26. Essere responsabili è la chiave per predicare bene il Vangelo
In passato, non prendevo sul serio i miei doveri, battevo molto la fiacca e facevo le cose in modo davvero superficiale. Invitavo i potenziali destinatari del Vangelo ad ascoltare i sermoni, ma non ero disposta a parlare con loro o a chiedere cosa pensassero di ciò che avevano ascoltato. Ritenevo che invitare molte persone ad ascoltare significasse svolgere bene il mio dovere. Inoltre, era più facile per me. Trovavo difficile parlare con loro; rispondere alle loro domande richiedeva non solo tempo ma anche fatica, quindi non volevo entrare in contatto con loro. Pensavo che avrebbero parlato con gli evangelizzatori e che questo sarebbe stato sufficiente, credevo non importasse che io non conoscessi la loro situazione. In una riunione, la leader ha detto: “Quando invitiamo le persone a venire ad ascoltare i sermoni, dopo dobbiamo tenerci al corrente su di loro, vedere se vengono alle riunioni, se capiscono ciò che è stato detto e se possiedono qualche nozione. Dobbiamo fare del nostro meglio per aiutarli con amore, anche questa è una nostra responsabilità”. Ma io la reputavo una seccatura, quindi non mi sacrificavo granché e non sopportavo molte avversità. Prendevo la strada più facile e non mi preoccupavo di ottenere dei risultati. Una volta, la leader ha detto che c’erano persone che invitavano molti ad ascoltare, ma, tra di esse, poche cercavano o indagavano veramente. Io sapevo di essere tra quelle persone; mi occupavo solo del lavoro di superficie e non ottenevo risultati concreti. In seguito, la leader è venuta a esaminare il mio lavoro e mi ha chiesto: “Come sta andando con questi potenziali destinatari del Vangelo?” Io ero in imbarazzo e non sapevo cosa dire. Non ero in contatto con gran parte di loro e non avevo cercato di parlare con quelli che non stavano venendo ad ascoltare i sermoni. Li avevo proprio abbandonati.
Dopo aver parlato con la leader, ho iniziato a riflettere. Ho letto queste parole di Dio: “Le persone sono necessarie per eseguire tutto ciò che Dio chiede alle persone di fare e tutti i vari tipi di lavoro all’interno della casa di Dio e queste cose sono tutte annoverate tra i doveri delle persone. Qualunque lavoro le persone eseguano, è il dovere che spetta loro di svolgere. I doveri coprono un ambito molto ampio e coinvolgono molte aree ma, a prescindere da quale dovere tu svolga, in parole povere si tratta del tuo obbligo, è qualcosa che dovresti fare. Purché tu ti sforzi di farlo bene con il cuore, Dio ti approverà e ti riconoscerà come qualcuno che crede sinceramente in Dio. Chiunque tu sia, se cerchi sempre di evitare o eludere il tuo dovere, allora c’è un problema: a dir poco, sei troppo indolente, troppo evasivo, sei ozioso e ami il tempo libero e disprezzi il lavoro. Per dirla più seriamente, non sei disposto a svolgere il tuo dovere, non sei leale e non ti sottometti. Se non riesci nemmeno a sforzarti fisicamente per sostenere questo minimo lavoro, che cosa sai fare? Che cosa sei capace di fare adeguatamente? Se una persona è veramente leale e ha senso di responsabilità verso il proprio dovere, farà tutto ciò che le viene chiesto, senza fare le proprie scelte, se è prescritto da Dio ed è necessario alla casa di Dio. Intraprendere e fare bene tutto ciò che si può e si deve fare non è forse uno dei principi a cui attenersi nello svolgere il proprio dovere? (Sì.)” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 10: Parte quarta”). “Se sei sottomesso e sincero, allora, quando svolgi un compito, non sarai superficiale e non batterai la fiacca in modo ingannevole, ti ci dedicherai invece con tutto il tuo cuore e la tua forza. Se lo stato interiore di una persona è sbagliato e se emerge la negatività, la persona perde la motivazione e vuole diventare superficiale. In cuor suo, sa benissimo di non trovarsi in uno stato positivo, ma non tenta comunque di porvi rimedio ricercando la verità. Le persone così non hanno amore per la verità e sono intenzionate a svolgere il loro dovere giusto un po’; sono poco inclini a compiere qualsiasi sforzo o a sopportare le sofferenze e cercano sempre di battere la fiacca in modo ingannevole. In