46. Testimoniare Dio è compiere veramente un dovere
Di recente, ho visto dei video di testimonianze esperienziali di neofiti che mi hanno molto commossa. Nonostante credano da appena due o tre anni, hanno saputo condividere le loro testimonianze esperienziali. Mi sono alquanto vergognata e ho cominciato a chiedermi perché, pur credendo da molti anni, non fossi in grado di testimoniare Dio. Un giorno, mi sono imbattuta in un passo delle parole di Dio: “Ciò che avete sperimentato e visto supera quello che è stato sperimentato e visto dai santi e dai profeti di tutte le età, ma siete in grado di fornire una testimonianza maggiore rispetto ai santi e ai profeti del passato? Ciò che ora vi dono supera ciò che donai a Mosè ed eclissa ciò che donai a Davide, così, parimenti, vi chiedo che la vostra testimonianza superi quella di Mosè e che le vostre parole siano più grandi di quelle di Davide. Vi dono cento volte tanto, così, parimenti, vi chiedo di ripagarMi allo stesso modo. Dovete sapere che Io sono Colui che dona la vita al genere umano e siete voi che ricevete la vita da Me e dovete testimoniarMi. Questo è il vostro dovere, che Io vi assegno e che voi dovete compiere per Me. Vi ho concesso tutta la Mia gloria, e ho donato a voi la vita che il popolo eletto, gli Israeliti, non ha mai ricevuto. Di regola, dovreste testimoniarMi e dedicarMi la vostra giovinezza e sacrificare la vostra vita per Me. Chiunque al quale Io conceda la Mia gloria dovrebbe testimoniarMi e dare la propria vita per Me. Questo è stato da Me predestinato molto tempo fa. È stata la vostra fortuna che Io vi facessi dono della Mia gloria, e il vostro dovere è quello di testimoniare la Mia gloria. Se credete in Me solo per ottenere benedizioni, allora la Mia opera non avrebbe molto significato, e voi non stareste adempiendo al vostro dovere. […] Ciò che avete ricevuto non è soltanto la Mia verità, la Mia via e la Mia vita, ma una visione e una rivelazione più grandi di quelle di Giovanni. Avete compreso molti più misteri e avete anche visto il Mio vero volto; avete accettato di più del Mio giudizio e conosciuto di più riguardo alla Mia indole giusta. Dunque, anche se siete nati negli ultimi giorni, la vostra comprensione è la stessa di chi vi ha preceduti e del passato; avete anche sperimentato ciò che è di oggi, e questo è stato realizzato per mano Mia. Quello che vi chiedo non è irragionevole, giacché molto vi ho concesso e tanto avete visto in Me. Pertanto, vi chiedo di testimoniarMi nei confronti dei santi delle età passate, e questo è l’unico desiderio del Mio cuore” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Che cosa sai della fede?”). Dopo aver letto la parola di Dio, ero entusiasta, ma mi sentivo anche piuttosto in colpa. Avevo la fortuna di sperimentare l’opera di Dio e di godere del nutrimento delle Sue parole, ma mi sentivo in colpa: credevo in Dio da molti anni e avevo goduto così tanto della Sua grazia, eppure non Lo testimoniavo affatto. Ho pensato a come Dio, negli ultimi giorni, ci abbia donato liberamente molte verità, a come riveli e giudichi la nostra corruzione, ci richiami, ci esorti, ci incoraggi e ci conforti, ma poiché non perseguiamo la verità e la nostra capacità di comprendere è scarsa, Dio fa comunione con noi su tutti gli aspetti della verità in dettaglio, ci offre esempi e analogie, e ce la spiega da cima a fondo per assicurarSi che la comprendiamo. Dio Si è sacrificato così tanto e ha pagato un prezzo così alto per noi, e lo fa perché vuole che comprendiamo la verità e Lo conosciamo, ci liberiamo della nostra indole corrotta, ci pentiamo sinceramente e cambiamo. Questa è la testimonianza che Egli vuole. Sono trascorsi 30 anni da quando ha iniziato la Sua opera. Ha svolto così tanto lavoro ed espresso così tanta verità, e vuole vedere la nostra testimonianza. Anche se superficiale, Egli la accetta purché sia reale. Dio spera che possiamo condividere i profitti e la conoscenza che abbiamo sperimentato nella Sua opera e scrivere articoli di testimonianza, perché questo è il frutto dell’opera di Dio e la concretizzazione dei Suoi sforzi. Poi ho pensato a me. Sebbene Dio mi abbia dato tanto, non osavo pensare a quali aspetti della verità avessi compreso e in quale verità realtà fossi entrata, perché avevo capito molte parole di Dio solo dottrinalmente, non le avevo seriamente ponderate, praticate o sperimentate. Così, quando si trattava di testimoniare Dio e di scrivere articoli di testimonianza, mi sentivo intimorita e insicura, e compivo pochissimi sforzi in tal senso. Pensare che credevo da anni ma non sapevo scrivere della mia esperienza e non avevo alcuna testimonianza mi angosciava molto.
