. Qualcuno gli chiede: “Come mai sei sempre così allegro e gioioso? Sei davvero Mister Sorriso?” E lui pensa tra sé e sé: “Sono Mister Sorriso da anni e in tutto questo tempo nessuno si è mai approfittato di me, quindi è diventato il mio principio cardine per trattare con il mondo”. Costui non è forse simile a una pietra scivolosa? (Sì.) Alcuni si sono barcamenati nella società in questo modo per molti anni e continuano a farlo anche dopo essere entrati a far parte della casa di Dio. Non pronunciano mai una sola parola sincera, non parlano mai con il cuore e non parlano della comprensione che hanno di sé stessi. Non parlano con franchezza neanche quando un fratello o una sorella mettono a nudo il proprio cuore con loro, e nessuno riesce a capire cosa pensino davvero. Non rivelano mai cos’hanno in mente o quali sono le loro opinioni, mantengono ottimi rapporti con tutti, e non si riesce a capire che tipo di individui o che tipo di personalità piacciano loro davvero o cosa pensino davvero degli altri. Se qualcuno chiede loro che tipo di persona sia tal dei tali, rispondono: “È un credente da oltre dieci anni, è una brava persona”. Di chiunque tu chieda loro cosa pensano, ti rispondono che è una brava o un’ottima persona. Se qualcuno chiede loro: “Hai rilevato manchevolezze o difetti in lui?”, rispondono: “Finora no, terrò gli occhi aperti in futuro”, ma dentro di sé pensano: “Mi stai chiedendo di offendere quella persona, cosa che di certo non farò! Se ti dico la verità e lui la scopre, non diventerà forse mio nemico? I miei familiari mi hanno sempre ripetuto di non farmi nemici, non ho dimenticato le loro parole. Mi ritieni uno stupido? Pensi che dimenticherei l’educazione e il condizionamento che ho ricevuto dalla mia famiglia solo perché tu hai condiviso su due frasi di verità? Non accadrà! Questi detti, ‘L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza’ e ‘Il compromesso renderà un conflitto molto più facile da risolvere’, non mi hanno mai deluso e sono i miei talismani. Non faccio menzione dei difetti di nessuno, e se qualcuno mi provoca rispondo con la tolleranza. Non hai visto l’ideogramma che ho inciso sulla fronte? È l’ideogramma cinese che significa ‘tolleranza’, e raffigura un coltello sopra un cuore. A chiunque faccia commenti sgradevoli, io mostro tolleranza. A chiunque mi poti, io mostro tolleranza. Il mio obiettivo è rimanere in buoni rapporti con tutti, mantenere le relazioni a questo livello. Non restare aggrappato ai principi, non essere così stupido, così rigido, devi imparare a cedere a seconda delle circostanze! Perché secondo te le tartarughe vivono così a lungo? La ragione non è forse che si nascondono nel loro guscio quando le cose si complicano? In questo modo possono proteggersi e vivere per migliaia di anni. È così che si vive a lungo e che si affronta il mondo”. Non senti mai queste persone dire qualcosa di sincero o di autentico, e i loro veri punti di vista e la linea di fondo del loro comportamento non vengono mai alla luce. Si limitano a tenere queste cose nella loro mente e vi riflettono su in cuor loro, ma nessun altro le conosce. Dall’esterno, tali individui appaiono gentili con tutti e affabili e non feriscono né danneggiano nessuno. Ma in realtà mediano e sono delle pietre scivolose. Simili individui piacciono sempre ad alcuni membri della chiesa perché non commettono mai errori gravi, non si tradiscono mai e la valutazione dei leader della chiesa e dei fratelli e delle sorelle è che vanno d’accordo con tutti. Sono tiepidi nei confronti del loro dovere, si limitano a fare solamente ciò che viene chiesto loro. Sono particolarmente obbedienti e ben educati, non feriscono mai gli altri nelle conversazioni o nell’occuparsi di qualche questione e non si approfittano mai ingiustamente di nessuno. Non parlano mai male degli altri e non giudicano mai nessuno alle spalle. Tuttavia, nessuno sa se sono sinceri nell’assolvere il loro dovere, e nessuno ha idea di cosa pensano degli altri o di che opinione hanno di loro. Dopo un’attenta riflessione, ti sembra addirittura che le persone di questo tipo siano in realtà un po’ strane e difficili da decifrare, e che tenerle nella chiesa potrebbe portare a dei problemi. Cosa dovresti fare dunque? È una decisione difficile, vero? Mentre costoro svolgono il loro dovere puoi vederli occuparsi dei loro affari, mentre non si curano mai dei principi che la casa di Dio ha comunicato loro. Fanno le cose a loro piacimento, limitandosi semplicemente a sbrigarsela e cercando solo di non commettere errori gravi. Di conseguenza non riesci mai a coglierli in fallo né a rilevare in loro alcuna mancanza. Fanno le cose in modo impeccabile, ma cosa pensano dentro di sé? Vogliono svolgere il loro dovere? Se non ci fossero i decreti amministrativi della chiesa o la supervisione del leader della chiesa o dei fratelli e delle sorelle, un individuo così non potrebbe frequentare persone malevole? Potrebbe compiere il male e commettere delle malefatte insieme a loro? È altamente possibile e costui ne è capace, è solo che non l’ha ancora fatto. Costoro appartengono alla più problematica categoria di persone e rappresentano l’archetipo della pietra scivolosa o della vecchia volpe. Non portano rancore verso nessuno. Se qualcuno dice qualcosa che li ferisce o rivela un’indole corrotta che lede la loro dignità, cosa pensano? “Sarò tollerante, non ti porterò rancore, ma verrà un giorno in cui ti renderai ridicolo!” Quando quella persona viene davvero trattata o si rende ridicola, ne ridono segretamente. Sono sempre pronti a deridere gli altri, i leader e la casa di Dio, ma mai sé stessi. Semplicemente non si rendono conto di quali problemi o quali difetti possiedono. Simili individui sono attenti a non rivelare nulla che possa ferire un’altra persona o che permetta a qualcuno di capirli a fondo, anche se pensano a queste cose in cuor loro. Quando invece si tratta di cose che possono instupidire o fuorviare gli altri, le esprimono liberamente e non ne fanno mistero. Le persone di questo tipo sono le più subdole e difficili da trattare. Quale atteggiamento assume quindi la casa di Dio nei loro confronti? Impiegarle se possono essere impiegate, e in caso contrario allontanarle: questo è il principio. Perché? Perché simili individui sono destinati a non perseguire la verità. Sono dei miscredenti che, quando le cose vanno male, si prendono gioco della casa di Dio, dei fratelli e delle sorelle e dei leader. Che ruolo ricoprono? Non svolgono forse il ruolo di Satana e dei diavoli? (Sì.) Quando mostrano pazienza nei confronti dei loro fratelli e delle loro sorelle, non si tratta né di vera tolleranza né di vero amore. Lo fanno per proteggere sé stessi e per evitare di attirare su di sé nemici o pericoli. Non mostrano tolleranza ai loro fratelli e sorelle al fine di proteggerli, né lo fanno per amore e tanto meno perché perseguono la verità e praticano in linea con le verità principi. Il loro è un atteggiamento interamente incentrato sul lasciarsi trascinare e sul fuorviare gli altri. Sono persone che mediano, delle pietre scivolose. Loro non amano la verità e non la perseguono, limitandosi invece a lasciarsi trascinare. È chiaro che il condizionamento che hanno