60. L’ipocrisia è così dolorosa
Nell’agosto del 2020, sono stata destituita perché nel mio dovere ero approssimativa e non svolgevo alcun lavoro reale. In seguito, mi sono sentita malissimo ed ero sopraffatta dal rimorso, e in futuro volevo pentirmi e compiere bene il mio dovere.
Tempo dopo, sono stata assegnata alla produzione video insieme ad altre sorelle. Un giorno ho chiacchierato con sorella Yang Fan di alcune riflessioni e comprensioni a cui ero giunta dopo essere stata rimossa. Lei è rimasta profondamente colpita da ciò che avevo da dire e ho notato che da quel momento in poi il suo atteggiamento nei miei confronti è cambiato. Quando parlavo delle mie esperienze nelle riunioni, ascoltava molto attentamente e annuiva di continuo, e di solito era d’accordo con le mie opinioni. Sembrava anche più premurosa nei miei confronti ogni singolo giorno. Mi sono detta: “A quanto pare, mi ammira. Ho parlato di ciò che ho imparato e ho espresso sincero pentimento, quindi dovrei praticare di conseguenza. Cosa penserebbe se non vedesse alcun cambiamento in me? Che le mie sono solo chiacchiere e che non metto in pratica la verità? Perderei la buona immagine di cui godo ai suoi occhi?” A questo pensiero ero leggermente agitata e preoccupata, e non volevo più limitarmi soltanto a svolgere bene il mio dovere. A volte restavo a lungo seduta a lavorare ai video e mi faceva male la schiena. Volevo rilassarmi un po’, ma avevo paura che le mie sorelle pensassero che stessi battendo la fiacca. Mi ripetevo: “Ho dichiarato che avrei compiuto bene il mio dovere e non avrei più battuto la fiacca: devo far vedere loro che agisco coerentemente con ciò che dico”. Per questo non osavo fare pause quando ero stanca, temendo che pensassero che stessi assecondando i bisogni della mia carne e non mi assumessi la responsabilità del mio dovere. Non osavo nemmeno andare a letto presto quando avevo sonno. Anche se avevo concluso il mio lavoro, mi costringevo a continuare e non spegnevo il computer fino alle 23:30 o a mezzanotte. A volte rimanevo in piedi tutta la notte e la mattina non riuscivo a svegliarmi, ma vedevo le mie sorelle alzarsi presto e non osavo dormire troppo, per paura di dare loro una cattiva impressione. Una volta, ho visto che Yang Fan aveva un paio di video su cui lavorare, ma non avevo intenzione di aiutarla perché erano difficili e non volevo prendermi la briga. Tuttavia, ho pensato che non avevo progetti miei di cui occuparmi; quindi, se non mi fossi offerta di aiutarla, avrebbe sicuramente pensato che le mie erano solo chiacchiere e che mi limitavo a declamare parole e dottrine senza perseguire la verità. Così sono andata ad aiutare Yang Fan con i video.