Una volta, una sorella mi ha chiesto se volessi praticare la scrittura di testimonianze esperienziali. Sul momento ho acconsentito, ma ho scritto ben poco e poi ho accantonato la faccenda. Anche se il mio lavoro non era molto, sentivo sempre di essere molto indaffarata e di non avere tempo per scrivere. E così, giorno dopo giorno, rimandavo la stesura degli articoli. In seguito, mi sono data una tabella di marcia, ma poi, arrivato il momento, ero ancora occupata con altro nel mio dovere e non riuscivo a trovare la calma per scrivere. Accampavo scuse e pretesti vari. A volte dicevo di avere poca istruzione o scarsa levatura, e quindi di non saper scrivere bene. Altre volte dicevo che ero occupata e non avevo tempo, che l’avrei fatto più in là. A volte mi sembrava addirittura che scrivere articoli non fosse particolarmente importante e che la priorità fosse gestire il mio lavoro quotidiano, perché, se avessi rallentato, sarei stata potata e trattata, o nel peggiore dei casi rimossa. Nessuno mi richiamava perché non scrivevo testimonianze esperienziali. E per questa ragione prendevo ancor meno sul serio la stesura degli articoli, e non la consideravo una parte importante del mio dovere. In tal modo, ero intrappolata in questo stato ostinato e ribelle, ed ero molto passiva riguardo alla stesura di testimonianze esperienziali.
Un giorno, ho letto un passo delle parole di Dio, e la mia visione è cambiata un po’. La parola di Dio dice: “Ora, sai veramente perché credi in Me? Conosci veramente lo scopo e il significato della Mia opera? Conosci davvero il tuo dovere? Conosci realmente la Mia testimonianza? Se semplicemente credi in Me, ma in te non c’è traccia né della Mia gloria né della Mia testimonianza, allora ti ho eliminato molto tempo fa. Per quanto riguarda coloro che sanno tutto, essi sono ancora più una spina nel Mio fianco, e nella Mia casa non sono altro che ostacoli sul Mio cammino. Sono zizzania da separare completamente dalla Mia opera, sono inutili e senza valore; è da molto che li aborrisco. La Mia ira si riversa spesso sopra tutti coloro che sono senza testimonianza, e il Mio bastone non si allontana mai da loro. Molto tempo fa li ho consegnati nelle mani del maligno, e sono privi delle Mie benedizioni. Quando verrà il giorno, il loro castigo sarà decisamente più doloroso di quello delle donne stolte. Oggi sto soltanto compiendo l’opera che è Mio dovere realizzare; legherò tutto il grano in fasci insieme a quella zizzania. Questa è la Mia opera oggi. Tale zizzania deve essere completamente eliminata nel tempo della Mia vagliatura, quindi i chicchi di grano verranno raccolti nel magazzino e la zizzania che è stata separata verrà posta sul fuoco per essere incenerita. La Mia opera ora è esclusivamente quella di raccogliere tutti gli uomini in fasci, vale a dire conquistarli completamente. Poi inizierò la vagliatura per rivelare la fine di tutti gli uomini. Dunque, dovresti sapere come compiacerMi ora e come incamminarti sulla strada giusta nella tua fede in Me. Quello che desidero è la tua lealtà e obbedienza ora, il tuo amore e la tua testimonianza ora. Anche se in questo momento non sai di quale testimonianza o di quale amore si tratti, dovresti portarMi tutto ciò che è tuo e consegnarMi gli unici tesori che hai: la tua lealtà e la tua obbedienza. Devi sapere che la testimonianza della Mia sconfitta di Satana sta nella lealtà e nell’obbedienza dell’uomo, così come la testimonianza della Mia completa conquista dell’uomo. Il dovere della tua fede in Me è di testimoniarMi, di essere leale verso di Me e nessun altro, e di essere obbediente sino alla fine” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Che cosa sai della fede?”). Il passo affermava chiaramente che i credenti in Dio devono testimoniarLo e che questo è il dovere delle persone. Quando i credenti in Dio non ne sono in grado, diventano oggetto dell’odio di Dio. Ho percepito la collera di Dio quando ho letto queste righe della Sua parola: “Se semplicemente credi in Me, ma in te non c’è traccia né della Mia gloria né della Mia testimonianza, allora ti ho eliminato molto tempo fa. Per quanto riguarda coloro che sanno tutto, essi sono ancora più una spina nel Mio fianco, e nella Mia casa non sono altro che ostacoli sul Mio cammino. Sono zizzania da separare completamente dalla Mia opera” e “La Mia ira si riversa spesso sopra tutti coloro che sono senza testimonianza, e il Mio bastone non si allontana mai da loro. Molto tempo fa li ho consegnati nelle mani del maligno, e sono privi delle Mie benedizioni. Quando