ricevuto dalla famiglia influisce molto sui metodi con cui si comportano e affrontano le cose. Naturalmente, va detto che i metodi e i principi secondo cui si approcciano al mondo sono inscindibili dalla loro umanità essenza. Inoltre, i condizionamenti che hanno ricevuto dalla famiglia non fanno altro che rendere le loro azioni ancora più marcate e concrete, rivelando in modo ancora più completo la loro natura essenza. Pertanto, quando si trovano ad affrontare questioni fondamentali di giusto e sbagliato e situazioni inerenti agli interessi della casa di Dio, se riescono a fare delle scelte appropriate e ad abbandonare le filosofie per le interazioni mondane che nutrono in cuor loro, come per esempio “L’armonia è un tesoro, la tolleranza è intelligenza”, al fine di difendere gli interessi della casa di Dio, ridurre le loro trasgressioni e diminuire le loro azioni malvagie davanti a Dio, che beneficio ne trarranno? Quanto meno, quando in futuro Dio determinerà l’esito di ogni persona, questo ridurrà la loro punizione e alleggerirà il castigo a cui Dio li sottoporrà. Praticando in tal modo, queste persone non hanno nulla da perdere e tutto da guadagnare, non è così? Se invece le si forzasse ad abbandonare del tutto le loro filosofie per le interazioni mondane non sarebbe facile per loro, poiché ciò coinvolgerebbe la loro umanità essenza e queste pietre scivolose, questi mediatori non accettano minimamente la verità. Non è così semplice e facile per loro abbandonare le filosofie sataniche che le loro famiglie li hanno condizionati a seguire perché, anche volendo prescindere da questi condizionamenti ricevuti dalla famiglia, loro stessi credono ossessivamente nelle filosofie sataniche e amano questo tipo di atteggiamento verso il mondo, un atteggiamento molto individualista e soggettivo. Ma se sono persone intelligenti, se abbandonano alcune di queste pratiche per difendere in modo appropriato gli interessi della casa di Dio, purché i loro interessi non vengano minacciati né compromessi, allora questo è in realtà un bene per loro, in quanto potrebbe almeno alleggerire il carico delle loro colpe, ridurre il castigo a cui Dio li sottoporrà e persino ribaltare la situazione, così che invece di castigarli Dio li ricompensi e Si ricordi di loro. Questo sarebbe davvero meraviglioso! Non sarebbe una cosa positiva? (Sì.)
La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (12)”
In quale altro modo la tua famiglia ti ha condizionato? Per esempio, i tuoi genitori ti ripetono spesso: “Se hai la lingua lunga e parli in modo avventato, prima o poi ti metterai nei guai! Devi ricordare che ‘Chi molto parla molto sbaglia’! Che cosa significa questo? Significa che se parli troppo finirai sicuramente per fare qualche gaffe. In qualunque situazione ti trovi, non parlare in modo avventato: prima di aprire bocca, vedi cosa dicono gli altri. Se ti aggreghi alla maggioranza andrà tutto bene; se invece cerchi sempre di distinguerti, parli costantemente in modo avventato e riveli il tuo punto di vista senza sapere che cosa pensano il tuo superiore, il tuo capo o tutti quelli che ti circondano e poi viene fuori che il tuo superiore o il tuo capo non la pensano allo stesso modo, allora ti daranno del filo da torcere. Può venirne mai fuori qualcosa di buono? Sciocco, devi stare attento in futuro. Chi molto parla molto sbaglia. Ricordatelo, e non parlare in modo avventato! La bocca serve per mangiare e respirare, per adulare i tuoi superiori e per tentare di compiacere gli altri, non per dire la verità. Devi scegliere le parole con saggezza, ricorrere a trucchi e stratagemmi e usare il cervello. Prima che le parole ti escano di bocca, taci e ripetitele più volte a mente, aspettando il momento giusto prima di pronunciarle. Ciò che di fatto dici dovrebbe basarsi anche sulla situazione. Se inizi a condividere la tua opinione ma poi noti che gli altri non la prendono bene o che la loro reazione non è delle migliori, fermati subito e, prima di continuare, pensa a come porla in un modo che accontenti tutti. Questo è ciò che farebbe una persona intelligente. Così facendo, ti terrai lontano dai guai e piacerai a tutti. E piacere a tutti non andrà forse a tuo favore? Non ti procurerà più opportunità in futuro?” La tua famiglia ti condiziona dicendoti non solo come guadagnarti una buona reputazione, come avere successo e come procurarti una posizione stabile tra gli altri ma anche come ingannarli attraverso le apparenze esteriori, e ti esorta a non dire la verità e tanto meno a rivelare apertamente tutto ciò che ti passa per la testa. Alcuni, dopo essersi trovati in una disgrazia dopo aver detto la verità, ricordano che la loro famiglia ha insegnato loro il detto “Chi molto parla molto sbaglia” e ne traggono un insegnamento. In seguito diventano sempre più inclini a praticare questo detto e a trasformarlo nel loro motto. Altri non si ritrovano in una disgrazia, ma accettano seriamente il condizionamento della famiglia al riguardo e mettono continuamente in pratica questo detto in qualsiasi occasione. Più lo mettono in pratica, più si convincono di questo: “I miei genitori e i miei nonni sono davvero buoni con me, sono tutti sinceri nei miei confronti e vogliono il meglio per me. Sono così fortunato che mi abbiano insegnato il detto ‘Chi molto parla molto sbaglia’, altrimenti mi sarei trovato spesso in una disgrazia per colpa della mia lingua lunga e molte persone mi avrebbero reso la vita difficile, mi avrebbero lanciato sguardi di disprezzo o mi avrebbero deriso e preso in giro. Questo detto è così utile e vantaggioso!” Mettendo in pratica questo detto ottengono moltissimi benefici tangibili. Naturalmente, quando poi si presentano davanti a Dio, continuano a ritenere questo detto estremamente utile e vantaggioso. Ogni volta che un fratello o una sorella condividono apertamente sul proprio stato personale, sulla propria corruzione, sulla propria esperienza e sulla propria conoscenza, anche costoro vogliono condividere ed essere persone schiette e aperte, e anche loro vogliono parlare onestamente di ciò che pensano o di ciò che sanno nel cuore in modo da alleggerire temporaneamente il loro stato interiore, che è rimasto soffocato per tanti anni, o per acquisire un certo grado di libertà e affrancamento. Ma, non appena ricordano ciò che i loro genitori continuano a inculcare in loro, ovvero: “‘Chi molto parla molto sbaglia’. Non parlare in modo avventato, ascolta invece di parlare e impara ad ascoltare gli altri”, tengono per sé qualsiasi cosa intendessero dire. Quando tutti gli altri finiscono di parlare, non dicono nulla e pensano tra sé e sé: “È fantastico, ho fatto di nuovo bene a non dire nulla in questa occasione perché, una volta che avessi espresso il mio parere, tutti si sarebbero fatti delle opinioni su di me e avrei rischiato di rimetterci. È meraviglioso non dire nulla, così magari tutti continueranno a ritenermi onesto e non così ingannevole, soltanto una persona taciturna per natura, e quindi non qualcuno che trama o che è colmo di corruzione e soprattutto non qualcuno che nutre delle nozioni in merito a Dio, bensì qualcuno che è puro e aperto. Non è un male che la gente pensi questo di me, quindi perché dovrei dire