realtà, Dio ha già sottoposto tutto questo a scrutinio, ma allora perché ignora queste persone? Egli sta solo aspettando che i Suoi prescelti aprano gli occhi, discernano e smascherino queste persone e le eliminino” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 10: Parte quarta”). Nelle parole di Dio, ho visto che chi è responsabile nel compiere il proprio dovere non ha bisogno della supervisione di altri per portare a termine il lavoro; sono persone che mettono il cuore nel proprio dovere. Chi invece non è serio nel proprio dovere si limita a fingere e ad agire meccanicamente. Agli occhi degli altri può sembrare che abbia svolto parecchio lavoro, ma è solo superficiale, privo di risultati reali. Queste persone sono ingannevoli. Le parole di Dio rivelavano il mio stato. Ero felice quando invitavo i potenziali destinatari del Vangelo ad ascoltare i sermoni perché, nel vedere quante persone invitavo, tutti mi avrebbero ritenuta una persona responsabile. Ma, in realtà, quando in seguito dovevo informarmi sulla loro situazione, non volevo pagare un prezzo, né metterci più tempo e fatica. Volevo solo cedere il lavoro al personale del Vangelo. Mi piaceva prendere la via più facile. Prendevo qualsiasi strada comportasse meno avversità e fosse più agevole. Prendevo scorciatoie quando le cose si complicavano. Volevo arrendermi quando qualcosa sembrava difficile o dovevo impegnarmi molto. Ero davvero una scansafatiche! Non mi interessava sapere quali domande avessero i potenziali destinatari del Vangelo dopo aver ascoltato i sermoni, se continuassero a venire alle riunioni e, in caso contrario, perché non lo facessero, e via dicendo. Ero davvero irresponsabile nel mio dovere e non mi impegnavo, eppure volevo dare l’idea di essere efficiente. Ero molto scaltra e propensa all’inganno, non meritavo fiducia. Mi sono ricordata anche di un’altra mia esperienza passata. Quando andavo a scuola e prendevo brutti voti, dovevo ripetere il corso, ma neanche in quel caso studiavo molto. Ho sempre preferito il lavoro facile a quello duro e sono sempre stata pigra. Fa parte della mia natura. Dopo averlo capito, ho iniziato a pensare di più al mio lavoro, a cambiare il mio modo di fare e a comunicare con i potenziali destinatari del Vangelo. Ho anche parlato con il personale del Vangelo e chiesto loro aiuto. Così facendo, sono diventata un po’ più efficiente.
In seguito, ho ceduto agli irrigatori coloro che erano pronti ad accettare la vera via, ma quelli che continuavano a venire alle riunioni restavano comunque pochi. C’era una persona che era troppo impegnata con il lavoro per venire alle riunioni. Inoltre, sua madre era morta da poco. Lei aveva il cuore spezzato e si era isolata dal mondo. Io non sapevo come fare comunione con lei, riuscivo solo a dirle parole semplici. E, quando alcuni affrontavano dei problemi, non ero in grado di trovare le giuste parole di Dio per entrare in condivisione con loro e aiutarli a risolvere i loro problemi. Era dura per me. Preferivo invitare le persone ad ascoltare i sermoni, perché era più facile. Non mi piaceva molto parlare con loro; temevo facessero domande a cui non sapevo rispondere, quindi sceglievo di evitarli o di abbandonarli. Circa sei mesi dopo, ho notato che solo in sei tra quelli che avevo invitato avevano accolto l’opera di Dio degli ultimi giorni, mentre altri fratelli e sorelle avevano convertito molte persone. Ho provato vergogna e molto rimorso. In quei sei mesi, ero stata negligente nei miei doveri. A poter tornare indietro nel tempo, avrei cambiato le cose. Il fatto che altri avessero portato così tante persone al cospetto di Dio dimostrava che il Vangelo non era difficile, che richiedeva solo un po’ di impegno, e che era possibile ottenere risultati in questo dovere. Ho visto che le parole di Dio Onnipotente dicono: “Nel diffondere il Vangelo, le persone devono adempiere alla loro responsabilità e interagire scrupolosamente con ogni potenziale destinatario del Vangelo. Dio salva l’uomo nella misura più ampia possibile, e la gente deve considerare le intenzioni di Dio, non deve ignorare con leggerezza chi sta cercando e indagando la vera via. Inoltre, nel diffondere il Vangelo, devi