11. L’arresto di mia figlia mi ha rivelata

di Lin Zhi, Cina

Nel tardo pomeriggio del 14 ottobre 2023, una sorella mi ha informata che una leader della chiesa di Xinguang era stata arrestata dalla polizia. Quando ho appreso questa notizia, sono rimasta scioccata e ho pensato: “Oh no! Potrebbe essere mia figlia?” Ho aperto in fretta la lettera che mi era stata consegnata, per leggere semplicemente: “Min Jing è stata arrestata…” Il mio corpo ha improvvisamente perso tutte le forze e ho pensato: “Mia figlia è stata arrestata! Quei poliziotti sono così malvagi e spregevoli. Non c’è nulla che non farebbero nella loro crudele persecuzione dei credenti. Come potrebbe sopportarlo? Mia figlia è la mia carne e il mio sangue. Come posso sopportare che subisca un tale tormento?” Mi sono sentita come se mi stessero conficcando un coltello nel cuore e ho desiderato disperatamente di poter subire quella sofferenza al suo posto. Ero particolarmente preoccupata perché se la polizia avesse saputo che mia figlia era una leader, le avrebbe sicuramente fatto pressione affinché rivelasse dei dettagli sulla chiesa. Temevo che se non avesse divulgato quei dettagli, la polizia l’avrebbe resa invalida con le percosse. Se fosse rimasta invalida in così giovane età, come avrebbe potuto continuare a vivere in futuro? Se fosse stata picchiata a morte, avrei perso mia figlia per sempre. Mia figlia partecipava alle riunioni da soli due anni e ancora non comprendeva gran parte della verità. Com’era possibile che Dio avesse permesso che venisse arrestata dalla polizia? Inoltre, mia figlia aveva abbandonato la sua carriera e il suo matrimonio per dedicare tutto il suo tempo a spendersi per Dio. Perché Dio non l’aveva protetta? Egli non ama forse l’uomo? Ho cominciato a protestare contro di Lui, e più pensavo a questa faccenda, più ero sconvolta. Non riuscivo a trattenere le lacrime che mi scendevano dagli occhi. Volevo leggere le parole di Dio per correggere il mio stato, ma non ci riuscivo. Ho pensato a due sorelle con cui avevo collaborato in precedenza che, dopo essere state arrestate, erano state costrette a tradire leader e lavoratori, avevano subito il lavaggio del cervello con la forza e alla fine avevano tradito Dio diventando dei Giuda. Ero sicura che la polizia avrebbe fatto pressione anche su mia figlia affinché tradisse la chiesa, e se avessero fatto il lavaggio del cervello anche a lei, al punto da essere fuorviata e da comportarsi come un Giuda, avrebbe perso completamente la sua possibilità di salvezza! Pensando a questo, non ho potuto fare a meno di protestare in cuor mio, pensando: “Perché Dio non ha protetto mia figlia? Perché ha permesso che le capitasse una situazione del genere?” Ho anche incolpato la sorella ospitante di mia figlia per non essere stata abbastanza attenta, per non essersi resa conto di quanto fosse diventata pericolosa la situazione e per non aver trasferito mia figlia in un’altra casa ospitante in tempo. Dopo di che, ho vissuto in uno stato pietoso per diversi giorni: non riuscivo a mangiare, a dormire o a concentrarmi sul mio dovere, e non ho prestato nemmeno attenzione quando la sorella con cui collaboravo ha condiviso con me sulle parole di Dio. Non riuscivo a impedire alla mia immaginazione di scatenarsi. Sapevo che se avessi continuato così, avrei ritardato il mio dovere e la mia vita ne avrebbe sofferto, allora mi sono rivolta a Dio e ho pregato: “Oh Dio! Da quando mia figlia è stata arrestata, sono diventata molto negativa e debole e ho perfino protestato contro di Te e Ti ho frainteso. Non so quale lezione dovrei imparare da questa situazione. Ti prego, guidami nella comprensione della Tua volontà”.

