Conoscere Dio V
La Parola quotidiana di Dio Estratto 166
Capite che la conoscenza è la chiave per conoscere l’indole giusta di Dio? C’è molto da dire su questo argomento partendo dall’esperienza, ma prima vi sono alcuni punti principali di cui devo parlarvi. Per capire l’indole giusta di Dio, bisogna prima capire i Suoi sentimenti: ciò che Egli odia, ciò che aborrisce, ciò che ama, verso chi è tollerante e misericordioso e a quale tipo di persona concede tale misericordia. Questo è un punto importante da sapere. Inoltre bisogna capire che, per quanto Dio sia amorevole, per quanta misericordia e per quanto amore nutra per gli esseri umani, Dio non tollera che qualcuno offenda la Sua identità e la Sua posizione, né tollera che qualcuno offenda la Sua dignità. Anche se Dio ama gli esseri umani, non li vizia. Offre agli esseri umani il Suo amore, la Sua misericordia e la Sua tolleranza, ma Lui non li ha mai vezzeggiati; ha i Suoi principi e i Suoi limiti. Indipendentemente da quanto tu abbia percepito l’amore di Dio, indipendentemente da quanto possa essere profondo tale amore, non devi mai trattare Dio come tratteresti un’altra persona. Sebbene sia vero che Dio tratta gli esseri umani come vicini a Lui, se una persona considera Dio come un’altra persona qualsiasi, come se Egli fosse solo un altro essere creato, come un amico o un oggetto di culto, allora Dio nasconderà a tale persona il Proprio volto e la abbandonerà. Questa è la Sua indole, e gli uomini non devono trattare con noncuranza tale questione. Perciò spesso vediamo parole come questa pronunciate da Dio riguardo alla Sua indole: per quante strade tu abbia percorso, per quanto lavoro tu abbia svolto o quanta sofferenza tu abbia sopportato, non appena offendi l’indole di Dio, Egli ripagherà ciascuno di voi in base a ciò che avete fatto. Ciò significa che Dio considera gli esseri umani come vicini a Lui, ma loro non devono trattare Dio come un amico o un parente. Non considerare Dio tuo amico. Per quanto amore tu abbia ricevuto da Lui, per quanta tolleranza Egli ti abbia offerto, non devi mai trattare Dio come un amico. Questa è l’indole giusta di Dio. Lo capisci? Devo dire altro su questo argomento? Avevate capito qualcosa in precedenza a tale proposito? In generale, questo è l’errore più facile che le persone commettono, indipendentemente dal fatto che capiscano le dottrine o che non abbiano mai preso in considerazione l’argomento prima d’ora. Quando gli esseri umani offendono Dio, può non essere per via di un evento o di una cosa che hanno detto, ma piuttosto a causa di un atteggiamento che assumono e di una condizione in cui si trovano. Questo è un aspetto davvero spaventoso. Alcuni ritengono di capire Dio, di conoscerLo in qualche modo, e che potrebbero perfino fare alcune cose che Lo soddisfino. Cominciano a sentirsi pari a Dio e di avere abilmente fatto amicizia con Lui. Sentimenti del genere sono terribilmente sbagliati. Se tu non capisci a fondo questa cosa, se non la capisci chiaramente, allora sarà molto facile offendere Dio e la Sua indole giusta. Adesso lo capisci, vero? L’indole giusta di Dio non è forse unica? Potrebbe mai essere pari alla personalità o al livello morale di un uomo? Non potrebbe mai. Allora non devi dimenticare che, comunque Dio tratti gli esseri umani, qualunque cosa Egli pensi di loro, la posizione, l’autorità e l’identità di Dio non cambiano mai. Per l’umanità, Dio è sempre il Signore di tutte le cose e il Creatore.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VII”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 167
Prima storia: Un seme, la terra, un albero, la luce del sole, gli uccelli e l’uomo
Un semino cadde sulla terra. Dopo il passaggio di una forte pioggia, dal seme spuntò un tenero germoglio e le sue radici affondarono lentamente nel terreno sottostante. Il germoglio col tempo crebbe in altezza, sopportando venti crudeli e piogge violente, assistendo al mutare delle stagioni mentre la luna cresceva e calava. In estate la terra gli donò acqua, così il germoglio poté sopportare il caldo torrido. Grazie alla terra, il germoglio non fu sopraffatto dalla calura e così sopravvisse al peggio dell’estate. Quando venne l’inverno, la terra avvolse il germoglio nel suo caldo abbraccio e si tennero stretti l’una all’altro. La terra scaldò il seme, e così il germoglio sopravvisse al freddo pungente, al sicuro dai forti venti invernali e dalle tormente. Protetto dalla terra, il germoglio cresceva impavido e felice; nutrito altruisticamente dalla terra, cresceva forte e robusto. Cresceva felice, cantando sotto la pioggia, danzando e ondeggiando nel vento. Il germoglio e la terra dipendono l’uno dall’altra…
Passarono gli anni e il germoglio era ormai un albero imponente. Si ergeva vigoroso sulla terra, con rami robusti coperti da innumerevoli foglie. Le radici dell’albero affondavano nella terra come in precedenza, ma adesso scendevano in profondità nel terreno sottostante. La terra, che un tempo aveva protetto il tenero germoglio, era adesso il fondamento di un albero poderoso.
Sull’albero brillò un raggio di sole. L’albero ondeggiò sul tronco e allargò i rami e respirò profondamente l’aria assolata. La terra sottostante respirava al ritmo dell’albero e si sentiva rinnovata. Proprio allora, una brezza fresca soffiò tra i rami e l’albero fremette di gioia, caricandosi di energia. L’albero e la luce solare dipendono l’uno dall’altra…
Alcune persone sedevano alla fresca ombra dell’albero, crogiolandosi nell’aria frizzante e odorosa. L’aria purificava loro il cuore e i polmoni e, internamente, il sangue, e i loro corpi non erano più stanchi o gravati. Le persone e l’albero dipendono le une dall’altro…
Uno stormo di uccellini si posò, cinguettando, sui rami dell’albero. Forse sfuggivano a un predatore, oppure si riproducevano e crescevano i piccoli, o forse si erano solo concessi un breve riposo. Gli uccelli e l’albero dipendono gli uni dall’altro…
Le radici dell’albero, contorte e intrecciate, scendevano in profondità nella terra. Il tronco riparava la terra da vento e pioggia, e l’albero allungava i rami a proteggere il terreno sottostante. L’albero lo faceva perché la terra era sua madre. Si rafforzano reciprocamente e fanno affidamento l’uno sull’altra, e non si separeranno mai…
…………
Tutto ciò di cui ho appena parlato è qualcosa che avete già visto. I semi, per esempio: crescono diventando alberi, e per quanto tu non sia in grado di seguire ogni dettaglio di questo processo, sai che funziona così, giusto? Conosci anche la terra e la luce del sole. L’immagine degli uccelli appollaiati su un albero è qualcosa che tutti hanno visto, giusto? E le persone che prendono il fresco all’ombra di un albero è qualcosa che tutti hanno visto, giusto? (Sì.) Allora che sensazione provate quando vedete tutti questi esempi in un’unica immagine? (Armonia.) Ognuna delle cose presenti in questa immagine proviene da Dio? (Sì.) Poiché provengono da Dio, Egli conosce il valore e il significato dell’esistenza terrena di tutte queste varie cose. Quando Dio le creò tutte, quando pianificò e creò ogni cosa, lo fece con un intento; e quando creò quelle cose, ciascuna fu permeata di vita. L’ambiente che creò per l’esistenza dell’umanità, appena descritto nella nostra storia, è un ambiente in cui i semi e la terra sono interdipendenti, in cui la terra può nutrire i semi e i semi sono legati alla terra. Questo rapporto è stato prestabilito da Dio all’inizio della Sua creazione. L’albero, la luce del sole, gli uccelli e l’uomo sono una rappresentazione dell’ambiente di vita che Dio ha creato per l’umanità. In primo luogo, l’albero non può abbandonare la terra, né può stare senza la luce del sole. Allora qual era lo scopo di Dio nel creare l’albero? Possiamo dire che fosse solo per la terra? Possiamo dire che fosse solo per gli uccelli? Possiamo dire che fosse solo per gli esseri umani? (No.) Qual è il rapporto fra loro? Il rapporto fra loro è di reciproco rafforzamento, interdipendenza e inseparabilità. Vale a dire che la terra, l’albero, la luce del sole, gli uccelli e gli esseri umani, per esistere, si affidano l’uno all’altro e si nutrono a vicenda. L’albero protegge la terra, mentre la terra nutre l’albero; la luce del sole provvede all’albero, mentre l’albero trae aria fresca dalla luce del sole e attenua la bruciante calura del sole sulla terra. Chi ne trae beneficio alla fine? L’umanità, non è così? E questo è uno dei principi alla base dell’ambiente creato da Dio in cui l’umanità vive, ed è come Egli l’ha inteso sin dal principio. Anche se questa immagine è semplice, in essa possiamo vedere la sapienza di Dio e le Sue intenzioni. L’umanità non può vivere senza la terra o senza gli alberi, e ancor meno senza gli uccelli e la luce del sole. Non è così? Sebbene questa sia solo una storia, ciò che raffigura è un microcosmo della creazione dei cieli e della terra e di tutte le cose da parte di Dio, e del Suo dono di un’ambiente in cui l’umanità possa vivere.
Fu per l’umanità che Dio creò i cieli e la terra e tutte le cose, così come l’ambiente in cui farla vivere. In primo luogo, il punto principale di cui tratta la nostra storia è il rafforzamento reciproco, l’interdipendenza e la coesistenza di tutte le cose. In base a questo principio, l’ambiente di vita per l’umanità è protetto; può esistere e perpetuarsi. Grazie a questo, l’umanità può prosperare e riprodursi. L’immagine che abbiamo visto comprendeva un albero, la terra, la luce del sole, gli uccelli e le persone. C’era anche Dio? Egli non vi si vedeva. Ma nella scena si è vista in effetti la regola del rafforzamento reciproco e dell’interdipendenza tra le cose; in questa regola si può vedere l’esistenza e la sovranità di Dio. Dio usa tale principio e tale regola per preservare la vita e l’esistenza di tutte le cose. In questo modo Egli provvede a tutte le cose e all’umanità. Questa storia è collegata al nostro tema principale? In apparenza sembra di no, ma in realtà la regola con cui Dio ha creato tutte le cose e il Suo dominio su di esse sono intimamente legati al Suo essere la fonte di vita per tutte le cose. Tali fatti sono inseparabili. Ora cominciate a imparare qualcosa!
Dio controlla le regole che governano il funzionamento di tutte le cose; Egli controlla le regole che governano la sopravvivenza di tutte le cose; Egli controlla tutte le cose e le predispone in modo che si rafforzino vicendevolmente e dipendano le une dalle altre, affinché non si estinguano né scompaiano. Solo così l’umanità può continuare a vivere; solo così può vivere sotto la guida di Dio in un ambiente siffatto. Dio è il padrone di queste regole di funzionamento, e nessuno può interferire con esse né modificarle. Solo Dio Stesso conosce tali regole e solo Dio Stesso le gestisce. Quando gli alberi germoglieranno, quando pioverà, quanta acqua e quante sostanze nutritive la terra fornirà alle piante, in quale stagione cadranno le foglie, in quale stagione gli alberi daranno frutto, quante sostanze nutritive la luce del sole apporterà agli alberi, che cosa esaleranno gli alberi dopo essere stati nutriti dalla luce del sole: tutti aspetti che Dio ha predisposto quando ha creato tutte le cose, facendone regole che nessuno può violare. Le cose create da Dio – che siano viventi o, agli occhi dell’uomo, sembrino non viventi – sono tutte nelle mani di Dio, dove Egli le controlla e le domina. Nessuno può modificare o violare queste regole. Vale a dire, quando Dio creò tutte le cose, Egli predeterminò che: senza la terra, l’albero non potrebbe mettere radici, germogliare e crescere; se la terra non avesse alberi, si inaridirebbe; l’albero sarebbe diventato la dimora degli uccelli e un luogo in cui si riparano dal vento. Può un albero vivere senza la terra? Assolutamente no. Potrebbe vivere senza il sole o la pioggia? Nemmeno. Tutto questo è per l’umanità e per la sua sopravvivenza. L’uomo riceve aria pura dall’albero e vive sulla terra protetta da questo. L’uomo non può vivere senza luce solare o senza i vari esseri viventi. Anche se i rapporti fra queste cose sono complessi, tu devi ricordare che Dio ha creato le regole che governano tutte le cose affinché potessero rafforzarsi reciprocamente, dipendere le une dalle altre ed esistere insieme. In altre parole, ogni singola cosa che Egli ha creato ha valore e significato. Se Dio avesse creato qualcosa senza significato, lo avrebbe fatto scomparire. Questo è uno dei metodi da Lui usati per provvedere a tutte le cose. A cosa fa riferimento “provvedere” in questa storia? Dio innaffia l’albero ogni giorno? L’albero ha bisogno dell’aiuto di Dio per respirare? (No.) Qui “provvedere” indica la gestione di tutte le cose da parte di Dio dopo la creazione; è sufficiente che Dio le gestisca dopo aver stabilito le regole che le governano. Una volta piantato il seme nella terra, l’albero cresce da solo. Le condizioni per la sua crescita sono state tutte create da Dio. Egli ha creato la luce del sole, l’acqua, il terreno, l’aria e l’ambiente circostante, il vento, il gelo, la neve e la pioggia e le quattro stagioni. Queste sono le condizioni di cui l’albero ha bisogno per crescere, e queste sono le cose che Dio ha predisposto. Allora Dio è la fonte di questo ambiente di vita? (Sì.) Dio deve andare ogni giorno a contare ogni foglia degli alberi? No! Né Dio deve aiutare l’albero a respirare o svegliare il sole ogni giorno, dicendo: “Adesso è ora di splendere sull’albero”. Non è necessario. La luce del sole risplende per conto suo quando è il momento di risplendere, secondo le regole; essa appare e risplende sull’albero e l’albero la assorbe, quando ne ha bisogno, e quando non ne ha, vive comunque all’interno delle regole. Potreste non riuscire a spiegare chiaramente questo fenomeno, ma è nondimeno una realtà che chiunque può vedere e prenderne atto. Devi soltanto riconoscere che le regole che governano l’esistenza di tutte le cose provengono da Dio e sapere che Dio è sovrano sulla crescita e la sopravvivenza di tutte le cose.
In questa storia vi è una metafora, come la chiamerebbero gli uomini? È una personificazione? (No.) Vi ho raccontato una storia vera. Ogni sorta di essere vivente, tutto ciò che ha vita, è sotto il dominio di Dio; ogni essere vivente è stato permeato di vita da Dio quando è stato creato; la vita di ogni essere vivente proviene da Dio e segue il percorso e le leggi che lo dirigono. Non occorre che l’uomo lo modifichi, né necessita di aiuto da parte dell’uomo: è uno dei modi in cui Dio provvede a tutte le cose. Capite, vero? Ritenete necessario che gli esseri umani lo riconoscano? (Sì.) Allora questa storia ha qualcosa a che fare con la biologia? È collegata in qualche modo a un campo della conoscenza o a un ramo del sapere? Qui non stiamo parlando di biologia e certamente non stiamo conducendo ricerche biologiche. Qual è l’idea principale del nostro discorso? (Dio è la fonte di vita per tutte le cose.) Che cosa avete visto fra tutte le cose del creato? Avete visto gli alberi? Avete visto la terra? (Sì.) Avete visto la luce del sole, giusto? Avete visto uccelli appollaiati sugli alberi? (Sì.) L’umanità è felice di vivere in un simile ambiente? (Sì.) Vale a dire, Dio usa tutte le cose, le cose che ha creato, per salvaguardare e proteggere la dimora dell’umanità, il suo ambiente di vita. In tal modo, Egli provvede all’uomo e a tutte le cose.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VII”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 168
Seconda storia: Una grande montagna, un ruscello, un vento furioso e un’onda gigantesca
C’era un ruscello che serpeggiava qua e là, e alla fine arrivò ai piedi di una grande montagna. La montagna ostruiva il percorso del ruscello, che allora con la sua vocina fioca chiese alla montagna: “Per favore, lasciami passare, mi stai ostacolando e mi impedisci di avanzare”. La montagna allora domandò: “Dove stai andando?” Al che il ruscello replicò: “Sto cercando casa mia”. Disse la montagna: “Va bene, vai avanti e passa sopra di me!” Ma poiché il ruscello era troppo debole e troppo giovane, non aveva modo di superare una montagna così grande, perciò non ebbe altra scelta che continuare a scorrere ai piedi della montagna…
Sopraggiunse un vento furioso, che trasportò sabbia e detriti verso il luogo in cui sorgeva la montagna. Il vento ululò alla montagna: “Fammi passare!” La montagna domandò: “Dove stai andando?” Il vento rispose mugghiando: “Voglio passare sull’altro lato della montagna”. La montagna disse: “Va bene, se riesci ad attraversarmi, puoi andare!” Il vento furioso ululò qua e là, ma per quanto violentemente soffiasse non riuscì ad attraversare la montagna. Il vento si stancò e si fermò a riposare, e sull’altro lato della montagna cominciò a soffiare una brezza leggera, gradevole per la popolazione di lì. Questo fu il saluto che la montagna rivolse agli esseri umani…
Sulla riva del mare, la spuma si frangeva dolcemente sugli scogli. All’improvviso si sollevò un’onda gigantesca che si spinse rombando verso la montagna. “Spostati!” urlò l’onda gigantesca. La montagna domandò: “Dove stai andando?” Incapace di frenare la propria irruenza, l’onda tuonò: “Sto espandendo il mio territorio! Voglio allungare le mie braccia!” La montagna disse: “Va bene, se riesci a superare la mia cima, ti cederò il passo”. La grande onda indietreggiò leggermente e poi di nuovo si sollevò verso la montagna. Ma per quanto si sforzasse non riuscì a superare la vetta. Non ebbe altra scelta che ritirarsi lentamente verso il mare…
Per migliaia di anni, il ruscello continuò a scorrere dolcemente ai piedi della montagna. Seguendo il percorso tracciato dalla montagna, il ruscello riuscì a tornare a casa, dove si unì a un fiume, che a sua volta confluì nel mare. Sotto la protezione della montagna, il ruscello non si smarrì mai. Il ruscello e la montagna si rafforzavano a vicenda e dipendevano uno dall’altra, si corroboravano, si controbilanciavano ed esistevano insieme.
Per migliaia di anni, il vento furioso non fece che ululare, com’era sua abitudine. Veniva ancora spesso a “far visita” alla montagna, sollevando grandi vortici di sabbia. Minacciava la montagna, ma non riuscì mai ad attraversarla. Il vento e la montagna si rafforzavano a vicenda e dipendevano uno dall’altra, si corroboravano, si controbilanciavano ed esistevano insieme.
Per migliaia di anni, l’onda gigantesca non si acquietò mai e continuò a spingersi avanti, espandendo senza sosta il suo territorio. Mugghiava e si sollevava ripetutamente contro la montagna, ma quest’ultima non si spostò mai di un centimetro. La montagna vegliava sul mare e in questo modo le creature marine si moltiplicavano e prosperavano. L’onda e la montagna si rafforzavano a vicenda e dipendevano una dall’altra, si corroboravano, si controbilanciavano ed esistevano insieme.
Così finisce la nostra storia. Prima di tutto, diteMi, di cosa parlava? Prima c’era una montagna, un ruscello, un vento furioso e un’onda gigantesca. Che cosa è successo nella prima parte con il ruscello e la grande montagna? Perché ho scelto di parlare di un ruscello e di una montagna? (Sotto la protezione della montagna, il ruscello non si è mai smarrito. Si affidavano l’uno all’altra.) Direste che la montagna proteggeva oppure ostacolava il ruscello? (Lo proteggeva.) Ma non lo ostacolava? La montagna e il ruscello badavano l’uno all’altra; la montagna proteggeva il ruscello ma era anche un ostacolo. La montagna proteggeva il ruscello mentre si univa al fiume, ma gli impediva anche di scorrere dove voleva, causando inondazioni e provocando disastri per la popolazione. Non è di questo che trattava questa parte? La protezione del ruscello da parte della montagna e il suo agire da barriera hanno salvaguardato le abitazioni della popolazione. Poi il ruscello si unisce al fiume ai piedi della montagna e quindi scorre verso il mare. Non è forse questa la regola che governa l’esistenza del ruscello? Cosa ha permesso al ruscello di confluire nel fiume e poi nel mare? Non è stata forse la montagna? Il ruscello si affidava alla protezione della montagna e al fatto che la montagna agisse da barriera. Non è questo il punto principale? Vedi l’importanza delle montagne per l’acqua, in questo esempio? Dio ha avuto il Suo scopo nel creare ogni montagna, piccola o grande? (Sì.) Questo breve passaggio, con solo un ruscello e una grande montagna, ci fa vedere il valore e il significato della creazione di queste due cose da parte di Dio. Ci mostra anche la Sua sapienza e la Sua finalità nel modo in cui Egli governa queste due cose. Non è così?
Di che cosa tratta la seconda parte della storia? (Di un vento furioso e della grande montagna.) Il vento è una cosa buona? (Sì.) Non necessariamente, poiché a volte è troppo forte e causa disastri. Come ti sentiresti se dovessi restare fuori al vento furioso? Dipende da quanto è forte. Se fosse un vento di forza 3 o 4, sarebbe tollerabile; al massimo una persona potrebbe avere difficoltà a tenere gli occhi aperti, ma se il vento soffiasse tanto forte da diventare un uragano, saresti in grado di resistergli? Non ci riusciresti. Allora è sbagliato dire che il vento è sempre buono o sempre cattivo, perché dipende dalla sua forza. Allora a cosa serve la montagna, qui? Non è una sorta di filtro per il vento? A cosa riduce il vento furioso? (A una brezza.) Ora, nell’ambiente in cui vivono gli esseri umani, la maggior parte delle persone sperimenta venti di burrasca o semplici brezze? (Brezze.) Non era forse questo uno degli scopi di Dio, una delle Sue intenzioni nel creare le montagne? Come sarebbe se le persone vivessero in un ambiente in cui il vento spandesse selvaggiamente la sabbia, senza filtri o impedimenti? Una terra insidiata da sabbia e sassi sollevati dal vento non sarebbe inabitabile? I sassi potrebbero colpire le persone, e la sabbia potrebbe accecarle. Il vento potrebbe travolgere le persone o risucchiarle in aria. Le case sarebbero distrutte e avverrebbe ogni sorta di catastrofi. Ma l’esistenza del vento furioso ha un valore? Ho detto che era cattivo, quindi si potrebbe pensare che non abbia valore, ma è così? Non ha forse valore una volta trasformato in brezza? Di cosa hanno bisogno principalmente le persone quando il tempo è umido o afoso? Di una brezza leggera che soffi dolcemente, per rinfrescare e rischiarare la mente, per acuire il pensiero, per ristabilire e migliorare l’umore. Per esempio, siete tutti seduti in una stanza con molte persone e l’aria è viziata; allora di che cosa avete bisogno principalmente? (Di una brezza leggera.) Recarsi in un luogo dove l’aria è torbida e sporca può rallentare il pensiero, ridurre il flusso sanguigno e offuscare la mente. Però l’aria si purifica se ha la possibilità di muoversi e circolare e le persone si sentono meglio nell’aria fresca. Anche se il ruscello e il vento furioso possono diventare disastrosi, finché la montagna è lì trasformerà quel pericolo in una forza che va a beneficio delle persone. Non è così?
Di che cosa parla la terza parte della storia? (Della grande montagna e dell’onda gigantesca.) Della grande montagna e dell’onda gigantesca. Questa parte si svolge presso il mare, ai piedi di una montagna. Vediamo la montagna, la spuma dell’oceano e un’onda gigantesca. Che cos’è la montagna per l’onda in questo esempio? (Una protezione e una barriera.) È sia una protezione sia una barriera. L’obiettivo di proteggerla è impedire al mare di scomparire, in modo che le creature che ci vivono possano moltiplicarsi e prosperare. Agendo da barriera, la montagna impedisce all’acqua marina di straripare causando una catastrofe, che danneggerebbe e distruggerebbe le case della popolazione. Dunque possiamo dire che la montagna è sia una barriera che una protezione.
