42. Il discernimento attraverso le parole di Dio non fallisce mai

di Christina, Stati Uniti

Nell’aprile 2021, vivevo in una casa con Harlow e alcune altre sorelle. All’inizio, vedevo che parlava spesso con gli altri del suo stato, e a volte lo faceva durante i pasti. Ho pensato a come riuscisse a sfruttare anche il momento dei pasti: si concentrava davvero sull’ingresso nella vita e ricercava la verità. Poi, una volta, mentre stavamo chiacchierando, Harlow mi ha detto che si preoccupava molto delle espressioni del viso e delle opinioni altrui, e che se qualcuno usava un tono negativo con lei, pensava che la stesse guardando dall’alto in basso, e ha detto di essere propensa all’inganno. Mi ha detto anche che competeva sempre con gli altri per fama e guadagni, e che si preoccupava troppo della sua reputazione e del suo prestigio. Ho pensato che non ci conoscevamo da molto tempo, quindi il fatto che sapesse parlarmi dei suoi difetti fatali e delle sue debolezze significava che era semplice e aperta. Nelle nostre interazioni successive, ho notato che aveva davvero una mentalità complessa. Si preoccupava veramente delle espressioni e delle opinioni degli altri, e diffidava di loro. A volte, quando i fratelli e le sorelle le facevano notare i suoi problemi, si chiedeva se la stessero guardando dall’alto in basso; in seguito, si apriva parlando di sé stessa, dicendo che era sempre sospettosa degli altri, che era molto propensa all’inganno, e così via. All’inizio, pensavo che fosse solo un po’ sensibile e fragile. Mi sono detta che tutti hanno dei difetti e dei problemi, e in quanto fratelli e sorelle, dovremmo mostrare più tolleranza e perdono reciproco. Inoltre, sapeva aprirsi e capire sé stessa dopo aver rivelato corruzione, quindi doveva essere una persona che è in grado di accettare la verità. Così, non ho dato molto peso alla cosa. In genere, quando mi parlava del suo stato, la ascoltavo pazientemente mentre apriva il suo cuore. Durante la conversazione, ero anche cautamente attenta al suo stato d’animo, per paura di essere imprudente e di dire qualcosa che la ferisse. Per questo motivo, le piaceva parlare con me. Dalle sue parole e da ciò che sottintendevano, si evinceva che mi riteneva di buon temperamento e di buona personalità, e generosa, e che le piacevano le persone come me. Tuttavia, ogni volta che parlavamo l’argomento era sempre il suo stato di essere diffidente e preoccuparsi per la sua immagine. A volte, una semplice chiacchierata si protraeva per un’ora, e mi rallentava molto nei miei doveri. Ma vedendo quanto si fidasse di me, temevo che se non l’avessi ascoltata si sarebbe sentita ferita, così mi imbarazzava interromperla. In seguito, sono successe alcune cose che hanno cambiato gradualmente la mia visione di lei.

Una volta, sorella Kay non ha preso troppo sul serio Harlow quando l’aveva criticata per non aver piegato bene un piumone. Harlow si è arrabbiata e non voleva lasciar correre, insistendo affinché Kay facesse come lei voleva. Kay aveva notato che di solito Harlow cercava di far sì che le persone la assecondassero e la seguissero per compiacerla. Kay le ha detto che era troppo concentrata sul prestigio e che voleva sempre persone intorno a sé, intendendo che essenzialmente voleva controllarle. In seguito, Harlow si è aperta con Kay, piangendo e spiegando che lei non era così, e che Kay l’aveva fraintesa. Kay si è scusata, ma Harlow ancora non riusciva a lasciar correre, e ha iniziato a ignorarla. Da allora, si isolava spesso e non parlava molto con noi. Una volta, mentre parlava con me del suo stato, mi ha detto che aveva notato che le altre sorelle parlavano spesso con Kay, quindi sospettava che lei piacesse a tutte, e che la disprezzassero e la escludessero. Per questo le evitava tutte intenzionalmente, e pensava che Kay non fosse stata sincera quando parlava con lei. In seguito, ha dichiarato di avere scarsa umanità, e che diffidare di Kay in quel modo era stato davvero propenso all’inganno. Ma poi non è cambiata. Per metà mese, ci ha tenuto il muso per questo motivo, e tutte ci siamo sentite molto limitate. Sono rimasta piuttosto sorpresa e non riuscivo a fare chiarezza. Perché non ha ricercato la verità e non ha imparato la lezione di fronte a quei problemi? Poi ho pensato a come tendesse solamente a innervosirsi e a tenere il broncio, e al fatto che eravamo tutti fratelli e sorelle e avremmo dovuto