qualcosa? Attenermi al detto ‘Chi molto parla molto sbaglia’ mi sta in effetti procurando dei risultati, quindi continuerò a comportarmi così”. Aderire a questo detto dà loro una sensazione piacevole e gratificante e dunque rimangono in silenzio una volta, due volte, e così via, fino al giorno in cui tengono dentro di sé numerosissime parole inespresse e vogliono aprirsi con i loro fratelli e sorelle ma si sentono come imbavagliati, con la bocca sigillata, e non riescono a tirare fuori una sola frase. Poiché non riescono a farlo con i loro fratelli e sorelle, decidono di provare invece a parlare con Dio, quindi si inginocchiano davanti a Lui e dicono: “Dio, ho qualcosa da dirTi. Io sono…” Tuttavia, pur avendolo ripercorso più volte nel loro cuore, non sanno come dirlo, non riescono a esprimerlo, come se fossero veramente diventati completamente muti. Non sanno come scegliere le parole giuste e nemmeno come mettere insieme una frase. Tanti anni di sentimenti repressi li fanno sentire completamente soffocati, come se vivessero una vita oscura e sordida, e, quando si decidono a dire a Dio ciò che hanno nel cuore e a lasciar uscire i loro sentimenti, non trovano le parole e non sanno da dove cominciare né come esprimerlo. Non sono forse dei miserabili? (Sì.) Perché allora non hanno nulla da dire a Dio? Si presentano con il loro nome e nient’altro. Vogliono dire a Dio ciò che hanno nel cuore ma non trovano le parole, e alla fine tutto ciò che viene fuori dalla loro bocca è: “Dio, Ti prego, damMi Tu le parole che dovrei pronunciare!” E Dio risponde: “Ci sono così tante cose che dovresti dire, ma non vuoi farlo e non le dici quando ne hai l’occasione, quindi Mi riprendo tutto quello che ti ho dato. Non te lo darò, non te lo meriti”. Solo allora percepiscono di aver perso molto negli anni passati. Sebbene ritengano di aver condotto una vita molto dignitosa, di essersi infiocchettati e presentati agli altri alla perfezione, quando vedono che per tutto questo tempo i loro fratelli e sorelle hanno guadagnato qualcosa e quando li sentono parlare delle loro esperienze senza alcuna remora e aprendosi sulla propria corruzione, si rendono conto che loro invece non sono in grado di pronunciare una sola frase né sanno come farlo. Credono in Dio da tanti anni e vogliono parlare della loro conoscenza di sé stessi, discutere della loro esperienza e del fatto di essere stati esposti alle parole di Dio, ottenere una qualche illuminazione e un po’ di luce da Dio e guadagnare qualcosa. Ma purtroppo, poiché troppo frequentemente si aggrappano all’opinione per cui “Chi molto parla molto sbaglia” e ne vengono spesso vincolati e controllati, hanno vissuto in funzione di questo detto per così tanti anni, non hanno ricevuto alcuna illuminazione né alcuna luce da Dio e si ritrovano ancora carenti, miserabili e a mani vuote in termini di ingresso nella vita. Hanno praticato alla perfezione questo detto e questa idea e vi hanno obbedito alla lettera ma, nonostante abbiano fede in Dio da così tanti anni, non hanno acquisito alcuna verità e rimangono carenti e ciechi. Dio ha dato loro una bocca, ma loro non hanno alcuna capacità di condividere sulla verità né di parlare dei loro sentimenti e della loro conoscenza, e tanto meno di comunicare con i loro fratelli e le loro sorelle. Ciò che è ancora più pietoso è che non possiedono nemmeno la capacità di parlare con Dio, l’hanno persa. Non sono forse miserabili? (Sì.) Miserabili e deplorevoli. Non ti risulta forse sgradito parlare? Non hai sempre paura che chi molto parla molto sbaglia? Allora non dovresti mai dire nulla. Nascondi i tuoi pensieri più intimi e ciò che Dio ti ha dato, sopprimendoli, sigillandoli ermeticamente e impedendo loro di uscire. Vivi nella paura costante di perdere la faccia, di sentirti minacciato, nel timore che gli altri ti vedano per ciò che sei e che ai loro occhi non apparirai più come una persona perfetta, onesta e buona, e pertanto ti chiudi in te e non condividi nulla di ciò che pensi veramente. E cosa succede alla fine? Diventi una persona muta in tutti i sensi. Cosa ti ha causato questo danno? Alla radice, è stato il condizionamento esercitato dalla tua famiglia a danneggiarti. Ma, dal tuo punto di vista personale, il motivo è anche che ti piace vivere secondo filosofie sataniche, quindi scegli di credere che il condizionamento ricevuto dalla tua famiglia sia corretto e non ritieni positivi i requisiti che ti pone Dio. Scegli di considerare il condizionamento che la tua famiglia esercita su di te come una cosa positiva e di considerare invece le parole di Dio, i Suoi requisiti, ciò che ti fornisce, il Suo aiuto e i Suoi insegnamenti come cose da cui guardarti, come cose negative. Pertanto, a prescindere da quanto Dio ti abbia donato in principio, a causa della tua diffidenza e del tuo rifiuto protratti per tutti questi anni, il risultato finale è che Dio Si riprende tutto e non ti dà nulla perché non ne sei degno. Quindi, prima di arrivare a questo, dovresti abbandonare i condizionamenti che la tua famiglia esercita su di te a questo proposito e non accettare l’idea sbagliata che “Chi molto parla molto sbaglia”. Questo detto ti rende più chiuso, più subdolo e più ipocrita. È in totale contrasto e opposizione con il requisito posto da Dio di essere onesti e con la Sua richiesta di essere schietti e aperti. In quanto credente in Dio e Suo seguace, dovresti essere assolutamente determinato a perseguire la verità. E, quando sei assolutamente determinato a perseguire la verità, dovresti essere assolutamente determinato ad abbandonare quelli che ritieni essere i condizionamenti positivi che la tua famiglia esercita su di te; l’alternativa non dovrebbe neppure porsi. Non importa quali siano i condizionamenti che la tua famiglia esercita su di te, quanto siano positivi o vantaggiosi per te e neppure quanto ti proteggano: provengono da persone e da Satana, e dovresti abbandonarli. Anche se le parole di Dio e i requisiti che Egli pone alle persone possono essere in contrasto con i condizionamenti esercitati dalla tua famiglia o addirittura ferire i tuoi interessi e privarti dei tuoi diritti, anche se pensi che non ti proteggano e che siano invece volti a metterti a nudo e a farti fare la figura dello sciocco, dovresti comunque considerarli come cose positive in quanto provengono da Dio e sono la verità, e dovresti accettarli. Se le cose che la tua famiglia ti ha condizionato a credere influiscono sul tuo modo di pensare e di comportarti, sulla tua visione dell’esistenza e sul cammino che intraprendi, allora dovresti abbandonarle e non aggrappartici. Dovresti invece sostituirle con le corrispondenti verità provenienti da Dio e, nel far questo, dovresti anche discernere e riconoscere costantemente i problemi intrinseci e l’essenza di queste cose che la tua famiglia ti ha condizionato a credere per poi agire e praticare seguendo le parole di Dio in modo più accurato, concreto e reale. Accettare le idee, i punti di vista sulle persone e sulle cose e i principi di pratica che provengono da Dio: ecco qual è la responsabilità di un essere creato dettata dalla morale e ciò che un essere creato dovrebbe fare, nonché l’idea e la visione che un essere creato dovrebbe possedere.