È questo il significato dell’interconnessione tra la grande montagna e il ruscello, fra la grande montagna e il vento furioso e fra la grande montagna e l’onda gigantesca; questo è il significato del loro rafforzarsi e controbilanciarsi reciprocamente, e della loro coesistenza. Queste cose, che Dio ha creato, sono governate nella loro esistenza da una regola e da una legge. Dunque quali atti di Dio avete visto in questa storia? Dio Si è disinteressato di tutte le cose dopo averle create? Ha creato leggi e ha ideato i modi perché tutte le cose funzionino, solo per ignorarle subito dopo? È andata così? (No.) E allora come? Dio ha ancora il controllo. Egli domina l’acqua, il vento e le onde. Non permette che si scatenino né che danneggino o distruggano le case della popolazione. Per questo gli esseri umani possono vivere e moltiplicarsi e prosperare sul territorio. Significa che, quando ha creato tutte le cose, Dio aveva già pianificato le regole per la loro esistenza. Quando Dio ha creato ogni cosa, ha fatto sì che fosse di beneficio per l’umanità e ne ha assunto il controllo, in modo che non risultasse fastidiosa o disastrosa per l’umanità. Se non fossero gestite da Dio, le acque non scorrerebbero forse dappertutto? Il vento non soffierebbe ovunque? L’acqua e il vento seguono le regole? Se Dio non li gestisse, non sarebbero governati da alcuna regola e il vento ululerebbe e le acque scorrerebbero incontrollate causando inondazioni. Se l’onda fosse stata più alta della montagna, il mare potrebbe esistere ancora? Non potrebbe esistere. Se la montagna non fosse stata alta come l’onda, il mare non esisterebbe e la montagna perderebbe il proprio valore e significato.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VII”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 169
Dio ha creato tutto ciò che esiste, ed è sovrano di tutto ciò che esiste; Egli lo gestisce tutto e provvede alla sua totalità, e in tutte le cose Egli vede ed esamina ogni parola e azione di tutto ciò che esiste. Allo stesso modo Dio vede ed esamina ogni recesso della vita umana. Perciò Dio conosce intimamente ogni dettaglio di tutto ciò che esiste all’interno della Sua creazione, dalla funzione di ogni cosa, la sua natura e le regole per la sua sopravvivenza al significato della sua vita e al valore della sua esistenza; tutto ciò è noto a Dio nella sua totalità. Dio ha creato tutte le cose; pensate che abbia bisogno di studiare le regole che le governano? Dio ha bisogno di studiare la conoscenza umana o la scienza per conoscerle e comprenderle? (No.) Esiste qualcuno nell’umanità che abbia la conoscenza e l’erudizione per capire tutte le cose come fa Dio? Non esiste, giusto? Ci sono astronomi o biologi che capiscano veramente le regole in base alle quali vivono e crescono tutte le cose? Possono capire veramente il valore dell’esistenza di ogni cosa? (No.) Questo perché tutte le cose sono state create da Dio e, per quanto profondamente l’umanità studi questa conoscenza, o per quanto tempo dedichi al cercare di apprenderla, non sarà mai in grado di sondare il mistero o lo scopo della creazione di tutte le cose da parte di Dio. Non è così? Ora, sulla base della discussione che abbiamo avuto fin qui, sentite di aver acquisito una comprensione parziale del vero significato dell’espressione “Dio è la fonte di vita per tutte le cose”? (Sì.) Sapevo che quando avrei parlato di questo argomento – Dio è la fonte di vita per tutte le cose – molti avrebbero subito pensato a un’altra affermazione: “Dio è verità, e Dio usa la Sua parola per provvedere a noi”, ma non sarebbero andati oltre quel livello di significato. Alcuni avrebbero perfino ritenuto che il provvedere alla vita umana da parte di Dio, con la fornitura giornaliera di cibo e bevande e di tutte le necessità quotidiane, non equivalga a provvedere all’uomo. Qualcuno non la pensa forse così? Eppure, l’intento di Dio non è evidente nella Sua creazione: permettere all’umanità di esistere e vivere normalmente? Dio preserva l’ambiente in cui vivono gli esseri umani e fornisce tutte le cose necessarie all’umanità per sopravvivere. Inoltre gestisce e detiene la sovranità su tutte le cose. Tutto questo consente all’umanità di vivere, prosperare e moltiplicarsi normalmente; è in questo modo che Dio provvede a tutte le cose e all’umanità. Gli esseri umani non devono riconoscere e capire queste cose? Forse alcuni potranno dire: “Questo argomento è troppo lontano dalla nostra conoscenza del vero Dio Stesso e noi non vogliamo conoscerlo perché non viviamo di solo pane, ma viviamo invece della parola di Dio”. È giusto questo intendimento? (No.) Che cosa c’è di sbagliato? Potete avere una comprensione completa di Dio se conoscete soltanto le cose che Egli ha detto? Se accettate soltanto la Sua opera e il Suo giudizio e castigo, potete avere una comprensione completa di Dio? Se conoscete solo una piccola parte dell’indole di Dio, una piccola parte dell’autorità di Dio, lo ritenete sufficiente per raggiungere una comprensione di Dio? (No.) Le azioni di Dio cominciarono con la Sua creazione di tutte le cose e proseguono oggi: le Sue azioni sono sempre evidenti, di momento in momento. Se si crede che Dio esista solo perché ha scelto un gruppo di persone su cui compiere la Sua opera per salvarle, e che niente altro abbia a che fare con Dio, né con la Sua autorità, la Sua identità e le Sue azioni, questo può considerarsi un conoscere veramente Dio? Coloro che hanno una cosiddetta conoscenza di Dio hanno solo una comprensione parziale, in base alla quale limitano l’azione di Dio a un unico gruppo di persone. Questa è forse una vera conoscenza di Dio? Le persone con questo genere di conoscenza non stanno forse negando la Sua creazione di tutte le cose e la Sua sovranità su di esse? Alcuni non vogliono prestarvi attenzione, pensando invece fra sé: “Non vedo la sovranità di Dio su tutte le cose. È un’idea talmente distante che non voglio capirla. Dio fa ciò che vuole e questo non ha nulla a che fare con me. Io accetto solo la guida di Dio e la Sua parola, in modo che io possa essere salvato e reso perfetto da Dio. Non mi interessa altro. Le regole che Dio ha stabilito nel creare tutte le cose e ciò che Egli fa per provvedere a queste e all’umanità non hanno nulla a che vedere con me”. Che modo di parlare è questo? Non è un atto di ribellione? C’è qualcuno fra voi che ha una comprensione di questo tipo? Anche se nessuno lo dice, so che tantissimi di voi la pensano in questo modo. Le persone così, rigide e inflessibili, osservano ogni cosa da un loro personale punto di vista “spirituale”. Vogliono limitare Dio alla Bibbia, limitare Dio alle parole che ha pronunciato e limitare Dio al senso letterale della parola scritta. Non vogliono saperne di più riguardo a Dio e non vogliono che Egli spartisca la Sua attenzione nel fare altre cose. Questo tipo di pensiero è infantile ed estremamente religioso. Coloro che sostengono queste opinioni possono conoscere Dio? Avrebbero grande difficoltà a conoscere Dio. Oggi ho raccontato due storie, ciascuna delle quali affronta un aspetto diverso. Potreste avere la sensazione, dal momento che siete appena venuti in contatto con esse, che siano profonde o un po’ astratte, difficili da intendere e da capire. Potrebbe risultare difficile collegarle alle azioni di Dio e a Dio Stesso. Nondimeno, tutte le azioni di Dio e tutto ciò che Egli ha fatto nel creato e tra l’umanità dovrebbero essere conosciute in maniera chiara e precisa da ogni persona, da tutti coloro che cercano di conoscere Dio. Questa conoscenza darà certezza al tuo credere nella vera esistenza di Dio. Inoltre ti darà una conoscenza precisa della sapienza di Dio, della Sua potenza e di come Egli provveda a tutte le cose. Ti consentirà di concepire chiaramente la vera esistenza di Dio e di vedere che non è fittizia, non è un mito, non è vaga, non è solo una teoria e di certo non è solo un conforto spirituale, ma un’esistenza reale. Inoltre consentirà agli uomini di sapere che Dio ha sempre provveduto a tutta la creazione e all’umanità; Dio lo fa a modo Suo e secondo i Suoi tempi. Quindi è perché Dio ha creato tutte le cose e dato loro delle regole, se ciascuna di esse, in base a quanto da Lui preordinato, è in grado di eseguire i compiti assegnati, adempiere alle proprie responsabilità e assolvere al proprio ruolo; in base a quanto da Lui preordinato, ogni cosa ha una propria utilità a servizio dell’umanità e dello spazio e dell’ambiente in cui vivono gli esseri umani. Se Dio non avesse agito in questo modo e l’umanità non avesse un ambiente siffatto in cui vivere, la fede delle persone in Dio e il fatto di seguirLo non sarebbero possibili; tutto si ridurrebbe soltanto a chiacchiere vane. Non è così?
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VII”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 170
L’ambiente di vita fondamentale che Dio crea per l’umanità (Passi selezionati)
Abbiamo discusso di molti argomenti e contenuti riguardanti la frase “Dio è la fonte di vita per tutte le cose”, ma in cuor vostro sapete quali cose Egli concede al genere umano, oltre a donarvi la Sua parola e a esercitare il Suo giudizio e il Suo castigo su di voi? Alcuni potrebbero dire: “Dio mi concede grazia e benedizioni; mi dà disciplina e conforto, e mi dà cura e protezione in ogni modo possibile”. Altri diranno: “Dio mi concede ogni giorno di che mangiare e di che bere”, mentre altri ancora affermeranno persino: “Dio mi ha concesso tutto”. Riguardo a queste cose con cui le persone entrano in contatto nella vita di ogni giorno, potreste reagire in modo attinente all’ambito della vostra esperienza di vita fisica. Dio elargisce molte cose a ogni persona, anche se ciò di cui stiamo discutendo qui non è limitato all’ambito delle necessità quotidiane degli uomini, bensì è destinato ad ampliare il campo visivo di ogni persona e a permettervi di guardare le cose da una macro prospettiva. Poiché Dio è la fonte di vita per tutte le cose, come riesce a preservare questa vita? In altre parole, cosa dona Dio a tutte le cose del creato per preservare la loro esistenza e le leggi che la sostengono, in modo che possano continuare a esistere? Questo è il punto fondamentale della nostra discussione di oggi. […] Spero che riusciate a collegare questo tema e ciò che dirò alle azioni di Dio, senza associarli ad alcuna conoscenza o cultura o ricerca umana. Sto parlando solo di Dio, di Dio Stesso. Questo è il suggerimento che vi do. Sono sicuro che capirete, non è così?
Dio ha concesso molte cose al genere umano. Inizierò parlando di ciò che gli uomini possono vedere, ossia le cose che riescono a percepire. Si tratta delle cose che le persone sono in grado di comprendere e di accettare nei loro cuori. Dunque, per parlare di ciò che Dio ha donato all’umanità, iniziamo esaminando il mondo materiale.
a. L’aria
Anzitutto, Dio ha creato l’aria perché l’uomo potesse respirare. L’aria è una sostanza con cui gli uomini entrano quotidianamente in contatto e dalla quale dipendono in ogni istante, anche mentre dormono. L’aria che Dio ha creato è di enorme importanza per l’umanità: è essenziale per ogni respiro e per la vita stessa. Questa sostanza, che può essere percepita ma non vista, è stata il primo dono di Dio a tutte le cose. Dopo averla creata, Egli Si è forse fermato, considerando finita la Sua opera? Oppure ne ha valutato la densità? Ha considerato cosa dovrebbe contenere? Che cosa aveva in mente Dio quando ha fatto l’aria? Perché l’ha creata, e qual è stato il Suo ragionamento? Gli esseri umani necessitano dell’aria, ne hanno bisogno per respirare. Per prima cosa, la sua densità deve essere adatta ai polmoni umani. Qualcuno conosce la densità dell’aria? In realtà, non c’è alcun particolare bisogno che le persone sappiano rispondere in termini di cifre o dati e, a dire il vero, non è affatto necessario conoscere la risposta, basta avere un’idea generale. Dio ha creato l’aria con la densità più adatta ai polmoni umani. In altre parole, l’ha creata in modo che possa penetrare facilmente nel corpo umano attraverso il respiro senza danneggiarlo in alcun modo. Questo aveva in mente Dio nel creare l’aria. Adesso parleremo del contenuto dell’aria. Innanzitutto, non è velenoso per gli esseri umani e, di conseguenza, non nuoce ai polmoni e al corpo. Dio ha dovuto considerare tutto ciò. Ha dovuto considerare il fatto che l’aria respirata dagli uomini sarebbe dovuta entrare e uscire agevolmente dal corpo e che, dopo l’inalazione, la natura e la quantità delle sostanze in essa contenute avrebbero dovuto essere tali che sia il sangue sia l’aria di scarto nei polmoni e nell’intero corpo venissero metabolizzati correttamente, e anche che essa non avrebbe dovuto contenere alcun componente velenoso. Il mio intento nel fornirvi questi due parametri per l’aria non è propinarvi qualche nozione, ma solo mostrarvi che Dio aveva in mente un ragionamento ben preciso quando ha creato ogni singola cosa, e ogni cosa che Egli ha creato è il meglio che potesse risultare. Inoltre, per quanto concerne la quantità di polvere nell’aria, quella della polvere, della sabbia e delle impurità sulla Terra, e quella della polvere che scende dal cielo sulla terra, Dio ha i Suoi sistemi per gestire anche queste cose, sistemi per eliminarle o per farle disintegrare. Per quanto esista una certa quantità di polvere, Dio l’ha fatta in modo che non danneggi il corpo o metta a repentaglio la respirazione umana, e in modo che le sue particelle non siano di dimensioni pericolose per l’organismo. La creazione dell’aria da parte di Dio non è stata misteriosa? È stato semplice come soffiare un alito d’aria dalla Sua bocca? (No.) Persino nella creazione delle cose più semplici sono evidenti il mistero di Dio, il lavorio della Sua mente, il Suo modo di pensare e la Sua saggezza. Dio non è pratico? (Sì, lo è.) Ciò significa che, persino nel creare cose semplici, Egli stava pensando all’umanità. In primo luogo, l’aria che gli uomini respirano è pulita, il suo contenuto è adatto alla respirazione umana, non è tossico e non nuoce agli uomini e la densità è calibrata per la loro respirazione. Quest’aria che gli esseri umani inspirano ed espirano costantemente è essenziale per il loro corpo, per la loro carne. Ecco perché gli esseri umani possono respirare liberamente, senza costrizioni né preoccupazioni. Possono respirare normalmente. L’aria è ciò che Dio ha creato in principio e che è indispensabile per la respirazione umana.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VIII”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 171
L’ambiente di vita fondamentale che Dio crea per l’umanità (Passi selezionati)
b. La temperatura
La seconda cosa di cui parleremo è la temperatura. Tutti sanno cos’è. È qualcosa di essenziale perché un ambiente sia adatto alla sopravvivenza umana. Se fosse troppo alta, per esempio superiore a 40° centigradi, non sarebbe molto debilitante per gli esseri umani? Non sarebbe estenuante vivere in condizioni simili? E se la temperatura fosse troppo bassa e arrivasse a -40° centigradi? Gli esseri umani non sarebbero in grado di sopportarla nemmeno in queste condizioni. Perciò Dio è stato davvero molto scrupoloso nel fissare questo intervallo di temperature, quello a cui il corpo umano riesce a adattarsi e che rientra, più o meno, tra -30° e +40° centigradi. Questo è sostanzialmente l’intervallo di temperature da nord a sud. Nelle regioni fredde le temperature forse possono scendere fino a -50° e -60° centigradi. Dio non consente all’uomo di vivere in aree simili. Allora perché esistono regioni così fredde? In ciò si celano la saggezza e le intenzioni di Dio. Egli non ti permette di avvicinarti a quei luoghi; protegge i posti troppo caldi e troppo freddi, cioè non li ha pianificati come dimora per gli uomini. Non sono luoghi destinati all’umanità. Perché Dio permette che esistano posti simili sulla terra? Se non voleva che l’uomo vivesse o nemmeno sopravvivesse in quelle zone, perché le ha create? Qui si cela la Sua saggezza. In altre parole, Egli ha regolato ragionevolmente l’intervallo di temperature dell’ambiente predisposto per la sopravvivenza umana. Qui entra in gioco anche una legge naturale. Dio ha creato determinate cose per mantenere e controllare tale temperatura. Quali sono? Anzitutto, il sole porta calore alle persone, ma esse sono in grado di sopportarlo quando è eccessivo? C’è qualcuno che osi avvicinarsi al sole? Esiste qualche strumento scientifico sulla Terra che possa avvicinarsi al sole? (No.) Perché? Il sole è troppo caldo, qualsiasi cosa si fonderebbe non appena gli arriva vicino. Pertanto Dio ha misurato specificamente l’altezza e la distanza del sole dall’umanità in base a calcoli meticolosi e precisi parametri. Ci sono poi il Polo Sud e il Polo Nord della Terra. Si tratta di regioni totalmente glaciali. L’umanità può vivere tra i ghiacci? Sono posti adatti alla sopravvivenza umana? No, per questo le persone non ci vanno. Dato che le persone non vanno al Polo Sud e al Polo Nord, i ghiacciai si conservano e sono in grado di servire al loro scopo, cioè controllare la temperatura. Capisci? Se non ci fossero il Polo Sud e il Polo Nord, il calore costante del sole distruggerebbe le persone sulla Terra. Ma Dio usa solo queste due cose solo per mantenere la temperatura entro valori adatti alla sopravvivenza umana? No, ci sono anche cose viventi di ogni genere, come l’erba dei prati, i vari tipi di alberi e tutte le specie di piante nelle foreste che assorbono il calore del sole e, così facendo, neutralizzano la sua energia termica in modo da regolare la temperatura dell’ambiente in cui vivono gli uomini. Ci sono anche le fonti idriche, come i fiumi e i laghi. La loro estensione non può essere decisa da nessuno. Nessuno può controllare quanta acqua c’è sulla terra, né dove scorre, la direzione che segue, il suo volume o la sua velocità. Solo Dio può farlo. Queste varie fonti idriche, dalle acque sotterranee ai fiumi e laghi in superficie, possono anch’esse regolare la temperatura dell’ambiente in cui l’uomo vive. Oltre alle fonti idriche, esiste ogni genere di formazione geografica come le montagne, le pianure, i canyon e le paludi, e tutte regolano le temperature in misura proporzionata alla loro estensione e area geografica. Per esempio, se una montagna ha una circonferenza di cento chilometri, fornirà un contributo in termini di utilità che ammonta a cento chilometri. Quanto al numero di canyon e di catene montuose che Dio ha creato sulla terra, si tratta di una cifra che Egli ha considerato con attenzione. In altre parole, dietro l’esistenza di ogni singola cosa creata da Lui, c’è una storia, e ogni cosa contiene la saggezza e i piani di Dio. Pensate, per esempio, alle foreste e a tutti i tipi di vegetazione: la portata e l’estensione dell’area in cui esistono e crescono sono al di là del controllo di qualsiasi uomo e nessuno ha potere su queste cose. Allo stesso modo, nessun umano può controllare quanta acqua assorbano le piante e quanta energia termica assimilino dal sole. Queste sono tutte cose che rientrano nell’ambito di ciò che Dio ha pianificato quando ha creato tutte le cose.
È solo grazie alla pianificazione attenta, alla premura e alle disposizioni di Dio sotto tutti gli aspetti se l’uomo può vivere in un ambiente con una temperatura così adeguata. Dunque ogni singola cosa che l’uomo vede con gli occhi, come il sole, il Polo Sud e il Polo Nord di cui le persone sentono spesso parlare, così come le varie cose viventi sopra e sotto il suolo e nell’acqua, e la quantità di spazio coperto da foreste e da altri tipi di vegetazione, e le fonti idriche, le varie masse d’acqua, la quantità d’acqua salata e dolce, e i diversi ambienti geografici, sono tutte cose che Dio usa per mantenere le temperature normali per la sopravvivenza dell’uomo. Ciò è incontestabile. È solo perché Dio ha pensato profondamente a tutto questo se l’essere umano è in grado di vivere in un ambiente con temperature così idonee. Non può fare troppo freddo né troppo caldo: i luoghi troppo caldi, dove le temperature superano quelle a cui il corpo umano riesce a adattarsi, non sono sicuramente stati preparati da Dio per te. I posti troppo freddi, dove le temperature sono troppo basse, quelli dove gli esseri umani congelerebbero nel giro di pochi minuti dal loro arrivo, senza riuscire a parlare o a ragionare perché si ghiaccerebbe anche il cervello e presto soffrirebbero di asfissia, neppure questi sono stati preparati da Dio per il genere umano. A prescindere dal tipo di ricerca che gli esseri umani vogliano eseguire, o dal fatto che desiderino apportare innovazioni o superare tali limiti, qualunque cosa pensino, non saranno mai in grado di andare oltre i limiti a cui può adattarsi il corpo umano. Non riusciranno mai a sbarazzarsi di queste limitazioni che Dio ha stabilito per l’uomo. Questo è perché Egli ha creato gli esseri umani e sa benissimo a quali temperature può adattarsi il loro corpo. Ma gli uomini non lo sanno. Perché dico che gli umani non lo sanno? Quante cose stupide hanno fatto le persone? Non ci sono sempre stati molti individui smaniosi di sfidare il Polo Nord e il Polo Sud? Simili persone hanno sempre voluto andare in quei luoghi per occupare la terra e mettervi radici. Sarebbe un atto assurdo. Anche se hai effettuato ricerche approfondite sui poli, cosa hai ottenuto? Anche se riesci a adattarti a quelle temperature e a vivere lì, gioverebbe in qualche modo all’umanità se tu dovessi “migliorare” l’attuale ambiente di vita del Polo Sud e del Polo Nord? Gli esseri umani hanno un ambiente in cui possono sopravvivere, eppure non rimangono lì tranquilli e di buon grado, ma insistono nell’avventurarsi in luoghi dove non possono sopravvivere. Qual è il significato di un simile comportamento? Sono annoiati e insofferenti di vivere in questa temperatura adeguata. Hanno ricevuto troppe benedizioni. Inoltre, questo ambiente di vita normale è stato quasi completamente distrutto dal genere umano, dunque tanto vale andare al Polo Sud e al Polo Nord a fare altri danni o impegnarsi in una sorta di “causa”, in modo da diventare in qualche modo “pionieri”. Tutto questo non è stupido? Vale a dire, sotto la guida del loro antenato Satana, questi esseri umani continuano a fare un’assurdità dopo l’altra, distruggendo sconsideratamente e gratuitamente la meravigliosa casa che Dio ha creato per loro. Ecco cosa ha fatto Satana. Inoltre, vedendo che la sopravvivenza dell’umanità sulla Terra è alquanto minacciata, molte persone cercano modi per recarsi sulla Luna per scoprire come poter sopravvivere lassù. Alla fine è l’ossigeno che manca sulla Luna. Gli esseri umani possono sopravvivere senza ossigeno? Siccome la Luna non ha ossigeno, non è un luogo in cui l’uomo può abitare, eppure egli insiste a volerci andare. Come si può definire questo comportamento? È autodistruzione. La Luna è un posto senz’aria e la temperatura non è adatta alla sopravvivenza umana, quindi non è un posto che Dio ha destinato all’uomo.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VIII”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 172
L’ambiente di vita fondamentale che Dio crea per l’umanità (Passi selezionati)
c. Il suono
Cos’è la terza cosa? È anch’essa parte essenziale di un ambiente di vita normale per gli esseri umani. È anche qualcosa di cui Dio Si è dovuto occupare quando ha creato tutte le cose. È un elemento molto importante per Lui e per tutti. Se Dio non vi avesse provveduto, avrebbe fortemente interferito con la sopravvivenza della razza umana. Vale a dire che avrebbe avuto un impatto talmente significativo sul corpo e sulla vita dell’uomo che il genere umano non sarebbe stato in grado di sopravvivere in un simile ambiente. Si potrebbe anche dire che nessuna creatura vivente sarebbe sopravvissuta in un contesto di questo tipo. Dunque, cos’è questa cosa? Il suono. Dio ha creato ogni cosa, e ogni cosa vive nelle Sue mani. Tutte le cose del creato vivono e girano in costante movimento sotto lo sguardo di Dio. Con questo intendo dire che l’esistenza di ogni singola cosa che Dio ha creato ha un valore e un significato. Vale a dire che c’è qualcosa di essenziale nell’esistenza di ogni singola cosa. Agli occhi di Dio, ogni cosa è viva, e poiché sono tutte vive, ognuna di loro produce suono. Per esempio, la Terra ruota costantemente, così come il Sole e la Luna. Nella propagazione, nello sviluppo e nel movimento, tutte le cose emettono costantemente dei suoni. Tutte le cose della creazione di Dio che esistono sulla Terra sono in costante propagazione, sviluppo e movimento. Per esempio, le basi delle montagne si muovono e si spostano, e tutte le cose viventi negli abissi marini nuotano e si muovono. Ciò significa che queste cose viventi, tutte le cose sotto gli occhi di Dio, seguono un moto costante e regolare, secondo schemi prestabiliti. Dunque, che cosa ha origine da tutte queste cose che si propagano e si sviluppano nell’oscurità e si muovono in segretezza? Suoni, suoni grandi e potenti. Oltre alla Terra, tutti i pianeti sono in costante movimento e anche le cose viventi e gli organismi che li abitano si propagano, si sviluppano e si muovono senza sosta. In altre parole, tutte le cose, dotate o meno di vita, progrediscono costantemente sotto gli occhi di Dio e, nel farlo, ognuna di loro emette suoni. Dio ha dovuto predisporre anche questi suoni, e credo che sappiate già per quale ragione, vero? Quando ti avvicini a un aereo, che effetto ha su di te il suo rombo? Se ti fermi lì troppo a lungo, resterai assordato. E che mi dite del vostro cuore: sarà in grado di resistere a un simile tormento? Chi è debole di cuore non ci riuscirebbe. Naturalmente, anche coloro che hanno il cuore forte non saranno in grado di sopportarlo troppo a lungo. In altre parole, l’impatto del suono sul corpo umano, che sia sulle orecchie o sul cuore, è estremamente importante per ogni singola persona e i suoni troppo forti nuocciono agli uomini. Perciò, quando Dio ha creato tutte le cose e dopo che esse hanno iniziato a funzionare normalmente, Egli ha predisposto misure adeguate per tali suoni, i suoni di tutte le cose in movimento. Anche questa è un’altra delle questioni che Dio ha dovuto valutare quando ha creato un ambiente per il genere umano.
Anzitutto, la distanza dell’atmosfera dalla superficie della Terra ha un effetto sul suono. Anche le dimensioni degli spazi vuoti nel suolo manipolano e influenzano il suono. Poi c’è la confluenza di vari ambienti geografici che lo condiziona a sua volta. Vale a dire che Dio usa determinati metodi per eliminare alcuni suoni, cosicché gli uomini possano sopravvivere in un ambiente tollerabile per le orecchie e per il cuore. Altrimenti i suoni sarebbero un ostacolo enorme alla sopravvivenza delle persone, costituendo un notevole fastidio nella loro vita e creando loro un grave problema. Ciò significa che Dio è stato molto scrupoloso nella creazione della Terra, dell’atmosfera e dei vari tipi di ambienti geografici. La Sua saggezza è presente in tutto questo. La comprensione di questo fatto da parte del genere umano non deve necessariamente essere troppo dettagliata. È sufficiente che le persone siano consapevoli che qui è presente l’azione di Dio. Ora diteMi, quest’intervento di Dio nel calibrare precisamente il suono al fine di preservare l’ambiente di vita degli uomini e la loro esistenza normale, era necessario? (Sì.) Dal momento che era necessario, si può dire da questa prospettiva che Dio abbia usato un simile metodo per provvedere a tutte le cose? Egli ha creato un ambiente così tranquillo a disposizione dell’umanità affinché il corpo umano potesse vivere normalmente al suo interno senza alcuna interferenza, e affinché le persone fossero in grado di esistere e di vivere normalmente. È questo, dunque, uno dei modi in cui Dio provvede all’umanità? Non è qualcosa di molto importante ciò che Egli ha fatto? (Sì.) Era davvero necessaria. Allora, da cosa lo capite? Anche se non riuscite a percepire che è stata l’azione di Dio, né sapete come l’abbia compiuta all’epoca, riuscite comunque a comprenderne la necessità? Siete in grado di sentire la saggezza di Dio e la premura e la considerazione che Egli vi ha messo? (Sì.) Se siete in grado di percepire questo, è sufficiente. Ci sono molte azioni che Dio ha compiuto tra le cose della Sua creazione e che le persone non riescono a percepire e vedere. Lo faccio presente semplicemente per darvi alcune informazioni sulle azioni di Dio, in modo che possiate arrivare a conoscerLo. Sono indizi che possono permettervi di conoscere e di capire meglio Dio.
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La Parola quotidiana di Dio Estratto 173
L’ambiente di vita fondamentale che Dio crea per l’umanità (Passi selezionati)
d. La luce
La quarta cosa riguarda gli occhi delle persone: la luce. Anche questa è molto importante. Quando vedi una luce splendente e la sua intensità raggiunge un certo livello, puoi rimanere accecato. Dopotutto, gli occhi umani sono fatti di carne. Non tollerano irritazioni. Qualcuno osa forse fissare direttamente il sole? Alcuni ci provano, e se indossano occhiali scuri funziona bene, ma è necessario l’ausilio di uno strumento. Senza strumenti l’uomo non ha la capacità di fissare il sole direttamente a occhio nudo. Tuttavia, Dio ha creato il sole per portare la luce all’umanità, e ha provveduto anche a questa luce. Non si è limitato a ultimare la creazione del sole, metterlo da qualche parte e poi disinteressarsene; Dio non fa le cose in questo modo. È molto attento nelle Sue azioni e le vaglia scrupolosamente. Dio ha dato gli occhi agli uomini affinché possano vedere, e ha anche predisposto i parametri di luminosità che consentono loro di vedere. La vista non funziona se la luce è troppo fioca. Se è così buio da non riuscire a vedere a un palmo dal naso, gli occhi umani perdono la loro funzione e non servono a nulla. Ma una luce troppo intensa renderebbe gli occhi umani egualmente incapaci di distinguere le cose, perché la luminosità sarebbe intollerabile. Perciò, Dio ha fornito l’ambiente in cui vive l’umanità di una quantità di luce adeguata per gli occhi umani, una quantità che non li lesiona e non li danneggia, e tanto meno provoca la perdita della loro funzione. Ecco perché Dio ha aggiunto strati di nuvole intorno al sole e alla Terra, e perché la densità dell’aria è in grado di filtrare la luce potenzialmente dannosa per gli occhi o per la pelle delle persone. È tutto correlato. Inoltre, i colori della terra che Dio ha creato riflettono la luce solare e di ogni altro tipo, eliminando i tipi di luce troppo intensa a cui gli occhi umani non si adattano. Così le persone non sono costrette a indossare sempre occhiali da sole molto scuri per stare all’aperto e per vivere la loro vita. In circostanze normali, gli occhi umani vedono le cose all’interno del loro campo visivo senza essere disturbati dalla luce. Vale a dire che essa non deve essere troppo intensa né troppo fioca. Se fosse troppo tenue, la vista ne verrebbe danneggiata e, dopo breve uso, compromessa; se fosse troppo intensa, gli occhi non sarebbero in grado di sopportarla. Questa luce di cui le persone dispongono deve essere adeguata alla vista umana, e Dio, con vari metodi, ha ridotto al minimo i danni da essa arrecati agli occhi umani. E per quanto la luce possa recare vantaggi o svantaggi agli occhi umani, basta a consentire loro di durare fino alla fine della vita. Dio non ci ha riflettuto molto attentamente? Invece il diavolo, Satana, agisce senza considerare mai nessuno di questi fattori. La luce è sempre troppo brillante o troppo debole. È così che Satana fa le cose.