afferrare i principi. Per ogni persona che sta indagando la vera via devi osservare, capire e comprendere cose come il suo contesto religioso, la questione se la sua levatura sia buona o cattiva e la qualità della sua umanità. Se trovi una persona assetata di verità, in grado di comprendere le parole di Dio e di accettare la verità, allora quella persona è stata predestinata da Dio. Dovresti tentare con tutte le tue forze di condividere con lei la verità e di guadagnarla. Tuttavia, se è di scarsa umanità e di pessimo carattere, se la sua sete è una finzione e se continua a controbattere e ad aggrapparsi alle sue nozioni, dovresti accantonarla e rinunciare a lei. Alcuni di coloro che stanno indagando la vera via hanno l’abilità di comprensione e possiedono grande levatura, ma sono arroganti e presuntuosi. Si aggrappano strettamente alle loro nozioni religiose, perciò per risolvere questo problema dovresti condividere con loro la verità con amore e pazienza. Dovresti rinunciare solo se non accetteranno la verità a prescindere da quanto tu condivida con loro; allora avrai fatto tutto ciò che puoi. In breve, non rinunciare a cuor leggero a nessuno che sia in grado di riconoscere e di accettare la verità. Fintanto che sono disposti a indagare la vera via e sono capaci di cercare la verità, dovresti fare tutto il possibile per leggere loro altre parole di Dio e condividere con loro altra verità, per testimoniare l’opera di Dio e per risolvere le loro nozioni e questioni, in modo da guadagnarli e portarli davanti a Dio. Questo è in linea con i principi della diffusione del Vangelo. Come si fa dunque a guadagnarli? Se, nell’interagire con loro, ti accerti che sono dotati di buona levatura e di buona umanità, devi fare tutto il possibile per adempiere alla tua responsabilità; devi pagare un certo prezzo e usare certi modi e metodi, e non importa quali modi e metodi usi, purché li adoperi per guadagnare quella persona. In sintesi, per guadagnarla, devi adempiere alla tua responsabilità, usare l’amore e fare tutto ciò che è in tuo potere. Devi condividere tutte le verità che comprendi e fare tutto ciò che devi. Anche se quella persona non viene guadagnata, tu avrai la coscienza a posto. Avrai fatto tutto ciò che puoi. Se non condividi chiaramente la verità e quella persona resta aggrappata alle sue nozioni, e se perdi la pazienza e rinunci a lei di tua iniziativa, questo è indice di negligenza nel tuo dovere e questa sarà per te una trasgressione e una macchia. Alcuni dicono: ‘Questa macchia significa forse che sono stato condannato da Dio?’ Dipende dal fatto che ci si comporti in questo modo intenzionalmente e abitualmente oppure no. Dio non condanna le persone per trasgressioni occasionali; basta che si pentano. Quando invece fanno consapevolmente del male e rifiutano di pentirsi, Dio le condanna. Come potrebbe Dio non condannarle quando sono chiaramente consapevoli della vera via eppure peccano deliberatamente? Secondo le verità principi, si tratta di un comportamento irresponsabile e superficiale e, come minimo, queste persone non hanno adempiuto alla loro responsabilità; è così che Dio giudica i loro errori. Se rifiutano di pentirsi, saranno condannati. Quindi, per ridurre o evitare tali errori, le persone dovrebbero fare tutto il possibile per adempiere alle proprie responsabilità, cercando attivamente di affrontare tutte le domande poste da chi sta indagando la vera via, e sicuramente non rimandando né procrastinando questioni cruciali” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Le parole di Dio mi hanno fatto riflettere e mi hanno commossa. Diffondere il Vangelo era la mia responsabilità e l’intenzione di Dio, e io avrei dovuto dare il massimo, ma non ero disposta a fare sacrifici nel mio dovere per portare le persone davanti a Lui. Ero davvero pigra e troppo superficiale nel mio dovere. Non facevo ciò che Dio chiedeva e non ero scrupolosa con tutti coloro che indagavano sulla vera via, né adempivo alle mie responsabilità. Pensavo che fosse sufficiente invitare molte persone ad ascoltare, e che la fase successiva non fosse compito mio. Ai miei occhi, era responsabilità degli irrigatori, e non era un mio problema né