81. Un’indimenticabile esperienza di condivisione del Vangelo
L’esperienza evangelica che mi ha lasciato l’impressione più profonda l’ho avuta nell’aprile del 2021, quando ho conosciuto online un fratello cattolico di nome Rafael. Io testimoniavo l’opera di Dio degli ultimi giorni insieme a lui, e durante la condivisione ho notato che aveva buona levatura e comprendeva rapidamente la verità. Dopo aver letto la parola di Dio Onnipotente, ha sentito che era la voce di Dio e perciò era intenzionato a cercare e investigare la vera via, nonché a partecipare attivamente alle riunioni. Ma, con mia sorpresa, un giorno una sorella mi ha scritto che Rafael si era imbattuto nel suo precedente parroco cattolico e che non andava più alle riunioni. A questa notizia, ho pensato che dovevano avergli instillato parecchie nozioni e falsità. L’ho contattato immediatamente, e mi ha detto che i nostri discorsi lo avevano confuso, ma non mi ha detto riguardo a cosa. Sul momento, non sapevo come condividere con lui, non avevo idee. Semplicemente non sapevo cosa fare. Invocavo Dio di continuo, chiedendoGli di guidarlo se faceva parte del Suo gregge, e mi sono detta disposta a fare tutto ciò che potevo per tenere condivisione con lui.
Poi, io e sorella Anila abbiamo invitato Rafael a condividere con noi. Ha preso parte alla nostra riunione in uno stato di agitazione, sciorinando tutta una serie di dottrine religiose, parlando della sua devozione al Signore Gesù e di quanto fosse salda la sua fede. Riteneva che, poiché il Signore Gesù Si era incarnato in un uomo e chiamava il Dio del Cielo “Padre”, e poiché i membri del mondo religioso sono abituati a chiamarLo “Dio Padre”, il Signore sarebbe dovuto tornare in forma di un uomo. Che Dio Onnipotente apparisse e operasse sotto forma di una donna era per lui inaccettabile. Ascoltando l’intensità delle sue parole non sapevo come iniziare a comunicare con lui. Ho pregato Dio per essere guidata. Poi ho detto a Rafael: “Credo che la tua fede nel Signore Gesù sia davvero salda, ma riflettiamo un attimo. Spesso preghiamo il Signore Gesù, ma Lo conosciamo veramente? Sappiamo veramente che il Signore Gesù è l’incarnazione di Dio Stesso? Sappiamo veramente che Egli è la via, la verità e la vita? Possiamo dire di conoscere l’essenza divina del Signore Gesù? Siamo certi che, quando il Signore Gesù tornerà, saremo veramente in grado di sapere che è Lui? Perché crediamo in Lui, esattamente? Forse per la Sua famiglia di nascita o il Suo aspetto?” Rafael non ha risposto nulla. Allora gli ho letto alcuni passi della parola di Dio Onnipotente: “L’essenza della fede dell’uomo in Dio è la fede nel Suo Spirito. Anche la sua fede in Dio incarnato si deve al fatto che questa carne è l’incarnazione dello Spirito di Dio; pertanto, tale fede è sempre fede nello Spirito. Esistono delle differenze tra lo Spirito e la carne ma, poiché questa carne viene dallo Spirito ed è la Parola fattaSi carne, ciò in cui l’uomo crede è sempre l’essenza stessa di Dio” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solo coloro che conoscono Dio e la Sua opera possono soddisfarLo”). “Incarnazione significa che lo Spirito di Dio Si fa carne, vale a dire che Dio diventa carne; l’opera che Egli compie nella carne è l’opera dello Spirito, che è realizzata nella carne, espressa dalla carne. Nessuno, tranne la carne di Dio, può svolgere il ministero del Dio incarnato; vale a dire che solamente la carne incarnata di Dio, questa umanità normale, e nessun’altra, può esprimere l’opera divina” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “L’essenza della carne abitata da Dio”). Dopo avergli letto la parola di Dio, ho condiviso: “Noi tutti sappiamo che il Signore Gesù è nato nella famiglia di un falegname. Aveva un aspetto normale, esteriormente non diverso da un uomo comune, ma era il corpo indossato dallo Spirito di Dio, ed era Dio Stesso incarnato. Non crediamo in Lui perché era ebreo, né perché nacque da Maria, e tanto meno per il Suo sesso o il Suo aspetto. Crediamo in Lui perché ha l’essenza dello Spirito di Dio, perché è la via, la verità e la vita. Solo Lui poteva esprimere la verità e compiere opere divine. Allo stesso modo, perché ora crediamo in Dio Onnipotente? Perché Dio Onnipotente è il Signore Gesù ritornato, è lo Spirito del Signore Gesù vestito di nuovo della carne di una persona comune, che vive in mezzo a noi, esprimendo verità e compiendo l’opera di giudizio e di purificazione degli ultimi giorni. Dio Onnipotente e il Signore Gesù condividono la stessa origine e l’essenza dello Spirito di Dio. Non importa in quale famiglia sia nata questa incarnazione di Dio, che aspetto o quale sesso abbia: nessuna di queste cose può cambiare la Sua essenza. Dio Onnipotente ha espresso tante verità e compie l’opera di giudizio degli ultimi giorni. Questo basta a dimostrare che Dio Onnipotente è l’incarnazione dello Spirito di Dio e il Signore Gesù ritornato”.