Dio ha agito così verso tutti gli aspetti del corpo umano – vista, udito, gusto, respirazione, sensazioni e così via – al fine di massimizzare l’adattabilità degli uomini alla sopravvivenza, in modo che essi possano vivere normalmente e continuare a farlo. In altre parole, l’attuale ambiente di vita creato da Dio è il più adatto e il più vantaggioso per la sopravvivenza del genere umano. Alcuni potrebbero pensare che non sia granché e che sia tutto molto scontato. I suoni, la luce e l’aria sono cose con cui le persone ritengono di essere nate, di cui hanno goduto dal momento in cui sono venute al mondo. Devono conoscere e capire, tuttavia, ciò che Dio ha fatto per consentire loro di fruire di queste cose. A prescindere che tu consideri necessario comprendere o conoscere queste cose, in sintesi, quando Dio le ha create aveva riflettuto molto, aveva un progetto e idee ben precise. Non Si è limitato a collocare l’umanità in un simile ambiente di vita in modo casuale, senza rifletterci. Forse pensate che Io abbia parlato in modo troppo grandioso di ognuna di queste piccole cose ma, secondo Me, ogni cosa che Dio ha donato agli uomini è indispensabile per la loro sopravvivenza. In ciò è racchiusa la Sua azione.
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La Parola quotidiana di Dio Estratto 174
L’ambiente di vita fondamentale che Dio crea per l’umanità (Passi selezionati)
e. Il flusso d’aria
Qual è la quinta cosa? È un elemento strettamente legato a ogni giorno di ogni uomo, e questa relazione è talmente forte che senza di esso il corpo umano non potrebbe vivere in questo mondo materiale. Si tratta del flusso d’aria, un termine che chiunque è in grado di comprendere all’istante. Allora, cos’è il flusso d’aria? Potreste dire che il flusso dell’aria è semplicemente il movimento fluido dell’aria. È un vento che l’occhio umano non riesce a vedere, e anche un modo in cui si muovono i gas. Eppure, in questo contesto, a cosa si riferisce innanzitutto “flusso d’aria”? Lo capirete non appena lo dirò. La terra, mentre ruota, trasporta le montagne, i mari e tutte le cose del creato e, ruotando, sviluppa una velocità. Anche se tu non riesci a percepirne alcun movimento, la rotazione della terra esiste comunque. Che cosa comporta? Il vento ti soffia accanto alle orecchie quando corri? Se la tua corsa può generare il vento, come potrebbe non generarlo la rotazione della Terra? Quando la Terra ruota, tutte le cose sono in movimento. La Terra stessa si muove e ruota a una certa velocità, e nel frattempo anche tutte le cose che ospita si propagano e si sviluppano costantemente. Pertanto, il movimento a una determinata velocità produce naturalmente un flusso d’aria. È a questo che Mi riferisco. Non condiziona in certa misura il corpo umano? Pensate ai tifoni: quelli normali non sono particolarmente forti ma, quando si scatenano, le persone non riescono a restare ferme e faticano a camminare nel vento. È difficile fare anche un solo passo, e alcune persone vengono persino spinte contro qualcosa dal vento e non riescono a spostarsi. Questo è uno dei modi in cui il flusso d’aria può influire sull’uomo. Se la Terra intera fosse coperta di pianure, il corpo umano sarebbe totalmente incapace di resistere al flusso d’aria generato dalla rotazione della Terra e di tutte le cose. Sarebbe estremamente difficile gestire una situazione simile. Se fosse davvero così, un flusso d’aria siffatto non solo arrecherebbero danno al genere umano, ma ne provocherebbe la distruzione totale. Nessuno potrebbe sopravvivere in un simile ambiente. Ecco perché Dio ha creato vari ambienti geografici per dissolvere tali flussi d’aria: in ambienti diversi, i flussi d’aria si indeboliscono, cambiano direzione, velocità e forza. È per questo motivo che le persone possono vedere ambienti geografici diversi come le montagne, le imponenti catene montuose, le pianure, le colline, i bacini, le valli, gli altipiani e i grandi fiumi. AvvalendoSi di questi diversi ambienti geografici, Dio modifica la velocità, la direzione e la forza del flusso d’aria. È questo il metodo che usa per ridurre o trasformare il flusso in un vento che abbia velocità, direzione e forza idonee affinché gli esseri umani possano avere un ambiente normale in cui vivere. È necessario farlo? (Sì.) Fare una cosa simile sembra difficile per gli esseri umani, ma per Dio è semplice perché Egli osserva tutte le cose. Per Lui, creare un ambiente con un flusso d’aria adeguato alla specie umana non potrebbe essere più semplice o più facile. Perciò, in un simile ambiente creato da Dio, ogni singola cosa all’interno del creato è indispensabile. C’è un valore e una necessità nell’esistenza di ogni singola cosa. Tuttavia, questo principio non è compreso da Satana o dall’umanità che è stata corrotta. Continuano a distruggere, a costruire e sfruttare, sognando invano di trasformare le montagne in pianure, di riempire i canyon e di costruire grattacieli nelle zone pianeggianti per creare giungle di cemento. La speranza di Dio è che gli esseri umani possano vivere, crescere e trascorrere serenamente ogni giorno in questo ambiente idoneo che Egli ha preparato per loro. Ecco perché Dio non è mai stato incurante nel trattare l’ambiente di vita dell’uomo. Dalla temperatura all’aria, dal suono alla luce, Dio ha fatto piani e preparativi complessi in modo che il corpo dell’uomo e il suo ambiente di vita non fossero soggetti ad alcuna interferenza da parte delle condizioni naturali e, invece, l’umanità fosse in grado di vivere e di moltiplicarsi normalmente in armoniosa coesistenza con tutte le cose. Tutto ciò è stato donato da Dio a tutte le cose e agli uomini.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VIII”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 175
Siete ora consapevoli della principale differenza tra Dio e il genere umano? Alla fine, chi è il padrone di tutte le cose? L’uomo? (No.) Allora qual è la differenza tra i modi in cui Dio e gli esseri umani trattano il creato? (Dio governa e organizza tutte le cose, mentre l’uomo ne fruisce.) Siete d’accordo su questo? La principale differenza tra Dio e il genere umano è che Egli governa tutte le cose e provvede a esse. Egli è la fonte di ogni cosa e gli uomini ne godono mentre Dio provvede all’intero creato. In altre parole, l’uomo fruisce di tutte le cose del creato quando accetta la vita che Dio concede loro. Dio è il Padrone, e l’umanità gode dei frutti della creazione di tutte le cose da parte di Dio. Allora, dalla prospettiva di tutte le cose del creato, qual è la differenza tra Dio e l’umanità? Egli può vedere chiaramente le leggi che regolano la crescita di tutte le cose, le controlla e le governa. Vale a dire che tutte le cose sono sotto i Suoi occhi e nell’ambito del Suo controllo. Possono gli uomini vedere tutte le cose? Ciò che vedono è limitato a quel che è davanti ai loro occhi. Se scali questa montagna, ciò che vedi è questo versante. Non riesci a vedere cosa ci sia su quello opposto. Se vai sulla spiaggia, vedi questa sponda dell’oceano, ma non sai come sia l’altra. Se ti addentri in una foresta, vedi la vegetazione davanti e intorno a te, ma non cosa ci sia più avanti. Gli esseri umani non riescono a vedere luoghi più alti, più lontani e più profondi. Vedono soltanto ciò che si trova direttamente davanti a loro, nel loro campo visivo. Anche se gli umani conoscono la legge che regola l’avvicendarsi delle quattro stagioni dell’anno o le leggi di crescita di tutte le cose, non sono comunque in grado di gestirle o di governarle. Ma Dio vede l’intero creato come vedrebbe una macchina da Lui costruita personalmente: ne conosce a fondo ogni componente e ogni collegamento, quali sono i suoi principi, i suoi schemi e qual è il suo scopo. Dio conosce tutto questo con estrema chiarezza. Perciò Dio è Dio, e l’uomo è l’uomo! Per quanto l’uomo possa approfondire la sua ricerca scientifica e le leggi che governano tutte le cose, quella ricerca ha un ambito limitato, mentre Dio controlla ogni cosa, e tale controllo è sconfinato per l’uomo. Un uomo potrebbe trascorrere la vita intera indagando sul più piccolo atto divino senza raggiungere alcun vero risultato. Ecco perché, se usi solo la conoscenza e ciò che hai imparato per studiare Dio, non sarai mai in grado di conoscerLo o di capirLo. Ma se scegli la via della ricerca della verità e della ricerca di Dio e guardi a Lui con la prospettiva di arrivare a conoscerLo, un giorno riconoscerai che le azioni e la saggezza di Dio sono ovunque e capirai anche perché Egli viene definito il Padrone di tutte le cose e la loro fonte di vita. Più ottieni tale intendimento, più capirai perché Dio viene chiamato Padrone di tutte le cose. Tutte le cose e ogni cosa, te compreso, ricevono continuamente il flusso costante del Suo provvedere. Sarai anche in grado di percepire chiaramente che in questo mondo, e tra questi uomini, non esiste nessuno tranne Dio che possa avere la capacità e l’essenza con cui Egli governa, gestisce e preserva l’esistenza di tutte le cose. Quando arriverai a questa comprensione, riconoscerai davvero che Egli è il tuo Dio. Quando arriverai a questo punto, avrai veramente accettato Dio e Gli avrai permesso di essere il tuo Dio e il tuo Padrone. Quando avrai ottenuto una simile comprensione e la tua vita sarà giunta a questo punto, Egli non ti metterà più alla prova e non ti giudicherà né ti farà alcuna richiesta, perché tu Lo capirai, conoscerai il Suo cuore e L’avrai accettato davvero nel tuo. Questa è una ragione importante per condividere su questi argomenti del governo e della gestione di tutte le cose da parte di Dio. Lo scopo è fornire alle persone una maggiore conoscenza e comprensione – non solo farti prendere atto delle azioni di Dio, ma anche far sì che tu le conosca e le comprenda in un modo più pratico.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VIII”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 176
Il cibo e le bevande quotidiane che Dio prepara per l’umanità (Passi selezionati)
I cereali, la frutta, la verdura e tutti i tipi di frutta secca sono alimenti vegetariani. Nonostante ciò, contengono abbastanza nutrienti per soddisfare le esigenze del corpo umano. Dio, tuttavia, non ha detto: “Darò solo questi alimenti agli uomini. Che si sfamino solo con questi!” Non Si è fermato qui, bensì ha preparato cibi ancora più deliziosi per l’umanità. Quali? I vari tipi di carne e di pesce che la maggior parte di voi può vedere e mangiare. Dio ne ha predisposto infinite specie per l’uomo. I pesci vivono nell’acqua, e in sostanza la loro carne è diversa da quella degli animali allevati sulla terraferma e può fornire al genere umano sostanze nutritive diverse. Le proprietà del pesce possono anche regolare il freddo e il caldo nel corpo umano, e ciò è di grande beneficio per l’uomo. Però non si deve esagerare con ciò che ha un buon sapore. Come ho già detto, Dio concede all’umanità la quantità giusta al momento giusto, affinché possa godere in modo sano del Suo dono secondo la stagione e il periodo. Vediamo un po’, che cosa rientra nella categoria del pollame? Polli, quaglie, piccioni e così via. Molti mangiano anche anatre e oche. Sebbene Dio abbia fornito tutti questi tipi di carne, Egli pose determinati requisiti ai Suoi eletti e stabilì limiti specifici alla loro dieta durante l’Età della Legge. Ora tali limiti si basano sul gusto individuale e sulla valutazione personale. Questi vari tipi di carne forniscono al corpo umano diversi nutrienti che possono reintegrare le proteine e il ferro, arricchire il sangue, rinforzare i muscoli e le ossa e aumentare la forza fisica. A prescindere dal modo in cui le cucinino e le consumino, queste carni possono aiutare le persone a migliorare il sapore del cibo e a stuzzicare l’appetito, nonché ad appagare lo stomaco. La cosa più importante è che sono in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali quotidiane del corpo umano. Queste sono le considerazioni che Dio ha fatto quando ha preparato il cibo per l’umanità. Ci sono alimenti vegetali e carne. Non è una varietà ricca e abbondante? Le persone, tuttavia, dovrebbero comprendere quale fosse l’intenzione di Dio quando ha preparato tutti gli alimenti per l’umanità. Era forse permetterle di abusare di questi cibi? Che cosa succede se l’uomo rimane intrappolato nel tentativo di soddisfare questi desideri materiali? Non sarebbe ipernutrito? L’ipernutrizione non causa al corpo umano disturbi di ogni tipo? (Si.) Ecco perché Dio distribuisce la quantità giusta al momento giusto e permette agli uomini di consumare cibi diversi in stagioni e periodi diversi. Durante un’estate torrida, per esempio, le persone accumulano nel corpo molto calore, così come secchezza patogena e umidità. Quando arriva l’autunno, maturano molti tipi di frutta e, quando le persone li mangiano, l’umidità viene eliminate dai loro corpi. Allo stesso tempo, i bovini e gli ovini saranno diventati robusti, ed è allora che le persone dovrebbero consumare più carne per trarne nutrimento. Mangiando vari tipi di carne, i loro corpi ottengono la forza e il calore necessari per resistere al freddo dell’inverno e, di conseguenza, saranno in grado di superare in salute la brutta stagione. Con la massima cura e precisione, Dio controlla e coordina quando e cosa fornire all’umanità, e quando far crescere, fruttificare e maturare alimenti diversi. Tutto ciò riguarda l’argomento “come Dio prepara il cibo necessario per la vita quotidiana dell’uomo”. Oltre a molti tipi di alimenti, Dio fornisce agli uomini anche le fonti idriche. Dopo aver mangiato, le persone hanno bisogno di bere acqua. Basterebbe mangiare della frutta? Gli esseri umani non potrebbero vivere solo di frutta e, inoltre, in alcune stagioni essa non è disponibile. Dunque, come si può risolvere il problema dell’acqua per l’umanità? Con la predisposizione, da parte di Dio, di molte fonti idriche sopra e sotto il suolo, compresi laghi, fiumi e sorgenti. Queste fonti idriche sono potabili purché non vi sia alcuna contaminazione, lavorazione umana o adulterazione. In altre parole, riguardo alle fonti di cibo che mantengono in vita il corpo fisico degli uomini, Dio ha fatto preparativi molto precisi, accurati e adeguati, in modo che l’esistenza delle persone fosse ricca e abbondante e non mancasse di nulla. È una cosa che gli uomini possono percepire e vedere.
Inoltre, tra tutte le cose, Dio ha creato alcune piante, animali, e varie erbe che hanno la specifica funzione di curare le ferite e le malattie del corpo umano. Cosa dovresti fare, per esempio, se ti procuri un’ustione o ti scotti accidentalmente con l’acqua bollente? Basta pulire la lesione con l’acqua? Avvolgerla in un pezzo di stoffa qualsiasi? In questo modo, la ferita potrebbe riempirsi di pus o infettarsi. Se, per esempio, ti viene la febbre, prendi il raffreddore, sei vittima di un infortunio durante un lavoro manuale, fai indigestione per aver mangiato la cosa sbagliata o ti ammali a causa delle tue abitudini di vita o di problemi emotivi – sviluppando, per esempio, malattie vascolari, disturbi psicologiche o malattie degli organi interni –, ci sono piante specifiche per curare tutte queste patologie. Esistono piante che migliorano la circolazione sanguigna e contrastano il ristagno, che alleviano il dolore, arrestano le emorragie, anestetizzano, favoriscono il recupero di una pelle normale, eliminano dal corpo il ristagno di sangue e le tossine. In breve, queste piante hanno vari usi nella vita quotidiana. Sono utili alle persone e sono state preparate da Dio per il corpo umano, in caso di necessità. Dio ha permesso all’uomo di scoprirne casualmente alcune, mentre altre sono state individuate da persone scelte da Dio a questo scopo o in seguito a particolari fenomeni da Lui orchestrati. Dopo la loro scoperta, l’umanità le ha tramandate e così molte persone ne sono venute a conoscenza. In questo modo, la creazione di queste piante da parte di Dio ha un valore e un significato. In sintesi, queste cose provengono tutte da Dio e sono state preparate e piantate quando Lui ha creato un ambiente di vita per gli esseri umani. Sono piante indispensabili. I processi mentali di Dio non sono più accurati di quelli dell’umanità? Quando vedi tutto ciò che Dio ha fatto, hai una percezione del Suo lato pratico? Dio opera in segreto. Dio ha creato tutto questo quando l’uomo non era ancora venuto al mondo, prima ancora di entrare in contatto con l’umanità. Tutto è stato fatto per il bene degli esseri umani, per la loro esistenza e in considerazione della loro sopravvivenza, in modo che potessero vivere felicemente in questo ricco e abbondante mondo materiale preparato da Dio per loro, liberi da ogni preoccupazione per il cibo o il vestiario e senza mancare di nulla. L’umanità continua a riprodursi e a sopravvivere in un ambiente siffatto.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VIII”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 177
All’inizio abbiamo parlato dell’ambiente in cui vive l’umanità e di ciò che Dio ha fatto per quell’ambiente, dei preparativi che ha messo in atto. Abbiamo parlato di ciò che Egli ha predisposto, dei rapporti tra le cose del creato che Egli ha preparato per l’uomo, di come Si sia occupato di questi rapporti per impedire che le cose del creato nuocessero all’umanità. Dio ha anche mitigato il danno che molti fattori diversi all’interno del creato avrebbero potuto causare all’ambiente dell’uomo, permettendo a tutte le cose di servire al loro più alto scopo, e ha donato all’umanità un ambiente favorevole con elementi utili, consentendo così agli uomini di adattarsi a un simile ambiente e di continuare regolarmente il ciclo della vita e della riproduzione. Poi abbiamo parlato del cibo necessario per il corpo umano: gli alimenti e le bevande quotidiani. Anche questa è una condizione necessaria per la sopravvivenza umana. Vale a dire che il corpo umano non può vivere soltanto respirando, disponendo solo della luce solare, del vento o di temperature adeguate. Gli uomini hanno anche bisogno di riempirsi lo stomaco, e Dio, senza trascurare nulla, ha preparato per loro le fonti delle cose destinate a svolgere questa funzione, vale a dire le fonti del cibo umano. Dopo aver visto questi prodotti ricchi e abbondanti – le fonti degli alimenti e delle bevande dell’uomo – puoi dire che Dio è la fonte di approvvigionamento per l’umanità e per tutte le cose del creato? Se Egli avesse creato solo gli alberi e l’erba o un certo numero di altri esseri viventi quando ha creato tutte le cose, e se quei vari esseri viventi e piante fossero tutte destinate all’alimentazione dei bovini e degli ovini, o fossero per le zebre, i cervi e altri tipi di animali, (per esempio, i leoni mangiano cose come zebre e cervi, e le tigri si nutrono di pecore e maiali) ma non ci fosse neppure una cosa commestibile per l’uomo, avrebbe funzionato? No. Se così fosse, l’umanità non sarebbe stata in grado di sopravvivere a lungo. E se gli esseri umani mangiassero solo le foglie degli alberi? Funzionerebbe? Gli umani potrebbero mangiare l’erba preparata per gli ovini? Potrebbe non danneggiarli se ne assaggiassero solo un po’, ma se la consumassero per un lungo periodo, il loro stomaco non sarebbe in grado di sopportarlo e non vivrebbero a lungo. E ci sono persino alcune cose che sono commestibili per gli animali ma velenose per l’uomo: gli animali se ne cibano senza alcuna conseguenza, ma non è così per gli esseri umani. In altre parole, Dio ha creato gli uomini, dunque Egli conosce al meglio i principi e la struttura del corpo umano e ciò di cui le persone hanno bisogno. Conosce con assoluta chiarezza la composizione e il contenuto del corpo umano, ciò di cui necessita, il funzionamento degli organi interni e il modo in cui assorbono, eliminano e metabolizzano le varie sostanze. Le persone non hanno le idee chiare al riguardo, e a volte mangiano in maniera sconsiderata o esagerano con gli integratori e finiscono per causare uno squilibrio. Se mangi e godi normalmente di queste cose che Dio ha preparato per te, non avrai alcun problema di salute. Anche se ogni tanto sei di cattivo umore e hai un ristagno di sangue, non è un problema. Ti basta mangiare un determinato tipo di pianta e il ristagno passerà. Dio ha predisposto tutte queste cose. Quindi, ai Suoi occhi, l’uomo è molto al di sopra di ogni altra cosa vivente. Egli ha preparato un ambiente per ogni tipo di pianta, ha preparato cibo e ambienti adatti a tutte le specie di animali, ma l’ambiente di vita dell’uomo è quello che risponde alle esigenze più rigide che non possono essere minimamente trascurate, altrimenti gli uomini non sarebbero in grado di continuare a svilupparsi, a riprodursi e a vivere normalmente. In cuor Suo, Dio lo sa benissimo. Quando ha realizzato questo, gli ha attribuito più importanza di ogni altra cosa. Forse non riesci a percepire l’importanza di alcune delle cose comuni che puoi vedere e di cui puoi godere nella tua vita, o di qualcosa che vedi e di cui godi fin dalla nascita, ma Dio ha già fatto preparativi per te in segreto, molto tempo fa. Nella maggiore misura possibile, Egli ha eliminato e mitigato tutti gli elementi negativi che sono sfavorevoli all’umanità e che potrebbero nuocere al corpo umano. Questo cosa dimostra? Mette in luce l’atteggiamento che Dio ha avuto verso l’uomo nel momento in cui l’ha creato? Quale è stato questo atteggiamento? Dio Si è mostrato attento e coscienzioso e non ha tollerato alcuna interferenza da parte di forze nemiche o di fattori o condizioni esterne che non provenissero da Lui. Da qui puoi vedere l’atteggiamento di Dio nel creare e gestire l’umanità in questo momento. Qual è questo atteggiamento? Dall’ambiente di vita e di sopravvivenza di cui gli uomini godono, dal cibo, dalle bevande e dalla soddisfazione delle esigenze quotidiane, possiamo vedere l’atteggiamento di responsabilità che Dio ha avuto verso l’umanità da quando l’ha creata, così come la Sua determinazione a salvarla in questo momento. L’autenticità di Dio è visibile in queste cose? E la Sua mirabilità? La Sua insondabilità? La Sua onnipotenza? Egli Si avvale dei Suoi modi saggi e onnipotenti per provvedere all’umanità intera e a tutte le cose del creato. A proposito, dopo che ho parlato così a lungo, siete in grado di dire che Dio è la fonte di vita per tutte le cose? (Sì.) Questo è certo. Avete qualche dubbio? (No.) Il fatto che Egli provveda a tutte le cose basta per dimostrare che è la loro fonte di vita, perché è la fonte di approvvigionamento che ha permesso loro di esistere, di vivere, di riprodursi e di andare avanti, e non vi è altra fonte se non Dio Stesso. Dio provvede a tutte le esigenze di tutte le cose e a tutti i bisogni dell’umanità, che si tratti dei bisogni ambientali più elementari degli uomini, dei bisogni legati alla loro vita quotidiana, o del bisogno di verità che Egli fornisce allo spirito degli esseri umani. A ogni modo, l’identità di Dio e la Sua posizione sono estremamente importanti per l’umanità; solo Dio Stesso è la fonte di vita per tutte le cose. Vale a dire, Dio è il Sovrano, il Padrone e l’Approvvigionatore di questo mondo, questo mondo che le persone possono vedere e percepire. Non è questa l’identità di Dio per il genere umano? Non c’è nulla di falso in questo. Così, quando vedi gli uccelli volare nel cielo, dovresti sapere che Dio ha creato tutto ciò che può volare. Ci sono esseri viventi che nuotano nell’acqua e che hanno il loro modo per sopravvivere. Gli alberi e le piante che vivono nel terreno germogliano in primavera, danno frutti, perdono le foglie in autunno e, dopo essere rimaste completamente spoglie, affrontano l’inverno. Questo è il loro modo di sopravvivere. Dio ha creato tutte le cose, e ognuna vive in forme e modi diversi e usa metodi differenti per mostrare la propria forza vitale e la forma in cui vive. A prescindere da come vivano, tutte le cose sono governate da Dio. Qual è lo scopo del governo di Dio su tutte le diverse forme di vita e su tutti gli esseri viventi? La sopravvivenza dell’umanità, forse? Egli controlla tutte le leggi della vita nell’interesse della sopravvivenza del genere umano. Ciò dimostra quanto sia importante per Lui la sopravvivenza dell’umanità.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VIII”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 178
Dio non è soltanto il Dio dei Suoi eletti. Attualmente tu Lo segui ed Egli è il tuo Dio, ma Egli è il Dio di coloro che non Lo seguono? Dio è il Dio di tutte le persone che non Lo seguono? È il Dio di tutte le cose? (Sì.) L’ambito della Sua opera e delle Sue azioni è limitato a coloro che Lo seguono? (No.) Qual è la portata della Sua opera e delle Sue azioni? Al livello più basso, comprende l’umanità intera e tutte le cose del creato. Al livello più elevato abbraccia l’intero universo, che le persone non possono vedere. Così possiamo dire che Dio svolge la Sua opera e compie le Sue azioni tra tutti gli uomini, e ciò basta perché le persone arrivino a conoscere Dio Stesso nella Sua interezza. Se vuoi conoscerLo, conoscerLo davvero, capirLo davvero, non limitarti alle tre fasi della Sua opera o alle storie riguardanti l’opera che Egli ha compiuto in passato. Se provi a conoscerLo in questo modo, Gli stai ponendo dei limiti, Lo stai confinando. Stai considerando Dio come qualcosa di molto piccolo. Quale effetto avrebbe sulle persone? Non saresti mai in grado di conoscere la mirabilità e la supremazia di Dio, né il potere, l’onnipotenza e la portata della Sua autorità. Una simile comprensione influirebbe sulla tua capacità di accettare la verità secondo cui Dio è il Sovrano di tutte le cose e sulla tua conoscenza della Sua vera identità e condizione. In altre parole, se la tua comprensione di Dio ha una portata limitata, anche ciò che puoi ricevere è limitato. Ecco perché devi ampliare il tuo ambito e allargare i tuoi orizzonti. Dovresti cercare di capire ogni aspetto: l’ambito dell’opera di Dio, la Sua gestione, il Suo governo e tutte le cose che Egli gestisce e governa. È attraverso queste cose che dovresti arrivare a conoscere le azioni di Dio. Con una simile comprensione, sentirai inconsciamente che Dio governa, gestisce e provvede a tutte le cose, e sentirai anche chiaramente di essere una parte e un membro di tutte le cose. Poiché Dio provvede a tutte le cose, stai accettando anche il Suo governo e la Sua provvidenza. Questo è un fatto innegabile. Tutte le cose sono soggette alle loro leggi sotto il governo di Dio, e sotto tale governo hanno le loro regole di sopravvivenza. Anche il destino e le esigenze dell’umanità sono strettamente legate al Suo governo e al Suo provvedere. È per questo motivo che, sotto il dominio e il governo di Dio, l’umanità e tutte le cose sono interconnesse, interdipendenti e intrecciate. Questo è lo scopo e il valore della creazione di tutte le cose da parte di Dio.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VIII”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 179
Da quando Dio ha creato tutte le cose, queste hanno funzionato e hanno continuato a svilupparsi regolarmente secondo le leggi da Lui stabilite. Sotto il Suo sguardo, sotto il Suo governo, si sviluppano regolarmente insieme alla sopravvivenza degli esseri umani. Niente può modificare queste leggi e niente può distruggerle. È grazie al governo di Dio che tutti gli esseri possono moltiplicarsi ed è grazie al Suo dominio e alla Sua gestione che possono sopravvivere. Vale a dire che, sotto il governo di Dio, tutti gli esseri nascono, prosperano, scompaiono e si reincarnano in modo ordinato. Quando arriva la primavera, la pioggerella porta con sé il sentore della nuova stagione e inumidisce la terra. Il terreno comincia a disgelare e l’erba germoglia, mentre a poco a poco gli alberi rinverdiscono. Tutte queste cose viventi donano nuova vitalità alla terra. Questo è ciò che si vede quando tutti gli esseri nascono e prosperano. Animali di ogni specie escono dalle tane per sentire il tepore della primavera e per iniziare un nuovo anno. Tutti gli esseri si crogiolano al sole durante l’estate e si godono il calore portato dalla stagione. Crescono rapidamente; gli alberi, l’erba e tutti i tipi di piante si sviluppano a gran velocità, fino a fiorire e dare frutti. In estate, tutti gli esseri sono molto indaffarati, compresi gli uomini. In autunno, la pioggia porta il fresco e tutti gli esseri viventi cominciano ad avvertire il sopraggiungere della stagione del raccolto. Ognuno dà i suoi frutti e gli uomini iniziano a raccogliere queste varietà di frutti per dotarsi di cibo in preparazione all’inverno. In quest’ultima stagione, tutti gli esseri cominciano pian piano a riposare nel freddo, a farsi silenziosi, e anche gli uomini rallentano il ritmo. Queste transizioni dalla primavera all’estate, all’autunno e all’inverno, questi cambiamenti, avvengono tutti secondo leggi stabilite da Dio. Egli guida tutte le cose e gli uomini avvalendosi di queste leggi e ha escogitato per l’umanità uno stile di vita ricco e vario, predisponendo un ambiente di sopravvivenza con temperature e stagioni diverse. In questi ambienti di sopravvivenza ordinati, anche gli esseri umani possono sopravvivere e moltiplicarsi in modo ordinato. Non possono modificare queste leggi e nessuna persona o essere può violarle. Malgrado gli innumerevoli cambiamenti che hanno avuto luogo (mari che si sono trasformati in terre e terre che sono diventate mari) esse continuano a esistere ed esistono perché Dio esiste e grazie al Suo governo e alla Sua gestione. In questo tipo di ambiente ordinato e vasto, la vita degli uomini si dipana nel rispetto di queste leggi e regole. Sotto queste leggi sono state allevate e sono sopravvissute generazioni di uomini, che si sono succedute una dopo l’altra. Gli uomini godono di questo ambiente ordinato e delle molte cose che Dio ha creato per la sopravvivenza, una generazione dopo l’altra. Anche se ritengono che le leggi di questo tipo siano innate e le danno per scontate con un atteggiamento sprezzante, e sebbene non si rendano conto che è Dio a orchestrare queste leggi, che è Lui a governarle, Egli è sempre impegnato in quest’opera immutabile, qualunque cosa accada. Il Suo scopo in quest’opera immutabile è la sopravvivenza dell’umanità, cosicché gli esseri umani possano continuare a vivere.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico IX”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 180
Dio definisce i limiti di tutte le cose per provvedere all’umanità intera (Passi selezionati)
L’argomento di cui parlerò oggi riguarda il modo in cui questi tipi di leggi che Dio ha portato a tutte le cose provvedono a tutta l’umanità. È un argomento vastissimo, perciò possiamo dividerlo in diverse parti ed esaminarle una alla volta, in modo che vi risultino ben delineate. In questo modo vi sarà più facile afferrarlo e lo capirete un passo alla volta.