verrà il giorno, il loro castigo sarà decisamente più doloroso di quello delle donne stolte”. Dopo aver creduto in Dio per tanti anni, dopo aver letto così tanto della Sua parola, dopo aver ascoltato innumerevoli sermoni e condivisioni, dopo aver sperimentato potatura, trattamento, battute d’arresto e fallimenti, nonché l’illuminazione, la guida e la disciplina dello Spirito Santo, ancora non sapevo testimoniare Dio. Avevo una certa esperienza e conoscenza, ma non volevo dedicarmi alla scrittura. Passavo tutto il giorno a occuparmi di cose esteriori, ma non mi concentravo sulla ricerca della verità per eliminare la mia indole corrotta, e non cercavo di fare progressi nella verità. Dalla mia semplice esperienza, ho ottenuto un po’ di conoscenza e di luce, ma non ponderavo e non ottenevo chiarezza in modo da acquisire una comprensione genuina, e col tempo ho perso ciò che avevo guadagnato, e l’illuminazione dello Spirito Santo è stata seppellita nell’abbandono. Ho ripensato a quando in passato irrigavo i nuovi arrivati. Non riuscivo nemmeno a condividere bene sulla verità di testimoniare l’opera di Dio. Le cose che condividevo erano relativamente superficiali e non riuscivo a cogliere i punti chiave. In seguito, neanche quando predicavo il Vangelo riuscivo ad afferrare i punti chiave per analizzare le nozioni religiose o le falsità degli anticristi in modo chiaro e convincente. Di ogni aspetto della verità avevo una comprensione parziale, e le mie condivisioni non erano chiare. Nelle riunioni, durante le condivisioni sui problemi dell’ingresso nella vita, il più delle volte persuadevo gli altri ricorrendo solo a cliché superficiali, o fornivo teorie vuote e comprensioni approssimative. Non riuscivo a risolvere i problemi alla radice, e la mia testimonianza di Dio era inefficace. La mia comprensione di qualsiasi aspetto della verità si limitava a delle dottrine, senza le verità realtà. Ho visto che credevo in Dio da molti anni ma non sapevo testimoniarLo. Ci mettevo solo un piccolo sforzo e svolgevo un po’ di lavoro, ma non avevo realmente accettato il giudizio e il castigo delle parole di Dio, né possedevo alcuna testimonianza di aver compreso la verità e cambiato la mia indole di vita. Ho ripensato a come Dio abbia definito simili persone “spina nel Suo fianco”, “ostacoli” e “zizzania da separare completamente”. L’ira di Dio per tali persone non si esaurisce mai. Questi pensieri mi hanno resa infelice. Credevo in Dio da anni e non avevo imparato nulla. Mi sentivo inutile e una totale vergogna. Dio odia particolarmente le persone di questo tipo, non le tollera e Si infuria con loro. Anche se svolgono i loro doveri, poiché non perseguono la verità, non possono ricevere l’opera dello Spirito Santo e, alla fine, non hanno alcuna testimonianza di un cambiamento d’indole e non possono essere salvate da Dio. Alla luce dell’atteggiamento di Dio verso tali persone, le mie nozioni si sono rivelate del tutto erronee. Avevo sempre creduto che, se svolgevo il lavoro affidatomi dalla chiesa, non compivo il male, non commettevo grossi errori nel mio dovere né gravi trasgressioni, e se non venivo rimossa, era come se fossi in una botte di ferro e avessi una speranza di salvezza. Ora vedevo che ciò era incompatibile con i requisiti di Dio. Erano solo mie nozioni e pie illusioni. Credere in Dio non è semplicemente lavorare duro nel proprio dovere, rispettare alcune regole e non compiere alcun male evidente. Se si crede in Dio per molti anni e ancora non si ha alcuna testimonianza, alla fine si verrà scacciati. Ho ripensato alle parole di Dio: “Se arriverà il giorno in cui non sarai in grado di testimoniare tutto ciò che hai visto oggi, allora avrai perso la funzione di un essere creato, e la tua esistenza non avrà alcun significato. Saresti indegno di essere un umano. Addirittura si potrebbe dire che non sarai un essere umano! Ho compiuto un’opera incommensurabile su di voi, ma poiché al momento non stai imparando nulla, non sei consapevole di nulla e sei inefficace nei tuoi sforzi, quando sarà tempo di ampliare la Mia opera, te ne starai con lo sguardo assente, ammutolito, e sarai del tutto inutile. Ciò non farà di te per sempre un peccatore? Quando quel momento verrà, non proverai il più profondo rammarico?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Qual è la tua comprensione di Dio?”). Le parole di Dio hanno suscitato in me vergogna e allo stesso tempo una certa ansia. Sentivo che non potevo andare avanti così e dovevo praticare la stesura di articoli per testimoniare Dio.
