97. Scegliere nel pericolo

di Qin Mo, Cina

Un inverno di parecchi anni fa, una leader superiore mi ha detto che i leader e i lavoratori di una chiesa vicina erano stati arrestati dalla polizia. Alla chiesa occorreva qualcuno che gestisse la situazione, e i fratelli e le sorelle non avevano nessuno che li sostenesse. Alcuni di loro si sentivano intimoriti, negativi e deboli, e non potevano partecipare alla vita della chiesa. Quando la leader mi ha chiesto se fossi disposta a presiedere al lavoro di quella chiesa, ero leggermente combattuta: “Alcuni fratelli e sorelle di quella chiesa sono appena stati arrestati. Se mi prendo carico di quel lavoro, cosa succederà se anche io vengo arrestata? Data la mia età avanzata, come potrebbe il mio corpo sopportare le torture e le percosse del gran dragone rosso? Se non ce la dovessi fare, diventando un Giuda e tradendo Dio, allora tutti i miei anni di fede non sarebbero forse stati vani?” Ma poi ho pensato che, data l’avversità delle circostanze attuali, al lavoro della chiesa occorreva qualcuno che si facesse avanti in quel momento critico; così, ho accettato con riluttanza.

Quando sono arrivata nella chiesa, sorella Wang Xinjing mi aveva informata che i leader, i lavoratori, e alcuni fratelli e sorelle erano stati arrestati, e che era riuscita a contattare solo pochi di loro in tutta la chiesa. Non riusciva a reperire la maggior parte dei membri della chiesa, quindi non potevano riunirsi. Sentendo queste parole, mi sono detta: “Questa è veramente una situazione terribile. Al momento, il gran dragone rosso sta usando i nostri vicini per sorvegliarci. Cosa accadrà se quando vado a sostenere questi fratelli e sorelle, i loro vicini se ne accorgono e mi denunciano alla polizia? Inoltre, sono stati arrestati così tanti fratelli e sorelle; se qualcuno di loro non ha resistito alle torture e ha venduto gli altri fratelli e sorelle, la polizia inizierà a sorvegliare anche loro. Quindi, se vado a trovare questi fratelli e sorelle, non sarà come cadere nella loro trappola? Se vengo arrestata, non riesco a sopportare le torture e divento un Giuda, i miei giorni come credente non saranno forse finiti? Di certo allora non otterrò la salvezza”. Più ci pensavo, più avevo paura e mi sembrava che svolgere il mio dovere in quel posto fosse troppo pericoloso. Era come camminare in un campo minato: un passo falso e tutto sarebbe finito. In quel momento, mi sono davvero pentita di essere andata a gestire il lavoro in quel luogo, e non trovavo le motivazioni per svolgere il mio dovere. In seguito, ho pensato che Wang Xinjing era un membro della chiesa e conosceva meglio la situazione generale, dunque sarebbe stato più opportuno che fosse stata lei a recarsi dai fratelli e dalle sorelle. Io ero appena arrivata e non ero ancora ben aggiornata. Avrei potuto chiedere a Wang Xinjing di andare lei dai fratelli e dalle sorelle, così non avrei dovuto rischiare personalmente. Ma poi ho pensato: “Wang Xinjing non ha una buona comprensione di molti principi e manca di esperienza. Può davvero essere in grado di gestire la situazione, alla luce di questo? Sarà in grado di eliminare i problemi dei fratelli e delle sorelle? D’altra parte, se andassi personalmente, non mi metterei a rischio di un disastro?” Dopo aver riflettuto sulla questione, ho deciso di affidare il lavoro a Wang Xinjing. Tuttavia, dopo qualche giorno lei non aveva ancora fatto progressi. A quel punto, ho capito che dovevo andare io stessa a sostenere i fratelli e le sorelle. Altrimenti, i loro problemi non sarebbero stati eliminati e il loro ingresso nella vita avrebbe subito delle perdite. Tuttavia, data l’insidiosità delle circostanze attuali, avrei rischiato di essere arrestata ogni volta che fossi entrata in contatto con i fratelli e le sorelle. Quindi non ho osato svolgere il lavoro personalmente. Di conseguenza, dopo più di un mese non avevamo fatto molti progressi nel lavoro della chiesa. Wang Xinjing stava vivendo in uno stato di negatività. Ma io ero in preda al timore e alla pavidità, quindi avevo paura di collaborare con lei nel lavoro.