Prima parte: Dio stabilisce i confini per ogni tipo di terreno
Cominciamo dalla prima parte. Quando ha creato tutte le cose, Dio ha tracciato i confini delle montagne, delle pianure, dei deserti, delle colline, dei fiumi e dei laghi. Sulla Terra ci sono montagne, pianure, deserti, colline e specchi d’acqua di vario tipo. Sono tipi diversi di terreno, giusto? Tra gli uni e gli altri, Dio ha tracciato dei confini. Per tracciare i confini si intende il fatto che montagne e pianure hanno una certa configurazione, che i deserti hanno una determinata estensione e che le colline occupano una superficie stabilita. C’è anche una quantità prefissata di specchi d’acqua, come i fiumi e i laghi. Vale a dire che, quando Dio ha creato tutte le cose, ha diviso tutto molto chiaramente. Ha anche prestabilito il perimetro e l’estensione di ogni montagna, nonché la superficie e l’estensione di ogni pianura. Nel momento in cui ha creato tutte le cose, ha prestabilito anche l’estensione del deserto e delle colline, le loro proporzioni, e da cosa dovessero essere delimitati. Tutto questo è stato stabilito da Lui. Mentre creava i fiumi e i laghi, ne ha definita l’estensione: tutti hanno un proprio confine. Che cosa intendiamo, dunque, con la parola “confini”? Abbiamo appena detto che Dio governa tutte le cose stabilendo per esse delle leggi. Questo significa che l’estensione e i confini delle montagne non aumenteranno né diminuiranno a causa della rotazione della Terra o del passare del tempo. Sono elementi fissi, immutabili: ed è Dio a dettare questa “immutabilità”. Per quanto riguarda le aree pianeggianti, la loro estensione, ciò che le delimita, è stato tutto determinato da Dio. Esse hanno un confine, e per questo motivo sarebbe impossibile vedere un rilievo spuntare casualmente al centro di una pianura. Una pianura non può trasformarsi improvvisamente in una montagna: sarebbe impossibile. Le leggi e i confini di cui abbiamo appena parlato si riferiscono a questo. Quanto ai deserti, qui non ci occuperemo della loro funzione o di quella di qualunque altro terreno o luogo geografico, ma solo dei loro confini. Sotto il governo di Dio, nemmeno l’estensione del deserto è destinata ad aumentare. Questo perché Dio ha stabilito per esso la sua legge e i suoi limiti. L’ampiezza della sua superficie e la sua funzione, cosa lo delimita e la sua ubicazione: tutto questo è già stato stabilito da Dio. Il deserto non supererà la propria estensione, non cambierà posizione e non amplierà arbitrariamente la propria superficie. I corsi d’acqua come i fiumi e i laghi sono tutti ordinati e continui e non usciranno dalla propria estensione né oltrepasseranno i propri confini. Scorrono tutti in modo ordinato nella direzione loro assegnata. Dunque, secondo le leggi del governo di Dio, nessun fiume o lago si prosciugherà arbitrariamente né cambierà arbitrariamente la sua direzione o la quantità delle sue acque a causa della rotazione della Terra o del passare del tempo. È tutto sotto il controllo di Dio. Vale a dire che tutte le cose create da Dio tra gli uomini hanno una posizione, una superficie e un’estensione fisse. In altre parole, quando Dio ha creato tutte le cose, i loro confini sono stati stabiliti e non possono essere arbitrariamente alterati, rinnovati o modificati. Che cosa vuol dire “arbitrariamente”? Significa che non si sposteranno, non si espanderanno e non cambieranno la loro forma originaria casualmente a causa delle condizioni meteorologiche, della temperatura o della velocità di rotazione della Terra. Per esempio, una montagna ha una certa altezza, occupa una certa superficie, si trova a una certa altitudine e ha una certa quantità di vegetazione. Tutto ciò è pianificato e calcolato da Dio, e non può essere modificato arbitrariamente. Quanto alle pianure, la maggior parte dell’umanità vive entro i loro confini e i cambiamenti climatici non influiranno sulla loro estensione o sul valore della loro esistenza. Nemmeno ciò che è contenuto in questi diversi terreni e ambienti geografici creati da Dio verrà modificato arbitrariamente. Per esempio, i componenti del deserto, i depositi di minerali nel sottosuolo, la quantità di sabbia che esso contiene, il suo colore e la sua densità: questi elementi non cambieranno arbitrariamente. Perché? Grazie al governo di Dio e alla Sua gestione. In questi diversi terreni e ambienti geografici da Lui creati, Egli gestisce ogni cosa in modo pianificato e ordinato. Perciò tutti questi ambienti geografici esistono ancora migliaia, anzi decine di migliaia di anni dopo essere stati creati da Dio, e continuano a svolgere il loro ruolo. Anche se in certi periodi i vulcani eruttano e i terremoti causano notevoli spostamenti delle terre emerse, Dio non permetterà assolutamente che qualunque tipo di terreno perda la sua funzione originaria. È solo grazie alla Sua gestione, al Suo governo e al Suo controllo su queste leggi che tutto questo, tutto ciò che l’umanità riceve e vede, può sopravvivere sulla Terra in modo ordinato. Perché allora Dio gestisce in questo modo tutti i diversi terreni che esistono sulla Terra? Lo scopo è far sì che le cose viventi che sopravvivono nei diversi ambienti geografici abbiano tutte un ambiente stabile in cui continuare a vivere e a moltiplicarsi. Tutte queste cose, quelle mobili e quelle immobili, quelle che respirano attraverso le narici e quelle che non lo fanno, costituiscono un ambiente unico per la sopravvivenza dell’umanità. Soltanto questo tipo di ambiente può provvedere a generazione dopo generazione di esseri umani, e solo questo tipo di ambiente può permettere loro di continuare a sopravvivere pacificamente di generazione in generazione.
Ciò di cui ho parlato è un argomento alquanto vasto e potreste avere la sensazione che non vi riguardi, ma ho fiducia nella capacità di tutti voi di comprenderlo. In altre parole, le leggi di Dio nel Suo dominio su tutte le cose sono molto, molto importanti! Qual è il prerequisito della crescita di tutti gli esseri nell’ambito di queste leggi? Il governo di Dio. È grazie a esso che tutte le cose svolgono le proprie funzioni all’interno del Suo dominio. Per esempio, le montagne nutrono le foreste, che a loro volta nutrono e proteggono i diversi uccelli e animali che le abitano. Le pianure sono un luogo preparato per gli esseri umani, affinché piantino le colture e anche per vari uccelli e animali. Esse consentono alla maggior parte dell’umanità di vivere su un terreno pianeggiante e rendono agevole la vita degli uomini. Le pianure comprendono anche le praterie, immense distese d’erba. Le praterie proteggono il fondo con la loro coltre. Proteggono il terreno e nutrono il bestiame, le pecore e i cavalli che vivono entro i loro confini. Anche il deserto una sua funzione. Non è un luogo adatto alla vita degli esseri umani; il suo compito è rendere più asciutti i climi umidi. I corsi dei fiumi e dei laghi sono una comoda fonte di approvvigionamento di acqua potabile. Ovunque scorrano, gli uomini hanno acqua da bere, e il fabbisogno idrico di tutte le cose è opportunamente soddisfatto. Questi sono i confini tracciati da Dio per i vari terreni.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico IX”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 181
Dio definisce i limiti di tutte le cose per provvedere all’umanità intera (Passi selezionati)
Seconda parte: Dio stabilisce i confini per ogni forma di vita
Grazie a questi confini, terreni diversi hanno prodotto ambienti di sopravvivenza diversi e questi ultimi sono stati utili per varie specie di uccelli e di animali e, inoltre, hanno creato uno spazio per la sopravvivenza. I confini degli ambienti di sopravvivenza dei diversi esseri viventi si sono configurati a partire da qui. Questo è il secondo punto di cui andiamo a parlare. Tanto per cominciare, dove vivono gli uccelli, gli animali e gli insetti? Vivono nelle foreste e nei boschi? Sono il loro habitat naturale. Quindi, oltre a stabilire i confini dei diversi ambienti geografici, Dio ha tracciato anche quelli per i vari uccelli, animali, pesci, insetti e per tutte le piante. Inoltre, ha stabilito delle leggi. A causa delle differenze tra i vari ambienti geografici e poiché esistono ambienti geografici diversi, le diverse specie di uccelli, animali, pesci, insetti e piante hanno ambienti di sopravvivenza diversi. Gli uccelli, gli animali e gli insetti vivono tra la vegetazione, i pesci nell’acqua e le piante sulla terraferma. La terraferma comprende varie superfici come le montagne, le pianure e le colline. Una volta che gli uccelli e gli animali hanno un habitat fisso, smettono di vagare qua e là. I loro habitat sono le foreste e le montagne. Se un giorno il loro habitat venisse distrutto, questo ordine cederebbe il passo al caos. Quali conseguenze si hanno non appena l’ordine finisce nel caos? Chi sono i primi a risentirne? Esatto. In queste leggi e di questi limiti stabiliti da Dio avete per caso notato qualche fenomeno insolito? Per esempio, elefanti che vagano per il deserto? Ne avete visti? Se così fosse, sarebbe un fenomeno molto bizzarro, perché gli elefanti vivono nella foresta ed essa è l’ambiente che Dio ha predisposto per la loro sopravvivenza. Dato che hanno il loro ambiente di sopravvivenza e la loro dimora fissa, perché dovrebbero scorrazzare di qua e di là? Qualcuno ha mai visto i leoni o le tigri vagare vicino all’oceano? Nessuno, vero? I loro habitat sono la foresta e le montagne. Qualcuno ha mai visto le balene o gli squali dell’oceano gironzolare per il deserto? Nessuno, giusto? La loro dimora è l’oceano. Nell’ambiente di vita degli esseri umani ci sono forse uomini che vivono insieme agli orsi bruni? O che si circondano di pavoni o altri uccelli, dentro e fuori casa? Qualcuno ha mai visto aquile o oche selvatiche giocare con le scimmie? (No.) Sarebbero tutti fenomeni bizzarri. Il motivo per cui parlo di queste cose, che ai vostri occhi sono fenomeni insoliti, è farvi comprendere che tutte le cose create da Dio, a prescindere che siano fisse in un luogo o che respirino attraverso le loro narici, hanno le proprie leggi di sopravvivenza. Molto tempo prima di crearli, Dio aveva già preparato i loro habitat, i loro ambienti di sopravvivenza. Questi esseri viventi sono stati dotati di ambienti di sopravvivenza ben precisi, cibo a sufficienza, habitat ben precisi, luoghi prestabiliti adatti alla sopravvivenza caratterizzati da temperature idonee. In questo modo non avrebbero vagato qua e là né minacciato la sopravvivenza del genere umano o influito sulla sua vita. È così che Dio gestisce tutte le cose, fornendo al genere umano il miglior ambiente di sopravvivenza. Gli esseri viventi che vi sono tra tutte le cose dispongono tutti di cibo nutriente nel loro ambiente di sopravvivenza. Tale cibo li lega al loro ambiente di sopravvivenza originario. In quel tipo di ambiente continuano a sopravvivere, a moltiplicarsi e a progredire secondo le leggi che Dio ha stabilito per loro. Grazie a questi tipi di leggi, grazie alla predestinazione di Dio, tutte le cose interagiscono armoniosamente con l’umanità, e l’umanità convive in un rapporto di interdipendenza con tutte le cose.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico IX”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 182
Dio definisce i limiti di tutte le cose per provvedere all’umanità intera (Passi selezionati)
Terza parte: Dio sostiene l’ambiente e l’ecologia per nutrire l’umanità
Dio ha creato tutte le cose e ha stabilito dei confini per loro; tra loro ha provveduto a tutti i tipi di cose viventi. Nel frattempo, ha preparato anche diversi mezzi di sopravvivenza per l’umanità, perciò vedete che gli esseri umani non hanno un solo modo per sopravvivere, e neppure un solo tipo di ambiente di sopravvivenza. Prima abbiamo parlato di come Dio prepari vari tipi di fonti di cibo e d’acqua per gli esseri umani, cosa indispensabile per consentire alla vita dell’umanità nella carne di perpetuarsi. Tuttavia, in questa umanità non tutti vivono di cereali. Le persone hanno mezzi di sopravvivenza diversi dovuti alle differenze tra gli ambienti geografici e i terreni. Tali mezzi di sopravvivenza sono stati tutti predisposti da Dio. Perciò non tutti gli esseri umani si dedicano principalmente all’agricoltura. In altre parole, non tutti si procurano il cibo dalla coltivazione della terra. Questa è la terza parte di cui parleremo: i confini sono sorti a causa dei diversi stili di vita dell’umanità. Dunque quali sono gli altri stili di vita degli esseri umani? Che altri tipi di uomini ci sono dal punto di vista delle diverse fonti a cui attingono per procurarsi il cibo? Ce ne esistono diversi tipi fondamentali.
Il primo è lo stile di vita della caccia. Tutti sanno di cosa si tratta. Cosa mangiano le persone che vivono di caccia? (La selvaggina.) Mangiano gli uccelli e gli animali della foresta. “Selvaggina” è una parola moderna. I cacciatori non la considerano selvaggina, bensì cibo, il loro sostentamento quotidiano. Poniamo che ad esempio catturino un cervo. Per loro, catturare un cervo è come per un contadino procurarsi cibo dal terreno. Il contadino ricava cibo dal terreno e, quando lo vede, è felice e tranquillo. La famiglia non patirà la fame grazie alle colture da mangiare e il cuore del contadino è libero da ogni ansietà e si sente soddisfatto. Anche il cacciatore si sente tranquillo e soddisfatto quando contempla la sua preda, perché non deve più preoccuparsi del cibo. C’è qualcosa da mangiare per il prossimo pasto, non si patirà la fame. Questo è l’essere umano che vive della caccia. La maggioranza di coloro che si sostentano con la caccia vive nelle foreste sulle montagne. Non coltivano la terra. Poiché in quei territori non è facile trovare terra arabile, quegli uomini sopravvivono nutrendosi di varie cose viventi, di vari tipi di prede. Questo è il primo stile di vita, diverso da quello delle persone comuni.
Il secondo è lo stile di vita del pastore. Coloro che allevano bestiame per vivere lavorano anche la terra? (No.) Allora cosa fanno? Come vivono? (Perlopiù si guadagnano da vivere allevando bovini e ovini, e in inverno macellano il bestiame e se ne cibano. Il loro alimento base è la carne di manzo e di montone, e bevono tè al latte. Pur essendo indaffarati in tutte e quattro le stagioni, i pastori mangiano bene. Hanno latte in abbondanza, prodotti caseari e carne.) Le persone che si guadagnano da vivere allevando animali mangiano principalmente manzo e montone, bevono latte di pecora e di mucca e a cavallo di bovini e cavalli radunano gli animali nei campi, con il vento nei capelli e il sole sul volto. Non affrontano lo stress della vita moderna. Per tutto il giorno il loro sguardo spazia su ampie distese di cieli azzurri e pianure erbose. La maggior parte delle persone che traggono sostentamento dalla pastorizia vive nelle praterie e da generazioni mantiene uno stile di vita nomade. Benché la vita nelle praterie sia un po’ solitaria, è anche molto felice. È uno stile di vita tutt’altro che sgradevole!
Il terzo stile di vita è quello della pesca. Una piccola parte dell’umanità vive vicino all’oceano o su piccole isole. Queste persone sono circondate dall’acqua, hanno davanti a sé l’oceano. Si guadagnano da vivere pescando. Qual è la fonte di sostentamento per coloro che si guadagnano da vivere pescando? Le fonti di cibo comprendono ogni tipo di pesci, molluschi e altri prodotti del mare. Gli uomini che si guadagnano da vivere pescando non coltivano la terra, ma sono dediti invece alla pesca. Il loro alimento base consiste in vari tipi di pesce e prodotti del mare. Occasionalmente barattano queste cose con riso, farina e generi di prima necessità. Quello degli uomini che vivono in prossimità dell’acqua è uno stile di vita diverso. Poiché vivono vicino all’acqua, dipendono dalla pesca per il loro cibo e traggono da essa sostentamento. La pesca non è solo una fonte di cibo, ma anche un mezzo di sussistenza.
A parte coloro che coltivano la terra, l’umanità vive per lo più secondo i tre stili di vita sopra menzionati, ma la maggior parte delle persone si guadagna da vivere lavorando la terra, mentre solo pochi gruppi di persone vivono di pastorizia, pesca e caccia. Di cosa hanno bisogno coloro che vivono di agricoltura? Quel che serve loro è la terra. Una generazione dopo l’altra, vivono piantando colture nel terreno, e a prescindere che siano ortaggi, frutta o cereali, è dalla terra che ottengono il loro cibo e i beni di prima necessità quotidiani.
Quali sono le condizioni fondamentali alla base di questi diversi stili di vita degli esseri umani? Non è forse assolutamente necessario che gli ambienti in cui gli uomini sono in grado di sopravvivere siano mantenuti a un livello basilare? In altre parole, se coloro che vivono di caccia perdessero le foreste delle montagne o gli uccelli e gli animali, la loro fonte di sostentamento non esisterebbe più. La direzione in cui dovrebbe muoversi questa etnia e questo tipo di uomini si farebbe incerta e potrebbero addirittura estinguersi. E che dire di coloro che allevano animali per il loro sostentamento? Su cosa fanno affidamento? Ciò da cui dipendono davvero non è il bestiame, bensì l’ambiente in cui esso è in grado di sopravvivere: le praterie. Se non esistessero, i pastori dove farebbero pascolare il bestiame? Che cosa mangerebbero i bovini e gli ovini? Senza il bestiame, questi popoli nomadi non avrebbero alcun sostentamento. Senza una fonte di sostentamento, dove andrebbero questi popoli? Per loro diventerebbe molto difficile continuare a sopravvivere; non avrebbero un futuro. Se non ci fossero sorgenti d’acqua, e se i fiumi e i laghi si prosciugassero del tutto, esisterebbero ancora tutti quei pesci, che hanno bisogno dell’acqua per vivere? No. Gli uomini che dipendono dall’acqua e dai pesci per il loro sostentamento continuerebbero a sopravvivere? Quando non avessero più cibo, quando non avessero più alcuna fonte di sostentamento, non sarebbero in grado di sopravvivere. In altre parole, se una data etnia dovesse mai imbattersi in un problema legato al sostentamento o alla sopravvivenza, non potrebbe più andare avanti e potrebbe scomparire dalla faccia della Terra ed estinguersi. Se coloro che vivono di agricoltura perdessero la terra, se non potessero coltivare ogni genere di piante per ricavarne cibo, quale sarebbe la conseguenza? Senza cibo, non morirebbero di fame? Se morissero di fame, quella razza di esseri umani non verrebbe spazzata via? Dunque, lo scopo di Dio nel conservare vari tipi di ambienti è questo. Dio ha un solo fine nel conservare diversi ambienti ed ecosistemi e tutti i vari esseri viventi al loro interno: provvedere a ogni genere di uomini, agli uomini che vivono in ambienti geografici diversi.
Se tutte le cose del creato perdessero le loro leggi, non esisterebbero più; se le leggi di tutte le cose andassero perdute, tra tutte le cose gli esseri viventi non potrebbero più continuare a esistere. Anche l’umanità perderebbe gli ambienti da cui dipende per la sopravvivenza. Se l’umanità perdesse tutto questo, non potrebbe continuare, come ha fatto finora, a svilupparsi e a moltiplicarsi generazione dopo generazione. Il motivo per cui gli esseri umani sono sopravvissuti finora è che Dio ha dato loro tutte le cose del creato per provvedere a loro, per provvedere all’umanità in vari modi. È solo perché Dio provvede al genere umano in vari modi se l’umanità è sopravvissuta finora, fino a oggi. Con un adeguato ambiente di sopravvivenza che sia favorevole e in cui le leggi naturali siano in ordine, tutti i vari tipi di uomini sulla terra, tutte le diverse razze, possono sopravvivere nelle aree loro assegnate. Nessuno può andare oltre queste aree o confini, perché è stato Dio a delinearli. Perché Dio li ha definiti così? Si tratta di una questione di grande importanza per tutta l’umanità – davvero di grande importanza!
