3. Finalmente vedo la mia propensione all’inganno

di Marilena, Hong Kong

Ero responsabile dell’irrigazione dei nuovi credenti nella chiesa. Qualche tempo fa, per alcuni di loro, non ero sicura che fossero adatti a essere coltivati come capigruppo. Temevo che avrei sprecato tempo ed energia se, dopo averli coltivati, si fossero rivelati inadatti. Tuttavia, se non l’avessi fatto, il mio supervisore avrebbe potuto dire che pretendevo molto da loro e non prestavo abbastanza attenzione alla loro coltivazione, oppure che semplicemente non possedevo la capacità di coltivarli. Ero in difficoltà e non sapevo cosa fare. Ho pensato che avrei dovuto chiedere al mio supervisore e lasciare che fosse lei a decidere. In questo modo non sarei stata l’unica responsabile se qualcosa fosse andato storto e, se anche i neofiti si fossero davvero rivelati inadatti, non avrei dovuto subire alcuna potatura. Quando ho parlato con il mio supervisore, non le ho detto chiaramente che non ero brava a giudicare le persone e che non sapevo cosa fare. Mi sono invece dilungata sulle varie circostanze e difficoltà di quei nuovi arrivati: “Uno ha una pessima connessione a internet ed è difficile da contattare, un altro è occupato con il lavoro, un altro ancora non parla molto nelle riunioni…” Poi, temendo che il supervisore dicesse che li stavo etichettando, ho aggiunto: “Però sono attivi nelle riunioni e ricercano con fervore, quindi farò del mio meglio per coltivarli”. All’inizio pensavo che il supervisore avrebbe detto che quei nuovi arrivati non erano adatti alla coltivazione. In questo modo la decisione sarebbe stata sua. Io non ne sarei stata responsabile e non avrei rischiato inutilmente di pagare un prezzo per coltivarli. Perciò sono rimasta sorpresa quando lei non ha risposto e mi ha chiesto in tono duro: “Cos’è che intendi esattamente? Ti esprimi in modo ambiguo ed è difficile seguirti. L’ho già notato in passato. Prima parli dei problemi dei nuovi arrivati, facendo passare l’idea che non valga la pena coltivarli, ma poi dici che farai del tuo meglio con loro, il che rende impossibile capire cosa pensi veramente”. Questo mi ha fatta infuriare e ho pensato: “Intende dire che ci sto girando intorno, muovendomi a zigzag come un serpente, invece di parlare direttamente del problema? Sono davvero tanto mediocre? O si sta solo sfogando perché è di cattivo umore?” Mi sono resa conto che quello non era il modo giusto di valutare la questione, che la sorella non avrebbe detto quelle parole senza motivo e che quindi dovevano rispecchiare ciò che provava davvero. Avevo rivelato un’indole corrotta senza rendermene conto e lei mi stava aiutando facendomelo notare. Così le ho risposto: “Non ho capito bene la questione a cui ti riferisci, ma sono disposta ad accettarlo e a riflettere pienamente su me stessa”.

Dopo, ho continuato a riflettere sulle parole del supervisore e ho pregato Dio, chiedendoGli di guidarmi a conoscere meglio me stessa. Ho rammentato che le parole di Satana erano particolarmente ambigue e prive di trasparenza. Jahvè Dio gli chiese: “Donde vieni?” E Satana Gli rispose: “Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa” (Giobbe 1:7). Dio espone e analizza questo modo di esprimersi di Satana, dicendo: “Allora cosa provate vedendo Satana rispondere in questo modo? (Pensiamo che Satana sia assurdo, ma anche subdolo.) Sapete dire cosa sto pensando? Ogni volta che leggo queste parole di Satana provo disgusto, perché parla senza dire niente. Ha risposto alla domanda di Dio? No, le sue parole non erano una risposta, non lasciavano intendere nulla. Non erano una risposta diretta alla domanda di Dio. ‘Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa’. Cosa comprendi da queste parole? Da dove mai viene Satana? Avete ottenuto una risposta? (No.) Questa è la ‘genialità’ delle astute macchinazioni di Satana: non permettere a nessuno di scoprire cosa stia realmente dicendo. Dopo aver ascoltato queste parole, non riesci ancora a capire cosa ha detto, eppure ha concluso la sua risposta. Ritiene di aver risposto perfettamente. Come ti senti quindi? Disgustato? (Sì.) Adesso inizi a provare disgusto per queste parole. Le parole di Satana hanno una certa caratteristica: ciò che Satana dice ti rende perplesso, incapace di percepire la fonte delle sue parole. A volte Satana ha degli obiettivi e parla ponderatamente, mentre altre volte, governate dalla sua natura, le sue parole emergono spontaneamente, ed escono direttamente dalla sua bocca. Satana non investe molto tempo nel soppesare tali parole; anzi, le pronuncia senza pensare. Quando Dio gli chiese da dove venisse, Satana rispose con poche parole ambigue. Tu rimani alquanto perplesso, non sapendo esattamente da dove venga. C’è qualcuno tra voi che parla così? Che modo di parlare è questo? (È ambiguo e non dà una risposta certa.) Quali parole dovremmo usare per descriverlo? È fuorviante e ingannevole. Supponiamo che qualcuno non voglia far sapere agli altri cosa ha fatto ieri. Tu gli domandi: ‘Ieri ti ho visto. Dove stavi andando?’ Lui non ti dice direttamente dov’è andato. Invece ti risponde: ‘Che giornata ieri. Così stancante!’ Ha risposto alla tua domanda? Sì, ma non ti ha dato la risposta che volevi. Ecco la ‘genialità’ dello stratagemma verbale dell’uomo. Non puoi mai scoprire cosa voglia dire, né individuare la fonte o l’intenzione dietro alle sue parole. Non sai cosa stia cercando di evitare perché nel suo cuore ha un proprio racconto: ecco l’insidia. Anche tra di voi c’è qualcuno che parla spesso in questo modo? (Sì.) Qual è dunque il vostro scopo? Non è forse, a volte, quello di proteggere i vostri interessi, altre volte di difendere il vostro orgoglio, la vostra posizione e la vostra immagine, di preservare i segreti della vostra vita privata? Qualunque sia lo scopo, non può essere separato dai vostri interessi, è legato a essi. Non è forse questa la natura dell’uomo?(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico IV”). Grazie a quanto rivelato dalle parole di Dio, ho visto che Satana cela sempre secondi fini e subdoli tranelli nelle sue parole e nelle sue azioni. Per nascondere le sue vergognose intenzioni, parla in modo tortuoso ed equivoco. Questo spiazza gli interlocutori, che non riescono a capire il significato di ciò che sta dicendo. Ho riflettuto sul fatto che tendevo a parlare con i miei fratelli e sorelle proprio come fa Satana, disorientandoli con il mio modo tortuoso di esprimermi. Quando mi chiedevano quanti nuovi arrivati potessero essere coltivati nella chiesa che supervisionavo e come questi stessero progredendo, mi sarebbe bastato spendere poche parole su quanti fossero e sulle loro situazioni, eppure non davo mai una risposta diretta. Menzionavo esempi del loro scarso rendimento e citavo vari fattori pertinenti, in modo che i fratelli e le sorelle pensassero che i nuovi arrivati non fossero adatti alla coltivazione invece di pensare che il problema fossi io che non li coltivavo. E poi cambiavo tono, dicendo: “Ma i nuovi arrivati devono essere coltivati. Prima proviamo, poi vedremo”. Un minuto dicevo che manifestavano dei problemi e il minuto dopo che avrei fatto dei tentativi per coltivarli. Le mie non erano risposte dirette; anzi, erano così ambigue che nessuno aveva idea di cosa intendessi. Dio dice che il motivo per cui Satana usa un linguaggio tortuoso, nascondendo secondi fini e subdoli tranelli, è proteggere i propri interessi personali. Allora mi sono chiesta che cosa stessi cercando di ottenere rivolgendomi ai miei fratelli e sorelle in quel modo. Riflettendoci, mi sono resa conto che iniziavo sempre evidenziando i problemi, così che gli altri sapessero che non si trattava di una mia mancanza di attenzione verso la coltivazione dei neofiti, quanto piuttosto del fatto che loro, per vari motivi, non erano dei buoni candidati. Poi concludevo dicendo che avrei provato a coltivarli e avrei visto come andava, così da dimostrare ai fratelli e alle sorelle che mi assumevo le dovute responsabilità nel coltivare i nuovi arrivati e che avevo un atteggiamento positivo. In questo modo, non avrebbero detto che stavo etichettando le persone e che non volevo rischiare di pagare un prezzo per coltivarle. Questa mia maniera di esprimermi celava motivazioni spregevoli. Quando parlavo con il mio supervisore, aggiravo i problemi, volevo che lei intuisse cosa intendevo senza saperlo io stessa con certezza e che alla fine fosse lei a decidere se coltivare o meno quei nuovi arrivati. In quel modo, l’esito sarebbe risultato a mio vantaggio in ogni caso. Se qualcuno si fosse informato sul perché non li avessi coltivati, avrei potuto scaricare senza problemi la colpa sul mio supervisore. Se invece i neofiti avessero fatto progressi, tutti avrebbero visto che ero in grado di coltivarli e questo avrebbe dimostrato che possedevo capacità lavorative e mi avrebbe messa in buona luce. Mi esprimevo esattamente allo stesso modo di Satana, come esposto da Dio: nascondevo le mie motivazioni e procedevo a zig-zag al pari di un serpente, così da poter raggiungere i miei obiettivi senza che gli altri capissero le mie intenzioni. Ero subdola e propensa all’inganno, proprio come Satana. In apparenza stavo valutando con il supervisore la possibilità di coltivare i nuovi arrivati, ma in realtà stavo cercando di spingerla a decidere al posto mio, per poter scaricare la responsabilità su di lei. Era estremamente infido da parte mia! In una situazione di questo tipo, una persona normale ricerca i principi pertinenti, così da agire in conformità a essi e coltivare meglio i nuovi arrivati per il bene del lavoro della chiesa. Io invece mi prefiggevo l’obiettivo di scaricare le responsabilità, in modo da proteggere i miei interessi, il mio prestigio e la mia reputazione. Come potevo essere così subdola e infida? Il supervisore mi ha potata e smascherata perché avevo l’abitudine di parlare e agire secondo la mia indole ingannevole senza mai riflettere su me stessa. Ero disgustosa per Dio e ripugnante per gli altri. Ho pregato e giurato a Dio che da quel momento in poi avrei prestato maggiore attenzione alle motivazioni e agli obiettivi che stavano alla base di ciò che dicevo e facevo, e che avrei messo in pratica la sincerità. In seguito, quando i miei fratelli o le mie sorelle mi chiedevano dei nuovi credenti, a volte provavo di nuovo il desiderio di cominciare dai loro problemi, in modo che non risultasse una mia responsabilità se non potevano essere coltivati. Quando mi rendevo conto che stavo ancora una volta adottando un atteggiamento ingannevole e intenti sbagliati, pregavo consapevolmente, mi ribellavo a me stessa e parlavo dei nuovi arrivati in maniera equa e obiettiva. Quando ho consapevolmente messo in pratica la sincerità, ho scoperto che c’erano molte questioni in cui ero capace di essere viscida e ingannevole e che a volte i miei intenti erano profondamente nascosti.