Un giorno, all’improvviso mi sono ammalata, e non si riusciva a stabilire la causa della malattia. In quel momento, mi sono resa conto che forse era Dio che mi stava disciplinando e così L’ho pregato, chiedendoGli di illuminarmi affinché potessi conoscere la Sua intenzione. In seguito, ho letto questo passo delle parole di Dio: “La causa del Suo dolore è l’umanità, per la quale Egli spera, ma che è piombata nelle tenebre, e questo è dovuto al fatto che l’opera che Egli compie sull’uomo non raggiunge le Sue intenzioni, perché l’umanità che Egli ama non riesce a vivere tutta nella luce. Egli Si affligge per l’umanità innocente, per l’uomo onesto ma ignorante, e per l’uomo che è buono ma non ha opinioni sue. Il Suo dolore è un simbolo della Sua bontà e della Sua misericordia, un simbolo di bellezza e di gentilezza(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “È molto importante comprendere l’indole di Dio”). Le parole di Dio mi hanno particolarmente colpita. Soprattutto quando ho letto questa parte: “La causa del Suo dolore è l’umanità, per la quale Egli spera, ma che è piombata nelle tenebre”, mi sono sentita profondamente in colpa. A causa degli arresti del gran dragone rosso, i fratelli e le sorelle non potevano vivere una normale vita di chiesa, e così sono sprofondati nello sconforto e nell’oscurità e la loro vita ha subito delle perdite. Di fronte a questo, Dio provava ansia e angoscia, e sperava urgentemente che qualcuno tenesse conto della Sua intenzione e andasse presto in aiuto dei fratelli e delle sorelle affinché potessero vivere una normale vita di chiesa. Quanto a me, invece, ho scaricato il mio lavoro sulla mia sorella per evitare rischi, e mi sono ritirata nel mio guscio per portare avanti un’esistenza ignobile. Sapevo benissimo che i fratelli e le sorelle non potevano vivere la loro normale vita di chiesa e che le loro vite avevano subito delle perdite, ma non sono intervenuta per eliminare il problema. Sono stata così egoista e spregevole! Ho pensato a come normalmente, quando non mi trovavo in una situazione di pericolo, mi ritenevo una persona che ama Dio ed è in grado di fare sacrifici e di spendersi. Spesso mi capitava anche di parlare con gli altri di come dovremmo amare e soddisfare Dio. Eppure, di fronte a quella situazione, riuscivo a pensare solo alla mia sicurezza. Non tenevo minimamente conto dell’intenzione di Dio, né del fatto che la vita dei fratelli e delle sorelle avrebbe subito delle perdite. Mi sono resa conto che le mie erano solamente parole e dottrine: stavo ingannando sia Dio che le persone. Quando mi sono resa conto di ciò, in preda al rimorso, ho pregato Dio: “Buon Dio, proteggo sempre i miei interessi e non ho tenuto conto della Tua intenzione. Sono veramente priva di coscienza e di ragione! Dio, sono pronta a tenere conto della Tua intenzione e a fare del mio meglio per sostenere i miei fratelli e sorelle”. Da allora, sono andata ad aiutarli e a supportarli, cercando di eliminare i loro problemi.