Dopo di che, la sorella con cui collaboravo mi ha letto questo passaggio delle parole di Dio: “È necessario esaminare frequentemente nel proprio cuore qualunque cosa sia incompatibile con Dio o costituisca un malinteso nei Suoi confronti. Come si generano i malintesi? Perché le persone fraintendono Dio? (Perché vengono toccati i loro interessi personali.) Dopo aver visto i fatti riguardanti l’esilio degli Ebrei dalla Giudea, le persone si sentono ferite, e dicono: ‘All’inizio, Dio amava così tanto gli Israeliti. Li condusse fuori dall’Egitto e attraverso il Mar Rosso, diede loro la manna dai Cieli e acqua di sorgente da bere, poi diede loro personalmente le leggi per guidarli, e insegnò loro a vivere. Dio traboccava d’amore per l’uomo. Benedetto davvero chi visse in quell’epoca! Come mai Dio mutò d’un tratto atteggiamento? Dove andò a finire tutto il Suo amore?’ Coi loro sentimenti, le persone non riescono ad andare oltre a questo, e iniziano a dubitare, dicendo: ‘Dio è amore, o no? Perché l’atteggiamento che Egli aveva in origine verso gli Israeliti non è più visibile? Il Suo amore è scomparso senza lasciare traccia. Ma Dio ha un po’ d’amore?’ Ecco dove si generano i loro malintesi. Qual è il contesto in cui le persone danno vita ai malintesi? Potrebbe essere il fatto che le azioni di Dio non sono compatibili con le loro nozioni e fantasie? È questo che le induce a fraintenderLo? La ragione per cui fraintendono Dio non è forse perché la loro definizione del Suo amore è limitata? Pensano: ‘Dio è amore. Quindi, dovrebbe prenderSi cura delle persone e proteggerle, e colmarle di grazia e benedizioni. Così è l’amore di Dio! Mi piace quando Dio ama le persone in questo modo. Ho potuto vedere quanto Dio le amasse soprattutto quando le guidò attraverso il Mar Rosso. Benedetto davvero chi visse allora! Se solo ci fossi stato anch’io!’ Quando ti innamori di questa storia, tratti l’amore che Dio rivelò in quell’istante come la somma verità, e l’unica caratteristica distintiva della Sua essenza. Limiti la definizione di Dio che hai nel cuore, e consideri ogni cosa che Dio fece in quel momento come la somma verità. Pensi che questo sia l’aspetto più adorabile di Dio, e quello che più induce le persone a rispettarLo e temerLo, e che l’amore di Dio sia così. In realtà, le azioni di Dio furono di per sé positive, ma a causa delle tue definizioni limitate sono diventate nozioni nella tua mente, e una base sulla quale definisci Dio. Le tue nozioni ti fanno fraintendere l’amore di Dio, come se non fosse fatto d’altro che di misericordia, premura, protezione, guida, grazia e benedizioni, come se l’amore di Dio fosse solo quello. Perché apprezzi così tanto questi aspetti dell’amore? È perché sono legati ai tuoi interessi personali? (Sì, è così.) A quali interessi personali sono legati? (Ai piaceri della carne e a una vita confortevole.) Quando credono in Dio, le persone vogliono ottenere da Lui queste, non altre cose. Non vogliono pensare al giudizio, al castigo, alle prove, all’affinamento, a soffrire per Dio, a rinunciare alle cose e a spendersi, ancor meno a sacrificare la vita. Vogliono solo godersi l’amore, la premura, la protezione e la guida di Dio, perciò definiscono l’amore di Dio come la sola caratteristica della Sua essenza, e la Sua sola essenza. Ciò che Dio fece quando guidò gli Israeliti attraverso il Mar Rosso non è forse diventato la fonte delle nozioni delle persone? (Sì, è così.) Ha costituito un contesto nel quale le persone si sono create nozioni su Dio. Se si creano nozioni su Dio, le persone possono acquisire una vera comprensione dell’opera e dell’indole di Dio? È ovvio che non solo non comprenderanno, ma ne daranno interpretazioni errate e si creeranno nozioni in merito. Questo dimostra che la comprensione umana è troppo limitata, e non è vera comprensione. Questo perché non è la verità, ma piuttosto un tipo di amore e di comprensione che le persone analizzano e interpretano in quanto proveniente da Dio basandosi sulle loro nozioni e fantasie e sui loro desideri egoistici; ciò non è compatibile con la vera essenza di Dio. In quali altri modi Dio ama le persone oltre che attraverso la misericordia, la