semplicemente aiutarla con più amore. Una volta, sono emersi dei problemi con un video che stava producendo. In una riunione, il leader del gruppo ha detto che i produttori dovevano assumersi la responsabilità principale dei problemi nei video. Harlow ha creduto che si stesse rivolgendo a lei, e che il leader del gruppo la reputasse di scarsa levatura e la guardasse dall’alto in basso. Ha avuto il muso lungo ed è stata avvilita per giorni. In seguito, un leader ha condiviso con lei, e le ha detto che non accettava la verità ed era troppo sensibile, e che continuare su quella via per lei sarebbe stato pericoloso. Sentendo quelle parole, Harlow si è messa a piangere. Ha detto che era troppo corrotta e che Dio non l’avrebbe salvata. Vedendola così turbata, il leader ha condiviso con lei sull’intenzione di Dio affinché non Lo fraintendesse e potesse riflettere ulteriormente sul suo problema e avere accesso. Lei sul momento non ha risposto, e il leader ha pensato che sarebbe riuscita a cambiare. Tuttavia, durante una riunione, sorprendentemente ha detto di non riuscire ad accettare le parole del leader, e di essere stata negativa per giorni. In seguito, ha raccontato ad alcuni fratelli e sorelle che il leader del gruppo la detestava per la sua scarsa levatura, il che la faceva sentire limitata. Non sapeva come superare la cosa, e piangeva mentre parlava. I fratelli e le sorelle sono stati compassionevoli. Cose del genere accadevano di continuo. Successivamente, dopo che qualcuno aveva condiviso con lei, lei “conosceva” sempre sé stessa e ammetteva il suo problema. Ma poi, qualche giorno dopo, quando accadeva qualcos’altro di spiacevole, si scatenava di nuovo.

Mi confondeva molto vederla agire in quel modo. Dato che solitamente sembrava conoscere sé stessa, perché non cambiava mai? Se gli altri dicevano qualcosa che urtava il suo orgoglio, lei pensava che la stessero guardando dall’alto in basso, e quindi prendeva la cosa nella maniera sbagliata. C’era forse un problema con la sua umanità e la sua comprensione? Non riuscivo a capirlo appieno, così ho pregato Dio nella ricerca, e ho ricercato e condiviso con altri che comprendevano la verità. Una sorella mi ha detto che Harlow dopo anni di fede aveva compreso tutto, ma non metteva in pratica la verità ed era spesso negativa. Questo significava che non conosceva veramente sé stessa. Quella sorella mi ha anche inviato un passo delle parole di Dio: “La prima cosa che alcuni dicono quando condividono la loro conoscenza di sé è: ‘Sono un diavolo, un Satana vivente, una persona che oppone resistenza a Dio. Mi ribello a Lui e Lo tradisco; sono una vipera, una persona malevola che dovrebbe essere maledetta’. Questa è forse vera conoscenza di sé? Parlano solo in maniera generica. Perché non forniscono esempi? Perché non portano alla luce del sole le cose vergognose che hanno fatto perché vengano analizzate? Alcuni, privi di discernimento, ascoltano costoro e pensano: ‘Questa sì che è vera conoscenza di sé! Si riconoscono in quanto diavoli e arrivano persino a maledire sé stessi: che livello altissimo hanno raggiunto!’ Molte persone, in particolare i nuovi credenti, sono inclini a farsi fuorviare da questi discorsi. Pensano che chi parla in questo modo sia puro e possieda comprensione spirituale, che sia qualcuno che ama la verità e che sia qualificato per diventare leader. Tuttavia, dopo aver interagito con costui per un po’, scoprono che non è così, che la persona non è come l’avevano immaginata, anzi, che è estremamente falsa e propensa all’inganno, abile nel travestimento e nella finzione, e questo costituisce una grande delusione. Su quali basi possiamo dire che una persona conosce realmente sé stessa? Non si può prendere in considerazione solo quello che dice: la chiave sta nello stabilire se è capace di accettare e mettere in pratica la verità. Coloro che comprendono realmente la verità non solo hanno un’autentica conoscenza di sé stessi ma, cosa più importante, sono in grado di mettere in pratica la verità. Non si limitano a parlare della loro vera comprensione: sono anche capaci di fare davvero ciò che dicono; vale a dire che le loro parole e le loro azioni sono completamente allineate. Se ciò che dicono sembra coerente e condivisibile, ma non lo fanno, non lo vivono, allora queste persone sono diventate farisei, ipocriti e di certo non conoscono realmente sé stesse. Numerose persone sembrano