Gradualmente, Rafael si è mostrato disposto a ricercare la verità. Si è detto d’accordo con tutto ciò che avevo detto, ma non riusciva ancora a capire perché stavolta Dio avesse scelto di incarnarSi in una donna. Vedendo che si era un po’ rasserenato, gli ho chiesto: “La forma o il sesso che Dio sceglie di assumere per operare nella carne sono forse cose che possiamo decidere noi? Quando nostra madre ci mette al mondo, non possiamo scegliere il suo aspetto e, qualunque esso sia, dobbiamo accettarlo. Questa è la ragione che i bambini dovrebbero possedere. Non sei d’accordo?” Rafael ha annuito e ha detto: “Certo, non abbiamo il diritto di scegliere”. Ho proseguito: “Allo stesso modo, possiamo forse decidere noi il tipo di corpo in cui Dio ha scelto di incarnarSi, se uomo o donna? Dichiarare di accettare Dio se viene come uomo, ma di non accettarLo se Si incarna in una donna, non è irragionevole? Il sesso dell’incarnazione di Dio è una questione che riguarda Dio Stesso ed è una Sua scelta. Come esseri umani, non sta a noi sindacare, giusto? Dio è il Signore della creazione. La saggezza di Dio è più alta dei Cieli, e i Suoi pensieri più elevati di quelli dell’uomo. Siamo solo esseri umani insignificanti; come possiamo comprendere la saggezza di Dio nella Sua opera? Per quanto riguarda l’aspetto e l’opera di Dio, non abbiamo assolutamente alcun diritto di scegliere. Dio Si è fatto carne, e fintanto che esprime le verità e compie l’opera di Dio, indipendentemente dal Suo sesso, è Dio Stesso, e dobbiamo accettarlo e sottometterci. Solo questo significa essere ragionevoli e intelligenti”. Rafael mi ha ascoltata seriamente e senza controbattere.
Poi, gli ho letto alcuni passi della Bibbia: “Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio” (Giovanni 1:1). “La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque” (Genesi 1:2). “Dio creò l’uomo a Sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina” (Genesi 1:27). “Or dunque, siccome non vedeste alcuna figura il giorno che Jahvè vi parlò in Horeb in mezzo al fuoco, vegliate diligentemente sulle anime vostre, affinché non vi corrompiate e vi facciate qualche immagine scolpita, la rappresentazione di qualche idolo, la figura d’un uomo o d’una donna, la figura di un animale tra quelli che son sulla terra, la figura d’un uccello che vola nei cieli, la figura d’una bestia che striscia sul suolo, la figura d’un pesce che vive nelle acque sotto la terra” (Deuteronomio 4:15-18). Ho condiviso: “Da questi passi della Bibbia, possiamo vedere che Dio è in essenza spirito, che non ha una forma definita, e che non permette agli esseri umani di scolpirLo in un’immagine da adorare. Nella Genesi è scritto che in principio Dio creò prima l’uomo e poi la donna a Sua immagine e somiglianza. Quindi, diresti che Dio è maschio o femmina? Puoi dire maschio, eppure Dio ha creato anche la donna a Sua immagine e somiglianza. Puoi dire femmina, eppure Dio ha creato anche l’uomo a Sua immagine e somiglianza. Dunque, cosa se ne deduce? Dio è un Dio giusto e ha creato l’uomo e la donna a Sua immagine e somiglianza. La prima volta Si è incarnato in un uomo, mentre negli ultimi giorni Si è incarnato in una donna: significa che tratta entrambi i sessi equamente. Se Dio Si fosse incarnato entrambe le volte in un uomo, sarebbe stato ingiusto nei confronti delle donne. Affermare che Dio è maschio o femmina equivale a delimitare Dio, la cosa che Egli odia di più. Ogni volta che Dio Si incarna, lo fa per salvare l’umanità, e incarnarSi significa assumere forma umana, maschile o femminile che sia. In ogni caso, indipendentemente dal sesso in cui Dio Si incarna, la Sua essenza è eternamente immutabile”. Questo è parso convincere Rafael, che ha concordato pienamente con quel che ho detto. Poi, gli ho inviato alcuni passi della parola di Dio Onnipotente: “Ogni fase dell’opera realizzata da Dio ha un proprio significato pratico. A quel tempo, quando Gesù venne, lo fece in forma maschile, mentre, in occasione di questa venuta di Dio, la Sua forma è femminile. Da ciò, puoi comprendere che la creazione di Dio sia degli uomini che delle donne può essere utile alla Sua opera e che per Lui non c’è distinzione di genere. Quando il Suo Spirito viene, può assumere qualsiasi carne Egli desideri, e quella carne può rappresentarLo: che