3. Quali sono le differenze tra la fede in Dio e la fede nella religione

Parole di Dio attinenti:

Che cos’è la fede nella religione? Che cos’è la fede in Dio? Vi è differenza? Quali sono le caratteristiche principali e più diffuse della religione? Come si definisce in generale la fede nella religione? La fede nella religione consiste nel modificare comportamenti quali litigare con gli altri, imprecare contro di loro, prevaricare, sfruttare gli altri, approfittarne, commettere piccoli furti e ruberie. Indica principalmente una modifica del comportamento. Quando uno crede nella religione, cerca di comportarsi bene, di essere una brava persona; è un comportamento esteriore. E che dire della religione come sostegno psicologico? E dell’ambito mentale? Con la fede si ha, in effetti, un sostegno dal punto di vista psicologico. La fede nella religione si può, pertanto, definire così: avere un buon comportamento e possedere un sostegno psicologico; nient’altro. Quanto ai dettagli quali, per esempio, se Colui in cui si crede esista veramente e come sia di preciso e che cosa chieda ai credenti, si usano deduzioni e fantasie. La fede con un tale fondamento è detta fede nella religione. Significa principalmente ricercare una modifica del comportamento e possedere un sostegno psicologico, ma comporta forse un cambiamento in merito al percorso di vita della persona? Non vi è il minimo cambiamento di percorso, di scopo o di orientamento nella vita della persona, né del fondamento del vivere. E che cosa significa credere in Dio? Come definisce e prescrive Dio la fede in Lui? (Credere nella Sua sovranità.) Significa credere nella Sua esistenza e nella Sua sovranità: ecco gli aspetti fondamentali. Che cosa richiede Dio a coloro che credono in Lui? A che cosa è legata la fede? (Essere persone sincere, possedere un’umanità normale, ricercare la verità, perseguire il cambiamento dell’indole, cercare di conoscere Dio.) Viene richiesto qualcosa in merito alle parole e al comportamento delle persone? Esteriormente si è tenuti ad avere una fondamentale rispettabilità santa e a vivere un’umanità normale. E qual è la definizione della fede in Dio? Credere in Dio significa obbedire alle Sue parole; significa esistere, vivere e compiere il proprio dovere secondo le parole pronunciate da Dio e svolgere tutte le attività dell’umanità normale. Ciò implica che credere in Dio significa seguire Dio, fare come Dio vuole che si faccia e vivere come Dio vuole che si viva. Credere in Dio significa seguire la Sua via. E, così facendo, lo scopo e l’orientamento della vita non sono forse del tutto differenti rispetto a chi crede nella religione? Che cosa comporta la fede in Dio? Bisogna vivere un’umanità normale; bisogna obbedire alle parole di Dio, qualunque cosa Dio chieda di fare; e bisogna praticare secondo le parole di Dio. Tutte queste cose riguardano le parole di Dio. Che cosa sono le parole di Dio? (La verità.) La fede in Dio riguarda la verità; è la fonte e la retta via della vita; riguarda il cammino che si percorre nella vita. La fede nella religione riguarda alcunché di tutto questo? No. Per credere nella religione basta comportarsi bene esteriormente, dominarsi, aderire alle regole e avere un sostegno psicologico. Se uno si comporta bene e ha un ausilio e un sostegno psicologico, il suo cammino nella vita cambia? (No.) Alcuni dicono: “Credere nella religione e credere in Dio sono la stessa cosa”. Allora, seguono Dio? La fede nella religione è soltanto la ricerca di una modifica del comportamento, nient’altro che la ricerca di un sostegno psicologico, e non comporta alcuna verità. Di conseguenza, non vi può essere alcun cambiamento nell’indole di queste persone, che sono incapaci di mettere in pratica la verità o di qualsiasi cambiamento sostanziale e non hanno una vera conoscenza di Dio. Quando uno crede nella religione, per quanto possa essere buono il suo comportamento e per quanto robusto possa essere il suo sostegno psicologico, segue Dio? (No.) Allora, chi segue? Segue Satana. E qual è il fondamento di ciò che vive, ricerca, desidera, mette in pratica e adotta nella sua vita? Il fondamento è in tutto e per tutto l’indole corrotta di Satana e la sua essenza. Il modo in cui una tale persona si comporta e tratta gli altri è conforme alla logica e alla filosofia di vita di Satana; tutto ciò che dice è una menzogna, priva di qualsiasi verità; tale persona non ha conseguito il minimo cambiamento della propria indole satanica e continua a seguire Satana. La sua visione della vita, i suoi valori, i suoi modi di gestire le cose e i principi delle sue azioni sono tutti espressione della sua natura satanica; vi è stata solamente una piccola modifica del comportamento esteriore; non vi è stato il minimo cambiamento quanto a percorso di vita, modo di vivere, mentalità. Se davvero credi in Dio, quali cambiamenti sono avvenuti effettivamente in te dopo diversi anni di fede in Dio? Il fondamento della tua vita subisce un cambiamento. Su quali basi vivi? Che cosa governa ciò che fai e dici ogni giorno? Su che cosa si fonda tutto? (Si fonda sulle parole di Dio e sulla verità.) Per esempio, forse non dici più menzogne: qual è la base di ciò? Perché non parli più in quel modo? (Perché a Dio non piace.) Il motivo per cui tu non parli e non agisci più in quel modo ha un fondamento ed è la parola di Dio, ciò che Dio richiede, la verità. Allora, una tale persona ha lo stesso percorso di vita? Riepilogando: che cos’è la fede nella religione? E che cos’è la fede in Dio? Quando si crede nella religione, si segue Satana; quando si crede in Dio, si segue Dio. Ecco la differenza. Oggi tu compi il tuo dovere nella casa di Dio; credi nella religione o in Dio? Qual è la differenza? Da che cosa dipende? Dipende dal cammino che percorri. Se ricerchi un buon comportamento, un sostegno psicologico, la conformità alle regole e le macchinazioni per ottenere un beneficio personale, e non ricerchi minimamente la verità, ma cerchi soltanto di essere una persona apparentemente gradevole e non vi è il minimo cambiamento della tua essenza naturale o della tua indole corrotta, allora credi nella religione. Chi crede in Dio è in grado di accettare tutte le verità da Lui espresse; è in grado di riflettere su sé stesso e di giungere a conoscere sé stesso secondo la verità e di pentirsi veramente, e, alla fine, diventa capace di vivere secondo le parole di Dio, di obbedire a Dio e di adorarLo; solo una persona del genere è davvero credente in Dio.