molto coerenti quando condividono sulla verità, ma non si rendono conto di quando rivelano un’indole corrotta. Queste sono forse persone che conoscono sé stesse? Se le persone non conoscono sé stesse, sono forse persone che comprendono la verità? Tutti coloro che non conoscono sé stessi sono persone che non comprendono la verità, e tutti coloro che pronunciano vuote parole di conoscenza di sé stessi hanno una falsa spiritualità, sono dei bugiardi. Alcune persone sembrano molto coerenti quando pronunciano parole e dottrine, ma lo stato del loro spirito è di insensibilità e ottusità, non sono recettive e non reagiscono ad alcuna questione. Si può dire che sono insensibili ma a volte, quando le si ascolta parlare, i loro spiriti sembrano piuttosto acuti. Per esempio, subito dopo un avvenimento, sono in grado di manifestare immediatamente conoscenza di sé: ‘Poco fa si è manifestata in me un’idea. Ci ho riflettuto su e ho capito che era propensa all’inganno, che stavo ingannando Dio’. Alcuni, privi di discernimento, provano invidia quando sentono queste parole e dicono: ‘Questa persona si rende subito conto di quando rivela corruzione, ed è anche in grado di aprirsi e di parlarne in condivisione. È così veloce a reagire, ha uno spirito acuto, è molto migliore di noi. Si tratta davvero di una persona che persegue la verità’. Questo è forse un modo accurato di valutare le persone? (No.) Su cosa dunque si dovrebbe basare la valutazione del fatto che le persone conoscano veramente sé stesse? Non soltanto su quello che esce dalle loro bocche. Bisogna anche guardare a ciò che si manifesta realmente in loro. Il metodo più semplice è vedere se siano o meno in grado di mettere in pratica la verità: questo è l’aspetto cruciale. La loro capacità di mettere in pratica la verità dimostra che conoscono veramente sé stesse, perché chi conosce veramente sé stesso manifesta pentimento, e solo quando le persone manifestano pentimento conoscono veramente sé stesse(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo la conoscenza di sé è di aiuto nel perseguire la verità”). Dalle parole di Dio, ho imparato che quando si valuta se qualcuno ama e accetta la verità, se conosce veramente sé stesso, non si tratta di vedere quanto bene riesca a conoscere sé stesso a parole, o quanto bene enunci parole e dottrine. Piuttosto, si tratta di vedere come vive concretamente di fronte agli eventi, se sa praticare la verità, se davvero si pente e cambia, e se c’è corrispondenza tra la comprensione di cui parla e il suo reale accesso. Alcune persone enunciano tutte le giuste parole e dottrine, ma quando affrontano le cose non praticano mai la verità, agendo invece secondo la loro indole satanica. Costoro non accettano la verità. Alcune persone sanno aprirsi a prescindere dal tipo di pensieri che rivelano, e conoscono la loro corruzione, facendo pensare agli altri di essere semplici. Tuttavia, non dicono nulla sui veri scopi che si celano dietro tutto ciò, e non analizzano affatto l’essenza della propria indole corrotta. Sembrano semplici e aperte, ma in realtà stanno fuorviando e mentendo agli altri, una cosa davvero propensa all’inganno. La conoscenza di sé di alcune persone è solo un’illusione, esse riconosceranno verbalmente i propri errori, diranno di essere dei diavoli e dei Satana, malediranno e condanneranno sé stesse, e sapranno di essere un completo disastro; tuttavia, per quanto riguarda le specifiche malefatte che hanno commesso, le motivazioni e gli obiettivi nascosti che le hanno spinte a commetterle, o le conseguenze a cui hanno portato, non dicono una parola. Guardando Harlow, le piaceva parlare con le persone del suo stato, e sembrava davvero perseguire e ricercare la verità. Diceva sempre cose come: “Ho una scarsa umanità, sono propensa all’inganno, sono malvagia”. Dall’esterno sembrava che potesse davvero conoscere sé stessa, ma non praticava la verità e non aveva alcun tipo di accesso di fronte agli eventi. Non aveva affatto eliminato la sua indole corrotta. Due anni fa, gli altri l’avevano valutata come una persona che diffidava delle persone ed era concentrata sulla reputazione e il prestigio, ma non era cambiata affatto. Chiaramente, era solita parlare solo di dottrine. Questo significava dare alle persone una falsa impressione, e che le stava raggirando. La conoscenza di cui parlava e il modo in cui viveva realmente non corrispondevano affatto.

