Solo eliminando le proprie nozioni si può intraprendere il giusto cammino della fede in Dio (3)

Oggi continueremo a condividere sulla questione delle nozioni. Abbiamo già affrontato la questione in due occasioni e oggi, per concludere, la condivideremo ancora una volta. Riguardo ciò che è già stato detto, dovreste parlarne in seguito tra di voi e poi riflettere sui concetti e sperimentarli poco alla volta. Questi temi non possono essere compresi appieno solo in un giorno o due; si può arrivare a comprenderli gradualmente soltanto sperimentandoli e saggiandoli nella vita. Ciò che potete realizzare adesso, servendovi solo della vostra memoria, è un mero apprendimento mnemonico. Nutrirsi delle parole di Dio richiede esperienza; è solo dopo aver vissuto esperienze di vita reale per un po’ di tempo che si può avere una comprensione e un apprezzamento autentici. Le nozioni delle persone consistono prevalentemente in nozioni riguardanti Dio e la Sua opera. Questi due tipi di nozioni influenzano molto il perseguimento delle persone, il loro modo di vedere le cose, la loro comprensione di Dio e il loro atteggiamento nei Suoi confronti, e ancor più il cammino che percorrono nel credere in Dio, oltre che la direzione e gli obiettivi che scelgono nella loro vita. Basandovi sulle nostre due condivisioni precedenti, sapreste ora definire cosa si intende esattamente per nozioni? Le fantasie sulla fede in Dio sono un esempio di nozioni. Queste fantasie si manifestano principalmente in alcuni modi superficiali di parlare e comportarsi, ma anche nei piccoli dettagli della vita quotidiana quali ad esempio il mangiare, l’abbigliamento, l’alloggio e il trasporto. Questo è il livello più elementare. Facendo un passo avanti, esistono alcune fantasie sul perseguimento della fede in Dio e sul cammino che si percorre per farlo, ma anche sulle richieste, sulle fantasie e sulle incomprensioni delle persone riguardo all’opera di Dio. Ma quali possono essere queste incomprensioni? Perché vengono chiamate incomprensioni? In realtà, quando parliamo di incomprensione, non è un pensiero adatto. Possiamo parlare piuttosto di qualcosa che non coincide con i fatti, che è incoerente con la verità e incompatibile e contrario all’opera di Dio e alla Sua indole; o ancora di qualcosa dettato dalla volontà umana e concepito dalle nozioni, dalle fantasie e dal sapere delle persone, e che non ha nulla a che fare con Dio Stesso e l’opera di Dio. Quando questi tipi di nozioni, fantasie, incomprensioni e richieste aumentano, significa che le nozioni delle persone su Dio e sulla Sua opera hanno raggiunto il loro apice. Cosa ne è del rapporto tra le persone e Dio, a questo punto? (Si crea una barriera tra loro.) C’è una barriera tra le persone e Dio. È un problema grave? (Sì.) Quando viene a crearsi una barriera di questo tipo, significa che le nozioni e le fantasie delle persone sono troppo rigide. Quando si crea una barriera tra le persone e Dio, significa che queste non sono soddisfatte delle cose che Dio ha fatto, non vogliono più fidarsi di Dio, trattarLo come Dio o sottomettersi a Lui. Cominciano persino a mettere in dubbio la giustizia di Dio e la Sua indole. Quali sono le manifestazioni che seguono subito dopo? (Resistenza.) Se le persone non ricercano la verità, questa incomprensione non solo crea una barriera nei loro cuori, ma conduce nell’immediato ad opporre resistenza – resistenza alla verità, alle parole di Dio, alla sovranità di Dio. Diventano insoddisfatte di ciò che Dio ha fatto, dicendo: “Quello che Tu stai facendo è inappropriato; io non lo approvo né sono d’accordo!” Il messaggio implicito è: “Non posso sottomettermi; questa è la mia scelta. Voglio esprimere un punto di vista divergente, voglio esprimere un’opinione diversa dalle parole di Dio, dalla verità e dalle richieste di Dio”. Che tipo di comportamento è questo? (Stanno facendo clamore.) Dopo la resistenza, sorgono clamore e opposizione; è un’escalation. Quando l’indole corrotta prende il controllo, una singola nozione può creare una barriera e incomprensioni tra loro e Dio. Se questo non viene risolto tempestivamente attraverso la ricerca della verità, la barriera si ingrandisce, diventando un muro spesso. Tu non vedi più Dio o la Sua vera esistenza, e tanto meno la Sua essenza divina. Inizi a dubitare che il Dio incarnato sia davvero Dio, perdi interesse nel mangiare e bere la parola di Dio, e non vuoi più pregare Dio. In questo modo, il tuo rapporto con Dio diventa sempre più distante. Perché le persone possono mostrare tali comportamenti? Perché sentono che ciò che Dio ha fatto ha ferito il loro cuore, ha leso la loro dignità e ha umiliato il loro essere persona. È davvero così? (No.) Cosa sta realmente accadendo, allora? (È che i desideri delle persone non sono stati soddisfatti, e la situazione che hanno incontrato ha sfiorato i loro interessi personali.) È perché le persone hanno un’indole corrotta; quando i loro desideri stravaganti non vengono soddisfatti all’istante, oppongono resistenza a Dio ed estremamente insoddisfatte che Egli abbia operato in un modo che non si allinea con le nozioni umane. Non ammettono, né accettano, che ciò che Dio sta facendo sia la verità, sia l’amore di Dio, e sia allo scopo di salvare le persone. Sviluppano nozioni e incomprensioni su ciò che Dio ha fatto, il che significa che la loro indole corrotta ha il controllo. Dopo che sorgono queste barriere, quali sono le manifestazioni di ogni tipo di indole corrotta che le persone rivelano quando vivono secondo le nozioni? Non cercano, non aspettano, né si sottomettono, tanto meno temono Dio o si pentono. Prima scrutano e giudicano, poi condannano, e infine viene la resistenza. Questi comportamenti non sono l’esatto opposto di manifestazioni positive come cercare, aspettare, sottomettersi, accettare e pentirsi? (Sì.) Allora questi comportamenti sono tutte cose contrarie. Sono la rivelazione di un’indole corrotta; è la loro indole corrotta che sta controllando le loro azioni e i loro pensieri, così come il loro atteggiamento, le intenzioni e i punti di vista nel giudicare persone, eventi e cose. Quando le persone si impegnano nello scrutare, analizzare, giudicare, condannare e diventare resistenti, qual è il passo successivo che compiono? (Opposizione.) Poi viene l’opposizione. Quali sono alcune manifestazioni di opposizione? (Essere negativi, abbandonare i propri doveri.) Essere negativi è una; battono la fiacca nel lavoro in modo negativo e abbandonano i loro doveri. Cos’altro? (Diffondere nozioni.) (Formulare giudizi.) Formulare giudizi, diffondere nozioni, queste sono tutte manifestazioni di clamore e di opposizione a Dio. Cos’altro? (Possono tradire Dio e tradire la vera via.) Questo è il più grave di tutti; quando qualcuno raggiunge questo punto, la sua natura diabolica emerge completamente, negando e tradendo completamente Dio, e in qualsiasi momento potrebbe allontanarsi da Dio.

Ora, quali erano le manifestazioni dei comportamenti di clamore e opposizione a Dio? (Rallentare nel lavoro in modo negativo, abbandonare i propri doveri.) (Giudicare Dio.) Giudicare Dio e la Sua opera. (Poi c’è la diffusione di nozioni, e infine, il tradimento di Dio.) Andiamo più nel dettaglio. C’è qualche lamentela implicita nel diffondere nozioni? (Sì.) A volte la diffusione di nozioni si mescola con le lamentele, cose come “Ciò che dio fa non è giusto”, “Io credo in dio, non nelle persone” e “Io credo che dio sia giusto”. Queste parole hanno un tono di lamentela. Rallentare in modo negativo, diffondere nozioni e giudicare Dio sono tutti comportamenti piuttosto gravi, ma quello più grave è il tradimento. Sono quattro nozioni alquanto evidenti, piuttosto gravi e appartengono alla natura che si oppone direttamente a Dio. Quali sono alcune particolari manifestazioni all’interno di questi comportamenti che vi vengono in mente, avete visto, o avete persino fatto voi stessi? (Vi è anche l’istigazione; per sfogare l’insoddisfazione verso Dio, alcuni istigano ancora più persone a opporsi a Lui.) Si tratta di una manifestazione di diffusione delle nozioni. Ci sono quelli che all’apparenza sembrano sottomessi, ma durante le preghiere dicono: “Lascia che Dio lo riveli; quello che sto facendo è giusto, tutto sarà rivelato a suo tempo; so che Dio è giusto”? Queste parole possono sembrare corrette, persino giustificate con convinzione, ma nascondono insubordinazione e insoddisfazione verso Dio. Non è altro che opposizione mentale, rallentamento negativo e opposizione negativa. Ci sono altri aspetti? (Nel caso del rallentamento negativo, c’è anche l’abbandonarsi alla disperazione e gettare la spugna, credendo di essere così, che questa sia la propria natura; pensano che nessuno possa salvarli, per cui se Dio vuole distruggerli, così sia.) Si tratta di una forma di opposizione silenziosa; il loro stato reale è negativo, poiché pensano che le azioni di Dio siano incomprensibili e che le persone non possano veramente capirle, pertanto qualunque cosa Dio voglia fare, lasciano che la faccia. All’apparenza, sembra che si siano sottomessi alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio, ma in realtà, nel profondo del loro cuore, si oppongono fortemente alle Sue disposizioni e sono profondamente insoddisfatti e insubordinati. Hanno già preso atto che questo è l’agire di Dio e non fanno ulteriori richieste; perché allora dire che si tratta di un sentimento oppositivo? Perché definirlo in questo modo? In realtà, nella loro coscienza, non vogliono nemmeno condannare la questione, non vogliono emettere un verdetto dicendo: “Ciò che Dio ha fatto è sbagliato; non lo accetto. Posso sottomettermi ad altre cose che Dio ha fatto, ma non a questa. Ad ogni modo, sarò lento nel mio lavoro in modo negativo a causa di questo”. Nel loro subconscio, il loro stato non è così, non hanno questa consapevolezza; nel loro cuore, sono solo un po’ ribelli, insoddisfatti o indignati. Alcune persone potrebbero addirittura condannare le azioni di Dio come sbagliate, ma nel profondo del loro cuore, in termini di desideri soggettivi, non vogliono realmente condannarLo nella loro coscienza, dato che, dopotutto, ciò in cui credono è Dio. E allora perché dire che questo comportamento è oppositivo, che è rallentamento negativo e che porta elementi di negatività? La negatività stessa è una forma di resistenza e opposizione e ha diverse manifestazioni. Innanzitutto, quando le persone sviluppano stati come la resa disperata e il rallentare in modo negativo, in cuor loro si rendono conto che questi stati sono sbagliati? (Sì.) Tutti possono rendersene conto, tranne coloro che credono solo da due o tre anni e raramente ascoltano prediche; non capiscono certe cose. Ma se uno crede in Dio da almeno tre anni, ascolta frequentemente prediche e comprende la verità, allora può avere questa consapevolezza. Quando le persone si rendono conto che tali stati sono sbagliati, cosa dovrebbero fare per evitare di essere oppositive? Come prima cosa, devono cercare. Cercare cosa? Cercare il motivo per cui Dio ha orchestrato le cose in questo modo, il perché tali situazioni sono accadute proprio a loro, quali sono le intenzioni di Dio e cosa dovrebbero fare. Queste sono manifestazioni positive, quelle che le persone dovrebbero avere. Cos’altro? (Accettare, sottomettersi e abbandonare le proprie idee.) È facile abbandonare le proprie idee? (No.) Se pensi di avere ragione, non sarai in grado di abbandonarle. Per riuscirci, ci sono dei passaggi da compiere. Quali sono dunque le pratiche più appropriate e adatte a questo scopo? (Preghiera.) Se la tua preghiera consiste solo in poche frasi vuote, se ti limiti a sbrigartela, il problema non verrà risolto. Tu preghi: “Oh Dio, desidero sottomettermi; ti prego disponi e orchestra le mie circostanze in modo che io riesca a sottomettermi. Se ancora non riesco a sottomettermi, allora castigami”. Pronunciare alcune frasi vuote come queste serve a cambiare il tuo stato sbagliato? Non lo cambia affatto. Hai bisogno di un metodo di pratica per effettuare una svolta. Quindi, cosa puoi fare per cambiare le cose? (L’uomo dovrebbe ricercare attivamente le intenzioni di Dio, ammettere interiormente che Dio ha ragione e lui torto, ed essere in grado di rinnegare sé stesso.) Ecco due metodi di pratica: ricercare attivamente le intenzioni di Dio e ammettere interiormente che Dio ha ragione e tu torto. Entrambi i metodi sono abbastanza buoni, dicono entrambi delle cose giuste, ma uno è più pratico. Qual è quello pratico? Qual è invece solo un discorso vuoto? (Ricercare attivamente le intenzioni di Dio è pratico.) Spesso Dio non ti dirà direttamente le Sue intenzioni. Non ti illuminerà improvvisamente con una luce di comprensione. Né ti guiderà a nutrirti proprio delle parole pertinenti di Dio che dovresti capire. Sono tutti metodi troppo irrealistici per le persone. Quindi, questo approccio di ricerca attiva delle intenzioni di Dio può essere efficace per voi? Un metodo efficace è quello migliore; ed è anche il più realistico e pratico. Un metodo inefficace, per quanto possa sembrare buono, è teorico, si limita alle sole parole e non produce risultati. Qual è pratico? (Il secondo, ammettere che Dio è la verità e che si è in errore.) Giusto, ammettere i propri errori: questo è avere ragione. Alcune persone dicono di non rendersi conto di avere torto. In questo caso, dovresti essere ragionevole e in grado di abbandonare e negare te stesso. Alcune persone dicono: “Ho sempre pensato di avere ragione, e lo penso ancora adesso. Inoltre, molte persone mi approvano e concordano con me, e non provo senso di colpa nel cuore. Inoltre, se la mia intenzione è giusta, come posso avere torto?” Ci sono diverse ragioni che ti impediscono di abbandonare e negare te stesso. Cosa dovresti fare in questo caso? Indipendentemente dai motivi che hai per pensare di avere ragione, se questo “giusto” è in conflitto con Dio e va contro la verità, allora sei semplicemente nel torto. Non importa quanto sia sottomesso il tuo atteggiamento, non importa come preghi Dio nel tuo cuore, o anche se ammetti verbalmente di avere torto ma in fondo lotti ancora contro Dio e vivi in uno stato di negatività, l’essenza di questo è ancora opporsi a Dio. Questo dimostra che non hai ancora realizzato di avere torto; non accetti il fatto di avere torto. Quando le persone sviluppano incomprensioni e nozioni su Dio, devono innanzitutto ammettere che Dio è la verità e che le persone non hanno la verità, e di certo sono loro a essere in errore. È una sorta di formalità? (No.) Se adotti questa pratica solo come formalità, in modo superficiale, arriverai a conoscere i tuoi errori? Mai. Conoscere sé stessi richiede diversi passaggi. Prima di tutto, devi determinare se le tue azioni sono in linea con la verità e con i principi. Non guardare subito ai tuoi intenti; ci sono volte in cui i tuoi intenti sono corretti, ma i principi che pratichi sono sbagliati. È un tipo di situazione che si verifica spesso? (Sì.) Perché dico che i tuoi principi di pratica sono sbagliati? Potresti aver ricercato, ma forse non hai affatto capito cosa siano i principi; forse non hai ricercato affatto e hai basato le tue azioni solo sulle tue buone intenzioni, sul tuo entusiasmo, sulle tue fantasie ed esperienze e, di conseguenza, hai commesso un errore. Puoi prevederlo? Non puoi anticiparlo e hai commesso un errore, e a quel punto non sei stato forse messo a nudo? Se continui a competere con Dio dopo essere stato messo a nudo, dove sta l’errore in questo? (Sta nel non ammettere che Dio ha ragione e insistere nel dire che ho ragione io.) Ecco come hai sbagliato. Il tuo errore più grande non è l’aver fatto qualcosa di sbagliato e violato i principi, causando una perdita o altre conseguenze, ma che, dopo aver fatto qualcosa di sbagliato, ribadisci ancora di aver ragione, incapace di ammettere il tuo errore; ti opponi ancora a Dio in base alle tue nozioni e fantasie, negando la Sua opera e le verità che ha espresso, questo è stato il tuo errore più grande e più grave. Perché si dice che questo stato è di opposizione a Dio? (Perché non si ammette che ciò che si sta facendo è sbagliato.) Che le persone riconoscano o meno che tutto ciò che Dio fa e la Sua sovranità sono giusti, e quale sia il loro significato, se non riescono prima a riconoscere di essere nel torto, allora il loro stato è di opposizione a Dio. Cosa fare per correggere questo stato? Innanzitutto, bisognerebbe negare sé stessi. Ciò che abbiamo appena detto sul bisogno di ricercare prima le intenzioni di Dio non è così praticabile per le persone. C’è chi dice: “Se non è così praticabile, significa che non è necessario ricercare? Alcune delle cose che possono essere ricercate e comprese non hanno bisogno di essere cercate, posso saltare quel passaggio”. Può bastare dunque? (No.) Chi agisce in questo modo non è escluso dalla salvezza? Tali persone hanno delle distorsioni nella loro comprensione. La strada che porta alla ricerca delle intenzioni di Dio è un po’ distante e non può essere raggiunta immediatamente; seguendo una scorciatoia, è più realistico prima abbandonare sé stessi, sapendo che le proprie azioni sono sbagliate e non in linea con la verità, e dopo ricercare le verità principi. I passaggi da fare sono questi. Possono sembrare semplici, ma metterli in pratica presenta molte difficoltà, perché gli esseri umani hanno un’indole corrotta nonché ogni sorta di fantasie, ogni sorta di richieste, e hanno anche desideri, che interferiscono con il negare e abbandonare sé stessi. Non sono cose facili da fare. Non approfondiremo ulteriormente questo argomento; continuiamo a discutere la questione delle nozioni, di cui abbiamo parlato nelle nostre ultime due condivisioni.

Poco fa, l’argomento principale della nostra condivisione è stato il modo in cui le nozioni possono portare a fraintendimenti su Dio. Questo, a sua volta, crea una barriera tra le persone e Dio, e questa barriera le porta a sviluppare una resistenza verso di Lui. Qual è la natura di questa resistenza? (L’opposizione.) È opposizione, ribellione. Pertanto, quando le persone sviluppano opposizione e clamore nei confronti di Dio, questo non accade da un giorno all’altro, ma ha delle radici. È come quando una persona scopre improvvisamente di essere affetta da una malattia molto grave e si chiede come tale malattia possa essere progredita così rapidamente. In realtà, la sua infermità non è stata contratta il giorno in cui si è manifestata, ma era presente nel corpo da molto tempo e vi aveva già messo delle radici: quello è stato solo il giorno in cui è stata scoperta. Cosa intendo dire con questa affermazione? La capacità di ribellarsi a Dio, di opporsi, di strepitare contro di Lui è qualcosa che tutti possono prevedere quando iniziano a credere in Dio? Assolutamente no. È questa l’intenzione iniziale nel credere in Dio di ogni persona che alla fine strepita e si oppone contro di Lui? Qualcuno ha mai detto: “Non credo in Dio per ottenere delle benedizioni; voglio solo strepitare contro Dio e oppormi a Lui dopo averLo visto, così poi diventerò famoso e avrò un nome importante. La mia vita, in questo modo, avrà avuto un senso”? Qualcuno ha mai avuto progetti del genere? (No.) Nessuno ha mai fatto progetti di questo tipo, nemmeno la persona più sciocca, stupida o malevola. Tutti vogliono credere sinceramente in Dio, essere buoni, ascoltare le Sue parole e fare tutto ciò che Egli chiede loro. Anche se non riescono a raggiungere la sottomissione assoluta a Dio, possono almeno soddisfare le Sue richieste minime e soddisfarLo al meglio delle loro capacità. Questo è un bel desiderio, ma come mai si finisce con lo strepitare contro Dio e opporsi a Lui? Le persone stesse si sentono riluttanti e non sanno come ciò sia potuto accadere. Quando si tratta di strepitare contro Dio e opporsi a Lui, si sentono a disagio e turbate dentro di sé, e pensano: “Com’è possibile che la gente faccia questo? Anche se gli altri si comportano così, io non avrei dovuto fare lo stesso!” È proprio come ha detto Pietro: “Quand’anche tu fossi per tutti un’occasione di caduta, non lo sarai mai per me” (Matteo 26:33). Le parole pronunciate da Pietro provenivano dal suo cuore, ma il suo comportamento non era all’altezza dei suoi desideri e delle sue aspirazioni. La debolezza umana è qualcosa che le persone stesse non possono prevedere. Quando si trovano in una situazione reale, la loro corruzione viene messa a nudo. La natura essenza e l’indole corrotta di una persona possono controllare e dettare i suoi pensieri e il suo comportamento. Con un’indole corrotta, possono emergere varie nozioni, insieme a diversi desideri e richieste, che portano a ogni tipo di comportamento ribelle. Ciò ha un impatto diretto sul rapporto con Dio e influenza direttamente l’ingresso nella vita e la trasformazione dell’indole di una persona Queste non sono di certo le intenzioni degli individui quando iniziano a credere in Dio, né sono ciò che, in cuor loro, vogliono e sperano di fare. Tali conseguenze sono da attribuire alle nozioni che le persone hanno di Dio. Se queste nozioni non vengono eliminate, le prospettive, il destino e la destinazione di ciascuno possono diventare problematici.

Per eliminare i malintesi su Dio, bisogna prima eliminare le nozioni che si hanno su di Lui, sulla Sua opera, sulla Sua essenza e sulla Sua indole. Per eliminare queste nozioni, bisogna innanzitutto capirle, conoscerle e riconoscerle. Cosa sono esattamente queste nozioni? Questo ci riporta all’argomento principale. Per affrontare queste nozioni e manifestazioni delle persone, occorre iniziare con alcuni esempi pratici, rendendo evidente le intenzioni di Dio da questi casi. Ciò permetterà alle persone di vedere, nel profondo del cuore di Dio, quali sono la Sua indole, la Sua essenza e come tratta le persone, oltre a come le persone immaginano che Egli dovrebbe trattarle; ma anche permettendo loro di distinguere, chiarire e confrontare queste due ultime prospettive, cosa che può portare alla comprensione e all’accettazione del modo in cui Dio tratta le persone regnando sovrano su di loro, oltre che alla comprensione e all’accettazione della Sua essenza e della Sua indole. Quando le persone avranno una chiara comprensione del modo in cui Dio regna sovrano sugli uomini e della Sua opera, non concepiranno più nozioni nei Suoi confronti. Scomparirà anche la barriera che le separa da Dio e nei loro cuori non sorgeranno più stati di opposizione e strepito nei Suoi confronti. Queste questioni di ribellione e di resistenza contro Dio possono essere eliminati direttamente attraverso la lettura delle Sue parole e la condivisione sulla verità. A prescindere da quale aspetto delle nozioni venga affrontato, questo deve iniziare con la lettura delle parole di Dio e con la condivisione sulla verità. Tutto deve essere collegato con la verità, perché tutto ha a che fare con essa. Quali sono dunque le nozioni degli individui? Cominciamo col parlare dell’opera di Dio, usando esempi specifici per chiarire i principi che stanno alla base della Sua opera e i principi e i metodi con cui Egli tratta le persone regnando sovrano su loro. Un esempio potrebbe riguardare il metodo dell’opera di Dio; potrebbe anche riguardare il metodo con cui Dio classifica un individuo e l’esito che determina per lui; oppure potrebbe riguardare l’indole e l’essenza di Dio. Per chiarire questi punti, se parlassimo in modo vano di com’è Dio, di ciò che Dio ha fatto e di come ha trattato le persone nella Sua opera di seimila anni, pensate che sarebbe appropriato? Riuscireste a recepirlo facilmente? O se parlassimo di come, per esempio, Dio stia operando da seimila anni e di come, nella seconda fase della sua opera, abbia operato in Giudea; e se discutessimo di come Dio ha trattato il popolo ebraico a quel tempo, e di come possiamo osservare la Sua indole in questo: sarebbe facile da comprendere? (No.) Per esempio, se parlassimo di come Dio regna sovrano su questo mondo, di come tratta le persone di varie etnie, di cosa pensa, di come delimita i loro territori e del perché li divide in luoghi diversi; nello specifico, se discutessimo del perché alcune persone buone si trovano in luoghi non proprio ideali mentre alcune persone malevole vivono in luoghi molto migliori, e quali principi impiega Dio per distribuire le cose in questo modo; e se vedessimo i metodi che Egli impiega per regnare sovrano sull’umanità in questo modo: sarebbe più facile da capire? (No.) Questi argomenti non sono forse distanti dai cambiamenti di indole e dall’ingresso nella vita nella quotidianità delle persone? Non sono forse astratti? (Sì.) E perché diciamo che sono distanti e astratti? Perché nella vita reale, la sola comprensione delle verità legate alle visioni, come i dettagli su come Dio regna sovrano sull’umanità e la guida, sembra un po’ lontana e non particolarmente rilevante dai problemi che affrontiamo nella vita di tutti i giorni. Per affrontare i problemi del mondo reale, dobbiamo partire da esempi che potete sentire, vedere e percepire nella vostra vita, e poi ampliare la vostra conoscenza da lì. Indipendentemente dalle storie che racconto, dalle persone e dagli eventi coinvolti in queste storie, anche se si riferiscono a cose che voi avete fatto in passato, l’effetto finale di queste storie è quello di aiutarvi a capire le verità legate all’argomento di cui si parla oggi. Il racconto di ciascuna storia ha uno scopo ed è legato al valore che vuole trasmettere e alla verità che esprime.