sia maschio o femmina, può rappresentare Dio purché sia la Sua incarnazione. Se Gesù, alla Sua venuta, fosse apparso in una forma femminile – in altre parole, se dallo Spirito Santo fosse stata concepita una bambina, e non un bambino – quella fase dell’opera sarebbe stata comunque completata. Se fosse stato così, la fase attuale dell’opera dovrebbe essere invece compiuta da un maschio, ma l’opera verrebbe comunque compiuta. L’opera realizzata in ciascuna fase ha il proprio significato; nessuna delle due viene ripetuta, né è in conflitto con l’altra” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Le due incarnazioni completano il significato dell’incarnazione”). “Se Dio Si incarnasse solo come un uomo, gli individui Lo definirebbero come uomo, come il Dio degli uomini e non crederebbero mai che Egli sia il Dio delle donne. A quel punto gli uomini riterrebbero che Dio sia dello stesso sesso degli uomini, che Dio sia il capo degli uomini – cosa ne sarebbe allora delle donne? Questo è ingiusto; non è un trattamento preferenziale? Se così fosse, tutti coloro che Dio salvò sarebbero uomini come Lui, e nemmeno una donna verrebbe salvata. Quando Dio plasmò l’uomo, creò Adamo ed Eva. Egli non modellò solo Adamo, ma creò a Sua immagine maschio e femmina. Dio non è solo il Dio degli uomini, è anche il Dio delle donne” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “La visione dell’opera di Dio (3)”). “Dio non è solo lo Spirito Santo, lo Spirito, lo Spirito intensificato sette volte o lo Spirito onnicomprensivo, ma anche un essere umano, un normale essere umano, un essere umano straordinariamente comune. Egli non è solo maschio, ma anche femmina, e i Due sono simili per il fatto che Entrambi sono nati da esseri umani, e dissimili per il fatto che uno è stato concepito dallo Spirito Santo, mentre l’altro è nato da un essere umano, ma derivato direttamente dallo Spirito. Sono simili per il fatto che Entrambi incarnano la carne di Dio per svolgere l’opera di Dio Padre, e dissimili per il fatto che uno ha compiuto l’opera di redenzione e l’altro compie l’opera di conquista. Entrambi rappresentano Dio Padre, ma uno è il Redentore, colmo di benevolenza e di misericordia, l’altro è il Dio della giustizia, colmo di ira e di giudizio. Uno è il Comandante Supremo che ha avviato l’opera di redenzione, l’altro è il Dio giusto che compie l’opera di conquista. Uno è il Principio, l’altro la Fine. Uno è la carne senza peccato, l’altro è la carne che completa la redenzione, continua l’opera e non è mai del peccato. Entrambi sono lo stesso Spirito, ma dimorano in corpi differenti e sono nati in luoghi differenti, e sono separati da diverse migliaia di anni. Eppure tutta la Loro opera è reciprocamente complementare, mai contrastante, e se ne può parlare simultaneamente. Entrambi sono persone, ma uno è un bambino e l’altra è una bambina” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Qual è la tua comprensione di Dio?”). Dopo aver letto la parola di Dio, Anila ha condiviso: “L’opera di Dio è sempre nuova e mai vecchia, Egli non ripete mai la Sua opera. L’opera di Dio si rinnova, cambia e si eleva continuamente. Se Egli la ripetesse, noi uomini rischieremmo di delimitarLo e non otterremmo un’autentica conoscenza di Lui. La prima volta, Dio Si è incarnato in un uomo, quindi quali sarebbero le conseguenze di un ritorno del Signore incarnato di nuovo in un uomo? Gli esseri umani delimiterebbero Dio come maschio, e penserebbero che Dio riconosca solo gli uomini, che li favorisca. Penserebbero che non ami le donne e che le eviti, e quindi le donne sarebbero discriminate per sempre. È una comprensione corretta? È giusto nei confronti delle donne? È in linea con l’intenzione di Dio? Queste cose non sono solo nozioni e fantasie umane? Dio è giusto e tratta uomini e donne equamente. Dio Si è incarnato una volta in un uomo e una volta in una donna. Questo è molto significativo! Il fatto che negli ultimi giorni Dio Si sia incarnato in una donna ha ribaltato le nozioni di tutti, ha cambiato la comprensione fallace che l’uomo ha di Dio, infranto le sue delimitazioni di Dio, e gli ha mostrato che Dio non è solo il Dio degli uomini, ma anche delle donne. Dio è il Dio di tutta l’umanità. Nessuno può usare le proprie nozioni per delimitare Dio come maschio o femmina”.