In seguito, ho letto la condivisione di Dio su quali persone siano veramente fratelli e sorelle e quali no, e ho acquisito un certo discernimento su Harlow. Le parole di Dio dicono: “Soltanto coloro che amano la verità appartengono alla casa di Dio; soltanto loro sono veri fratelli e sorelle. Pensi che tutti coloro che partecipano spesso alle assemblee nella casa di Dio siano fratelli e sorelle? Non necessariamente. Quali persone non sono fratelli e sorelle? (Coloro che provano avversione nei confronti della verità, che non la accettano.) Tutti coloro che non accettano la verità e provano avversione nei confronti della verità sono persone malevole, prive di coscienza e ragione. Nessuno di loro è tra quelli che Dio salva. Sono persone prive di umanità, non si occupano del loro lavoro e si scatenano nel compiere cattive azioni. Vivono secondo filosofie sataniche, adottano manovre subdole e sfruttano, lusingano e ingannano gli altri. Non accettano minimamente la verità e si sono infiltrate nella casa di Dio al solo scopo di ottenere benedizioni. Perché le definiamo miscredenti? Perché provano avversione per la verità e non l’accettano. Non appena qualcuno condivide la verità, perdono interesse, provano avversione per la verità, non sopportano di sentirne parlare, la ritengono noiosa e non riescono a stare sedute. Sono chiaramente miscredenti e non credenti. Non devi considerarle fratelli e sorelle. […] Secondo che cosa vivono? Senza dubbio vivono secondo le filosofie di Satana, sono sempre astuti e furbi, non conducono una vita da normali esseri umani. Non pregano mai Dio né cercano la verità, ma gestiscono tutto attraverso trucchi, tattiche e filosofie di rapporti umani, cosa che rende la loro esistenza dolorosa ed estenuante. Interagiscono con i fratelli e con le sorelle nello stesso modo in cui interagiscono con i non credenti, seguono filosofie sataniche, mentono e imbrogliano. Amano cominciare discussioni e spaccare il capello in quattro. Indipendentemente dal gruppo in cui vivono, cercano sempre di vedere chi è allineato con chi e chi è in squadra con chi. Quando parlano osservano attentamente le reazioni degli altri, sono sempre all’erta, cercando di non offendere nessuno. Seguono sempre queste filosofie di rapporti mondani per affrontare tutto quello che li circonda e le loro relazioni con gli altri. È questo che rende la loro esistenza così estenuante. Anche se possono sembrare attivi in mezzo alle altre persone, in realtà soltanto loro conoscono i problemi che hanno e, se tu guardassi da vicino le loro vite, ti accorgeresti di quanto questo sia estenuante. Per una questione che riguarda la fama, il guadagno o la facciata, insistono nel chiarire chi ha ragione o torto, chi è superiore o inferiore, e devono argomentare per dimostrare qualcosa. Gli altri non vogliono ascoltare queste cose. La gente dice: ‘Puoi semplificare quello che stai dicendo? Riesci a essere diretto? Perché devi essere così superficiale?’ I pensieri di queste persone sono così complicati e contorti ed esse vivono una vita talmente estenuante, senza rendersi conto dei problemi che ci sono alla base. Perché non riescono a cercare la verità né a essere onesti? Perché provano avversione per la verità e non vogliono essere onesti. Quindi, su cosa si basano nella vita? (Sulle filosofie per i rapporti mondani e sui metodi umani.) Dipendere dai metodi umani di agire tende a condurre a risultati con i quali si finisce per essere derisi o per rivelare un brutto lato di sé stessi. E così, a un esame più attento, le loro azioni e le cose che fanno per l’intera giornata si riferiscono tutte alla loro facciata, alla fama, al guadagno e alla vanità. È come se vivessero in una ragnatela, devono razionalizzare o trovare scuse per tutto e parlano sempre per il loro bene. Il loro modo di pensare è complicato, dicono tante sciocchezze, le loro parole sono ingarbugliate. Discutono sempre su ciò che è giusto e sbagliato, senza fine. Se non stanno cercando di ottenere considerazione sono in competizione