La verità intrinseca dell’opera di conquista (3)

Il risultato a cui ambisce l’opera di conquista è soprattutto far sì che la carne umana smetta di ribellarsi, ossia che la mente dell’uomo acquisisca una nuova conoscenza di Dio, che il suo cuore Gli obbedisca completamente e che l’uomo aspiri a darsi a Lui. Le persone non entrano a far parte della schiera dei conquistati quando cambia il loro temperamento o la loro carne. Quando a cambiare sono il pensiero dell’uomo, la sua coscienza e il suo senno, ossia quando cambia in toto il tuo atteggiamento mentale: è in quel momento che si compie la tua conquista da parte di Dio. Quando maturi la decisione di obbedire e adotti una nuova mentalità, quando smetti di attribuire le tue nozioni o intenzioni personali alle parole e all’opera di Dio, e quando la tua mente può pensare in modo normale, ossia quando puoi adoperarti per Dio con tutto il cuore: è quello il momento in cui sei il genere d’uomo che viene conquistato appieno. Nella religione, molti patiscono grandi sofferenze per tutta la vita, sottomettendo il corpo e portando la croce, addirittura soffrendo e sopportando fino all’ultimo respiro! Alcuni stanno ancora digiunando nel mattino della loro morte. Per tutta la vita si privano di cibo gradevole e bei vestiti, concentrandosi solo sul patimento. Sono capaci di sottomettere il corpo e di rinunciare alla carne. La loro volontà di sopportare la sofferenza è encomiabile. Tuttavia, il loro pensiero, le loro nozioni, il loro atteggiamento mentale e invero la loro vecchia natura, non sono stati minimamente trattati. Non hanno una vera conoscenza di sé. La loro immagine mentale di Dio è quella tradizionale di un Dio astratto, vago. La loro determinazione a soffrire per Dio è il prodotto del loro zelo e della loro natura positiva. Sebbene credano in Dio, non Lo comprendono né conoscono la Sua volontà. Si limitano a operare e a soffrire ciecamente per Dio. Non attribuiscono alcun valore al discernimento e poco si curano di come fare in modo che il loro servizio soddisfi effettivamente la volontà di Dio. Tanto meno sanno come raggiungere la conoscenza di Dio. Il Dio che servono non è Dio nella Sua immagine originale, bensì un Dio partorito dalla loro immaginazione, un Dio di cui hanno solo sentito parlare, o un Dio leggendario trovato negli scritti. Usano quindi la loro vivida immaginazione e devozione per soffrire per Dio e per farsi carico per Lui dell’opera che Egli desidera compiere. Il loro servizio è troppo impreciso, a tal punto che praticamente nessuno è davvero in grado di prestare servizio conformemente alla volontà di Dio. A prescindere da quanto siano disposti a soffrire, il loro modo originale di concepire il servizio e la loro immagine mentale di Dio restano immutati, poiché non sono stati sottoposti al giudizio e al castigo di Dio e al Suo affinamento e perfezionamento e poiché nessuno li ha guidati avvalendosi della verità. Anche se credono in Gesù Salvatore, nessuno di loro ha mai visto il Salvatore e Lo conoscono solo attraverso la leggenda e per sentito dire. Pertanto, il loro servizio non è altro che servire a casaccio con gli occhi chiusi, come un cieco che serve il proprio padre. Che cosa si ottiene in definitiva servendo in questo modo? E chi lo approverebbe? Dal principio alla fine, il loro servizio resta sempre lo stesso. Ricevono solo le lezioni create dall’uomo e fondano il servizio esclusivamente sulla loro naturalezza e le proprie preferenze. Che ricompensa si può ottenere così facendo? Nemmeno Pietro, che vedeva Gesù, sapeva come servire in modo da compiere la volontà di Dio. Fu solo alla fine, in tarda età, che arrivò a comprendere. Cosa ci dice questo di quei ciechi, che non sono minimamente stati sottoposti al trattamento o alla potatura e non hanno avuto nessuno che li guidasse? Il servizio odierno di molti di voi non è forse come quello dei ciechi? Tutti quelli che non hanno ricevuto il giudizio né la potatura e il trattamento e che non sono cambiati, non sono forse essi conquistati in maniera incompleta? Qual è l’utilità di siffatti individui? Se il tuo pensiero, la tua conoscenza della vita e la tua conoscenza di Dio non lasciano ravvisare alcun nuovo cambiamento e non portano alla benché minima conquista, non conseguirai mai nulla di rilevante nel tuo servizio! Senza una visione e una nuova conoscenza dell’opera di Dio, la tua conquista non avviene. Il tuo modo di