Tratto da “La fede nella religione non condurrà mai alla salvezza” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”

Qual è la differenza tra la fede in Dio e la fede nella religione e nella religiosità? Tutti concepiscono la fede nella religione come dovuta al fatto che la persona è priva di sostentamento o può avere difficoltà in famiglia. Oppure significa trovare qualcosa su cui fare affidamento, procurarsi un nutrimento spirituale. La fede nella religione spesso non è altro che indurre le persone a essere benevole, ad aiutare gli altri, a essere gentili, a compiere buone azioni per accumulare virtù, a non commettere omicidi o incendi dolosi, a non fare cose brutte, a non picchiare gli altri né inveire contro di loro, a non rubare né rapinare, a non ingannare né imbrogliare. Questo è il concetto di “fede nella religione” che tutti hanno in testa. Nel vostro cuore oggi quanto è presente del concetto di fede nella religione? Sapete dire se pensare in questo modo sia avere fede nella religione? Esiste una differenza tra una condizione in cui si ha fede e una condizione in cui si crede nella religione? Qual è la differenza tra fede nella religione e fede in Dio? Quando hai cominciato a credere in Dio, forse ritenevi che credere nella religione e credere in Dio fossero la stessa cosa. Ma oggi, quando credi in Dio da oltre cinque anni, che cosa ritieni sia realmente avere fede? Esiste qualche differenza rispetto alla fede nella religione? Credere nella religione significa seguire certi riti per apportare felicità e conforto al proprio spirito. Non è legato a questioni riguardanti il cammino che si percorre, i mezzi di sostentamento o il modo in cui si vive la propria vita. Vale a dire, non vi è alcun cambiamento nel tuo cuore, nel tuo mondo interiore; tu sei sempre tu, la tua natura e la tua essenza rimangono uguali. Non hai accettato le verità che provengono da Dio e non ne hai fatto la tua vita, ma hai soltanto compiuto alcune buone azioni o hai seguito cerimonie e regole. Ti sei soltanto impegnato in alcune attività legate alla fede nella religione, tutto qui. Allora, che cosa indica la fede in Dio? Indica un cambiamento del modo in cui vivi in questo mondo, significa che vi è già stato un mutamento di valore della tua esistenza e dei tuoi scopi nella vita. In origine, vivevi per cose come onorare gli antenati, distinguerti dalla massa, avere una bella vita, ricercare fama e fortuna. Oggi hai abbandonato queste cose. Non segui più Satana, anzi desideri rinunciarvi, abbandonare questa tendenza malvagia. Stai seguendo Dio, ciò che accetti è la verità, e il cammino che percorri è quello della ricerca della verità. L’orientamento della tua vita è cambiato completamente. Si tratta di affrontare la vita in modo diverso, avere un modo di vivere differente, seguire il Creatore, accettare e sottomettersi al dominio e alle disposizioni del Creatore, accettare la salvezza da parte Sua e, in definitiva, divenire un vero essere creato. Tutto questo non significa forse cambiare il tuo modo di vivere? È tutto il contrario della tua ricerca precedente, del tuo modo di vivere, e delle motivazioni e intenzioni alla base di tutto ciò che facevi: sono del tutto in contrasto, sono su livelli completamente diversi.