per la reputazione e il prestigio, e vivono in ogni momento per queste cose. Qual è la conseguenza finale? Possono aver ottenuto considerazione, ma tutti sono disgustati e stanchi di loro. Le persone li hanno capiti fino in fondo e si sono rese conto che questi individui sono privi della verità realtà, che non sono persone che credono sinceramente in Dio. Quando i leader e i lavoratori o altri fratelli e sorelle usano poche parole per potarli, essi si rifiutano ostinatamente di accettare, insistono nel cercare di razionalizzare o nel trovare scuse e tentano di scaricare le responsabilità. Durante le assemblee si difendono, iniziano discussioni e creano problemi fra gli eletti di Dio. In cuor loro, pensano: ‘Non c’è davvero nessun luogo dove io possa discutere la mia causa?’ Che tipo di persona è questa? È una persona che ama la verità e crede in Dio? Quando sentono qualcuno dire qualcosa che non è in linea con le loro intenzioni vogliono sempre discutere e chiedere una spiegazione; si impelagano in discussioni su chi ha ragione e chi ha torto, non cercano la verità e non la affrontano secondo le verità principi. Indipendentemente da quanto è semplice una faccenda, devono renderla complicata: sono solo in cerca di guai, meritano di essere così esausti!(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Le parole di Dio rivelano che ad alcune persone piace litigare su ciò che è giusto o sbagliato. Non accettano la verità, anzi sono avverse ad essa. Non cercano la verità di fronte alle cose, non riflettono e non conoscono sé stesse. Si discolpano e si giustificano continuamente per proteggere la loro faccia e il loro prestigio. Questo genere di persone hanno una mentalità complessa e per natura sono propense all’inganno. Questo non solo è faticoso per loro, ma arreca anche dolore e fastidio agli altri. Una persona di questo tipo non è un vero fratello o una vera sorella. Ho pensato nuovamente ad Harlow. Quando un’osservazione inavvertita da parte di qualcuno la toccava nell’orgoglio e la feriva, giudicava male quella persona, sospettava di non piacerle, e sviluppava pregiudizi nei suoi confronti. Quindi, si apriva falsamente per giustificarsi o parlava di conoscere sé stessa in modo da tirar fuori i problemi di quella persona. Era sempre intenta a litigare su ciò che era giusto o sbagliato. Per esempio, quando il leader del gruppo le ha dato dei suggerimenti sul lavoro, ha sospettato che la detestasse e si è arrabbiata. In seguito, durante una riunione, quando si è “aperta” ha sparso la voce che il leader del gruppo la stimasse poco, in modo che tutti solidarizzassero con lei e sviluppassero una certa opinione nei suoi confronti. Di solito, le persone dovevano camminare in punta di piedi nell’interagire con lei, osservando le espressioni del suo volto, tenendo conto del suo orgoglio, temendo di dire qualcosa di sbagliato che potesse influire sul suo stato. Interagire con lei era davvero opprimente, e non era liberatorio. Inoltre, il fatto che fosse sempre facilmente negativa e rimuginasse troppo sulle cose influiva pesantemente sul progresso del lavoro. A quel tempo, pensavo che fosse solo sensibile e fragile, che semplicemente tendesse a fare i capricci e a tenere il broncio quando le cose non andavano come voleva. Pensavo che questa fosse una mancanza di normale umanità, e che non costituisse un reale disturbo o intralcio per i fratelli e le sorelle, o per il lavoro della chiesa. Ma analizzando i fatti, ho visto che in realtà aveva disturbato inconsapevolmente lo stato dei fratelli e delle sorelle, così come la vita della chiesa. Aveva inoltre condizionato il normale progresso del lavoro della chiesa. A giudicare dal come suo costante comportamento, non accettava affatto la verità ed era davvero propensa all’inganno. Aveva disturbato i fratelli e le sorelle, e non aveva affatto avuto un ruolo positivo: era una miscredente. Alla fine, il leader ha compreso il suo comportamento generale, l’ha sollevata dal suo dovere, e l’ha isolata perché riflettesse.