Quando mi sono messa davvero a scrivere, ho incontrato ancora difficoltà e blocchi mentali. All’inizio non riuscivo a riordinare la mia esperienza e non sapevo da dove cominciare, in più avevo dei lavori più urgenti da svolgere, così mi sono dedicata ad altro. Dopo di che, mi sono trovata ancora delle giustificazioni. Ho pensato che altri riuscivano a scrivere un intero articolo di testimonianza in mezza giornata, mentre per me era impossibile senza un ambiente tranquillo e tempo sufficiente, e poi sembrava che la mia levatura fosse inadeguata per scrivere articoli, e così ho di nuovo smesso di scrivere. A quel punto, ho iniziato a chiedermi: “Perché sono così passiva nella stesura di questi articoli? Perché ho accettato di scrivere, ma non ho concluso nulla?” Un giorno, ho letto un passo delle parole di Dio e ho acquisito una certa comprensione di me stessa. Dio dice: “Come si può conoscere e discernere un’indole satanica? In base alle cose che Satana ama fare, nonché ai metodi e ai trucchi con cui fa le cose; si può vedere che non ama mai le cose positive, che ama il male e che si ritiene sempre competente e capace di dominare tutto. Ecco la natura arrogante di Satana. Per questo Satana rinnega Dio, Lo avversa e Gli si oppone senza scrupoli. Satana è il rappresentante e la fonte di tutte le cose negative e malvagie. Se siete in grado di capire questo chiaramente, allora sapete discernere l’indole satanica. Non è semplicemente accogliere la verità e metterla in pratica, perché tutti hanno un’indole satanica e tutti sono limitati e legati dalla propria indole satanica. Per esempio, alcuni riconoscono che è bene essere sinceri e provano invidia e gelosia quando vedono altri che sono sinceri, dicono la verità e parlano con semplicità e a cuore aperto, ma, se si chiede loro di essere sinceri a loro volta, lo trovano difficile. Costoro sono fermamente incapaci di pronunciare parole sincere e di compiere azioni oneste. Non è forse un’indole satanica? Dicono cose gradevoli, ma non le mettono in pratica. Questo significa essere disgustati dalla verità. Coloro che sono disgustati dalla verità hanno difficoltà ad accoglierla e non hanno modo di accedere alle realtà della verità. La condizione più evidente di coloro che sono disgustati dalla verità è che non sono interessati alla verità e alle cose positive; anzi, ne sono disgustati e ne provano avversione, e in particolare amano seguire le tendenze. Non accolgono nel loro cuore le cose che Dio ama e che Dio chiede agli esseri umani di fare. Invece sono noncuranti e indifferenti verso di esse, e alcuni perfino disprezzano spesso i criteri e i principi che Dio impone all’uomo. Provano avversione per le cose positive e si sentono sempre ostili, contrari e pieni di disprezzo verso di esse nei loro cuori. Questa è la manifestazione principale dell’essere disgustati dalla verità. Nella vita della chiesa, leggere la parola di Dio, pregare, tenere condivisioni sulla verità, svolgere i propri doveri e risolvere i problemi con la verità sono tutte cose positive. Soddisfano Dio, ma alcuni provano avversione per queste cose positive, non le hanno a cuore, e provano per esse indifferenza. La parte più odiosa è che adottano un atteggiamento di disprezzo verso le persone positive, come le persone sincere, che perseguono la verità, che svolgono fedelmente il proprio dovere, e che salvaguardano il lavoro della casa di Dio. Cercano sempre di attaccare e di escludere tali persone. Se scoprono di avere manchevolezze o di rivelare corruzione, ne approfittano creando scompiglio e sminuendoli continuamente. Che indole è questa? Perché odiano tanto le persone positive? Perché sono così interessati e accomodanti nei confronti delle persone malvagie, dei miscredenti e degli anticristi, perché spesso perdono tempo con simili persone? Per ciò che riguarda le cose negative e malvagie, provano entusiasmo ed euforia, ma quando si tratta di cose positive, comincia ad affiorare una certa resistenza nel loro atteggiamento; in particolare, quando ascoltano le persone che condividono sulla verità o risolvono problemi usando la verità, si sentono annoiati e insoddisfatti nei loro cuori e sfogano il loro risentimento. Questa indole non significa forse essere disgustati dalla verità? Non significa forse rivelare un’indole corrotta? Molti credenti in Dio amano svolgere lavoro per Lui e si danno da fare con entusiasmo per Lui e quando si arriva a impiegare i loro doni e punti di forza, di assecondare le loro preferenze e di esibirle, hanno una sconfinata energia. Ma se chiedi loro di praticare la verità e di agire secondo la verità, si scoraggiano e perdono ogni entusiasmo. Se non è consentito loro mettersi in mostra, diventano apatici e avviliti. Perché hanno l’energia per mettersi in mostra? E Perché non ne hanno affatto per praticare la verità? Qual è il problema, qui? A tutte le persone piace distinguersi; tutte hanno brama di vanagloria. Tutti hanno un’energia inesauribile quando si tratta di credere in Dio per ottenere benedizioni e ricompense, ma allora perché diventano apatici, perché si avviliscono quando si tratta di praticare la verità e rinunciano alla carne? Perché succede questo? Ciò dimostra che i loro cuori sono adulterati. Credono in Dio solo allo scopo di ottenere benedizioni; per dirla chiaramente, lo fanno per entrare nel Regno dei Cieli. Senza