43. Il bivio
Avevo una famiglia felice e mio marito era molto buono con me. Abbiamo aperto un ristorante a conduzione famigliare che andava abbastanza bene. Tutti i nostri amici e parenti ci invidiavano. Eppure, senza capirne il perché, mi sentivo sempre così vuota dentro. Ogni giorno sembrava esattamente uguale al precedente, come se la vita non avesse senso, ma non avevo idea di quale fosse il modo giusto di vivere. Poi, alla fine del 2010, ho avuto un travaglio difficile mentre partorivo, sfociato in un’emorragia. L’ospedale ha diagnosticato che ero in condizioni critiche. Mia madre, in preda all’ansia, mi ha sussurrato all’orecchio: “Tesoro, prega Dio Onnipotente!” Nel mio cuore, ho invocato Dio Onnipotente affinché mi salvasse, come aggrappandomi a un’ancora di salvezza. In poco tempo, l’emorragia si è fermata e ho ringraziato Dio dal profondo del cuore. Da allora, ho iniziato a leggere le parole di Dio Onnipotente ogni giorno e mi riunivo e condividevo tutto il tempo con i fratelli e le sorelle. Col tempo, ho imparato che Dio ha creato l’uomo e tutto ciò che l’uomo possiede viene da Dio. Dobbiamo avere fede, adorarLo e fare il dovere di esseri creati; solo allora la vita ha senso. Così ho assunto il dovere di predicare il Vangelo e ogni giorno mi sentivo davvero appagata. La mia famiglia non aveva accettato il Vangelo, ma non si opponeva alla mia fede.
Alla fine del 2012, il Partito Comunista Cinese ha avviato un’altra ondata di oppressione a danno della Chiesa di Dio Onnipotente, inventando ogni sorta di calunnia per incastrare e oltraggiare la chiesa. Molte stazioni radio e televisive diffondevano quelle bugie. A partire da allora, mio marito metteva il muso lungo e teneva il broncio ogni volta che tornavo da una riunione. Un giorno, verso l’ora di pranzo, al mio ritorno da un incontro sono andata al ristorante e lui, non appena mi ha vista, mi ha afferrata e trascinata davanti alla TV, e ha detto: “Guarda questo Dio in cui credi!” Stavano trasmettendo ogni sorta di blasfemie e calunnie del Partito Comunista Cinese contro la Chiesa di Dio Onnipotente; erano assolutamente infondate e capovolgevano la verità. Colma di rabbia, mi sono voltata e gli ho risposto: “Quelle notizie sono piene di falsità. Sono solo voci inventate dal Partito Comunista. Loro odiano Dio e Gli si oppongono più di ogni altra cosa; da quando sono al potere, perseguitano brutalmente ogni credo religioso. Come si fa a credere a tutto ciò che dicono a condanna della chiesa? Siamo in affari da molti anni e ne abbiamo viste tante, quindi sai benissimo com’è questo governo, com’è questo Partito. Hanno inventato ogni genere di casi legali ingiusti, falsi e illegittimi e falsificato i resoconti. Senza neppure menzionare la Rivoluzione Culturale, pensiamo soltanto agli anni più recenti: c’è stato l’incidente di Piazza Tiananmen, la brutale repressione delle proteste tibetane, e così via. Fanno sempre così: prima iniziano inventando bugie, distorcendo la verità per mettere in cattiva luce un gruppo e suscitare indignazione, e poi arriva una violenta repressione. Allo stesso modo trattano la Chiesa di Dio Onnipotente. Questa è la solita tattica del Partito per sradicare il dissenso. Inoltre, i fratelli e le sorelle hanno tenuto riunioni nella nostra casa mentre tu eri presente. Sai che ci riuniamo e leggiamo le parole di Dio, condividiamo sulla verità e cantiamo inni. Assomigliamo forse a quello che dice il Partito?” Ma mio marito era stato troppo fuorviato dalle menzogne del Partito Comunista, perciò era sordo alle mie parole. Continuava a rimproverarmi, dicendo che avrei dovuto pensare a fare una bella vita invece di insistere nel credere in Dio e che, se il governo dice che non puoi avere fede, allora lascia