Quando Anila ha finito, io ho aggiunto: “Infatti, quale che sia la forma che Dio assume nelle Sue incarnazioni, la Sua essenza è immutabile. Tali forme sono lo Spirito di Dio incarnato. Rappresentano Dio Stesso, e sono in grado di compiere opere divine. Nell’Età della Grazia, Dio Si è fatto carne ed è stato crocifisso per l’uomo come sacrificio espiatorio per il genere umano. Il Signore Gesù era un uomo e poté essere crocifisso per redimere l’umanità. Se quella prima volta Dio Si fosse incarnato in una donna, sarebbe stato comunque in grado di compiere l’opera di redenzione e di esprimere la verità per dare all’umanità il cammino verso il pentimento. Pertanto, non importano il sesso e l’aspetto dell’incarnazione di Dio, né importa che Egli abbia un aspetto grandioso. Ciò che conta è che Egli possieda l’essenza di Dio, esprima la verità e compia l’opera di salvezza dell’umanità. Solo a questo dobbiamo prestare molta attenzione mentre indaghiamo la vera via”. Poi gli ho letto un altro passo della parola di Dio: “Colui che è Dio incarnato deve possedere l’essenza e l’espressione di Dio. Poiché Dio Si fa carne, Egli porterà avanti l’opera che intende realizzare, e poiché Dio Si fa carne, Egli esprimerà ciò che è, e sarà in grado di portare la verità all’uomo, dargli la vita e indicargli la via. La carne che non ha l’essenza di Dio non è decisamente il Dio incarnato: su questo non c’è dubbio. Qualora l’uomo intenda indagare se si tratta dell’incarnazione di Dio, deve trarne conferma dall’indole che Egli esprime e dalle parole che Egli pronuncia. In altri termini, per trarre conferma che Egli sia o non sia Dio incarnato, e che sia o non sia la vera via, si deve discernere dalla Sua essenza. E così, nel determinare se si tratta di Dio incarnato, la chiave sta nella Sua essenza (la Sua opera, le Sue parole, la Sua indole e molti altri aspetti), piuttosto che nell’apparenza esteriore. Se l’uomo esamina soltanto la Sua apparenza esteriore, e di conseguenza trascura la Sua essenza, ciò dimostra che quell’uomo è ottenebrato e ignorante” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Prefazione”). Ho continuato con la comunione: “La parola di Dio è molto chiara. Per appurare che si tratti dell’incarnazione di Dio, la cosa principale da cercare è se sappia o meno esprimere la verità e compiere l’opera di Dio. Se indagando sulla vera via non ti concentri sull’ascoltare la voce di Dio, e giudichi invece in base all’aspetto e al sesso di un’incarnazione, non stai forse commettendo lo stesso errore dei farisei che si opposero al Signore Gesù? I farisei videro che il Suo contesto familiare e il Suo aspetto erano totalmente in contrasto con le loro nozioni e illusioni sul Messia, per cui giudicarono e condannarono il Signore Gesù senza cercare o indagare affatto le Sue parole e la Sua opera. Alla fine, fecero crocifiggere Gesù, offendendo l’indole di Dio, e così furono puniti e dannati. Se le persone non leggono la parola di Dio Onnipotente o non si concentrano sull’ascoltare la voce di Dio, e negano e avversano Dio Onnipotente perché un’incarnazione femminile di Dio non è in linea con le loro nozioni, non stanno forse crocifiggendo ancora una volta Dio?”
Dopo aver condiviso, Rafael ha detto che avrebbe continuato a cercare la verità e, quando la sera successiva lo abbiamo invitato a un incontro, ha subito accettato. Tuttavia, con mia sorpresa, la sera successiva non è venuto e quando l’ho chiamato al telefono non mi ha risposto. Ero molto preoccupata. Così, ogni mattina, quando mi svegliavo, gli inviavo alcune parole di Dio, sperando che un giorno mi avrebbe risposto. Ma lui non leggeva mai i miei messaggi, e io stavo davvero perdendo la speranza. In seguito, ho chiesto ad altri fratelli e sorelle di provare a contattarlo, ma nessuno ci è riuscito. Sono di nuovo precipitata nella disperazione, immaginando che dovesse andare in quel modo. Proprio quando stavo per rinunciare completamente a lui, mi sono imbattuta in un articolo sull’esperienza di una sorella nel predicare il Vangelo a un italiano. Conoscevo il fratello a cui lei aveva predicato, poiché al momento stava collaborando con me alla diffusione del Vangelo. Aveva buona umanità e una comprensione pura della verità, perciò non mi sarei mai aspettata che avesse così tante nozioni mentre riceveva il Vangelo o che la sorella non fosse riuscita a contattarlo per due mesi. Tuttavia, la sorella non si era arresa. Aveva continuato ad aspettare e a cercare occasioni per condividere con lui la parola di Dio; finché la parola di Dio Onnipotente aveva finalmente eliminato le sue nozioni una per una, e lui aveva accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni. L’esperienza di quella sorella mi ha davvero commossa e allo stesso tempo mi ha fatto vergognare. Dio ha svolto tanta opera, ha pagato un grande prezzo e ha predisposto molte persone, eventi e cose perché tutti venissero al Suo cospetto. Se comprendevo la premurosa cura di Dio nel salvare l’uomo, allora dovevo avere considerazione delle Sue intenzioni. Invece, alla minima difficoltà, ero pronta a tirarmi indietro e rinunciare. Ero completamente priva di perseveranza. Dov’erano la mia lealtà e la mia testimonianza? Poi, ho letto la parola di Dio: “Nel diffondere il Vangelo, devi innanzitutto adempiere alla tua responsabilità. Devi seguire la tua coscienza e la tua ragionevolezza nel fare tutto ciò che puoi e che devi. Devi fornire amorevolmente soluzioni a qualsiasi nozione possa avere la persona che sta indagando la vera via o a qualunque domanda sollevi. Se proprio non sei in grado di fornire una soluzione, puoi trovare qualche passo pertinente delle parole di Dio da leggere, dei filmati pertinenti di testimonianze esperienziali o qualche film attinente alla testimonianza del Vangelo, e mostrarglieli. È perfettamente possibile che questo si riveli efficace; per lo meno, adempirai alla tua responsabilità e non ti rimorderà la coscienza. Se invece sarai superficiale e approssimativo, rischierai di causare ritardi e non sarà facile guadagnare quella persona. Nel diffondere il Vangelo agli altri, bisogna adempiere alla propria responsabilità. Come dovrebbe essere intesa la parola ‘responsabilità’? In che modo, esattamente, deve essere messa in pratica e applicata? Ebbene, dovresti capire