benedizioni o vantaggi da perseguire, le persone diventano apatiche e avvilite, senza alcun entusiasmo. Questo è causato da un’indole corrotta di disgusto verso la verità. Quando sono dominate da questo tipo di indole, le persone non sono disposte a intraprendere il cammino del perseguimento della verità, vanno per la loro strada, e scelgono il percorso sbagliato; sanno benissimo che è un errore perseguire prestigio, guadagno e reputazione, eppure non possono sopportare di fare a meno di queste cose o di accantonarle, e si ostinano a perseguirle e a seguire il cammino di Satana. In questo caso non stanno seguendo Dio, ma Satana. Tutto quel che fanno è al servizio di Satana, e sono servi di Satana” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). In precedenza non mi ero dedicata molto alla scrittura degli articoli. Questo mi provocava solo un piccolo senso di colpa temporaneo e non me ne preoccupavo più di tanto. Non pensavo fosse un grave problema. Solo attraverso la rivelazione della parola di Dio ho visto che significava detestare la verità, un tipo di indole satanica. Scrivere articoli richiede esperienza e conoscenza, e anche tempo per riflettere. Dobbiamo acquietarci, ponderare la parola di Dio, cercare la verità e riflettere su noi stessi. Ecco perché, quando mi è stato chiesto di cercare la verità, ponderare la parola di Dio e scrivere articoli, nel mio cuore mi sono ribellata e opposta. Dio ha condiviso molto su come testimoniarLo, e tutti i miei fratelli e sorelle praticano la scrittura di testimonianze esperienzali, mentre a me era indifferente, e cercavo persino scuse per evitarla. Ero così testarda! Resistevo ed ero infastidita dalle cose inerenti alla verità, e non ero disposta a lavorarci duramente. Nelle questioni esteriori, per i lavori che non riguardavano la verità, ero particolarmente entusiasta e volenterosa. Questo perché fare quelle cose era un mio punto di forza personale; mi risultava facile, e poi i fratelli e le sorelle potevano vedere chiaramente i frutti del mio lavoro. Non sarei stata potata, né trattata, né destituita. Potevo mantenere la mia reputazione. Questo tipo di comportamento da parte mia denotava davvero del disgusto nei confronti della verità: era un’indole satanica. Infatti, la scrittura di un articolo è un processo di ricerca della verità. Cercare la verità per risolvere i problemi rivela al meglio l’atteggiamento delle persone verso la verità. Avevo creduto in Dio per anni, sapevo fare rinunce e spendermi per compiere il mio dovere, ero capace di declamare molte parole e dottrine, ma non ero interessata alla verità, non la desideravo e non la avevo a cuore, né manifestavo autentica obbedienza verso Dio. Vivevo ancora secondo la mia indole satanica ed ero ancora ostile a Dio. Dopo aver riflettuto su questo, ho capito di avere un grave problema. Dopo anni di fede in Dio, non c’era stato alcun reale cambiamento nel mio atteggiamento verso Dio e la verità. Appartenevo ancora a Satana, detestavo la verità, resistevo a Dio e la mia indole non era affatto cambiata. Avanti di quel passo, per quanto a lungo credessi o per quanto mi sforzassi, non avrei mai compreso la verità o eliminato la mia indole corrotta. Anche se avessi creduto fino alla fine, non sarei mai stata salvata. In quel momento mi sono un po’ spaventata; così, pentita, ho pregato Dio: “Dio, non amo la verità, la detesto. Mi piaceva solo sforzarmi e impegnarmi nel mio dovere. Ora vedo quanto sono patetica nella mia fede. Non voglio continuare così. Desidero rivolgermi a Te, e lavorare duramente per perseguire la verità”.
In seguito, in risposta alle mie scuse sull’essere poco istruita e avere scarsa levatura, una sorella mi ha inviato un passo delle parole di Dio che ho trovato molto utile. Dio dice: “Sperimentare il giudizio e il castigo delle parole di Dio vi porta guadagni ed esperienze reali, quindi dovreste rendere testimonianza a Dio. Quando rendete testimonianza a Dio, dovreste soprattutto parlare di come Egli giudica e castiga le persone, e di quali prove usa per affinarle e cambiarne l’indole. Dovreste parlare anche di quanta corruzione è stata rivelata nella vostra esperienza, di quanto avete sofferto, di quante cose avete fatto per opporvi a Dio e di come Egli vi ha infine conquistati. Parlate di quanta vera conoscenza avete dell’opera di Dio e di come dovete rendere testimonianza per Lui e ripagarLo del Suo amore. Dovete parlare questo tipo di linguaggio in modo più pratico, esprimendovi contemporaneamente in maniera semplice. Non parlate di teorie vuote. Parlate in modo più concreto; parlate con il cuore. È così che dovreste sperimentare le cose. Non armatevi di teorie vuote, apparentemente profonde, solo per mettervi in mostra; questo comportamento vi fa apparire molto arroganti e irragionevoli. Dovreste parlare maggiormente delle cose reali tratte dalle vostre esperienze effettive, e parlare di più dal cuore; questa è la cosa che reca maggiore beneficio agli altri ed è quanto di più adeguato possano vedere. Eravate persone che si opponevano massimamente a Dio, che erano le meno inclini a sottomettersi a Lui, ma ora siete stati conquistati. Non dimenticatelo mai. Dovreste meditare e riflettere in modo più approfondito su queste questioni. Una volta comprese chiaramente, le persone sapranno come rendere testimonianza, altrimenti saranno propense a