19. Il motivo per cui non osavo aprirmi
A metà maggio del 2021, Gina, la nostra leader, mi ha chiesto di scrivere una valutazione su Laura. Diceva che Laura era arrogante, presuntuosa e che esprimeva sempre giudizi su leader e collaboratori. Non si trattava di una persona corretta. Gina giudicava Laura diversamente da come la vedevo io. Quando avevo interagito con Laura in passato, non si era comportata come aveva detto Gina. Ma temevo che, se avessi detto la verità, Gina avrebbe affermato che non ero in grado di giudicare e si sarebbe fatta una cattiva impressione di me. Di conseguenza, magari non mi avrebbe assegnato progetti importanti in futuro. Così mi sono piegata al volere di Gina, ho confermato la sua valutazione e ho detto che Laura giudicava arbitrariamente gli altri. Poco tempo dopo, Laura è stata sostituita. In seguito, ho scoperto che Laura aveva segnalato Gina per non aver svolto un lavoro effettivo e per essere stata una falsa leader. Di conseguenza, Gina l’ha oppressa e punita sostenendo che giudicava leader e collaboratori. Alla fine, Gina è stata segnalata come falsa leader e sostituita. Dopo averne sentito parlare, ho ripensato al mio comportamento nello scrivere la valutazione e mi sono pentita. Leggendo la parola di Dio e riflettendo su me stessa, mi sono resa conto che ero stata disposta a mentire, accettando di condannare Laura, per fare una buona impressione sulla leader. Mi ero dimostrata del tutto priva di umanità. Più riflettevo, più provavo disgusto e odio per me stessa. Ho pensato di scrivere un saggio su quella mia esperienza di fallimento da condividere con i fratelli e le sorelle come monito. Ma avevo le mie preoccupazioni. Pensavo: “Se parlo di tutte le mie corruzioni e motivazioni errate nello scrivere la valutazione, cosa penseranno di me i fratelli e le sorelle? Se mi guarderanno dall’alto in basso e mi disprezzeranno, la mia reputazione andrà in frantumi e mi vergognerò troppo di mostrarmi nuovamente dinnanzi a loro”. Ho anche pensato a come in passato Laura mi era stata piuttosto vicina e a come spesso si era confidata con me quando aveva avuto dei problemi. Cosa avrebbe pensato se avesse scoperto che l’avevo valutata in base alla mia indole corrotta? Ne sarebbe stata delusa e avrebbe interrotto ogni contatto? Se i leader superiori lo avessero scoperto, avrebbero detto che avevo dimostrato poco carattere e mi avrebbero assegnato un compito diverso? Pensando a tutto questo, mi sentivo malissimo. Avevo fatto qualcosa di veramente vergognoso ed era difficile parlarne. Non volevo affrontare quello che avevo fatto; volevo solo andare avanti. Non volevo scrivere nulla su quella faccenda.