All’epoca, sebbene in apparenza mi dedicassi al mio dovere con tutta me stessa, sapevo in cuor mio che lo facevo solo per proteggere la mia immagine e il mio prestigio. Questo mi turbava molto e volevo aprirmi con le mie sorelle sul mio stato, ma temevo venissero a sapere che per tutto il tempo avevo avuto dei secondi fini, e che pensassero che non mi ero autenticamente pentita e che non praticavo la verità. Probabilmente mi avrebbero ritenuta un’ipocrita ingannevole e avrebbero persino ignorato tutto ciò che avevo detto di aver imparato dopo essere stata rimossa. Questi pensieri mi rendevano riluttante ad aprirmi con loro. Nelle riunioni, mi limitavo a parlare della corruzione che spesso gli altri rivelavano, nonché di alcune conoscenze esperienziali, tenendo i miei pensieri nascosti nel profondo di me stessa. Poiché condividevo solo su esperienze positive, le mie sorelle mi ammiravano ancora di più e in una riunione Yang Fan mi ha elogiata per la mia capacità di praticare la verità e di comunicare la verità in modo tanto chiaro. In seguito, ho saputo che altre due sorelle avevano detto che perseguivo la verità, che mi aprivo sinceramente sulla mia corruzione e che mi impegnavo attivamente nel mio dovere. Ne ero in certa misura soddisfatta, ma ancor di più provavo un senso di vergogna e di disagio, perché sapevo che quello che dicevano non corrispondeva neanche lontanamente alla realtà. Non ero affatto sincera, non mi ero mai aperta sulla corruzione che celavo in me e l’entusiasmo che avevo per il mio dovere nascondeva dei secondi fini. Mi sono detta: “È terribile. Sono stati tutti fuorviati dalla mia facciata: cosa devo fare?” Mi sentivo davvero in colpa e volevo aprirmi con le mie sorelle, smettere di ingannarle, ma se l’avessi fatto avrebbero conosciuto i pensieri e le motivazioni che nutrivo e mi avrebbero ritenuta una persona propensa all’inganno. Avrei perso la buona immagine di cui godevo agli occhi degli altri e nessuno mi avrebbe ammirata. A questo pensiero, ho perso il coraggio di aprirmi con loro.
Poi, ho letto un passo delle parole di Dio: “Sapete cos’è veramente un fariseo? Ci sono dei farisei intorno a voi? Perché queste persone vengono chiamate ‘farisei’? Come si descrivono i farisei? Sono persone ipocrite, completamente false, e che mettono su una recita in tutto ciò che fanno. Che tipo di recita mettono su? Fingono di essere buone, gentili e positive. È così che sono in realtà? Assolutamente no. Dato che sono ipocrite, tutto ciò che si manifesta e si rivela in loro è falso; è tutta finzione, non è il loro vero volto. Dov’è celato il loro vero volto? Nel profondo dei loro cuori, costantemente invisibile agli altri. Tutto ciò che manifestano all’esterno è una recita, è tutto falso, ma possono ingannare solo le persone; non sono in grado di ingannare Dio. Se le persone non perseguono la verità, se non mettono in pratica e non sperimentano le parole di Dio, allora non possono veramente capire la verità; e quindi, per quanto bene possano suonare, le loro parole non sono la verità realtà, ma parole e dottrine. Alcuni si concentrano solo sulla ripetizione di parole e dottrine, scimmiottano chi predica i sermoni più elevati, con il risultato che in pochi anni la loro declamazione di parole e dottrine diventa sempre più elevata, e sono ammirati e venerati da molte persone; dopo di che iniziano a fingere, e prestano grande attenzione alle proprie parole e azioni, mostrandosi particolarmente pii e spirituali. Si servono di queste cosiddette teorie spirituali per camuffarsi. Ovunque vadano, non parlano d’altro che di questo, cose pretestuose che si conformano alle nozioni delle persone ma che sono del tutto prive della verità realtà. E predicando queste cose, che sono in linea con le nozioni e i gusti degli uomini, fuorviano molte persone. Agli occhi degli altri, individui di questo tipo sembrano molto devoti e umili, ma ciò in realtà è falso; sembrano tolleranti, pazienti e amorevoli, ma in realtà è una messinscena; dichiarano di amare Dio, ma in realtà è una recita. Gli altri li ritengono santi, ma in realtà costoro fingono. Dove è possibile trovare qualcuno che sia veramente santo? La santità dell’uomo è tutta una farsa. È tutta una recita, una finzione. Esteriormente sembrano fedeli a Dio, ma in realtà stanno solo recitando