compiere azioni vergognose e irragionevoli, il che non è rendere testimonianza a Dio, ma piuttosto disonorarLo. Senza esperienze autentiche e una comprensione della verità, non è possibile rendere testimonianza a Dio. Le persone la cui fede in Dio è fumosa e confusa non saranno mai in grado di renderGli testimonianza” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo perseguendo la verità si può conseguire un cambiamento di indole”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che un’autentica testimonianza di Dio è testimoniare le Sue parole e la Sua opera, condividere la propria esperienza di giudizio, castigo, prove e affinamento da parte della parola di Dio, fare comunione sulla corruzione che si manifesta, e condividere la conoscenza di sé che si è acquisita attraverso quanto rivelato dalla parola di Dio e come la si è praticata e si ha avuto accesso, in modo che gli altri vedano l’indole giusta di Dio e conoscano la Sua opera e il Suo amore. Per testimoniare Dio, non importa quanto una persona sia capace di parlare di teorie avanzate. Tutto ciò che conta è parlare onestamente e sinceramente. Una volta capito questo, il mio cuore si è un po’ illuminato. Lo stesso vale per la scrittura di testimonianze esperienziali. Non importano il livello di istruzione o lo stile di scrittura. La chiave è saper o meno sforzarsi di perseguire la verità, cercare la verità per eliminare la propria corruzione e i propri problemi, sperimentare il giudizio e castigo di Dio, analizzare e conoscere sé stessi sulla base della parola di Dio, vedere chiaramente l’essenza dei problemi, pentirsi sinceramente e cambiare. Quando si è muniti di queste cose, si scriveranno degli articoli validi. Non ha niente a che vedere con il proprio livello di istruzione. Non si deve fare altro che scrivere di esperienze pratiche e conoscenze nel linguaggio della vita quotidiana. Basta semplicemente scrivere ciò che si sperimenta e si comprende. Se descriviamo la nostra genuina comprensione e i nostri sentimenti con parole nostre, nonché tutto ciò che può giovare agli altri, allora abbiamo una testimonianza. In passato, avevo sempre pensato di avere poca istruzione e scarsa levatura, e me ne servivo come scusa per non scrivere articoli, come se farlo richiedesse un alto livello di conoscenza o di levatura, ma ora vedo che questa visione era sbagliata. Non avrei dovuto vivere in questo stato. Avrei dovuto concentrarmi sulla ricerca della verità, praticare e sperimentare le parole di Dio, e scrivere articoli su ciò che avevo sperimentato e guadagnato così da testimoniare Dio. Questo era il mio dovere.
A una riunione, ho letto un passo delle parole di Dio che mi ha aiutata a farmi carico del fardello di perseguire la verità e scrivere articoli di testimonianza. La parola di Dio dice: “Qual è la causa dell’emergere della categoria di persone dei leader e dei lavoratori? Come sono emersi? Su grande scala, sono richiesti per l’opera di Dio; su scala minore, sono richiesti per il lavoro della chiesa, sono richiesti dai prescelti di Dio. […] La differenza tra leader e lavoratori e il resto dei prescelti di Dio risiede solamente in una caratteristica speciale dei doveri che svolgono. Tale caratteristica speciale si manifesta principalmente nei loro ruoli di leadership. Per esempio, a prescindere da quanti membri una chiesa abbia, il leader è il capo. Quindi, che ruolo ha il leader tra i membri? Guida tutti i prescelti della chiesa. E, dunque, che influenza ha sull’intera chiesa? Se il leader prende la strada sbagliata, i prescelti di Dio che fanno parte della chiesa seguiranno il leader su quella strada sbagliata, e ciò avrà un enorme impatto su tutti loro. Prendete Paolo, per esempio. Egli guidò molte delle chiese da lui fondate e molti prescelti di Dio. Quando Paolo si smarrì, anche le chiese e le persone che guidava si smarrirono con lui. Quindi, quando i leader si smarriscono, non sono gli unici ad esserne colpiti, lo sono anche le chiese e i prescelti di Dio da loro guidati. Se un leader è una persona retta, che sta camminando sul giusto sentiero e persegue e pratica la verità, allora le persone che guida si nutriranno delle parole di Dio e perseguiranno la verità adeguatamente e, allo stesso tempo, l’esperienza di vita e il progresso personale del leader saranno visibili agli altri e influiranno positivamente su di loro. Quindi, qual è il giusto cammino che un leader dovrebbe percorrere? Essere in grado di condurre gli altri a una certa comprensione della verità e a un certo ingresso nella verità, e condurli davanti a Dio. Qual è un sentiero sbagliato? È quello di perseguire prestigio, fama e profitto, di mettersi in mostra e testimoniare sé stessi di frequente, senza mai rendere testimonianza a Dio. Che effetto ha questo sui prescelti di Dio? (Li conduce al cospetto di chi si comporta così.) Si allontaneranno da Dio e finiranno sotto il controllo di questo leader. Se porti le persone a presentarsi al tuo cospetto, allora le stai conducendo a presentarsi al cospetto dell’umanità corrotta, e le stai conducendo al cospetto di Satana, non di Dio. Solo condurre le persone al cospetto della verità equivale a condurle al cospetto di Dio. I leader e i lavoratori, che si trovino sul cammino giusto o su quello sbagliato, hanno un’influenza diretta sui prescelti di Dio” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 