35. Rimorso indelebile

di Pan Li, Cina

Un giorno di novembre del 2020, ho appreso che una leader della chiesa di nome Zhao Jun era stata arrestata dalla polizia. Poiché conoscevo relativamente bene la situazione della chiesa di Zhao Jun, il mio leader superiore mi ha chiesto di andare a capire cosa fosse successo e come Zhao Jun fosse stata arrestata, e di gestire tempestivamente le ripercussioni di quanto era accaduto. Nel ricevere questo incarico, mi sono sentita un po’ intimidita, e ho pensato: “Considerato che Zhao Jun è stata appena arrestata, sarà molto pericoloso per me andare in quella chiesa in questo momento. Se vengo catturata dagli agenti che sorvegliano la nostra chiesa, cosa mi succederà? Non cadrò in una trappola?” Poi, però, ho pensato al fatto che Zhao Jun era stata in contatto con molte persone e famiglie ospitanti e che erano in pericolo, dato che Zhao Jun era stata arrestata. Sapevo di dover informare tutti di prendere immediatamente delle precauzioni. Una volta presa la mia decisione, mi sono recata rapidamente in chiesa per avvisare i fratelli e le sorelle. Il giorno successivo, ho appreso che c’erano stati degli incidenti con due delle famiglie ospitanti cui avevo fatto visita la sera precedente. Poco dopo essere uscita, avevano fatto irruzione nella casa della prima famiglia e il marito e la moglie della seconda famiglia erano stati arrestati. Se me ne fossi andata anche solo poco più tardi, sarei stata arrestata anch’io. A dicembre c’era stata un’altra serie di arresti su larga scala in diverse chiese. La sorella con cui avevo collaborato, insieme a più di trenta fratelli e sorelle, compresi leader e lavoratori, erano stati arrestati uno dopo l’altro. La situazione era molto pericolosa ed era essenziale che informassi gli altri fratelli e sorelle che correvano pericoli nascosti del fatto che dovevano sparire e trasferire i libri delle parole di Dio ad altri per custodirli. A quel tempo avevamo già perso i contatti con alcune chiese, non c’erano case adatte per custodire i libri delle parole di Dio e i beni della chiesa, e alcuni dei nostri fratelli e sorelle non avevano accesso a case ospitanti sicure. Di fronte a una situazione così difficile, mi sentivo piuttosto debole, spaventata e inquieta. Sembrava che potessi essere arrestata in qualsiasi momento. Ho pensato tra me e me: “E se venissi arrestata e picchiata a morte così giovane?” Ho trascorso l’intera giornata con un’espressione preoccupata e i giorni sembravano trascorrere lentissimi. Continuavo a chiedermi quando la situazione si sarebbe finalmente sbloccata. A quel tempo, ho sentito che erano arrivati a livello provinciale diverse decine di poliziotti speciali con l’obiettivo specifico di arrestare i credenti. Nervosa e ancor più spaventata, ho pensato: “Mi stanno già perseguitando per arrestarmi, quindi non mi offrirò semplicemente in sacrificio alla polizia trasferendo i libri? Se mi seguono e mi arrestano, la polizia non mi lascerà certo andare via facilmente. Il Partito Comunista Cinese può uccidere impunemente i credenti: se mi arrestano, mi picchieranno a morte? Ho creduto in Dio, ho rinunciato e mi sono spesa per tanti anni, solo per essere picchiata a morte? Sarò ancora in grado di raggiungere la salvezza? Se non ci riesco, tutti i miei anni di sofferenza saranno forse stati vani? Se mi viene inflitta una condanna di anni, come farò a sopportare la vita in prigione?” Non potevo sopportare l’idea di una vita in carcere, dove è meglio morire che vivere in quelle condizioni. Vivevo nella paura costante e non osavo trasferire i libri, così ho scritto una lettera al fratello Li Yi, chiedendogli di trasferire i libri il più rapidamente possibile. Tuttavia, nonostante gli avessi scritto diverse lettere, non ho mai ricevuto una risposta da lui. Dopo alcuni giorni, i libri non erano ancora stati trasferiti. Ero preoccupata che il mio leader superiore mi rimproverasse per essere stata irresponsabile nello svolgimento del mio dovere, così ho chiesto al leader di assegnare a qualcun altro la gestione delle ripercussioni. Per coprire le mie intenzioni e motivazioni personali, ho detto che possedevo una statura limitata, che non avevo esperienza in questo tipo di situazioni e che per alcuni aspetti del lavoro dovevo discutere e consultarmi con qualcun altro. Così facendo, il leader avrebbe pensato che stessi facendo del mio meglio per svolgere il dovere e che stessi sopportando un fardello nel lavoro della chiesa. In questo modo, anche se fossero sorti dei problemi, il leader non avrebbe dato la colpa a me. Subito dopo, il mio leader ha incaricato la sorella Yun Qing di lavorare con me per gestire le ripercussioni.