seguire Dio allora somiglierà a quello di coloro che patiscono e digiunano: sarà di scarso valore! È proprio perché c’è scarsa testimonianza nel loro operato che affermo che il loro servizio è futile! Passano la vita a soffrire e a starsene seduti in prigione, sono perennemente pazienti e amorevoli e portano di continuo la croce, vengono irrisi e rifiutati dal mondo, sperimentano ogni avversità e nonostante siano ubbidienti fino alla fine, tuttavia non sono ancora stati conquistati e non possono rendere alcuna testimonianza inerente all’essere conquistati. Hanno molto sofferto, ma interiormente non conoscono affatto Dio. Nulla dei loro vecchi pensieri, delle vecchie nozioni, delle pratiche religiose, delle nozioni create dall’uomo e delle idee umane è stato sottoposto a trattamento. In loro non vi è alcuna traccia di una nuova conoscenza. La loro conoscenza di Dio non è minimamente vera né accurata. Hanno frainteso la volontà di Dio. È questo il modo di servire Dio? Qualunque sia stata la tua conoscenza di Dio in passato, se oggi è inalterata e continui a basare la tua conoscenza di Dio sulle tue nozioni e idee a prescindere dall’operato di Dio, ossia se non possiedi alcuna traccia di una nuova e autentica conoscenza di Dio e non sei in grado di conoscere la Sua vera immagine e la Sua vera indole, se la tua conoscenza di Dio è ancora guidata da un pensiero feudale e superstizioso e scaturisce ancora da fantasie e nozioni umane, significa che non sei stato conquistato. Il Mio obiettivo nel rivolgerti questo profluvio di parole è informarti e fare in modo che questa conoscenza ti guidi verso una nuova e accurata comprensione. Le Mie parole mirano, inoltre, a eliminare le vecchie nozioni e la vecchia conoscenza che porti in te, affinché tu possa avere una nuova conoscenza. Se ti nutri delle Mie parole, la tua conoscenza cambierà considerevolmente. Basta che tu ti nutra delle parole di Dio con cuore obbediente e cambierai completamente il tuo modo di vedere. Basta che tu sia disposto ad accettare i ripetuti castighi e la tua vecchia mentalità a poco a poco cambierà. Se la nuova mentalità sostituirà completamente quella vecchia, la tua pratica cambierà di conseguenza. In tal modo il tuo servizio diverrà sempre più mirato, sempre più efficace nel compiere la volontà di Dio. Se riuscirai a trasformare la tua vita, la tua conoscenza dell’esistenza umana e le tue molte nozioni riguardo a Dio, la tua naturalezza a poco a poco diminuirà. Questo, e nient’altro che questo, è il risultato che consegue dalla conquista dell’uomo da parte di Dio; è questo il cambiamento che ha luogo nell’uomo. Se, nel credere in Dio, non conosci altro che la sottomissione del corpo e la sopportazione e il patimento senza sapere se tu abbia ragione o torto e tanto meno a beneficio di chi, come può questo genere di pratica condurre al cambiamento?

Sia chiaro che non pretendo che voi costringiate la carne in schiavitù o impediate al cervello di formulare pensieri arbitrari. Non è né l’obiettivo dell’opera, né l’opera che deve essere svolta in questo momento. In questo momento dovete acquisire la conoscenza a partire dall’aspetto positivo, così da poter cambiare voi stessi. L’azione che più urge intraprendere è dotarsi delle parole di Dio, ossia dotarsi in modo completo della verità e della visione del presente per poi proseguire mettendole in pratica. È questa la vostra responsabilità. Non vi chiedo di adoperarvi per raggiungere un’illuminazione ancora maggiore: attualmente è impossibile, perché siete privi della levatura necessaria. Ciò che vi si chiede è di fare il possibile per nutrirvi delle parole di Dio. Dovete comprendere l’opera di Dio e conoscere la vostra natura, la vostra essenza e le vostre vecchie consuetudini. In particolare, dovete conoscere le pratiche sbagliate e assurde e le azioni umane che avete intrapreso. Per cambiare dovete anzitutto trasformare il vostro modo di pensare. Per prima cosa sostituite la vostra vecchia mentalità con quella nuovo e permettete alla nuova mentalità di governare le vostre parole, azioni e consuetudini. È questo che oggi si chiede a ciascuno di voi. Non praticate ciecamente, e non seguite ciecamente. Dovete avere un punto di partenza e un obiettivo. Non ingannate voi stessi. Dovete conoscere l’esatta finalità della vostra fede in Dio, il guadagno da trarne e a cosa accedere in questo momento. È fondamentale che tu sappia tutto questo.