In seguito, ho letto un passo delle parole di Dio che smascherava l’indole corrotta delle persone. In questo modo, ho ottenuto un maggiore discernimento dell’indole che si nascondeva dietro le parole di Harlow. Le parole di Dio dicono: “Di solito la propensione all’inganno è ben visibile: qualcuno mena il can per l’aia o usa un linguaggio elaborato e nessuno riesce a capire cosa sta pensando. Questa è propensione all’inganno. Qual è la caratteristica principale della malvagità? Le parole di un malvagio suonano particolarmente piacevoli e in superficie appare tutto giusto. Sembra che non ci sia nemmeno un problema e si ha l’impressione che tutto sia buono sotto ogni punto di vista. Quando i malvagi fanno qualcosa, sembra che non usino mezzi specifici e all’esterno non c’è segno di punti deboli o pecche, eppure raggiungono i loro scopi. Agiscono in maniera estremamente riservata. È così che gli anticristi fuorviano le persone. Questioni e gente di questo tipo sono le più difficili da riconoscere. Alcuni dicono spesso le cose giuste, usano scuse gradevoli da sentire e ricorrono a dottrine, detti o azioni conformi ai sentimenti umani per gettare fumo negli occhi delle persone. Fingono una cosa mentre se ne fa un’altra per raggiungere i loro secondi fini. Questa è malvagità, ma per molti questi comportamenti sono solo propensi all’inganno. Le persone hanno una comprensione e un’analisi della malvagità relativamente limitate. In effetti, è più difficile riconoscere la malvagità rispetto alla propensione all’inganno, perché è più nascosta e usa metodi e azioni più sofisticate(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 5: Fuorviano, adescano, minacciano e controllano gli altri”). Le parole di Dio smascherano come le persone con un’indole malvagia dicano cose apparentemente gentili, giuste e condivisibili, ma dietro tutto ciò si celano secondi fini che non si possono discernere facilmente. Non ho potuto fare a meno di pensare al comportamento di Harlow. Abitualmente, le piaceva parlare del suo stato con le persone, in modo che vedessero che si concentrava molto sull’ingresso nella vita e che ricercava e perseguiva la verità. Ma in realtà, creava intenzionalmente questa apparenza pseudo-spirituale per raggirare gli altri affinché fossero ben disposti nei suoi confronti e avessero una buona opinione di lei. Si comportava come se stesse parlando del suo stato, ma in realtà si lamentava cercando di essere confortata, dando sfogo alla sua insoddisfazione, e cercando di farsi compatire. Rubava persino del tempo allo svolgimento dei doveri altrui. Tuttavia, a quel tempo io non capivo a fondo le sue motivazioni, né sapevo discernere che tipo di persona fosse in realtà. Semplicemente, condividevo sempre con lei con gentilezza, aiutandola e sostenendola. La aiutavo con entusiasmo ogni volta che la vedevo in difficoltà nella vita, ed era la prima a cui pensavo quando c’era qualcosa che portasse dei benefici. Ora, finalmente, ho visto attraverso lo smascheramento delle parole di Dio che aveva una natura malvagia, che era fuorviante sia nelle parole che nelle azioni, e che stava raggirando e ingannando tutti.

Successivamente, ho riflettuto su me stessa. Perché non avevo avuto alcun discernimento su Harlow? Riflettendo, ho capito di aver avuto una prospettiva sbagliata. La sua capacità di parlare del suo stato mi aveva fatto pensare che fosse semplice e aperta, e che praticasse la verità, e non ho prestato attenzione a discernere le sue parole. Solo attraverso le parole di Dio ho visto cosa significhi veramente essere semplici e aperti. Le parole di Dio dicono: “Onestà significa donare il vostro cuore a Dio, essere sinceri con Lui in ogni cosa, aperti con Lui in ogni cosa, senza mai nascondere i fatti, senza tentare di ingannare i superiori e i subordinati e senza fare le cose solo per ingraziarsi Dio. In breve, essere onesti vuol dire essere puri nelle vostre azioni e parole, e non ingannare né Dio né gli uomini. […] Se le tue parole sono piene di scuse e giustificazioni prive di valore, allora dico che sei riluttante a mettere in pratica la verità. Se hai molte confidenze che sei restio a condividere, se non sei affatto disposto a svelare i tuoi segreti – vale a dire le tue difficoltà – davanti agli altri per ricercare la via della luce, allora dico che sei uno che non otterrà facilmente la salvezza e che non emergerà facilmente dalle tenebre(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Tre ammonimenti”). Dalle parole