In seguito, la situazione si è fatta di giorno in giorno più tesa, le notizie dei fratelli e delle sorelle arrestati si susseguivano una dopo l’altra e ho anche sentito che la polizia aveva ottenuto informazioni su molti fratelli e sorelle. Ho scritto delle lettere ai capigruppo esortandoli a informare tutti i fratelli e le sorelle di nascondersi immediatamente, ma non ero nella posizione di preoccuparmi della sicurezza dei fratelli e delle sorelle. Mi sentivo molto ansiosa e spaventata, preoccupata del fatto che un giorno, presto, anch’io sarei stata arrestata, quindi non sono riuscita a fare un lavoro dettagliato, non ho informato le persone di nascondersi, come avrei dovuto, e di conseguenza una sorella di nome Wang Lan era stata arrestata. L’avevano poi mandata a casa ed era morta nel giro di dieci ore. Mi sono sentita molto in colpa, se mi fossi impegnata un po’ di più e fossi stata all’altezza delle mie responsabilità, avvisando in tempo Wang Lan di nascondersi, forse non sarebbe stata arrestata e non sarebbe morta. Ero responsabile dell’arresto di Wang Lan e non c’erano scuse per questo.

Non molto tempo dopo, il mio leader superiore è venuto da me con un rapporto che i fratelli e le sorelle avevano redatto sul mio conto, smascherando come, nel momento più cruciale, non ero riuscita a proteggere i miei fratelli e le mie sorelle, non avevo trasferito i libri delle parole di Dio in modo tempestivo, avevo protetto me stessa in modo egoistico e spregevole e non avevo protetto e mantenuto il lavoro della chiesa. Successivamente, il leader mi ha destituita in tronco. Mi sono resa conto che in quel periodo avevo vissuto nella codardia e non ero riuscita a fare un vero lavoro. Meritavo di essere destituita. Nel mezzo delle mie devozioni e riflessioni, mi sono imbattuta in questo passaggio delle parole di Dio: “La prima cosa fondamentale che i leader e i lavoratori devono fare è vigilare accuratamente sui vari oggetti materiali della casa di Dio, effettuare correttamente controlli accurati e sorvegliare la casa di Dio, non permettendo che alcun oggetto venga danneggiato, sprecato o preso in possesso da persone malevole. Questo è il minimo che dovrebbero fare. Non appena vieni scelto come leader o lavoratore, la casa di Dio ti considera il suo amministratore: fai parte della classe manageriale e il compito che ti accolli è più pesante di quello degli altri. Hai una grande responsabilità. Ecco perché ogni tuo atteggiamento, ogni tua azione, ogni tuo piano per gestire i problemi e ogni tuo metodo per risolverli, tutto ciò riguarda gli interessi della casa di Dio. Se nemmeno consideri gli interessi della casa di Dio, o non li prendi a cuore, non sei adatto a essere un amministratore della Sua casa. […] Quando si tratta di selezionare i leader e i lavoratori, quindi, considerando la questione dal punto di vista dell’umanità, qual è la cosa più fondamentale che dovrebbero possedere? Devono avere una coscienza e il senso della giustizia, e le loro motivazioni dovrebbero essere corrette. La loro umanità deve prima superare l’esame. Non importa quanta capacità lavorative possiedano, o quale sia il livello della loro levatura: individui di quel tipo saranno amministratori all’altezza degli standard se prestano servizio come supervisori. Per lo meno, saranno in grado di sostenere gli interessi della casa di Dio e gli interessi comuni dei fratelli e delle sorelle. Non svenderanno assolutamente gli interessi dei fratelli e delle sorelle, né quelli della casa di Dio. Quando gli interessi della casa di Dio e dei fratelli e delle sorelle sono sul punto di essere danneggiati o di subire perdite, loro ci avranno pensato in anticipo e saranno i primi a farsi avanti e a salvaguardarli, anche se ciò influirà sulla loro sicurezza, o richiederà loro di pagare un prezzo o di soffrire. Queste sono tutte cose che le persone dotate di coscienza e ragionevolezza sono in grado di fare. Alcuni falsi leader e lavoratori si affrettano a trovare un posto sicuro in cui nascondersi quando si trovano di fronte a circostanze pericolose, ma riguardo agli oggetti importanti della casa di Dio (libri delle parole di Dio, telefoni cellulari, computer e così via) non si preoccupano né chiedono informazioni. Se fossero preoccupati di come il loro