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico IX”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 183
Dio definisce i limiti di tutte le cose per provvedere all’umanità intera (Passi selezionati)
Quarta parte: Dio traccia i confini tra le diverse razze
In quarto luogo, Dio ha tracciato i confini tra le diverse razze. Sulla terra ci sono bianchi, neri, marroni e gialli. Ad essi corrispondono diversi tipi di popoli. Dio ha stabilito anche l’ambito in cui devono vivere e, senza esserne consapevoli, essi vivono nell’ambiente adatto alla loro sopravvivenza sotto la gestione di Dio. Nessuno può uscirne. Per esempio, in quali zone vivono principalmente i bianchi? In Europa e in America. I neri risiedono soprattutto in Africa. Le persone di carnagione scura vivono principalmente nell’Asia sudorientale e nell’Asia del sud, in Paesi come Thailandia, India, Myanmar, Vietnam e Laos. I gialli vivono principalmente in Asia, cioè in Cina, in Giappone, in Corea del Sud e in altri paesi simili. Dio ha opportunamente distribuito tutti questi diversi tipi di razze in modo che fossero suddivisi in varie parti del mondo, dove molto tempo fa ha preparato un ambiente di sopravvivenza adatto a ogni diversa razza umana. In questi tipi di ambiente di sopravvivenza, Egli ha predisposto per gli uomini il colore e i componenti del terreno. In altre parole, i componenti del corpo dei bianchi non sono gli stessi di quelli del corpo dei neri, e si differenziano anche da quelli del corpo delle persone di altre razze. Quando ha creato tutte le cose, Dio aveva già predisposto un ambiente di sopravvivenza per quella razza. Il Suo scopo era far sì che, quando gli uomini di quel tipo avessero iniziato a moltiplicarsi e ad aumentare di numero, potessero risiedere in un certo territorio. Prima di creare gli esseri umani, Dio aveva già pensato a tutto: avrebbe dato l’Europa e l’America ai bianchi per permettere loro di svilupparsi e di sopravvivere. Perciò Dio, mentre creava la terra, aveva già un progetto, un’intenzione e uno scopo riguardo a ciò che avrebbe collocato in quella regione e a ciò cui avrebbe provveduto laggiù. Per esempio, ha stabilito molto tempo fa quali montagne, quante pianure, quante sorgenti d’acqua, quali specie di uccelli e di animali, quali pesci e quali piante ci sarebbero stati in quella regione. Quando ha predisposto un ambiente per la sopravvivenza degli esseri umani di un certo tipo, di una certa razza, ha dovuto prendere in considerazione molti aspetti: gli ambienti geografici, i componenti del terreno, le specie di uccelli e di animali, le dimensioni e i componenti dei vari generi di pesci, le diverse caratteristiche dell’acqua e tutte le varietà di piante… Dio ha preparato tutto questo molto tempo fa. Questo è un ambiente che Egli ha creato e preparato per la sopravvivenza dei bianchi, e che è intrinsecamente loro. Vi è chiaro che quando Dio ha creato tutte le cose, ci ha riflettuto molto bene e ha agito secondo un piano? (Sì. Abbiamo visto che Dio è stato molto premuroso verso i vari tipi di uomini. Per l’ambiente di sopravvivenza di ognuno dei tipi umani, Egli ha predisposto le specie di uccelli, di animali e di pesci, il numero delle montagne e delle pianure, calibrando tutto ciò con grande premura e precisione.) Per esempio, quale cibo mangiano principalmente i bianchi? I cibi consumati dai bianchi sono molto diversi da quelli consumati dagli asiatici. Gli alimenti di base dei bianchi sono principalmente carne, uova, latte e pollame. I cereali come il pane e il riso non costituiscono in genere degli alimenti di base, ma vengono usati a mo’ di contorno. I bianchi aggiungono manzo o pollo arrosto anche quando mangiano l’insalata di verdure. Aggiungono formaggio, uova o carne anche se mangiano alimenti a base di frumento. In altre parole, i loro alimenti fondamentali non sono principalmente cibi a base di cereali o di riso; mangiano molta carne e molto formaggio. Bevono spesso acqua ghiacciata perché consumano cibi altamente calorici. Per questo motivo, i bianchi sono eccezionalmente resistenti. Queste sono le loro fonti di vita, gli ambienti di vita preparati per loro da Dio, che consentono loro di condurre questo stile di vita. Nelle altre razze lo stile di vita cambia. Non è né giusto né sbagliato: è innato, prestabilito da Dio grazie al Suo governo e alle Sue disposizioni. Se questa razza ha un certo stile di vita e determinate risorse è per via della razza e dell’ambiente di sopravvivenza preparato da Dio. Si può dire che l’ambiente di sopravvivenza che Dio ha preparato per i bianchi e il cibo quotidiano che essi ricavano da quell’ambiente sia ricco e abbondante.
Dio ha predisposto anche gli ambienti necessari per la sopravvivenza di altre razze. Ci sono anche i neri. Dove si concentrano? Principalmente nell’Africa centrale e meridionale. Che cosa ha predisposto Dio per loro in quel tipo di ambiente di vita? Foreste pluviali tropicali, tantissime specie di uccelli e di animali, e anche deserti e ogni genere di piante con cui gli uomini vivono a stretto contatto. Essi dispongono di sorgenti d’acqua, mezzi di sostentamento e cibo. Dio non ha avuto pregiudizi verso di loro. A prescindere da ciò che possano aver fatto, la loro sopravvivenza non è mai stata un problema. Anch’essi occupano un certo luogo e una certa superficie in una certa parte del mondo.
Ora parliamo un po’ dei gialli. Si concentrano soprattutto in Oriente. Quali sono le differenze tra gli ambienti e le posizioni geografiche dell’Oriente e dell’Occidente? In Oriente, la terra è per lo più fertile e ricca di sostanze e di depositi minerali. In altre parole, abbonda di risorse di ogni tipo, sia in superficie sia nel sottosuolo. Anche per questo gruppo di persone, per questa razza, Dio ha predisposto il terreno corrispondente, il clima e vari ambienti geografici adatti. Sebbene ci siano grandi differenze tra questo ambiente geografico e quello occidentale, anche per loro Dio ha predisposto il cibo, i mezzi di sostentamento e le fonti di sopravvivenza necessari. È semplicemente un ambiente di vita diverso da quello dei bianchi in Occidente. Ma qual è la cosa che più Mi preme dirvi? Dal momento che le popolazioni orientali sono piuttosto numerose, Dio ha aggiunto in quella zona del pianeta molti elementi diversi da quelli dell’Occidente. In quella parte del mondo ha aggiunto paesaggi ampiamente differenziati e abbondanti materiali di ogni genere. Laggiù le risorse naturali abbondano; anche il terreno è vario, idoneo per provvedere all’enorme numero di uomini di razza orientale. Una differenza rispetto all’Occidente è che in Oriente, da sud a nord, da est a ovest, il clima è migliore. Le quattro stagioni sono chiaramente delineate, le temperature sono gradevoli, le risorse naturali abbondanti e il paesaggio naturale e i tipi di terreno molto migliori di quelli occidentali. Perché Dio ha fatto questo? Ha creato un equilibrio molto razionale tra bianchi e gialli. Che cosa significa? Significa che ogni aspetto del loro cibo, le cose che usano, le cose di cui godono i bianchi sono molto migliori di quelle di cui possono godere i gialli. Ma Dio non ha pregiudizi verso alcuna razza, e ha dato ai gialli un ambiente di sopravvivenza più bello e migliore. Questo è l’equilibrio.
Dio ha prestabilito quali tipi di uomini destinare a quale regione del mondo. Gli esseri umani possono uscire da questi limiti? (No.) È una cosa meravigliosa! Anche se ci sono guerre o invasioni in epoche diverse o in momenti particolari, esse non hanno la minima possibilità di distruggere gli ambienti di sopravvivenza che Dio ha prestabilito per ciascuna razza. Vale a dire che Dio ha insediato un certo tipo di persone in una certa parte del mondo ed esse non possono uscire da tale ambito. Anche se gli uomini accarezzano l’ambizione di modificare o di espandere il proprio territorio, senza il permesso di Dio, è molto difficile raggiungere questo obiettivo. È molto difficile riuscirci. Per esempio, i bianchi volevano espandere il proprio territorio e hanno colonizzato altri paesi. I tedeschi hanno invaso alcune nazioni, l’Inghilterra in passato ha occupato l’India. Qual è stato il risultato? Alla fine hanno fallito. Che cosa impariamo da questo loro fallimento? Non è consentito distruggere ciò che Dio ha prestabilito. Perciò, per quanto grande sia stato lo slancio espansionistico dell’Inghilterra, alla fine il risultato è che ha dovuto ritirarsi e che quel territorio appartiene ancora all’India. Su quel suolo vivono ancora gli indiani, e non gli inglesi. La ragione è che Dio non permette queste cose. Alcuni studiosi di storia o di politica hanno formulato delle tesi al riguardo. Elencano i motivi per cui l’Inghilterra ha fallito, adducendo come possibile motivo il fatto che un certo gruppo etnico non potesse essere conquistato, oppure qualche altra ragione umana… Questi non sono i veri motivi. La vera ragione è Dio: Egli non lo permette. Stabilisce che un gruppo etnico deve vivere in una certa regione, lo insedia lì e, se non gli consente di spostarsi, non sarà mai in grado di farlo. Se Dio assegna un ambito a queste persone, esse devono vivere al suo interno. L’umanità non può liberarsi di questi ambiti o sottrarvisi. Questo è un dato di fatto. A prescindere da quanto siano grandi le forze degli invasori o da quanto siano deboli coloro che subiscono l’invasione, alla fine il successo degli invasori è stabilito da Dio. Egli l’ha già prestabilito e nessuno può modificarlo.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico IX”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 184
Dio governa su tutto e provvede a tutto, Egli è il Dio di tutte le cose (Passi selezionati)
Dal punto di vista delle leggi stabilite da Dio per la crescita di tutte le cose, non è forse vero che l’umanità intera, a prescindere dalla razza, vive grazie al Suo provvedere e alla Sua sollecitudine? Se queste leggi venissero distrutte o se Dio non le avesse stabilite per l’umanità, quali sarebbero le prospettive degli uomini? Dopo aver perso i loro ambienti di sopravvivenza fondamentali, gli esseri umani avrebbero fonti di cibo? Le fonti di cibo potrebbero diventare un problema. Se gli uomini le perdessero, se cioè non fossero in grado di procurarsi da mangiare, per quanti giorni potrebbero resistere? Probabilmente neppure un mese, e la loro sopravvivenza diventerebbe un problema. Perciò ogni singola cosa che Dio fa per la sopravvivenza degli uomini, per la prosecuzione della loro esistenza, moltiplicazione e sussistenza è molto importante. Ogni singola cosa che Dio fa tra tutte le cose da Lui create è strettamente legata alla sopravvivenza delle persone ed è inseparabile da essa. Se la sopravvivenza dell’umanità diventasse un problema, la gestione di Dio potrebbe proseguire? Esisterebbe ancora? La gestione di Dio coesiste con la sopravvivenza dell’intero genere umano a cui Dio provvede e quindi, a prescindere da ciò che Egli predispone per tutte le cose da Lui create e da ciò che fa per gli esseri umani, tutto questo è necessario per Lui ed essenziale per la sopravvivenza dell’umanità. Se si deviasse da queste leggi che Dio ha stabilito per tutte le cose, se esse venissero infrante o alterate, le cose non potrebbero più esistere, l’ambiente di sopravvivenza degli uomini verrebbe meno, come pure il loro sostentamento quotidiano e loro stessi. Per questa ragione non esisterebbe più nemmeno la gestione della salvezza dell’umanità da parte di Dio.
Tutto ciò di cui abbiamo discusso, ogni singola cosa, ogni elemento, è intimamente legato alla sopravvivenza di ogni singolo individuo. Direte forse: “Ciò di cui stai parlando è troppo vasto, non riusciamo a capirlo” e forse ci sono persone che direbbero: “Ciò che stai dicendo non ha nulla a che vedere con me”. Tuttavia, non dimenticare che vivi soltanto come parte di un tutto; sei una delle le cose del creato che sono sottoposte al governo di Dio. Le cose create da Dio non possono essere separate dal Suo governo e neppure un uomo può affrancarsene. La perdita del Suo governo e del Suo provvedere significherebbe la scomparsa delle persone, della loro vita nella carne. Per questo motivo è importante che Dio crei ambienti atti alla sopravvivenza del genere umano. Non importa a quale razza tu appartenga o in quale regione viva, sia essa in Occidente o in Oriente: non puoi separarti dall’ambiente di sopravvivenza che Dio ha creato per il genere umano né dalla generosità e dai doni di quell’ambiente. A prescindere da quale sia il tuo sostentamento, da cosa ti serva per vivere e per sostenere la tua vita nella carne, non puoi separarti dal governo di Dio e dalla Sua gestione. Alcuni dicono: “Non faccio il contadino, non mi guadagno da vivere lavorando la terra. Non faccio affidamento sul cielo per il cibo, quindi non sopravvivo nell’ambiente creato da Dio. Quel tipo di ambiente non mi ha dato nulla”. Ma non è corretto. Dici che non ti guadagni da vivere lavorando la terra, ma non mangi i cereali? Non mangi la carne e le uova? E gli ortaggi e la frutta? Tutto ciò che mangi, tutte queste cose di cui hai bisogno, sono inseparabili dall’ambiente creato da Dio per la sopravvivenza del genere umano. La fonte di tutto ciò di cui l’umanità necessita non può essere separata da tutte le cose create da Dio, che nella loro totalità costituiscono i nostri ambienti di sopravvivenza. L’acqua che bevi, i vestiti che indossi e tutti gli oggetti che usi: quale di questi non deriva dalle cose create? Alcuni affermano: “Ci sono oggetti che non si ottengono dalle cose create. La plastica, ad esempio, non si ricava dalle cose create. È una cosa chimica, artificiale”. Ma non è corretto. La plastica è artificiale, è una cosa chimica, ma da cosa provengono i suoi componenti originari? Sono ricavati da materiali creati da Dio. Le cose di cui godi, le cose che vedi, ogni singolo oggetto che usi deriva dalle cose create da Lui. Vale a dire che, a prescindere dal tipo di razza, dal sostentamento o dal genere di ambiente di sopravvivenza in cui vivono, gli uomini non possono separarsi da ciò che Dio ha fornito.
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La Parola quotidiana di Dio Estratto 185
Dio governa su tutto e provvede a tutto, Egli è il Dio di tutte le cose (Passi selezionati)
Il livello di comprensione di Dio nel cuore dell’uomo determina la posizione che Egli occupa in esso. L’ampiezza del grado di conoscenza di Dio nel suo cuore determina l’importanza che Egli ricopre in lui. Se il Dio che conosci è vuoto e vago, lo è anche il Dio in cui credi. Il Dio che tu conosci è limitato all’ambito della tua vita personale, e non ha nulla a che fare con il vero Dio Stesso. Perciò è molto importante conoscere le azioni concrete di Dio, la Sua realtà e la Sua onnipotenza, la vera identità di Dio Stesso, ciò che Egli ha ed è, le azioni che ha espresso in tutto il Suo creato; sono tutte cose molto importanti per ogni uomo che cerca la conoscenza di Dio. Influiscono in modo diretto sulla possibilità che gli uomini accedano alla realtà della verità. Se limiti la tua comprensione di Dio soltanto alle parole, alle tue modeste esperienze, a quello che ti immagini sia la Sua grazia, o alle tue piccole testimonianze nei Suoi confronti, ebbene, io dico che il Dio in cui credi non è assolutamente il vero Dio Stesso. Non solo: si può anche affermare che il Dio in cui credi sia un Dio immaginario, non il vero Dio. Questo perché il vero Dio è Colui che regna su ogni cosa, che cammina tra tutte le cose, che gestisce tutte le cose. È Colui che regge in mano il destino dell’intero genere umano, il destino di ogni cosa. L’opera e le azioni del Dio di cui sto parlando non si limitano a una piccola parte degli uomini. In altre parole, non sono circoscritte alle persone che attualmente Lo seguono. Le Sue azioni si manifestano tra tutte le cose, nella sopravvivenza di tutte le cose e nelle leggi del loro cambiamento. Se non riesci a comprendere o a riconoscere alcuna azione di Dio tra tutte le cose, non puoi renderne testimonianza. Se non sei in grado di renderGli testimonianza, se continui a parlare del piccolo, cosiddetto Dio che conosci, il Dio che è limitato alle tue idee ed è dentro la tua mente ristretta, se continui a parlare di questo tipo di Dio, Egli non loderà mai la tua fede. Se quando Gli rendi testimonianza ti basi solo su quanto godi della Sua grazia, sulla tua accettazione della Sua disciplina e del Suo castigo, e sulle benedizioni che ricevi da Lui nel testimoniarLo, è un approccio del tutto inadeguato che non Lo soddisfa neppure lontanamente. Se vuoi renderGli testimonianza in modo consono alla Sua volontà, se vuoi rendere testimonianza del vero Dio Stesso, devi capire dalle Sue azioni ciò che Egli ha ed è. Devi comprendere l’autorità di Dio dal fatto che Egli controlla ogni cosa e la verità di come Egli provvede a tutto il genere umano. Se riconosci soltanto che il tuo cibo e le tue bevande quotidiani e i tuoi beni di prima necessità nella vita provengono da Dio, ma non comprendi la verità del fatto che Egli ha predisposto tutte le cose da Lui create per provvedere all’umanità intera, e che Egli governando tutte le cose guida tutta l’umanità, non sarai mai in grado di renderGli testimonianza. Qual è il Mio scopo nel dire tutto ciò? È far sì che non prendiate queste parole alla leggera, che non pensiate che gli argomenti di cui ho parlato non siano attinenti al vostro personale ingresso nella vita, e che non li consideriate soltanto un tipo di conoscenza o di dottrina. Se ascoltate le parole che pronuncio con questo atteggiamento, non otterrete assolutamente nulla. Perderete questa grande occasione di conoscere Dio.
Qual è il Mio scopo nel parlarvi di tutte queste cose? Far conoscere Dio alle persone, far comprendere loro le Sue azioni concrete. Solo quando Lo capirai e Ne conoscerai le azioni, avrai l’occasione o la possibilità di conoscerLo. Come faresti a capire che tipo è una persona? Guarderesti il suo aspetto esteriore? Guarderesti cosa indossa, come si veste? Il modo in cui cammina? La vastità delle sue conoscenze? (No.) Allora come capisci che tipo è una persona? Ti fai un’idea in base al suo linguaggio e al suo comportamento, in base ai suoi pensieri e a ciò che esprime e rivela di sé. È così che la conosci e la comprendi. Analogamente, se volete conoscere Dio, comprendere il Suo lato concreto, il Suo lato autentico, dovete conoscerLo attraverso le Sue azioni e attraverso ogni Sua azione concreta. È il modo migliore nonché l’unico.
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La Parola quotidiana di Dio Estratto 186
Dio equilibra i rapporti tra tutte le cose per dare al genere umano un ambiente di sopravvivenza stabile (Passo selezionato)
Quando ha creato tutte le cose, Dio ha usato ogni genere di metodi e modalità per metterle in equilibrio, per equilibrare le condizioni di vita delle montagne e dei laghi, delle piante e di tutte le specie di animali, uccelli e insetti. Il Suo scopo era consentire a tutti i tipi di esseri viventi di vivere e di moltiplicarsi nell’ambito delle leggi da Lui stabilite. Nessuna delle cose del creato può sconfinare da queste leggi ed esse non possono essere infrante. Solo in questo tipo di ambiente essenziale gli esseri umani sopravvivono e si moltiplicano in modo sicuro, generazione dopo generazione. Se una creatura vivente superasse la quantità o l’ambito stabiliti da Dio, o si riproducesse in modo incontrollato superando il numero di esemplari stabilito da Lui, comprometterebbe in misura più o meno grave l’ambiente di sopravvivenza dell’umanità, mettendo a repentaglio anche la sua sopravvivenza. Una specie vivente che diventa troppo numerosa priva gli esseri umani del cibo, distrugge le loro sorgenti d’acqua e cancella i loro habitat. La riproduzione o lo stato di sopravvivenza dell’umanità ne risentirebbero immediatamente. Per esempio, l’acqua è molto importante per tutte le cose. Se il numero di topi, formiche, locuste, rane o qualsiasi altro genere di animali aumentasse a dismisura, aumenterebbe il loro consumo di acqua, con una conseguente riduzione dei quantitativi di acqua potabile e delle sorgenti di approvvigionamento idrico a disposizione degli uomini. Se l’eccessiva crescita di tutte le specie animali provocasse la distruzione, la contaminazione o l’interruzione delle fonti di acqua potabile, in un ambiente così ostile la sopravvivenza dell’umanità sarebbe in grave pericolo. Se una o più specie di esseri viventi superasse la soglia numerica, l’aria, la temperatura, l’umidità e persino la composizione dell’aria, nello spazio di sopravvivenza dell’umanità si verificherebbero avvelenamenti e effetti variamente distruttivi. In queste condizioni, i pericoli posti da questi fattori ecologici metterebbero a repentaglio anche la sopravvivenza e il destino dell’umanità. Perciò, se verranno a mancare questi equilibri, l’aria diventerà irrespirabile, l’acqua che bevono sarà contaminata e anche la temperatura necessaria per vivere subirà variazioni con conseguenze di diversa gravità. Se dovesse accadere, gli ambienti di sopravvivenza destinati all’umanità andranno incontro a gravissimi problemi e conseguenze. Che destino riserverebbe all’umanità una situazione come questa, che comporterebbe la distruzione degli ambienti di sopravvivenza fondamentali dell’uomo? È un problema molto grave! Poiché Dio conosce il motivo per cui ognuna di queste cose del creato esiste, per il bene dell’umanità, il ruolo svolto da ogni cosa che ha creato, il suo impatto sull’umanità e il suo beneficio per l’umanità, e poiché nel Suo cuore c’è un piano per tutte le cose che ha creato e Lui gestisce ogni aspetto di tutte le cose che ha creato, per tutte queste ragioni ogni cosa che Egli fa è necessaria e importante per l’umanità. Pertanto, d’ora in poi, ogni volta che osserverai il manifestarsi di un fenomeno ecologico tra le cose create da Dio o il manifestarsi in esse di una legge naturale, non dubiterai più della necessità di ogni cosa creata da Dio. Non userai più parole stolte per pronunciare giudizi arbitrari sulle disposizioni attuate da Dio per tutte le cose e sui Suoi diversi modi di provvedere al genere umano. Non salterai nemmeno a conclusioni arbitrarie riguardo alle leggi che ha predisposto per tutte le cose che ha creato.
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La Parola quotidiana di Dio Estratto 187
Come Dio governa e amministra il mondo spirituale
Per quanto riguarda il mondo materiale, ogni volta che non si comprendono certe cose o certi fenomeni si possono cercare informazioni al riguardo o usare canali di vario tipo per appurare le loro origini e premesse. Ma nel caso dell’altro mondo di cui parliamo oggi (il mondo spirituale, che esiste al di fuori del mondo materiale) gli uomini non hanno a disposizione alcun mezzo né canale per conoscerlo. Perché ve lo dico? Ve lo dico perché, nel mondo dell’umanità, ogni cosa del mondo materiale è inseparabile dall’esistenza fisica dell’uomo, e dal momento che ogni cosa del mondo materiale è inseparabile dal vivere fisico e dalla vita fisica degli uomini, la maggior parte di essi vede o è consapevole solo delle cose materiali che ha davanti agli occhi e che risultano visibili. Nel caso invece del mondo spirituale (ossia di tutto ciò che è di quell’altro mondo) si può ragionevolmente affermare che la maggior parte delle persone non crede. Poiché non sono in grado di vederlo e sono convinte che non sia necessario capirlo né sapere qualcosa al riguardo, per non parlare del fatto che il mondo spirituale è un mondo totalmente diverso da quello materiale e, dal punto di vista di Dio, è aperto (sebbene per l’umanità sia segreto e chiuso), per questo motivo gli uomini hanno grosse difficoltà a trovare il modo di comprendere i vari aspetti di questo mondo. I diversi aspetti del mondo spirituale di cui parlerò riguardano esclusivamente l’amministrazione e la sovranità di Dio. Non vi rivelerò alcun mistero né alcuno dei segreti che desiderate apprendere. Dato che riguardano la sovranità, l’amministrazione e ciò che Dio provvede, ne parlerò solo nella misura in cui è necessario che sappiate.
Innanzitutto, lasciate che vi ponga una domanda: secondo voi, cos’è il mondo spirituale? In senso lato, è un mondo al di fuori di quello materiale, un mondo che per gli esseri umani è sia invisibile sia intangibile. Ma voi come ve lo immaginate il mondo spirituale? Forse, non potendo vederlo, non riuscite neppure a immaginarlo. Eppure, quando vi raccontano delle leggende ci pensate e non riuscite a fare a meno di tornarci su. Perché lo dico? Ecco una cosa che succede spesso ai bambini: quando viene loro raccontata una storia terrificante (che parla di fantasmi o anime) si spaventano a morte. Perché? Perché si immaginano quelle cose; pur non riuscendo a vederle hanno la sensazione che siano dappertutto nella loro stanza, che siano acquattate in qualche angolo nascosto o buio, e hanno tanta paura da non avere il coraggio di addormentarsi e, soprattutto di notte, hanno troppa paura di stare soli in camera o avventurarsi in cortile. Il mondo spirituale della vostra immaginazione è così, un mondo da cui gli uomini si sentono minacciati. Di fatto, ognuno se lo immagina in un modo o nell’altro, e in una certa misura ne avverte la presenza.
Per cominciare, parliamo del mondo spirituale. Che cos’è? Permettetemi di darvi una breve e semplice spiegazione: il mondo spirituale è un luogo importante, un luogo diverso dal mondo materiale. Perché dico che è importante? Ne parleremo in dettaglio. L’esistenza del mondo spirituale è legata indissolubilmente al mondo materiale dell’umanità. Esso svolge un ruolo fondamentale nel ciclo della vita e della morte degli uomini e nel dominio di Dio su tutte le cose; è questo il suo ruolo, e uno dei motivi per cui la sua esistenza è importante. Siccome è un luogo impercettibile ai cinque sensi, nessuno può stabilire con esattezza se il mondo spirituale esista oppure no. Le sue varie dinamiche sono intimamente legate all’esistenza umana, ed ecco perché il mondo spirituale influisce enormemente anche sull’ordine della vita del genere umano. Questo ha a che vedere con la sovranità di Dio? Sì. Sentendomelo dire capire perché sto parlando di questo argomento: perché riguarda la sovranità di Dio, nonché la Sua amministrazione. In un mondo come questo (un mondo invisibile agli uomini) ogni editto, decreto e sistema amministrativo celeste è di gran lunga al di sopra delle leggi e dei sistemi di qualunque nazione del mondo materiale, e nessun essere che viva in questo mondo oserebbe violarli. Questo ha a che fare con la sovranità e l’amministrazione di Dio? Nel mondo spirituale ci sono chiari decreti amministrativi, chiari editti celesti e chiari statuti. A diversi livelli e in ambiti diversi, gli addetti osservano rigorosamente il proprio dovere, le regole e i regolamenti, perché sanno che conseguenze comporti violare un editto celeste; sono ben consapevoli del fatto che Dio punisce il male e ricompensa il bene e che amministra e regna su tutte le cose. Inoltre, vedono chiaramente come Dio attua i Propri editti e statuti celesti. Essi sono diversi da quelli del mondo materiale abitato dal genere umano? Sì, lo sono, e tanto. Il mondo spirituale è un mondo completamente diverso dal mondo materiale. Dal momento che vi sono editti e statuti celesti, esso ha a che vedere con la sovranità di Dio, la Sua amministrazione e anche con la Sua indole e ciò che Egli ha ed è. Ora che lo sapete, non vi sembra assolutamente indispensabile che Io parli di questo argomento? Non desiderate conoscerne i segreti? (Sì, lo desideriamo.) Questo è il concetto di mondo spirituale. Benché coesista con il mondo materiale e sia al tempo stesso soggetto all’amministrazione e alla sovranità di Dio, la sovranità di Dio e la Sua amministrazione di questo mondo sono molto più severe di quelle del mondo materiale.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 188
Io suddivido tutti gli appartenenti al genere umano in tre categorie. I primi sono i non credenti, coloro che non hanno una fede religiosa. Sono chiamati così. La stragrande maggioranza di costoro ha fede soltanto nel denaro, persegue unicamente i propri interessi, è materialista e crede esclusivamente nel mondo materiale (non crede nel ciclo della vita e della morte né nelle cose che vengono dette riguardo alle divinità e agli spiriti). Per Me rientrano nella categoria dei non credenti, la prima. La seconda categoria comprende le varie persone di fede, tolti i non credenti. Nel genere umano ho suddiviso queste persone di fede in alcuni gruppi principali: il primo sono gli ebrei, il secondo i cattolici, il terzo i cristiani, il quarto i musulmani, e il quinto i buddisti; ce ne sono cinque. Sono queste le diverse tipologie delle persone di fede. La terza categoria comprende coloro che credono in Dio, cioè voi. Questi credenti sono coloro che Lo seguono oggi. Essi si dividono in due tipi: i Suoi eletti e i servitori. Queste categorie principali sono state differenziate in modo chiaro. Dunque adesso siete in grado di distinguere chiaramente le categorie degli esseri umani, giusto? La prima sono i non credenti, e ho già detto di chi si tratta. Coloro che credono nel Vecchio uomo in cielo sono da annoverare tra i non credenti? Molti non credenti credono solo nel Vecchio uomo in cielo; sono convinti che il vento, la pioggia, il tuono ecc. siano controllati da questa entità su cui fanno affidamento per la semina e per il raccolto, eppure quando si menziona la fede in Dio non sono disposti a credere in Lui. Si può dire che aver fede sia questo? Questo tipo di uomini appartiene alla categoria dei non credenti. Lo capite, vero? Non confondete le categorie. La seconda categoria è quella delle persone di fede e la terza è formata da quanti seguono Dio oggi. Ma perché allora ho suddiviso tutti gli uomini in queste categorie? (Perché le diverse categorie di uomini hanno una fine e una destinazione diverse.) Questo è un aspetto. Quando queste diverse razze e tipologie di persone tornano nel mondo spirituale, ciascuna viene destinata a un luogo diverso ed è soggetta a leggi diverse del ciclo della vita e della morte; ecco dunque perché ho suddiviso gli uomini in queste categorie principali.
