2. Se amare solamente Dio nei cieli senza amare Cristo sulla terra equivalga ad amare veramente Dio

Parole di Dio attinenti:

L’essenza di Dio non è solo perché l’uomo creda in Lui, ma anche perché Lo ami. Ma molti di coloro che credono in Dio sono incapaci di scoprire questo “segreto”. Le persone non osano amare Dio, né cercano di amarLo. Esse non hanno mai scoperto che c’è così tanto che è amabile in Dio, non hanno mai scoperto che Dio è il Dio che ama l’uomo e che Egli è il Dio da amare per l’uomo. L’amabilità di Dio si esprime nella Sua opera: solo quando sperimentano la Sua opera, queste persone riescono a scoprire la Sua amabilità, solo nelle loro esperienze reali possono apprezzarla e nessuno può scoprirla senza osservarla nella vita reale. C’è così tanto da amare in Dio, ma se non entrano realmente in contatto con Lui, le persone sono incapaci di scoprirlo. Vale a dire, se Dio non fosse diventato carne, le persone sarebbero incapaci di entrare realmente in contatto con Lui e, in tal caso, non sarebbero neanche in grado di fare esperienza della Sua opera – e così il loro amore per Dio sarebbe contaminato da molta falsità e immaginazione. L’amore di Dio in cielo non è così reale come l’amore di Dio sulla terra, perché la conoscenza che le persone hanno di Dio in cielo è costruita sulle loro fantasie e non su quello che hanno visto con i propri occhi e su ciò di cui esse hanno personalmente fatto esperienza. Quando Dio viene sulla terra, le persone sono in grado di contemplare le Sue opere reali e la Sua amabilità ed esse possono vedere tutto della Sua indole pratica e normale, il che è migliaia di volte più reale della conoscenza del Dio in cielo. Indipendentemente da quanto la gente ami Dio in cielo, non c’è nulla di reale in questo amore ed esso è pieno di idee umane. Non importa quanto sia piccolo il loro amore per il Dio sulla terra, questo amore è reale; anche se è poco, è pur sempre reale. Dio induce la gente a conoscerLo attraverso le Sue opere reali, ed è attraverso questa conoscenza che Egli guadagna il loro amore. È come Pietro: se non avesse vissuto con Gesù, gli sarebbe stato impossibile adorarLo. Così, anche la sua fedeltà verso Gesù era costruita sul suo contatto con Gesù. Per indurre l’uomo ad amarLo, Dio è venuto tra gli uomini e vive insieme all’uomo, e tutto ciò che Egli rende visibile e sperimentabile per l’uomo è la realtà di Dio.

Tratto da “Coloro che amano Dio vivranno per sempre nella Sua luce” in “La Parola appare nella carne”