arresto influenzerebbe il quadro generale del lavoro della chiesa, potrebbero inviare altri a gestire queste cose, invece questi falsi leader si nascondono solo per la loro sicurezza. Sono spaventati a morte, e per garantire la propria sicurezza non fanno quello che possono. Ci sono quindi molti casi in cui la negligenza, l’inazione e l’irresponsabilità dei falsi leader fanno sì che vari oggetti della casa di Dio e le offerte a Lui vengano saccheggiati e presi dal gran dragone rosso quando si verificano situazioni pericolose, il che porta a gravi perdite. Non appena nella chiesa si sono verificate quelle situazioni, il primo pensiero dei leader e dei lavoratori dovrebbe essere quello di mettere le attrezzature e gli oggetti materiali della casa di Dio in luoghi idonei, di consegnarli a persone adatte alla loro gestione; al gran dragone rosso non deve assolutamente essere permesso di prenderli. Ma i falsi leader non hanno mai queste cose in mente; non mettono mai al primo posto gli interessi della casa di Dio; mettono invece al primo posto la propria sicurezza. Il mancato svolgimento di un lavoro reale da parte dei falsi leader di svolgere un lavoro reale spesso causa perdite o danni a vari oggetti importanti della casa di Dio. Non si tratta forse di una grave inadempienza della responsabilità da parte dei falsi leader?(La Parola, Vol. 5: Responsabilità di leader e lavoratori, “Responsabilità di leader e lavoratori (11)”). Le parole di Dio descrivono chiaramente le responsabilità di un leader. Un leader deve avere umanità, senso di giustizia e deve essere affidabile. Nei momenti cruciali, i leader dovrebbero sempre proteggere i fratelli e le sorelle e salvaguardare i libri delle parole di Dio, anche a costo di subire sofferenze e compromettere i propri interessi personali. I falsi leader sono incredibilmente egoisti e spregevoli e, anche se di tanto in tanto svolgono un lavoro, sono sempre selettivi riguardo il tipo di lavoro che preferiscono. In ogni cosa, considerano i propri interessi e non tengono mai conto di quelli della casa di Dio. Queste persone hanno una scarsa integrità e Dio le disprezza. Facendo un paragone, ho capito che non ero diversa dai falsi leader che le parole di Dio hanno smascherato. Quando erano iniziati gli arresti all’interno della chiesa, avevo scaricato il lavoro pericoloso su altre persone, chiedendo a Li Yi di trasferire i libri, e quando non aveva risposto in tempo alle mie lettere, non avevo trasferito i libri velocemente io stessa; invece avevo scritto una lettera al mio leader superiore spiegandogli che possedevo una statura limitata e chiedendogli di assegnare quel lavoro a qualcun altro. Avevo trovato scuse per proteggermi e avevo scaricato su altri il lavoro pericoloso per non mettermi in pericolo. Man mano che il nostro ambiente peggiorava sempre di più, non me la sentivo di entrare nei dettagli della gestione delle ripercussioni; invece, mi limitavo a fare le cose in modo superficiale e a comportarmi come se stessi lavorando, delegando i compiti che mi erano stati affidati dall’alto e scaricando tutto il lavoro di gestione delle ripercussioni sui capigruppo, in modo che fossero costretti a presentarsi e a risolvere le situazioni da soli. Quando ho saputo che Wang Lan rischiava di essere arrestata, avrei dovuto scrivere subito una lettera per ricordarle di nascondersi. Se lo avessi fatto, forse non sarebbe stata arrestata e non avrebbe perso la vita. Ma vivevo nella paura e nella timidezza e non informavo le persone come avrei dovuto. Alcuni fratelli e sorelle erano diventati negativi e deboli, ma io non avevo condiviso con loro e non li avevo sostenuti. Avevo pensato a come proteggere i miei interessi da qualsiasi danno in ogni situazione e non mi ero minimamente curata del lavoro della chiesa. Quanto ero egoista e spregevole! In qualità di leader della chiesa, era mia responsabilità proteggere il popolo eletto di Dio e gli interessi della casa di Dio, ma nel momento più cruciale mi ero sottratta al mio dovere. Ero egoista, spregevole, mi preoccupavo solo di me stessa e non avevo la minima coscienza o ragione. Risultato una mia sorella era stata arrestata e torturata a morte, il lavoro della chiesa era stato ritardato e io avevo commesso una trasgressione eterna.