Ciò a cui dovete accedere in questo momento è un’elevazione delle consuetudini di vita e un aumento della levatura. Inoltre, dovete cambiare il vecchio modo di vedere, cambiare il modo di pensare, le nozioni. Tutte le vostre consuetudini di vita necessitano di un rinnovamento. Quando cambierà la tua comprensione degli atti di Dio, quando avrai una nuova conoscenza della verità di tutto ciò che Dio dice, e quando si sarà elevata la tua conoscenza interiore, le tue consuetudini prenderanno una piega migliore. Tutto ciò che gli uomini fanno e dicono in questo momento è concreto. Lungi dall’essere dottrine, queste sono le cose di cui gli uomini necessitano per le loro consuetudini e le caratteristiche che devono contraddistinguerli. È questo il cambiamento che avviene nell’uomo durante l’opera di conquista, il cambiamento che gli uomini devono sperimentare, e l’effetto sortito dalla loro conquista. Una volta modificata la tua mentalità, adottato un nuovo atteggiamento mentale, capovolte le nozioni, le intenzioni e i ragionamenti logici del passato, una volta eliminate le cose che erano profondamente radicate in te e conquistata una nuova conoscenza della fede in Dio, le prove che avrai fornito saranno elevate e tutto il tuo essere sarà realmente cambiato. Tutte queste cose sono le cose più concrete, realistiche e fondamentali, cose che gli uomini non sono stati in grado di comprendere in passato e cose con cui non erano in grado di relazionarsi. Sono la vera opera dello Spirito. Qual era di preciso in passato la tua interpretazione della Bibbia? Confrontala con oggi e lo saprai. In passato hai attribuito una grande levatura a Mosè, Pietro, Paolo o a tutti i diversi pronunciamenti e punti di vista della Bibbia, e li hai messi su un piedistallo. Ora, se ti venisse chiesto di mettere la Bibbia su un piedistallo, lo faresti? Vedresti che la Bibbia contiene troppi resoconti scritti dall’uomo e che non è nient’altro che il racconto fornito dall’uomo di due fasi dell’opera di Dio. È un libro di storia. Non significa forse che la tua comprensione della Bibbia è cambiata? Se oggi guardassi la genealogia di Gesù fornita nel Vangelo di Matteo, diresti, “La genealogia di Gesù? Sciocchezze! Questa è la genealogia di Giuseppe, non di Gesù. Non c’è alcuna relazione tra Gesù e Giuseppe”. Adesso, nell’esaminare esamini la Bibbia hai una conoscenza diversa, il che sta a significare che il tuo modo di vedere è cambiato, e che la affronti con un livello di conoscenza maggiore rispetto a quello degli studiosi di religione più esperti. Se qualcuno dicesse che c’è qualcosa in questa genealogia, tu risponderesti, “Cosa? Su, spiegamelo. Gesù e Giuseppe non sono imparentati. Non lo sapevi? Può Gesù avere una genealogia? Come fa Gesù ad avere degli antenati? Come può essere il discendente di un uomo? La Sua carne è nata da Maria; il Suo Spirito è lo Spirito di Dio, non lo spirito di un uomo. Dato che Gesù è l’amato Figlio di Dio, può avere una genealogia? Mentre era in terra, non faceva parte dell’umanità, dunque come fa ad avere una genealogia?” Quando analizzerai la genealogia spiegando in modo chiaro la verità profonda, condividendo ciò che hai compreso, il tuo interlocutore rimarrà senza parole. Alcuni si appelleranno alla Bibbia dicendo, “Gesù aveva una genealogia. Il tuo Dio odierno ha una genealogia?” E allora li renderai partecipi della tua conoscenza, che è la più autentica, e in questo modo la tua conoscenza avrà avuto un effetto. Di fatto, Gesù non era imparentato con Giuseppe e ancora meno con Abramo. Era solo nato in Israele. Ma Dio non è un israelita né un discendente degli israeliti. Che sia nato in Israele non significa necessariamente che Dio sia solo il Dio degli israeliti. È solo per la Sua opera che ha realizzato l’opera dell’incarnazione. Dio è il Dio di tutto il creato nella totalità dell’universo. Ha