In seguito, ho ricominciato a riflettere su questa situazione. Perché non ero disposta a parlare di quella mia esperienza di fallimento? Perché non ero disposta ad aprirmi e a mettermi a nudo? Quale indole corrotta mi limitava? Un giorno, mentre guardavo un video di testimonianza esperienziale, ho letto un passo della parola di Dio: “Indipendentemente dal contesto, qualunque dovere svolga, un anticristo cerca di dare l’impressione di non essere debole, di essere sempre forte, ricco di fede, mai negativo, affinché la gente non veda mai la sua statura reale o il suo vero atteggiamento verso Dio. Anzi, nel profondo del suo cuore, crede davvero che non esista nulla che non possa fare? Crede veramente di essere privo di debolezza, di negatività o di rivelazioni di corruzione? Assolutamente no. Gli anticristi sono bravi a fingere, a dissimulare. Amano mostrare alla gente il loro lato forte ed eccezionale; non vogliono che si veda quello debole e reale. Il loro scopo è palese: è, molto semplicemente, salvare la faccia, per proteggere il posto che hanno nei cuori degli altri. Sono convinti che se si aprissero con gli altri sulla propria negatività e debolezza, se rivelassero il proprio lato ribelle e corrotto, questo apporterebbe un grave danno al loro prestigio e alla loro reputazione, e sarebbe un problema maggiore di quanto valga la pena. Pertanto preferirebbero morire piuttosto che ammettere di avere momenti in cui siano deboli, ribelli e negativi. E se arrivasse un giorno in cui tutti vedessero il loro lato debole e ribelle, quando vedranno che sono corrotti e che non sono cambiati per niente, continuerebbero comunque a fingere. Pensano che se ammettessero di avere un’indole corrotta, di essere persone normali e insignificanti, allora perderebbero il loro posto nel cuore della gente, perderebbero l’adorazione e la venerazione di tutti, e quindi il loro fallimento sarebbe totale. E così, qualunque cosa accada, non si apriranno con gli altri; qualunque cosa accada, non cederanno il loro potere e il loro prestigio a qualcun altro; al contrario, fanno di tutto per competere, e non si arrenderanno mai” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte decima”). Dalla parola di Dio, ho imparato che gli anticristi sono bravi a recitare. Non vogliono che nessuno veda il loro lato oscuro, e non parlano apertamente della loro corruzione e ribellione. Inoltre, evitano sempre di parlare dei loro fallimenti ed errori, mostrando invece sempre un’immagine positiva, salda e ammirevole per conquistarsi il rispetto delle persone e un posto nei loro cuori. Mi sono resa conto che le mie azioni e manifestazioni non erano state diverse da quelle di un anticristo. Ero arrivata a riconoscere la mia indole corrotta nell’assecondare la falsa leader nella sua condanna di Laura, ma non ero disposta ad aprirmi con tutti, perché si trattava di un fallimento. Se avessi reso pubblici i miei fini e la mia corruzione in quel periodo, allora tutti avrebbero visto la mia mancanza di discernimento e facilità nel cedere. Temevo che tutti mi avrebbero guardata dall’alto in basso e disprezzata, e avevo paura di perdere il mio compito. Ho visto che apprezzavo la reputazione e il prestigio piuttosto che praticare la verità e ed essere sincera. Semplicemente non amavo la verità o le cose positive. Piuttosto, amavo la reputazione e il prestigio ed ero abile a simulare, proprio come un anticristo. Ero una persona propensa all’inganno.
In seguito, mi sono imbattuta in altri due passi della parola di Dio: “Tutti commettono errori. Tutti hanno colpe e difetti. E, in realtà, tutti posseggono la medesima indole corrotta. Non pensare di essere più nobile, perfetto e gentile degli altri; questo è assolutamente irragionevole. Una volta che l’indole corrotta delle persone e l’essenza e il vero volto della loro corruzione ti saranno chiari, non tenterai di coprire i tuoi errori, né userai gli errori degli altri contro di loro, bensì sarai capace di affrontare correttamente entrambe le situazioni. Solo allora diventerai perspicace e non farai cose insensate, il che ti renderà saggio. Coloro che non sono saggi sono degli sciocchi, e si soffermano sempre sui loro piccoli errori mentre si aggirano furtivamente dietro le quinte. È disgustoso assistere a