che, avendo accolto il Signore e sperimentato l’opera di Dio degli ultimi giorni, hai l’obbligo di testimoniare la Sua opera a coloro che hanno sete della Sua manifestazione. Quindi, come dovresti diffondere il Vangelo con gli altri? Che avvenga online o nella vita reale, dovresti diffonderlo in qualsiasi modo possa guadagnare le persone e sia efficace. La diffusione del Vangelo non è qualcosa a cui ti dedichi quando ne hai voglia, qualcosa che fai quando sei di buon umore e che non fai quando non lo sei. Non è nemmeno qualcosa che fai in base alle tue preferenze, decidendo chi riceverà un trattamento di favore, diffondendo il Vangelo a chi ti piace e non diffondendolo a chi non ti piace. Il Vangelo deve essere diffuso in conformità ai requisiti di Dio e ai principi della Sua casa. Dovresti adempiere alla responsabilità e al dovere di un essere creato, facendo tutto ciò che sei in grado di fare per testimoniare le verità che comprendi, le parole di Dio e l’opera di Dio a coloro che indagano la vera via. È così che adempi alla responsabilità e al dovere di un essere creato. Cosa dovrebbe fare una persona nel diffondere il Vangelo? Dovrebbe adempiere alle sue responsabilità, fare tutto il possibile ed essere disposta a pagare qualsiasi prezzo” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). “Quindi, come si deve trattare una persona che sta indagando sulla vera via? Purché si conformi ai principi della casa di Dio per l’evangelizzazione, abbiamo l’obbligo di predicarle il Vangelo; e anche se il suo atteggiamento attuale è mediocre e ostile, dobbiamo esercitare pazienza. Per quanto tempo e fino a che punto dobbiamo essere pazienti? Finché non ti respinge e ti impedisce di entrare in casa sua, e non sortisci effetto con alcuna discussione, né chiamandola, né facendola invitare da qualcun altro, e finché non smette di accettarti. In questo caso, non c’è modo di comunicarle il Vangelo, e tu avrai adempiuto alla tua responsabilità. Questo è ciò che significa compiere il tuo dovere. Tuttavia, a patto che ci sia un minimo di speranza, devi pensare a ogni modo possibile e fare del tuo meglio per leggerle le parole di Dio e testimoniarle la Sua opera. Supponiamo, per esempio, che tu sia in contatto con qualcuno da due o tre anni. Hai provato più volte a comunicargli il Vangelo e a testimoniargli Dio, ma lui non ha alcuna intenzione di accettarlo. Tuttavia la sua comprensione è molto buona e questo individuo è davvero un potenziale destinatario del Vangelo. Che cosa dovresti fare? Innanzitutto, non devi assolutamente rinunciare a lui, invece devi mantenere delle normali interazioni e continuare a leggergli le parole di Dio e a testimoniargli la Sua opera. Non arrenderti, sii paziente fino alla fine. In un giorno imprecisato, quella persona aprirà gli occhi e sentirà che è arrivato il momento di indagare sulla vera via. Ecco perché esercitare la pazienza e la perseveranza fino alla fine è un aspetto molto importante della diffusione del Vangelo. E perché farlo? Perché è il dovere di un essere creato. Dal momento in cui entri in contatto con quella persona, hai l’obbligo e la responsabilità di predicarle il Vangelo di Dio. Intervengono molti processi tra la prima volta che sente le parole di Dio e il Vangelo e il momento in cui cambierà, e perciò occorre tempo. Questo periodo richiede che tu sia paziente e che aspetti finché non arriverà il giorno in cui si convertirà e la riporterai dinanzi a Dio, nella Sua casa. Questo è il tuo obbligo. Che cos’è un obbligo? È una responsabilità a cui non ci si può sottrarre, a cui si è moralmente obbligati. È come il trattamento che una madre riserva al proprio figlio. Per quanto il bambino possa essere disobbediente o indisciplinato, o se è malato e non mangia, qual è l’obbligo della madre? Sapendo che è suo figlio, lo adora, lo ama e si prende premurosamente cura di lui. Non fa differenza che il bambino la riconosca o meno come sua madre, e non importa come la tratta: lei rimane comunque al suo fianco, proteggendolo, senza lasciarlo un istante, aspettando costantemente che creda che sia sua madre e che torni tra le sue braccia. In questo modo, lei veglia su di lui e si prende cura di lui costantemente. Questo è il significato della responsabilità; ecco cosa significa essere moralmente obbligati a fare qualcosa. Se coloro che sono impegnati nella diffusione del Vangelo praticassero in questo modo, coltivando questo tipo di cuore amorevole per le persone, sosterrebbero i principi della diffusione del Vangelo e sarebbero perfettamente in grado di ottenere dei risultati” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Leggere la parola di Dio ha suscitato in me vergogna. Dio ha chiarito molto bene le responsabilità a cui i lavoratori del Vangelo devono adempiere. Ogni potenziale destinatario del Vangelo ha una situazione diversa e va trattato in modo diverso. Non ci si può basare sui propri pregiudizi, nozioni e fantasie per evitarlo e delimitarlo, e tanto meno rinunciare in modo avventato. Se, in base ai principi, si ritiene che qualcuno potrebbe accettare il Vangelo, allora si deve fare del proprio meglio e usare ogni mezzo per testimoniargli l’opera di Dio degli ultimi giorni e condurlo davanti a Dio. Questi sono i principi da seguire nella diffusione del Vangelo. Io, invece, dopo un po’ che non riuscivo a contattare fratello Rafael, ho esaurito pazienza e compassione. Era per me un momento difficile e non volevo più cercare di condividere con lui. Sentivo che, se ci ignorava, non rispondeva al telefono e non leggeva i nostri messaggi, non c’era altro che potessi fare. Avevo condiviso con lui ciò che dovevo, solo che Rafael non voleva accettarlo. Non potevo impegnarmi oltre, così per il momento l’ho accantonato. Eppure, mi sentivo a disagio. Continuavo a pensare che questo fratello aveva una fede autentica, una buona levatura e capacità di comprendere la verità, ma si era fatto bloccare dalle nozioni religiose perché disturbato e fuorviato dal parroco. Dovevo aiutarlo in quel momento critico, non potevo starmene a guardare senza fare nulla. Dovevo adempiere alle responsabilità di una lavoratrice del Vangelo. Così, gli ho inviato un articolo di testimonianza esperienziale, sperando di aiutarlo. Che lo leggesse o meno, dovevo fare tutto ciò che potevo.