Il maggiore problema dell’uomo è la sua tendenza ad amare solo ciò che non può vedere o toccare, ciò che è sommamente misterioso e prodigioso, inimmaginabile per lui e irraggiungibile per i comuni mortali. Più queste cose sono irrealistiche e più vengono analizzate dall’uomo, che addirittura le persegue, incurante di tutto il resto, e tenta di ottenerle. Più sono irrealistiche e più attentamente l’uomo le esamina e le analizza, arrivando persino a crearsi delle teorie molto elaborate al riguardo. Al contrario, più le cose sono realistiche e più egli è sprezzante nei loro confronti; le guarda dall’alto in basso con atteggiamento di superiorità e arriva persino a sdegnarle. Questo non è precisamente il vostro atteggiamento verso l’opera realistica che svolgo oggi? Più tali cose sono realistiche e più siete prevenuti nei loro confronti. Non perdete tempo a esaminarle ma vi limitate a ignorarle; guardate dall’alto in basso questi semplici e realistici requisiti, nutrite persino numerose concezioni su questo Dio che è perfettamente reale e non siete in alcun modo capaci di accettare la Sua realtà e normalità. In questo modo, la vostra fede non risulta forse vaga? Avete una fede incrollabile nel Dio vago dei tempi passati e nessun interesse per il Dio reale di oggi. Il motivo di ciò non è forse che il Dio di ieri e il Dio di oggi appartengono a due epoche diverse? Il motivo non è anche che il Dio di ieri è l’alto Dio dei cieli, mentre il Dio di oggi è un piccolo essere umano sulla terra? Inoltre, il motivo non è che il Dio adorato dall’uomo è frutto delle sue concezioni, mentre il Dio di oggi è carne reale, realizzata sulla terra? In definitiva, il motivo per cui l’uomo non segue il Dio di oggi non è che Egli è troppo reale? In effetti, ciò che il Dio di oggi chiede all’uomo è precisamente ciò che quest’ultimo è meno disposto a fare e di cui ha vergogna. Questo non rende le cose difficili per l’uomo? Non mette forse a nudo le sue cicatrici? Pertanto, molti di coloro che non seguono la realtà diventano nemici di Dio incarnato, diventano anticristi. Ciò non è forse un’ovvietà? In passato, prima che Dio Si facesse carne, può darsi che alcuni fossero figure religiose o fedeli devoti. Dopo che Dio Si è fatto carne, tuttavia, molti di questi sono diventati inconsapevolmente anticristi. Sai perché? Nella tua fede in Dio, non ti concentri sulla realtà né cerchi la verità, bensì ti lasci ossessionare dalle falsità. Non è questa la fonte più evidente della tua inimicizia verso Dio incarnato? Dio incarnato viene chiamato Cristo, quindi tutti coloro che non credono in Dio incarnato non sono forse anticristi? Quello in cui credi e che ami è davvero questo Dio incarnato? È veramente questo Dio che vive e respira, che è perfettamente reale e straordinariamente normale? Qual è, esattamente, l’obiettivo della tua ricerca? Si trova in cielo o sulla terra? È una concezione o è la verità? È Dio o è un essere soprannaturale? Di fatto, la verità è il più reale degli aforismi della vita ed è l’aforisma supremo tra tutti gli aforismi dell’umanità. Si chiama “aforisma della vita” perché è ciò che Dio richiede all’uomo ed è l’opera che Egli svolge personalmente. Non è un aforisma che riassume un concetto, né una citazione famosa di un grande personaggio; è il discorso all’umanità pronunciato dal Signore dei cieli e della terra e di tutte le cose; non è un riassunto fatto dall’uomo, bensì la vita stessa di Dio. Ecco perché viene definito “l’aforisma supremo tra tutti gli aforismi della vita”. Quando l’uomo persegue l’obiettivo di mettere in pratica la verità, sta svolgendo il proprio dovere, ossia, si pone come obiettivo di soddisfare la richiesta di Dio. L’essenza di questa richiesta è la più reale di tutte le verità, non è una dottrina vuota e irraggiungibile dall’uomo. Se la tua ricerca ha come obiettivo nient’altro che la dottrina e non riguarda la realtà, non ti ribelli forse alla verità? Non sei una persona che contrasta la verità? Una persona del genere potrebbe mai essere qualcuno che cerca di amare Dio? Gli uomini che sono privi di realtà sono coloro che tradiscono la verità e sono tutti intrinsecamente ribelli!

Tratto da “Solo coloro che conoscono Dio e la Sua opera possono soddisfarLo” in “La Parola appare nella carne”

Tutti voi siete lieti di ricevere ricompense dinanzi a Dio e di diventare oggetto del Suo favore ai Suoi occhi. È il desiderio che ognuno prova dopo che ha iniziato ad avere fede in Dio, perché l’uomo tende con tutto il cuore verso qualcosa di più elevato, e nessuno è disposto a rimanere indietro rispetto ad altri. Questo è tipico dell’uomo. Proprio per tale ragione molti tra voi cercano costantemente di accattivarsi il favore del Dio nei cieli, eppure, in verità, la vostra lealtà e la vostra schiettezza verso Dio sono di gran lunga inferiori a quelle che riservate a voi stessi. Perché dico questo? Perché non riconosco affatto la vostra lealtà verso Dio, e inoltre nego l’esistenza del Dio che è presente nei vostri cuori. Vale a dire, il Dio che voi adorate, il Dio vago che ammirate, non esiste affatto. Il motivo per cui lo affermo con tanta convinzione è che voi siete troppo distanti dal vero Dio. Il motivo per cui avete lealtà è dovuto all’esistenza di un idolo dentro i vostri cuori; quanto a Me, il Dio che appare né grande né piccolo ai vostri occhi, tutto quel che fate è riconoscerMi a parole. Quando parlo della vostra grande distanza da Dio, Mi riferisco a quanto siate lontani dal vero Dio, mentre il Dio vago sembra essere vicinissimo. Quando dico “non grande” è in riferimento a come il Dio in cui credete oggi sembri essere semplicemente un uomo privo di grandi capacità; un uomo non molto elevato. Quando dico “non piccolo” significa che, sebbene quest’uomo non possa sollevare il vento e ordinare la pioggia, Egli è nondimeno in grado di invitare lo Spirito di Dio a compiere l’opera che scuote i cieli e la terra, lasciando l’uomo completamente disorientato. Apparentemente tutti voi sembrate molto obbedienti verso questo Cristo sulla terra, eppure in sostanza non avete fede in Lui né Lo amate. Ciò che intendo dire è che colui nel quale avete realmente fede è quel Dio vago nei vostri sentimenti, e quello che amate realmente è il Dio a cui anelate notte e giorno, eppure non avete mai visto di persona. Riguardo a questo Cristo, la vostra fede è semplicemente insignificante, e il vostro amore per Lui non è niente. Fede significa convinzione e fiducia; amore significa adorazione e ammirazione nel cuore, mai separazione. Eppure, la vostra fede e il vostro amore per il Cristo di oggi sono di gran lunga inferiori a questo. Per quanto riguarda la fede, in che modo avete fede in Lui? Per quanto riguarda l’amore, in quale modo Lo amate? Semplicemente non avete alcuna comprensione della Sua indole e ancor meno conoscete la Sua essenza; dunque, come credete in Lui? Dov’è la realtà della vostra fede in Lui? Come Lo amate? Dov’è la realtà del vostro amore per Lui?