per farsi vedere dagli altri. Quando nessuno guarda, non sono minimamente leali, e tutto ciò che fanno è superficiale. Apparentemente, si sacrificano per Dio e hanno rinunciato alla famiglia e alla carriera. Ma cosa stanno facendo in segreto? Conducono la loro impresa personale e gestiscono la loro personale operazione all’interno della chiesa, approfittando della chiesa e rubando le offerte di nascosto con il pretesto di star lavorando per Dio… Queste persone sono i moderni, ipocriti farisei” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Sei indicatori di crescita nella vita”). Riflettendo sulla parola di Dio, ho pensato a come i farisei apparivano così devoti, umili e amorevoli. Non facevano che pregare agli angoli delle strade e spiegare le Scritture nelle sinagoghe, ma non seguivano veramente le parole di Dio. Si comportavano esteriormente in modo virtuoso per camuffarsi e mascherarsi. Impiegavano diversi metodi e trucchi per ingannare le persone e dare loro una falsa impressione, in modo da essere adorati e ammirati. Fando un confronto con i miei comportamenti, non ero forse ipocrita come loro? Per far credere alle mie sorelle che mi ero veramente pentita e che le mie non erano solo chiacchiere, per salvaguardare la mia buona immagine, non facevo che simulare per nascondere e mascherare il mio vero io. Non osavo riposare quando ero esausta per il mio dovere, né dormire quando la notte ero stanca, e mi costringevo ad alzarmi dal letto senza aver riposato abbastanza. Era palese che non intendessi aiutare Yang Fan con i video, ma volevo che avesse un’alta considerazione di me, quindi le ho prestato aiuto controvoglia. Ma in realtà non sentivo un fardello vero per quel dovere. Esteriormente fingevo di essere attiva e di prendere iniziative, e anche se sapevo chiaramente che avevo intenzioni sbagliate nel mio dovere, che stavo ingannando gli altri e che avrei dovuto aprirmi con loro, nascondevo tutti quegli intenti spregevoli e non ne parlavo con nessuno per proteggere la mia immagine. Questo ha fatto sì che le mie sorelle mi ammirassero. Non è stato infido e fuorviante da parte mia? Ero davvero ingannevole e stavo percorrendo lo stesso cammino dei farisei ipocriti. Non facevo che simulare costantemente. Vivere così non solo era estenuante, ma mi faceva sentire in colpa e disgustava e ripugnava Dio. Dopo essermi resa conto della gravità del problema, in una riunione ho trovato il coraggio di aprirmi con le mie sorelle sulle motivazioni che avevano guidato le mie azioni in quel periodo e su come si era manifestata la mia ipocrisia. Ho provato un senso di sollievo e il mio stato è cambiato in meglio. Ma sentivo anche che sarebbe stato molto difficile per me correggere le intenzioni che covavo dietro il mio dovere, così mi sono rivolta a Dio in preghiera, chiedendoGli di guidarmi a risolvere quel problema e a svolgere il mio dovere con un cuore puro e sincero.
Poi, un giorno, ho letto alcune parole di Dio: “Dio non perfeziona coloro che sono propensi all’inganno. Se il tuo cuore non è onesto, se non sei una persona onesta, allora non sarai guadagnato da Dio. Allo stesso modo, non acquisirai la verità e sarai inoltre incapace di guadagnare Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Sei indicatori di crescita nella vita”). Leggere questo passo è stato davvero doloroso. Ero così ingannevole, e la mia mente era piena di pensieri subdoli che non riguardavano come praticare la verità e compiere correttamente il mio dovere, quanto piuttosto come ottenere ammirazione e come fare buona impressione sugli altri. Addirittura mi preoccupavo costantemente di calcolare quando dormire. A Dio piacciono le persone dirette e sincere, solo loro possono ottenere la Sua approvazione e sono degne della Sua salvezza. Nei miei motivi, invece, io ero sempre propensa all’inganno. Per quanto riuscissi a nasconderlo o a ottenere l’ammirazione e l’adorazione di tutti, non sarei stata salvata da Dio. Alla fine sarei stata detestata e dannata da Lui come quei farisei ipocriti. Quando pensavo a questo, ero davvero delusa da me stessa. In tutti quegli anni di fede, non ero entrata in una verità realtà così elementare come la sincerità, ed ero ingannevole come al solito. Mi sono resa conto che ero davvero lontana dal soddisfare i requisiti di Dio.