Il ciclo della vita e della morte dei non credenti (Passi selezionati)
Cominciamo dal ciclo della vita e della morte dei non credenti. Quando un uomo muore, viene portato via da un addetto del mondo spirituale. Ma qual è esattamente la parte di quell’uomo che viene portata via? Non la carne, ma l’anima. Quando la sua anima viene portata via, l’uomo arriva in un luogo che è un’agenzia del mondo spirituale avente il compito specifico di accogliere le anime delle persone appena morte. Si tratta del primo luogo in cui si va dopo la morte ed è sconosciuto all’anima. Qui un funzionario effettua i primi controlli, verificando il nome, l’indirizzo, l’età e tutte le esperienze vissute dal deceduto. Tutto ciò che ha fatto mentre era in vita è registrato in un libro e ne viene verificata l’accuratezza. Una volta verificate tutte queste cose, vengono esaminati il comportamento e le azioni di quell’individuo durante l’intero corso della sua vita, per stabilire se verrà punito o continuerà a reincarnarsi sotto forma di essere umano, e questa è la prima fase. Questa prima fase fa paura? Non troppo, perché l’unica cosa che accade è che il morto arriva in un luogo buio e sconosciuto.
Nella seconda fase, se in vita un individuo ha fatto molte cose brutte e commesso molti atti malvagi, viene condotto in un luogo di punizione per essere sottoposto al trattamento. È il luogo deputato alla punizione. Come si venga puniti dipende dai peccati commessi e da quante cose malvagie si sono fatte prima di morire; questa è la prima situazione che si verifica nella seconda fase. A causa delle cattiverie e del male commessi prima di morire, quando quell’individuo si reincarna successivamente alla punizione (rinascendo nel mondo materiale) può rinascere in veste umana oppure sotto forma di animale. In altre parole, dopo avere fatto ritorno nel mondo spirituale l’individuo viene punito per il male che ha commesso e oltre a ciò probabilmente non si reincarna come essere umano, ma come animale a causa delle malvagità commesse. Tra gli animali in cui è possibile reincarnarsi ci sono le mucche, i cavalli, i maiali e i cani. Si può diventare uccelli del cielo, oppure anatre o oche… Dopo essersi reincarnati come animali, alla loro morte questi uomini tornano al mondo spirituale e, come la volta precedente, in base al comportamento tenuto prima della morte il mondo spirituale stabilisce se si reincarneranno o meno sotto forma di essere umano. Quasi tutti gli uomini commettono il male in misura eccessiva e i loro peccati sono talmente gravi che devono reincarnarsi sotto forma di animali da sette a dodici volte. Da sette a dodici volte: non è terribile? (Lo è.) Cosa vi fa paura? Un uomo che diventa un animale: questo sì che fa paura. E cosa farebbe più male a un uomo se non diventare un animale? Non avere un linguaggio, avere soltanto pensieri semplici, essere in grado di fare solo le cose che fanno gli animali e mangiare ciò che gli animali mangiano, avere la mentalità e il linguaggio corporeo semplici di un animale, non poter camminare eretti, non poter comunicare con gli esseri umani, e il fatto che nessuno dei comportamenti e le attività degli esseri umani abbia a che fare con gli animali. Significa tra l’altro che la condizione di animali fa di voi i più umili tra gli esseri viventi e comporta molta più sofferenza di quella degli uomini. Questo è uno degli aspetti della punizione del mondo spirituale riservata a coloro che hanno fatto molto male e commesso grandi peccati. Quanto alla severità della punizione, è legata all’animale in cui ci si reincarna. Per esempio, essere un maiale è meglio di essere un cane? Un maiale vive meglio o peggio di un cane? Peggio, giusto? Se uno diventa una mucca o un cavallo, vivrà meglio o peggio di un maiale? (Meglio.) Si vive meglio rinascendo sotto forma di gatto? Si tratta comunque di un animale, ma vivere da gatto risulta molto più facile che essere un cavallo o una mucca, poiché i gatti a volte trascorrono la maggior parte del loro tempo sonnecchiando. Diventare una mucca o un cavallo è più faticoso; perciò, un uomo che si reincarna in una mucca o in un cavallo deve lavorare sodo, il che equivale a una punizione severa. Diventare un cane sarebbe un po’ meglio che diventare una mucca o un cavallo, perché il cane ha un legame più stretto con il padrone. Certi cani, vivendo per anni insieme ai padroni, imparano a capire gran parte di ciò che essi dicono! A volte il cane sa adattarsi all’umore e alle esigenze del suo padrone e di conseguenza viene trattato meglio: ha un’alimentazione e un apporto idrico migliore e, quando è malato, viene accudito di più. La sua vita quindi non è felice? Significa che essere un cane è meglio che essere una mucca o un cavallo. Il grado di severità della punizione comporta quante volte una persona si reincarni sotto forma di animale e anche il tipo di animale.
Poiché ci sono uomini che commettono molti peccati in vita, la loro punizione consiste nel reincarnarsi in un animale da sette a dodici volte. Dopo essere stati puniti un numero sufficiente di volte, nel momento in cui tornano nel mondo spirituale vengono portati altrove: un luogo in cui si trovano le varie anime la cui punizione è stata eseguita, il tipo di anime che si apprestano a reincarnarsi sotto forma di esseri umani. In questo luogo, ogni anima viene assegnata a una categoria in base al genere di famiglia in cui nascerà, al ruolo che svolgerà una volta reincarnata, eccetera. Per esempio, chi è destinato a diventare cantante una volta in questo mondo viene collocato tra i cantanti; altri, destinati a diventare uomini d’affari, vengono collocati tra gli imprenditori, e chi è destinato a rinascere uomo e diventare un ricercatore scientifico viene collocato tra i ricercatori scientifici. Una volta classificate, le anime vengono mandate fuori a un’ora e una data prestabilite, un po’ come si programma l’invio dei messaggi di posta elettronica. Con questa fase giunge a compimento un ciclo della vita e della morte. Dal giorno in cui un’anima giunge nel mondo spirituale al termine della sua punizione o fino al momento in cui, dopo essersi reincarnata molte volte in un animale, si prepara a reincarnarsi in un essere umano si ha un processo.
E coloro che hanno finito di essere puniti e che non si reincarnano come animali? Vengono rispediti subito nel mondo materiale per incarnarsi sotto forma di esseri umani? O ci vuole del tempo, e in tal caso quanto, prima che possano giungere tra gli uomini? Qual è la frequenza con cui può accadere? Ci sono dei vincoli temporali. Tutto ciò che avviene nel mondo spirituale è soggetto a precisi vincoli temporali e regole, che vi saranno chiari se ve lo spiego con dei dati numerici. Per quanto riguarda coloro che si reincarnano dopo poco tempo, alla loro morte i preparativi per la loro reincarnazione sotto forma di esseri umani erano già stati fatti. Il tempo più breve in cui può avvenire è tre giorni. In alcuni casi ci vogliono tre mesi, in altri tre anni, trenta, trecento, e così via. Quindi cosa si può dire di queste regole temporali, e che caratteristiche hanno? Esse si basano su ciò di cui ha bisogno da un’anima il mondo materiale, il mondo dell’uomo, e sul ruolo ad essa destinato in questo mondo. Quando gli uomini si reincarnano sotto forma di esseri umani normali, il più delle volte la reincarnazione avviene molto velocemente perché il mondo dell’uomo ha urgente bisogno di persone normali; ecco dunque che nel giro di tre giorni vengono rimandati via e giungono in una famiglia completamente diversa da quella a cui sono appartenuti prima di morire. Poi ci sono alcuni che in questo mondo svolgono un ruolo speciale. “Speciale” si riferisce al fatto che nel mondo dell’uomo non c’è grande richiesta di queste persone; dato che non servono molte persone con questo ruolo, possono passare trecento anni. Vuol dire che quest’anima avviene arriva solo una volta ogni trecento anni, o addirittura tremila. Perché? Perché dato che nel mondo dell’uomo quel ruolo non è richiesto per trecento o tremila anni, queste anime vengono tenute da qualche parte nel mondo spirituale. Prendiamo Confucio. Egli ha avuto un profondo influsso sulla cultura tradizionale cinese e il suo arrivo ha influito enormemente sulla cultura, la conoscenza, la tradizione e il pensiero degli uomini di quel tempo. Ma una persona simile non è necessaria in ogni epoca, e così prima di reincarnarsi ha dovuto starsene ad aspettare nel mondo spirituale per trecento o tremila anni. Siccome il mondo dell’uomo non aveva bisogno di uno come lui, ha dovuto aspettare con le mani in mano perché c’erano pochissimi ruoli come il suo e per lui c’era pochissimo da fare. Così ha dovuto restarsene da qualche parte nel mondo spirituale per la maggior parte di quel tempo, a far niente, per poi essere mandato fuori quando il mondo dell’uomo ha avuto bisogno di lui. Tali sono le regole temporali del mondo spirituale sulla frequenza della reincarnazione per la maggior parte degli uomini. Che siano o meno persone ordinarie o speciali, il mondo spirituale ha opportune regole e prassi corrette per l’attuazione della reincarnazione, e si tratta di regole inviate da Dio e non decise o controllate dagli addetti o gli esseri del mondo spirituale.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 189
Il ciclo della vita e della morte dei non credenti (Passi selezionati)
La reincarnazione di un’anima, il ruolo che ha in questa vita, la famiglia in cui nasce e l’esistenza che conduce sono strettamente legati alla sua vita precedente. Nel mondo dell’uomo entrano persone di ogni tipo, e i ruoli che ricoprono sono diversi, come pure i compiti che svolgono. Quali sono questi compiti? Alcuni vengono per saldare un debito: se nella vita precedente sono stati debitori di troppo denaro a qualcuno, vengono a restituire il debito in questa vita. Altri, invece, sono venuti a riscuotere un debito: nella vita precedente sono stati privati con l’inganno di troppe cose e troppo denaro e così, una volta giunti nel mondo spirituale, esso rende loro giustizia dando loro la possibilità di riscuotere i debiti in questa vita. Altri ancora sono venuti a ripagare un debito di gratitudine: nella vita precedente (ossia nella precedente reincarnazione) qualcuno è stato gentile con loro, e ricevendo la grande opportunità di reincarnarsi in questa vita, rinascono per saldare il loro debito di gratitudine. Altri, invece, rinascono in questa esistenza per reclamare delle vite. Le vite di chi? Di chi li ha uccisi nella vita precedente. In sintesi, la vita attuale di ogni individuo ha una stretta relazione con la sua vita passata; è un legame inscindibile. Significa che la vita attuale di ogni individuo è profondamente condizionata dalla sua vita precedente. Per esempio, supponiamo che in vita Zhang abbia raggirato Li sottraendogli una cospicua somma di denaro. Zhang è in debito con Li? Sì, e dunque è naturale che Li debba riscuotere il suo debito da Zhang? Perciò, dopo la loro morte, resta tra loro un debito da saldare. Quando si reincarnano e Zhang diventa un essere umano, come fa Li a riscuotere il debito? Una possibilità è che rinasca nei panni del figlio di Zhang. Zhang guadagna molto denaro e questo viene sperperato da Li. Per quanto denaro guadagni, il figlio Li lo sperpera. Per quanto guadagni non è mai abbastanza e nel frattempo il figlio, per un motivo o per l’altro, finisce sempre per spendere il denaro paterno in svariati modi. Zhang è confuso: “Perché questo mio figlio porta tanta sfortuna? Perché i figli degli altri si comportano così bene? Perché il mio non ha alcuna ambizione, è così inetto e incapace di guadagnare, e perché lo devo sempre mantenere? Dato che devo, lo manterrò, ma perché gli serve sempre altro denaro per quanto io gliene dia? Perché non è capace di lavorare onestamente anche solo per un giorno e invece fa tutt’altro (poltrire, mangiare, bere, andare con le prostitute e giocare d’azzardo)? Che cosa mai sta succedendo?” Poi ci pensa su un po’: “Può darsi che avessi un debito con lui in una vita precedente. Se è così, lo ripagherò! Andrà avanti allo stesso modo fino a quando l’avrò del tutto ripagato!” Potrebbe arrivare il giorno in cui Li, ormai superata la quarantina o la cinquantina, ha davvero recuperato il debito, e all’improvviso rinsavisce e si rende conto: “Non ho fatto una sola cosa buona nella prima metà della mia vita! Ho sperperato tutto il denaro che mio padre guadagnava. Devo cominciare ad essere una brava persona! Righerò diritto: sarò un uomo onesto, che vive rettamente, e non darò mai più dispiaceri a mio padre!” Perché gli viene questo pensiero? Perché d’un tratto cambia in meglio? Qual è il motivo? (Perché Li ha riscosso il proprio debito e Zhang ha pagato il suo.) C’è un rapporto di causa ed effetto. La storia è iniziata molto, molto tempo fa, prima della loro attuale vita, la vicenda della loro vita passata è stata riportata nel presente e nessuno dei due può biasimare l’altro. Qualunque cosa Zhang abbia insegnato al figlio, questi non l’ha mai ascoltato e non ha mai lavorato onestamente, nemmeno per un giorno, ma nel momento in cui il debito è stato ripianato non c’è stato bisogno che Zhang insegnasse nulla al figlio: ha capito da solo. Questo è un semplice esempio. Ce ne sono molti altri dello stesso tipo? (Sì.) Che cosa se ne può desumere? (Che si deve essere buoni e non commettere cattive azioni.) Che non si devono commettere cattive azioni e che ci sarà una punizione per le malefatte commesse! La maggior parte dei non credenti commette molte cattive azioni, e le malefatte vengono ripagate con una punizione, giusto? Ma la punizione è arbitraria? Per ogni atto commesso, la punizione che ne consegue ha una motivazione e una premessa logica. Pensi che non ti succederà nulla per aver raggirato qualcuno sottraendogli del denaro? Pensi che, dopo avergli rubato del denaro con l’inganno, non ci sarà alcuna ripercussione? Sarebbe impossibile: le conseguenze ci saranno eccome! Indipendentemente da chi si è e se si creda o meno all’esistenza di Dio, tutti devono assumersi la responsabilità del proprio comportamento e sopportare le conseguenze delle proprie azioni. A proposito di questo semplice esempio (Zhang che viene punito e Li risarcito), non è una soluzione equa? Quando si fanno cose di questo genere, è questo il risultato che si ottiene. È inscindibile dall’amministrazione del mondo spirituale. Sebbene siano non credenti, anche l’esistenza di coloro che non credono in Dio è soggetta a questo genere di editti e decreti celesti. Nessuno può sottrarvisi, e nessuno può evitare questa realtà.
Molti di coloro che non hanno fede sono convinti dell’esistenza di tutto ciò che è visibile agli esseri umani, ma non dell’esistenza di tutto ciò che non si può vedere o è molto lontano dagli uomini. Preferiscono non credere che ci siano un “ciclo della vita e della morte” e la “punizione”; così peccano e commettono il male senza rimorsi. Dopo, vengono puniti o si reincarnano sotto forma di animali. Le varie tipologie di persone appartenenti alla categoria dei non credenti cadono quasi tutte in questo circolo vizioso. Questo perché non sanno che il mondo spirituale è severo nell’amministrare tutti gli esseri viventi. Puoi anche non crederlo, ma è vero, perché nessun individuo o oggetto può sottrarsi alla sfera di ciò che Dio osserva con i Suoi occhi, e non c’è individuo o oggetto che possa sottrarsi alle regole e ai vincoli dei Suoi editti e decreti celesti. Pertanto, questo semplice esempio fa capire a tutti che, indipendentemente dal fatto che credano o meno in Dio, peccare e commettere il male è inaccettabile, e che ogni azione porta delle conseguenze. Quando chi ha sottratto denaro a un altro con l’inganno viene punito, la punizione è equa. Un comportamento diffuso come questo viene punito dal mondo spirituale, e la punizione viene somministrata in base ai decreti e agli editti celesti di Dio. Pertanto, i comportamenti gravemente criminosi e malvagi (stupro e saccheggio, frode e inganno, furto e rapina, omicidio e incendio doloso, eccetera) sono ancora maggiormente soggetti a una serie di punizioni di severità variabile. Che cosa prevedono queste punizioni di severità variabile? Alcune usano come metro della severità il tempo, mentre altre si servono di metodologie differenti e altre ancora hanno come criterio la scelta del luogo in cui si reincarnerà l’individuo. Prendiamo le persone che praticano il turpiloquio. Che cosa significa praticare il turpiloquio? Significa dire spesso parolacce agli altri e usare un linguaggio malevolo e offensivo. Di cosa è indice un linguaggio malevolo? Che chi lo usa ha un cuore turpe. Il linguaggio sboccato e offensivo per gli altri esce spesso dalla bocca di queste persone e reca gravi conseguenze. Dopo essere morti e aver ricevuto la dovuta punizione, potrebbero rinascere muti. Ci sono persone che da vive sono molto calcolatrici, approfittano spesso degli altri; i loro piccoli intrighi sono particolarmente ben pianificati e arrecano molti danni al prossimo. Queste persone potrebbero rinascere degli idioti o disabili mentali. Ci sono persone che si immischiano spesso nella sfera privata degli altri; i loro occhi vedono molte cose di cui non dovrebbero venire a conoscenza, e vengono a sapere molte cose che non dovrebbero sapere. Di conseguenza, potrebbero rinascere ciechi. Ci sono persone che in vita sono molto agili, vengono spesso alle mani e fanno molte cose malvagie. Per tale motivo potrebbero rinascere disabili, storpie o prive di un braccio, oppure gobbe o con il collo torto, zoppe o con una gamba più corta dell’altra, e così via. Queste persone sono state assoggettate a punizioni diverse in base alla gravità delle malvagità commesse da vive. E perché secondo voi ci sono persone strabiche? Ce ne sono molte? Di questi tempi non sono poche. Alcuni sono strabici perché nella vita passata hanno usato troppo gli occhi e fatto troppe cose cattive, e per questo motivo in questa vita sono nati strabici e, nei casi gravi, persino ciechi. Questa è la punizione! Ci sono persone che fino alla morte vanno d’accordo con gli altri, fanno del bene per i loro cari, amici, colleghi o persone a loro legate. Fanno beneficenza e assistono gli altri o li sostengono economicamente, e gli altri hanno un’altissima opinione di loro. Quando tornano nel mondo spirituale, non vengono punite. Se un miscredente non viene punito in alcun modo, significa che è stato una persona molto buona. Invece di credere nell’esistenza di Dio, queste persone credono solo nel Vecchio uomo in cielo, convinte come sono che sopra di loro ci sia uno spirito intento a osservare tutto ciò che fanno. È l’unica cosa in cui credono. Il risultato è che sono persone che si comportano molto meglio, benevole e caritatevoli; quando alla fine tornano nel mondo spirituale, esso le tratta molto bene, e si reincarnano presto. Quando rinascono, in che tipo di famiglia vengono mandate? Anche se non è ricca, è una famiglia che non conosce il male, con rapporti armoniosi, nel cui ambiente queste persone reincarnate trascorrono giornate serene e felici, in cui tutti sono gioiosi e vivono una buona vita. Giunte all’età adulta hanno una famiglia numerosa, con figli di talento e di successo, e la loro famiglia gode della buona sorte; e questa riuscita è enormemente legata alla loro vita precedente. In altre parole, la destinazione di un uomo dopo la morte, dove si reincarna, se sarà maschio o femmina, la sua missione, cosa gli accadrà nella vita, gli ostacoli che dovrà affrontare, le fortune di cui godrà, chi incontrerà, che ne sarà di lui – nessuno può prevederlo, evitarlo né sottrarvisi. Significa che qualunque cosa ti succeda, in qualunque modo e con qualunque mezzo tu cerchi di evitarla, dopo che la tua vita è stata stabilita non hai modo di contravvenire al decorso che Dio ha determinato per te nel mondo spirituale, poiché nel momento in cui ti sei reincarnato il destino che avrà la tua vita è già stabilito. Che sia positivo o negativo, ognuno deve accettarlo e andare avanti. È una situazione che nessuno di coloro che vivono in questo mondo può evitare, e non vi è situazione più reale di questa. Avete capito tutti ciò che ho detto sin qui, vero?
Ora che avete compreso tutte queste cose, vi è chiaro che Dio ha forme molto severe e rigorose di controllo e di amministrazione del ciclo della vita e della morte dei non credenti? Per prima cosa, nella dimensione spirituale ha emanato vari editti, decreti e sistemi celesti che una volta proclamati vengono rigorosamente applicati, come da Lui prescritto, da esseri che nel mondo spirituale ricoprono diverse posizioni ufficiali, e che nessuno oserebbe contravvenire. Così, nel ciclo della vita e della morte dell’umanità nel mondo dell’uomo, indipendentemente dal fatto che ci si reincarni in un animale o in un essere umano, vi sono leggi per entrambi. Poiché tali leggi promanano da Dio, nessuno osa trasgredirle, né può farlo. È solo a causa di questa sovranità di Dio e dell’esistenza di queste leggi che il mondo materiale visibile agli uomini è regolare e ordinato; è solo grazie a questa sovranità di Dio che l’umanità può coesistere pacificamente con l’altro mondo ad essa del tutto invisibile e vivere in armonia con esso. Tutto questo è inscindibile dalla sovranità di Dio. Dato che una volta giunta al termine l’esistenza carnale di un uomo l’anima è ancora in vita, cosa accadrebbe se fosse priva dell’amministrazione di Dio? Vagherebbe ovunque, insinuandosi dappertutto, arrivando addirittura a danneggiare le cose viventi che si trovano nel mondo degli uomini. Il danno non riguarderebbe soltanto il genere umano, ma potrebbe interessare anche le piante e gli animali. Ma i primi a subirlo sarebbero gli uomini. Se questo dovesse accadere, se una di queste anime fosse priva di amministrazione e recasse davvero danni agli uomini commettendo atti malvagi, in seguito quell’anima subirebbe un trattamento adeguato anche nel mondo spirituale: se la situazione fosse grave, l’anima cesserebbe ben presto di esistere e verrebbe distrutta. Qualora possibile, invece, verrebbe collocata in un altro luogo e poi reincarnata. In altre parole, l’amministrazione delle varie anime da parte del mondo spirituale segue degli ordini e si svolge secondo delle fasi e delle regole. È solo grazie ad essa che il mondo materiale dell’uomo non è caduto nel caos, che l’umanità del mondo materiale ha una mentalità e un raziocinio normali e una vita carnale ordinata. Solo a seguito di una vita normale come questa coloro che vivono nella carne potranno continuare a prosperare e a riprodursi di generazione in generazione.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 190
Il ciclo della vita e della morte dei non credenti (Passi selezionati)
Nel caso dei non credenti, il principio che sottende le azioni di Dio è ricompensare i buoni e punire i malvagi? Ci sono eccezioni? (No.) Capite che c’è un principio che governa le Sue azioni? I non credenti non credono davvero in Lui, non si sottopongono alle Sue disposizioni e, oltre a essere inconsapevoli della Sua sovranità, non Lo riconoscono. Quel che è peggio, Lo profanano, Lo bestemmiano e sono ostili verso coloro che credono in Lui. Nonostante questo loro atteggiamento verso Dio, la Sua amministrazione dei non credenti non esula dai Suoi principi; Egli li amministra in modo ordinato secondo i Suoi principi e la Sua indole. Che cosa pensa della loro ostilità? Pensa che sia ignoranza! Così ha fatto in modo che questi individui (ossia la maggior parte dei non credenti) in passato si reincarnassero sotto forma di animali. Cosa sono dunque i non credenti ai Suoi occhi? Sono tutti bestie. Dio amministra anche le bestie e non solo il genere umano, e per queste persone applica gli stessi principi. Persino nel modo in cui Dio le amministra è comunque visibile la Sua indole, come lo sono le Sue leggi, alla base del Suo dominio su tutte le cose. Vedete dunque la sovranità di Dio nei principi che usa per amministrare i non credenti e di cui ho appena parlato? Vedete la Sua indole giusta? (Sì.) In altre parole, Dio agisce in conformità ai Propri principi e alla Propria indole, qualunque sia la cosa di cui Si occupa tra tutte quelle di cui Si occupa. È questa la Sua essenza. Egli non infrangerebbe con noncuranza i decreti o gli editti celesti da Lui Stesso stabiliti solo perché considera gli uomini di questo tipo delle bestie. Agisce secondo i principi e senza la minima traccia di avventatezza, e le Sue azioni non sono minimamente influenzate da alcun fattore. Tutto ciò che fa, lo fa in conformità ai Propri principi. Questo perché Dio possiede l’essenza di Dio Stesso, un aspetto della Sua essenza che non possiede alcun essere del creato. Dio è coscienzioso e responsabile nello sbrigare, coordinare, gestire, amministrare e regolamentare ogni oggetto, individuo ed essere vivente tra tutte le cose che ha creato, e nel farlo non è mai maldestro né mai lo è stato. Nei confronti di coloro che sono buoni, è benevolo e gentile; a coloro che sono malvagi infligge punizioni spietate; e per i vari esseri viventi, dà disposizioni opportune con tempestività e regolarità in base ai diversi requisiti che il mondo dell’uomo presenta in momenti temporali diversi, affinché questi vari esseri viventi si reincarnino in maniera ordinata in base al loro ruolo, e si muovano tra il mondo materiale e il mondo spirituale in maniera metodica.