Un giorno, ho sentito una sorella dire: “Due anni fa, più di dieci fratelli e sorelle di questa chiesa sono stati arrestati. Ancora oggi, alcuni di loro non sono stati rilasciati. La polizia ha persino minacciato di radere al suolo la nostra chiesa”. Saperlo mi ha fatto infuriare: quei demoni erano così dispotici! Ma senza rendermene conto, ho anche iniziato ad avere paura, pensando: “Dopo solo due anni, sono venuti e hanno arrestato molti altri membri. E addirittura avevano minacciato di radere al suolo la chiesa. Se la polizia scoprisse che sono la leader della chiesa, non diventerei il loro obiettivo principale?” Pensare a come i nostri fratelli e sorelle erano stati torturati dopo l’arresto mi faceva tremare di paura: “Se davvero mi arrestassero, sarei in grado di resistere alle loro torture? Se venissi picchiata a morte o diventassi un Giuda, per me non sarebbe la fine?” A quel punto, ho sentito che altri fratelli e sorelle erano stati arrestati, e mi sembrava che svolgere il mio dovere in un ambiente di quel tipo fosse troppo pericoloso. Pensavo che avrei potuto essere arrestata dalla polizia da un momento all’altro, e mi sentivo incredibilmente intimorita e spaventata. Ho pregato Dio e ho letto le Sue parole: “Per quanto ‘potente’ sia Satana, per quanto sia audace e ambizioso, per quanto grande sia la sua capacità di infliggere danni, per quanto di ampia portata siano le tecniche con cui corrompe e alletta l’uomo, per quanto astuti siano i trucchi e le macchinazioni con cui intimidisce l’uomo, per quanto mutevole sia la forma in cui esiste, non è mai stato in grado di creare un unico essere vivente, non è mai stato in grado di stabilire leggi o regole per l’esistenza di tutte le cose e non è mai stato in grado di governare e dominare qualsivoglia oggetto, animato o inanimato. Nel cosmo e nel firmamento non vi è una singola persona o un solo oggetto che sia nato da Satana o che esista per causa sua; non vi è una singola persona o un solo oggetto che sia governato o controllato da Satana. Al contrario, Satana non solo deve vivere sotto il dominio di Dio, ma deve anche sottomettersi a tutti i Suoi ordini e comandi. Senza il permesso di Dio, è difficile che Satana tocchi anche una goccia d’acqua o un granello di sabbia sulla terra; senza il permesso di Dio, Satana non è nemmeno libero di spostare le formiche qua e là sulla terra, e tanto meno l’umanità, che è stata creata da Dio. Agli occhi di Dio, Satana è inferiore ai gigli della montagna, agli uccelli che volano in aria, ai pesci del mare e ai vermi della terra. Il suo ruolo in mezzo a tutte le cose è servirle, servire l’umanità e servire l’opera di Dio e il Suo piano di gestione(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”). Attraverso le parole di Dio, ho capito che tutte le cose sono sotto la Sua sovranità. Per quanto selvaggio sia, Satana è pur sempre nelle mani di Dio. Senza il permesso di Dio, Satana non oserebbe fare nessuna mossa falsa. Mi sono ricordata di quando Giobbe fu messo alla prova: senza il consenso di Dio, Satana poté ferire solo la sua carne, ma non osò privare Giobbe della sua vita. Nella situazione in cui mi trovavo, il fatto che io venissi arrestata o meno non dipendeva esclusivamente da Dio? Per quanto Satana sia selvaggio e feroce, senza il permesso di Dio non può avere la meglio neanche se il gran dragone rosso cercasse di catturarmi. Se invece Dio acconsentisse, allora non riuscirei a fuggire nemmeno se ci provassi. La mia vita è nelle mani di Dio e Satana non ha voce in capitolo. Riflettendo sulle parole di Dio, ho acquisito una certa conoscenza della Sua autorità e sovranità, e mi sono sentita meno spaventata e molto più libera. Volevo fare in modo che i fratelli e le sorelle ricominciassero al più presto a vivere la loro vita di chiesa. In quel periodo, Wang Xinjing e io abbiamo pregato e ci siamo affidate a Dio. Abbiamo pensato a dei modi per contattare i fratelli e le sorelle e abbiamo fornito loro sostegno. Di conseguenza, hanno man mano iniziato a frequentare le riunioni, a vivere la loro vita di chiesa e a svolgere i propri doveri al meglio delle loro capacità.