salvezza, la premura, la protezione e l’ascolto delle loro preghiere? (Con il castigo, la disciplina, la potatura, il giudizio, il castigo, le prove e l’affinamento.) Questo è corretto. Dio mostra il Suo amore in tantissimi modi: colpendo, disciplinando, rimproverando e con il giudizio, il castigo, le prove, l’affinamento, e così via. Sono tutti aspetti dell’amore di Dio. Solo questa prospettiva è completa ed è in linea con la verità. Se lo capisci, quando ti esamini e ti rendi conto di avere dei malintesi su Dio, a quel punto non sei in grado di riconoscere i tuoi aspetti distorti e di fare un buon lavoro riflettendo su dove hai sbagliato? Questo non può aiutarti a risolvere i tuoi malintesi su Dio? (Sì, è così.) Per riuscirci, devi cercare la verità. Fintanto che cercano la verità, le persone possono eliminare i loro malintesi su Dio, e una volta ottenuto questo, possono sottomettersi a tutte le Sue disposizioni(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo comprendendo la verità si possono conoscere le azioni di Dio”). Attraverso la lettura delle parole di Dio, ho capito che vivevo in uno stato di fraintendimento nei Suoi confronti perché avevo delimitato il Suo amore. Nelle mie nozioni e fantasie, credevo che l’amore di Dio comprendesse misericordia, benevolenza, protezione e benedizioni. Persecuzione, difficoltà, prove e affinamenti non si adattavano alla mia nozione e credevo che non rappresentassero l’amore di Dio, quindi, dopo che mia figlia è stata arrestata, ho protestato contro Dio e L’ho frainteso e non sono stata in grado di sottomettermi alla situazione che Egli aveva orchestrato. Ho riflettuto su come, in passato, ero stata costretta a lasciare la mia casa perché ero ricercata dalla polizia. A quel tempo, mia figlia era ancora piuttosto piccola ed era riuscita a crescere in buona salute sotto la cura e la protezione di Dio. Pensavo che questo fosse ciò in cui consisteva l’amore di Dio. Dopo aver iniziato a credere in Dio, mia figlia ha cominciato a svolgere il suo dovere in chiesa. Pensavo che poiché tutta la nostra famiglia si stava spendendo per Dio, avremmo sicuramente avuto buoni esiti e buone destinazioni, quindi ancor più ho pensato che tutto ciò rappresentasse l’amore di Dio e, in cuor mio, L’ho ringraziato. Ora, mia figlia era stata arrestata ed era molto probabile che venisse torturata. Se non fosse riuscita a resistere a questa persecuzione e fosse diventata un Giuda, avrebbe perso la sua possibilità di salvezza. Questa situazione mi ha fatto dubitare dell’amore di Dio, L’ho incolpato per non aver protetto mia figlia, e in cuor mio ho sviluppato un fraintendimento nei Suoi confronti. La mia percezione dell’amore di Dio era completamente basata su ciò che mi era favorevole. Se Dio assicurava che tutto procedesse in modo pacifico e senza intoppi e con esiti favorevoli per la mia famiglia, dicevo che Dio è amore. Ma quando le situazioni non concordavano con le mie nozioni e non erano favorevoli alla mia famiglia, rinnegavo l’amore di Dio. Pensavo che il Suo amore comprendesse misericordia, benevolenza, protezione e benedizioni, ma si trattava della mia nozione e della mia fantasia e non concordava con la verità. L’amore di Dio non comprende solo misericordia e benevolenza, ma anche giudizio, castigo, prove e affinamento. L’arresto di mia figlia poteva sembrare una cosa negativa, ma se lei fosse stata in grado di ricercare la verità e di rimanere salda nella sua testimonianza, la sua fede e la sua volontà di sopportare la sofferenza sarebbero state perfezionate. In realtà sarebbe stata una cosa buona per mia figlia. Inoltre, il suo arresto aveva permesso di rivelare le mie nozioni, le mie fantasie e le mie richieste irragionevoli a Dio, e di farmi riflettere sulla mia corruzione e sulle mie impurità. Ho anche capito che non si dovrebbero ricercare grazia e benedizioni nella fede e che ci si dovrebbe concentrare sulle cose più importanti: fare esperienza dell’opera e delle parole di Dio, raggiungere la verità, liberarsi della corruzione e ottenere una trasformazione d’indole. Ho capito che indipendentemente da cosa Dio faccia, è sempre una manifestazione della Sua salvezza e del Suo amore.