Tratto da “Proprio ciò su cui gli uomini hanno fatto affidamento per vivere” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”

Il modo più semplice per descrivere la fede in Dio è confidare nell’esistenza di Dio e, su questa base, seguirLo, obbedirGli, accettare il Suo dominio, le Sue orchestrazioni e disposizioni, ascoltare le Sue parole, vivere secondo le Sue parole, fare tutto secondo le Sue parole, essere un vero essere creato, temere Dio ed evitare il male; solo questa è la vera fede in Dio. Ecco ciò che significa seguire Dio. Tu dici di seguire Dio, ma nel tuo cuore non accetti le parole di Dio e non accetti il Suo dominio, le sue orchestrazioni e disposizioni. Se hai sempre concezioni riguardo a ciò che Dio fa, fraintendi sempre ciò che Egli fa e te ne lamenti; se sei sempre insoddisfatto e valuti e affronti sempre ciò che Egli fa usando le tue concezioni e fantasie; se conservi sempre il tuo modo di intendere; tutto questo causerà problemi. Non stai sperimentando l’opera di Dio e non hai modo di seguirLo veramente. Questa non è fede in Dio.

Che cos’è di preciso la fede in Dio? La fede nella religione è equivalente alla fede in Dio? Quando si crede nella religione, si segue Satana. Solo quando si crede in Dio si segue Dio e solo chi segue Cristo crede veramente in Dio. Chi non accetterà mai le parole di Dio come propria vita è forse una persona che crede in Dio? Non ha alcuna utilità, indipendentemente dalla quantità di anni di fede in Dio. Chi, nella sua fede, partecipa sempre a riti religiosi ma non mette in pratica la verità non è un credente in Dio, ed Egli non lo riconosce. In base a che cosa Dio ti riconosce? Il riconoscimento si basa sul fatto che tu in tutte le questioni agisca secondo le Sue prescrizioni. Il riconoscimento viene concesso secondo le Sue parole, non in base alla quantità di cambiamenti che vi possono essere nel tuo comportamento esteriore o al tempo che trascorri a darti da fare per Lui, ma in base al cammino che percorri e al fatto che tu ricerchi la verità. Molti dicono di credere in Dio ed esprimono parole di lode per Lui, ma nel loro cuore non amano le parole pronunciate da Dio, né sono interessati alla verità. Nel loro cuore, ritengono sempre che solo vivendo secondo le filosofie di Satana e varie dottrine del mondo esterno saranno normali e capaci di tutelarsi, che solo vivere così darà valore alla loro vita in questo mondo. Sono forse persone che credono in Dio e Lo seguono? Tutte le massime dei grandi personaggi famosi suonano assai filosofiche e sono particolarmente in grado di ingannare. Se le consideri la verità e ti attieni a tali massime mentre, in merito alle parole di Dio, alle più comuni parole di Dio, che ti chiedono di essere una persona sincera, di attenerti scrupolosamente al ruolo che ti è stato assegnato e di compiere il tuo dovere di essere creato e rimanere saldo, non sei capace di metterle in pratica e non le consideri la verità, allora non sei un seguace di Dio. Puoi anche dire di aver messo in pratica le Sue parole, ma che fai se Dio ti incalza riguardo alla verità e domanda: “Che cosa hai messo in pratica? Chi ha pronunciato le parole che tu metti in pratica? Qual è il fondamento dei principi a cui ti attieni?”? Se tale fondamento non è costituito dalle parole di Dio, allora è costituito dalle parole di Satana; ciò che vivi sono le parole di Satana, eppure continui a dire di mettere in pratica la verità e compiacere Dio; non è forse una bestemmia nei Suoi confronti? Dio dice che bisogna essere sinceri, eppure alcuni non valutano che cosa comporti il fatto di essere sinceri, in che modo mettere in pratica la sincerità o quali cose da loro vissute e rivelate non siano sincere e quali sì. Non riflettono sull’essenza della verità nelle parole di Dio, ma trovano un libro dei miscredenti e leggendolo dicono: “Queste sono parole valide, ancora migliori di quelle di Dio. ‘Le persone schiette prevalgono sempre’: non è uguale a ciò che ha detto Dio? Anche questa è la verità!” Così si attengono a tali parole. E, attenendosi a tali parole, che cosa vivono? Sono in grado di vivere la realtà della verità? Esistono tante persone così? Acquistano una certa conoscenza, leggono alcuni libri e acquisiscono un certo discernimento, ascoltano qualche famoso adagio o detto popolare e lo considerano la verità. Agiscono secondo tali parole e le applicano al proprio dovere e alla propria vita di fede in Dio, e pensano perfino che questo Lo compiaccia. Non è un gioco di prestigio? Non è un trucco? È una bestemmia! Si riscontra spesso nelle persone. Esse si attengono a dottrine popolari gradevoli a udirsi e apparentemente giuste, come se fossero la verità. Accantonano le parole di Dio e non vi prestano attenzione e, per quante volte le leggano, non le assimilano né le considerano la verità. Chi fa così crede in Dio? Segue Dio? Una persona del genere crede nella religione; segue Satana! Nel proprio cuore pensa che vi sia filosofia nelle parole pronunciate da Satana, che tali parole abbiano un significato profondo, che siano sacre scritture, massime sagge e, pur sapendo rinunciare ad altre cose, non potrebbe mai accantonare queste parole. Per tale persona sarebbe come perdere la vita o vedersi strappare il cuore. Che persona è mai questa? Una che segue Satana.