Tratto da “Come conoscere il Dio sulla terra” in “La Parola appare nella carne”

In tanti anni di lavoro avete visto molte verità; ma sapete che cosa hanno udito le Mie orecchie? Quanti di voi sono disposti ad accettare la verità? Credete tutti di essere pronti a pagare il prezzo della verità, ma quanti di voi hanno realmente sofferto per la verità? Nei vostri cuori non vi è altro che iniquità, perciò ritenete che chiunque, non importa chi possa essere, sia falso e corrotto. Credete perfino che Dio incarnato, al pari di un uomo normale, sia privo di un cuore generoso o di un amore benevolo. Ancora di più credete che un carattere nobile e una natura benevola e misericordiosa esista soltanto nel Dio che è nei Cieli. E pensate che un tale santo non esista, e che solo la malvagità e il male regnino sulla terra, mentre Dio è qualcosa a cui l’uomo affida in custodia il proprio anelito verso ciò che è buono e bello, una figura leggendaria fabbricata dall’uomo. Nelle vostre menti, il Dio nei Cieli è assolutamente retto, giusto e grande, degno di adorazione e ammirazione, ma questo Dio sulla terra è un mero sostituto e uno strumento del Dio nei Cieli. Credete che questo Dio non possa equivalere al Dio nei Cieli, tanto meno essere menzionato insieme a Lui. Se si tratta della grandezza e dell’onore di Dio, essi appartengono alla gloria del Dio nei Cieli, ma se si tratta della natura e della corruzione dell’uomo, queste sono caratteristiche alle quali il Dio sulla terra partecipa. Il Dio nei Cieli è perennemente elevato, mentre il Dio sulla terra è perennemente insignificante, debole e incompetente. Il Dio nei Cieli non è incline all’emozione, solo alla giustizia, mentre il Dio sulla terra ha solo motivi egoistici ed è privo di onestà e di buonsenso. Il Dio nei Cieli non ha la benché minima traccia di corruzione ed è perennemente leale, mentre il Dio sulla terra ha sempre un lato disonesto. Il Dio nei Cieli ama teneramente l’uomo, mentre il Dio sulla terra gli dimostra poca cura, arrivando persino a trascurarlo completamente. Questa conoscenza erronea alberga da tempo nei vostri cuori e può perpetuarsi anche in futuro. Voi considerate tutti gli atti di Cristo dal punto di vista dell’iniquo, e valutate il Suo intero operato, così come la Sua identità e sostanza, dalla prospettiva del malvagio. Avete commesso un grave errore e fatto qualcosa che non era mai stato compiuto da quelli venuti prima di voi. Vale a dire, servite soltanto il Dio elevato che è nei Cieli con una corona sulla testa, e mai vi occupate del Dio che considerate talmente insignificante da risultare invisibile ai vostri occhi. Non è questo il vostro peccato? Non è questo un classico esempio del vostro offendere l’indole di Dio? Voi adorate il Dio nei Cieli. Venerate immagini elevate e stimate coloro che si distinguono per la loro eloquenza. Tu accetti di buon grado l’autorità del Dio che colma le tue mani di ricchezze, e ti struggi profondamente per il Dio che riesce a soddisfare ogni tuo desiderio. L’Unico che non adori è questo Dio che non è elevato; l’unica cosa che aborri è l’associazione con questo Dio che nessun uomo riesce a considerare favorevolmente. L’unica cosa che non sei disposto a fare è servire questo Dio che non ti ha mai donato nemmeno un centesimo, e l’Unico che non è in grado di far sì che tu aneli a Lui è questo Dio non amabile. Questo tipo di Dio non sa farti allargare i tuoi orizzonti o farti sentire di avere trovato un tesoro; men che meno ti permette di realizzare ciò che desideri. Perché, allora, Lo segui? Hai riflettuto su domande come questa? Ciò che fai non offende soltanto questo Cristo; cosa ancora più importante, offende il Dio nei Cieli. Non penso sia questo lo scopo della vostra fede in Dio!