questo” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “I principi che devono guidare il proprio comportamento”). “Che tipo di indole è quando si cerca sempre di apparire diversi, si dissimula, ci si dà sempre delle arie in modo da farsi stimare dagli altri e non far vedere loro i propri difetti e manchevolezze, quando si cerca sempre di presentare agli altri il proprio lato migliore? Si tratta di arroganza, falsità, ipocrisia, è l’indole di Satana, qualcosa di malvagio. Prendete i membri del regime satanico: a prescindere da quanto combattano, contendano o uccidano nell’oscurità, a nessuno è permesso di segnalarli o denunciarli. Temono che gli altri vedano il loro volto demoniaco, e fanno di tutto per coprire la cosa. In pubblico si fanno belli in ogni modo, dicendo quanto amino la gente, quanto siano grandi, gloriosi e infallibili. Questa è la natura di Satana. Le caratteristiche preminenti della natura di Satana sono l’inganno e la falsità. E qual è lo scopo dell’inganno e della falsità di Satana? Raggirare le persone, impedire loro di vedere la sua essenza e ciò che è veramente, e così raggiungere lo scopo di prolungare il suo dominio. Le persone comuni possono non avere un tale potere e prestigio, ma anche loro desiderano che gli altri abbiano un parere positivo su di loro, e che la gente abbia un’alta stima di loro e li elevi a una posizione di rilievo nel proprio cuore. Questa è un’indole corrotta e, se le persone non comprendono la verità, non sono in grado di riconoscere questo fatto” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “I principi che devono guidare il proprio comportamento”). Grazie alla parola di Dio, mi sono resa conto che nessuno è perfetto; tutti abbiamo dei difetti, possiamo commettere errori e rivelare un’indole corrotta. Le persone che possiedono veramente umanità e razionalità possono affrontare adeguatamente le loro carenze e i loro problemi. Dopo aver sbagliato, sono in grado di affrontare i propri errori, andando alla ricerca della verità per risolvere la propria corruzione. Gli infingardi e quelli propensi all’inganno sono coloro che, dopo aver commesso degli errori o aver rivelato la loro corruzione, non sono in grado di affrontare i loro problemi o di ammettere i loro errori, e non fanno che simulare per nascondere il loro vero io, mostrando in apparenza un carattere integro. Ero stata profondamente corrotta da Satana ed ero assediata da tutti gli aspetti di un’indole corrotta. È normale sperimentare deviazioni e rivelare corruzione. Anche se non mi aprissi, quell’indole corrotta resterebbe nascosta dentro di me, quindi non sarei ancora una persona corrotta? Quando ho scritto la valutazione su Laura, ho assecondato la falsa leader nel giudicarla e condannarla, per mantenere la mia immagine agli occhi della leader; non c’era modo di negarlo. Se fossi stata una persona dotata di umanità e ragionevolezza, avrei affrontato quel problema, rivelando agli altri di aver mostrato corruzione, di essere stata smascherata e giudicata dalle parole di Dio, e parlando di ciò che avevo imparato sulla mia indole corrotta, in modo che tutti potessero vedere il mio vero io. E invece indossavo sempre una maschera falsa dopo aver manifestato corruzione, sperando di salvaguardare la mia reputazione e la mia immagine nella mente degli altri. Quanto sono stata vergognosa e riprovevole! Avevo sempre pensato che se la corruzione che avevo rivelato fosse stata solo un problema insignificante, e un’evidente indole corrotta comune a molte persone, allora, anche se mi fossi aperta, probabilmente non avrei danneggiato troppo la mia reputazione, quindi avrei potuto mettermi a nudo davanti agli altri. Ma, questa volta, avevo assecondato una falsa leader nel condannare qualcuno. Si trattava di una grave trasgressione: non era un argomento facile da trattare. Mostrava alla gente che avevo poco carattere ed ero indegna, e danneggiava gravemente la mia reputazione. Quindi non ero disposta ad aprirmi. Al contrario, tacevo al riguardo e ingannavo le persone: ero davvero propensa all’inganno! Solo allora mi sono resa conto che la mia riluttanza ad aprirmi sulla mia corruzione non era solo un segno della mia vanità e del mio orgoglio, ma metteva anche in mostra la mia nascosta indole satanica propensa all’inganno e malvagia.