La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (12)”
La famiglia esercita un altro tipo di condizionamento. Per esempio, i tuoi familiari ti dicono sempre: “Non essere una persona che si distingue troppo dalla massa, devi porti dei freni e applicare un po’ di moderazione nelle tue parole e nelle tue azioni così come nei tuoi talenti personali, nelle tue capacità, nel tuo quoziente intellettivo e così via. Non essere quello che si distingue. È come dicono i proverbi: ‘L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito’ e ‘La trave sporgente è la prima a marcire’. Se vuoi proteggere te stesso e mantenere una posizione stabile e duratura nel gruppo cui appartieni, non essere l’uccello che sporge il becco; dovresti invece porti dei freni e non aspirare a elevarti al di sopra di tutti. Pensa al parafulmine, che è la prima cosa a essere colpita in un temporale poiché il fulmine colpisce il punto più alto; quando il vento soffia impetuoso, l’albero più alto è il primo a subirne la forza e a essere travolto; quando fa freddo, la montagna più alta è la prima a gelare. La stessa cosa vale per le persone: se non fai che distinguerti dagli altri e attirare l’attenzione e il Partito ti nota, prenderà seriamente in considerazione la possibilità di punirti. Non essere l’uccello che sporge il becco, non volare da solo. Dovresti rimanere all’interno dello stormo. Altrimenti, se attorno a te si costituisse un movimento di protesta sociale, saresti il primo a essere punito in quanto uccello che sporge il becco. Nella chiesa, non fare né il leader né il capogruppo. Altrimenti, in caso di perdite o di problemi nel lavoro della casa di Dio, in qualità di leader o supervisore sarai il primo su cui cadrà lo sguardo. Quindi, non essere l’uccello che sporge il becco, perché l’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito. Devi imparare a nascondere la testa e a ritrarti come una tartaruga”. Ti ricordi di queste parole dei tuoi genitori e, quando è il momento di scegliere un leader, rifiuti la posizione dicendo: “Oh, non posso farlo! Ho una famiglia e dei figli che mi tengono troppo impegnato. Non posso ricoprire il ruolo di leader. Dovreste farlo voi, non scegliete me”. Supponendo che tu venga comunque eletto leader, sei lo stesso riluttante ad accettare. “Temo di dover rinunciare”, dici. “Fatelo voi, vi sto dando tutte le opportunità. Vi lascio il posto, io mi faccio da parte”. In cuor tuo rifletti: “Be’, l’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito. Più in alto si sale, peggiore è la caduta, e in cima ci si sente soli. Lascerò che sia tu a fare il leader; dopo che sarai stato scelto, verrà un giorno in cui ti metterai in ridicolo. Non voglio mai diventare un leader, non voglio una posizione più elevata, così non cadrò da troppo in alto. Pensaci, tizio non è stato forse destituito dal ruolo di leader? Dopo che è successo, è stato espulso: non gli è stata concessa nemmeno la possibilità di essere un comune credente. È un perfetto esempio di quei detti: ‘L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito’ e ‘La trave sporgente è la prima a marcire’. Non ho ragione? Non è vero che è stato punito? Le persone devono imparare a proteggersi, altrimenti a cosa serve avere un cervello? Se si possiede un cervello, bisogna usarlo per proteggere sé stessi. Alcuni non riescono a capire questo problema con chiarezza, ma è così che funziona nella società e in qualsiasi gruppo di persone: ‘L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito’. Sarai molto ben considerato mentre ti esponi, ma solo fino a quando verrai colpito. È a quel punto che ti renderai conto che chi si posiziona sulla linea di tiro prima o poi ottiene quello che si merita”. Questi sono i seri insegnamenti dei tuoi genitori e della tua famiglia, la voce della loro esperienza, il distillato di saggezza di una vita intera, che ti sussurrano all’orecchio senza riserve. Cosa intendo per “sussurrare all’orecchio”? Intendo dire che un giorno tua madre ti dice in un orecchio: “Lasciatelo dire: se c’è una cosa che ho imparato in questa vita è che ‘L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito’; in altre parole, se qualcuno si espone troppo o attira troppo l’attenzione, è verosimile che venga punito per questo. Guarda come è sottomesso e mite tuo padre ora: è perché è stato punito durante una campagna di soppressione. Tuo padre ha talento letterario, sa scrivere e tenere discorsi, possiede doti da leader, ma si è distinto troppo dalla massa e alla fine è stato punito durante quella campagna. Come mai, da allora, non parla più di diventare un funzionario governativo e una figura di alto profilo? È questo il motivo. Ti sto parlando con il cuore e ti sto dicendo la verità. Devi ascoltarmi e ricordarlo bene. Non dimenticarlo, devi tenerlo a mente ovunque tu vada. Questo è il migliore consiglio che possa darti come madre”. Da quel momento in poi serbi memoria delle sue parole, e ogni volta che ti torna in mente il detto “L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito” ti ricordi di tuo padre, e ogni volta che pensi a lui ti torna in mente questo detto. Tuo padre una volta è stato l’uccello che ha sporto il becco ed è stato colpito, e tu sei rimasto profondamente impressionato dallo sguardo abbattuto e demoralizzato che ha ora. Così, ogni volta che vuoi esporti, ogni volta che vuoi esprimere la tua opinione, ogni volta che vuoi compiere sinceramente il tuo dovere all’interno della casa di Dio, ti torna alla mente l’accorato consiglio di tua madre: “L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito”. E così, ancora una volta, ti tiri indietro, pensando: “Non posso far mostra di alcun talento né di alcuna abilità speciale, devo pormi un freno e soffocarli. E, per quanto riguarda l’esortazione che Dio ci rivolge a mettere tutto il cuore, la mente e la forza nell’assolvere il nostro dovere, devo praticare queste parole con moderazione e non distinguermi impegnandomi troppo. Se mi espongo nel tentativo di impegnarmi troppo e, guidando il lavoro della chiesa, divento l’uccello che sporge il becco, cosa succederà se qualcosa va storto nel lavoro della casa di Dio e io vengo ritenuto responsabile? Come dovrei farmi carico di tale responsabilità in quel caso? Verrò forse allontanato? Diventerò il capro espiatorio, l’uccello che ha sporto il becco? Nella casa di Dio è difficile dire come andranno le cose. Quindi, qualunque cosa io faccia, devo assolutamente ritagliarmi una via di fuga, imparare a proteggermi e assicurarmi di aver vagliato tutte le possibilità prima di parlare e agire. Questa è la linea d’azione più saggia perché, come dice mia madre, ‘L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito’”. Questo detto ha messo radici profonde nel tuo cuore e ha anche una profonda influenza sulla tua vita quotidiana. E, cosa che naturalmente è ancora più grave, influisce sull’atteggiamento che assumi verso l’assolvimento del tuo dovere. Non si tratta forse di gravi problemi? Pertanto, ogni volta che nell’assolvere il tuo dovere desideri spenderti con sincerità e impiegare le tue forze con tutto il cuore, il detto “L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito” ti frena e finisci sempre per ritagliarti un certo margine e spazio di manovra e per svolgere il tuo dovere in modo contenuto dopo esserti garantito una via di fuga. Non ho forse ragione? Il condizionamento esercitato dalla tua famiglia a questo proposito ti protegge il più possibile dal venire rivelato e trattato? È un altro talismano per te, non è così? (Sì.)