Un giorno, il supervisore mi ha detto che un nuovo credente che irrigavo frequentava le riunioni organizzate da sorella Alina e ne apprezzava le condivisioni. Ho cominciato a pensare che quel nuovo arrivato fosse piuttosto arrogante, nutrisse diverse nozioni e apprezzasse le tendenze secolari. Non partecipava regolarmente alle mie riunioni e irrigarlo richiedeva grande impegno, così ho considerato che mi sarei risparmiata molta fatica se invece lo avesse irrigato Alina. Se avessi avanzato esplicitamente l’idea di trasferirlo a lei, il supervisore avrebbe potuto dire che ero astuta e volevo cedere ad altri i neofiti difficili da irrigare. Se però fosse stato il supervisore a suggerire di trasferirlo, avrei potuto scaricare la responsabilità come d’abitudine. Perciò, ho prima tastato il terreno con una domanda: “Il nuovo arrivato ha detto che preferisce le comunioni di Alina?” Il supervisore ha risposto di sì. Ho subito detto: “In tal caso, non dovremmo assecondare le sue preferenze? Tanto, non partecipa spesso alle mie riunioni. Cosa ne pensi?” Mi aspettavo che proponesse di trasferirlo, e invece lì per lì non si è espressa. Dopo, ho provato un vago senso di disagio: non stavo di nuovo parlando con dei secondi fini? Perché avevo sempre intenzioni così vergognose? Perché non riuscivo semplicemente a essere aperta e diretta su ciò che pensavo?

Un giorno, cercando delle parole di Dio di cui nutrirmi, che fossero pertinenti al mio stato, ho letto questo passo: “Alcune persone parlano sempre in un modo che rende difficile agli altri capire. A volte, le loro frasi hanno un inizio ma non una fine; a volte, una fine ma non un inizio. Non riesci proprio a capire cosa vogliano dire, niente di quello che dicono ha un senso per te e, se chiedi loro di spiegarsi chiaramente, non lo fanno. Usano spesso pronomi nei loro discorsi. Per esempio, riferiscono qualcosa e dicono: ‘Quel tipo, ehm, stava pensando questo, e poi i fratelli e le sorelle non erano molto…’ Potrebbero andare avanti per ore senza esprimersi in modo chiaro, balbettando e incespicando, non finendo le frasi, pronunciando solo alcune singole parole che non hanno alcun legame tra loro, lasciandoti tanto ignaro quanto lo eri prima e persino con l’ansia. In realtà, costoro hanno intrapreso molti studi e sono ben istruiti, quindi perché sono incapaci di pronunciare una frase completa? È un problema di indole. Sono così evasivi che occorre loro un grande sforzo per dire anche un briciolo di verità. Non c’è un punto focale in nulla di ciò che gli anticristi dicono, vi è sempre un inizio ma non una fine; blaterano una mezza frase ma poi non la concludono, e non fanno che tastare il terreno, perché non vogliono che tu capisca cosa intendono, vogliono che tiri a indovinare. Se te lo dicessero direttamente, ti renderesti conto di quello che intendono e li vedresti per ciò che sono veramente, giusto? Loro non vogliono questo. Cos’è che vogliono? Vogliono che tu indovini da te e sono felici di lasciarti credere che la tua ipotesi corrisponda al vero, poiché non sono stati loro a dirlo e, quindi, non hanno alcuna responsabilità. Inoltre, cosa ottengono quando riveli loro la tua ipotesi su ciò che intendono? La tua ipotesi è esattamente ciò che vogliono sentire, e rivela loro le tue idee e opinioni in merito alla questione. Basandosi su di essa, parlano selettivamente, scegliendo cosa dire e cosa non dire, e come dirlo, e poi passano alla fase successiva del loro piano. Ogni frase finisce con una trappola e se, mentre li ascolti, continui a concludere le loro frasi, allora ci sarai caduto completamente. È stancante per loro parlare sempre in questo modo? Hanno un’indole malvagia: farlo non li stanca. È completamente naturale per loro. Perché vogliono tenderti queste trappole? La ragione è che non riescono a intuire chiaramente il tuo punto di vista e temono che tu li capisca a fondo. Mentre cercano di impedirti di capirli, cercano intanto di capire te. Vogliono carpire da te opinioni, idee e metodi. Se ci riescono, allora le loro trappole hanno funzionato. Alcune persone temporeggiano dicendo spesso ‘mmh’ e ‘ah’; non esprimono un punto di vista preciso. Altri prendono tempo dicendo ‘tipo’ e ‘beh…’, nascondendo ciò che pensano realmente, usando queste interiezioni al posto di ciò che vogliono veramente dire. Riempiono ogni frase di innumerevoli parole funzionali, di avverbi e di verbi ausiliari privi di utilità. Se dovessi registrare le loro parole e trascriverle, scopriresti che nessuna rivela il loro punto di vista o il loro atteggiamento in merito all’argomento. Tutte le loro parole contengono trappole, tentazioni e allettamenti nascosti. Che tipo di indole è questa? (Malvagia.) Molto malvagia! Si può parlare di inganno? Tali trappole, tentazioni e allettamenti che costoro creano si definiscono inganno. Questa è una caratteristica comune delle persone che posseggono l’essenza malvagia degli anticristi. In che modo manifestano questa caratteristica comune? Riferiscono le notizie buone ma non quelle cattive, parlano esclusivamente in termini piacevoli, nascondono parzialmente ciò che intendono davvero, si esprimono in modo frammentario, confuso, vago, e le loro