perdere. Mio marito ha minacciato di distruggere il mio scooter elettrico se avessi continuato ad andare alle riunioni, così non avrei saputo come andarci. Ha addirittura aggiunto che mi avrebbe rinchiusa in casa. All’inizio non mi dava troppo fastidio. Ho pensato semplicemente che la mia famiglia era stata temporaneamente fuorviata dalle bugie del Partito ed era arrabbiata perché si preoccupava per me, e che tutto si sarebbe risolto in pochi giorni. Ma le cose non erano così semplici. C’erano sempre più menzogne trasmesse in TV e su internet che attaccavano e diffamavano la Chiesa di Dio Onnipotente, e c’erano molte notizie di credenti che venivano arrestati. Nel vedere ciò, la mia famiglia ha dato un’ulteriore stretta nei miei confronti. Nel tentativo di farmi rinunciare alla fede, mio marito ha strappato il mio libro delle parole di Dio e ha rotto il lettore MP3 che usavo per ascoltare gli inni. Ha anche riportato tutte le bugie del Partito Comunista ai nostri vicini, così non potevo predicare loro il Vangelo. Anche loro sono stati fuorviati da quelle dicerie e mi evitavano come fossi una lebbrosa. Il comportamento di mio marito mi ha davvero sconvolta. Era sempre stato puro e privo di malizia: come aveva fatto a cambiare tanto, in maniera così drastica? Dopo anni di matrimonio, come poteva essere così privo di comprensione e rispetto? Il tempo passava e lui mi stava costantemente addosso, addirittura incolpava me e la mia fede per ogni cosa che andava male a casa. Quando gli affari non andavano bene, dava la colpa alla mia fede e non mi faceva entrare nel ristorante, dicendo che avrei portato sfortuna. I suoi genitori avevano sempre il muso lungo con me, mi rimproveravano e spesso sfogavano la rabbia sbattendo le cose. Mi impedivano di uscire e, appena mettevo un piede fuori, mi chiamavano, esigendo di sapere dove fossi e con chi. In quel periodo, mi tenevano sotto sorveglianza. Non potevo leggere le parole di Dio o contattare i fratelli e le sorelle. Non avevo alcuna libertà personale. La situazione era davvero pesante per me: mi chiedevo quando sarebbe finita e perché avere fede fosse così difficile, perché dovessi lottare tanto. A volte pensavo che avrei potuto semplicemente smettere di andare alle riunioni e di svolgere il mio dovere, solo per un po’, ma sentivo che non sarebbe stato in linea con l’intenzione di Dio. Nel dolore, ho disperatamente pregato Dio e Gli ho chiesto di guidarmi. Mi è tornato in mente un passo delle Sue parole: “Oggi, la maggior parte della gente non ha quella consapevolezza. Crede che la sofferenza sia priva di valore, viene rifiutata dal mondo, la sua vita familiare è instabile, non è amata da Dio e le sue prospettive sono fosche. La sofferenza di alcune persone raggiunge un livello estremo e i loro pensieri si rivolgono alla morte. Questo non è vero amore per Dio; questa gente è vigliacca, non ha la perseveranza, è debole e incapace! […] Perciò, negli ultimi giorni dovete rendere testimonianza a Dio. Per quanto sia grande la vostra sofferenza, dovreste camminare fino alla fine, e anche al vostro ultimo respiro, dovete ancora essere fedeli a Dio e alla Sua mercé; solo questo è vero amore per Lui e una testimonianza forte e clamorosa” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solamente affrontando prove dolorose puoi conoscere l’adorabilità di Dio”). Riflettere su queste parole mi ha davvero commossa. Ho capito che l’intenzione di Dio non era quella di farci soffrire, ma di perfezionare la nostra fede attraverso persecuzioni e avversità, così avremmo avuto la possibilità di testimoniarLo. Non potevo cedere a Satana solo perché avevo paura di soffrire; dovevo avere fede in Dio e rimanere su quel cammino fino alla fine, per quanto fosse difficile.