In seguito, mi sono imbattuta in questo passaggio delle parole di Dio: “Svolgere il proprio dovere non è una questione secondaria; le persone si rivelano soprattutto nello svolgimento del proprio dovere e Dio determina i loro esiti in base alla prestazione coerente nello svolgimento del proprio dovere. Cosa significa quando qualcuno non lo compie bene? Significa che non accetta la verità né si pente davvero e viene eliminato da Dio. Cosa rappresenta il momento in cui falsi leader e falsi lavoratori vengono destituiti? Si tratta dell’atteggiamento della casa di Dio nei confronti di tali persone e naturalmente rappresenta anche l’atteggiamento di Dio nei loro confronti. Qual è dunque l’atteggiamento di Dio nei confronti di persone inutili come queste? Le sdegna, le condanna e le elimina. E, dunque, volete ancora godere dei vantaggi del prestigio ed essere falsi leader?(La Parola, Vol. 5: Responsabilità di leader e lavoratori, “Responsabilità di leader e lavoratori (8)”). Dopo aver letto le parole di Dio, mi sono scese le lacrime. Ho visto che la mia destituzione era un segno dell’ira di Dio. e ho avuto la sensazione che l’indole giusta di Dio non tollerasse offesa. Ripensando a come avevo sempre considerato la mia sicurezza al primo posto, a come non avevo protetto il lavoro della chiesa e non avevo considerato la sicurezza dei miei fratelli e delle mie sorelle, con conseguenze irreversibili, mi sentivo incredibilmente rammaricata. Nonostante ne fossi uscita indenne, non avevo adempiuto alle mie responsabilità, avevo commesso una trasgressione cui non avrei mai potuto rimediare e avevo fatto sì che Dio mi odiasse e disprezzasse. È stata colpa mia se i fratelli e le sorelle mi hanno denunciata. In quel periodo, mi capitava spesso di piangere pensando a questo e mi odiavo per essere così avida di vita e timorosa della morte. Ogni volta che se ne parlava, percepivo un dolore sordo nel mio cuore e sentivo di essere in debito con Dio e con i fratelli e le sorelle. Mi odiavo per non essere migliore di una bestia e pensavo che nessuna punizione di Dio fosse troppo severa per me.

In seguito, ho cominciato a sforzarmi di capire perché cercavo sempre di proteggermi quando mi trovavo di fronte a situazioni difficili. Mi sono imbattuta in questo passaggio delle parole di Dio: “Finché le persone non hanno sperimentato l’opera di Dio e compreso la verità, è la natura di Satana che prende il sopravvento e domina dentro di loro. Quali elementi specifici fanno parte di quella natura? Ad esempio, perché sei egoista? Perché proteggi la tua posizione? Perché hai sentimenti così forti? Perché trai piacere da cose inique? Perché ti piacciono quei mali? Su cosa si basa il tuo debole per simili cose? Da dove vengono tali cose? Perché sei così felice di accettarle? Ormai siete arrivati tutti a comprendere che la ragione principale dietro a tutte queste cose è che il veleno di Satana è nell’uomo. Dunque cos’è il veleno di Satana? Come lo si può esprimere? Per esempio, se chiedi ‘Come si dovrebbe vivere? Per cosa si dovrebbe vivere?’, le persone risponderanno: ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’. Questa singola frase esprime la radice vera e propria del problema. La filosofia e la logica di Satana sono diventate la vita delle persone. Qualsiasi cosa perseguano, lo fanno per se stesse, e dunque vivono solo per se stesse. ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’ – questa è la filosofia di vita dell’uomo, e rappresenta anche la natura umana. Queste parole sono già diventate la natura dell’umanità corrotta e sono il vero ritratto della natura satanica dell’umanità corrotta. Questa natura satanica è già diventata la base dell’esistenza dell’umanità corrotta. Per diverse migliaia di anni, l’umanità corrotta ha vissuto in base a questo veleno di Satana, fino ai giorni nostri(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come percorrere il cammino di Pietro”). Leggendo le parole di Dio, mi sono resa conto che il veleno satanico “Ognuno per sé e gli altri si arrangino” aveva radici profonde dentro di me ed era diventato il mio standard di comportamento come persona. Di fronte ai pericoli, mi proteggevo continuamente e non mostravo alcuna preoccupazione per gli interessi della casa di Dio, preoccupandomi solo di come evitare l’arresto e di scaricare il lavoro pericoloso su altre persone. Riuscivo a pensare solo alla mia sicurezza, non me l’ero sentita di fare il lavoro di gestione delle ripercussioni e non avevo adempiuto alle mie responsabilità. È stato solo perché altri fratelli e sorelle sono riusciti a trasferire i libri delle parole di Dio in tempo che gli interessi della Chiesa non sono stati compromessi. Vivevo secondo i veleni di Satana ed ero diventata incredibilmente egoista, spregevole e completamente priva di umanità. Volta dopo volta, avevo mancato di praticare la verità, non avevo avuto la minima lealtà nei confronti del mio dovere e Dio odiava il mio comportamento e ne era disgustato. Se non mi fossi pentita e trasformata, avrei perso la mia possibilità di salvezza. È stato allora che mi sono resa conto di quanto fosse profondamente corrotta la mia indole e che la destituzione era il modo di Dio per salvarmi.