In seguito, una sorella che era stata arrestata e poi rilasciata mi ha comunicato che ero stata venduta. La polizia sapeva già che ero una leader e in quale villaggio vivevo, e aveva anche detto che avrebbe chiesto all’Ufficio di Sicurezza di emettere un mandato a mio nome. Quando l’ho saputo, avevo il cuore in gola: ero in preda all’ansia e alla paura. Dato che la polizia aveva già così tante informazioni su di me, avrei potuto essere arrestata da un momento all’altro e in qualsiasi luogo. E, se fosse accaduto, sarei stata sicuramente torturata. Più ci pensavo, più la mia paura aumentava, e ho temporaneamente ceduto alla debolezza. Credere in Dio nella terra del gran dragone rosso sembrava come camminare sul ghiaccio sottile, con il rischio di morte ad attendermi a ogni passo. In quel momento, ho pensato: “Posso nascondermi a casa dei miei parenti per un po’. Quando qui le acque si saranno calmate, potrò riprendere a svolgere il mio dovere”. Ma poi ho rammentato che alcuni fratelli e sorelle si sentivano spaventati, negativi e deboli e avevano un estremo bisogno di essere irrigati e sostenuti. Se avessi abbandonato il mio posto in quel momento critico, non mi sarei forse ribellata a Dio, non avrei ferito il Suo cuore? In preda all’angoscia e al tormento, non sapevo cosa fare, così ho pregato Dio, chiedendoGli di darmi forza e fede per continuare a svolgere il mio dovere. In seguito, ho letto questo passo delle Sue parole: “Nella Cina continentale, il gran dragone rosso ha costantemente e brutalmente oppresso, arrestato e perseguitato i credenti in Dio, mettendoli spesso in ambienti pericolosi. Per esempio, il governo ricorre a vari pretesti per arrestare i credenti. Ogni volta che l’area in cui un anticristo risiede diviene nota, qual è la prima cosa a cui l’anticristo pensa? Non a organizzare appropriatamente il lavoro della chiesa, ma a come fuggire da questa situazione pericolosa. Quando la chiesa si trova ad affrontare oppressioni e arresti, gli anticristi non si dedicano mai al lavoro che ne consegue. Non danno disposizioni per le risorse essenziali della chiesa o per il personale. Trovano invece scuse e ragioni per garantirsi un posto sicuro e togliersi il pensiero. […] Nel profondo del loro cuore, la loro incolumità personale viene sempre al primo posto. È una questione che in cuor loro li preoccupa costantemente. Pensano tra sé e sé: ‘Non devo mettermi nei guai. Chiunque arrestino, non posso essere io; devo rimanere vivo. Sto ancora aspettando di prendere parte alla gloria di dio quando la sua opera sarà conclusa. Se mi prendono, mi comporterò da giuda e per me sarà finita. Non mi aspetterà un buon esito. Verrò punito’. […] Quando si sono sistemati e ritengono di essere fuori pericolo, di essersi lasciati i rischi alle spalle, procedono a svolgere qualche lavoro superficiale. Sono piuttosto meticolosi nelle disposizioni che danno, ma dipende da chi hanno di fronte. Considerano con molta attenzione le questioni che riguardano i loro interessi ma, quando si tratta del lavoro della chiesa o dei loro doveri, manifestano il loro egoismo e la loro spregevolezza e non dimostrano alcuna responsabilità, mostrandosi privi della benché minima coscienza o ragionevolezza. È proprio per questi comportamenti che vengono classificati come anticristi(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte seconda”). Dio ha smascherato come gli anticristi siano estremamente egoisti, spregevoli, e privi di umanità. Si preoccupano solo dei loro interessi e della loro sicurezza personale e non mostrano alcuna preoccupazione per il lavoro della chiesa. Nei periodi di pace, danno agli altri la falsa impressione di essere entusiasti dei loro doveri, ma al