una mia responsabilità se quelle persone venivano alle riunioni oppure no. Così, quando non partecipavano alle riunioni, non facevo del mio meglio per trovare parole di Dio che fossero loro di aiuto. Reputavo i loro problemi difficili da risolvere, quindi sceglievo di rinunciare a loro. Invece, in realtà, fintanto che soddisfacevano i principi della predicazione del Vangelo, avrei dovuto prestare loro seria attenzione, e poi ero stata io a invitarle ad ascoltare. In circostanze normali, avrei dovuto continuare a comunicare con loro anche dopo, ma non l’ho fatto. Mi sono limitata a cederle agli irrigatori, e basta. Non avevo davvero alcun senso di responsabilità, né considerazione delle intenzioni di Dio. Una volta riconosciuto il mio problema, ero determinata a cambiare atteggiamento, ma sapevo che non potevo farlo da sola. Dovevo pregare e cercare l’assistenza di Dio. In seguito, quando incontravo i potenziali destinatari del Vangelo, pregavo spesso Dio di aiutarmi a portarli a Lui, di avere la volontà di lavorare duramente e fare veri sacrifici, di non essere pigra nei miei doveri come in passato. In aggiunta, ho chiesto alla mia leader come far accettare alle persone l’opera di Dio degli ultimi giorni. Lei ha condiviso con me alcuni modi, e io ho iniziato a riflettere, per capire cosa non stessi ancora facendo. Mi sono resa conto che non stavo cercando la verità nel mio lavoro e non stavo imparando dai miei fratelli e sorelle. Quando alcune persone non venivano alle riunioni, non volevo sapere il motivo e sceglievo di rinunciare a loro. Il mio atteggiamento nei confronti del mio dovere era troppo pigro.
Dopo aver compreso tutto ciò, ho pensato a queste parole di Dio: “Il modo in cui consideri gli incarichi affidati da Dio è davvero importante, è una questione molto seria! Se non sei in grado di portare a termine ciò che Dio affida alle persone, allora non sei degno di vivere alla Sua presenza e meriti di essere punito. È perfettamente naturale e giustificato che gli uomini dovrebbero portare a termine qualsivoglia incarico Dio affidi loro. Questa è la loro responsabilità più elevata, non meno importante della loro stessa vita. Se non prendi sul serio gli incarichi affidati da Dio, allora Lo tradisci nel modo più grave. Facendo ciò, sei più deprecabile di Giuda e meriti di essere maledetto. Le persone devono acquisire una comprensione approfondita di come considerare ciò che Dio affida loro e, come minimo, devono capire che gli incarichi che Dio affida all’umanità sono un’esaltazione e una grazia speciale da parte Sua, sono le cose più gloriose. Ogni altra cosa può essere tralasciata. Se anche occorre sacrificare la propria vita, si deve comunque adempiere l’incarico affidato da Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come conoscere la natura umana”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho provato vergogna. In quanto essere creato di Dio, dovrei compiere bene il mio dovere. Questa è la mia missione e il valore della mia esistenza. Se non ne sono in grado, allora avrò disatteso la funzione per cui sono stata creata e non sarò degna di vivere davanti a Dio. Alla fine, verrò disprezzata ed eliminata da Dio. Diffondere il Vangelo del Regno è il desiderio più impellente di Dio, e Lui vuole che noi diamo il massimo nel testimoniarLo e nel diffondere il Vangelo. Non possiamo essere superficiali nel fare queste cose. Ho pensato a quando Dio incaricò Noè di costruire l’arca. Era un compito estremamente difficile, ma Noè non si arrese. Non chiese a Dio quando l’arca sarebbe stata terminata, o quando sarebbe arrivato il diluvio. Si limitò a seguire le istruzioni di Dio e a costruire l’arca. Dopo aver riconosciuto questo, ho capito che dovevo cambiare atteggiamento verso il mio dovere, seguire l’esempio di Noè e fare del mio meglio nel compiere il mio dovere. Una volta, durante una riunione, gli altri stavano condividendo le loro esperienze di predicazione e il modo in cui usavano le parole di Dio per risolvere i problemi dei potenziali destinatari del Vangelo. Io ero molto commossa dopo averli ascoltati. Non volevo più essere pigra. Volevo essere responsabile e mettere tutta la mia energia nel mio dovere.