In seguito, dato che continuavo a predicare il Vangelo, mio marito è diventato sempre più opprimente. Un giorno, quando sono tornata a casa da una riunione, mi ha davvero fatta a pezzi. Urlava: “Cosa stai facendo, predichi ai clienti del ristorante? Tutti parlano del fatto che sei una credente. Come hai potuto umiliarmi in questo modo? Hai visto cosa dicono in TV. Se continui così, aspettati solo di essere arrestata!” Notavo che si stava agitando sempre di più, perciò non ho risposto e sono entrata nella mia stanza. Quello che ho trovato lì mi ha sbalordita. Aveva stracciato i miei libri delle parole di Dio e il pavimento era coperto di carta. Mio suocero è arrivato proprio in quel momento, e ha subito detto: “Volevamo che nostro figlio si sposasse e avesse una bella vita. Se vieni arrestata per via della tua fede, questa famiglia sarà rovinata. O ci rinunci, o divorziate subito!” Poi ha cominciato a dire cose blasfeme. Non sono riuscita a trattenere la rabbia e l’ho interrotto: “Da quando sono entrata a far parte della vostra famiglia non ho fatto altro che trattarti con rispetto. Non mi sono mai arrabbiata né ho mai litigato con te. Se ho mancato al mio dovere verso questa famiglia, hai il diritto di rimproverarmi, ma non c’è niente di sbagliato nella mia fede e tu non dovresti ostacolarmi, né tanto meno bestemmiare Dio”. Non mi ha lasciata nemmeno finire; ha cambiato espressione e ha gridato: “Sto solo esprimendo la mia opinione sul tuo Dio, cosa c’è di sbagliato? Adesso ci penso io a te!” Ha cominciato a tirarmi per i vestiti, cercando di trascinarmi alla stazione di polizia, ma io mi sono liberata. Vedendo che ero determinata e non avevo intenzione di cedere, se ne è andato furibondo. Subito dopo ho sentito un tonfo: proprio mentre mi stavo girando, ho visto mio marito venire verso di me e colpirmi sul volto. Sono volata a terra. Vedevo le stelle, mi fischiavano le orecchie e la faccia mi bruciava dal dolore. La mia mente era completamente vuota. Ero davvero sconvolta da quello che aveva fatto. Stavamo insieme da quasi dieci anni e non mi aveva mai picchiata, ma quel giorno lo ha fatto a causa della mia fede. Lo guardavo e mi sembrava un estraneo. Come se avesse perso la testa, mi ha sollevata con forza dal pavimento e spinta contro il muro, minacciandomi inferocito: “Ti dico che oggi sistemiamo la questione. O rinunci alla tua fede, o divorziamo immediatamente. Dimmi: continuerai a credere o no? Vuoi la tua fede o questa famiglia?” Mentre parlava, mi sbatteva contro il muro, come impazzito. Vedendo quella faccia che conoscevo tanto bene diventare così demoniaca, ho risposto con calma: “Scelgo la mia fede”. Infuriato, lui mi ha spinta sul letto e mi ha stretto le mani intorno al collo. Mi toglieva il respiro e volevo scappare, ma lui era troppo forte. Non c’era modo di reagire. Mentre lottavo per cercare di respirare, ero terrorizzata e ho pensato: “Probabilmente è così che morirò oggi”. Proprio allora, mio figlio di tre anni si è svegliato improvvisamente. Si è alzato e ha iniziato a chiamare: “Mamma! Mamma!” Vedendo mio marito che mi stava strozzando, ha iniziato a colpirlo e a spingerlo, e poi ha cercato disperatamente di infilarsi tra le mie braccia. A quel punto, mio marito ha lasciato la presa e ha detto, con ferocia: “Se non fosse stato per nostro figlio, oggi saresti morta per mano mia”. Rimasta sola, ho ripensato a quello che era appena successo. Il mio cuore era in preda al gelo. Poiché la persecuzione a danno della mia fede intralciava i suoi interessi personali, era addirittura pronto a uccidermi con le sue stesse mani. Non era un diavolo che si rivelava? Più mi colpiva, più vedevo che tipo di persona era e più volevo seguire Dio fino alla fine.