minimo segnale di pericolo, o in qualsiasi situazione che possa mettere a rischio la loro sicurezza personale, si ritirano nel proprio guscio e si nascondono. Non importa quante perdite tutto ciò possa causare al lavoro della chiesa e ai fratelli e alle sorelle, agli anticristi non interessa nulla. Mi sono resa conto che le mie azioni non erano diverse da quelle di un anticristo. Quando non c’era pericolo, esteriormente sembravo capace di soffrire e spendermi nel mio dovere; ma quando il rischio diventava reale, mi tiravo indietro, pensando solo a proteggere me stessa e a scaricare i doveri rischiosi su un’altra sorella. Me ne stavo passivamente a guardare mentre il lavoro della chiesa non progrediva e i fratelli e le sorelle erano privati della vita di chiesa. Non sono stata all’altezza della situazione e non ho svolto il lavoro della chiesa, e ho aperto gli occhi solo quando sono stata disciplinata. Una volta saputo che ero stata denunciata e che la polizia mi stava cercando, volevo abbandonare il mio posto, senza minimamente tener conto del lavoro della chiesa. Sono stata davvero egoista e spregevole! La realtà di quella situazione rivelava che ero stata egoista come un anticristo. Ogni volta che mi sentivo in pericolo, volevo abbandonare il mio dovere e trovare un modo di garantirmi la mia sicurezza. Non avevo la minima lealtà verso Dio e questo ai Suoi occhi era ripugnante. Capire questo di me stessa mi ha provocato rimorso e senso di colpa. Ho letto un passo delle parole di Dio: “È estremamente arduo per Dio attuare la Sua opera nella terra del gran dragone rosso, ma è attraverso tale difficoltà che Dio compie una fase della Sua opera, rendendo così manifesta la Sua saggezza e i Suoi meravigliosi atti, e usando quest’opportunità per rendere completo questo gruppo di persone. È proprio per mezzo della sofferenza delle persone, della loro levatura e di tutta l’indole satanica di chi vive in questa terra immonda, che Dio svolge la Sua opera di purificazione e di conquista, in modo che ciò Gli consenta di ottenere la gloria e di guadagnare coloro che testimonieranno i Suoi atti. Questo è l’intero significato di tutti i sacrifici che Dio ha fatto per questo gruppo di persone(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “L’opera di Dio è semplice come l’uomo la immagina?”). Riflettendo sulle parole di Dio, ho compreso che era inevitabile, nonché prestabilito da Dio, che noi credenti che viviamo sotto il controllo del PCC avremmo subito persecuzioni e avversità. Dio Si stava servendo della persecuzione del gran dragone rosso per perfezionare la nostra fede e il nostro amore. Ma io, quando mi trovavo in una situazione pericolosa, non ricercavo l’intenzione di Dio e, intimorita e spaventata, mi preoccupavo solo della mia incolumità e non volevo nemmeno svolgere il mio dovere. Ho visto che la mia fede era veramente debole, e che invece di testimoniare al cospetto di Dio ero diventata lo zimbello di Satana. Rendermene conto mi ha fatto sentire in colpa e in debito, e non volevo più abbandonare il mio posto e vivere un’esistenza ignobile. Ero pronta a sottomettermi e a mettermi nelle mani di Dio. Ero felice di lasciare che fosse Lui a orchestrare se dovessi essere arrestata e se dovessi vivere o morire. Se fossi stata arrestata dal gran dragone rosso, sarebbe stato con il permesso di Dio, e io sarei rimasta salda nella mia testimonianza a Lui anche a costo della vita. Se non mi avessero arrestata, sarebbe stato grazie alla misericordia e alla protezione di Dio, e io sarei stata ancora più motivata a svolgere correttamente il mio dovere. Dopo aver capito questo, mi sono sentita un po’ più in pace e l’ansia e lo spavento di prima si sono dissipati.