La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (12)”
Il condizionamento esercitato dalla famiglia comporta più che verosimilmente molte altre regole del gioco secondo cui comportarsi e approcciare il mondo. Per esempio, i genitori dicono spesso: “Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi; sei troppo sciocco e credulone”. I tuoi genitori ripetono spesso parole di questo genere e anche gli anziani ti assillano frequentemente dicendoti: “Sii una brava persona, non fare del male agli altri, ma devi sempre guardarti dal male che gli altri potrebbero fare a te. Tutti sono cattivi. Potresti anche vedere che qualcuno esteriormente ti rivolge parole gentili, ma non sai cosa sta pensando. Il cuore delle persone è nascosto sotto la pelle, e nel disegnare una tigre si mette in mostra la sua pelle, ma non le sue ossa; nel conoscere una persona si può forse conoscerne il volto, ma non il cuore”. Queste frasi sono in qualche percentuale corrette? Prendendo ciascuna di esse alla lettera, non contengono nulla di sbagliato. Non è dato sapere ciò che una persona pensa veramente nel profondo, né se ha un cuore malvagio o amorevole. È impossibile scrutare nell’anima di qualcuno. Il significato ultimo di queste frasi è apparentemente corretto, ma esse non sono che una sorta di dottrina. Qual è il principio per approcciare il mondo che le persone traggono da queste due frasi? Che “Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi”. Questo è ciò che dice la vecchia generazione. I tuoi genitori e gli anziani te lo ripetono spesso e ti consigliano costantemente: “Sii prudente, non essere sciocco e non rivelare tutto ciò che hai nel cuore. Impara a proteggerti e a essere vigile. Non rivelare il tuo vero io e non mettere a nudo il tuo cuore neanche con i buoni amici. Non rischiare la vita per loro”. Queste raccomandazioni ripetute dagli anziani sono corrette? (No, insegnano alle persone metodi ingannevoli.) A livello teorico, il loro scopo principale è positivo: proteggerti, impedirti di ritrovarti in situazioni pericolose, tutelarti dal rischio di essere danneggiato o ingannato dagli altri, salvaguardare i tuoi interessi fisici, la tua sicurezza personale e la tua vita. L’obiettivo è tenerti lontano da problemi, beghe legali e tentazioni e metterti in condizione di vivere ogni giorno in modo sereno, tranquillo e felice. Lo scopo principale dei genitori e degli anziani è semplicemente quello di proteggerti. Tuttavia il modo in cui ti proteggono, i principi che ti raccomandano di seguire e i pensieri che ti inculcano non sono affatto corretti. Sebbene il loro obiettivo principale sia corretto, i pensieri che inculcano in te ti spingono all’estremo senza che tu te ne renda conto. Questi pensieri diventano i principi e le basi secondo cui approcci il mondo. Quando interagisci con compagni di classe, colleghi di lavoro, superiori e ogni tipo di individuo nella società, con persone di ogni ceto sociale, questi pensieri protettivi che i tuoi genitori ti hanno inculcato diventano senza che tu te ne renda conto il tuo talismano e principio fondamentale nel gestire ogni questione attinente alle relazioni interpersonali. Di quale principio si tratta? Di questo: non ti farò del male, ma devo stare costantemente sulla difensiva nei tuoi confronti per evitare che tu mi inganni o mi raggiri, per evitare di finire nei guai o in tribunale, per evitare che il mio patrimonio familiare vada in rovina e che per i membri della mia famiglia sia la fine e per evitare di andare in prigione. Vivendo sotto il controllo di questi pensieri e punti di vista, vivendo in questo gruppo sociale con un simile atteggiamento nei confronti del mondo, puoi solamente ritrovarti più depresso, più esausto, sfinito sia mentalmente che fisicamente. Di conseguenza aumentano la tua ostilità, la tua avversione e il tuo disprezzo nei confronti di questo mondo e dell’umanità. Disprezzando gli altri inizi a perdere stima di te stesso, sentendo di non star vivendo la sembianza di una persona, ma piuttosto un’esistenza stanca e depressa. Per evitare di essere danneggiato dagli altri devi stare costantemente sulla difensiva, facendo e dicendo cose contro la tua volontà. Per perseguire la tutela dei tuoi interessi e della tua incolumità personale indossi una maschera di falsità in ogni aspetto della tua vita e ti camuffi, non osando mai pronunciare una parola di verità. In questa situazione e in queste condizioni di sopravvivenza, il tuo io interiore non riesce a raggiungere l’affrancamento né la libertà. Spesso hai bisogno di qualcuno che non ti arrechi alcun danno e che non minacci mai i tuoi interessi, qualcuno con cui condividere i tuoi pensieri più intimi e sfogare le tue frustrazioni, senza assumerti alcuna responsabilità per le tue parole, incorrere in derisioni, frecciatine e prese in giro o subire alcuna conseguenza. In una situazione in cui il tuo principio per approcciare il mondo è il pensiero e il punto di vista secondo cui “Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi”, il tuo io interiore è colmo di paura e insicurezza. Naturalmente ti senti depresso, non riesci a trovare alcun affrancamento e hai bisogno di qualcuno che ti conforti, con cui confidarti. Quindi, a giudicare da questi aspetti, anche se il principio di approccio al mondo che i tuoi genitori ti hanno insegnato, “Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi”, può riuscire a proteggerti, esso è un’arma a doppio taglio. Se da un lato tutela in una certa misura i tuoi interessi fisici e la tua sicurezza personale, dall’altro ti fa sentire depresso e infelice, incapace di trovare affrancamento, e ti rende addirittura più disilluso nei confronti di questo mondo e dell’umanità. Allo stesso tempo, nel profondo, cominci anche a provare un leggero disgusto per il fatto di essere nato in un’epoca così malvagia, all’interno di un gruppo di persone così malvagie. Non riesci a capire perché si debba vivere, perché la vita sia così estenuante, perché si debba indossare una maschera e camuffarsi ovunque si vada, o perché tu debba sempre stare sulla difensiva nei confronti degli altri al fine di tutelare i tuoi interessi. Vorresti poter dire la verità, ma non puoi a causa