Mi sono poi imbattuta in questo passaggio delle parole di Dio: “Come morirono quei discepoli del Signore Gesù? Alcuni furono lapidati, trascinati da un cavallo, crocifissi a testa in giù, squartati dai cavalli: andarono incontro a ogni sorta di morte. Quale fu il motivo della loro morte? Vennero forse giustiziati legittimamente per i loro crimini? No. Furono condannati, bastonati, insultati e messi a morte perché diffondevano il Vangelo del Signore e anche respinti dalle persone del mondo: così furono martirizzati. […] In realtà, questo fu il modo in cui morì e perì il loro corpo; questa fu la modalità di dipartita dal mondo umano, ma ciò non significava che il loro esito fosse lo stesso. A prescindere dalle modalità della morte e della dipartita e comunque siano avvenute, non era il modo in cui Dio definiva l’esito finale di queste vite, di questi esseri creati. È una cosa che devi capire chiaramente. Al contrario, utilizzarono proprio questa modalità per condannare questo mondo e testimoniare le azioni di Dio. Questi esseri creati utilizzarono la loro preziosissima vita: sfruttarono l’ultimo istante della loro vita per testimoniare le azioni di Dio, testimoniare la Sua grande potenza e dichiarare a Satana e al mondo che le azioni di Dio sono giuste, che il Signore Gesù è Dio, che Egli è il Signore e l’incarnazione di Dio. Fino all’ultimo istante della loro vita non rinnegarono mai il nome del Signore Gesù. Non fu forse un genere di giudizio su questo mondo? Sfruttarono la loro vita per proclamare al mondo, per confermare agli esseri umani che il Signore Gesù è il Signore, che il Signore Gesù è Cristo, che Egli è l’incarnazione di Dio, che l’opera di redenzione da Lui compiuta per l’intera umanità consente all’umanità di continuare a vivere: questo dato di fatto è immutabile in eterno. In quale misura compirono il loro dovere coloro che subirono il martirio per aver diffuso il Vangelo del Signore Gesù? Nella misura estrema? E come si manifestò la misura estrema? (Diedero la vita.) Proprio così: pagarono il prezzo con la loro vita(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). Le parole di Dio spiegano chiaramente il significato del martirio per Dio. Gli apostoli e i discepoli del Signore Gesù sono stati fedeli a Dio fino alla morte e hanno rinunciato alle loro preziose vite per diffondere il Vangelo di Dio. Hanno dato la loro vita per testimoniare che il Signore Gesù è Dio e per testimoniare l’opera di Dio di redenzione dell’umanità. Nel nome della diffusione del Vangelo del Signore Gesù, Stefano fu lapidato e Pietro fu crocifisso a testa in giù. Anche se la loro carne è morta, la loro morte è stata significativa e onorevole. Dio ha lodato il modo in cui hanno dato la loro vita per rendere testimonianza a Lui. Oggi i membri della chiesa si trovano ad affrontare gravi persecuzioni e arresti e alcuni fratelli e sorelle sono stati torturati e tormentati dopo essere stati arrestati, ma non si sono arresi a Satana e avrebbero preferito andare in prigione piuttosto che tradire Dio. Quanto a Wang Lan, ha preferito morire piuttosto che diventare un Giuda. In quella situazione, invece, io ho sempre e solo pensato alla mia sicurezza, ho dato la priorità alla mia vita sopra ogni altra cosa, non ho avuto la minima lealtà verso il mio dovere e non ho adempiuto alle mie responsabilità. Anche se non sono stata arrestata e la mia vita è stata preservata, non ho reso affatto testimonianza ed era un’umiliazione essere viva. Mi sentivo incredibilmente in colpa e non ero più disposta a continuare a vivere un’esistenza così ignobile. Mi sono anche resa conto che Dio si serve del gran dragone rosso per