Iniziamo la nostra storia. Questo è il Caso Uno. Molto tempo fa, una chiesa inviò una bottiglia di sciroppo per la tosse, spiegando: “Dio ci parla sempre e predica, e a volte tossisce quando parla troppo. Per rendere la predicazione di Dio più scorrevole e ridurre la tosse, inviamo un po’ di sciroppo per la tosse”. Quando la bottiglia arrivò, un uomo la vide e disse: “Si dice che sia sciroppo per la tosse, ma chi sa a cosa serve davvero. Non possiamo darlo da bere a dio: potrebbe essere dannoso. È pur sempre una medicina e tutte le medicine contengono tossine. Potrebbero esserci effetti collaterali se lo si beve!” Coloro che lo udirono pensarono: “È molto premuroso… Beh, allora non possiamo darla a Dio”. In quel momento non ne avevo bisogno, quindi pensai di conservarla per dopo, e la questione fu chiusa. Ma la storia finisce qui? No, la storia di questa medicina iniziò proprio allora. Un giorno, si scoprì che lo stesso uomo aveva bevuto lo sciroppo per la tosse, e nel momento in cui fu scoperto, ne rimaneva ormai solo metà. Quello che successe dopo si può facilmente intuire; lo finì tutto. Questa la storia in sé. Riflettete su cosa c’entra tutto questo con le nozioni di cui stiamo discutendo oggi. Prima di tutto, diteMi: questa storia vi sconvolge, fa scattare qualcosa in voi? (Sì.) Quali sono i vostri pensieri dopo averla ascoltata? Cosa è stato a suscitare una reazione in voi? In genere, coloro che ne sono colpiti pensano: “Santo cielo, questa medicina era stata offerta a Dio; come hanno potuto berla?” Questa è la prima cosa che li colpisce. La seconda cosa è: “Ha continuato a berla. Non posso credere che l’abbia bevuta tutta!” A parte la vostra reazione, cos’altro vi viene in mente? Riguardo a quello che ha fatto questa persona, tutti i suoi comportamenti, ogni singolo evento dell’intera storia, avete considerato quale potrebbe essere la reazione di Dio? Cosa farebbe Dio? Cosa dovrebbe fare? Come dovrebbe trattare una persona del genere? E non è qui che cominciano a sorgere le nozioni umane? Lasciamo da parte il contenuto di ciò che vi ha scosso e consideriamo se l’esperienza di essere scossi possa di per sé essere di qualche beneficio. Nel sentirsi in questo modo, le persone provano soltanto un certo disagio nella loro coscienza, ma non riescono a parlare chiaramente dell’evento occorso nella storia. Successivamente, possono sorgere condanne e rimproveri diretti a quell’individuo nella storia, ma pur essendo radicate nell’etica, nella morale, nelle teorie teologiche o in parole e dottrine, queste cose non rispecchiano la verità. Se vogliamo arrivare alla verità, le questioni da risolvere sono le nozioni umane che si formano in merito all’evento stesso, o le richieste riguardanti ciò che Dio dovrebbe fare. In questa storia, le nozioni e i pensieri che le persone hanno su ciò che Dio dovrebbe fare in una determinata situazione sono cruciali. Non concentrarti solo sulla tua reazione emotiva; essere scosso da qualcosa non può eliminare la tua ribellione. Se un giorno troverai qualcosa nelle offerte di Dio che ti piace particolarmente o di cui hai bisogno, e ne sei molto tentato, potreste prenderla anche per te stesso; in tal caso, non ti sentiresti affatto scosso. Il tuo essere scosso ora non è altro che una funzione della coscienza, un risultato delle norme morali dell’umanità; non è una funzione della verità. Quando riuscirai a eliminare le nozioni che emergono da questa situazione, comprenderai la verità della stessa. Avrai eliminato tutte le nozioni e i malintesi che nutri verso Dio in tali questioni e, in situazioni di questo genere, comprenderai la verità e otterrai qualcosa. Pensa quindi a quali tipi di nozioni le persone potrebbero sviluppare in questa situazione. Quali di queste nozioni potrebbero portarti a fraintendere Dio, a formare una barriera tra te e Lui, o addirittura a opporti a Lui? Questo è ciò su cui dovremmo condividere. DiteMi, quest’uomo ha provato qualche senso di colpa nella sua coscienza nel momento in cui si è verificato quell’evento? (No.) Come fate a dire che non ha provato alcun senso di colpa? (Ha bevuto tutto lo sciroppo per la tosse.) Questo è abbastanza facile da analizzare, non è vero? Non ha mostrato alcun ritegno e non si è fermato dal primo all’ultimo sorso. Se avesse solo assaggiato e poi si fosse fermato, ciò avrebbe significato che provava sensi di colpa, perché si sarebbe fermato; si sarebbe trattenuto e non avrebbe continuato. Ma quest’uomo non ha fatto così; ha bevuto tutta la bottiglia dall’inizio alla fine. Se ce ne fosse stata di più, avrebbe continuato a bere. Questo dimostra che non ha provato alcun senso di colpa nella sua coscienza; questo è guardare la cosa da una prospettiva umana. Ora, come vede Dio la questione? È questo ciò che voi dovreste capire. Da come Dio affronta questa situazione, da come Egli la valuta e la definisce, è possibile vedere la Sua indole, la Sua essenza, e anche discernere i principi e i metodi con cui Dio opera. Allo stesso tempo, potrebbe rivelare alcune nozioni umane, inducendo le persone a dire: “Quindi questo è l’atteggiamento di Dio nei confronti delle persone; questo è il modo in cui Dio tratta le persone. Prima non la pensavo in questo modo”. Il fatto che tu non la pensassi in questo modo rivela la barriera tra te e Dio, oltre al fatto che puoi sviluppare malintesi su di Lui e che hai nozioni sul modo in cui Egli opera e agisce a questo proposito. Allora, come ha gestito Dio questa situazione? L’uomo ha detto: “Questa è una medicina; tutte le medicine hanno una certa tossicità. Non possiamo lasciare che Dio la beva; potrebbero esserci effetti collaterali” Quali erano l’intenzione e lo scopo celati dietro le sue parole? Erano parole vere o false? Non erano vere; erano ingannevoli, false e disoneste. Le sue azioni successive e ciò che ha rivelato hanno reso chiaro ciò che stava succedendo nel suo cuore. Dio ha fatto qualcosa riguardo alle sue parole false e alle sue azioni? (No.) Come sappiamo che Dio non ha fatto nulla? Quando l’uomo ha pronunciato quelle parole, non era sincero; era falso. Dio stava semplicemente osservando in disparte, senza svolgere né l’opera positiva di guida né quella negativa di rimprovero. A volte, le persone provano sensi di colpa nella loro coscienza: questo è Dio all’opera. Quest’uomo ha provato senso di colpa in quel momento? (No.) Non solo non si è sentito rimproverato, ma ha anche parlato in modo altisonante. Dio non lo ha rimproverato; stava semplicemente osservando. Perché Dio avrebbe dovuto osservare? Stava guardando per vedere come si sarebbero svolti i fatti? (No.) Non necessariamente. Nel momento in cui una persona si trova ad affrontare una certa situazione, Dio comprende quella persona prima di scegliere cosa fare o di formulare un determinato fatto? (Sì.) Dio comprende non solo la sua apparenza, ma anche la profondità del suo cuore, se il suo cuore è buono o malvagio, genuino o falso, qual è il suo vero atteggiamento nei confronti di Dio, se ha Dio nel cuore, se ha una fede genuina: Dio ha già conosciuto queste cose, ha prove inconfutabili e osserva sempre. Cosa ha fatto Dio dopo le parole di quell’uomo? In primo luogo, Dio non lo ha rimproverato; in secondo luogo, Dio non lo ha illuminato o reso consapevole del fatto che si trattava di un’offerta, che gli uomini non dovrebbero toccarla con noncuranza. Dio ha bisogno di dire esplicitamente alle persone di avere questa consapevolezza? (No.) Questa consapevolezza dovrebbe essere presente in un’umanità normale. Qualcuno potrebbe dire: “Certe persone proprio non lo sanno. Tu non glielo diresti? Non lo saprebbero se Tu glielo dicessi? Il non sapere esime dal peccato: adesso non lo sanno ma se lo avessero saputo non avrebbero commesso questo errore, giusto? Questo non li proteggerebbe?” Dio ha agito in questo modo? (No.) Perché Dio non ha agito così? Da un lato, quell’uomo avrebbe dovuto conoscere il concetto secondo cui “questa è un’offerta a Dio, gli uomini non possono toccarla”. Dall’altro, se non lo sapeva, perché Dio non glielo ha detto? Perché Dio non lo ha reso consapevole per evitare che facesse una cosa del genere e andasse incontro a simili conseguenze? Dirglielo non avrebbe forse rivelato meglio la sincerità di Dio nel salvare le persone? Non avrebbe rivelato meglio l’amore di Dio? Allora perché Dio non l’ha fatto? (Dio voleva rivelarlo.) Sì, Dio voleva rivelarlo. Quando ti trovi di fronte a delle situazioni, non è un caso che ti trovi di fronte a esse. Una certa situazione potrebbe significare la tua salvezza o la tua distruzione. Durante questi momenti, Dio osserva, rimanendo in silenzio, senza orchestrare alcuna circostanza per darti un suggerimento, né illuminandoti con parole come: “Non dovresti agire così; le conseguenze sarebbero inimmaginabili”, o “Agire così manca di ragione e umanità”. Le persone non hanno questa consapevolezza. La mancanza di questa consapevolezza è, in un certo senso, dovuta al fatto che Dio non ha dato loro alcun suggerimento in quel momento – Dio non ha agito. In un altro senso, se una persona ha coscienza e possiede una certa dose di umanità, Dio agirebbe su tale base? (Sì.) Esatto. Dio concederebbe loro tale grazia. Ma perché Dio ha ignorato questa particolare situazione? Uno dei motivi è che quest’uomo mancava di coscienza e di ragione, non aveva dignità, né integrità né un’umanità normale. Egli non perseguiva queste cose, non aveva Dio nel suo cuore e non era un vero credente in Dio. Quindi, Dio ha voluto rivelarlo attraverso questa situazione. A volte la rivelazione da parte di Dio è una forma di salvezza, e a volte no: Dio agisce intenzionalmente in questo modo. Se tu sei un individuo che possiede coscienza e ragione, la rivelazione da parte di Dio serve come prova e come forma di salvezza. Ma se manchi di coscienza e ragione, la rivelazione da parte di Dio significherà essere eliminati e distrutti. Quindi, considerando adesso la situazione, cosa ha significato per quest’uomo essere rivelato da Dio? Ha significato essere eliminato; non è stata una benedizione, ma una maledizione. Alcuni dicono: “Ha commesso un errore molto grave, ed è piuttosto vergognoso. Da quando ha iniziato a bere di nascosto lo sciroppo per la tosse, Dio non avrebbe potuto disporre qualche circostanza per farlo smettere, in modo che non commettesse questo errore e quindi non dovesse essere eliminato?” È questo che ha fatto Dio? (No.) Come ha agito Dio? (Ha lasciato che la situazione seguisse il suo corso.) Dio ha lasciato che le cose seguissero il loro corso: questo è uno dei Suoi principi. Una volta che l’uomo ha aperto la bottiglia di sciroppo per la tosse, c’è stata qualche differenza di natura tra il suo primo e il suo ultimo sorso? (No.) Perché non c’è stata differenza? (È proprio quel tipo di persona, in sostanza.) Questa situazione ha completamente rivelato la sua umanità, il suo perseguimento e la sua fede.

Nell’età dell’Antico Testamento, Esaù scambiò il suo diritto di primogenitura per un piatto di minestra rossa. Non era consapevole di cosa fosse veramente importante e prezioso: “Che importanza ha un diritto di primogenitura? Se lo scambio non farà alcuna differenza; sarò ancora vivo, giusto?” Questo è ciò che pensava in cuor suo. Potrebbe sembrare che il suo approccio al problema fosse piuttosto pratico, ma ciò che perse fu la benedizione di Dio, e le conseguenze di ciò sono inimmaginabili. Ora, nella chiesa, ci sono molte persone che non perseguono la verità. Non prendono seriamente le promesse e le benedizioni di Dio. Non è forse questo, in sostanza, la rinuncia al proprio diritto di primogenitura? Non è forse ancora più grave? Poiché la salvezza offerta da Dio alle persone è un’opportunità unica; se si perde questa opportunità, è finita. C’è stata persino una persona che alla fine è stata eliminata solo per una bottiglia di sciroppo per la tosse, barattando la quale ha finito per essere distrutto; questo è davvero inconcepibile! In realtà, però, non c’è nulla di inconcepibile. Perché dico così? Questo evento potrebbe sembrare insignificante. Se una cosa simile si verificasse tra le persone, non sarebbe considerata di grande importanza. È come commettere un crimine, come rubare o causare ferite ad altri: al massimo si verrebbe puniti dopo la morte e poi si rinascerebbe come umani attraverso diversi cicli di reincarnazione. Non avrebbe molta importanza. Ma la situazione di cui sto parlando ora è così semplice? (No.) Perché diciamo che non è semplice? Perché questa situazione merita di essere discussa? Partiamo da questa bottiglia di sciroppo per la tosse. In realtà, questa bottiglia di sciroppo non era qualcosa di molto prezioso, ma una volta che è stata offerta a Dio, la sua essenza è cambiata; è diventata un’offerta. Alcuni dicono: “Le offerte sono sacre; le offerte non appartengono alle persone; le persone non dovrebbero toccare le offerte”. Anche dire questo è corretto. Cos’è un’offerta? Un’offerta è qualcosa che una persona dedica a Dio; non importa di cosa si tratti, tali cose sono tutte considerate offerte. Poiché appartengono a Dio, non appartengono più all’uomo. Qualunque cosa Gli venga dedicata – sia essa denaro o cose materiali, e a prescindere dal suo valore – appartiene totalmente a Dio e non è a disposizione dell’uomo, né di suo uso. Come si potrebbero concettualizzare le offerte a Dio? Appartengono a Dio, solo Lui può liberarSene e, prima di ottenere la Sua approvazione, nessuno può toccare quelle cose o fare progetti in merito. Alcuni dicono: “Se Dio non usa una cosa, perché non ci è permesso di usarla? Se dopo qualche tempo dovesse guastarsi, non sarebbe un peccato?” No, nemmeno in quel caso; questo è un principio. Le offerte sono cose che appartengono a Dio, non all’uomo; grandi o piccole, preziose oppure no, una volta che l’uomo le ha dedicate a Dio la loro essenza cambia, a prescindere dal fatto che Dio le voglia o meno. Una volta che una cosa è diventata un’offerta, rientra tra gli averi del Creatore ed è a Sua disposizione. Cosa comporta il modo in cui si trattano le offerte? L’atteggiamento personale verso Dio. Se l’atteggiamento di un individuo verso Dio è impertinente, sprezzante e incurante, allora il suo atteggiamento verso tutte le cose che Egli possiede sarà sicuramente analogo. Alcuni dicono: “Ci sono offerte di cui nessuno si occupa. Questo non significa forse che appartengono a chiunque le possieda? A prescindere dal fatto che qualcuno lo sappia oppure no, vale la regola ‘chi trova, tiene’; chiunque metta le mani su quelle cose è il loro proprietario”. Cosa pensi di questa idea? Molto chiaramente, è sbagliata. Qual è l’atteggiamento di Dio verso le offerte? Qualunque cosa venga offerta a Dio, e a prescindere dal fatto che Lui la accetti oppure no, una volta che qualcosa è stata designata come offerta, chiunque abbia ulteriori mire su di essa potrebbe ritrovarsi a “camminare su un campo minato”. Cosa significa? (Offendere l’indole di Dio.) Esatto. Conoscete tutti questo concetto, ma perché non riconoscete l’essenza di questa questione? Dunque, cosa dice questo alle persone? Che l’indole di Dio non tollera offese da parte degli esseri umani e che questi ultimi non devono toccare le Sue cose. Le offerte di Dio, per esempio: se una persona dovesse prenderle come proprie, o sprecarle e sperperarle, allora sarebbe soggetta a offendere l’indole di Dio e a essere punita. L’ira di Dio ha i suoi principi; non è come la immaginano gli uomini, con Dio che Si scaglia contro chiunque commetta un errore. Piuttosto, l’ira di Dio si scatena quando qualcuno offende Dio in questioni cruciali e importanti. Specialmente quando si tratta di considerare l’incarnazione e le offerte di Dio, le persone devono dimostrare prudenza e avere un cuore che teme Dio; solo in questo modo possono essere sicure di non offendere la Sua indole.

Alcuni hanno fiducia nella loro fede in Dio e sono in grado di spendersi e pagare il prezzo, ottenendo buoni risultati in tutti gli aspetti tranne uno. Vedendo le abbondanti risorse nella casa di Dio, e sapendo che il popolo eletto di Dio offre non solo denaro ma anche cibo, abiti e varie medicine, tra le altre cose, tale persona pensa: “Il Suo popolo eletto offre così tanto a Dio, e Dio da solo non può utilizzare tutto questo. Anche se alcune di queste risorse sono necessarie per diffondere il Vangelo, non tutto verrà utilizzato. Come dovrebbero essere gestiti questi oggetti? Forse i leader e i lavoratori dovrebbero condividerne una parte?” Costui diventa ansioso e agitato a riguardo di questo problema, sentendo un “fardello” interiore, e inizia a riflettere: “Ora che sono incaricato di questi oggetti, dovrei usarne alcuni. Altrimenti, queste offerte non andranno sprecate quando il mondo sarà distrutto? Distribuirle ai leader e ai lavoratori è equo. Tutti nella casa di Dio sono uguali; poiché ci siamo dedicati a Dio, allora le cose di Dio sono anche nostre, e le nostre sono di Dio. Non è un grosso problema se mi godo alcune delle offerte di Dio; fa comunque parte della benedizione di Dio. Tanto vale procedere e usarne alcune”. Con tali pensieri, egli viene tentato. I suoi desideri si gonfiano a poco a poco e inizia a desiderare quelle offerte, cominciando a prendere oggetti senza sentire alcun senso di colpa nel suo cuore. Pensa che nessuno lo saprà, e si consola dicendo: “Mi sono speso per Dio; godere di alcune offerte non è un grosso problema. Anche se Dio lo sa, mi perdonerà. Me ne godrò un po’ adesso”. Inizia dunque a rubare le offerte, offendendo l’indole di Dio. In superficie, trova molte scuse per sé stesso, come ad esempio: “Queste cose andranno a male dopo un po’ se non vengono consumate! Dio da solo non può utilizzarle tutte, e se fossero distribuite equamente, ci sarebbero troppe persone e non basterebbero per tutti. Perché non dovrei occuparmene io? Inoltre, cosa succederà se tutto questo denaro non potrà essere speso entro la fine del mondo? Dovremmo prenderne ciascuno una parte, cosa che riflette anche l’amore e la grazia di Dio! Anche se Dio non ha affermato questo, e non esiste un principio simile, perché non essere proattivi? Questo è agire secondo i principi!” Questo individuo si inventa molte ragioni altisonanti e poi inizia ad agire. Ma una volta che inizia, le cose gli sfuggono di mano, e nel suo cuore si fa sempre meno spazio per il senso di colpa. Potrebbe anche sentirsi giustificato, pensando: “Se Dio non ne ha bisogno, dovrei usarlo io. Questo non è un problema reale”. È qui che le cose vanno male. Cosa ne pensate, è una questione importante o no? È grave? (Sì.) Perché diciamo che è grave? Vale la pena condividere sulla questione? (Sì.) Cosa la rende degna di essere condivisa? (Coinvolge l’indole di Dio e riguarda anche l’esito e la destinazione dell’uomo.) La questione è significativa, la sua natura è grave. Ora, da cosa dovrei mettervi in guardia? Mai considerare l’idea di prendere le offerte. Alcuni dicono: “Non è giusto; le offerte fatte dai fratelli e dalle sorelle sono destinate alla casa di Dio, alla chiesa. Questo le rende proprietà comune di tutti”. Questa è un’affermazione corretta? Come nasce un’affermazione del genere? È dall’avidità dell’uomo, che viene concepita una teoria del genere. Cosa implica ancora la questione? C’è qualcosa che non abbiamo ancora menzionato: di cosa si tratta? C’è chi pensa: “La casa di Dio è una grande famiglia. Per riflettere l’idea di una buona famiglia, dovrebbero esserci amore e tolleranza; tutti dovrebbero condividere cibo, bevande e risorse, e tutte queste cose dovrebbero essere distribuite equamente. Ad esempio, tutti dovrebbero avere da vestirsi, e gli indumenti dovrebbero essere distribuiti e goduti equamente. Dio non fa favoritismi; se qualcuno non può permettersi nemmeno i calzini, Dio, avendone qualche paio in più, dovrebbe aiutarlo. Inoltre, quelle offerte di Dio provengono dai fratelli e dalle sorelle; Dio ha già così tanto, non si dovrebbe distribuirne una parte ai poveri? Questo non rispecchierebbe forse l’amore di Dio?” Le persone la pensano così? Queste non sono forse nozioni umane? Le persone rivendicano con forza la proprietà di Dio etichettandola eufemisticamente come grazia di Dio, benedizione di Dio e grande amore di Dio. Vogliono sempre spartire le cose equamente con Dio, dividendo tutto in parti uguali, insistendo sull’egualitarismo. Pensano che questo sia un simbolo di unità universale, di armonia umana e di una vita appagante, e considerano questo come uno stato di cose che dovrebbe essere manifestato. Queste non sono forse nozioni umane? Specialmente nella casa di Dio, pensano che nessuno dovrebbe soffrire la fame. Se qualcuno dovesse soffrire la fame, Dio dovrebbe usare le Sue offerte per soccorrerlo; Dio non dovrebbe ignorare la questione. Questo “dovrebbe” in cui credono le persone non è forse una sorta di nozione? Non è una richiesta umana a Dio? Alcuni, dopo aver iniziato a credere in Dio, dicono: “Credo in Dio per tanti anni e non ho ottenuto nulla; la mia famiglia vive ancora in povertà. Questo non dovrebbe accadere; Dio dovrebbe essere benevolo nei miei confronti, dovrebbe benedirmi affinché io possa glorificarLo meglio”. Poiché la tua famiglia è in condizioni di povertà, non persegui la verità; speri di cambiare le tue condizioni di indigenza attraverso la fede in Dio, utilizzando la glorificazione di Dio come scusa per negoziare con Lui. Queste sono solo nozioni e fantasie umane; rappresentano i desideri smisurati dell’uomo. Credere in Dio con tali motivazioni non è forse una forma di contrattazione con Dio? Coloro che negoziano con Dio hanno coscienza e ragionevolezza? Sono persone che si sottomettono a Dio? Assolutamente no. Queste persone mancano di coscienza e ragione, non accettano la verità, sono sdegnate da Dio e sono individui irragionevoli che non possono ottenere la salvezza di Dio.