In seguito, ho riflettuto sul perché di fronte al pericolo pensavo solo ai miei interessi, invece di tener conto dell’intenzione di Dio. Un giorno, mi sono imbattuta in un passo delle parole di Dio: “Tutti gli esseri umani corrotti vivono per sé stessi. Ognuno per sé e che gli altri si arrangino: questo è il riassunto della natura umana. Le persone credono in Dio per il proprio interesse; quando rinunciano alle cose e si spendono per Dio, lo fanno per essere benedette e, quando Gli sono leali, è ancora per essere ricompensate. Insomma, agiscono solo al fine di essere benedette e ricompensate ed entrare nel Regno dei Cieli. Nella società lavorano per il proprio vantaggio personale, mentre nella casa di Dio svolgono un dovere per essere benedette. È al fine di ottenere benedizioni che le persone rinunciano a tutto e riescono a sopportare molte sofferenze. Non vi è prova migliore della natura satanica dell’uomo. Coloro la cui indole si è trasformata sono diversi, sentono che il significato deriva dal vivere secondo la verità, che sottomettersi a Dio, temerLo e fuggire il male sono alla base dell’essere umani, che accettare l’incarico di Dio è una responsabilità perfettamente naturale e giustificata, che solo le persone che svolgono bene i propri doveri di un essere creato sono degne di essere chiamate umane, e che se loro non sono in grado di amare Dio e ripagare il Suo amore, allora non sono degni di essere chiamati umani. Sentono che vivere per se stessi è vuoto e privo di significato, che le persone dovrebbero vivere per soddisfare Dio, per compiere bene i propri doveri e vivere vite piene di significato, in modo che, anche quando arriverà l’ora della morte, esse si sentiranno appagate e non avranno il benché minimo rimorso, e sentiranno di non aver vissuto invano(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Attraverso le parole di Dio, ho visto che il motivo per cui mi proteggevo continuamente in situazioni pericolose, desiderando di abbandonare il mio dovere e di vivere un’esistenza ignobile, era che il mio modo di pensare era dominato da filosofie sataniche come “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino”, “Lascia che le cose vadano avanti da sole se non ti riguardano personalmente”, “Non fate nulla senza un tornaconto”, e così via. Queste filosofie erano diventate parte della mia natura e io agivo sempre per interesse personale, a prescindere da tutto. Tradivo Dio ogni volta che erano in gioco i miei interessi. Ho pensato al fatto che da quando ero arrivata in questa chiesa e mi ero trovata in una situazione pericolosa, avevo pensato solo alla mia sicurezza personale. Nonostante sapessi che dovevo sostenere quei fratelli e sorelle quanto prima, in modo che potessero vivere la loro vita di chiesa, mi sono comunque nascosta per paura di essere arrestata e torturata, e ho scaricato il mio lavoro sulla mia sorella senza tenere minimamente conto della sua sicurezza o del lavoro della chiesa. Neanche dopo aver visto che lavorare da sola stava diventando troppo impegnativo per lei, e che gli altri non potevano vivere la loro vita di chiesa, mi sono fatta avanti e ho svolto il mio dovere. Vivevo secondo le filosofie di Satana. Agivo in modo egoistico e spregevole e non avevo alcuna umanità, coscienza, o ragione. Dio salva coloro che Gli sono leali e si sottomettono a Lui, coloro che abbandonano i propri interessi personali e salvaguardano il lavoro della chiesa nei momenti critici; solo queste persone ottengono l’approvazione di Dio. Io, invece, nei momenti critici ho abbandonato la nave e non ho avuto alcuna sincerità verso Dio. Alla luce di quanto ero stata egoista e spregevole, anche se fossi riuscita a eludere la polizia e a trascinarmi in un’esistenza ignobile, perché Dio avrebbe dovuto scegliere di salvarmi? Ho pensato a come, per salvare l’umanità, Dio Si era incarnato in Cina e aveva sopportato umiliazioni e sofferenze incredibili, sfidando enormi pericoli per esprimere le Sue parole e compiere la Sua opera, costantemente braccato e perseguitato dal gran dragone rosso, nonché respinto e calunniato del mondo religioso; eppure Egli non ha mai rinunciato a salvarci. Dio ha messo tutto Sé Stesso nella Sua risoluta missione di salvare l’umanità. L’essenza di Dio è così generosa, buona e bellissima. Quanto a me, non avevo alcuna sincerità verso Dio, vivevo ancora secondo la filosofia di Satana, ed ero egoista, spregevole, infida e propensa all’inganno. Nell’adempiere il mio dovere, pensavo solo alla mia sicurezza e non salvaguardavo affatto il lavoro della chiesa. Se non mi fossi pentita, Dio mi avrebbe detestata ed eliminata.