Qualche giorno dopo, mi ha mandato un messaggio dicendo: “Per tutto questo tempo, ho pregato. Anche se non ho risposto, so che Dio riesce a trovare i nostri cuori. Il mio ha chiesto a Dio Onnipotente di illuminarmi e guidarmi, affinché io non sbagli e non Lo offenda”. Ero davvero commossa. Nella sua risposta, aggiungeva: “Questo mondo è così corrotto e malvagio. È così difficile per le persone crescere vicino a Dio. Le uniche armi contro il male sono la parola di Dio Onnipotente e la Bibbia”. Riconosceva la parola di Dio Onnipotente, e questo dimostrava che era in grado di capire la voce di Dio e che c’era speranza di riprenderlo con noi. Ma sapevo che stava affrontando una feroce battaglia interiore, e temevo che smettesse di leggere i miei messaggi da un momento all’altro. Ero molto in ansia, così mi sono calmata e ho pregato Dio. Mentre pregavo, mi sono ricordata di una frase della parola di Dio: “Dio non abbandonerebbe l’umanità con leggerezza, né fino all’ultimo momento possibile”. Ispirata, mi sono affrettata a leggere alcuni passi della parola di Dio: “Il seguente brano è presente nel libro di Giona 4:10-11: ‘E Jahvè disse: “Tu hai pietà del ricino per il quale non hai faticato, e che non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito: e Io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?”’ Queste sono le vere parole di Jahvè Dio, riportate da una conversazione fra Lui e Giona. Per quanto breve, questo dialogo trabocca della sollecitudine del Creatore per l’umanità e della Sua riluttanza ad abbandonarla” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico II”). “Pur avendo l’incarico di riferire le parole di Jahvè Dio alla popolazione di Ninive, Giona non capiva le intenzioni di Dio, né le Sue preoccupazioni e aspettative verso gli abitanti della città. Con questo rimprovero, Dio volle ricordargli che l’umanità era il prodotto delle Sue mani, e che Egli aveva dedicato un impegno scrupoloso a ogni singola persona, e ognuna di esse recava in sé le speranze di Dio, e ognuna gioiva della provvista di vita di Dio, e per ogni singola persona Dio aveva pagato il prezzo di uno sforzo scrupoloso. Questo rimprovero disse inoltre a Giona che Dio aveva pietà dell’umanità, opera delle Sue mani, tanto quanto lo stesso Giona aveva pietà per il ricino. Dio non abbandonerebbe l’umanità con leggerezza, né fino all’ultimo momento possibile, anche perché in città vi erano tanti bambini e animali innocenti” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico II”). Leggere la parola di Dio mi ha commossa, così ho detto a Rafael: “Fratello, tu sei una persona riflessiva che sa capire la voce di Dio. Dio Si è incarnato negli ultimi giorni e ha espresso milioni di parole di verità per nutrirci, salvarci dalla schiavitù del peccato e purificarci per l’ingresso nel Suo Regno. Spero che tu possa considerare a fondo questa questione riguardante i nostri destini ed esiti. Pregherò per te. Possa Dio aprire il tuo cuore e permetterti di tornare presto nella Sua casa”. Poi, gli ho inviato le letture di tre passi della parola di Dio. Uno di quei tre passi della parola di Dio lo ha fatto riflettere e lo ha portato a una svolta. La parola di Dio dice: “Il ritorno di Gesù è una grande salvezza per coloro che sono in grado di accettare la verità, ma è un segno di condanna per quelli che sono incapaci di accoglierla. Dovreste scegliere il vostro cammino, e non bestemmiare lo Spirito Santo, né rifiutare la verità. Non dovreste essere persone ignoranti e arroganti, bensì sottomettervi alla guida dello Spirito Santo, e desiderare ardentemente e cercare la verità; soltanto così potrete trarre dei benefici. Vi consiglio di seguire con attenzione il vostro cammino di fede in Dio. Non saltate alle conclusioni; inoltre, non siate superficiali e sbadati nella vostra fede in Dio. Sappiate che, come minimo, coloro che credono in Dio dovrebbero possedere un cuore umile e che Lo teme. Coloro che hanno udito la verità, ma arricciano il naso davanti a essa, sono stupidi e ignoranti. Quelli che hanno ascoltato la verità, ma ne traggono delle conclusioni affrettate o la condannano, sono pieni di arroganza. Nessuno che creda in Gesù ha il diritto di maledire o condannare altre persone. Dovreste essere tutti ragionevoli e accettare la verità. Forse, avendo sentito la via della verità e letto la parola di vita, credi che tra queste parole soltanto una su diecimila sia in linea con le tue convinzioni e con la Bibbia, e quindi dovresti continuare a cercare in questo decimillesimo delle parole. Ti consiglio ancora