1 – Cercano di conquistare le persone”). Dopo aver letto le parole di Dio, avevo più chiari i miei doveri e responsabilità. Allo stesso tempo, sentivo una grande responsabilità sulle mie spalle. Dio ci dice che la via che i leader e i lavoratori intraprendono e quello che cercano non riguarda solo loro stessi, ma anche i fratelli e le sorelle che essi guidano. Quando leader e lavoratori perseguono la verità e sono le persone giuste, allora faranno continuamente progressi nella verità, nella vita quotidiana sapranno riflettere su quali opinioni sbagliate hanno o secondo quale indole corrotta vivono, capiranno l’essenza dei problemi basandosi sulle parole di Dio, e poi scopriranno a quali principi accedere. Quando i leader e i lavoratori intraprendono la retta via, si fanno carico di un fardello per l’ingresso nella vita dei loro fratelli e sorelle e si concentrano sulla ricerca della verità per risolvere i problemi, così che anche le persone che essi guidano prendano la stessa direzione. Se i leader e i lavoratori sono negligenti, non perseguono la verità, spendono tutto il loro tempo per ottenere la fama e il prestigio, non sono interessati alla ricerca della verità e non sanno condividere sulla verità per risolvere i problemi; e se nel loro dovere si danno da fare solo con le questioni esteriori, o parlano di parole e dottrine per esaltarsi e distinguersi, e non sanno condividere sulla verità per testimoniare Dio, allora stanno percorrendo la via della resistenza a Dio, e la direzione verso cui guidano le persone è sbagliata. Simili individui seguono la loro strada senza intenzione e conducono gli altri sulla via del prestare servizio, lo stesso cammino di opposizione a Dio percorso da Paolo. Questo è in contrasto con l’intenzione di Dio di operare e salvare le persone. La chiesa mi ha dato l’opportunità di praticare come una leader non perché potessi svolgere un lavoro esteriore, o prestare servizio e faticare, e non perché potessi perseguire la reputazione e il prestigio. Dovevo svolgere il ruolo di leader e guidare i fratelli e le sorelle a nutrirsi delle parole di Dio, a cercare la verità per risolvere i problemi nel loro dovere, e portarli gradualmente a comprendere la verità ed entrare nella realtà della parola di Dio. Questo era il mio dovere. Perciò sentivo che era fondamentale concentrarmi sul perseguimento della verità e sull’eliminazione della mia indole corrotta. In quel momento, avevo una comprensione molto superficiale della verità e non possedevo alcuna verità realtà; quindi potevo imparare solo sperimentandola. Purché il mio cuore e la mia via fossero stati corretti, avrei ricevuto la guida di Dio.
Nel periodo successivo, ho riflettuto su quali problemi avessi risolto cercando realmente la verità durante i miei anni di fede in Dio e sull’indole corrotta di cui mi ero liberata. Nel farlo, ho scoperto che ero confusa, e di molte questioni avevo una comprensione parziale. Non capivo realmente la verità e non vedevo l’essenza dei problemi, non trovavo i principi di pratica e non risolvevo mai efficacemente i problemi. In seguito, ho cercato di scrivere delle esperienze di cui avevo una comprensione relativamente buona e, mentre scrivevo, ponderavo. Riflettevo ogni volta che avevo tempo. Quando ho finalmente ultimato l’articolo, mi sono sentita molto soddisfatta, sicura e a mio agio. Mentre scrivevo l’articolo, attraverso la ricerca della verità, ho iniziato in modo naturale a capire più chiaramente il mio stato e l’essenza dei miei problemi, la mia conoscenza della verità è divenuta più pratica e concreta, e il mio percorso di pratica si è fatto via via più preciso. Ho capito che scrivere articoli di testimonianza è estremamente utile per comprendere il mio stato e cercare la verità per risolvere i problemi. Era una via per entrare nella vita, e anche il modo migliore per cercare e capire la verità.
In seguito, ho saputo che molti, persino leader e lavoratori, non si dedicavano a scrivere articoli, né si sforzavano in questa direzione. Alcuni dicevano sempre di essere occupati con il lavoro e di non avere tempo per scrivere articoli. Ho pensato: “Non era proprio questo il mio stato? Anch’io avevo questo punto di vista sbagliato e trovavo scuse per non scrivere. Se riesco a descrivere in un articolo come ho risolto il mio stato e come ho cambiato il mio punto di vista, questo non risolverà forse alcuni problemi dei miei fratelli e sorelle?” Capito questo, ho sentito che ora avevo un fardello da portare, e ho deciso di scrivere un articolo al riguardo. Anche se la mia comprensione era molto superficiale e parziale, sapevo che scrivere quell’articolo era mio dovere, quindi dovevo praticare e scrivere quanto avevo capito. Di solito, quando incontravo i miei fratelli e sorelle o chiacchieravo con loro, condividevo con loro sull’argomento e poi ci pensavo su quando avevo del tempo libero. Durante i miei devozionali mattutini, mi nutrivo delle parole di Dio pertinenti. Dopo un po’, sono riuscita a vedere la questione un po’ più chiaramente ed è stato molto più facile scriverne. Delineata la bozza, ho poi espresso ogni livello di significato secondo la mia comprensione, e ho descritto i miei pensieri e le mie esperienze con parole mie. Non mi sembrava più così difficile e, mentre riflettevo sulle cose durante la scrittura, vedevo meglio il