In seguito, ho continuato a ricercare riguardo al mio problema. Quando mia figlia è stata arrestata, in cuor mio ho costantemente avanzato pretese e ho protestato contro Dio: qual era la natura del mio problema? Nel bel mezzo della mia ricerca, mi sono imbattuta in questo passaggio delle parole di Dio: “Alcuni genitori ignoranti non riescono a comprendere la vita né il destino, non riconoscono la sovranità di Dio e tendono ad agire da ignoranti quando si tratta dei figli. Per esempio, una volta diventati indipendenti, i figli possono trovarsi ad affrontare situazioni particolari, avversità o incidenti gravi: alcuni si ammalano, altri vengono coinvolti in cause legali, altri divorziano, altri vengono ingannati e truffati, altri ancora vengono rapiti, feriti, gravemente picchiati o rischiano di morire. C’è anche chi cade nella dipendenza dalla droga e così via. Cosa devono fare i genitori in queste situazioni particolari e serie? Qual è la reazione tipica della maggior parte dei genitori? Fanno quello che dovrebbero fare in quanto esseri creati in possesso dell’identità di genitori? Molto raramente, quando apprendono una notizia del genere, i genitori reagiscono come se fosse capitata a un estraneo. Per la maggior parte, restano svegli tutta la notte fino a quando non vengono loro i capelli grigi, passano innumerevoli notti insonni, durante il giorno non hanno appetito, si arrovellano il cervello a rimuginare e alcuni addirittura piangono amaramente, fino a farsi arrossare gli occhi e a finire le lacrime. Pregano Dio con fervore affinché tenga conto della loro fede e protegga i loro figli, li favorisca e li benedica, sia misericordioso e risparmi le loro vite. In quanto genitori che si trovano in una situazione del genere, le loro debolezze umane, le loro vulnerabilità e i sentimenti che provano per i figli vengono tutti smascherati. Cos’altro viene rivelato? La loro ribellione a Dio. Implorano Dio e Lo pregano, supplicandoLo di proteggere i loro figli dalle calamità. Anche se si verifica una catastrofe, pregano che i loro figli non muoiano, che possano sfuggire al pericolo, che non vengano danneggiati da persone malevole, che le loro malattie non si aggravino e anzi migliorino, e così via. Per cosa pregano veramente? (Dio, con queste preghiere costoro fanno a Dio delle richieste, implicando in sottofondo delle rimostranze.) Da un punto di vista sono estremamente insoddisfatti della difficile situazione dei figli e si lamentano del fatto che Dio non avrebbe dovuto permettere che accadessero ai loro figli cose simili. La loro insoddisfazione si mescola alle lamentele e chiedono a Dio di cambiare idea, di non comportarSi così, di liberare i loro figli dai pericoli, di tenerli al sicuro, di guarirli dalle malattie, di aiutarli a evitare cause legali, di scongiurare le calamità quando si presentano e così via; in breve, Gli chiedono di far andare tutto bene. Pregando in questo modo, da un lato si lamentano con Dio, dall’altro Gli fanno delle richieste. Questa non è forse una manifestazione di ribellione? (Sì.) Implicitamente, stanno dicendo che ciò che Dio fa non è giusto né buono, che Egli non dovrebbe agire così. Poiché si tratta dei loro figli e loro sono credenti, costoro pensano che Dio non dovrebbe permettere che ai loro figli accadano cose simili. I loro figli sono diversi dagli altri, dovrebbero ricevere benedizioni preferenziali da Dio. A motivo della loro fede in Dio, Egli dovrebbe benedire i loro figli, e se non lo fa si angosciano, piangono, sollevano un polverone e non vogliono più seguire Dio. Se muore loro un figlio, sentono che nemmeno loro possono continuare a vivere. Non è questa la loro attitudine mentale? (Sì.) Non si tratta forse di una forma di protesta contro Dio? (Sì, è vero.) È una protesta contro Dio(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (19)”). Dio espone in che modo i genitori avanzino richieste irragionevoli a Lui nel momento in cui i loro figli si imbattono nelle sventure, credendo che Egli debba agire in un modo o nell’altro e incolpandoLo nel caso in cui non agisca di conseguenza. Questo significa protestare contro Dio. Io mi trovavo proprio in questo stato. Non appena ho appreso la notizia che mia figlia