Tratto da “La fede nella religione non condurrà mai alla salvezza” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”

Se si crede in Dio ma non si dà ascolto alle Sue parole, se non si accoglie la verità e non ci si sottomette alle Sue disposizioni e orchestrazioni; se ci si limita a esibire certi buoni comportamenti ma si è incapaci di rinunciare alla carne e non si abbandona nulla del proprio orgoglio e dei propri interessi; se, pur compiendo in apparenza il proprio dovere, si continua a vivere secondo la propria indole satanica senza abbandonare minimamente la filosofia e i modi di vivere di Satana e non ci si trasforma; come si può allora avere fede in Dio? Questa è fede nella religione. Simili persone rinunciano a qualcosa e si spendono in maniera superficiale, ma il cammino che percorrono e l’impulso e la fonte di tutto ciò che fanno non si basano sulle parole di Dio o sulla verità; invece tali persone continuano ad agire secondo le proprie fantasie, i propri desideri e presupposti soggettivi, e la filosofia e l’indole di Satana continuano a costituire la base della loro esistenza e delle loro azioni. In questioni di cui non capiscono la verità, non la ricercano; in questioni di cui capiscono la verità, non la mettono in pratica, non esaltano la grandezza di Dio, non hanno a cuore la verità. Pur essendo nominalmente seguaci di Dio, lo sono soltanto a parole; la sostanza delle loro azioni non è altro che l’espressione della loro indole corrotta. Non vi è alcun segno del fatto che la loro motivazione e il loro intento siano di mettere in pratica la verità e agire secondo le parole di Dio. Coloro che pongono i propri interessi davanti a ogni altra cosa, che soddisfano prima di tutto i propri desideri e intenti, sono forse persone che seguono Dio? (No.) E coloro che non seguono Dio possono forse apportare una trasformazione alla propria indole? (No.) E se non possono trasformare la loro indole, non sono forse patetici? […] Quando non ci sono problemi, quando tutto procede agevolmente, la maggior parte delle persone ritiene che Dio sia potente, giusto e amorevole. Quando Dio le mette alla prova, le sottopone a trattamento, le castiga e le disciplina, quando chiede loro di accantonare i propri interessi, di voltare le spalle alla carne e di mettere in pratica la verità, quando Dio opera su di loro e dispone e regna sul loro destino e sulla loro vita, diventano ribelli e creano una spaccatura fra sé e Dio; creano un conflitto e un divario fra sé e Dio. In momenti del genere, nel loro cuore, Dio non è minimamente amorevole; non è affatto potente, poiché ciò che fa non esaudisce i loro desideri. Dio le rende tristi; le turba; suscita in loro dolore e sofferenza; le mette in agitazione. Perciò non si sottomettono affatto a Dio, anzi si ribellano a Lui e Lo evitano. Così facendo, mettono forse in pratica la verità? Seguono la via di Dio? Seguono Dio? No. Allora, per quanto numerose siano le tue concezioni e fantasie riguardo all’opera di Dio e per quanto tu abbia in precedenza agito secondo la tua volontà e ti sia ribellato a Dio, se veramente ricerchi la verità e accetti il giudizio e il castigo delle parole di Dio e accetti di subire la potatura e il trattamento da parte delle parole di Dio; se, in tutto ciò che Egli dispone, sei in grado di seguire la via di Dio, di obbedire alle Sue parole, di ricercare la Sua volontà, di praticare secondo le Sue parole e la Sua volontà, sai cercare la sottomissione e sai accantonare la tua volontà, i tuoi desideri, le tue considerazioni, le tue motivazioni e il tuo antagonismo nei confronti di Dio; soltanto allora stai seguendo Dio! Dici di seguire Dio, ma in tutto ciò che fai agisci secondo la tua volontà. In tutto ciò che fai hai i tuoi scopi, i tuoi progetti; non ti affidi a Dio. Allora, Egli è ancora il tuo Dio? Se non è il tuo Dio, allora, quando dici di seguire Dio, non sono forse parole vacue? Simili parole non sono forse un tentativo di ingannare gli altri? Dici di seguire Dio, ma le tue azioni e i tuoi comportamenti, il tuo modo di vedere la vita, i tuoi valori, l’atteggiamento e i principi con cui affronti e gestisci le questioni provengono tutti da Satana: tu fai le cose in tutto e per tutto secondo i principi e la logica di Satana. Allora, tu segui Dio?