prestare servizio e identificare chi è un vero credente e chi un falso credente, chi rende testimonianza e chi no e poi separa ciascuno secondo il loro genere. Questa è la saggezza dell’opera di Dio. Dopo essermene resa conto, sono diventata determinata a svolgere bene il mio dovere e a rimanere salda nella mia testimonianza a Dio. Ho pregato Dio dicendo: “Oh Dio, sono stata troppo egoista e spregevole. Poiché ero terrorizzata dall’idea di essere arrestata e torturata, non ho protetto il lavoro della chiesa. e ho commesso una trasgressione eterna. Andando avanti, qualunque sia la situazione che devo affrontare, metterò in gioco la mia vita per salvaguardare gli interessi della chiesa. Non vivrò più un’esistenza ignobile. Sono disposta a mettere la mia vita nelle Tue mani e a sottomettermi alla Tua sovranità e alle Tue disposizioni”.

Qualche mese dopo, sono stata nuovamente scelta come leader della chiesa. Dopo aver svolto il mio dovere solo per pochi giorni, ho ricevuto una lettera dal mio leader superiore nella quale diceva che il PCC aveva ottenuto una mia foto da una registrazione televisiva a circuito chiuso. Il leader mi ha consigliato di non farmi vedere in pubblico, se non era strettamente necessario. Dopo aver ricevuto la lettera, ho avvertito un po’ di preoccupazione, ma ciò non ha influenzato il modo di svolgere il mio dovere. Se il lavoro mi richiedeva di uscire, mi camuffavo un po’ e poi uscivo per svolgere il mio dovere. Poco dopo, alcuni fratelli e sorelle della mia chiesa sono stati arrestati e io ho dovuto gestire ancora una volta le ripercussioni. Ho capito che Dio mi stava mettendo alla prova. Nonostante mi sentissi un po’ preoccupata e inquieta, ho ripensato a quanto, in passato, fossi stata egoista e spregevole, a come avessi scaricato il lavoro pericoloso su altre persone, lasciando una macchia indelebile nei miei trascorsi con Dio e diventando lo zimbello di Satana; di fronte alla situazione attuale, ho dovuto pentirmi e smettere di vivere come avevo fatto in passato. Ho pregato tranquillamente Dio, dicendoGli che ero disposta ad affidarmi a Lui per gestire le ripercussioni il più celermente possibile. Dopo di che, mi sono subito accordata nel dettaglio con i capigruppo per far trasferire i libri delle parole di Dio e i fratelli e le sorelle hanno trasferito velocemente e con successo tutti i libri. Praticando in questo modo, mi sono sentita molto più a mio agio e ho saputo che questa tranquillità derivava da Dio. Due mesi dopo, più di dieci fratelli e sorelle sono stati arrestati, tra cui un ex leader della chiesa. Di fronte a questa situazione, non mi sono concentrata sul restare al sicuro come avevo fatto in passato, invece di affidarmi a Dio per gestire le ripercussioni, proteggere i miei fratelli e le mie sorelle e impedire che gli interessi della casa di Dio venissero compromessi. Mi sono consultata con i miei collaboratori in merito a come avvisare rapidamente i fratelli e le sorelle per nascondere e trasferire i libri. Con la collaborazione dei fratelli e delle sorelle, i libri sono stati trasferiti con successo. Quando ho appreso la buona notizia, mi sono sentita molto felice e ho ringraziato Dio per la sua guida! Ho ripensato a come, in passato, avevo protetto i miei interessi in ogni momento, sottraendomi ai miei doveri ed ero stata rivelata come una falsa leader. Questa volta, finalmente, non mi sono lasciata condizionare dalla paura della morte e sono stata in grado di praticare la verità e di adempiere alle mie responsabilità. È stato grazie alle parole di Dio che ho potuto compiere questa trasformazione.

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