delle conseguenze. Desideri essere una persona autentica, parlare e comportarti apertamente, evitare di essere meschino o di compiere azioni vili e disdicevoli di nascosto e di vivere esclusivamente nelle tenebre, ma non puoi fare nulla di tutto ciò. Perché non puoi vivere onestamente? Quando rifletti sulle tue azioni passate provi un leggero disprezzo. Odi e aborrisci questa tendenza malvagia e questo mondo malvagio e, allo stesso tempo, detesti profondamente te stesso e disprezzi la persona che sei diventato. Tuttavia non puoi farci nulla. Anche se i tuoi genitori, con le loro parole e le loro azioni, ti hanno trasmesso questo talismano, ciò ti fa comunque sentire come se la tua vita fosse priva di felicità o di senso di sicurezza. Quando percepisci questa mancanza di felicità, di sicurezza, di integrità e di dignità, nutri allo stesso tempo gratitudine verso i tuoi genitori per averti donato questo talismano e risentimento per le catene che ti hanno messo addosso. Non capisci perché ti abbiano detto di comportarti in questo modo, perché tu debba comportarti così per procurarti una posizione nella società, per conformarti a questo gruppo sociale e proteggerti. Sebbene sia un talismano, è anche una sorta di catena che suscita nel tuo cuore sia amore che odio. Ma cosa puoi fare? Non possiedi la retta via nella vita, nessuno ti dice come vivere o come affrontare le cose che ti accadono e nessuno ti dice se ciò che stai facendo è giusto o sbagliato o in che modo dovresti percorrere il tuo cammino futuro. Puoi solamente attraversare la confusione, l’esitazione, il dolore e l’inquietudine. Queste sono le conseguenze della filosofia per le interazioni mondane che ti è stata inculcata dai tuoi genitori e dalla tua famiglia, con la conseguenza che il tuo più che basilare desiderio di essere una persona semplice, ossia il desiderio di poterti comportare in modo onesto senza ricorrere a questi metodi di relazione con il mondo, non può realizzarsi. Puoi solo vivere in modo degradato, scendendo a compromessi e vivendo per la tua reputazione, rendendoti particolarmente feroce per difenderti dagli altri, fingendoti feroce, imponente, possente, potente e straordinario per evitare di essere maltrattato. Puoi solamente vivere così contro la tua volontà, cosa che ti fa provare disprezzo verso te stesso, ma non hai scelta. Poiché non possiedi né la capacità né il percorso per sfuggire a questi metodi e a queste strategie di approccio al mondo, non ti resta altro che lasciarti manipolare dai pensieri che la famiglia e i genitori ti hanno condizionato ad adottare. Le persone vengono ingannate e controllate dai pensieri inculcati loro dalla famiglia e dai genitori durante questo processo inconsapevole perché non capiscono la verità né il modo in cui dovrebbero vivere e quindi possono solo mettere tutto nelle mani del destino. Anche se la loro coscienza possiede ancora un po’ di sentimento o se hanno anche solo un minimo desiderio di vivere una sembianza umana, di relazionarsi e di competere con gli altri in modo equo, qualunque sia il loro desiderio, non riescono a sfuggire al condizionamento e al controllo esercitati dai vari pensieri e punti di vista che provengono loro dalla famiglia, e alla fine non possono che tornare al pensiero e al punto di vista che la loro famiglia le ha condizionate ad adottare, ossia che “Non si dovrebbe mai nutrire l’intenzione di fare del male agli altri, ma ci si dovrebbe sempre guardare dal male che gli altri potrebbero fare a noi”, perché non hanno altra strada da percorrere; non hanno scelta. Tutto questo è causato dalla mancanza di comprensione della verità e dall’incapacità di acquisirla.
La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (14)”
Perché queste culture tradizionali non sono la verità? Tutto si riduce al fatto che queste cose sono idee nate dopo che l’umanità è stata corrotta da Satana. Non provengono da Dio. Sono adulterate da alcune fantasie e nozioni delle persone e, inoltre, sono le conseguenze della corruzione dell’umanità da parte di Satana. Satana sfrutta le idee, le opinioni e detti e argomentazioni di ogni genere dell’umanità corrotta per vincolare il pensiero delle persone e corromperlo. Se per fuorviare la gente Satana usasse alcune cose palesemente assurde, irragionevoli e sbagliate, allora le persone avrebbero discernimento; sarebbero in grado di distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e userebbero tale discernimento per negare e condannare queste cose. Pertanto, questi insegnamenti non reggerebbero allo scrutinio. Tuttavia, quando Satana, per condizionare, influenzare e indottrinare le persone, usa alcune idee e teorie che si conformano alle nozioni e alle fantasie delle persone e che ritiene possano reggere allo scrutinio quando vengono pronunciate ad alta voce, l’umanità viene facilmente fuorviata e questi detti vengono inoltre facilmente accettati e diffusi dalla gente, e così perdurano di generazione in generazione, fino ai giorni nostri. Prendiamo per esempio alcune storie di eroi cinesi, come quelle patriottiche di Yue Fei, dei generali della famiglia Yang e di Wen Tianxiang. Come mai queste idee sono state tramandate fino a oggi? Se guardiamo la cosa dal punto di vista delle persone, in ogni epoca c’è un tipo di individuo o un tipo di governante che utilizza costantemente questi esempi e usa le idee e lo spirito di questi personaggi per insegnare a generazioni di persone, così che generazione dopo generazione accetti il loro governo in modo docile e remissivo, e così che essi possano facilmente governare una generazione di persone dopo l’altra e rendere il proprio regno più stabile. Parlando della devozione sconsiderata di Yue Fei e dei generali della famiglia Yang, così come dello spirito patriottico di Wen Tianxiang e Qu Yuan, essi istruiscono i loro sudditi e rendono loro nota una sola regola, ovvero che bisogna comportarsi con lealtà: questo è ciò che una persona di nobile carattere morale dovrebbe possedere. Lealtà fino a che punto? Al punto che “quando l’imperatore ordina ai suoi funzionari di morire, essi non hanno altra scelta che farlo”; inoltre, “Un suddito leale non può servire due re”: questo è un altro detto che