era stata arrestata, mi sono preoccupata e ho avuto paura che fosse torturata e tormentata dalla polizia, ed ero ancora più preoccupata che tradisse i suoi fratelli e le sue sorelle, diventasse un Giuda e non avesse un buon esito. Senza nemmeno rendermene conto, ho cominciato a protestare contro Dio, pensando: “Dopotutto, mia figlia ha abbandonato la sua carriera per spendersi a tempo pieno per Lui. Come potrebbe Dio non proteggerla?” Fraintendevo sempre Dio o avanzavo richieste irragionevoli a Lui. Quanto ero priva di ragione! Pensavo a come Dio detiene la sovranità e dispone ogni situazione in cui ci imbattiamo ogni giorno. Eppure, non comprendevo la Sua sovranità e sono diventata irragionevole e antagonista nei Suoi confronti quando mia figlia è stata arrestata. Poi, quando la sorella con cui collaboravo ha cercato di condividere con me sulle parole di Dio, non l’ho voluta nemmeno ascoltare e non ho accettato le parole di Dio. Se non avessi eliminato questo mio stato e fosse successo qualcosa di orribile a mia figlia, sicuramente avrei protestato e avrei potuto persino rivoltarmi contro Dio e tradirLo! Ho pensato a come Giobbe, quando ha affrontato delle prove, ha perso tutte le sue proprietà e i suoi figli e il suo corpo si è ricoperto di bolle, ha riconosciuto che le sue proprietà e i suoi figli gli erano stati donati da Dio, e con il Suo permesso gli erano stati portati via. Egli non si è lamentato né ha discusso con Dio per questo, ed è riuscito a sottomettersi alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni e ha perfino elogiato il Suo nome. Per quanto mi riguarda, quando mi sono trovata di fronte all’arresto di mia figlia, ho iniziato a dubitare dell’onnipotenza, della sovranità e dell’autorità di Dio, preoccupandomi e avendo continuamente paura, e addirittura avanzando pretese e discutendo con Lui. Mi stavo ribellando e stavo opponendo resistenza a Dio! Rendendomene conto, non volevo più comportarmi in questo modo. Indipendentemente da cosa fosse accaduto a mia figlia, se fosse stata torturata o meno o se avesse avuto una buona destinazione e un buon esito, non avrei protestato contro Dio e mi sarei sottomessa in tutte le cose alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni.

In seguito, mi sono imbattuta in questi passaggi delle parole di Dio: “Agli occhi di Dio le vite dei figli e dei genitori sono indipendenti. Essi non appartengono l’uno all’altro, né li lega un rapporto gerarchico. Naturalmente, non hanno di certo un rapporto per cui l’uno possiede l’altro o ne è posseduto. La loro vita proviene da Dio e Dio è sovrano sui loro destini. Semplicemente, i figli nascono dai genitori, i genitori sono più vecchi dei figli e i figli più giovani dei genitori; eppure, sulla base di questo rapporto, di questo fenomeno superficiale, le persone credono che i figli siano un accessorio e una proprietà privata dei genitori. In questo modo non si guarda la questione alla radice, ma la si considera solo in base al livello superficiale, alla carne e ai propri affetti. Pertanto, questo modo di considerare è intrinsecamente sbagliato, come sbagliata è questa prospettiva. Non è così? (Sì.)” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (19)”). “Oltre alla nascita e all’educazione dei figli, la responsabilità dei genitori nella vita dei figli consiste semplicemente nell’offrire loro un ambiente tradizionale in cui crescere, poiché solo la predestinazione del Creatore influisce sul destino di una persona. Nessuno può controllare il tipo di futuro che un individuo avrà; esso è prestabilito con largo anticipo e neppure i genitori possono cambiarlo. Per quanto concerne il destino, tutti gli uomini sono indipendenti e tutti hanno il proprio. Così i genitori non possono allontanare il destino di una persona nella vita o esercitare il minimo influsso sul ruolo che essa svolge nell’esistenza. Si potrebbe dire che la famiglia in cui si è destinati a nascere e l’ambiente in cui si cresce non sono altro che i presupposti per la realizzazione della propria missione nella vita. Non determinano in alcun modo le sorti di una persona nella vita o il tipo di destino in cui essa compie la propria missione. Perciò i genitori non possono aiutare