Tratto da “Come conoscere il Dio sulla terra” in “La Parola appare nella carne”

Desiderate fortemente che Dio Si compiaccia di voi, eppure siete molto lontani da Lui. Qual è il problema, qui? Voi accettate soltanto le Sue parole, ma non il Suo trattamento o la Sua potatura; ancor meno siete in grado di accettare ogni Sua disposizione, di avere fede totale in Lui. Allora, qual è il problema? In ultima analisi, la vostra fede è un guscio d’uovo vuoto da cui non potrà mai nascere un pulcino. Perché la vostra fede non vi ha portato la verità o guadagnato la vita, ma vi ha procurato una illusoria sensazione di nutrimento e speranza. Voi credete in Dio per questa speranza e sensazione di nutrimento, più che per la verità e la vita. Pertanto, Io dico che il corso della vostra fede in Dio non rivela altro che il tentativo di accattivarsi il favore di Dio mediante il servilismo e l’impudenza, e che essa non può in alcun modo ritenersi una vera fede. Come può nascere un pulcino da una fede simile? In altre parole, quale frutto può dare questo tipo di fede? Lo scopo della vostra fede in Dio è servirvi di Lui per realizzare le vostre aspirazioni. Non è anche questo un’offesa nei confronti dell’indole di Dio? Credete nell’esistenza del Dio nei Cieli ma negate quella del Dio sulla terra. Tuttavia, non approvo il vostro parere. Lodo soltanto coloro che restano con i piedi per terra e servono il Dio sulla terra, ma non coloro che non ravvisano mai il Cristo che è sulla terra. Per quanto possano essere leali verso il Dio nei Cieli, alla fine essi non sfuggiranno alla Mia mano, che punisce i malvagi. Questi uomini sono i malvagi; sono i malvagi che si oppongono a Dio e non hanno mai obbedito volentieri a Cristo. Naturalmente, il loro numero comprende tutti coloro che non conoscono o, di più, non riconoscono Cristo. Credi di poter agire come vuoi nei confronti di Cristo, purché tu sia leale verso il Dio nei Cieli? Ti sbagli! La tua ignoranza di Cristo è ignoranza del Dio nei Cieli. Per quanto tu possa essere leale verso il Dio nei Cieli, le tue saranno solo parole vuote e finzioni, perché il Dio sulla terra è fondamentale non solo affinché l’uomo riceva la verità e una conoscenza più profonda, ma lo è ancor di più per la condanna dell’uomo, e quindi per accertare i fatti e punire i malvagi. Ti sei reso conto delle conseguenze benefiche e nocive che vi sono qui? Le hai sperimentate? Il Mio augurio è che un giorno, presto, comprendiate questa verità: per conoscere Dio, dovete conoscere non solo il Dio nei Cieli ma, cosa ancora più importante, il Dio sulla terra. Non lasciate che le vostre priorità si confondano e che il secondario venga prima dell’essenziale. Solo in questo modo potrai costruire realmente un buon rapporto con Dio, avvicinarti a Lui e accorciare la distanza fra Lui e il tuo cuore. Se hai fede da molti anni e da tempo ti sei unito a Me, eppure rimani lontano da Me, allora dico che di certo hai offeso spesso l’indole di Dio, e sarà molto difficile determinare la tua fine. Se i molti anni di sodalizio con Me non solo non sono riusciti a trasformarti in una persona che possiede umanità e la verità, ma hanno piuttosto radicato la malvagità nella tua natura, e tu non solo hai raddoppiato le tue manie di grandezza ma hai anche moltiplicato le tue incomprensioni nei Miei riguardi arrivando al punto da considerarMi soltanto il tuo braccio destro, allora Io dico che la tua afflizione non è più epidermica, ma è penetrata fin dentro le ossa. Non ti rimane altro che attendere che sia organizzato il tuo funerale. Allora non dovrai implorare Me di essere il tuo Dio, perché avrai commesso un peccato mortale, un peccato imperdonabile. Anche se Io avessi pietà di te, il Dio nei Cieli insisterà per toglierti la tua vita, perché il tuo offendere l’indole di Dio non è cosa di poco conto, ma una questione di natura estremamente grave. Quando verrà il tempo, non accusarMi di non averti informato in anticipo. Tutto deriva da questo: se ti associ al Cristo – il Dio sulla terra – come a un uomo comune, cioè, se credi che questo Dio non sia altro che un uomo, è allora che perirai. Questo è il Mio unico avvertimento per tutti voi.