La morte di un essere vivente (il termine di una vita fisica) significa il suo passaggio dal mondo materiale al mondo spirituale, mentre la nascita di una nuova vita fisica significa la venuta di un essere vivente dal mondo spirituale al mondo materiale, dove questi ha cominciato a intraprendere e svolgere il proprio ruolo. Che si tratti della partenza o dell’arrivo di un essere, una e l’altra sono inseparabili dall’opera del mondo spirituale. Quando un uomo entra nel mondo materiale, nel mondo spirituale Dio ha già dato disposizioni e definizioni idonee riguardo alla famiglia in cui andrà, all’epoca e all’ora in cui arriverà e al ruolo che svolgerà. Così l’intera vita di questa persona (le cose che fa e le strade che imbocca) procede in conformità alle disposizioni date nel mondo spirituale, senza il minimo scostamento. Inoltre, il momento in cui una vita fisica giunge al termine e il modo e il luogo in cui finisce sono chiari e discernibili al mondo spirituale. Dio governa il mondo materiale e anche il mondo spirituale, e non posticiperà mai un normale ciclo della vita e della morte di un’anima, e del pari non potrebbe in alcun caso commettere errori nel disporre tale ciclo. Ognuno degli addetti insigniti delle cariche ufficiali del mondo spirituale svolge il proprio compito e fa quel che deve fare, in conformità alle istruzioni e alle regole di Dio. È il motivo per cui, nel mondo dell’umanità, ogni fenomeno materiale osservato dall’uomo è ordinato e senza caos. È tutto dovuto al governo ordinato di Dio su tutte le cose, come pure al fatto che la Sua autorità regna su ogni cosa. Il Suo dominio comprende il mondo materiale in cui l’uomo vive e anche il mondo spirituale invisibile che c’è dietro all’umanità. Pertanto, se gli uomini desiderano avere una vita buona e sperano vivere in un bell’ambiente, oltre ad avere a disposizione l’intero mondo materiale visibile devono avere a disposizione anche il mondo spirituale, che non è visibile a nessuno, che governa ogni essere vivente per conto dell’umanità, e che è ordinato.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 191
Il ciclo della vita e della morte delle varie persone di fede
Abbiamo appena parlato del ciclo della vita e della morte della prima categoria, i non credenti. Ora parliamo di quello della seconda categoria, le varie persone di fede. “Il ciclo della vita e della morte delle varie persone di fede” è anch’esso un argomento molto importante, ed è fortemente necessario che ne siate in parte a conoscenza. Innanzitutto vediamo a quali fedi si riferisce la parola “fede” nell’espressione “persone di fede”: si tratta delle cinque religioni principali, ossia l’ebraismo, il cristianesimo, il cattolicesimo, l’islamismo e il buddismo. Insieme ai non credenti, i fedeli di queste cinque religioni rappresentano una percentuale notevole della popolazione mondiale. Sebbene tra queste cinque religioni vi siano poche figure che hanno trasformato la loro fede in una carriera, i fedeli di queste religioni sono molto numerosi. Quando muoiono, essi vanno in un luogo diverso. “Diverso” da cosa? Da quello dei non credenti (gli uomini privi di una fede), di cui abbiamo appena parlato. Sebbene dopo la morte i credenti di queste cinque religioni vadano altrove, in un luogo diverso da quello dei non credenti, il processo rimane lo stesso. Il mondo spirituale li giudica nello stesso modo in base a tutto ciò che hanno fatto prima di morire, ed essi vengono trattati di conseguenza. Ma perché vengono inviati in un luogo diverso? Il motivo è importante. Qual è? Ve lo spiegherò con un esempio. Prima di passare all’esempio, potreste avere pensato: “Forse perché hanno un po’ di fede in Dio! Non sono del tutto non credenti”. Ma il motivo non è questo. C’è una ragione molto importante per cui vengono tenuti separati dagli altri.
Prendete il buddismo. Vi dirò una cosa. Il buddista è, in primo luogo, una persona che si è convertita al buddismo; si tratta di una persona che sa in cosa crede. Quando un buddista si rasa i capelli e diventa monaco o monaca, significa che si è separato dal mondo secolare lasciandosi alle spalle il clamore del mondo dell’uomo. Ogni giorno recita i sūtra e canta i nomi di Buddha, mangia soltanto cibo vegetariano, conduce una vita ascetica e trascorre le giornate accompagnato solo dalla fredda e debole luce di una lampada a burro. Trascorre tutta la vita in questo modo. Quando la sua esistenza fisica giunge al termine fa un bilancio, ma in cuor suo non sa dove andrà dopo la morte, chi incontrerà o che fine farà; non ha chiarezza in sé a questo riguardo. Per tutta la vita si è solo fatto ciecamente portatore di una fede e, giunta la fine, lascia il mondo degli uomini insieme ai suoi ciechi desideri e ideali. Così ha termine la vita fisica di un buddista quando lascia il mondo dei vivi; dopodiché fa ritorno al suo luogo d’origine nel mondo spirituale. Se questa persona si reincarnerà o meno per tornare sulla terra e proseguire nella coltivazione di sé dipende dal comportamento e dalla pratica che ha tenuto in vita. Se in vita non ha fatto nulla di male, viene reincarnato rapidamente e rimandato sulla terra dove diventerà nuovamente un monaco o una monaca. In altre parole, egli pratica la coltivazione di sé nel corso della vita fisica conformemente al modo in cui ha praticato la coltivazione di sé la prima volta, per poi fare ritorno, al termine della vita fisica, nel mondo spirituale, e qui essere esaminato. A quel punto, se non vengono rilevati problemi, può tornare ancora una volta nel mondo dell’uomo e nuovamente convertirsi al buddismo, proseguendo così la sua pratica. Dopo essersi reincarnato da tre a sette volte, tornerà ancora una volta nel mondo spirituale, come ogni volta che termina la sua vita fisica. Se le sue diverse qualifiche e il suo comportamento nel mondo umano saranno stati conformi agli editti celesti del mondo spirituale, da quel momento in poi rimarrà lì; non si reincarnerà più come essere umano e non sarà più a rischio di essere punito per aver fatto del male sulla terra. Non dovrà mai più passare attraverso questo processo, ma assumerà, a seconda delle circostanze, una posizione nella dimensione spirituale. Questo è ciò che i buddisti chiamano “il raggiungimento della buddhità”. Raggiungere la buddhità significa principalmente raggiungere la il coronamento occupando il ruolo di funzionario del mondo spirituale, e da quel momento non reincarnarsi più né rischiare più punizioni. Inoltre, significa non essere più soggetti alle sofferenze connaturate nella reincarnazione in un essere umano. Dunque è ancora possibile che questa persona si reincarni sotto forma di animale? (No.) Significa che rimane nel mondo spirituale, dove le viene assegnato un ruolo, e che non si reincarnerà più. Questo è un esempio di come viene raggiunta la realizzazione della buddhità nel buddismo. Quanto a coloro che non conseguono la realizzazione, al loro ritorno nel mondo spirituale il funzionario competente li esamina e li verifica, scoprendo che mentre erano in vita non hanno praticato diligentemente la coltivazione di sé o che non sono stati coscienziosi nella recitazione dei sūtra e nel cantare i nomi di Buddha come prescritto dal buddismo, e che hanno commesso molti atti malevoli e tenuto spesso comportamenti malvagi. A quel punto, nel mondo spirituale viene formulato un giudizio sulle loro malefatte, in seguito al quale li attende inevitabilmente una punizione. In questo non vi sono eccezioni. Quand’è allora che questo tipo di persone raggiunge la sua realizzazione? In una vita in cui non farà alcun male, quando al suo ritorno nel mondo spirituale si constaterà che non ha fatto nulla di male prima di morire. Continua a reincarnarsi, a intonare i sūtra e cantare i nomi di Buddha, trascorrendo le giornate alla fredda e debole luce della lampada a burro, astenendosi dall’uccidere alcun essere vivente o dal mangiare qualsiasi tipo di carne. Non prende parte al mondo dell’uomo, lasciandosi i problemi alle spalle, senza avere alterchi con nessuno. Così facendo, se non commette azioni malvagie, al suo ritorno nel mondo spirituale e in seguito all’esame di tutte le sue azioni e del suo comportamento, viene mandato ancora una volta nella sfera umana, in un ciclo che si ripete da tre a sette volte. Se in quell’arco di tempo non commette scorrettezze, la realizzazione della sua buddhità non viene pregiudicata né ritardata. Questa è una caratteristica del ciclo della vita e della morte di tutte le persone di fede: hanno la possibilità di “conseguire la realizzazione” e assumere un ruolo nel mondo spirituale. È questo che le distingue dai non credenti. Innanzitutto, mentre vivono ancora sulla terra, come si devono comportare coloro che sono in grado di occupare una posizione nel mondo spirituale? Devono fare in modo di non commettere a nessun costo il male: non devono macchiarsi di omicidio, incendio doloso, stupro o saccheggio; se commettono frodi, inganni, furti o rapine, non possono conseguire la realizzazione. In altre parole, se hanno un qualunque legame o associazione con la malvagità, non potranno sottrarsi alla punizione comminata loro dal mondo spirituale. Quest’ultimo stabilisce opportune disposizioni per quei buddisti che raggiungono la buddhità: possono essere incaricati di amministrare coloro che sembrano credere nel buddismo e nel Vecchio uomo in cielo; può essere loro assegnata una giurisdizione. Oppure possono essere dedicati esclusivamente ai non credenti, o svolgere un ruolo che prevede incarichi minori. L’assegnazione del ruolo avviene in base alla diversa natura di queste anime. Questo è un esempio per quanto riguarda il buddismo.
Tra le cinque religioni di cui abbiamo parlato, il cristianesimo occupa una posizione alquanto speciale. Che cos’hanno di speciale i cristiani? Sono persone che credono nel vero Dio. Com’è possibile che coloro che credono nel vero Dio facciano parte di questo elenco? Dire che il cristianesimo è un tipo di fede significherebbe indubbiamente che ha a che fare solo con la fede; sarebbe solo un cerimoniale, una religione di un certo tipo, completamente diverso dalla fede di coloro che seguono davvero Dio. La ragione per cui ho elencato il cristianesimo tra le cinque religioni principali è che è stato ridotto allo stesso livello dell’ebraismo, del buddismo e dell’islamismo. La maggior parte delle persone appartenenti a questo gruppo non crede che ci sia un Dio né che governi su tutte le cose, e ancor meno crede nella Sua esistenza, ma si limita a usare le Scritture per parlare di teologia e a servirsi della teologia per insegnare agli uomini a essere gentili, a sopportare la sofferenza e a fare buone azioni. È questo il genere di religione che il cristianesimo è diventato: si concentra solo sulle teorie teologiche, senza essere minimamente in relazione con l’opera di gestione e di salvezza dell’uomo che Dio svolge. È diventato una religione di persone che seguono Dio ma che non sono da Lui riconosciute. Ma Dio segue un Proprio principio anche nell’interazione con queste persone. Invece di gestirle o trattarle a Suo piacimento come fa con i non credenti, le tratta invece come i buddisti: un cristiano che in vita è capace di esercitare l’autodisciplina, attenersi rigorosamente ai Dieci Comandamenti e imporsi un comportamento conforme alle leggi e ai comandamenti e aderire ad essi per tutta la vita deve anch’egli per lo stesso arco di tempo attraversare i cicli della vita e della morte prima di poter davvero raggiungere la cosiddetta “estasi”, e una volta raggiuntala rimane nel mondo spirituale, dove assume un ruolo e diventa uno dei funzionari. Analogamente, se fa il male sulla terra ed è troppo peccaminoso, è inevitabile che venga punito e disciplinato con adeguata severità. Mentre nel buddismo conseguire la realizzazione significa passare alla Terra Pura della Beatitudine, come viene definita questa realizzazione nel cristianesimo? Viene definita dalle espressioni “andare in paradiso” e “essere in estasi”. Anche coloro che raggiungono la vera “estasi” attraversano il ciclo della vita e della morte da tre a sette volte, dopodiché, una volta morti, giungono nel mondo spirituale, quasi si fossero addormentati. Se sono all’altezza, possono restarvi e assumere un ruolo; diversamente dagli uomini in terra, non si reincarnano in modo semplice o secondo la convenzione.
Il fine di cui parlano e a cui aspirano tutte queste religioni è analogo al conseguimento della realizzazione nel buddismo, solo che la “realizzazione” viene conseguita con mezzi diversi. Sono tutte fatte allo stesso modo. Per il gruppo costituito dai seguaci di queste religioni, persone che nella loro condotta riescono ad attenersi rigorosamente ai precetti religiosi, Dio assegna una destinazione idonea, un luogo adatto in cui andare, e le gestisce in modo appropriato. È tutto ragionevole, ma non è come se lo immaginano gli uomini. Ora che avete sentito dire cosa ne è degli uomini appartenenti al cristianesimo, come vi sentite? Ritenete ingiusto il loro tormento? Provate compassione per loro? (Un po’.) Non c’è nulla da fare: possono incolpare solo se stessi. Perché lo dico? L’opera di Dio è vera; Egli è vivo e reale e la Sua opera è rivolta a tutto il genere umano e a ogni individuo. E allora perché non l’accettano? Perché si oppongono così accanitamente a Dio e Lo perseguitano? Dovrebbero ritenersi fortunati di finire così e non peggio, e allora perché provate dispiacere per loro? Il trattamento che ricevono è una dimostrazione di grande tolleranza. Per come si oppongono a Dio meriterebbero la distruzione, ma Lui Si limita a trattare il cristianesimo allo stesso modo di una qualsiasi altra religione. Serve allora scendere ulteriormente in dettaglio sulle altre religioni? Tutte si basano su un ethos che impone agli uomini di sopportare più privazioni, non fare del male, compiere buone azioni, non insultare il prossimo, non giudicarlo, tenersi lontani dai litigi ed essere brave persone: la maggior parte degli insegnamenti religiosi è così. Pertanto, se queste persone di fede, questi seguaci di varie religioni e confessioni, sono capaci di attenersi rigorosamente ai loro precetti religiosi, non commetteranno grandi errori o peccati durante il tempo che trascorrono sulla terra; e in linea di massima, dopo essersi reincarnate da tre a sette volte, questi uomini, gli uomini capaci di attenersi rigorosamente ai precetti religiosi, resteranno nel mondo spirituale dove verrà loro assegnato un ruolo. Sono in molti a fare questo percorso? (No, non molti.) Su cosa si basa la vostra risposta? Non è facile fare il bene e o attenersi alle regole e alle leggi religiose. Il buddismo vieta di mangiare la carne. Ne saresti capace? Riusciresti a indossare una tunica grigia e recitare i sūtra e cantare i nomi di Buddha tutto il giorno in un tempio buddista? Non sarebbe facile. Il cristianesimo ha i Dieci Comandamenti, i comandamenti e le leggi: sono facili da osservare? Non lo sono, giusto? Pensiamo per esempio al fatto di non insultare il prossimo: gli uomini non sanno attenersi a questa regola. Incapaci di trattenersi, inveiscono contro gli altri e poi cosa fanno, non potendo rimangiarsi ciò che hanno detto? Di notte confessano i loro peccati. A volte, dopo avere insultato il prossimo, in cuor loro nutrono ancora tanto odio da tramare ulteriormente contro di lui. In sintesi, per coloro che vivono tra questi dogmi morti non è facile astenersi dal peccare o dal commettere cattive azioni. Ecco perché, in tutte le religioni, pochissimi sono davvero in grado di conseguire la realizzazione. Dai forse per scontato che, essendo i seguaci di queste religioni tanto numerosi, la percentuale che riesce a restare nella dimensione spirituale e assumervi un ruolo sia bella alta? Non è così: pochi riescono a raggiungere questo traguardo. Per quanto riguarda il ciclo della vita e della morte delle persone di fede, questo è quanto. Ciò che le separa dagli altri è la possibilità di conseguire la realizzazione; ed è in questo che si distinguono dai non credenti.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 192
Il ciclo della vita e della morte dei seguaci di Dio (Passi selezionati)
Parliamo ora del ciclo della vita e della morte di coloro che seguono Dio. Riguarda voi, perciò prestate attenzione. Innanzitutto, pensate alle categorie in cui si possono suddividere i seguaci di Dio. (Gli eletti di Dio e i servitori.) Le categorie sono proprio due: gli eletti di Dio e i servitori. Vediamo per prima cosa gli eletti di Dio, che sono pochi. A cosa si riferisce l’espressione “eletti di Dio”? Dopo che Dio ebbe creato tutte le cose e l’umanità cominciò a esistere, Egli selezionò un gruppo di uomini che Lo avrebbero seguito; queste persone sono designate dall’appellativo “eletti di Dio”. La scelta di questi uomini da parte di Dio aveva una portata e un valore speciali. Una portata speciale perché la scelta comprendeva solo pochi, chiamati ad arrivare quando Egli svolge opere importanti. E il valore? È un grande valore, trattandosi di un gruppo che Dio ha scelto: Dio desidera infatti completare questi uomini e perfezionarli e, una volta terminata la Sua opera di gestione, guadagnarli. È o no una scelta di grande valore? Dunque gli eletti sono di grande importanza per Lui, poiché sono coloro che Egli intende guadagnare. Quanto ai servitori, invece, sospendiamo per un attimo il tema della predestinazione di Dio per parlare delle loro origini. Il significato letterale di “servitore” è “colui che serve”. Coloro che servono sono transitori; non svolgono questo compito a lungo termine o per sempre, e vengono arruolati o reclutati temporaneamente. L’origine di quasi tutti consiste nell’essere stati selezionati tra i non credenti. Sono venuti sulla terra quando è stato stabilito che avrebbero assunto il ruolo di servitori nell’opera di Dio. Nella vita precedente potrebbero essere stati animali, ma anche non credenti. Sono queste le origini dei servitori.
Torniamo agli eletti di Dio. Quando muoiono, vanno in un luogo completamente differente da quello dei non credenti e delle varie persone di fede. È un luogo in cui vengono accompagnati da angeli e messaggeri di Dio e che è personalmente amministrato da Lui. In questo luogo gli eletti di Dio non siano in grado di contemplarLo con i propri occhi, ma si tratta di un luogo della dimensione spirituale diverso da qualunque altro; il luogo destinato a questa categoria di persone dopo la morte ha una collocazione diversa. Anche loro dopo la morte vengono sottoposte a un’indagine scrupolosa da parte dei messaggeri di Dio. Su cosa verte l’indagine? I messaggeri si accertano delle strade seguite in vita da queste persone nella loro fede in Dio, verificando se in quell’arco di tempo si siano mai opposte a Lui o Lo abbiano bestemmiato, e se abbiano commesso gravi peccati o malvagità. L’indagine stabilisce se queste persone possano restare o debbano andarsene. Cosa significa “andarsene”? E cosa significa “restare”? “Andarsene” allude alla eventualità che, sulla scorta del comportamento tenuto, queste persone rimangano tra gli eletti di Dio. Poter “restare” significa poter rimanere tra coloro che verranno resi completi da Dio negli ultimi giorni. Per coloro che restano, Dio ha disposizioni speciali. Durante ogni periodo della Sua opera, Egli manda queste persone a ricoprire il ruolo di apostoli o a svolgere il compito di rivitalizzare le chiese o prendersene cura. Tuttavia, coloro che hanno la capacità di operare in questo modo non si reincarnano con la stessa frequenza dei non credenti, i quali invece rinascono una generazione dopo l’altra: vengono rimandati sulla terra a seconda delle esigenze e della fase dell’opera di Dio, e non si reincarnano spesso. Dunque esistono regole sulla tempistica della loro reincarnazione? Vengono a intervalli di un certo numero di anni? È questa la frequenza? No. Tutto dipende dall’opera di Dio, dalle sue fasi e dalle esigenze di Dio, senza regole prestabilite. L’unica è che quando Dio compirà la fase finale della Sua opera negli ultimi giorni, verranno tutti questi eletti, e la loro venuta sarà la loro ultima reincarnazione. Perché? Per via dell’esito da conseguire nell’ultima fase dell’opera di Dio, perché nel corso di quest’ultima fase dell’opera Dio porterà a compimento il completamento di questi eletti. Che cosa significa? Che se durante la fase conclusiva queste persone verranno rese complete e perfezionate, non si reincarneranno come è accaduto in precedenza; il processo consistente nell’assumere sembianze umane giungerà al termine, come pure il processo della loro reincarnazione. Questo vale per coloro che restano. E dove vanno invece coloro che non possono restare? Coloro ai quali non è permesso restare hanno una destinazione ad essi riservata. Innanzitutto, anch’essi vengono puniti per le loro malefatte, per gli errori e i peccati commessi. Una volta esaurita la punizione, Dio dispone che soggiornino tra i non credenti oppure tra le varie persone di fede, come si conviene a seconda delle circostanze. In altre parole, per loro ci sono due possibili esiti: uno è essere puniti e magari reincarnarsi tra le persone di una certa religione, l’altro è diventare non credenti. Se diventano non credenti, perdono qualsiasi opportunità. Se invece diventano persone di fede (per esempio cristiani) hanno ancora la possibilità di tornare tra le file degli eletti di Dio; a questo proposito i rapporti sono molto complessi. In poche parole, se uno degli eletti di Dio fa qualcosa che Lo offende, viene punito come chiunque altro. Prendete Paolo, di cui abbiamo parlato in precedenza. Lui è un esempio di una persona che riceve una punizione. Cominciate a farvi un’idea di cosa sto parlando? Il campo d’azione degli eletti di Dio è prestabilito? (Perlopiù, sì.) Perlopiù sì, ma in piccola parte no. Perché? Qui ho parlato del motivo più ovvio: fare il male. Quando gli uomini fanno il male, Dio non li vuole, e quando non li vuole li getta tra varie razze e generi di uomini. Questo li lascia senza speranza e rende loro difficile ritornare. Queste sono tutte cose che hanno a che fare con il ciclo della vita e della morte degli eletti di Dio.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 193
Il ciclo della vita e della morte dei seguaci di Dio (Passi selezionati)
L’argomento che segue riguarda il ciclo della vita e della morte dei servitori. Abbiamo appena parlato delle loro origini, cioè che si reincarnano dopo che nelle vite precedenti sono stati non credenti e animali. Con l’avvento dell’ultima fase dell’opera, Dio ha selezionato tra i non credenti un gruppo di persone, un gruppo speciale, con il fine di mettere questi uomini al servizio della Sua opera. “Servizio” non è una parola dal suono molto elegante e nessuno vi aspira, ma dobbiamo concentrarci sulle persone interessate. L’esistenza dei servitori di Dio ha un valore speciale. Nessun altro potrebbe svolgere il loro ruolo, perché sono stati scelti da Lui. E qual è il loro ruolo? Servire gli eletti di Dio. Nella maggior parte dei casi il loro ruolo consiste nel rendere servizio all’opera di Dio, collaborare con essa e agevolare il completamento dei Suoi eletti. A prescindere dal fatto che svolgano lavori fisici, eseguano determinati aspetti del lavoro o intraprendano determinati compiti, cosa richiede Dio da questi servitori? È molto esigente nelle Sue richieste nei loro confronti? (No, richiede solo che siano leali.) Anche i servitori devono essere leali. A prescindere dalle tue origini, o dal motivo per cui Dio ti ha scelto, devi essere leale a Lui, agli incarichi che ti affida, al lavoro di cui sei responsabile e ai compiti che svolgi. Qual è il destino dei servitori che si dimostrano leali e capaci di soddisfare Dio? Potranno restare. È una benedizione essere un servitore che resta? Che cosa significa restare? Che senso ha questa benedizione? Sebbene in fatto di prestigio i servitori sembrino diversi dagli eletti di Dio, non godono forse delle stesse cose di cui godono i Suoi eletti in questa vita? Come minimo, in questa vita godono delle stesse cose. Non lo negate, vero? I discorsi di Dio, la Sua grazia, il Suo provvedere, le Sue benedizioni: chi non gode di queste cose? Tutti godono di quest’abbondanza. Mentre l’identità di un servitore consiste nell’essere una persona che rende servizio, per Dio i servitori sono alla stregua di tutte le altre cose che ha creato, solo che hanno il ruolo di servitori. Dal momento che sono entrambi creature di Dio, c’è differenza tra un servitore e un eletto di Dio? Di fatto, no. Nominalmente c’è una differenza; nella sostanza e dal punto di vista del ruolo svolto, c’è differenza; eppure Dio non tratta ingiustamente questa categoria di persone. Allora perché sono definite servitori? Dovete sapere il perché, almeno parzialmente. I servitori provengono dalle file dei non credenti. Non appena viene detto che i servitori provengono dalle file dei non credenti, è evidente che hanno in comune delle credenziali negative: sono entrambi atei, e lo sono stati anche in passato; non credevano in Dio ed erano ostili a Lui, alla verità e a tutte le cose positive. Non credevano in Dio né alla Sua esistenza. Stando così le cose, sono in grado di comprendere le parole di Dio? È corretto dire che, in larga misura, non lo siano. Come gli animali non sono capaci di comprendere le parole umane, i servitori non sono in grado di comprendere ciò che Dio dice, ciò che vuole o il motivo per cui fa quelle richieste. Non capiscono; sono cose incomprensibili per loro, e non hanno accesso alla rivelazione. Per questo motivo, non possiedono la vita di cui abbiamo parlato. Senza la vita, gli uomini possono comprendere la verità? Sono forniti di verità? Hanno esperienza e conoscenza delle parole di Dio? (No.) Sono queste le origini dei servitori. Ma poiché Dio fa di loro dei servitori, le Sue richieste nei loro confronti seguono comunque dei criteri; non li disprezza e non è sbrigativo nei loro confronti. Benché non comprendano le Sue parole e non siano in possesso della vita, Dio è comunque benevolo nei loro confronti, e le Sue esigenze verso di loro seguono comunque dei criteri. Sono i criteri che avete appena menzionato: essere leali a Dio e fare ciò che dice. Nel tuo servizio, devi servire dove è necessario, e fino alla fine. Se sai essere un servitore leale, se sei in grado di servire fino all’ultimo e di portare a termine l’incarico che Dio ti ha affidato, vivrai una vita di valore. Se sei capace di tutto questo, potrai rimanere. Se ti sforzi un po’ di più, se ci metti un po’ più impegno, se riesci a raddoppiare i tuoi sforzi di conoscere Dio, se sai dire qualcosa a proposito della conoscenza di Dio, sai renderGli testimonianza e, in più, riesci a capire qualcosa della Sua volontà, a collaborare con l’opera di Dio e a essere in qualche modo consapevole del Suo volere, tu, servitore, vedrai cambiare la tua sorte. E in cosa consisterà questo cambiamento della tua sorte? Non solo potrai restare: a seconda della tua condotta e delle tue aspirazioni e attività personali, Dio farà di te uno degli eletti. È così che cambierà la tua sorte. Per i servitori, qual è il lato migliore di tutto questo? La possibilità di diventare eletti di Dio. Se succede, significa non reincarnarsi più sotto forma di animali come i non credenti. Questo è un bene? Sì, e anche una buona notizia: significa che i servitori possono essere plasmati. Non è detto che una volta predestinato da Dio a servire un servitore resti tale per sempre, non necessariamente. Dio reagisce e lo tratta in un modo appropriato alla sua condotta.
Ma ci sono servitori che non riescono a servire fino all’ultimo; c’è chi durante il servizio rinuncia a metà strada e abbandona Dio, e anche chi commette svariati atti malvagi. Ci sono persino persone che causano danni tremendi e compromettono terribilmente l’opera di Dio, e anche servitori che bestemmiano Dio e così via. Che irrimediabili conseguenze comportano questi comportamenti? Qualsiasi siffatta azione malvagia comporta l’interruzione dei servizi. Poiché durante il servizio ti sei comportato in modo troppo carente, poiché hai superato il limite, constatando che il tuo servizio non è adeguato Dio ti priverà dell’idoneità a servire. Non ti permetterà più di servire, ti allontanerà dalla Sua vista e dalla Sua casa. Sei uno che non vuole servire? Hai costantemente bisogno di fare cose cattive? Sei cronicamente infedele? Be’, allora la soluzione è semplice: verrai privato dell’idoneità a servire. Per Dio, privare un servitore dell’idoneità a servire significa aver proclamata la fine di quel servitore, e che costui non sarà più idoneo a servirLo. Dio non avrà più bisogno del suo servizio e, per quante cose belle quella persona dica, le sue parole saranno vane. Quando le cose arrivano a questo punto la situazione è ormai irreparabile; i servitori di questa fatta non hanno possibilità di tornare indietro. E Dio, come tratta i servitori di questa fatta? Si limita a impedire loro di servire? No. Si limita a impedire loro di restare? O li mette da parte e aspetta che si ravvedano? No. Dio in verità non è così benevolo quando si tratta dei servitori. Se servendo Dio una persona ha questo tipo di atteggiamento, Egli per tutta risposta la priva dell’idoneità a servire e la getta di nuovo tra i non credenti. E qual è il destino di un servitore che è stato gettato di nuovo tra i non credenti? Lo stesso dei non credenti: reincarnarsi in un animale e ricevere la punizione dei non credenti nel mondo spirituale. Inoltre Dio non si interessa minimamente della sua punizione, dal momento questo individuo non ha più alcuna rilevanza per la Sua opera. Questa non è solo la fine della sua vita di fede in Dio, ma anche la fine del suo stesso destino, nonché la proclamazione del suo destino. Dunque, se servono male, i servitori ne devono subire personalmente le conseguenze. Un servitore che non è in grado di servire fino all’ultimo o viene privato in corso d’opera dell’idoneità a servire viene gettato tra i non credenti e, in tal caso, viene trattato alla stregua di una bestia, di una persona priva di intelletto o raziocinio. Vero che lo capite se ve lo spiego in questo modo?