Mia suocera è venuta a trovarmi il giorno dopo. Appena entrata, mi ha detto: “Potresti smettere di credere in Dio? So che avere fede è una buona cosa, ma significa che il Partito ti arresterà e ti farà cose terribili. Cosa dici in proposito?” Ho risposto: “Tu sai quanto è stato difficile il mio parto; l’ospedale ha diagnosticato che ero in condizioni critiche. È stato Dio Onnipotente a salvare sia me che mio figlio. Devo ripagare l’amore di Dio; non posso agire senza coscienza. Dio Onnipotente è l’unico vero Dio che ha creato i cieli e la terra tutte le cose, ed è il Salvatore che è tornato per salvare l’umanità. I disastri stanno diventando sempre più grandi e solo Dio può salvarci. Anche se venissi arrestata e soffrissi perché seguo Dio, sarebbe solo temporaneo. Sarebbe meglio che andare all’inferno con Satana”. Lei ha risposto: “Capisco quello che dici ma, come donna, devi pensare a tuo figlio e a tuo marito. Tuo figlio è così piccolo. Riusciresti davvero ad abbandonarlo in questo modo?” Le sue parole mi hanno fatto venire una gran voglia di piangere, ma non ho versato lacrime. Ho pensato: “Sono davvero io che lo abbandono? È il Partito Comunista che arresta e perseguita i credenti. Ed è tuo figlio che crede alle bugie del Partito e insiste per divorziare e distruggere questa famiglia. Come puoi dire che sia colpa della mia fede?” La guardavo: aveva la testa piena di capelli bianchi e uno sguardo sofferente sul viso; al pensiero di mio figlio portato via dalla madre in così giovane età, mi sentivo sempre più infelice. Ho cominciato a indebolirmi un po’. Ho invocato Dio nel silenzio del mio cuore, chiedendoGli di guidarmi. Mi è venuto in mente un passo delle Sue parole: “In ogni fase dell’opera che Dio compie sugli uomini, da fuori sembra che ciò che accade sia dovuto a un’interazione tra individui, che venga da disposizioni o da disturbi umani. Ma dietro ciò che appare, dietro ogni fase dell’opera e dietro ogni cosa che accade vi è una scommessa che Satana fa con Dio e che richiede che le persone rimangano salde nella propria testimonianza a Dio. Pensate a quando Giobbe fu messo alla prova, per esempio: dietro le quinte, Satana stava facendo una scommessa con Dio e ciò che accadde a Giobbe fu dovuto alle azioni e al disturbo degli uomini. Dietro ogni fase dell’opera che Dio compie in voi, vi è la scommessa di Satana con Dio; dietro ogni cosa vi è una battaglia. […] Quando Dio e Satana combattono nel regno dello spirito, in che modo dovresti soddisfare Dio e in che modo dovresti rimanere saldo nella tua testimonianza a Lui? Devi sapere che tutto ciò che ti accade è una grande prova ed è quello il momento in cui Dio ha bisogno che tu dia testimonianza” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solo amare Dio vuol dire credere veramente in Dio”). Ho pensato alle parole di Dio e ho compreso: in apparenza, tutto ciò che mi stava accadendo quel giorno consisteva in persone che mi ostruivano il cammino e mi perseguitavano, ma dietro a tutto c’erano i tranelli di Satana. Satana stava usando la mia famiglia per ostacolarmi, per disturbarmi, usando i miei sentimenti per mio figlio e i membri della famiglia per minacciarmi, cercando di farmi tradire Dio e perdere la mia possibilità di salvezza. Sapevo che non potevo cadere nei tranelli di Satana; dovevo avere fede in Dio, rimanere salda nella mia testimonianza e umiliare Satana. E così ho detto a mia suocera: “L’uomo è stato creato da Dio, quindi dovremmo avere fede e adorarLo. Ed è Lui che mi ha donato la vita, perciò, qualunque cosa accada, Lo seguirò fino alla fine. Non cercare di convincermi del contrario: sono energie sprecate”. Ha scosso la testa, poi si è voltata e se ne è andata.