Alcuni pensano: “Quando gli esseri umani hanno pensieri o azioni impropri che violano i decreti amministrativi di Dio e offendono la Sua indole, Egli dovrebbe intervenire per fermarli. Questa è la salvezza di Dio, questo è l’amore di Dio”. Non sono forse queste le nozioni e le immaginazioni delle persone? È così che Dio opera per salvare le persone? Dio salva le persone esprimendo la verità. La possibilità di essere salvati dipende dalla capacità di accettare la verità. Oltre a questo, c’è qualcosa che Dio considera ancora più importante: la coscienza e l’umanità delle persone. Se all’interno della tua umanità non vi sono coscienza, integrità o ragione, per esempio quando ti capita qualcosa e la tua coscienza e razionalità non riescono a funzionare normalmente, a frenare e regolare le tue azioni, a correggere le tue intenzioni e opinioni, allora Dio sicuramente non farà nulla. Affinché possa cambiarti, Dio innanzitutto permette alla tua coscienza e alla tua razionalità di funzionare. Quando la tua coscienza si sentirà rimproverata, ti chiederai: “Ciò che sto facendo è sbagliato; come mi vedrebbe Dio?” Questo ti porterà a cercare ulteriormente e a un ingresso proattivo e positivo. Tuttavia, se un individuo manca anche solo di questo passo iniziale, non possiede coscienza e fondamentalmente non prova sensi di colpa nel cuore, allora cosa farà Dio quando costui si troverà ad affrontare qualcosa? Nulla. Qual è dunque il fondamento su cui si basano tutte le parole che Dio pronuncia e tutte le richieste e le verità che Egli insegna alle persone? Si basano sulla premessa che le persone abbiano coscienza e razionalità. Riguardo all’uomo menzionato in precedenza, se avesse avuto coscienza e posseduto un certo livello di razionalità, quali sono le azioni che avrebbe intrapreso dopo aver visto quella bottiglia di sciroppo per la tosse? Quali comportamenti avrebbe adottato? Quando ebbe questo pensiero: “Questo è stato offerto a dio, quindi dovrebbe essere piuttosto buono; invece di farlo bere a dio, perché non lo bevo io?”, cosa avrebbe fatto se avesse avuto coscienza? Avrebbe aperto la bottiglia e bevuto il primo sorso? (No.) Come sarebbe giunto a questo “no”? (Attraverso un senso di coscienza.) Ci sarebbe giunto grazie al controllo della sua coscienza, e non ci sarebbe stato un seguito alla questione; non avrebbe bevuto quel primo sorso. Il risultato della questione sarebbe stato completamente ribaltato e l’esito sarebbe stato totalmente diverso. Al contrario, però, costui non aveva né coscienza né razionalità, ne era completamente privo, e allora cosa è successo di conseguenza? Dopo aver concepito tali pensieri e senza alcun freno da parte della sua coscienza, aprì la bottiglia senza scrupoli e bevve il primo sorso. Non solo non provò sensi di colpa o autoaccusa in seguito, ma addirittura gli piacque. Pensava di averla fatta franca: “Guardate come sono bravo a cogliere l’occasione. Siete tutti sciocchi, non capite queste cose. L’esperienza vince sempre sulla gioventù! Nessuno di voi ha avuto questa idea, nessuno ha avuto la faccia tosta di farlo, ma io sì. Qual è la cosa peggiore che può accadere? Ho già bevuto il primo sorso; chi potrà mai saperlo?” Sentiva di averla spuntata e si sentiva soddisfatto dentro di sé; pensava addirittura di essere stato favorito, che questa fosse la grazia di Dio. Una volta commesso questo errore, continuò a ripeterlo e la cosa andò fuori controllo, finché non ebbe finito l’intera bottiglia. Durante tutto quel periodo, la sua coscienza non avvertì mai alcuna parvenza di autoaccusa o rimprovero. La sua coscienza e la sua razionalità non gli dissero mai: “Questo non ti appartiene; se anche Dio non lo bevesse, se anche lo buttasse via o lo desse a un cane o a un gatto, finché Dio non ha detto che è per te, allora tu non dovresti usarlo; non è a te che spetta goderne”. La sua coscienza non glielo disse perché non ne aveva una. Cosa sono le persone senza coscienza? Sono definite bestie. Le persone senza coscienza si comportano così; concepiscono tali pensieri all’inizio e continuano così fino alla fine, senza un briciolo di rimprovero da parte della loro coscienza. Può darsi che ormai questo individuo abbia dimenticato da tempo l’incidente; oppure, se ha una buona memoria, è possibile che se lo ricordi ancora e che pensi di aver fatto la cosa giusta in quel momento. Non pensa mai di aver fatto una cosa sbagliata né si rende conto della gravità e della natura di ciò che ha fatto. Non è in grado di riconoscerlo. La classificazione di Dio di queste persone è accurata? (Sì.) Quando Dio classifica, rivela ed elimina queste persone, dando loro questo tipo di esito, su quali principi e su quali basi le classifica? (Sulla base della loro natura essenza.) Una persona priva di senso di coscienza e razionalità possiede le condizioni per accettare e praticare la verità? Possiede forse tale essenza? (No.) Perché diciamo che non la possiede? Quando inizia a esprimere le proprie opinioni su questo argomento, nel profondo del cuore, dov’è il suo dio? Chi è il dio che c’è nel suo cuore? Dove si trova? Costui ha Dio nel cuore? Possiamo dire con certezza che una persona del genere non ha Dio nel cuore. Qual è l’implicazione del non avere Dio nel cuore? (È un miscredente.) Proprio così. Non è un vero credente in Dio; non è un fratello o una sorella; è semplicemente un miscredente. Quali comportamenti dimostrano che si tratta di un miscredente? Non avendo Dio nel cuore, persone del genere agiscono e parlano completamente secondo i loro capricci, basandosi sulle loro nozioni, immaginazioni e preferenze, senza essere influenzati dalla coscienza. Quando non capiscono la verità, la loro coscienza non si smuove; agiscono esclusivamente in base alle loro preferenze, solo per il loro vantaggio e beneficio personale. C’è spazio per Dio nel loro cuore? Assolutamente no. Perché dico questo? Perché la motivazione, l’origine, la direzione e persino le manifestazioni delle loro azioni e delle loro parole sono tutte finalizzate a soddisfare i loro interessi; agiscono e parlano in base a ciò che credono possa essere vantaggioso per loro stessi. Tutto ciò che considerano è orientato verso i loro interessi e obiettivi personali, e operano senza provare alcun senso di colpa e senza esercitare alcun freno. A giudicare da questo comportamento, come trattano Dio? (Come aria.) Esatto, è proprio così. Se sentissero la presenza di Dio, il fatto che Egli sottopone a scrutinio il cuore dell’uomo, che è accanto agli uomini, che li sottopone a scrutinio continuamente, le loro azioni sarebbero prive di qualsiasi freno? Dimostrerebbero un’audacia così sconsiderata? Assolutamente no. Qui sorge una domanda: il dio in cui credono esiste davvero? (No.) Questa è l’essenza della questione. Il dio in cui credono non esiste; il loro dio è semplicemente aria. Perciò, a prescindere da come descrivono Dio a parole, a prescindere da come Lo pregano, a prescindere da quanti anni credono o da cosa hanno fatto o da quanto si sono sacrificati, la loro natura è ormai completamente esposta sulla base dei loro discorsi e del loro comportamento, del loro atteggiamento nei confronti di Dio e di tutto ciò che Lo riguarda. Trattano Dio come se fosse aria; questa non è forse una bestemmia? (Sì.) Perché viene considerata una bestemmia? Pensano: “Dicono che dio sottopone a scrutinio in profondità il cuore dell’uomo, ma dov’è dio? Perché non l’ho percepito? Dicono anche che rubare le offerte sarà punito da dio, ma non ho visto nessuno subire la punizione per averlo fatto”. Negano l’esistenza di Dio; questo è bestemmiare Dio. Dicono: “Dio non esiste nemmeno; come potrebbe fare un’opera? Come potrebbe salvare le persone? Come ha rimproverato le persone? Chi ha mai punito? Non ho mai visto accadere nulla di simile; quindi, qualsiasi cosa offerta a dio può essere usata liberamente. Se oggi mi capiterà di imbattermi in tale offerta, allora sarà mia: la considererò il modo in cui dio mi ha favorito. Essa appartiene a chiunque la veda o vi si imbatta; quella è la persona alla quale dio ha mostrato il suo favore”. Che razza di logica è questa? È quella di Satana, di chi rapina; è la natura diabolica che emerge. Una persona del genere ha forse una fede autentica? (No.) Dopo aver ascoltato così tanti sermoni, declamano una valanga di parole diaboliche; hanno forse un qualche fondamento nella verità? (No.) Allora cosa hanno ottenuto ascoltando tutti quei sermoni? Non hanno accettato le parole di Dio, non le considerano come la verità e non trattano Dio come Dio. È tutto qui.

Alcune persone credono davvero in cuor loro che ci sia un Dio e non hanno il minimo dubbio sulla Sua incarnazione. Ma nonostante Lo seguano da diversi anni, abbiano affrontato delle avversità e pagato un prezzo, non hanno la minima comprensione di Dio nel profondo del loro cuore. In realtà, quello in cui credono è ancora il dio vago, un dio immaginato; la loro definizione di Dio è solo aria. Come tratta Dio queste persone? Semplicemente le ignora. Alcuni si chiedono: “Se Dio li ignora, perché rimangono nella Sua casa?” Stanno offrendo manodopera. Come si deve concepire l’offerta di manodopera? Chi offre manodopera non ha alcun interesse per la verità, o meglio, ha una levatura così scarsa da non poterla raggiungere. Trattano Dio e la verità come qualcosa di vuoto e vago, ma per ottenere le benedizioni sono solo capaci di ricambiare compiendo qualche piccolo sforzo. Anche se in apparenza non resistono direttamente a Dio, non Lo maledicono e non si oppongono a Lui, la loro essenza è comunque quella della stirpe di Satana, che nega e resiste a Dio. Chi non ama la verità non vale niente, Dio ha deciso nel Suo cuore di non salvare queste persone. Dio farebbe ancora sul serio con coloro che non intende salvare? Forse che Dio direbbe loro: “Tu non capisci questo aspetto della verità, devi ascoltare attentamente; non capisci quell’aspetto della verità, devi impegnarti di più e riflettere”? Inoltre, Dio sa che queste persone non comprendono la verità e non trattano Dio come Dio. Dovrebbe forse mostrare loro alcuni miracoli e prodigi per renderli consapevoli della Sua esistenza, o illuminarli ancora di più affinché sappiano che esiste un Dio? Dio agirebbe forse in questo modo? (No.) Dio ha dei principi ben precisi per fare queste cose; non agisce così nei confronti di chiunque. Dio è sempre all’opera per coloro che sanno accettare la verità. Qual è l’atteggiamento di Dio nei confronti di coloro che non sanno accettare la verità o non sono in grado di raggiungerla? (Li ignora.) Secondo le nozioni della gente, se Dio ignora qualcuno, allora questa persona vaga come un mendicante. Non li si vede perseguire la verità, né si vede un’azione di Dio su di loro; stanno solo offrendo manodopera e non capiscono la verità. È tutto qui? In realtà, anche queste persone possono godere della grazia e delle benedizioni di Dio. Quando si trovano in situazioni di pericolo, Dio li tiene al sicuro. Quando sono gravemente malati, Dio li guarisce. È perfino possibile che Egli dia loro dei talenti speciali o, in alcune circostanze particolari, che compia su di loro degli atti miracolosi o faccia delle cose speciali. In altre parole, se queste persone sono davvero capaci di spendersi per Dio e offrire una buona manodopera senza causare disturbi, Dio non le discrimina. Quali sono le nozioni della gente su questo argomento? “Dio non salverà queste persone, le userà a suo piacimento e poi le scarterà”. È così che Dio agirà? Non è così. Non dimenticate chi è Dio: Egli è il Creatore. Tutti gli esseri umani, siano essi credenti o non credenti, di qualsiasi denominazione o etnia, agli occhi di Dio sono tutti Suoi esseri creati. Ecco perché il Signore Gesù ha detto: “Poiché Egli fa levare il Suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni”. Questa affermazione è un principio di come Dio, il Creatore, agisce. Indipendentemente dall’esito che Dio alla fine darà a un individuo in base alla sua essenza, o dal fatto di salvarlo o meno prima di dargli quell’esito, indipendentemente dalla sua essenza, finché costui potrà svolgere qualche compito e offrire una qualche manodopera nella casa di Dio e per l’opera di Dio, la grazia di Dio rimarrà invariata; Egli lo tratterà comunque secondo i Suoi principi, senza alcuna parzialità. Questo è l’amore di Dio, il principio delle Sue azioni e la Sua indole. Tuttavia, secondo l’essenza di queste persone, le loro opinioni e i loro atteggiamenti nei confronti di Dio sono sempre quelli di considerarLo vago e nebuloso, come se esistesse eppure non esistesse. Non riescono né a riconoscere l’esistenza reale di Dio, né a sperimentarla, e in definitiva non sono ancora sicuri della Sua reale esistenza. Quindi, quando li considera, Dio può fare per loro solo quanto dovrebbe, offrendo loro un po’ di grazia, dando loro benedizioni e protezione in questa vita, permettendo loro di sentire il calore della casa di Dio e di godere della Sua grazia, misericordia e benevolenza. È tutto qui: queste sono tutte le benedizioni che riceveranno in questa vita. Alcuni dicono: “Visto che Dio è così tollerante e che anche loro godono della Sua grazia e delle Sue benedizioni, non sarebbe meglio fare un passo in più e lasciare che ricevano anche la Sua salvezza?” Questa è una nozione umana, Dio non agisce così. Perché non lo fa? Puoi mettere Dio nel cuore di qualcuno il cui cuore non ha posto per Lui? Non è possibile. Non importa su quanta verità condividerai con lui o quante parole pronuncerai, non avrà alcuna importanza; ciò non cambierà le sue nozioni e le sue fantasie su Dio. Pertanto, tutto ciò che Dio può fare per questo tipo di persone è fornire grazia, benedizioni, cura e protezione. Alcune persone dicono: “Dal momento che possono godere della grazia di Dio, se Egli li illumina ulteriormente, non riconosceranno allora la Sua reale esistenza?” Queste persone sono in grado di comprendere la verità? Sono in grado di praticarla? (No.) Se non sanno praticare la verità, questo li giudica come coloro che non possono essere salvati. Per questo motivo, Dio non si impegnerà in un lavoro inutile o senza scopo. C’è chi dice: “Non è giusto. A volte anche loro affrontano la disciplina o ricevono qualche illuminazione da Dio e ottengono qualche verità da Lui”. Anche in questo caso si tratta dell’opera di Dio. Che cosa devono possedere coloro che Dio vuole salvare affinché Lui li salvi, affinché essi siano oggetto della Sua salvezza? Bisognerebbe capire questo. Dio sa anche questo: Egli non salva chiunque. Anche se Dio mostra miracoli, prodigi e potenza per far sì che le persone Lo riconoscano, possono queste persone essere salvate? Non è così che funziona. Dio ha degli standard per salvare le persone: bisogna avere una fede genuina e anche amare la verità. Pertanto, anche l’opera che Dio compie sulle persone, e che consiste nel giudizio, nel castigo, nelle prove e nel raffinamento, ha i suoi standard. Alcuni dicono: “Spesso andiamo incontro al giudizio e il castigo. Affrontare il giudizio e il castigo, le prove e il raffinamento è un segno che saremo salvati da Dio?” È così? (No.) Come si può essere sicuri che non lo è? Poiché alcune persone non soddisfano le condizioni per essere salvate da Lui, Dio imporrebbe comunque loro il giudizio, il castigo, le prove e il raffinamento? Questo solleva una questione su chi siano coloro a cui Dio impone il Suo giudizio, il Suo castigo, le Sue prove e il Suo raffinamento; ciò coinvolge anche i fraintendimenti da parte delle persone. DiteMi, una persona che non sa nemmeno chi sia Dio, dove sia o se esista, può ricevere il Suo giudizio e castigo? Una persona che considera Dio come semplice aria può ricevere il Suo giudizio e castigo? Una persona il cui cuore è completamente privo di Dio può ricevere le Sue prove e il Suo raffinamento? Sicuramente no. Che cosa potrebbero affrontare a volte queste persone? (Disciplina.) Esatto, disciplina. Coloro che considerano Dio come semplice aria, che fondamentalmente non riconoscono l’esistenza di Dio né ci credono, non riceveranno di certo il Suo giudizio e castigo, né le Sue prove e il Suo raffinamento. Si può dire che le persone con una tale essenza e con tali comportamenti non sono oggetto della salvezza di Dio. Non possono ricevere la salvezza di Dio, ma non perché Egli non le salva: ciò è determinato dalla loro natura essenza che prova avversione e odio per la verità. Non hanno l’atteggiamento corretto di amare e accettare la verità e quindi non soddisfano le condizioni per essere salvate. Allora come tratta Dio queste persone quando si infiltrano nella Sua casa sperando nelle benedizioni? Oltre a fornire benedizioni e grazia e a offrire cura e protezione, quali metodi usa Dio per adempiere al suo ruolo di Creatore? Dio lancia richiami, avvertimenti ed esortazioni attraverso le Sue parole. In seguito, le pota, le rimprovera e le disciplina; l’opera che Dio compie su di loro finisce lì, si svolge tutta in questo ambito. Qual è l’effetto di queste azioni di Dio sulle persone? Permette loro di attenersi doverosamente alle restrizioni, di comportarsi in modo decoroso mentre offrono manodopera nella casa di Dio, senza causare disturbi o compiere il male. Ciò che Dio fa può indurre queste persone a compiere lealmente il loro dovere? (No.) Perché no? La grazia, le benedizioni, la cura e la protezione che ricevono, insieme ai richiami alle parole di Dio, alla potatura, al castigo e alla disciplina e così via, possono condurre a un cambiamento nella loro indole? (No.) Poiché tutto ciò non può cambiare la loro indole, che effetto ha l’opera di Dio su di loro? Pone qualche freno al loro comportamento, li aiuta a seguire le regole e fa sì che esteriormente abbiano una qualche sembianza umana. Inoltre, li rende relativamente obbedienti; accetteranno con riluttanza di essere potati per amore della grazia e delle benedizioni di Dio, e saranno in grado di agire secondo le regole e i decreti amministrativi della Sua casa, tutto qui. Ottenere tutto questo significa che stanno praticando la verità? No, non ci sono ancora riusciti, perché quello che fanno è fondamentalmente un atto conforme ai principi dei decreti amministrativi della casa di Dio, oltre ad alcune rigide linee guida. È solo un cambiamento di comportamento, niente di più. Si può quindi dire che, dal momento che queste persone hanno cambiato il loro comportamento, sarebbe ancora meglio permettere loro di cambiare l’indole? (Non ne sono capaci.) Non ne sono capaci, non possono ottenerlo: questo è uno dei motivi. E qual è il motivo principale? È che fondamentalmente non hanno Dio nel cuore; non credono nell’esistenza di Dio. Queste persone possono dunque capire le parole di Dio? Alcune ci riescono e dicono: “Le parole di Dio sono giuste, ma purtroppo non riesco a metterle in pratica. Metterle in pratica è ancora più angosciante che sottoporsi a un’operazione a cuore aperto”. Quando i loro interessi sono compromessi, o quando devono agire contro la loro volontà, si sentono completamente disorientate e non riescono ad andare avanti. Anche se si sfiniscono completamente, non riescono a mettere in pratica le parole di Dio. Inoltre, non riconoscono né accettano mai il fatto che le parole di Dio sono la verità. Non riescono ad assimilare questo fatto, non capiscono perché le parole di Dio sono la verità. Per esempio, quando Dio chiede alle persone di essere oneste, loro dicono: “Va bene, sarò una persona onesta se lo dici Tu, ma perché essere una persona onesta è considerato la verità?” Non lo capiscono e non riescono ad accettarlo. Quando Dio dice che le persone devono sottomettersi, si chiedono: “Si guadagna denaro sottomettendosi a Dio? Dio concede benedizioni in cambio della sottomissione? Questo può cambiare la destinazione di una persona?” Non pensano che tutto ciò che Dio dice o fa sia la verità. Non hanno idea del significato delle parole e dei requisiti di Dio per l’uomo e non sanno discernere quali azioni siano corrette e in linea con le verità principi. Tutto ciò che proviene da Dio, la Sua identità, la Sua essenza, le Sue parole, le Sue richieste, secondo loro non può essere determinato come l’avere e l’essere di Dio. Non sanno che Dio è il Creatore; non capiscono cosa sia il Creatore o cosa sia Dio. Non è preoccupante? Eppure, questo è esattamente il modo in cui alcune persone si comportano. Altri dicono: “Non può essere giusto. Se hanno questi pensieri e opinioni, come possono ancora svolgere volontariamente i loro doveri nella casa di Dio?” Il termine “volentariamente” dovrebbe essere tra virgolette. Come si potrebbe spiegare questo? In un certo senso, svolgono i loro doveri perché costretti dalle circostanze o perché hanno bisogno di benedizioni; in un altro senso, sentono di non avere altra scelta se non quella di assecondare con riluttanza la situazione per il momento, svolgendo alcuni doveri e adoperandosi un poco. In cuor loro credono che sia proprio questo ciò che dovrebbero fare, ma poiché non sono interessati alla verità, possono solo adoperarsi e svolgere doveri in cambio delle benedizioni di Dio. Con questa mentalità, potranno mai accettare la verità? (No.) Se non capiscono nemmeno cosa sia la verità, come potrebbero mai accettarla?