essi riveriscono. Riveriscono anche coloro che amano il proprio Paese. Amare il proprio Paese significa amare cosa? O chi? Amare la terra? Amare le persone che ci vivono? E cos’è un Paese? (I governanti.) I governanti sono i rappresentanti del Paese. Se tu dici: “Il mio amore per il mio Paese è in realtà amore per la mia città natale e per i miei genitori. Non amo voi governanti!”, allora si arrabbieranno. Se dici: “Il mio amore per il mio Paese è amore per i governanti, dal più profondo del mio cuore”, lo accetteranno e approveranno un amore di questo genere; se invece fai capire loro e rendi loro chiaro che non è loro che ami, allora non approveranno. Chi rappresentano i governanti nel corso dei secoli? (Satana.) Essi rappresentano Satana, sono membri della cosca di Satana e sono diavoli. Non possono proprio istruire il popolo ad adorare Dio, ad adorare il Creatore. Non possono proprio farlo. Invece, dicono al popolo che il governante è il figlio del cielo. Cosa significa “figlio del cielo”? Significa che il Cielo concede il potere a qualcuno e questa persona viene chiamata “figlio del cielo” e ha il potere di regnare su tutti i popoli sotto il cielo. È un’idea inculcata nel popolo dai governanti? (Sì.) Quando qualcuno diventa figlio del cielo, è il Cielo a stabilirlo, e la volontà del Cielo è con lui, quindi il popolo dovrebbe accettare incondizionatamente il governo di questa persona, di qualunque tipo di governo si tratti. Ciò che inculcano nelle persone è questa idea, che ti porta ad accettare quella persona come figlio del cielo in base al fatto che riconosci l’esistenza del Cielo. Qual è lo scopo di farti accettare quella persona come figlio del cielo? Non è farti riconoscere che c’è il Cielo, o che c’è un Dio, o che c’è un Creatore, ma farti accettare proprio il fatto che quell’individuo è il figlio del cielo e che, poiché è il figlio del cielo, determinato dalla volontà del Cielo, allora il popolo dovrebbe accettare il suo governo; questo è il tipo di idee che instillano. Dietro a tutte queste idee che si sono sviluppate dall’inizio dell’umanità fino ai giorni nostri, sia che analizziamo frasi e modi di dire che contengono allusioni, sia che si tratti di proverbi popolari e detti comuni che ne sono completamente privi, si celano i vincoli e il fuorviamento di Satana a danno dell’umanità, così come la definizione fallace di queste idee da parte dell’umanità stessa. Quale influenza esercita questa definizione fallace sull’umanità nelle epoche successive? Buona, positiva o negativa? (Negativa.) È fondamentalmente negativa. Prendiamo, per esempio, i detti “Dormire sulla sterpaglia e leccare la bile”, “Nascondere la propria luce e raccogliere le forze nell’oscurità”, e poi “Sopportare l’umiliazione e portare un pesante fardello” e “non mollare mai”, nonché “Fingere una cosa mentre se ne fa un’altra”: che influenza hanno questi detti sull’umanità nelle epoche successive? Vale a dire, una volta che le persone accettano queste idee provenienti dalla cultura tradizionale, di generazione in generazione si allontanano sempre di più da Dio, e sempre di più dalla creazione e dalla salvezza delle persone da parte di Dio e dalla Sua opera del piano di gestione. Una volta che le persone accettano queste opinioni errate provenienti dalla cultura tradizionale, si convincono sempre di più che il destino umano dovrebbe essere nelle loro mani, che debbano crearsi la felicità con le loro mani e che le opportunità siano riservate a coloro che sono preparati, il che porta l’umanità a negare sempre più Dio, a negare la sovranità di Dio e a vivere sotto il potere di Satana. Se confronti ciò di cui le persone dell’epoca moderna amano parlare con ciò di cui le persone amavano parlare duemila anni fa, il significato del pensiero che sta dietro a queste cose è in realtà lo stesso. È solo che oggi le persone parlano di queste cose in modo più specifico e più esplicito. Non solo negano l’esistenza e la sovranità di Dio, ma si oppongono a Lui e Lo condannano in modo sempre più grave.
La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte prima”
Qual è la differenza di sostanza fra le parole di Dio e quelle dell’uomo e fra la verità e la dottrina? Le parole di Dio sviluppano nelle persone ragione e coscienza, fanno agire secondo i principi, e fanno sì che ciò che si vive possieda sempre più la realtà delle cose positive. Le parole dell’uomo, invece, possono sembrare perfettamente adatte ai gusti e alle nozioni degli esseri umani, ma non sono la verità traboccano di insidie, tentazioni, eresie e fallacie; perciò, se si agisce secondo tali parole, ciò che si vive si allontanerà sempre più da Dio e dai Suoi criteri. Cosa ancora più grave, il modo in cui si vive diventerà sempre più malvagio e affine a Satana. Quando si vive e si agisce interamente secondo le eresie e le fallacie dell’uomo, quando si sono adottate in pieno queste argomentazioni, si vive come Satana. E vivere come Satana non implica forse essere dei satana? (Sì.) Così si “riesce” a diventare dei satana viventi. Alcuni dicono: “Non ci credo. Io voglio solo essere una persona ingenua apprezzata dagli altri. Voglio essere una persona che gli altri considerino buona, e poi vedrò se dio si compiace di me o no”. Se non credi a ciò che dice Dio, vai a vedere se le parole di Dio sono la verità, oppure se le nozioni umane sono la verità. Questa è la differenza di sostanza fra le parole di Dio e le parole dell’uomo. È la distinzione essenziale fra la verità e le eresie e le fallacie. Per quanto le eresie e le fallacie dell’uomo sembrino adatte ai gusti umani, non possono mai diventare la vita dell’uomo; invece, per quanto le parole di Dio sembrino disadorne, colloquiali e in contrasto con le nozioni umane, la loro essenza è la verità, e se ciò che si fa e si vive è conforme ai principi della parola di Dio, alla fine, un giorno, si diventerà esseri creati autentici, e si sarà in grado di temere Dio ed evitare il male. Invece, se le persone non praticano secondo le parole di Dio e non agiscono secondo quanto Egli esige, non possono diventare esseri creati qualificati. Le loro azioni e il loro cammino non potranno che essere sdegnati da Dio; questo è un dato di fatto.