Quella sera mio marito ha scoperto che leggevo ancora le parole di Dio e si è arrabbiato molto. Ha urlato: “Hai ancora il coraggio di farlo? Non sai che finirai in prigione? Non ti importa se vivi o muori? Se non ti interessa, va bene, ma lascia me e il nostro bambino fuori da tutto questo. Se avessi saputo che saresti diventata una credente, non ti avrei mai sposata!” A quel punto, mi ha spinta fuori dalla porta di casa e ha detto, pieno di odio: “Se continui a mantenere la tua fede, allora esci da questa casa!” Poi ha sbattuto la porta e l’ha chiusa a chiave. Vedendo mio marito comportarsi in modo così crudele e sentendo mio figlio gridare “Mamma” a squarciagola, avevo il cuore sul punto di spezzarsi. Era tardi, erano passate le 2 di notte, e non avevo soldi con me. In quel momento mi sono chiesta se davvero andarmene di casa e abbandonare mio figlio per sempre. Non sapevo cosa fare, e mi sentivo così disperata mentre ci pensavo. Mi sono ricordata di avere il telefono con me e ho chiamato mia madre. Nel momento in cui ho sentito il suono della sua voce, le lacrime mi sono scese a profusione sul viso, e il dolore e le rimostranze tanto a lungo soffocate sono venute a galla. Cercando di non farmi sentire che stava piangendo, mia madre ha detto: “Tesoro, calmati. Non ti abbandonerà a questo punto del cammino. Credi in Lui e basta, affidati a Lui”. Mentre mia madre mi confortava e incoraggiava, dicendomi di credere in Dio e fidarmi di Lui, il dolore che avevo nel cuore è diminuito.
Il giorno dopo, infreddolita e affamata, vagavo senza meta per le strade quando ho incontrato per caso una sorella. Mi ha portata a casa sua e mi ha letto alcuni passi dalle parole di Dio che mi hanno aiutata a capire quello che mi stava accadendo. Dio Onnipotente dice: “In una società di tenebra come questa, dove i demoni sono spietati e disumani, come potrebbe il re dei demoni, che uccide gli uomini senza battere ciglio, tollerare l’esistenza di un Dio che è adorabile, gentile e anche santo? Come potrebbe applaudire e festeggiare l’avvento di Dio? Sono dei leccapiedi! Ripagano la gentilezza con l’odio, da lungo tempo hanno iniziato a trattare Dio come un nemico, Lo offendono, sono feroci oltre ogni limite, non hanno il minimo riguardo per Dio, devastano e saccheggiano, hanno perso del tutto la coscienza, contrastano ogni forma di coscienza e con la tentazione inducono gli innocenti all’insensatezza. Antenati dei tempi antichi? Amati condottieri? Si oppongono tutti a Dio! La loro intromissione ha lasciato tutto ciò che è sotto il cielo in uno stato di tenebra e caos! Libertà religiosa? I diritti e interessi legittimi dei cittadini? Sono tutti trucchi per coprire il peccato! […] Perché frapporre un insuperabile ostacolo come questo all’opera di Dio? Perché mettere in atto trucchi vari per ingannare il popolo di Dio? Dove sono l’autentica libertà e i legittimi diritti e interessi? Dov’è l’equità? Dov’è la comodità? Dov’è il calore? Perché usare macchinazioni ingannevoli per imbrogliare il popolo di Dio? Perché usare la forza per sopprimere la venuta di Dio? Perché non permettere a Dio di muoverSi liberamente per la terra che Egli ha creato? Perché dare la caccia a Dio finché non abbia dove andare a posare il capo?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (8)”). “Dio risveglierà queste genti oppresse da gravose sofferenze, per ravvivarle finché non saranno del tutto deste e condurle fuori dalla nebbia affinché rinneghino il gran dragone rosso. Si risveglieranno dal loro sogno, riconosceranno la sostanza del gran dragone rosso, saranno in grado di donare tutto il cuore a Dio, si rialzeranno dall’oppressione delle forze oscure, si leveranno in piedi nell’Est del mondo e diverranno prova tangibile della vittoria di Dio. Soltanto in questo modo Dio otterrà la