Ho letto un altro passo delle parole di Dio: “In tutte le questioni, dovresti mettere tutto a nudo con Dio e avere un cuore sincero. Questi sono l’unica condizione e l’unico stato che si dovrebbero mantenere dinanzi a Lui. Anche quando non ti apri, sei aperto dinanzi a Dio. Dalla prospettiva di Dio, Lui conosce i fatti, a prescindere che tu ti apra oppure no. Non sei forse molto stupido se non riesci a capirlo a fondo? Dunque come puoi essere una persona intelligente? Aprendoti a Dio. Sai che Dio sottopone a scrutinio e conosce ogni cosa, perciò non crederti furbo, non pensare che Egli possa non sapere; siccome è certo che osserva in segreto il cuore degli uomini, le persone intelligenti dovrebbero essere un po’ più sincere, un po’ più pure, dovrebbero essere oneste. È questa la cosa saggia da fare” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 8: Vogliono che gli altri si sottomettano solo a loro, non alla verità o a Dio (Parte seconda)”). Proprio così. Dio scruta nei nostri cuori e nelle nostre menti, quindi conosce le mie motivazioni e sa esattamente che tipo di persona sono. Per quanto potessi nascondere agli altri la mia corruzione, Dio avrebbe saputo tutto al riguardo. Credevo in Dio, ma non riuscivo ad accettare il Suo scrutinio. Per ottenere l’ammirazione e la lode degli altri, avevo finto di essere una persona che perseguiva la verità e che si era veramente pentita. Mi ero tormentata fino allo sfinimento, ero così sciocca e patetica! In realtà, fintanto che non si è evasivi e non si asseconda la carne, è normale avere bisogno di riposo quando si è stanchi o assonnati, ma io avevo rinnegato persino queste leggi del lavoro e del riposo umano. Agivo solamente per ottenere l’ammirazione altrui. Vivere in quel modo era davvero faticoso. Dio dice che le persone sagge devono imparare ad avere un cuore aperto, ad accettare il Suo esame e a essere dirette e oneste. Solo vivendo in questo modo ci si può liberare. Alla luce di ciò, volevo smettere di fingere. Da allora, facevo una pausa quando ero stanca dal mio dovere e la sera, quando avevo sonno, andavo a letto una volta concluso il mio lavoro. Nelle riunioni, mi aprivo e condividevo sul mio vero stato e nel mio dovere adempivo in modo attivo alle mie responsabilità. Quando mi trovavo in difficoltà, mi ripetevo che era il mio dovere e che non lo stavo svolgendo per mettermi in mostra davanti a chicchessia. Ogni volta che provavo l’impulso di simulare, pensavo a queste parole di Dio: “Coloro che sono in grado di mettere in pratica la verità riescono ad accettare lo scrutinio di Dio nelle cose che fanno. Quando accetterai lo scrutinio di Dio, il tuo cuore sarà sulla strada giusta” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo liberandosi della propria indole corrotta”). Queste parole di Dio mi aiutavano a essere più autentica e disposta ad accettare il Suo scrutinio.
Qualche tempo dopo, stavo insegnando a Yang Fan una nuova abilità. All’inizio sono riuscita a essere paziente con lei ma, quando ho visto che imparava lentamente e commetteva molti errori, ho iniziato a infastidirmi, a disprezzarla e a guardarla dall’alto in basso. Temevo che dicesse che non ero amorevole, così ho frenato la mia irascibilità e ho continuato a insegnarle. Sapevo di star perdendo la pazienza, ma non mi aprivo molto sui miei veri sentimenti durante le riunioni, perché temevo che se l’avessi fatto le mie sorelle mi avrebbero ritenuta priva di amore e pazienza e che questo avrebbe rovinato la mia immagine. Inoltre, quando vedevo le mie sorelle manifestare corruzione o essere negative e deboli, provavo un certo disprezzo per loro e non volevo prestar loro alcuna attenzione, pur fingendomi premurosa e comprensiva. Non mi sarei mai sognata di condividere tutto questo, per paura che dicessero che mancavo di compassione e che era difficile andare d’accordo con me.