di Dio, ho visto che essere semplici e aperti significa soprattutto aprirsi nella condivisione quando si affrontano dei problemi o delle difficoltà, o per rivelare delle corruzioni, non per mascherare sé stessi o nascondere i fatti. Aprirsi ha soprattutto lo scopo di ricercare la verità per eliminare rapidamente problemi e difficoltà. Aprirsi e lasciare che gli altri vedano l’essenza della propria indole permette ai fratelli e alle sorelle di mettere a nudo il loro cuore l’uno con l’altro. Aprirsi in questo modo è istruttivo e benefico. Essere semplici e aperti dipende soprattutto dalle intenzioni e dalle motivazioni della persona, nonché dai risultati che essa raggiunge. Se una persona parla di pregiudizi, di piccole questioni domestiche e fa pettegolezzi, senza mai riflettere veramente su sé stessa e senza alcuna comprensione di sé, allora questo non vuol dire che è genuinamente semplice e aperta. Si sta solo sfogando di ciò che non gli piace e sta velatamente criticando gli altri per i suoi problemi. Aprirsi in questo modo non è istruttivo né d’aiuto per le persone. Alcuni si comportano come se fossero aperti per fingersi persone sincere che accettano la verità, cosicché gli altri li ammirino. Aprirsi in questo modo permette loro di esaltare sé stessi e mettersi in mostra segretamente: sono persone fuorvianti. Quando Harlow si era aperta sulla sua conoscenza di sé, parlava soprattutto dei suoi sospetti infondati nei confronti degli altri, e dei pensieri e delle idee che rivelava. Non parlava mai della sua indole corrotta, delle sue intenzioni nascoste, o dei suoi obiettivi. Non si apriva per ricercare la verità ed eliminare la sua corruzione, ma piuttosto per esternare le sue rimostranze affinché gli altri si dispiacessero per lei, la consolassero, e la comprendessero. Lo faceva anche per giustificarsi e difendersi, in modo da non essere fraintesa. In questo modo, poteva proteggere la sua immagine agli occhi degli altri. Il suo essersi aperta non aveva eliminato la sua indole corrotta, e non era stata istruttiva né di giovamento per i suoi fratelli e sorelle. Pertanto, non era stata semplice e aperta, ma aveva raggirato gli altri e usato dei tranelli. Quando l’ho capito, ho acquisito un po’ di chiarezza interiore. Ho visto chiaramente che Harlow non era una persona che ricercava la verità, e che non era semplice e aperta. In realtà, era davvero malvagia e propensa all’inganno.

Successivamente, ho riflettuto su me stessa. Avevo interagito con Harlow per quasi un anno e solitamente avevo una qualche consapevolezza dei suoi problemi generali. Allora perché fino a quel momento non avevo ancora acquisito alcun discernimento su di lei? Riflettendoci, mi sono resa conto che non guardavo le cose attraverso la lente delle parole di Dio. Piuttosto, guardavo alle apparenze delle persone attraverso le mie nozioni e fantasie. Consideravo il suo aprirsi in modo superficiale e il suo desiderio di condividere il suo stato con gli altri come amore e ricerca della verità. Non avevo guardato le sue motivazioni nel fare le cose, né i risultati effettivi che aveva raggiunto. Inoltre, non avevo guardato ai suoi costanti metodi e approcci nel parlare e nel comportarsi, e non avevo saputo discernere le cose attraverso le parole di Dio. Per questo non ero riuscita a vedere la sua essenza e non ho avuto discernimento su di lei, l’avevo persino trattata come una sorella, giustificandola, aiutandola e sostenendola sempre con amore. Sono stata così sciocca! Grazie a questa esperienza, ho capito che per discernere se una persona ama e persegue la verità non è necessario che le piaccia cercare gli altri per condividere o parlare della conoscenza di sé. Piuttosto, è necessario che sappia cercare la verità e mettere in pratica le parole di Dio quando affronta le cose, e che abbia o meno un reale ingresso e in seguito possa cambiare. Ho capito anche quanto sia importante discernere l’essenza di una persona in base alle parole di Dio. Se non si sanno discernere tutti i tipi di persone, si verrà fuorviati. Si ameranno le persone ciecamente, e si aiuteranno e sosterranno le persone sbagliate come fratelli e sorelle. Questo finirà per intralciare e disturbare il lavoro della chiesa. Solo capire a fondo le persone e le cose attraverso le parole di Dio è accurato: si tratta dell’unico modo per discernere e per sapere come trattare correttamente le persone e interagire con gli altri. Grazie a Dio!

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