L’opera di giudizio di Dio negli ultimi giorni consiste nel porre fine a questa epoca. La possibilità di essere salvati dipende in modo critico dalla capacità di accettare il giudizio e il castigo di Dio e dalla capacità di accettare la verità. Alcuni riconoscono che le parole di Dio sono la verità, ma non la accettano. Per loro accettare la verità è come se dovessero subire un trapianto di cuore; ecco quanto sarebbe angosciante per loro. Dato il modo in cui questo tipo di persone tratta la verità, rifiutandosi di accettarla a prescindere, non si può incolpare Dio per non averle salvate: la colpa è soltanto loro, poiché non accettano la verità e non hanno questa benedizione. Il fatto che Dio salvi le persone dall’influenza di Satana non è così semplice come si pensa. Da un lato, coloro che credono in Dio devono accettare di essere castigati e potati attraverso le parole di Dio; questa è una delle fasi. Da un altro punto di vista, devono accettare anche il giudizio e il castigo, le prove e il raffinamento di Dio. Il giudizio e il castigo sono una fase; le prove e il raffinamento sono un’altra. Alcune persone sanno accettare con riluttanza di essere potate, pensando di aver raggiunto la sottomissione, ma poi non fanno ulteriori progressi e non si sforzano più di raggiungere la verità. Altri amano particolarmente la verità e sono in grado di sopportare qualsiasi dolore per ottenerla. Non solo riescono a sopportare il castigo contenuto nelle parole di Dio, ma riescono anche a entrare nella fase di accettazione del Suo giudizio e castigo. Sentono che accettare il giudizio e il castigo di Dio rappresentano l’esaltazione di Dio, l’amore di Dio e una questione gloriosa; non temono la sofferenza. Queste persone, dopo aver sperimentato il giudizio e il castigo, possono anche accettare le prove e l’affinamento e continuare a perseguire la verità. Indipendentemente da quanto siano grandi le prove e il raffinamento, riescono ancora a vedere l’amore di Dio e sanno offrire sé stessi per soddisfare Dio. Non importa quanto siano stati potati, non la considerano una difficoltà; sentono invece che questo è un amore ancora più grande da parte di Dio. Dopo aver sperimentato molte altre prove e affinamenti, alla fine raggiungono una completa purificazione e perfezione. È questo ciò che significa sperimentare l’opera di Dio nella sua fase più alta. Ora diteMi, c’è qualche differenza tra coloro che credono in Dio e sperimentano solo una fase del castigo contenuto nelle Sue parole, e coloro che invece attraversano due fasi: il giudizio e il castigo di Dio, oltre che le prove e il raffinamento? C’è sicuramente una differenza. Nel caso di alcune persone, Dio si ferma solo dopo averle castigate, lasciando il resto alla loro scelta e consapevolezza. Se non accettano la verità e non scelgono la strada giusta, questo cosa indica? Si evince che Dio non ha modo di salvare queste persone. Alcune persone parlano spesso di sofferenza per il lavoro, di sofferenza per le prospettive future, di sofferenza per la casa, di sofferenza per il partner, di sofferenza per gli affetti: tutto per loro è una questione di sofferenza, ma qual è il risultato finale? (Non ha alcun rapporto con la verità.) Esatto, non ha alcun rapporto con la verità e con l’opera di Dio. Quello che stai facendo in questo caso è solo soffrire senza motivo; stai semplicemente lottando e lasciando che il tempo passi, senza alcun processo di preghiera a Dio o di ricerca della verità. Questo non è il tipo di “sofferenza” che riguarda l’affinamento, perché non è l’opera di Dio e non ha nulla a che fare con Lui. Stai solo soffrendo, non stai subendo il raffinamento di Dio. Eppure, continui a pensare che sia Dio a raffinarti; sei troppo ottimista. È solo un pensiero velleitario! Non sei nemmeno qualificato per essere raffinato da Dio. Non sei nemmeno passato attraverso la fase del castigo e del giudizio, e ti aspetti che Dio ti sottoponga a prove e affinamenti? È possibile? Non è un sogno irrealizzabile? Le persone comuni possono sopportare prove e affinamento? È qualcosa che una persona comune può accettare? È qualcosa che Dio concede a una persona comune? Assolutamente no. Dopo che Dio ha castigato una persona, se questa, a causa della sua indole arrogante, della sua intransigenza, della sua propensione all’inganno, della sua malvagità o di qualsiasi altro aspetto della sua indole, viene giudicata, disciplinata o castigata esplicitamente da Dio in una o più questioni, in modo che capisca il motivo per cui Dio la disciplina – e, di conseguenza, sviluppa una vera comprensione di Dio e di sé stessa, la sua indole subisce un vero e proprio cambiamento e poi, gradualmente, ottiene una reale sottomissione alla verità – solo questo processo è quello con cui Dio giudica e castiga le persone. Su quali basi Dio compie quest’opera? Vi è una condizione: una persona che riceve quest’opera deve essere in grado di svolgere adeguatamente il proprio dovere nella casa di Dio. Questa adeguatezza richiede solo due cose: sottomissione e lealtà. In primo luogo, l’individuo deve avere coscienza e ragione; solo le persone con coscienza e ragione soddisfano le condizioni per accettare la verità. Quando le persone con coscienza e ragione ricevono il castigo di Dio, sono in grado di cercare la verità e di sottomettersi. Solo in seguito Dio procede con l’opera di giudizio e castigo. Questa è la sequenza dell’opera di Dio. Tuttavia, se un individuo nella casa di Dio non riesce mai a svolgere il proprio dovere con lealtà, non mostra la minima sottomissione alla sovranità di Dio e non riesce a svolgere i propri doveri in modo adeguato, allora quando si troverà ad affrontare le avversità, a essere rivelato o potato, al massimo subirà il castigo e la disciplina di Dio. Non è soggetto al giudizio e al castigo di Dio, tanto meno alle prove e al raffinamento. In altre parole, non è fondamentalmente coinvolto nell’opera di raffinamento delle persone da parte di Dio.

Il contenuto su cui abbiamo appena condiviso riguarda l’opera di salvezza e di perfezionamento delle persone da parte di Dio, i metodi e gli obiettivi della Sua opera, nonché gli individui su cui Egli compie la Sua opera di giudizio e castigo, le prove e gli affinamenti. Ha anche coinvolto il grado di ingresso nella vita delle persone quando vengono sottoposte a quest’opera di Dio, e il tipo di essenza e di condizioni che, come minimo, esse devono possedere per accettare il Suo giudizio e castigo. Quali sono dunque le loro nozioni in questo caso? Gli individui pensano: “Purché si segua Dio, purché si sia accettata questa fase della Sua opera, si è destinati a essere soggetti al Suo giudizio e castigo. Allora anche le prove e gli affinamenti da parte Sua arriveranno poco dopo. Spesso, dunque, affrontiamo prove, affinamenti e potature, e veniamo privati della famiglia, degli affetti, del prestigio e delle prospettive. In seguito soffriamo continuamente per la mancanza di queste cose”. Queste affermazioni sono forse corrette? (No.) Le persone riescono a trasformare una singola parola dei discorsi e dell’opera di Dio in quello che credono essere un termine spirituale. Perché? In realtà, il modo in cui soffrono è soltanto uno sforzo, soltanto un lasciar passare il tempo; non ha alcun significato. Esse, tuttavia, lo considerano una serie di prove e affinamenti, dicendo che si tratta dell’affinamento di Dio. Questo è un grave errore; è qualcosa che gli individui impongono a Dio con la forza e non rappresenta affatto le Sue intenzioni. Non equivale forse a un fraintendimento su di Lui? Sì, certo. E come si sviluppa un simile fraintendimento? Siccome le persone non capiscono la verità, sviluppano tali fraintendimenti basandosi sulle proprie fantasie. In seguito li propagano e li diffondono sfrontatamente ovunque, il che alla fine conduce a varie affermazioni sulla “sofferenza”. Così sento spesso alcune persone dire: “Quel tale è stato sostituito e poi è diventato negativo; ‘soffre la mancanza di prestigio’!” Soffrire la mancanza di prestigio non equivale a sperimentare prove e affinamenti; significa solo che una persona perde il prestigio, subisce una frustrazione emotiva e si affanna con il dolore interiore durante il fallimento. Siccome quella che gli individui chiamano “sofferenza” e quello che Dio chiama affinamento sono diversi, a cosa si riferisce realmente il vero affinamento? Anzitutto bisogna capire che Dio compie una grande opera preliminare prima di sottoporre le persone a prove e affinamenti. Per prima cosa, seleziona gli individui; sceglie quelli giusti. Abbiamo già discusso di quale tipo di persona appare giusta agli occhi di Dio e di quali condizioni deve soddisfare. Primo, deve avere almeno coscienza e ragionevolezza nella sua umanità. Secondo, deve essere in grado di svolgere in modo adeguato il proprio dovere, assolvendolo con lealtà e sottomissione. Poi deve sottoporsi ad anni di potatura, disciplina e castigo. Forse non avete le idee molto chiare sul significato della disciplina e del castigo, perché i concetti potrebbero non essere molto forti per voi. Possono sembrare relativamente intangibili e astratti alle persone. Ma quando si tratta di essere sottoposti a potatura, questa è una cosa che gli individui riescono a sentire e percepire; entrano in causa un linguaggio specifico e un tono preciso, perciò le persone sanno cosa sta succedendo. Se qualcuno fa qualcosa di sbagliato, se va contro i principi, se agisce in modo sconsiderato o prende decisioni unilaterali che danneggiano gli interessi della casa di Dio o il lavoro della chiesa, e viene sottoposto a potatura, allora è questo che significa essere potati. Che dire poi del castigo e della disciplina? Per esempio, se qualcuno non è adatto a fare il capogruppo e manca di lealtà, e fa cose che violano le verità principi o le regole della chiesa, e successivamente viene sostituito, si tratta forse di castigo? In effetti è una sua forma. A prescindere dal fatto che costui sembri in superficie gestito dalla chiesa o sostituito da qualche leader, agli occhi di Dio questa è una Sua azione e fa parte della Sua opera; è una forma di castigo. Inoltre, quando le persone sono in uno stato buono, di solito sono piene di luce e possono avere nuove intuizioni; quando invece il loro lavoro si sfascia a causa di alcuni stati o per una ragione specifica ed esse vengono messe a nudo, questa non è forse una forma di castigo? Sì, certo. Queste cose contano come giudizio e castigo? A questo punto, non ancora, perciò non possono certo essere viste come affinamenti e prove. Sono semplicemente castighi ricevuti durante lo svolgimento dei propri doveri. Le manifestazioni del castigo includono talvolta l’incappare in una malattia o l’abborracciare ripetutamente i compiti, oppure il sentirsi disorientati tra questioni di cui un tempo si era esperti e non sapere cosa fare. Tutto questo è castigo. A volte, naturalmente, il castigo arriva attraverso gli indizi provenienti dalle persone vicine o tramite ciò che un certo evento mette a nudo e che mette l’individuo in imbarazzo, inducendolo a chiudersi in un autoesame e in una riflessione profondi. Anche questo è castigo. Ricevere il castigo di Dio è un bene o un male? (Un bene.) In teoria, è un bene. A prescindere dal fatto che le persone la accettino oppure no, è un bene, perché almeno dimostra che Dio si assume la responsabilità per te, che non ti ha abbandonato e che sta operando su di te, dandoti spunto e guida. Il fatto che Egli stia operando su di te conferma che non ha ancora intenzione di abbandonarti. Un’implicazione di questo fatto è che Dio può continuare a castigarti e a disciplinarti, oppure, se il tuo rendimento è buono e sei sul giusto cammino, ti sottoporrà al giudizio e al castigo. Ma non corriamo troppo; per ora, Dio ti castigherà e ti disciplinerà più volte. Poi, siccome persegui la verità, siccome sei sottomesso e sei la persona giusta, Egli ti sottoporrà al giudizio e al castigo; questa è la fase iniziale. La maggior parte delle persone ha già vissuto l’esperienza di essere semplicemente potata; soltanto i nuovi arrivati non l’hanno ancora sperimentata. Il più delle volte gli individui agiscono in base ai sentimenti della loro coscienza, biasimando sé stessi e percependo gli spunti di Dio nelle orecchie o nel cuore: “Non dovrei fare questo, è un gesto ribelle”; queste sono le parole di Dio che danno loro spunto, li esortano e li mettono in guardia. Ci sono varie forme di potatura che le persone sperimentano: possono venire da leader e lavoratori, da fratelli e sorelle, dal Supremo e persino direttamente da Dio. Molti hanno sperimentato queste forme, ma il numero di coloro che hanno fatto esperienza del castigo e della disciplina di Dio è inferiore. Che cosa sottintende “inferiore” in questo contesto? Che molte più persone sono lontane dal ricevere il giudizio e il castigo di Dio, per non parlare delle Sue prove e dei Suoi affinamenti, da cui costoro sono ancora più distanti; il divario è ancora più grande, la distanza ancora maggiore. Prima gli individui pensavano: “Dio mi ha giudicato e castigato facendomi venire una vescica in bocca”, “Dio mi ha giudicato e castigato, ho commesso un errore, ho detto qualcosa di sbagliato e ho avuto mal di testa per giorni; ora capisco cosa sono il giudizio e il castigo di Dio”. Questi non sono forse fraintendimenti? Questo tipo di fraintendimento nei confronti di Dio è il più comune; la maggior parte delle persone Lo fraintende in questo modo. Tale fraintendimento produce anche alcuni effetti negativi, spingendo gli individui a pensare che pronunciare una sola parola sbagliata li porterà a essere disciplinati da Dio. Questo è soltanto un fraintendimento su di Lui ed è del tutto incoerente con ciò che Egli fa. Con simili fraintendimenti su Dio, le persone riescono forse, in ultima analisi, a soddisfare le Sue richieste? Sicuramente no.

Ora la maggior parte delle persone ha sperimentato il castigo e la disciplina di Dio, ha fatto esperienza della potatura e ricevuto spunti ed esortazioni dalle Sue parole, ma questo è tutto. Qui sorge una domanda: perché le persone non fanno esperienza del giudizio e del castigo di Dio anche dopo aver sperimentato fino a questa fase? Perché la potatura, lo spunto delle parole di Dio, o la disciplina e il castigo non contano come giudizio e castigo? Dal punto di vista dello spunto delle parole di Dio, della potatura, e del castigo e della disciplina che le persone hanno sperimentato, quale risultato è stato raggiunto? (Gli individui hanno ottenuto freni al loro comportamento esteriore.) Si sono verificati alcuni cambiamenti comportamentali, ma questo indica forse un cambiamento di indole? (No.) Non rappresenta un cambiamento di indole. Alcuni dicono: “Crediamo in Dio da moltissimi anni e abbiamo ascoltato tantissimi sermoni, eppure la nostra indole non è ancora cambiata. Non abbiamo forse subito un torto? Abbiamo avuto solo un piccolo cambiamento comportamentale; non è davvero patetico? Quando inizierà a salvarci Dio? Quando riceveremo la salvezza?” Discutiamo allora di quali benefici e cambiamenti hanno avuto coloro che hanno sperimentato questi vari aspetti dell’opera di Dio. Poco fa qualcuno ha menzionato i cambiamenti comportamentali; questa è un’affermazione generale. Per essere più precisi, quando le persone arrivano nella chiesa per la prima volta e intraprendono i loro doveri, non sono state sottoposte a potatura, e sono spinose come un fico d’india, ansiose di avere l’ultima parola sulle cose. Pensano: “Ora che credo in Dio, ho diritti e libertà nella chiesa, perciò agirò come ritengo opportuno”. Alla fine, una volta che sono state potate e disciplinate, e una volta che hanno letto le parole di Dio, ascoltato i sermoni e sentito la condivisione della verità, non osano più comportarsi in questo modo. A dire il vero, non sono diventati del tutto arrendevoli; hanno solo un pizzico di buonsenso e sono arrivati a comprendere alcune dottrine. Quando gli altri dicono cose che sono in linea con la verità, costoro riescono a riconoscerne la correttezza e, benché forse non capiscano bene queste cose, sono in grado di accettarle. Non sono dunque molto più arrendevoli di prima? Il fatto che siano capaci di accettare queste cose dimostra che il loro comportamento ha subito alcuni cambiamenti. Come sono avvenuti? Sono nati dall’esortazione e dagli spunti, oltre che dal conforto, delle parole di Dio. Talvolta le persone di questo tipo hanno bisogno di un po’ di disciplina, di essere potate, oltre che di un po’ di condivisione sui principi, e che si dica loro che una cosa va fatta in un certo modo e non può essere fatta altrimenti. Pensano: “Devo accettarlo. La verità è lì esposta; chi oserebbe obiettare?” Nella casa di Dio, Dio è grande, la verità è grande e regna sovrana; con questo fondamento teorico, alcuni individui sono stati risvegliati e hanno acquisito la comprensione di cosa significhi avere fede in Dio. Prendete qualcuno che in origine era barbaro e dissoluto, completamente sfrenato e ignaro delle regole, della fede in Dio, della casa di Dio, della chiesa e dei principi per lo svolgimento del proprio dovere: quando una persona simile – che non sa nulla – viene nella casa di Dio con gentilezza ed entusiasmo, piena di “grandi” aspirazioni e speranze, e lì riceve spunti e viene esortata, dissetata e nutrita, e potata dalle parole di Dio, e viene castigata e disciplinata volta dopo volta, alcuni cambiamenti avvengono gradualmente nella sua umanità. Di quali cambiamenti si tratta? Questa persona arriva a capire qualcosa dei principi della condotta umana e si rende conto che in passato era priva di sembianza umana; era barbara, arrogante, provocatoria e indignata; parlava diversamente da un vero essere umano e agiva senza regole, e non sapeva ricercare la verità; pensava che avere fede in Dio equivalesse semplicemente a fare qualunque cosa Egli chieda e ad andare ovunque Egli dica, in altre parole aveva in sé un vigore brutale, credendo per tutto il tempo che questi fossero lealtà e amore per Dio. Ora costui rinnega tutte quelle cose e sa che erano il prodotto della fantasia umana, semplice buon comportamento, e che alcuni provenivano addirittura da Satana. I credenti di Dio dovrebbero ascoltare le Sue parole e mettere la verità sopra tutto il resto, lasciando che la verità eserciti il potere in tutte le cose. In breve, tutte le persone hanno già capito e riconosciuto teoricamente, e accettato nel profondo del loro cuore, che queste parole pronunciate da Dio sono giuste, che sono la verità, la realtà delle cose positive, a prescindere da quanto profondamente abbiano messo radice nel loro cuore e da quanto sia grande il ruolo che hanno svolto. In seguito, dopo che le persone hanno subito un certo grado di castigo e di disciplina intangibile, nella loro coscienza emerge un pizzico di vera fede. Dalle loro vaghe fantasie iniziali riguardo a Dio alla sensazione che provano ora – che esista un Dio e che sia assolutamente concreto –, una volta che gli uomini hanno provato queste sensazioni nella loro fede in Dio, allora i loro pensieri e punti di vista, i loro modi di guardare alle cose e i loro standard morali, oltre ai loro modi di pensare, cominciano pian piano a cambiare. Per esempio, Dio chiede alle persone di essere oneste. Anche se riesci ancora a mentire e a essere propenso all’inganno, nel profondo sai che l’inganno è sbagliato e che mentire a Dio e ingannarLo è un peccato, un’indole malvagia, ma non puoi farne a meno. Per esempio, diciamo che attualmente hai ancora un’indole arrogante. A volte non riesci a frenarti, spesso riveli questa indole e non di rado ti ribelli a Dio, volendo sempre farla da padrone e agire unilateralmente, avendo l’ultima parola. Però sai anche che questa è un’indole corrotta e sei in grado di pregare Dio al riguardo. Anche se non c’è una trasformazione evidente, il tuo comportamento ha cominciato a cambiare a poco a poco. Anche senza essere sottoposto al giudizio e al castigo, e anche se la tua indole non è cambiata, la verità e le parole di Dio illuminano gradualmente il profondo del tuo cuore, guidando e modificando allo stesso tempo anche il tuo comportamento, facendoti vivere sempre più come un essere umano, risvegliando poco per volta la tua coscienza. Se fai qualcosa che tradisce la tua coscienza, in cuor tuo ti sentirai a disagio. Sollevare la questione ti fa provare qualcosa: non sei più intorpidito come prima, sei rammaricato e sei disposto a correggerti. Anche se non sei in grado di cambiare immediatamente la tua indole in tal senso, se coinvolge il tuo stato, riesci a essere consapevole di avere questo stato; hai una consapevolezza dentro di te, ed essa cambia il tuo comportamento. Un simile cambiamento è unicamente comportamentale. Anche se sta accadendo e continua ad accadere, non rappresenta un cambiamento di indole; non lo è assolutamente. Alcuni potrebbero sentirsi a disagio dopo aver udito queste parole, dicendo: “Un cambiamento così significativo non è un cambiamento di indole? Allora che cos’è un cambiamento di indole? Quali mutamenti rientrano in questa categoria?” Per ora lasciamo da parte questo argomento; continuiamo a discutere dei cambiamenti che le persone hanno già ottenuto, che sono gli effetti e i risultati delle parole di Dio e di tutto ciò che Egli ha fatto negli individui. Le persone lavorano sodo per cambiare i propri pensieri e le proprie opinioni che non sono in linea con la verità. Di fronte alle questioni avranno una consapevolezza; confronteranno la questione con la verità, dicendo: “Tale questione non è in linea con la verità, ma non riesco ancora a lasciar andare la mia opinione; è sempre lì”. Ti sei solo reso conto e hai scoperto che la tua opinione non è in linea con le parole di Dio; questo riesce forse a dimostrare che la tua opinione è già cambiata o che l’hai abbandonata? No. Non è cambiata e non l’hai abbandonata, il che dimostra che la tua indole corrotta rimane intatta e non ha iniziato a cambiare; è solo che la tua coscienza, l’intimo del tuo cuore, ha già accettato le parole di Dio e le considera la verità. Tutto questo, però, è solo teorico, un desiderio soggettivo; le parole di Dio non sono ancora diventate la tua vita e la tua realtà. Quando le Sue parole diventeranno la tua realtà, abbandonerai le tue opinioni e tratterai tutte le persone, gli eventi e le cose, oltre a tutto ciò che ti accade intorno, usando le opinioni delle parole di Dio.

A che punto è ora il vostro ingresso nella vita? Sei già arrivato a capire che le tue opinioni sono sbagliate, ma continui a fare affidamento su di esse per vivere e le usi per misurare l’opera di Dio. Usi i tuoi pensieri e le tue opinioni per esprimere un giudizio sulle circostanze che Egli mette in atto per te, e tratti la Sua sovranità con il metro dei tuoi pensieri e delle tue opinioni. Questo è forse in linea con le verità principi? Non è assurdo? Le persone comprendono solo una minima quantità di dottrina, eppure desiderano valutare le azioni di Dio. Questo non è forse incredibilmente arrogante? Ora riconosci soltanto che le parole di Dio sono buone e giuste e, a quanto si vede osservando il tuo comportamento esteriore, non fai cose che vadano palesemente contro la verità, né tantomeno che esprimano un giudizio sull’opera di Dio. Sei anche in grado di sottometterti alle disposizioni lavorative della Sua casa. Questo significa trasformarsi da non credente a seguace di Dio, dotato del decoro di un santo. Passi dall’essere una persona che vive decisamente secondo le filosofie di Satana, e secondo i suoi concetti e le sue leggi e conoscenze, all’essere una persona che, avendo ascoltato le parole di Dio, sente che sono la verità, le accetta e persegue la verità, diventando un individuo che riesce ad accogliere le parole di Dio come vita. È un processo di questo tipo, niente di più. Durante questo periodo, il tuo comportamento e i tuoi modi di fare le cose subiranno sicuramente alcuni cambiamenti. Per quanto tu cambi, ciò che si manifesta in te non è altro, per Dio, che una serie di cambiamenti nel tuo comportamento e nei tuoi metodi, nei tuoi desideri e nelle tue aspirazioni più intimi. Non è altro che una serie di cambiamenti nei tuoi pensieri e nelle tue opinioni. Forse ora sei in grado di offrire la tua vita a Dio quando chiami a raccolta la tua forza e senti questo impulso, ma non riesci a ottenere la sottomissione assoluta a Lui in una questione che trovi particolarmente sgradevole. È questa la differenza tra un cambiamento comportamentale e uno di indole. Forse il tuo cuore gentile ti consente di mettere da parte la tua vita e ogni cosa per Dio, dicendo: “Sono pronto e disposto a dare il mio sangue per Dio. In questa vita non ho rimpianti né lamentele! Ho rinunciato al matrimonio, alle prospettive terrene, a ogni gloria e ricchezza, e accetto queste circostanze che Dio ha predisposto. Posso resistere a tutto lo scherno e la denigrazione del mondo”. Non appena Dio predispone una circostanza che non corrisponde alle tue nozioni, tuttavia, riesci ad alzarti, a protestare a gran voce contro di Lui e a opporGli resistenza. È questa la differenza tra un cambiamento comportamentale e uno di indole. È anche possibile che tu riesca a mettere da parte la tua vita per Dio e a rinunciare alle persone che ami di più, o alla cosa a cui tieni maggiormente, da cui il tuo cuore non sopporta di separarsi, ma quando sei chiamato a parlare a Dio con il cuore e a essere una persona onesta, lo trovi molto difficile e non ci riesci. È questa la differenza tra un cambiamento comportamentale e uno di indole. D’altra parte, forse non brami il conforto della carne in questa vita, né mangiare cibi prelibati né indossare bei vestiti, sudando ogni giorno sette camicie per svolgere il tuo dovere fino allo sfinimento. Sei in grado di resistere a ogni tipo di dolore causato dalla carne ma, se le disposizioni di Dio non concordano con le tue nozioni, non riesci a capire, e dentro di te nascono rimostranze contro Dio e fraintendimenti su di Lui. Il tuo rapporto con Dio diventa sempre più anormale. Sei sempre recalcitrante e ribelle, incapace di sottometterti completamente a Lui. È questa la differenza tra un cambiamento comportamentale e uno di indole. Sei disposto a rinunciare alla tua vita per Dio, dunque perché non riesci a dirGli una parola sincera? Sei disposto a mettere da parte ogni cosa al di fuori di te stesso, allora perché non riesci a essere straordinariamente fedele all’incarico che Dio ti ha affidato? Sei disposto a rinunciare alla tua vita per Lui, perciò quando fai affidamento sui tuoi sentimenti per fare le cose e per tener vivi i tuoi rapporti con gli altri, perché non riesci a riflettere su te stesso? Perché non sei in grado di prendere posizione per sostenere il lavoro della chiesa e gli interessi della casa di Dio? Questa è forse una persona che vive davanti a Dio? Hai già giurato dinanzi a Lui di spenderti tutta la vita per Lui e di accettare qualunque sofferenza trovi sulla tua strada, allora perché è sufficiente una sola destituzione dal tuo dovere per farti sprofondare così tanto nella negatività da non riuscire a venirne fuori per molti giorni? Perché il tuo cuore è pieno di resistenza, lagnanza, fraintendimento e negatività? Che cosa sta succedendo? Ciò dimostra che il prestigio è la cosa che il tuo cuore ama di più, e questo è legato alla tua debolezza vitale. Perciò, quando vieni destituito, cadi e non riesci a rialzarti. Questo basta per dimostrare che, sebbene il tuo comportamento sia cambiato, la tua indole di vita è rimasta la stessa. È questa la differenza tra un cambiamento comportamentale e uno di indole.