Tratto da “Come conoscere il Dio sulla terra” in “La Parola appare nella carne”

Per che cosa Pietro si rammaricava maggiormente? Gesù gli aveva posto un’altra domanda (sebbene non sia stata riportata nella Bibbia in questi termini) non molto tempo dopo che Pietro aveva detto: “Tu sei il Figlio del Dio vivente” e tale domanda fu: “Pietro! Mi hai mai amato?” Pietro capì che cosa intendesse dire, ed esclamò: “Signore! Una volta amai il Padre celeste, ma ammetto di non aver mai amato Te”. Allora Gesù disse: “Se gli uomini non amano il Padre che è nei cieli, come possono amare il Figlio sulla terra? E se gli uomini non amano il Figlio mandato da Dio Padre, come possono amare il Padre che è nei cieli? Se amassero veramente il Figlio sulla terra, allora amerebbero veramente il Padre che è nei cieli”. Quando Pietro udì tali parole comprese la propria mancanza. Provò sempre rimorso fino alle lacrime per quelle sue parole: “Una volta ho amato il Padre celeste, ma non ho mai amato Te”. Dopo la resurrezione e l’ascensione di Gesù, provò un senso di colpa e una pena ancora maggiori per quel che aveva detto. Rammentando il suo passato lavoro e la sua attuale statura morale, egli si rivolgeva spesso a Gesù in preghiera, sempre provando rimorso e sentendosi in debito per non aver soddisfatto il desiderio di Dio e per non essere all’altezza dei criteri di Dio. Ciò divenne il suo più pesante fardello. Diceva: “Un giorno dedicherò a Te tutto ciò che ho e tutto ciò che sono, Ti offrirò quanto c’è di più prezioso”. E poi: “Dio! Ho una sola fede e un solo amore. La mia vita non ha alcun valore, e così il mio corpo. Ho soltanto un’unica fede e un unico amore. Ho fede in Te nella mia mente e amore per Te nel mio cuore; queste due sole cose ho da offrirTi, e null’altro”. Pietro fu enormemente incoraggiato dalle parole di Gesù, poiché, prima di venire crocifisso Gesù gli aveva detto: “Io non sono di questo mondo, e anche tu non sei di questo mondo”. In seguito, quando Pietro raggiunse livelli di estrema sofferenza, Gesù glielo rammentò: “Pietro, lo hai dimenticato? Io non sono del mondo, e fu solo a motivo della Mia opera se sono andato via prima. Anche tu non sei del mondo, l’hai scordato? Te l’ho detto due volte, non ricordi?” Pietro Lo sentì ed esclamò: “Non l’ho scordato!” Allora Gesù disse: “Una volta trascorresti un periodo felice insieme a Me in cielo e un periodo al Mio fianco. Ora senti la Mia mancanza, e Io sento la tua. Sebbene le creature non siano degne di alcuna considerazione ai Miei occhi, come posso non amare chi è così innocente e amabile? Hai forse dimenticato la Mia promessa? Devi accettare il Mio incarico sulla terra; devi completare il lavoro che ti ho affidato. Verrà il giorno in cui ti guiderò perché tu sia al Mio fianco”. All’udire tali parole, Pietro si sentì ancor più incoraggiato e ricevette una ispirazione ancora più grande, al punto che, quando fu sulla croce, fu in grado di dire: “Dio! Non riesco ad amarTi abbastanza! Anche se Tu mi chiedi di morire, il mio amore per Te ancora non è sufficiente! Ovunque Tu decida di mandare la mia anima, che Tu mantenga o no la Tua precedente promessa, qualsiasi cosa Tu faccia in seguito, io Ti amo e credo in Te”. Ciò a cui rimase saldamente aggrappato furono la sua fede e il suo autentico amore.

Tratto da “Come Pietro arrivò a conoscere Gesù” in “La Parola appare nella carne”

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