problema e gli aspetti della verità implicati. Ho veramente sentito che più cerchiamo di perseguire la verità, scriviamo articoli e ci avvaliamo della stesura di essi come strumento per perseguire la verità e risolvere i problemi, più riceviamo l’illuminazione e la guida di Dio, e più siamo benedetti. Ho pensato alla parola di Dio: “Più tieni conto della volontà di Dio, più grande sarà il tuo fardello, e più grande è il tuo fardello, più ricca sarà la tua esperienza. Quando terrai conto della volontà di Dio, Egli ti caricherà di un fardello per poi illuminarti sui compiti che ti ha affidato. Quando Dio ti darà questo fardello, ti concentrerai su tutte le verità a esso collegate mentre ti nutrirai delle parole di Dio. Se il tuo fardello ha a che vedere con la condizione di vita dei tuoi fratelli e sorelle, significa che esso ti è stato affidato da Dio e che dovrai sempre portarlo con te nelle tue preghiere quotidiane. Ciò che Dio fa è stato dato in carico a te e tu sei disposto a fare ciò che Dio desidera fare; ecco cosa significa assumere il fardello di Dio come proprio. A quel punto, quando ti nutrirai delle parole di Dio, ti concentrerai su questo genere di questioni e ti domanderai: ‘Come posso risolvere questi problemi? Come posso fare in modo che i miei fratelli e sorelle trovino sollievo e provino godimento spirituale?’ Ti concentrerai sulla risoluzione di questi problemi anche nei momenti di condivisione e, quando ti nutrirai delle parole di Dio, ti concentrerai sul nutrirti di parole relative a tali questioni. Porterai questo fardello anche mentre ti nutrirai delle Sue parole. Una volta comprese le richieste di Dio, ti sarà più chiaro quale strada prendere. È questa la rivelazione e l’illuminazione dello Spirito Santo che il tuo fardello ti fornisce e anche la guida di Dio che ti è stata data in dono. Perché dico questo? Senza un fardello, non presti attenzione quando ti nutri delle parole di Dio; quando ti nutri delle parole di Dio portando un fardello sei in grado di coglierne l’essenza, di trovare la tua strada e di tenere conto della volontà di Dio. Pertanto, nelle tue preghiere dovresti chiedere a Dio di caricarti di ulteriori fardelli e di affidarti compiti ancora più gravosi. Ciò farà sì che tu abbia davanti a te un percorso più efficace in cui fare pratica, che il tuo nutrirti delle parole di Dio abbia maggiori effetti, che tu arrivi a cogliere l’essenza delle Sue parole e sia più in grado di essere mosso dallo Spirito Santo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Tieni conto della volontà di Dio al fine di ottenere la perfezione”). La parola di Dio mi ha fatto capire che, quando ci facciamo carico del fardello del nostro ingresso nella vita e dei problemi della chiesa, siamo in grado di sforzarci di più nella ricerca della verità per risolvere i problemi, di nutrirci della parola di Dio e di praticarla con coscienza. A quel punto possiamo entrare più velocemente nella verità realtà. Durante questo processo, mentre portiamo fardelli, aneliamo e ricerchiamo, possiamo ottenere l’illuminazione e la guida di Dio, approfondire gradualmente la nostra comprensione della verità, discernere questioni e persone in modo più chiaro e completo, e ottenere una comprensione più concreta e pratica della verità. Se non lavoriamo duramente per perseguire la verità o non pratichiamo la scrittura di articoli, anche se otteniamo un po’ di luce sulla parola di Dio, è solo una comprensione superficiale e intuitiva, che sarà sempre vaga, come una sagoma nella nebbia, a riprova del fatto che non abbiamo alcuna conoscenza reale. Solo scrivendo della nostra conoscenza ed esperienza, ponderando e comprendendo a fondo le questioni attraverso la parola di Dio, ed elevando la nostra conoscenza empirica fino a renderla relativamente precisa, realistica e concreta, la nostra comprensione alla fine darà frutto. Scrivere articoli è un processo di acquisizione di chiarezza sulle cose, di comprensione della verità e risoluzione dei problemi. Più scriviamo, più guadagniamo.
Ora, non posso fare a meno di scrivere articoli. Mi piace perché, nel processo di scrittura, vedo più chiaramente la mia indole corrotta, e anche i miei punti di vista e la mia ideologia cambiano quando arrivo a capire la parola di Dio. Questo è un vero beneficio, qualcosa di estremamente prezioso e significativo. In passato, avevo sempre sentito che scrivere articoli fosse faticoso e particolarmente difficile, e preferivo fare lavori esteriori piuttosto che scrivere articoli sulle mie esperienze. Ero davvero ribelle e ostinata. Pensavo addirittura che scrivere articoli avrebbe ritardato il mio lavoro, ma questa visione era in realtà sbagliata e assurda. La stesura degli articoli non ritarda affatto il lavoro. Al contrario, ci spinge a cercare la verità per risolvere i problemi e ci rende più capaci di essere efficienti nel nostro dovere. Ora, ogni volta che ho tempo, cerco di acquietarmi e di pensare al mio stato. Sono anche disposta a sforzarmi di ponderare i problemi che non riesco a risolvere o a vedere chiaramente. Ho cominciato gradualmente a portare un fardello per il mio ingresso nella vita. Sento anche di avere molti stati che devono essere risolti attraverso la ricerca della verità, e ho gradualmente sviluppato un desiderio verso la parola di Dio. Tutto questo è dovuto alla grazia di Dio. Lode a Dio!