La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 10: Parte quinta”
Molte persone credono in Dio a parole e Lo lodano, ma in cuor loro non amano le parole che Dio dice. Non sono interessate alla verità. Credono sempre che vivere secondo le filosofie di Satana o le varie teorie laiche sia ciò che si fa normalmente, che è così che ci si protegge ed è così che vale la pena vivere nel mondo. Costoro sono persone che credono in Dio e Lo seguono? No. Le parole delle persone importanti e rinomate risuonano particolarmente sagaci e possono facilmente fuorviarne altre. Puoi anche aggrapparti alle loro parole come fossero verità o slogan ai quali attenersi. Tuttavia, se quando si tratta delle parole di Dio, di una normale richiesta che Egli fa alle persone, come essere onesti o stare al proprio posto spontaneamente e scrupolosamente, svolgere il proprio dovere di essere creato e avere un comportamento pacato e onesto, se non riesci a mettere in pratica queste parole e non le consideri verità, allora non sei un seguace di Dio. Affermi che stai mettendo in pratica la verità, ma se Dio ti chiede “Le ‘verità’ che stai mettendo in pratica sono parole di Dio? I principi che sostieni si basano sulle parole di Dio?”, tu come ti giustifichi? Se non ti basi sulle parole di Dio, allora si tratta delle parole di Satana. Stai vivendo le parole di Satana, eppure sostieni di praticare la verità e soddisfare Dio. Non è bestemmiare contro Dio? Per esempio, Dio fornisce istruzioni alle persone per essere oneste, eppure alcune non riflettono su cosa implichi realmente l’essere onesti, su come metterlo in pratica, su cosa di ciò che vivono e rivelano sia disonesto e cosa onesto. Invece di riflettere sull’essenza della verità nelle parole di Dio, si riferiscono ai libri dei non credenti. Pensano: “Anche i detti dei non credenti sono piuttosto validi, anche quelli insegnano a essere brave persone! Per esempio ‘Le brave persone vivono tranquille’, ‘Gli innocenti prevalgono sempre’, ‘Perdonare gli altri non è sciocco, alla fine reca vantaggio’. Anche queste affermazioni sono giuste, e sono in linea con la verità!” E così aderiscono a queste parole. Che tipo di persona possono manifestare attenendosi a queste massime dei non credenti? Possono vivere la verità realtà? (No.) Di persone come queste non ce ne sono tante? Acquisiscono qualche conoscenza; hanno letto un po’ di libri e un po’ di opere famose; hanno acquisito una certa prospettiva e sentito un po’ di detti famosi e proverbi popolari, così li prendono per la verità e agiscono e svolgono il loro dovere in base a tali parole, applicandole alla loro vita di credenti in Dio e pensando di soddisfare il Suo cuore. Questo non è sostituire la falsità alla verità? Non è indulgere nell’inganno? Per Dio questa è blasfemia! Queste cose si manifestano in ogni persona, non in numero ristretto. Qualcuno che tratta le parole piacevoli e le dottrine corrette espresse dall’uomo come verità da sostenere, mettendo da parte le parole di Dio, trascurandole, non riuscendo a interiorizzarle a prescindere da quante volte vengono lette, o a considerarle la verità, è un credente in Dio? È un seguace di Dio? (No.) Le persone come questa credono nella religione; stanno ancora seguendo Satana! Credono che le parole pronunciate da Satana siano filosofia, che siano molto profonde ed esemplari. Le ritengono enunciati famosi della massima verità. Possono rinunciare a tutto tranne che a quelle parole. Abbandonare quelle parole sarebbe come perdere il fondamento della loro vita, come svuotare il loro cuore. Di che tipo di persone si tratta? Di seguaci di Satana, ed è per questo che accettano i detti famosi di Satana come la verità. Riuscite a esaminare e riconoscere i vari stati in cui vi trovate nei diversi contesti? Per esempio, alcune persone credono in Dio e leggono spesso le Sue parole, ma quando succede loro qualcosa, dicono sempre: “Mia madre diceva”, “Mio nonno diceva”, “La tale persona famosa una volta ha detto”, o “quel libro dice”. Non dicono mai “La parola di Dio dice questo”, “Le richieste che Dio ci fa sono così”, “Dio dice questo”. Non pronunciano mai queste parole. Stanno seguendo Dio? (No.) È facile scoprire questi stati per una persona? No, ma la loro esistenza nella persona è a suo gran detrimento. Potrai anche credere in Dio da tre, cinque, otto o dieci anni, eppure non sai ancora come sottometterti a Dio o come mettere in pratica le Sue parole. Qualunque cosa ti accada, prendi ancora parole sataniche come tua base; cerchi ancora un fondamento nella cultura tradizionale. Questa è fede in Dio? Non stai seguendo Satana? Vivi secondo le parole sataniche e vivi secondo l’indole satanica, dunque non stai resistendo a Dio? Dal momento che non pratichi né vivi secondo la parola di Dio, non segui le orme di Dio, non sai prestare attenzione a qualsiasi cosa Dio dica né sottometterti, qualunque cosa Dio disponga o richieda, allora non stai seguendo Dio. Stai ancora seguendo Satana. Dov’è Satana? Satana è nel cuore delle persone. Le filosofie, la logica, le regole e le varie parole diaboliche di Satana hanno da tempo messo radici nel cuore delle persone. Questo è il problema più grave. Se non riesci a risolvere questo problema nella tua fede in Dio, allora non potrai essere salvato da Lui. Pertanto, dovete spesso confrontare tutto ciò che fate, i vostri pensieri e opinioni, e il vostro fondamento per agire con le parole di Dio, e analizzare cosa c’è nei vostri pensieri. Dovete sapere quali delle cose che avete dentro sono filosofie per le interazioni mondane, detti popolari, cultura tradizionale, e quali provengono dalla conoscenza intellettuale. Dovete sapere quali di queste credete sempre giuste e conformi alla verità, quelle a cui vi attenete come se fossero la verità, e a quali permettete di prendere il posto della verità. Dovete esaminare queste cose. In particolar modo, se voi trattate come verità le cose che ritenete giuste e preziose, non è facile vederle con chiarezza, ma se le vedete con chiarezza, avrete superato un enorme ostacolo. Queste cose impediscono alle persone di comprendere le parole di Dio, praticare la verità e sottomettersi a Dio. Se ti senti tutto il giorno disorientato e a un punto morto, e non consideri queste cose né ti concentri sulla risoluzione dei problemi, allora essi sono le radici della tua malattia, i veleni nel tuo cuore. Se non vengono eliminati, sarai incapace di seguire veramente Dio, nonché di praticare la verità e sottometterti a Dio, e non avrai modo di ottenere la salvezza.
La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Non si può essere salvati dalla credenza nella religione o dalla partecipazione a cerimonie religiose”
Qualunque cosa accada, fai affidamento su filosofie sataniche e ricorri a metodi umani per trovare una soluzione, oppure cerchi la verità e risolvi il problema in base alle parole di Dio o, ancora, opti per un compromesso scegliendo la via di mezzo? La tua decisione rivela perfettamente se sei una persona che ama e persegue la verità. Se decidi sempre di risolvere i problemi contando su filosofie sataniche e metodi umani, la conseguenza sarà che non riuscirai a ottenere né la verità, né l’illuminazione, la luce e la guida dello Spirito Santo. Inoltre, sorgeranno in te nozioni e malintesi su Dio, che alla fine ti sdegnerà e ti eliminerà. Ma se sai cercare la verità in tutte le cose e risolverle secondo le Sue parole, allora sarai in grado di ottenere la rivelazione, l’illuminazione e la guida dello Spirito Santo. Comprenderai la verità in modo sempre più chiaro e conoscerai Dio sempre di più; in tal modo sarai in grado di sottometterti a Dio e di amarLo davvero. Dopo aver praticato e fatto esperienza in questo modo per qualche tempo, la tua indole corrotta sarà sempre più purificata e gli episodi di ribellione a Dio si ridurranno sempre di più, fino a quando non avrai raggiunto la completa compatibilità con Lui. Se invece scegli sempre il compromesso della via di mezzo, di fatto stai ancora contando su filosofie sataniche per gestire i problemi. Vivendo così non guadagnerai mai l’approvazione di Dio, ma verrai solo rivelato ed eliminato. Se hai scelto il modo sbagliato di credere in Dio, quello religioso, devi invertire rapidamente la rotta, allontanarti dal baratro e imboccare la strada giusta. Così facendo, potrebbe esserci ancora speranza che tu riesca a ottenere la salvezza. Se vuoi acquisire il modo giusto di credere in Dio, allora devi ricercare e procedere a tentoni da solo. Chi possiede comprensione spirituale troverà la strada giusta dopo aver fatto un po’ di esperienza per qualche tempo.
La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo perseguendo la verità si possono eliminare le proprie nozioni e i propri fraintendimenti nei confronti di Dio”
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