parole celano delle tentazioni. Queste sono tutte trappole, e metodi che utilizzano l’inganno(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 7: Sono malvagi, insidiosi e propensi all’inganno (Parte seconda)”). Dio ci dice che gli anticristi sono sempre molto cauti quando parlano. Si esprimono in modo ambiguo, senza lasciare che gli interlocutori comprendano. Non fanno che tentare e gettare esche, cercando di attirare gli altri in una trappola al fine di raggiungere i propri obiettivi e, in ultima analisi, evitare di assumersi responsabilità. Proprio come quando Satana disse a Eva che non era vero che sarebbe sicuramente morta se avesse mangiato il frutto. Con le sue parole, Satana non faceva che tentare e allettare, senza rivelare esplicitamente i suoi obiettivi, inducendo invece gli altri a peccare senza assumersene la responsabilità. Come Dio ha rivelato: “In ogni persona c’è un’indole satanica; ogni cuore contiene la miriade di veleni con i quali Satana tenta Dio e adesca l’uomo. A volte i discorsi delle persone sono intessuti della voce e del tono di Satana e dell’intento di tentare e adescare. Le idee e i pensieri dell’uomo sono colmi dei veleni di Satana ed emanano il suo fetore. A volte, gli sguardi o le azioni degli uomini recano lo stesso tanfo di tentazione e seduzione(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Scegliere il giusto cammino è la parte più cruciale della fede in Dio”). Io ero identica: parlavo sempre ai miei fratelli e sorelle in modo ambiguo, tentando e gettando esche per i miei intenti spregevoli. Non volevo spendere tempo ed energie per quel nuovo arrivato. Desideravo sfruttare quell’occasione per scaricarlo a qualcun altro. Ma non volevo che il supervisore sapesse che avevo bollato e rifiutato un neofita. Per mantenere la mia immagine di persona coscienziosa e amorevole nei confronti dei nuovi arrivati, le ho suggerito subdolamente di tenere in considerazione i sentimenti del nuovo arrivato e di assecondare le sue preferenze. Ho tentato di spingerla a suggerire di trasferirlo alle riunioni di Alina, al fine di raggiungere il mio obiettivo. Il modo in cui parlavo era esattamente quello rivelato da Dio: “Se dovessi registrare le loro parole e trascriverle, scopriresti che nessuna rivela il loro punto di vista o il loro atteggiamento in merito all’argomento. Tutte le loro parole contengono trappole, tentazioni e allettamenti nascosti. Che tipo di indole è questa? (Malvagia.) Molto malvagia!(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 7: Sono malvagi, insidiosi e propensi all’inganno (Parte seconda)”). Ogni volta che accadeva qualcosa, dalla mia bocca venivano fuori solo prove e tentazioni, mai una sola parola sincera. Non si trattava forse di un’indole malvagia? Preferivo menare il can per l’aia piuttosto che permettere a chicchessia di capire le mie reali intenzioni. Pensavo che sarebbe stato sciocco esporre le mie carenze esplicitando quello che volevo. Solo un idiota l’avrebbe fatto! Credevo che il mio modo ingannevole di parlare fosse intelligente, mi reputavo ingegnosa, alquanto sveglia e due passi avanti a tutti, e lo ritenevo un buon modo per proteggere i miei interessi. Vivevo secondo il principio dell’essere ambigua e propensa all’inganno, e trascuravo quanto Dio ci dice sull’essere sinceri e trasparenti nelle parole e nelle azioni, uno stile di vita che ero convinta mi avrebbe resa una perdente. Nutrivo da lungo tempo una prospettiva distorta. Avevo adottato le vie di Satana come norma comportamentale ed ero sempre disonesta e ingannevole. Mi ha leggermente spaventata riflettere su questo e rendermi conto di quanto fossi oscura e malvagia. Ho visto che Satana mi aveva profondamente corrotta e che ero a malapena un essere umano. Parlavo e agivo così anche nella vita quotidiana. Ricordo che una volta mi piaceva molto una borsa di marca che mia zia aveva comprato. Non potevo chiedergliela direttamente, ma non volevo spendere un mucchio di soldi per comprarne una per me, così le ho detto con voce falsamente preoccupata: “Non la userai mai, che spreco! Hai già una borsa di quella marca. Perché ne hai comprata un’altra?” A mia zia è sembrato che fossi premurosa e non volessi che sprecasse soldi in cose che non le servivano. Ma quello che in realtà intendevo dire era: visto che sarebbe uno spreco lasciare la borsa inutilizzata, perché non regalarla a me? E così è stato. Con poche parole, ho indotto mia zia a “offrirmi” la borsa. Sono sempre stata così: non dicevo direttamente quello che volevo, facendo invece in modo che le persone me lo dessero di loro spontanea volontà. Ripensando a tutte quelle cose, mi sono chiesta come avessi potuto essere tanto ingannevole. Avrei voluto tornare indietro nel tempo e rimangiarmi tutto ciò che di disgustoso avevo detto. A quel punto, mi sono resa conto che manifestavo lo stesso modo di parlare e di agire degli anticristi e la loro stessa indole malvagia che le parole di Dio espongono. Ero stata così per anni e mi ritrovavo a parlare in quel modo ingannevole senza nemmeno rendermene conto. La mia indole corrotta era un problema grave. Sarebbe stato molto pericoloso se non l’avessi affrontato e non fossi cambiata.