Durante le mie devozioni spirituali, ho letto questo passo delle parole di Dio: “Coloro che sono al servizio di Dio dovrebbero essere amici intimi per Lui, compiacerLo, e capaci della massima devozione verso di Lui. Che tu agisca pubblicamente o in privato, sarai capace di ottenere la gioia di Dio davanti a Lui, di rimanere saldo di fronte a Lui e, a prescindere da come verrai trattato dagli altri, percorrerai sempre il cammino che devi percorrere e ti prenderai cura del fardello di Dio. Solo persone di questo tipo sono in intimità con Lui. Il fatto che gli intimi di Dio siano in grado di servirLo personalmente è perché è stato affidato loro un grande incarico divino e il Suo fardello, sono capaci di far proprio il cuore di Dio così come il Suo fardello, e non considerano affatto le proprie prospettive future: anche quando non hanno prospettive e non guadagnano nulla, crederanno sempre in Dio con un cuore che Lo ama. E quindi questo tipo di persona è intimo con Lui. Coloro che sono in intimità con Dio sono anche i Suoi confidenti; solo i Suoi confidenti possono condividere la Sua irrequietezza e i Suoi pensieri e, sebbene la loro carne sia dolorante e debole, sono in grado di sopportare il dolore e di abbandonare ciò che amano pur di compiacerLo. Dio dà più fardelli a tali persone, e ciò che Egli desidera fare è avvalorato dalla loro testimonianza. Queste persone sono, dunque, gradite a Dio, sono servi di Dio in accordo con le Sue intenzioni, e solo persone siffatte possono governare insieme a Lui. Quando diventerai veramente intimo di Dio sarà il momento in cui regnerai assieme a Lui(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Come servire Dio conformemente alle Sue intenzioni”). Attraverso le Sue parole, ho capito che Dio ama coloro che tengono conto delle Sue intenzioni e portano i Suoi fardelli. A prescindere da qualunque situazione si presenti, da quanto grande sia la sofferenza che devono sopportare, e anche se la strada da percorrere sembra desolata, sono in grado di rinunciare a ciò che amano per soddisfare Dio e non pensano ai propri interessi. Sono solo queste le persone che alla fine Dio guadagnerà. In quel momento critico, quando i fratelli e le sorelle erano stati arrestati, sapevo che avrei dovuto tener conto dell’intenzione di Dio, condividere la Sua irrequietezza e i Suoi pensieri, proteggere il lavoro della chiesa e adempiere le mie responsabilità e i miei doveri. Quando me ne sono resa conto, ho deciso: qualunque pericolo mi aspettasse, avrei svolto bene il mio dovere per confortare il cuore di Dio.