gloria” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (6)”). Le parole di Dio mi hanno aiutata a comprendere che Egli Si è fatto carne ed è venuto sulla terra negli ultimi giorni, operando ed esprimendo la verità per purificare e salvare l’uomo. Il Partito Comunista teme che tutti accetteranno la verità, seguiranno Dio e saranno salvati da Lui, e saranno poi liberi dal Partito che li controlla e li danneggia. Ecco perché esso opprime e arresta follemente i credenti, e crea ogni sorta di bugie per condannare e calunniare la Chiesa di Dio Onnipotente, fuorviando e istigando la gente, inducendola a negare Dio e a opporGlisi insieme a esso. Il Partito Comunista è davvero odioso! La mia famiglia mi trattava così solo perché era stata fuorviata dal Partito Comunista. Il Partito usa tutte queste menzogne e fallacie per gettare fumo negli occhi della gente, in modo che tutti si oppongano a Dio insieme a esso e poi vengano puniti all’inferno. Questo era lo stratagemma di Satana. A quel punto mi era chiarissimo: il Partito Comunista è solo un branco di demoni che si oppone a Dio e danneggia le persone. Sapevo che non potevo cadere nei suoi tranelli e che, comunque la mia famiglia mi perseguitasse, non avrei mai potuto tradire Dio; dovevo continuare a seguirLo e a fare il mio dovere.
In seguito, al fine di indurmi ad abbandonare la mia fede, mio marito ha telefonato ad alcuni miei parenti e amici della mia città natale per chiedere loro di persuadermi. Poi loro mi hanno chiamata e si sono passati il telefono, torchiandomi uno dopo l’altro. Mio fratello maggiore ha detto: “Sei così giovane, puoi fare qualsiasi cosa a questa età. Perché deve per forza trattarsi di credere in Dio? Sei una casalinga, quindi la tua responsabilità è avere figli e prenderti cura della famiglia. Perché darti la pena di credere in Dio? Se lo fai, il Partito Comunista ti arresterà e ti metterà in prigione. Siamo solo persone comuni: come possiamo combatterlo?” Mia zia ha preso il telefono e mi ha gridato: “Hai perso la testa? Una casa perfetta non dovrebbe essere distrutta dalla tua fede! Non ti importa della famiglia? Sei incredibilmente testarda!” Un’altra zia mi ha urlato: “Non sei sposata da molto tempo e tuo figlio è ancora così piccolo. Se finisci in prigione, cosa gli succederà? Segui il nostro consiglio: è per il tuo bene!” Poi mio fratello maggiore ha preso il telefono e ha aggiunto: “Se insisti su questa strada, tuo marito divorzierà da te, e a quel punto non pensare nemmeno di tornare da noi. Taglieremo i ponti con te!” Anche mia nonna, che aveva 80 anni, ha preso il telefono. Piangeva: “Non puoi avere fede. E se ti arrestano? Ascoltami. Vogliamo il meglio per te”. Dopo aver riattaccato, ero davvero turbata. C’erano così tante cose che avrei voluto dire loro, come: “Dite che è per il mio bene, ma è davvero così? Sarei morta molto tempo prima se Dio Onnipotente non mi avesse salvata: oggi sarei ancora qui? Chi è che sta davvero distruggendo questa casa perfetta? Chi sta facendo a pezzi questa famiglia? Il Partito Comunista, di certo non io. Il Partito Comunista arresta e perseguita i credenti però, invece di odiare il Partito, voi vi schierate dalla sua parte, perseguitandomi e cercando di portarmi a tradire Dio, minacciando persino di tagliare ogni legame e disconoscermi. Come potete non distinguere il giusto dallo sbagliato? Volete davvero il meglio per me? Che razza di famiglia siete? La mia vita mi è stata donata da Dio, quindi cosa c’è di male se faccio il mio dovere per ripagare il Suo amore? Cosa c’è di sbagliato nell’avere fede e nell’intraprendere il giusto cammino di vita?” Per alcuni giorni, mi hanno chiamata e tormentata senza sosta. Ero davvero in agonia, quindi pregavo seriamente Dio e Gli chiedevo di vegliare sul mio cuore. Alla fine, ho continuato ad andare alle riunioni e a fare il mio dovere.