Tratto da “La fede nella religione non condurrà mai alla salvezza” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”

Se, nella fede in Dio, le persone trattano la verità come una serie di regole a cui aderire, la loro fede non sarà soggetta a trasformarsi semplicemente in un mucchio di cerimonie religiose? E che differenza c’è tra tali cerimonie religiose e il cristianesimo? Queste persone potrebbero anche essere più profonde ed evolute nel loro modo di esprimersi ma, se la loro fede si è ridotta solamente a una serie di regole e a una sorta di cerimonia, allora non vuol dire forse che si è trasformata nel cristianesimo? (Sì, è così.) Ci sono delle differenze tra i vecchi insegnamenti e i nuovi; ma, se gli insegnamenti non sono niente di più che un tipo di teoria e sono diventati esclusivamente una forma di cerimonia o di regolamento per le persone, e se, parimenti, le persone non sono in grado di guadagnare la verità né di servirsene per avere accesso alla verità realtà, allora la loro fede non è forse diventata identica al cristianesimo? In sostanza, questo non è il cristianesimo? (Sì, lo è.) Dunque, nel vostro comportamento e nel compimento dei vostri doveri, in quali cose possedete prospettive e condizioni identiche o simili ai fedeli del cristianesimo? (Nell’adesione alle regole e nel munirci di lettere e dottrine.) (Nel concentrarci sull’apparenza dell’essere spirituali e del mettere in mostra una buona condotta e sull’essere devoti e umili.) Esteriormente cercate di mostrare una buona condotta, facendo del vostro meglio per infiocchettarvi di una sorta di apparenza spirituale, e fate alcune cose che sono relativamente approvate nel novero delle nozioni e delle fantasie degli uomini, fingendovi virtuosi. Salite sul pulpito più alto a predicare lettere e dottrine, insegnando alle persone a fare del bene, a essere virtuose e a comprendere la verità; predicate la dottrina spirituale, dicendo le giuste cose in materia spirituale; vi atteggiate a persone spirituali e una spiritualità superficiale traspare in tutto ciò che dite e fate, eppure non ricercate mai la verità nel praticare e nel compiere il vostro dovere. Non appena vi trovate di fronte a un problema, non agite che secondo la volontà umana, mettendo Dio da parte. Non avete mai agito in linea con la verità principio, né avete la minima idea di cosa la verità sia, quali siano le intenzioni di Dio o quali i Suoi requisiti nei confronti dell’uomo; non avete mai preso sul serio simili questioni né tantomeno ve ne siete preoccupati. Tali azioni esteriori e condizioni interne delle persone, vale a dire, questo tipo di fede, includono il timore verso Dio e l’evitare il male? Se non c’è collegamento tra la fede delle persone e la ricerca della verità, esse credono o no in Dio? Indipendentemente da quanti siano gli anni di fede in Dio di coloro che non posseggono alcun collegamento con la ricerca della verità, essi sono davvero in grado di temere Dio ed evitare il male, oppure no? (Non lo sono.) Qual è, allora, il comportamento esteriore di tali persone? Che tipo di cammino esse possono percorrere? (Il cammino dei farisei.) Passano il tempo a munirsi di che cosa, se non lettere e dottrine? Non trascorrono forse i loro giorni ad armarsi, rivestirsi di lettere e dottrine per rassomigliare di più ai farisei e alle persone che presumibilmente servono Dio, e per sembrare più spirituali? Qual è mai la natura di tutte queste azioni? L’adorazione di Dio? Una fede genuina in Lui? (No, affatto.) E, allora, cosa stanno facendo queste persone? Stanno ingannando Dio; non stanno facendo altro che aderire alle fasi di una prassi e partecipare a cerimonie religiose. Sventolano la bandiera della fede e celebrano riti religiosi, nel tentativo di raggirare Dio al fine di conseguire il loro scopo, ossia essere benedette. Tali persone non adorano affatto Dio. In definitiva, non finiranno proprio come i membri della Chiesa che in apparenza seguono Dio e che in apparenza credono in Lui e Lo seguono?