Un giorno, ho sentito che un leader di una chiesa vicina era stato arrestato. Ho capito che i libri della chiesa dovevano immediatamente essere trasferiti altrove, altrimenti sarebbero finiti nelle mani del gran dragone rosso. Così, ho contattato subito la sorella Zhang Yi per aiutarla a trasportare i libri. Quando sono arrivata sul luogo dell’incontro, si è precipitata da me con un’espressione nervosa e mi ha detto che era stata seguita. Aveva faticato a far perdere completamente le sue tracce e mi ha detto di spostare i libri il più velocemente possibile. A quel punto, avevo il cuore in gola ed ero agitata e spaventata. Ho pensato: “La polizia si nasconde in segreto mentre noi siamo del tutto esposte. Se mi rintracciano e mi arrestano, sicuramente mi picchieranno a morte!” Più ci pensavo, più la mia paura cresceva, e volevo incaricare qualcun altro di spostare i libri. Ma poi ho rammentato che Zhang Yi aveva già fissato l’ora del nostro incontro con i fratelli e le sorelle che custodivano i libri, e non c’era tempo per trovare un sostituto. Inoltre, più ritardavamo il trasferimento, più alto sarebbe stato il rischio. Mentre continuavo a rimuginarci su, mi sono resa conto della mia pavidità e così ho ripetutamente invocato Dio nel mio cuore affinché mi desse fede e forza. Proprio allora, ho ripensato a un passo delle parole di Dio: “Quando coloro che sono leali verso Dio sanno chiaramente che un ambiente è pericoloso, prima di ritirarsi corrono comunque il rischio di svolgere il lavoro di gestione del periodo successivo e riducono al minimo le perdite per la casa di Dio. Non mettono al primo posto la propria incolumità. DiteMi: in questo malvagio Paese del gran dragone rosso, chi potrebbe garantire che non si corra nessun pericolo nel credere in Dio e nello svolgere un dovere? Qualunque dovere una persona si assuma comporta qualche rischio; tuttavia, lo svolgimento del dovere è un incarico da parte di Dio e, nel seguire Dio, bisogna assumersi il rischio di svolgere il proprio dovere. Bisognerebbe esercitare la saggezza ed è necessario prendere delle misure per garantirsi l’incolumità, ma non si dovrebbe mettere l’incolumità personale al primo posto. Si dovrebbe tener conto delle intenzioni di Dio, anteponendo a ogni altra cosa il lavoro della Sua casa e la diffusione del Vangelo. Portare a termine l’incarico ricevuto da Dio è la cosa che conta di più e viene prima di tutto il resto(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte seconda”). Coloro che sono leali a Dio sanno tenere conto delle Sue intenzioni. Per quanto siano pericolose le circostanze, sono in grado di rischiare tutto per portare a termine il lavoro necessario e adempiere le proprie responsabilità. Ho pensato a come, nei miei anni da credente, avevo goduto così tanto dell’irrigazione e del sostentamento delle parole di Dio, quindi ora era giunto il momento di svolgere il mio dovere: non potevo tradire la mia coscienza e stare a guardare mentre gli interessi della chiesa venivano compromessi. Per quanto pericolose fossero le circostanze, dovevo trovare un modo per portare quei libri fuori di lì. Non potevo permettere che finissero nelle mani del gran dragone rosso. Ho pensato alle parole del Signore Gesù che dicono: “Chi vorrà salvare la sua vita la perderà, ma chi avrà perduto la propria vita per causa Mia la salverà(Luca 9:24). Anche se venissi arrestata e picchiata a morte mentre compio il mio dovere, tutto questo sarebbe notevole e approvato da Dio. Ho pensato a Pietro, che fu crocifisso a testa in giù per Dio e non si preoccupò della propria vita, rendendo a Lui una testimonianza potente e clamorosa. Sapevo che avrei dovuto emulare Pietro, essere leale a Dio in qualsiasi situazione, e svolgere bene il mio dovere per confortare il Suo cuore. La parola di Dio mi ha dato la fede e la forza per non continuare a vivere nella paura. Ho collaborato con gli altri fratelli e sorelle, usando l’ingegno per eludere la polizia, e con la cura e la protezione di Dio siamo riusciti a trasferire i libri senza problemi. Grazie a Dio!

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