Ho letto queste parole di Dio: “Il fatto che Dio chieda alle persone di essere oneste dimostra che detesta e disprezza davvero chi è propenso all’inganno. Il disprezzo di Dio verso le persone propense all’inganno significa che Egli non ama il loro modo di fare le cose, la loro indole, i loro intenti e i loro metodi ingannevoli; a Dio non piace nessuna di queste cose. Se le persone propense all’inganno sono in grado di accettare la verità, ammettono la loro indole propensa all’inganno e sono disposte ad accogliere la salvezza di Dio, allora anche loro hanno una speranza di essere salvate, poiché Dio tratta tutti equamente, e lo stesso fa la verità. E quindi, se vogliamo diventare persone che sono gradite a Dio, la prima cosa che dobbiamo fare è cambiare i nostri principi di comportamento. Non possiamo più vivere secondo filosofie sataniche, non possiamo più cavarcela con la menzogna e l’inganno. Dobbiamo liberarci di tutte le bugie e diventare persone oneste. E allora la prospettiva che Dio ha di noi cambierà. In passato, le persone facevano sempre affidamento sulle menzogne, sulla finzione e sull’inganno nel vivere tra gli altri, e usavano le filosofie sataniche come base della loro esistenza, come loro vita e come fondamento per il loro comportamento. Tutto ciò era detestato da Dio. Tra i non credenti, se parli francamente, dici la verità e sei una persona onesta, sarai calunniato, giudicato e rifiutato. Per questo segui le tendenze mondane e vivi secondo filosofie sataniche; diventi sempre più abile a mentire e sempre più propenso all’inganno. Impari anche a servirti di mezzi subdoli per raggiungere i tuoi obiettivi e proteggere te stesso. Hai un successo sempre maggiore nel mondo di Satana, con il risultato di precipitare sempre più a fondo nel peccato, fino al punto di non riuscire più a liberarti. Funziona esattamente all’opposto nella casa di Dio. Più menti e ricorri a inganni, più il popolo eletto di Dio sarà disgustato da te e ti abbandonerà. Se rifiuti di pentirti e continui ad aggrapparti a filosofie e logiche sataniche, e ti servi di tranelli e trame elaborate per simulare e camuffarti, allora con tutta probabilità verrai rivelato ed eliminato. Questo perché Dio aborrisce le persone propense all’inganno. Solo le persone oneste possono prosperare nella casa di Dio, e quelle propense all’inganno saranno alla fine abbandonate ed eliminate. Tutto questo è prestabilito da Dio. Solo le persone oneste possono avere un posto nel Regno dei Cieli. Se non cerchi di essere una persona onesta, se non fai esperienza e non pratichi verso il perseguimento della verità, se non esponi le tue abiezioni e se non ti metti a nudo, allora non sarai mai in grado di ricevere l’opera dello Spirito Santo e di ottenere l’approvazione di Dio(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “La pratica fondamentale per essere una persona onesta”). Le parole di Dio mi hanno insegnato che Egli gradisce le persone sincere, mentre è disgustato da quelle ingannevoli. Solo le persone sincere possono ottenere la Sua salvezza, invece quelle ingannevoli saranno smascherate ed eliminate. Tra le persone che ho visto allontanate ed eliminate dalla chiesa durante i miei anni di fede, c’era chi si comportava costantemente in modo superficiale e si dedicava all’inganno nei propri doveri, e chi, per ottenere fama e prestigio, si nascondeva dietro una falsa facciata o addirittura fuorviava le persone con trame e stratagemmi vari. Ma Dio vede ogni cosa e dispone le circostanze per smascherare ed eliminare ognuno di loro. Le persone ingannevoli non trovano davvero posto nella casa di Dio. Ripensando a quando irrigavo e coltivavo i neofiti, c’erano deviazioni e problemi nel mio modo di comportarmi, eppure non mi concentravo sulla ricerca della verità per affrontarli. Ero sempre subdola e ingannevole, trovavo ragioni e scuse per coprire la mia corruzione e le mie inadeguatezze, e di conseguenza i nuovi arrivati non venivano coltivati. Se le cose fossero continuate così, anch’io sarei stata sdegnata ed eliminata da Dio. Guardando i fratelli e le sorelle aperti e sinceri che avevo intorno, potevo vedere che non capivano molte cose nei loro doveri e che commettevano errori e sviste, ma non si sottraevano alle loro responsabilità. Per comprendere la verità, afferrare i principi e svolgere i loro doveri in modo da soddisfare di Dio, erano in grado di mettere da parte l’orgoglio personale, di essere aperti e diretti, di confessare le loro mancanze e inadeguatezze e di chiedere agli altri. Era evidente che ricevessero guida e illuminazione da parte di Dio. Anche se erano di levatura media o addirittura, a volte, un po’ sciocchi, Dio li guidava comunque, aiutandoli ad apprendere gradualmente i principi della verità e a migliorare nei loro doveri. Da questo, ho capito che Dio benedice coloro che sono aperti e sinceri. Questa è la Sua giustizia. Compreso ciò, mi sono resa conto che dire la verità ed essere sincera