In seguito, ho continuato a riflettere su questo problema e ho letto questo passo della parola di Dio: “Quando succede qualcosa, forse non si pronunciano o non esprimono una qualsiasi opinione alla leggera, ma rimangono sempre in silenzio. Non vuol dire che siano ragionevoli, tutt’altro: è segno che sono molto bravi a dissimulare, che hanno cose che tengono nascoste, che la loro scaltrezza è radicata. Puoi aprirti a Dio se non ti apri a nessun altro? E se non sei genuino, nemmeno con Dio, e sei incapace di aprirti a Lui, potrai mai donarGli il tuo cuore? Certamente no. Non puoi essere tutt’uno con Dio nel cuore e tenere il tuo cuore separato dal Suo! Siete capaci di aprirvi e dire cos’avete davvero nel cuore quando condividete con gli altri? Una persona che esprime sempre ciò che ha veramente nel cuore, che parla con onestà, che si esprime in modo chiaro, che è sincera e niente affatto superficiale nello svolgere il proprio dovere, e che riesce a mettere in pratica la verità che comprende: ecco chi può sperare di acquisire la verità. Chi nasconde sempre sé stesso e non apre il proprio cuore in modo che nessuno possa capirlo con chiarezza, chi dà una falsa impressione per ingannare gli altri, ebbene, costui è in grave pericolo, è in un grosso guaio, e gli riuscirà molto difficile acquisire la verità. È nella vita di ogni giorno e dalle parole e opere di una persona che si può vedere quali sono le sue prospettive. Se finge sempre, se si dà continuamente delle arie, allora non è una persona che accetta la verità, e prima o poi finirà per essere rivelata ed eliminata” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Dando il proprio cuore a Dio si può ottenere la verità”). Le parole di Dio mi hanno mostrato che coloro che indossano una maschera non riescono ad affrontare i propri problemi, non si aprono quando commettono errori, e li nascondono, ingannando gli altri. I loro cuori sono chiusi. Queste persone sono particolarmente malvagie: sono assolutamente propense all’inganno. Dio ama la gente sincera e detesta chi è propenso all’inganno. Le persone propense all’inganno saranno alla fine smascherate ed eliminate. Pensavo che indossare una maschera fosse solo un segno di bramosia per ottenere più reputazione e prestigio, e non significasse essere una persona malevola o un anticristo che commette azioni infime, interrompe il lavoro della chiesa e danneggia gli altri. Non pensavo che avrebbe portato all’eliminazione. Ma dalle parole di Dio mi sono resa conto che queste erano solo le mie nozioni e le mie fantasie, e che avevo una visione distorta delle cose. Avevo ignorato la mia coscienza nel condannare Laura insieme alla falsa leader, favorendo in quel modo una persona malvagia. Dio era già ben consapevole della mia trasgressione, ma non ero disposta a parlarne dopo quello che era successo, e ho cercato di continuare a fingere per conquistare l’ammirazione degli altri. Questo rivelava che non amavo la verità e che il mio pentimento non era sincero. Non praticavo la verità ed ero persino coinvolta in inganni e tranelli: come avrebbe potuto Dio non detestarmi? Se avessi continuato così, mi avrebbero sicuramente smascherata ed eliminata. Riflettendo, ho visto come non praticare l’onestà e non aprirsi porti a gravi conseguenze. Mi sentivo piuttosto spaventata e per questo desideravo cambiare le cose in fretta.