solo compiuto una prima fase della Sua opera in Israele, per poi cominciare ad operare nelle nazioni dei gentili. Eppure gli uomini consideravano Gesù il Dio degli israeliti, annoverandolo inoltre tra gli israeliti e i discendenti di Davide. La Bibbia afferma che alla fine dei giorni il nome di Jahvè sarà grande tra le nazioni dei gentili, ossia che negli ultimi giorni Dio opererà nelle nazioni dei gentili. Il fatto che Dio Si sia incarnato in Giudea non vuol dire che ami solo gli ebrei. È avvenuto solo perché l’opera lo rendeva necessario. Non è vero che Dio non avrebbe potuto incarnarSi in nessun luogo fuorché Israele (perché gli israeliti erano il Suo popolo eletto). Gli eletti da Dio non si trovano forse anche nelle nazioni dei gentili? L’opera si è diffusa nelle nazioni dei gentili solo dopo che Gesù aveva portato a termine la Sua opera in Giudea (gli Israeliti chiamavano “nazioni dei gentili” tutte le nazioni al di fuori di Israele). Di fatto, anche nelle nazioni dei gentili erano presenti gli appartenenti al popolo eletto da Dio; solo che allora l’opera non veniva ancora compiuta in quei luoghi. Si dà tanto rilievo a Israele perché le prime due fasi dell’opera si sono svolte lì mentre nelle nazioni dei gentili non era in corso alcuna opera. L’opera nelle nazioni dei gentili sta iniziando solo oggi, ed è il motivo per cui si fatica tanto ad accettarlo. Se riesci a capire tutto questo in modo chiaro, se riesci ad assimilarlo e vederlo nel modo giusto, avrai una conoscenza accurata del Dio di oggi e del passato, e questa nuova conoscenza sarà più elevata della conoscenza di Dio posseduta da tutti i santi nel corso della storia. Se sperimenti l’opera di oggi e ascolti i discorsi personali pronunciati da Dio oggi senza tuttavia essere a conoscenza di Dio nella Sua totalità, e la tua ricerca resta com’è sempre stata senza essere sostituita da qualcosa di nuovo, e in particolare se sperimenti tutta questa opera di conquista ma alla fine in te non si riesce a ravvisare alcun cambiamento, la tua fede non è forse come quella di quanti cercano solo il pane per placare la fame? In tal caso, in te l’opera di conquista non avrà prodotto nessun risultato. Allora non entrerai forse a far parte del novero di coloro che devono essere eliminati?

Quando tutta l’opera di conquista giungerà a conclusione, è indispensabile che tutti voi abbiate compreso che Dio non è soltanto il Dio degli israeliti, bensì di tutto il creato. Egli ha creato l’umanità tutta, non solo gli israeliti. Se affermi che Dio è soltanto il Dio degli israeliti o che è impossibile che Dio Si incarni in qualsiasi nazione al di fuori di Israele, significa che nel corso dell’opera di conquista devi ancora acquisire la totalità della conoscenza e che non riconosci minimamente che Dio è il tuo Dio. Ti limiti a riconoscere che Dio Si è spostato da Israele in Cina ed è costretto a essere il tuo Dio. Se questo è ancora il tuo modo di vedere, significa che la Mia opera in te è stata infruttuosa e non hai compreso nulla di ciò che ho detto. Se finisci per scrivere anche tu una nuova Mia genealogia come Matteo, identificando un antenato a Me adatto e identificando il Mio vero progenitore (con la conseguenza che Dio avrebbe due genealogie per le Sue due incarnazioni) non sarebbe una barzelletta colossale? Tu, questa “persona ben intenzionata” che Mi ha trovato una genealogia, non finiresti per diventare uno che ha diviso Dio? Puoi sobbarcarti il fardello di questo peccato? Dopo tutta questa opera di conquista, se ancora non credi che Dio è il Dio di tutto il creato, se ancora pensi che Dio sia soltanto il Dio degli israeliti, non sei forse un Suo aperto oppositore? Lo scopo di conquistarti oggi è far sì che tu riconosca che Dio è il tuo Dio e anche il Dio degli altri e, soprattutto, che Egli è il Dio di tutti coloro che Lo amano e il Dio di