Ora la maggior parte delle persone mostra qualche buon comportamento, ma pochissime ricercano la verità o la accettano, e quasi nessuna ha una vera sottomissione. Da questo punto di vista, molti sperimentano semplicemente cambiamenti di comportamento e mutamenti nei pensieri e nelle opinioni; hanno la volontà e l’aspirazione di accettare la sovranità di Dio e di sottomettersi a essa, e in cuor loro non nutrono alcun risentimento. DiteMi, queste persone hanno forse sperimentato il giudizio e il castigo di Dio? (No.) Purtroppo, le testimonianze esperienziali che avete condiviso in precedenza non riguardano il giudizio e il castigo di Dio; sono tutte ben lungi dal soddisfare le Sue richieste. Se non hai ancora sperimentato il giudizio e il castigo di Dio, allora la tua indole non ha iniziato a cambiare. Se è così, allora i cambiamenti che percepisci sono soltanto comportamentali. Simili cambiamenti comportamentali sono attribuibili alla tua collaborazione, si devono in parte alla tua buona umanità e sono gli effetti dell’opera di Dio. Pensi davvero che Egli Si spinga solo fino a questo punto nel salvare le persone? (No.) Allora che cosa farà dopo? Qual è l’opera principale a cui Si dedica quando salva le persone? (Il giudizio e il castigo.) Il metodo principale che Dio usa per salvare gli individui consiste nel giudizio e nel castigo. Purtroppo, però, quasi nessuno è ancora stato in grado di accettarli. Pertanto l’opera di Dio, finalizzata a salvare le persone, a perfezionarle e a cambiarne l’indole, non è ancora cominciata ufficialmente. Perché? Perché quest’opera di Dio non può ancora essere compiuta sulle persone. Come mai? Perché, considerando lo stato e la statura attuali degli individui, oltre a ciò che oggi sono in grado di fare, essi sono ancora ben lontani dal raggiungere gli standard richiesti da Dio, dunque Egli non può procedere con la Sua opera. Questo significa forse che vi porrà termine? No, Dio sta aspettando. Che cos’altro fa mentre aspetta? Sta purificando la chiesa, ripulendola da coloro che intralciano e disturbano, dagli anticristi, dagli spiriti maligni, dalle persone malevole, dai miscredenti, da coloro che non credono davvero in Lui e da coloro che non sono nemmeno in grado di offrire manodopera. È quello che si chiama “sgombrare il campo”, o anche “cernita”. Sgombrare il campo è forse l’opera principale di Dio in questo periodo? No, in questo periodo Egli continuerà a operare su di voi attraverso i mezzi di spunto con le parole, dell’irrigazione, del nutrimento, della potatura, del castigo e della disciplina. Fino a che punto? Solo una volta che le persone possiedono le condizioni di base per accettare il giudizio e il castigo, Dio inizierà l’opera di giudizio e castigo. Ora diteMi, in base alle vostre speculazioni e ai vostri giudizi, quali sono le condizioni che gli individui devono soddisfare prima che Dio inizi l’opera di giudizio e castigo? Come vedi, Dio compie ogni cosa a suo tempo. Non opera a casaccio. La Sua opera di gestione segue il piano da Lui prefissato, ed Egli fa tutto muovendo un passo alla volta, non a casaccio. E che dire di quei passi? Ogni passo dell’opera che Dio compie sulle persone deve avere effetto; quando vede che ha avuto effetto, Egli compie il passo successivo della Propria opera. Dio sa come la Sua opera possa avere effetto, ciò che Egli deve dire e fare. Egli compie la Sua opera in base a ciò di cui le persone hanno bisogno, non a casaccio. Qualunque opera sia destinata a essere efficace sulle persone Dio la compie, e qualunque cosa sia immateriale in termini di efficacia, Dio di certo non la compie. Per esempio, ogni volta che vi è bisogno di dimostrazioni pratiche negative tramite le quali far maturare il discernimento negli eletti di Dio, nella chiesa compaiono falsi cristi, anticristi, spiriti maligni, persone malevole e individui che intralciano e disturbano, sulla base dei quali far sì che gli altri sviluppino il proprio discernimento. Se gli eletti di Dio comprendono la verità e riescono a discernere quelle persone, queste avranno reso il proprio servizio e non vi sarà più valore nella loro esistenza. Allora gli eletti di Dio si solleveranno per smascherarle e denunciarle, e la chiesa le eliminerà immediatamente. Tutta l’opera di Dio procede per passaggi, e tutti quei passaggi sono disposti da Dio sulla base di ciò di cui l’uomo ha bisogno nella propria vita e nella propria statura. Di cosa hanno veramente bisogno le persone, e perché gli anticristi e i malevoli fanno la loro comparsa nella chiesa? Generalmente gli individui sono confusi su tali questioni e non capiscono cosa significhino. Alcuni, non comprendendo l’opera di Dio, nutrono nozioni e addirittura si lamentano dicendo: “Come possono gli anticristi fare la loro comparsa nella chiesa di Dio? Perché Egli non Se ne occupa?” Solo quando leggono le parole di Dio, secondo cui questi avvenimenti sono voluti affinché le persone ne traggano lezioni e sviluppino il discernimento, hanno un’epifania e comprendono le intenzioni di Dio. All’inizio le persone mancano di discernimento verso i malevoli. Quando la chiesa li espelle, esse nutrono nozioni; pensano che quanti sono stati espulsi facessero molte offerte e fossero in grado di sopportare le avversità, e ritengono che non avrebbero dovuto essere espulsi. Quindi oppongono resistenza a ciò che Dio ha fatto. Dopo un periodo di esperienza, tuttavia, acquisiscono una comprensione della verità e sviluppano la capacità di discernere i malevoli. Ora, quando un malevolo viene espulso, non nutrono più nozioni e non oppongono resistenza. Quando vedono un malevolo commettere di nuovo azioni malvagie, sono in grado di identificarlo, e tutti collaborano per segnalarlo ed epurarlo prima che venga arrecato un danno ingente. Questi malevoli non hanno più un punto d’appoggio nella casa di Dio. Come si ottiene questo risultato? Come nasce questo discernimento nelle persone? È Dio a produrlo. Senza la Sua opera, gli individui non potrebbero capire queste cose. La Sua opera segue una sequenza, le cui fasi sono determinate da quanto è richiesto dalla vita umana. Le persone stesse, tuttavia, non hanno le idee chiare su ciò di cui hanno effettivamente bisogno; sono confuse. Pertanto Dio può solo continuare la Sua opera, predisponendo numerose lezioni da cui gli individui possono trarre insegnamento, consentendo loro di entrare nella verità realtà e di ottenere i risultati che Egli pretende. Che le persone capiscano oppure no, Dio continua instancabilmente la Sua opera; è questo il Suo amore. È proprio così che Egli sottopone le persone a potatura: se commettono un errore, Dio le pota; se lo commettono di nuovo, le pota ancora. Se vengono messe a nudo nuovamente, le pota un’altra volta. Opera pazientemente finché l’individuo non acquisisce davvero la comprensione, finché non smette di essere intorpidito e di diventare sensibile come se toccasse un cavo sotto tensione quando si imbatte di nuovo in situazioni analoghe, evitando di commettere altri errori. Allora questo è sufficiente e Dio pone termine alla Sua opera. Quando, imbattendosi di nuovo in tali questioni, riesci a gestirle in modo indipendente e conforme ai principi, Dio non deve più preoccuparsi. Questo dimostra che hai compreso le Sue parole e la Sua verità, che le hai accolte nel tuo cuore e che sono diventate la tua vita. A quel punto, Dio pone termine alla Sua opera. Queste sono le fasi dell’opera di Dio e, dopo averle sperimentate, vedrai la Sua essenza e la Sua saggezza; questo è innegabile e sicuro al cento percento.

Si è appena accennato al fatto che le fasi dell’opera di Dio sono legate al cambiamento di indole delle persone. La Sua opera non è finalizzata soltanto a permettere agli individui di sottoporsi a un minimo di cambiamento comportamentale, di comprendere alcune regole e di avere una qualche sembianza umana, e poi a dichiarare tutto questo un grande successo. Se così fosse, l’opera si sarebbe già conclusa nell’Età della Grazia. Che cosa vuole Dio? (Il cambiamento di indole delle persone.) Esatto, il cambiamento di indole è ciò che possiedono quanti sono davvero salvati. Ciò che Dio vuole non è semplicemente un cambiamento nel comportamento degli individui, bensì soprattutto un cambiamento nella loro indole; è questo il criterio per essere salvati. Sono stati appena menzionati anche alcuni cambiamenti comportamentali, come essere in grado di rinunciare alle cose e di sacrificare la propria vita per Dio; questi sono chiari cambiamenti comportamentali. Però, se non c’è lealtà verso gli incarichi da parte di Dio, se si riesce ugualmente ad agire in modo superficiale, e se c’è comunque inganno, questo significa che non c’è ancora stato un cambiamento di indole. Ora le persone sono lodevoli solo nel comportamento; sembrano uguagliare meglio il contegno di un santo, si comportano con più umanità e hanno una qualche dignità e integrità. Tuttavia, per quanto qualcuno dimostri un buon comportamento, se esso non è legato alla pratica della verità e non viene vissuto con coscienza, ragionevolezza e umanità normale, allora non ha nulla a che fare con un cambiamento di indole e non è ciò che Dio vuole. Guardando la questione in questo modo, in termini del vostro comportamento attuale, per quanto vi atteniate alle regole, per quanto siate accondiscendenti o possiate sacrificare la vostra vita e per quanto siano grandi le vostre aspirazioni, siete riusciti ad accontentare Dio? Avete soddisfatto le Sue richieste? (No.) È forse che queste ultime sono troppo esigenti? Alcuni pensano: “Ora le persone sono molto accondiscendenti, ma come mai non hanno ancora soddisfatto le richieste di Dio?” Che cosa ne pensate? Questa accondiscendenza è sottomissione? (No.) Esatto. Ora questa accondiscendenza equivale soltanto ad avere un minimo di razionalità, che è sempre il risultato della disciplina di Dio. È totalmente l’effetto ottenuto dalla Sua disciplina; solo dopo che Dio aveva scrupolosamente pronunciato moltissime parole, la coscienza delle persone si è risvegliata, il loro senso di coscienza è stato smosso ed esse hanno cominciato a vivere una qualche parvenza di umanità, ad avere alcune regole per fare le cose, a sapere come chiedere informazioni su qualunque cosa facciano e a provare un minimo di rimprovero quando agiscono contro i principi. In breve, i cambiamenti di comportamento non soddisfano le condizioni per ricevere il giudizio e il castigo di Dio; Egli non vuole il cambiamento comportamentale degli uomini. Che cosa vuole, dunque? Un cambiamento di indole. E quali sono esattamente le manifestazioni di questo cambiamento? Fino a che punto le persone devono cambiare in vari aspetti per avere i requisiti per il giudizio e il castigo di Dio? Devono cambiare in misura tale che Egli riesca a vedere il loro rendimento in tutti gli aspetti; in particolare, devono saper svolgere adeguatamente il loro dovere e accettare la potatura, ricercare la verità in ogni cosa, seguire Dio quando si trovano ad affrontare tribolazioni e prove e, fondamentalmente, accettare qualunque cosa Egli dica e sottomettersi; costoro sono in grado di trattenersi dal fare cose cattive, senza compiere alcun male, anche quando non sono supervisionati da altri e quando si trovano ad affrontare le tentazioni. Agli occhi di Dio, le persone di questo tipo sono accettabili; hanno i requisiti per ricevere formalmente il Suo giudizio e castigo, il che rappresenta l’ulteriore fase della Sua opera di salvezza e perfezionamento. Quale tipo di segnale, quale tipo di criterio entra in gioco qui? Lo sapete? (Quello a cui stavo pensando è che, attraverso il castigo e la disciplina di Dio, un individuo riesce gradualmente a recuperare la coscienza e la ragionevolezza e, con l’aggiunta di alcuni cambiamenti di comportamento, alla fine è in grado di svolgere lealmente il proprio dovere. Allora Dio potrebbe iniziare l’opera di giudizio e castigo su quella persona.) Siete tutti d’accordo con questa affermazione? (Sì.) Bene, ma questa è solo una condizione. Prima di compiere l’opera di giudizio e castigo su qualcuno, Dio valuta questo individuo. Come? Ha diversi criteri. Anzitutto, osserva quale atteggiamento abbia costui verso gli incarichi ricevuti da Dio, quale atteggiamento abbia verso i doveri che dovrebbe svolgere, se sia in grado di svolgerli senza riserve, al meglio della propria capacità e con lealtà. In breve, Dio osserva se le persone riescano a soddisfare il criterio dell’adeguato svolgimento del dovere; questo è il primo aspetto. È direttamente collegato alla vita nella fede in Dio e al lavoro quotidiano a cui gli individui si dedicano. Perché Dio fissa questo aspetto come condizione, come criterio di valutazione? Qual è la ragione dietro questa scelta? La conoscete? Quando Dio affida un compito a qualcuno, l’atteggiamento di quella persona è cruciale; è il criterio secondo cui Egli la valuta. Questo compito le viene affidato da Dio; come lo tratterebbe un individuo dotato di coscienza rispetto a uno senza coscienza? Come lo tratterebbe una persona razionale rispetto a una irrazionale? C’è una distinzione. La coscienza e la razionalità sono tratti che l’umanità di un individuo dovrebbe possedere. A parte questo, avere soltanto un minimo di senso di coscienza o di razionalità non è sufficiente. Se le persone recuperano la coscienza e la razionalità, allora assomigliano a esseri umani? Ottengono così la verità realtà? No, non è ancora abbastanza; Dio osserva anche la strada che gli uomini percorrono nel periodo in cui svolgono il loro dovere. Che tipo di strada percorsa dagli individui riesce a soddisfare il criterio richiesto da Dio? Anzitutto, il criterio minimo è evitare di compiere il male e avere sottomissione mentre si svolge il dovere. Se qualcuno è capace di compiere il male, è completamente spacciato; non è il tipo di persona che Dio vuole salvare. Inoltre, quando si trattano gli incarichi da parte Sua, oltre a gestirli con coscienza e razionalità, c’è un maggiore bisogno di ricercare la verità e di comprendere le intenzioni di Dio. A prescindere dalle circostanze, indipendentemente dal fatto che la questione che ti trovi ad affrontare si allinei con le tue nozioni e fantasie, dovresti mantenere un atteggiamento di sottomissione. In questo frangente, ciò che Dio desidera è il tuo atteggiamento sottomesso. Se ti limiti a riconoscere che le Sue parole coincidono tutte con la verità e che sono corrette, questo è forse un atteggiamento di sottomissione? Assolutamente no. Qual è il lato concreto di un atteggiamento di sottomissione? Eccolo: devi convincerti ad accettare le parole di Dio. Anche se il tuo ingresso nella vita è superficiale, se la tua statura è insufficiente e se la tua conoscenza del lato concreto della verità non è ancora abbastanza profonda, sei ugualmente in grado di seguire Dio e di sottometterti a Lui; questo è un atteggiamento di sottomissione. Prima di poter raggiungere una sottomissione totale, devi anzitutto adottare un atteggiamento di sottomissione, cioè devi accettare le parole di Dio, credere che siano giuste, considerarle alla stregua della verità e dei principi della pratica, ed essere in grado di sostenerle come regole anche quando non hai una buona conoscenza dei principi. Questo è un tipo di atteggiamento di sottomissione. Siccome adesso la tua indole non è ancora cambiata, se vuoi raggiungere un’autentica sottomissione a Dio, devi prima avere una mentalità di sottomissione e aspirare a sottometterti, dicendo: “Mi sottometterò qualunque cosa Dio faccia. Non comprendo molta verità, ma so che quando Dio mi dirà cosa fare, lo farò”. Dio lo vede come un atteggiamento di sottomissione. Alcuni chiedono: “E se avessi sbagliato a sottomettermi a Dio?” Egli può forse essere in errore? Dio è verità e giustizia. Non commette errori; semplicemente, molte delle cose che fa non sono in linea con le nozioni delle persone. Dovresti dire: “A prescindere dal fatto che ciò che Dio fa sia in linea con le mie nozioni, mi limiterò ad ascoltarLo, a sottomettermi a Lui, ad accettarLo e a seguirLo. È questo che dovrei fare come essere creato”. Anche se ci sono persone che ti ritengono incline a sottometterti ciecamente, non dovresti farci caso. Il tuo cuore è sicuro che Dio è verità e che dovresti sottometterti. Tutto questo è giusto, ed è il tipo di mentalità con cui un individuo dovrebbe sottomettersi. Solo le persone dotate di una simile mentalità possono acquisire la verità. Se non hai una mentalità come questa, bensì dici: “Non tollero che gli altri mi provochino. Nessuno mi prenderà in giro. Sono troppo astuto e non posso essere costretto a sottomettermi a niente! Qualunque cosa si presenti sulla mia strada, devo esaminarla a fondo e analizzarla. Mi sottometto solo quando si allinea con le mie opinioni e riesco ad accettarla”, questo è forse un atteggiamento di sottomissione? No, è una mancanza di mentalità sottomessa, senza alcuna intenzione, in cuor tuo, di sottometterti. Se dici: “Anche se si tratta di dio, devo ugualmente esaminare a fondo la questione. Persino i re e le regine ricevono lo stesso trattamento da parte mia. Quanto tu mi stai dicendo è inutile. È vero che sono un essere creato, ma non sono un imbecille, perciò non trattarmi come tale”, allora per te è finita; non rispetti le condizioni per accettare la verità. Tali persone mancano di qualsiasi razionalità. Non possiedono un’umanità normale, dunque non sono forse bestie? Senza razionalità, come può un individuo raggiungere la sottomissione? Per raggiungerla occorre anzitutto possedere una mentalità sottomessa. Solo così una persona può avere una razionalità degna di nota. Se non ha una mentalità di sottomissione, allora non ha razionalità. Gli individui sono esseri creati; come possono capire chiaramente il Creatore? Da seimila anni, l’intera umanità non è in grado di decifrare una sola delle idee di Dio, perciò come possono le persone comprendere all’istante cosa Egli stia facendo? Non riesci a capire. Ci sono molte cose che Dio fa da millenni e che ha già rivelato all’umanità ma, se non le avesse spiegate per filo e per segno, gli uomini non le comprenderebbero tuttora. Forse adesso capisci le Sue parole in senso letterale, ma ne comprenderai davvero una piccola parte solo tra vent’anni. È questa la portata del divario tra le persone e ciò che Dio richiede. Alla luce di tutto questo, gli individui dovrebbero possedere razionalità e una mentalità di sottomissione. Gli uomini sono soltanto formiche e vermi, ma desiderano capire chiaramente il Creatore. Questa è una cosa assolutamente irragionevole. Alcuni si lamentano sempre dicendo che Dio non svela loro i Suoi misteri e non spiega direttamente la verità, facendo sì che le persone debbano sempre cercare. Affermare queste cose, però, non è giusto, ed è irragionevole. Quante parole capisci tra tutte quelle che Dio ti ha detto? Quante delle Sue parole riesci a mettere in pratica? L’opera di Dio si compie sempre in fasi. Se Egli avesse parlato della Sua opera degli ultimi giorni duemila anni fa, gli uomini avrebbero capito? Nell’Età della Grazia, il Signore Gesù diventò la sembianza della carne peccaminosa e fu un sacrificio espiatorio per tutta l’umanità. Se l’avesse detto alle persone a quei tempi, chi l’avrebbe compreso? E ora gli individui come voi capiscono alcune teorie astratte ma, per quanto riguarda verità come la reale indole di Dio, la Sua intenzione nell’amare l’umanità e l’origine e il piano dietro le cose che Egli fece all’epoca, le persone non saranno mai e poi mai in grado di comprendere. Questo è il mistero della verità; questa è l’essenza di Dio. Come possono gli individui capirla con chiarezza? È totalmente irragionevole che tu desideri capire chiaramente il Creatore. Sei troppo arrogante e sopravvaluti le tue capacità. Le persone non dovrebbero desiderare di capire chiaramente Dio. È già tanto se riescono a comprendere una parte della verità. Per quanto ti concerne, comprendere un minimo di verità è già un risultato sufficiente. È dunque razionale avere una mentalità di sottomissione? È una cosa assolutamente razionale da fare. Una mentalità e un atteggiamento di sottomissione sono il minimo che ogni essere creato dovrebbe possedere.

Quanto tempo occorre per raggiungere uno svolgimento adeguato e leale del proprio dovere e possedere una mentalità di sottomissione? Ci vuole un numero di anni prestabilito? Non c’è un arco temporale fisso, e dipende dal perseguimento dell’individuo, dalla sua aspirazione e dal grado del suo anelito di verità. Dipende anche dalla sua coscienza, ragionevolezza, levatura e comprensione intrinseche. Subito dopo aver acquisito un atteggiamento di sottomissione, ci saranno ulteriori cambiamenti nel suo modo di parlare, nelle sue azioni e nel suo comportamento. Che cosa sono questi cambiamenti? Agli occhi di Dio, ora sei fondamentalmente una persona onesta. Che cosa significa? Che la componente della menzogna intenzionale nel tuo modo di parlare e nel tuo comportamento è diminuita; l’ottanta per cento di ciò che dici è sincero. Talvolta, a causa dell’abiezione, delle circostanze o di qualche altra ragione, menti inavvertitamente, e ti sembra sgradevole quanto inghiottire una mosca morta; ti senti a disagio per diversi giorni. Ammetti l’errore e ti penti davanti a Dio e, in seguito, ci sono dei cambiamenti: le tue menzogne diventano sempre meno numerose e il tuo stato migliora. Agli occhi di Dio sei fondamentalmente una persona onesta. Alcuni domandano: “Se qualcuno è fondamentalmente onesto, la sua indole non è forse cambiata?” È così? No, si tratta soltanto di un cambiamento di comportamento. Agli occhi di Dio, per essere persone oneste occorre più di un semplice cambiamento di condotta e comportamento; occorrono anche cambiamenti essenziali nella mentalità e nelle opinioni sulle questioni. Gli individui non hanno più intenzione di mentire o di ingannare, e non c’è assolutamente alcuna falsità o alcun inganno in ciò che dicono e fanno. Le loro parole e azioni diventano sempre più sincere, con sempre più parole oneste. Per esempio, quando qualcuno ti chiede se sei stato tu a fare una certa cosa, anche se ammetterlo significherebbe essere schiaffeggiato o punito, sei ugualmente in grado di dire la verità. Anche se ammetterlo comporta assumersi una responsabilità significativa, e affrontare la morte o la distruzione, sei in grado di dire la verità e disposto a praticare la verità pur di soddisfare Dio. Ciò indica che il tuo atteggiamento verso le Sue parole è diventato molto saldo. Scegliere, in qualunque momento, uno qualsiasi dei criteri della pratica richiesti da Dio ha smesso di essere un problema per te; riesci ad attuare quel criterio e a metterlo in pratica spontaneamente senza i freni delle circostanze esterne, senza la guida di leader e lavoratori o la consapevolezza dello scrutinio di Dio accanto a te. Sei in grado di fare queste cose da solo, senza sforzo. Riesci a esaminare il tuo comportamento in modo proattivo, a misurarne la correttezza e a valutare se sia conforme alla verità e se soddisfi Dio, e lo fai senza i freni delle circostanze esterne, non per paura della disciplina di Dio né dei rimproveri della tua coscienza, e sicuramente non per timore dello scherno o della supervisione altrui; non sulla spinta di uno qualsiasi di questi elementi, insomma. A quel punto hai fondamentalmente soddisfatto il criterio di essere una persona onesta agli occhi di Dio. Essere fondamentalmente persone oneste è la terza condizione di base per accettare il giudizio e il castigo di Dio.