potrebbe comportare che gli altri mi vedano per ciò che sono veramente, ma questa non è una cosa negativa. Potrebbe essere un po’ imbarazzante sul momento, ma questo comportamento è aperto e trasparente, e accontenta Dio. Inoltre, anche se essendo aperta e diretta potrei esporre i miei problemi, i miei fratelli e sorelle non mi guarderebbero mai dall’alto in basso per questo. Mi aiuterebbero ad apportare delle correzioni e mi guiderebbero ad accedere ai principi insieme a loro. E una pratica di questo tipo non andrebbe certo a scapito del mio dovere. Il Vangelo del Regno di Dio si sta espandendo così rapidamente ora, e ciò richiede l’aiuto di molti nuovi credenti. Ma io non avevo coltivato quasi nessun neofita. Non stavo forse ostacolando e intralciando il lavoro della chiesa? Mi stavo opponendo a Dio! Dio dice: “Più menti e ricorri a inganni, più il popolo eletto di Dio sarà disgustato da te e ti abbandonerà. Se rifiuti di pentirti e continui ad aggrapparti a filosofie e logiche sataniche, e ti servi di tranelli e trame elaborate per simulare e camuffarti, allora con tutta probabilità verrai rivelato ed eliminato. Questo perché Dio aborrisce le persone propense all’inganno. Solo le persone oneste possono prosperare nella casa di Dio, e quelle propense all’inganno saranno alla fine abbandonate ed eliminate. Tutto questo è prestabilito da Dio”. Le parole di Dio sono chiarissime. La strada che si sceglie di intraprendere e il tipo di persona che si cerca di essere influiscono direttamente sul proprio esito e destino. Ho pensato a come, in molte occasioni, abbia preso delle enormi cantonate senza ricercare la verità né riflettere su me stessa per conoscermi meglio. Vivevo secondo la mia natura satanica. Non ho ottenuto accesso neppure alle verità più elementari dell’essere sincera o del trasformare la mia indole di vita. Sono rimasta una persona ingannevole che apparteneva a Satana. Come potevo sperare di essere salvata? Solo praticando la sincerità avrei intrapreso la strada giusta.

In seguito ho continuato a ricercare e, attraverso la lettura delle parole di Dio, il mio cammino verso la pratica della sincerità è diventato leggermente più chiaro. La parola di Dio dice: “Quando le persone sono impegnate a ingannare, da quali intenzioni proviene questo? Quale scopo cercano di raggiungere? Senza eccezioni, ottenere fama, profitto e prestigio; in poche parole, l’interesse personale. E cosa c’è alla radice del perseguimento dell’interesse personale? Il fatto che le persone considerano i loro interessi personali più importanti di tutto il resto. Si impegnano a ingannare per trarne beneficio, rivelando così la loro indole propensa all’inganno. Come bisognerebbe risolvere questo problema? Per prima cosa è necessario distinguere e conoscere gli interessi, cosa apportano esattamente alle persone e quali sono le conseguenze del perseguirli. Se non si riescono a capire queste cose, rinunciarvi sarà più facile a dirsi che a farsi. Se le persone non comprendono la verità, nulla risulterà più difficile per loro da abbandonare dei loro interessi personali. Questo perché le loro filosofie di vita sono ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’ e ‘L’uomo muore per la ricchezza come gli uccelli per il cibo’. È evidente che vivono per i loro interessi. Le persone pensano che se non avessero i loro interessi, se li perdessero, non sarebbero in grado di sopravvivere. È come se la loro sopravvivenza fosse inscindibile da essi, quindi la maggior parte di loro è cieca a tutto tranne che ai propri interessi. Mettono i loro interessi al di sopra di qualsiasi altra cosa, vivono per i propri interessi, e fare in modo che vi rinuncino è come chiedere loro di rinunciare alla propria vita. Cosa fare, dunque, in queste circostanze? Le persone devono accettare la verità. Solo quando capiscono la verità possono capire a fondo l’essenza dei loro interessi personali; solo allora possono iniziare a rinunciarvi e a ribellarsi a essi e a saper sopportare il dolore di lasciar andare ciò che amano così tanto. E, quando sarai in grado di fare questo e rinuncerai ai tuoi interessi, ti sentirai più a tuo agio e più in pace nel cuore, e così facendo avrai sconfitto la carne. Se ti aggrappi ai tuoi interessi e ti rifiuti di abbandonarli, e se non accetti minimamente la verità, in cuor tuo potresti dire: ‘Che c’è di male nel cercare di trarre beneficio e nel rifiutare di subire delle perdite? Dio non mi ha punito, e cosa può mai farmi la gente?’ Nessuno può farti niente, ma con questa fede in Dio, alla fine non riuscirai ad acquisire la verità e la vita. Questa sarà per te un’enorme perdita; non sarai in grado di ottenere la salvezza. Esiste forse rimpianto più grande? Questo è ciò che alla fine deriva dal perseguire i propri interessi. Se le persone perseguono solo la fama, il profitto e il prestigio, se perseguono solo i propri interessi, allora non acquisiranno mai la verità e la vita, e alla fine saranno loro a subire una perdita. Dio salva coloro che perseguono la verità. Se non accetti la verità, e se non sei capace di riflettere sulla tua indole corrotta e di conoscerla, allora non ti pentirai sinceramente e non avrai accesso alla vita. Accettare la verità e conoscere te stesso è la via verso la crescita nella vita e la conquista della salvezza, è la possibilità di presentarti davanti a Dio per accettare il Suo scrutinio, il Suo giudizio e il Suo castigo, e acquisire la verità e la vita. Se rinunci a perseguire la verità per perseguire invece la fama, il profitto e il prestigio, questo equivale a rinunciare all’opportunità di accettare il giudizio e il castigo di Dio e di ottenere la salvezza. Tu scegli la fama, il profitto e il prestigio e i tuoi interessi, ma ciò a cui rinunci è la verità, e ciò che perdi è la vita e la possibilità di essere salvato. Quale tra queste cose ha maggiore significato? Se scegli i tuoi interessi e rinunci alla verità, non è forse sciocco? Per dirlo in termini colloquiali, equivale a subire una grande perdita in cambio di un piccolo vantaggio. Fama, profitto, prestigio, denaro e interessi sono tutti transitori, effimeri, mentre la verità e la vita sono eterne e immutabili. Se le persone eliminano ogni indole corrotta che le induce a perseguire la fama, il profitto e il prestigio, allora possono sperare di ottenere la salvezza. Inoltre, le verità che le persone acquisiscono sono eterne; Satana non può portar loro via queste verità, né può nessun altro. Tu rinunci ai tuoi interessi, ma ciò che guadagni sono la verità e la salvezza; questi risultati sono tuoi e li consegui per te stesso. Se le persone scelgono di praticare la verità, allora, anche se hanno perso i loro interessi, stanno guadagnando la salvezza di Dio e la vita eterna. Quelle sono le persone più intelligenti. Se le persone rinunciano alla verità per i propri interessi, allora ciò che perdono sono la vita e la salvezza di Dio; quelle sono le persone più stolte. Ciò che una persona sceglie – i propri interessi o la verità – è incredibilmente rivelatore. Quanti amano la verità sceglieranno la verità; sceglieranno di sottomettersi a Dio e di seguirLo, preferendo abbandonare i loro interessi per perseguire la verità. Indipendentemente da quanto debbano soffrire, sono determinati a rimanere saldi nella propria testimonianza per soddisfare Dio. Questa è la via fondamentale per praticare la verità e accedere alla verità realtà(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Conoscere la propria indole è il fondamento per trasformarla”). “Le bugie delle persone celano spesso delle intenzioni, ma a volte non è così e neppure sono deliberatamente pianificate. Al contrario, vengono fuori in modo naturale. Queste bugie sono facili da eliminare; sono quelle che celano un intento a essere difficili da eliminare. La ragione è che questi intenti provengono dalla natura di una persona, rappresentano l’inganno di Satana, e le persone li scelgono intenzionalmente. Se una persona non ama la verità, non sarà in grado di ribellarsi alla carne, quindi dovrebbe pregare Dio e affidarsi a Lui, ricercando la verità per risolvere il problema. Ma la menzogna non può essere eliminata completamente in una volta sola. Vi saranno ricadute occasionali, anche ripetute. È una situazione normale e, fintanto che ti occupi di ogni singola bugia che dici e continui con costanza, arriverà il giorno in cui le avrai eliminate tutte. Eliminare il problema di mentire è una guerra a lungo termine: quando viene fuori una bugia, rifletti su te stesso e poi prega Dio. Quando ne emerge un’altra, fallo di nuovo. Più pregherai Dio, più odierai la tua indole corrotta e desidererai praticare e vivere la verità. Così, avrai la forza di abbandonare la menzogna. Dopo un periodo di esperienza e pratica di questo tipo, potrai renderti conto che dici molte meno bugie, che vivi molto più agevolmente e che non hai più bisogno di mentire né di coprire le tue menzogne. Se pure giorno per giorno non parlerai molto, ogni frase verrà dal cuore e sarà vera, con pochissime bugie. Come ti sentirai a vivere in questo modo? Non sarà per te liberatorio e di gran sollievo? Non sarai limitato né vincolato dalla tua indole corrotta, e come minimo inizierai a vedere i risultati che derivano dall’essere una persona onesta. Naturalmente, quando ti imbatti in circostanze particolari, a volte potresti lasciarti sfuggire una piccola bugia. Ci possono essere occasioni in cui affronti pericoli o problemi di qualche tipo, o vuoi tutelare la tua incolumità, e in questi casi non riesci a fare a meno di mentire. Ma devi comunque riflettere al riguardo, capire, poi risolvere il problema. Dovresti pregare Dio dicendo: ‘Ricorro ancora alla menzogna e all’inganno. Che Dio mi salvi dalla mia indole corrotta una volta per tutte’. Quando si esercita intenzionalmente la saggezza, non conta come rivelazione di corruzione. Questo è ciò che si deve sperimentare per