tutto il creato. È il Dio degli israeliti e il Dio del popolo d’Egitto. È il Dio dei britannici e il Dio degli americani. Non è solo il Dio di Adamo ed Eva, ma anche di tutti i loro discendenti. È il Dio di tutte le cose in cielo e in terra. Tutte le famiglie, che siano israelite o gentili, sono nelle mani di un unico Dio. Non solo Egli ha operato in Israele per diversi millenni ed è nato in Giudea, ma oggi discende in Cina, il luogo in cui giace avvolto nelle sue spire il gran dragone rosso. Se l’essere nato in Giudea lo rende il Re dei Giudei, discendere oggi in mezzo a voi non Lo rende forse il Dio di tutti voi? Egli ha guidato gli israeliti ed è nato in Giudea, ma è anche nato in una nazione abitata da gentili. Tutta la Sua opera non viene forse compiuta per tutta l’umanità che ha creato? Ama gli israeliti cento volte e odia i gentili mille volte? Non è forse questa la vostra nozione? Non è vero che Dio non è mai stato il vostro Dio, siete invece voi a non riconoscerLo; non è vero che Dio non voglia essere il vostro Dio, siete invece voi a rifiutarLo. Chi nel creato non è nelle mani dell’Onnipotente? L’obiettivo del conquistarvi oggi non è forse farvi riconoscere che Dio non è altri che il vostro Dio? Se insistete ancora nel dire che Dio è solo il Dio degli israeliti e nel dire che la casa di David in Israele è l’origine della nascita di Dio, e che nessuna nazione tranne Israele ha i requisiti per “produrre” Dio e una qualunque famiglia di gentili è ancor meno in grado di ricevere personalmente l’opera di Jahvè: se la pensi ancora così, questo non ti rende forse un irriducibile ostinato? Non fissarti sempre su Israele. Dio è proprio qui tra voi adesso. E non dovresti nemmeno continuare a levare gli occhi al cielo. Smetti di anelare al tuo Dio in cielo! Dio è venuto tra voi, perciò come fa a essere in cielo? Sebbene tu non creda in Lui da molto tempo, hai tantissime nozioni su di Lui, al punto che non osi pensare nemmeno per un istante che il Dio degli israeliti Si degnerebbe di “onorarvi” della Sua presenza. Che non vi venga poi in mente di pensare a come potreste vedere Dio manifestarsi di persona, visto il vostro livello di sudiciume. Non avete neppure mai pensato a come Dio potrebbe discendere di persona in una terra abitata da gentili. Egli dovrebbe discendere sul Monte Sinai o sul Monte degli Ulivi e apparire agli israeliti. I gentili (ossia tutti coloro che non vivono in Israele) sono tutti oggetto della Sua avversione? Come potrebbe operare di persona tra loro? Tutte queste sono le nozioni profondamente radicate che avete sviluppato nel corso di molti anni. Lo scopo del conquistarvi oggi è mandare in frantumi queste vostre nozioni. Pertanto guardate Dio apparire di persona in mezzo a voi, non sul Monte Sinai o sul Monte degli Ulivi, ma tra uomini che Egli non ha mai guidato prima d’ora. Dopo che Dio ha compiuto le due fasi della Sua opera in Israele, gli israeliti e con essi tutti i gentili sono giunti a nutrire la convinzione che sebbene abbia creato tutte le cose Egli voglia essere soltanto il Dio degli israeliti e non il Dio dei gentili. Gli israeliti credono quanto segue: Dio può essere soltanto il nostro Dio, non il Dio di voi gentili, e poiché non temete Jahvè, Jahvè (il nostro Dio) vi odia. Gli ebrei credono anche questo: il Signore Gesù ha assunto l’immagine di noi ebrei ed è un Dio che reca il marchio del popolo ebraico. È tra noi che Dio opera. L’immagine di Dio e la nostra immagine sono simili; la nostra immagine è vicina a quella di Dio. Il Signore Gesù è il Re di noi ebrei; i gentili non hanno i requisiti per ricevere una salvezza così grande. Il Signore Gesù è il sacrificio offerto per espiare il peccato per noi ebrei. È soltanto sulla base di queste due fasi dell’opera che gli israeliti e il popolo ebraico hanno formulato tutte queste nozioni. Essi rivendicano