Un giorno di novembre, una leader mi ha assegnata a un altro dovere. Le mie sorelle erano tristi di vedermi andare via. Sorella Li Zhi ha detto quanto fossero edificanti e utili per lei le mie condivisioni sulla verità, che ero equa con le altre e non guardavo mai nessuno dall’alto in basso, e che coloro che comprendono e perseguono la verità sono benaccetti ovunque. Sentire un elogio simile da parte sua mi ha messa un po’ a disagio. Le ho detto di non lodare né adorare gli altri, che non giova a nessuno. E se anche Yang Fan non mi stava lodando direttamente, potevo percepire dalla sua voce che mi vedeva allo stesso modo di Li Zhi. Sentivo come un peso sul cuore. Mi sono chiesta se le avessi ingannate e se non avessi un problema. Ma guardando la cosa da un altro punto di vista, sebbene avessi un’indole corrotta, prestavo attenzione a riflettere su me stessa e, quando affrontavo dei problemi, cercavo la verità per risolverli. Forse ero davvero migliore di loro, per questo avevano un’alta considerazione di me. A questo pensiero, ho dimenticato quelle preoccupazioni e non ci ho più pensato.
In seguito, ho visto un video di testimonianza, “Il pentimento di un’ipocrita”, in cui una sorella parlava di come condividesse solo su esperienze positive durante le riunioni, e di come gli altri la ammirassero davvero. È stata rimossa dalla sua posizione ma, quando è arrivato il momento di eleggere un’altra persona per sostituirla, i fratelli e le sorelle hanno votato all’unanimità per lei, sentendo di non poter fare a meno di lei. La adoravano e la ammiravano a tal punto che alcuni di loro la trattavano quasi come un Dio. Questo mi ha davvero aperto gli occhi: il problema era grave. Ho pensato che ultimamente gli altri erano così pieni di ammirazione e di complimenti nei miei confronti e ho considerato che forse ero proprio come quella sorella, che parlava sempre di accessi positivi; probabilmente dovevo riflettere. Poi ho letto un passo delle parole di Dio. Dio Onnipotente dice: “Gli anticristi sono particolarmente abili nel fingere in presenza di altre persone. Proprio come i farisei, dall’esterno sembrano molto tolleranti verso le persone e pazienti, umili e di natura buona: sembrano così indulgenti e tolleranti con tutti. Quando affrontano dei problemi, mostrano sempre quanto siano incredibilmente tolleranti nei confronti degli altri dalla posizione del loro prestigio, e in ogni aspetto appaiono magnanimi e di larghe vedute, non sono pignoli con gli altri e mostrano a tutti quanto siano grandi e premurosi. In realtà, gli anticristi possiedono davvero queste essenze? Agiscono per il bene degli altri, sono tolleranti con le persone e possono aiutarle in tutte le situazioni, ma qual è il motivo nascosto per cui fanno queste cose? Le farebbero ancora se non stessero cercando di conquistare le persone e riscuoterne dei favori? È davvero così che vivono gli anticristi in privato? Sono davvero come sembrano in presenza di altre persone, umili e pazienti, tolleranti verso gli altri, che aiutano il prossimo con amore? Possiedono una tale essenza e una tale indole? È questo il loro carattere? Nient’affatto. Tutto