il figlio a realizzare la sua missione nella vita, e allo stesso modo i parenti non possono aiutarlo ad assumere il suo ruolo nell’esistenza. Il modo in cui una persona compie la sua missione e il tipo di ambiente di vita in cui svolge il suo ruolo sono interamente determinati dal suo destino nell’esistenza(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico III”). Attraverso le parole di Dio, ho capito che era sbagliato pensare a mia figlia come a una mia “proprietà personale” perché era la mia carne e il mio sangue. La vita dell’uomo deriva da Dio: è Dio che dona all’uomo il suo respiro vitale. Il ruolo di un genitore è solo quello di dare alla luce dei figli e di crescerli fino all’età adulta. Una volta completata questa fase, la nostra missione è conclusa. Ogni persona è indipendente; genitori e figli hanno il proprio destino e ognuno di noi deve vivere secondo la traiettoria decretata dal Creatore, portando a termine le proprie responsabilità. Ho anche capito che il motivo per cui ero preoccupata del fatto che la carne di mia figlia stesse sopportando la sofferenza e che io, essendo sua madre, volevo soffrire al suo posto, era una mancanza di comprensione della sovranità di Dio. In realtà, le esperienze che avremo, la sofferenza che subiremo e il ruolo che dovremo svolgere nella vita sono predestinate, quindi la mia preoccupazione era inutile. Non importa quanto fossi preoccupata; non ci sarebbe stato alcun cambiamento e il futuro e il destino di mia figlia non avrebbero subito alcuna influenza. Se, dopo essere stata arrestata, mia figlia avesse fatto vigliaccamente tutto il necessario per aggrapparsi alla vita, tradendo i fratelli e le sorelle per proteggere i suoi interessi personali, fosse diventata un Giuda e fosse stata espulsa, allora sarebbe stata giudicata per la sua natura essenza e per il cammino che aveva percorso. Nessuno avrebbe potuto cambiare questa cosa. Dopo aver capito questo, mi sono sentita immediatamente un po’ più lucida. Sapevo che dovevo consegnare mia figlia a Dio, sottomettermi alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni, mettere il cuore nel mio lavoro e svolgere bene il mio dovere. In seguito, dopo essermi nutrita di alcune delle parole di Dio, sono giunta a capire che ciò che Dio sta facendo negli ultimi giorni è l’opera di perfezionamento, di rivelazione e di eliminazione delle persone. Dio usa il gran dragone rosso per purificare la chiesa. Per quanto riguarda coloro che perseguono la verità, indipendentemente da quale sinistro complotto sia messo a punto o da quali pettegolezzi e fallacie siano inventati dal PCC, essi non saranno fuorviati, non rinnegheranno né tradiranno Dio e saranno in grado di rimanere saldi nella loro testimonianza a Dio. Quanto a coloro che non perseguono la verità e che non appartengono a Dio, saranno rivelati ed eliminati attraverso questi ambienti. Dio usa queste circostanze avverse per mettere alla prova le persone: coloro che rimangono saldi nella loro testimonianza sono il grano, mentre coloro che non ci riescono sono la pula abbandonata. Questo è uno dei metodi del processo di Dio per mettere alla prova le persone ed è la saggezza della Sua opera. La capacità di mia figlia di superare o meno questa prova e di rendere testimonianza dipendeva dal modo in cui ha perseguito la verità in tempi normali e anche dalla sua natura essenza e dal cammino che aveva scelto. Se fosse riuscita a rimanere salda nella sua testimonianza a Dio, avrebbe dimostrato di possedere una vera fede in Lui. Se, durante questa prova, avesse rinnegato e tradito Dio, Egli avrebbe usato questa via per rivelarla. Dio è giusto con tutti. Dopo averlo capito, mi sono sentita libera e serena.

Sono passati due mesi da quando mia figlia è stata arrestata e non ho ancora ricevuto notizie sulla sua situazione, ma so che il suo destino è nelle mani di Dio e che io non sono vincolata dalla sua situazione. Inoltre, ho capito che devo apprezzare di avere ancora l’opportunità di svolgere il mio dovere e di adempiere bene le mie responsabilità. Dopo aver accantonato i turbamenti e le preoccupazioni per mia figlia, potrò mettere il cuore nel mio dovere.

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