prepotentemente Dio per sé, non ammettendo che Dio è anche il Dio dei gentili. In questo modo, Dio è diventato una lacuna nel cuore dei gentili. Questo perché tutti sono giunti a credere che Dio non voglia essere il Dio dei gentili e gradisca solo gli israeliti (il Suo popolo eletto) e il popolo ebraico, in particolare i discepoli che Lo hanno seguito. Non sai che l’opera compiuta da Jahvè e Gesù è finalizzata alla sopravvivenza di tutta l’umanità? Adesso riconosci che Dio è il Dio di tutti voi nati al di fuori di Israele? Dio non è forse proprio qui oggi, in mezzo a voi? Non può essere un sogno, giusto? Non accettate questo dato di fatto? Non avete il coraggio di crederci né di pensarci. A prescindere dal vostro modo di vedere, non è vero che Dio è proprio qui tra voi? Avete ancora paura di credere a queste parole? D’ora in avanti, tutte le persone che Egli ha conquistato e che desiderano essere seguaci di Dio non sono forse il popolo eletto di Dio? Tutti voi, che oggi siete dei seguaci, non siete il popolo eletto al di fuori di Israele? La vostra condizione non è la stessa degli Israeliti? Non è tutto questo che dovreste riconoscere? Non è forse l’obiettivo dell’opera di conquista compiuta su di voi? Poiché potete vedere Dio, Egli sarà il vostro Dio per sempre, fin dall’inizio e in futuro. Egli non vi abbandonerà, a condizione che tutti voi siate disposti a seguirLo e ad essere le Sue creature fedeli e obbedienti.

Indipendentemente da quanto aspirino ad amare Dio, in generale fino ad oggi gli uomini Lo hanno seguito con obbedienza. Non si pentiranno a fondo fino alla fine, quando questa fase dell’opera giungerà a conclusione. Sarà allora che gli uomini saranno veramente conquistati. In questo momento è in corso il processo della loro conquista. Nel momento in cui l’opera si concluderà saranno conquistati del tutto, ma non adesso! Anche se tutti sono convinti, non significa che siano stati conquistati fino in fondo. Questo perché attualmente gli uomini hanno visto solo parole e non eventi concreti, e restano incerti a dispetto della profondità della loro fede. Ecco perché sarà solo con quell’ultimo evento concreto, le parole che si fanno realtà, che gli uomini saranno conquistati fino in fondo. In questo momento vengono conquistati perché vengono a conoscenza di molti misteri dei quali non avevano mai sentito parlare prima. Ma nell’intimo ognuno sta ancora a guardare attendendo eventi concreti che gli consentano di vedere concretizzarsi ogni parola di Dio. Solo allora saranno del tutto convinti. Solo quando, alla fine, tutti avranno visto queste realtà concrete realizzarsi, e queste realtà avranno dato loro la certezza, mostreranno convinzione nel cuore, nelle parole e negli occhi e saranno convinti profondamente. Così è la natura dell’uomo: avete bisogno di vedere tutte le parole concretizzarsi, avete bisogno di veder accadere degli eventi concreti e vedere abbattersi su alcuni una catastrofe, e allora sarete del tutto convinti nel profondo dell’animo. Come gli ebrei, attribuite grande importanza alla visione di segni e miracoli. Eppure continuate a non vedere che ci sono segni e miracoli e che si stanno concretizzando e il cui scopo è spalancarvi gli occhi. Che sia qualcuno che discende dal cielo, una colonna di nuvole che vi apostrofa, di Me che compio un esorcismo su uno di voi o del rimbombare della Mia voce tra di voi come il tuono, avete sempre voluto e sempre vorrete vedere questo genere di eventi. Si può dire che nel credere in Dio, il più grande desiderio da voi nutrito sia vederLo arrivare e mostrarvi un segno. Allora sarete soddisfatti. Per conquistarvi, devo compiere un’opera simile alla creazione dei cieli e della terra, e per di più mostrarvi un segno di qualche genere. Allora, i vostri cuori saranno del tutto conquistati.

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