ciò che fanno è una finzione e viene fatto per fuorviare gli altri e riscuotere il loro favore, affinché sempre più persone arrivino a nutrire in cuor loro una buona impressione nei loro confronti, e a pensarle per prime e a cercare il loro aiuto quando hanno un problema. Per raggiungere questo scopo, gli anticristi progettano deliberatamente di mettersi in mostra davanti agli altri, di dire e fare cose giuste. Prima di parlare, chissà quante volte filtrano o elaborano nella mente le loro parole. Complotteranno deliberatamente e si spremeranno le meningi, riflettendo sulla formulazione, sulle espressioni, sulla tonalità, sulla voce e persino sullo sguardo che rivolgono agli altri e sul tono con cui parlano. Rifletteranno sulla persona con cui stanno parlando, sul fatto che sia vecchia oppure giovane, se il suo prestigio sia superiore o inferiore al loro, se quella persona abbia grande stima di loro o se in privato provi risentimento nei loro confronti, se le loro personalità siano compatibili, quale sia il suo dovere e la sua posizione nella chiesa e nel cuore dei fratelli e delle sorelle. Osserveranno accuratamente e rifletteranno attentamente su queste cose, e una volta che le avranno ponderate, escogiteranno un modo per trattare qualsiasi genere di persona. Indipendentemente dal modo in cui gli anticristi trattino diversi tipi di persone, il loro obiettivo non è altro che far sì che gli altri abbiano grande stima di loro, convincerli a non considerarli più come loro pari ma piuttosto a guardarli con ammirazione, avere sempre più persone che li rispettino e li stimino quando parlano, che li sostengano e li seguano quando fanno qualcosa, che li assolvano e li difendano quando commettono un errore, che combattano al loro fianco, che si lamentino con forza al posto loro, e che prendano posizione per discutere con Dio e opporsi a Lui quando vengono rivelati e respinti. Quando perdono il potere, riescono far sì che così tante persone li assistano, esprimano loro sostegno e li difendano, il che dimostra che il prestigio e il potere che gli anticristi hanno deliberatamente complottato di coltivare nella chiesa hanno messo le radici nel profondo del cuore altrui, e che il loro ‘sforzo meticoloso’ non è stato vano” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte decima”). Attraverso la rivelazione di Dio in merito agli anticristi, ho appreso che essi simulano umiltà, pazienza e amore per ottenere l’adorazione e l’ammirazione altrui, e che è così che ingannano gli altri e conquistano i loro cuori. Mi stavo comportando proprio come un anticristo. Nel formare Yang Fan, anche se non ne potevo più, continuavo a fingermi paziente per ottenere l’ammirazione degli altri. Quando vedevo le mie sorelle rivelare corruzione, dentro di me le disprezzavo e non volevo prestar loro alcuna attenzione, ma continuavo a fingermi premurosa e comprensiva e non mi aprivo mai veramente con nessuna di loro, temendo di rovinare l’immagine positiva che avevano di me. Le avevo accecate e ingannate affinché mi lodassero e ammirassero costantemente. Mi sono resa conto di essere davvero ingannevole.