In seguito, osservavo spesso quali persone non venivano alle riunioni, contattavo immediatamente gli assenti e condividevo con loro le parole di Dio. Quando mettevo il mio cuore nell’occuparmi di ogni persona, la maggior parte di loro veniva regolarmente alle riunioni. Ricordo che c’era una persona che non veniva da giorni. Le ho mandato un messaggio e, dopo che non ha risposto per alcuni giorni, ho iniziato a preoccuparmi. Ho chiamato fratello Derly, un irrigatore, e ho saputo che quella persona aveva avuto difficoltà sul lavoro, così lui aveva condiviso con lei alcune parole di Dio. Tuttavia, non mi sembrava abbastanza, così ho chiesto a fratello Derly di chiamarla e di condividere con lei via telefono. Con mia sorpresa, dopo questa comunione, lei ha accettato di partecipare alla riunione quel giorno stesso e si è scusata per le sue assenze passate. Poco tempo dopo, si è unita alla chiesa. Avevo il cuore colmo di gioia. Ero così grata a Dio! Ho letto che Dio dice: “Se possiedi veramente coscienza e ragione, allora, nel fare le cose, ci metterai un po’ più di cuore e anche di gentilezza, responsabilità e riguardo, e sarai in grado di compiere uno sforzo maggiore. Quando saprai compiere uno sforzo maggiore, i risultati dei doveri che svolgi miglioreranno. I tuoi risultati saranno migliori e questo soddisferà sia le altre persone sia Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “L’ingresso nella vita deve iniziare con l’esperienza dell’assolvimento del proprio dovere”). “Devi effettuare l’ingresso dal lato positivo. Se aspetti passivamente, significa che sei ancora negativo. Devi essere attivo nella collaborazione con Me; sii diligente e mai pigro. Sii sempre in condivisione e cerca un’intimità più profonda con Me. Se non capisci, non essere impaziente di ottenere risultati rapidi. Non è che non voglia dirtelo; voglio vedere se fai affidamento su di Me quando sei al Mio cospetto e se conti su di Me con fiducia. Devi sempre restarMi vicino e riporre tutte le questioni nelle Mie mani. Non tornare indietro invano. Dopo che Mi sarai stato inconsapevolmente vicino per qualche tempo, le Mie intenzioni ti verranno rivelate. Se le capirai, sarai davvero faccia a faccia con Me e avrai veramente trovato il Mio volto. Avrai chiarezza e fermezza dentro di te e qualcosa su cui contare. Avrai inoltre potere e fiducia e una strada davanti a te; ogni cosa ti sarà facile” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 9”). Dio ci chiede di essere attivi nel compiere i nostri doveri. Non possiamo essere passivi. Quando incontriamo problemi o difficoltà, dobbiamo pregare Dio e cercare la verità ancora più di prima, e Dio ci aiuterà e ci guiderà nella comprensione delle verità principi. Io in passato sono stata passiva e priva di intraprendenza nel mio dovere. Abbandonavo con superficialità i potenziali destinatari del Vangelo. La guida delle parole di Dio mi ha fatto comprendere che ciò che abbiamo nel cuore è molto importante. Quando trattiamo le persone con amore e condividiamo con sincerità, vediamo la guida di Dio. Dopo aver capito questo, ho pregato Dio, chiedendoGli di aiutarmi a compiere bene il mio dovere e a mettere in pratica consapevolmente le Sue parole.
In seguito, sono diventata propositiva nel parlare con quei potenziali destinatari del Vangelo, e ho continuato a informarmi sulla loro situazione e a condividere pazientemente con loro le parole di Dio finché non accettavano l’opera di Dio degli ultimi giorni. Comportandomi così, ho sentito che Dio mi guidava passo passo, aiutandomi a capire come svolgere bene il mio dovere, e mi sono sentita molto rassicurata nel mio cuore. Sia lodato Dio!