di essere umile, di non essere troppo sicuro di te e di non esaltarti eccessivamente. Con quel minimo che possiedi di cuore che teme Dio, allora guadagnerai una luce più grande. Se esamini attentamente e contempli ripetutamente queste parole, capirai se siano o no la verità, se siano o no la vita. Forse, avendo letto soltanto poche frasi, alcune persone condanneranno ciecamente queste parole, dicendo: ‘Non è altro che un po’ di illuminazione dello Spirito Santo’ oppure ‘questo è un falso cristo, venuto a fuorviare le persone’. Coloro che pronunciano tali frasi sono accecati dall’ignoranza! La tua comprensione dell’opera e della saggezza di Dio è troppo limitata, e ti consiglio di ricominciare da zero! Non dovete condannare a occhi chiusi le parole espresse da Dio a causa dell’apparizione di falsi cristi durante gli ultimi giorni, e non dovete bestemmiare lo Spirito Santo perché temete di essere fuorviati. Non sarebbe un vero peccato? Se, dopo un lungo esame, credi ancora che queste parole non siano la verità, non siano la via né l’espressione di Dio, allora in definitiva sarai punito e resterai senza benedizioni. Se non riesci ad accettare una verità descritta in maniera così semplice e chiara, non pensi di essere inadeguato per beneficiare della salvezza di Dio? Non sei sufficientemente benedetto da ritornare davanti al trono di Dio? Pensaci! Non essere avventato e impetuoso, e non trattare la fede in Dio come un gioco. Pensa al bene della tua destinazione, delle tue prospettive e della tua vita, e non giocare con te stesso. Sei in grado di accettare queste parole?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Quando contemplerai il corpo spirituale di Gesù, Dio avrà creato nuovi cieli e nuova terra”). Quel giorno, Rafael ha letto questo passo della parola di Dio e mi ha inviato un lungo messaggio sui suoi sentimenti e su ciò che aveva compreso di quel passo. Vedevo che era combattuto e preoccupato di prendere la strada sbagliata, e temeva che credere in Dio Onnipotente equivalesse a seguire una diversa confessione e tradire il Signore Gesù. Ho trovato un passo della parola di Dio da mandargli e ho fatto comunione con lui: “La Chiesa di Dio Onnipotente non appartiene a nessun gruppo religioso. È nata grazie all’apparizione e all’opera del Signore Gesù ritornato, non perché qualcuno abbia fondato una nuova confessione. Dio Onnipotente esprime le verità per compiere l’opera di giudizio, inaugurando l’Età del Regno e ponendo fine all’Età della Grazia. Oltre a Dio Stesso incarnato, non c’è nessun leader, personalità o celebrità al mondo in grado di esprimere le verità, o di guidare e salvare l’umanità. Anche se l’opera di Dio Onnipotente è diversa da quella del Signore Gesù o di Jahvè, Essi sono in essenza lo stesso Dio. Jahvè, Gesù e Dio Onnipotente sono solo nomi diversi adottati da Dio in età diverse. Ma per quanto il nome o l’opera di Dio cambi, la Sua essenza è immutabile. Dio è eternamente Dio. Dio dice: ‘L’opera che Gesù compì, rappresentò il nome di Gesù unitamente all’Età della Grazia; quanto all’opera svolta da Jahvè, essa rappresentò Jahvè insieme all’Età della Legge. La Loro opera fu l’opera di un solo Spirito in due età diverse. […] Benché furono chiamati con due nomi diversi, fu lo stesso Spirito a compiere entrambe le fasi dell’opera, e l’opera che è stata realizzata era ininterrotta. Poiché era diverso il nome, ed era differente il contenuto dell’opera, lo era anche l’età. Quando venne Jahvè, fu l’Età di Jahvè, e quando venne Gesù, fu quella di Gesù. E così, a ogni venuta, Dio è chiamato con un nome solo, che rappresenta una sola età, e inaugura un nuovo percorso; e in ogni nuovo percorso Egli assume un nuovo nome, il che dimostra che Dio è sempre nuovo e mai vecchio, e che la Sua opera non smette mai di progredire. La storia va sempre avanti, e così l’opera di Dio. Affinché il Suo piano di gestione di seimila anni giunga al termine, deve continuare a progredire. Ogni giorno, ogni anno Egli deve realizzare una nuova opera; Egli deve inaugurare nuove strade, nuove età, dare inizio a un’opera nuova e più grande e, insieme a questi, introdurre nuovi nomi e nuove opere. […] Da quella di Jahvè a quella di Gesù, e da quest’ultima a quella attuale, queste tre fasi nel loro svolgimento continuo coprono l’intera estensione della gestione divina e sono tutte opera di un unico Spirito. Da quando ha creato il mondo, Dio ha sempre operato nella gestione dell’umanità. Egli è il Principio e la Fine, è il Primo e l’Ultimo, ed è Colui che inaugura un’età e la porta a compimento. Le