Abbiamo appena condiviso sulle tre condizioni per accettare il giudizio e il castigo di Dio: la prima è svolgere adeguatamente il proprio dovere, la seconda è avere un atteggiamento di sottomissione e la terza è essere fondamentalmente persone oneste. Come si valuta questa terza condizione? Quali sono i criteri? (Si mente di proposito con minore frequenza e si dice più spesso la verità.) Questa condizione consiste nell’essere in grado, il più delle volte, di dire la verità; dovreste essere tutti in grado di valutare questo aspetto, giusto? Essere persone oneste è la terza condizione per accettare il giudizio e il castigo di Dio. La seconda è avere un atteggiamento di sottomissione, che comprende alcuni dettagli: perlopiù evitare di esaminare a fondo o di analizzare l’opera di Dio, e avere soltanto una mentalità sottomessa. Comporta inoltre il perseguimento dell’obiettivo di essere persone oneste, arrivando al punto in cui le menzogne diminuiscono e in cui, il più delle volte, si riesce a parlare sinceramente, esprimendo i propri veri sentimenti. Qui l’aspetto più importante è la collaborazione soggettiva delle persone, cioè fare attivamente progressi e cercare di protendersi verso la verità. Avere una mentalità sottomessa è un risultato ottenuto sul fronte soggettivo; anche riuscire a diventare persone oneste, essere fondamentalmente onesti, è una questione soggettiva ed è il risultato di un perseguimento diligente. L’accettazione del giudizio e del castigo di Dio ha un’ulteriore condizione primaria. Prima vi darò un indizio e, se seguite quel che sto dicendo, riuscirete ad afferrarlo. Da quando le persone hanno iniziato a credere in Dio fino alla fine, hanno commesso molti errori in questa vita? Ci sono stati molti atti di ribellione contro di Lui? (Sì, moltissimi.) Allora cosa dovrebbe fare qualcuno quando commette un errore o quando diventa ribelle? (Deve avere un cuore pentito.) Un cuore pentito è indice di una persona dotata di coscienza e ragionevolezza. Queste ultime sono le qualità minime che un destinatario della salvezza di Dio dovrebbe possedere; quanti mancano di coscienza e ragionevolezza non sono in grado di raggiungere la salvezza di Dio. Se qualcuno non riesce mai a pentirsi dopo aver commesso degli errori, che razza di cosa è? Un individuo che non riesce mai a pentirsi è in grado di seguire Dio fino alla fine? Può subire un reale cambiamento? (No.) Perché? (Perché non ha un cuore pentito.) Esatto, e questo ci porta all’ultima condizione: bisogna avere un cuore pentito. Seguendo Dio, per via della loro stoltezza e ignoranza e delle loro varie forme di indole corrotta, le persone spesso si rivelano ribelli e talvolta fraintendono Dio o si lamentano di Lui. Si allontanano, e alcuni perfino sviluppano nozioni su Dio, diventano negativi, battono la fiacca nel lavoro per qualche tempo e perdono la fede. In ogni fase della vita emergono comportamenti di ribellione. Queste persone hanno Dio nel cuore e sanno che Egli è all’opera quando succede qualcosa, ma talvolta non riescono a farsene una ragione. Pur essendo in grado di sottomettersi superficialmente, nel profondo non riescono proprio ad accettarlo. Che cosa rende evidente che nel profondo non lo accettano? Un modo in cui questo si manifesta è che, pur sapendo tutto, tali persone sono semplicemente incapaci di accantonare ciò che hanno fatto e di presentarsi dinanzi a Dio per ammettere i propri errori dicendo: “Dio, ho sbagliato. Non agirò più così. Ricercherò le Tue intenzioni e farò come mi dici. Non Ti ascoltavo; la mia statura era scarsa, ero stolto e ignorante, e spesso ribelle. Adesso lo so”. Quale atteggiamento hanno le persone se riescono ad ammettere i propri errori? (Si vuole compiere una svolta.) Se si ha coscienza e ragionevolezza e si brama la verità, ma non si riesce mai a riflettere su sé stessi e a compiere una svolta dopo aver commesso degli errori, ritenendo invece che il passato sia passato e sentendosi sicuri di non sbagliarsi, che indole dimostra tutto questo? Che comportamento? Qual è l’essenza di tale comportamento? (L’intransigenza.) Una persona del genere è intransigente e, qualunque cosa succeda, questo è il cammino che seguirà. Dio non ama una persona del genere. Che cosa disse Giona quando trasmise agli abitanti di Ninive le parole di Dio? (“Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta!”, Giona 3:4.) Come reagirono gli abitanti di Ninive a queste parole? Quando capirono che Dio stava per distruggerli, si affrettarono a coprirsi di sacco e a sedersi sulla cenere, a confessarGli i propri peccati e ad abbandonare la strada del male. Questo significa pentirsi. Se l’uomo è in grado di pentirsi, si vede offrire un’enorme occasione. Quale? L’occasione di continuare a vivere. Senza un reale pentimento, sarebbe difficile andare avanti, tanto nello svolgimento del tuo dovere quanto nel tuo perseguimento della salvezza. In ogni fase (quando Dio ti impartisce disciplina o castigo, o quando ti sollecita e ti esorta), se è intervenuto un conflitto fra te e Dio, ma tu non compi alcuna svolta e continui ad aggrapparti alle tue idee, ai tuoi punti di vista e atteggiamenti, allora, anche se i tuoi passi sono diretti in avanti, il conflitto fra te e Dio, i tuoi fraintendimenti riguardo a Lui, le tue lamentele e la tua ribellione nei Suoi confronti non vengono corretti e il tuo cuore non compie alcuna svolta. Allora Dio da parte Sua ti eliminerà. Sebbene tu non abbia abbandonato il dovere che stai svolgendo, continui a fare il tuo dovere e ad avere un po’ di lealtà verso l’incarico ricevuto da Dio, e agli occhi degli altri questo sia accettabile, la disputa tra te e Dio ha creato un nodo permanente. Non hai usato la verità per risolverla e per ottenere una vera comprensione delle intenzioni di Dio. Di conseguenza, il tuo fraintendimento nei Suoi confronti aumenta, e pensi sempre che Dio sia nel torto e che tu venga trattato ingiustamente. Questo significa che non hai compiuto una svolta. La tua ribellione, le tue nozioni e il tuo fraintendimento nei confronti di Dio persistono, e questo ti porta ad avere una mentalità di non sottomissione, a essere sempre ribelle e a opporti a Dio. Una simile persona non è forse qualcuno che si ribella a Dio, che Gli si oppone e che rifiuta ostinatamente di pentirsi? Perché Dio assegna tanta importanza al fatto che le persone compiano una svolta? Con quale atteggiamento un essere creato dovrebbe porsi nei confronti del Creatore? Un atteggiamento con cui riconoscere che il Creatore è nel giusto, qualunque cosa faccia. Se non riconosci questo, dire che il Creatore è la verità, la via e la vita saranno per te soltanto parole vacue. Se per te sono soltanto parole vacue, puoi ancora ottenere la salvezza? No. Non ne avresti i requisiti; Dio non salva persone come te. Alcuni dicono: “Dio chiede alle persone di avere un cuore pentito e di saper compiere una svolta. Ma ci sono molte cose in cui non ho compiuto una svolta. Sono ancora in tempo?” Sì, sei ancora in tempo. Inoltre alcuni dicono: “In quali cose devo compiere una svolta? Il passato è ormai dimenticato”. Se la tua indole non cambia, se non giungi a sapere che cosa nelle tue azioni non sia conforme alla verità e che cosa non sia in accordo con Dio, allora quel nodo che esiste fra te e Dio non è stato ancora sciolto; la questione non è stata risolta. Questa indole è dentro di te; l’idea, il punto di vista, l’atteggiamento di ribellione verso Dio sono dentro di te. Non appena comparirà la giusta situazione, emergerà di nuovo questo tuo punto di vista e il tuo conflitto con Dio divamperà nuovamente. Pertanto, anche se non puoi correggere il passato, devi correggere le cose che avverranno in futuro. E come si correggono? Devi compiere una svolta e accantonare le tue idee e intenzioni. Quando hai questo intento, il tuo atteggiamento sarà naturalmente anche di sottomissione. Tuttavia, per dirla in maniera un po’ più precisa, questo si riferisce al fatto che la gente compie una svolta nel proprio atteggiamento verso Dio, il Creatore; è un riconoscimento e un’affermazione del fatto che il Creatore è la verità, la via e la vita. Se sai compiere una svolta, questo dimostra che sai accantonare quelle cose che ritieni giuste o quelle cose che l’umanità corrotta collettivamente ritiene giuste; e invece riconosci che le parole di Dio sono la verità e sono cose positive. Se sai avere questo atteggiamento, ciò dimostra il tuo riconoscimento dell’identità del Creatore e della Sua essenza. Ecco come Dio vede la questione, e pertanto considera la svolta dell’uomo di particolare importanza.

Alcuni chiedono: “Se una persona non ha fatto nulla di male, perché deve compiere una svolta?” Anche se al momento non hai fatto nulla di male, devi prima comprendere la verità del pentimento. Questa è una cosa che dovresti possedere. Una volta compresa la verità, scoprirai che alcune delle cose che hai fatto erano inappropriate, e porterai alla luce problemi che hanno a che fare con le tue intenzioni e con la tua mentalità, ossia problemi di indole. Queste cose saliranno in superficie senza che tu te ne accorga e ti spingeranno a renderti conto che il tuo rapporto con Dio non è, in realtà, un semplice rapporto tra gli esseri umani e Dio. Dio è ancora Dio, ma tu sei un essere creato che non soddisfa il criterio. Nelle questioni in cui le persone non riescono a stare al posto giusto e a realizzare ciò che dovrebbero, cioè quando non riescono a svolgere il proprio dovere, questo diventa un nodo dentro di loro. È un problema eccessivamente concreto, e va risolto. Come risolverlo, dunque? Che tipo di atteggiamento dovrebbero avere le persone? Prima di tutto il resto, devono essere disposte a compiere una svolta. E come andrebbe messa in pratica questa disponibilità a compiere una svolta? Per esempio, un individuo è un leader per un paio d’anni ma, poiché è di bassa levatura, non svolge bene il suo lavoro, non riesce a capire a fondo una qualsiasi situazione, non sa usare la verità per risolvere i problemi e non è in grado di portare a termine alcun lavoro reale; pertanto viene destituito. Se, dopo la destituzione, è in grado di sottomettersi, se continua a svolgere il suo dovere ed è disposto a compiere una svolta, che cosa dovrebbe fare? Anzitutto dovrebbe comprendere quanto segue: “Dio aveva ragione a fare ciò che ha fatto. La mia levatura è molto scarsa, e per moltissimo tempo non ho svolto alcun lavoro reale e invece ho soltanto ritardato il lavoro della chiesa e l’ingresso nella vita dei fratelli e delle sorelle. Sono fortunato che la casa di Dio non mi espella immediatamente. Sono davvero stato molto spudorato, aggrappandomi al mio prestigio per tutto questo tempo e credendo addirittura di aver svolto un magnifico lavoro. Quanto sono stato irragionevole!” Essere in grado di provare odio di sé e senso di rimorso: è o non è un’espressione della disponibilità a compiere una svolta? Se costui è in grado di parlare così, significa che ha questa disponibilità. Se in cuor suo afferma: “Per molto tempo, nella mia posizione di leader, ho sempre aspirato ai vantaggi del prestigio; predicavo sempre la dottrina e mi munivo di quest’ultima, senza ambire all’ingresso nella vita. Solo ora che sono stato sostituito mi rendo conto di quanto sono inadeguato e manchevole. Dio ha fatto la cosa giusta, e io devo sottomettermi. In passato avevo prestigio, e i fratelli e le sorelle mi trattavano bene; mi circondavano ovunque andassi. Ora nessuno mi presta attenzione, e vengo abbandonato; è ciò che mi spetta, è la punizione che merito. Inoltre come potrebbe un essere creato avere un qualsiasi prestigio davanti a Dio? Per quanto elevato sia il prestigio di qualcuno, non è l’esito né la destinazione; Dio mi affida un incarico non perché io faccia il prepotente o goda del mio prestigio, bensì perché possa svolgere il mio dovere, e dovrei fare tutto il possibile. Dovrei avere un atteggiamento di sottomissione verso la sovranità di Dio e le disposizioni della Sua casa. Anche se la sottomissione può essere difficile, devo sottomettermi: Dio ha ragione a fare ciò che fa e, anche ipotizzando che avessi migliaia o decine di migliaia di scuse, nessuna di loro sarebbe la verità. La verità è sottomettersi a Dio!”, queste sono espressioni accurate della disponibilità a compiere una svolta. E se qualcuno le possedesse tutte, Dio come potrebbe valutare una simile persona? Direbbe che è un individuo dotato di coscienza e ragionevolezza. È una valutazione elevata? Non eccessivamente; il solo possesso della coscienza e della ragionevolezza non soddisfa i criteri per essere perfezionati da Dio ma, per quanto riguarda questo tipo di persona, è già un discreto risultato. Essere capaci di sottomettersi è inestimabile. In seguito, il modo in cui l’individuo cerca di far cambiare idea a Dio su di sé dipende da quale strada sceglie. Se non si è pentito davvero e se, non avendo alcun prestigio, non è leale nel proprio dovere ed è sempre superficiale, allora per lui è completamente finita; verrà eliminato. Se ha ancora delle rimostranze, se si lamenta dicendo: “Nel periodo in cui ero un leader ho sofferto moltissimo e, anche se non c’erano meriti, c’era duro lavoro. Dicono che non abbia svolto un lavoro reale, invece ne ho svolto moltissimo. A prescindere dal fatto che abbia ottenuto dei risultati oppure no, se non altro non me ne sono stato con le mani in mano. Solo per questo, Dio non dovrebbe eliminarmi con tanta noncuranza. Anche senza prestigio, mi fanno ancora fare questo e quello; ciò non equivale forse a giocare con me?” e se, dopo essere stato sostituito, non ha più entusiasmo verso lo svolgimento del dovere, dimostra forse lealtà o sottomissione? Non ha alcuna lealtà, sottomissione o disponibilità a compiere una svolta; non ha nessuna di queste cose. Tutto questo non è forse patetico? Fin troppo; questa persona ha creduto invano per tutti questi anni. Ascoltando i sermoni per moltissimi anni, senza però praticare la verità, e parlando agli altri di parole e dottrine, ma senza riuscire a fare nulla in prima persona: è così che costui ha creduto in Dio; ha predicato moltissima dottrina agli altri, ma alla fine non riesce neppure a risolvere i suoi problemi. Tutto questo è veramente patetico! E questa persona desidera ugualmente ricevere il giudizio e il castigo di Dio? Dopo essere stata sostituita, entra ancora in competizione con Dio e patisce un tormento, senza mostrare la minima sottomissione. Questo non equivale forse soltanto a soffrire ciecamente? La tua sofferenza è priva di valore! Mettendo da parte tutto il resto, e considerando solo il fatto che sei diventato furioso e polemico quando la chiesa ti ha sollevato dalla tua posizione, già in base a questo non sei degno di essere un uomo, un essere creato di Dio. Allora perché discuti? Qualunque argomentazione tu abbia è inutile. Credi da moltissimi anni, eppure non hai nemmeno questo briciolo di sottomissione; dove sono i frutti della tua fede nel corso degli anni? Patetico, detestabile, disgustoso! Hai ricevuto il prestigio e l’hai trattato come un ruolo ufficiale; avere il prestigio significa forse che la tua indole è cambiata? Non si tratta semplicemente della grazia di Dio? Egli ti ha onorato con questo incarico, eppure l’hai preso per un ruolo ufficiale; non è disgustoso? Ci sono forse funzionari nella casa di Dio? Nelle età, nessun santo è stato un funzionario. Le persone adorano Paolo da duemila anni, ma nessuno ha mai detto che avesse un titolo ufficiale. Pertanto il termine “funzionario” non regge; non è una ricompensa né un incarico da parte di Dio, e devi lasciarlo andare. Se persegui costantemente l’obiettivo di essere un funzionario, Dio lo approverà? Questo approccio ti permetterà di ottenere la salvezza? Decisamente no. Abbiamo appena detto che per accettare il giudizio e il castigo di Dio occorre avere la disponibilità a compiere una svolta. È una cosa importante? (Sì.) Avere un simile atteggiamento è estremamente importante! Se desideri instaurare un rapporto di Salvatore e salvato tra te e il Creatore, e desideri che Dio ti salvi, devi correggere la tua posizione e verificare il posto e la posizione di Dio nel tuo cuore. Qual è la tua posizione, dunque? (Quella di un essere creato.) Chi è un essere creato? Un uomo, non una bestia. In qualsiasi momento devi ricordare che sei un essere creato, un comune essere umano, e non devi dimenticare il posto che ti spetta. Quando Dio ti dà un minimo di grazia o di benedizione, perdi di vista chi sei. Quando, nella Sua umiltà e nel Suo nascondimento, condivide alcune parole sentite per confortarti, ti sta elevando; eppure vuoi metterti sul Suo stesso piano, innalzandoti. Quale cosa lo farebbe? Un essere umano agirebbe così? (No.) Dio non riconosce un essere creato come te; puoi farti da parte! Se Dio non ti riconosce, ti perfezionerà? Non soddisfi le condizioni per essere perfezionato da Lui. Ormai il punto cruciale della discussione non è forse stato veicolato chiaramente? Pertanto avere la disponibilità a invertire la rotta è molto importante; è uno stato mentale e, allo stesso tempo, un atteggiamento. Questo atteggiamento è un importante principio della pratica, che si dovrebbe possedere per ricevere la salvezza e il perfezionamento di Dio. Non considerarti così grande o così nobile, e non dare per scontato di essere assolutamente irreprensibile e infallibile. Non sei grande, glorioso o irreprensibile; sei minuscolo, misero, un essere creato dell’umanità corrotta da Satana. Devi accettare la salvezza del Creatore. Non sei già salvato, non sei perfetto; devi possedere questa ragionevolezza.

Ci sono quattro condizioni per accettare il castigo e il giudizio di Dio: svolgere bene il proprio dovere, avere una mentalità di sottomissione, essere fondamentalmente onesti e avere un cuore pentito. Ricordatele e valutate voi stessi sul loro metro quando vi imbattete nelle situazioni. Se una situazione comporta la sottomissione, praticatela. La parola di Dio richiede che le persone abbiano un atteggiamento sottomesso; se valuti te stesso sul metro delle Sue parole e trovi una grande disparità, che cosa dovresti fare? Fai come dice Dio, segui le Sue parole senza analizzare o discutere. Se provi a discutere, Dio sarà disgustato da te. Che cosa farai in tal caso? Esiste una misura correttiva, che consiste nell’invertire immediatamente la rotta. Evita di ferire Dio nel cuore per una questione banale e poi di continuare a ferirLo nel cuore e a ignorarLo. Gli esseri umani non sono nulla; se ignori Dio, Egli non ti vorrà più. Che cosa fai se Dio ti ignora e non ti vuole? Dici: “Invertirò la rotta. Non abbandonarmi, Dio, non posso farcela senza di Te”. Limitarsi a dire questo, però, è inutile. Dio non ha bisogno delle tue lusinghe; Egli guarderà il tuo atteggiamento, la tua pratica, il cammino che percorrerai dopo e il tuo rendimento. Non pensare che Dio sia una persona comune, che puoi commuovere con qualche bella parola; Dio non è così, Egli guarda il tuo atteggiamento. Una volta che hai invertito la rotta, vede che sei passato dall’intransigenza alla sottomissione e che riesci ad accettare la verità senza più competere con Lui. La tua intransigenza ha subito un cambiamento, ora sai chi sei e riconosci il tuo Dio; di lì a poco, Egli inizierà a compiere una qualche opera su di te. Alcuni affermano: “Non ho la sensazione che Dio intenda fare qualcosa”. Non fidarti dei tuoi sentimenti. Sono forse accurati? Dio ha compiuto moltissima opera su di te; l’hai forse sentita? Hai sentito quando Dio aveva il cuore spezzato? Non ne sapevi nulla; forse ti sentivi addirittura felice altrove. Dunque non interpretare e non misurare i sentimenti di Dio in base ai tuoi; è inutile. Se Dio ti ignora e tu non senti nulla e non ricevi la rivelazione né il riconoscimento, che cosa dovresti fare? Ricorda una cosa: devi continuare a adempiere le responsabilità e i doveri che un essere creato dovrebbe adempiere, continuando comunque a parlare sinceramente come dovresti. Non tornare alle precedenti menzogne solo perché Dio ti ignora o non ti vuole più, parlando ora come parlavi allora; se lo fai, sei completamente spacciato. Questo equivale a competere con Dio e a opporsi a Lui. Devi restare saldo nel tuo dovere e sottometterti come dovresti. Qual è il vantaggio? Quando Dio vede che hai invertito la rotta, il Suo cuore si addolcisce e la Sua ira e la Sua collera nei tuoi confronti si ritirano gradualmente. Il ritiro della Sua ira non è forse un buon segno per te? Significa che è arrivato il tuo punto di svolta. Quando smetti di vivere in base ai sentimenti, quando smetti di provare a osservare le espressioni di Dio e di farGli richieste esagerate per rendere nota la Sua posizione, ma vivi invece secondo le parole da Lui pronunciate, secondo i doveri e i principi della pratica che Egli ti ha affidato e secondo il cammino che ti ha detto di praticare e di percorrere, se vivi secondo tutte queste cose e, a prescindere da come Dio ti tratta o dal fatto che ti presti attenzione, continui a fare ciò che dovresti, allora Egli ti approverà. Perché? Perché qualunque cosa ti faccia, indipendentemente dal fatto che ti presti attenzione oppure no, che ti conceda o meno la grazia, le benedizioni, l’illuminazione, la rivelazione, la cura o la protezione, e a prescindere dalla misura in cui tu senti tutto questo, puoi ancora seguirLo fino alla fine. Sei rimasto saldo nella posizione che un essere creato dovrebbe mantenere senza alcun cambiamento; hai preso le parole di Dio come obiettivo e direzione della tua vita, come verità e come somme parole di saggezza nella tua vita. Qual è l’essenza di questo comportamento? È riconoscere nel tuo cuore che il Creatore è la tua vita, che è il tuo Dio. In questo modo, Dio viene rassicurato e tu diventi una persona normale che vive in Sua presenza; un individuo di questo tipo possiede le condizioni di base per un cambiamento di indole. Su questa base, la comprensione e i cambiamenti ottenuti dalle persone si possono forse considerare un cambiamento di indole? Ancora non bastano. Pertanto devi riconoscere l’identità del Creatore e avere anche un atteggiamento responsabile nei confronti del tuo dovere. Inoltre devi avere un atteggiamento capace di accettare la verità e di sottomettersi a essa. Dopo che avrai acquisito queste qualità, Dio inizierà l’opera di giudizio e castigo su di te. L’essere salvati inizia da questo punto. Alcuni dicono: “Se possediamo queste qualità, significa forse che la nostra indole è già cambiata? Dato che siamo cambiati così tanto, cos’altro ha Dio da giudicare e castigare?” Che cosa giudica e castiga Dio? La natura essenza delle persone, cioè la loro indole corrotta. Se un individuo possiede queste quattro condizioni ed è in grado di soddisfarle, quale aspetto della sua indole corrotta è cambiato radicalmente? Nessuno. C’è stato solo un leggero cambiamento comportamentale, ma non è sufficiente. Non c’è stato un cambiamento fondamentale. Vale a dire che prima che Dio inizi la Sua opera di giudizio e castigo su di te, la tua conoscenza di te stesso sarà sempre superficiale e approssimativa. Non corrisponderà alla tua essenza corrotta; ne è ben lontana, il divario è molto ampio. Pertanto, prima che Dio cominci la Sua opera di giudizio e castigo, per quanto tu pensi di essere buono, privo di malizia e rispettoso delle regole, o per quanto tu creda di avere un atteggiamento sottomesso, devi sapere una cosa: la tua indole non ha ancora iniziato formalmente a cambiare. I tuoi modi di praticare e quei tuoi metodi indicano solo un cambiamento comportamentale e costituiscono l’umanità di base che una persona che sarà salvata da Dio dovrebbe possedere. Onestà, sottomissione, capacità di invertire la rotta, lealtà: queste sono cose che dovrebbero esistere nell’umanità dell’individuo. Naturalmente questo include anche la coscienza e la ragionevolezza; devi possedere queste qualità prima che Dio compia la Sua opera di giudizio e castigo. Una volta che qualcuno soddisfa tutte e quattro queste condizioni – un adeguato svolgimento del dovere, una mentalità sottomessa, l’essere fondamentalmente onesto e un cuore pentito –, Dio comincerà la Sua opera di giudizio e castigo su quella persona.