In seguito, mi sono imbattuta in altre parole di Dio: “Devi saper riflettere e conoscere te stesso. Devi avere il coraggio di aprirti e metterti a nudo in presenza dei fratelli e delle sorelle, condividendo sul tuo vero stato. Se non hai il coraggio di metterti a nudo, di analizzare la tua indole corrotta o di ammettere i tuoi errori, allora non stai perseguendo la verità, né tanto meno sei qualcuno che conosce sé stesso” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “La pratica fondamentale per essere una persona onesta”). “A prescindere da quale dovere si svolga o da cosa si faccia, che cos’è più importante, la propria vanità e il proprio orgoglio oppure la gloria di Dio? Quale dei due va scelto? (La gloria di Dio.) Che cosa riveste maggiore importanza: le tue responsabilità o i tuoi interessi? Le tue responsabilità sono la cosa più importante, e hai un obbligo verso di esse. […] Quando pratichi in base alle verità principi, otterrai un effetto positivo e testimonierai Dio, e questo è un modo per umiliare Satana e rendere testimonianza a Dio. Usare vari metodi per rendere testimonianza a Dio e mostrare a Satana la tua determinazione a ribellarti a Satana e a respingerlo: questo è umiliare Satana e testimoniare Dio, ed è una cosa positiva e in linea con le intenzioni di Dio” (La condivisione di Dio). Nelle parole di Dio, ho trovato un percorso di pratica. Qualunque corruzione riveliamo o qualunque errore commettiamo, dobbiamo essere abbastanza coraggiosi da ammetterli, aprirci e analizzare la nostra indole corrotta condividendo con gli altri. Questo è il modo per tagliare i legami con Satana: agire concretamente per disonorare Satana e rendere testimonianza a Dio. Ciò dimostra vero pentimento. Indipendentemente dal fatto che la nostra vanità, il nostro orgoglio, la nostra reputazione e il nostro prestigio potrebbero subire un duro colpo dopo che ci siamo aperti, dobbiamo ribellarci a noi stessi per praticare la verità e dare la priorità a rendere testimonianza a Dio. Nella mia valutazione di Laura, avevo contraddetto i fatti e assecondato una falsa leader nel condannarla. Attraverso questa esperienza, avevo acquisito una certa comprensione della mia indole corrotta. Sapevo che avrei dovuto aprirmi e mettermi a nudo davanti ai fratelli e alle sorelle. Quello era ciò che avrei dovuto fare. Se non fossi riuscita ad aprirmi davanti a tutti nel tentativo di proteggere la mia vanità e la mia reputazione, e non avessi saputo testimoniare le lezioni che avevo imparato leggendo la parola di Dio, sarei caduta nella trappola di Satana e avrei perso la mia testimonianza. Inoltre, in precedenza avevo questa nozione fallace per cui discutere dei miei fallimenti fosse vergognoso e non fosse una vera testimonianza. In seguito, ho capito che, se ero in grado di dissipare la mia vanità e il mio orgoglio senza lasciarmi opprimere dalla mia indole corrotta, aprendomi in condivisione sul mio fallimento e pentirmi veramente, sarebbe stata una vera testimonianza. Una volta capito questo, tutte le mie preoccupazioni sono scomparse.
Dopodiché, mi sono aperta in comunione con tutti sulla mia esperienza e, con mia sorpresa, i fratelli e le sorelle hanno risposto: “Ascoltare la tua esperienza ci è davvero utile. Spesso riveliamo anche noi lo stesso tipo di indole corrotta, tuttavia non ce ne accorgiamo prontamente e la cosa passa inosservata. La tua comunione in merito a come hai riconosciuto la tua corruzione e acquisito una comprensione della sua essenza attraverso il giudizio e la rivelazione delle parole di Dio è molto edificante per noi”. Poi, i fratelli e le sorelle hanno condiviso con me su due passi della parola di Dio. Mi hanno aiutata ad acquisire una comprensione più profonda dell’essenza e delle conseguenze del fatto che non valutassi le persone in modo obiettivo. Non valutare le persone in modo obiettivo equivale ad accusarle o incastrarle falsamente; è una forma di esclusione e oppressione. Se condannassi arbitrariamente qualcuno e questo lo portasse a diventare negativo, o un falso leader usasse quella condanna come motivo per punire qualcuno, impedendogli di continuare a compiere il suo dovere e ostacolando il suo ingresso nella vita, allora avrei compiuto il male. Ho anche acquisito una comprensione più chiara di quali principi si devono mettere in pratica quando si valutano le persone. In seguito, quando Laura ha scoperto tutto questo, non ha pensato male di me; se mi rivolgevo a lei con delle domande, mi rispondeva sinceramente come prima. E neppure la chiesa mi ha riassegnata o rimossa. Questi risultati hanno sconvolto completamente le mie idee e ciò che avevo immaginato. Mi vergognavo incredibilmente. Tutto questo mi ha resa molto più consapevole della fedeltà e della giustizia di Dio. Finché praticheremo secondo le parole di Dio, avremo un percorso da seguire. Lode a Dio!