Mio marito mi ha portato un accordo di divorzio che lui stesso aveva redatto, dicendomi: “Se mantieni la tua fede, divorziamo. Una volta separati, non ti sarà permesso di vedere nostro figlio. Se invece sei disposta a smettere di credere in Dio Onnipotente, mi comporterò come se non fosse mai successo nulla”. Ho preso quelle carte e ho dato loro un’occhiata: stabilivano che marito e moglie non avessero beni, affari o proprietà condivisi; lui avrebbe avuto la custodia di nostro figlio e a me non sarebbe rimasto nulla. Però, se non avessi accettato il divorzio, avrebbe consegnato me e mia madre alla polizia, denunciandoci come credenti in Dio Onnipotente. Era chiaro che lo aveva pianificato molto tempo prima, trasferendo segretamente tutto ciò che possedevamo, in modo che, al momento del divorzio, non avremmo avuto alcun bene in comune. Guardando quei fogli tra le mie mani, sono di nuovo sprofondata nel tormento. Se avessi firmato, significava che avrei lasciato quella casa e non avrei più potuto vedere mio figlio. Era così piccolo, non potevo sopportare di separarmi da lui. Ero in piena agonia. Ho invocato disperatamente Dio, chiedendoGli di guidarmi affinché rimanessi salda. Poi, ho pensato a questi passi delle Sue parole: “Mentre subiscono le prove è normale che gli uomini siano deboli o abbiano in sé della negatività, o manchino di chiarezza riguardo alle intenzioni di Dio o alla loro via della pratica. Ma tu comunque devi avere fede nell’opera di Dio e non rinnegarLo, proprio come Giobbe. […] Nella tua esperienza, indipendentemente da quale raffinamento tu subisca attraverso le parole di Dio, ciò che Dio vuole dall’umanità, in sintesi, è la fede e un cuore che Lo ama. Ciò che Egli perfeziona operando in questo modo è la fede, l’amore e le aspirazioni degli uomini” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento”). “Devi patire difficoltà per la verità, dare te stesso alla verità, sopportare umiliazioni per la verità e, per ottenerne di più, devi subire ulteriori sofferenze. Questo è ciò che dovresti fare. Non devi gettare via la verità per una vita pacifica in famiglia, e non devi perdere un’esistenza di dignità e integrità per un momentaneo godimento. Dovresti perseguire tutto ciò che è bello e buono, e perseguire un cammino di vita che sia più significativo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Le esperienze di Pietro: la sua conoscenza del castigo e del giudizio”). Le parole di Dio mi hanno confortata e incoraggiata, e mi hanno indirizzata verso un cammino di pratica. Ho compreso che mio marito mi stava minacciando di divorziare perché Dio lo stava permettendo. Ho ripensato a quando Giobbe è stato messo alla prova. Ogni cosa che possedeva gli è stata rubata dai banditi e tutti i suoi figli sono morti da un giorno all’altro. Era seduto su un mucchio di cenere, coperto di pustole. Persino sua moglie lo ha rifiutato e i suoi amici lo hanno deriso e giudicato. Ma lui, di fronte a tanta sofferenza, lodava ancora Dio, dicendo: “Jahvè ha dato, Jahvè ha tolto; sia benedetto il nome di Jahvè” (Giobbe 1:21). Solo questa è vera fede. Io avevo fatto un voto solenne e avevo detto a Dio con decisione che Lo avrei seguito fino alla fine, qualunque cosa accadesse. Ma di fronte alle minacce di mio marito mi ero bloccata nella negatività e nella debolezza. Quella non era vera fede in Dio. Da quando aveva ascoltato le bugie del Partito, mio marito non solo aveva stracciato i miei libri delle parole di Dio, ma era stato violento con me e mi aveva quasi uccisa soffocandomi. Per paura di rimanere invischiato a causa della mia fede, non solo voleva divorziare, ma