Ho iniziato a riflettere sul perché non riuscissi a smettere di simulare. Di che indole si trattava? Ho letto un passo delle parole di Dio: “Di solito la propensione all’inganno è ben visibile: qualcuno mena il can per l’aia o usa un linguaggio elaborato e nessuno riesce a capire cosa sta pensando. In questo caso si tratta di propensione all’inganno. Qual è la caratteristica principale della malvagità? Le parole di un malvagio suonano particolarmente piacevoli e in superficie appare tutto giusto. Sembra che non ci sia nemmeno un problema e si ha l’impressione che tutto sia buono sotto ogni punto di vista. Quando i malvagi fanno qualcosa, sembra che non usino mezzi specifici e all’esterno non c’è segno di punti deboli o pecche, eppure raggiungono i loro scopi. Agiscono in maniera estremamente riservata. È così che gli anticristi fuorviano le persone. Questioni e gente di questo tipo sono le più difficili da riconoscere. Alcuni dicono spesso le cose giuste, usano scuse gradevoli da sentire e ricorrono a dottrine, detti o azioni conformi ai sentimenti umani per gettare fumo negli occhi delle persone. Fingono una cosa facendone un’altra per raggiungere i loro secondi fini. Questa è malvagità, ma per molti questi comportamenti sono solo propensi all’inganno. Le persone hanno una comprensione e un’analisi della malvagità relativamente limitate. In effetti, è più difficile riconoscere la malvagità rispetto alla propensione all’inganno, perché è più nascosta e usa metodi e azioni più sofisticate. Se uno ha in sé un’indole propensa all’inganno, di solito gli altri riescono a riconoscerla dopo due o tre giorni che interagiscono con lui, o ne percepiscono la rivelazione nelle sue azioni e nelle sue parole. Tuttavia, supponiamo che questa persona sia malvagia: questo non si può discernere in pochi giorni, perché, se non accade subito un evento significativo o una circostanza specifica, non è facile capire alcunché soltanto ascoltandola parlare. Persone del genere dicono e fanno sempre la cosa giusta ed esprimono una dottrina giusta dopo l’altra. Dopo aver interagito per qualche giorno con loro, potresti convincerti che siano buone, che sappiano fare rinunce e adoperarsi, che abbiano comprensione spirituale e un cuore che ama Dio, e che agiscano con ragionevolezza e coscienza. Ma dopo aver gestito alcune questioni, ti accorgi che le loro parole e le loro azioni sono intrise di troppe altre cose, di troppe intenzioni diaboliche. Capisci che quelle persone non sono oneste, ma propensi all’inganno: creature malvagie. Spesso usano parole giuste ed espressioni piacevoli che sono in linea con la verità, e possiedono i sentimenti umani per poter interagire con gli altri. Da un lato si impongono, dall’altro fuorviano gli altri, ottenendo fama e prestigio tra le persone. Questi individui sono incredibilmente fuorvianti e, una volta che hanno ottenuto potere e prestigio, riescono a fuorviare e ferire tanti. Le persone con un’indole malvagia sono molto pericolose” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 5: Fuorviano, adescano, minacciano e controllano gli altri”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che dietro la maschera che indossavo si celava il dominio di un’indole malvagia, la quale è più difficile da identificare di una ingannevole. Le persone con un’indole malvagia cercano di compiere azioni in apparenza buone e in linea con la verità per ingannare gli altri e conquistare i loro cuori per i propri secondi fini, e gli altri vengono fuorviati senza rendersene conto. Io ero esattamente così. Sapevo che ai miei fratelli e alle mie sorelle piacevano coloro che perseguono la verità e sono amorevoli, che queste persone sono stimate e ammirate nella chiesa, e dunque fingevo di essere così. Apparentemente ero pronta a soffrire, a pagare un prezzo, a svolgere attivamente il mio dovere e a essere amorevole verso gli altri, esteriormente mi comportavo come se agissi in linea con la verità. Ma il mio obiettivo non era praticare la verità, bensì essere ammirata dagli altri e irretire i loro cuori. Ero davvero malvagia e spregevole. Se non fosse stato per il giudizio e la rivelazione delle parole di Dio, avrei pensato che indossare una maschera volesse semplicemente dire essere leggermente ingannevole, non che fossi dominata da un’indole malvagia o che ingannare le persone e irretire i loro cuori in quel modo significasse percorrere un cammino avverso a Dio. Noi siamo creature di Dio e solo Dio è degno di essere adorato; mentre io, pur essendo così profondamente corrotta da Satana, volevo sempre rivestire una posizione elevata tra i miei fratelli e sorelle ed essere ammirata e adorata. Non mi stavo forse comportando come l’arcangelo? L’indole giusta di Dio non tollera alcuna offesa da parte dell’uomo; quindi, se non mi fossi pentita, alla fine sarei stata dannata e odiata da Dio proprio come i farisei. Questo mi spaventava. Sapevo che se avessi continuato così le conseguenze sarebbero state molto gravi. Ero intenzionata a ribellarmi alla carne e a essere una persona diretta e onesta.