Ora dovreste avere in mente un qualche concetto su come Dio compie specificamente l’opera di giudizio e castigo sulle persone. Per esempio, riguardo alla malvagità, spesso gli individui testano Dio, vogliono inspiegabilmente scrutarLo e nutrono sospetti, dubbi e domande sulle Sue parole. Speculano su quale sia il Suo vero atteggiamento nei confronti delle persone, volendo sempre conoscerlo. Questo non è malvagio? Attualmente gli individui sanno forse quali dei loro stati o comportamenti mostrino questo tipo di indole? Le persone non hanno le idee chiare. Durante il periodo del giudizio e del castigo, Dio ti spinge ad aprirti e a mettere a nudo te stesso e i tuoi vari stati, affinché tu possa fare chiarezza a questo riguardo nel tuo cuore. Naturalmente, quando ti metti a nudo, potresti non vergognarti troppo; come minimo, questo ti permetterà di capire perché Dio ti sta giudicando e castigando. Vedrai che le Sue parole di giudizio e il Suo smascheramento sono fattuali, capaci di convincerti completamente e di mostrarti che sono accurati senza eccezioni. Allora ti sarà chiaro che queste sono tutte cose che esistono dentro di te; non sono soltanto comportamenti o rivelazioni momentanee, ma la tua stessa indole. Poi, durante il periodo in cui Dio compie la Sua opera di giudizio e castigo, verrai rivelato continuamente e sottoposto a potatura a causa della tua indole corrotta, facendo sì che tu soffra e subisca l’affinamento. Per esempio, essere sospettosi verso Dio è un’espressione di malvagità. Le persone sono spesso sospettose verso di Lui, ma non si rendono mai conto che questo è malvagio; tale questione va risolta. Quando Dio ti giudica e ti castiga, se sei sospettoso nei Suoi confronti, Egli ti farà sapere che questo è malvagio. Vivi in un’indole malvagia, usando quest’ultima per trattare il Dio in cui credi, per competere contro il tuo Dio e per gettare sospetti su di Lui, e il tuo cuore proverà un tormento. Non vorresti farlo, ma non puoi farne a meno. Poiché hai questa indole corrotta, Dio disporrà circostanze che ti affinino, spingendoti ad abbandonare inconsapevolmente le tue nozioni e fantasie, il tuo pensiero logico e i tuoi pensieri e idee. A quel punto soffrirai; questo è il vero affinamento, ed è a causa di questa indole corrotta che vieni affinato. Come avviene l’affinamento? Se pensi di non avere un’indole corrotta, se credi di non avere tali manifestazioni o stati e di non essere quel tipo di persona, e se senti che questo aspetto di un’indole corrotta non risiede dentro di te, allora quando Dio ti giudicherà, verrai affinato? (No.) Quando ammetti di aver rivelato un’indole corrotta, e sai che Dio ti ha giudicato, e riesci a far combaciare la tua indole corrotta con il Suo giudizio, ma continui a razionalizzare e a vivere al suo interno, incapace di liberarti, è così che avviene l’affinamento. Sai che Dio detesta e disprezza la tua indole corrotta e che sei lontano dal soddisfare le Sue richieste; sai chiaramente che tu hai torto e che Dio ha ragione, ma non riesci a mettere in pratica la verità, né a seguire la Sua via; è quello il momento in cui nasce il tuo dolore. Ora provate un simile dolore? (No.) Allora, come minimo, non avete subito l’affinamento per quanto concerne la vostra indole corrotta; provate un po’ di dolore solo quando venite rimproverati e disciplinati dopo aver commesso errori o trasgressioni, ma questo non è assolutamente un affinamento. Supponete di riuscire a entrare in una simile vita, a intraprendere un simile cammino, dicendo: “Non soffro più la mancanza degli affetti o del prestigio, ma sto davvero subendo l’affinamento. Ho capito di essere davvero incompatibile con Dio, la mia indole corrotta è profondamente radicata e non riesco a liberarmene. Lascia che Dio mi affini e mi riveli”. Quando vivi in questo stato, hai imboccato il cammino della salvezza. Dicendo questo ora, tutti potete agognare e aspettare con impazienza l’arrivo di quel giorno, ma non so quanti di voi possano davvero essere abbastanza benedetti da godere di un simile trattamento. Questa è una cosa straordinariamente buona e una benedizione enorme. Essere salvati non è facile. Se il Creatore ti apprezza davvero, se ti sceglie e ti permette di essere Suo seguace, questo è solo il primo passo per essere salvato. Se il Creatore ti apprezza e dice che hai i requisiti necessari per ricevere il Suo giudizio e castigo, questo è solo il secondo passo. Se riesci a uscire dal Suo giudizio e castigo, a raggiungere uno stato in cui la tua indole cambia e a diventare compatibile con il Creatore, intraprendendo il cammino del temere Dio e fuggire il male, questo è l’esito finale. Ora, chi tra voi sarà abbastanza benedetto per raggiungere quel giorno, per ricevere una simile salvezza? È una cosa che si può discernere dall’aspetto? Dalla levatura? Dal livello di istruzione? (No.) Si può determinare sulla base dei doveri che l’individuo assolve ora? O della famiglia in cui è nato? Nessuno di questi fattori riesce a rivelarlo. Alcuni dicono: “La mia famiglia crede nel Signore da tre generazioni; io credevo quando ancora ero nel grembo di mia madre, perciò sarò sicuramente salvato”. È un discorso sciocco e incredibilmente ignorante; Dio non guarda simili cose. I farisei credevano in Lui da generazioni, e ora che ne è stato di loro? Dio non li vuole nemmeno come Suoi seguaci. Sono stati completamente eliminati; sono irrilevanti per la Sua opera di salvezza e non hanno alcun ruolo al suo interno.

La possibilità di accettare o meno il giudizio e il castigo di Dio è direttamente legata alla questione chiave del cambiamento di indole. Le persone tendono tuttavia ad avere molte nozioni sul giudizio e sul castigo di Dio. Per risolvere tali questioni è essenziale condividere spesso sulla verità secondo le parole di Dio. È assolutamente necessario. Perché Dio giudica e castiga gli individui? Fino a che punto l’umanità è diventata corrotta? Quali sono le questioni che il giudizio e il castigo mirano a risolvere, e quali esiti ottengono? Quali sono gli standard che Dio pretende dalle persone? Se non si comprendono queste verità, non è facile accettare il giudizio e il castigo; gli individui sviluppano facilmente nozioni su Dio, oltre alla ribellione e alla resistenza, e potrebbero persino bestemmiarLo e diventare ostili nei Suoi confronti. Come fa Dio a salvare le persone? Chi riesce ad accettare il Suo giudizio e castigo? Chi è in grado di intraprendere il cammino del perseguimento della verità e del perfezionamento? Chi sarà eliminato dall’opera di Dio degli ultimi giorni? Se queste verità vengono condivise chiaramente, le nozioni degli individui sul giudizio e sul castigo non verranno forse eliminate? Sì, almeno sostanzialmente; le eventuali questioni rimaste si possono eliminare solo attraverso l’esperienza e ciò accadrà in modo automatico quando la verità sarà compresa. Alcuni chiedono: “I nostri peccati sono stati perdonati, dunque perché dobbiamo ancora sperimentare il giudizio e il castigo?” Il perdono dei peccati è una grazia di Dio; dà alle persone i requisiti necessari per venire davanti a Lui. Tuttavia, il giudizio e il castigo mirano a salvare totalmente gli individui dal peccato e dall’influsso di Satana; le due cose non sono in contraddizione. Nell’Età della Grazia, Dio redime le persone e perdona i loro peccati; nell’Età del Regno, le giudica e purifica la loro indole corrotta. Queste sono due fasi dell’opera di Dio. Molti individui ridicoli negli ambienti religiosi hanno sempre delle nozioni sul giudizio e sul castigo; si aggrappano rigidamente alla frase “giustificazione per fede dopo il perdono dei peccati” e si rifiutano categoricamente di accettare il giudizio e il castigo di Dio. Si dovrebbe forse discutere con simili persone? Se le incontrate e se riescono ad accettare le parole di Dio e la verità, potete condividere sulla verità con loro e leggere loro le parole di Dio. Se si rifiutano categoricamente di accettare la verità, non occorre preoccuparsi di loro; non sono assolutamente le destinatarie della salvezza di Dio. Egli salva solo quanti riescono ad accettare le Sue parole e la verità; non salverà certo coloro che non ne sono assolutamente in grado. Quanti sono capaci di accettare la verità riescono facilmente a eliminare le proprie nozioni, per quante ne abbiano; hanno solo bisogno di leggere di più le parole di Dio e di ricercare di più la verità. Le persone che sono in grado di accettare la verità sono quelle dotate di umanità e di coscienza e ragionevolezza. Prima di accettare il giudizio e il castigo di Dio, gli individui svilupperanno molte nozioni e molti pensieri errati, oltre ad alcuni stati negativi. Lo stato negativo più comune è: “Mi sono speso per Dio e ho svolto i miei doveri; dovrei essere protetto e benedetto da Lui in tutte le cose. Perché mi sono capitate delle calamità?” Questo è lo stato più comune. Ne esiste anche un altro tipo: gli individui che si ritrovano a vivere in difficoltà e povertà, vedendo gli altri vivere in buone condizioni e divertirsi si lamentano di Dio dicendo che è ingiusto. Può persino accadere che vedano altri ottenere risultati migliori nello svolgimento del dovere e che diventino invidiosi e negativi. Sono negativi anche se le famiglie degli altri sono armoniose e unite, se gli altri hanno una levatura superiore alla loro, se assolvere il dovere è faticoso o se qualcosa non va come desiderano. In breve, diventano negativi in qualunque circostanza non sia in linea con le loro nozioni e fantasie. Se una persona di questo genere ha una qualche levatura e riesce ad accettare la verità, dovrebbe essere aiutata. Purché comprenda la verità, il problema della negatività si può risolvere facilmente. Se non ricerca la verità e rimane negativa, nutrendo sempre nozioni su Dio, allora Egli la getterà da parte e non le presterà attenzione, perché lo Spirito Santo non compie un’opera inutile. Simili individui sono troppo ostinati, non accettano la verità, hanno sempre nozioni su Dio e richieste tutte loro; questo è totalmente privo di ragione e le rende in qualche modo refrattarie alla ragionevolezza. Sono in grado di capire la verità, ma non la accettano. Non è un po’ come commettere consapevolmente delle offese? Pertanto Dio non presta loro attenzione. Alcuni dicono: “Sono spesso negativo e Dio mi ignora. Questo significa che non mi ama!” Una simile affermazione è assurda. Sai chi sono le persone che Dio ama? Sai come si manifesta il Suo amore? Sai chi sono coloro che Dio non ama e che disciplina? Il Suo amore ha dei principi; non è come immaginano gli esseri umani, incline a sopportare costantemente le persone e a dimostrare loro misericordia e grazia, a salvare tutti indipendentemente da chi siano, a perdonarli a prescindere dai peccati che hanno commesso e, in ultima analisi, a portarli tutti nel regno di Dio senza eccezioni. Queste non sono forse solo nozioni e fantasie degli individui? Se così fosse, non ci sarebbe alcun bisogno che Dio compisse l’opera di giudizio. Esistono dei principi secondo cui Dio Si comporta nei confronti delle persone che sono spesso negative. Quando le persone sono costantemente negative, c’è un problema. Dio ha detto così tanto, ha espresso così tante verità, e se una persona crede davvero in Dio allora, dopo aver letto le parole di Dio e compreso la verità, le cose negative che ha dentro di sé diminuiranno. Se le persone sono sempre negative, è certo che non accettano affatto la verità; così, non appena s’imbattono in qualcosa contrario alle loro nozioni, diventeranno negative. Perché non ricercano la verità nelle parole di Dio? Perché non accettano la verità? Di certo perché hanno nozioni e fraintendimenti riguardo a Dio, e inoltre non cercano mai la verità. Quindi, Dio presterà ancora loro attenzione quando si approcciano alla verità in questo modo? Queste persone non sono forse refrattarie alla ragione? Qual è l’atteggiamento di Dio verso coloro che sono refrattari alla ragione? Li getta da parte e li ignora. Credi in qualunque modo desideri; che tu creda o no, dipende da te; se credi davvero, e persegui la verità, allora la otterrai; se non persegui la verità, non la otterrai. Dio tratta ogni persona con equità. Se non hai un atteggiamento di accettazione della verità, se non hai un atteggiamento di sottomissione, se non ti sforzi di soddisfare i requisiti di Dio, allora puoi credere nel modo che desideri; inoltre, se preferisci andartene, puoi farlo subito. Se non vuoi svolgere il tuo dovere, la casa di Dio non ti obbligherà a farlo; puoi andare dove vuoi. Dio non sollecita simili persone a rimanere. Questo è il Suo atteggiamento. Tu sei chiaramente un essere creato, eppure non vuoi mai essere tale. Vuoi sempre essere l’arcangelo, restio a sottometterti a Dio, e desideri sempre essere sul Suo stesso piano. Questo equivale a opporre resistenza a Dio con sfrontatezza; è qualcosa che offende la Sua indole. Ovviamente sei solo una persona comune, eppure desideri sempre un trattamento speciale, desideri avere prestigio e diventare qualcuno, volendo essere migliore degli altri in ogni modo, ricevere grandi benedizioni e superare tutti. Questo dimostra una mancanza di ragionevolezza. Come vede Dio gli individui che mancano di ragionevolezza? Come li valuta? Simili persone sono refrattarie alla ragionevolezza. Alcune affermano: “Se Tu dici che sono refrattario alla ragionevolezza, allora non offrirò più manodopera!” Chi ti ha chiesto di offrire manodopera? Se non sei disposto a farlo, Dio non ti costringerà. Affrettati ad andartene; la casa di Dio non ti tratterrà. Anche se sei disposto a offrire manodopera, la casa di Dio ha delle richieste. Se la tua manodopera è al di sotto dello standard e il tuo svolgimento del dovere causa troppi problemi alla casa di Dio, facendo più male che bene, essa ti eliminerà sicuramente; anche se desideri offrire manodopera, non ti vorrà. Se le persone sono disposte a offrire manodopera, se sono in grado di accettare la verità e accettano di essere sottoposte a potatura, allora hanno i requisiti necessari per stare nella casa di Dio. Se riescono a perseguire la verità, ad accettare il giudizio e il castigo di Dio, e sono in grado di essere salvate e perfezionate, questa è una benedizione immensa. Non pensare che Dio ti stia implorando e che abbia bisogno di giudicarti e castigarti; Dio non ti implorerà. Egli salva e perfeziona gli individui in modo selettivo, con un obiettivo specifico in mente e con dei principi; non tutti coloro che credono in Dio possono ottenere di essere salvati da Lui; molti sono chiamati, ma pochi eletti. Devi soddisfare diversi dei Suoi standard – svolgere il tuo dovere in modo adeguato, avere una mentalità sottomessa, essere fondamentalmente onesto e possedere un cuore pentito –, e solo allora Egli inizierà formalmente a giudicarti e castigarti, a purificarti e perfezionarti. Alcuni dicono: “Sperimentare il giudizio e il castigo significa soffrire!” Sebbene sia vero che sei destinato a soffrire, devi avere i requisiti necessari. Altrimenti non sei adatto nemmeno a soffrire! Pensi che l’opera di Dio e il Suo perfezionamento delle persone siano così semplici? Coloro che si rifiutano di accettare il giudizio e il castigo, o che fuggono da questi ultimi, alla fine saranno chiamati a rispondere delle loro azioni. Indipendentemente da chi sia una persona o da quale sia il suo atteggiamento verso Dio, se questo atteggiamento non è in linea con ciò che Dio richiede, Egli non interverrà e la lascerà andare per la sua strada. Le parole di Dio sono inequivocabili; se sei in grado di fare ciò che Egli dice, allora fallo. Se sei disposto a farlo, allora fallo. Se non sei disposto a farlo o non ne sei in grado, Dio non ti costringerà. Credi che ti supplicherà? Che ti disciplinerà? Stanne certo, non lo farà assolutamente. Dio dirà: “Se non ti piace accettare la verità, se provi avversione per il giudizio e il castigo di Dio, allora d’accordo. Hai già goduto di un po’ di grazia, perciò torna nel mondo, affrettati ad andartene; non sarai costretto. Non hai i requisiti necessari per godere delle benedizioni del Regno dei Cieli e non riuscirai a ottenerle nemmeno se lo desideri”. Che cosa significa che Dio non costringe le persone ad accettare il Suo giudizio e castigo? Che, se gli individui non li accettano, Dio non disciplina, non castiga, non rammenta né esorta; non ci sarà nessuna rivelazione o illuminazione da parte dello Spirito Santo. In apparenza, costoro sembrano vivere molto comodamente. Non vengono disciplinati per aver compiuto il loro dovere in modo superficiale, né per il loro negativo rallentamento del ritmo di lavoro, né per aver giudicato Dio con disinvoltura. In cuor loro non sentono nulla per aver frainteso Dio, per essersi lamentati di Lui e per averGli opposto resistenza, finché non commettono una grave azione malvagia come il furto o il cattivo uso delle offerte, eppure rimangono inconsapevoli. Quanti commettono gravi azioni malvagie come queste continuano per anni a non riflettere su sé stessi, senza il minimo pentimento, senza alcuna premonizione su quale punizione o esito incontreranno sulla loro strada. Un individuo normale dovrebbe avere un qualche tipo di premonizione, ma non ce l’ha perché Dio non fa assolutamente nulla in lui. L’inazione di Dio è un tipo di atteggiamento. Che cosa rappresenta? Riuscite a immaginare cosa pensa Dio in cuor Suo? Ha completamente rinunciato a simili persone. Perché? Le disprezza; sono meno importanti di una piuma, di una formica, non sono degne di essere menzionate, e così il loro esito è deciso. Un giorno, quando un individuo di questo genere dirà: “Voglio essere un essere creato di dio, ti accetto come mio signore, mio dio”, Dio lo vorrà? No. Alcuni dichiarano: “Provo rimorso, ora torno sui miei passi”. È troppo tardi per loro? Sì. Siccome la loro natura è quella di un diavolo e non cambierà mai, Dio non salva simili persone. Per quanto siano dispiaciute, per quanto piangano pateticamente, riescono a cambiare? Riescono a pentirsi davvero? Certo che no. Dunque, a prescindere dal fatto che tu persegua la verità oppure no, purché tu creda sinceramente in Dio, dovresti comprendere i decreti amministrativi della Sua casa. Non puoi assolutamente avere delle mire sulle offerte di Dio; anche solo pensare di rubarle o usarle è inaccettabile. Una volta compiute simili azioni, provocherai una grande calamità, condizionando il tuo esito. Una volta determinato il tuo esito, ripensare a quanto Dio ha detto o a quali sono le Sue richieste e sentire rimorso sarà inutile: sarà troppo tardi. In questo momento, l’opera di Dio non si è ancora conclusa, ma l’esito di alcune persone è già stato determinato. Dio non ha proclamato tale questione, né l’ha detto a nessuno. Questi individui pensano ancora di fare bene, sprecano ancora il loro tempo nell’ozio. Anche quando la morte bussa alla porta, sono completamente inconsapevoli; sono un branco di persone confuse e di buoni a nulla.

Procederò con altri due casi. L’esempio precedente riguardava un uomo, mentre le protagoniste di questi casi sono due leader donna. Sentendo questa denominazione, si può capire subito che il loro prestigio non è infima; eppure le persone in tale prestigio possono commettere gravi azioni malvagie. Una di queste due donne aveva rapporti con un non credente la cui attività era sull’orlo del fallimento a causa di un capitale insufficiente. Poiché costei fungeva da leader nella chiesa e aveva il controllo delle risorse finanziarie, il non credente le ha chiesto un prestito. Senza interpellare il Supremo, lei ha accettato unilateralmente di prestargli centinaia di migliaia di renminbi. Il denaro che appartiene alle persone può essere prestato, ma quello di Dio è un’offerta, e chiunque tocchi l’offerta di Dio deve affrontare una punizione. Di nascosto, la donna si è appropriata indebitamente delle offerte, e la somma era tutt’altro che insignificante. Dopo l’appropriazione indebita, la chiesa ha preso provvedimenti contro di lei, pretendendo che lavorasse per restituire i soldi. Questo è il modo in cui la chiesa ha gestito la situazione; era un metodo umano. La leader è riuscita a rimborsare il denaro ed esternamente sembrava avere un atteggiamento decente. Questo significa forse che era cambiata? (No.) Le sue azioni erano molto audaci, più o meno come quelle di uno zuccone sconsiderato, indicative della sua indole e del suo atteggiamento verso Dio. Una simile persona è forse in grado di comprendere puramente la verità? Di agire con ragionevolezza? Ha osato manomettere le offerte di Dio, trattandole come denaro proprio. Senza le istruzioni di Dio sulla destinazione dei fondi, o senza qualcuno che le dicesse di non toccarli, non aveva né principi né limiti nel suo cuore. Essendo una leader, credeva di avere il diritto di controllare questi soldi e ha osato appropriarsene indebitamente. Dopo l’appropriazione indebita, come ha gestito la situazione Dio? Non ha dovuto alzare nemmeno un dito; è stata la chiesa a punirla. Sono bastate queste centinaia di migliaia di renminbi per determinare il suo esito: è stata tagliata fuori per sempre da Dio e gettata da parte. Perché Dio dovrebbe fare ciò? Questo rappresenta la Sua ira; naturalmente è anche un aspetto della Sua indole. Dio non tollera alcuna offesa; se offendi la Sua indole, hai superato un limite. Questo è forse stabilito nei decreti amministrativi? (Sì.) Il popolo eletto di Dio ha le idee chiare su questo punto: l’appropriazione indebita delle offerte è un’offesa all’indole di Dio. Quando questa donna si è appropriata indebitamente delle offerte, Dio è forse intervenuto? No, non l’ha fermata e non ha detto nulla, né l’ha frenata, l’ha redarguita o l’ha avvertita quando è entrata in azione; è stato così che il denaro è stato dato in prestito. La leader si è sentita molto soddisfatta di sé stessa prima che la questione venisse esposta e che la chiesa si occupasse di lei. Ha iniziato a piangere e a piagnucolare, ma poi ha cominciato subito a lavorare per restituire il denaro. In realtà, Dio era forse interessato ai soldi? No; ciò a cui era interessato non erano i soldi, bensì l’atteggiamento che la donna Gli aveva rivelato in tale questione. Era questo che Gli stava a cuore. Offendere la Sua indole proprio a causa del denaro: non è forse un comportamento che merita la morte? Questo si chiama ricevere quel che si merita! Se sei un po’ negativo o debole, o se talvolta hai qualche adulterazione mentre svolgi il tuo dovere, o se di tanto in tanto ti trovi in una posizione di un certo prestigio e ti concedi i suoi vantaggi, Dio lo vede come la rivelazione di un’indole corrotta. Ma quando manometti le Sue offerte senza consultarLo o ne fai cattivo uso senza ottenere il Suo permesso, che tipo di problema è? Questo è rubare le offerte. E che tipo di indole rivela? L’indole dell’arcangelo, l’indole di Satana. Non è forse un tradimento rubare le offerte di Dio? (Sì.) Che cosa fece Satana che Dio considerò tradimento? (Cercò di diventare Dio.) Quanto alla donna di cui stiamo parlando, voleva controllare le offerte di Dio. Chi pensava di essere? (Dio.) Esatto, si vedeva come Dio, ed è stato lì che ha sbagliato. È per questo che diciamo che ha offeso l’indole di Dio. La natura di questo fatto è grave? (Sì.) La nostra descrizione è accurata? (Sì.) Questa leader non ha più un esito. Non ha un esito: ecco come appare ora la situazione. Per quanto concerne la definizione di Dio e le punizioni che costei sperimenterà in seguito, sono questioni che riguardano il futuro. Questa è la storia della prima donna. Era veramente audace, capace di ingannare coloro che erano sopra e sotto di lei, di agire in modo avventato senza considerare le conseguenze, insieme sciocca e insolente. Possedeva forse un minimo di sottomissione o di desiderio di ricercare? (No.) Voleva controllare le offerte di Dio, i Suoi beni, senza il consenso di nessuno e senza discutere la questione o tenere una condivisione in merito con nessun altro. Si è presa la responsabilità di gestire tale questione in modo unilaterale, e queste sono state le conseguenze. Alcuni potrebbero domandare: “Semplicemente toccare le offerte di Dio equivale a offendere la Sua indole?” È così? No. La chiesa ha dei principi per l’assegnazione delle offerte di Dio e, se agisci secondo quei principi, Egli non interverrà. Se hai già i principi e non li segui, bensì ti ostini ad agire sconsideratamente e a fare le cose a modo tuo, gestendo di nascosto tali questioni, allora offendi l’indole di Dio. Questa è la storia della prima donna.