essere una persona onesta. In questo modo, dirai sempre meno bugie. Oggi ne dici dieci, domani potresti dirne nove, il giorno dopo otto. Col tempo, diventeranno solo due o tre. Dirai sempre di più la verità e la tua pratica di essere una persona onesta si avvicinerà sempre di più alle intenzioni di Dio, ai Suoi requisiti e ai Suoi standard, e sarà meraviglioso! Per praticare l’onestà, devi avere un percorso e un obiettivo. Per prima cosa, risolvi il problema di dire bugie. Devi conoscere l’essenza alla base del tuo mentire, e analizzare quali intenti e motivazioni ti spingono a farlo, perché nutri tali intenti e qual è la loro essenza. Quando avrai chiarito tutti questi aspetti, avrai capito a fondo il problema della menzogna e, quando ti capiterà qualcosa, avrai dei principi di pratica. Se persisterai in questa pratica ed esperienza, vedrai sicuramente dei risultati. Un giorno dirai: ‘È facile essere onesti, mentre essere propensi all’inganno è così faticoso! Non voglio più essere una persona propensa all’inganno, che deve sempre pensare a quali bugie dire e a come coprirle. È come essere affetti da una malattia mentale, parlare per contraddizioni: una simile persona non merita di essere definita “umana”! È un tipo di vita davvero estenuante e non voglio più vivere così!’ Giunto a questo punto, potrai sperare di essere veramente onesto e questo dimostrerà che avrai iniziato a fare dei progressi verso l’essere una persona onesta. Quello sarà un momento di svolta. Naturalmente alcuni di voi, quando inizieranno a praticare, si sentiranno mortificati dopo aver parlato onestamente ed essersi messi a nudo. Arrossirete, vi vergognerete e temerete lo scherno degli altri. Che cosa dovreste fare, allora? Dovete comunque pregare Dio e chiederGli di darvi forza. Dite: ‘O Dio, voglio essere una persona onesta, ma ho paura che la gente riderà di me quando dirò la verità. Ti chiedo di salvarmi dalla schiavitù della mia indole satanica; permettimi di vivere in linea con le Tue parole e di essere liberato e affrancato’. Quando pregherai in questo modo, nel tuo cuore ci sarà sempre più luce e dirai a te stesso: ‘Che splendida pratica. Oggi ho praticato la verità. Finalmente, per una volta, sono stato una persona onesta’. Se pregherai in questo modo, Dio ti illuminerà. Egli opererà nel tuo cuore e ti smuoverà, consentendoti di apprezzare come ci si sente a essere una persona onesta. È così che la verità deve essere messa in pratica. All’inizio non avrai un percorso, ma attraverso la ricerca della verità lo troverai. Quando le persone iniziano a ricercare la verità, non hanno necessariamente fede. È difficile per loro non avere un percorso ma, quando comprendono la verità e possiedono un cammino di pratica, in cuor loro provano gioia nel farlo. Se sono in grado di praticare la verità e di agire secondo i principi, i loro cuori troveranno conforto e otterranno affrancamento e liberazione(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “La pratica fondamentale per essere una persona onesta”). Nelle parole di Dio ho trovato i principi di pratica per affrontare le menzogne e l’inganno. Innanzitutto, dobbiamo abbandonare i nostri interessi personali. Questo aspetto della pratica è particolarmente importante. Si dicono bugie per proteggere i propri interessi e raggiungere i propri scopi, e quando questo è l’obiettivo si ricorre alla menzogna e all’inganno. È quindi fondamentale prima di tutto abbandonare gli interessi personali. Ciò aiuta ad affrontare il problema dell’inganno nel cuore. È inoltre importante riflettere spesso su sé stessi, permettendo a Dio di esaminare ogni nostra parola e azione. Quando ci accorgiamo di voler parlare o agire in modo ingannevole, dobbiamo chiederci cosa stiamo cercando di ottenere. Se ci rendiamo conto di nutrire intenzioni ingannevoli o di rivelare un’indole malvagia, allora dobbiamo subito presentarci davanti a Dio in preghiera e correggere il nostro comportamento. Dobbiamo praticare consapevolmente la sincerità e imparare ad aprirci con i nostri fratelli e sorelle, esponendo i nostri pensieri, le nostre prospettive, la nostra corruzione e i nostri difetti, e ricercando la verità per risolverli. Questo è l’unico modo per purificare gradualmente un’indole ingannevole, malvagia e satanica. Compreso ciò, ho cercato il mio supervisore, le ho parlato dei miei intenti spregevoli e mi sono scusata. Non solo lei non mi ha respinta, ma si è aperta a sua volta e insieme abbiamo fatto il computo delle nostre carenze nei doveri. Praticare in questo modo mi ha fatta sentire a mio agio. Sentivo di non vivere più nell’ombra e questo mi dava serenità.

Non mi sono liberata del tutto della mia indole ingannevole, malvagia e corrotta, ma ho la fede e la volontà di essere una persona sincera e gradita a Dio, e di concentrarmi sull’essere onesta e aperta all’esame da parte di Dio in ogni cosa che dico e faccio nella vita.

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