In seguito, mi sono impegnata a ribellarmi a me stessa e ho iniziato ad aprirmi con gli altri. Una volta, non avevo prestato abbastanza attenzione durante la realizzazione di un video, che per questo conteneva molti difetti e ha dovuto essere rifatto, cosa che ha causato molti ritardi al nostro lavoro. Quando una sorella mi ha detto che ero stata irresponsabile e che non ero affidabile, ho provato malcontento e ostilità e volevo controbattere. In seguito, durante una riunione, una leader mi ha chiesto del mio stato e io ho pensato: “Se condividessi davvero tutto, i fratelli e le sorelle potrebbero pensare che non sono capace di accettare la verità, che continuo a discolparmi. A quel punto, cosa penserebbero tutti di me? È meglio che non parli”. Ma poi ho visto chiaramente che stavo di nuovo considerando l’ipotesi di simulare, così ho pregato e mi è venuto in mente un passo delle parole di Dio. Dio dice: “Ogni volta che finisci di svolgere un compito, anche se ritieni che sia stato fatto correttamente, non è detto che sia in linea con la verità. Va comunque analizzato, e si deve valutarlo, verificarlo e acquisire discernimento al riguardo in base alle parole di Dio. In questo modo, diventerà chiaro se fosse corretto o sbagliato. Inoltre, devi analizzare anche le cose che invece pensi di aver fatto male. Questo richiede che i fratelli e le sorelle passino più tempo insieme tenendo condivisioni, ricercando e aiutandosi a vicenda. Più condividete, più il vostro cuore sarà luminoso e comprenderete le verità principi. Questa è una benedizione di Dio. Se nessuno di voi apre il proprio cuore, e vi coprite tutti a vicenda, sperando che gli altri abbiano di voi una buona impressione e desiderando che pensino bene di voi e non vi deridano, allora non sperimenterete una vera crescita. Se non fai che camuffarti e non ti apri mai in condivisione, non riceverai l’illuminazione dello Spirito Santo e non sarai in grado di comprendere la verità. Quale sarà allora il risultato? Vivrai per sempre nelle tenebre e non sarai salvato. Se vuoi ottenere la verità e trasformare la tua indole, devi pagare un prezzo per acquisire la verità e metterla in pratica, e devi aprire il tuo cuore e tenere condivisioni con gli altri. Questo giova sia al tuo ingresso nella vita che al cambiamento della tua indole” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “La pratica fondamentale per essere una persona onesta”). Le parole di Dio mi hanno fornito un percorso di pratica. Dovevo accettare l’esame di Dio e, indipendentemente da ciò che gli altri avrebbero pensato di me, dovevo aprirmi e praticare la verità. Solo così il mio problema poteva essere risolto. A quel punto, ho trovato il coraggio di aprirmi con tutti sul mio stato e di rivelare la mia corruzione. Mi sono sentita molto più libera e la condivisione con gli altri mi ha aiutato a capire il mio problema.
I fatti che sono stati rivelati in quel periodo mi hanno mostrato che avevo un’indole propensa all’inganno e malvagia. Non facevo che fingere per essere ammirata e adorata dagli altri. Senza il giudizio e la rivelazione delle parole di Dio, non avrei potuto conoscere me stessa e non sarei stata in grado di cambiare. Ora capisco anche quanto siano importanti le motivazioni che guidano le nostre azioni, e che saper accettare l’esame da parte di Dio, correggere le motivazioni che abbiamo nei nostri doveri, aprirci ed essere onesti è l’unico modo per ottenere l’approvazione di Dio e procurarGli gioia.