Anche la storia della seconda leader riguarda le offerte. Ecco cosa racconta: la chiesa aveva comprato una casa da adibire a luogo di culto, che però richiedeva una ristrutturazione. Le ristrutturazioni comportano la progettazione e l’acquisto di materiali, il che costa denaro. Poiché si tratta del lavoro della casa di Dio, che coinvolge la gestione di Dio, naturalmente i soldi spesi vengono dalla Sua casa e sono una Sua offerta. Questo denaro viene usato in modo ragionevole, legittimamente e giustamente secondo i principi della casa di Dio. In quel periodo, questa donna era una leader ed era responsabile del progetto. Ha scelto un nuovo credente, che nessuno conosceva, perché si occupasse della supervisione. Quest’uomo era come un non credente. In seguito, la donna ha cospirato con lui, acquistando molti articoli di lusso e sprecando molto denaro. Questo non equivale forse a sottrarre con l’inganno il denaro della casa di Dio? Equivale a defraudare e a sperperare le offerte di Dio! In questo modo, il non credente ha guadagnato molti soldi. Questo aveva forse qualcosa a che fare con la donna? (Sì.) Era stata lei a facilitare il tutto, permettendo al non credente di fare cose di questo tipo. Quando qualcuno ha scoperto il problema e dichiarato di volerlo segnalare, la leader l’ha ostacolato con veemenza e minacciato. Ha tradito gli interessi della casa di Dio, danneggiandoli e causando anche una notevole perdita di offerte. In quel periodo, Dio l’ha forse rimproverata? (No.) La donna era inconsapevole. Come possiamo affermarlo? Ci sono alcuni fatti che lo dimostrano; fin dall’inizio era riuscita a intuire chiaramente cosa intendeva fare il non credente, ma non l’ha fermato, anzi l’ha assecondato e ha approvato tacitamente le sue azioni, versando denaro senza sosta. Di conseguenza, i costi sono lievitati e il lavoro finale non è stato all’altezza delle aspettative. Lei se n’è accorta chiaramente, ma ha continuato a versare altri soldi. Questa volta Dio ha forse agito? No. Quali sono le nozioni e le fantasie delle persone riguardo a tale questione? Gli individui pensano che Dio dovrebbe essere responsabile del Suo denaro e che avrebbe dovuto fermarla. Questa è una nozione umana, ma Egli non ha agito in questo modo. Alla fine della ristrutturazione e dell’indagine, la casa di Dio ha scoperto che gran parte delle offerte era andata perduta. Che cosa occorreva fare con questa donna? Dio non ha fatto nulla; la chiesa l’ha gestita, e un’altra donna ha iniziato a restituire il denaro. Qual era stata la natura delle azioni della leader? Come leader, non solo era stata irresponsabile e non aveva controllato gli esborsi di offerte, ma aveva anche colluso con un estraneo per ingannare la casa di Dio e appropriarsi indebitamente delle Sue offerte. Questo caso è ancora più grave del precedente. Qual è dunque l’esito di una simile persona agli occhi di Dio? La distruzione; il fatto che la donna venga punita oppure no è una questione che riguarda il futuro. Un giorno, una persona di questo genere potrebbe essere messa da Dio in una dimora di spiriti malvagi e demoni immondi, il suo corpo fisico potrebbe essere distrutto in questa vita e la sua anima contaminata e profanata da demoni immondi e spiriti malvagi; per quanto riguarda la prossima vita, è troppo lontana per parlarne. Questo è l’esito. Perché Dio tratta così una simile persona? Perché ha offeso la Sua indole. Considerando questo fatto, potrebbe ancora amarla? Non ci sono più amore né misericordia né benevolenza, ma solo ira. Quando si accenna alle azioni di questa donna, Egli la odia e la detesta. Perché la detesta fino a questo punto? Perché ha commesso consapevolmente dei peccati pur conoscendo la vera via. Non solo non c’è più alcun sacrificio espiatorio per lei, ma la leader deve anche affrontare la punizione dell’ira di Dio. Nessun esito, nessuna destinazione né possibilità di salvezza: non ha nessuna di queste cose. È questo che significa offendere l’indole di Dio; è questo ciò che accade quando si offende la Sua indole.

DiteMi, è facile offendere l’indole di Dio? In realtà, non ci sono così tante occasioni o situazioni in cui può accadere. Le occasioni sono poche, le probabilità scarse; eppure perché le persone riescono ugualmente a offendere l’indole di Dio con così poche occasioni e con probabilità così scarse? Ciascuna di queste due donne credeva in Dio da più di vent’anni, ascoltava sermoni da molti anni e serviva da tempo come leader e lavoratrici. Perché sono riuscite a commettere errori così gravi? Dal punto di vista dell’umanità, esse mancavano di umanità, coscienza e razionalità; dal punto di vista della fede in Dio, non possedevano una fede autentica, non avevano Dio nel cuore. Come si manifestava questa assenza di Dio dal loro cuore? Nelle loro azioni non c’era alcun senso di timore, alcuna linea di fondo; non si sono domandate: “Che cosa mi succederà dopo che avrò fatto questo? Ci saranno ripercussioni? Forse le persone non verranno a saperlo, ma cosa accadrà se Dio lo scopre? Devo assumermi la responsabilità della questione, perché riguarda il mio esito”. Non hanno pensato a queste cose; non è forse problematico questo? Se non ci hanno pensato, avevano forse coscienza o ragionevolezza? (No.) Dunque sono state in grado di offendere l’indole di Dio, di commettere errori così gravi. Se un individuo possiede un pensiero umano normale, ha questa mentalità; quando qualcuno gli chiede del denaro in prestito, ragiona così: “Un prestito? Questo è il denaro di Dio. Se do i Suoi soldi in prestito solo per ottenere un momento di stima, che cosa succede se costui non riesce a restituirli? Come farò a recuperarli? E anche se ci riuscissi, che tipo di comportamento sarebbe prestare questo denaro? I soldi di Dio si possono toccare con tanta disinvoltura? No; se li tocco, quale sarebbe la natura di questa azione?” Questo individuo considererebbe tali cose e non presterebbe il denaro d’impulso solo perché qualcuno glielo ha chiesto. Se non le considera, o se le considera ma non tiene conto delle conseguenze, che cosa dice questo riguardo alla sua visione di Dio? Come crede costui? Fondamentalmente non riconosce l’esistenza di Dio, il che è terrificante! Siccome non riconosce l’esistenza di Dio, non riconosce che Lui determinerà il suo esito e che lo punirà; non ha paura, non crede nella punizione. Generalmente, se qualcuno ha dal 50 al 60 per cento di fede, agisce con cautela e si pone dei freni. Se ha il 30 per cento di fede, potrebbe porsi anche in questo caso qualche freno ma, quando si presenta l’occasione va ugualmente fino in fondo; oppure, se le occasioni scarseggiano o non sono mature, è in grado di frenarsi e di limitarsi un po’. Coloro che mancano di qualunque componente di fede osano tuttavia fare ogni sorta di cose cattive, agendo sconsideratamente senza tenere conto delle conseguenze; sono simili a bestie. In apparenza sembrano umani, ma ciò che fanno non è ciò che gli esseri umani dovrebbero fare; come minimo si può dire che sono bestie e, quel che è più grave, potrebbero essere demoni immondi e spiriti malvagi che vengono a intralciare e a disturbare l’opera di Dio, che sono specializzati nel sabotarla. La classificazione di simili persone da parte di Dio è accurata? (Sì.) È estremamente accurata; non c’è nulla di sbagliato in ciò che Dio fa, tutto ciò che Egli fa è preciso. Inoltre le Sue azioni e la Sua determinazione degli esiti degli individui non si basano sulla prestazione di un momento. Queste due donne credevano in Dio da vent’anni, eppure, in qualche modo, si sono ritrovate a questo punto, suggellando il proprio esito in questo modo. Com’è successo? Non è qualcosa che è accaduto da un giorno all’altro. Dal punto di vista del loro perseguimento nella fede e del cammino che avevano scelto, non erano persone che perseguivano la verità; questo è un aspetto. L’altro è che non avevano alcun interesse per la verità. Se avessero avuto anche solo un minimo di interesse, la loro umanità avrebbe subito un cambiamento. Che cosa avrebbe portato loro tale cambiamento di umanità? Le avrebbe spinte ad agire ponendosi dei freni e a osservare i limiti, ad avere uno standard di valutazione e a valutare le cose con la ragionevolezza e i ragionamenti di un essere umano normale. Se avessero visto che fare una certa cosa era inappropriato, si sarebbero astenute. Queste due donne, tuttavia, non hanno mai perseguito la verità; mancavano persino di questo limite e di questo modo di pensare elementari. Osavano fare qualsiasi cosa, ed è stata proprio questa natura a condurle alla rovina, se non addirittura alla morte. È questo il motivo per cui il loro viaggio di fede in Dio si è concluso in tal modo.

Dopo aver sentito questi due casi, quali sono i vostri pensieri? Alcuni dicono: “Oggi ho acquisito molto. Ho ottenuto la somma verità, cioè non toccare le cose di Dio; non pensarci nemmeno, non manometterle. Se lo fai, non ne verrà nulla di buono”. È davvero così? È questa la verità? (No.) Ciò che conta non è se manometti le cose di Dio oppure no, ma quale atteggiamento che hai verso di Lui nel tuo cuore. Se temi Dio e provi un senso di paura nei Suoi confronti, se credi davvero nella Sua esistenza e consideri sinceramente il tuo esito, ci sono cose che non farai; non ci penserai nemmeno. Pertanto non sarai soggetto a questo tipo di tentazione; essa non ti colpirà mai. La paura è utile? No, tutt’altro. Che cosa ha fatto Dio mentre le due donne compivano queste azioni? Ha lasciato che le cose seguissero il loro corso, mettendo questi due diavoli, questi due non umani il cui cuore non aveva alcuna paura di Dio, nella tentazione di Satana, affinché potessero essere completamente rivelati e distrutti. Non è questo il Suo atteggiamento? Questa è l’indole giusta di Dio e non va presa alla leggera! Le persone si servono di mezzi umani per gestire e punire gli altri, ricambiando il male con il male. Ma Dio non lo fa; ha la Sua linea di fondo, i Suoi principi e i Suoi modi. Quando punisce qualcuno, fa sì che costui non senta nulla; l’individuo è inconsapevole, ma agli occhi di Dio la questione è già stata risolta. Anni dopo, le sofferenze che ne derivano verranno a galla a poco a poco. Dopo che Dio ha privato quella persona della Sua grazia, delle Sue benedizioni, della Sua rivelazione, della Sua illuminazione e di tutto il trattamento che riserva a un essere umano normale, essa viene completamente disumanizzata; agli occhi di Dio non è più un essere creato, bensì una bestia, è qualcosa di completamente diverso. Dio dice: “Egli fa levare il Suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni”. Queste persone sono buone o malevole? Nessuna delle due cose. Agli occhi di Dio, nei Suoi registri, gli individui di questo tipo sono stati eliminati, sono scomparsi, sono non umani. Qual è la definizione di non umani? (Bruti, bestie travestite da esseri umani.) Alcuni potrebbero addirittura invidiarli, dicendo: “Lavorano e guadagnano all’esterno, vivendo con i non credenti; conducono una vita molto più confortevole di quella di chi soffre in chiesa, svolgendo il dovere dall’alba al tramonto”. Ti dico che i loro giorni di sofferenza devono ancora arrivare. Se li invidi, emulali pure; la casa di Dio non impone restrizioni. La sofferenza non si limita al dolore fisico della malattia; se la sofferenza interiore di una persona raggiunge un certo livello, è indescrivibile, come una serie di colpi inferta alla psiche, soprattutto quando l’individuo è soggetto alla punizione di Dio: è peggio della morte, è più straziante; è una sorta di angoscia mentale. Queste due donne sono finite in una simile situazione perché hanno offeso l’indole di Dio con le loro azioni sconsiderate. Nelle nozioni delle persone, sembra che qualunque errore esse commettano e qualunque cosa facciano, purché riescano a tornare davanti a Dio per confessarsi e pentirsi, Egli possa perdonarle; questo dimostrerebbe che il Suo amore è vasto, che Egli ama veramente l’umanità. Questa è una nozione umana e dimostra che la comprensione di Dio da parte degli individui è piena di troppe fantasie e di troppa volontà umana. Se Dio fosse delimitato dalle nozioni umane, allora le Sue azioni sarebbero prive di principi ed Egli sarebbe privo di qualsiasi indole; un simile Dio non esiste. È proprio perché Dio esiste davvero, perché è vivo e vibrante, e innegabilmente e concretamente reale, che ha diverse manifestazioni. Queste ultime sono evidenti nelle Sue varie azioni e nei Suoi vari atteggiamenti verso le persone, ed essi comprovano la Sua esistenza autentica. Alcuni dicono: “Quando costoro vengono gestiti, non se ne rendono conto in prima persona, perciò come possiamo vedere l’esistenza di Dio?” I casi che ho citato permettono agli individui di vedere l’atteggiamento e l’indole di Dio, e anche i Suoi principi nel fare le cose e nel gestire le persone. Questa non è forse una prova della reale esistenza di Dio? (Sì.) Se questo Dio non esistesse, se in realtà fosse solo aria, allora qualunque Sua iniziativa sarebbe senza principi né confini; sarebbe impercettibile, intoccabile, vuota, non attuata nella vita delle persone e irrilevante per la loro vita, le loro azioni e qualsiasi loro manifestazione. Sarebbe solo una teoria, un’argomentazione, un discorso vuoto. Proprio perché questo Dio esiste, le molte cose che Egli fa permettono agli individui di vedere il Suo atteggiamento.

La parte principale delle varie nozioni e fantasie che le persone hanno sull’opera di Dio è stata fondamentalmente trattata nella nostra condivisione. Su cosa si concentra questa parte principale? Concerne le varie nozioni, fantasie e idee che gli individui hanno riguardo al giudizio e al castigo di Dio, nonché le loro varie nozioni e fantasie su cosa costituisce un cambiamento di indole. Inoltre le persone hanno numerose fantasie anche sui principi alla base dell’opera di giudizio e castigo di Dio e sugli standard che Egli richiede agli individui. Per loro, questi concetti sono generalmente confusi e poco chiari. Che cosa rappresenta questa mancanza di chiarezza? Significa che le persone non capiscono ancora la verità, né comprendono le verità insite nell’opera che Dio sta compiendo su di loro. Grazie alla condivisione di oggi, avete ora una definizione approssimativa del giudizio e del castigo, oltre che degli standard che Dio richiede alle persone? (Sì.) Con questa comprensione, che cosa dovreste fare ora? Anzitutto dovete riconoscere che Dio ha standard di questo tipo. Sono flessibili? Possono essere più alti o più bassi di quanto siano in realtà? (No.) Perché no? Dall’Età della Grazia fino a oggi, possiamo vedere in coloro che Dio ha perfezionato che questi standard sono severi e ben definiti; Dio non li cambierà mai. Non li cambiò duemila anni fa e non li ha cambiati finora. È solo che ora ci saranno più persone che vengono perfezionate perché Dio ha parlato davvero tanto. All’epoca operava su una scala più piccola e non diceva esplicitamente più verità alle persone. Ora invece ha detto più verità alle persone e le ha rese consapevoli di un maggior numero delle Sue intenzioni, esprimendo tutti gli standard che Egli richiede e tutte le verità che esse devono conoscere. Allo stesso tempo, anche il Suo Spirito sta operando di concerto tra gli individui in questo modo. Questi due aspetti messi insieme dimostrano che in questo periodo Dio intende perfezionare più individui: un gruppo di persone, non solo una o due. A giudicare da queste informazioni, la maggior parte di voi ha speranza di essere perfezionata? Alcuni dicono di non esserne sicuri ma, anche se siamo incerti, proviamoci; è meglio fallire che implorare misericordia adesso. Che tipo di comportamento è implorare misericordia in questo momento? È un comportamento vile, inutile, incompetente, spregevole, ed equivale a gettare vergogna su Dio. Non dovete essere codardi! Le condizioni e gli standard per essere perfezionati sono stati comunicati in modo chiaro e semplice alle persone; quel che resta è come praticare e come collaborare con l’opera di Dio. Non importa quante volte tu fallisca durante questo periodo, purché tu non offenda l’indole di Dio, non dovresti scoraggiarti o arrenderti; continua a mirare in alto. Alcuni dicono che la loro levatura è scarsa. Dio non ne è forse al corrente? L’ammissione della loro scarsa levatura è già un bene ai Suoi occhi, perché l’umanità corrotta è arrogante e presuntuosa, e pochissimi ammettono che la loro levatura è scarsa. Riconoscerlo è una buona cosa, una buona espressione. Alcuni parlano delle loro esperienze, rendendosi conto che la loro umanità è scarsa e cattiva. Perché altri non hanno questa presa di coscienza? Il fatto che tu riconosca la tua umanità scarsa, la tua umanità cattiva, indica che hai compreso le parole di Dio e che le hai collegate a te stesso; dimostra che hai fede nella Sua opera di salvezza, che hai la determinazione e la volontà di soddisfarLo; quantomeno sei riuscito ad ammettere questa affermazione veritiera. Chi tra i non credenti dice di essere cattivo ora? Anche quando sono cattivi, sostengono di essere buoni; sostengono che le loro azioni malvagie sono buone azioni grandiose e comportamenti virtuosi, distorcendo manifestamente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Perciò, a prescindere dagli intoppi che incontri, dai fallimenti o dai passi falsi, devi essere in grado di vedere che sul tuo cammino c’è la speranza. Chi c’è sul tuo cammino? Dio! Con le Sue parole a guidarle e a condurle, le persone possono intraprendere il giusto percorso.

Oggi abbiamo condiviso tre esempi che hanno chiarito le varie nozioni e fantasie degli individui sull’opera di Dio. Avete compreso tutti quanto è stato comunicato? (Sì.) La vostra capacità di comprensione dimostra che possedete la levatura e le facoltà necessarie per accettare la verità; potete sperare di capire e di ottenere la verità. Perché queste verità non si possono spiegare chiaramente in una o due ore, oppure in due o in tre? Perché bisogna esporre molti contenuti preliminari per parlare dei dettagli che seguiranno. Senza una qualche preparazione preliminare, non sarete in grado di stare al passo con i contenuti successivi. Se parlassi in modo conciso senza alcun contenuto preliminare, avreste difficoltà a seguire. Perciò parlo di alcuni esempi, quindi li commento da entrambi i punti di vista, positivo e negativo, per aiutarvi a capire e a discernere, a sapere cosa succede esattamente con tali questioni e come andrebbero comprese puramente. Se ci riuscite, allora il Mio parlare non sarà stato vano. Dal momento in cui inizi ad avere un qualche concetto di queste verità dopo averle ascoltate, fino all’istante in cui acquisisci una comprensione accurata, in cui capisci dal profondo del cuore perché Dio dice queste cose, quale parte della tua indole corrotta è coinvolta in queste verità da Lui espresse, e perché Dio vuole dirti queste cose, è necessario un certo stadio per raggiungere questo livello di comprensione. Devi collegare queste verità alla tua indole corrotta, ai tuoi discorsi, comportamenti, pensieri e idee – in altre parole, devi applicarle alla tua situazione effettiva – e, inconsciamente, arriverai a poco a poco a comprendere e ad afferrare queste verità. Se non le confronti con il tuo caso, ma prendi appunti oggi, le ripassi e le memorizzi domani, e poi le comunichi a chi non le ha mai sentite, potresti pensare di averle ottenute, ma in realtà non è così. Dal giorno in cui sei in grado di declamare dottrine, queste verità non sono più tali per te e hai difficoltà ad afferrare la verità, come se quest’ultima fosse completamente scomparsa. Una volta che per te la verità si trasforma in mera dottrina, è difficile che produca effetti sulla tua persona. Devi trasformare la verità nella tua realtà, attuare gradualmente l’aspetto pratico di ciascuna verità su te stesso attraverso la ricerca e la condivisione, e infine arrivare a capire quali stati includa questa verità e cosa racchiuda, allo scopo di comprendere i significati dietro queste parole di Dio. Questo è l’inizio della comprensione della verità. Che cosa capite ora? (Le dottrine.) Quando le persone entrano in contatto per la prima volta con la verità, ciò che capiscono è una sorta di dottrina. Tuttavia la comprensione della dottrina non è semplice; richiede anch’essa una certa levatura e capacità di comprensione. Richiede anche di avere un cuore quieto e concentrato, in modo da poter ascoltare i sermoni con attenzione assoluta. Ho scoperto che alcune persone, quando ascoltano i sermoni, pensano: “Ciò di cui parli è inutile, non sono disposto ad ascoltare. Voglio ascoltare i sermoni, non sentir parlare di eventi”. Credono che Io parli di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Poiché hanno questa opinione, non riescono a recepire ciò che sentono; si assopiscono, non riescono a comprendere né a stare al passo. Simili persone non hanno la capacità di comprendere la verità; la loro levatura è insufficiente. Alcuni di coloro che si definiscono spirituali, quando Mi sentono raccontare delle storie, non sono disposti ad ascoltare. Bevono acqua o sbadigliano e sono sempre irrequieti. Pensano: “Le storie che racconti riguardano questioni esteriori; sono troppo superficiali, non riesco a recepirle. Dovresti parlare di più del regno spirituale; questo sì che sarebbe di mio gusto”. Questo è l’esatto atteggiamento di alcune persone. Quando svolgono il ruolo di leader da molti anni, amano parlare di alti sermoni, teorie grandiose e parole del terzo cielo; più parlano, e più si entusiasmano. Ma se parliamo di questioni interne alla chiesa, di esperienze pratiche o soprattutto di analizzare le dinamiche della psiche umana, lo trovano sempre superficiale e noioso. Che tipo di indole è questa? Queste persone hanno la verità realtà? Simili individui sono in grado di risolvere problemi reali nel loro lavoro? Vi piacciono le persone di questo tipo? La condivisione sulla verità non può essere separata dalla realtà. Coloro che non sono interessati alla realtà possono forse amare la verità? Credo di no; costoro provano avversione per la verità, e questo è molto pericoloso.

8 novembre 2018

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