mi avrebbe lasciata senza un soldo e tenuta lontana da mio figlio. Mi avrebbe denunciata se non avessi accettato. Che razza di marito era quello? Non era più simile a un demone? Mi sono ricordata le parole di Dio: “I credenti e i non credenti non sono compatibili; anzi, sono opposti gli uni agli altri” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Dio e l’uomo entreranno nel riposo insieme”). Ho compreso che mio marito mi minacciava di divorziare perché aveva dato ascolto al Partito Comunista e odiava Dio. Quindi, anche se eravamo sposati, lui seguiva il Partito ed era su un cammino di opposizione a Dio e che conduce dritto all’inferno, mentre io ero sul cammino di chi segue Dio per guadagnare la verità e la vita eterna. Credenti e non credenti percorrono cammini diversi. Sapevo che non potevo lasciarmi ancora limitare da lui. Più lui mi perseguitava, più ero determinata a seguire Dio fino alla fine, a rimanere salda nella mia testimonianza e a svergognare Satana. Perciò gli ho detto che acconsentivo a divorziare.
Il giorno in cui siamo andati all’Ufficio Affari Civili per finalizzare il divorzio, era inevitabile che sentissi un po’ d’ansia per il fatto che sarei rimasta senza niente. Come avrei fatto a tirare avanti dopo? Pensavo che, negli anni, avevo faticato tanto per la nostra casa e la nostra attività, e ora non mi sarei ritrovata nulla; era davvero difficile da accettare. Poi mi sono venute in mente le parole di Dio: “Saprai mai rinunciare a considerare, programmare o preparare il tuo cammino futuro di sopravvivenza per amor Mio?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Un problema gravissimo: il tradimento (2)”). A questa domanda di Dio, ho davvero provato vergogna. Tutti dicono che le avversità testano la sincerità, mentre io, di fronte a persecuzioni e avversità, pensavo solo ai miei interessi personali. Quella era vera fede in Dio? Tutto ciò che mi riguardava era nelle mani di Dio, quindi ero determinata a sottomettermi alle Sue orchestrazioni e disposizioni e a smettere di preoccuparmi di trovare una via d’uscita. Ero pronta a sottomettermi alle Sue disposizioni. Dopo aver firmato tutte le carte, ho chiesto a mio marito: “Perché sei stato così determinato a divorziare?” Mi ha detto: “Mio cugino mi ha riferito di alcuni documenti riservati emessi dal governo per indicare i credenti in Dio Onnipotente come criminali ad alta priorità: qualsiasi membro del Partito che abbia un credente in famiglia sarà immediatamente cacciato; tutti i dipendenti pubblici verranno licenziati, ai figli sarà negato l’accesso all’università, le pensioni dei loro genitori saranno cancellate, e i beni familiari confiscati. Una volta, la famiglia di un criminale rimaneva implicata per nove generazioni; ora, tutti i parenti di un credente in Dio Onnipotente rimarranno coinvolti. Dovevo abbandonarti per proteggere tutti gli altri. Altrimenti mio fratello maggiore verrebbe cacciato dal Partito”. Le sue parole mi hanno fatta infuriare. Dio è venuto a salvare l’umanità, una cosa davvero meravigliosa e una benedizione per tutti gli esseri umani. Ma il Partito Comunista si sta follemente opponendo a Dio e Lo odia. Sta usando ogni mezzo spregevole per intralciare e distruggere l’opera di Dio, e non si fermerà davanti a nulla. È un branco di demoni assassini a sangue freddo! Ho visto il vero volto del gran dragone rosso, non mi ingannava più né si prendeva più gioco di me. Ho deciso di svolgere bene il mio dovere per ripagare l’amore di Dio e svergognare Satana. Dopo di ciò, me ne sono andata di casa e continuato ad assolvere il mio dovere e a predicare il Vangelo. Grazie a Dio!