Quello qui descritto è il modo in cui Dio gestisce il ciclo della vita e della morte dei Suoi eletti e dei servitori. Come vi sentite dopo aver ascoltato queste parole? Ho mai parlato di questo argomento in passato? Ho mai parlato del tema degli eletti di Dio e dei servitori? In realtà sì, ma voi non ve lo ricordate. Dio è giusto nei confronti dei Suoi eletti e dei servitori. È giusto sotto tutti i punti di vista. C’è forse qualche falla? Ci sono persone che diranno: “Perché Dio è così tollerante verso gli eletti? E perché, invece, è solo poco indulgente verso i servitori?” Qualcuno desidera prendere le difese dei servitori? “Può Dio concedere ai servitori più tempo e essere più indulgente e tollerante verso di loro?” È giusto porre una domanda del genere? (No.) E perché? (Perché in realtà Egli ci ha mostrato il Suo favore proprio rendendoci servitori.) In realtà, Egli ha mostrato il Suo favore ai servitori proprio consentendo loro di servire! Senza l’appellativo di “servitori”, e senza il lavoro che svolgono, dove sarebbero? Sarebbero tra i non credenti, a vivere e a morire con le bestie. Di quante e quali grazie godono oggi, visto che è loro concesso di comparire dinanzi a Dio ed entrare nella Sua casa! È una grazia enorme! Se Dio non ti avesse dato l’opportunità di servire, non avresti mai avuto la possibilità di comparire dinanzi a Lui. Come minimo, anche se sei un buddista che ha conseguito la realizzazione, nel mondo spirituale sei tutt’al più un fattorino; non incontrerai mai Dio, non udrai la Sua voce né le Sue parole, non percepirai neppure il Suo amore e le Sue benedizioni, e non potresti nemmeno trovarti faccia a faccia con Lui. Le uniche cose che i buddisti hanno a disposizione sono compiti da svolgere. Non possono conoscere Dio e si limitano ad accondiscendere e obbedire; i servitori invece guadagnano moltissimo in questa fase dell’opera! Anzitutto, hanno la possibilità di trovarsi faccia a faccia con Dio, udire la Sua voce, sentire le Sue parole e sperimentare le grazie e le benedizioni che Egli dona agli uomini. E poi possono ricevere le parole e le verità donate da Lui. I servitori ottengono davvero moltissimo! E dunque, se svolgendo il tuo ruolo di servitore non ti dai nemmeno la pena di sforzarti, Dio può tenerti ugualmente? Non può. Sebbene non ti chieda molto, tu non fai a dovere nulla di ciò che chiede; non ti attieni al tuo dovere. Stando così le cose, senza dubbio, Dio non può tenerti. Così vuole la Sua giusta indole. Dio non ti tiene nella bambagia, ma neppure ti discrimina. Sono questi i principi secondo cui agisce. Dio tratta in questo modo tutti gli uomini e le creature.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 194
Il ciclo della vita e della morte dei seguaci di Dio (Passo selezionato)
Se i vari esseri del mondo spirituale fanno qualcosa di sbagliato o non svolgono correttamente il loro lavoro, Dio ha anche editti e decreti celesti atti a trattarli; questo è indubbio. Ecco perché nei diversi millenni della Sua opera di gestione, alcuni esecutori di compiti che si erano comportati male sono stati sterminati, mentre altri vengono (ancora oggi) detenuti e puniti. È questo che ogni essere deve necessariamente affrontare nel mondo spirituale. Se fa qualcosa di sbagliato o commette il male, viene punito, e l’approccio non differisce da quello che Dio ha nei confronti dei Suoi eletti e servitori. Perciò, nel mondo spirituale come in quello materiale, i principi secondo i quali Egli agisce non cambiano. Che tu sia o meno in grado di vedere le Sue azioni, i principi su cui sono basate non cambiano. Dio segue da sempre gli stessi principi nel Suo approccio a ogni cosa e nella gestione di tutte le cose. Questo è immutabile. È benevolo con coloro tra i non credenti che vivono in modo relativamente adeguato, e riserva delle opportunità a quanti, qualunque sia la loro religione di appartenenza, si comportano bene e non fanno il male, permettendo loro di svolgere il proprio ruolo in tutte le cose gestite da Lui e di fare ciò che devono. Analogamente, tra coloro che Lo seguono e tra i Suoi eletti, non fa discriminazioni verso nessuno, in conformità ai Suoi principi. È benevolo nei confronti di chiunque sia in grado di seguirLo sinceramente e ama tutti coloro che Lo seguono sinceramente. Ci sono solo delle differenze nelle concessioni che fa a persone di diverse categorie (i non credenti, le varie persone di fede e gli eletti di Dio). Prendete i non credenti: sebbene non credano in Dio ed Egli li consideri delle bestie, tra le varie cose ognuno di loro ha cibo da mangiare, un’abitazione tutta sua e un normale ciclo della vita e della morte. Coloro che fanno il male vengono puniti, e coloro che fanno il bene vengono benedetti e ricevono la Sua benevolenza. Non è così? Alle persone di fede, se sono in grado di rispettare rigorosamente i loro precetti religiosi rinascita dopo rinascita, in ultimo, dopo tutte queste reincarnazioni, Dio farà la Sua proclamazione. Analogamente, per quanto riguarda voi, eletti di Dio o servitori, Egli oggi vi metterà allo stesso livello e determinerà il vostro esito in base ai regolamenti e ai decreti amministrativi che ha stabilito. A questi diversi tipi di persone, ai diversi tipi di persone di fede (ossia coloro che appartengono a diverse religioni) Dio ha dato uno spazio in cui vivere? Dove sono gli ebrei? Dio ha forse interferito con la loro fede? Non lo ha fatto. E con i cristiani? Non ha interferito neanche con loro. Egli permette loro di attenersi alle loro procedure e non rivolge loro la parola né dà loro illuminazioni, e neppure rivela loro alcunché. Se pensi che sia giusto, allora credi in questo modo. I cattolici credono in Maria e che la novella sia stata trasmessa a Gesù attraverso di lei; è questa la forma della loro fede. Dio ha mai apportato correzioni alla loro fede? Lascia loro campo libero, non li ascolta e concede loro un certo spazio in cui vivere. Non è così anche per i musulmani e i buddisti? Ha imposto anche per loro dei limiti e permette loro di avere il proprio spazio vitale, senza interferire nelle rispettive fedi. Tutto è ben ordinato. Che cosa vedete in tutto questo? Che Dio possiede l’autorità ma non ne abusa. Dispone tutte le cose in perfetto ordine e lo fa in maniera ordinata, e in questo risiedono la Sua saggezza e la Sua onnipotenza.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 195
L’identità e lo status di Dio Stesso
Dio è Colui che regna su tutte le cose e che amministra tutte le cose. Ha creato tutto ciò che c’è, amministra tutto ciò che c’è, regna su tutto ciò che c’è e provvede a tutto ciò che c’è. È questo lo status di Dio e la Sua identità. Per tutte le cose e tutto ciò che c’è, l’autentica identità di Dio è quella di Creatore e di Sovrano di tutto il creato. È questa l’identità che Dio possiede, ed Egli è unico tra tutte le cose. Nessuna delle Sue creature (siano esse tra gli uomini o nel mondo spirituale) può usare alcun mezzo o pretesto per impersonare o sostituire la Sua identità e il Suo status, perché solo Uno tra tutte le cose possiede questa identità, questo potere, questa autorità e capacità di governare tutte le cose: il nostro unico Dio Stesso. Egli vive e Si muove tra tutte le cose; può innalzarSi fino al luogo più elevato, su tutte le cose. Può abbassarSi facendoSi uomo, diventando uno di coloro che sono in carne e ossa, trovandoSi faccia a faccia con le persone e condividendone la buona e la cattiva sorte, mentre contemporaneamente comanda su tutto ciò che esiste, decidendo la sorte di tutto ciò che c’è e in quale direzione debba muoversi. Inoltre, Egli guida le sorti di tutta l’umanità e le impartisce una direzione. Un Dio come questo dovrebbe essere adorato, ubbidito e noto a tutti gli esseri viventi. Così, quale che sia il gruppo o la categoria di uomini a cui appartieni, credere in Lui, seguirLo, riverirLo, accettarNe il dominio e le disposizioni per il tuo destino è l’unica scelta (la scelta necessaria) a disposizione di ogni individuo e ogni essere vivente. Nell’unicità di Dio gli uomini vedono che la Sua autorità, la Sua indole giusta, la Sua sostanza e i mezzi con cui provvede a tutte le cose, sono tutti assolutamente unici; tale unicità determina la vera identità di Dio Stesso e Ne determina anche lo status. Dunque, tra tutte le creature, se uno qualunque degli esseri viventi che si trovano nel mondo spirituale o tra gli uomini desiderasse prendere il posto di Dio, non potrebbe avere successo, né potrebbe avere successo qualsiasi tentativo di impersonare Dio. Questo è un dato di fatto. Quali sono i requisiti per l’umanità da parte di un Creatore e di un Sovrano come questo, che possiede l’identità, il potere e lo status di Dio Stesso? Dovrebbe essere chiaro a tutti e ricordato da tutti; è molto importante sia per Dio sia per l’uomo!
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 196
I vari atteggiamenti dell’umanità verso Dio
Il modo in cui gli uomini si comportano verso Dio determina il loro destino e come Dio Si comporterà verso di loro e li tratterà. A questo punto, vi do qualche esempio della condotta degli uomini verso Dio. Ascoltiamo, e vediamo se i loro modi di comportarsi e i loro atteggiamenti verso Dio sono corretti o meno. Prendiamo in considerazione la condotta dei seguenti sette tipi di persone:
1) Esiste un tipo di uomini il cui atteggiamento verso Dio è particolarmente assurdo. Pensano che Dio sia come un Bodhisattva o un essere sacro del folclore degli uomini, e che abbia bisogno che gli esseri umani si inchinino tre volte quando si incontrano e brucino l’incenso dopo ogni pasto. Di conseguenza, ogni volta che provano un’estrema gratitudine per la Sua Grazia e Gli sono riconoscenti, avvertono un impulso di questo genere. Desiderano che il Dio in cui credono oggi possa, come l’essere sacro a cui anelano in cuor loro, accettare che si inchinino tre volte quando si incontrano e che brucino l’incenso dopo ogni pasto.
2) Alcuni considerano Dio un Buddha vivente, capace di liberare tutti gli esseri viventi dalla sofferenza e di salvarli; Lo vedono come un Buddha vivente capace di sollevarli dal mare della sofferenza. La loro fede in Dio consiste nell’adorarLo come un Buddha. Sebbene non brucino l’incenso, non si prostrino e non offrano sacrifici, in cuor loro Dio non è altro che un Buddha di quel tipo che vuole solo che siano gentili e caritatevoli, che non uccidano alcun essere vivente, si astengano dall’insultare il prossimo, vivano una vita che sembra onesta e non facciano nulla di male. Credono che Egli non chieda loro altro che questo; questo è il Dio che hanno nel cuore.
3) Alcuni adorano Dio come se fosse qualcuno di grande o di famoso. Per esempio, qualunque sia il mezzo con cui questa grande persona ama parlare, qualunque sia l’intonazione con cui parla, qualunque parola e lessico usi, qualunque sia il suo tono, il suo modo di gesticolare, le sue opinioni, le sue azioni e il suo atteggiamento, esse li imitano tutti, e sono cose che devono arrivare a riprodurre pienamente nel corso della loro fede in Dio.
4) Alcuni vedono Dio come un monarca, sono convinti che sia al di sopra di qualunque altra cosa, e che nessuno osi offenderLo (e qualora lo faccia, venga punito). Adorano un monarca come questo perché i monarchi occupano un certo posto nel loro cuore. I pensieri, il modo di fare, l’autorità e la natura dei monarchi (persino i loro interessi e la loro vita personale) diventano tutti cose che queste persone sentono di dover conoscere; diventano questioni e problemi di loro interesse. Ne consegue che adorano Dio come un monarca. Una fede avente questa forma è ridicola.
5) Alcuni hanno una fede particolare nell’esistenza di Dio, una fede profonda e incrollabile, ma poiché la loro conoscenza di Dio è molto superficiale e non hanno tanta esperienza delle Sue parole, Lo adorano come un idolo. Questo idolo è il Dio che hanno nel cuore, qualcosa da temere e a cui inchinarsi, da seguire e imitare. Vedono Dio come un idolo, da seguire per tutta la vita. Copiano il tono in cui parla e imitano nel comportamento esteriore coloro che Gli sono graditi. Fanno spesso cose che sembrano ingenue, pure e oneste, e addirittura seguono questo idolo come un coniuge o un compagno da cui non possono mai separarsi. Questa è la forma della loro fede.
6) C’è un genere di persone che, pur avendo letto molto la parola di Dio e ascoltato molte predicazioni, in cuor loro ritengono che il solo principio alla base del loro comportamento verso Dio sia di essere sempre ossequiosi e servili, oppure di doverLo lodare ed elogiare in un modo che non è realistico. Secondo loro Dio è un Dio che vuole da loro che si comportino così e credono inoltre che se non lo facessero potrebbero suscitarNe l’ira da un momento all’altro o incorrere nel peccato contro di Lui e che Dio li punirà in seguito ai loro peccati. Questo è il Dio che serbano in cuor loro.
7) E poi c’è la maggioranza delle persone, che trova sostentamento spirituale in Dio. Poiché vivono in questo mondo, sono senza pace né felicità e non trovano conforto da nessuna parte. Dopo aver trovato Dio, dopo aver visto e ascoltato le Sue parole, in cuor loro sono segretamente piene di gioia e di euforia. Questo perché credono di aver finalmente trovato un luogo che recherà felicità al loro spirito, e di avere finalmente trovato un Dio che darà loro sostentamento spirituale. Dopo aver accettato Dio e cominciato a seguirLo, provano felicità, e la loro vita si realizza. Non sono più come i non credenti che attraversano l’esistenza come sonnambuli alla stregua degli animali, e sentono di avere qualcosa di bello da aspettarsi nella vita. Così ritengono che questo Dio possa soddisfare enormemente i loro bisogni spirituali e portare loro grande felicità, sia nella mente che nello spirito. Senza rendersene conto, diventano incapaci di lasciare questo Dio che dà loro quel sostentamento spirituale, e che porta felicità al loro spirito e a tutta la famiglia. Credono che la fede in Dio non debba portare loro altro che un sostentamento spirituale.
C’è qualcuno tra voi che ha verso Dio gli atteggiamenti qui descritti? (Sì.) Una persona che credendo in Dio ha nel cuore uno di questi atteggiamenti, è in grado di venire davvero dinanzi a Dio? Una persona del genere crede nell’unico Dio Stesso? (No.) Dato che non credi nell’unico Dio Stesso, in chi credi? Se ciò in cui credi non è l’unico Dio Stesso, è possibile che tu creda in un idolo, in un grand’uomo o in un Bodhisattva, oppure che adori il Buddha che hai in cuor tuo. È anche possibile che tu creda in una persona ordinaria. In sintesi, a causa delle diverse forme della fede degli uomini e dei diversi atteggiamenti verso Dio, queste persone ripongono nel proprio cuore il Dio che corrisponde alle loro cognizioni, impongono su Dio la propria immaginazione, mettono i loro atteggiamenti e il loro modo di immaginare Dio sullo stesso piano dell’unico Dio Stesso, dopodiché li elevano affinché siano consacrati. Che cosa succede quando gli uomini hanno atteggiamenti così inadeguati verso Dio? Succede che hanno rifiutato il vero Dio Stesso e che adorano un falso Dio; è indice del fatto che pur credendo in Dio loro Lo rifiutano, Gli si oppongono e negano l’esistenza del vero Dio. Quali conseguenze dovranno affrontare le persone se continuano ad aggrapparsi a simili forme di fede? Con forme di fede come queste saranno in grado di avvicinarsi ancora di più a soddisfare i requisiti di Dio? (No, non lo saranno.) Tutt’altro: a causa delle loro nozioni e fantasie si allontaneranno sempre più dalla via di Dio, perché la direzione che cercano è opposta a quella che Dio chiede loro di prendere. Avete mai sentito l’espressione “andare a sud guidando il carro verso nord”? Si potrebbe benissimo applicare a questa situazione. Quando si crede in Dio in un modo così ridicolo, più ci si sforza e più ci si allontana da Dio. Stando così le cose, vi do questo ammonimento: prima di metterti in viaggio, devi prima capire se stai andando nella direzione giusta. Sii mirato nei tuoi sforzi e non dimenticare di domandarti: “Il Dio in cui credo è il Sovrano di tutte le cose? Il Dio in cui credo è solo qualcuno che mi dà sostentamento spirituale? È solo il mio idolo? Cosa mi chiede questo Dio in cui credo? Approva tutto ciò che faccio? Tutto ciò che faccio e perseguo equivale a cercare di conoscerLo? È in linea con ciò che vuole da me? Il percorso che seguo è riconosciuto e approvato da Lui? Dio è soddisfatto della mia fede?” Dovresti porti questi interrogativi spesso e ripetutamente. Se desideri cercare la conoscenza di Dio, devi avere una coscienza limpida e obiettivi chiari prima di riuscire a soddisfarLo.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”
La Parola quotidiana di Dio Estratto 197
L’atteggiamento che Dio esige dall’umanità nei Propri confronti
In realtà, Dio non è molto esigente verso l’umanità o, almeno, non quanto immaginano gli uomini. Se non avesse pronunciato alcuna parola, se non avesse espresso la Sua indole o delle azioni, conoscerLo per voi sarebbe estremamente difficile, perché gli uomini dovrebbero dedurre la Sua intenzione e la Sua volontà facendo delle supposizioni: sarebbe molto difficile. Invece nella fase finale della Sua opera Dio ha pronunciato molte parole, svolto un’opera di grande mole e fatto molte richieste all’uomo. Nelle Sue parole e nella Sua opera di grande mole ha comunicato agli uomini cosa Gli piace, cosa detesta e che tipo di uomini dovrebbero essere. Una volta comprese queste cose, in cuor loro gli uomini dovrebbero disporre di una definizione accurata delle Sue esigenze, perché non credono in Dio in modo vago e non credono più in un Dio vago, e neppure hanno fede in Dio in un contesto di vaghezza o vuotezza. Sono invece in grado di ascoltarNe i discorsi, di comprendere i criteri delle Sue richieste e esserne all’altezza, e Dio usa il linguaggio dell’umanità per comunicare loro tutto ciò che devono sapere e comprendere. Oggi, se gli uomini non sanno ancora cosa sia Dio e cosa voglia da loro, se non sanno perché si debba credere in Lui, o come credere in Lui, o come trattarLo, è un problema. […] Le richieste corrette di Dio per l’umanità e per coloro che Lo seguono sono queste. Cinque sono le cose che pretende da coloro che Lo seguono: una fede autentica, seguirLo lealmente, obbedienza assoluta, un’autentica conoscenza e una riverenza sincera.
Con queste cinque cose, Dio esige che gli uomini non Lo mettano più in dubbio né Lo seguano usando l’immaginazione o punti di vista vaghi e astratti; non devono seguirLo sulla base di fantasie o nozioni. Dio richiede che ciascuno di coloro che Lo seguono lo faccia lealmente, non con scarso entusiasmo o senza impegno. Quando Dio ti chiede qualcosa, ti mette alla prova, ti giudica, ti tratta e ti sottopone a potatura, oppure ti disciplina o ti percuote, devi dimostrarGli sottomissione assoluta. Non devi chiedere il motivo o porre condizioni, e tantomeno parlare delle motivazioni. La tua obbedienza deve essere assoluta. La conoscenza di Dio è l’ambito in cui gli uomini sono più carenti. Spesso Gli attribuiscono affermazioni, discorsi e parole che non hanno a che vedere con Lui, credendo che queste parole siano la definizione più accurata della conoscenza di Dio. Non sanno che queste affermazioni, scaturite dall’immaginazione degli uomini, dal loro ragionamento e dalla loro conoscenza, non hanno il minimo legame con l’essenza di Dio. Pertanto voglio dirvi riguardo alla conoscenza che Egli pretende dagli uomini che Dio non ti chiede solo di riconoscere Lui e le Sue parole, ma anche che tu Ne abbia una conoscenza corretta. Anche se sai pronunciare una sola frase, o sei consapevole soltanto di poco, questa consapevolezza limitata è corretta e vera e compatibile con l’essenza di Dio Stesso. È così perché Egli detesta le lodi e gli elogi irrealistici o sconsiderati nei Suoi confronti, e a maggior ragione odia essere trattato dagli uomini come se fosse aria. Non sopporta quando, discutendo degli argomenti che riguardano Dio, gli uomini si pronunciano senza considerare i fatti, parlando a piacimento e senza esitazione, come ritengono opportuno; inoltre odia coloro che credono e si vantano di conoscerLo e parlano senza limitazioni né riserve degli argomenti che Lo riguardano. L’ultima delle cinque prescrizioni è una riverenza sincera. È la Sua prescrizione fondamentale per tutti coloro che Lo seguono. Una persona che ha una conoscenza corretta e autentica di Dio è in grado di riverirLo davvero e di rifuggire il male. Questa riverenza viene dal profondo del cuore; questa riverenza viene offerta spontaneamente, e non in seguito a Sue pressioni. Dio non ti chiede di fare un dono di un atteggiamento, una condotta o un comportamento esteriore gradevole nei Suoi confronti; ti chiede invece di riverirLo e di temerLo dal profondo del cuore. Questa riverenza si raggiunge in seguito ai cambiamenti nella tua indole della vita, al tuo raggiungimento della conoscenza di Dio e alla comprensione delle Sue azioni, della Sua essenza, e all’aver riconosciuto che sei una Sua creatura. Pertanto, il Mio obiettivo quando parlo di riverenza “sincera” è che gli uomini capiscano che la loro riverenza nei confronti di Dio deve scaturire dal profondo del loro cuore.
Ora prendete in considerazione quelle cinque prescrizioni: c’è qualcuno di voi in grado di soddisfare le prime tre? Mi riferisco alla fede autentica, alla lealtà nel seguirLo e alla sottomissione assoluta. C’è qualcuno tra voi che sia capace di queste cose? So che ve lo domandassi a proposito di tutte e cinque sicuramente nessuno di voi ne sarebbe capace, ma le ho ridotte a tre. Domandatevi se le abbiate raggiunte oppure no. La “fede autentica” è facile da conquistare? (No.) Non è facile, perché gli uomini mettono spesso in dubbio Dio. E “seguirLo con lealtà”? A cosa si riferisce la parola “lealtà”? (Al fatto di non essere esitanti, bensì avere una fede incondizionata.) Al fatto di non essere esitanti, bensì avere una fede incondizionata. Avete colpito nel segno! Dunque siete capaci di soddisfare questa prescrizione? Dovete impegnarvi di più, giusto? Al momento non siete ancora riusciti a soddisfare questo requisito. E per quanto riguarda la “sottomissione assoluta”? L’avete raggiunta? (No.) Non avete raggiunto neppure questa. Siete spesso disobbedienti e ribelli, sovente non ascoltate, non desiderate obbedire o non volete sentire. Queste sono le tre prescrizioni fondamentali che gli uomini soddisfano dopo avere raggiunto l’ingresso nella vita, ma voi dovete ancora arrivarci. Dunque, attualmente, avete un grande potenziale? Dopo averMi sentito pronunciare queste parole oggi siete preoccupati? (Sì.) È giusto che lo siate. Non cercate di sottrarvi alla preoccupazione. Sono Io ad essere preoccupato per voi. Non entrerò nel merito delle altre due prescrizioni; senza dubbio, nessuno qui è in grado di soddisfarle. Siete preoccupati. Avete quindi stabilito i vostri obiettivi? Con quali obiettivi e quale direzionalità dovete perseguire e dedicare i vostri sforzi? Avete un obiettivo? LasciateMelo dire apertamente: quando avrete soddisfatto queste cinque prescrizioni, avrete soddisfatto Dio. Ciascuna è un indicatore, ma anche un obiettivo finale, della maturazione dell’ingresso nella vita di un individuo. Anche se scegliessi una sola di queste prescrizioni per parlarne in dettaglio e la esigessi da voi, non sarebbe facile soddisfarla; vi richiede di sopportare un certo grado di tribolazioni e investire una certa quantità di energie. Che tipo di mentalità dovreste avere? Dovreste avere la stessa mentalità di un malato di cancro in attesa di entrare in sala operatoria. Perché dico questo? Se desideri credere in Dio e desideri guadagnare Dio e guadagnare la Sua soddisfazione, a meno di sopportare un certo grado di dolore o investire una certa quantità di energia non riuscirai a ottenere queste cose. Avete ascoltato molte prediche, ma il solo averle ascoltate non significa che tu abbia fatto tua questa predica; devi assimilarla e trasformarla in qualcosa che ti appartenga. Devi assimilarla nella tua vita e portarla nella tua esistenza, permettendo a queste parole e a queste prediche di guidare il modo in cui vivi e di dare alla tua vita un valore esistenziale e un significato. Allora sì sarà valsa la pena di ascoltare queste parole. Se le parole che pronuncio non portano alcun capovolgimento nella tua vita o non aggiungono valore alla tua esistenza, è inutile che le ascolti. Dovete mettervi al lavoro! Dovete fare tutte queste cose con serietà! Non siate confusi; il tempo vola! La maggior parte di voi crede già in Dio da più di dieci anni. Ripensate a questi dieci anni: quanto avete guadagnato? E quanti decenni di questa vita vi rimangono da vivere? Non vi resta molto. Lascia perdere se l’opera di Dio ti aspetti o meno, se ti abbia lasciato un’opportunità, o se Dio compirà un’altra volta la stessa opera; non parlare di queste cose. Puoi invertire il corso degli ultimi dieci anni della tua vita? Ad ogni giorno che passa e a ogni passo che fai, hai un giorno in meno. Il tempo non aspetta nessuno! Trarrai beneficio dalla fede in Dio solo se ti accosterai a essa come alla cosa più grande della tua vita, addirittura più importante del cibo, dei vestiti o di qualunque altra cosa. Se credi solo quando hai tempo e non sei in grado di dedicare tutta l’attenzione alla tua fede, se sei sempre impantanato nella confusione, non guadagnerai nulla.
La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico X”