Tratto da “Soltanto vivendo costantemente al cospetto di Dio si può percorrere il cammino verso la salvezza” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”

Se il cammino che seguite è uguale a quello percorso dalle persone religiose, questo vi rende dei fedeli del cristianesimo; non credete in Dio e non avete esperienza della Sua opera. Chi da tempo non crede in Dio ammira chi crede, i cui discorsi sono ben fondati. Vede che tali persone sanno stare sedute a parlare per due o tre ore con facilità. Comincia a imparare da loro termini ed espressioni spirituali, nonché il modo di parlare e di atteggiarsi. Poi impara a memoria alcuni brani di parole spirituali e così va avanti finché a un certo momento ha alle spalle un numero sufficiente di anni di fede da poter sedere e spiegare all’infinito, con eloquenza e in modo esauriente. Ma se si ascolta con attenzione sono tutte sciocchezze, parole vacue, semplici lettere e dottrine; e si tratta chiaramente di imbroglioni religiosi, che ingannano sé stessi e gli altri. Che tristezza! Non dovete seguire questo cammino, che una volta intrapreso provoca rovina ed è difficile da abbandonare. Tenere in gran conto simili cose, farne la propria vita e usarle per rapportarsi agli altri ovunque si vada; avere, oltre a un’indole satanica corrotta, alcune teorie spirituali e anche elementi di ipocrisia: una persona del genere non soltanto è disgustosa, ma lo è all’estremo, è nauseante e sfrontata, e gli altri non sopportano di guardarla. Pertanto la confessione religiosa di coloro che un tempo seguivano il Signore Gesù è oggi detta cristianesimo. È una confessione religiosa e queste persone, nella loro fede in Dio, non fanno altro che aderire rigidamente alla formalità. Non hanno alcuna trasformazione della loro indole di vita e non sono persone che ricerchino la verità; non ricercano la verità, la via e la vita che provengono da Dio, ma cercano di essere dei farisei e sono ostili a Dio: questo è il gruppo di persone che oggi si definisce cristianesimo. Come mai questo gruppo è giunto a essere definito “cristianesimo”? Perché queste persone si presentano come sante, spirituali e di buon cuore e come veri seguaci di Dio, però negano ogni verità e negano la realtà di tutte le cose positive che provengono da Dio. Usano parole in precedenza pronunciate da Dio per camuffarsi, per armarsi e dissimularsi, e in definitiva le usano come una sorta di strumento per carpire agli altri con l’inganno cibi e bevande. Si mascherano da credenti in Dio e così si danno delle arie e raggirano gli altri; entrano in competizione con gli altri: ne traggono gloria e vantaggi. Inoltre vogliono conquistare mediante l’inganno le benedizioni e le ricompense di Dio. Questo è il cammino che seguono. È perché seguono questo cammino che il loro gruppo è definito cristianesimo. Osservandolo adesso, il termine “cristianesimo” è positivo o negativo? Ha un’accezione disonorevole, priva di alcunché di glorioso o di splendido.

Tratto da “Soltanto chi mette in pratica la verità è timorato di Dio” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”

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