tre fasi dell’opera, in diverse età e in luoghi differenti, sono inequivocabilmente opera di un solo Spirito. Tutti coloro che le separano si pongono in contrasto con Dio. In questo momento, ti conviene comprendere che l’intera opera dalla prima fase a oggi è opera di un solo Dio, opera di un solo Spirito. Su questo non può esserci dubbio’ (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “La visione dell’opera di Dio (3)”). La parola di Dio Onnipotente è molto chiara. L’opera con cui Dio salva l’umanità si divide in tre fasi. La prima è stata l’opera dell’Età della Legge, in cui Jahvè ha emanato leggi per guidare gli Israeliti a vivere sulla terra. La seconda fase è stata l’opera di redenzione nell’Età della Grazia, e questa è stata la prima volta in cui Dio Si è incarnato per fungere da sacrificio espiatorio per il genere umano. La terza fase è l’opera di giudizio degli ultimi giorni, come profetizzato nel libro dell’Apocalisse. Queste tre fasi dell’opera sono il piano completo di gestione di Dio per salvare l’umanità. Dio compie un’opera diversa in ogni età, ma l’opera di tutte e tre le fasi è svolta da un unico Dio. Faccio un semplice esempio. L’opera di gestione di Dio si può paragonare alla costruzione di una casa. L’Età della Legge rappresenta le fondamenta, poiché senza fondamenta una casa non può essere costruita. L’Età della Grazia rappresenta la struttura della casa, poiché senza una struttura una casa non può prendere forma. L’Età del Regno è come il tetto. Senza questo passo finale, la casa resterebbe incompleta ed esposta al vento e alla pioggia. Pertanto, ognuna di queste tre fasi è indispensabile. Credere in Dio Onnipotente non significa che abbiamo tradito il Signore Gesù, tanto meno che crediamo in un Dio diverso. Stiamo semplicemente seguendo i passi dell’Agnello. Attualmente, nel mondo esistono diverse religioni principali e i credenti in Dio si sono divisi in più di duemila confessioni. Indipendentemente dalle loro confessioni di provenienza, sempre più fratelli e sorelle dotati di fede sincera e assetati dell’apparizione di Dio hanno accolto l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni, e sono arrivati ad accettare l’irrigazione e il nutrimento della Sua parola. Questo fatto è evidente come il sole, e adempie anche alla profezia biblica: ‘Per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra’ (Efesini 1:10). ‘Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte d’Ella casa di Jahvè si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al disopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno ad esso’ (Isaia 2:2)”. In risposta, Rafael mi ha inviato l’emoji della preghiera e ha detto: “Hai ragione, Dio Onnipotente è l’unico vero Dio, tutti noi dovremmo riunirci sotto il nome di Dio Onnipotente. Dio Onnipotente mi chiama. Conosce il mio cuore, le mie preoccupazioni e le mie paure”. Poi gli ho inviato alcuni film evangelici e alcune parole di Dio. Ho inoltre pregato Dio dicendo che, se alla fine Rafael avesse partecipato o no alle riunioni, avrei fatto tutto il possibile e avrei imparato ad aspettare, cercare e sottomettermi.
Quattro giorni dopo, ho ricevuto un messaggio inaspettato da parte sua in cui mi chiedeva se poteva tornare alle riunioni. Diceva anche che la parola di Dio Onnipotente gli stava molto a cuore e che non poteva farne a meno. Attraverso la parola di Dio, aveva compreso molti misteri e verità della Bibbia. La parola di Dio lo aveva conquistato. In quel momento, mi sono commossa fino alle lacrime. Ringrazio davvero Dio! In seguito, mi ha detto che aveva letto le parole di Dio che gli avevo inviato, e che le domande che ponevano lo facevano sentire molto in colpa. Ha detto: “Non posso essere così negligente nella mia fede o trattarla come un gioco, così ho deciso di continuare a indagare la vera via. Il ritorno del Signore è molto importante per me e non voglio perdere l’occasione di accoglierLo. Non voglio rischiare di offenderLo o tradirLo”. Ero così emozionata! Ho visto l’autorità e la potenza della parola di Dio! È stata la parola di Dio a far cambiare idea a Rafael e a fargli decidere di accettare l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni.
Questa esperienza mi ha davvero toccata e mi ha fatto capire che non importa che tipo di potenziale destinatario del Vangelo io incontri: purché sappia capire la voce di Dio, devo adempiere al mio dovere e al mio obbligo di condurlo nella casa di Dio. Solo svolgendo il nostro dovere in questo modo possiamo evitare di crearci debiti e rimpianti. Dio sia lodato!